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5.12 Interventi in caso ascensore guasto.

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5.12 Interventi in caso ascensore guasto.
INTERVENTI IN CASO
DI ASCENSORE GUASTO
Passo dopo passo, le fasi dell’intervento d’emergenza
quando si verifica l’arresto dell’impianto di risalita.
Dott. Ing. Maurizio Alivernini - Comandante provinciale VV.F. di Macerata
L’arresto dell’impianto può essere causato da guasti di diversa
natura, tra i quali i più frequenti
sono:
1) mancanza di energia elettrica.
Tale inconveniente provoca
l’immediato blocco dell’impianto.
Qualora la mancanza sia da
attribuire ad un’interruzione momentanea praticata dalla Società
erogatrice di energia, al ritorno
della corrente, basterà pigiare un
pulsante per far ripartire l’ascensore.
Alle volte può accadere che
l’impianto non si rimetta in movimento per la mancata richiusura
di un circuito di sicurezza. In
questo caso è necessario l’intervento di emergenza.
Per gli impianti funzionanti a
moneta, introducendo una moneta i comandi saranno riabilitati
e pigiando un pulsante l’ascensore ripartirà.
Nel caso in cui l’arresto sia dovuto allo scatto del salvamotore
o alla fusione di una valvola del
circuito forza motrice dell’ascensore, è necessario l’intervento
d’emergenza;
2) cabina in extracorsa.
Talvolta la cabina può non fermarsi con precisione al piano, a
causa dell’eccessivo carico o del
surriscaldamento del freno, e
continuare così la sua corsa per
qualche centimetro.
Se ciò avviene ai piani estremi, si
attivano i dispositivi di sicurezza di
fine corsa, i quali, interrompendo il
circuito di manovra o agendo sul
salvamotore, bloccano l’ascensore.
L’inconveniente è rappresentato dal fatto che l’impianto, avendo
la cabina superato la cosiddetta
“zona
porte” (che è comprensiva di
un margine di 16 cm sia in alto
che in basso rispetto alla soglia
della porta di piano) rimane con
le porte esterne di piano chiuse
anche nel caso in cui si riesca
dall’interno ad aprire quelle della cabina stessa.
Per liberare gli occupanti e rimettere in funzione l’impianto, si
rende necessario l’intervento
d’emergenza in seguito descritto.
3) accidentale apertura
della porta della cabina.
Il dispositivo elettrico di sicurezza entra immediatamente in
funzione e blocca l’impianto.
Richiudendo bene le portine,
e pigiando successivamente un
pulsante l’ascensore riprenderà
la sua corsa. In presenza di
gettoniera si agirà con le stesse
modalità viste al punto 1);
ANTINCENDIO novembre 1996
4) messa a terra accidentale
della gettoniera
o di altra parte metallica
dell’impianto.
Negli impianti provvisti di gettoniera, quando il contenitore si
riempie di monete, può accadere
che queste fuoriescano e una di
esse, con il movimento della cabina, può provocare il contatto tra
la linea del circuito di manovra e
la carcassa della gettoniera, collegata a massa.
Tale inconveniente, attraverso
CAUSE
PRINCIPALI
DELL’ARRESTO
DI UN IMPIANTO
1) mancanza di energia elettrica.
2) cabina in extracorsa.
3) accidentale apertura della porta della cabina.
4) messa a terra accidentale della
gettoniera o di altra parte metallica dell’impianto.
5) intervento del limitatore di velocità.
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INTERVENTI
SU ASCENSORI GUASTI
Istruzioni per la manovra a mano.
Foto 1
Disattivazione dell’energia azionando l’interruttore
tripolare della forza motrice.
l’intervento di un fusibile o di altro dispositivo di protezione, provoca l’interruzione di un circuito
di sicurezza con il conseguente
arresto della cabina.
La stessa cosa può accadere
anche per un difetto di isolamento dei cavi o di altra parte elettrica dell’impianto.
Per liberare le persone rimaste
all’interno occorre l’intervento
d’emergenza;
5) intervento del limitatore
di velocità.
Qualora la velocità in discesa
della cabina, per un qualsiasi
motivo, superi del 40% la velocità di esercizio, si aziona automaticamente il dispositivo di
blocco paracadute, che ferma la
cabina sia meccanicamente
(blocco dei cunei sulle guide) sia
elettricamente (interruzione di un
circuito di sicurezza).
Prima di eseguire la manovra
che normalmente sblocca l’impianto, ci si dovrà accertare se l’intervento del blocco paracadute sia
dovuto al cattivo funzionamento
del dispositivo limitatore di velocità
oppure sia provocato dall’inconveniente per il quale esso è predisposto (rottura del giunto, rottura
dell’albero, rottura delle funi, rottura del calettamento della puleggia di frizione, slittamento delle funi sulla puleggia di frizione).
In quest’ultimo caso, peraltro raro e individuabile con un esame a
vista, non è possibile agire con il
normale intervento di emergenza.
74
Foto 1
L’eventuale sblocco della cabina può avvenire solo in salita.
Quando la cabina subisce questi arresti fuori piano, gli occupanti spesso vengono presi da
vere e proprie crisi di panico e
molte persone, in particolare
quelle che soffrono di claustrofobia, possono sentirsi male,
credendo che possa mancare
l’aria o possano succedere guai
maggiori. In realtà ciò non può
accadere per vari motivi:
a) tutte le cabine non sono a
chiusura stagna poiché sono
provviste di fori o di feritoie di
aerazione, anche se spesso
sono mascherate; nel vano
corsa inoltre l’aria circola entrando dalle fessure delle porte
ed uscendo dai fori delle funi
attraverso il locale macchine;
b) le arcate di tutte le cabine sono dotate di apparecchio paracadute che evita alla cabina di
precipitare;
c) in ogni cabina c’è sempre il
pulsante d’allarme, che permette agli occupanti di far conoscere l’eventuale situazione
di pericolo al portiere o agli altri
ANTINCENDIO novembre 1996
inquilini dell’edificio.
Nei fabbricati in cui il portiere
non c’è o è momentaneamente
assente, di norma ci sono almeno tre inquilini che sono in
possesso delle chiavi del locale macchine. I loro nomi sono
riportati su un cartello posto
all’esterno dell’interruttore sito
al piano terra o sulla porta di
accesso al locale macchine.
Essi possono eseguire la manovra a mano nel caso in cui si ritengano capaci di farlo.
Se nessuno è in grado di eseguire tale manovra, le cui modalità sono indicate nel cartello
delle istruzioni, posto nel locale
macchine, sarà chiamata la
Ditta incaricata della manutenzione.
Qualora il guasto si verifichi
fuori dall’orario di lavoro oppure in giorni festivi, sarà richiesto l’intervento dei Vigili del
Fuoco.
Non si deve mai forzare la porta di un ascensore in quanto
questa non è una normale porta, ma è un vero e proprio dispositivo di sicurezza che è
INTERVENTI
SU ASCENSORI GUASTI
collegato al quadro di manovra
dell’impianto tramite circuiti
elettrici; è quindi opportuno
trattarla con estrema cautela,
al fine di evitare guasti alla
stessa o all’impianto.
Modalità di esecuzione
di un intervento
di emergenza
particolare che si trova
anch’esso appeso nel locale
macchine e che deve essere
posizionato sopra il freno in
modo da allentare la pressione
delle ganasce sul tamburo;
5) ruotare lentamente il volano
(o il volantino) nel senso in cui
si ha minor resistenza (foto n.
3) portando la cabina davanti
ad una porta di piano, con una
tolleranza di più o meno 10
cm.; visivamente è possibile
controllare ciò facendo attenzione che il primo segno di
vernice che compare sulle funi
in movimento coincida con
quello fisso impresso sull’argano (foto n. 4);
Foto 2
Nella maggioranza dei casi per
eseguire un intervento di emergenza, bisogna procedere con la
seguente procedura:
1) portarsi al piano più prossimo
a quello dove l’ascensore si è
bloccato e tranquillizzare gli
occupanti avvertendoli di non
aprire le porte, qualora queste
siano del tipo ad azionamento
manuale o di tenersi ad opportuna distanza da esse se sono
del tipo automatico;
Foto 3
2) richiedere agli inquilini indicati
nel cartello posto al piano terra o
sulla porta del locale macchine,
la chiave di tale locale);
3) entrare nel locale macchine e
disattivare la corrente di alimentazione dell’impianto, azionando l’interruttore tripolare della
forza motrice contrassegnato di
solito dalla scritta F.M. e non
quello della cabina, per evitare
di lasciare al buio chi si trova
all’interno di questa (foto n. 1);
4) sbloccare il freno, seguendo
con attenzione le istruzioni riportate sul cartello appeso nel
locale macchine (foto n. 2).
Alle volte per eseguire questa
manovra occorre un attrezzo
Istruzioni
per la manovra
a mano.
Foto 2
Sblocco del freno,
a mano.
Foto 3
Sblocco mediante
apposito strumento.
Foto 4
Segnale di livello
della cabina.
ANTINCENDIO novembre 1996
Foto 4
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INTERVENTI
SU ASCENSORI GUASTI
6) chiudere il freno e controllare
che torni in posizione di riposo;
Istruzioni
per la manovra
a mano.
7) aprire la porta del piano al quale la cabina è stata portata.
Per le porte automatiche l’apertura, in generale, deve essere
effettuata dall’interno della cabina, praticando una leggera forza sulle portine in senso orizzontale (foto n. 5).
Qualora la porta della cabina
non sia accoppiata con quella
del piano, dopo aver aperto
dall’interno la porta della cabina,
occorre alzare un piccolo arpioncino o una levetta posti di
solito in alto, per sbloccare la
porta di piano (foto n. 6 e 7).
L’utilizzo della cosiddetta “chiave di emergenza”, di cui la maggior parte degli impianti sono
dotati, deve essere in ogni caso
evitato da parte degli inquilini
del condominio. Questa chiave
dovrà essere usata soltanto
dalla Ditta di manutenzione o
dai Vigili del Fuoco.
Infatti l’impiego della chiave
di emergenza implica dei rischi molto grandi, in quanto
consente l’apertura della porta di piano anche in assenza
di cabina , e ciò può essere
pericoloso per coloro che trovando la porta di piano aperta senza che sia presente la
cabina, possono precipitare
nel vano ascensore.
Foto 5
Apertura
delle porte automatiche
effettuata dall’interno
con leggera pressione
in senso orizzontale.
8) una volta liberati gli occupanti e portato a termine l’intervento di emergenza, occorre accertarsi che tutte le
porte di piano siano ben
chiuse e bloccate, af f i n c h é
non si aprano quando la cabina non c’è.
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Foto 6/7
Interventi sull’arpioncino
di sicurezza della porta
al piano
per un ulterione
sblocco in caso
di non perfetto allineamento
tra la cabina
e il piano raggiunto.
Foto 5
Foto 6
Foto 8
Alcune frecce indicano
il senso di rotazione
del motore.
Solamente a questo punto
l’impianto potrà essere lasciato fermo. Dell’intervento svolto è opportuno che, da parte
del condominio, sia informata
la Ditta manutentrice.
Casi
particolari
Le modalità di intervento sopra
descritte, che riguardano esclusivamente gli ascensori elettrici a
funi, sono quelle normali da seguire nella gran parte dei casi.
Qualche volta la situazione si
presenta più complicata ed
è richiesta una manovra di
emergenza più complessa,
come ad esempio quando si
ha:
- cabina in extracorsa in alto
(con carico inferiore alla
metà della portata) o in basso (con carico superiore alla
ANTINCENDIO novembre 1996
Foto 7
Foto 8
INTERVENTI
SU ASCENSORI GUASTI
metà della portata);
- cabina bloccata per intervento
del paracadute.
Foto 9
Foto 10
Nel primo caso è
valido quanto già detto per l’intervento
normale,
con la sola
d i ff e r e n z a
che alla fase
5 anziché
ruotare il volano
nel
senso di minor resistenza, bisogna ruotarlo nel senso di salita
se la cabina è in basso o in quello di discesa se è
in alto, fino a portarla al piano più
vicino.
Alcune frecce
sul gruppo argano
motore, indicano il
senso di rotazione
(discesa o salita)
(foto n. 8).
E’ possibile,
inoltre, che per il
mancato intervento dell’extracorsa
superiore ed il
conseguente appoggio del contrappeso sull’arre-
Istruzioni
per la manovra
a mano.
Foto 9/10
Negli impianti oleodinamici
la manovra di emergenza
è limitata
all’azione del pulsante
colorato
della centralina
ubicata nel locale
macchine.
ANTINCENDIO novembre 1996
sto fisso, la cabina venga bloccata dal paracadute.
Se ciò avviene, la normale manovra a mano non si può eseguire, ma si devono legare le funi ai
fori o alle razze della puleggia di
frizione dalla parte del contrappeso e tentare poi dei piccoli
spostamenti, alternativamente
prima in salita e poi in discesa.
Anche nel secondo caso, cioè
quando la cabina si blocca per
l’intervento del paracadute, si
procede nel modo descritto precedentemente (fasi da 1 a 8),
con la variante che alla fase 5 si
dovrà girare il volano nel senso
di salita per sbloccare il paracadute e liberare la cabina dai cunei che la bloccano sulle guide di
scorrimento.
Comunque dopo ogni intervento, anche il più banale, si deve doverosamente informare la
Ditta responsabile della manutenzione dell’impianto (il nome e
l’indirizzo sono certamente scritti sulla porta del locale macchine) (fig. n. 1) segnalando eventuali rotture provocate accidentalmente durante l’operazione.
Negli impianti oleodinamici la
manovra di emergenza è limitata all’azione sul pulsante rosso
o giallo posto sulla centralina
(cassone contenente l’olio e la
pompa) nel locale macchine.
Così facendo la cabina scende fino al piano più vicino. Tale
manovra (foto n. 9/10) dovrà
essere eseguita soltanto dopo
aver staccato l’interruttore generale di FORZA MOTRICE posto sempre nel locale macchine.
Negli ascensori oleodinamici,
sebbene sia possibile solamente la normale manovra di emer77
INTERVENTI
SU ASCENSORI GUASTI
genza in discesa, non si deve
dimenticare che:
a) se è intervenuto il paracadute,
non si può sbloccare la cabina
con la manovra a mano;
b) non si ha la possibilità di individuare nel locale centralina la
posizione della cabina, per cui
è necessario che una seconda
persona ne rilevi la posizione
di livello.
L’apertura delle porte di cabina
e di piano avviene come per gli
ascensori elettrici a fune.
C’è da dire che gran parte degli impianti oleodinamici sono
provvisti di un dispositivo di
emergenza che provvede a portare la cabina al piano più basso
nel caso di mancanza di energia
elettrica, ed alle volte tale dispositivo apre anche le porte di piano e di cabina.
Normalmente negli impianti di
recente costruzione è presente
tale dispositivo di emergenza, e
vi è un cartello all’interno della
cabina che indica come comportarsi nel caso di mancanza di
energia elettrica.
Il suddetto dispositivo non interviene nel caso che l’impianto
si fermi per un guasto.
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