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40 anni assieme
[email protected] - www.cadiai.it Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB BO numero 45 settembre 2014 40 anni assieme Immaginiamo il welfare di domani AGID: i risultati del progetto Aggiornamento sulle gare degli ultimi mesi numero 45 settembre 2014 sommario sommario sommario 1Editoriale 12Servizi 2 In copertina Periodico trimestrale di CADIAI Registrazione Tribunale di Bologna: n. 7703 del 18/10/2006 40 anni insieme 4 Attività sociale Direttore Responsabile: Gianluca Montante Immaginiamo il welfare del domani 6 Una giornata di autoformazione doppiamente sociale Comitato di redazione: Germana Grandi, Laura Zarlenga Dono-presto-cerco, come stiamo andando? Proprietario ed Editore: CADIAI Cooperativa Sociale via Boldrini 8 - 40121 Bologna 7 Direzione e Redazione: via Boldrini 8 - 40121 Bologna Tel 051 74 19 001 Fax 051 74 57 288 Coordinatrice di redazione: Giulia Casarini Collaboratori: Anna Chiara Achilli, Cristina Anteghini, Anna Soccorsa Antonelli, Jessica Bosi, Domenico Capizzi, Lucia Cardone, Veronica Ndy Edeh, Raffaele Montanarella, Maria Letizia Neri, Caterina Olivito, Saverio Parracino, Laura Piana, Maria Rizzo, Mihaiela Adina Romeghea, Antonia Tedone, Deborah Venturoli. Il Prestito Sociale 8 Progetti internazionali AGID: i risultati del progetto 9Cooperazione Nominato il nuovo Collegio Etico 10 Integrare il welfare, sviluppare la white economy ARFIE, linee per il 2015 11 Pari opportunità La valorizzazione delle competenze come strategia di crescita aziendale Posti accreditati a Parco del Navile Impaginazione: N.S. - Progetti di comunicazione Bologna Stampa: Casmatipolito via Provaglia 3/b, 3/c, 3/d 40138 Bologna Questa rivista è stata stampata su carta riciclata 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Greenlabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale. 40 anni assieme II Se l’estate si passa in Villa... 13 Se ne aprono ancora 14 Tutti all’orto 15 Piccoli massaggi crescono... 17 Un gesto... che apre possibilità 18 Aggiornamento sulle gare degli ultimi mesi 20 Il Resto della Tana dei Cuccioli 21 Coltiviamo benessere... e qualche ortaggio! 22 Esploratori Sonori 23 Centenario a Granarolo! Un angolo di Provenza a San Pietro in Casale 24 Festa di fine estate 24 Con i nostri occhi 25 Altre realtà Open Group 26Testimonianze 27 I ritratti di Lele 28 Rubriche editoriale editoriale editoriale Condividere un’idea di Franca Guglielmetti, Presidente di CADIAI In questi giorni ci stiamo interrogando su quali prospettive avranno la nostra Cooperativa e il nostro lavoro. È una interrogazione del futuro che fanno in molti, riguardo ai più diversi aspetti della vita sociale ed economica del nostro Paese. Questo accade perché la situazione critica che stiamo vivendo da alcuni anni ci spinge verso un cambiamento ma non è chiara la direzione verso cui questo cambiamento deve essere cercato. In questa situazione di disagio e di incertezza alcuni pensano che l’unica risposta possibile sia la difesa ad oltranza dello stato di cose precedente a questa crisi, anche se questo stato di cose si sta sbriciolando da sé sotto i nostri occhi. Alcuni invece pensano che ci vuole qualcuno, più illuminato di altri, che ci guidi attraverso il cambiamento con mano ferma e anche autoritaria, disposti a rinunciare anche a qualche libertà pur di uscire una buona volta da questa situazione difficile e di grave disagio per tanti. Altri infine pensano che ormai le cose stanno così, questa situazione di crisi non è uno stato di cose passeggero ma la nuova realtà in cui dobbiamo vivere e quindi non ci resta che adattarsi, imparando a sopportare le avversità che la situazione presenta. Credo che individualmente ognuno sia libero di scegliere tra queste diverse posizioni e anche definirne delle altre; così come ciascuno di noi può oscillare da una all’altra a seconda di come va la giornata o del periodo di vita che sta attraversando. Come gruppo però non possiamo farlo, tanto meno come gruppo di persone che ha dato vita ad una cooperativa così importante come è la CADIAI, che assicura il lavoro a 1.300 persone e dà servizi di importanza vitale ad altre 11.000 persone. Come gruppo e come Cooperativa dobbiamo condividere un’idea del nostro futuro e lavorare per andare in quella direzione. Certo non potrà essere un’idea di quelle granitiche e che non si cambiano mai, anzi dovrà essere un’idea flessibile e plurale, capace di intercettare i molti stimoli che ci vengono dalla realtà in cui operiamo. Deve essere un’idea capace di contenere le molte voci e i molti colori espressi da tutti noi che componiamo la base vitale della Cooperativa. Quindi forse più che un’idea deve essere un discorso, una visione, un racconto su quello che vogliamo essere e vogliamo fare da qui ai prossimi 5 - 10 anni. Questa primavera, in un percorso di ricerca-azione, 60 soci e dipendenti della Cooperativa hanno lavorato intorno alla loro idea di futuro della CADIAI; questo autunno la Direzione Operativa ha dedicato una giornata, full immersion, e alcune riunioni successive, alla condivisone delle prospettive future della Cooperativa. Abbiamo interpellato un importante esponente scientifico, esperto di strategie di impresa, perché dialogasse con noi, e con il pubblico presente al nostro quarantesimo anniversario, sul futuro che ci aspetta. Infine, gentilmente, ha accettalo il medesimo invito anche il Ministro del Lavoro dell’attuale Governo e anche lui ci ha indicato alcune prospettive sia operative che di visione complessiva. Andremo avanti con questo lavoro anche nei prossimi mesi, mettendo a frutto gli stimoli provenienti dal percorso di ricerca-azione, dai suggerimenti che ci hanno dato il professor Frey e il Ministro Poletti, dal lavoro fatto nel laboratorio di Impronta Etica e dalla ricerca fatta presso gli insediamenti della Cooperativa di Abitazione Dozza. editoriale numero 45 settembre 2014 E poi c’è il costante confronto con i servizi, la voce dei responsabili e coordinatori, così decisiva per orientare la ricerca e valutare la praticabilità delle scelte che riusciremo ad individuare, e dei gruppi di lavoro, che si raccoglie nei collettivi e nei momenti di formazione. Orecchie e mente aperte quindi, ascolto ed elaborazione, ricerca e sperimentazione. Mai come in questo momento il metodo utilizzato per trovare risposte è importante tanto quanto le risposte che sapremo trovare, anzi, condizionerà in modo decisivo l’efficacia delle risposte che sapremo trovare. Perché come disse saggiamente Mohandas Karamchand Gandhi “Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.” n 1 numero 45 settembre 2014 40 anni insieme Una festa tra passato e futuro. a cura della Redazione Abbiamo incrociato le dita e sperato che domenica 28 Settembre il tempo reggesse per la nostra festa, ma come dice Laura “Se una cosa la organizzano i gruppi soci della CADIAI il bel tempo è assicurato!”. E in effetti è andata proprio così. Dalle tre del pomeriggio fino a sera il giardino e gli interni di Villa Edvige Garagnani a Zola Predosa si sono animati con le attività organizzate per la festa dei 40 anni della Cooperativa, ma soprattutto con un via vai continuo di soci, dipendenti e famiglie che hanno passato un pomeriggio a festeggiare questo compleanno così importante. Perché questa giornata davvero non è stata qualcosa di diverso da come festeggeremmo noi, in privato, il nostro compleanno o quello dei nostri figli: con le persone che ci sono vicine, con cose semplici ma allegre, giusto per stare in compagnia, come si dice di solito. Certo, un po’ più in grande, perché per la CADIAI le persone “vicine” sono quasi 1.400 cioè tutti i soci e dipendenti che ne fanno parte. Poi chiami qualche amico, qualcuno che con la CADIAI ci ha condiviso tratti più o meno lunghi di vita ed ecco che è una festa, un vera festa. Non pomposa, ridondante, con chissà quali momenti autocelebrativi. Una festa fatta di chiacchiere, di risate, di musica, di ballo, di ricordi che scaturiscono dalla proiezione di un video che racchiude vecchie immagini e qualcuna delle nostre radici, di “Dio, ho visto Mauro, ci lavoravo al Boschini! È passata una vita!”, di dita che indicano le foto, appese ai pannelli, del concorso fotografico “Il tuo lavoro in una 2 in copertina in copertina in copertina foto”. Una festa fatta di incontri e reincontri, una festa che ripercorre i passati un po’ di tutti, perché ritrovarsi lì in tanti è stato anche questo, intrecciare passato e presente con uno sguardo al domani. Una festa che, per come è stata organizzata, non voleva essere nient’altro. L’organizzazione infatti non l’abbiamo affidata a qualcuno di esterno, ma ce la siamo ritagliata su misura, partendo dai gruppi soci che normalmente lavorano su alcune attività specifiche, ma che per larga parte del 2014 si sono trovati tutti assieme per condividere idee, proposte, attività e poi realizzarle. Il tutto cercando di spendere il meno possibile, affidandoci al tempo che ciascuno metteva a disposizione, valorizzando competenze, a volte anche inaspettate, che venivano fuori ad ogni incontro. E in questo percorso sono stati coinvolti così anche altri colleghi, che non fanno parte dei gruppi, ma che hanno voluto partecipare… come a dire che tutti, ma proprio tutti erano i benvenuti! Come a dire che ci sono meccanismi che sono come le increspature sull’acqua: partono da una cosa piccola e poi si allargano, diventando più grandi e toccando più persone di quello che ci si sarebbe aspettati. in copertina in copertina in copertina numero 45 settembre 2014 Così abbiamo avuto chi, invece che godersi la festa, ha lavorato con i bimbi, non “staccando” nemmeno in questa occasione, realizzando la storia dei “Tre porcellini” con un lupo tutto speciale (perché quando ci si mette in gioco, lo si fa proprio tutti!), chi ha coordinato e ballato con ironia e una indiscutibile bravura, chi ha seguito tutta la parte musicale, nelle attrezzature necessarie e nella scelta dei pezzi che ci hanno accompagnato, chi ha preparato festoni colorati e originali, chi ha dato una mano in questioni di “bassa manovalanza” armato di nastro adesivo e forbici, chi è rimasto fino alle otto di sera a rimettere a posto tutto. Si poteva forse fare di più, forse fare meglio? Certo, come in ogni cosa e come sempre. Ma ci sembra che l’obiettivo che ci si era posti sia stato raggiunto: regalarci un pomeriggio sereno e semplice, un momento che ci potesse ricordare il nostro essere parte di un unico percorso anche se ciascuno a proprio modo; un momento che ci ricordasse i legami che ognuno di noi ha all’interno della CADIAI, nel lavoro e al di là del lavoro, quelli passati e quelli che saranno Perché un compleanno è poi questo: pensare che ce ne saranno altri e volerli ancora festeggiare assieme. n 3 numero 45 settembre 2014 attività sociale attività sociale attività sociale Immaginiamo il welfare del domani Partecipazione, responsabilità, innovazione. di Fatma Pizzirani, Direttore Generale Questo il titolo del seminario che abbiamo organizzato il 26 Settembre a Palazzo D’Accursio, in Cappella Farnese, in occasione di una ricorrenza speciale: 40 anni dalla data di costituzione della nostra Cooperativa, avvenuta il 30 Settembre 1974. Quanta strada è stata fatta da quel momento in cui ventiquattro socie e tre soci “con spirito mutualistico e senza fini di lucro“, hanno costituito una delle prime cooperative in Italia che si occupavano di servizi sociali rivolti soprattutto alle famiglie! Oggi, che siamo arrivati a 917 soci, che i lavoratori sono 1.284 e i nostri committenti sono non più solo i privati ma le Pubbliche Amministrazioni e le aziende, grazie ai soci e ai lavoratori che hanno concorso a questa crescita e che continuano a contribuirvi con il loro lavoro, abbiamo voluto dedicare una parte del nostro tempo a immaginare concretamente e quindi ”non sognare” quale sarà il nostro lavoro domani. I temi che abbiamo trattato sono stati quelli del futuro dei servizi, dello loro sostenibilità, dello sviluppo di nuove forme di welfare come alternative e integrative rispetto al sistema attuale, e ci siamo arrivati attraverso un percorso di elaborazione e confronto avviato sia all’interno della Cooperativa che con gli interlocutori esterni. Tutti gli interventi e i lavori sono stati introdotti e coordinati dalla nostra Presidente Franca Guglielmetti che ha promosso e curato questa iniziativa e che ha interpretato, al meglio, il ruo- 4 lo di padrona di casa. Prima di avviare le riflessioni, abbiamo ricevuto i saluti dai rappresentanti delle Istituzioni del nostro territorio: il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, il Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna Francesco Ripa di Meana, l’Assessore Promozione delle Politiche sociali Regione Emilia Romagna Teresa Marzocchi e il Presidente di Legacoop Bologna Gianpiero Calzolari. Sono stati saluti sentiti, segnali di riconoscimento ed apprezzamento della nostro realtà di lavoro e di governo al femminile, della qualità della relazione con la nostra Cooperativa, riconosciuta come soggetto affidabile che sa fare e sa creare relazioni mettendosi in rete con altri soggetti del territorio. Le nostre riflessioni sono state presentate da Tito Menzani, professore a contratto della Scuola di Economia Management e Statistica dell’Università di Bologna, che ha illustrato il percorso di ricerca e azione condotto con i soci e i dipendenti di CADIAI, Marjiorie Breton, coordinatrice di Impronta Etica, che ha portato l’esito di un lavoro con alcune grandi aziende sull’evoluzione e le opportunità di creare valore sociale del welfare aziendale, Elisabetta Capelli, ricercatrice dell’Università degli studi Roma Tre, che ha illustrato il progetto “Abitare Insieme”: una ricerca sul campo in alcuni condomini sociali della Cooperativa Edificatrice Dozza, su come si può evolvere il welfare di comunità. Per finire Marco Frey, Direttore dell’Istituto di Management della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna di Pisa, ha relazionato su un tema specifico Quali opportunità per il welfare nella relazione pubblico privato: cosa possono e devono fare per il welfare i cittadini, le imprese, le istituzioni. Il professore ci ha posto alcuni dilemmi che emergono in un sistema di welfare in evoluzione e che si trasferiscono nelle opzioni strategiche di un’impresa che, come la nostra, vuole svolgere un ruolo attivo, propositivo, in questo processo di cambiamento. Al termine di tale presentazione è intervenuto il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, che ci ha risposto positivamente al tema posto: il welfare può essere il lavoro del futuro? Lo Stato non deve derogare dalla funzione di indirizzo e controllo ma deve al contempo favorire poli- attività sociale attività sociale attività sociale tiche attive di welfare e integrazione strutturale tra Pubblico, Privato e Società Civile nelle varie forme organizzate in cui si manifesta. Ha concluso i lavori la Senatrice della Repubblica: Rita Ghedini, che, anche per non lasciarsi vincere dall’emozione per questa particolare ricorrenza di CADIAI alla cui attività ha contribuito per tanti anni, ha mantenuto alta l’attenzione della sala sul tema del lavoro, in particolare della qualità del lavoro intesa come partecipazione dei lavoratori alla gestione aziendale perché il valore della condivisione è più importante del mero possesso dei mezzi. Ecco alcuni numeri che danno conto del successo di questa iniziativa anche se, proprio a causa del grande numero di partecipanti non è stato possibile registrarli tutti: sono intervenuti 119 lavoratori di CADIAI; in tutto i partecipanti registrati sono stati 210 e possiamo stimare l’affluenza al seminario oltre le 250 persone. Tra gli ospiti vogliamo menzionare i rappresentanti di altre Cooperative sociali e non, numerosi esponenti di primo piano dell’Azienda Usl e dei Comuni della provincia, dell’Associazionismo, del Sindacato. numero 45 settembre 2014 Li ringraziamo tutti perché hanno voluto condividere con noi questo momento di lavoro e di festa. Chi fosse interessato a ricevere il materiale può farne richiesta alla e-mail [email protected]. È stata una bella mattina di lavoro e di confronto, ma anche di riconoscimento ed affetto, per cui ci piace concludere con lo slogan che ci è stato gentilmente regalato in quell’occasione dal sindaco di Bologna Virginio Merola: “Sono guai se non c’è la CADIAI!”. n 5 numero 45 settembre 2014 Una giornata di autoformazione doppiamente sociale Ragionamenti sul futuro sostenendo l’attività di una cooperativa sociale di tipo B. di Franca Guglielmetti, Presidente di CADIAI Il 4 di Settembre la Direzione Strategica della Cooperativa ha svolto una giornata di autoformazione full immersion dedicata al quarantacinquesimo anniversario della Cooperativa. Non è un errore di stampa: nell’anno del quarantesimo anniversario ci siamo interrogati su quello che vorremmo essere tra cinque anni. Non è stato solo un esercizio formativo ma lavoro in tutto e per tutto, perché riteniamo sia specifico compito di un gruppo dirigente quello di individuare attività sociale attività sociale attività sociale le piste di lavoro futuro, che assicurino continuità alla Cooperativa, non solo lavorando bene anno per anno, ma anche gettando lo sguardo avanti per capire cosa si profila all’orizzonte. Lo abbiamo fatto a partire da un semplice questionario, compilato da ciascuno dei membri del gruppo, i cui risultati sono stati approfonditi e discussi nel corso della giornata. Il questionario conteneva domande importanti quali: “Quale fatturato farà la Cooperativa tra 5 anni? Come? In quale ambito territoriale? Con quale tipologia di servizi? Con quali partner? Con quali committenti? Quali criteri di valutazione usiamo per scegliere?”. Domande semplici che però esigono risposte complesse. Infatti una sola giornata di lavoro non è stata sufficiente e il ragionamento è proseguito (e proseguirà) anche in incontri successivi, ampliandosi fino a comprendere stimoli e sollecitazioni che ci vengono dalle diverse parti della Cooperativa e del mondo esterno. È stato quindi un lavoro “sociale”, perché ha prodotto una condivisione delle rispettive visioni del futuro e l’orientamento verso una visione comune. Ma è stato un lavoro “sociale” anche per un altro motivo: il luogo scelto per questa autoformazione è stato infatti la sede del ristorante ANTEROS di San Giovanni in Persiceto (località Tivoli) gestito da una cooperativa sociale di tipo B. In quell’occasione eravamo anche gli unici clienti per cui siamo stati trattati con le mani della festa: ottima accoglienza, ottimo cibo e la possibilità di lavorare intensamente, per una giornata intera, lontano dalle telefonate e dalle interruzioni continue che caratterizzano il lavoro in ufficio, in un ambiente caldo ed ospitale. Certo si trova un po’ fuori mano, ma per chi vuol fare una scampagnata e magiare bene con poca spesa è la meta giusta: giusta in tutti i sensi, soprattutto in senso “sociale”. n di strada ne ha fatta. Ha fatto girare un numero considerevole di oggetti, siamo oltre il centinaio, di vario tipo: vestiti, giocattoli per bambini, mobili, utensili e chi più ne ha più ne metta. Abbiamo persino avuto un “dono” speciale il cui oggetto erano gattini; un “cerco” altrettanto speciale per mamme in difficoltà, in collaborazione con il centro Zonarelli. Nei primi tempi sia la sezione del “dono” che quella del “cerco” erano molto ricche, richieste che si incontravano e si corrispondevano così, con una naturalezza da essere sorprendente. Come sorprendete è Dono-presto-cerco, come stiamo andando? Diamo un breve aggiornamento sull’andamento del sistema di scambio ideato dai soci. a cura della redazione Sembra ieri che il gruppo soci sulla partecipazione lo ha ideato, eppure il dono-presto-cerco ha già cinque anni. Era il 2009 quando, attraverso un ragionamento non semplice, il gruppo soci lo ha proposto, il primo “foglio” con oggetti ha fatto capolino nei servizi a Gennaio 2010 e da quel momento 6 attività sociale attività sociale attività sociale stato cominciare a ricevere richieste e donazioni da persone esterne alla CADIAI, o meglio, non soci e dipendenti. Quando ha iniziato a telefonare qualche mamma dai Nidi per chiedere come funzionasse, perché alcune cose potevano proprio esserle utili. Era uno sviluppo inaspettato ma sicuramente positivo: voleva dire che all’interno dei nostri servizi le informazioni giravano e giravano bene; voleva dire che l’idea che avevamo avuto poteva rispondere a bisogni più ampi di quelli che pensavamo. Poi, specie nell’ultimo anno, il donopresto-cerco ha subito una battuta d’arresto. Gli oggetti hanno iniziato a calare in generale, in particolare quelli che venivano donati. L’elenco non è più stato mandato in tutti i servizi ogni mese poiché le varie sezioni restavano semideserte. Si può dire che, come tutte le cose, anche il nostro sistema di Il Prestito Sociale Cos’è il Prestito Sociale? di Fatma Pizzirani, Direttore Generale ll Prestito Sociale è una forma di deposito in Cooperativa, i cui movimenti sono registrati su di un libretto, di cui il socio può disporre liberamente. La Cooperativa non è una banca, ma può accettare questi prestiti dai soci, nei limiti massimi previsti dalla legge ed alle condizioni previste dal regolamento del Prestito sociale approvato dall’Assemblea dei Soci. La Cooperativa riconosce un interesse sulle somme depositate, comunque mai al di sopra dei limiti di legge, che deve risultare vantaggioso per il socio e comunque non troppo sbilanciato rispetto al costo del denaro che la Cooperativa pagherebbe alle banche, per non gravare sul suo risultato economico comples- numero 45 settembre 2014 scambio ha avuto i suoi tempi, è cresciuto, è mutato e, forse, adesso, si dirige verso una parabola discendente, forse si estinguerà? Sicuramente il momento che stiamo vivendo, questo va detto, la crisi che ogni famiglia sente fa sì che da donare ci sia molto meno, ma ci siamo resi conto, negli ultimi mesi, che stanno invece aumentando richieste di mobili ed elettrodomestici: “sto mettendo su casa, risparmiare qualche soldino non mi dispiacerebbe”. Quindi forse no, il dono-presto-cerco sarà un po’ rallentato nei tempi, forse prenderà un taglio diverso nelle richieste, ma non è ancora estinto. E prima che accada questo magari il gruppo soci sulla partecipazione riuscirà a dargli altra forma e una nuova vitalità… proprio come le cose che, tramite lui, vengono riutilizzate! n sivo. Perché il Prestito Sociale, quali vantaggi porta e a chi è garantito? Il Prestito Sociale è rivolto al Socio, per dare vantaggio a chi investe in Cooperativa con il suo lavoro e con la sua quota sociale e può ottenere un interesse anche sul deposito di piccole somme, e allo stesso tempo alla Cooperativa che si autofinanzia tramite i suoi soci e non solo chiedendo linee di credito alle banche. Il Prestito sociale è garantito dal Patrimonio della Cooperativa oltre che dall’andamento economico complessivo della stessa e i rapporti di sostenibilità sono certificati dalla Società di Revisione del Bilancio. Il Prestito Sociale in CADIAI Nella nostra Cooperativa il prestito sociale è presente dal 1979 ed ha riguardato un numero crescente di soci. Oggi i soci prestatori sono 107 prestatori con un deposito medio pari a € 9.628. Attualmente la nostra Cooperativa riconosce un tasso di interesse pari al 2% lordo. Purtroppo il D.L. n. 66 del 24/04/2014 ha stabilito che sugli interessi erogati a partire dal 01/07/2014 (anche per gli interessi maturati e non ancora erogati prima di tale data) la tassazione è passata dal 20% al 26%, quindi il tasso netto è diventato pari al 1,48% (prima era pari al 1,6%). Attualmente, rispetto ad altre forme di deposito non vincolato (in Banca, in Posta, ma anche alla Coop di Consumo) rimane comunque particolarmente vantaggioso anche perché non si pagano spese e non si perdono giorni di valuta. È comodo perché è prevista anche la possibilità di effettuare operazioni di addebito e accredito tramite bonifico bancario oltre che trattenute/versamenti direttamente dalla Busta Paga. Per ulteriori informazioni potete rivolgervi in sede ai colleghi Igor e Simonetta. n [email protected] [email protected] 7 numero 45 settembre 2014 progetti internazionali progetti internazionali progetti internazionali AGID: i risultati del progetto Presentata la piattaforma formativa per operatori e caregivers. Di Lara Furieri, Responsabile Progetti Internazionali Lo scorso 27 Giugno a Palazzo Isolani, per condividere i risultati del progetto Leonardo “AGID”, CADIAI ha presentato la nuova piattaforma formativa indirizzata ad operatori che lavorano con disabili anziani; tra i principali interlocutori c’erano professionisti e operatori del settore, rappresentanti della Pubblica Amministrazione, volontari e familiari di persone con disabilità. È stata un’occasione non solo per presentare i moduli formativi “AGID”, ma anche per fare il punto su un tema che, se non affrontato adeguatamente, potrebbe diventare un’emergenza nei prossimi anni. Sei moduli disponibili online per formare a distanza professionisti, operatori, caregivers che si occupano di persone anziane con disabilità intellettiva. Sono il frutto del Progetto Europeo Leonardo AGID che ha preso il via nel Gennaio 2012 con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita di persone con disabilità intellettiva e demenza che stanno invecchiando, 8 mettendo a punto pratiche e opportunità formative sull’argomento. Finanziato dall’Agenzia Esecutiva della Commissione Europea, ha prodotto una piattaforma formativa e-learning in cinque lingue che raccoglie sei moduli su altrettanti macro argomenti, dal più generale ai più specifici, in modo da consentire a chi ne usufruisce di scegliere uno o più moduli secondo il livello di specializzazione. Il Progetto è stato realizzato da sette partner di sei Paesi Europei (APEMH, Association Parents d’Enfants Mentalement Handicapés - Lussemburgo; North Umbria University Newcastle/ De Montfort University - Facoltà - Salute e Scienze della Vita - Regno Uni- to; Università di Vienna, Clinical psychology department - Austria; CADIAI, Cooperativa sociale - Italia; Les Genêts d’Or, Association intellectual disability in Brittany - Francia; ARFIE, Association for Research and Training on Integration in Europe e Zonnelied, - ONG nazionale belga, per il sostegno delle persone con disabilità intellettiva Belgio) che hanno lavorato “fianco a fianco” per due anni. “L’aumento delle aspettative di vita delle persone disabili, passato dai 20 anni del 1930 ai 75 anni del 2010, richiede soluzioni nuove e adeguate. In primis per rispondere agli interrogativi che si pongono i genitori - ha affermato Raymond Ceccotto, Presidente ARFIE (Association for Research and Training on Integration in Europe) e coordinatore del progetto AGID. Per questo motivo, negli ultimi anni, il tema dell’invecchiamento dei disabili si è diffuso rapidamente fino a diventare un argomento di primo piano che ha richiesto il lavoro in partnership di diversi Paesi Europei. Con questa prospettiva hanno preso il via prima il Progetto Grundtiving “E-Dignities” che ha progetti internazionali progetti internazionali progetti internazionali messo a confronto le buone pratiche dei diversi partner e poi il Progetto Leonardo “AGID” con lo scopo pratico di formare a distanza chi si occupa di disabili in età avanzata. Molteplici gli obiettivi di entrambi i progetti: dal garantire l’inclusione sociale e la dignità a migliorare la qualità della vita e l’accesso ai servizi sanitari, senza dimenticare l’importanza del ruolo che gli accompagnatori rivestono. Non a caso il percorso dei due progetti ha coinvolto gli operatori, ma anche gli utenti e i familiari in modo da individuare bisogni reali e prevenire quelli che potranno essere i futuri. “Il valore aggiunto di questo nuovo strumento - ha aggiunto Franca Guglielmetti, Presidente CADIAI - è di poterlo utilizzare facilmente e in qualsiasi luogo, ma non è escluso che la compilazione possa avvenire in grup- po, né che si possa pensare alla costruzione di stanze virtuali per far dialogare gli utenti della piattaforma tra di loro. Il nostro obiettivo è quello di diffondere la formazione su un tema che consideriamo di primaria importanza e che va affrontato attraverso il coinvolgimento di tutti i possibili attori, nel tentativo di costituire una rete pubblico privato in grado di far fronte alla esigenze attuali e future”. Della stessa idea anche Alberto Alberani, Responsabile Cooperative Sociali Legacoop Emilia Romagna, che ha sottolineato come la realizzazione dei modelli AGID sia un’occasione per poter pensare e ragionare sul futuro oltre ad essere “la dimostrazione che ci stiamo impegnando - CADIAI in primis - a pensare a che cosa accadrà ai nostri ex ragazzi tra 10/15 anni”. Sull’importanza della pianificazio- numero 45 settembre 2014 ne e di politiche proattive è intervenuto anche Eno Quargnolo, Direttore del Settore Servizi Sociali del Comune di Bologna, che ha sottolineato come in questo settore sia fondamentale la costituzione di una rete in cui i diversi attori coinvolti riescano a comunicare in maniera trasversale e ad aiutarsi in funzione del benessere dell’assistito. Il punto di partenza del progetto è stato, fin da subito, quello di coinvolgere diversi stakeholders affinchè i contenuti da affrontare rappresentassero la voce di utenti e professionisti, ma anche di familiari e pubblici amministratori. Con questo metodo si è voluto far emergere gli ambiti più sensibili su cui lavorare per favorire un miglioramento nella erogazione di servizi, nella comunicazione e nella relazione con le persone disabili che invecchiano. n cooperazione cooperazione cooperazione Nominato il nuovo Collegio Etico A cura della Redazione Il Consiglio di Amministrazione il 28 Agosto scorso ha nominato il nuovo Collegio Etico della Cooperativa, che rimarrà in carica per tre anni. Il Collegio risulta composto dai colleghi Germana Grandi, Roberto Malaguti, Ornella Montanari, Raffaele Montanarella e Mariangela Piccinelli. Il Collegio Etico è l’organismo che controlla l’applicazione del Codice Etico adottato dalla Cooperativa, nel qua- le è individuato il nostro sistema di valori. Il Codice, adottato volontariamente da CADIAI, serve a disconoscere i comportamenti che la Cooperativa considera scorretti, ma ancor prima deve servire a ridurre i margini di dubbio riguardo ai possibili dilemmi che possano presentarsi su quale sia il “comportamento giusto”. Deve quindi essere interpretato in modo positivo, non come uno strumento rivolto innanzitutto a sanzionare, ma piuttosto rivolto ad indirizzare: una sorta di protocollo che aiuti ad affrontare i dilemmi etici che si presentano nell’attività di tutti i giorni. Il Collegio Etico non è quindi un “tribu- nale giudicante” che applica sanzioni a chi non rispetta il Codice. È piuttosto un organismo che promuove e sviluppa i comportamenti positivi, coerenti con il sistema valoriale di CADIAI. Il Collegio si è appena insediato e nella prossima riunione, che si terrà a Dicembre, stenderà un programma di lavoro che verrà presentato nella prossima Assemblea dei Soci e, di conseguenza, ne daremo notizia anche nel numero di Scoop di Dicembre. n 9 numero 45 settembre 2014 cooperazione cooperazione cooperazione Integrare il welfare, sviluppare la white economy Un seminario di largo respiro a cui ha partecipato la Presidente di CADIAI. Di Franca Guglielmetti, Presidente di CADIAI Si è svolto a Roma il 9 di Luglio un seminario organizzato dal CENSIS (Centro Studi Investimenti Sociali, istituto di ricerca socio-economica fondato nel 1964, con sede a Roma), in collaborazione con UNIPOL dal titolo “Integrare il welfare, sviluppare la white economy” e dedicato alla presentazione del rapporto “Welfare, Italia 2014” realizzato da CENSIS sul tema dello sviluppo delle attività private connesse all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria nel nostro Paese. Questo il programma, che ha visto la partecipazione di relatori molto illustri: il saluto di apertura di Pierluigi Stefanini - Presidente Gruppo Unipol, la presentazione del Rapporto «Welfare, Italia» a cura di Giuseppe Roma - Direttore Generale Censis e a seguire interventi di Beatrice Lorenzin - Mini- stro della Salute, un focus sull’ Europa: modelli e riforme sociali per superare l’austerity cui hanno partecipato Marco Peronaci - Rappresentante permanente aggiunto d’Italia presso l’Unione Europea, Serena Sileoni - Vice Direttore Generale dell’Istituto Bruno Leoni e Marco Magnani - Senior Research Fellow presso Harvard Kennedy School of Government. È intervenuto poi Giuliano Poletti Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali prima del “Focus white economy: welfare e nuova economia per la persona” con la partecipazione di Patrizia Grieco - Presidente Enel, Marco Gay Presidente Giovani Imprenditori Confin- dustria e Franca Guglielmetti - Presidente Cadiai. Come si può vedere, tra i casi di buone pratiche di sviluppo della white economy, è stata chiamata anche CADIAI, che ha portato la propria testimonianza di realtà sociale e non profit, capace di assicurare un’alta qualità dei servizi e un’altrettanto alta qualità del lavoro garantito ai propri soci e dipendenti. Si è trattato per noi di un riconoscimento importante, che ci vede protagoniste tra i soggetti interessati allo sviluppo di questa attività economica, un protagonista capace però di assicurare una visione ed una gestione “sociale” a servizi di interesse generale. n ARFIE, linee per il 2015 Lo scorso 5 Settembre si è svolto a Parigi il Consiglio di Amministrazione di ARFIE; in questa occasione Lara Furieri è stata eletta nel Comitato Direttivo dello stesso Consiglio, di cui già faceva parte. In quella sede sono state definite le principali linee di sviluppo che si intendono percorrere nell’anno 2015. 10 pari opportunità pari opportunità pari opportunità La valorizzazione delle competenze come strategia di crescita aziendale Approvato e finanziato un nuovo progetto sulla Legge 53. di Lara Furieri, Responsabile per le Politiche di Pari Opportunità Spesso, quando si parla di Pari Opportunità, si tende a focalizzare il pensiero su eventuali discriminazioni, soprusi o altro, legati al contesto lavorativo che una persona può subire all’interno di un gruppo o rispetto ad un superiore, in questo senso le politiche per le Pari Opportunità hanno una funzione di tutela che rimane estremamente importante. Pur tuttavia esiste una funzione diversa, con un alto grado di potenziale positivo, che possono assumere le politiche per le Pari Opportunità: la valorizzazione delle competenze. È proprio con questo approccio che è stato presentato alla Provincia, e recentemente finanziato, tramite il bando sulla Legge 53, il nuovo progetto sulla cultura organizzativa e la conciliazione, un percorso che, con il coinvolgimento della Direzione di CADIAI, sarà teso a stabilire le linee guida che definiscono i criteri di valutazione volti a valorizzare le competenze, i saperi e quindi le persone. Valutare le competenze è un compito estremamente complesso che richiede criteri chiari e modalità precise che fungano da indicazioni e guida rispetto a scelte di valorizzazione e progressione di carriera. Due saranno gli obiettivi principali: 1. Costruzione della proposta di un sistema di valorizzazione, a partire dall’individualizzazione delle variabili chiave che si vogliono tutelare all’interno della cultura d’impresa, attenta all’equità e all’integrazione delle intelligenze. 2. Costruire un sistema di capitalizzazione della conoscenza espressa dall’impresa, finalizzata al miglioramento della performance e volta all’innovazione ed al miglioramento continui. Il percorso sarà suddiviso in due attività formative, condotte entrambe dalla dottoressa Annarita Bergianti: - la prima attività sarà rivolta a 10 allievi selezionati tra Responsabili di Area, responsabili dei Servizi di Staff, Responsabili dei Coordinamenti Scientifici. Con loro si definiranno le linee guida per stabilire una numero 45 settembre 2014 “politica di sistema” volta alla definizione delle caratteristiche più significative da valorizzare; l’obiettivo è quello della crescita del personale e di un conseguente maggior benessere aziendale che conduce, tendenzialmente, ad un aumento dell’efficienza e dell’efficacia delle azioni all’interno dei Servizi; - la seconda attività riguarderà le azioni che definiscono la declinazione di politiche della valorizzazione del merito, definite dal gruppo precedente; nello specifico, come concretamente queste linee possano trovare riscontro in una applicazione pratica e quale può essere la misurazione dell’efficacia delle stesse, in modo da creare un circuito positivo e di crescita e confronto tra i diversi livelli della Cooperativa. La valorizzazione delle persone continua così ad essere una priorità su cui CADIAI ha sempre investito ma rispetto alla quale continua ad interrogarsi, consapevole del fatto che solo in una prospettiva di ricerca di un continuo miglioramento ci possono essere gli estremi per una crescita che garantisca a tutti di poter essere valorizzati rispetto al proprio potenziale. n Posti accreditati a Parco del Navile Dal 1 Agosto la Residenza Assistita “Parco del Navile” rientra nelle strutture con posti accreditati per i cittadini del Comune di Bologna, a conclusione di una procedura pubblica a cui ha partecipato il Consorzio Kedos, cui aderisce anche CADIAI. Per rispondere ai bisogni crescenti delle famiglie con anziani non autosufficienti sono stati accreditati presso la nostra residenza 28 posti a cui si accede tramite graduatoria pubblica cittadina. Resta la possibilità di accesso diretto alla struttura anche per brevi periodi e soggiorni riabilitativi o di sollievo. 11 numero 45 settembre 2014 servizi servizi servizi servizi Se l’estate si passa in Villa… Esperienza positiva per i centri estivi gestiti da CADIAI a Villa Serena. di Gloria Verricelli, coordinatrice Anche quest’anno si è svolto il centro estivo a Villa Serena rivolto a bambini dai 6 agli 11 anni, ma pregno di innovazione e creatività. Il nostro Servizio Commerciale ha stipulato convenzioni con varie aziende del bolognese: Manutencoop, Hera, Unipol, Camst, Aeroporto Marconi ed altri; convenzioni che prevedevano agevolazioni rispetto ai costi di frequenza e che, alcune realtà, hanno voluto trasformare come trattamento di miglior favore ai loro dipendenti coprendo completamente i costi. Anche la nostra Cooperativa ha voluto dedicare ai soci uno sconto del 20% sull’iscrizione dei figli, mentre ai dipendenti è spettato il 5%. Questo ha consentito di aumentare il numero dei bambini partecipanti, inoltre la campagna pubblicitaria svolta nel territorio ha coinvolto anche un discreto numero di privati. Alla creatività hanno pensato gli educatori, impiegati dal 30 Giugno all’8 12 Agosto ad animare, educare, stimolare, divertire gruppi di bambini sempre diversi! Angela, Barbara, Carlo, Silvano, Bernardo e Rosario hanno lavorato sotto il segno degli animali che, di settimana in settimana, hanno scoperto nelle varie gite: il Centro di Recupero Fauna Selvatica di Monte Adone, il Parco Naturalistico “La Rizza” di Bentivoglio, bagno-parco “Le Dune” a Lido di Spina e altre escursioni. Non sono mancate anche le uscite in piscina ed in quartiere, i laborato- ri ludico-espressivi, i giochi cooperativi, le drammatizzazioni e le merende con il gelato! Insomma un’estate in Villa un po’ esclsiva e particolare, un’esperienza apprezzata dai bambini, dai genitori e un’occasione di lavoro per i colleghi impegnati negli interventi scolastici che, normalmente, avrebbero difficoltà nel coprire i mesi estivi. In conclusione: ci rivediamo con tutti il prossimo anno!!! Promesso. n servizi servizi servizi servizi Se ne aprono ancora Inaugurazione del nuovo centro giovanile di Calderino “Spazio dei Suoni”. di Salvatore Della Capa, educatore Venerdì 27 Giugno scorso si è tenuta, a Calderino, l’inaugurazione del nuovo Centro Giovanile “Spazio di Suoni”, aperto e operativo dal 1 Marzo 2014, rivolto ai giovani dagli 11 ai 21 anni e voluto dal Comune di Monte San Pietro. Le sale del centro hanno visto, per tutto il pomeriggio a partire dalle 16,30 bambini, ragazzi, adulti, politici, assessori e presidenti entrare, girare, visitare il centro e poi chiacchierare nell’atrio esterno, ascoltando musica e attardandosi presso un piccolo rinfresco. Il progetto del centro nasce da una collaborazione tra l’Educativa di Strada e l’Educativa Territoriale del Comune di Monte San Pietro, dopo un’analisi lunga e attenta dei bisogni del territorio e la valutazione di ciò che maggiormente poteva rispondere a questi. Nasce così un centro giovanile, un luogo di condivisione, dove ogni scelta è presa insieme ai ragazzi e dove la musica è la protagonista, ma non solo. Infatti come primo laboratorio iniziale si è puntato sull’arte figurativa di strada, in cui i ragazzi hanno realizzato, insieme all’artista Sara Marcato, un murales sul muro di ingresso del centro, precedentemente grigio e vuoto. Un modo carino di mettere una firma, alla maniera dei giovani, sul centro, da parte del nucleo dei ragazzi che, insieme agli educatori, hanno dato avvio a questo progetto. Altri laboratori nel tempo seguiranno al primo, in base ai gusti, ai bisogni e alle esigenze dei giovani che frequentano. Durante l’inaugurazione sono intervenuti l’Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Monte San Pietro Giam- numero 45 settembre 2014 piero Mazzetti, la Presidente di ASC Insieme Chiara Castelvetri e la Presidente di CADIAI Franca Guglielmetti. A seguire c’è stata la presentazione del murales, come risultato del laboratorio, e il propiziatorio rito del taglio del nastro. Più tardi durante il pomeriggio per l’occasione si sono esibiti da Bologna, gli ospiti On the Move, Le Nuove Leve da Crespellano e i Taiwan Crew che tra l’altro passano i loro pomeriggi a provare al nuovo Centro Giovanile - da Calderino. Tre gruppi giovani questi, in crescita, formati da ragazzi ancora adolescenti che mettono tutte le loro energie e la loro passione nella musica hip hop. Inoltre, per chi ne avesse voglia, un tavolo da ping pong e un calcio balilla erano a disposizione per dare vita a sfide “sportive”. Infatti non sono mancate, fin da subito, partite avvincenti tra squadre miste di assessori, ragazzi, educatori e politici. Piace prendere questo come un segnale positivo di un inizio di comunicazione attiva e diretta tra il mondo dei giovani e la parte del mondo politico che ad essi si rivolge. A seguito dell’inaugurazione si è svolto, come ogni anno, il festival musicale Calderino Rock Festival. n 13 numero 45 settembre 2014 servizi servizi servizi servizi Tutti all’orto Una nuova esperienza per il Centro Diurno di Crevalcore. di Andrea Torbidone, educatore e Marco Bracciale, ospite del Centro “Accanto” A Maggio gli operatori del Centro “Accanto” di Crevalcore sono stati invitati da Alberto Reggiani, vicepresidente della Partecipanza Agraria di Nonantola che ha messo a disposizione i propri terreni, a creare insieme un “orto adatto a tutti”. Tale iniziativa rientra nel progetto “Coltiviamoci” finanziato dall’Azienda Bayer filiale di Sant’Agata Bolognese nella quale Alberto lavora. L’idea è stata quella di alzare il terreno in maniera tale che tutti i ragazzi potessero lavorare la terra, per questo sono stati usati dei cassoni, e intorno ad essi sono stati realizzati dei percorsi adatti anche alle carrozzine. Abbiamo seminato differenti ortaggi: pomodori, carote, ravanelli, peperoni, zucchine, basilico. I ragazzi ogni settimana sono tornati all’orto per prendersi cura delle piante, innaffiare, potare e infine raccogliere i frutti del loro lavoro che infine hanno portato a casa dai loro familiari. Abbiamo passato piacevoli giornate all’aria aperta e in un’occasione abbiamo pranzato con 14 una delegazione del coro multietnico Frisoun di Nonantola che ha intonato canti africani e di altre parti del mondo. A Settembre nell’ultimo appuntamento abbiamo rincontrato Alberto, ci siamo fermati a fare due chiacchiere, ci ha spiegato meglio cos’è la Partecipanza, ovvero una proprietà collettiva risalente all’anno mille quando gli abitanti di Nonantola costruirono le mura della città e l’Abate donò loro questo terreno che oggi continua a essere non abitato e quindi costituito solo da campagna, boschi e laghi. Abbiamo chiesto ad Alberto come immagina il futuro di questo progetto; lui si augura una sempre maggiore collaborazione con noi del Centro “Accanto”, questo grazie a una più alta competenza dei ragazzi ed è inoltre disposto a offrirci più spazio, più terreno e ci stimola a coltivazioni nuove ed a sperimentare. Quest’autunno faremo escursioni nei boschi della Partecipanza aspettando la primavera per piantare nuovi ortaggi! n servizi servizi servizi servizi Piccoli massaggi crescono… Riassumiamo in questo articolo alcune delle diverse esperienze che hanno visto protagonista il massaggio infantile. di Annalita Bellei, insegnante di massaggio infantile Nel corso di quest’anno sono stati otto i Nidi che hanno ospitato un corso di massaggio infantile nei Comuni di Anzola, Bentivoglio, Casalecchio, Castello d’Argile, Galliera, San Pietro in Casale, Sant’Agata, Tintoria. Ai corsi hanno partecipato un totale di 73 neomamme, 73 neonati e 16 papà. È un’esperienza che ogni volta si arricchisce e si rinnova, in cui mi viene restituito il valore e la gioia di condividere la pratica del massaggio. Questo mi stimola a continuare e mi appassiona sempre di più. Cosa facciamo insieme? Condivi- numero 45 settembre 2014 diamo pensieri, esperienze, ma anche emozioni e gesti di cura nel silenzio. Ci alleniamo ad un ascolto più profondo attraverso il contatto. Dedichiamo un tempo e uno spazio a noi stessi e ai piccoli, proviamo ad offrire una presenza più attenta, legata al momento. Apprendiamo una pratica che ci aiuta a rilassare e ci aiuta a scendere dalla testa al corpo, un corpo che ci parla e diventa la nostra guida. il compito di trasportarlo da un gruppo all’altro per condividere ciò che era stato e poteva essere condiviso. La rete di ogni gruppo si è espansa fino a diventare una grande rete trasversale fatta di informazioni utili e di supporto, di piccole strategie genitoriali, nel piacere di condividere e scoprire nuove possibilità, essere solidali, uscire dall’isolamento, creare nuove amicizie, fare/essere comunità. Genitori in RETE/RETE di comunità I corsi si sono avviati in concomitanza concentrati tutti in pochi mesi, questo ha fatto sì che sperimentassi la conduzione ravvicinata di gruppi diversi, ognuno con le sue specificità e con l’unicità di ogni singolo partecipante, adulto e bambino. Ciò ha richiesto da parte mia una presenza più attenta e sensibile, ricettiva ai molteplici racconti, agli aneddoti, alle domande e alle risposte condivise, alle emozioni diffuse. Mi sono ritrovata a stimolare la connessione con e tra le mamme e i papà dei diversi gruppi. Mi sono sentita tra le dita il filo di una grande ragnatela tessuta ad ogni incontro, a me Il CONTATTO dentro la pancia Tra Marzo e Aprile al Nido “Vita Nuova” di Sant’Agata si sono svolti 5 incontri di sostegno alla gravidanza rivolti a future mamme dal 4° all’ultimo mese di gravidanza. L’idea nasce dalla collaborazione tra due pedagogiste, Elisa* e Teresa* e, quando me lo propongono, accetto con entusiasmo di condurre questo primo corso sperimentale che si pone l’obiettivo di accompagnare le future neomamme ad approfondire il rapporto con il proprio corpo in gravidanza e con il proprio bambino dentro la pancia. Nutrivo questo desiderio già da tempo stimolato anche dalle mamme nei corsi di massaggio attra- 15 numero 45 settembre 2014 verso i loro racconti sulla gravidanza e sul parto; sentivo che il lavoro sul contatto col bambino doveva iniziare ancora prima, dentro la pancia. La gestazione e la nascita, per una madre e per un figlio, rappresentano una straordinaria esperienza in cui il corpo è centrale; imparare ad essere in contatto mette in ascolto dei propri ritmi fisiologici profondi e delle proprie emozioni, porta alla luce le risorse interne e fa conoscere meglio il proprio bambino (bounding prenatale). Intraprendere questo percorso con un gruppo di donne che sta vivendo la stessa esperienza può accrescere il senso di fiducia e dare grande forza. L’esperienza di Sant’Agata è stata molto intensa ed emozionante. Le donne “in attesa”, nove le iscritte alcune con dei grandi pancioni al 9° mese di gravidanza, mi hanno comunicato tutta la gioia e la forza generativa femminile, ma anche le fragilità, le paure legate a questo viaggio verso la maternità e le difficoltà a stabilire un contatto col proprio bambino dentro. Abbiamo condiviso uno spazio ed un tempo, sempre troppo breve, a fare esercizi sulla respirazione, sul radicamento, con tecniche di rilassamento e visualizzazioni, esercizi che aiutano a calmare e distendere il corpo attraverso i suoi rapidi e profondi cambiamenti. Abbiamo cantato per i bambini e abbiamo massaggiato. Ma soprattutto abbiamo condiviso e ancora una volta ho avuto conferma della grande necessità di offrire occasioni d’incontro e di confronto; per le future mamme il gruppo rappresenta sicuramente uno strumento di sostegno in più, per affrontare quel grande viaggio che attraversa i loro corpi per entrare nella vita. * Elisa Mortara, Pedagogista Comune di Sant’Agata Bolognese, * Teresa Di Camillo, Pedagogista Cadiai 16 servizi servizi servizi servizi I PAPÀ finalmente! Ci sono stati papà in questi anni che hanno partecipato ai corsi di massaggio infantile, alcuni in maniera occasionale, altri in maniera più assidua, talvolta sostituendo la compagna che doveva lavorare, ma sempre troppo pochi rispetto al numero di mamme coinvolte. Al Nido di Tintoria siamo andati ben oltre le aspettative! Sarà stato che abbiamo potuto organizzare il corso di sabato mattina giorno solitamente dedicato al riposo dal lavoro, ma, inaspettatamente e con piacevole sorpresa, mi sono vista arrivare 10 mamme e ben 8 papà i quali hanno massaggiato le loro bambine e i loro bambini alternandosi con le loro compagne. Non mi dilungherò sui contenuti emersi in questo bello scambio anche se ci sarebbe tanto da dire sulla loro percezione dell’essere padri e sulle loro sensazioni legate ad un atto di cura quale è il massaggio neonatale. Ciò che questi padri hanno espresso con molto vigore attraverso il loro coinvolgimento, con l’intensità della loro presenza, è stato il bisogno di trovare un loro modo di vivere la paternità al di là degli stereotipi e la gioia di incontrarsi con altri padri in un contesto di socializzazione più intimo. Anche per i papà può essere utile uscire da un “isolamento paterno” e avere opportunità di confronto, l’esperienza è stata un’occasione per condividere nel gruppo i dubbi e le domande dell’essere padre. Avvicinarsi alla pratica del massaggio significa fare un’esperienza di grande contatto affettivo, sperimentando uno scambio emotivo molto profondo. Attraverso il massaggio un padre può favorire non solo il rilassamento del bambino ma anche il proprio, abbandonando il senso di inadeguatezza (molto spesso culturale) e acquistando una nuova fiducia nella propria capacità di nutrimento affettivo e nel proprio ruolo paterno. Il massaggio può diventare l’occasio- ne per creare contesti che facciano del contatto fisico non solo un momento di gioco, ma uno strumento consapevole per rafforzare la relazione. È molto importante per il bambino e la bambina provare su di sé una qualità di contatto differente, da parte di entrambe le figure genitoriali ed è altrettanto importante che nella presenza del padre sia compresa una fisicità consapevole e responsabile cui lui per primo attribuisca valore. n servizi servizi servizi servizi numero 45 settembre 2014 A seguito di una donazione che ha ricevuto il Servizio, pubblichiamo una serie di riflessioni da parte della Coordinatrice e degli educatori su ciò che nell’estate si è potuto fare grazie a questo atto di generosità. Un gesto… che apre possibilità di Maria Cristina Donini, coordinatrice pedagogica Racconti appassionati sul proprio lavoro, parole librate nell’aria giungono a un orecchio attento e sensibile. L’ascolto porta a un gesto di generosità: una cospicua donazione al Servizio Territoriale minori della Cooperativa. Il desiderio è di dare la possibilità a ragazzi con difficoltà di crescita di veder accolti i loro desideri, di offrire loro esperienze ‘non ordinarie’ (o che comunque non si sarebbero potuti permettere), avvalendosi della relazione con educatori. La scelta è stata quella di utilizzare parte della somma per offrire a otto ragazzi, di età compresa tra i 15 e i 18 anni e un po’, un soggiorno ‘Milano Marittima/ Mirabilandia’ di 2 giorni (10 e 11 Giugno). Gli educatori promotori di tutto sono stati Laura Bonettini, Gianluca Lucchini ed Elisa Bizzini, gli educatori che durante l’anno, settimanalmente, hanno proposto e condiviso con i ragazzi il tempo delle attività, ‘salutando’ anche alcuni di essi al compimento dei 18 anni. Gli educatori hanno visto nel soggiorno l’ottimale conclusione del percorso educativo svolto, da più o meno tempo, con i ‘loro’ due gruppi educativi collegati al Servizio NPIA: l’opportunità per loro di trascorrere due giorni piacevoli al mare, di divertirsi a Mirabilandia, di vivere una forte esperienza di gruppo, di sperimentare la propria autonomia fuori casa e di conoscere nuovi posti. L’esperienza vissuta ha permesso agli educatori di “vedere e toccare i frutti del loro lavoro”; ai genitori di prendere atto che i loro figli hanno potenzialità e maturato la capacità di gestirsi anche lontano da casa. La seconda scelta è stata quella di utilizzare parte della somma per tessere reti sul territorio e per verificare la possibilità di aprire collaborazioni con realtà educative in esso presenti, dando particolare attenzione a quartieri che ‘sofferenze sociali’, con l’auspicio nel futuro di poter offrire ai ragazzini inseriti nei gruppi educativi una varietà di esperienze nei diversi contesti sociali e di ‘favorire il loro aggancio’ ad altre agenzie educative del territorio. Si è così offerto alla Polisportiva Lame un intervento educativo per l’intera giornata all’interno dello loro Centro Estivo SPORT CAMP, dal 16/06/2014 al 25/07/2014. Gli educatori Francesca Fenara, Bernardo Gola ed Emmanuele Richichi, mettendosi a disposizione e affiancandosi al personale della polisportiva. A conclusione dell’esperienza, delle osservazioni e confronti degli educatori, si può dire che la condivisione di esperienze lavorative con altri professionisti permette la ‘semina’ di stili educativi. Arrivo a Milano Marittima… Mare… Rracconti… ritorno da Mirabilandia di Laura Bonettini e Gianluca Lucchini, educatori Bianca Prende il Mare... - è solo un bagno - se volessimo osservare questa scena così com’è, nei colori di un’estate, in quelli di una vacanza. Invece… Bianca resta in acqua per due ore, gioca, nuota, ride, danza, si lascia andare, si fa portare, dimentica che poco prima, prima di Prendere il Mare, pensava a come gli altri l’avrebbero giudicata in costume, a quante cose di lei avrebbe voluto cambiare, o almeno nascondere… Ora pensa a come si sente leggera, libera, a come il Mare la porta, la porta e basta, la sostiene, la sostiene e basta. Bianca Prende il Mare e in quel momento sente di essere davvero Lei. Ed è davvero Bella, perché è così che si sente. Luca Racconta... Lui ed io camminiamo, lungo la riva, i piedi nella sabbia, calda, attorno la scena balneare e le voci della spiaggia a poco a poco sfumano, restano indietro, 17 numero 45 settembre 2014 prima del suo racconto. Nel suo racconto c’è Lui, Lui da solo e poi Lui e gli Altri, così lontani, troppe volte. È un Racconto, non un racconto qualsiasi e così prende spazio. Luca Racconta e mentre lo fa nemmeno s’accorge di quante Cose non aveva ancora detto, di quante non aveva ancora pensato di poter dire. Potremmo anche spiegare che un cittadino qualunque ha deciso di finanziare una vacanza ad un gruppo di ragazzi in situazione di necessità e agli educatori che li avrebbero accompagnati. Ed è successo. Luca Racconta. Bianca Prende il Mare. Sport Camp di Francesca Fenara, educatrice Lo SPORT CAMP è un campo estivo proposto dalla Polisportiva Lame (presso il Centro Sportivo in via Vasco de Gama – Bologna), rivolto a bambini e ragazzi dai 5 ai 13 anni, aperto all’utenza dalle 7.30 alle 17.30, caratterizzato da proposte di attività sportive. La giornata prevede Aggiornamento sulle gare degli ultimi mesi Ripercorriamo tutti i mesi trascorsi da inizio anno per dare conto delle gare che ci hanno interessato. di Franca Guglielmetti, Presidente CADIAI e Alessandro Micich, Responsabile Servizio Commerciale Uno degli appalti più significativi, sei milioni di euro di fatturato e durata quadriennale, è sicuramente rappresentato dalla gestione dei servizi per la prima infanzia del comune di Cento (FE): Nidi “Centro Infanzia” e “Nuvole” affidati da oltre dieci anni alla cooperativa CADIAI quale capofila di un raggruppamento temporaneo di impresa. In questa nuova 18 servizi servizi servizi servizi l’alternarsi di circa 5 diversi sport, proposti ai ragazzini suddivisi in 3 gruppi omogenei per età. Noi educatori abbiamo affiancato per 6 settimane gli istruttori della Polisportiva Lame sia durante le attività che nei momenti meno strutturati, come l’accoglienza, il pranzo e l’uscita. Obiettivo del nostro intervento è stato quello di osservare, in un primo momento, i diversi gruppi di bambini e preadolescenti, in modo da evidenziare eventuali dinamiche di disagio e/o eventuali conflitti. In un secondo momento, in accordo con la Responsabile si è deciso in che modo strutturare il nostro intervento nell’ottica di fornire un intervento educativo mirato sia a favorire la partecipazione dei ragazzini con aspetti di immaturità nelle autonomie e nella gestione delle relazioni che a sostenere il lavoro specifico dei diversi istruttori delle discipline sportive. A partire dalla seconda settimana si è evidenziata la presenza di un bambino in situazione di forte disagio, così per ri- spondere ai suoi bisogni buona parte del nostro lavoro si è svolta nel rapporto uno a uno. Obiettivo di tale intervento, visto il lasso di tempo relativamente breve, è stato da una parte quello di contenere e, quando possibile, di prevenire comportamenti problematici, dall’altra di favorire l’integrazione nel gruppo dei pari e nel più allargato contesto del Camp. Durante queste sei settimane si sono svolti due incontri tra operatori con la supervisione della coordinatrice pedagogica CADIAI, uno iniziale in cui si sono esplicitati bisogni e aspettative che hanno portato a questo tipo di intervento, e uno in itinere che ha rappresentato uno spazio per condividere problematicità, impressioni e richieste specifiche. Queste settimane sono state “un primo esperimento” che ha evidenziato l’importanza della presenza della professionalità dell’educatore anche in contesti privati, alla luce della considerazione che, anche se non inviati dai Servizi, spesso sono presenti situazioni di forte disagio. n procedura si è consolidata la partnership con cooperativa Voli (recentemente confluita in OPEN GROUP insieme alle cooperative sociali COOPAS e LA RUPE) e contestualmente si è chiuso il sodalizio con la cooperativa ferrarese “Le Pagine”. La gara, a cui ha partecipato anche un altro raggruppamento composto da Coopselios, Pagine e Cidas, ha avuto esito positivo. Altro appalto di grande importanza, quattro milioni di fatturato e durata triennale, è stato quello promosso dal Comune di Anzola per la gestione dei servizi per la prima infanzia, il servizio di sostegno scolastico e il centro giovanile. Abbiamo partecipato con l’ATI con cui già operavamo in quel contesto, composta da CADIAI (capofila), da Società Dolce e Open Group (ex Coopas in questo caso). Anche questa procedura ha avuto esito positivo avendo la nostra offerta ricevuto la preferenza rispetto a quelle formulate dai concorrenti Elleuno e Quadrifoglio. Sempre nell’ambito servizi alla prima infanzia è da ricordare l’aggiudicazione dei servizi educativi dei comuni di Calderara di Reno (nido, sostegno e parascolastici) che erano precedentemente gestiti in ATI con Società Dolce. La formulazione di un bando unico per i comuni di Calderara e Sala Bolognese, in cui CADIAI non era presente, ha rideterminato gli equilibri di ATI prevedendo l’ingresso di Open Group nella compagine e la definizione del capofilaggio in capo a Società Dolce per i due comuni. A CADIAI resta la gestione esclusiva del nido e dei servizi ausiliari presso le scuole di ogni ordine e grado di Calderara. Un discorso a parte meritano le gare riguardanti i servizi di integrazione scolastica del comune di Argelato. Si tratta di servizi che gestiti precedentemente in autonomia (ovvero senza altri part- servizi servizi servizi servizi Progetto AGID ner in ATI) e che invece, tramite le Unioni dei Comuni, sono stati messi a bando insieme a servizi gestiti da altre cooperaIl tempo tive su otto della comunicondivisione: differenti delle Terre l’esito deiNe«focus groups». di Pianura. è derivata la formulazione di un bando particolarmente cospidi Patrice Morel, Les di Genêts cuo (poco meno ventid’Or milioni di euro (trad. it. M. Christine Melon) di fatturato in sei anni considerando l’opzione di rinnovo) e complesso in quanto Il Progetto Agid è un progettogestionali europeo omogeneizzante situazioni che si propone di loro costruire moduli formolto diverse tra nei vari territori mativi indirizzati ai professionisti che rappresentati. La competizione si è riveaccompagnano le persone con disabilata ancor più delicata in quanto è stato lità intellettiva nell’invecchia Lor atur individuato un meccanismo di valutazioautdell’offerta la voluptatquia consequi con exne economica, particolarmenplacc uptissi nella tiorporum, te contestato tipologiasi diofficiae appalti ea in nullaoperano apiciis nonserios ut volupit cui le sociali, eniet teoricamente in re provit quis venita vel et asdeterminati etur rat ut grado di ribaltare i punteggi labsede int odi comnitate post es autectain di offerta qualitativa. In ogni motet l’esito fuga. Eptatibus. do è risultato positivo e l’ATI ha Uga. Vendese HilibusaAncora doloavuto la meglioquiasitio. sulle cooperative atiatis sequam re et quedagli vellabor erum Quadrifoglio. Diversamente altri aditemperum fugit, que doloris excomuni delle Terre di Pianura, il Comune plisBudrio ut modis ea quis maio cus nodi ha fatto la gara perte i servizi di bistiatis et fuga. Ute magnitas sostegno scolastico integrativi demoin moluptatus at adCiutatessum quuntinped do autonomo. siamo presentati ATI millanda voluptat maximporum con Societàsitae Dolce, con la quale gestiamo faccus, tempore voluptatquo già da tempo questi servizi, e la evenim gara ci undit que dolupta mi,cooperatioffictibuèqui stata aggiudicata. Leid altre sti rehent. ve concorrenti erano Ancora, QuadrifoTiscia inis expeliquatum ersperis inum glio e EURO-TRAND assistenza. L’importo ex et aut ipitectus repre eatur, complessivo, per due annidolorro di gestione, è quos autempore la niet volo eos di circadolor un milione. ipit, consed exInfine, per quelmagnistiume che riguarda prorro le gare più pligenemdell’Area fuga. Enduntur, quiandae. rilevanti Servizi Educativi, abNequi affrontato nossi ut lacipsaerit ut es biamo la procedura perdolum i serexceped itasper fereperferum dollest vizi educativi del Comune di Sant’Agalaut eum voluptate prasostegno simin re ta Bolognese (Nido dinetus Infanzia, corrum etcentri audiciunt aboressescolastico, estivi,asinull laboratori e serviquis peraturintegrativi). atur sitatur? zi scolastici L’importo comBerferi tatemporum aliti cumè et omplessivo, su tre anni di gestione, di circa nihilloris ommodistia quaspis tiuun milioneaut e mezzo. Si è partecipato in sam quia nonsedTemporaneo mosam voluptatur, Raggruppamento di Impreomniasperat. sa con la cooperativa sociale A+B INVENOccaestia con quiacuipernam, fugiati TATEMPO, da moltiquam anni condivinullabo. omnit, di as questi aut maximin esti diamo la Et gestione servizi, con coris miliquam dentia paruptaes ped reciproca soddisfazione e ottimo gradiutatur maio dentdella harchilicia velleni himento da parte committenza. La liquaeciratas doluptae. Et es quunt eum gara è stata aggiudicata e, diversaasperuptae optate apidfin experfermente da tutti gli altrinum contesti qui de- ro quidenimi, net,ha aut a qui oditisqui scritti, nessun altro presentato offerta alic tem culpa vidistibus deritatiur, ofper questo appalto. A CADIAI è assegnafic Et quae consed mi, qui to iltemporitio. 65% delle attività complessive. occus aut intercorse offictatur?altre Lique rendae. NaSono poi procedure di me volupta eventios parchil ma lominor rilievotibero in termini quantitativi riorent que importanti est, conectur sa della doluptaugualmente ai fini contius ut dei ut eum doluptam qui dus duci tinuità servizi o dell’acquisizione di odis alit, quia sequi que lam que quae. nuove commesse. In particolare ci riferiaCeriatu rempore adis nam id di quiSorvevidemo a: due gare per il servizio lig natur,Sanitaria cones illia suntestecab ulglianza presso l’AgenziaidDolaborae aut exdi etCastenaso quam ulpa(nuove ex eagane e ilnos Comune qui num, cusamet utet di laccusa epudite acquisizioni); l’istanza co-progettaexerro est fugia dit et Socio as nus,Educativo quaerum zione per il gruppo quiate enem aspid rivolto erferciis a bambini e estiam ragazzinim Sinti del millatios utemquam dem et quartiere eari Borgo Panigale - qui Comune di peribus harchil laBologna apitatiis (servizio di in comnim continuità); la proceria que perspit quam quo ceduravelectio per l’accreditamento dei Nidi evenimus nus. di Infanziamaconvenzionati promossa, Cus volore vendebit optat. quest’anno per la prima volta, dal CoApienih illestius mos natissi mune di Bologna, istanza che ciaceaqui ha peropti quaest, qui opta qui messocommodit di aumentare il numero dei posti utaerci arunt, con endaebambinomusdandit convenzionati presso il nido pre ipsunt od volorehentis que do“Arcobaleno deietPulcini” e “Giovannino”, loris ario et quatesi posti ataeperum facenonché confermare presso “Pollipero tem enimusa cino”, “Abba” e “Gaia”. sequatecta quam doluptatem re laut vollesepartecipato ndempeContestualmente abbiamo rumque quament dem alla garasim promossa dalrestotatas Dipartimento nulparu ipidebitium libus di Saluteptatem Mentale dell’Azienda USLsed di et resti de dem. Riorempori diciet evelBologna per la “Co-progettazione la lent, quundita quaspidterapeutico mil mosaped cogestione di progetti riaquaeceped eos nonemo por apit bilitativi personalizzati coninbudget di maximagnihit re omnidel doluptatquam salute per le esigenze dipartimenlam volectur sunt laciamus utem to difugit salute mentale e dipendenze paculparitium nonscarcotologiche”. Siexcearum è trattato divoles una gara reius, corem ratiame expersp errosamente rilevante per CADIAI sul piano vit aquodipsam hilleni hiciendel esdel fatturato (si tratta di una piccola persunt maion ape seque perferit, centuale su dieum un volume molto rilevante ut omnia pelecepra cordi oltre sette milioni di simporibus, euro in due anni) rum inullau dioribusdaes volutem id ma sicuramente strategica nella definimi, quunt eturi cum fugitatae. Et ad et zione di un accordo che coinvolgesse omnis itatem sociale ea verum iusam, tutta laseriber cooperazione bolognese quis que venis quiae si suntotatias mo(A e B) chiamata a reinterpretare modalilorem con ex eatur? tà di esecuzione parcellizzate nella logica Nis ni consequ iscimus quadi intervento in capo ad unesto unicoest soggettem. Ut quame temperr to gestionale così mint come autati richiesto da caovidunt voluptatisLaetgara autèquae nipitolato d’appalto. stata ni infine molor ehentis ciassi Raggruppamento ad que pra sunaggiudicata all’unico te consenienda idusamche re omniatem Temporaneo di Imprese ha presensimpelectio eum volorda reicillupta prae. tato offerta, composto SIC Consorzio Nem queSociali apere nonsernatus Iniziative Coop Sociale, Arti essine Me- numero 45 settembre 2014 cium quas ateCooperativa, vollat. stieri Società CADIAI, ConOviti unt. Società Geni nusciisti sorzio volentorem Indaco, Nazareno Coopequam res doluptatem anditibus rerativa, Sol.co Insieme Bologna. strumquas minverf eroInfine vannovolenditatio segnalate due gare per la rem earumqu asperem quungestione di nuovi servizifaccati con esito netia amuslapedit ra inveratibus Ut a gativo: gara per il servizio di abo. sostegno venia quam, aci rerum faccusa Terntiscolastico del et comune di Porretta bus nos invendi andiat in esRTI explit, me, aeicte cui abbiamo partecipato con oditam antoreLibertas cullese Zola re, sunte esla cooperativa e che et è stasimag nissequialla to id quia nit facearta aggiudicata cordata concorrenchitas et lisquas quia volupta tete, composta da eum Società Dolce e Open nietur? volupitate audae Group; laLiberum gara perque la gestione del Nido di perehendel imenisdel explabo rporum el Infanzia “Il Salice” Comune di Ferin re est eiunt et verum et esed in exero rara, a cui abbiamo partecipato RTI et cum qui reaggiudicaped moconfacea Openconsecate Group e che è stata lupta volupti busaes quam, ute rem ta all’altro concorrente, il Consorzio RES re resequias et, ma volorepe labo.imporEdia di Ferrara. Ultima, non meno eos sunta eosani ut ommoluptante,debitia una gara cui CADIAI ha scelto ta cupicienia que di aut noneaquis partecipare: quella perconsend i serviusdaeptas adiascolastico aliquibus aut que odit zi di sostegno e integrativi volor aut dal aliquam esequatur modit, promossa Comune di Bologna. La sant. storia di questo servizio, e degli appalXerro tectur? optatis as ut duciati che ne hannoMi, assegnato in passato la musam, ionsendebitcomplessa aut dogestione, coriber è particolarmente luptatur? e difficilmente sintetizzabile. È, tuttavia, Duci quunt segnalare mi, cum acepeles dunt auimportante che la base d’asta dam, voluptaecum faceper cipsusandefinita dal Comune di Bologna non era dam quam hilit explaboribus essinus per noi sufficiente a coprire gli oneri dedaerist, qui somma oditas dei adiam, rivanti dalla costisundisitiur del lavoro sandundam, sandam num alitati asi(piena applicazione del Contratto Collettatur, ipictotam volupta tivo Nazionale di expe Lavoroeteelitate degli Integratissernam optaAccordi veruptaerae. Nequovi previstisidagli Territoriali) e dei stibus esto dolore plabor reserume costi di coordinamento del servizio. Sennus iur? za considerare la mancata valorizzazione Fugiate et voluptates quiaein ommodell’apporto imprenditoriale termini sam autgenerali. repudaeTale cuptatur, ommolutadi costi valutazione è stata tur rerchil quiduciam, si dooggetto di minimint segnalazione, peraltro condilectios ped territoriale quam quida utemped visa a livello numerosequo alexces maxim dolor alit pronel delsettore, is sum,a tre cooperative impegnate quiatenisit eritia vellestion restotaecto Legacoop che, insieme a Confcooperaticuptibe ruptium consequi. ve e AGCI, ha presentato alcune richien ste di modifica direttamente al Comune di Bologna, nonché segnalato le criticità evidenziate all’Osservatorio Prezzi e alle organizzazioni sindacali. In assenza di alcun tipo di modifica CADIAI ha deciso di non partecipare. La gara è stata aggiudicata al precedente gestore, con un ulteriore consistente ribasso sull’offerta economica. n 19 numero 45 settembre 2014 servizi servizi servizi servizi Il Resto della Tana dei Cuccioli Un giornale dedicato alle emozioni di bambini e genitori come risultato dei percorsi formativi delle nostre educatrici. di Manuela Nidasio e Giada Roma, educatrici Spesso le educatrici dei Nidi d’Infanzia partecipano a formazioni in cui ci si interroga sulle emozioni dei genitori durante l’inserimento e sul ruolo sociale del Nido all’interno delle comunità. Consapevoli dell’importanza di questi aspetti nel lavoro quotidiano all’interno del Nido, ci siamo domandate: “Ma perché non porre questo quesito ai diretti interessati?”. Da questa consapevolezza è nata l’idea di creare un giornale, che potesse fungere da collegamento tra le emozioni dei genitori e dei bambini e valorizzare il Nido come opportunità di crescita per i piccoli, in un momento storico e culturale che vede i Nidi d’Infanzia fortemente penalizzati dalla crisi e da nuove realtà educative, che spesso considerano maggiormente le esigenze lavorative a svantaggio del reale benessere del bambino. Il giornale è composto da quattro facciate, la prima dove si parla del Nido come luogo di crescita e della sua importanza sociale, la seconda e la terza raccontano di come le educatrici hanno vissuto il bambino attraverso aneddoti e esperienze riguardanti i piccoli, mentre nell’ultima facciata abbiamo pensato di riportare le emozioni dei genitori legate al bambino e alla bambina. Passata la fase d’inserimento e dopo aver instaurato un buon rapporto con i genitori, ci siamo rese conto che essi consideravano il Nido come luogo di 20 crescita e benessere; per questo è stato possibile chiedere a mamma e papà di mettersi in gioco emotivamente, attraverso la scrittura su carta delle loro emozioni rispetto alla vita del bambino al Nido e alla crescita del loro piccolo. Per fare questo, abbiamo consegnato un foglio dal titolo “Mamma e papà raccontano...” nel quale i genitori hanno potuto raccontarsi ed esprimere le proprie emozioni, creando una sorta di “scatto fotografico” che lasciasse traccia futura sia al genitore che al bambino di questa magica esperienza, a volte faticosa, il cui ricordo con il tempo potrebbe affievolirsi. La reazione dei genitori alla nostra richiesta è stata inizialmente di stupore e difficol- tà, come se fosse un compito da svolgere, con un voto finale; nel momento in cui si sono resi conto che quello che chiedevamo loro era parlare delle proprie emozioni al bambino e alla bambina, hanno vissuto questa opportunità più serenamente, anche se rimaneva l’incertezza e la curiosità della destinazione di questo loro scritto, apprezzato a fine anno nel momento della lettura del giornale. n servizi servizi servizi servizi Coltiviamo benessere… e qualche ortaggio! L’esperienza dell’orto pensile della Casa Residenza “La Torre” di Galliera. di Jessica Bosi, operatrice socio sanitaria L’idea è nata guardando un’ospite che al primo caldo della primavera, ogni volta che poteva, si “defilava” in terrazza per prendersi cura delle piante di gerani appesi alla ringhiera. Da qui e da alcune riflessioni fatte dalla Responsabile della struttura inerenti al consumo di prodotti ottenuti dalla filiera a km 0, è nata l’idea di realizzare un orto in vasi per permettere agli anziani di collaborare attivamente alla coltivazione degli ortaggi. Con l’aiuto di alcuni operatori, che hanno condiviso l’idea, è stato possibile preparare le vasche per la coltivazione. I primi di Maggio gli ospiti, coadiuvati dagli operatori, hanno provveduto a piantare le piccole piante di pomodori, zucchine, sedano, basilico, melanzane, cipolle, peperoni e insalata. Quotidianamente gli ospiti avevano l’incarico di annaffiare l’orto e con l’estate alle porte è stata possibile la crescita di rigogliosi ortaggi. Mano a mano che gli ortaggi erano maturi, alcuni anziani collaboravano tra loro per la “raccolta”, aiutandosi a vicenda: numero 45 settembre 2014 chi deambulava spingeva chi invece era in carrozzina. Raccolti i frutti del duro lavoro, gli stessi anziani avvicinandosi e bussando alla finestra della cucina, consegnavano le primizie nelle sapienti mani delle cuoche che, da lì a poco, avrebbero trasformato i “frutti” del raccolto in succulenti pasti da gustare insieme. Con questa iniziativa s’intende risvegliare la volontà e il piacere di svolgere un’attività condivisa, stimolare la capacità sensoriale attraverso il contatto e la manipolazione della materia, cercando così di attenuare l’ansia e lo stress influendo sull’Essere dell’Ospite attraverso la produzione di qualcosa di tangibile. Di questa esperienza estiva non resterà solo il ricordo degli sguardi entusiasti ed affascinati di tutti i partecipanti, perché, data la buona riuscita del progetto stiamo già pensando all’orto pensile invernale della Casa Residenza “La Torre” di Galliera, per continuare questa attività di condivisione tra operatori e ospiti della struttura e per gustare i prodotti che ci riserva l’autunno. n 21 numero 45 settembre 2014 servizi servizi servizi servizi Esploratori Sonori Laboratorio musicale per i ragazzi del gruppo “Talpe” ad “ARBORETO”. di Antonio Sodano, musicoterapista e collaboratore esterno Chi avrebbe mai detto che Fabio sarebbe andato allo stadio da solo, che Veronica avrebbe cucinato per Gianni Morandi, che Mirel sarebbe andato a lezione di chitarra in bici, che Silvia avrebbe potuto fare una passeggiata solitaria nel bosco, che Roberta sarebbe andata a teatro su una carrozza; chi avrebbe mai pensato che Stefano avrebbe vinto il campionato mondiale di bowling e Andrea avrebbe guidato un elicottero! Eppure è successo. Non nel senso letterale, ma nel senso sonoro, grazie al potere evocativo del suono. Facciamo un passo indietro per capire meglio questo laboratorio musicale. Ascolto ed esplorazione sono stati il cuore dell’esperienza e ad esse si connettono le due principali finalità: accrescere la capacità di ascolto, di sé stessi e degli altri, e migliorare le capacità relazionali dei ragazzi. Fin dal primo incontro il gruppo è stato invitato ad immedesimarsi in una vera orchestra, con lo scopo di creare un contesto relazionale ottimale e favorire il lavoro di gruppo. È in questa cornice che i componenti dell’orchestra hanno potuto compiere l’esplorazione sonora. Per esplorare, gli orchestrali hanno dovuto manipolare vari strumenti musicali 22 e scoprire in quanti modi si possono suonare e quanti suoni possono produrre. E siccome ogni cosa ha un suo suono, sono stati utilizzati anche oggetti di uso comune. L’esplorazione ha attivato le orecchie e le mani, anzi il corpo, ma non solo: ha attivato anche l’immaginazione. Questo perché ogni volta che un suono veniva esplorato ci si chiedeva: cosa ci ricorda questo suono? A quale oggetto, azione o situazione assomiglia? Tutte le risposte sono state annotate ottenendo così una sorta di vademecum, un elenco di analogie sonore. A questo punto sono entrate in campo la creazione e la sonorizzazione. Le suggestioni contenute nel vademecum sono state intrecciate tra di loro con per costruire brevi racconti: uno dedicato ad ogni componente dell’orchestra. Dopo aver tradotto i suoni in racconti si è passati alla sonorizzazione, ovvero alla lettura dei racconti (affidata agli educatori) accompagnata dalla produzione dei suoni. Qui si chiude il “cerchio creativo”: ognuno dei ragazzi ha contribuito alla realizzazione delle storie e le storie parlano dei ragazzi stessi. È dentro le storie, quindi, che sono accadute le impensabili imprese elencate all’inizio dell’articolo: non c’era un elicottero, ma un suono che stava al posto dell’elicottero; non si giocava a bowling, ma si sentiva il suono dei birilli che cadevano; non c’era nessuna passeggiata nel bosco, ma tanti piccoli suoni che creavano un bosco. Grazie al suono sembrava che tutto accadesse davvero. Ma il lavoro non poteva finire così, quindi si è deciso di registrarlo su cd. L’orchestra si è impegnata in diverse prove, necessarie per affinare l’affiatamento tra lettura e sonorizzazione, e un semplice registratore audio digitale ha fatto il resto. Sull’onda del successo dopo l’uscita del cd, l’orchestra ha trovato anche un ingaggio alla “Festa di Arboreto in fiore” del 19 Giugno. Sistemati dietro un sipario, i musicisti hanno eseguito dal vivo tutte le sette sonorizzazioni, mentre il pubblico, che non poteva vedere l’orchestra ma solo sentirla, ascoltava e applaudiva. Ogni musicista aveva due o tre strumenti da suonare e, mentre gli educatori leggevano le storie, il direttore coordinava gli interventi sonori. Un gran successo! E se volete ascoltare il cd cercate Daniele, Annalisa o Arlene del Centro Arboreto… n servizi servizi servizi servizi Centenario a Granarolo! Nella Casa Residenza si è festeggiato un compleanno importante. di Grazia Chiarelli, operatrice Bambine, vi voglio bene come se foste le mie figlie. Ho perso la mia e voi siete tutte le mie figlie! Questa frase così ricorrente, ma che ti premia tutte le volte che viene detta viene dalla bocca della nostra nonnina. Forse non è professionale chiamarla così ma è lei stessa che non vuole essere chiamata in nessun altro modo. Mercoledì 26 Giugno ha festeggiato i suoi “primi 100 anni” un grande tra- Un angolo di Provenza a San Pietro in Casale La residenza “Virginia Grandi” si riempie di colori e profumi. Di Patrizia Natalini, familiare Una mattina d’estate. Il sole e un’arietta fresca e asciutta entrano dalla finestra spalancata. Una grande finestra aperta sul “Giardino delle farfalle” che in questo momento è pieno di fiori. Il melograno, la calendula, le roselline, i gladioli, le gerbere, ma soprattutto la lavanda sono una esplosione di colori, mentre le api ronzano operose. numero 45 settembre 2014 guardo che pochi raggiungono. La festa è stata unica, lei, circondata dall’adorato nipote, che ha allevato come un figlio dopo la morte prematura di sua figlia, la moglie, i pronipoti e tanti suoi amici che l’hanno circondata di tanto affetto in una giornata così importante e l’hanno ricoperta di fiori. Ragazu am fe piaser, ma an son megga morta! (Ragazzi mi fate tanto piacere, ma non sono mica morta!) è stato il commento arguto ma gli occhi lucidi dimostravano il suo piacere. Sono intervenuti anche il Sindaco di Granarolo Emilia con l’assessore e l’assistente sociale e il Sindaco di Castelmaggiore il paese dove lei è nata e anche con loro non si è risparmiata un commento ironico: Sono riuscita a scomodare anche due Sindaci… Beh cosa diciamo allora a nonna Ida? Auguri, tanti! n La nostra finestra è quella di un laboratorio, non un laboratorio qualunque, ma quello della Casa Residenza di San Pietro in Casale. Sul tavolo una montagna di lavanda, tutt’attorno una laboriosa catena di montaggio. C’è chi toglie le foglioline dagli steli, chi forma i mazzetti, chi lega, chi pareggia i gambi e chi fa le fiaschette, che una volta seccate e confezionate saranno pronte per il prossimo mercatino. Siamo inebriate dal profumo intenso della lavanda e accompagnate dalla voce del nostro cantante preferito “Gianni” come ama chiamarlo Antonella. È stato bello respirare questa atmosfera, assieme agli ospiti Ada, Maria, Carmen, Rita, Stella, Elisa, Antonella, ai famigliari Anna e Luisa, agli operatori, ed alle “Amiche della Terra” Angela e Teresa. Una bella esperienza che ci ha riempito di gioia. Grazie a tutti! n 23 numero 45 settembre 2014 Festa di fine estate Tradizionale appuntamento nella Residenza di Loiano. di Milena Ravaglia, animatrice Come da “tradizione” nella giornata di sabato 13 Settembre-14 al Casa Residenza “Simiani” di Loiano si è rinnovato l’appuntamento della festa di fine estate. Siamo stati allietati dalla musica dal vivo dell’associazione “Io Canto la Speranza”, rappresentata da Monica e Irene, e da un ricco buffet (riferiscono gli Ospiti sottolineato) con tradizionali specialità del territorio, scelte accuratamente dal nostro Responsabile di Struttura Luigi Spataro. Momenti carichi di coinvolgimento, gra- servizi servizi servizi servizi zie alla presenza di amici e parenti, degli operatori e della piccola Elena (figlia di Luigi) e delle sue amiche, che con le loro entusiasmanti danze, hanno portato tanta allegria e spensieratezza in struttura. Un ringraziamento speciale al mio amico Giovanni Gitti sempre generoso e disponibile ad offrire, con i suoi splendidi e ricercati video musicali, momenti di ricordi intensi. n con i nostri occhi con i nostri occhi con i nostri occhi Lo scafandro e la farfalla Julian Schnabel di Romeghea Adina “Lo scafandro e la farfalla” (Le scaphandre et le papillon) è un film francese, del 2007, diretto da Julian Schnabel e basato sull’omonimo libro di ricordi scritto da Jean-Dominique Bauby che riporta la sua vicenda e allo stesso tempo la vive da protagonista. Costui si trova intrappolato, dopo un incidente stradale, nel suo stesso corpo, che lui sente come uno “scafandro”, ed e capace di comunicare con il mon- 24 do solo con il battito della palpebra sinistra (la destra e stata cucita): un battito di ciglia per dire SI, due per dire NO (è la sua ultima finestra sul mondo); cosi si crea il suo ricchissimo mondo interiore grazie alla fantasia e alla memoria, ribattezzate la “farfalla”. Jean-Dominique Bauby non ha avuto una vita lunga, ma ha avuto delle persone vicino, persone che ha imparato ad amare e che lo hanno aiutato a vivere quella vita... Chi ha curato Jean- Dominique Bauby, non curava un giardino già ordinato, risistemando i dettagli e liberandosi degli scarti, ma ha fatto crescere un fiore dall’asfalto, qualcosa di fragile e meraviglioso: “lo scafandro del corpo non impedì alla farfalla dell’anima di uscire e comunicare!”. n altre realtà altre realtà altre realtà numero 45 settembre 2014 Ospitiamo volentieri in queste pagine la presentazione di Open Group, una nuova realtà cooperativa con la quale collaboriamo. Open Group è una nuova realtà dell’imprenditorialità sociale e culturale bolognese. Nata il 1 maggio 2014 dalla fusione di tre storiche cooperative del territorio Coopas, Centro Accoglienza La Rupe e Voli Group - Open Group opera attraverso otto settori, in ambito socioeducativo, sociosanitario, nella gestione di patrimoni culturali, oltre che nella comunicazione e nell’informazione. Si occupa di disabilità, dipendenze, inserimenti lavorativi di persone svantaggiate, emergenza abitativa, sostegno scolastico, integrazione, infanzia, giovani e famiglie. Opera inoltre in campo culturale offrendo servizi di catalogazione, gestione di archivi e biblioteche e in quello dell’informazione gesten- do l’emittente Radio Città del Capo e Libera Radio, la prima web radio sulla legalità e contro le mafie. Può altresì contare su un’agenzia di comunicazione specializzata sui temi della mobilità, sostenibilità e agroalimentare. Il risultato è un gruppo di circa cinquecento lavoratori, trecentocinquanta soci e quindici milioni di ricavi complessivi. Crediamo tuttavia che non siano i numeri, pur importanti, l’elemento che ci ha portato a pensare una così importante operazione. È stata la condivisione della necessità di ripensare e riformulare le nostre modalità di operare nella comunità e di leggere i cambiamenti. Open Group nasce infatti dalla convinzione che si possano coniugare prosperità economica, eccellenza ambientale e coesione sociale. Che si debba raccogliere la sfida delle tante trasformazioni in corso per ripensare radicalmente il ruolo sociale dell’impresa. Che si debbano inventare nuove tradizioni per un mondo che non è più lo stesso di ieri. Questo è un tempo in cui si devono sparigliare le carte. È il tempo in cui si devono cercare connessioni inedite tra cura e cultura, tra inclusione e innovazione sociale, tra educazione e comunicazione; dove più che nelle transazioni bisogna credere nelle trasformazioni. Open Group vuole aprire i punti di vista e aprire l’impresa all’impegno civile per rifare le città e ripensarle con le persone, con le loro intelligenze, con i loro diritti. Ogni comunità deve attingere a tutta l’energia locale disponibile, intesa come consapevolezza e partecipazione di tutti gli attori del territorio. Istituzioni, imprese o cittadini, sono tutti destinati a evolversi da semplici utilizzatori finali di un territorio a protagonisti del cambiamento. Per queste ragioni di adesso, e per quelle che troveremo domani, è nata Open Group. n Pillole verdi Piccoli consigli di sostenibilità ambientale Barattoli del caffè, che farne? Un impiego utile ed allo stesso tempo decorativo che prevede l’impiego dei barattoli per il caffè ormai vuoti consiste nello sfruttarne la struttura per rea- lizzarne delle lanterne. Sulla superficie del barattolo dovranno essere praticati numerosi fori, dai quali potrà filtrare la luce. Sarà divertente creare dei disegni geometrici che possano permettere che, grazie alla luce della lanterna, sulle pareti si creino dei motivi ad effetto. 25 numero 45 settembre 2014 Ermelinda, maestra di dignità di Lucia Cardone, animatrice Quando entravi in Struttura la trovavi nell’ingresso seduta in poltrona intenta a sbriciolare pane o biscotti per i passerotti. Puliva tutte le briciole che cadevano intorno senza lasciarne neanche una. Raccoglieva il fagottino di molliche e lo portava nel giardino con il suo fare vellutato. Sembrava addirittura che ci parlasse con gli uccellini, di cui era affascinata perchè, diceva “sono esseri liberi”. Il tema della libertà ha accompagnato la sua vita e traspariva da ogni azione quotidiana. Non la convincevi a fare nulla che non scegliesse di fare. Se ne stava da sola nei suoi angolini preferiti e osservava ogni cosa mentre le giornate scivolavano via. Era arrivata alla Casa Residenza Assistenziale di San Pietro in Casale quando era ancora RSA nel 2001 perchè fu trovata in condizioni precarie mentre viveva per strada e alla Stazione di Bologna. Senza tetto per scelta. Aveva dato un calcio alle convenzioni sociali. Un giorno mentre andò a lavarsi al bagno della Stazione, le rubarono le sue sportine con dentro il libretto della pensione e da allora le cose cominciarono a farsi difficili. Arrivò da noi per curare una frattura ed è rimasta fino a ieri, a 99 anni. Se vogliamo, una fortuna, perchè gli anni erano tanti e non si poteva certo vivere per strada a quell’età. Ermelinda, maestra di dignità, è stata un’ospite molto amata soprattutto per quella sua personalità particolare. Rifiutava doni se non fosse per cose strettamente necessarie, e in tutti questi anni non ha voluto mai tenere con sè oggetti futili o qualsiasi cosa che non potesse stare in una sportina. Quella che avrebbe portato con sè nell’andare via “dalla sua gente”, i senza tetto o 26 testimonianze testimonianze testimonianze forse i suoi parenti di cui non abbiamo notizie. Ci fu solo un’anziana con cui ebbe una silenziosa amicizia, Giuseppina, con la quale scambiò sguardi d’affetto e piccoli gesti preziosi. Le regalava tutti i premi che vinceva a tombola e solo da lei accettava dei pensierini per il compleanno. Non avresti detto che visse tanti anni per strada raccogliendo “i cartoni” perchè curava molto la sua persona, sempre pulita e in ordine e ti sorprendeva per la semplicità e la praticità dei suoi ragionamenti. Non prendeva l’iniziativa ma se ti fermavi a parlare con lei tirava fuori delle perle di saggezza. Fu così che dettò dei “pensieri” per partecipare ai Concorsi di Poesie e Racconti promossi dal “Corniolo“ del Comune di Baricella, vincendo anche una coppa per il primo premio! Naturalmente, riservata e discreta com’era, non volle venire con noi a ritirarla. Disse con uno di quei sorrisini modesti: “Tenetela voi, a me non serve”. Se n’e andata con discrezione, in silenzio, forse a fare una passeggiata sotto al sole, libera, con l’ombrellino. Come in una delle immagini di cui era solita dire. Oppure tra quei passerotti con cui trascorreva i pomeriggi. Uno dei racconti di Ermelinda: Se tornassi a nascere farei un mestiere per conto mio, forse la sarta. Si sente dire nel mondo che ci sono sette vite e non solo per i gatti, non ricordo dove l’ho sentito. Io potrei anche essere un altro animale, per avere sette vite ma sono sicura che rinascerei persona... Vivrei in città. Libera. Al massimo in una città di mare per fare tante passeggiate sulla spiaggia con la mia gente. Mi piace girare in mezzo alla gente ma mi piace soprattutto stare per mio conto. Ad ogni modo ci si sta meglio con gli altri, perché ci si sente più sicuri. Avere gli altri intorno ma fare per proprio conto. Da bambina pensavo solo a giocare ma da ragazzina qualche sogno l’ho fatto, cose semplici, un vestito, due paia di scarpe, la polenta con l’aringa quando non c’era niente. Io non sognavo di diventare chissà che, io non volevo diventare nessuno perché mi bastava essere me! Non ho voluto sposarmi, avevo paura di perdere la mia libertà, avevo anche trovato dei ricchi ma è andata meglio così, io sono stata libera e non ho dovuto spiegare a nessuno quello che volevo fare... Io non ho nessun padrone. Ermelinda Sgarzi i ritratti di Lele i ritratti di Lele Lea, io e le bugie “...e poi il volontario che le consegna giornalmente il pasto ci prova a lasciarle da mangiare, ma lei proprio non vuole, solo caffelatte” Queste solo le parole che ti risuonano nella testa, mentre valichi il colle della Croara per arrivare a Rastignano. Sai questo, che la signora Lea ha 103 anni, non vede bene, non ha famiglia ed è un po’ scontrosa. Ieri hai già provato a portarle la mensa, ma l’ha rifiutata. Continuava a parlare di gastrite, di condimenti pesanti, di mancata digestione e proprio non ne voleva sapere di mangiare. Oggi come andrà? Non lo sai e in realtà speri almeno che apra la porta. Bussi. Insisti. Riprovi. Senti dei rumori e qualcuno che urla: chi è? “Lea sono Raffaele” Niente. “Dai Lea ci conosciamo già!” La porta si apre. “Finalmente sei tornato! È un po’ che non ti fai vedere.” “Ma ero qui ieri!” “Non dire sciocchezze, sono anni che non ti fai vedere” “Lea ma sono Raffaele!” “Eh vuoi che chi ti non ti conosca? Se non ci fossi stata io dopo la guerra chi ti avrebbe tirato su?” Non ti era sembrata poco lucida i giorni precedenti e mentre ti parlava sembrava veramente convinta. E se mentissi? Sarebbe poi così brutto? “Senti Lea, ti ho portato da mangiare tutto scondito (bugia)... mangia quello che vuoi, ma qualcosa dovresti proprio mangiarla.” “Te lo ricordi come mi facevi arrabbiare Raffaele? Quanto eri birichino?” Effettivamente non è la sola a dirtelo, anche se quel Raffaele non sei tu. “Certo che mi ricordo (bugia) proprio per questo ti porto da mangiare, per farmi perdonare” Da quel giorno Lea ricominciò a mangiare e tu a mentire. Rivivevi la vita di un altro, nelle sue parole. Un altro col tuo stesso nome, che amava saltare la scuola, che amava cantare e vivere Bologna di notte. Tutto combaciava e le tue bugie aumentavano il suo appetito. “Non sono più birichino adesso, vero Lea?” “Peggio, sei un cretino” e sorrise. “Perché, cosa ho fatto?” “Sei un bravo ragazzo Raffaele, sei lo stesso che scappava da me per arrampicarsi sugli alberi, sei sempre stato sveglio, ma dalle donne ti fai sempre fregare” Deglutisti. Non riuscivi a dire niente. “Lo so che non sei stupido e solo che non ci capisci niente di donne” Ok. È vero. “Tu con le donne devi essere severo, sennò se son cattive si approfittano, se son buone non ti guardano” Mentre guardavi il tuo nuovo guru sentimentale, non capivi più il confine tra bugia e verità. “Cosa dovrei fare Lea? Lo sai che sono schizzinoso, ma se una ragazza mi piace non ci capisco più niente” “Mo lo vedi che sei bravo allora? numero 45 settembre 2014 Un po’ cretino (non è la parola esatta usata) ma buono. Proprio per questo voglio dirti il segreto delle donne. Vuoi proprio sapere cosa vogliamo per essere felici?” In quel momento la bugia, la verità, la tua vita e quella di un altro col tuo nome, erano la stessa cosa. Lea non lo sapeva, ma annullava il concetto di spazio tempo. Lea non lo sapeva ma lo sapeva, che i monsoni che sferzano il cuore di chi si arrampica sugli alberi sono sempre gli stessi. “Ti prego dimmelo Lea” “Il segreto di noi donne è che non lo sappiamo cosa ci fa felici, non lo decidiamo mica prima!” Mentre la sua risata riempiva la stanza, avevi la sensazione di avere dei pantaloncini e le ginocchia sbucciate. “Impara ad ingannare le donne, senza dire bugie, senza far male! Grazie che ti ricordi di me Me lo dai un bacio?” “Vedi che tu lo sai cosa vuoi Lea!” “Torni domani Raffaele?” “Ci vediamo domani” (bugia e bacio) Raffaele Montanarella Operatore del SAD Anziani di San Lazzaro di Savena 27 numero 45 settembre 2014 rubriche rubriche rubriche Convenzioni in favore dei soci Assicoop Sicura - Agente UNIPOL UGF assicurazioni - UGF Banca Convenzione assicurativa e bancaria per i soci CADIAI e familiari conviventi. Condizioni di miglior favore e di sconti sulle principali polizze (es: R.C. Auto, polizze per la persona, la famiglia e la casa, polizze vita e gestione del risparmio, Unisalute - piani di assistenza sanitaria) e sui prodotti e servizi bancari UGF Banca (conti correnti, mutui, prestiti personali). Per ulteriori informazioni contattare: il Centro Servizi Telefonici UNIPOL allo 051 2818888 o la consulente Assicoop Sig.ra Rossana Peritore al cell. 320 7858357 B&B “Case Arse” Strada Case Arse 18 Boncore di Nardò (Lecce) Sconto del 20% per gli ospiti che soggiornano nei periodi di bassa stagione (da Marzo a Giugno e da Settembre ad Ottobre); sconto del 10% per gli ospiti che soggiornano nei periodi di alta stagione (Luglio ed Agosto); i bambini al di sotto dei 10 anni gratis. Corniciart Via Pirandello, 14/B - Bologna Tel. 051 514230 - 15% sulla produzione di cornici su misura e su quadri, stampe d’arte e poster. Disco Frisco Negozio di dischi Via De’ Monari, 1/A/1B - Bologna Sconto del 10% su tutti gli acquisti. 28 Farmacia S. Anna Via Don Minzoni,1 - Bologna Tel. 051 252452/252273 -15% su parafarmaco -10% e -20% su prodotti da banco. Ferred - Prodotti sostenibilità per l’infanzia e la collettività In tutti i servizi è consultabile un listino con tutti i prodotti e i prezzi vantaggiosi espressamente rivolti ai soci di CADIAI. Fini Sport Nei punti vendita di Bologna: Via Indipendenza, 52 - Bologna Via San Giuseppe, 1/C - Bologna Piazza VIII Agosto, 4/D - Bologna Via Marco Emilio Lepido, 186/26 (presso il Centro Borgo) - 10% in tutti i punti vendita sugli articoli non scontati, in promozione o saldo. Fratelli Biagini Via Oberdan 19/e - Bologna - 20% su tutti i prodotti eccetto Cartucce e toner (già venduti con forte scontistica), calcolatrici e articoli in promozione (le promozioni non sono cumulabili). Nuovo Ambulatorio Felsineo Via F.lli Cairoli, 2 - Bologna Tel. 051 4210644 Ai soci che si rivolgeranno all’ambulatorio per attività diagnostiche e di terapia fisico-riabilitativa, verrà applicato un prezzo vantaggioso rispetto a quello di listino. Ottica Garagnani In tutti i negozi a Bologna: Via Montegrappa, 3/2b - Tel. 051 222622 Via Mazzini,146p - Tel. 051 397302 Via S. Stefano, 38 - Tel. 051 222487 - 20% su qualsiasi acquisto di occhiali, lenti a contatto e accessori. Valido anche per i familiari dei soci. Poli Autoservice NEW! Via Bologna, 108 San Giovanni in Persiceto (BO) Ai soci e dipendenti viene riservato un prezzo vantaggioso per la fornitura e le prestazioni di riparazioni meccaniche. Per poter operare in tempi rapidi, tutte le prestazioni dovranno essere programmate previo appuntamento telefonico al numero 051 82 14 71 o via e-mail [email protected] Teatro “Arena del Sole” di Bologna - 20% sui biglietti di ingresso così come previsto per tutti gli associati delle cooperative aderenti a Legacoop. rubriche rubriche rubriche Dono-Presto-Cerco La rete di CADIAI per mettere in contatto le persone e incrociare i loro bisogni. Il DONO-PRESTO-CERCO è una modalità di donazione e/o prestito, fra i soci e i dipendenti della cooperativa, di quegli oggetti che hanno per i singoli terminato la propria utilità. È prevista anche la possibilità di CHIEDERE (“cerco la tal cosa…, c’è qualcuno che ce l’ha?”), perché il bisogno di qualcuno può far ricordare ad altri di avere degli oggetti inutilizzati e magari sollecitare la disponibilità a prestarli o donarli. Come funziona? Chi vuole donare, prestare o cercare, fa la propria segnalazione ad uno dei seguenti referenti, contattandoli direttamente presso i servizi in cui lavorano: • C ristina Anteghini, Monica Bernabiti, (Residenza per disabili “La Corte del Sole” di San Giovanni in Persiceto); • Lara Girotti e Laura Piana (Nido ”Gatto Talete” di Castel Maggiore); • Giulia Casarini (uffici della sede); • Roberta Meotti (Casa protetta “Torre di Galliera”); • Nada Milenkovic (Nido “Abba” di Bologna); • Giuseppina Reto (“Balenido” di Casalecchio). lettere lettere lettere lettere 13 Agosto 2014 o alla gola e Nell’ottobre del 2008 accompagnavo (con un nod ma alla casa di con un senso di frustrazione nel cuore) la mia mam llora Direttrice, riposo di Granarolo. L’accoglienza da parte dell’a fu confortante e carica di parole amorevoli. le si è protratto Questo atteggiamento da parte di tutto il persona preso la strada fino ad oggi 13 agosto 2014 quando Bruna ha per la Vera Vita. onale (angeli Desidero esprimere la mia gratitudine verso tutto il pers re di escluderne venuti in terra) di cui non faccio i nomi per timo nza delle persone qualcuno, che si prodigano a rendere dignitosa l’esiste che come mia madre sono ospiti di questa struttura. Grazie a tutti. Paolo e Vania. numero 45 settembre 2014 Questa lista di persone è naturalmente aperta ad altre che vi si volessero aggregare. Le segnalazioni vengono esposte nelle bacheche dei servizi e riportate in una apposita pagina del sito: www.cadiai.it Il DONO-PRESTO-CERCO è una rete informativa che mette in contatto le persone e le loro disponibilità ed esigenze. Non è prevista alcuna modalità di stoccaggio o deposito degli oggetti: le persone si accordano autonomamente per le consegne. Nati in CADIAI Congratulazioni alle neo mamme Marisol Peralta Alcarraz Rosalba Arena Alice Casadio Barbara Cuoghi Barbara De Franceschi Magda Kidane Fessehaye Tania Frontini Martina Generali Laura Menetti Venere Nitopi Giulia Rigamonti Fanny Adela Riofrio Raffaella Scarpa Veronica Trauzzi Fabiana Villani III Newsletter Per ricevere ogni mese la nostra newsletter nella tua casella di posta elettronica, iscriviti inserendo il tuo indirizzo nell’apposito spazio della pagina principale del sito www.cadiai.it Chi volesse scrivere una lettera può farlo via mail all’indirizzo [email protected] o per posta a Scoop c/o CADIAI - Via Boldrini, 8 - 40121 Bologna