...

manovre SAF 2B - Primapartenza

by user

on
Category: Documents
39

views

Report

Comments

Transcript

manovre SAF 2B - Primapartenza
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
MANOVRE SAF 2 “B”
TRASPORTO PERSONE, A BORDO DELL'ELICOTTERO .......................................................................................... 3
CALATA DALL'ELICOTTERO CON USO DI VERRICELLO ...................................................................................... 5
RECUPERO DALL'ELICOTTERO CON USO DI VERRICELLO ................................................................................. 7
RECUPERO DI BARELLE COL VERRICELLO DELL'ELICOTTERO ........................................................................ 9
VINCOLO E SVINCOLO AD UN PUNTO DI SOSTA A SEGUITO DI CALATA O RECUPERO
DALL’ELICOTTERO...................................................................................................................................................... 14
ELIMBARCO ED ELISBARCO IN HOVERING CON SPEZZONE DI SICUREZZA ................................................ 21
TRASPORTO DI PERSONE CON USO DI GANCIO BARICENTRICO DELL’ELICOTTERO ................................ 24
DISCESA SU CORDA DALLA CABINA DELL’ELICOTTERO ................................................................................. 28
TRASPORTO DI PERSONE AL GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO CON USO DI CESTI DI
SALVATAGGIO.............................................................................................................................................................. 30
DISCESA DAL GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO ............................................................................. 33
RICERCA DI PERSONE DISPERSE CON ELICOTTERO........................................................................................... 35
TRASPORTO TRAMITE ELICOTTERO DELLE CORDE TELEFERICA .................................................................. 37
TRASPORTO DI MATERIALI CON USO DI GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO ............................ 40
TRASPORTO DI ANIMALI NELLA CABINA DELL'ELICOTTERO ......................................................................... 43
TRASPORTO DI MATERIALI IN CABINA DELL'ELICOTTERO ............................................................................. 45
TRASPORTO DI FERITI CON ELICOTTERO.............................................................................................................. 48
Avvertenze Generali
L’operatore VV.F. SAF 2° “B” (elisoccorritore), deve durante le fasi iniziali, effettuare
sempre il controllo della propria attrezzatura, indossare l'imbragatura completa, effettuare la prova
della radio portatile con vox, predisponendosi sul canale di lavoro, e dell'interfono, quindi
concordare le operazioni da eseguire in seguito, anche nella pianificazione del volo.
Le zone di operazione, sia di carico che di scarico, che di calata e di recupero devono essere
sgombre da persone estranee ed essere libere da detriti e da materiali che possono essere sollevati e
proiettati con violenza dal flusso del rotore. Il materiale leggero non rimuovibile, dovrà essere
convenientemente fissato. La persona che opera in assistenza a terra deve indossare casco e occhiali
antidetriti e Radio portatile possibilmente con vox
Ancoraggi: Gancio del verricello, anello cielo cabina per il verricellista. Punti d’ancoraggio
sul pavimento. e paratie degli elicotteri di tipo medio (AB 204-205-412), sono presenti alcuni ganci
inclinabili che hanno una resistenza di:
•- 567 Kg in senso ortogonale
•- 227 Kg in senso longitudinale
Il pavimento degli stessi elicotteri e dei relativi vani bagagliai ha una resistenza a pesi di 488
Kg per metro quadrato
Il carico massimo su ognuno dei quattro anelli attacco barbettoni, al cielo di alcuni AB 412 è
di 250 lbs (113 Kg)
Tutte le asole o gli anelli, sia di corda che metallici, che vengono utilizzati come parte
terminale di un sistema di aggancio su un ancoraggio, devono essere di dimensione tale che
ruotando di 180° su se stessi, non vadano a premere sull'aletta di chiusura di ganci, moschettoni,
ecct, svincolandosi dalla tenuta. Non devono, al contrario, essere di misura talmente ridotta da
rimanere strettamente vincolati aggancio anche in fase di rilascio.
L'utilizzo di barelle o materassini per l'uso strettamente connesso all'elicottero prevede i
seguenti materiali già a disposizione del Nuclei Elicotteri VVF :
Barella verricellabile di tipo :
- Paraguard, in uso anche presso il SAR degli Stati Uniti
- Barella a rete sia per recupero in acqua ( con i bordi galleggianti) che di nuovo tipo.
- Materassini a depressione del tipo Tellewa in uso in Svizzera ed Austria.
Le barelle di altro tipo sono difficilmente verricellabili e se la necessità ne impone l'uso
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 1
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
occorre dotarle di un vento laterale anti rotazione.
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 2
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
TRASPORTO PERSONE, A BORDO DELL'ELICOTTERO
Premessa
Il trasporto di persone a bordo, nel caso che l'elicottero possa poggiare a terra con entrambi i pattini non crea
grossi problemi. Si analizzano comunque anche casi più complicati
Avvertenze
Avvicinamento all'elicottero: (vedi gestione dell’area d’operazioni). Le persone, possono avvicinarsi o scendere
dall'elicottero solo dopo aver ricevuto l'ordine dal personale di bordo, sempre dalla parte anteriore dell'elicottero in
modo da essere ben in vista e di stare lonatni dal rotore di coda
Tutte le persone a bordo devono rimanere seduti con le cinture di sicurezza allacciate e seguire puntualmente le
disposizioni degli specialisti di bordo, tranne che nelle fasi di operazioni di soccorso che necessitano di libertà di
movimento. Le persone a bordo, non facenti parte dell'equipaggio, devono indossare cuffie antirumore e corpetto
salvagente nel caso di sorvolo di specchi acquei.
Sbarco dall'elicottero, durante lo sbarco di materiali occorre fare attenzione che gli stessi non vadano ad urtare il
rotore, le persone che scendono su un terreno inclinato non devono mai salire verso l'alto per non arrivare ad interferire
con il rotore, ma allontanarsi in orizzontale dal lato anteriore dell'elicottero ben in vista del pilota.
Esecuzione
Il pilota deve eseguire una accurata ricognizione delle zone di imbarco e di sbarco delle persone, deve effettuare
inoltre i controlli pre atterraggio previsti dal Manuale di volo nonchè le prove radio ed interfono.
In atterraggio nella zona di imbarco, lo specialista elicotterista chiede il consenso alla apertuta della porta, ed
avutolo dal pilota controlla la eventuale presenza di ostacoli in particolare nei settori non in vista la pilota.
Guida all'atterraggio il pilota per quanto riguarda le asperità del terreno su cui poggiare i pattini, ed una volta a
terra chiede il consenso all'imbarco dei passeggeri.
Il pilota dà il consenso all'imbarco dei passeggeri precisandone il numero e la posizione in cui devono sedere.
Lo specialista elicotterista scende e guida l'avvicinamento dei passeggeri all'elicottero dal lato in vista al pilota,
rimanendo in contatto radio o di visuale con il pilota stesso, inoltre agevola l'imbarco dei passeggeri, li fà sedere nei
posti assegnati controllando che allaccino le cinture di sicurezza e indossino la cuffia antirumore. Illustra quindi la
presenza di uscite di emergenza o sgancio porte nonchè l'uso di eventuali attrezzature di sicurezza presenti, segnala
quindi al pilota il termine dell'imbarco e controlla la chiusura delle porte.
In fase di atterraggio per lo sbarco il pilota effettua i controlli pre-atterraggio previsti dal Manuale di volo e dà
allo specialista elicotterista il consenso alla apertura della porta.
Lo specialista elicotterista controlla in fase di atterraggio la separazione dagli ostacoli presenti segnalandola al
pilota.
Tipi di sbarco.La scelta del tipo di sbarco dipende da diversi fattori, i principali sono :
- conformazione del terreno,
- tempo atmosferico,
- turbolenza dell'aria.
Tale scelta deve essere concordata tra pilota e soccorritori o trasportati i quali prima di scendere devono sempre
attendere l'ordine del pilota o dello specialista elicotterista.
In qualsiasi tipo di sbarco il primo a scendere è colui che è salito per ultimo ed è il più esperto.
1) Sbarco con due pattini in appoggio, è lo sbarco più semplice e più sicuro, i trasportati dopo aver ricevuto
l'ordine, scendono uno alla volta e si dispongono lontani dall'elicottero quanto basta per non interferire nella manovra di
decollo, ma sempre verso la parte anteriore del velivolo o comunque in vista del pilota, si abbasseranno e staranno in
quella posizione fino a decollo avvenuto, accosciati con un ginocchio a terra e rivolti verso il pilota.
2)Sbarco con un solo pattino in appoggio o a mezzo metro da terra, può essere effettuato solo in condizioni di
tempo e di vento favorevoli, si scenderà ovviamente dalla parte del pattino in appoggio evitando di saltare o spostarsi
bruscamente.
Occorre sempre attendere l' ok del pilota e allontanarsi come sopra specificato.Nell'allontanarsi non bisogna mai
salire se il terreno è inclinato ma mantenersi in piano per non interferire con il rotore. Lo spostamento dei componenti la
squadra verso l'uscita deve essere fatto gradualmente in modo da non interferire sulla stabilità del velivolo. E'
fondamentale che tutti questi movimenti siano eseguiti velocemente, ma con tranquillità e lucidità. Bisogna evitare
tassativamente di saltare da bordo o dal pattino in quanto tali movimenti comprometterebbero la stabilità dell'elicottero.
3) Sbarco con svincolo, (vedi scheda manovra apposita) riservato solo a soccorritori esperti da effettuare in posti
particolarmente impervi.
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 3
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
Note
Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale
della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta
eseguendo le operazioni indicate.
Schema:
PILOTA
consenso apertura
atterraggio
consenso imbarco
indica numero persone
consenso apertura
atterra
consenso sbarco
consenso chiusura
decolla
TRASPORTO DI PERSONE A BORDO DELL'ELICOTTERO
SPECIALISTA
PASSEGGERI
chiede apertura porta
guida atterraggio
segnala ostacoli
chiede consenso imbarco
segnala consenso imbarco
si avvicinano anteriormente
aiuta ingresso
sale
conta persone
allaccia cintura
indica avvertenze
cuffia antirumore corpetto salvag
SBARCO CON DUE PATTINI IN APPOGGIO
chiede apertura porta
apre porta
guida atterraggio
segnala ostacoli
chiede consenso sbarco
indica uscita
slaccia cintura
agevola uscita
toglie cuffia
indica direzione
si allontanano anteriormente
tenendosi bassi evitano salite
segnala termine discesa chiede consenso chiusura porta
chiude porta
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 4
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
CALATA DALL'ELICOTTERO CON USO DI VERRICELLO
Presentazione:
Tale tipo di manovra si attua normalmente con elicotteri di tipo medio che siano dotati di verricello.
Questa scelta operativa si attua nel caso che l'elicottero non possa atterrare vicino al punto ove necessita
l’intervento.
Avvertenze
Occorre tener presente che il verricello può essere impiegato solo con l'elicottero fermo in volo stazionario, non
essendo consentite traslazioni con cavo esteso.
E' possibile in caso d’emergenza tranciare il cavo del verricello esteso a mezzo di un comando elettrico che
agisce su una piccola capsula esplosiva; a bordo dell'elicottero viene inoltre tenuto, in prossimità dell'operatore un
tranciacavi meccanico.
L'operatore deve far si che le oscillazioni del carico siano contenute in particolare per impedire che il cavo si
rovini strisciando sul pattino di atterraggio, ancor più delicata è tale manovra se l'elicottero monta pattini da neve o
galleggianti di emergenza. Nel caso di oscillazioni di ampiezza molto elevata si può arrivare a far superare al cavo la
lunghezza del pattino. In tale circostanza non rimane che poggiare il carico a terra scendendo con l'elicottero,
svincolando il cavo da tale posizione.
Calando un soccorritore in special modo con tempo piovigginoso o con temporali in atto si può verificare che
questo faccia da conduttore nel momento in cui tocca il terreno,in special modo se è a contatto con il gancio o il cavo;
per ovviare a ciò si può appendere al gancio piccolo del verricello un cavetto metallico di circa 2 mt. che toccherà terra
prima del soccorritore.
Il gancio del verricello è normalmente dotato di un cuscinetto che ne consente la rotazione, se il soccorritore si
tiene con le mani alla corona che è posta a protezione attorno al gancio, tale inavvertenza blocca di fatto tale
cuscinetto che serve ad assorbire le rotazioni, innescando così una pericolosa torsione del cavo. Il soccorritore può
limitare in parte la rotazione allargando le braccia e le gambe aumentando la resistenza aerodinamica, mantenendo
sempre movimenti simmetrici. Va inoltre precisato che anche il primo pilota ha la possibilità di manovrare il
verricello, anzi il suo comando ha sempre la priorità su quello dell'operatore verricellista.
Esecuzione:
Ricevuto il gancio del verricello dallo specialista elicotterista, il soccorritore vi si aggancia con l’asola dello
spezzone e quindi si sgancia dall’ancoraggio posto sul pavimento dove era vincolato tramite longe di sicura.
Lo specialista elicotterista recupera il cavo per mantenere in tensione il soccorritore agganciato al verricello,
che seduto sul pavimento con i piedi sul pattino, ruota su se stesso portandosi fuori bordo, si lascerà calare prestando
attenzione al superamento del pattino che esegue faccia verso la cabina spingendosi in fuori con le gambe e quindi
appoggiando le mani senza saltare .
Durante la calata gli altri soccorritori posti a bordo dell’elicottero, devono stare fermi al loro posto fino a
quando sul cavo graverà il peso dell’operatore calato.
Il soccorritore giunto a terra, lascerà che il cavo scenda ancora un po’ e poi, avuto il consenso, si sgancerà
velocemente, ponendo attenzione che il cavo o il gancio del verricello non si impigli o incastri nel terreno o nella
vegetazione; via radio o con la mano segnalerà allo specialista elicotterista l'autorizzazione al recupero del gancio.
E’ possibile calare anche due persone per volta, mantenendole alla stessa altezza con le gambe intrecciate per
evitare che si urtino durante l’oscillazione, possono agganciarsi tramite una bretella a (V rovescio) Λ.al gancio del
verricello
Note:
Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale
della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta
eseguendo le operazioni indicate.
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 5
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
schema:
CALATA DALL'ELICOTTERO CON USO DI VERRICELLO
PILOTA
controlli pre-volo
prova radio e interfono
verifica momento laterale
ricognizione
attiva verricello
dà consenso
raggiunge verticale
fissa la quota
regola radar altimetro
mantiene verticale
dà consenso calata
mantiene verticale
consenso stacco
OPERATORE
controlli pre-volo
prova radio e interfono
indossa imbracatura
aggancia imbracatura
chiede attivazione
chiede apertura porta
apre portellone
estrae verricello AB204
guida sulla verticale
indica la quota
aggancia soccorritore
guida manten. verticale
chiede inizio calata
inizia calata
guida manten. verticale
indica posiz. soccorritore
rallenta la calata
indica posiz. soccorritore
indica toccata terra
segnala consenso stacco
recupera cavo
guida manten. verticale
mantiene verticale
inizia traslazione
segnala rientro cavo
chiede chiusura porta
dà consenso
chiude portellone
segnala chiusura
SOCCORRITORE
controllo attrezzatura
prova radio portatile
indossa imbracatura
concorda operazioni
si aggancia
siede sul pavimento
piedi sul pattino
supera il pattino
segn. vicinanza terra
tocca terra
chiede stacco
si stacca
si autoassicura
si allontana
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 6
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
RECUPERO DALL'ELICOTTERO CON USO DI VERRICELLO
Presentazione:
E' la manovra normalmente usata per recuperare persone o materiali da luoghi ove non è possibile l'atterraggio
dell'elicottero.
Avvertenze:
In alcune situazioni di carico, con l'elicottero AB 204 può rendersi necessario che una o più persone debbano
posizionarsi sul lato opposto al verricello per consentire il recupero di una o più persone. (verificare il diagramma di
centramento). E' possibile in caso di emergenza tranciare il cavo del verricello esteso a mezzo di un comando elettrico
che agisce su una piccola capsula esplosiva; a bordo dell'elicottero viene inoltre tenuto, in prossimità dell'operatore un
tranciacavi meccanico.
L'operatore deve far si che le oscillazioni del carico siano contenute in particolare per impedire che il cavo si
rovini strisciando sul pattino di atterraggio, ancor più delicata è tale manovra se l'elicottero monta pattini da neve o
galleggianti di emergenza. Nel caso di oscillazioni di ampiezza molto elevata si può arrivare a far superare al cavo la
lunghezza del pattino. In tale circostanza non rimane che poggiare il carico a terra scendendo con l'elicottero,
svincolando il cavo da tale posizione.
Il gancio del verricello è normalmente dotato di un cuscinetto che ne consente la rotazione, se il soccorritore si
tiene con le mani alla corona che è posta a protezione attorno al gancio, blocca di fatto tale cuscinetto innescando così
una pericolosa torsione del cavo. Il soccorritore può limitare in parte la rotazione allargando le braccia e le gambe
aumentando la resistenza aerodinamica, l'importante è che i movimenti siano sempre simmetrici.
Va’ inoltre precisato che anche il primo pilota ha la possibilità di manovrare il verricello, anzi il suo comando
ha sempre la priorità su quello dell'operatore verricellista.
Esecuzione:
I soccorritori completate le operazioni di preparazione del ferito segnalano via radio la richiesta di rientro
dell'elicottero sulla propria verticale.
Il soccorritore prima e durante l'avvicinamento
dell'elicottero deve segnalare via radio la presenza di eventuali
ostacoli quali fili ,ecc. e per segnalare la direzione del vento.
Il verricellista avuta conferma dal pilota della
attivazione chiede il consenso alla calata del gancio ed
avutolo inizia tale calata continuando la guida al
mantenimento della verticale per il pilota ed indicando
l'altezza del gancio rispetto al terreno.
Il soccorritore o i soccorritori raccolgono il gancio da
terra. Lo specialista elicotterista chiede conferma al pilota
sul numero di persone da sollevare.
Il pilota dà il consenso all'aggancio eventualmente
tramite il verricellista.
Il soccorritore si aggancia e dà il consenso al sollevamento,
il pilota dà anch'esso il consenso al sollevamento ed il
verricellista solleva di circa un metro. Questo primo
sollevamento può avvenire da parte del pilota sollevando
l'elicottero o da parte del verricellista sollevando il gancio,
con un verricello di tipo elettrico che produce uno strappo
iniziale conviene che sia il pilota a sollevare mentre con un
verricello di tipo idraulico, molto più modulabile, conviene
che sia il verricellista a sollevare.
Il soccorritore, sollevato di un metro controlla la
sicurezza degli agganci e dà il consenso al sollevamento,
anche il pilota conferma il consenso definitivo al
sollevamento.
Il verricellista può a questo punto sollevare con
continuità e velocità, dando indicazioni al pilota per il mantenimento della verticale, segnalando inoltre la posizione
del soccorritore.
Il soccorritore giunto in prossimità del pattino alza le braccia, il verricellista rallenta la velocità sino a che il
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 7
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
soccorritore tocca con le mani il pattino eliminando eventuali rotazioni.
Il verricellista continua il sollevamento del
soccorritore facendogli superare il pattino e prestando
attenzione che nulla si impigli nello stesso.
Superato il pattino il soccorritore si siede sul
pavimento e quindi entra in cabina aiutato dal
verricellista che indica al pilota la presenza a bordo
del soccorritore. Ai fini della sicurezza il soccorritore
si autoassicura all’ancoraggio dinamico sul pavimento
prima di sganciarsi dal verricello.
Il soccorritore si sgancia dal verricello e prende
posto su un sedile dove si allaccia la cinghia di
sicurezza .Se vi fossero da recuperare più persone si
ripete la manovra. Il recupero di persone non
gravemente ferite o pericolanti viene effettuato
agganciandole con apposite brache (o triangoli di
evacuazione), sempre accompagnandole e ricordandosi
di incrociare le proprie gambe con quelle del ferito.
Note:
Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale
della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta
eseguendo le operazioni indicate.
RECUPERO DALL’ELICOTTERO CON USO DI VERRICELLO
PILOTA
OPERATORE
SOCCORRITORE
verifica bilanciamento
aggancia imbracatura
chiama via radio
chiede apertura porta
segnala il pronto
dà consenso
apre portellone
segnala ostacoli
guida alla verticale
segnala vento
raggiunge verticale
estrae verricello AB204
segnala posiz. verricello
chiede attivazione
attiva verricello
guida quota distanze
regola quota posizione
chiede consenso calata
dà consenso
mantiene verticale
dà consenso aggancio
dà consenso sollev.
dà consenso definitivo
mantiene verticale
dà consenso
inizia traslazione
si allontana
inizia calata gancio
guida manten. verticale
indica altezza gancio
fa toccare gancio a terra
avverte gancio terra
indica consenso
Inizia sollevamento
solleva un metro
avverte quota 1mt.
prosegue sollevamento
Guida manten. verticale
indica quota gancio
rallenta recupero
indica posizione
recupera soccorritore
aiuta ingresso cabina
indica soccorr.a bordo
retrae verricello
chiede chiusura porta
chiude portellone
avverte chiusura
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
prende gancio
si aggancia
dà consenso sollevamento
dà consenso finale
alza le braccia
tocca il pattino
supera pattino sale in cabina
si sgancia
prende posto
si allaccia
Pagina 8
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
RECUPERO DI BARELLE COL VERRICELLO DELL'ELICOTTERO
Presentazione:
Si utilizza questa manovra per effettuare il recupero di persone ferite da luoghi nei quali non è possibile
l’atterraggio dell'elicottero.
Avvertenze:
Il soccorritore che sale, deve porre la barella con la testa del ferito nella stessa posizione nella quale si deve
trovare sul pattino per l'ingresso in cabina.
Non deve essere mai recuperata o calata una barella con il solo ferito o ,ancora peggio, la sola barella vuota in
posizione aperta, inoltre una volta che il carico è stato sollevato dal terreno e controllato occorre che il verricellista
sollevi lo stesso con continuità ed alla massima velocità possibile sino a portare il soccorritore a poggiare le mani sul
pattino. Si è osservato, infatti, che la rotazione si innesca solo con il carico fermo o che sale adagio, mentre una alta
velocità di salita ha un effetto stabilizzante della stessa.
L'innesco di rotazioni sul carico essendo dovuto a fenomeni aerodinamici dipende ovviamente dalla forma del
carico stesso, ed in particolare alla sezione trasversale al flusso del rotore che presenta. Occorre pertanto scegliere
barelle o carichi che abbiano una sezione sul piano orizzontale più limitata possibile. In alcuni casi , ad esempio se il
ferito è già stato sistemato su una barella di tipo diverso da quelle citate nei materiali , si rende necessario vincolare
lateralmente a terra tale carico con un vento antirotazione. Valgono tutte le avvertenze già elencate per le calate di
persone con uso di verricello. Fare attenzione nell’uso di materassini a depressione a non strusciarli su spigoli e parti
taglienti che ne possono provocare la rottura.
Esecuzione:
Prima del recupero si erano ovviamente calati i soccorritori, e le attrezzature sanitarie con barella, è sempre
valida l'accortezza di evitare di caricarsi sulle spalle dei carichi che potrebbero sbilanciare i soccorritori agganciandoli
alla imbracatura tenendoli all'altezza delle ginocchia.
Non è conveniente scaricare materiali soli per evitare perdite di tempo e che gli stessi creino problemi quando
investiti dal flusso del rotore ,a meno che non si tratti di materiali pesanti.
I soccorritori completate le operazioni di preparazione del ferito segnalano via radio la richiesta di rientro
dell'elicottero sulla verticale, l'operatore al verricello che ha la propria imbracatura collegata all'anello cielo cabina,
deve, con l'interfono, chiedere al pilota conferma della predisposizione del comando verricello e il permesso all'apertura
del portellone.
Il soccorritore si deve predisporre per il recupero con la barella posta dinanzi e con la testa del ferito alla propria
sinistra per l'AB 412 e con la testa a destra per il AB 204.
Ciò gli consente una volta giunto sotto il pattino di disporsi con la barella tra sé e l'elicottero, quindi spingendo
con le braccia prima e quindi con i piedi di scavalcare il pattino e giunto con i piedi sul pattino di aiutare l'ingresso della
barella che avverrà ruotandola a partire dalla parte posta verso la coda.
Potrà essere necessario sollevare leggermente la barella dal lato della coda per fargli scavalcare il sedile a panca
da cinque posti dell'elicottero.
Normalmente prima si recupera un soccorritore, quindi la barella con il ferito assieme ad un altro soccorritore,
va’ posta attenzione alla lunghezza degli agganci della barella e del soccorritore al fine di avere la barella all'altezza
della vita del soccorritore in piedi, ciò consente la migliore libertà di movimenti allo stesso con gli arti inferiori e
superiori, ciò si ottiene regolando la longe di aggancio tramite il ventrale sulla imbracatura.
Il verricellista avuta conferma dal pilota della attivazione chiede il consenso alla calata del gancio ed avutolo
inizia tale calata continuando la guida al mantenimento della verticale per il pilota ed indicando l'altezza del gancio
rispetto al terreno. Fa quindi toccare a terra il gancio ed avverte il pilota.
Il soccorritore raccoglie il gancio da terra.
Il pilota dà il consenso all'aggancio eventualmente tramite il verricellista.
Il soccorritore aggancia prima la barella e quindi se stesso, poi da il consenso al sollevamento, il pilota dà
anch'esso il consenso al sollevamento ed il verricellista solleva di circa un metro.
Questo primo sollevamento può avvenire da parte del pilota sollevando l'elicottero o da parte del verricellista
sollevando il gancio, con un verricello di tipo elettrico che produce uno strappo iniziale conviene che sia il pilota a
sollevare mentre con un verricello di tipo idraulico, molto più modulabile, conviene che sia il verricellista a sollevare. Il
soccorritore, sollevato di un metro controlla la sicurezza degli agganci e dà il consenso al sollevamento, anche il pilota
conferma il consenso definitivo al sollevamento.
Il verricellista a questo punto solleva con continuità e velocità, segnalando inoltre la posizione del soccorritore,
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 9
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
lo stesso, giunto in prossimità del pattino, alza le braccia, il verricellista rallenta la velocità sino a che il soccorritore
tocca con le mani il pattino eliminando eventuali rotazioni.
Il verricellista continua il sollevamento del soccorritore e della barella facendogli superare il pattino e prestando
attenzione che nulla si impigli nello stesso.
Superato il pattino il soccorritore guida la barella sul pavimento e quindi in cabina aiutato dal verricellista carica
a bordo la barella e successivamente indica al pilota la presenza in cabina del soccorritore e della barella stessa . In
questa fase è possibile predisporre sul pavimento dell'elicottero un ancoraggio costituito dalla congiunzione di più anelli
del pavimento o della paratia che consenta al soccorritore di autoassicurarsi senza costituire intralcio allo scorrimento
della barella sul pavimento . Il soccorritore non si deve sganciare dal verricello senza essere diversamente assicurato,
prima di raggiungere il centro longitudinale dell’elicottero.
Con il soccorritore in posizione sicura lo stesso si sgancia dal verricello e prende posto su un sedile dove si
allaccia la cinghia di sicurezza o si aggancia all’ancoraggio del pavimento .
VENTO ANTIROTAZIONE ( vedi anche premessa alle manovre ):
Collega un lato della barella tenuto da un soccorritore ed un operatore a terra .Il soccorritore che tiene la barella
ha in mano il cavo antirotazione che termina con una piccola asola che egli può facilmente lasciare in caso di necessità
allargando il palmo della mano. Il cavo può essere munito anche di un filo tarato ad circa 80 kg per la rottura in caso di
eccessiva tensione.
Al sollevamento della barella l'elicottero si deve spostare lateralmente per consentire al cavo un tiro ortogonale
alla barella che consenta di evitare la rotazione, cosa che non avviene con il cavo in verticale.
All’altra estremità della fune ( lato operatore a terra) vi deve essere un peso di qualche chilo che eviti nel caso
venga liberata la fune dal basso che questa raggiunga parti in rotazione dell’aeromobile
Il vento antirotazione, lasciato cadere a terra, sarà recuperato al termine delle operazioni o dal personale di terra
o dall’ultimo soccorritore prima di essere recuperato al verricello.
L'uso del vento antirotazione e quindi di barelle difficilmente verricellabili deve essere effettuato solo nel caso
non vi siano altre possibilità di recupero.
Note:
Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale
della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta
eseguendo le operazioni indicate.
RECUPERO DI BARELLE COL VERRICELLO DELL’ELICOTTERO
PILOTA
verifica bilanciamento
dà consenso
raggiunge verticale
attiva verricello
regola quota posizione
dà consenso
mantiene verticale
dà consenso aggancio
dà consenso sollev.
dà consenso definitivo
mantiene verticale
dà consenso
OPERATORE
SOCCORRITORE
aggancia imbracacatura
chiama via radio
chiede apertura porta
segnala il pronto
apre portellone
predispone barella
guida alla verticale
estrae verricello AB204 segnala posiz.verr.
chiede attivazione
guida quota distanza
chiede consenso calata
inizia calata gancio guida manten. verticale
indica altezza gancio
fa’ toccare gancio a terra
prende gancio
avverte gancio terra
stacca autoass.
indica consenso
aggancia barella aggancia se stesso
inizia sollevamento
dà consenso
solleva un metro
avverte quota 1 mt.
dà consenso finale
prosegue sollevamento guida manten. verticale
indica quota barella
rallenta recupero
alza le braccia
indica posizione
tocca il pattino
recupera adagio
punta piedi sul
pattino e scavalca con barella
aiuta ingresso barella
ruota la barella
ruotandola
introduce in cabina
barella in cabina
chiede consenso chiusura
chiude portellone
si sgancia
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 10
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
avverte chiusura
si allontana
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
prende posto
si allaccia
Pagina 11
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 12
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 13
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
VINCOLO E SVINCOLO AD UN PUNTO DI SOSTA A SEGUITO DI CALATA
O RECUPERO DALL’ELICOTTERO
Presentazione:
Questa tecnica permette di mantenere un collegamento che assicuri la manovra durante l’operazione di aggancio
e sgancio dal verricello in zona con pericolo di caduta o anche in posizione sospesa evitando il vincolo dell’elicottero ad
un punto fisso.
Avvertenze:
Durante questa manovra è consigliato il contatto radio. La necessità della manovra deriva dal fatto che
l’elicottero non deve mai essere vincolato al terreno, neanche tramite la longe di sicura del soccorritore, pertanto lo
stesso si vincola o svincola dalla parete tramite un sistema modulabile e non bloccato.
In questa manovra è necessario che lo “spezzone di vincolo” di corda, non abbia mai nodi di fine corda sul capo
libero e che la lunghezza sia adeguata (circa 5/6 mt), per garantire di svincolarsi avendo una lunghezza sufficiente senza
mai avere un lasco di corda. Per garantirsi tale dimensione, se del caso tagliare parte della corda in eccesso.
L’operatore allo svincolo deve sempre essere munito di utensile atto al taglio della corda nel caso di emergenza.
Esecuzione:
Il sistema di seguito esplicitato si ottiene con un anello di corda del diametro di 10,5/11 mm. terminante da un
lato con un nodo a otto ad asola e dall’altro con un mezzo barcaiolo montato su un moschettone
Manovra di vincolo:
il primo operatore calato dall’elicottero in zona dove è soggetto a caduta dovrà trovare o costruire un’ancoraggio
sul quale collegare lo “spezzone di vincolo”; tale spezzone chiuso ad anello, come descritto,sarà in grado di garantire la
sicurezza dell’operatore che, passando un moschettone collegato all’imbraco dentro l’anello di vincolo, potrà sganciarsi
dal verricello o dalle corde del gancio baricentrico o da quelle di discesa, tenendo sempre in tensione il mezzo
barcaiolo. Tale spezzone deve essere predisposto prima di iniziare la calata, ripiegandolo alla francese, preso con
un’anello di fettuccia e collegato lateralmente all’imbraco in posizione protetta da eventuali agganci.
Il vincolo reversibile costruito come sopra descritto sarà solamente un vincolo momentaneo e sarà sostituito
con uno fisso appena possibile.
Ai successivi operatori che avranno necessità di essere calati in zona operativa basterà agganciarsi allo
spezzone, controllato tramite mezzo barcaiolo dall’operatore già sul posto, (vincolo o svincolo assistito) con un
moschettone posto nell’asola dell’imbraco.
Manovra di svincolo:
Cessate le necessità operative, che hanno richiesto la presenza degli (elisoccorritori) nello scenario incidentale
descritto e dovendo quindi evacuare la zona sempre a mezzo elicottero, si effettueranno le manovre attuando la
manovra di svincolo assistito, quando vi sono più operatori e si attua lo svincolo autonomo quando rimane un solo
operatore da imbarcare.
Questi sistemi permettono di mantenere in sicurezza le manovre trasferendo il peso dall’ancoraggio
all’elicottero senza creare un vincolo fisso all’aeromobile.
Manovra di svincolo assistito:
Per questa manovra è necessario avere uno spezzone di lunghezza sufficiente per accompagnare lo svincolo
considerando anche la lunghezza di un eventuale pendolo. Lo spezzone sarà gestito da un’operatore in autosicura
esterno allo svincolo, che ne controllerà anche la lunghezza rimasta, verificando che non vi siano possibilità di
agganci.
L’operatore svincolato deve controllare lo spezzone lasco, lasciato dall’operatore che ha assistito lo svincolo e
recuperarlo e riporlo in modo ordinato e sicuro, al fine di garantire che lo spezzone non possa interessare parti mobile
dell’elicottero. Gli operatori passeranno uno per volta dalla propria autosicura allo spezzone di svincolo trattenuto
tramite il mezzobarcaiolo gestito dall’operatore che salirà per ultimo.
Manovra di svincolo autonomo:
Questa manovra si attua applicando all’incontrario la manovra di vincolo.
L’ultimo operatore si dovrà svincolare autonomamente dal luogo, ciò avverrà agganciando lo spezzone ad un
ancoraggio e collegandolo al proprio imbraco tramite nodo mezzobarcaiolo. L’operatore sullo svincolo si aggancia al
verricello o alle funi del baricentrico e quindi lascia lo spezzone di corda controllando che si sfili dal nodo
mezzobarcaiolo sganciandosi dallo svincolo si fa recuperare dall’aeromobile.
N.B. l’eventualità, se pur remota, che il nodo mezzo barcaiolo possa bloccarsi, mettendo in pericolo l’elicottero
vincolato, tramite il soccorritore, al terreno, è il motivo del perché l’operatore, deve avere sempre la possibilità di
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 14
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
controllarlo.
Manovra di svincolo con barella
Nel caso si debba svincolare sia il soccorritore che la barella si agganceranno prima le sospendite della barella e
quindi il soccorritore, in modo che il soccorritore possa decidere il momento del proprio sgancio senza dipendere dallo
sgancio della barella. In questo caso è preferibile usare la manovra di svincolo assistito, perché presenta meno rischi.
Note:
Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale
della stessa
schema:
VINCOLO E SVINCOLO DA UN PUNTO DI SOSTA
PILOTA
OPERATORE
SOCCORRITORE
VINCOLO
mantiene la verticale
cala il soccorritore
da consenso
cala il verricello
fino e renderlo lasco
comunica gancio libero
comunica recupero cavo
recupera cavo
predispone spezzone di vincolo
si cala
aggancia lo svincolo
chiede consenso sgancio
si sgancia dal verricello
comunica gancio libero
assicura permanente
SVINCOLO
da consenso aggancio
mantiene la verticale
segnala consenso
segnala aggancio
recupera verricello
segnala posizione
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
passa su spezzone di svincolo
chiede consenso aggancio
si aggancia al verricello
lascia spezzone di svincolo
Pagina 15
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2°
“B” TecnicheDA
di derivazione
SVINCOLO
TERRA Speleo-Alpino
ASSISTITOFluviale
GANCIO
VERRICELLO
ANCORAGGIO
A TERRA
PRIMA DELL’AGGANCIO
AL VERRICELLO
IL NODO MEZZO BARCAIOLO
DEVE ESSERE SBLOCCATO
SPEZZONE DI CORDA
PER LO SVINCOLO DI
LUNGHEZZA LIMITATA
E LIBERO
IMBRACO OPERATORE
VESTIZIONE LIVELLO 2B
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 16
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 17
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso
SAF
2°
“B” TERRA
Tecniche di
derivazione Speleo-Alpino Fluviale
SVINCOLO DA
AUTONOMO
GANCIO
VERRICELLO
ANCORAGGIO
A TERRA
IL COLLEGAMENTO A TERRA
SI PUO FARE ANCHE INFILATO
DIRETTAMENTE NEI PUNTI DI
ATTACCO.
PRIMA DELL’AGGANCIO
AL VERRICELLO
IL NODO MEZZO BARCAIOLO
DEVE ESSERE SBLOCCATO
SPEZZONE DI CORDA
PER LO SVINCOLO DI
LUNGHEZZA LIMITATA
E LIBERO
IMBRACO OPERATORE
VESTIZIONE LIVELLO 2B
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 18
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 19
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
Vincolo assistito in arrivo alla sosta
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 20
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
ELIMBARCO ED ELISBARCO IN HOVERING CON SPEZZONE DI
SICUREZZA
Presentazione: E’ una manovra che permette di sbarcare ed imbarcare velocemente da un elicottero un congruo
numero di persone munite di imbraco in zone operative impervie, in condizione di sicurezza, qualora non vi siano le
condizioni per poggiare entrambi i pattini a terra evitando il rischio accidentale di una caduta, nella eventualità che
prima che abbiano raggiunto il terreno, una emergenza costringa il pilota, senza alcun preavviso, ad effettuare uno
spostamento improvviso.
Ancoraggi: Prima della calata devono essere preparati i punti d’ancoraggio (vedi schema).
Avvertenze: L’operatore che opera sul secondo ancoraggio (di modulazione) deve essere munito di attrezzo di
taglio della corda da usare solo nel caso di emergenza comandata del capo equipaggio.
Esecuzione: Predisporre sul pianale dell’elicottero un vincolo di assicurazione principale vedi schema allegato.
Sull’elicottero si costruiscono due ancoraggi uno principale ed uno secondario, dove viene vincolato uno
spezzone di corda che andrà a formare un anello chiuso, collegato all’ancoraggio principale con nodo a otto con asola e
all’ancoraggio secondario viene collegato con un assicuratore/discensore che permette la variazione e il blocco
dell’ampiezza dell’anello.
Il soccorritore ci aggancia all’anello tramite un moschettone e (possibilmente) una carrucola collegati alla sua
imbracatura, in modo che l’operatore all’interno del velivolo semplicemente mollando o recuperando la corda tramite
l’assicuratore/discensore permette di garantire la sicurezza della manovre durante l’imbarco e lo sbarco.
Gli operatori in fase di sbarco non devono compiere azioni brusche come salti dalla cabina o dal pattino. Per scendere
dal pattino potrà inginocchiarsi o sedersi sullo stesso tenendosi agli ancoraggi.
Una volta toccato terra, in posizione sicura, il soccorritore potrà sganciarsi dall’anello. Tale manovra potrà essere
anche compiuta al contrario durante la fase di imbarco in hovering ad una altezza che consenta all’operatore a terra di
aiutarsi con le mani agganciate al pattino prima e al bordo della cabina facendosi recuperare dall’operatore a bordo
dell’aeromobile.
Note: Per questa manovra vengono forniti due schemi di flusso (uno per l’imbarco ed uno per lo sbarco) che
forniscono indicazioni sequenziali sullo svolgimento della stessa.
PILOTA
hovering
consenso apertura
consenso sbarco
consenso chiusura
PILOTA
hovering
consenso apertura
consenso imbarco
ELISBARCO CON SPEZZONE
SPECIALISTA
ELISOCCORRITORE
predispongono ancoraggio in cabina
predispongono anello di discesa
controlla spezzone
chiede apertura porta
segnala ostacoli
chiede consenso sbarco
aggancia carrucola moschettone
all’anello di discesa sgancia autosicura
indica uscita
esce su pattino scende a terra
indica a terra
sgancia moschettone
recupera spezzone chiede chiusura porta
chiude porta
ELIMBARCO CON SPEZZONE
SPECIALISTA
ELISOCCORRITORE
predispongono ancoraggio in cabina
predispongono anello di discesa
controlla spezzone
chiede apertura porta
segnala ostacoli
cala anello con carrucola e moschettone agganciati
chiede consenso imbarco
aggancia moschettone
all’imbraco
indica aggancio
sale sul pattino sale in cabina
indica in cabina
aggancia autosicura sgancia moschettone
recupera spezzone
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 21
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
ALLESTIMENTO PIANALE ELICOTTERO PER LE OPERAZIONI
Ancoraggio principale
su almeno tre punti, per
lo sbarco con elicottero
senza verricello, in
corda doppia o singola.
P
I
L
O
T
I
Spazio dei sedili
amovibili
Lo spezzone
per lo sbarco
in sicurezza,
generalmente
non deve avere
una lunghezza
tale da
oltrepassare il
motore del
verricello.
Per operazioni
più lunghe,
alla carrucola
deve rimanere
applicato un
peso.
Ancoraggio secondario su
almeno tre punti alti delle
cinture di sicurezza, per lo
sbarco e l’imbarco
dell’operatore/i su e da punti
precari, tramite attrezzo
assicuratore discensore, con
elicottero senza verricello.
Carrucola con moschettone
per aggancio operatore.
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 22
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 23
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
TRASPORTO DI PERSONE CON USO DI GANCIO BARICENTRICO
DELL’ELICOTTERO
Presentazione:
Tale metodologia di intervento è stata già da tempo autorizzata dal Ministero dei Trasporti - Civilavia,
recentemente ripresa con la Ministeriale n. 799/3250 del 09.03.2001) , viene impiegata solamente con elicotteri di tipo
medio AB412. Vi sono, per la verità, motivazioni che possono indurre ad usare tale tecnica ad esempio per un
soccorso in parete nel caso in cui la lunghezza del cavo del verricello non consenta di arrivare a raggiungere le
persone isolate.
Materiali Necessari: Fune tonda inguainata (braghe) di Ø 11mm, funi semi statiche ( 10,5-11 mm.).
Avvertenze:
Tale tipo di trasporto deve essere effettuato solo nel caso che non vi siano altre possibilità di operare con pari
resa, essendo una manovra che presenta indubbi rischi. E' essenziale prima di tale trasporto preparare l'elicottero in
modo da creare un secondo aggancio, aggiuntivo al gancio baricentrico, per fornire ulteriore sicurezza ai trasportati.
Occorre pertanto prevedere due agganci per il carico, il primo è ovviamente il gancio baricentrico stesso che
verrà usato con la sola apertura manuale di emergenza ed un secondo aggancio che deve essere previsto tra il sistema di
sollevamento del carico ed un punto della struttura dell'elicottero capace di sopportarne il peso.
Tale ulteriore aggancio inoltre deve essere comandabile da bordo dallo specialista elicotterista in caso di
emergenza; si può utilizzare ,con buona resa, un collegamento che abbia un moschettone del tipo a perno sfilabile,
comandato da un cordino sganciabile anche sotto carico. In caso di indisponibilità di tale tipo di moschettone , analoga
resa è ottenibile con un’asola di bloccaggio il cui terminale sia a portata dell’operatore di bordo. L’eventuale sgancio di
emergenza avverrà solo su comando “ TAGLIA, TAGLIA,TAGLIA “ del primo pilota che sgancerà il baricentrico
attraverso il comando di emergenza , e dallo specialista elicotterista che sgancerà manualmente il secondo punto di
aggancio.
Il punto del secondo aggancio verrà realizzato sul pianale, per il tipo di elicottero AB 412, all’altezza della
panchetta a cinque posti lato sinistro fronte marcia ( come indicato nel disegno del pianale).
Negli interventi in parete, quando l'elicottero si avvicina ad ostacoli, sia il pilota che il soccorritore devono
controllare che la fune non venga a contatto con la roccia per prevenire i seguenti pericoli :
- caduta di materiale come sassi o ghiaia sulle persone che si trovano sotto,
- danneggiamento della corda,
- entrata della corda nelle fessure della roccia.
Esecuzione:
I soccorritori devono controllare l'attrezzatura che verrà
impiegata nell'operazione. Occorre effettuare un’accurata
ricognizione della zona di intervento stabilendo le modalità delle
susseguenti azioni, ed effettuare una prova della radio portatile con
vox e dell'impianto interfonico. Si può quindi atterrare in luogo
idoneo, il più vicino possibile alla zona d’operazioni.
Lo specialista elicotterista ed i soccorritori, devono
predisporre un secondo punto d’aggancio sulla struttura
dell'elicottero in posizione facilmente raggiungibile dallo specialista
elicotterista, con un sistema di sgancio che funzioni anche sotto
carico, ad esempio moschettone a perno sfilabile (taglio della corda).
Occorre collegare il sistema di sollevamento sia al gancio
baricentrico che a questo secondo aggancio lasciando eventualmente
aperta ma bloccata la portiera laterale (AB 412). Deve inoltre essere
prevista la possibilità che dall’interno della cabina lo specialista
elicotterista possa recuperare il sistema di sollevamento, anche
utilizzando il collegamento del secondo aggancio.
Il sistema di sollevamento è normalmente costituito o da una corda di tipo dinamico (eventualmente anche semi
statico) del diametro di 10.5 - 11 mm. o da una fune tonda inguainata, come già visto la lunghezza del tiro viene decisa
all'atto della ricognizione della zona di intervento in funzione degli ostacoli presenti.
La corda baricentrica munita di nodo ad otto con doppia asola (nodo coniglio) dovrà essere agganciata al gancio
baricentrico e sarà munita, nella parte dove dovranno agganciarsi i soccorritori, di un nodo ad otto con asola per ciascun
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 24
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
capo. A tali capi verranno agganciati il/i soccorritori, l’infortunato,la barella o altro particolare materiale di soccorso.
Per questo tipo di manovra possono inoltre essere utilizzate le braghe in dotazione ai nuclei elicotteri previste in misura
standard di 5 e 13 mt. Collegabili fino a raggiungere la lunghezza desiderata.
Il personale da trasportare viene posizionato davanti al muso dell'elicottero dopo aver provveduto all'aggancio
del sistema di sollevamento ai due attacchi. I soccorritori confermano l'aggancio ed il pilota dà il consenso al
sollevamento degli stessi. Lo specialista elicotterista, che lo ha mantenuto sulla verticale, lo guida sino a che la fune non
è in tiro segnalando la posizione dell'aggancio.
Il pilota solleva i soccorritori di circa un metro solo se è sulla esatta verticale per evitare pendolamenti.
Una volta sollevate le persone a circa un metro di altezza, occorre attendere il consenso dei soccorritori prima di
proseguire la manovra in maniera di essere sicuri che tutto funzioni e che sia corretto l'agganciamento con la fune in
tensione. Ciò vale per ogni aggancio o sollevamento da terra di personale, se non vi è il richiesto contatto radio il
segnale di conferma al sollevamento è quello previsto nella tabella segnali riportata nel presente manuale.
Eventuali rotazioni possono essere contrastate dalle persone appese al gancio aprendo le braccia e le gambe,
mentre normalmente, se vi sono due persone al gancio le stesse assumono una posizione a gambe incrociate come già
indicato per il sollevamento con il verricello per impedire di sbattere tra di loro.
Giunti in prossimità della zona di scarico delle persone, lo specialista elicotterista guida il pilota sulla verticale
della zona comunicando con continuità indicazioni sulla direzione, distanza e quota da tenere.
Raggiunta la verticale lo specialista elicotterista guida sia il mantenimento della stessa che la discesa verso terra.
Il soccorritore, in prossimità del terreno deve allargando e muovendo in verticale le braccia segnalare se la discesa deve
essere rallentata per la prossimità del terreno
Quando il soccorritore ha raggiunto l'obiettivo e tocca terra, chiede la autorizzazione allo sgancio, quindi attende
via radio che il pilota, eventualmente tramite l'operatore, gli dia il via libera per lo sgancio della fune con il consenso
"molla", ed avutolo si sgancia confermando con la dicitura "libera".
Prima di lasciare del personale in un posto impervio occorre aver valutato in fase di ricognizione insieme a
questi tutte le fasi successive del soccorso presupponendo anche una impossibilità di comunicazione.
Con elicotteri muniti di altoparlante gli ordini ed i consensi da bordo possono essere dati con questo sistema in
caso di mal funzionamento delle radio.
Completato lo sgancio a terra delle persone, lo specialista elicotterista guida la salita in verticale fornendo al
pilota le indicazioni necessarie
Se si trasla con l'elicottero che ha ancora agganciato il sistema di sollevamento privo di persone, ad esempio per
andarne a recuperare delle altre occorre lasciare un peso al fondo del cavo per evitare che la fune si sollevi verso l'alto
interessando le parti rotanti.
Limitazioni per l’addestramento: Si deve operare con il soccorritore appeso ad una altezza che consenta di
posarlo senza danni, su terreno livellato e privo di ostacoli, con traslazione a bassa velocità
E’ conveniente inserire nel primo tratto verso il gancio baricentrico una fune di sollevamento munita
d’anello calibrato sulle dimensioni del gancio in dotazione al Nucleo elicotteri.
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 25
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
TRASPORTO DI PERSONE AL GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO
PILOTA
controlli pre volo
verif.peso centramento
apert.gancio elettr.OFF
apert.gancio autom.OFF
prova radio interfon
ricognizione
concorda impiego
consenso aggancio
consenso sollevam.
sale in verticale
si porta sulla verticale
pone la fune in tiro
solleva 1 mt.
solleva verticale
inizia traslazione
raggiunge verticale
sgancio
scende verticale
rallenta discesa
dà consenso
SPECIALISTA
controlli pre volo
ELISOCCORRITORE
controllo attrezzatura
indossa imbragatura
preparano secondo aggancio
preparano gancio baricentrico
prova radio interfono
prova radio portatile
collegano funi di sollevamento
ai due agganci e portano il
comando del 2° aggancio in cabina
concorda impiego
concorda impiego
toglie- blocca portiera
si posiziona davanti
fissa portellone aperto
al muso elicottero
guida alla verticale
si svincola da parete
segnala quota
si aggancia alla fune
segnala sollevamento
segnala sollevamento
guida sulla verticale
indica fune in tiro
indica quota 1 mt.
indica consenso definitivo
indica quota sicurezza
indica quota e ostacoli
indica quota
guida verticale
indica quota soccorr.
indica toccata terra
indica richiesta sgancio
indica sgancio
segnala gancio libero
sale verticale
inizia traslazione
dà consenso sollevamento
dà consenso definitivo
indica vicinanza
tocca terra chiede sgancio
si sgancia
si assicura
indica quota gancio
indica quota sicurezza
indica quota e ostacoli
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 26
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 27
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
DISCESA SU CORDA DALLA CABINA DELL’ELICOTTERO
Presentazione:
L’uso della corda per la discesa degli operatori dall’elicottero é ristretto a casi particolari in cui non vi sia, o non
sia operativo il verricello, oppure debbano scendere contemporaneamente più persone.
Avvertenze:
E’ necessario abbinare un sistema di sicurezza intrinseca, (discensore aotobloccante) o cordino di sicura al
discensore (GiGi). Vedi schema relativo alla discesa nei manuali SAF precedenti.
Per le discese occorre prevedere una o più porte aperte o rimosse a secondo del tipo di elicottero. Vi possono
pertanto essere limitazioni nella traslazione e bilanciamento dell'elicottero
Devono sempre essere previsti pesi in fondo alle corde di calata in modo che le stesse non si possano sollevare
andando ad interferire con i rotori.
Esecuzione:
I soccorritori devono controllare l'attrezzatura che verrà impiegata nell'operazione e preparare l'ancoraggio
interno alla cabina da cui effettuare la discesa. Il soccorritore aggancia all’ancoraggio predisposto in cabina la fune o le
funi di discesa alle estremità delle quali avrà costruito un nodo di sicurezza e posto un peso, inserite le corde sul
discensore complete di sicurezza ed avuto il consenso uscirà di bordo sedendosi sul pavimento con i piedi sul pattino e
tenendo la corda raccolta o dentro una sacca, quindi si calerà prestando attenzione al superamento del pattino , che si
esegue rivolti verso la cabina spingendosi fuori con le gambe e filando la corda con continuità.
Una volta toccato terra il soccorritore chiede il consenso allo stacco o via radio o con segnale, lo specialista
elicotterista nel segnalare al pilota che il soccorritore ha toccato terra chiede il consenso allo stacco. Il pilota dà il
consenso allo stacco al soccorritore, eventualmente tramite lo specialista elicotterista, se non vi è un contatto radio
diretto come auspicabile.
Nel caso il soccorritore debba calarsi con uno zaino o del materiale pesante, che posto sulle spalle potrebbe
generare un momento ribaltante all'indietro, è preferibile agganciarsi lo zaino all'imbragatura ponendolo ad una altezza
che consenta di raccoglierlo all'interno delle gambe, è importante che lo stesso carico non sia così lungo da toccare il
terreno prima della persona che calpestandolo potrebbe causare perdite di equilibrio.
Durante la discesa gli altri soccorritori posti a bordo dell’elicottero, devono stare fermi al loro posto fino a
quando sulla corda graverà il peso del compagno calato.
Il soccorritore giunto a terra, lascerà che il discensore scorra ancora un po', piegando le ginocchia, e poi, avuto il
consenso, si sgancerà velocemente ponendo attenzione che la fune o il discensore non si impigli o incastri nel terreno o
nella vegetazione; via radio o con la mano segnalerà allo specialista elicotterista che la fune è libera.
Il soccorritore non abbandonerà la fune ma la terrà in mano ad anelli ripiegati ( alla francese ) per impedire che
la stessa si impigli nel caso che l’elicottero si allontani, o la lascerà filare con continutà qualora questa venga recuperata
da bordo evitando che si impigli e mollando per ultimo il peso all’estremità.
Il soccorritore dovrà tenere a portata di mano un coltello con il quale tagliare la fune nel caso si impigli in basso.
Anche durante la discesa degli altri soccorritori l’operatore a terra terrà la fune in mano per i motivi di sicurezza, senza
però metterla in tiro, nel qual caso bloccherebbe la discesa.
Il primo soccorritore può in alternativa anche essere calato dalla cabina tramite modulazione con
assicuratore/bloccante o discensore. Ciò consente di non lasciare funi in bando in quanto il soccorritore giunto a terra si
sgancerà dalla fune tenendola sempre secondo le modalità sopra indicate.
Note: La corda in eccesso deve essere raccolta. (E’ necessario che la corda possa scorrere sulle mani in relazione
della variazione di quota dell’elicottero). Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso sulle sequenze della
stessa.
PILOTA
DISCESE DALLA CABINA DELL'ELICOTTERO
OPERATORE
SOCCORRITORE
controlli pre volo
verifica peso bilanciam
prova radio interfono
ricognizione
consenso impiego
controlli pre volo
prova radio interfono
concorda impiego
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
controllo attrezzatura
e allestimento elicottero
preparazione e vincolo funi calata
prova radio port.
concorda impiego
Pagina 28
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
raggiunge verticale
consenso apertura
chiede apertura
apre portellone
chiede consen.calata
consenso calata
guida mantenim.verticale
mantiene verticale
indica quota lavoro
mantiene quota
conferma quota
guida mantenim. verticale
indica inizio calata
indica posizione soccorritore
indica quota soccorritore
guida mantenim. verticale
mantiene verticale e quota indica vicinanza
indica a terra
dà consenso sgancio
dà consenso
segnala consenso
si aggancia fune
si posiziona per la calata
si sgancia dall’autosicura
si cala sul pattino
inizia calata
si cala e fila fune discesa
tocca terra
fila un tratto di fune
Verifica la propria stabilità
si sgancia
segnala fune libera
indica fune libera
recupera corda cabina
segnala corda in cabina
chiede chiusura porta
chiude porta
indica porta chiusa
inizia traslazione
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 29
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
TRASPORTO DI PERSONE AL GANCIO BARICENTRICO
DELL'ELICOTTERO CON USO DI CESTI DI SALVATAGGIO.
Presentazione
Tale tipo di attrezzature si usa principalmente per evacuare persone in pericolo ad esempio da costruzioni a
grande altezza o per naufraghi in mare, comunque in situazioni nelle quali non è consentito l'atterraggio dell'elicottero.
Avvertenze
Vedi premessa alle manovre trasporto persone al gancio baricentrico. Questa manovra di trasporto di persone al
gancio baricentrico con uso di cesti di salvataggio, richiede una accurata programmazione della missione ed uno
specifico addestramento di tutto il personale che vi partecipa, ed è limitata all’elicottero AB 412.
L'uso di cesti di salvataggio viene fatto esclusivamente per il trasporto di persone, pertanto occorre predisporre
tutte le misure di sicurezza aggiuntive previste per tale caso.
In particolare deve essere previsto un secondo aggancio, e devono essere esclusi i comandi di tipo elettrico od
automatico lasciando in funzione solo quello manuale.
La quota da tenere con persone nel cesto, deve essere la più bassa possibile durante la traslazione, così come la
velocità che deve essere tale da non innescare pericolose oscillazioni o rotazioni.
Anche nel caso di trasporto di sub e naufraghi con cestelli di soccorso (lunghezza del tiro 5 mt), e quindi con
sorvolo di specchi acquei a bassissima quota è necessario prevedere un secondo aggancio di sicurezza. E' comunque
buona norma, quando si trasportano persone al gancio oltre che tenere una quota più bassa possibile, limitare al
massimo i percorsi da compiere.
Valgono tutte le avvertenze già esposte per il trasporto di persone al gancio baricentrico.
Negli interventi in parete, quando l'elicottero si avvicina ad ostacoli, sia il pilota che il soccorritore devono
controllare che la fune e il cesto non vengano a contatto con la roccia per prevenire i seguenti pericoli :
- caduta di materiale come sassi o ghiaia sulle persone che si trovano sotto,
- danneggiamento della corda,
- entrata della corda nelle fessure della roccia.
Materiali Necessari:
- Funi di sollevamento, cesti di salvataggio, imbracatura completa, radio portatile con vox
Esecuzione
Prima del volo, il pilota deve effettuare i controlli pre volo previsti dal Manuale di volo ed un controllo
funzionale del gancio baricentrico assieme allo specialista elicotterista. Deve effettuare, un piano di carico che gli
consenta in ogni istante la verifica del peso e centramento dell'elicottero inoltre pone il comando di apertura del gancio
ed il relativo interruttore elettrico automatico in posizione OFF . Dopo le prove.
Lo specialista elicotterista effettua i controlli pre volo ed una prova funzionale del gancio con il pilota.
I soccorritori devono controllare l'attrezzatura che verrà impiegata nell'operazione.
Occorre effettuare una accurata ricognizione della zona di intervento stabilendo le modalità delle susseguenti
azioni, effettuare una prova della radio portatile con vox e dell'impianto interfonico.
Si può quindi atterrare in zona idonea il più vicino possibile alla zona di operazioni.
Prima del decollo per iniziare le operazioni di sollevamento, il pilota deve controllare che siano staccate le
aperture di tipo elettrico o automatico del gancio lasciando solo quelle manuali di emergenza.
Lo specialista elicotterista ed i soccorritori devono predisporre un secondo punto di aggancio sulla struttura
dell'elicottero in posizione facilmente raggiungibile dall'operatore di bordo (specialista elicotterista), con un sistema di
sgancio che funzioni anche sotto carico, ad esempio moschettone a perno sfilabile.
Occorre collegare il sistema di sollevamento ed il cesto, sia al gancio baricentrico sia a questo secondo aggancio
lasciando eventualmente aperta la portiera laterale.
Deve inoltre essere sempre prevista la necessità, che dall'interno della cabina l'operatore o lo specialista
elicotterista possa recuperare il sistema di sollevamento, eventualmente anche utilizzando il collegamento al secondo
aggancio il cesto per sub ha le dimensioni per poter essere trasportato in cabina.
Il sistema di sollevamento è normalmente costituito, o da una corda di tipo semistatica di ∅ 10.5/11 mm o da
fune tonda inguainata con all'estremità un cesto; come già visto la lunghezza del tiro viene decisa all'atto della
ricognizione della zona di intervento in funzione degli ostacoli presenti.
Il personale da trasportare viene posizionato davanti al muso dell'elicottero dopo aver provveduto all'aggancio
del sistema di sollevamento ai due attacchi.
Qualora il personale da agganciare sia in posto impervio occorre porre attenzione che lo stesso prima di salire sul
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 30
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
cesto si svincoli dall'ancoraggio.
Lo specialista elicotterista o il secondo pilota, da bordo guida il pilota al sollevamento dell'elicottero da terra
ponendo attenzione a che non trasli in avanti investendo i soccorritori, ad una quota superiore ai due metri guida
l'elicottero sempre in verticale ed in avanti sino a raggiungere la verticale dei soccorritori. Guida il pilota in verticale e
chiede il consenso alla salita dei soccorritori nel cesto.
Il pilota, sulla verticale, dà il consenso alla salita dei soccorritori, gli stessi si agganciano al cesto se necessario.
I soccorritori confermano l'aggancio o l'ingresso nel cesto ed il pilota dà il consenso al sollevamento degli stessi.
Lo specialista elicotterista , che lo ha mantenuto sulla verticale, lo guida sino a che la fune ed il cesto non è in tiro
segnalandone la posizione .
Il pilota solleva il cesto di circa un metro, solo quando è sulla esatta verticale per evitare pendolamenti.
Una volta sollevate le persone a circa un metro di altezza, occorre attendere il consenso dei soccorritori prima di
proseguire la manovra, in maniera di essere sicuri che tutto funzioni a dovere e che sia corretto l'agganciamento con la
fune in tensione.
Ciò vale per ogni aggancio o sollevamento da terra di personale, se non vi è il richiesto contatto radio il segnale
di conferma al sollevamento è il pollice alzato, mentre il segnale iniziale di sollevamento è fatto con l’indice alzato e
ruotato, ovviamente il pollice verso o indice ruotato verso il basso hanno valore opposto.
Lo specialista elicotterista guida il pilota ad una quota di sicurezza, sempre salendo in verticale, e quindi gli
comunica la libertà del tiro consentendogli di entrare in traslazione superando gli ostacoli.
Durante la traslazione il pilota deve evitare manovre brusche o scoordinate che possono iniziare a far pendolare
il cesto. Indispensabile è l'uso di uno specchio per controllare le oscillazioni del cavo di sollevamento e del cesto.Se si
innestano oscillazioni o rotazioni provare a variare la velocità, queste variazioni hanno effetto stabilizzante consentendo
di scegliere una velocità che aerodinamicamente non innesti rotazioni.
Il pilota deve mantenere la quota più bassa possibile, compatibilmente con gli ostacoli presenti se ha persone al
gancio, ed una velocità massima di circa 40 nodi che non crei problemi alle persone sollevate.
Giunti in prossimità della zona di scarico delle persone, lo specialista elicotterista guida il pilota sulla verticale
della zona comunicando con continuità indicazioni sulla direzione, distanza e quota da tenere.
Raggiunta la verticale lo specialista elicotterista guida sia il mantenimento della stessa che la discesa verso terra.
Il soccorritore, in prossimità del terreno deve allargando e muovendole in verticale le braccia, segnalare se la discesa
deve essere rallentata per la prossimità del terreno.
Quando il soccorritore sul cesto ha raggiunto l'obiettivo e tocca terra, chiede l’autorizzazione alla discesa dal
cesto sgancio, quindi attende via radio che il pilota, eventualmente tramite l'operatore, gli dia il via libera per lo sgancio
e la discesa da cesto con il consenso "molla", ed avutolo scende confermando con la dicitura "libera".
Con elicotteri muniti di altoparlante, gli ordini ed i consensi da bordo possono essere dati con questo sistema in
caso di mal funzionamento delle radio.
Completato lo sgancio a terra delle persone lo specialista elicotterista guida la salita in verticale fornendo al
pilota le indicazioni necessarie
Se si trasla con l'elicottero che ha ancora agganciato il sistema di sollevamento privo di persone, ad esempio per
andarne a recuperare delle altre occorre controllare che lo stesso non urti contro il terreno o contro ostacoli.
Occorre prestare attenzione a che le persone non saltino giù da cesto quando questo è vicino al terreno , in
quanto il cambiamento di peso fà risalire l'elicottero ed il cesto, che, può colpire le persone appena scese
Note
Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale
della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta
eseguendo le operazioni indicate.
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 31
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
Schema:
TRASPORTO DI PERSONE AL GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO CON USO DI CESTI DI
SALVATAGGIO
PILOTA
SPECIALISTA
SOCCORRITORE
controlli pre voli
verif.peso centramento
apert.gancio elettr.OFF
apertura gancio autom.OFF
prova radio interfono
controlli pre volo
controllo attrezzatura
indossa imbragatura
effettua ricognizione
concorda impiego
atterra
consenso ingresso cesto
sale in verticale
si porta sulla verticale
pone carico in tiro
solleva 1 mt.
solleva verticale
inizia traslazione
regola quota
raggiunge verticale scari
ecsnde verticale
mantiene verticale
rallenta discesa
dà consenso
indica numero persone
dà consenso sollev.
inizia sollevam.
preparano secondo aggancio
preparano gancio baricentrico
prova radio interfono
prova radio port.
collegano funi di sollevamento
e cesto ai due agganci e portano il
comando del 2° aggancio in cabina
concorda impiego
fissa portellone aperto
apre portiera
guida alla verticale
concorda impiego
si posizione davanti
al muso elicottero
interno al cesto
si svincola da terra
segnala sollevamento
guida salita verticale
guida sulla verticale
indica carico in tiro
indica quota 1 mt.
indica consenso defin.
indica quota sicurezza
indica quota e ostacoli
dà consenso sollev.
dà consenso defin.
indica quota
guida verticale
indica quota cesto
guida mantenim.verticale
indica vicinanza
indica toccata terra
indica richiesta imbarco
indica imbarco person
indica cesto pien
indica sollevam.
indica sollevam
indica cesto in tiro
indica quota
indica vicinanza
tocca terra
chiede imbarco
persone in pericolo
indica fine imbarco
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 32
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
DISCESA DAL GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO
Premessa
Questa manovra è da considerarsi d’emergenza e si usa nel caso non si possa atterrare con l'elicottero in zona
d’operazione e non si disponga di verricello.
Qualora vi sia la necessità di un tiro lungo a causa degli ostacoli, per evitare forti oscillazioni durante il trasporto,
si deve prevedere che il personale agganciato alla fune statica con discensori tipo aubloccante partendo dalla verticale
del baricentrico possono, una volta raggiunta la verticale dell'intervento calarsi sino al punto di soccorso. La fune
necessaria alla calata deve essere tenuta dai soccorritori ripiegata alla francese collegata all’imbraco tramite anello corto
di fettuccia o in una sacca tipo speleo appesa all'imbragatura e filata durante la discesa, con un nodo di fine corda al
termine della stessa.
Avvertenze
In questa manovra diventa indispensabile avere una radio per garantire la comunicazione tra soccorritore e pilota
in quanto l’operazione da fare può impegnare un tempo improponibele al mantenimento dell’Hovering, quindi il
recupero deve essere effettuato con chiamata successiva. Altro motivo è dipendente dal fatto che il soccorritore deve
effettuare delle manovre in modo autonomo comunicando direttamente con il pilota senza filtri intermedi.
Questa manovra richiede una accurata programmazione della missione ed uno specifico addestramento di tutto il
personale che vi partecipa.
Se possibile è preferibile il trasporto del personale al gancio riservando la discesa con il personale già appeso alle
funi solo nei casi di assoluta necessità.
Tale manovra può implicare limitazioni nella velocità di traslazione.
Devono essere applicati pesi in fondo alle corde per zavorrarle al fine che non si possano sollevare andando ad
interferire con i rotori.
Esecuzione
Ancor prima della fase di discesa è necessario effettuare una ricognizione e l’hovering alla quota e sulla verticale
operativa, per garantirsi della stabilità della macchina e la fattibilità dell’operazione, consentendo oltremodo di
distinguere eventuali ostacoli, e quindi permetta ai soccorritori di vedere dall'alto lo scenario delle operazioni per
rendersi conto delle migliori tecniche di intervento.
Il 1° pilota ed i soccorritori devono a questo punto decidere velocemente le modalità di intervento,
comunicandole se del caso alle squadre di terra. Se si è deciso di fare la manovra e se condivisa la decisione anche
dall’equipaggio dell’aeromobile si atterra in zona idonea il più vicino possibile alla zona di operazioni.
Lo specialista elicotterista ed i soccorritori devono predisporre un secondo punto di aggancio sulla struttura
dell'elicottero
Occorre collegare le brache o le corde sia al gancio baricentrico principale che al secondo aggancio lasciando
eventualmente aperta la portiera laterale. Deve inoltre essere prevista la possibilità che dall’interno della cabina si
possa recuperare il sistema di sollevamento (braca o corde) quando è scarico, la lunghezza del tiro massimo è decisa
all'atto della ricognizione della zona di intervento in funzione degli ostacoli presenti.
L’operatore da trasportare si posiziona davanti alla prua dell'elicottero a circa 2 metri, conferma il proprio
aggancio ed il pilota dà il consenso al sollevamento. Lo specialista elicotterista, lo guida sulla verticale sino a che il
sistema non è in tensione. Il pilota solleva il soccorritore di circa un metro sulla esatta verticale evitando
pendolamenti.
Una volta sollevato si attende il consenso del soccorritore prima di proseguire la manovra in maniera di essere
sicuri che tutto funzioni e che sia corretto l'agganciamento con il sistema in tensione.
Giunti in prossimità della zona delle operazioni, lo specialista elicotterista guida il pilota sulla verticale della
zona comunicando con continuità indicazioni sulla direzione, distanza e quota da tenere.
Raggiunta la verticale lo specialista elicotterista guida il mantenimento della stessa e relaziona la quota del
soccorritore rispetto all’obiettivo da raggiungere.
Il pilota comunica al soccorritore che può iniziare la discesa e il soccorritore risponde di aver ricevuto
consenso ed inizia la discesa
Quando il soccorritore ha raggiunto l'obiettivo comunica il “contatto e si fila 2 metri di corda, chiede consenso
allo sgancio e avutone la risposta affermativa si sgancia confermando il corda "libera".
Completato lo sgancio lo specialista elicotterista guida la salita in verticale fornendo al pilota le indicazioni
necessarie
Quando il soccorritore ha predisposto la possibilità del recupero chiama l’elicottero sulla verticale, raggiunta la
quale radioguida l’elicottero fino a raggiungere il contatto della corda all’operatore.
Il soccorritore conferma al pilota il contatto e radioguida un’ulteriore discesa di circa 4 metri per garantirsi un
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 33
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
lasco di corda sufficiente a compensare eventuali spostamenti dell’hovering.
Il soccorritore costruita l’asola d’aggancio alla corda, chiede il consenso all’aggancio, avutone conferma si
aggancia e lo comunica
Lo specialista elicotterista radioguida per il rientro alla base.
Schema:
PILOTA
Ricognizione
concorda impiego
consenso impiego
atterra
controlli pre volo
prova radio interfono
decolla
1 metro da terra
decolla in verticale
raggiunge verticale
da consenso discesa
mantiene verticale
DISCESA DAL GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO
SPECIALISTA
SOCCORRITORE
concorda impiego
predisposizione.ancoragggio preparazione.funi calata
controlli pre volo
controllo attrezzatura
prova radio interfono
prova radio portatile
guida mantenim.verticale
consenso sollevamento
conferma distanza
controllo e da il consenso
radioguida sulla zona operazioni
guida mantenim.verticale
inizio discesa e scende
indica vicinanza a terra
fila 2 metri di fune
chiede consenso di sgancio
da consenso di sgancio
si sgancia
segnala fune libera
recupera corda in cabina
segnala corda in cabina
indica tempo randez-vous
condivide randez-vous e inizia traslazione
controlla contatto radio
controlla contatto radio
ritorna su obiettivo operazioni
radioguida sulla verticale
mantiene quota e verticale
riposiziona corde
prende contatto con le corde
chiede aggancio
da consenso aggancio
si aggancia
1 metro da terra
conferma distanza controllo e da il consenso
inizia traslazione
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 34
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
RICERCA DI PERSONE DISPERSE CON ELICOTTERO
Premessa
L’elicottero, in questa tipologia di evento, diventa determinante per abbreviare i tempi sia per il trasporto di
operatori sullo scenario di ricerca che per una perlustrazione dall’alto di vaste zone anche particolarmente impervie o su
specchi d’acqua.
Occorre come prima cosa individuare un'area di probabile presenza delle persone disperse, tale probabilità
dipende da vari fattori quali: le condizioni atmosferiche, la velocità dell'elicottero, la quota di ricerca, il contrasto
dell’abbigliamento delle persore relativo alle superfici di avvistamento, dal tipo e distribuzione della vegetazione,
dall’impervietà dei luoghi.
Avvertenze
L'avvistamento è più semplice con il sole alle spalle dell’osservatore. Per limitare gli effetti negativi del sole,
tutti gli osservatori dovrebbero essere equipaggiati con occhiali da sole. Utile inoltre l'uso di binocoli specialmente di
tipo stabilizzato.
Questa manovra richiede una accurata programmazione della missione ed uno specifico addestramento di tutto il
personale che vi partecipa. E’ necessario che vi sia almeno un osservatore (eventualmente anche personale non
VV.F).per ogni lato dell'elicottero, per consentire l'eventuale recupero dei dispersi.
Materiale di sopravvivenza, di segnalazione, zaino sanitario. Eventuali rilevatori di segnali per ricerche su
valanga
Esecuzione
Prima della ricerca è necessario richiedere quante più notizie possibili sulla zona di ricerca e sulle persone
disperse. In particolare sono utili notizie di tipo meteo, sulla orografia, su come sono vestite le persone, sulla direzione
seguita e sulla presunta posizione delle persone.
Prima del volo il pilota e lo specialista elicotterista effettuano i controlli pre volo, del gancio e del verricello,
effettuano la prova radio ed interfono.
I soccorritori effettuano il controllo delle attrezzature e dei materiali di soccorso da impiegare.
Il pilota in base alle condizioni ed alla orografia sceglie il tipo, la quota e la velocità di ricerca.
Quanto più bassa è la quota di ricerca, tanto maggiori saranno le probabilità di scoprire una persona ma tuttavia
si ridurrà la fascia esplorata e aumenterà la velocità relativa alla quale le persone attraversano il campo visivo degli
osservatori, in questo caso è bene tenere una velocità non troppo elevata.Altri fattori come la turbolenza e la sicurezza
del volo possono innalzare la quota di ricerca. Si riportano comunque alcune quote consigliate per ricerca in funzione
del terreno:
Altezza
Ricerca
< 500 ft
naufrago in mare senza battellino o colorante
500 ft
persone su terreno livellato con forte vegetazione
500-1000 ft persone su terreno impervio o livellato con poca o nesuna vegetazione
500-1000 ft naufrago su batellino senza colorante o segnalatori
1000-2000 ft naufrago con colorante
1000-3000 ft naufrago con mezzi di segnalazione o riflettore radar
1500-5000 ft per ricerca notturna
> 5000 ft
ricerche di apparati radio di emergenza
L'avvistamento di un disperso deve essere comunicato al pilota con l'interfono o la radio fornendo l'indicazione
"disperso a ore......" considerando lo spazio attorno all'elicottero suddiviso in dodici quadranti come un orologio di cui
le ore 12 sono davanti al muso dell'elicottero , le ore sei in coda ecct.
Esistono nove gruppi principali di schemi di ricerca che nel codice "Q" del SAR vengono definiti mediante un
semplice numero che segue il codice QKP:
1 - ricerca a percorsi paralleli longitudinali
2 - ricerca ad espansione quadrata
3 - ricerca a percorsi paralleli trasversali
4 - rastrello progressivo della rotta
5 - ricerca di contorno
6 - ricerca coordinata aria - superficie
7 - ricerca notturna
8 - ricerca a settori
9 - ricerca elettronica
I soccorritori e lo specialista elicotterista si dispongono ai finestrini laterali in posizione utile per un eventuale
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 35
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
avvistamento, tenendosi pronti per un eventuale recupero dei dispersi.
Il pilota dovrà curare i contatti radio con gli Enti di soccorso e di coordinamento.
RICERCA SU VALANGA
Un tipo di ricerca che si stacca, entro certi limiti, da quelle sopra esposte è quella che viene attuata per la ricerca
di persone disperse sotto valanga.
Per queste ricerche ci si deve avvalere di apparati radio rilevatori e di riflettori che sono indossati dalle persone
disperse i quali , nel caso del Recco 3 , lavorano ad una frequenza in trasmissione di 917 Mhz e in ricezione di 1834
Mhz.
Prima della ricerca occorre imbarcare dei paletti, delle sonde colorate o degli sci per segnare la verticale dei
punti di rilevamento dei segnali.
Occorre inoltre provare, con l'elicottero in moto e gli apparati in funzione, che non vi siano interferenze o
disturbi nei segnali.
La persona che tiene il rilevatore si deve posizionare, opportunamente assicurato il più esterno possibile
sull'elicottero, collegato con interfono al pilota e allo specialista elicotterista.
Per poter effettuare una installazione di tipo fisso, ad esempio su un pattino , occorre uno specifico studio ed una
approvazione degli enti preposti al controllo della aeronavigabilità degli elicotteri e loro parti.
La larghezza delle passate dipende ovviamente dalla quota tenuta che normalmente varia da 5 a 30 mt. in
funzione della qualità della neve.
Viene fornito una tabella del cono di copertura che è di 30° :
Quota
diametro
superfice
5m
2.60 m
5.30 mq
10
5.40
22.89
15
8.16
52.12
20
10.90
93.25
25
13.50
143.05
30
16.30
208.55
35
19
283.38
40
21.70
269.64
Si riesce mediamente a ricoprire in un minuto di ricerca una superfice di 3500 metri quadrati pari a circa metà di
un campo sportivo.
Note
Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale
della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta
eseguendo le operazioni indicate.
Maggiori informazioni sulle tecniche di ricerca possono essere estrapolate dal Manuale del Soccorso Aereo della
Aeronautica Militare.
RICERCA DI PERSONE DISPERSE CON ELICOTTERO
EVENTUALI
PILOTA
SPECIALISTA
SOCCORRITORE
OSSERVATORI
notizie su zona di ricerca e persone da ricercare
controlli pre volo
controlli pre volo
controllo attrezzature
salgono a bordo
predisposizioni
controll gancio
di recupero
verifica peso centram.
controlli verricello
di segnalazione
di sopravvivenza
prova radio interfono
prova radio interfono
prova radio
scelta tipo di ricerca
scelta quota di ricerca
scelta velocità di ricerca
si dispongono ai finestrini laterali per la osservazione della zona di ricerca
comunicazione radio ingresso zona di ricerca
comunicazioni radio con squadre a terra
guida delle squadre a terra
calata in zone inpervie
ricognizione
calata recupero
recupero eventuali
al verricello
dispersi
o al gancio
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 36
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
TRASPORTO TRAMITE ELICOTTERO DELLE CORDE TELEFERICA
Presentazione:
Con l'elicottero si possono stendere una o più corde ed effettuare il trasferimento di uno o più soccorritori per
l'allestimento e l'ancoraggio sui due lati dello scenario incidentale dove deve essere costruita la teleferica.
Questa manovra si rende necessaria quando l’elicottero non può operare direttamente il salvataggio.
Avvertenze:
Questa manovra presenta caratteristiche di pericolosità per la presenza di corde in prossimità di parti rotanti
dell’elicottero e deve pertanto essere eseguita da personale esperto e solo nel caso in cui non vi siano altre alternative.
Per trasferire una corda da un punto ad un altro occorre disporre dela corda da poter filare con continuità e
facilità, è inoltre necessario disporre almeno di quattro soccorritori, due per ogni punto di ancoraggio.
Il capo della corda da trasportare, deve essere appesantito con un carico concentrato di almeno 20 chilogrammi
per evitare che nel caso di sgancio la corda non possa salire verso il rotore principale o di coda.
Va’ posta attenzione se vi è sbalzo di quota tra i due punti di ancoraggio in quanto la corda potrebbe in caso di
spostamenti anche in verticale interessare le parti rotanti dell'elicottero.
In questa manovra le comunicazioni radio efficienti garantiscono la sicurezza, perché nel caso che
accidentalmente la corda si blocchi o la velocità con cui viene filata sia inferiore alla traslazione dell’elicottero e
necessario bloccare o rientrare dalla traslazione per garantire che la braca sia sotto la verticale dell’aeromobile.
Esecuzione:
Prima della manovra è necessaria la ricognizione
della zona di operazioni durante la quale viene effettuata
la prova radio ed interfono.
Vengono quindi lasciati due soccorritori nella
zona di inizio teleferica, se non è possibile atterrare gli
stessi vengono verricellati.
I soccorritori devono essere in costante contatto
radio con l'elicottero e devono avere con sé le corde da
filare.
Altri due soccorritori vengono lasciati, con le
stesse modalità, nella zona di fine teleferica.
Lo specialista elicotterista monta al gancio
baricentrico o al verricello uno spezzone di fune
dinamica da 11mm con al termine un peso di circa 20
kg., la lunghezza della fune, se montata al gancio
baricentrico deve essere tale da poter, anche in presenza
di ostacoli, essere raggiunta dai soccorritori a terra per agganciare o sganciare la corda da
filare.
Il capo della corda che è stato appesantito viene agganciato tramite uno spezzone
di fune al gancio baricentrico (AB 206) o al verricello tenendolo al di sotto del pattino
(AB 204/412) ed allo stesso i primi soccorritori agganciano la corda che non deve essere
tenuta nè troppo tesa nè troppo lasca, ma filata con continuità.
Giunti sulla verticale del secondo ancoraggio la corda può essere consegnata ai
soccorritori presenti o filandola con il verricello o sganciandola dal baricentrico solo dopo
che, avendo superato il soccorritore, lo stesso abbia potuto già recuperare la corda,
ponendo inoltre attenzione a che il peso non danneggi persone o cose o che la corda si
impigli.
E' necessario un collegamento radio terra-bordo tra i soccorritori posti sui due lati della
teleferica e operatore /pilota dell’elicottero.
Tener sempre presente il pericolo di interferenza con il rotore di coda soprattutto con
avverse condizioni meteo, fare attenzione ad eventuali impigli per differenza di velocità
tra il filare la corda e la traslazione dell’elicottero
Note
Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni
sullo svolgimento sequenziale della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla
suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta eseguendo le operazioni
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 37
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
indicate.
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 38
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
Schema:
TRASPORTO TRAMITE ELICOTTERO DELLE CORDE TELEFERICA
PILOTA
SPECIALISTA
SOCCORRITORE
controlli pre volo
controlli pre volo
controllo attrezzature
predisposizioni
verifica peso
effettua ricognizione
controllo gancio
prova radio interfono
prova radio interfono
prova radio
controllano zone terminali della teleferica
monta Braca con peso
al gancio baricentrico
guida zona aggancio
segnala ostacoli
verticale zona aggancio corda
consenso aggancio corda
dà consenso aggancio corda
aggancia corda
indica corda agganciata
guida spostamento laterale
sposta lateralmente
libertà ostacoli
fila corda
segnala ostacoli
guida verticale
verticale zona sgancio
segnala ostacoli
scende verticale
consenso sgancio Braca
dà consenso sgancio
sgancia Braca
recupera corda
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 39
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
TRASPORTO DI MATERIALI CON USO DI GANCIO BARICENTRICO
DELL'ELICOTTERO
Presentazione
L'installazione del gancio baricentrico consente, sia il trasporto di carichi non sistemabili nella cabina di carico
che di operare in punti ove non sia possibile poggiare i pattini di atterraggio.
Il gancio, è fissato alla struttura principale in prossimità del suo baricentro così da ridurre al minimo il rollio ed
il beccheggio provocati dall'ondeggiamento del carico e problemi di centramento del peso.
Avvertenze
Questa manovra di trasporto di materiali al gancio richiede una accurata programmazione della missione.
L'apertura del gancio può essere ottenuta sia elettricamente (pulsante sul ciclico) che manualmente attraverso un
pedale posto al centro della pedaliera di comando del rotore di coda del primo pilota o con un comando posto sulla
piantana (AB 206).
Anche sul corpo del gancio vi è una levetta, normalmente di colore rosso, che ruotata consente la apertura
meccanica del gancio, esistono inoltre sistemi automatici di sgancio che quando il carico tocca il terreno si aprono
automaticamente, tali sistemi sono sensibili alla mancanza di peso e possono pertanto agire, in caso di turbolenza o
manovre a G negativi anche in condizioni non volute e sono pertanto da evitare.
La lunghezza delle funi da usare è in funzione degli ostacoli che si trovano attorno all'area di aggancio o di
sgancio dei carichi, altro parametro da considerare è la forza del flusso del rotore verso terra per eventuali danni.
Prima di iniziare il lavoro di trasporto al gancio occorre effettuare una ricognizione dell'area di aggancio,
dell'area di sgancio e della zona di sorvolo, quindi provvedere a lasciare il personale addetto alll'aggancio ed allo
sgancio nelle aeree prefissate; tale ricognizione serve ovviamente anche alla identificazione degli ostacoli e del vento
presente. Il trasporto di carichi, che offrendo una elevata resistenza aerodinamica sono soggetti a ruotare, richiedono
l'impiego di attacchi girevoli tra cavo di sospensione e il gancio; molti dei ganci baricentrici di elicotteri di tipo medio
sono già essi stessi girevoli.
Un segnalatore deve prendere posto in una posizione che gli consenta di vedere bene il carico e nel contempo di
essere essere in vista del pilota sia per le operazioni di aggancio che di sgancio, ovviamente tali comandi possono essere
dati anche via radio o da un operatore posto a bordo dell'elicottero.
Ricordare al personale a terra di non toccare il carico o il gancio prima che lo stesso toccando terra non abbia
scaricato l'elettricità statica, oppure impiegare guanti con caratteristiche isolanti.
Il personale a terra deve controllare che i carichi siano centrati specie se leggeri e ingombranti, in casi dubbi
occorre sollevare il carico di circa un metro controllandone il centraggio prima di dare l'assenso al trasporto.
Durante il trasporto di carichi si deve cercare di evitare di sorvolare persone o centri abitati.
Molti tipi di gancio, posti al termine dei cavi di sollevamento, sono del tipo di sicurezza che si aprono solo
premendo un pulsante posto sul fianco dello stesso.
Materiale necessario
Funi di sollevamento del carico, radio rice-trasmittente.
Esecuzione
Il pilota deve effettuare prima del volo i controlli previsti dal Manuale di volo, verificando le aperture del gancio,
deve inoltre effettuare un piano di carico per verificare il peso sollevabile.
Lo specialista elicotterista deve effettuare i controlli pre volo verificando insieme al pilota i sistemi di apertura
del gancio ed i materiali di sollevamento da impiegare.
I soccorritori devono controllare insieme allo specialista elicotterista i materiali di sollevamento e le proprie
attrezzature quali radio, imbragature ecct.
Come già indicato nelle avvertenze, prima di operare, occorre effettuare una ricognizione delle zone di
operazioni, in particolare della zona di aggancio del carico e della zona di scarico decidendo il posizionamento del
personale e la lunghezza del tiro che condiziona la scelta dei materiali di sollevamento.
Durante questa ricognizione è necessario effettuare una prova della radio portatile e dell'interfono di bordo, al
termine occorre lasciare almeno un soccorritore nella zona di aggancio ed uno nella zona di sgancio dei carichi con
mansioni di guida da terra e di operatori dei carichi.
L'elicottero nel frattempo atterra in zona conveniente e lo specialista elicotterista aggancia al baricentrico la fune
di sollevamento indicata dal pilota portandone la parte eccedente davanti al muso dell'elicottero in vista del pilota.
Il pilota su indicazione dello specialista elicotterista o secondo pilota, che opera con porta socchiusa, solleva
l'elicottero sulla verticale del gancio.
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 40
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
Lo specialista elicotterista guida il pilota sulla verticale del gancio e lo fà salire in verticale sino a che il gancio è
sollevato da terra, comunica al pilota che il gancio è staccato da terra e continua a far salire l'elicottero sino a che il
gancio non ha raggiunto una altezza che consenta, anche in traslazione, di superare gli ostacoli circostanti. Giunto a tale
quota avverte il pilota che il gancio è libero.
Il pilota entra in traslazione e dirige verso la zona di aggancio del carico.
La importante funzione del soccorritore addetto all'aggancio è anche quella di verificare preventivamente il peso
del carico e inoltre la forma ed il sistema di imbragatura dello stesso oltre che ovviamente segnalare al pilota la
posizione di eventuali ostacoli nonchè le condizioni del vento e del carico durante le fasi di sollevamento e decollo.In
tali fasi occorre evitare che il carico e l'imbragatura striscino contro il suolo per far si che non si impiglino nelle asperità
del terreno o che si danneggino.
Lo specialista elicotterista guida il pilota sulla verticale del carico da sollevare secondo il solito codice Avanti,
Indietro, Destra e Sinistra seguito dalla distanza in metri . Quindi fà scendere in verticale sino a che il gancio tocca terra
vicino al carico.Comunica al pilota gancio a terra.Il soccorritore comunica il peso del carico.
Il pilota deve dare il consenso all'aggancio del carico.
Il soccorritore, avuto il consenso all'aggancio, provvede allo stesso, comunicandolo per radio.
Lo specialista elicotterista comunica carico agganciato e guida il pilota al sollevamento del carico in verticale.
Nel caso fosse possibile l'atterraggio occorre porre il muso dell'elicottero davanti al carico da sollevare per
consentirne l'agggancio e quindi salire in verticale seguendo le stesse procedure.
Lo specialista elicotterista guida il sollevamento in verticale sino a che il carico non è in tiro con l'elicottero sulla
verticale dello stesso comunicandolo al pilota.
Il pilota si deve regolare, a questo punto il radar altimetro sulla esatta lunghezza delle imbragatura e del carico in
maniera da avere un riferimento anche strumentale sulla quota, và infatti precisato che nel caso di guida da bordo
dell'elicottero non è sempre agevole valutare dall'alto la quota residua tra carico e terreno.
Continuando a salire in verticale si svincola il carico dal terreno, lo specialista elicotterista deve indicare la quota
dello stesso rispetto al terreno, indicando in particolare quando il carico è ad una quota libera da ostacoli attorno.
Quando lo specialista elicotterista comunica carico libero, il pilota pone dolcemente in traslazione l'elicottero
mentre lo specialista elicotterista continua ad indicare la quota ed il comportamento del carico.
Durante il volo il pilota deve evitare di effettuare brusche accelerazioni, decelerazioni o virate scoordinate per
evitare di innescare oscillazioni, deve inoltre con l'uso dello specchio anticipare gli spostamenti del carico per
smorzarne le oscillazioni.
Giunti in prossimità della zona di sgancio lo specialista elicotterista guida il pilota sulla verticale indicando con
continuità la direzione,la distanza e la quota relativa.
Raggiunta la verticale lo specialista elicotterista o il soccorritore a terra guida la discesa, sempre indicando la
quota del carico, segnalando quando lo stesso tocca terra.
Il pilota dà il consenso allo sgancio ed il soccorritore lo esegue segnalando a sua volta che il cavo è libero.
Lo sganciamento quindi può essere guidato in maniera analoga all'aggancio sia da personale a terra che a bordo e
deve ovviamente essere il più dolce possibile per evitare danni, durante tale manovra, poichè il pilota non vede la zona
di sgancio deve essere guidato al mantenimento dell'hovering esattamente come per l'utillizzo del verricello con in più
precise indicazioni sull'altezza.
Lo sganciamento del carico può avvenire con comando da bordo aprendo il gancio baricentrico dell'elicottero
oppure aprendo manualmente il gancio posto al termine del cavo di sollevamento, che normalmente è un gancio di
sicurezza apribile solo mediante pressione su di un apposito tasto.
Se lo sgancio avviene sul gancio baricentrico anzichè sul gancio al termine del cavo e naturalmente con il carico
già posato al suolo, è spesso necessario spostare leggermente l'elicottero in modo da evitare che l'anello e cavo possa
danneggiare il carico o eventuali persone cadendo.
Con l'apertura del gancio baricentrico e nel caso di materiali, lo sgancio avverrà elettricamente, se il sistema
elettrico non funziona, ricorrere allo sgancio meccanico e come ultima risorsa si può far aprire dal personale di terra
manualmente il gancio baricentrico, infatti lo stesso è dotato di un sistema di apertura manuale comandabile attraverso
la rotazione di una linguetta rossa posta sullo stesso.
Completato il primo viaggio, lo specialista elicotterista guida il pilota al sollevamento in verticale segnalando
quando il cavo è staccato da terra e quando è libero da ostacoli. Il pilota può a quel punto porsi in traslazione.
Durante il volo con la sola imbragatura di sollevamento, quindi dopo aver sganciato il carico alla estremità della
stessa occorre prestare attenzione che l'imbragatura stessa non raggiunga il rotore di coda, è sufficiente lasciare un peso
concentrato alla estremità dell'imbragatura per evitare ciò.
E' compito dello specialista elicotterista controllare l'altezza del cavo rispetto alla fusoliera attraverso il
portellone leggermente aperto.
Nel caso siano necessari più trasporti si ripetono le fasi di carico e scarico già viste, inoltre in questo caso è
molto utile che i carichi siano già predisposti con un proprio imbrago munito di un anello di sollevamento in maniera da
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 41
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
consentire di operare con il cavo di sollevamento sempre inserito al gancio baricentrico sganciando i carici alla
estremità del cavo.
Note
Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale
della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta
eseguendo le operazioni indicate.
TRASPORTO MATERIALE AL GANCIO BARICENTRICO DELL'ELICOTTERO
PILOTA
OPERATORE
SOCCORRITORE
controlli pre volo
predisposizioni
verifica peso centram.
effettua ricognizione
prova radio interfono
controlli pre volo
controllo attrezzature
controlla zona
prova radio interfono
prova radio
viene lasciato un soccorritore in zona di aggancio carichi
viene lasciato un soccorritore in zona sgancio carichi
atterra zona idonea
solleva in verticale
entra in traslazione
raggiunge verticale
scende verticale
dà consenso aggancio
sale in verticale
quota di sicurezza
traslazione
raggiunge verticale
scende verticale
dà consenso sgancio
sale verticale
aggancia fune sollevamento
dà segnale cavo libero
guida alla verticale
zona di aggancio
indica gancio a terra
guida alla verticale
indica peso carico
indica gancio a terra
aggancia carico
indica carico agganciato
indica quota carico
libertà ostacoli
indica quota carico
libertà ostacoli
guida verticale sgancio
segnala quota
indica carico terra
guida verticale
segnala quota
indica carico terra
segnala cavo libero
indica quota gancio
indica gancio libero
sgancia carico
segnala cavo libero
indica quota gancio
indica gancio libero
traslazione
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 42
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
TRASPORTO DI ANIMALI NELLA CABINA DELL'ELICOTTERO
Presentazione
Durante operazioni di soccorso può essere necessario caricare a bordo degli animali, in particolare cani che
servono di supporto per operazioni di ricerca ad esempio su frane o valanghe.
Avvertenze
Questa manovra di trasporto di animali in cabina, richiede una accurata programmazione della missione ed uno
specifico addestramento di tutto il personale che vi partecipa.
Le zone di operazione, sia di carico, che di scarico, che di calata che di recupero devono essere sgombre da
persone estranee ed essere libere da detriti e da materiali che possono essere sollevati e proiettati con violenza dal flusso
del rotore. Il materiale leggero non rimuovibile, dovrà essere convenientemente fissato. La persona che opera in
assistenza a terra deve indossare casco e occhiali antidetriti fazzolettone.
Tutti gli animali trasportati a bordo, devono essere legati in maniera che spostandosi non creino problemi
interferendo con il personale di condotta o i comandi di volo oppure possano cadere fuori bordo.
Materiale necessario
Lo specialista elicotterista deve approntare, sfruttando i punti di ancoraggio interni, un cavo di ancoraggio al
quale fissare gli animali che vengono introdotti a bordo.
Nessun tipo di materiale deve essere lasciato cadere fuori bordoCordino di collegamento degli anelli di
ancoraggio per formare una serie di agganci per gli animali.
Personale necessario
L'equipaggio di bordo e il personale di guida degli animali.
Esecuzione
Con l'elicottero poggiato a terra, il pilota indica il consenso allo specialista elicotterista dell'imbarco di persone
ed animali precisando il numero massimo imbarcabile e le posizioni che devono mantenere.
Lo specialista elicotterista scende dall'elicottero mantenendo il contatto radio con il pilota o rimanendo in vista
dello stesso guida all'imbarco, dal lato anteriore dell'elicottero le persone , e gli animali devono essere tenuti saldamente
legate dal conduttore.
A bordo, lo specialista elicotterista fà prendere il posto assegnato alle persone ed agli animali, e controlla che le
persone allaccino le cinture di sicurezza e che gli animali vengano assicurati al cordino di ancoraggio, senza poter
interferire con il personale pilota o con i comandi di volo.
Per quanto riguarda lo sbarco, una volta atterrati, lo specialista elicotterista chiede il consenso prima alla apertura
della porta e quindi allo sbarco del personale e degli animali.
Il pilota dà il consenso alla apertura della porta ed allo sbarco . Lo specialista elicotterista scende da bordo, ed
agevola l'uscita del personale e degli animali crando che si allontanino anteriormente all'elicottero tenendosi bassi ed
evitando di salire se il terreno è inclinato.
Lo specialista elicotterista segnala al pilota il termine della discesa ed il consenso alla chiusura della porta e
quindi risale a bordo. Gli animali possono essere calati o recuperati al verricello se dotati d’apposite brache ed
accompagnati dalla loro guida.
Note
Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale
della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta
eseguendo le operazioni indicate.
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 43
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
Schema:
TRASPORTO DI ANIMALI NELLA CABINA ELICOTTERO
PILOTA
SPECIALISTA
ACCOMPAGNATORE
consenso apertura
ancoraggio in cabina per gli animali
chiede apertura porta
guida atterraggio
atterraggio
segnala ostacoli
chiede consenso imbarco
consenso imbarco
indica numero persone
e animali
segnala consenso imbarco
aiuta ingresso
conta persone
a animali
indica avvertenze
consenso apertura
atterra
consenso sbarco
consenso chiusura
decolla
chiede apertura porta
apre porta
guida atterraggio
segnala ostacoli
chiede consenso sbarco
indica uscita
agevola uscita
indica direzione
si avvicinano
anteriormente
tenendo legati
gli animali
salgono
allacciano cintura
e legano animali
all'ancoraggio
slaccia cintura
scioglie ancoraggio
si allontanano
anteriormente
tenendosi bassi
evitano salite
segnala termine discesa
chiede consenso chiusura porta
chiude porta
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 44
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
TRASPORTO DI MATERIALI IN CABINA DELL'ELICOTTERO
Presentazione
Il trasporto di materiali all'interno della cabina, è quasi sempre contemporaneo al trasporto di persone, in quanto
tale materiale può servire agli stessi soccorritori. Può esserci la necessità di utilizzo dell'elicottero per il solo trasporto di
materiali senza persone a bordo, a parte l'equipaggio minimo.
Avvertenze
Questa manovra richiede una accurata programmazione della missione ed uno specifico addestramento di tutto il
personale che vi partecipa.
La responsabilità del controllo del carico e centramento spetta al pilota responsabile del volo che si deve
avvalere dello specialista elicotterista. Nessun tipo di materiale deve essere lasciato cadere fuori bordo. Quando le porte
della cabina di carico sono lasciate APERTE oppure RIMOSSE, il carico e gli equipaggiamenti devono essere assicurati
saldamente. Il carico deve essere solidamente ancorato per evitare che lo stesso spostandosi crei problemi, deve inoltre
essere assicurato mediante un sistema che non ostacoli l'accessibilità al carico stesso in caso d’emergenza. Il numero dei
punti di vincolo dovrà essere commisurato al peso dei carico moltiplicato per il fattore di carico prevista.
Per il miglior centraggio dell'elicottero nel suo caricamento si darà la precedenza all'occupazione dello spazio
corrispondente alla panchina da 5 posti (AB 412), stazione intermedia nel grafico di centraggio.
Se le operazioni di carico superano il tempo di 8-10 min. è conveniente spegnere il motore anziché porre al
minimo i giri.
Il trasporto di materiale pericoloso per necessità connesse al soccorso, deve essere espressamente
autorizzato dal pilota responsabile del volo. Il trasporto d’attrezzature con motore a scoppio deve essere
effettuato con serbatoio vuoto. Il carburante deve essere trasportato con serbatoio metallico a tenuta stagna, ed il
rifornimento può avvenire solo a terra.
Il personale di supporto a terra deve indossare casco e occhiali antidetriti.
Materiale necessario
Fettucce a cricchetto per l'aggancio del carico.Reti di tenuta del materiale.
Personale necessario
A parte le operazioni di carico e scarico, è sufficiente l'equipaggio minimo di condotta del volo al fine di limitare
il peso a bordo. Il personale soccorritore è utile nelle fasi di carico e scarico del materiale.
Esecuzione
Il pilota deve prima del volo effettare i previsti controlli ed un piano di carico e centramento.
Lo specialista elicotterista ed gli operatori. oltre ai previsti controlli dell'aeromobile e delle attrezzature da
impiegare, devono predisporre gli ancoraggi in cabina per il carico.
Il pilota, deve effettuare una ricognizione delle zone di carico e di scarico del materiale effettuando una prova
radio ed interfono con il personale che segue la manovra. Un primo operatore viene lasciato nella zona di carico ed un
secondo nella zona di scarico muniti di radio portatile.
L'elicottero atterra quindi nella zona di carico, dove l’operatore segnala la presenza di eventuale ostacoli ed
indica il peso dei materiali da trasportare.
Il pilota, dà il consenso allo specialista elicotterista di bordo all’apertura della porta ed all'imbarco del carico,
segnalando i pesi e le posizioni in cui vanno sistemati. Lo specialista elicotterista scende dall'elicottero ed insieme
all’operatore effettua il carico del materiale secondo le indicazioni avute dal pilota. Provvede inoltre a fissare il carico
mediante cinghie munite di cricchetto agli ancoraggi interni rispettandone le resistenze. Controlla inoltre che se sono
presenti persone che aiutano l'imbarco del materiale , le stesse si muovano solo nei settori consentiti vicino all'elicottero
ben in vista al pilota.
Completato il carico lo specialista elicotterista sale a bordo e avuto il consenso del pilota chiude la porta
segnalando il pronto al decollo. Giunti sulla zona di scarico lo specialista elicotterista avuto il consenso del pilota apre
la porta e segnala al pilota la presenza di eventuali ostacoli, tali indicazioni possono essere fornite anche dall’operatore
lasciato a terra in precedenza.
Con l'elicottero poggiato a terra, il pilota dà il consenso allo sbarco del materiale: l’operatore e lo specialista
elicotterista provvedono allo sbarco del materiale ponendo attenzione alla presenza di eventuali persone di supporto a
terra che devono operare solo nelle zone consentite
Completato lo scarico il pilota dà il consenso alla chiusura della porta che avviene a cura dello specialista
elicotterista. Se necessario si ritorna nella zona di carico per il trasporto di altro materiale, il materiale sbarcato viene
spostato in posizione sicura per un successivo atterraggio dell'elicottero
Note
Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale
della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 45
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
eseguendo le operazioni indicate.
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 46
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
Schema:
TRASPORTO DI MATERIALI IN CABINA DELL'ELICOTTERO
PILOTA
controlli pre volo
predisposizioni
verifica peso centram.
effettua ricognizione
prova radio interfono
atterra zona di carico
atterra zona di scarico
ritorna zona di carico
SPECIALISTA
ELISOCCORRITORE 0 OPERATORE
controlli pre volo
controllo attrezzature
predispongono ancoraggi in cabina
prova radio interfono
prova radio
controllano zone di carico e scarico del materiale
viene lasciato un operatore in zona di aggancio carichi
viene lasciato un operatore in zona sgancio carichi
guida all'atterraggio
scende operatore.
guida all'atterraggio
scende operatore
atterra zona carico
dà consenso a carico
indica la posizione del carico
decolla
quota di sicurezza
atterra zona scarico
dà consenso scarico
guida all'atterraggio
segnala ostacoli
zona di carico
indica peso carico
iniziano il carico dei materiali in cabina
fissano il carico
in cabina
indica carico agganciato
scende
libertà ostacoli
guida zona scarico
segnala ostacoli
guida all'atterraggio
zona di scarico
iniziano lo scarico del materiali
segnala cabina vuota
libertà da ostacoli
sposta materiali
decolla
ritorna eventualmente nella zona di carico
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 47
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
TRASPORTO DI FERITI CON ELICOTTERO
N.B. DEVE ESSERE PREVENTIVAMENTE
COMPETENTE PER TERRITORIO
CONCORDATO
CON
LA
C.O.118
Presentazione
E' un volo nel quale occorre un trasporto rapido ed immediato e pertanto è necessario armonizzare :
- personale sanitario, soccorritore e operatore di bordo oltre che il pilota,
- equipaggiamento sanitario,
- attrezzature, sangue, organi, farmaci, riserva di ossigeno applicando il calcolo per la determinazione della
quantità necessaria
- persone malate o infortunate,
- volontari a terra, ambulanze,
- centri ospedalieri dotati di possibilità di atterraggio e/o punti di rendez vous
Gli (elisoccorritori) SAF 2° “B” preparati ad eseguire le manovre di supporto alla vita e al trauma (corso
sanitario), in questa tipologia di missione operano direttamente per le competenze proprie e con le attrezzature
sanitarie in dotazione, dando piena collaborazione al personale medico, auspicabilmente presente a bordo o
mantenendosi in continua comunicazione.
Avvertenze
La manovra di trasporto di feriti, coinvolgendo personale anche estraneo al Corpo Nazionale richiede una
accurata programmazione della missione ed uno specifico addestramento di tutto il personale che vi partecipa.
L'attività è regolata dal Regolamento Interministeriale relativo al trasporto urgente di ammalati gravi e dalla
stipula di Convenzioni con le Regioni
Le problematiche relative al trasporto sono le stesse, per quello che riguarda l'imbarco e lo sbarco delle persone,
già viste per il trasporto di persone in cabina
Materiale necessario
Barella, attrezzature sanitarie
Dotazione sanitaria avanzata per l’attuazione di protocolli operativi ( A.L.S. advanced Life Support )
Personale necessario
L’equipaggio minimo, per l'attività diurna in operazioni HEMS deve essere integrato da 1 infermiere
professionale ed un medico anestesista, salvo diverse disposizioni autorizzative delle singole regioni ( Linee guida
contenute nel D.P.R. 17 maggio 96 applicative della Legge “ De Lorenzo “ 17.03.92 )
E' di fondamentale importanza, quando la missione è programmabile, la presenza a bordo dell'elicottero del
personale sanitario come sopra indicata.
Durante il soccorso tecnico urgente ed in modo particolare durante le calamità, quando non è possibile garantire
la presenza del personale sanitario, è necessario avere personale preparato con specifici corsi sanitari, che mantenendosi
in collegamento col medico, che deciderà se e come trasportare il ferito,possano attuare le manovre che gli vengono
richiete, sempre , ovviamente se riferite alla loro preparazione sanitaria posseduta.
Ancoraggi
La barella di tipo pieghevole, che normalmente è stivata nel bagagliaio è ancorata al pavimento dell'elicottero
mediante attacchi a presa rapida di tipo aeronautico per gli elicotteri di tipo medio, mentre sull'AB 206 la barella deve
essere bloccata posteriormente, negli attacchi previsti sullo schienale posteriore e dal montante verticale delle portiere
sinistre che è di tipo apribile. Prima della missione devono essere preparati in particolare i punti d’ancoraggio della
barella, il materiale sanitario e l'equipaggiamento personale.
Esecuzione
Il trasporto di un ferito si può rendere necessario a causa di un incidente, ed allora viene definito come trasporto
primario o da una struttura ospedaliera non attrezzata ad un'altra ed in questo caso viene definito secondario.
La filosofia del soccorso sanitario di tipo primario, si è nel tempo modificata, non è infatti il ferito che deve
essere nel minor tempo possibile trasportato al più vicino ospedale, ma la struttura sanitaria che a bordo dell'elicottero
raggiunge il ferito e ne stabilizza le condizioni prima del trasporto all'ospedale. Da questo ne deriva l’importanza di
avere, a bordo dell'elicottero, personale preparato con corsi sanitari di base BLS. SVT (SAF 2° “B”) con le attrezzature
sanitarie necessarie . L’interazione tra equipe sanitaria ed equipe tecnica ( SAF ) determina la capacità operativa del
sistema di soccorso.
Il trasporto di tipo secondario, essendo da ospedale a ospedale non crea problemi relativi alla presenza del
medico in quanto, secondo quanto previsto dalla Legge Sanitaria Nazionale la responsabilità del ferito durante il
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 48
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
trasporto, ricade sulla struttura sanitara che lo rilascia sino a che non è giunto in una nuova struttura. Pertanto, è
l'ospedale di partenza che deve assicurare la presenza di un medico a bordo.
L'elicottero VVF deve assolvere a molteplici tipologie di interventi e pertanto non può prevedere una
installazione sanitaria di tipo fisso. Sono da tempo impiegate barelle che possono essere rapidamente bloccate sul
pavimento anche se non sono di tipo verricellabile purchè compatibili con i dispositivi di mmobilizzazione totale o
parziale dell’infortunato. Tali attrezzature possono essere ripiegate ed alloggiate nel bagagliaio dell'elicottero.
Tutte le attrezzature sanitarie sono inoltre alloggiabili in un rack facilmente installabile e bloccabile a bordo.
Queste attrezzature devono essere di tipo portatile e quindi non necessitano di alimentazione dall'elicottero.
Il personale SAF 2B deve disporre presso i Nuclei dove presta servizio della dotazione sanitaria di Base per la
messa in atto dei protocolli operativi BLSD e SVT.
Note
Per questa manovra viene fornito uno schema di flusso che fornisce indicazioni sullo svolgimento sequenziale
della stessa. Ulteriori indicazioni vengono date dalla suddivisione schematica che tiene conto della persona che sta
eseguendo le operazioni indicate.
Tutti gli elicotteri hanno comunque a bordo una cassetta di pronto soccorso di tipo omologato.
L’elicottero AB 412 può essere dotato di kit interno sanitario con bombola erogatrice di ossigeno posta nel
compartimento posteriore sinistro e di alimentazione elettrica della attrezzature sanitarie.
Schema:
TRASPORTO DI FERITI CON L'ELICOTTERO
PILOTA
SPECIALISTA
ELISOCCORRITORE
o MEDICO
controlli pre volo
predisposizioni
verifica peso centram.
prova radio interfono
controlli pre volo
controllo attrezzature
sanitarie
consenso apertura
atterraggio
consenso imbarco
indica numero persone
controllo barella
prova radio interfono
prova interfono
prova radio medica
chiede apertura porta
guida atterraggio
segnala ostacoli
chiede consenso imbarco
segnala consenso imbarco
si avvicinano anteriormente
con ferito su barella
aiuta ingresso
ferito e barella
indica avvertenze
fissa barella
al pavimento
sistema attrezzature
sanitarie a bordo
dà consenso utilizzo ossigeno
volo di trasferimento
chiede apertura porta
consenso apertura
apre porta
guida atterraggio
atterra
segnala ostacoli
chiede consenso sbarco
consenso sbarco
aiuta uscita barella
agevola uscita
indica direzione
consenso chiusura
decolla
allaccia cintura
cuffia antirumore
corpetto salvag.
chiede consenso
utilizzo ossigeno
slaccia cintura
si allontanano anteriormente
tenendosi bassi evitano salite
segnala termine sbarco
chiede consenso chiusura porta
chiude porta
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 49
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
indichiamo adesso alcune precisazioni di carattere sanitario :
Può essere definito VITTIMA :
soggetto da soccorrere nel periodo di tempo che viene gestito da una squadra di soccorso che
interviene con procedure operative tecniche e/o sanitarie di base
Può essere definito PAZIENTE :
soggetto da soccorrere o vittima che viene sottoposta a trattamento specifici a cura di un’equipe
sanitaria avanzata.
Da ricordare sempre che:
IL COORDINAMENTO DEI SOCCORSI DI NATURA SANITARIA SPETTA ALLE
CENTRALI OPERATIVE DEL 118 COMPETENTE PER TERRITORIO.
IL TRASPORTO DI VITTIME O PAZIENTI SIA IN CASO DI INTERVENTI PRIMARI CHE
SECONDARI DEVE ESSERE EFFETTUATO IN COLLABORAZIONE E SOTTO LA
RESPONSABILITA’ DELLA CENTR.OPERATIVA 118.
L’ADEGUATA INTERFACCIA TRA IL VETTORE E LA STRUTTURA DI PARTENZA E DI
DESTINAZIONE E’ LA CENTRALE OPERTAIVA DEL 118 CHE CONOSCENDO LA
DISPONIBILITà DELLE RISORSE E’ IN GRADO DI FAR INTEREGIRE IL SISTEMA
SANITARIO OSPEDALIERO E L’INTERO APPARATO DI SOCCORSO.
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 50
Ministero dell'interno D.V.F.S.P.D.C. Servizio Tecnico Centrale
Commissione Tecnica Nazionale SAF
Corso SAF 2° “B” Tecniche di derivazione Speleo-Alpino Fluviale
Febbraio 2002 - MINISTERO dell'INTERNO D.V.F.S.P.D.C.
Pagina 51
Fly UP