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ti muovi - Comune di Fossano
IL PROGETTO È PROMOSSO E SOSTENUTO FINANZIARIAMENTE DALLA FONDAZIONE DELLA CASSA DI RISPARMIO DI CUNEO. ESSO SI COLLOCA NEL PIANO PLURIENNALE PER L’EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE E ALLA MOBILITÀ SOSTENIBILE PROMOSSO DAL C.R.E.S.S., COORDINAMENTO REGIONALE PER L’EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA STRADALE DEL PIEMONTE. L’ATTIVITÀ HA PREVISTO L’INTERVENTO DI UN AGENTE DI POLIZIA LOCALE A SCUOLA PER LA RIFLESSIONE SULLE TEMATICHE INERENTI LA SICUREZZA STRADALE PER: PROPORRE CONTENUTI RIFERITI A SPECIFICI RUOLI DEGLI UTENTI STRADALI IN ETÀ EVOLUTIVA COME IL PEDONE, IL CICLISTA, IL PASSEGGERO DI VEICOLI PRIVATI E DI MEZZI PUBBLICI. PROMUOVERE LA TRASMISSIONE DI MESSAGGI POSITIVI INDIRIZZATI AL RISPETTO DELLE REGOLE FINALIZZATE AL MANTENIMENTO DELLA PROPRIA E ALTRUI INCOLUMITÀ SULLA STRADA. AFFRONTARE TEMATICHE RIGUARDANTI LA SCELTA DI UNA MOBILITÀ ALTERNATIVA ALL’USO DEL VEICOLO PRIVATO. IL 22 MARZO 2012 FRANCESCA, AGENTE DI POLIZIA LOCALE, HA FATTO VISITA AI BAMBINI DI CINQUE ANNI DELLE SEZIONI A-B, SCUOLA DELL’INFANZIA “C. COLLODI” DI VIA FORNACE IN FOSSANO. LA VIGILESSA SPIEGA CHE LA CITTÀ È VIVIBILE E BELLA SE LE PERSONE CHE LA ABITANO RISPETTANO ALCUNE REGOLE COME AD ESEMPIO PARCHEGGIARE LE AUTO NEGLI SPAZI APPOSITI, MANTENERLA PULITA E ORDINATA, ECC. POI CHIEDE AI BAMBINI SE ANCHE LORO A CASA CON I GENITORI HANNO DELLE REGOLE DA RISPETTARE. IO METTO IN ORDINE LA MIA STANZA E I MIEI GIOCHI. (LORENZO) QUANDO VADO DA UN MIO AMICO E MAMMA MI DICE DI TORNARE A CASA, IO TORNO. (GIACOMO) IO VADO A LETTO PRIMA DI MAMMA. (JOSUÈ) IO ASCOLTO MAMMA E VADO A NANNA QUANDO ME LO CHIEDE. (MOHAMED) A CASA NON SI TIRANO I GIOCHI E NON SI LITIGA. (MATTEO) QUANDO I GENITORI DICONO DI ANDARE A DORMIRE, SI VÀ A DORMIRE! (FILIPPO) QUANDO LA MAMMA MI DICE DI METTERMI LA SCIARPA E IL GIUBBOTTO, IO LO FACCIO. (EMMA) AL MATTINO VENGO A SCUOLA. (FIORALBA) SE QUANDO SONO IN MACCHINA MAMMA MI DICE DI METTERMI LA CINTURA, IO LA METTO. (LEONARDO) DOBBIAMO ESSERE LEGATI CON LA CINTURA, PERCHÉ SE IL PAPÀ FRENA NOI SBATTIAMO LA FACCIA SUL SEDILE DAVANTI. (TOMMASO) QUANDO MAMMA MI DICE DI METTERMI IL PIGIAMA IO LO METTO. (FRANCESCA) ERO GIÀ STATO TANTO CON PAPÀ E MIA MAMMA MI HA PORTATO A DORMIRE E IO NON HO BRONTOLATO. (RENATO) SE MAMMA MI DICE CHE NON POSSO ANDARE AI GIARDINI, IO ASCOLTO. (NOEMI) FRANCESCA, LA VIGILESSA, RACCONTA “LA STORIA DI CODICINO”. POI PROPONE UN GIOCO CON I CARTONCINI RAFFIGURANTI I MEZZI DI TRASPORTO E CHIEDE AI BAMBINI DI SCEGLIERE LA CARTA CHE RAPPRESENTA IL MEZZO CHE LORO UTILIZZANO DI PIÙ. MOLTI BAMBINI SCELGONO LA MACCHINA, ALTRI LA BICI, ALTRI ANCORA DICONO DI SPOSTARSI SOVENTE A PIEDI. FRANCESCA PRECISA CHE LE PERSONE CHE VANNO A PIEDI SI CHIAMANO “PEDONI”. LA STRADA SI PUÒ UTILIZZARE IN TANTI MODI E PER ESSERE TRANQUILLI SI DEVONO RISPETTARE ALCUNE REGOLE. ALCUNE REGOLE IMPORTANTI PER I BAMBINI SONO: DARE LA MANO AI GRANDI E CAMMINARE DALLA PARTE INTERNA DEL MARCIAPIEDE. ATTRAVERSARE SULLE STRISCE PEDONALI UTILIZZARE IL CASCO E IL GIUBBOTTO CATARINFRANGENTE PER ESSERE PIÙ SICURI E PIÙ VISIBILI QUANDO SI VA IN BICICLETTA. IN SEGUITO CHIEDE AI BAMBINI COME UTILIZZANO LA STRADA ED I BAMBINI RISPONDONO: LE STRISCE SERVONO PER NON FARE PASTICCI, ANDANDO SOTTO LE MACCHINE QUANDO SI ATTRAVERSA LA STRADA. (MATTEO) LE STRADE SONO FATTE TIPO, CI SONO DUE LINEE, COSÌ SE CI SONO LE LINEE, LE MACCHINE SANNO DOVE ANDARE E PURE LE PERSONE. (JOSUÈ) LE STRISCE SERVONO ALLE MACCHINE, UNA VÀ DA UNA PARTE E L’ALTRA MACCHINA VÀ DALL’ALTRA. (RENATO) SE LE STRISCE SONO STACCATE, TU PUOI SUPERARE! (GIACOMO) QUANDO UNA MACCHINA PASSA, TU DEVI STARE FERMO E NON PASSARE SE NO TI SCHIACCIA. (FRANCESCA) SE LA STRADA È ROTTA, LA MACCHINA NON PUÒ ANDARE AVANTI, E DEVE CAMBIARE STRADA. (SOFIA) QUANDO LE PERSONE VEDONO LE STRISCE SANNO ATTRAVERSARE LA STRADA, ALTRIMENTI NO. (MARCO) CHE POSSONO MARINA: ANCHE NOI QUANDO FACCIAMO DELLE USCITE DIDATTICHE PIEDI RISPETTIAMO QUESTA REGOLA. A FRANCESCA: SULLA STRADA OGNUNO HA I SUOI SPAZI, I PEDONI PER ATTRAVERSARE DEVONO CERCARE LE STRISCE. INOLTRE QUANDO SI È IN BICICLETTA È IMPORTANTE AVERE IL CASCO PER PROTEGGERE LA TESTA ANCHE SE A VOLTE DÀ FASTIDIO. VOI AVETE IL CASCO? IO METTO SEMPRE IL CASCO E ANCHE GLI ZII E I PAPÀ DEVONO METTERLO. SE ESCO DI NOTTE ACCENDO LA LUCE. I BAMBINI SE STANNO SUL SEGGIOLINO CON LA MAMMA CHE GUIDA, DEVONO METTERE LA CINTURA. (LORENZO) ANCHE SUL SEGGIOLINO DELLA BICI C’È LA CINTURA, MIO PAPÀ ME LA LEGA SEMPRE. I BAMBINI LA METTONO; I GRANDI, NO. (EMMA) DOBBIAMO GUARDARE DOVE ANDIAMO, ALTRIMENTI BOCCIAMO E CI FACCIAMO MALE. (VALENTINA) FRANCESCA RICHIEDE L’ATTENZIONE DEI BAMBINI PER RIFLETTERE SU UNA REGOLA MOLTO IMPORTANTE: IN MACCHINA I BAMBINI DEVONO STARE SUL SEDILE POSTERIORE CON LA CINTURA DI SICUREZZA ALLACCIATA! TUTTI IN MACCHINA DEVONO ALLACCIARE LA CINTURA! LA STORIA DI CODICINO C’ERA UNA VOLTA, IN UNA PAESE CHIAMATO “SENZA REGOLE”, LA FAMIGLIA DEL SIGNOR “DELLA STRADA” CHE AVEVA UN BAMBINO DI NOME CODICINO. CODICINO ERA UN BAMBINO CHE… ANDAVA A SCUOLA, FACEVA SPORT, GUARDAVA LA TV E SOPRATTUTTO AMAVA GIOCARE. QUANDO USCIVA CON I PROPRI GENITORI, RIMANEVA STUPITO NEL VEDERE IL COMPORTAMENTO DELLA GENTE: CHI CON LA BICICLETTA CIRCOLAVA SUL MARCIAPIEDE, CHI CON LA MACCHINA PASSAVA CON IL SEMAFORO ROSSO, CHI FACEVA LE CAPRIOLE E CORREVA PER LA STRADA… INSOMMA NELLA CITTÀ DI CODICINO REGNAVA UNA GRAN CONFUSIONE!!! UN GIORNO MENTRE ERA A PASSEGGIO CON LA MAMMA FU INVESTITO DA UNA MACCHINA. FU SUBITO CHIAMATO UN SOCCORSO, MA PER IL GRAN TRAMBUSTO CHE C’ERA IN CITTÀ, L’AMBULANZA FECE MOLTA FATICA AD ARRIVARE SUL POSTO E A TRASPORTARE CODICINO ALL’OSPEDALE! PER DIVERSI GIORNI EGLI RIMASE TRA LA VITA E LA MORTE … SOLO PER MIRACOLO RIUSCÌ A SALVARSI. IN SEGUITO A QUELLA ESPERIENZA QUALCOSA CAMBIÒ IN LUI… COMINCIÒ A SCRIVERE SU UN PICCOLO QUADERNO TUTTO QUELLO CHE GLI SEMBRAVA GIUSTO FARE PER MIGLIORARE LA SUA CITTÀ. I PEDONI DOVEVANO CAMMINARE SUL MARCIAPIEDE E ATTRAVERSARE SULLE STRISCE PEDONALI, LE AUTOMOBILI DOVEVANO CIRCOLARE SULLE APPOSITE CORSIE E LE BICICLETTE SULLA PISTA CICLABILE. CODICINO CHIAMÒ QUESTE COSE “REGOLE” E COL TEMPO DIVENNERO TALMENTE TANTE CHE IL SUO QUADERNO DIVENTÒ UN LIBRICINO: IL LIBRICINO DI CODICINO. IL TEMPO INTANTO PASSAVA EGLI DIVENTÒ UN BEL GIOVANOTTO ALTO CON I CAPELLI BIONDI, OCCHI AZZURRI, PROPRIO UN BEL RAGAZZO. LA GENTE INCOMINCIÒ A CHIAMARLO CON IL SUO VERO NOME, CIOÈ “CODICE”. CODICE NON SI DIMENTICÒ MAI DEL SUO LIBRICINO ANZI, CONTINUÒ AD AGGIUNGERE ALTRE REGOLE CHE UNA DOPO L’ALTRA RIEMPIRONO UN VERO PROPRIO LIBRO: “IL CODICE DELLA STRADA”. SE ANCHE NOI VOGLIAMO MUOVERCI SENZA PERICOLI, TUTTI, DOBBIAMO IMPARARE LE SUE REGOLE. ORMAI IL SIGNOR CODICE NON C’È PIÙ, NESSUNO SA DOVE SIA ANDATO… FORSE IN UN PAESE PIÙ TRANQUILLO. ESISTONO PERÒ DELLE PERSONE CHE HANNO STUDIATO IL SUO LIBRICINO E FANNO RISPETTARE LE REGOLE SCRITTE DAL SIGNOR CODICE DELLA STRADA… QUESTE PERSONE SIAMO NOI AGENTI DI POLIZIA LOCALE O VIGILI URBANI COME QUALCUNO CI CHIAMA.