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La Traccia 2015

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La Traccia 2015
LA TRACCIA
2016
V edizione
SOMMARIO
EDITORIALE
Saluto del presidente
Relazione del presidente CAS seniori PROGRAMMA ATTIVITÀ 2016
Programma gite attivi
Programma gite Seniori
Programma gite ower
SALUTO
DEL PRESIDENTE
di Hans Jürg Frei
pag. 4
5
6
14
20
LE NOSTRE CAPANNE
Alzasca22
Basòdino24
COLONNA DI SOCCORSO
Colonna di soccorso CAS Locarno
26
ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015
Settimana sci-alpinistica nella valle d’Aosta 28
Basòdino Skyrace 28
Greina29
Mini CAS
29
MONTAGNA E ALTRO
Gemellaggio CAS Seniori Locarno e CAI GEO Lecco
Trekking Parco nazionale del Cilento
Peonia, la più bella della flora indigena
Peonie selvatiche
Immagini, citazioni, sogni, riflessioni
Solo fastidi grassi?
Foto misteriosa
Impegnativo intervento della colonna di soccorso a Robiei quasi 90 anni fa
33
34
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44
Cari soci,
guardo all’anno che sta per chiudersi con soddisfazione, dopo tante escursioni e attività svolte a tutti livelli.
Ci sono state diverse gite con un bel numero di partecipanti. Abbiamo avuto
un cantiere importante in Alzasca, dove il progetto della doccia, nonostante
qualche difficoltà per l’approvazione, è stato portato a termine in tempo per
affrontare l’inverno senza subire danni. E anche a livello organizzativo molta
gente ha lavorato sodo mettendo a disposizione della società il suo tempo
libero. Ringrazio quindi tutti coloro che hanno partecipato al successo dell’intera Sezione Locarno del CAS. Per il futuro di ogni associazione la crescita è
fondamentale, anzi vitale. Invito perciò tutti i membri a fare una sana pubblicità, portando gli amici in passeggiata per scoprire le nostre belle montagne.
L’unica nota negativa è che anche quest’anno le nostre capanne hanno registrato una flessione economica.
Un ringraziamento particolare vada alla Ditta Scherler SA Ingegneri Consulenti Progettazione impianti elettrici per il generoso contributo alla nostra sezione.
Vi ringrazio, vi saluto con tanta cordialità e vi auguro di trascorrere con serenità il periodo natalizio.
IMPRESSUM47
Foto di copertina: Täschhorn, di Fiorenzo Dadò
2
3
RELAZIONE
DEL PRESIDENTE CAS SENIORI
ALL’ASSEMBLEA SEZIONALE
DEL 14.03.2015
A GOLINO
di Piero Tommasini
Il gruppo seniori ha effettuato 14 gite sulle 18 programmate (4 gite hanno dovuto essere rinviate rispettivamente annullate causa maltempo da metà luglio a
fine agosto). Si sono pure effettuate due ben riuscite settimane escursionistiche
nel Cilento e nel Tirolo austriaco.
Dopo l’introduzione del gruppo over che effettuano escursioni quasi settimanalmente con l’organizzazione e grande impegno del responsabile Tonino
Naretto, la partecipazione media ê stata come nell’anno precedente di ca.
50 per gita.
Pure le sei gite invernali con racchette organizzate con la solita competenza
da Hans Buob si sono svolte con successo e con una media di ca. 25 partecipanti.
I capi-gita che hanno terminato la loro attività per raggiunti limiti di età o
problemi di salute sono stati tutti regolarmente sostituiti, così che abbiamo di
nuovo a disposizione 20 capi e aiuti capi-gita in modo da limitare l’impegno
degli stessi.
Come già citato nella precedente relazione e nello spirito transfrontaliero
abbiamo mantenuto proficue relazioni con il CAI seniori di Lecco. Per la
prima volta organizziamo per loro una gita in Valle Verzasca mentre per il
nostro gruppo loro organizzeranno una gita nella regione del lago di Como.
E un’esperienza che, se positiva potrà eventualmente venir estesa ad altri CAI
del Lago Maggiore.
Dopo il corso di aggiornamento sull’uso dell’apparecchio ARVA e del defibrillatore stiamo programmando ulteriori corsi di formazione in particolare
sull’uso della cartina e della bussola.
Come per il passato nostro primo obiettivo rimane sempre quello della sicurezza dei partecipanti alle diverse escursioni.
PROGRAMMA GITE 2016
GRUPPO ATTIVI
10 gennaio Istruzione invernale capigita
Giornata di istruzione sulla neve per i capi gita Cas Locarno,
con guida alpina
Lorenzo Amberg 079/366 90 35
13 gennaio
Riunione informativa, corso sci alpinismo
Riunione informativa in sede Cas Locarno
Antonio Belotti 079/337 29 89
16 gennaio
Giornata di arrampicata
Paolo Franco 076/693 12 32
17 gennaio
Corso sci alpinismo
Principianti: sciata fuori pista su impianti, nel pomeriggio
istruzione e breve escursione
Avanzati: tecnica di discesa in pista e fuori pista al Sempione,
breve escursione con pelli di foca.
Antonio Belotti 079/337 29 89
31 gennaio
Corso sci alpinismo
Principianti: tecnica di salita e ricerca ARVA
Avanzati: tecnica di salita e ricerca ARVA
Antonio Belotti 079/337 29 89
6 febbraio
Piz Tarantschun, sci alpinismo
Partenza da Wergenstein GR (1478 m) che raggiungiamo
con l’auto. Si risalgono i facili pendii che portano all’alpe
Tumpriv (2190 m), raggiunta la dorsale a ca. quota 2400 m
si punta alla cima dove il pendio si fa più ripido.
Difficoltà PD/ 3-4 ore di salita/ +1300 m/ -1300 m/
massimo 10 partecipanti
Marco Corda 079/681 39 75
Iscrizione entro il 4 febbraio
7 febbraio
4
Corso sci alpinismo
Principianti: Scelta della traccia in salita e discesa, tecnica di
sondaggio
Avanzati: ricerca itinerario di salita e discesa, uso piccozze e
ramponi, ancoraggi
Antonio Belotti 079/337 29 89
5
PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO ATTIVI
20 febbraio
21 febbraio
22 febbraio
Uscita ciaspole, Cimalmotto
Partendo da Cimalmotto raggiungiamo l’alpe Quadrella e
torniamo a Campo Vallemaggia.
Difficoltà WT 3/ 3 ore/ +490 m/ -490 m/ 7 km
sviluppo/8-10 partecipanti
Luca Goldhorn 079/586 14 98
Iscrizione entro il 18 febbraio
Corso sci alpinismo
Principianti: orientamento e lettura della carta topografica sul
terreno. Avanzati: Gita sci alpinistica in cordata
Antonio Belotti 079/337 29 89
Uscita con luna piena, Bosco Gurin, sci escursionismo
Salita con gli sci verso il Grossalp o Rossboda, cena in
capanna
e discesa al chiar di luna
Difficoltà F/ per Rossboda 2,5 ore/ +700 m/ per Grossalp
1,5 ore/ +500 m
Da prendere pila frontale
Gion Casutt 079/466 32 10
27-28 febbraio Weekend finale corso sci alpinismo
Gita finale per tutti (principianti e avanzati) con giochi senza
frontiere e salita in vetta
Antonio Belotti 079/337 29 89
4 marzo
Pizzo Cadreig sci alpinismo
Salita al Pizzo Cadreigh e ritorno in giornata partendo da
Campo Blenio. Uscita con pelli di foca riservata alle donne
Difficoltà F Salita 4h, discesa 1h-1h30, +1300, 10Km +
ritorno
Bernasconi Fabio – [email protected] –
078 744 07 34
5 marzoOberalpstock, sci alpinismo
Disentis-Pez Ault in teleferica, poi salita alla vetta passando
sul ghiacciaio. Discesa nella splendida Val Strem su Sedrun.
Rientro in treno a Disentis.
Difficoltà AD+/ 3 ore di salita/ +650 m/ -1900m
Lorenzo Amberg 079/366 90 35
Iscrizione entro giovedì 3 marzo
6
PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO ATTIVI
5 marzo
Giornata di arrampicata
Paolo Franco 076/693 12 32
9 - 12 marzo
Settimana sci-alpinistica nella Safiental
Pernottamento, in una casa Walser (Thalerlotsch) con camere
da 4 a 6 posti, la cucina verrà fatta da noi.
Info: www.thalerlotsch.ch
Gite con guida locale, programma a richiesta.
Thalerlotsch, 7109 Thalkirch 079-514 89 39
Renato Buzzini 091/791 48 10
13 marzoUscita ciaspole, Val Morobbia
Sass Guida, Val Morobbia. Difficoltà WT 3-4/ 5 ore/ +920
m/ -730 m/ 11 km sviluppo
Luca Goldhorn 079/586 14 98
Iscrizione entro l’11 marzo
19 marzoPizzo Grandinagia, sci alpinismo
Ascensione del pizzo Grandinagia (antecima W, 2700 m)
partendo da All’Acqua (Val Bedretto)
Difficoltà PD+/ 3 ore di salita/ +1100 m/ - 1100 m/ 7,3
km sviluppo
Fabio Bernasconi 078/744 07 34
Iscrizione entro il 16 marzo
23 marzoUscita luna piena/meta da definire
Uscita sulla neve con luna piena, meta da definire
Aghi Frei 079/286 22 67
9-10 aprileTödi, sci alpinismo
Partenza da Trun San Benedegt (1277 m), pernottamento
alla capanna Punteglias (2311 m). Cima del Tödi e discesa
su San Benedegt. Con guida alpina. Difficoltà PD+/2
giorni/+2337 m/-2337 m/ max 8 partecipanti
Aghi Frei 079/286 22 67
Iscrizione entro il 25 marzo
16 aprileAssemblea generale
Centro ricreativo Golino
ore 17.00 Assemblea ore 19.30 Cena
Seguirà invito personale
7
PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO ATTIVI
PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO ATTIVI
30 aprileGross Ruchen, sci alpinismo
Partenza da Unterschächen verso il colle Ruchchälenpass
(2612 m), da qui si raggiunge la cima situata a 3138 m.
Uscita impegnativa di alta montagna.
Difficoltà D-/+2140 m/-2140 m/6-8 ore
Aghi Frei 079/286 22 67
Iscrizione entro il 23 aprile
27-30 giugno
7 maggioGiornata di arrampicata
Paolo Franco 076/693 12 32
9 luglioBasodino Sky Race
Corsa in salita San Carlo Bavona-Robiei
www.basodinoskyrace.ch
21-22 maggio Apertura capanna Alzasca
Fine settimana nella nostra splendida capanna per i consueti
lavori di apertura, cena in compagnia
Enrico Bryner
11-12 giugno
Apertura capanna Basodino, sci alpinismo
Fine settimana di apertura della capanna
Salita al pizzo Basodino la domenica
Seo Buloncelli 079/354 11 68
11 giugnoGiornata di arrampicata Robiei
Paolo Franco 076/693 12 32
18 giugnoBrione Verzasca-Sonogno, trail running
Gita fisicamente impegnativa da Brione Verzasca-Val d’OsolaBocchetta di Mügaia-Alpe Mügaia-Sonogno
Difficoltà F / 4-6 ore/+1840/-1840/17,3 km di sviluppo
Samuele Patelli 079/360 90 69
Iscrizione entro il 17 giugno
19 giugnoPizzo di Claro, escursionismo
Monti di Maruso-Capanna Brogoldone-passo di Mem-Pizzo di
Claro-Lago Canee-Alpe Domas-Mti di Maruso
Difficoltà T3 / 8,5 ore totali/+1880 m/-1060 m/16,5 km
sviluppo
Luca Goldhorn 079/586 14 98
Iscrizione entro il 16 giugno
25 giugnoPonte Tibetano, Sementina, escursionismo
Escursione facile al Ponte Tibetano in Val di Sementina
Verena Malli 079/541 55 43
8
Arrampicate, passeggiate, Robiei, attività bambini
4 giorni di arrampicate, passeggiate e vita in rifugio.
Pernottamento alla capanna Basodino
Mauro Rossi 079/ 418 04 81
2 luglioGiornata di arrampicata
Paolo Franco 076/693 12 32
16 luglioIstruzione estiva capigita
Giornata di istruzione estiva per capigita Cas Locarno, con
guida alpina
Lorenzo Amberg 079/366 90 35
17 luglioPiano di Peccia-Sabbione, escursionismo
Da piano di Peccia (1022 m) si risale il sentiero in direzione
dell’alpe Sovenat (1859 m). Da qui si punta alla bocchetta
quotata 2409 m posta sulla cresta che divide la val Bavona
dalla valle di Peccia. Seguendo vecchie tracce esili di sentiero
si raggiunge poi l’alpe Launc (1889 m) per scendere verso
Sabbione passando dall’alpe Mater. Escursione impegnativa,
talvolta senza sentiero.
Difficoltà T5, + 1400 m/-1800 ca/9,7 km/6-7 ore di
marcia
Iscrizioni entro il 14 luglio
Seo Buloncelli 079/354 11 68
21-24 luglioGreina alta, escursionismo
Giovedi da Olivone con corriera a Curaglia 1332 m. salita
e pernottamento alla Camona da Medel 2524 m. Venerdi
traversata, Fuorcla da Sura da Lavaz 2703 m., passo della
Greina 2355 m., Crap la Crusch m. 2268 pernottamento
alla capanna Motterascio 2171 m. Sabato discesa al lago
Luzzone – Larecc 1633 m.,salita nella val Scaradra, passo
Soreda 2759 m. discesa e pernottamento alla capanna Lenta
2090 m.
Domenica salita alla punta dell’Adula 3402 m e discesa alla
diga del Luzzone ed in corriera a Olivone.
9
PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO ATTIVI
Possibilità di salire alla capanna Motterascio al venerdi sera,
oppure sabato mattina con ritrovo al Luzzone-Larecc
Renato Buzzini 091/791 48 10
1-5 agostoArrampicate, passeggiate, Robiei, attività bambini
4 giorni di arrampicate, passeggiate e vita in rifugio.
Pernottamento alla capanna Basodino
Mauro Rossi 079/ 418 04 81
20 agostoLago Starlaresc da Scimarmota, escursionismo
Con le auto si raggiunge Brione Verzasca (743 m).
Un comodo sentiero quasi pianeggiante ci porta a Sgerbi
(769 m) dove inizia la vera salita quasi sempre piuttosto
sostenuta. Passando dai monti di Sparvé (1016 m) si
raggiungono in seguito le cascine di Scimarmota e subito
dopo si arriva al lago.
Per chi volesse c’è la possibilità di salire fino alla cima del
Masnee (1 ora supplementare, ca. 350 m)
Difficoltà T3 / 5-6 ore totale/+1100 m/-1100 m/
Marco Corda 079/681 39 75
27 agostoGiro Chient-Launc, Bavona, escursionismo
Salita da Ritorto in Val Bavona verso gli antichi alpi del
Chient, Launc (1889 m) e Madrasc. Discesa su Sabbione
passando per l’alpe Mater.
Difficoltà T4/ 6 ore/+1240m/-1240m
Lorenzo Amberg 079/366 90 35
Iscrizioni entro il 26 agosto
30-31 agosto
10
Piano di Peccia-Pne di Braga-Robiei, escursionismo
Traversata da Piano di Peccia passando per l’alpe della
Froda, poi l’omonimo laghetto e si raggiunge così la
bocchetta della Froda a 2692 m. Da qui si scende verso
Robiei per pernottare in capanna. Il giorno seguente si
raggiunge l’alpe della Zota (2378 m), si risale fino alla
bocchetta del Masnee (possibilità di salire al pizzo Castello)
per poi scendere a Piano di Peccia passando dalla capanna
Poncione di Braga.
Escursione fisicamente impegnativa, talvolta su tracce di sentiero.
Difficoltà T4 / +1670 m/-836 m (1° giorno)/ +677 m/1511 m (2° giorno)/ 17 km sviluppo totale
Iscrizione entro il 25 agosto
Seo Buloncelli 079/354 11 68
PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO ATTIVI
2-4 settembre
Via alta della Verzasca, alpinismo
Venerdi pomeriggio da Sonogno 918 m. Salita alla capanna
Cognora 1938 m. Sabato traversata alla capanna Efra 2039
m. e domenica traversata e salita al Poncione d’Alnasca
2300 m., discesa
a Brione. Possibilità di iniziare la gita al sabato mattina
salendo da Frasco alla capanna Efra.
Renato Buzzini 091/791 48 10
3 settembreGiornata di arrampicata
Paolo Franco 076/693 12 32
10 settembre
17 settembre
Traversata Gresso-Lodano, escursionismo
Traversata Gresso-alpe Bassa-alpe Canaa-alpe Pii-Lodano
nella riserva forestale di Lodano
Difficoltà T3 / 6,5 ore/+1100 m/-1670 m/14 km sviluppo
Luca Goldhorn 079/586 14 98
Iscrizioni entro il 7 settembre
Cadenazzo-Monte Ceneri, museo della radio
Salita a piedi da Cadenazzo al Monte Ceneri, visita al
Museo della radio.
Verena Malli 079/541 55 43
24-25 settembre Alpe Fiorasca-Brontallo, escursionismo
Sabato da Fontana /Valle Bavona) 600 m. salita e
pernottamento alla capanna dell’alpe Fiorasca 2086 m.
domenica salita alla bocchetta tra il Pizzo Fiorasca ed il Pizzo
di Brünesc 2276 m, traversata e discesa Brontallo 716
Renato Buzzini 091/791 48 10
1° ottobreGiornata di arrampicata
Paolo Franco 076/693 12 32
8 ottobreRevöira, Verzasca, escursionismo
Lassù mancava l’acqua, di conseguenza era impensabile uno
sfruttamento agricolo in cui l’attività principale era costituita
dall’allevamento del bestiame e dalla lavorazione del latte.
Per sopperire all’inconveniente, i diversi maggenghi sono stati
provvisti di uno straordinario impianto idrico.
Difficoltà T2/+700 m/-700 m/5 km sviluppo
Iscrizione entro il 6 ottobre
Gion Casutt 079/466 32 10
11
PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO ATTIVI
9 ottobreCampo Blenio, trail running
Gita fisicamente impegnativa da Campo Blenio-Cantonillpizzo di Cadreigh-Passo della Gana Negra-Capanna
Bovarina-Campo Blenio.
Difficoltà F/5-7 ore/+1820/-1820/23 km sviluppo
Iscrizione entro il 7 ottobre
Samuele Patelli 079/360 90 69
8-9 ottobreChiusura capanna Basodino
Seo Buloncelli 079/354 11 68
22-23 ottobre
Chiusura capanna Alzasca
Fine settimana in capanna Alzasca per i consueti lavori di
chiusura, cena in compagnia
Enrico Bryner
29 ottobreCastagnata
Seo Buloncelli 079/354 11 68
5 novembreGiornata di arrampicata
Paolo Franco 076/693 12 32
12 novembre
Museo alpino Berna, cultura
Con il torpedone ci spostiamo a Berna per un pranzo presso il
ristorante Las Alps e visita guidata al museo.
Costi: Trasferta torpedone 60.- circa, entrata museo e guida
membri CAS 20.- non membri 22.-e pranzo 23.- senza bibite
Iscrizione entro il 12 ottobre/max 25 partecipanti
Gion Casutt 079/466 32 10
GRUPPO SENIORI
12 gennaio
Racchette VT2
Capo gita: Hans Buob
22 gennaio
Racchette al chiar di luna VT2
(data riserva 25.02.2016)
26 gennaio
Racchette VT2
9 febbraio
Racchette VT2
23 febbraio
Racchette VT2
8 marzo
Racchette VT2
15 marzo
Racchette gita a sorpresa VT2
22 marzo
Via delle Vigne con il gruppo Over con auto postale
Sementina (260 m) - Piancalardo (480 m) - Redonda (503
m) - Pian Palerm (516 m) - Al Bosco (293 m) - Cugnasco (270
m) - Gordola (250 m)
Pranzo: al sacco
Durata: 4h30 - Distanza: ca. 14 km - Dislivello: +/- 256 m Difficoltà: T1
Capi gita: Hans Buob e Gianni Guidotti
5 aprile
3 dicembreGiornata di arrampicata
Paolo Franco 076/693 12 32
17 dicembre
Messa nella chiesa di San Francesco, Locarno
Scambio degli auguri natalizi e panettonata
19-20 aprile
12
Ponte Tibetano con auto postale
Sementina (260 m) - S. Defendente (633 m) - Ponte
Tibetano (1034 m) - S. Bernardo (616 m) - Curzutt (600 m) Montecarasso (233 m) - Sementina (260 m)
Pranzo: al sacco o al Ristorante Curzutt
Durata: 4h30 - Distanza: 6,62 km - Dislivello: +/ - 716 m Difficoltà : T2
Capi gita: Elena Dellagana e Manuela Merlini
Sciaffusa e dintorni con bus, traghetto e battello
secondo il programma dettagliato che apparirà sul sito.
Distanze da percorrere a piedi senza dislivelli di rilievo: ca.
14 km + ca. 14 km
Difficoltà : T1
Capi gita: Luigi Guerra, Lauro Filipponi e Andres Schüle
13
PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO SENIORI
3 maggio
17 maggio
31 maggio
La via del mercato da Camedo ad Intragna con la
Centovallina
Camedo (549 m) - Verdasio (711 m) - Corcapolo (463 m) Intragna (339 m) con diversi saliscendi
Pranzo: al sacco o eventualmente al ristorante
Durata: 5h30-6h - Distanza: ca.12 km - Dislivello cumulativo:
+ 900 m / - 1200 m - Difficoltà: T2
Capi gita: Silvia Colombi e Nives Buetti
Motto della Croce Bellinzona con auto private da Locarno
Bellinzona, Castello Sasso Corbaro (462 m) - Laghetto (519
m) - Monti di Artore (903 m) - Motto della Croce (1255 m) Monti di Ravecchia (973 m) - Prada (577 m) - Castello Sasso
Corbaro (462 m)
Pranzo: al grotto o al sacco
Durata: 6h - Dislivello: +/ - 793 m - Difficoltà: T2
Capi gita: Gianni Guidotti e Hans Buob
Sentiero della transumanza Val Bavona con auto private
o mezzi pubblici fino a Bignasco e con auto postale da
Bignasco a San Carlo
San Carlo Ponte (960 m) - Sonlerto (808 m) - Fontanelada
e Faèd (755 m) - Rosèd (747 m) - Foroglio (697 m) - Ritorto
(650 m) - Sabbione (647 m) - Splüi di Chieuri (m 744)
- Fontana (620 m) - Mondada (566 m) - Cavergno (458) Bignasco (443 m)
Pranzo: al sacco Durata: 7h - Distanza: 13,5 km - Dislivello: - 620 m / + 150
m - Difficoltà: T1-T2
Capi gita: Walter Della Pietra e Renato Managlia
PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO SENIORI
28 giugno
12 luglio
26 luglio
28 maggio
/ 4 giugno
Settimana mare e monti nel Salento Puglia
4-11 giugno
Settimana mare e monti nel
Parco Nazionale del Gargano
Capi gita: Chiara Demarta e da definire
14 giugno
Valbella - Santa Domenica in Calanca con bus
Rossa (1069 m) - Alp Stabiorel (1782 m) - Alp de Naucal
14
(1882 m) - Scorsö (1740 m) - Santa Domenica (1035 m)
Pranzo: al sacco
Durata: ca. 4h30-5h - Distanza: ca. 11 km - Dislivello : +
646 m / - 950 m
Difficoltà: T2
Capi gita: Beat Kilcher e Silvia Colombi
Val Colla con bus
Signôra (996 m) - Pianone-Piandanazzo (1604 m) - Cima di
Moncucco (1725 m) - Alpe di Pietrarossa (1549 m) - Barche
di Colla (1243 m) - Colla (1054 m)
Pranzo: al sacco
Durata: 5h - 5h 30 - Dislivello: + 725 m / - 671 m Difficoltà: T2
Capi gita: Manuela Merlini e Elena Dellagana
Laghetti alpini della Leventina con bus e funivia
Airolo-Funivia (1178 m) - salita con la funivia fino a Pesciüm
(1745 m) - Alpe di Ravina
(1775 m) - Lago di Ravina (1885 m) - Cassina di Lago (1979
m) - Rifugio Garzonera (1973 m) - Giof (1386 m) - Piotta
(1006 m)
Pranzo: al sacco
Durata: ca. 5h-5h30 - Distanza: 13,7 km –
Dislivello cumulativo: + 776 m /- 1491 m
Difficoltà: T2
Capi gita: Sandro Vanina e Maio Maggi
San Gottardo - Monte Prosa con bus
Passo San Gottardo (2091m) - Lago Sella (2257 m) - Valico
Bassa della Prosa (2592 m) Monte Prosa Cima est (2273 m) - Salita facoltativa al Monte
Prosa (2305 m) in parte con difficoltà F - Bassa della Prosa
- Alpe Furtünei (2305 m) - Cassinette (2217 m) - Passo San
Gottardo (2091 m)
Pranzo: al sacco
Durata: 5h-5h30 - Distanza: 11 km - Dislivello: +/- 501m
(inoltre +/- 144 m per chi sale sulla cima) - Difficoltà: T2 e F
(salita al Monte Prosa, non per tutti)
Capi gita : Renato Managlia e Pio Patà
15
PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO SENIORI
9 agosto
PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO SENIORI
Val Calanca con bus
S. Maria (955 m) - Monti di Bald (1220 m) - Pian di Scignan
(1500 m) - S. Antoni de Bolada (1674 m) - Braggio (1320
m) - Arvigo (820 m)
Pranzo: al sacco
Durata: 5h - Distanza: 9km - Dislivello: +710m / - 854m Difficoltà: T2
Capi gita: Ulisse Lusuardi e Yvette Lusuardi
4 ottobre 18 ottobre
Il fascino della Grosser Mythen con bus
Bruni (1102 m) - Holzegg (1405 m) - Grosser Mythen (1899
m) - Holzegg (1405 m) -Müsliegg (1427 m) - Bruni (1102 m)
Pranzo: al sacco o al ristorante
Durata: ca. 5h - Distanza: 12 km - Dislivello: + / - 800 m Difficoltà: T2
Capi gita: Hans Buob e HansPeter Roesli
28 agosto / 3 settembre
Settimana nel Giura
Capi gita: Carlo Exer e Piero Tommasini
6 settembre
Prestinone – Bagni di Craveggia - Spruga
con la Centovallina - funivia - auto postale
Prestinone (3 km prima di S. Maria Maggiore 764 m) - salita
in funivia fino a La Piana (1714 m) - Bocchetta di Muino
(1977 m) - Laghetti di Muino - Alpe di Ruggia (1650 m) - Alpe
Tenda (1853 m) - Alpe Pianezza (1625 m) - Alpe Cortaccio
(1166 m) - Alpe Fondo Monfraccio (1077 m) Bagni di Craveggia (986 m) - Spruga (1113 m)
Pranzo: al sacco
Durata: 6h - Distanza: 11km - Dislivello cumulativo: + 400 m
/ - 1000 m – Difficoltà: T2
Capi gita: Lauro Filipponi e Luigi Guerra
23 agosto
20 settembre
16
Val Cavargna Italia (giro delle 4 valli) con bus
San Bartolomeo Cavargna (853 m) - Darni (1165 m) - Oggia
(1120 m) - Costa (932 m) - Madonna della Salute (1200 m) Locanda Maria a Logone (1150 m) - Cusino (800 m)
Pranzo: al sacco o eventualmente presso la locanda Maria
Durata: ca. 6h - Distanza: 16km - Dislivello: + 650 m / - 700
m - Difficoltà: T2
Capi gita: Luigi e Clara Cometti
Dalpe - Gribbio-Chironico con bus
Dalpe (1192 m) - Piumogna (1404 m) - Alpe Piòta (1680 m) Gribbio (1298 m) - Ces (1444 m) - Chironico (782 m)
Pranzo: al sacco
Durata: ca. 6h (compresa la pausa pranzo) - Distanza: 14km Dislivello: +634m /-1044 m
Difficoltà: T2
Capi gita: Pio Patà e Renato Managlia
Sopra Locarno, in parte lungo sentieri poco battuti
con auto private o bus no. 2 FART
Locarno Monti (bivio Brè) (456 m) - Cappelletta (685 m) Crosa (800 m) - Brè paese (1020 m) - Strada Varenna (1200
m) - San Bernardo (1020 m) - Cordonico (1010 m) - Ronco di
Bosco (630 m) - All’Eco (546 m) - Locarno Monti (Bivio Brè)
(456 m).
Pranzo: al sacco
Durata: 5h - Distanza: 13km - Dislivello: +/ - 850 m Difficoltà: T2
Capi gita: HansPeter Roesli e Luigi Cometti
25 ottobre
Gita a sorpresa con il gruppo Over
Capi gita: Silvia Colombi e Nives Buetti
8 novembreAssemblea
9 dicembrePanettonata
dicembre
Incontro di Natale
I dettagli mancanti e/o eventuali modifiche o complementi al
programma appariranno sul nostro sito al momento della presentazione delle gite per l’iscrizione. In caso di tempo incerto,
gli iscritti alle uscite sono invitati a chiamare il n. 1600 a partire
dalle 12.00 del giorno precedente la gita. Consultare il nostro
sito per eventuali altre comunicazioni.
17
PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO OVER
GRUPPO OVER
22 marzo
Sentiero delle Vigne da Sementina (Seniori + Over)
29 marzo
Acquarossa – Biasca
LE NOSTRE CAPANNE
CAPANNA ALZASCA 2015
di Enrico Bryner
12 aprileOlivone-Acquarossa
26 aprile
Loco-Intragna (con visita mulino)
10 maggio
Cima di Medeglia (con auto private)
24 maggio
Monte Generoso
7 giugnoMesocco-Lostallo
21 giugnoRitom-Cadagno
5 luglio
S. Bernardino-S. Bernardino Ospizio
19 luglioFluelen-Eggberger-Selez
2 agosto
Strada alta valle Bedretto
16 agosto
S. Gottardo-Ronco Bedretto
30 agosto
San Lucio
13 settembreTamaro-Lema
27 settembreIndemini-Monteviasco
11 ottobreSonogno-Lavertezzo
25 ottobre
18
Gita sorpresa (Seniori+Over)
Quest’anno abbiamo avuto un’estate calda e senza grandi precipitazioni
il che lasciava supporre un buon afflusso di escursionisti. E invece no: il risultato è peggiore della stagione 2014-15, stagione questa caratterizzata
da un tempo instabile e piovoso. Quest’anno è il peggiore dal 2003 con
993 pernottamenti una flessione negativa del 10% in rapporto al 2014.
Complice di questa situazione probabilmente il gran caldo e il costo del franco svizzero poco attrattivo per ospiti d’oltrefrontiera.
Comunque come negli ultimi anni l’accoglienza degli ospiti della capanna è stata garantita dai nostri guardiani volontari che si alternano
a turni di due settimane durante tutta la stagione e con mia grande soddisfazione hanno svolto un lavoro eccellente e con grande passione.
Da alcuni anni la capanna registra un calo continuo di pernottamenti, certo
la pioggia, il caldo e l’euro influiscono negativamente, ma secondo me, ne
sono solo una parte. Bisogna darsi da fare per fermare questo declino, sono
chieste idee costruttive e innovative. Siamo, solo per esempio. nelle immediate vicinanze del futuro parco nazionale del Locarnese.
19
LE NOSTRE CAPANNE
Sono iniziati i lavori di costruzione della doccia, che sostituirà quella
che è stata distrutta da una valanga nell’inverno 2013/14. Con la posa delle fosse sono ultimati i lavori per lo smaltimento delle acque luride.
Per la chiusura della capanna il 17-18 ottobre 2015 è arrivato in Alzasca per
la seconda volta quest’anno un’equipe della televisione SRF 1 per terminare
il servizio SRF bi de Lüt-Hüttengeschichten iniziato a maggio. Protagonista il
guardiano della capanna Basòdino Ueli Nyffenegger. Le riprese per il servizio sono state effettuate presso le nostre due capanne Basòdino e Alzasca.
Da anni quest’ultima è gestita da volontari, senza grandi problemi, a parte che gli stessi, non sono quasi mai di origine ticinese. Questo porta da
anni a discussioni; da parte mia ripeto che la porta è aperta a tutti senza
distinzioni di etnie e nazionalità. Per principio noi non cerchiamo i guardiani bensì sono loro che si avvicinano a noi, vuoi per l’ambiente, per
simpatia o per il nostro sistema di gestione liberale basato sulla fiducia.
Quindi, visto che anch’ io sono spesso in capanna e parlo anche la vostra stessa lingua, chi si sente, o è motivato a svolgere due settimane in
capanna come guardiano volontario di lingua italiana, non importa se ticinese, italiano o membro o non del CAS, è ben accolto. Chi fosse interessato
prenda quindi contatto con noi, come hanno fatto tutti gli altri capannari.
Termino ringraziando tutte le persone che per l’amore della capanna a valle o
in quota, ci hanno sostenuto e aiutato, contribuendo a mantenere e a gestire
questa capanna in modo ottimale.
20
CAPANNA BASÒDINO 2015
di Ueli Nyffenegger
Per Capodanno 2015 vi erano alcune prenotazioni, ma a causa del maltempo con venti tempestosi la funivia era fuori servizio e il pericolo di valanghe
elevato; di conseguenza gli escursionisti hanno disdetto tutte le prenotazioni
così che io e mia moglie siamo ritornati con l’auto carica di alimentari a casa.
Durante il periodo invernale gestisco la capanna da solo; di regola accetto
solo 35 persone. Ciò significa una giornata lavorativa di 18 ore, con preparazione della colazione, pulizia della capanna, preparazione della cena,
pranzo e spuntini , cinque ore di sonno dopo le 23.00 spesso solo fino alle
quattro del mattino. Se questo ritmo continua per due o tre giorni, sono anche
contento se non arriva nessuno.
Marzo e aprile promettevano bene. Già per l’inizio della stagione avevo
molte prenotazioni e durante la stagione sono ancora aumentate. Alla fine
ne avevo più di 800, per me un nuovo record. A causa del cattivo tempo
alla fine arrivarono solo 302 ospiti, che corrisponde a una perdita del 27%
rispetto al 2013.
Tutt’ altra cosa in estate, per un periodo di sei settimane, siamo in quattro a
lavorare; il resto del tempo in due o in tre.
L’estate 2015 è cominciata molto bene, fino alla fine di luglio avevamo già
21
LE NOSTRE CAPANNE
compensato le perdite dell’inverno. Però dopo il 10 agosto e fino all’inizio
di settembre crollo totale sia a livello di pernottamenti sia a livello di ospiti
giornalieri, quantificabili attorno al 60%.
Settembre, nonostante ricco di parecchie giornate di pioggia ha portato diversi pernottamenti anche grazie alle diverse scuole che malgrado il brutto
tempo hanno visitato la capanna. Tuttavia, malgrado le avversità della meteo,
in settembre siamo riusciti a preparare più pranzi che in tutta la torrida estate
2015.
Il 25 settembre in una giornata stupenda, abbiamo ospitato sulla terrazza la
ditta CSCS con 50 dipendenti. Nei giorni successivi, con il nevischio, è finita
la stagione estiva e la capanna è stata preparata per l’inverno.
L’estate si è chiusa con un 6% di perdite rispettivamente 11% per la stagione
2015 con un risultato di 1343 pernottamenti.
Il canale televisivo della Svizzera romanda SRF1 per un periodo di venti giorni
ha effettuato delle riprese televisive nelle capanne Basòdino e Alzasca. Per il
team della capanna e per me è stato difficoltoso e impegnativo. Ripetere la
stessa azione per dieci volte, raccorciare, ripetere le frasi, non sapendo poi
cosa sarà effettivamente diffuso. Però è stato anche interessante seguire da
vicino la creazione di una trasmissione. Alla fine circa 36 ore di filmato per
un’ora effettiva di trasmissione. La puntata sarà trasmessa dal 13 novembre
per quattro volte, protagonisti i tre responsabili delle loro rispettive capanne.
22
COLONNA DI SOCCORSO CAS LOCARNO
di Ivo Schira
La nostra colonna è attiva da diversi decenni sul territorio che da Dirinella si
estende verso Contone, attraversa il Piano di Magadino verso Gudo, sale
nella Valle Verzasca, segue lo spartiacqua fino alle Cime della Valle Maggia
e scende lungo il confine di Stato fino a Dirinella.
La particolarità della zona è quella di includere il punto più basso della Svizzera rappresentato dalla isole di Brissago e il Basodino che oltrepassa i 3200
m di altitudine.
Solo queste poche notizie bastano a far capire come deve essere la preparazione di un nostro soccorritore affinché sia in grado di intervenire nella
moltitudine di casi che si presentano nell’arco di una stagione e questo sempre
ricordandosi che si tratta di volontari che si istruiscono in modo gratuito.
La nostra colonna é membro attivo del Soccorso alpino svizzero (SAS) che è
una fondazione costituita dalla REGA e dal Club Alpino Svizzero allo scopo di
meglio coordinare l’attività delle colonne di soccorso sul territorio svizzero. Tra
il SAS e le colonne, suddiviso per regioni, vi è ancora un ulteriore ente, che in
Ticino prende il nome di Soccorso Alpino Ticino (SATi), che coordina e tiene i
contatti tra le colonne e il SAS. Il SATi è formato da un comitato di 3 membri e
uno di loro è un nostro soccorritore; l’assemblea è formata da un numero fisso
di rappresentanti per colonna.
Al momento la nostra colonna mette a disposizione della Base Rega di Locarno
3 soccorritori specialisti elicottero, abbiamo pure una decina di soccorritori
che sono formati per il soccorso in canyoning e degli specialisti con unità cinofila. Questi specialisti si caricano di un ulteriore impegno per poter mantenere
lo standard richiesto per simili attività con dei corsi specifici.
All’interno della colonna la suddivisione dei compiti è ben strutturata in quanto
abbiamo un capo colonna, un vice, un responsabile del materiale e 10 capi
intervento che a turno, essendo equipaggiati con pager (ricercapersone), rispondono alle sollecitazione della Centrale REGA di Zurigo per allarmi lanciati
da persone in difficoltà, dalla Centrale della polizia cantonale o per altre
possibili informazioni al riguardo di luoghi o condizioni meteo nella nostra
regione.
Oltre a queste persone vi sono poi i soccorritori che, secondo le direttive del
SAS, sono classificate in soccorritori 1, soccorritore 2 fino a soccorritori 3.
Per soccorritore 1 si intende una persona che conosce bene la zona, i sentieri
ecc. senza alcune competenze tecniche ma indispensabili nelle ricerche ter23
COLONNA DI SOCCORSO CAS LOCARNO
restri. Una buona parte dei soccorritori rientrano nelle funzioni di soccorritori 2, questo
anche perché per una questione di contingente e responsabilità i soccorritori 3 hanno
delle competenze e funzioni più avanzate,
ad esempio devono essere in grado di usare tutte le tecniche del soccorso, gli attrezzi
a disposizione quali argano manuale, palo
pescante, argano a motore e alcuni modelli
di barelle, senza tralasciare una delle funzione più importante il ruolo di capo intervento,
ruolo fondamentale per la buona riuscita di
tutte le missioni e la cooperazione e la coordinazione di tutti gli interventi. In tutto possiamo contare su circa una novantina di soccorritori distribuiti sul territorio
i quali lo conoscono in tutto il suo splendore. Al momento di qualsiasi allarme
il capo intervento, raccolti tutti i dati per la missione, allarma i soccorritori necessari, coinvolgendoli, di regola, a rotazione. È importante sottolineare che
il capo intervento a dipendenza della gravità e della missione deve allarmare
i soccorritori secondo le loro competenze specifiche. Questo favorisce una
buona riuscita di qualsiasi missione ed inoltre aiuta ad evitare dei traumi psicologici ad un singolo o a più soccorritori, non pronti ad affrontare determinati
interventi.
Se pensiamo alla varietà del territorio, non possiamo certamente affermare che
vi siano degli interventi che si assomigliano sia per la zona, per la caratteristica e le persone coinvolte. Ogni intervento ha la sua storia, si passa dalla ricerca della vecchietta di 90 anni che è uscita con il gerlo per far la legna e tarda
a rientrare, passando da chi lascia un biglietto e scompare fino a chi esce di
casa e poi, pur seguendo tutte le tracce possibili, non viene più ritrovato.
Possiamo sottolineare l’ottima collaborazione con la Polizia cantonale, la polizia lacuale, gli equipaggi dell’elicottero della Rega, i soccorritori del SALVA,
enti che sanno di poter contare su persone fidate e competenti.
Recentemente e grazie all’impegno del capo colonna e all’aiuto di diversi
sostenitori la nostra colonna, con l’approvazione dei responsabili del SAS, si
è dotata di un furgone nel quale è sistemato tutto il necessario per poter affrontare un intervento. Considerato che il mezzo può giungere in breve tempo in
vicinanza dell’evento, esso serve quale base operativa per chi dirige l’operazione di ricerca.
24
ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015
16 – 22 MARZO
SETTIMANA SCI-ALPINISTICA
NELLA VALLE D’AOSTA CON LA GUIDA ABELE BLANC
di Renato Buzzini
Con l’amico Abele non c’é nebbia, né nevicate che tengono: in effetti la
settimana sci-alpinistica in valle d’Aosta é iniziata con 4 giorni di cattivo
tempo; questo non ha comunque influenzato l’attività, semplicemente sono
stati adattati gli itinerari. Per contro in valle di Rhemes, saliti al rifugio Benevolo, siamo stati premiati con sole e neve polverosa; indimenticabile la
salita alla punta Galisia con gli spettacolari effetti di luce dovuti all’eclisse
solare.
25
ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015
ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015
BASÒDINO SKYRACE 2015
25-26 LUGLIO GITA IN GREINA
È stata una giornata calda e serena a fare da sfondo alla terza edizione della Basodino Skyrace: la corsa che collega San Carlo valle Bavona a Robiei. 6,1 chilometri di corsa che comprendono un dislivello di 1025 metri.
Una giornata all’insegna dello sport, della natura e
del divertimento che ha visto come protagonisti persone di tutte le fasce d’età. Alla Capanna Basodino
i corridori, le loro famiglie e altri ospiti hanno potuto
gustare un pranzo tipico ticinese a base di polenta,
spezzatino, gorgonzola e formaggio dell’alpe Robiei.
Il vincitore assoluto di quest’anno è, come nelle edizioni
precedenti, Roberto Delorenzi che ha migliorato anche
il suo tempo personale. (I vincitori, divisi per categoria,
sono visibili sul sito www.basodinoskyrace.ch)
La giornata ha potuto svolgersi al meglio anche grazie
a tutti i volontari che come ogni anno hanno collaborato
a rendere possibile lo svolgimento di questa manifestazione.
Due splendidi giorni dall’altopiano della
Greina al Piz Terri, attravesro un paesaggio unico sulle alpi.
L’altopiano lungo ca 6 Km e largo 1
riconosciuto a livello nazionale, una vera
tundra con formazioni rocciose bizzarre
(arco di roccia) e dalla capanna Terri salendo la val Canal con il lago ancora
semigelato al Piz Terri m.3’150
di Jessica Patritti
26
di Renato Buzzini
27
ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015
SETTIMANA MINI-CAS
di Consuelo Righettoni
Si è conclusa con grande entusiasmo la consueta settimana Mini del gruppo
Piccoli che quest’anno ha avuto luogo tra la Verzasca e la valle Maggia.
Domenica 21 giugno infatti ragazzi, monitori e genitori hanno raggiunto,
durante una piacevole giornata d’inizio estate, la capanna Osola situata
nell’omonima selvaggia valle che diparte da Brione Verzasca. Dopo un buon
piatto di pasta gentilmente preparato da Gianca e da Sergio, i genitori hanno
preso il cammino di ritorno. I ragazzi invece il giorno seguente, con i monitori
Lele, Sergio, Elia e Consu, senza dimenticare la simpatica mascotte a quattro
zampe Mima, hanno raggiunto l’incantevole alpe Spluga passando per la
bocchetta Canova. Il simpatico rifugio di proprietà del patriziato di Giumaglio, situato a quasi 2000 metri di quota, è stato un apprezzato campo base
che ci ha permesso di conoscere una bellissima zona, tanto affascinante
quanto discosta. L’alpe Spluga è infatti un gioiello del nostro passato recentemente ristrutturato grazie al lavoro di volontariato dei membri del patriziato
di Giumaglio, con il prezioso contributo di amici e simpatizzanti. I ragazzi
28
ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015
(10-11 anni) si sono divertiti un mondo vivendo a stretto contatto con la natura,
scoprendone i suoi segreti. Essi hanno dimostrato molto interesse e altrettanta
motivazione, intercalando con piacere e spirito d’avventura momenti di svago
con altri più “fisici”. I partecipanti hanno infatti potuto arrampicare, giocare,
compiere interessanti escursioni conoscendo
al tempo stesso la natura alpina e apprezzandola senza sottovalutarne i pericoli. “Una
settimana indimenticabile” affermazione che
emerge dalle riflessioni conclusive dei ragazzi
che si meritano un grande complimento per il
loro comportamento davvero esemplare!
La settimana avrà luogo anche l’estate prossima, più precisamente da domenica 26
giugno a venerdì 1 luglio 2016. Per ulteriori
informazioni potete telefonare al numero 079
501 45 07.
La voce dei ragazzi…
“I giorni che mi sono piaciuti di più sono stati lunedì e giovedì. Lunedì mi è
piaciuto perché dalla capanna Osola siamo andati all’Alpe Spluga. Giovedì
siamo andati al Pizzo Muretto e mi è piaciuto perché abbiamo visto tre camosci, uno scorzone e una rana. Questa settimana è stata fantastica!”
Loris
“A me questa settimana è piaciuta tanto! Il mio giorno preferito è stato lunedì
quando abbiamo fatto la traversata tra la valle Verzasca e la valle Maggia;
dalla capanna Osola alla capanna Spluga dove ci troviamo adesso. In questi
giorni abbiamo visto tanti animali: tre camosci che soffiavano, un tritone, molti
girini e tante mosche.”
Tommaso
“Il miei giorni preferiti sono stati mercoledì perché abbiamo arrampicato e giovedì perché per la prima volta nella mia vita ho visto un camoscio! I monitori
li ho trovati simpatici e ci hanno spiegato tanti nodi utili per fare arrampicata.
Il giorno che mi è piaciuto meno è stato domenica perché avevo un po’ di
malinconia e non conoscevo ancora tutti i miei compagni di gruppo.”
Stefano
29
ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015
ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015
“A me è piaciuta tutta la settimana Mini ma il giorno più bello è stato mercoledì perché siamo andati a scalare. Mi sono sentito molto bene e non avevo
paura perché era già la mia seconda volta che andavo a scalare sulla roccia.
Anche se era un po’ stancante e mi sono graffiato le gambe, fare arrampicata
è stata un’esperienza magnifica!”
Nicolò
“Personalmente il giorno più bello è
stato mercoledì perché siamo andati
ad arrampicare. E’ stato fantastico!
Dopodiché abbiamo fatto il bagno
in un laghetto sopra la capanna. In
seguito, come quasi tutti i pomeriggi,
ci siamo divertiti a giocare a nascondino tra le cascine dell’alpeggio.”
Leandro
“Questa settimana per me è stata speciale. Amo la natura e la montagna
ma non ero mai stato così in alto. Mi
è piaciuto molto arrampicare ma anche raggiungere la Punta di Spluga che è
stata la mia prima cima in assoluto! Alla sera mangiavo come un lupo perché
il cibo cucinato da Gianca e dai suoi aiutanti Lele e Sergio era buonissimo.
Grazie Consu, Sergio, Gianca, Lele e Elia per questi bellissimi giorni che
porterò sempre nel cuore! E’ stato fantastico!”
Shane
“L’esperienza al Mini-Cas è stata fantastica e altrettanto divertente! Il giorno
più bello è stato mercoledì poiché abbiamo arrampicato. La mia prima salita
in parete è stata proprio quella che mi ha assicurato Lele. Un grande grazie a
tutti i monitori perché mi sono trovata perfettamente a mio agio!”
Gaia
“Questa settimana al Mini Cas è stata bella ed impegnativa. Il primo giorno,
cioè domenica, è stato abbastanza faticoso perché non avevo allenamento. I
momenti più belli sono stati quando abbiamo fatto la traversata Osola-Spluga,
l’arrampicata e la salita al Pizzo Muretto dove ho visto due camosci e uno
30
scorzone detto anche biacco. Devo ringraziare i monitori che mi hanno fatto
vivere una settimana fantastica. Devo anche ringraziare l’aiuto monitore Elia
che ci ha aiutati molto.“
Laura
“Questa settimana trascorsa con il Mini Cas è stata molto
faticosa ma altrettanto divertente. E’ stato stancante quando abbiamo camminato a lungo ma poco dopo mi ci
sono abituata e gli ultimi giorni non facevo più così tanta
fatica. Mi è piaciuto molto andare ad arrampicare nonostante la paura, …quindi non ho percorso tanti metri sulla
parete. Ho apprezzato la salita al pizzo Muretto perché,
essendo già un po’ più allenata ho fatto meno fatica. Grazie mille a tutti i monitori, la settimana è stata fantastica!”
Selene
“Il mio giorno preferito è stato giovedì perché ho visto tre
camosci, due scorzoni e una rana. Sono soddisfatto di
aver salito il pizzo Muretto perché ero stanco, avevo fifa
ma ce l’ho fatta lo stesso! Sono soddisfatto del mio impegno! Ringrazio Consuelo; la monitrice, Gianca; il mega cuoco, Elia; il grigliatore e Lele e Sergio;
gli scalatori migliori! Grazie a tutti!”
Ernesto
“La settimana Mini come aiuto monitore mi è piaciuta moltissimo. I ragazzi
erano tutti molto simpatici e bravi. Da quello che ho visto e sentito la cosa che
hanno apprezzato di più è stata l’arrampicata; si sono divertiti quasi tutti moltissimo! Anche il gioco del nascondino attorno alla capanna, la sera, come pure
la battaglia d’acqua il pomeriggio di un giorno molto caldo, li ha fatti divertire
molto e li ha anche aiutati a entrare bene nel gruppo. C’era chi era già andato
in montagna e perciò se la cavava molto meglio di altri che invece non erano
mai andati. Alla fine però tutti si sono impegnati e sono riusciti a migliorare.
Giunti al termine della settimana c’era chi si era divertito di più durante i giochi
e i quiz della sera e a chi erano piaciute di più le passeggiate o l’arrampicata.
Tutti però erano contenti della settimana. Avendola fatta anch’io già due volte
posso consigliarla a tutti, anche ai non esperti della montagna!“
Elia
31
MONTAGNA E ALTRO
GEMELLAGGIO
CAS SENIORI LOCARNO E CAI GEO LECCO
di Elena Lucca
A un’ora insolitamente tarda, il mattino del 29 aprile
2015, il variopinto gruppo
di escursionisti ( una novantina di persone) lascia Sonogno per dirigersi verso il
“Sentierone” che li porta a
Brione.
Partiti da Lecco di buon mattino, avevano attraversato
Como con una certa difficoltà non essendo ancora praticabile la nuova galleria di
Tratto di sentiero valorizzato dal sole che
aggiramento della città. Inolillumina il muschio sui sassi
tre avevano già visitato la
chiesa di St. Maria di Loreto a Sonogno con la facciata
tardoneoclassica e i dipinti di fine Ottocento all’interno.
Per la prima volta il gruppo Età d’Oro del CAI di Lecco
si incontra con noi. Sono curiosi di vedere questa valle
di cui hanno sentito parlare per il suo fiume verde e argentato, per il ponte di Lavertezzo a due archi tra i massi
bianchi e anche per la diga artificiale che raggiunge i
220 m di altezza e da cui alcuni coraggiosi, nella bella
stagione, si buttano legati a un elastico. A parte questo
manufatto del 1959 la valle è intatta e pittoresca. Il sentiero comodo e in leggera discesa offre a tratti visioni
quasi magiche come quando i sassi ricoperti da un folto
Sonogno: edicola votiva ben conservata
su casa di fine Ottocento
32
MONTAGNA E ALTRO
muschio si accendono illuminati
dal sole. Sul “Sentierone” il passo
lento permette agli ospiti di fotografare e di fare domande sulle
montagne circostanti, sulle rocce
e i fiori. A Frasco breve pausa per
la visita della chiesa parrocchiale
di S.Bernardo Abate con la bella
cancellata barocca della cappella e il notevole altare maggiore
in marmo policromo; si osserva Frazione di Larentino:
il campanile con la placca che Carlo Branca evidenzia alcuni aspetti
ricorda l’altezza record della ne- particolari del luogo
ve e la bella via Crucis attorno al
cimitero.
Piccola sosta anche alla “fontana degli emigranti” e alla “lüvèra” e poi la comitiva si siede al ristorante Piee di Brione per un piatto di pasta, uno scambio
di doni tra i due Club e una bella chiacchierata in amicizia con la promessa
di rivederci tutti in giugno nella regione di Lecco. L’incontro finisce sulla piazza di Brione con la visita della chiesa e alcune parole sul Castello Marcacci
della seconda metà del XVII sec.
Alla buona riuscita della giornata hanno contribuito: i due presidenti Marcello
Sellari per il CAI GEO e Piero Tommasini per il CAS Seniori che hanno rinsaldato i legami che avevo avviato nell’ottobre 2012 a Balerna presente anche
Sergio Rossi del CAI Seniores
di Varese, i due capigita Lauro
Filipponi e Gianni Franscioni
e Carlo Branca per la parte
culturale.
Sulla piazza di Brione.
Da sinistra: Gianni Franscioni,
Elena Lucca, Marcello Sellari,
Piero Tommasini, Manuela
Merlini, Lauro Filipponi.
33
IL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E VALLO DI DIANO
TREKKING CAS SENIORI 2014
di Chiara Demarta
Secondo parco in Italia per dimensioni, si estende dalla costa tirrenica fino ai
piedi dell’Appennino campano - lucano, comprendendo le cime degli Alburni, del Cervati e del Gelbison, nonché i contrafforti costieri del M. Bulgheria
e del M. Stella.
Anticamente il Cilento era parte della Lucania, insieme con il Vallo di Diano e
il golfo di Policastro. Ne è rimasto il segno nel dialetto, nelle tradizioni gastronomiche e nella toponomastica.
L’istituzione dell’Ente Parco risale al 1991 e si estende su una superficie di
178.172 ettari. Per i valori ambientali e culturali che ancora oggi conserva è
stato inserito - unico Parco in Italia - nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. È, oggi, un paesaggio vivente che, pur mantenendo un ruolo attivo
nella società contemporanea, conserva i caratteri tradizionali che lo hanno
generato nell’organizzazione del territorio, nella trama dei percorsi, nella struttura delle coltivazioni e nel sistema degli insediamenti. La fascia costiera,
caratterizzata da due Parchi Marini, quello degli Infreschi e di Santa Maria di
34
MONTAGNA E ALTRO
Castellabate, ha un aspetto tipicamente mediterraneo, con un succedersi di
insenature, piccole spiagge sabbiose, pareti precipiti e promontori dominati
da antiche torri di guardia a difesa dei nuclei urbani interni.
Di particolare interesse naturalistico e scientifico è l’avifauna, con la presenza dell’aquila reale, della rarissima coturnice e del raro gracchio corallino.
Inoltre nidificano il picchio verde, il picchio rosso maggiore, il rarissimo picchio nero e lo sparviere. Tra i mammiferi: il cinghiale, la martora, il tasso, la
volpe e il raro lupo che rappresentano solo il più visibile effetto di un nuovo
e ricco equilibrio ecologico. Le circa tremila specie botaniche presenti vanno
dalla ricchissima e variegata macchia mediterranea alle pinete costiere di
pino d’Aleppo, dalle leccete ai boschi misti di latifoglie dell’area collinare
e pedemontana e agli estesi e vetusti boschi di faggio a volte misti a relitti
di abete bianco e betulla. Significative sono l’endemica Primula palinuri e la
Genista cilentina. Dal punto di vista dei beni culturali il Parco apporta una
testimonianza eccezionale sulle tradizioni culturali e la civiltà delle antiche
genti mediterranee, attraverso il sistema dei percorsi, degli insediamenti, dei
santuari ancora esistenti e delle vestigia archeologiche intatte. E’ un esempio
eminente della civiltà urbana, fin dalle sue prime manifestazioni conserva intatte le strutture e le architetture illustranti il periodo della prima colonizzazione
greca in Italia, con la particolarità di esaltare l’incontro della Magna Grecia
con le Culture Appenniniche e Mediterranee.
Il Cilento ha ispirato poeti e cantori, come l’isoletta di fronte a Punta Licosa,
nei pressi di Castellabate, dove Ulisse si fece legare all’albero maestro per
ascoltare l’ingannevole canto delle sirene. Un altro mito importante è quello
di Palinuro; il nocchiero di Enea, di Giasone e degli Argonauti che, una volta
fuggiti dalla Colchide, per ingraziarsi la dea Era si fermarono presso il suo
santuario alla foce del fiume Sele.
Lasciamo la leggenda per la storia dell’uomo, che in questa terra ha trovato
ospitalità con tracce della sua presenza evidenti dal paleolitico medio al neolitico, fino alle età dei metalli. I primi uomini vissero nelle grotte costiere tra
Palinuro e Scario, dislocate lungo antichi percorsi di crinale (grotte di Castelcivita e Grotte dell’Angelo a Pertosa)
La scoperta di manufatti e utensili provenienti dal vicino Tavoliere pugliese o
dalle isole Lipari, inoltre, ci dicono che già allora il Cilento fu crocevia di scambi con le altre civiltà appenniniche tramite le vie della transumanza, luoghi di
culto e di mercato; mentre il mare lo avvicinava alle civiltà nuragiche, egee
e mediterranee. Poi arrivarono i Greci che fondarono Posidonia divenuta in
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MONTAGNA E ALTRO
epoca romana Paestum.
Nello stesso periodo per
mano dei Focei, provenienti dall’Asia Minore,
sorse Elea, la Velia romana. A partire dal IV secolo a.C., Lucani, Romani
e Cristiani d’oriente intrecciarono traffici ed alleanze, avviarono conflitti
e guerre, occuparono e
rifondarono città, trasformando il Cilento in un
crogiuolo, dove si fondono e si mescolano popoli
e culture. Con la caduta
dell’Impero di Occidente
iniziò il lungo periodo
delle dominazioni barbariche: i Visigoti di Alarico, la guerra gotica tra Totila
e Belisario, il diffondersi del Monachesimo Basiliano, l’imposizione feudale
dei Longobardi, i continui attacchi e scorrerie dei Saraceni. Ed ancora una
volta ci fu l’incontro tra civiltà diverse, nacquero abbazie e cenobi in cui coesisterono il rito greco e quello latino, lasciandoci splendidi gioielli.
E nel 1076, la conquista dei Normanni, che trasformarono il Cilento in terra
di Baroni, latifondi e sfruttamenti. E in seguito i Sanseverino, gli Svevi, gli
Angioini, combatterono, congiurarono, e le loro tirannie sovente innescarono
rivolte; l’intero territorio fu smembrato tra nobili senza scrupoli che, tra il XVI ed
il XVII secolo, scrissero una delle pagine più tristi e crudeli di questa terra,
contribuendo anche alla nascita del Brigantaggio. E qui la storia diventa leggenda, ballata di eroi, epopea di un popolo orgoglioso e stanco di continue
violenze e angherie e, finalmente, dopo il sacrificio dell’ennesimo martire immolato in terra cilentana, le Genti del Cilento e Vallo di Diano riconquistarono
l’agognata giustizia e libertà.
Tracce, ricordi, monumenti, culture, sentieri legati a questa ricca storia sono
salvaguardati grazie al Parco Nazionale del Cilento, dal 1998 inserito insieme ai siti archeologici di Paestum, Velia e il Vallo di Diano, nell’Unesco.
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MONTAGNA E ALTRO
PEONIA, LA PIÙ BELLA
DELLA FLORA INDIGENA
di Chiara Demarta
E’ ormai diventata una escursione ricorrente
in maggio-giugno da parte di quasi tutte
le società escursionistiche dirigersi verso il
Monte Generoso o il Sasso Gordona poco
lontano per osservare le peonie fiorite. Anche il gruppo del CAS seniori ha compiuto
il 5 maggio l’escursione al Sasso Gordona
dal quale si ammirano incantevoli panorami sui laghi subalpini. La rocciosa vetta
triangolare del Sasso Gordona si erge a
confine tra l’Italia e la Svizzera e domina
la Valle d’Intelvi e la Valle di Muggio. La
pietra con il quale è formato è per lo più la
dolomia. Nella Grande Guerra è diventata parte essenziale della “Linea Cadorna”,
con un complesso trincerato dotato di buie
e profonde gallerie. Dalla cima che si può
raggiungere con moderata difficoltà nonostante l’asprezza della montagna, si gode
un ampio panorama, soprattutto della zona
del Lago di Como. Interessante la varietà
della flora: ai piedi del monte si trovano oltre alle Peonie officinalis (come al Generoso), orchidee, narcisi, botton d’oro, genziane e tanti altri generi della flora calcarea.
Il nome scientifico della peonia, Peonia officinalis, deriva dal medico greco
dell’antichità, Paeon, che sembra sia riuscito a guarire da una ferita il dio
Plutone, Era considerata una pianta medicinale in grado di curare epilessia,
insonnia e malattie della pelle. In seguito si scoprì poi fortemente tossica se
ingerita provocando nausea, vomito, dolori addominali e aborto. Nella Cina
imperiale, la peonia era elegante simbolo elitario di gloria e di essenza della
bellezza, e in tempi remoti faceva parte delle pozioni magiche di maghi e
stregoni. “La tua bellezza mi incanta: questo è il simbolo delle sue stupende
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MONTAGNA E ALTRO
corolle; infatti, a Luoyang, nella regione
centro-orientale cinese, dottori e contadini
pagavano per restare in meditazione davanti ad una peonia in fiore e grandi saggi
sono stati ritratti in contemplazione di uno
splendido esemplare di questa superba
specie. Nell’Europa del ‘700, il KEW Gardens di Londra ospita per la prima volta le
peonie arboree, seguita poi dalla Francia
e dagli Stati Uniti nel secolo successivo,
mentre dal 1975 è l’Italia che si distingue
nella selezione di sempre nuove varietà. In
Svizzera si trova solo sulle pendici meridionali del Monte Generoso (1701 m), grazie al clima insubrico e al terreno
calcareo, e il suo fiore è considerato il più bello della flora indigena. Inoltre,
conosciuta dagli abitanti come “rosa del sasso”, adorna anche le pendici del
Monte Sasso Gordona (1410 m).
La famiglia delle Peonie, unico genere delle Peoniacee, è antica e fino a poco tempo fa era inclusa tra le Ranuncolacee; esiste da almeno 100.000 anni
e i loro semi sono tipici delle piante primitive. Il piccolo embrione è circondato
da una grande massa di endosperma avvolta da una spessa pellicola che
permette all’embrione di rimanere vitale per parecchi anni finché si ripresenta
una situazione propizia per la germinazione. Si conoscono circa 800 specie
di peonie, distinte in arbustive, che producono rami legnosi sui quali crescono
le infioriture e le foglie, raggiungendo i 2 metri di altezza e in erbacee. La
pianta secca e muore in autunno, in primavera i ricacci nascono direttamente
dal colletto delle radici..
La nostra peonia selvatica é alta in media 60 cm con un portamento eretto
ed elegante dai fiori grandi e solitari formati da 5 a 8 petali di color rosa
porporino intenso, aperti su di un ciuffo centrale di stami giallo dorato. Le
foglie sono di colore verde scuro sopra e più pallide e glauche inferiormente.
Le foglie basali sono a volte intere. La fioritura avviene tra la metà di maggio
e l’inizio di giugno: i suoi fiori arrivano ai dieci cm di diametro. La peonia si
trova anche nei giardini, sono però specie esotiche originarie dalla Cina o
dal Giappone dal fiore doppio. Facili da coltivare sopportano bene i freddi
inverni , amano, come la più bella dei fiori indigeni spontanei, i terreni calcarei e i luoghi ben soleggiati.
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PEONIE SELVATICHE
di Mara Kilcher
In uno scampolo
di quiete,
s’inchina il sole
sui gialli filamenti
del cuore in visibilio
nelle peonie in fiore.
S’illumina di rosa acceso
il vestito di petali setosi,
mosso appena
da un alito di vento.
Danzano le fate
nei colori assolati
in un canto
silenzioso e puro.
(Gita seniori CAS Locarno
al Sasso Gordona 13.5.2015)
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IMMAGINI, CITAZIONI,
SOGNI, RIFLESSIONI
di Fabio Lava
Soddisfatto e orgoglioso, ho descritto ad un amico le
gesta epiche e gloriose dei membri del CAS seniori,
invitandolo ad essere dei nostri.
Belle mete, ottima organizzazione, attività attrattiva, …
però, mi dice, “in montagna, in uno va bene, in due si
è già troppi!” … e il mio entusiasmo è scomparso dietro
un muro di dubbi.
È pur vero che nel vasto scenario delle nostre montagne,
la lunga fila dei 40, 50, 60 o anche 70 membri del CAS seniori che sale le
“impervie vette” delle nostre Alpi, è un’immagine un po’ turistico-commerciale,
quasi come le lunghe cordate di alpinisti che sfidano l’Everest o l’Annapurna.
D’altra parte, la sensazione ampiamente appagante di conquista che ognuno
di noi prova durante quelle gite, ci permette comunque di isolarci e riflettere.
Qualcuno, senza lo stimolo e l’organizzazione che offre il CAS, non si avventurerebbe sulle montagne e perderebbe ottime occasioni.
Ogni giorno, per almeno un paio d’ore, passeggio nei boschi o sulle montagne, solo, con il mio cane. Ogni uscita è un’occasione per osservare, riflettere, immaginare, sognare. Solo, affascinato dalla natura, mi lascio trascinare
la mente nelle più stravaganti immaginazioni e avventure.
Durante le quindicinali gite del CAS non è sempre facile isolarsi e meditare:
spesso le “attività conviviali” svolte camminando, ostacolano il ragionamento. Ma in altre occasioni, quando l’impegno e lo sforzo sono importanti, le
parole si fanno più rade per lasciare spazio al respiro, anche affannoso, e
consentire di rispettare il dovuto ritmo dei passi.
È allora che la mente trova lo spazio per evadere e sognare.
Concetto che, matematicamente espresso, mette in rapporto 2 grandezze: lo
sforzo profuso nella salita e il numero di parole pronunciate al minuto. Esse
sono inversamente proporzionali: se aumenta la prima, diminuisce la seconda
e viceversa.
Con queste righe vorrei stimolare le riflessioni e i sogni durante le escursioni:
sono convinto che aggiungano un valore notevole all’attività svolta, rendendola, se necessario, ancora più piacevole e appagante. Inoltre, pensando e
riflettendo si sopporta la fatica molto più facilmente.
Propongo alcuni spunti stagionali, che potrebbero richiamare una riflessione
per la prossima uscita:
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MONTAGNA E ALTRO
AUTUNNO
“si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. Un’immagine stupenda, universale, suggerita dall’autunno, che
Giuseppe Ungaretti ci ha proposto per descrivere la fragilità dei soldati sul fronte della grande guerra. …ma non
siamo tutti fragili e cadùchi? “E’ tempo d’autunno: dobbiamo ascoltare il silenzio se vogliamo sentire l’anima
commuoversi”. (Madre Teresa di Calcutta)
INVERNO
Andrea Camilleri descrive l’incedere del commissario
Montalbano con “un piede leva e l’altro metti”. Durante
ogni gita, specialmente nei tratti aspri e ripidi, questa
frase scandisce spesso il ritmo dei miei passi. Si addice
in particolare al ritmo delle gite invernali con le racchette.
PRIMAVERA
Il celebre verso dell’Inferno, che Dante riferisce a Paolo
e Francesca “amor ch’a nullo amato amar perdona”,
nella sua interpretazione più diffusa, ci dice che l’amore
ci impone, se amati, di ricambiare. E fra i grandi della
letteratura possiamo trovare spunti per lasciar correre la
nostra mente fra coppie di larga fama letteraria e forse
anche solo per riflettere sui nostri sentimenti: Laura per
Francesco Petrarca, Beatrice per Dante, Elena nell’Iliade
di Omero, Angelica per l’Orlando Furioso in cui Ludovico Ariosto esordisce con i famosi versi: “Le dame, i
cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese
io canto, …”
ESTATE
Mattina - “m’illumino d’immenso” – di Giuseppe Ungaretti. Una poesia, una frase, un’alba: le sensazioni che
suscita non riesco ad esprimerle con le parole…!
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FOGLI AL VENTO:
SOLO FASTIDI GRASSI?
di Michele Fazioli
[...] Per i fastidi e dell’animo inquieto e
dei malumori misteriosi e per quelli grassi
del sovrappeso, oso suggerire una cura,
bella e gratuita. Primi di giugno, aria
d'estate nuova, si può riscoprire il passo
scarponato e ritmato che riprende a salire sulla montagna. Si ricomincia piano,
attraversando schermi leggeri di betulle e castagni in fioritura (hanno l'odore
agrodolce che ricorda esami lontani e
vacanze). I passi ritrovano sassi, sentieri conosciuti. Sulle prime è difficile riaccordare il respiro al ritmo del salire. Ci
si allena adagio, «Si prova la gamba»,
come dicono i ciclisti. Già si pensa alle
prossime uscite quando ci si alzerà verso
gli abeti e poi ancora più su, verso cime
alte. Lassù proveremo come sa di buono il pranzo al sacco meritato in salita,
sviteremo il coperchio del thermos, brinderemo alla bellezza così gratuitamente
offerta ai nostri occhi. La montagna, a
saperla gustare adagio, non fa che ripetere l'intuizione di San Tommaso: la
bellezza è lo splendore del vero. Perchè, a pensarci bene, la marmotta, il
cane, la capra e tutti gli esseri viventi all'infuori dell'uomo non si accorgono
che la montagna, il mondo sono belli. Vivono i bisogni primari, mangiano,
cacciano, soffrono o stanno bene ma non possono dire «che bella la montagna; guarda com'è bello il cielo, stasera!» Gli unici a saperlo dire siamo noi.
E dunque l'uomo è l'unico punto in cui l'universo prende coscienza del proprio
essere. Siamo dei privilegiati dell'essere, insomma. E spesso non ci pensiamo.
Quando andiamo in montagna ce ne accorgiamo un po' di più. Basta saper
guardare davvero ciò che si vede.
Corriere del Ticino, 8 giugno 2015
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FOTO MISTERIOSA
DOVE SI TROVA QUESTO BEL PORTALE
NEL SOTTOCENERI?
Risposte a Chiara Demarta
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IMPEGNATIVO INTERVENTO DELLA COLONNA
DI SOCCORSO A ROBIEI QUASI 90 ANNI FA
di Carlo Branca
Il 18 dicembre 1928 un’improvvisa telefonata al presidente del CAS di Locarno signor Padovani diede avvio alle ricerche di un membro del CAS, Aldo
Scalabrini, di 32 anni, scomparso nella “regione di Robiei”.
Fu infatti la sorella ad allarmare il presidente cinque giorni dopo la sua partenza da Losone. Leggendo il lungo incarto della ricerca, del ritrovamento, del
trasporto a valle, delle lunghe discussioni con la Compagnia Assicuratrice, si
possono paragonare tempi e condizioni di ricerca di una persona scomparsa
nella neve e in alta montagna con la rapidità e l’efficienza dei mezzi di soccorso attuali (conservata nell’Archivio del Cas Locarno).
Ma torniamo alla cronaca di allora.
Si conosceva vagamente il percorso solitario di Scalabrini perché l’aveva
comunicato a un compagno che all’ultimo momento aveva rinunciato alla
gita prevista. La sorella sapeva solo che era partito il 13 dicembre 1928
per raggiungere la capanna di Robiei e proseguire o verso il Cristallina o
scendere a Ossasco oppure, proseguendo verso il Naret e scendere a Fusio.
Il mancato ritorno aveva suscitato per la sorella diverse possibilità, fra le quali
anche il decesso a causa di una valanga. Il 19 dicembre partirono i soccorsi
da Bellinzona (Rondelli e Fraschina) alle quali si aggiunse a Locarno un altro
soccorritore (Broggini). Arrivarono a Cavergno, poi a San Carlo dove passarono la notte e avrebbero iniziato le ricerche il giorno seguente. Nel frattempo
un’altra colonna era partita da Airolo diretta dal signor Sommer (forse attivo
nelle istallazioni militari di Airolo, aveva scritto i rapporti del ritrovamento in
tedesco) accompagnato dai signori Jelmini, Piazzini e Della Torre. Partirono
in direzione di Ossasco, si spinsero fino alla Forcola del Cristallina e continuarono la loro perlustrazione con gli sci verso il Lago Nero e il Lago Bianco.
Arrivarono alla capanna di Robiei verso le 16.00, dopo essere partiti da
Ossasco alle 09.00. Scorsero allora sotto la capanna una valanga di piccole
dimensioni e la punta di uno sci. ”Dopo mezz’ora la salma fu liberata dalla
neve che la ricopriva per circa un metro, trasportata in un luogo riparato e
coperta. Gli sci furono piantati nel luogo del ritrovamento”. I bastoni non furono mai ritrovati. Probabilmente la valanga colpì repentinamente Scalabrini, a
circa cento metri dalla capanna; “se fosse stato tre passi più avanti sarebbe
stato fuori pericolo“.
Il giorno seguente la salma fu trasportata da sette uomini a San Carlo, poi a
Bignasco, “Il trasporto è stato duro, ma la forza di volontà degli uomini supe44
MONTAGNA E ALTRO
rava tutte le difficoltà”; da lì furono
avvertiti oltre al presidente della sezione del CAS di Locarno anche la
Giudicatura di Pace.
Nelle settimane successive seguirono numerosi rapporti sul risarcimento
delle spese della colonna di soccorso del premio della polizza assicurativa in caso di incidenti durante le
ricerche. Riprovevole il comportamento della Compagnia Assicuratrice su presunte dirette responsabilità
dell’infortunato nel voler intraprendere l’escursione da solo e in una
zona pericolosa. Non gli si voleva
riconoscere nessun indennizzo. Solo
dopo lunghe discussioni furono adeguatamente compensati tutti i membri della colonna di soccorso. Chi
lo conosceva, sapeva invece che
Scalabrini era un esperto alpinista,
aveva una buona esperienza della
zona e l’aveva esplorata a lungo
nei i mesi estivi. Anzi, quello stesso anno, durante il mese di maggio
cadde un’abbondante nevicata e
partendo da Ossasco, Scalabrini
raggiunse con gli sci San Carlo in Capanna Basòdino, anni ‘30.
Val Bavona.
Foto archivio CAS, Locarno.
Il giorno della disgrazia prima di
giungere sul luogo della valanga, Scalabrini aveva aggirato altri punti più
esposti e pericolosi tra Campo e Robiei: solo un tragico destino determinò il
suo travolgimento mortale da una valanga di piccole dimensioni.
La sorella, non potendo più vivere sola nella casa di Losone, si trasferì a
Parigi dal fratello, che lavorava in uno Studio di avvocatura. Un altro fratello
era emigrato a Buenos Aires: Aldo l’avrebbe raggiunto quindici giorni dopo
quella tragica escursione. Forse oggi si sarebbe salvato.
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IMPRESSUM
La Traccia: periodico annuale del CAS Locarno - V edizione
Editore: CAS Locarno, CP 1006, 6601 Locarno 1
Contatti: www.cas-locarno.ch - [email protected]
Scherler SA
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Via Vergiò 8
CH-6932 Lugano-Breganzona
Redazione: Carlo Branca e Enrico Bryner
Tiratura: 1300
Modifica indirizzi: CAS Locarno, CP 1006, 6601 Locarno 1
via email: [email protected] - online: www.sac-cas.ch
Stampa: Tipografia Stazione SA,via Orelli 29, 6600 Locarno
COMITATO CAS LOCARNO ATTIVI
Presidente: Hansjürg (Aghi) Frei
Membri: Lorenzo Amberg, Sergio Buloncelli
Gion Casutt, Annelies Egli, Paolo Franco, Andres Maggini,
Verena Malli, Ivo Schira, Massimiliano Tasinato
GRUPPO SENIORI
Presidente: Piero Tommasini
Membri:, Manuela Merlini, Ivana Leoni, Carlo Branca,
Ascona, Brione Verzasca, Brissago, Cadenazzo, Cevio, Contone,
Cugnasco, Gordola, Intragna, Locarno, Loco, Losone, Magadino,
Maggia, Minusio, Muralto, Peccia, Solduno, Verscio
Gianni Franscioni, Ornella Stoira, Tonino Naretto
Davanti alla Capanna di Alzasca (2015).
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TITOLO CORRENTE
Fly UP