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manovre SAF 2B - Primapartenza
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale MANOVRE SAF 2 “B” TRASPORTO PERSONE, A BORDO DELL'ELICOTTERO .......................................................................................... 3 CALATA DALL'ELICOTTERO CON USO DI VERRICELLO ...................................................................................... 5 RECUPERO DALL'ELICOTTERO CON USO DI VERRICELLO ................................................................................. 7 RECUPERO DI BARELLE COL VERRICELLO DELL'ELICOTTERO ........................................................................ 9 VINCOLO E SVINCOLO AD UN PUNTO DI SOSTA A SEGUITO DI CALATA O RECUPERO DALL’ELICOTTERO...................................................................................................................................................... 14 ELIMBARCO ED ELISBARCO IN HOVERING CON SPEZZONE DI SICUREZZA ................................................ 21 TRASPORTO DI PERSONE CON USO DI GANCIO BARICENTRICO DELL’ELICOTTERO ................................ 24 DISCESA SU CORDA DALLA CABINA DELL’ELICOTTERO ................................................................................. 28 TRASPORTO DI PERSONE AL GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO CON USO DI CESTI DI SALVATAGGIO.............................................................................................................................................................. 30 DISCESA DAL GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO ............................................................................. 33 RICERCA DI PERSONE DISPERSE CON ELICOTTERO........................................................................................... 35 TRASPORTO TRAMITE ELICOTTERO DELLE CORDE TELEFERICA .................................................................. 37 TRASPORTO DI MATERIALI CON USO DI GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO ............................ 40 TRASPORTO DI ANIMALI NELLA CABINA DELL'ELICOTTERO ......................................................................... 43 TRASPORTO DI MATERIALI IN CABINA DELL'ELICOTTERO ............................................................................. 45 TRASPORTO DI FERITI CON ELICOTTERO.............................................................................................................. 48 Avvertenze Generali L’operatore VV.F. SAF 2° “B” (elisoccorritore), deve durante le fasi iniziali, effettuare sempre il controllo della propria attrezzatura, indossare l'imbragatura completa, effettuare la prova della radio portatile con vox, predisponendosi sul canale di lavoro, e dell'interfono, quindi concordare le operazioni da eseguire in seguito, anche nella pianificazione del volo. Le zone di operazione, sia di carico che di scarico, che di calata e di recupero devono essere sgombre da persone estranee ed essere libere da detriti e da materiali che possono essere sollevati e proiettati con violenza dal flusso del rotore. Il materiale leggero non rimuovibile, dovrà essere convenientemente fissato. La persona che opera in assistenza a terra deve indossare casco e occhiali antidetriti e Radio portatile possibilmente con vox Ancoraggi: Gancio del verricello, anello cielo cabina per il verricellista. Punti d’ancoraggio sul pavimento. e paratie degli elicotteri di tipo medio (AB 204-205-412), sono presenti alcuni ganci inclinabili che hanno una resistenza di: •- 567 Kg in senso ortogonale •- 227 Kg in senso longitudinale Il pavimento degli stessi elicotteri e dei relativi vani bagagliai ha una resistenza a pesi di 488 Kg per metro quadrato Il carico massimo su ognuno dei quattro anelli attacco barbettoni, al cielo di alcuni AB 412 è di 250 lbs (113 Kg) Tutte le asole o gli anelli, sia di corda che metallici, che vengono utilizzati come parte terminale di un sistema di aggancio su un ancoraggio, devono essere di dimensione tale che ruotando di 180° su se stessi, non vadano a premere sull'aletta di chiusura di ganci, moschettoni, ecct, svincolandosi dalla tenuta. Non devono, al contrario, essere di misura talmente ridotta da rimanere strettamente vincolati aggancio anche in fase di rilascio. L'utilizzo di barelle o materassini per l'uso strettamente connesso all'elicottero prevede i seguenti materiali già a disposizione del Nuclei Elicotteri VVF : Barella verricellabile di tipo : - Paraguard, in uso anche presso il SAR degli Stati Uniti - Barella a rete sia per recupero in acqua ( con i bordi galleggianti) che di nuovo tipo. - Materassini a depressione del tipo Tellewa in uso in Svizzera ed Austria. Le barelle di altro tipo sono difficilmente verricellabili e se la necessità ne impone l'uso Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 1 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale occorre dotarle di un vento laterale anti rotazione. Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 2 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale TRASPORTO PERSONE, A BORDO DELL'ELICOTTERO Premessa Il trasporto di persone a bordo, nel caso che l'elicottero possa poggiare a terra con entrambi i pattini non crea grossi problemi. Si analizzano comunque anche casi più complicati Avvertenze Avvicinamento all'elicottero: (vedi gestione dell’area d’operazioni). Le persone, possono avvicinarsi o scendere dall'elicottero solo dopo aver ricevuto l'ordine dal personale di bordo, sempre dalla parte anteriore dell'elicottero in modo da essere ben in vista e di stare lonatni dal rotore di coda Tutte le persone a bordo devono rimanere seduti con le cinture di sicurezza allacciate e seguire puntualmente le disposizioni degli specialisti di bordo, tranne che nelle fasi di operazioni di soccorso che necessitano di libertà di movimento. Le persone a bordo, non facenti parte dell'equipaggio, devono indossare cuffie antirumore e corpetto salvagente nel caso di sorvolo di specchi acquei. Sbarco dall'elicottero, durante lo sbarco di materiali occorre fare attenzione che gli stessi non vadano ad urtare il rotore, le persone che scendono su un terreno inclinato non devono mai salire verso l'alto per non arrivare ad interferire con il rotore, ma allontanarsi in orizzontale dal lato anteriore dell'elicottero ben in vista del pilota. Esecuzione Il pilota deve eseguire una accurata ricognizione delle zone di imbarco e di sbarco delle persone, deve effettuare inoltre i controlli pre atterraggio previsti dal Manuale di volo nonchè le prove radio ed interfono. In atterraggio nella zona di imbarco, lo specialista elicotterista chiede il consenso alla apertuta della porta, ed avutolo dal pilota controlla la eventuale presenza di ostacoli in particolare nei settori non in vista la pilota. Guida all'atterraggio il pilota per quanto riguarda le asperità del terreno su cui poggiare i pattini, ed una volta a terra chiede il consenso all'imbarco dei passeggeri. Il pilota dà il consenso all'imbarco dei passeggeri precisandone il numero e la posizione in cui devono sedere. Lo specialista elicotterista scende e guida l'avvicinamento dei passeggeri all'elicottero dal lato in vista al pilota, rimanendo in contatto radio o di visuale con il pilota stesso, inoltre agevola l'imbarco dei passeggeri, li fà sedere nei posti assegnati controllando che allaccino le cinture di sicurezza e indossino la cuffia antirumore. Illustra quindi la presenza di uscite di emergenza o sgancio porte nonchè l'uso di eventuali attrezzature di sicurezza presenti, segnala quindi al pilota il termine dell'imbarco e controlla la chiusura delle porte. In fase di atterraggio per lo sbarco il pilota effettua i controlli pre-atterraggio previsti dal Manuale di volo e dà allo specialista elicotterista il consenso alla apertura della porta. Lo specialista elicotterista controlla in fase di atterraggio la separazione dagli ostacoli presenti segnalandola al pilota. Tipi di sbarco.La scelta del tipo di sbarco dipende da diversi fattori, i principali sono : - conformazione del terreno, - tempo atmosferico, - turbolenza dell'aria. Tale scelta deve essere concordata tra pilota e soccorritori o trasportati i quali prima di scendere devono sempre attendere l'ordine del pilota o dello specialista elicotterista. In qualsiasi tipo di sbarco il primo a scendere è colui che è salito per ultimo ed è il più esperto. 1) Sbarco con due pattini in appoggio, è lo sbarco più semplice e più sicuro, i trasportati dopo aver ricevuto l'ordine, scendono uno alla volta e si dispongono lontani dall'elicottero quanto basta per non interferire nella manovra di decollo, ma sempre verso la parte anteriore del velivolo o comunque in vista del pilota, si abbasseranno e staranno in quella posizione fino a decollo avvenuto, accosciati con un ginocchio a terra e rivolti verso il pilota. 2)Sbarco con un solo pattino in appoggio o a mezzo metro da terra, può essere effettuato solo in condizioni di tempo e di vento favorevoli, si scenderà ovviamente dalla parte del pattino in appoggio evitando di saltare o spostarsi bruscamente. Occorre sempre attendere l' ok del pilota e allontanarsi come sopra specificato.Nell'allontanarsi non bisogna mai salire se il terreno è inclinato ma mantenersi in piano per non interferire con il rotore. Lo spostamento dei componenti la squadra verso l'uscita deve essere fatto gradualmente in modo da non interferire sulla stabilità del velivolo. E' fondamentale che tutti questi movimenti siano eseguiti velocemente, ma con tranquillità e lucidità. Bisogna evitare tassativamente di saltare da bordo o dal pattino in quanto tali movimenti comprometterebbero la stabilità dell'elicottero. 3) Sbarco con svincolo, (vedi scheda manovra apposita) riservato solo a soccorritori esperti da effettuare in posti particolarmente impervi. Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 3 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale Note Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta eseguendo le operazioni indicate. Schema: PILOTA consenso apertura atterraggio consenso imbarco indica numero persone consenso apertura atterra consenso sbarco consenso chiusura decolla TRASPORTO DI PERSONE A BORDO DELL'ELICOTTERO SPECIALISTA PASSEGGERI chiede apertura porta guida atterraggio segnala ostacoli chiede consenso imbarco segnala consenso imbarco si avvicinano anteriormente aiuta ingresso sale conta persone allaccia cintura indica avvertenze cuffia antirumore corpetto salvag SBARCO CON DUE PATTINI IN APPOGGIO chiede apertura porta apre porta guida atterraggio segnala ostacoli chiede consenso sbarco indica uscita slaccia cintura agevola uscita toglie cuffia indica direzione si allontanano anteriormente tenendosi bassi evitano salite segnala termine discesa chiede consenso chiusura porta chiude porta Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 4 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale CALATA DALL'ELICOTTERO CON USO DI VERRICELLO Presentazione: Tale tipo di manovra si attua normalmente con elicotteri di tipo medio che siano dotati di verricello. Questa scelta operativa si attua nel caso che l'elicottero non possa atterrare vicino al punto ove necessita l’intervento. Avvertenze Occorre tener presente che il verricello può essere impiegato solo con l'elicottero fermo in volo stazionario, non essendo consentite traslazioni con cavo esteso. E' possibile in caso d’emergenza tranciare il cavo del verricello esteso a mezzo di un comando elettrico che agisce su una piccola capsula esplosiva; a bordo dell'elicottero viene inoltre tenuto, in prossimità dell'operatore un tranciacavi meccanico. L'operatore deve far si che le oscillazioni del carico siano contenute in particolare per impedire che il cavo si rovini strisciando sul pattino di atterraggio, ancor più delicata è tale manovra se l'elicottero monta pattini da neve o galleggianti di emergenza. Nel caso di oscillazioni di ampiezza molto elevata si può arrivare a far superare al cavo la lunghezza del pattino. In tale circostanza non rimane che poggiare il carico a terra scendendo con l'elicottero, svincolando il cavo da tale posizione. Calando un soccorritore in special modo con tempo piovigginoso o con temporali in atto si può verificare che questo faccia da conduttore nel momento in cui tocca il terreno,in special modo se è a contatto con il gancio o il cavo; per ovviare a ciò si può appendere al gancio piccolo del verricello un cavetto metallico di circa 2 mt. che toccherà terra prima del soccorritore. Il gancio del verricello è normalmente dotato di un cuscinetto che ne consente la rotazione, se il soccorritore si tiene con le mani alla corona che è posta a protezione attorno al gancio, tale inavvertenza blocca di fatto tale cuscinetto che serve ad assorbire le rotazioni, innescando così una pericolosa torsione del cavo. Il soccorritore può limitare in parte la rotazione allargando le braccia e le gambe aumentando la resistenza aerodinamica, mantenendo sempre movimenti simmetrici. Va inoltre precisato che anche il primo pilota ha la possibilità di manovrare il verricello, anzi il suo comando ha sempre la priorità su quello dell'operatore verricellista. Esecuzione: Ricevuto il gancio del verricello dallo specialista elicotterista, il soccorritore vi si aggancia con l’asola dello spezzone e quindi si sgancia dall’ancoraggio posto sul pavimento dove era vincolato tramite longe di sicura. Lo specialista elicotterista recupera il cavo per mantenere in tensione il soccorritore agganciato al verricello, che seduto sul pavimento con i piedi sul pattino, ruota su se stesso portandosi fuori bordo, si lascerà calare prestando attenzione al superamento del pattino che esegue faccia verso la cabina spingendosi in fuori con le gambe e quindi appoggiando le mani senza saltare . Durante la calata gli altri soccorritori posti a bordo dell’elicottero, devono stare fermi al loro posto fino a quando sul cavo graverà il peso dell’operatore calato. Il soccorritore giunto a terra, lascerà che il cavo scenda ancora un po’ e poi, avuto il consenso, si sgancerà velocemente, ponendo attenzione che il cavo o il gancio del verricello non si impigli o incastri nel terreno o nella vegetazione; via radio o con la mano segnalerà allo specialista elicotterista l'autorizzazione al recupero del gancio. E’ possibile calare anche due persone per volta, mantenendole alla stessa altezza con le gambe intrecciate per evitare che si urtino durante l’oscillazione, possono agganciarsi tramite una bretella a (V rovescio) Λ.al gancio del verricello Note: Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta eseguendo le operazioni indicate. Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 5 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale schema: CALATA DALL'ELICOTTERO CON USO DI VERRICELLO PILOTA controlli pre-volo prova radio e interfono verifica momento laterale ricognizione attiva verricello dà consenso raggiunge verticale fissa la quota regola radar altimetro mantiene verticale dà consenso calata mantiene verticale consenso stacco OPERATORE controlli pre-volo prova radio e interfono indossa imbracatura aggancia imbracatura chiede attivazione chiede apertura porta apre portellone estrae verricello AB204 guida sulla verticale indica la quota aggancia soccorritore guida manten. verticale chiede inizio calata inizia calata guida manten. verticale indica posiz. soccorritore rallenta la calata indica posiz. soccorritore indica toccata terra segnala consenso stacco recupera cavo guida manten. verticale mantiene verticale inizia traslazione segnala rientro cavo chiede chiusura porta dà consenso chiude portellone segnala chiusura SOCCORRITORE controllo attrezzatura prova radio portatile indossa imbracatura concorda operazioni si aggancia siede sul pavimento piedi sul pattino supera il pattino segn. vicinanza terra tocca terra chiede stacco si stacca si autoassicura si allontana Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 6 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale RECUPERO DALL'ELICOTTERO CON USO DI VERRICELLO Presentazione: E' la manovra normalmente usata per recuperare persone o materiali da luoghi ove non è possibile l'atterraggio dell'elicottero. Avvertenze: In alcune situazioni di carico, con l'elicottero AB 204 può rendersi necessario che una o più persone debbano posizionarsi sul lato opposto al verricello per consentire il recupero di una o più persone. (verificare il diagramma di centramento). E' possibile in caso di emergenza tranciare il cavo del verricello esteso a mezzo di un comando elettrico che agisce su una piccola capsula esplosiva; a bordo dell'elicottero viene inoltre tenuto, in prossimità dell'operatore un tranciacavi meccanico. L'operatore deve far si che le oscillazioni del carico siano contenute in particolare per impedire che il cavo si rovini strisciando sul pattino di atterraggio, ancor più delicata è tale manovra se l'elicottero monta pattini da neve o galleggianti di emergenza. Nel caso di oscillazioni di ampiezza molto elevata si può arrivare a far superare al cavo la lunghezza del pattino. In tale circostanza non rimane che poggiare il carico a terra scendendo con l'elicottero, svincolando il cavo da tale posizione. Il gancio del verricello è normalmente dotato di un cuscinetto che ne consente la rotazione, se il soccorritore si tiene con le mani alla corona che è posta a protezione attorno al gancio, blocca di fatto tale cuscinetto innescando così una pericolosa torsione del cavo. Il soccorritore può limitare in parte la rotazione allargando le braccia e le gambe aumentando la resistenza aerodinamica, l'importante è che i movimenti siano sempre simmetrici. Va’ inoltre precisato che anche il primo pilota ha la possibilità di manovrare il verricello, anzi il suo comando ha sempre la priorità su quello dell'operatore verricellista. Esecuzione: I soccorritori completate le operazioni di preparazione del ferito segnalano via radio la richiesta di rientro dell'elicottero sulla propria verticale. Il soccorritore prima e durante l'avvicinamento dell'elicottero deve segnalare via radio la presenza di eventuali ostacoli quali fili ,ecc. e per segnalare la direzione del vento. Il verricellista avuta conferma dal pilota della attivazione chiede il consenso alla calata del gancio ed avutolo inizia tale calata continuando la guida al mantenimento della verticale per il pilota ed indicando l'altezza del gancio rispetto al terreno. Il soccorritore o i soccorritori raccolgono il gancio da terra. Lo specialista elicotterista chiede conferma al pilota sul numero di persone da sollevare. Il pilota dà il consenso all'aggancio eventualmente tramite il verricellista. Il soccorritore si aggancia e dà il consenso al sollevamento, il pilota dà anch'esso il consenso al sollevamento ed il verricellista solleva di circa un metro. Questo primo sollevamento può avvenire da parte del pilota sollevando l'elicottero o da parte del verricellista sollevando il gancio, con un verricello di tipo elettrico che produce uno strappo iniziale conviene che sia il pilota a sollevare mentre con un verricello di tipo idraulico, molto più modulabile, conviene che sia il verricellista a sollevare. Il soccorritore, sollevato di un metro controlla la sicurezza degli agganci e dà il consenso al sollevamento, anche il pilota conferma il consenso definitivo al sollevamento. Il verricellista può a questo punto sollevare con continuità e velocità, dando indicazioni al pilota per il mantenimento della verticale, segnalando inoltre la posizione del soccorritore. Il soccorritore giunto in prossimità del pattino alza le braccia, il verricellista rallenta la velocità sino a che il Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 7 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale soccorritore tocca con le mani il pattino eliminando eventuali rotazioni. Il verricellista continua il sollevamento del soccorritore facendogli superare il pattino e prestando attenzione che nulla si impigli nello stesso. Superato il pattino il soccorritore si siede sul pavimento e quindi entra in cabina aiutato dal verricellista che indica al pilota la presenza a bordo del soccorritore. Ai fini della sicurezza il soccorritore si autoassicura all’ancoraggio dinamico sul pavimento prima di sganciarsi dal verricello. Il soccorritore si sgancia dal verricello e prende posto su un sedile dove si allaccia la cinghia di sicurezza .Se vi fossero da recuperare più persone si ripete la manovra. Il recupero di persone non gravemente ferite o pericolanti viene effettuato agganciandole con apposite brache (o triangoli di evacuazione), sempre accompagnandole e ricordandosi di incrociare le proprie gambe con quelle del ferito. Note: Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta eseguendo le operazioni indicate. RECUPERO DALL’ELICOTTERO CON USO DI VERRICELLO PILOTA OPERATORE SOCCORRITORE verifica bilanciamento aggancia imbracatura chiama via radio chiede apertura porta segnala il pronto dà consenso apre portellone segnala ostacoli guida alla verticale segnala vento raggiunge verticale estrae verricello AB204 segnala posiz. verricello chiede attivazione attiva verricello guida quota distanze regola quota posizione chiede consenso calata dà consenso mantiene verticale dà consenso aggancio dà consenso sollev. dà consenso definitivo mantiene verticale dà consenso inizia traslazione si allontana inizia calata gancio guida manten. verticale indica altezza gancio fa toccare gancio a terra avverte gancio terra indica consenso Inizia sollevamento solleva un metro avverte quota 1mt. prosegue sollevamento Guida manten. verticale indica quota gancio rallenta recupero indica posizione recupera soccorritore aiuta ingresso cabina indica soccorr.a bordo retrae verricello chiede chiusura porta chiude portellone avverte chiusura Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. prende gancio si aggancia dà consenso sollevamento dà consenso finale alza le braccia tocca il pattino supera pattino sale in cabina si sgancia prende posto si allaccia Pagina 8 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale RECUPERO DI BARELLE COL VERRICELLO DELL'ELICOTTERO Presentazione: Si utilizza questa manovra per effettuare il recupero di persone ferite da luoghi nei quali non è possibile l’atterraggio dell'elicottero. Avvertenze: Il soccorritore che sale, deve porre la barella con la testa del ferito nella stessa posizione nella quale si deve trovare sul pattino per l'ingresso in cabina. Non deve essere mai recuperata o calata una barella con il solo ferito o ,ancora peggio, la sola barella vuota in posizione aperta, inoltre una volta che il carico è stato sollevato dal terreno e controllato occorre che il verricellista sollevi lo stesso con continuità ed alla massima velocità possibile sino a portare il soccorritore a poggiare le mani sul pattino. Si è osservato, infatti, che la rotazione si innesca solo con il carico fermo o che sale adagio, mentre una alta velocità di salita ha un effetto stabilizzante della stessa. L'innesco di rotazioni sul carico essendo dovuto a fenomeni aerodinamici dipende ovviamente dalla forma del carico stesso, ed in particolare alla sezione trasversale al flusso del rotore che presenta. Occorre pertanto scegliere barelle o carichi che abbiano una sezione sul piano orizzontale più limitata possibile. In alcuni casi , ad esempio se il ferito è già stato sistemato su una barella di tipo diverso da quelle citate nei materiali , si rende necessario vincolare lateralmente a terra tale carico con un vento antirotazione. Valgono tutte le avvertenze già elencate per le calate di persone con uso di verricello. Fare attenzione nell’uso di materassini a depressione a non strusciarli su spigoli e parti taglienti che ne possono provocare la rottura. Esecuzione: Prima del recupero si erano ovviamente calati i soccorritori, e le attrezzature sanitarie con barella, è sempre valida l'accortezza di evitare di caricarsi sulle spalle dei carichi che potrebbero sbilanciare i soccorritori agganciandoli alla imbracatura tenendoli all'altezza delle ginocchia. Non è conveniente scaricare materiali soli per evitare perdite di tempo e che gli stessi creino problemi quando investiti dal flusso del rotore ,a meno che non si tratti di materiali pesanti. I soccorritori completate le operazioni di preparazione del ferito segnalano via radio la richiesta di rientro dell'elicottero sulla verticale, l'operatore al verricello che ha la propria imbracatura collegata all'anello cielo cabina, deve, con l'interfono, chiedere al pilota conferma della predisposizione del comando verricello e il permesso all'apertura del portellone. Il soccorritore si deve predisporre per il recupero con la barella posta dinanzi e con la testa del ferito alla propria sinistra per l'AB 412 e con la testa a destra per il AB 204. Ciò gli consente una volta giunto sotto il pattino di disporsi con la barella tra sé e l'elicottero, quindi spingendo con le braccia prima e quindi con i piedi di scavalcare il pattino e giunto con i piedi sul pattino di aiutare l'ingresso della barella che avverrà ruotandola a partire dalla parte posta verso la coda. Potrà essere necessario sollevare leggermente la barella dal lato della coda per fargli scavalcare il sedile a panca da cinque posti dell'elicottero. Normalmente prima si recupera un soccorritore, quindi la barella con il ferito assieme ad un altro soccorritore, va’ posta attenzione alla lunghezza degli agganci della barella e del soccorritore al fine di avere la barella all'altezza della vita del soccorritore in piedi, ciò consente la migliore libertà di movimenti allo stesso con gli arti inferiori e superiori, ciò si ottiene regolando la longe di aggancio tramite il ventrale sulla imbracatura. Il verricellista avuta conferma dal pilota della attivazione chiede il consenso alla calata del gancio ed avutolo inizia tale calata continuando la guida al mantenimento della verticale per il pilota ed indicando l'altezza del gancio rispetto al terreno. Fa quindi toccare a terra il gancio ed avverte il pilota. Il soccorritore raccoglie il gancio da terra. Il pilota dà il consenso all'aggancio eventualmente tramite il verricellista. Il soccorritore aggancia prima la barella e quindi se stesso, poi da il consenso al sollevamento, il pilota dà anch'esso il consenso al sollevamento ed il verricellista solleva di circa un metro. Questo primo sollevamento può avvenire da parte del pilota sollevando l'elicottero o da parte del verricellista sollevando il gancio, con un verricello di tipo elettrico che produce uno strappo iniziale conviene che sia il pilota a sollevare mentre con un verricello di tipo idraulico, molto più modulabile, conviene che sia il verricellista a sollevare. Il soccorritore, sollevato di un metro controlla la sicurezza degli agganci e dà il consenso al sollevamento, anche il pilota conferma il consenso definitivo al sollevamento. Il verricellista a questo punto solleva con continuità e velocità, segnalando inoltre la posizione del soccorritore, Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 9 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale lo stesso, giunto in prossimità del pattino, alza le braccia, il verricellista rallenta la velocità sino a che il soccorritore tocca con le mani il pattino eliminando eventuali rotazioni. Il verricellista continua il sollevamento del soccorritore e della barella facendogli superare il pattino e prestando attenzione che nulla si impigli nello stesso. Superato il pattino il soccorritore guida la barella sul pavimento e quindi in cabina aiutato dal verricellista carica a bordo la barella e successivamente indica al pilota la presenza in cabina del soccorritore e della barella stessa . In questa fase è possibile predisporre sul pavimento dell'elicottero un ancoraggio costituito dalla congiunzione di più anelli del pavimento o della paratia che consenta al soccorritore di autoassicurarsi senza costituire intralcio allo scorrimento della barella sul pavimento . Il soccorritore non si deve sganciare dal verricello senza essere diversamente assicurato, prima di raggiungere il centro longitudinale dell’elicottero. Con il soccorritore in posizione sicura lo stesso si sgancia dal verricello e prende posto su un sedile dove si allaccia la cinghia di sicurezza o si aggancia all’ancoraggio del pavimento . VENTO ANTIROTAZIONE ( vedi anche premessa alle manovre ): Collega un lato della barella tenuto da un soccorritore ed un operatore a terra .Il soccorritore che tiene la barella ha in mano il cavo antirotazione che termina con una piccola asola che egli può facilmente lasciare in caso di necessità allargando il palmo della mano. Il cavo può essere munito anche di un filo tarato ad circa 80 kg per la rottura in caso di eccessiva tensione. Al sollevamento della barella l'elicottero si deve spostare lateralmente per consentire al cavo un tiro ortogonale alla barella che consenta di evitare la rotazione, cosa che non avviene con il cavo in verticale. All’altra estremità della fune ( lato operatore a terra) vi deve essere un peso di qualche chilo che eviti nel caso venga liberata la fune dal basso che questa raggiunga parti in rotazione dell’aeromobile Il vento antirotazione, lasciato cadere a terra, sarà recuperato al termine delle operazioni o dal personale di terra o dall’ultimo soccorritore prima di essere recuperato al verricello. L'uso del vento antirotazione e quindi di barelle difficilmente verricellabili deve essere effettuato solo nel caso non vi siano altre possibilità di recupero. Note: Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta eseguendo le operazioni indicate. RECUPERO DI BARELLE COL VERRICELLO DELL’ELICOTTERO PILOTA verifica bilanciamento dà consenso raggiunge verticale attiva verricello regola quota posizione dà consenso mantiene verticale dà consenso aggancio dà consenso sollev. dà consenso definitivo mantiene verticale dà consenso OPERATORE SOCCORRITORE aggancia imbracacatura chiama via radio chiede apertura porta segnala il pronto apre portellone predispone barella guida alla verticale estrae verricello AB204 segnala posiz.verr. chiede attivazione guida quota distanza chiede consenso calata inizia calata gancio guida manten. verticale indica altezza gancio fa’ toccare gancio a terra prende gancio avverte gancio terra stacca autoass. indica consenso aggancia barella aggancia se stesso inizia sollevamento dà consenso solleva un metro avverte quota 1 mt. dà consenso finale prosegue sollevamento guida manten. verticale indica quota barella rallenta recupero alza le braccia indica posizione tocca il pattino recupera adagio punta piedi sul pattino e scavalca con barella aiuta ingresso barella ruota la barella ruotandola introduce in cabina barella in cabina chiede consenso chiusura chiude portellone si sgancia Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 10 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale avverte chiusura si allontana Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. prende posto si allaccia Pagina 11 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 12 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 13 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale VINCOLO E SVINCOLO AD UN PUNTO DI SOSTA A SEGUITO DI CALATA O RECUPERO DALL’ELICOTTERO Presentazione: Questa tecnica permette di mantenere un collegamento che assicuri la manovra durante l’operazione di aggancio e sgancio dal verricello in zona con pericolo di caduta o anche in posizione sospesa evitando il vincolo dell’elicottero ad un punto fisso. Avvertenze: Durante questa manovra è consigliato il contatto radio. La necessità della manovra deriva dal fatto che l’elicottero non deve mai essere vincolato al terreno, neanche tramite la longe di sicura del soccorritore, pertanto lo stesso si vincola o svincola dalla parete tramite un sistema modulabile e non bloccato. In questa manovra è necessario che lo “spezzone di vincolo” di corda, non abbia mai nodi di fine corda sul capo libero e che la lunghezza sia adeguata (circa 5/6 mt), per garantire di svincolarsi avendo una lunghezza sufficiente senza mai avere un lasco di corda. Per garantirsi tale dimensione, se del caso tagliare parte della corda in eccesso. L’operatore allo svincolo deve sempre essere munito di utensile atto al taglio della corda nel caso di emergenza. Esecuzione: Il sistema di seguito esplicitato si ottiene con un anello di corda del diametro di 10,5/11 mm. terminante da un lato con un nodo a otto ad asola e dall’altro con un mezzo barcaiolo montato su un moschettone Manovra di vincolo: il primo operatore calato dall’elicottero in zona dove è soggetto a caduta dovrà trovare o costruire un’ancoraggio sul quale collegare lo “spezzone di vincolo”; tale spezzone chiuso ad anello, come descritto,sarà in grado di garantire la sicurezza dell’operatore che, passando un moschettone collegato all’imbraco dentro l’anello di vincolo, potrà sganciarsi dal verricello o dalle corde del gancio baricentrico o da quelle di discesa, tenendo sempre in tensione il mezzo barcaiolo. Tale spezzone deve essere predisposto prima di iniziare la calata, ripiegandolo alla francese, preso con un’anello di fettuccia e collegato lateralmente all’imbraco in posizione protetta da eventuali agganci. Il vincolo reversibile costruito come sopra descritto sarà solamente un vincolo momentaneo e sarà sostituito con uno fisso appena possibile. Ai successivi operatori che avranno necessità di essere calati in zona operativa basterà agganciarsi allo spezzone, controllato tramite mezzo barcaiolo dall’operatore già sul posto, (vincolo o svincolo assistito) con un moschettone posto nell’asola dell’imbraco. Manovra di svincolo: Cessate le necessità operative, che hanno richiesto la presenza degli (elisoccorritori) nello scenario incidentale descritto e dovendo quindi evacuare la zona sempre a mezzo elicottero, si effettueranno le manovre attuando la manovra di svincolo assistito, quando vi sono più operatori e si attua lo svincolo autonomo quando rimane un solo operatore da imbarcare. Questi sistemi permettono di mantenere in sicurezza le manovre trasferendo il peso dall’ancoraggio all’elicottero senza creare un vincolo fisso all’aeromobile. Manovra di svincolo assistito: Per questa manovra è necessario avere uno spezzone di lunghezza sufficiente per accompagnare lo svincolo considerando anche la lunghezza di un eventuale pendolo. Lo spezzone sarà gestito da un’operatore in autosicura esterno allo svincolo, che ne controllerà anche la lunghezza rimasta, verificando che non vi siano possibilità di agganci. L’operatore svincolato deve controllare lo spezzone lasco, lasciato dall’operatore che ha assistito lo svincolo e recuperarlo e riporlo in modo ordinato e sicuro, al fine di garantire che lo spezzone non possa interessare parti mobile dell’elicottero. Gli operatori passeranno uno per volta dalla propria autosicura allo spezzone di svincolo trattenuto tramite il mezzobarcaiolo gestito dall’operatore che salirà per ultimo. Manovra di svincolo autonomo: Questa manovra si attua applicando all’incontrario la manovra di vincolo. L’ultimo operatore si dovrà svincolare autonomamente dal luogo, ciò avverrà agganciando lo spezzone ad un ancoraggio e collegandolo al proprio imbraco tramite nodo mezzobarcaiolo. L’operatore sullo svincolo si aggancia al verricello o alle funi del baricentrico e quindi lascia lo spezzone di corda controllando che si sfili dal nodo mezzobarcaiolo sganciandosi dallo svincolo si fa recuperare dall’aeromobile. N.B. l’eventualità, se pur remota, che il nodo mezzo barcaiolo possa bloccarsi, mettendo in pericolo l’elicottero vincolato, tramite il soccorritore, al terreno, è il motivo del perché l’operatore, deve avere sempre la possibilità di Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 14 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale controllarlo. Manovra di svincolo con barella Nel caso si debba svincolare sia il soccorritore che la barella si agganceranno prima le sospendite della barella e quindi il soccorritore, in modo che il soccorritore possa decidere il momento del proprio sgancio senza dipendere dallo sgancio della barella. In questo caso è preferibile usare la manovra di svincolo assistito, perché presenta meno rischi. Note: Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale della stessa schema: VINCOLO E SVINCOLO DA UN PUNTO DI SOSTA PILOTA OPERATORE SOCCORRITORE VINCOLO mantiene la verticale cala il soccorritore da consenso cala il verricello fino e renderlo lasco comunica gancio libero comunica recupero cavo recupera cavo predispone spezzone di vincolo si cala aggancia lo svincolo chiede consenso sgancio si sgancia dal verricello comunica gancio libero assicura permanente SVINCOLO da consenso aggancio mantiene la verticale segnala consenso segnala aggancio recupera verricello segnala posizione Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. passa su spezzone di svincolo chiede consenso aggancio si aggancia al verricello lascia spezzone di svincolo Pagina 15 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” TecnicheDA di derivazione SVINCOLO TERRA Speleo-Alpino ASSISTITOFluviale GANCIO VERRICELLO ANCORAGGIO A TERRA PRIMA DELL’AGGANCIO AL VERRICELLO IL NODO MEZZO BARCAIOLO DEVE ESSERE SBLOCCATO SPEZZONE DI CORDA PER LO SVINCOLO DI LUNGHEZZA LIMITATA E LIBERO IMBRACO OPERATORE VESTIZIONE LIVELLO 2B Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 16 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 17 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” TERRA Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale SVINCOLO DA AUTONOMO GANCIO VERRICELLO ANCORAGGIO A TERRA IL COLLEGAMENTO A TERRA SI PUO FARE ANCHE INFILATO DIRETTAMENTE NEI PUNTI DI ATTACCO. PRIMA DELL’AGGANCIO AL VERRICELLO IL NODO MEZZO BARCAIOLO DEVE ESSERE SBLOCCATO SPEZZONE DI CORDA PER LO SVINCOLO DI LUNGHEZZA LIMITATA E LIBERO IMBRACO OPERATORE VESTIZIONE LIVELLO 2B Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 18 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 19 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale Vincolo assistito in arrivo alla sosta Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 20 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale ELIMBARCO ED ELISBARCO IN HOVERING CON SPEZZONE DI SICUREZZA Presentazione: E’ una manovra che permette di sbarcare ed imbarcare velocemente da un elicottero un congruo numero di persone munite di imbraco in zone operative impervie, in condizione di sicurezza, qualora non vi siano le condizioni per poggiare entrambi i pattini a terra evitando il rischio accidentale di una caduta, nella eventualità che prima che abbiano raggiunto il terreno, una emergenza costringa il pilota, senza alcun preavviso, ad effettuare uno spostamento improvviso. Ancoraggi: Prima della calata devono essere preparati i punti d’ancoraggio (vedi schema). Avvertenze: L’operatore che opera sul secondo ancoraggio (di modulazione) deve essere munito di attrezzo di taglio della corda da usare solo nel caso di emergenza comandata del capo equipaggio. Esecuzione: Predisporre sul pianale dell’elicottero un vincolo di assicurazione principale vedi schema allegato. Sull’elicottero si costruiscono due ancoraggi uno principale ed uno secondario, dove viene vincolato uno spezzone di corda che andrà a formare un anello chiuso, collegato all’ancoraggio principale con nodo a otto con asola e all’ancoraggio secondario viene collegato con un assicuratore/discensore che permette la variazione e il blocco dell’ampiezza dell’anello. Il soccorritore ci aggancia all’anello tramite un moschettone e (possibilmente) una carrucola collegati alla sua imbracatura, in modo che l’operatore all’interno del velivolo semplicemente mollando o recuperando la corda tramite l’assicuratore/discensore permette di garantire la sicurezza della manovre durante l’imbarco e lo sbarco. Gli operatori in fase di sbarco non devono compiere azioni brusche come salti dalla cabina o dal pattino. Per scendere dal pattino potrà inginocchiarsi o sedersi sullo stesso tenendosi agli ancoraggi. Una volta toccato terra, in posizione sicura, il soccorritore potrà sganciarsi dall’anello. Tale manovra potrà essere anche compiuta al contrario durante la fase di imbarco in hovering ad una altezza che consenta all’operatore a terra di aiutarsi con le mani agganciate al pattino prima e al bordo della cabina facendosi recuperare dall’operatore a bordo dell’aeromobile. Note: Per questa manovra vengono forniti due schemi di flusso (uno per l’imbarco ed uno per lo sbarco) che forniscono indicazioni sequenziali sullo svolgimento della stessa. PILOTA hovering consenso apertura consenso sbarco consenso chiusura PILOTA hovering consenso apertura consenso imbarco ELISBARCO CON SPEZZONE SPECIALISTA ELISOCCORRITORE predispongono ancoraggio in cabina predispongono anello di discesa controlla spezzone chiede apertura porta segnala ostacoli chiede consenso sbarco aggancia carrucola moschettone all’anello di discesa sgancia autosicura indica uscita esce su pattino scende a terra indica a terra sgancia moschettone recupera spezzone chiede chiusura porta chiude porta ELIMBARCO CON SPEZZONE SPECIALISTA ELISOCCORRITORE predispongono ancoraggio in cabina predispongono anello di discesa controlla spezzone chiede apertura porta segnala ostacoli cala anello con carrucola e moschettone agganciati chiede consenso imbarco aggancia moschettone all’imbraco indica aggancio sale sul pattino sale in cabina indica in cabina aggancia autosicura sgancia moschettone recupera spezzone Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 21 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale ALLESTIMENTO PIANALE ELICOTTERO PER LE OPERAZIONI Ancoraggio principale su almeno tre punti, per lo sbarco con elicottero senza verricello, in corda doppia o singola. P I L O T I Spazio dei sedili amovibili Lo spezzone per lo sbarco in sicurezza, generalmente non deve avere una lunghezza tale da oltrepassare il motore del verricello. Per operazioni più lunghe, alla carrucola deve rimanere applicato un peso. Ancoraggio secondario su almeno tre punti alti delle cinture di sicurezza, per lo sbarco e l’imbarco dell’operatore/i su e da punti precari, tramite attrezzo assicuratore discensore, con elicottero senza verricello. Carrucola con moschettone per aggancio operatore. Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 22 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 23 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale TRASPORTO DI PERSONE CON USO DI GANCIO BARICENTRICO DELL’ELICOTTERO Presentazione: Tale metodologia di intervento è stata già da tempo autorizzata dal Ministero dei Trasporti - Civilavia, recentemente ripresa con la Ministeriale n. 799/3250 del 09.03.2001) , viene impiegata solamente con elicotteri di tipo medio AB412. Vi sono, per la verità, motivazioni che possono indurre ad usare tale tecnica ad esempio per un soccorso in parete nel caso in cui la lunghezza del cavo del verricello non consenta di arrivare a raggiungere le persone isolate. Materiali Necessari: Fune tonda inguainata (braghe) di Ø 11mm, funi semi statiche ( 10,5-11 mm.). Avvertenze: Tale tipo di trasporto deve essere effettuato solo nel caso che non vi siano altre possibilità di operare con pari resa, essendo una manovra che presenta indubbi rischi. E' essenziale prima di tale trasporto preparare l'elicottero in modo da creare un secondo aggancio, aggiuntivo al gancio baricentrico, per fornire ulteriore sicurezza ai trasportati. Occorre pertanto prevedere due agganci per il carico, il primo è ovviamente il gancio baricentrico stesso che verrà usato con la sola apertura manuale di emergenza ed un secondo aggancio che deve essere previsto tra il sistema di sollevamento del carico ed un punto della struttura dell'elicottero capace di sopportarne il peso. Tale ulteriore aggancio inoltre deve essere comandabile da bordo dallo specialista elicotterista in caso di emergenza; si può utilizzare ,con buona resa, un collegamento che abbia un moschettone del tipo a perno sfilabile, comandato da un cordino sganciabile anche sotto carico. In caso di indisponibilità di tale tipo di moschettone , analoga resa è ottenibile con un’asola di bloccaggio il cui terminale sia a portata dell’operatore di bordo. L’eventuale sgancio di emergenza avverrà solo su comando “ TAGLIA, TAGLIA,TAGLIA “ del primo pilota che sgancerà il baricentrico attraverso il comando di emergenza , e dallo specialista elicotterista che sgancerà manualmente il secondo punto di aggancio. Il punto del secondo aggancio verrà realizzato sul pianale, per il tipo di elicottero AB 412, all’altezza della panchetta a cinque posti lato sinistro fronte marcia ( come indicato nel disegno del pianale). Negli interventi in parete, quando l'elicottero si avvicina ad ostacoli, sia il pilota che il soccorritore devono controllare che la fune non venga a contatto con la roccia per prevenire i seguenti pericoli : - caduta di materiale come sassi o ghiaia sulle persone che si trovano sotto, - danneggiamento della corda, - entrata della corda nelle fessure della roccia. Esecuzione: I soccorritori devono controllare l'attrezzatura che verrà impiegata nell'operazione. Occorre effettuare un’accurata ricognizione della zona di intervento stabilendo le modalità delle susseguenti azioni, ed effettuare una prova della radio portatile con vox e dell'impianto interfonico. Si può quindi atterrare in luogo idoneo, il più vicino possibile alla zona d’operazioni. Lo specialista elicotterista ed i soccorritori, devono predisporre un secondo punto d’aggancio sulla struttura dell'elicottero in posizione facilmente raggiungibile dallo specialista elicotterista, con un sistema di sgancio che funzioni anche sotto carico, ad esempio moschettone a perno sfilabile (taglio della corda). Occorre collegare il sistema di sollevamento sia al gancio baricentrico che a questo secondo aggancio lasciando eventualmente aperta ma bloccata la portiera laterale (AB 412). Deve inoltre essere prevista la possibilità che dall’interno della cabina lo specialista elicotterista possa recuperare il sistema di sollevamento, anche utilizzando il collegamento del secondo aggancio. Il sistema di sollevamento è normalmente costituito o da una corda di tipo dinamico (eventualmente anche semi statico) del diametro di 10.5 - 11 mm. o da una fune tonda inguainata, come già visto la lunghezza del tiro viene decisa all'atto della ricognizione della zona di intervento in funzione degli ostacoli presenti. La corda baricentrica munita di nodo ad otto con doppia asola (nodo coniglio) dovrà essere agganciata al gancio baricentrico e sarà munita, nella parte dove dovranno agganciarsi i soccorritori, di un nodo ad otto con asola per ciascun Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 24 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale capo. A tali capi verranno agganciati il/i soccorritori, l’infortunato,la barella o altro particolare materiale di soccorso. Per questo tipo di manovra possono inoltre essere utilizzate le braghe in dotazione ai nuclei elicotteri previste in misura standard di 5 e 13 mt. Collegabili fino a raggiungere la lunghezza desiderata. Il personale da trasportare viene posizionato davanti al muso dell'elicottero dopo aver provveduto all'aggancio del sistema di sollevamento ai due attacchi. I soccorritori confermano l'aggancio ed il pilota dà il consenso al sollevamento degli stessi. Lo specialista elicotterista, che lo ha mantenuto sulla verticale, lo guida sino a che la fune non è in tiro segnalando la posizione dell'aggancio. Il pilota solleva i soccorritori di circa un metro solo se è sulla esatta verticale per evitare pendolamenti. Una volta sollevate le persone a circa un metro di altezza, occorre attendere il consenso dei soccorritori prima di proseguire la manovra in maniera di essere sicuri che tutto funzioni e che sia corretto l'agganciamento con la fune in tensione. Ciò vale per ogni aggancio o sollevamento da terra di personale, se non vi è il richiesto contatto radio il segnale di conferma al sollevamento è quello previsto nella tabella segnali riportata nel presente manuale. Eventuali rotazioni possono essere contrastate dalle persone appese al gancio aprendo le braccia e le gambe, mentre normalmente, se vi sono due persone al gancio le stesse assumono una posizione a gambe incrociate come già indicato per il sollevamento con il verricello per impedire di sbattere tra di loro. Giunti in prossimità della zona di scarico delle persone, lo specialista elicotterista guida il pilota sulla verticale della zona comunicando con continuità indicazioni sulla direzione, distanza e quota da tenere. Raggiunta la verticale lo specialista elicotterista guida sia il mantenimento della stessa che la discesa verso terra. Il soccorritore, in prossimità del terreno deve allargando e muovendo in verticale le braccia segnalare se la discesa deve essere rallentata per la prossimità del terreno Quando il soccorritore ha raggiunto l'obiettivo e tocca terra, chiede la autorizzazione allo sgancio, quindi attende via radio che il pilota, eventualmente tramite l'operatore, gli dia il via libera per lo sgancio della fune con il consenso "molla", ed avutolo si sgancia confermando con la dicitura "libera". Prima di lasciare del personale in un posto impervio occorre aver valutato in fase di ricognizione insieme a questi tutte le fasi successive del soccorso presupponendo anche una impossibilità di comunicazione. Con elicotteri muniti di altoparlante gli ordini ed i consensi da bordo possono essere dati con questo sistema in caso di mal funzionamento delle radio. Completato lo sgancio a terra delle persone, lo specialista elicotterista guida la salita in verticale fornendo al pilota le indicazioni necessarie Se si trasla con l'elicottero che ha ancora agganciato il sistema di sollevamento privo di persone, ad esempio per andarne a recuperare delle altre occorre lasciare un peso al fondo del cavo per evitare che la fune si sollevi verso l'alto interessando le parti rotanti. Limitazioni per l’addestramento: Si deve operare con il soccorritore appeso ad una altezza che consenta di posarlo senza danni, su terreno livellato e privo di ostacoli, con traslazione a bassa velocità E’ conveniente inserire nel primo tratto verso il gancio baricentrico una fune di sollevamento munita d’anello calibrato sulle dimensioni del gancio in dotazione al Nucleo elicotteri. Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 25 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale TRASPORTO DI PERSONE AL GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO PILOTA controlli pre volo verif.peso centramento apert.gancio elettr.OFF apert.gancio autom.OFF prova radio interfon ricognizione concorda impiego consenso aggancio consenso sollevam. sale in verticale si porta sulla verticale pone la fune in tiro solleva 1 mt. solleva verticale inizia traslazione raggiunge verticale sgancio scende verticale rallenta discesa dà consenso SPECIALISTA controlli pre volo ELISOCCORRITORE controllo attrezzatura indossa imbragatura preparano secondo aggancio preparano gancio baricentrico prova radio interfono prova radio portatile collegano funi di sollevamento ai due agganci e portano il comando del 2° aggancio in cabina concorda impiego concorda impiego toglie- blocca portiera si posiziona davanti fissa portellone aperto al muso elicottero guida alla verticale si svincola da parete segnala quota si aggancia alla fune segnala sollevamento segnala sollevamento guida sulla verticale indica fune in tiro indica quota 1 mt. indica consenso definitivo indica quota sicurezza indica quota e ostacoli indica quota guida verticale indica quota soccorr. indica toccata terra indica richiesta sgancio indica sgancio segnala gancio libero sale verticale inizia traslazione dà consenso sollevamento dà consenso definitivo indica vicinanza tocca terra chiede sgancio si sgancia si assicura indica quota gancio indica quota sicurezza indica quota e ostacoli Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 26 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 27 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale DISCESA SU CORDA DALLA CABINA DELL’ELICOTTERO Presentazione: L’uso della corda per la discesa degli operatori dall’elicottero é ristretto a casi particolari in cui non vi sia, o non sia operativo il verricello, oppure debbano scendere contemporaneamente più persone. Avvertenze: E’ necessario abbinare un sistema di sicurezza intrinseca, (discensore aotobloccante) o cordino di sicura al discensore (GiGi). Vedi schema relativo alla discesa nei manuali SAF precedenti. Per le discese occorre prevedere una o più porte aperte o rimosse a secondo del tipo di elicottero. Vi possono pertanto essere limitazioni nella traslazione e bilanciamento dell'elicottero Devono sempre essere previsti pesi in fondo alle corde di calata in modo che le stesse non si possano sollevare andando ad interferire con i rotori. Esecuzione: I soccorritori devono controllare l'attrezzatura che verrà impiegata nell'operazione e preparare l'ancoraggio interno alla cabina da cui effettuare la discesa. Il soccorritore aggancia all’ancoraggio predisposto in cabina la fune o le funi di discesa alle estremità delle quali avrà costruito un nodo di sicurezza e posto un peso, inserite le corde sul discensore complete di sicurezza ed avuto il consenso uscirà di bordo sedendosi sul pavimento con i piedi sul pattino e tenendo la corda raccolta o dentro una sacca, quindi si calerà prestando attenzione al superamento del pattino , che si esegue rivolti verso la cabina spingendosi fuori con le gambe e filando la corda con continuità. Una volta toccato terra il soccorritore chiede il consenso allo stacco o via radio o con segnale, lo specialista elicotterista nel segnalare al pilota che il soccorritore ha toccato terra chiede il consenso allo stacco. Il pilota dà il consenso allo stacco al soccorritore, eventualmente tramite lo specialista elicotterista, se non vi è un contatto radio diretto come auspicabile. Nel caso il soccorritore debba calarsi con uno zaino o del materiale pesante, che posto sulle spalle potrebbe generare un momento ribaltante all'indietro, è preferibile agganciarsi lo zaino all'imbragatura ponendolo ad una altezza che consenta di raccoglierlo all'interno delle gambe, è importante che lo stesso carico non sia così lungo da toccare il terreno prima della persona che calpestandolo potrebbe causare perdite di equilibrio. Durante la discesa gli altri soccorritori posti a bordo dell’elicottero, devono stare fermi al loro posto fino a quando sulla corda graverà il peso del compagno calato. Il soccorritore giunto a terra, lascerà che il discensore scorra ancora un po', piegando le ginocchia, e poi, avuto il consenso, si sgancerà velocemente ponendo attenzione che la fune o il discensore non si impigli o incastri nel terreno o nella vegetazione; via radio o con la mano segnalerà allo specialista elicotterista che la fune è libera. Il soccorritore non abbandonerà la fune ma la terrà in mano ad anelli ripiegati ( alla francese ) per impedire che la stessa si impigli nel caso che l’elicottero si allontani, o la lascerà filare con continutà qualora questa venga recuperata da bordo evitando che si impigli e mollando per ultimo il peso all’estremità. Il soccorritore dovrà tenere a portata di mano un coltello con il quale tagliare la fune nel caso si impigli in basso. Anche durante la discesa degli altri soccorritori l’operatore a terra terrà la fune in mano per i motivi di sicurezza, senza però metterla in tiro, nel qual caso bloccherebbe la discesa. Il primo soccorritore può in alternativa anche essere calato dalla cabina tramite modulazione con assicuratore/bloccante o discensore. Ciò consente di non lasciare funi in bando in quanto il soccorritore giunto a terra si sgancerà dalla fune tenendola sempre secondo le modalità sopra indicate. Note: La corda in eccesso deve essere raccolta. (E’ necessario che la corda possa scorrere sulle mani in relazione della variazione di quota dell’elicottero). Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso sulle sequenze della stessa. PILOTA DISCESE DALLA CABINA DELL'ELICOTTERO OPERATORE SOCCORRITORE controlli pre volo verifica peso bilanciam prova radio interfono ricognizione consenso impiego controlli pre volo prova radio interfono concorda impiego Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. controllo attrezzatura e allestimento elicottero preparazione e vincolo funi calata prova radio port. concorda impiego Pagina 28 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale raggiunge verticale consenso apertura chiede apertura apre portellone chiede consen.calata consenso calata guida mantenim.verticale mantiene verticale indica quota lavoro mantiene quota conferma quota guida mantenim. verticale indica inizio calata indica posizione soccorritore indica quota soccorritore guida mantenim. verticale mantiene verticale e quota indica vicinanza indica a terra dà consenso sgancio dà consenso segnala consenso si aggancia fune si posiziona per la calata si sgancia dall’autosicura si cala sul pattino inizia calata si cala e fila fune discesa tocca terra fila un tratto di fune Verifica la propria stabilità si sgancia segnala fune libera indica fune libera recupera corda cabina segnala corda in cabina chiede chiusura porta chiude porta indica porta chiusa inizia traslazione Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 29 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale TRASPORTO DI PERSONE AL GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO CON USO DI CESTI DI SALVATAGGIO. Presentazione Tale tipo di attrezzature si usa principalmente per evacuare persone in pericolo ad esempio da costruzioni a grande altezza o per naufraghi in mare, comunque in situazioni nelle quali non è consentito l'atterraggio dell'elicottero. Avvertenze Vedi premessa alle manovre trasporto persone al gancio baricentrico. Questa manovra di trasporto di persone al gancio baricentrico con uso di cesti di salvataggio, richiede una accurata programmazione della missione ed uno specifico addestramento di tutto il personale che vi partecipa, ed è limitata all’elicottero AB 412. L'uso di cesti di salvataggio viene fatto esclusivamente per il trasporto di persone, pertanto occorre predisporre tutte le misure di sicurezza aggiuntive previste per tale caso. In particolare deve essere previsto un secondo aggancio, e devono essere esclusi i comandi di tipo elettrico od automatico lasciando in funzione solo quello manuale. La quota da tenere con persone nel cesto, deve essere la più bassa possibile durante la traslazione, così come la velocità che deve essere tale da non innescare pericolose oscillazioni o rotazioni. Anche nel caso di trasporto di sub e naufraghi con cestelli di soccorso (lunghezza del tiro 5 mt), e quindi con sorvolo di specchi acquei a bassissima quota è necessario prevedere un secondo aggancio di sicurezza. E' comunque buona norma, quando si trasportano persone al gancio oltre che tenere una quota più bassa possibile, limitare al massimo i percorsi da compiere. Valgono tutte le avvertenze già esposte per il trasporto di persone al gancio baricentrico. Negli interventi in parete, quando l'elicottero si avvicina ad ostacoli, sia il pilota che il soccorritore devono controllare che la fune e il cesto non vengano a contatto con la roccia per prevenire i seguenti pericoli : - caduta di materiale come sassi o ghiaia sulle persone che si trovano sotto, - danneggiamento della corda, - entrata della corda nelle fessure della roccia. Materiali Necessari: - Funi di sollevamento, cesti di salvataggio, imbracatura completa, radio portatile con vox Esecuzione Prima del volo, il pilota deve effettuare i controlli pre volo previsti dal Manuale di volo ed un controllo funzionale del gancio baricentrico assieme allo specialista elicotterista. Deve effettuare, un piano di carico che gli consenta in ogni istante la verifica del peso e centramento dell'elicottero inoltre pone il comando di apertura del gancio ed il relativo interruttore elettrico automatico in posizione OFF . Dopo le prove. Lo specialista elicotterista effettua i controlli pre volo ed una prova funzionale del gancio con il pilota. I soccorritori devono controllare l'attrezzatura che verrà impiegata nell'operazione. Occorre effettuare una accurata ricognizione della zona di intervento stabilendo le modalità delle susseguenti azioni, effettuare una prova della radio portatile con vox e dell'impianto interfonico. Si può quindi atterrare in zona idonea il più vicino possibile alla zona di operazioni. Prima del decollo per iniziare le operazioni di sollevamento, il pilota deve controllare che siano staccate le aperture di tipo elettrico o automatico del gancio lasciando solo quelle manuali di emergenza. Lo specialista elicotterista ed i soccorritori devono predisporre un secondo punto di aggancio sulla struttura dell'elicottero in posizione facilmente raggiungibile dall'operatore di bordo (specialista elicotterista), con un sistema di sgancio che funzioni anche sotto carico, ad esempio moschettone a perno sfilabile. Occorre collegare il sistema di sollevamento ed il cesto, sia al gancio baricentrico sia a questo secondo aggancio lasciando eventualmente aperta la portiera laterale. Deve inoltre essere sempre prevista la necessità, che dall'interno della cabina l'operatore o lo specialista elicotterista possa recuperare il sistema di sollevamento, eventualmente anche utilizzando il collegamento al secondo aggancio il cesto per sub ha le dimensioni per poter essere trasportato in cabina. Il sistema di sollevamento è normalmente costituito, o da una corda di tipo semistatica di ∅ 10.5/11 mm o da fune tonda inguainata con all'estremità un cesto; come già visto la lunghezza del tiro viene decisa all'atto della ricognizione della zona di intervento in funzione degli ostacoli presenti. Il personale da trasportare viene posizionato davanti al muso dell'elicottero dopo aver provveduto all'aggancio del sistema di sollevamento ai due attacchi. Qualora il personale da agganciare sia in posto impervio occorre porre attenzione che lo stesso prima di salire sul Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 30 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale cesto si svincoli dall'ancoraggio. Lo specialista elicotterista o il secondo pilota, da bordo guida il pilota al sollevamento dell'elicottero da terra ponendo attenzione a che non trasli in avanti investendo i soccorritori, ad una quota superiore ai due metri guida l'elicottero sempre in verticale ed in avanti sino a raggiungere la verticale dei soccorritori. Guida il pilota in verticale e chiede il consenso alla salita dei soccorritori nel cesto. Il pilota, sulla verticale, dà il consenso alla salita dei soccorritori, gli stessi si agganciano al cesto se necessario. I soccorritori confermano l'aggancio o l'ingresso nel cesto ed il pilota dà il consenso al sollevamento degli stessi. Lo specialista elicotterista , che lo ha mantenuto sulla verticale, lo guida sino a che la fune ed il cesto non è in tiro segnalandone la posizione . Il pilota solleva il cesto di circa un metro, solo quando è sulla esatta verticale per evitare pendolamenti. Una volta sollevate le persone a circa un metro di altezza, occorre attendere il consenso dei soccorritori prima di proseguire la manovra, in maniera di essere sicuri che tutto funzioni a dovere e che sia corretto l'agganciamento con la fune in tensione. Ciò vale per ogni aggancio o sollevamento da terra di personale, se non vi è il richiesto contatto radio il segnale di conferma al sollevamento è il pollice alzato, mentre il segnale iniziale di sollevamento è fatto con l’indice alzato e ruotato, ovviamente il pollice verso o indice ruotato verso il basso hanno valore opposto. Lo specialista elicotterista guida il pilota ad una quota di sicurezza, sempre salendo in verticale, e quindi gli comunica la libertà del tiro consentendogli di entrare in traslazione superando gli ostacoli. Durante la traslazione il pilota deve evitare manovre brusche o scoordinate che possono iniziare a far pendolare il cesto. Indispensabile è l'uso di uno specchio per controllare le oscillazioni del cavo di sollevamento e del cesto.Se si innestano oscillazioni o rotazioni provare a variare la velocità, queste variazioni hanno effetto stabilizzante consentendo di scegliere una velocità che aerodinamicamente non innesti rotazioni. Il pilota deve mantenere la quota più bassa possibile, compatibilmente con gli ostacoli presenti se ha persone al gancio, ed una velocità massima di circa 40 nodi che non crei problemi alle persone sollevate. Giunti in prossimità della zona di scarico delle persone, lo specialista elicotterista guida il pilota sulla verticale della zona comunicando con continuità indicazioni sulla direzione, distanza e quota da tenere. Raggiunta la verticale lo specialista elicotterista guida sia il mantenimento della stessa che la discesa verso terra. Il soccorritore, in prossimità del terreno deve allargando e muovendole in verticale le braccia, segnalare se la discesa deve essere rallentata per la prossimità del terreno. Quando il soccorritore sul cesto ha raggiunto l'obiettivo e tocca terra, chiede l’autorizzazione alla discesa dal cesto sgancio, quindi attende via radio che il pilota, eventualmente tramite l'operatore, gli dia il via libera per lo sgancio e la discesa da cesto con il consenso "molla", ed avutolo scende confermando con la dicitura "libera". Con elicotteri muniti di altoparlante, gli ordini ed i consensi da bordo possono essere dati con questo sistema in caso di mal funzionamento delle radio. Completato lo sgancio a terra delle persone lo specialista elicotterista guida la salita in verticale fornendo al pilota le indicazioni necessarie Se si trasla con l'elicottero che ha ancora agganciato il sistema di sollevamento privo di persone, ad esempio per andarne a recuperare delle altre occorre controllare che lo stesso non urti contro il terreno o contro ostacoli. Occorre prestare attenzione a che le persone non saltino giù da cesto quando questo è vicino al terreno , in quanto il cambiamento di peso fà risalire l'elicottero ed il cesto, che, può colpire le persone appena scese Note Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta eseguendo le operazioni indicate. Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 31 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale Schema: TRASPORTO DI PERSONE AL GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO CON USO DI CESTI DI SALVATAGGIO PILOTA SPECIALISTA SOCCORRITORE controlli pre voli verif.peso centramento apert.gancio elettr.OFF apertura gancio autom.OFF prova radio interfono controlli pre volo controllo attrezzatura indossa imbragatura effettua ricognizione concorda impiego atterra consenso ingresso cesto sale in verticale si porta sulla verticale pone carico in tiro solleva 1 mt. solleva verticale inizia traslazione regola quota raggiunge verticale scari ecsnde verticale mantiene verticale rallenta discesa dà consenso indica numero persone dà consenso sollev. inizia sollevam. preparano secondo aggancio preparano gancio baricentrico prova radio interfono prova radio port. collegano funi di sollevamento e cesto ai due agganci e portano il comando del 2° aggancio in cabina concorda impiego fissa portellone aperto apre portiera guida alla verticale concorda impiego si posizione davanti al muso elicottero interno al cesto si svincola da terra segnala sollevamento guida salita verticale guida sulla verticale indica carico in tiro indica quota 1 mt. indica consenso defin. indica quota sicurezza indica quota e ostacoli dà consenso sollev. dà consenso defin. indica quota guida verticale indica quota cesto guida mantenim.verticale indica vicinanza indica toccata terra indica richiesta imbarco indica imbarco person indica cesto pien indica sollevam. indica sollevam indica cesto in tiro indica quota indica vicinanza tocca terra chiede imbarco persone in pericolo indica fine imbarco Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 32 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale DISCESA DAL GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO Premessa Questa manovra è da considerarsi d’emergenza e si usa nel caso non si possa atterrare con l'elicottero in zona d’operazione e non si disponga di verricello. Qualora vi sia la necessità di un tiro lungo a causa degli ostacoli, per evitare forti oscillazioni durante il trasporto, si deve prevedere che il personale agganciato alla fune statica con discensori tipo aubloccante partendo dalla verticale del baricentrico possono, una volta raggiunta la verticale dell'intervento calarsi sino al punto di soccorso. La fune necessaria alla calata deve essere tenuta dai soccorritori ripiegata alla francese collegata all’imbraco tramite anello corto di fettuccia o in una sacca tipo speleo appesa all'imbragatura e filata durante la discesa, con un nodo di fine corda al termine della stessa. Avvertenze In questa manovra diventa indispensabile avere una radio per garantire la comunicazione tra soccorritore e pilota in quanto l’operazione da fare può impegnare un tempo improponibele al mantenimento dell’Hovering, quindi il recupero deve essere effettuato con chiamata successiva. Altro motivo è dipendente dal fatto che il soccorritore deve effettuare delle manovre in modo autonomo comunicando direttamente con il pilota senza filtri intermedi. Questa manovra richiede una accurata programmazione della missione ed uno specifico addestramento di tutto il personale che vi partecipa. Se possibile è preferibile il trasporto del personale al gancio riservando la discesa con il personale già appeso alle funi solo nei casi di assoluta necessità. Tale manovra può implicare limitazioni nella velocità di traslazione. Devono essere applicati pesi in fondo alle corde per zavorrarle al fine che non si possano sollevare andando ad interferire con i rotori. Esecuzione Ancor prima della fase di discesa è necessario effettuare una ricognizione e l’hovering alla quota e sulla verticale operativa, per garantirsi della stabilità della macchina e la fattibilità dell’operazione, consentendo oltremodo di distinguere eventuali ostacoli, e quindi permetta ai soccorritori di vedere dall'alto lo scenario delle operazioni per rendersi conto delle migliori tecniche di intervento. Il 1° pilota ed i soccorritori devono a questo punto decidere velocemente le modalità di intervento, comunicandole se del caso alle squadre di terra. Se si è deciso di fare la manovra e se condivisa la decisione anche dall’equipaggio dell’aeromobile si atterra in zona idonea il più vicino possibile alla zona di operazioni. Lo specialista elicotterista ed i soccorritori devono predisporre un secondo punto di aggancio sulla struttura dell'elicottero Occorre collegare le brache o le corde sia al gancio baricentrico principale che al secondo aggancio lasciando eventualmente aperta la portiera laterale. Deve inoltre essere prevista la possibilità che dall’interno della cabina si possa recuperare il sistema di sollevamento (braca o corde) quando è scarico, la lunghezza del tiro massimo è decisa all'atto della ricognizione della zona di intervento in funzione degli ostacoli presenti. L’operatore da trasportare si posiziona davanti alla prua dell'elicottero a circa 2 metri, conferma il proprio aggancio ed il pilota dà il consenso al sollevamento. Lo specialista elicotterista, lo guida sulla verticale sino a che il sistema non è in tensione. Il pilota solleva il soccorritore di circa un metro sulla esatta verticale evitando pendolamenti. Una volta sollevato si attende il consenso del soccorritore prima di proseguire la manovra in maniera di essere sicuri che tutto funzioni e che sia corretto l'agganciamento con il sistema in tensione. Giunti in prossimità della zona delle operazioni, lo specialista elicotterista guida il pilota sulla verticale della zona comunicando con continuità indicazioni sulla direzione, distanza e quota da tenere. Raggiunta la verticale lo specialista elicotterista guida il mantenimento della stessa e relaziona la quota del soccorritore rispetto all’obiettivo da raggiungere. Il pilota comunica al soccorritore che può iniziare la discesa e il soccorritore risponde di aver ricevuto consenso ed inizia la discesa Quando il soccorritore ha raggiunto l'obiettivo comunica il “contatto e si fila 2 metri di corda, chiede consenso allo sgancio e avutone la risposta affermativa si sgancia confermando il corda "libera". Completato lo sgancio lo specialista elicotterista guida la salita in verticale fornendo al pilota le indicazioni necessarie Quando il soccorritore ha predisposto la possibilità del recupero chiama l’elicottero sulla verticale, raggiunta la quale radioguida l’elicottero fino a raggiungere il contatto della corda all’operatore. Il soccorritore conferma al pilota il contatto e radioguida un’ulteriore discesa di circa 4 metri per garantirsi un Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 33 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale lasco di corda sufficiente a compensare eventuali spostamenti dell’hovering. Il soccorritore costruita l’asola d’aggancio alla corda, chiede il consenso all’aggancio, avutone conferma si aggancia e lo comunica Lo specialista elicotterista radioguida per il rientro alla base. Schema: PILOTA Ricognizione concorda impiego consenso impiego atterra controlli pre volo prova radio interfono decolla 1 metro da terra decolla in verticale raggiunge verticale da consenso discesa mantiene verticale DISCESA DAL GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO SPECIALISTA SOCCORRITORE concorda impiego predisposizione.ancoragggio preparazione.funi calata controlli pre volo controllo attrezzatura prova radio interfono prova radio portatile guida mantenim.verticale consenso sollevamento conferma distanza controllo e da il consenso radioguida sulla zona operazioni guida mantenim.verticale inizio discesa e scende indica vicinanza a terra fila 2 metri di fune chiede consenso di sgancio da consenso di sgancio si sgancia segnala fune libera recupera corda in cabina segnala corda in cabina indica tempo randez-vous condivide randez-vous e inizia traslazione controlla contatto radio controlla contatto radio ritorna su obiettivo operazioni radioguida sulla verticale mantiene quota e verticale riposiziona corde prende contatto con le corde chiede aggancio da consenso aggancio si aggancia 1 metro da terra conferma distanza controllo e da il consenso inizia traslazione Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 34 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale RICERCA DI PERSONE DISPERSE CON ELICOTTERO Premessa L’elicottero, in questa tipologia di evento, diventa determinante per abbreviare i tempi sia per il trasporto di operatori sullo scenario di ricerca che per una perlustrazione dall’alto di vaste zone anche particolarmente impervie o su specchi d’acqua. Occorre come prima cosa individuare un'area di probabile presenza delle persone disperse, tale probabilità dipende da vari fattori quali: le condizioni atmosferiche, la velocità dell'elicottero, la quota di ricerca, il contrasto dell’abbigliamento delle persore relativo alle superfici di avvistamento, dal tipo e distribuzione della vegetazione, dall’impervietà dei luoghi. Avvertenze L'avvistamento è più semplice con il sole alle spalle dell’osservatore. Per limitare gli effetti negativi del sole, tutti gli osservatori dovrebbero essere equipaggiati con occhiali da sole. Utile inoltre l'uso di binocoli specialmente di tipo stabilizzato. Questa manovra richiede una accurata programmazione della missione ed uno specifico addestramento di tutto il personale che vi partecipa. E’ necessario che vi sia almeno un osservatore (eventualmente anche personale non VV.F).per ogni lato dell'elicottero, per consentire l'eventuale recupero dei dispersi. Materiale di sopravvivenza, di segnalazione, zaino sanitario. Eventuali rilevatori di segnali per ricerche su valanga Esecuzione Prima della ricerca è necessario richiedere quante più notizie possibili sulla zona di ricerca e sulle persone disperse. In particolare sono utili notizie di tipo meteo, sulla orografia, su come sono vestite le persone, sulla direzione seguita e sulla presunta posizione delle persone. Prima del volo il pilota e lo specialista elicotterista effettuano i controlli pre volo, del gancio e del verricello, effettuano la prova radio ed interfono. I soccorritori effettuano il controllo delle attrezzature e dei materiali di soccorso da impiegare. Il pilota in base alle condizioni ed alla orografia sceglie il tipo, la quota e la velocità di ricerca. Quanto più bassa è la quota di ricerca, tanto maggiori saranno le probabilità di scoprire una persona ma tuttavia si ridurrà la fascia esplorata e aumenterà la velocità relativa alla quale le persone attraversano il campo visivo degli osservatori, in questo caso è bene tenere una velocità non troppo elevata.Altri fattori come la turbolenza e la sicurezza del volo possono innalzare la quota di ricerca. Si riportano comunque alcune quote consigliate per ricerca in funzione del terreno: Altezza Ricerca < 500 ft naufrago in mare senza battellino o colorante 500 ft persone su terreno livellato con forte vegetazione 500-1000 ft persone su terreno impervio o livellato con poca o nesuna vegetazione 500-1000 ft naufrago su batellino senza colorante o segnalatori 1000-2000 ft naufrago con colorante 1000-3000 ft naufrago con mezzi di segnalazione o riflettore radar 1500-5000 ft per ricerca notturna > 5000 ft ricerche di apparati radio di emergenza L'avvistamento di un disperso deve essere comunicato al pilota con l'interfono o la radio fornendo l'indicazione "disperso a ore......" considerando lo spazio attorno all'elicottero suddiviso in dodici quadranti come un orologio di cui le ore 12 sono davanti al muso dell'elicottero , le ore sei in coda ecct. Esistono nove gruppi principali di schemi di ricerca che nel codice "Q" del SAR vengono definiti mediante un semplice numero che segue il codice QKP: 1 - ricerca a percorsi paralleli longitudinali 2 - ricerca ad espansione quadrata 3 - ricerca a percorsi paralleli trasversali 4 - rastrello progressivo della rotta 5 - ricerca di contorno 6 - ricerca coordinata aria - superficie 7 - ricerca notturna 8 - ricerca a settori 9 - ricerca elettronica I soccorritori e lo specialista elicotterista si dispongono ai finestrini laterali in posizione utile per un eventuale Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 35 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale avvistamento, tenendosi pronti per un eventuale recupero dei dispersi. Il pilota dovrà curare i contatti radio con gli Enti di soccorso e di coordinamento. RICERCA SU VALANGA Un tipo di ricerca che si stacca, entro certi limiti, da quelle sopra esposte è quella che viene attuata per la ricerca di persone disperse sotto valanga. Per queste ricerche ci si deve avvalere di apparati radio rilevatori e di riflettori che sono indossati dalle persone disperse i quali , nel caso del Recco 3 , lavorano ad una frequenza in trasmissione di 917 Mhz e in ricezione di 1834 Mhz. Prima della ricerca occorre imbarcare dei paletti, delle sonde colorate o degli sci per segnare la verticale dei punti di rilevamento dei segnali. Occorre inoltre provare, con l'elicottero in moto e gli apparati in funzione, che non vi siano interferenze o disturbi nei segnali. La persona che tiene il rilevatore si deve posizionare, opportunamente assicurato il più esterno possibile sull'elicottero, collegato con interfono al pilota e allo specialista elicotterista. Per poter effettuare una installazione di tipo fisso, ad esempio su un pattino , occorre uno specifico studio ed una approvazione degli enti preposti al controllo della aeronavigabilità degli elicotteri e loro parti. La larghezza delle passate dipende ovviamente dalla quota tenuta che normalmente varia da 5 a 30 mt. in funzione della qualità della neve. Viene fornito una tabella del cono di copertura che è di 30° : Quota diametro superfice 5m 2.60 m 5.30 mq 10 5.40 22.89 15 8.16 52.12 20 10.90 93.25 25 13.50 143.05 30 16.30 208.55 35 19 283.38 40 21.70 269.64 Si riesce mediamente a ricoprire in un minuto di ricerca una superfice di 3500 metri quadrati pari a circa metà di un campo sportivo. Note Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta eseguendo le operazioni indicate. Maggiori informazioni sulle tecniche di ricerca possono essere estrapolate dal Manuale del Soccorso Aereo della Aeronautica Militare. RICERCA DI PERSONE DISPERSE CON ELICOTTERO EVENTUALI PILOTA SPECIALISTA SOCCORRITORE OSSERVATORI notizie su zona di ricerca e persone da ricercare controlli pre volo controlli pre volo controllo attrezzature salgono a bordo predisposizioni controll gancio di recupero verifica peso centram. controlli verricello di segnalazione di sopravvivenza prova radio interfono prova radio interfono prova radio scelta tipo di ricerca scelta quota di ricerca scelta velocità di ricerca si dispongono ai finestrini laterali per la osservazione della zona di ricerca comunicazione radio ingresso zona di ricerca comunicazioni radio con squadre a terra guida delle squadre a terra calata in zone inpervie ricognizione calata recupero recupero eventuali al verricello dispersi o al gancio Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 36 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale TRASPORTO TRAMITE ELICOTTERO DELLE CORDE TELEFERICA Presentazione: Con l'elicottero si possono stendere una o più corde ed effettuare il trasferimento di uno o più soccorritori per l'allestimento e l'ancoraggio sui due lati dello scenario incidentale dove deve essere costruita la teleferica. Questa manovra si rende necessaria quando l’elicottero non può operare direttamente il salvataggio. Avvertenze: Questa manovra presenta caratteristiche di pericolosità per la presenza di corde in prossimità di parti rotanti dell’elicottero e deve pertanto essere eseguita da personale esperto e solo nel caso in cui non vi siano altre alternative. Per trasferire una corda da un punto ad un altro occorre disporre dela corda da poter filare con continuità e facilità, è inoltre necessario disporre almeno di quattro soccorritori, due per ogni punto di ancoraggio. Il capo della corda da trasportare, deve essere appesantito con un carico concentrato di almeno 20 chilogrammi per evitare che nel caso di sgancio la corda non possa salire verso il rotore principale o di coda. Va’ posta attenzione se vi è sbalzo di quota tra i due punti di ancoraggio in quanto la corda potrebbe in caso di spostamenti anche in verticale interessare le parti rotanti dell'elicottero. In questa manovra le comunicazioni radio efficienti garantiscono la sicurezza, perché nel caso che accidentalmente la corda si blocchi o la velocità con cui viene filata sia inferiore alla traslazione dell’elicottero e necessario bloccare o rientrare dalla traslazione per garantire che la braca sia sotto la verticale dell’aeromobile. Esecuzione: Prima della manovra è necessaria la ricognizione della zona di operazioni durante la quale viene effettuata la prova radio ed interfono. Vengono quindi lasciati due soccorritori nella zona di inizio teleferica, se non è possibile atterrare gli stessi vengono verricellati. I soccorritori devono essere in costante contatto radio con l'elicottero e devono avere con sé le corde da filare. Altri due soccorritori vengono lasciati, con le stesse modalità, nella zona di fine teleferica. Lo specialista elicotterista monta al gancio baricentrico o al verricello uno spezzone di fune dinamica da 11mm con al termine un peso di circa 20 kg., la lunghezza della fune, se montata al gancio baricentrico deve essere tale da poter, anche in presenza di ostacoli, essere raggiunta dai soccorritori a terra per agganciare o sganciare la corda da filare. Il capo della corda che è stato appesantito viene agganciato tramite uno spezzone di fune al gancio baricentrico (AB 206) o al verricello tenendolo al di sotto del pattino (AB 204/412) ed allo stesso i primi soccorritori agganciano la corda che non deve essere tenuta nè troppo tesa nè troppo lasca, ma filata con continuità. Giunti sulla verticale del secondo ancoraggio la corda può essere consegnata ai soccorritori presenti o filandola con il verricello o sganciandola dal baricentrico solo dopo che, avendo superato il soccorritore, lo stesso abbia potuto già recuperare la corda, ponendo inoltre attenzione a che il peso non danneggi persone o cose o che la corda si impigli. E' necessario un collegamento radio terra-bordo tra i soccorritori posti sui due lati della teleferica e operatore /pilota dell’elicottero. Tener sempre presente il pericolo di interferenza con il rotore di coda soprattutto con avverse condizioni meteo, fare attenzione ad eventuali impigli per differenza di velocità tra il filare la corda e la traslazione dell’elicottero Note Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta eseguendo le operazioni Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 37 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale indicate. Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 38 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale Schema: TRASPORTO TRAMITE ELICOTTERO DELLE CORDE TELEFERICA PILOTA SPECIALISTA SOCCORRITORE controlli pre volo controlli pre volo controllo attrezzature predisposizioni verifica peso effettua ricognizione controllo gancio prova radio interfono prova radio interfono prova radio controllano zone terminali della teleferica monta Braca con peso al gancio baricentrico guida zona aggancio segnala ostacoli verticale zona aggancio corda consenso aggancio corda dà consenso aggancio corda aggancia corda indica corda agganciata guida spostamento laterale sposta lateralmente libertà ostacoli fila corda segnala ostacoli guida verticale verticale zona sgancio segnala ostacoli scende verticale consenso sgancio Braca dà consenso sgancio sgancia Braca recupera corda Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 39 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale TRASPORTO DI MATERIALI CON USO DI GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO Presentazione L'installazione del gancio baricentrico consente, sia il trasporto di carichi non sistemabili nella cabina di carico che di operare in punti ove non sia possibile poggiare i pattini di atterraggio. Il gancio, è fissato alla struttura principale in prossimità del suo baricentro così da ridurre al minimo il rollio ed il beccheggio provocati dall'ondeggiamento del carico e problemi di centramento del peso. Avvertenze Questa manovra di trasporto di materiali al gancio richiede una accurata programmazione della missione. L'apertura del gancio può essere ottenuta sia elettricamente (pulsante sul ciclico) che manualmente attraverso un pedale posto al centro della pedaliera di comando del rotore di coda del primo pilota o con un comando posto sulla piantana (AB 206). Anche sul corpo del gancio vi è una levetta, normalmente di colore rosso, che ruotata consente la apertura meccanica del gancio, esistono inoltre sistemi automatici di sgancio che quando il carico tocca il terreno si aprono automaticamente, tali sistemi sono sensibili alla mancanza di peso e possono pertanto agire, in caso di turbolenza o manovre a G negativi anche in condizioni non volute e sono pertanto da evitare. La lunghezza delle funi da usare è in funzione degli ostacoli che si trovano attorno all'area di aggancio o di sgancio dei carichi, altro parametro da considerare è la forza del flusso del rotore verso terra per eventuali danni. Prima di iniziare il lavoro di trasporto al gancio occorre effettuare una ricognizione dell'area di aggancio, dell'area di sgancio e della zona di sorvolo, quindi provvedere a lasciare il personale addetto alll'aggancio ed allo sgancio nelle aeree prefissate; tale ricognizione serve ovviamente anche alla identificazione degli ostacoli e del vento presente. Il trasporto di carichi, che offrendo una elevata resistenza aerodinamica sono soggetti a ruotare, richiedono l'impiego di attacchi girevoli tra cavo di sospensione e il gancio; molti dei ganci baricentrici di elicotteri di tipo medio sono già essi stessi girevoli. Un segnalatore deve prendere posto in una posizione che gli consenta di vedere bene il carico e nel contempo di essere essere in vista del pilota sia per le operazioni di aggancio che di sgancio, ovviamente tali comandi possono essere dati anche via radio o da un operatore posto a bordo dell'elicottero. Ricordare al personale a terra di non toccare il carico o il gancio prima che lo stesso toccando terra non abbia scaricato l'elettricità statica, oppure impiegare guanti con caratteristiche isolanti. Il personale a terra deve controllare che i carichi siano centrati specie se leggeri e ingombranti, in casi dubbi occorre sollevare il carico di circa un metro controllandone il centraggio prima di dare l'assenso al trasporto. Durante il trasporto di carichi si deve cercare di evitare di sorvolare persone o centri abitati. Molti tipi di gancio, posti al termine dei cavi di sollevamento, sono del tipo di sicurezza che si aprono solo premendo un pulsante posto sul fianco dello stesso. Materiale necessario Funi di sollevamento del carico, radio rice-trasmittente. Esecuzione Il pilota deve effettuare prima del volo i controlli previsti dal Manuale di volo, verificando le aperture del gancio, deve inoltre effettuare un piano di carico per verificare il peso sollevabile. Lo specialista elicotterista deve effettuare i controlli pre volo verificando insieme al pilota i sistemi di apertura del gancio ed i materiali di sollevamento da impiegare. I soccorritori devono controllare insieme allo specialista elicotterista i materiali di sollevamento e le proprie attrezzature quali radio, imbragature ecct. Come già indicato nelle avvertenze, prima di operare, occorre effettuare una ricognizione delle zone di operazioni, in particolare della zona di aggancio del carico e della zona di scarico decidendo il posizionamento del personale e la lunghezza del tiro che condiziona la scelta dei materiali di sollevamento. Durante questa ricognizione è necessario effettuare una prova della radio portatile e dell'interfono di bordo, al termine occorre lasciare almeno un soccorritore nella zona di aggancio ed uno nella zona di sgancio dei carichi con mansioni di guida da terra e di operatori dei carichi. L'elicottero nel frattempo atterra in zona conveniente e lo specialista elicotterista aggancia al baricentrico la fune di sollevamento indicata dal pilota portandone la parte eccedente davanti al muso dell'elicottero in vista del pilota. Il pilota su indicazione dello specialista elicotterista o secondo pilota, che opera con porta socchiusa, solleva l'elicottero sulla verticale del gancio. Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 40 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale Lo specialista elicotterista guida il pilota sulla verticale del gancio e lo fà salire in verticale sino a che il gancio è sollevato da terra, comunica al pilota che il gancio è staccato da terra e continua a far salire l'elicottero sino a che il gancio non ha raggiunto una altezza che consenta, anche in traslazione, di superare gli ostacoli circostanti. Giunto a tale quota avverte il pilota che il gancio è libero. Il pilota entra in traslazione e dirige verso la zona di aggancio del carico. La importante funzione del soccorritore addetto all'aggancio è anche quella di verificare preventivamente il peso del carico e inoltre la forma ed il sistema di imbragatura dello stesso oltre che ovviamente segnalare al pilota la posizione di eventuali ostacoli nonchè le condizioni del vento e del carico durante le fasi di sollevamento e decollo.In tali fasi occorre evitare che il carico e l'imbragatura striscino contro il suolo per far si che non si impiglino nelle asperità del terreno o che si danneggino. Lo specialista elicotterista guida il pilota sulla verticale del carico da sollevare secondo il solito codice Avanti, Indietro, Destra e Sinistra seguito dalla distanza in metri . Quindi fà scendere in verticale sino a che il gancio tocca terra vicino al carico.Comunica al pilota gancio a terra.Il soccorritore comunica il peso del carico. Il pilota deve dare il consenso all'aggancio del carico. Il soccorritore, avuto il consenso all'aggancio, provvede allo stesso, comunicandolo per radio. Lo specialista elicotterista comunica carico agganciato e guida il pilota al sollevamento del carico in verticale. Nel caso fosse possibile l'atterraggio occorre porre il muso dell'elicottero davanti al carico da sollevare per consentirne l'agggancio e quindi salire in verticale seguendo le stesse procedure. Lo specialista elicotterista guida il sollevamento in verticale sino a che il carico non è in tiro con l'elicottero sulla verticale dello stesso comunicandolo al pilota. Il pilota si deve regolare, a questo punto il radar altimetro sulla esatta lunghezza delle imbragatura e del carico in maniera da avere un riferimento anche strumentale sulla quota, và infatti precisato che nel caso di guida da bordo dell'elicottero non è sempre agevole valutare dall'alto la quota residua tra carico e terreno. Continuando a salire in verticale si svincola il carico dal terreno, lo specialista elicotterista deve indicare la quota dello stesso rispetto al terreno, indicando in particolare quando il carico è ad una quota libera da ostacoli attorno. Quando lo specialista elicotterista comunica carico libero, il pilota pone dolcemente in traslazione l'elicottero mentre lo specialista elicotterista continua ad indicare la quota ed il comportamento del carico. Durante il volo il pilota deve evitare di effettuare brusche accelerazioni, decelerazioni o virate scoordinate per evitare di innescare oscillazioni, deve inoltre con l'uso dello specchio anticipare gli spostamenti del carico per smorzarne le oscillazioni. Giunti in prossimità della zona di sgancio lo specialista elicotterista guida il pilota sulla verticale indicando con continuità la direzione,la distanza e la quota relativa. Raggiunta la verticale lo specialista elicotterista o il soccorritore a terra guida la discesa, sempre indicando la quota del carico, segnalando quando lo stesso tocca terra. Il pilota dà il consenso allo sgancio ed il soccorritore lo esegue segnalando a sua volta che il cavo è libero. Lo sganciamento quindi può essere guidato in maniera analoga all'aggancio sia da personale a terra che a bordo e deve ovviamente essere il più dolce possibile per evitare danni, durante tale manovra, poichè il pilota non vede la zona di sgancio deve essere guidato al mantenimento dell'hovering esattamente come per l'utillizzo del verricello con in più precise indicazioni sull'altezza. Lo sganciamento del carico può avvenire con comando da bordo aprendo il gancio baricentrico dell'elicottero oppure aprendo manualmente il gancio posto al termine del cavo di sollevamento, che normalmente è un gancio di sicurezza apribile solo mediante pressione su di un apposito tasto. Se lo sgancio avviene sul gancio baricentrico anzichè sul gancio al termine del cavo e naturalmente con il carico già posato al suolo, è spesso necessario spostare leggermente l'elicottero in modo da evitare che l'anello e cavo possa danneggiare il carico o eventuali persone cadendo. Con l'apertura del gancio baricentrico e nel caso di materiali, lo sgancio avverrà elettricamente, se il sistema elettrico non funziona, ricorrere allo sgancio meccanico e come ultima risorsa si può far aprire dal personale di terra manualmente il gancio baricentrico, infatti lo stesso è dotato di un sistema di apertura manuale comandabile attraverso la rotazione di una linguetta rossa posta sullo stesso. Completato il primo viaggio, lo specialista elicotterista guida il pilota al sollevamento in verticale segnalando quando il cavo è staccato da terra e quando è libero da ostacoli. Il pilota può a quel punto porsi in traslazione. Durante il volo con la sola imbragatura di sollevamento, quindi dopo aver sganciato il carico alla estremità della stessa occorre prestare attenzione che l'imbragatura stessa non raggiunga il rotore di coda, è sufficiente lasciare un peso concentrato alla estremità dell'imbragatura per evitare ciò. E' compito dello specialista elicotterista controllare l'altezza del cavo rispetto alla fusoliera attraverso il portellone leggermente aperto. Nel caso siano necessari più trasporti si ripetono le fasi di carico e scarico già viste, inoltre in questo caso è molto utile che i carichi siano già predisposti con un proprio imbrago munito di un anello di sollevamento in maniera da Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 41 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale consentire di operare con il cavo di sollevamento sempre inserito al gancio baricentrico sganciando i carici alla estremità del cavo. Note Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta eseguendo le operazioni indicate. TRASPORTO MATERIALE AL GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO PILOTA OPERATORE SOCCORRITORE controlli pre volo predisposizioni verifica peso centram. effettua ricognizione prova radio interfono controlli pre volo controllo attrezzature controlla zona prova radio interfono prova radio viene lasciato un soccorritore in zona di aggancio carichi viene lasciato un soccorritore in zona sgancio carichi atterra zona idonea solleva in verticale entra in traslazione raggiunge verticale scende verticale dà consenso aggancio sale in verticale quota di sicurezza traslazione raggiunge verticale scende verticale dà consenso sgancio sale verticale aggancia fune sollevamento dà segnale cavo libero guida alla verticale zona di aggancio indica gancio a terra guida alla verticale indica peso carico indica gancio a terra aggancia carico indica carico agganciato indica quota carico libertà ostacoli indica quota carico libertà ostacoli guida verticale sgancio segnala quota indica carico terra guida verticale segnala quota indica carico terra segnala cavo libero indica quota gancio indica gancio libero sgancia carico segnala cavo libero indica quota gancio indica gancio libero traslazione Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 42 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale TRASPORTO DI ANIMALI NELLA CABINA DELL'ELICOTTERO Presentazione Durante operazioni di soccorso può essere necessario caricare a bordo degli animali, in particolare cani che servono di supporto per operazioni di ricerca ad esempio su frane o valanghe. Avvertenze Questa manovra di trasporto di animali in cabina, richiede una accurata programmazione della missione ed uno specifico addestramento di tutto il personale che vi partecipa. Le zone di operazione, sia di carico, che di scarico, che di calata che di recupero devono essere sgombre da persone estranee ed essere libere da detriti e da materiali che possono essere sollevati e proiettati con violenza dal flusso del rotore. Il materiale leggero non rimuovibile, dovrà essere convenientemente fissato. La persona che opera in assistenza a terra deve indossare casco e occhiali antidetriti fazzolettone. Tutti gli animali trasportati a bordo, devono essere legati in maniera che spostandosi non creino problemi interferendo con il personale di condotta o i comandi di volo oppure possano cadere fuori bordo. Materiale necessario Lo specialista elicotterista deve approntare, sfruttando i punti di ancoraggio interni, un cavo di ancoraggio al quale fissare gli animali che vengono introdotti a bordo. Nessun tipo di materiale deve essere lasciato cadere fuori bordoCordino di collegamento degli anelli di ancoraggio per formare una serie di agganci per gli animali. Personale necessario L'equipaggio di bordo e il personale di guida degli animali. Esecuzione Con l'elicottero poggiato a terra, il pilota indica il consenso allo specialista elicotterista dell'imbarco di persone ed animali precisando il numero massimo imbarcabile e le posizioni che devono mantenere. Lo specialista elicotterista scende dall'elicottero mantenendo il contatto radio con il pilota o rimanendo in vista dello stesso guida all'imbarco, dal lato anteriore dell'elicottero le persone , e gli animali devono essere tenuti saldamente legate dal conduttore. A bordo, lo specialista elicotterista fà prendere il posto assegnato alle persone ed agli animali, e controlla che le persone allaccino le cinture di sicurezza e che gli animali vengano assicurati al cordino di ancoraggio, senza poter interferire con il personale pilota o con i comandi di volo. Per quanto riguarda lo sbarco, una volta atterrati, lo specialista elicotterista chiede il consenso prima alla apertura della porta e quindi allo sbarco del personale e degli animali. Il pilota dà il consenso alla apertura della porta ed allo sbarco . Lo specialista elicotterista scende da bordo, ed agevola l'uscita del personale e degli animali crando che si allontanino anteriormente all'elicottero tenendosi bassi ed evitando di salire se il terreno è inclinato. Lo specialista elicotterista segnala al pilota il termine della discesa ed il consenso alla chiusura della porta e quindi risale a bordo. Gli animali possono essere calati o recuperati al verricello se dotati d’apposite brache ed accompagnati dalla loro guida. Note Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta eseguendo le operazioni indicate. Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 43 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale Schema: TRASPORTO DI ANIMALI NELLA CABINA ELICOTTERO PILOTA SPECIALISTA ACCOMPAGNATORE consenso apertura ancoraggio in cabina per gli animali chiede apertura porta guida atterraggio atterraggio segnala ostacoli chiede consenso imbarco consenso imbarco indica numero persone e animali segnala consenso imbarco aiuta ingresso conta persone a animali indica avvertenze consenso apertura atterra consenso sbarco consenso chiusura decolla chiede apertura porta apre porta guida atterraggio segnala ostacoli chiede consenso sbarco indica uscita agevola uscita indica direzione si avvicinano anteriormente tenendo legati gli animali salgono allacciano cintura e legano animali all'ancoraggio slaccia cintura scioglie ancoraggio si allontanano anteriormente tenendosi bassi evitano salite segnala termine discesa chiede consenso chiusura porta chiude porta Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 44 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale TRASPORTO DI MATERIALI IN CABINA DELL'ELICOTTERO Presentazione Il trasporto di materiali all'interno della cabina, è quasi sempre contemporaneo al trasporto di persone, in quanto tale materiale può servire agli stessi soccorritori. Può esserci la necessità di utilizzo dell'elicottero per il solo trasporto di materiali senza persone a bordo, a parte l'equipaggio minimo. Avvertenze Questa manovra richiede una accurata programmazione della missione ed uno specifico addestramento di tutto il personale che vi partecipa. La responsabilità del controllo del carico e centramento spetta al pilota responsabile del volo che si deve avvalere dello specialista elicotterista. Nessun tipo di materiale deve essere lasciato cadere fuori bordo. Quando le porte della cabina di carico sono lasciate APERTE oppure RIMOSSE, il carico e gli equipaggiamenti devono essere assicurati saldamente. Il carico deve essere solidamente ancorato per evitare che lo stesso spostandosi crei problemi, deve inoltre essere assicurato mediante un sistema che non ostacoli l'accessibilità al carico stesso in caso d’emergenza. Il numero dei punti di vincolo dovrà essere commisurato al peso dei carico moltiplicato per il fattore di carico prevista. Per il miglior centraggio dell'elicottero nel suo caricamento si darà la precedenza all'occupazione dello spazio corrispondente alla panchina da 5 posti (AB 412), stazione intermedia nel grafico di centraggio. Se le operazioni di carico superano il tempo di 8-10 min. è conveniente spegnere il motore anziché porre al minimo i giri. Il trasporto di materiale pericoloso per necessità connesse al soccorso, deve essere espressamente autorizzato dal pilota responsabile del volo. Il trasporto d’attrezzature con motore a scoppio deve essere effettuato con serbatoio vuoto. Il carburante deve essere trasportato con serbatoio metallico a tenuta stagna, ed il rifornimento può avvenire solo a terra. Il personale di supporto a terra deve indossare casco e occhiali antidetriti. Materiale necessario Fettucce a cricchetto per l'aggancio del carico.Reti di tenuta del materiale. Personale necessario A parte le operazioni di carico e scarico, è sufficiente l'equipaggio minimo di condotta del volo al fine di limitare il peso a bordo. Il personale soccorritore è utile nelle fasi di carico e scarico del materiale. Esecuzione Il pilota deve prima del volo effettare i previsti controlli ed un piano di carico e centramento. Lo specialista elicotterista ed gli operatori. oltre ai previsti controlli dell'aeromobile e delle attrezzature da impiegare, devono predisporre gli ancoraggi in cabina per il carico. Il pilota, deve effettuare una ricognizione delle zone di carico e di scarico del materiale effettuando una prova radio ed interfono con il personale che segue la manovra. Un primo operatore viene lasciato nella zona di carico ed un secondo nella zona di scarico muniti di radio portatile. L'elicottero atterra quindi nella zona di carico, dove l’operatore segnala la presenza di eventuale ostacoli ed indica il peso dei materiali da trasportare. Il pilota, dà il consenso allo specialista elicotterista di bordo all’apertura della porta ed all'imbarco del carico, segnalando i pesi e le posizioni in cui vanno sistemati. Lo specialista elicotterista scende dall'elicottero ed insieme all’operatore effettua il carico del materiale secondo le indicazioni avute dal pilota. Provvede inoltre a fissare il carico mediante cinghie munite di cricchetto agli ancoraggi interni rispettandone le resistenze. Controlla inoltre che se sono presenti persone che aiutano l'imbarco del materiale , le stesse si muovano solo nei settori consentiti vicino all'elicottero ben in vista al pilota. Completato il carico lo specialista elicotterista sale a bordo e avuto il consenso del pilota chiude la porta segnalando il pronto al decollo. Giunti sulla zona di scarico lo specialista elicotterista avuto il consenso del pilota apre la porta e segnala al pilota la presenza di eventuali ostacoli, tali indicazioni possono essere fornite anche dall’operatore lasciato a terra in precedenza. Con l'elicottero poggiato a terra, il pilota dà il consenso allo sbarco del materiale: l’operatore e lo specialista elicotterista provvedono allo sbarco del materiale ponendo attenzione alla presenza di eventuali persone di supporto a terra che devono operare solo nelle zone consentite Completato lo scarico il pilota dà il consenso alla chiusura della porta che avviene a cura dello specialista elicotterista. Se necessario si ritorna nella zona di carico per il trasporto di altro materiale, il materiale sbarcato viene spostato in posizione sicura per un successivo atterraggio dell'elicottero Note Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 45 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale eseguendo le operazioni indicate. Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 46 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale Schema: TRASPORTO DI MATERIALI IN CABINA DELL'ELICOTTERO PILOTA controlli pre volo predisposizioni verifica peso centram. effettua ricognizione prova radio interfono atterra zona di carico atterra zona di scarico ritorna zona di carico SPECIALISTA ELISOCCORRITORE 0 OPERATORE controlli pre volo controllo attrezzature predispongono ancoraggi in cabina prova radio interfono prova radio controllano zone di carico e scarico del materiale viene lasciato un operatore in zona di aggancio carichi viene lasciato un operatore in zona sgancio carichi guida all'atterraggio scende operatore. guida all'atterraggio scende operatore atterra zona carico dà consenso a carico indica la posizione del carico decolla quota di sicurezza atterra zona scarico dà consenso scarico guida all'atterraggio segnala ostacoli zona di carico indica peso carico iniziano il carico dei materiali in cabina fissano il carico in cabina indica carico agganciato scende libertà ostacoli guida zona scarico segnala ostacoli guida all'atterraggio zona di scarico iniziano lo scarico del materiali segnala cabina vuota libertà da ostacoli sposta materiali decolla ritorna eventualmente nella zona di carico Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 47 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale TRASPORTO DI FERITI CON ELICOTTERO N.B. DEVE ESSERE PREVENTIVAMENTE COMPETENTE PER TERRITORIO CONCORDATO CON LA C.O.118 Presentazione E' un volo nel quale occorre un trasporto rapido ed immediato e pertanto è necessario armonizzare : - personale sanitario, soccorritore e operatore di bordo oltre che il pilota, - equipaggiamento sanitario, - attrezzature, sangue, organi, farmaci, riserva di ossigeno applicando il calcolo per la determinazione della quantità necessaria - persone malate o infortunate, - volontari a terra, ambulanze, - centri ospedalieri dotati di possibilità di atterraggio e/o punti di rendez vous Gli (elisoccorritori) SAF 2° “B” preparati ad eseguire le manovre di supporto alla vita e al trauma (corso sanitario), in questa tipologia di missione operano direttamente per le competenze proprie e con le attrezzature sanitarie in dotazione, dando piena collaborazione al personale medico, auspicabilmente presente a bordo o mantenendosi in continua comunicazione. Avvertenze La manovra di trasporto di feriti, coinvolgendo personale anche estraneo al Corpo Nazionale richiede una accurata programmazione della missione ed uno specifico addestramento di tutto il personale che vi partecipa. L'attività è regolata dal Regolamento Interministeriale relativo al trasporto urgente di ammalati gravi e dalla stipula di Convenzioni con le Regioni Le problematiche relative al trasporto sono le stesse, per quello che riguarda l'imbarco e lo sbarco delle persone, già viste per il trasporto di persone in cabina Materiale necessario Barella, attrezzature sanitarie Dotazione sanitaria avanzata per l’attuazione di protocolli operativi ( A.L.S. advanced Life Support ) Personale necessario L’equipaggio minimo, per l'attività diurna in operazioni HEMS deve essere integrato da 1 infermiere professionale ed un medico anestesista, salvo diverse disposizioni autorizzative delle singole regioni ( Linee guida contenute nel D.P.R. 17 maggio 96 applicative della Legge “ De Lorenzo “ 17.03.92 ) E' di fondamentale importanza, quando la missione è programmabile, la presenza a bordo dell'elicottero del personale sanitario come sopra indicata. Durante il soccorso tecnico urgente ed in modo particolare durante le calamità, quando non è possibile garantire la presenza del personale sanitario, è necessario avere personale preparato con specifici corsi sanitari, che mantenendosi in collegamento col medico, che deciderà se e come trasportare il ferito,possano attuare le manovre che gli vengono richiete, sempre , ovviamente se riferite alla loro preparazione sanitaria posseduta. Ancoraggi La barella di tipo pieghevole, che normalmente è stivata nel bagagliaio è ancorata al pavimento dell'elicottero mediante attacchi a presa rapida di tipo aeronautico per gli elicotteri di tipo medio, mentre sull'AB 206 la barella deve essere bloccata posteriormente, negli attacchi previsti sullo schienale posteriore e dal montante verticale delle portiere sinistre che è di tipo apribile. Prima della missione devono essere preparati in particolare i punti d’ancoraggio della barella, il materiale sanitario e l'equipaggiamento personale. Esecuzione Il trasporto di un ferito si può rendere necessario a causa di un incidente, ed allora viene definito come trasporto primario o da una struttura ospedaliera non attrezzata ad un'altra ed in questo caso viene definito secondario. La filosofia del soccorso sanitario di tipo primario, si è nel tempo modificata, non è infatti il ferito che deve essere nel minor tempo possibile trasportato al più vicino ospedale, ma la struttura sanitaria che a bordo dell'elicottero raggiunge il ferito e ne stabilizza le condizioni prima del trasporto all'ospedale. Da questo ne deriva l’importanza di avere, a bordo dell'elicottero, personale preparato con corsi sanitari di base BLS. SVT (SAF 2° “B”) con le attrezzature sanitarie necessarie . L’interazione tra equipe sanitaria ed equipe tecnica ( SAF ) determina la capacità operativa del sistema di soccorso. Il trasporto di tipo secondario, essendo da ospedale a ospedale non crea problemi relativi alla presenza del medico in quanto, secondo quanto previsto dalla Legge Sanitaria Nazionale la responsabilità del ferito durante il Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 48 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale trasporto, ricade sulla struttura sanitara che lo rilascia sino a che non è giunto in una nuova struttura. Pertanto, è l'ospedale di partenza che deve assicurare la presenza di un medico a bordo. L'elicottero VVF deve assolvere a molteplici tipologie di interventi e pertanto non può prevedere una installazione sanitaria di tipo fisso. Sono da tempo impiegate barelle che possono essere rapidamente bloccate sul pavimento anche se non sono di tipo verricellabile purchè compatibili con i dispositivi di mmobilizzazione totale o parziale dell’infortunato. Tali attrezzature possono essere ripiegate ed alloggiate nel bagagliaio dell'elicottero. Tutte le attrezzature sanitarie sono inoltre alloggiabili in un rack facilmente installabile e bloccabile a bordo. Queste attrezzature devono essere di tipo portatile e quindi non necessitano di alimentazione dall'elicottero. Il personale SAF 2B deve disporre presso i Nuclei dove presta servizio della dotazione sanitaria di Base per la messa in atto dei protocolli operativi BLSD e SVT. Note Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta eseguendo le operazioni indicate. Tutti gli elicotteri hanno comunque a bordo una cassetta di pronto soccorso di tipo omologato. L’elicottero AB 412 può essere dotato di kit interno sanitario con bombola erogatrice di ossigeno posta nel compartimento posteriore sinistro e di alimentazione elettrica della attrezzature sanitarie. Schema: TRASPORTO DI FERITI CON L'ELICOTTERO PILOTA SPECIALISTA ELISOCCORRITORE o MEDICO controlli pre volo predisposizioni verifica peso centram. prova radio interfono controlli pre volo controllo attrezzature sanitarie consenso apertura atterraggio consenso imbarco indica numero persone controllo barella prova radio interfono prova interfono prova radio medica chiede apertura porta guida atterraggio segnala ostacoli chiede consenso imbarco segnala consenso imbarco si avvicinano anteriormente con ferito su barella aiuta ingresso ferito e barella indica avvertenze fissa barella al pavimento sistema attrezzature sanitarie a bordo dà consenso utilizzo ossigeno volo di trasferimento chiede apertura porta consenso apertura apre porta guida atterraggio atterra segnala ostacoli chiede consenso sbarco consenso sbarco aiuta uscita barella agevola uscita indica direzione consenso chiusura decolla allaccia cintura cuffia antirumore corpetto salvag. chiede consenso utilizzo ossigeno slaccia cintura si allontanano anteriormente tenendosi bassi evitano salite segnala termine sbarco chiede consenso chiusura porta chiude porta Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 49 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale indichiamo adesso alcune precisazioni di carattere sanitario : Può essere definito VITTIMA : soggetto da soccorrere nel periodo di tempo che viene gestito da una squadra di soccorso che interviene con procedure operative tecniche e/o sanitarie di base Può essere definito PAZIENTE : soggetto da soccorrere o vittima che viene sottoposta a trattamento specifici a cura di un’equipe sanitaria avanzata. Da ricordare sempre che: IL COORDINAMENTO DEI SOCCORSI DI NATURA SANITARIA SPETTA ALLE CENTRALI OPERATIVE DEL 118 COMPETENTE PER TERRITORIO. IL TRASPORTO DI VITTIME O PAZIENTI SIA IN CASO DI INTERVENTI PRIMARI CHE SECONDARI DEVE ESSERE EFFETTUATO IN COLLABORAZIONE E SOTTO LA RESPONSABILITA’ DELLA CENTR.OPERATIVA 118. L’ADEGUATA INTERFACCIA TRA IL VETTORE E LA STRUTTURA DI PARTENZA E DI DESTINAZIONE E’ LA CENTRALE OPERTAIVA DEL 118 CHE CONOSCENDO LA DISPONIBILITà DELLE RISORSE E’ IN GRADO DI FAR INTEREGIRE IL SISTEMA SANITARIO OSPEDALIERO E L’INTERO APPARATO DI SOCCORSO. Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 50 Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale Commissione Tecnica Nazionale SAF Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C. Pagina 51