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La Traccia 2015
LA TRACCIA 2016 V edizione SOMMARIO EDITORIALE Saluto del presidente Relazione del presidente CAS seniori PROGRAMMA ATTIVITÀ 2016 Programma gite attivi Programma gite Seniori Programma gite ower SALUTO DEL PRESIDENTE di Hans Jürg Frei pag. 4 5 6 14 20 LE NOSTRE CAPANNE Alzasca22 Basòdino24 COLONNA DI SOCCORSO Colonna di soccorso CAS Locarno 26 ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015 Settimana sci-alpinistica nella valle d’Aosta 28 Basòdino Skyrace 28 Greina29 Mini CAS 29 MONTAGNA E ALTRO Gemellaggio CAS Seniori Locarno e CAI GEO Lecco Trekking Parco nazionale del Cilento Peonia, la più bella della flora indigena Peonie selvatiche Immagini, citazioni, sogni, riflessioni Solo fastidi grassi? Foto misteriosa Impegnativo intervento della colonna di soccorso a Robiei quasi 90 anni fa 33 34 37 39 40 42 43 44 Cari soci, guardo all’anno che sta per chiudersi con soddisfazione, dopo tante escursioni e attività svolte a tutti livelli. Ci sono state diverse gite con un bel numero di partecipanti. Abbiamo avuto un cantiere importante in Alzasca, dove il progetto della doccia, nonostante qualche difficoltà per l’approvazione, è stato portato a termine in tempo per affrontare l’inverno senza subire danni. E anche a livello organizzativo molta gente ha lavorato sodo mettendo a disposizione della società il suo tempo libero. Ringrazio quindi tutti coloro che hanno partecipato al successo dell’intera Sezione Locarno del CAS. Per il futuro di ogni associazione la crescita è fondamentale, anzi vitale. Invito perciò tutti i membri a fare una sana pubblicità, portando gli amici in passeggiata per scoprire le nostre belle montagne. L’unica nota negativa è che anche quest’anno le nostre capanne hanno registrato una flessione economica. Un ringraziamento particolare vada alla Ditta Scherler SA Ingegneri Consulenti Progettazione impianti elettrici per il generoso contributo alla nostra sezione. Vi ringrazio, vi saluto con tanta cordialità e vi auguro di trascorrere con serenità il periodo natalizio. IMPRESSUM47 Foto di copertina: Täschhorn, di Fiorenzo Dadò 2 3 RELAZIONE DEL PRESIDENTE CAS SENIORI ALL’ASSEMBLEA SEZIONALE DEL 14.03.2015 A GOLINO di Piero Tommasini Il gruppo seniori ha effettuato 14 gite sulle 18 programmate (4 gite hanno dovuto essere rinviate rispettivamente annullate causa maltempo da metà luglio a fine agosto). Si sono pure effettuate due ben riuscite settimane escursionistiche nel Cilento e nel Tirolo austriaco. Dopo l’introduzione del gruppo over che effettuano escursioni quasi settimanalmente con l’organizzazione e grande impegno del responsabile Tonino Naretto, la partecipazione media ê stata come nell’anno precedente di ca. 50 per gita. Pure le sei gite invernali con racchette organizzate con la solita competenza da Hans Buob si sono svolte con successo e con una media di ca. 25 partecipanti. I capi-gita che hanno terminato la loro attività per raggiunti limiti di età o problemi di salute sono stati tutti regolarmente sostituiti, così che abbiamo di nuovo a disposizione 20 capi e aiuti capi-gita in modo da limitare l’impegno degli stessi. Come già citato nella precedente relazione e nello spirito transfrontaliero abbiamo mantenuto proficue relazioni con il CAI seniori di Lecco. Per la prima volta organizziamo per loro una gita in Valle Verzasca mentre per il nostro gruppo loro organizzeranno una gita nella regione del lago di Como. E un’esperienza che, se positiva potrà eventualmente venir estesa ad altri CAI del Lago Maggiore. Dopo il corso di aggiornamento sull’uso dell’apparecchio ARVA e del defibrillatore stiamo programmando ulteriori corsi di formazione in particolare sull’uso della cartina e della bussola. Come per il passato nostro primo obiettivo rimane sempre quello della sicurezza dei partecipanti alle diverse escursioni. PROGRAMMA GITE 2016 GRUPPO ATTIVI 10 gennaio Istruzione invernale capigita Giornata di istruzione sulla neve per i capi gita Cas Locarno, con guida alpina Lorenzo Amberg 079/366 90 35 13 gennaio Riunione informativa, corso sci alpinismo Riunione informativa in sede Cas Locarno Antonio Belotti 079/337 29 89 16 gennaio Giornata di arrampicata Paolo Franco 076/693 12 32 17 gennaio Corso sci alpinismo Principianti: sciata fuori pista su impianti, nel pomeriggio istruzione e breve escursione Avanzati: tecnica di discesa in pista e fuori pista al Sempione, breve escursione con pelli di foca. Antonio Belotti 079/337 29 89 31 gennaio Corso sci alpinismo Principianti: tecnica di salita e ricerca ARVA Avanzati: tecnica di salita e ricerca ARVA Antonio Belotti 079/337 29 89 6 febbraio Piz Tarantschun, sci alpinismo Partenza da Wergenstein GR (1478 m) che raggiungiamo con l’auto. Si risalgono i facili pendii che portano all’alpe Tumpriv (2190 m), raggiunta la dorsale a ca. quota 2400 m si punta alla cima dove il pendio si fa più ripido. Difficoltà PD/ 3-4 ore di salita/ +1300 m/ -1300 m/ massimo 10 partecipanti Marco Corda 079/681 39 75 Iscrizione entro il 4 febbraio 7 febbraio 4 Corso sci alpinismo Principianti: Scelta della traccia in salita e discesa, tecnica di sondaggio Avanzati: ricerca itinerario di salita e discesa, uso piccozze e ramponi, ancoraggi Antonio Belotti 079/337 29 89 5 PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO ATTIVI 20 febbraio 21 febbraio 22 febbraio Uscita ciaspole, Cimalmotto Partendo da Cimalmotto raggiungiamo l’alpe Quadrella e torniamo a Campo Vallemaggia. Difficoltà WT 3/ 3 ore/ +490 m/ -490 m/ 7 km sviluppo/8-10 partecipanti Luca Goldhorn 079/586 14 98 Iscrizione entro il 18 febbraio Corso sci alpinismo Principianti: orientamento e lettura della carta topografica sul terreno. Avanzati: Gita sci alpinistica in cordata Antonio Belotti 079/337 29 89 Uscita con luna piena, Bosco Gurin, sci escursionismo Salita con gli sci verso il Grossalp o Rossboda, cena in capanna e discesa al chiar di luna Difficoltà F/ per Rossboda 2,5 ore/ +700 m/ per Grossalp 1,5 ore/ +500 m Da prendere pila frontale Gion Casutt 079/466 32 10 27-28 febbraio Weekend finale corso sci alpinismo Gita finale per tutti (principianti e avanzati) con giochi senza frontiere e salita in vetta Antonio Belotti 079/337 29 89 4 marzo Pizzo Cadreig sci alpinismo Salita al Pizzo Cadreigh e ritorno in giornata partendo da Campo Blenio. Uscita con pelli di foca riservata alle donne Difficoltà F Salita 4h, discesa 1h-1h30, +1300, 10Km + ritorno Bernasconi Fabio – [email protected] – 078 744 07 34 5 marzoOberalpstock, sci alpinismo Disentis-Pez Ault in teleferica, poi salita alla vetta passando sul ghiacciaio. Discesa nella splendida Val Strem su Sedrun. Rientro in treno a Disentis. Difficoltà AD+/ 3 ore di salita/ +650 m/ -1900m Lorenzo Amberg 079/366 90 35 Iscrizione entro giovedì 3 marzo 6 PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO ATTIVI 5 marzo Giornata di arrampicata Paolo Franco 076/693 12 32 9 - 12 marzo Settimana sci-alpinistica nella Safiental Pernottamento, in una casa Walser (Thalerlotsch) con camere da 4 a 6 posti, la cucina verrà fatta da noi. Info: www.thalerlotsch.ch Gite con guida locale, programma a richiesta. Thalerlotsch, 7109 Thalkirch 079-514 89 39 Renato Buzzini 091/791 48 10 13 marzoUscita ciaspole, Val Morobbia Sass Guida, Val Morobbia. Difficoltà WT 3-4/ 5 ore/ +920 m/ -730 m/ 11 km sviluppo Luca Goldhorn 079/586 14 98 Iscrizione entro l’11 marzo 19 marzoPizzo Grandinagia, sci alpinismo Ascensione del pizzo Grandinagia (antecima W, 2700 m) partendo da All’Acqua (Val Bedretto) Difficoltà PD+/ 3 ore di salita/ +1100 m/ - 1100 m/ 7,3 km sviluppo Fabio Bernasconi 078/744 07 34 Iscrizione entro il 16 marzo 23 marzoUscita luna piena/meta da definire Uscita sulla neve con luna piena, meta da definire Aghi Frei 079/286 22 67 9-10 aprileTödi, sci alpinismo Partenza da Trun San Benedegt (1277 m), pernottamento alla capanna Punteglias (2311 m). Cima del Tödi e discesa su San Benedegt. Con guida alpina. Difficoltà PD+/2 giorni/+2337 m/-2337 m/ max 8 partecipanti Aghi Frei 079/286 22 67 Iscrizione entro il 25 marzo 16 aprileAssemblea generale Centro ricreativo Golino ore 17.00 Assemblea ore 19.30 Cena Seguirà invito personale 7 PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO ATTIVI PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO ATTIVI 30 aprileGross Ruchen, sci alpinismo Partenza da Unterschächen verso il colle Ruchchälenpass (2612 m), da qui si raggiunge la cima situata a 3138 m. Uscita impegnativa di alta montagna. Difficoltà D-/+2140 m/-2140 m/6-8 ore Aghi Frei 079/286 22 67 Iscrizione entro il 23 aprile 27-30 giugno 7 maggioGiornata di arrampicata Paolo Franco 076/693 12 32 9 luglioBasodino Sky Race Corsa in salita San Carlo Bavona-Robiei www.basodinoskyrace.ch 21-22 maggio Apertura capanna Alzasca Fine settimana nella nostra splendida capanna per i consueti lavori di apertura, cena in compagnia Enrico Bryner 11-12 giugno Apertura capanna Basodino, sci alpinismo Fine settimana di apertura della capanna Salita al pizzo Basodino la domenica Seo Buloncelli 079/354 11 68 11 giugnoGiornata di arrampicata Robiei Paolo Franco 076/693 12 32 18 giugnoBrione Verzasca-Sonogno, trail running Gita fisicamente impegnativa da Brione Verzasca-Val d’OsolaBocchetta di Mügaia-Alpe Mügaia-Sonogno Difficoltà F / 4-6 ore/+1840/-1840/17,3 km di sviluppo Samuele Patelli 079/360 90 69 Iscrizione entro il 17 giugno 19 giugnoPizzo di Claro, escursionismo Monti di Maruso-Capanna Brogoldone-passo di Mem-Pizzo di Claro-Lago Canee-Alpe Domas-Mti di Maruso Difficoltà T3 / 8,5 ore totali/+1880 m/-1060 m/16,5 km sviluppo Luca Goldhorn 079/586 14 98 Iscrizione entro il 16 giugno 25 giugnoPonte Tibetano, Sementina, escursionismo Escursione facile al Ponte Tibetano in Val di Sementina Verena Malli 079/541 55 43 8 Arrampicate, passeggiate, Robiei, attività bambini 4 giorni di arrampicate, passeggiate e vita in rifugio. Pernottamento alla capanna Basodino Mauro Rossi 079/ 418 04 81 2 luglioGiornata di arrampicata Paolo Franco 076/693 12 32 16 luglioIstruzione estiva capigita Giornata di istruzione estiva per capigita Cas Locarno, con guida alpina Lorenzo Amberg 079/366 90 35 17 luglioPiano di Peccia-Sabbione, escursionismo Da piano di Peccia (1022 m) si risale il sentiero in direzione dell’alpe Sovenat (1859 m). Da qui si punta alla bocchetta quotata 2409 m posta sulla cresta che divide la val Bavona dalla valle di Peccia. Seguendo vecchie tracce esili di sentiero si raggiunge poi l’alpe Launc (1889 m) per scendere verso Sabbione passando dall’alpe Mater. Escursione impegnativa, talvolta senza sentiero. Difficoltà T5, + 1400 m/-1800 ca/9,7 km/6-7 ore di marcia Iscrizioni entro il 14 luglio Seo Buloncelli 079/354 11 68 21-24 luglioGreina alta, escursionismo Giovedi da Olivone con corriera a Curaglia 1332 m. salita e pernottamento alla Camona da Medel 2524 m. Venerdi traversata, Fuorcla da Sura da Lavaz 2703 m., passo della Greina 2355 m., Crap la Crusch m. 2268 pernottamento alla capanna Motterascio 2171 m. Sabato discesa al lago Luzzone – Larecc 1633 m.,salita nella val Scaradra, passo Soreda 2759 m. discesa e pernottamento alla capanna Lenta 2090 m. Domenica salita alla punta dell’Adula 3402 m e discesa alla diga del Luzzone ed in corriera a Olivone. 9 PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO ATTIVI Possibilità di salire alla capanna Motterascio al venerdi sera, oppure sabato mattina con ritrovo al Luzzone-Larecc Renato Buzzini 091/791 48 10 1-5 agostoArrampicate, passeggiate, Robiei, attività bambini 4 giorni di arrampicate, passeggiate e vita in rifugio. Pernottamento alla capanna Basodino Mauro Rossi 079/ 418 04 81 20 agostoLago Starlaresc da Scimarmota, escursionismo Con le auto si raggiunge Brione Verzasca (743 m). Un comodo sentiero quasi pianeggiante ci porta a Sgerbi (769 m) dove inizia la vera salita quasi sempre piuttosto sostenuta. Passando dai monti di Sparvé (1016 m) si raggiungono in seguito le cascine di Scimarmota e subito dopo si arriva al lago. Per chi volesse c’è la possibilità di salire fino alla cima del Masnee (1 ora supplementare, ca. 350 m) Difficoltà T3 / 5-6 ore totale/+1100 m/-1100 m/ Marco Corda 079/681 39 75 27 agostoGiro Chient-Launc, Bavona, escursionismo Salita da Ritorto in Val Bavona verso gli antichi alpi del Chient, Launc (1889 m) e Madrasc. Discesa su Sabbione passando per l’alpe Mater. Difficoltà T4/ 6 ore/+1240m/-1240m Lorenzo Amberg 079/366 90 35 Iscrizioni entro il 26 agosto 30-31 agosto 10 Piano di Peccia-Pne di Braga-Robiei, escursionismo Traversata da Piano di Peccia passando per l’alpe della Froda, poi l’omonimo laghetto e si raggiunge così la bocchetta della Froda a 2692 m. Da qui si scende verso Robiei per pernottare in capanna. Il giorno seguente si raggiunge l’alpe della Zota (2378 m), si risale fino alla bocchetta del Masnee (possibilità di salire al pizzo Castello) per poi scendere a Piano di Peccia passando dalla capanna Poncione di Braga. Escursione fisicamente impegnativa, talvolta su tracce di sentiero. Difficoltà T4 / +1670 m/-836 m (1° giorno)/ +677 m/1511 m (2° giorno)/ 17 km sviluppo totale Iscrizione entro il 25 agosto Seo Buloncelli 079/354 11 68 PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO ATTIVI 2-4 settembre Via alta della Verzasca, alpinismo Venerdi pomeriggio da Sonogno 918 m. Salita alla capanna Cognora 1938 m. Sabato traversata alla capanna Efra 2039 m. e domenica traversata e salita al Poncione d’Alnasca 2300 m., discesa a Brione. Possibilità di iniziare la gita al sabato mattina salendo da Frasco alla capanna Efra. Renato Buzzini 091/791 48 10 3 settembreGiornata di arrampicata Paolo Franco 076/693 12 32 10 settembre 17 settembre Traversata Gresso-Lodano, escursionismo Traversata Gresso-alpe Bassa-alpe Canaa-alpe Pii-Lodano nella riserva forestale di Lodano Difficoltà T3 / 6,5 ore/+1100 m/-1670 m/14 km sviluppo Luca Goldhorn 079/586 14 98 Iscrizioni entro il 7 settembre Cadenazzo-Monte Ceneri, museo della radio Salita a piedi da Cadenazzo al Monte Ceneri, visita al Museo della radio. Verena Malli 079/541 55 43 24-25 settembre Alpe Fiorasca-Brontallo, escursionismo Sabato da Fontana /Valle Bavona) 600 m. salita e pernottamento alla capanna dell’alpe Fiorasca 2086 m. domenica salita alla bocchetta tra il Pizzo Fiorasca ed il Pizzo di Brünesc 2276 m, traversata e discesa Brontallo 716 Renato Buzzini 091/791 48 10 1° ottobreGiornata di arrampicata Paolo Franco 076/693 12 32 8 ottobreRevöira, Verzasca, escursionismo Lassù mancava l’acqua, di conseguenza era impensabile uno sfruttamento agricolo in cui l’attività principale era costituita dall’allevamento del bestiame e dalla lavorazione del latte. Per sopperire all’inconveniente, i diversi maggenghi sono stati provvisti di uno straordinario impianto idrico. Difficoltà T2/+700 m/-700 m/5 km sviluppo Iscrizione entro il 6 ottobre Gion Casutt 079/466 32 10 11 PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO ATTIVI 9 ottobreCampo Blenio, trail running Gita fisicamente impegnativa da Campo Blenio-Cantonillpizzo di Cadreigh-Passo della Gana Negra-Capanna Bovarina-Campo Blenio. Difficoltà F/5-7 ore/+1820/-1820/23 km sviluppo Iscrizione entro il 7 ottobre Samuele Patelli 079/360 90 69 8-9 ottobreChiusura capanna Basodino Seo Buloncelli 079/354 11 68 22-23 ottobre Chiusura capanna Alzasca Fine settimana in capanna Alzasca per i consueti lavori di chiusura, cena in compagnia Enrico Bryner 29 ottobreCastagnata Seo Buloncelli 079/354 11 68 5 novembreGiornata di arrampicata Paolo Franco 076/693 12 32 12 novembre Museo alpino Berna, cultura Con il torpedone ci spostiamo a Berna per un pranzo presso il ristorante Las Alps e visita guidata al museo. Costi: Trasferta torpedone 60.- circa, entrata museo e guida membri CAS 20.- non membri 22.-e pranzo 23.- senza bibite Iscrizione entro il 12 ottobre/max 25 partecipanti Gion Casutt 079/466 32 10 GRUPPO SENIORI 12 gennaio Racchette VT2 Capo gita: Hans Buob 22 gennaio Racchette al chiar di luna VT2 (data riserva 25.02.2016) 26 gennaio Racchette VT2 9 febbraio Racchette VT2 23 febbraio Racchette VT2 8 marzo Racchette VT2 15 marzo Racchette gita a sorpresa VT2 22 marzo Via delle Vigne con il gruppo Over con auto postale Sementina (260 m) - Piancalardo (480 m) - Redonda (503 m) - Pian Palerm (516 m) - Al Bosco (293 m) - Cugnasco (270 m) - Gordola (250 m) Pranzo: al sacco Durata: 4h30 - Distanza: ca. 14 km - Dislivello: +/- 256 m Difficoltà: T1 Capi gita: Hans Buob e Gianni Guidotti 5 aprile 3 dicembreGiornata di arrampicata Paolo Franco 076/693 12 32 17 dicembre Messa nella chiesa di San Francesco, Locarno Scambio degli auguri natalizi e panettonata 19-20 aprile 12 Ponte Tibetano con auto postale Sementina (260 m) - S. Defendente (633 m) - Ponte Tibetano (1034 m) - S. Bernardo (616 m) - Curzutt (600 m) Montecarasso (233 m) - Sementina (260 m) Pranzo: al sacco o al Ristorante Curzutt Durata: 4h30 - Distanza: 6,62 km - Dislivello: +/ - 716 m Difficoltà : T2 Capi gita: Elena Dellagana e Manuela Merlini Sciaffusa e dintorni con bus, traghetto e battello secondo il programma dettagliato che apparirà sul sito. Distanze da percorrere a piedi senza dislivelli di rilievo: ca. 14 km + ca. 14 km Difficoltà : T1 Capi gita: Luigi Guerra, Lauro Filipponi e Andres Schüle 13 PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO SENIORI 3 maggio 17 maggio 31 maggio La via del mercato da Camedo ad Intragna con la Centovallina Camedo (549 m) - Verdasio (711 m) - Corcapolo (463 m) Intragna (339 m) con diversi saliscendi Pranzo: al sacco o eventualmente al ristorante Durata: 5h30-6h - Distanza: ca.12 km - Dislivello cumulativo: + 900 m / - 1200 m - Difficoltà: T2 Capi gita: Silvia Colombi e Nives Buetti Motto della Croce Bellinzona con auto private da Locarno Bellinzona, Castello Sasso Corbaro (462 m) - Laghetto (519 m) - Monti di Artore (903 m) - Motto della Croce (1255 m) Monti di Ravecchia (973 m) - Prada (577 m) - Castello Sasso Corbaro (462 m) Pranzo: al grotto o al sacco Durata: 6h - Dislivello: +/ - 793 m - Difficoltà: T2 Capi gita: Gianni Guidotti e Hans Buob Sentiero della transumanza Val Bavona con auto private o mezzi pubblici fino a Bignasco e con auto postale da Bignasco a San Carlo San Carlo Ponte (960 m) - Sonlerto (808 m) - Fontanelada e Faèd (755 m) - Rosèd (747 m) - Foroglio (697 m) - Ritorto (650 m) - Sabbione (647 m) - Splüi di Chieuri (m 744) - Fontana (620 m) - Mondada (566 m) - Cavergno (458) Bignasco (443 m) Pranzo: al sacco Durata: 7h - Distanza: 13,5 km - Dislivello: - 620 m / + 150 m - Difficoltà: T1-T2 Capi gita: Walter Della Pietra e Renato Managlia PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO SENIORI 28 giugno 12 luglio 26 luglio 28 maggio / 4 giugno Settimana mare e monti nel Salento Puglia 4-11 giugno Settimana mare e monti nel Parco Nazionale del Gargano Capi gita: Chiara Demarta e da definire 14 giugno Valbella - Santa Domenica in Calanca con bus Rossa (1069 m) - Alp Stabiorel (1782 m) - Alp de Naucal 14 (1882 m) - Scorsö (1740 m) - Santa Domenica (1035 m) Pranzo: al sacco Durata: ca. 4h30-5h - Distanza: ca. 11 km - Dislivello : + 646 m / - 950 m Difficoltà: T2 Capi gita: Beat Kilcher e Silvia Colombi Val Colla con bus Signôra (996 m) - Pianone-Piandanazzo (1604 m) - Cima di Moncucco (1725 m) - Alpe di Pietrarossa (1549 m) - Barche di Colla (1243 m) - Colla (1054 m) Pranzo: al sacco Durata: 5h - 5h 30 - Dislivello: + 725 m / - 671 m Difficoltà: T2 Capi gita: Manuela Merlini e Elena Dellagana Laghetti alpini della Leventina con bus e funivia Airolo-Funivia (1178 m) - salita con la funivia fino a Pesciüm (1745 m) - Alpe di Ravina (1775 m) - Lago di Ravina (1885 m) - Cassina di Lago (1979 m) - Rifugio Garzonera (1973 m) - Giof (1386 m) - Piotta (1006 m) Pranzo: al sacco Durata: ca. 5h-5h30 - Distanza: 13,7 km – Dislivello cumulativo: + 776 m /- 1491 m Difficoltà: T2 Capi gita: Sandro Vanina e Maio Maggi San Gottardo - Monte Prosa con bus Passo San Gottardo (2091m) - Lago Sella (2257 m) - Valico Bassa della Prosa (2592 m) Monte Prosa Cima est (2273 m) - Salita facoltativa al Monte Prosa (2305 m) in parte con difficoltà F - Bassa della Prosa - Alpe Furtünei (2305 m) - Cassinette (2217 m) - Passo San Gottardo (2091 m) Pranzo: al sacco Durata: 5h-5h30 - Distanza: 11 km - Dislivello: +/- 501m (inoltre +/- 144 m per chi sale sulla cima) - Difficoltà: T2 e F (salita al Monte Prosa, non per tutti) Capi gita : Renato Managlia e Pio Patà 15 PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO SENIORI 9 agosto PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO SENIORI Val Calanca con bus S. Maria (955 m) - Monti di Bald (1220 m) - Pian di Scignan (1500 m) - S. Antoni de Bolada (1674 m) - Braggio (1320 m) - Arvigo (820 m) Pranzo: al sacco Durata: 5h - Distanza: 9km - Dislivello: +710m / - 854m Difficoltà: T2 Capi gita: Ulisse Lusuardi e Yvette Lusuardi 4 ottobre 18 ottobre Il fascino della Grosser Mythen con bus Bruni (1102 m) - Holzegg (1405 m) - Grosser Mythen (1899 m) - Holzegg (1405 m) -Müsliegg (1427 m) - Bruni (1102 m) Pranzo: al sacco o al ristorante Durata: ca. 5h - Distanza: 12 km - Dislivello: + / - 800 m Difficoltà: T2 Capi gita: Hans Buob e HansPeter Roesli 28 agosto / 3 settembre Settimana nel Giura Capi gita: Carlo Exer e Piero Tommasini 6 settembre Prestinone – Bagni di Craveggia - Spruga con la Centovallina - funivia - auto postale Prestinone (3 km prima di S. Maria Maggiore 764 m) - salita in funivia fino a La Piana (1714 m) - Bocchetta di Muino (1977 m) - Laghetti di Muino - Alpe di Ruggia (1650 m) - Alpe Tenda (1853 m) - Alpe Pianezza (1625 m) - Alpe Cortaccio (1166 m) - Alpe Fondo Monfraccio (1077 m) Bagni di Craveggia (986 m) - Spruga (1113 m) Pranzo: al sacco Durata: 6h - Distanza: 11km - Dislivello cumulativo: + 400 m / - 1000 m – Difficoltà: T2 Capi gita: Lauro Filipponi e Luigi Guerra 23 agosto 20 settembre 16 Val Cavargna Italia (giro delle 4 valli) con bus San Bartolomeo Cavargna (853 m) - Darni (1165 m) - Oggia (1120 m) - Costa (932 m) - Madonna della Salute (1200 m) Locanda Maria a Logone (1150 m) - Cusino (800 m) Pranzo: al sacco o eventualmente presso la locanda Maria Durata: ca. 6h - Distanza: 16km - Dislivello: + 650 m / - 700 m - Difficoltà: T2 Capi gita: Luigi e Clara Cometti Dalpe - Gribbio-Chironico con bus Dalpe (1192 m) - Piumogna (1404 m) - Alpe Piòta (1680 m) Gribbio (1298 m) - Ces (1444 m) - Chironico (782 m) Pranzo: al sacco Durata: ca. 6h (compresa la pausa pranzo) - Distanza: 14km Dislivello: +634m /-1044 m Difficoltà: T2 Capi gita: Pio Patà e Renato Managlia Sopra Locarno, in parte lungo sentieri poco battuti con auto private o bus no. 2 FART Locarno Monti (bivio Brè) (456 m) - Cappelletta (685 m) Crosa (800 m) - Brè paese (1020 m) - Strada Varenna (1200 m) - San Bernardo (1020 m) - Cordonico (1010 m) - Ronco di Bosco (630 m) - All’Eco (546 m) - Locarno Monti (Bivio Brè) (456 m). Pranzo: al sacco Durata: 5h - Distanza: 13km - Dislivello: +/ - 850 m Difficoltà: T2 Capi gita: HansPeter Roesli e Luigi Cometti 25 ottobre Gita a sorpresa con il gruppo Over Capi gita: Silvia Colombi e Nives Buetti 8 novembreAssemblea 9 dicembrePanettonata dicembre Incontro di Natale I dettagli mancanti e/o eventuali modifiche o complementi al programma appariranno sul nostro sito al momento della presentazione delle gite per l’iscrizione. In caso di tempo incerto, gli iscritti alle uscite sono invitati a chiamare il n. 1600 a partire dalle 12.00 del giorno precedente la gita. Consultare il nostro sito per eventuali altre comunicazioni. 17 PROGRAMMA GITE 2016 - GRUPPO OVER GRUPPO OVER 22 marzo Sentiero delle Vigne da Sementina (Seniori + Over) 29 marzo Acquarossa – Biasca LE NOSTRE CAPANNE CAPANNA ALZASCA 2015 di Enrico Bryner 12 aprileOlivone-Acquarossa 26 aprile Loco-Intragna (con visita mulino) 10 maggio Cima di Medeglia (con auto private) 24 maggio Monte Generoso 7 giugnoMesocco-Lostallo 21 giugnoRitom-Cadagno 5 luglio S. Bernardino-S. Bernardino Ospizio 19 luglioFluelen-Eggberger-Selez 2 agosto Strada alta valle Bedretto 16 agosto S. Gottardo-Ronco Bedretto 30 agosto San Lucio 13 settembreTamaro-Lema 27 settembreIndemini-Monteviasco 11 ottobreSonogno-Lavertezzo 25 ottobre 18 Gita sorpresa (Seniori+Over) Quest’anno abbiamo avuto un’estate calda e senza grandi precipitazioni il che lasciava supporre un buon afflusso di escursionisti. E invece no: il risultato è peggiore della stagione 2014-15, stagione questa caratterizzata da un tempo instabile e piovoso. Quest’anno è il peggiore dal 2003 con 993 pernottamenti una flessione negativa del 10% in rapporto al 2014. Complice di questa situazione probabilmente il gran caldo e il costo del franco svizzero poco attrattivo per ospiti d’oltrefrontiera. Comunque come negli ultimi anni l’accoglienza degli ospiti della capanna è stata garantita dai nostri guardiani volontari che si alternano a turni di due settimane durante tutta la stagione e con mia grande soddisfazione hanno svolto un lavoro eccellente e con grande passione. Da alcuni anni la capanna registra un calo continuo di pernottamenti, certo la pioggia, il caldo e l’euro influiscono negativamente, ma secondo me, ne sono solo una parte. Bisogna darsi da fare per fermare questo declino, sono chieste idee costruttive e innovative. Siamo, solo per esempio. nelle immediate vicinanze del futuro parco nazionale del Locarnese. 19 LE NOSTRE CAPANNE Sono iniziati i lavori di costruzione della doccia, che sostituirà quella che è stata distrutta da una valanga nell’inverno 2013/14. Con la posa delle fosse sono ultimati i lavori per lo smaltimento delle acque luride. Per la chiusura della capanna il 17-18 ottobre 2015 è arrivato in Alzasca per la seconda volta quest’anno un’equipe della televisione SRF 1 per terminare il servizio SRF bi de Lüt-Hüttengeschichten iniziato a maggio. Protagonista il guardiano della capanna Basòdino Ueli Nyffenegger. Le riprese per il servizio sono state effettuate presso le nostre due capanne Basòdino e Alzasca. Da anni quest’ultima è gestita da volontari, senza grandi problemi, a parte che gli stessi, non sono quasi mai di origine ticinese. Questo porta da anni a discussioni; da parte mia ripeto che la porta è aperta a tutti senza distinzioni di etnie e nazionalità. Per principio noi non cerchiamo i guardiani bensì sono loro che si avvicinano a noi, vuoi per l’ambiente, per simpatia o per il nostro sistema di gestione liberale basato sulla fiducia. Quindi, visto che anch’ io sono spesso in capanna e parlo anche la vostra stessa lingua, chi si sente, o è motivato a svolgere due settimane in capanna come guardiano volontario di lingua italiana, non importa se ticinese, italiano o membro o non del CAS, è ben accolto. Chi fosse interessato prenda quindi contatto con noi, come hanno fatto tutti gli altri capannari. Termino ringraziando tutte le persone che per l’amore della capanna a valle o in quota, ci hanno sostenuto e aiutato, contribuendo a mantenere e a gestire questa capanna in modo ottimale. 20 CAPANNA BASÒDINO 2015 di Ueli Nyffenegger Per Capodanno 2015 vi erano alcune prenotazioni, ma a causa del maltempo con venti tempestosi la funivia era fuori servizio e il pericolo di valanghe elevato; di conseguenza gli escursionisti hanno disdetto tutte le prenotazioni così che io e mia moglie siamo ritornati con l’auto carica di alimentari a casa. Durante il periodo invernale gestisco la capanna da solo; di regola accetto solo 35 persone. Ciò significa una giornata lavorativa di 18 ore, con preparazione della colazione, pulizia della capanna, preparazione della cena, pranzo e spuntini , cinque ore di sonno dopo le 23.00 spesso solo fino alle quattro del mattino. Se questo ritmo continua per due o tre giorni, sono anche contento se non arriva nessuno. Marzo e aprile promettevano bene. Già per l’inizio della stagione avevo molte prenotazioni e durante la stagione sono ancora aumentate. Alla fine ne avevo più di 800, per me un nuovo record. A causa del cattivo tempo alla fine arrivarono solo 302 ospiti, che corrisponde a una perdita del 27% rispetto al 2013. Tutt’ altra cosa in estate, per un periodo di sei settimane, siamo in quattro a lavorare; il resto del tempo in due o in tre. L’estate 2015 è cominciata molto bene, fino alla fine di luglio avevamo già 21 LE NOSTRE CAPANNE compensato le perdite dell’inverno. Però dopo il 10 agosto e fino all’inizio di settembre crollo totale sia a livello di pernottamenti sia a livello di ospiti giornalieri, quantificabili attorno al 60%. Settembre, nonostante ricco di parecchie giornate di pioggia ha portato diversi pernottamenti anche grazie alle diverse scuole che malgrado il brutto tempo hanno visitato la capanna. Tuttavia, malgrado le avversità della meteo, in settembre siamo riusciti a preparare più pranzi che in tutta la torrida estate 2015. Il 25 settembre in una giornata stupenda, abbiamo ospitato sulla terrazza la ditta CSCS con 50 dipendenti. Nei giorni successivi, con il nevischio, è finita la stagione estiva e la capanna è stata preparata per l’inverno. L’estate si è chiusa con un 6% di perdite rispettivamente 11% per la stagione 2015 con un risultato di 1343 pernottamenti. Il canale televisivo della Svizzera romanda SRF1 per un periodo di venti giorni ha effettuato delle riprese televisive nelle capanne Basòdino e Alzasca. Per il team della capanna e per me è stato difficoltoso e impegnativo. Ripetere la stessa azione per dieci volte, raccorciare, ripetere le frasi, non sapendo poi cosa sarà effettivamente diffuso. Però è stato anche interessante seguire da vicino la creazione di una trasmissione. Alla fine circa 36 ore di filmato per un’ora effettiva di trasmissione. La puntata sarà trasmessa dal 13 novembre per quattro volte, protagonisti i tre responsabili delle loro rispettive capanne. 22 COLONNA DI SOCCORSO CAS LOCARNO di Ivo Schira La nostra colonna è attiva da diversi decenni sul territorio che da Dirinella si estende verso Contone, attraversa il Piano di Magadino verso Gudo, sale nella Valle Verzasca, segue lo spartiacqua fino alle Cime della Valle Maggia e scende lungo il confine di Stato fino a Dirinella. La particolarità della zona è quella di includere il punto più basso della Svizzera rappresentato dalla isole di Brissago e il Basodino che oltrepassa i 3200 m di altitudine. Solo queste poche notizie bastano a far capire come deve essere la preparazione di un nostro soccorritore affinché sia in grado di intervenire nella moltitudine di casi che si presentano nell’arco di una stagione e questo sempre ricordandosi che si tratta di volontari che si istruiscono in modo gratuito. La nostra colonna é membro attivo del Soccorso alpino svizzero (SAS) che è una fondazione costituita dalla REGA e dal Club Alpino Svizzero allo scopo di meglio coordinare l’attività delle colonne di soccorso sul territorio svizzero. Tra il SAS e le colonne, suddiviso per regioni, vi è ancora un ulteriore ente, che in Ticino prende il nome di Soccorso Alpino Ticino (SATi), che coordina e tiene i contatti tra le colonne e il SAS. Il SATi è formato da un comitato di 3 membri e uno di loro è un nostro soccorritore; l’assemblea è formata da un numero fisso di rappresentanti per colonna. Al momento la nostra colonna mette a disposizione della Base Rega di Locarno 3 soccorritori specialisti elicottero, abbiamo pure una decina di soccorritori che sono formati per il soccorso in canyoning e degli specialisti con unità cinofila. Questi specialisti si caricano di un ulteriore impegno per poter mantenere lo standard richiesto per simili attività con dei corsi specifici. All’interno della colonna la suddivisione dei compiti è ben strutturata in quanto abbiamo un capo colonna, un vice, un responsabile del materiale e 10 capi intervento che a turno, essendo equipaggiati con pager (ricercapersone), rispondono alle sollecitazione della Centrale REGA di Zurigo per allarmi lanciati da persone in difficoltà, dalla Centrale della polizia cantonale o per altre possibili informazioni al riguardo di luoghi o condizioni meteo nella nostra regione. Oltre a queste persone vi sono poi i soccorritori che, secondo le direttive del SAS, sono classificate in soccorritori 1, soccorritore 2 fino a soccorritori 3. Per soccorritore 1 si intende una persona che conosce bene la zona, i sentieri ecc. senza alcune competenze tecniche ma indispensabili nelle ricerche ter23 COLONNA DI SOCCORSO CAS LOCARNO restri. Una buona parte dei soccorritori rientrano nelle funzioni di soccorritori 2, questo anche perché per una questione di contingente e responsabilità i soccorritori 3 hanno delle competenze e funzioni più avanzate, ad esempio devono essere in grado di usare tutte le tecniche del soccorso, gli attrezzi a disposizione quali argano manuale, palo pescante, argano a motore e alcuni modelli di barelle, senza tralasciare una delle funzione più importante il ruolo di capo intervento, ruolo fondamentale per la buona riuscita di tutte le missioni e la cooperazione e la coordinazione di tutti gli interventi. In tutto possiamo contare su circa una novantina di soccorritori distribuiti sul territorio i quali lo conoscono in tutto il suo splendore. Al momento di qualsiasi allarme il capo intervento, raccolti tutti i dati per la missione, allarma i soccorritori necessari, coinvolgendoli, di regola, a rotazione. È importante sottolineare che il capo intervento a dipendenza della gravità e della missione deve allarmare i soccorritori secondo le loro competenze specifiche. Questo favorisce una buona riuscita di qualsiasi missione ed inoltre aiuta ad evitare dei traumi psicologici ad un singolo o a più soccorritori, non pronti ad affrontare determinati interventi. Se pensiamo alla varietà del territorio, non possiamo certamente affermare che vi siano degli interventi che si assomigliano sia per la zona, per la caratteristica e le persone coinvolte. Ogni intervento ha la sua storia, si passa dalla ricerca della vecchietta di 90 anni che è uscita con il gerlo per far la legna e tarda a rientrare, passando da chi lascia un biglietto e scompare fino a chi esce di casa e poi, pur seguendo tutte le tracce possibili, non viene più ritrovato. Possiamo sottolineare l’ottima collaborazione con la Polizia cantonale, la polizia lacuale, gli equipaggi dell’elicottero della Rega, i soccorritori del SALVA, enti che sanno di poter contare su persone fidate e competenti. Recentemente e grazie all’impegno del capo colonna e all’aiuto di diversi sostenitori la nostra colonna, con l’approvazione dei responsabili del SAS, si è dotata di un furgone nel quale è sistemato tutto il necessario per poter affrontare un intervento. Considerato che il mezzo può giungere in breve tempo in vicinanza dell’evento, esso serve quale base operativa per chi dirige l’operazione di ricerca. 24 ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015 16 – 22 MARZO SETTIMANA SCI-ALPINISTICA NELLA VALLE D’AOSTA CON LA GUIDA ABELE BLANC di Renato Buzzini Con l’amico Abele non c’é nebbia, né nevicate che tengono: in effetti la settimana sci-alpinistica in valle d’Aosta é iniziata con 4 giorni di cattivo tempo; questo non ha comunque influenzato l’attività, semplicemente sono stati adattati gli itinerari. Per contro in valle di Rhemes, saliti al rifugio Benevolo, siamo stati premiati con sole e neve polverosa; indimenticabile la salita alla punta Galisia con gli spettacolari effetti di luce dovuti all’eclisse solare. 25 ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015 ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015 BASÒDINO SKYRACE 2015 25-26 LUGLIO GITA IN GREINA È stata una giornata calda e serena a fare da sfondo alla terza edizione della Basodino Skyrace: la corsa che collega San Carlo valle Bavona a Robiei. 6,1 chilometri di corsa che comprendono un dislivello di 1025 metri. Una giornata all’insegna dello sport, della natura e del divertimento che ha visto come protagonisti persone di tutte le fasce d’età. Alla Capanna Basodino i corridori, le loro famiglie e altri ospiti hanno potuto gustare un pranzo tipico ticinese a base di polenta, spezzatino, gorgonzola e formaggio dell’alpe Robiei. Il vincitore assoluto di quest’anno è, come nelle edizioni precedenti, Roberto Delorenzi che ha migliorato anche il suo tempo personale. (I vincitori, divisi per categoria, sono visibili sul sito www.basodinoskyrace.ch) La giornata ha potuto svolgersi al meglio anche grazie a tutti i volontari che come ogni anno hanno collaborato a rendere possibile lo svolgimento di questa manifestazione. Due splendidi giorni dall’altopiano della Greina al Piz Terri, attravesro un paesaggio unico sulle alpi. L’altopiano lungo ca 6 Km e largo 1 riconosciuto a livello nazionale, una vera tundra con formazioni rocciose bizzarre (arco di roccia) e dalla capanna Terri salendo la val Canal con il lago ancora semigelato al Piz Terri m.3’150 di Jessica Patritti 26 di Renato Buzzini 27 ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015 SETTIMANA MINI-CAS di Consuelo Righettoni Si è conclusa con grande entusiasmo la consueta settimana Mini del gruppo Piccoli che quest’anno ha avuto luogo tra la Verzasca e la valle Maggia. Domenica 21 giugno infatti ragazzi, monitori e genitori hanno raggiunto, durante una piacevole giornata d’inizio estate, la capanna Osola situata nell’omonima selvaggia valle che diparte da Brione Verzasca. Dopo un buon piatto di pasta gentilmente preparato da Gianca e da Sergio, i genitori hanno preso il cammino di ritorno. I ragazzi invece il giorno seguente, con i monitori Lele, Sergio, Elia e Consu, senza dimenticare la simpatica mascotte a quattro zampe Mima, hanno raggiunto l’incantevole alpe Spluga passando per la bocchetta Canova. Il simpatico rifugio di proprietà del patriziato di Giumaglio, situato a quasi 2000 metri di quota, è stato un apprezzato campo base che ci ha permesso di conoscere una bellissima zona, tanto affascinante quanto discosta. L’alpe Spluga è infatti un gioiello del nostro passato recentemente ristrutturato grazie al lavoro di volontariato dei membri del patriziato di Giumaglio, con il prezioso contributo di amici e simpatizzanti. I ragazzi 28 ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015 (10-11 anni) si sono divertiti un mondo vivendo a stretto contatto con la natura, scoprendone i suoi segreti. Essi hanno dimostrato molto interesse e altrettanta motivazione, intercalando con piacere e spirito d’avventura momenti di svago con altri più “fisici”. I partecipanti hanno infatti potuto arrampicare, giocare, compiere interessanti escursioni conoscendo al tempo stesso la natura alpina e apprezzandola senza sottovalutarne i pericoli. “Una settimana indimenticabile” affermazione che emerge dalle riflessioni conclusive dei ragazzi che si meritano un grande complimento per il loro comportamento davvero esemplare! La settimana avrà luogo anche l’estate prossima, più precisamente da domenica 26 giugno a venerdì 1 luglio 2016. Per ulteriori informazioni potete telefonare al numero 079 501 45 07. La voce dei ragazzi… “I giorni che mi sono piaciuti di più sono stati lunedì e giovedì. Lunedì mi è piaciuto perché dalla capanna Osola siamo andati all’Alpe Spluga. Giovedì siamo andati al Pizzo Muretto e mi è piaciuto perché abbiamo visto tre camosci, uno scorzone e una rana. Questa settimana è stata fantastica!” Loris “A me questa settimana è piaciuta tanto! Il mio giorno preferito è stato lunedì quando abbiamo fatto la traversata tra la valle Verzasca e la valle Maggia; dalla capanna Osola alla capanna Spluga dove ci troviamo adesso. In questi giorni abbiamo visto tanti animali: tre camosci che soffiavano, un tritone, molti girini e tante mosche.” Tommaso “Il miei giorni preferiti sono stati mercoledì perché abbiamo arrampicato e giovedì perché per la prima volta nella mia vita ho visto un camoscio! I monitori li ho trovati simpatici e ci hanno spiegato tanti nodi utili per fare arrampicata. Il giorno che mi è piaciuto meno è stato domenica perché avevo un po’ di malinconia e non conoscevo ancora tutti i miei compagni di gruppo.” Stefano 29 ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015 ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015 “A me è piaciuta tutta la settimana Mini ma il giorno più bello è stato mercoledì perché siamo andati a scalare. Mi sono sentito molto bene e non avevo paura perché era già la mia seconda volta che andavo a scalare sulla roccia. Anche se era un po’ stancante e mi sono graffiato le gambe, fare arrampicata è stata un’esperienza magnifica!” Nicolò “Personalmente il giorno più bello è stato mercoledì perché siamo andati ad arrampicare. E’ stato fantastico! Dopodiché abbiamo fatto il bagno in un laghetto sopra la capanna. In seguito, come quasi tutti i pomeriggi, ci siamo divertiti a giocare a nascondino tra le cascine dell’alpeggio.” Leandro “Questa settimana per me è stata speciale. Amo la natura e la montagna ma non ero mai stato così in alto. Mi è piaciuto molto arrampicare ma anche raggiungere la Punta di Spluga che è stata la mia prima cima in assoluto! Alla sera mangiavo come un lupo perché il cibo cucinato da Gianca e dai suoi aiutanti Lele e Sergio era buonissimo. Grazie Consu, Sergio, Gianca, Lele e Elia per questi bellissimi giorni che porterò sempre nel cuore! E’ stato fantastico!” Shane “L’esperienza al Mini-Cas è stata fantastica e altrettanto divertente! Il giorno più bello è stato mercoledì poiché abbiamo arrampicato. La mia prima salita in parete è stata proprio quella che mi ha assicurato Lele. Un grande grazie a tutti i monitori perché mi sono trovata perfettamente a mio agio!” Gaia “Questa settimana al Mini Cas è stata bella ed impegnativa. Il primo giorno, cioè domenica, è stato abbastanza faticoso perché non avevo allenamento. I momenti più belli sono stati quando abbiamo fatto la traversata Osola-Spluga, l’arrampicata e la salita al Pizzo Muretto dove ho visto due camosci e uno 30 scorzone detto anche biacco. Devo ringraziare i monitori che mi hanno fatto vivere una settimana fantastica. Devo anche ringraziare l’aiuto monitore Elia che ci ha aiutati molto.“ Laura “Questa settimana trascorsa con il Mini Cas è stata molto faticosa ma altrettanto divertente. E’ stato stancante quando abbiamo camminato a lungo ma poco dopo mi ci sono abituata e gli ultimi giorni non facevo più così tanta fatica. Mi è piaciuto molto andare ad arrampicare nonostante la paura, …quindi non ho percorso tanti metri sulla parete. Ho apprezzato la salita al pizzo Muretto perché, essendo già un po’ più allenata ho fatto meno fatica. Grazie mille a tutti i monitori, la settimana è stata fantastica!” Selene “Il mio giorno preferito è stato giovedì perché ho visto tre camosci, due scorzoni e una rana. Sono soddisfatto di aver salito il pizzo Muretto perché ero stanco, avevo fifa ma ce l’ho fatta lo stesso! Sono soddisfatto del mio impegno! Ringrazio Consuelo; la monitrice, Gianca; il mega cuoco, Elia; il grigliatore e Lele e Sergio; gli scalatori migliori! Grazie a tutti!” Ernesto “La settimana Mini come aiuto monitore mi è piaciuta moltissimo. I ragazzi erano tutti molto simpatici e bravi. Da quello che ho visto e sentito la cosa che hanno apprezzato di più è stata l’arrampicata; si sono divertiti quasi tutti moltissimo! Anche il gioco del nascondino attorno alla capanna, la sera, come pure la battaglia d’acqua il pomeriggio di un giorno molto caldo, li ha fatti divertire molto e li ha anche aiutati a entrare bene nel gruppo. C’era chi era già andato in montagna e perciò se la cavava molto meglio di altri che invece non erano mai andati. Alla fine però tutti si sono impegnati e sono riusciti a migliorare. Giunti al termine della settimana c’era chi si era divertito di più durante i giochi e i quiz della sera e a chi erano piaciute di più le passeggiate o l’arrampicata. Tutti però erano contenti della settimana. Avendola fatta anch’io già due volte posso consigliarla a tutti, anche ai non esperti della montagna!“ Elia 31 MONTAGNA E ALTRO GEMELLAGGIO CAS SENIORI LOCARNO E CAI GEO LECCO di Elena Lucca A un’ora insolitamente tarda, il mattino del 29 aprile 2015, il variopinto gruppo di escursionisti ( una novantina di persone) lascia Sonogno per dirigersi verso il “Sentierone” che li porta a Brione. Partiti da Lecco di buon mattino, avevano attraversato Como con una certa difficoltà non essendo ancora praticabile la nuova galleria di Tratto di sentiero valorizzato dal sole che aggiramento della città. Inolillumina il muschio sui sassi tre avevano già visitato la chiesa di St. Maria di Loreto a Sonogno con la facciata tardoneoclassica e i dipinti di fine Ottocento all’interno. Per la prima volta il gruppo Età d’Oro del CAI di Lecco si incontra con noi. Sono curiosi di vedere questa valle di cui hanno sentito parlare per il suo fiume verde e argentato, per il ponte di Lavertezzo a due archi tra i massi bianchi e anche per la diga artificiale che raggiunge i 220 m di altezza e da cui alcuni coraggiosi, nella bella stagione, si buttano legati a un elastico. A parte questo manufatto del 1959 la valle è intatta e pittoresca. Il sentiero comodo e in leggera discesa offre a tratti visioni quasi magiche come quando i sassi ricoperti da un folto Sonogno: edicola votiva ben conservata su casa di fine Ottocento 32 MONTAGNA E ALTRO muschio si accendono illuminati dal sole. Sul “Sentierone” il passo lento permette agli ospiti di fotografare e di fare domande sulle montagne circostanti, sulle rocce e i fiori. A Frasco breve pausa per la visita della chiesa parrocchiale di S.Bernardo Abate con la bella cancellata barocca della cappella e il notevole altare maggiore in marmo policromo; si osserva Frazione di Larentino: il campanile con la placca che Carlo Branca evidenzia alcuni aspetti ricorda l’altezza record della ne- particolari del luogo ve e la bella via Crucis attorno al cimitero. Piccola sosta anche alla “fontana degli emigranti” e alla “lüvèra” e poi la comitiva si siede al ristorante Piee di Brione per un piatto di pasta, uno scambio di doni tra i due Club e una bella chiacchierata in amicizia con la promessa di rivederci tutti in giugno nella regione di Lecco. L’incontro finisce sulla piazza di Brione con la visita della chiesa e alcune parole sul Castello Marcacci della seconda metà del XVII sec. Alla buona riuscita della giornata hanno contribuito: i due presidenti Marcello Sellari per il CAI GEO e Piero Tommasini per il CAS Seniori che hanno rinsaldato i legami che avevo avviato nell’ottobre 2012 a Balerna presente anche Sergio Rossi del CAI Seniores di Varese, i due capigita Lauro Filipponi e Gianni Franscioni e Carlo Branca per la parte culturale. Sulla piazza di Brione. Da sinistra: Gianni Franscioni, Elena Lucca, Marcello Sellari, Piero Tommasini, Manuela Merlini, Lauro Filipponi. 33 IL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E VALLO DI DIANO TREKKING CAS SENIORI 2014 di Chiara Demarta Secondo parco in Italia per dimensioni, si estende dalla costa tirrenica fino ai piedi dell’Appennino campano - lucano, comprendendo le cime degli Alburni, del Cervati e del Gelbison, nonché i contrafforti costieri del M. Bulgheria e del M. Stella. Anticamente il Cilento era parte della Lucania, insieme con il Vallo di Diano e il golfo di Policastro. Ne è rimasto il segno nel dialetto, nelle tradizioni gastronomiche e nella toponomastica. L’istituzione dell’Ente Parco risale al 1991 e si estende su una superficie di 178.172 ettari. Per i valori ambientali e culturali che ancora oggi conserva è stato inserito - unico Parco in Italia - nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. È, oggi, un paesaggio vivente che, pur mantenendo un ruolo attivo nella società contemporanea, conserva i caratteri tradizionali che lo hanno generato nell’organizzazione del territorio, nella trama dei percorsi, nella struttura delle coltivazioni e nel sistema degli insediamenti. La fascia costiera, caratterizzata da due Parchi Marini, quello degli Infreschi e di Santa Maria di 34 MONTAGNA E ALTRO Castellabate, ha un aspetto tipicamente mediterraneo, con un succedersi di insenature, piccole spiagge sabbiose, pareti precipiti e promontori dominati da antiche torri di guardia a difesa dei nuclei urbani interni. Di particolare interesse naturalistico e scientifico è l’avifauna, con la presenza dell’aquila reale, della rarissima coturnice e del raro gracchio corallino. Inoltre nidificano il picchio verde, il picchio rosso maggiore, il rarissimo picchio nero e lo sparviere. Tra i mammiferi: il cinghiale, la martora, il tasso, la volpe e il raro lupo che rappresentano solo il più visibile effetto di un nuovo e ricco equilibrio ecologico. Le circa tremila specie botaniche presenti vanno dalla ricchissima e variegata macchia mediterranea alle pinete costiere di pino d’Aleppo, dalle leccete ai boschi misti di latifoglie dell’area collinare e pedemontana e agli estesi e vetusti boschi di faggio a volte misti a relitti di abete bianco e betulla. Significative sono l’endemica Primula palinuri e la Genista cilentina. Dal punto di vista dei beni culturali il Parco apporta una testimonianza eccezionale sulle tradizioni culturali e la civiltà delle antiche genti mediterranee, attraverso il sistema dei percorsi, degli insediamenti, dei santuari ancora esistenti e delle vestigia archeologiche intatte. E’ un esempio eminente della civiltà urbana, fin dalle sue prime manifestazioni conserva intatte le strutture e le architetture illustranti il periodo della prima colonizzazione greca in Italia, con la particolarità di esaltare l’incontro della Magna Grecia con le Culture Appenniniche e Mediterranee. Il Cilento ha ispirato poeti e cantori, come l’isoletta di fronte a Punta Licosa, nei pressi di Castellabate, dove Ulisse si fece legare all’albero maestro per ascoltare l’ingannevole canto delle sirene. Un altro mito importante è quello di Palinuro; il nocchiero di Enea, di Giasone e degli Argonauti che, una volta fuggiti dalla Colchide, per ingraziarsi la dea Era si fermarono presso il suo santuario alla foce del fiume Sele. Lasciamo la leggenda per la storia dell’uomo, che in questa terra ha trovato ospitalità con tracce della sua presenza evidenti dal paleolitico medio al neolitico, fino alle età dei metalli. I primi uomini vissero nelle grotte costiere tra Palinuro e Scario, dislocate lungo antichi percorsi di crinale (grotte di Castelcivita e Grotte dell’Angelo a Pertosa) La scoperta di manufatti e utensili provenienti dal vicino Tavoliere pugliese o dalle isole Lipari, inoltre, ci dicono che già allora il Cilento fu crocevia di scambi con le altre civiltà appenniniche tramite le vie della transumanza, luoghi di culto e di mercato; mentre il mare lo avvicinava alle civiltà nuragiche, egee e mediterranee. Poi arrivarono i Greci che fondarono Posidonia divenuta in 35 MONTAGNA E ALTRO epoca romana Paestum. Nello stesso periodo per mano dei Focei, provenienti dall’Asia Minore, sorse Elea, la Velia romana. A partire dal IV secolo a.C., Lucani, Romani e Cristiani d’oriente intrecciarono traffici ed alleanze, avviarono conflitti e guerre, occuparono e rifondarono città, trasformando il Cilento in un crogiuolo, dove si fondono e si mescolano popoli e culture. Con la caduta dell’Impero di Occidente iniziò il lungo periodo delle dominazioni barbariche: i Visigoti di Alarico, la guerra gotica tra Totila e Belisario, il diffondersi del Monachesimo Basiliano, l’imposizione feudale dei Longobardi, i continui attacchi e scorrerie dei Saraceni. Ed ancora una volta ci fu l’incontro tra civiltà diverse, nacquero abbazie e cenobi in cui coesisterono il rito greco e quello latino, lasciandoci splendidi gioielli. E nel 1076, la conquista dei Normanni, che trasformarono il Cilento in terra di Baroni, latifondi e sfruttamenti. E in seguito i Sanseverino, gli Svevi, gli Angioini, combatterono, congiurarono, e le loro tirannie sovente innescarono rivolte; l’intero territorio fu smembrato tra nobili senza scrupoli che, tra il XVI ed il XVII secolo, scrissero una delle pagine più tristi e crudeli di questa terra, contribuendo anche alla nascita del Brigantaggio. E qui la storia diventa leggenda, ballata di eroi, epopea di un popolo orgoglioso e stanco di continue violenze e angherie e, finalmente, dopo il sacrificio dell’ennesimo martire immolato in terra cilentana, le Genti del Cilento e Vallo di Diano riconquistarono l’agognata giustizia e libertà. Tracce, ricordi, monumenti, culture, sentieri legati a questa ricca storia sono salvaguardati grazie al Parco Nazionale del Cilento, dal 1998 inserito insieme ai siti archeologici di Paestum, Velia e il Vallo di Diano, nell’Unesco. 36 MONTAGNA E ALTRO PEONIA, LA PIÙ BELLA DELLA FLORA INDIGENA di Chiara Demarta E’ ormai diventata una escursione ricorrente in maggio-giugno da parte di quasi tutte le società escursionistiche dirigersi verso il Monte Generoso o il Sasso Gordona poco lontano per osservare le peonie fiorite. Anche il gruppo del CAS seniori ha compiuto il 5 maggio l’escursione al Sasso Gordona dal quale si ammirano incantevoli panorami sui laghi subalpini. La rocciosa vetta triangolare del Sasso Gordona si erge a confine tra l’Italia e la Svizzera e domina la Valle d’Intelvi e la Valle di Muggio. La pietra con il quale è formato è per lo più la dolomia. Nella Grande Guerra è diventata parte essenziale della “Linea Cadorna”, con un complesso trincerato dotato di buie e profonde gallerie. Dalla cima che si può raggiungere con moderata difficoltà nonostante l’asprezza della montagna, si gode un ampio panorama, soprattutto della zona del Lago di Como. Interessante la varietà della flora: ai piedi del monte si trovano oltre alle Peonie officinalis (come al Generoso), orchidee, narcisi, botton d’oro, genziane e tanti altri generi della flora calcarea. Il nome scientifico della peonia, Peonia officinalis, deriva dal medico greco dell’antichità, Paeon, che sembra sia riuscito a guarire da una ferita il dio Plutone, Era considerata una pianta medicinale in grado di curare epilessia, insonnia e malattie della pelle. In seguito si scoprì poi fortemente tossica se ingerita provocando nausea, vomito, dolori addominali e aborto. Nella Cina imperiale, la peonia era elegante simbolo elitario di gloria e di essenza della bellezza, e in tempi remoti faceva parte delle pozioni magiche di maghi e stregoni. “La tua bellezza mi incanta: questo è il simbolo delle sue stupende 37 MONTAGNA E ALTRO corolle; infatti, a Luoyang, nella regione centro-orientale cinese, dottori e contadini pagavano per restare in meditazione davanti ad una peonia in fiore e grandi saggi sono stati ritratti in contemplazione di uno splendido esemplare di questa superba specie. Nell’Europa del ‘700, il KEW Gardens di Londra ospita per la prima volta le peonie arboree, seguita poi dalla Francia e dagli Stati Uniti nel secolo successivo, mentre dal 1975 è l’Italia che si distingue nella selezione di sempre nuove varietà. In Svizzera si trova solo sulle pendici meridionali del Monte Generoso (1701 m), grazie al clima insubrico e al terreno calcareo, e il suo fiore è considerato il più bello della flora indigena. Inoltre, conosciuta dagli abitanti come “rosa del sasso”, adorna anche le pendici del Monte Sasso Gordona (1410 m). La famiglia delle Peonie, unico genere delle Peoniacee, è antica e fino a poco tempo fa era inclusa tra le Ranuncolacee; esiste da almeno 100.000 anni e i loro semi sono tipici delle piante primitive. Il piccolo embrione è circondato da una grande massa di endosperma avvolta da una spessa pellicola che permette all’embrione di rimanere vitale per parecchi anni finché si ripresenta una situazione propizia per la germinazione. Si conoscono circa 800 specie di peonie, distinte in arbustive, che producono rami legnosi sui quali crescono le infioriture e le foglie, raggiungendo i 2 metri di altezza e in erbacee. La pianta secca e muore in autunno, in primavera i ricacci nascono direttamente dal colletto delle radici.. La nostra peonia selvatica é alta in media 60 cm con un portamento eretto ed elegante dai fiori grandi e solitari formati da 5 a 8 petali di color rosa porporino intenso, aperti su di un ciuffo centrale di stami giallo dorato. Le foglie sono di colore verde scuro sopra e più pallide e glauche inferiormente. Le foglie basali sono a volte intere. La fioritura avviene tra la metà di maggio e l’inizio di giugno: i suoi fiori arrivano ai dieci cm di diametro. La peonia si trova anche nei giardini, sono però specie esotiche originarie dalla Cina o dal Giappone dal fiore doppio. Facili da coltivare sopportano bene i freddi inverni , amano, come la più bella dei fiori indigeni spontanei, i terreni calcarei e i luoghi ben soleggiati. 38 PEONIE SELVATICHE di Mara Kilcher In uno scampolo di quiete, s’inchina il sole sui gialli filamenti del cuore in visibilio nelle peonie in fiore. S’illumina di rosa acceso il vestito di petali setosi, mosso appena da un alito di vento. Danzano le fate nei colori assolati in un canto silenzioso e puro. (Gita seniori CAS Locarno al Sasso Gordona 13.5.2015) 39 IMMAGINI, CITAZIONI, SOGNI, RIFLESSIONI di Fabio Lava Soddisfatto e orgoglioso, ho descritto ad un amico le gesta epiche e gloriose dei membri del CAS seniori, invitandolo ad essere dei nostri. Belle mete, ottima organizzazione, attività attrattiva, … però, mi dice, “in montagna, in uno va bene, in due si è già troppi!” … e il mio entusiasmo è scomparso dietro un muro di dubbi. È pur vero che nel vasto scenario delle nostre montagne, la lunga fila dei 40, 50, 60 o anche 70 membri del CAS seniori che sale le “impervie vette” delle nostre Alpi, è un’immagine un po’ turistico-commerciale, quasi come le lunghe cordate di alpinisti che sfidano l’Everest o l’Annapurna. D’altra parte, la sensazione ampiamente appagante di conquista che ognuno di noi prova durante quelle gite, ci permette comunque di isolarci e riflettere. Qualcuno, senza lo stimolo e l’organizzazione che offre il CAS, non si avventurerebbe sulle montagne e perderebbe ottime occasioni. Ogni giorno, per almeno un paio d’ore, passeggio nei boschi o sulle montagne, solo, con il mio cane. Ogni uscita è un’occasione per osservare, riflettere, immaginare, sognare. Solo, affascinato dalla natura, mi lascio trascinare la mente nelle più stravaganti immaginazioni e avventure. Durante le quindicinali gite del CAS non è sempre facile isolarsi e meditare: spesso le “attività conviviali” svolte camminando, ostacolano il ragionamento. Ma in altre occasioni, quando l’impegno e lo sforzo sono importanti, le parole si fanno più rade per lasciare spazio al respiro, anche affannoso, e consentire di rispettare il dovuto ritmo dei passi. È allora che la mente trova lo spazio per evadere e sognare. Concetto che, matematicamente espresso, mette in rapporto 2 grandezze: lo sforzo profuso nella salita e il numero di parole pronunciate al minuto. Esse sono inversamente proporzionali: se aumenta la prima, diminuisce la seconda e viceversa. Con queste righe vorrei stimolare le riflessioni e i sogni durante le escursioni: sono convinto che aggiungano un valore notevole all’attività svolta, rendendola, se necessario, ancora più piacevole e appagante. Inoltre, pensando e riflettendo si sopporta la fatica molto più facilmente. Propongo alcuni spunti stagionali, che potrebbero richiamare una riflessione per la prossima uscita: 40 MONTAGNA E ALTRO AUTUNNO “si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. Un’immagine stupenda, universale, suggerita dall’autunno, che Giuseppe Ungaretti ci ha proposto per descrivere la fragilità dei soldati sul fronte della grande guerra. …ma non siamo tutti fragili e cadùchi? “E’ tempo d’autunno: dobbiamo ascoltare il silenzio se vogliamo sentire l’anima commuoversi”. (Madre Teresa di Calcutta) INVERNO Andrea Camilleri descrive l’incedere del commissario Montalbano con “un piede leva e l’altro metti”. Durante ogni gita, specialmente nei tratti aspri e ripidi, questa frase scandisce spesso il ritmo dei miei passi. Si addice in particolare al ritmo delle gite invernali con le racchette. PRIMAVERA Il celebre verso dell’Inferno, che Dante riferisce a Paolo e Francesca “amor ch’a nullo amato amar perdona”, nella sua interpretazione più diffusa, ci dice che l’amore ci impone, se amati, di ricambiare. E fra i grandi della letteratura possiamo trovare spunti per lasciar correre la nostra mente fra coppie di larga fama letteraria e forse anche solo per riflettere sui nostri sentimenti: Laura per Francesco Petrarca, Beatrice per Dante, Elena nell’Iliade di Omero, Angelica per l’Orlando Furioso in cui Ludovico Ariosto esordisce con i famosi versi: “Le dame, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto, …” ESTATE Mattina - “m’illumino d’immenso” – di Giuseppe Ungaretti. Una poesia, una frase, un’alba: le sensazioni che suscita non riesco ad esprimerle con le parole…! 41 MONTAGNA E ALTRO FOGLI AL VENTO: SOLO FASTIDI GRASSI? di Michele Fazioli [...] Per i fastidi e dell’animo inquieto e dei malumori misteriosi e per quelli grassi del sovrappeso, oso suggerire una cura, bella e gratuita. Primi di giugno, aria d'estate nuova, si può riscoprire il passo scarponato e ritmato che riprende a salire sulla montagna. Si ricomincia piano, attraversando schermi leggeri di betulle e castagni in fioritura (hanno l'odore agrodolce che ricorda esami lontani e vacanze). I passi ritrovano sassi, sentieri conosciuti. Sulle prime è difficile riaccordare il respiro al ritmo del salire. Ci si allena adagio, «Si prova la gamba», come dicono i ciclisti. Già si pensa alle prossime uscite quando ci si alzerà verso gli abeti e poi ancora più su, verso cime alte. Lassù proveremo come sa di buono il pranzo al sacco meritato in salita, sviteremo il coperchio del thermos, brinderemo alla bellezza così gratuitamente offerta ai nostri occhi. La montagna, a saperla gustare adagio, non fa che ripetere l'intuizione di San Tommaso: la bellezza è lo splendore del vero. Perchè, a pensarci bene, la marmotta, il cane, la capra e tutti gli esseri viventi all'infuori dell'uomo non si accorgono che la montagna, il mondo sono belli. Vivono i bisogni primari, mangiano, cacciano, soffrono o stanno bene ma non possono dire «che bella la montagna; guarda com'è bello il cielo, stasera!» Gli unici a saperlo dire siamo noi. E dunque l'uomo è l'unico punto in cui l'universo prende coscienza del proprio essere. Siamo dei privilegiati dell'essere, insomma. E spesso non ci pensiamo. Quando andiamo in montagna ce ne accorgiamo un po' di più. Basta saper guardare davvero ciò che si vede. Corriere del Ticino, 8 giugno 2015 42 FOTO MISTERIOSA DOVE SI TROVA QUESTO BEL PORTALE NEL SOTTOCENERI? Risposte a Chiara Demarta Email [email protected] 43 IMPEGNATIVO INTERVENTO DELLA COLONNA DI SOCCORSO A ROBIEI QUASI 90 ANNI FA di Carlo Branca Il 18 dicembre 1928 un’improvvisa telefonata al presidente del CAS di Locarno signor Padovani diede avvio alle ricerche di un membro del CAS, Aldo Scalabrini, di 32 anni, scomparso nella “regione di Robiei”. Fu infatti la sorella ad allarmare il presidente cinque giorni dopo la sua partenza da Losone. Leggendo il lungo incarto della ricerca, del ritrovamento, del trasporto a valle, delle lunghe discussioni con la Compagnia Assicuratrice, si possono paragonare tempi e condizioni di ricerca di una persona scomparsa nella neve e in alta montagna con la rapidità e l’efficienza dei mezzi di soccorso attuali (conservata nell’Archivio del Cas Locarno). Ma torniamo alla cronaca di allora. Si conosceva vagamente il percorso solitario di Scalabrini perché l’aveva comunicato a un compagno che all’ultimo momento aveva rinunciato alla gita prevista. La sorella sapeva solo che era partito il 13 dicembre 1928 per raggiungere la capanna di Robiei e proseguire o verso il Cristallina o scendere a Ossasco oppure, proseguendo verso il Naret e scendere a Fusio. Il mancato ritorno aveva suscitato per la sorella diverse possibilità, fra le quali anche il decesso a causa di una valanga. Il 19 dicembre partirono i soccorsi da Bellinzona (Rondelli e Fraschina) alle quali si aggiunse a Locarno un altro soccorritore (Broggini). Arrivarono a Cavergno, poi a San Carlo dove passarono la notte e avrebbero iniziato le ricerche il giorno seguente. Nel frattempo un’altra colonna era partita da Airolo diretta dal signor Sommer (forse attivo nelle istallazioni militari di Airolo, aveva scritto i rapporti del ritrovamento in tedesco) accompagnato dai signori Jelmini, Piazzini e Della Torre. Partirono in direzione di Ossasco, si spinsero fino alla Forcola del Cristallina e continuarono la loro perlustrazione con gli sci verso il Lago Nero e il Lago Bianco. Arrivarono alla capanna di Robiei verso le 16.00, dopo essere partiti da Ossasco alle 09.00. Scorsero allora sotto la capanna una valanga di piccole dimensioni e la punta di uno sci. ”Dopo mezz’ora la salma fu liberata dalla neve che la ricopriva per circa un metro, trasportata in un luogo riparato e coperta. Gli sci furono piantati nel luogo del ritrovamento”. I bastoni non furono mai ritrovati. Probabilmente la valanga colpì repentinamente Scalabrini, a circa cento metri dalla capanna; “se fosse stato tre passi più avanti sarebbe stato fuori pericolo“. Il giorno seguente la salma fu trasportata da sette uomini a San Carlo, poi a Bignasco, “Il trasporto è stato duro, ma la forza di volontà degli uomini supe44 MONTAGNA E ALTRO rava tutte le difficoltà”; da lì furono avvertiti oltre al presidente della sezione del CAS di Locarno anche la Giudicatura di Pace. Nelle settimane successive seguirono numerosi rapporti sul risarcimento delle spese della colonna di soccorso del premio della polizza assicurativa in caso di incidenti durante le ricerche. Riprovevole il comportamento della Compagnia Assicuratrice su presunte dirette responsabilità dell’infortunato nel voler intraprendere l’escursione da solo e in una zona pericolosa. Non gli si voleva riconoscere nessun indennizzo. Solo dopo lunghe discussioni furono adeguatamente compensati tutti i membri della colonna di soccorso. Chi lo conosceva, sapeva invece che Scalabrini era un esperto alpinista, aveva una buona esperienza della zona e l’aveva esplorata a lungo nei i mesi estivi. Anzi, quello stesso anno, durante il mese di maggio cadde un’abbondante nevicata e partendo da Ossasco, Scalabrini raggiunse con gli sci San Carlo in Capanna Basòdino, anni ‘30. Val Bavona. Foto archivio CAS, Locarno. Il giorno della disgrazia prima di giungere sul luogo della valanga, Scalabrini aveva aggirato altri punti più esposti e pericolosi tra Campo e Robiei: solo un tragico destino determinò il suo travolgimento mortale da una valanga di piccole dimensioni. La sorella, non potendo più vivere sola nella casa di Losone, si trasferì a Parigi dal fratello, che lavorava in uno Studio di avvocatura. Un altro fratello era emigrato a Buenos Aires: Aldo l’avrebbe raggiunto quindici giorni dopo quella tragica escursione. Forse oggi si sarebbe salvato. 45 IMPRESSUM La Traccia: periodico annuale del CAS Locarno - V edizione Editore: CAS Locarno, CP 1006, 6601 Locarno 1 Contatti: www.cas-locarno.ch - [email protected] Scherler SA Ingegneri consulenti Progettazione impianti elettrici Via Vergiò 8 CH-6932 Lugano-Breganzona Redazione: Carlo Branca e Enrico Bryner Tiratura: 1300 Modifica indirizzi: CAS Locarno, CP 1006, 6601 Locarno 1 via email: [email protected] - online: www.sac-cas.ch Stampa: Tipografia Stazione SA,via Orelli 29, 6600 Locarno COMITATO CAS LOCARNO ATTIVI Presidente: Hansjürg (Aghi) Frei Membri: Lorenzo Amberg, Sergio Buloncelli Gion Casutt, Annelies Egli, Paolo Franco, Andres Maggini, Verena Malli, Ivo Schira, Massimiliano Tasinato GRUPPO SENIORI Presidente: Piero Tommasini Membri:, Manuela Merlini, Ivana Leoni, Carlo Branca, Ascona, Brione Verzasca, Brissago, Cadenazzo, Cevio, Contone, Cugnasco, Gordola, Intragna, Locarno, Loco, Losone, Magadino, Maggia, Minusio, Muralto, Peccia, Solduno, Verscio Gianni Franscioni, Ornella Stoira, Tonino Naretto Davanti alla Capanna di Alzasca (2015). 46 47 TITOLO CORRENTE