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con dio non si perde mai

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con dio non si perde mai
11 noveMbre 2012
anno XXIX - n. 871
G r at I s
Parrocchia corpus christi e regina del rosario - PP. vocazionisti - via Manzoni, 225 - 80123 napoli
tel. 081.5756742 - 081.7690623 - 340.2449501 - www.ilgranellino.it - e-mail: [email protected]
CON DIO NON
SI PERDE MAI
di P. Lorenzo MontecaLvo sdv
“… vi ha gettato tutto quello che aveva” (Mc
12, 38-44)
a Chiesa (o quel prete) chiede sempre
soldi!” sento dire spesso da alcuni
“cristiani”. Per esperienza posso affermare con certezza che chi diffonde questa voce
sono coloro che sono avari e non danno mai (o
quasi mai) niente per le opere caritatevoli e misericordiose che la Chiesa fa con larghezza di
cuore.
Questi tali si sentono pungere nel profondo
del loro “io” quando vengono esortati ad aprire
il cuore alla condivisione. Soffrono molto quando vengono esortati ad essere generosi.
“L
* * *
a cosa significa “essere generosi”?
Bisogna subito dire che potresti
sembrare largamente generoso agli
occhi degli uomini, ma non agli occhi di
Dio, che conosce e scruta il cuore umano.
La misura della tua generosità non dipende
dalla quantità che dai, ma dal come dai. Mi
spiego meglio con la Parola di Dio. Ascoltate attentamente: “Seduto di fronte al tesoro,
Gesù osservava la folla che vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte, ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine,
che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i
suoi discepoli, disse loro «In verità, in verità
vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti
hanno gettato parte del loro superfluo. Lei,
invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto
quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere» (Mc 12, 41-44).
Questo episodio del Vangelo si ripete
continuamente nella vita di una parrocchia.
C’è gente che pensa di essere generosa
quando la domenica si raccolgono le offerte per i bisogni della chiesa e dei poveri, ma
in realtà non dà niente, perché nel cestino
ha gettato una minima e misera parte del proprio
superfluo. D’altra parte c’è gente che, soprattutto in questo tempo di crisi economica, getta “due
monetine” e si addolora per la pochezza del dono. Eppure, per costoro, quelle “due monetine”
significano un momento di sopravvivenza!
* * *
amore che viene dall’alto (da Dio) non
ci spinge a donare solo le cose, ma anche, e prima di tutto, noi stessi, la cosa
più difficile e faticosa! Questo secondo tipo di
amore è stato incarnato da Gesù Cristo, che ha
donato tutto se stesso al Padre per la nostra salvezza. Ecco perché il segno cristiano dell’amore
vero e totale, verticale e orizzontale, verso Dio e
verso gli altri uomini, è il Crocifisso.
L’
M
Vergogna per un padre avere un figlio
maleducato; se si tratta di una figlia, è
la sua rovina.
(Siracide 22,3)
Se Cristo si è lasciato coinvolgere totalmente, pienamente, senza misura in questa duplice
dimensione dell’amore, è perché la sua fede nel
Padre celeste è stata totale e piena fino all’ultimo istante della sua esistenza terrena. Se l’amore non è totale, non è amore. Per vedere e gustare l’onnipotenza dell’amore di Dio, Egli esige
da noi un “eccomi” radicale, pieno, totale e
continuo alla sua chiamata. Ovviamente l’amore
di Dio implica l’amore verso il prossimo. Così
siamo chiamati a servire, amare Dio e il prossimo con tutto il cuore, con tutta la mente e con
tutte le energie.
* * *
io è esigente. Non fa sconti. La cosa più bella che può capitare nella
vita di quelli che si consacrano al
Signore e al prossimo è che loro non si
impoveriscono, ma si arricchiscono sempre più. Non dire mai: “Se mi dono totalmente o dono tutto quello che ho per vivere morirò… non resterà più niente per
me… Se questa è la tua tentazione leggi
l’episodio biblico della vedova di Sarepta
e del profeta Elia. La vedova, dopo aver
obbedito alla parola del profeta di Dio,
sperimentò con stupore che la farina della giara non venne mai meno e l’orcio
non diminuì (cfr. 1Re 17, 10-16). Il Signore non si fa vincere in generosità! Chi
rinuncia a qualcosa per amore del Vangelo sarà abbondantemente ricompensato da Dio, materialmente e spiritualmente! Infatti dice Gesù: “Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre,
o madre, o figli, o campi per il mio nome,
riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna” (Mt 19, 29).
Con Dio non si perde mai. Questa consacrazione è impossibile agli uomini, ma
tutto è possibile a Dio. Abbi fede e vedrai!
n
D
2
il granellino
IL sIGnore È FedeLe!
Vittoria Tuccillo
Q
uando, dopo molti anni, mi riavvicinai alla Chiesa e ai
sacerdoti, avevo tutto, ma in realtà non avevo niente. Come la samaritana avevo sete e cercavo di dissetarmi al
pozzo del mondo, ma più mi riempivo di cose e più mi circondavo di persone, più mi sentivo sola ed ero sempre alla ricerca
di qualcosa che non sapevo cosa fosse.
Grazie a Dio, un giorno mi riaffacciai in una chiesa e iniziai
un cammino di fede. E fu lì, qualche anno dopo, scrutando le
Scritture, che Dio mi parlò e mi promise che avrebbe moltiplicato la mia discendenza come le stelle del cielo.
Sono passati dieci anni da quella Parola e posso dire, anzi
gridare che il Signore è stato fedele nella Sua promessa. Io volevo una famiglia grande, unita, ma non avevo mai pensato che
l’unità e l’amore sono dono di Dio. Così Lui l’ha detto e l’ha fatto. Mi ha donato una comunità parrocchiale che sento come mia
famiglia, dove siamo tutti diversi eppure tutti uniti dallo stesso
Spirito, correndo tutti verso la stessa meta. Una famiglia in cui,
aiutandoci, sostenendoci e, a volte, rialzandoci a vicenda, c’è un
pastore che ci guida, ci ama e ci aiuta quando cadiamo. Questa
è la famiglia fondata sulla roccia, che è la Parola di Dio.
n
Non dire mai:
“non esiste
l’amore”. Chi
nega l’amore,
nega l’esistenza
di Dio. Un
matrimonio
vissuto senza Dio
è come una casa
costruita sulla
sabbia.
(Lomamo)
Ci scrivono IL MatrIMonIo con Un non credente
Caro Padre Lorenzo,
ho trent’anni e penso di aver
incontrato l’amore della mia vita; però non è battezzato e appartiene a una religione non cristiana. Mia madre, che è una fervente cristiana, mi sta seriamente consigliando di non contrarre
matrimonio con lui, perché, secondo lei, un domani ci sarebbero dei problemi nella vita coniugale. Io lo amo follemente e sono
pronta a sposarlo. Cosa mi consigli
Fernanda
Cara Fernanda,
la disparità di culto fra
i coniugi non costituisce un
ostacolo
insormontabile
per il matrimonio allorché
essi arrivano a rispettarsi e
amarsi nella fedeltà e nella
sincerità di cuore.
Tuttavia le difficoltà
dei matrimoni con la disparità di culto non devono
neppure essere sottovalute.
Esse sono dovute al fatto
delle divergenze concernenti la fede, la concezione
È già pronta l’agenda
2013 di Padre Lorenzo.
ogni giorno un pensiero spirituale per vivere
nella verità dell’amore.
Puoi richiederla in Parrocchia.
Tania Botticelli
ono sposata felicemente da vent’anni. Partecipai con il mio futuro marito a una serie di catechesi in preparazione al matrimonio e fu senz’altro di grande importanza per comprendere
quello che il nostro “sì” implicava, cristianamente e civilmente.
Il ruolo dei sacerdoti e dei catechisti, ben formati nella fede, è indispensabile per la trasmissione dei valori umani e cristiani del matrimonio e della famiglia, soprattutto in questi tempi, in cui i giovani fanno molto spesso l’esperienza di famiglie distrutte, che non assicurano più questa sana e cristiana preparazione al matrimonio.
Sono infatti convinta che la migliore preparazione al matrimonio è quella che viene fatta in seno alla famiglia, grazie all’esempio
dato dai genitori. È nella famiglia di origine che i giovani apprendono la dignità cristiana dell’amore coniugale, così che, formati
nella stima del matrimonio unico e indissolubile, come ci insegna
il Vangelo, possano alla età conveniente passare da un fidanzamento cristiano ad un matrimonio cristiano.
Solo così è possibile fermare in qualche modo la piaga del divorzio!
n
S
SCHELETRI
NELL’ARMADIO
espressione avere uno scheletro nell’armadio significa “tenere accuratamente nascosti un
fatto, un avvenimento, un’azione
del passato, considerati riprovevoli o comunque dannosi per la
propria reputazione”, L’origine della nostra frase viene ricondotta ad
un episodio della Rivoluzione
francese e a Gabriel-Honoré de Riqueti, conte di Mirabeau, che ne
fu protagonista. Nel 1792, dopo la
morte di Mirabeau, celebrato come campione dei rivoluzionari, si
scoprì, alle Tuileries, in un armadio
L’
P. Lorenzo
avviso
Crì
Crì...
coMe PrePararsI aL MatrIMonIo
stessa del matrimonio, l’educazione religiosa dei figli. Una tentazione in cui potrebbe facilmente cadere il coniuge cristiano potrebbe essere l’indifferenza religiosa.
In questi casi il coniuge cristiano dovrebbe avere una fede
veramente grande, se desidera
condurre il coniuge non credente
ad accogliere la grazia della conversione. Che lo Spirito Santo ti
illumini!
blindato, un’abbondante documentazione comprovante gli accordi segreti del conte con il re,
volti a contrastare e vanificare gli
sforzi dei fautori della Rivoluzione.
Molto violente furono le reazioni
dei Giacobini e anche la stampa se
ne fece interprete: proprio da
un’illustrazione satirica dell’epoca,
raffigurante Mirabeau in forma di
scheletro posto nell’armadio a custodire le prove del suo tradimento, si deve partire per spiegare la
metafora di cui ancora oggi ci serviamo.
A questo punto, per la nostra salvezza eterna, mi permetto di chiamare in causa il Beato Don Giustino: “ Ascoltate bene! Se i nostri conti del passato non sono bene in regola; se abbiamo vere e proprie ragioni di temere che qualche cosa di
grave è stata sorvolata o non è stata bene accusata, noi non possiamo andare avanti. Con questa coscienza turbata e ferita, non si può
camminare, è un pessimo fondamento su cui non si può edificare.
Bisogna che in quanto al passato,
l’anima non abbia nessun serio motivo di temere” (Opere vol. 6, p. 436).
Apriamo dunque senza paura i
nostri armadi, svuotiamoli e puliamoli con cura: saremo più tranquilli e leggeri.
diesse
il granellino
3
RIFLESSIONI
Fabrizio de Falco
1)
2)
3)
4)
Come i fiori più belli nascono tra roccie sgretolate,
così l’amore più genuino nasce da cuori che sono
stati frantumati dalla Parola di Dio
(Lomamo)
Il teologo parla di Dio. L’analfabeta parla con Dio.
Meglio bigotto che nell’inferno cotto.
Senza preghiera l’anima si dispera.
L’astronave conduce l’uomo sulla Luna. Il confessionale conduce
l’uomo in Paradiso.
5) Le omelie vanno ascoltate, non sopportate.
6) Quando commetti un peccato pensa che in quel momento Gesù
tace ma non acconsente.
7) Nel Vangelo c’è soltanto un uomo che, rivolgendosi a Cristo, lo
chiama confidenzialmente “Gesù”. È Il buon ladrone.
8) Nel Vangelo c’è soltanto un uomo cui Gesù dà la certezza del Paradiso. È il buon ladrone.
9) E se Gesù fosse sceso dalla croce? Ci avrebbe dimostrato la sua
onnipotenza ma non il suo amore.
10) Ha detto saggiamente Gustave Thibon: “Una volta credevo in Dio.
Adesso credo soltanto in Dio.”
11) Ha detto saggiamente Blaise Pascal: “Scommettete sull’esistenza
di Dio. Se perdete non avete perso nulla. Se vincete avete vinto tutto.”
12) Perché sei sempre irrequieto ed infelice? Ascolta queste parole di
Pascal: “L’infelicità degli uomini viene da una sola cosa: non
sapersene stare in pace in una camera.”
dIaLoGHI dI Un’anIMa con IL sIGnore
Lomamo
Anima: Eccomi davanti a Te, mio Signore! Che il tuo sguardo sia su di me per saziarmi del tuo amore! È vero, Tu ti compiaci solo degli umili e dei miti ed io non lo sono! Ma non guardare ai miei peccati, ma alla fede della tua Chiesa e donami un
cuore mite e umile affinché io diventi tempio vivo del tuo splendore, del tuo amore e della tua bellezza!
Signore: Voglio compiere grandi cose nella tua vita. Voglio glorificare il mio Nome Santo in te. Perciò prega senza stancarti mai. Vivi alla mia presenza e ti riempirò del mio spirito di santità.
Anima: Gloria e lode a Te, mio Signore! Non intendo e non voglio essere come canna sbattuta dal vento. Ti prego: riempimi
del tuo spirito di fortezza, affinché il mio “sì” alla tua divina Parola sia sempre gioioso. Intendo e voglio essere luce che risplende
in mezzo alle tenebre, amore che si dona senza chiedere nulla in cambio, misericordia che attira i peccatori alla tua Chiesa!
Signore: Figlio mio, Io sono un Dio generoso; perciò chiedi e ti sarà dato in abbondanza! I miei beni non si esauriscono mai.
Sono l’Eterna Provvidenza!
Anima: Tu sei veramente buono, mio Signore! Saziami con il pane del tuo amore. Donami la grazia di sentire il profumo del
Pane Eucaristico.
Signore: Verrà il giorno in cui permetterò che tu senta il profumo della mia presenza Eucaristica, affinché mi glorifichi sempre più nelle tue opere.
Anima: Mio Signore, intendo e voglio glorificare il tuo nome annunciando il Vangelo, portando anime a conoscere la tua misericordia e facendo risplendere la tua gloria in mezzo agli uomini!
Signore: Figlio mio, sii fedele come Io ti sono fedele. Porta la tua croce quotidiana senza mormorare e impara da me che sono mite e umile di cuore!
Anima: Grazie, mio Signore. Ti lodo e ti benedico in eterno!
COS’ È LA GIOIA?
Antonio De Fenza
Come sarebbe bello riuscire a descrivere la parola “gioia”! Forse significa semplicemente essere immersi nell’amore… ma questo amore riesco veramente a donarlo
a un fratello, a un amico, a una persona che mi chiede aiuto? E allora penso di essere ancora lontano da questa grazia.
Il mio io, il mio egoismo, la mia gelosia sono ancora radicati dentro il mio cuore e, anche se a volte dico di no, che non è vero, non mi illudo. Alla prima tentazione,
infatti, ci ricasco!
L’arma per sconfiggere tutto questo è la preghiera a Gesù. Per Sua grazia grande ho intrapreso un cammino di fede, così davanti a me c’è un pastore, dei catechisti
che guidano i miei passi e alle mie spalle una comunità che mi aiuta e mi dà la gioia di camminare insieme ad altri fratelli, aiutandoci a vicenda.
Siamo tutti deboli, ma Gesù quanto amore ha dato al suo popolo! E quanto ce ne dà ancora oggi se viviamo in Lui. E’ morto in croce per noi e nell’ultimo istante della vita terrena si è rivolto al Padre: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno!”. Quando e come riusciremo a ricambiare tutto questo? Che cosa posso rendere
al Signore per il bene che mi ha fatto?
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il granellino
LA STELLA POLARE
Catia Taffon
io porta avanti la vita di questo meraviglioso mondo in un continuo avvicendamento: al giorno segue la notte, all’autunno l’inverno, all’inverno la
primavera. Un giorno non è mai la monotona ripetizione di un altro, ce ne sono
di nuvolosi, piovosi, secchi, agitati dal vento… Tutta questa varietà conferisce
alla creazione una grande bellezza.
La stessa cosa, a ben vedere, avviene per l’uomo, che in effetti è un microcosmo, un piccolo mondo. L’uomo non si trova mai nella stessa condizione e la
sua vita scorre su questa terra in un continuo turbinìo di movimenti, ora alzato
verso la speranza, ora prostrato nella paura, ora spinto verso la consolazione,
ora verso l’afflizione. Non c’è mai un giorno, un’ora che sia identica all’altra.
Eppure bisogna sforzarci di conservare una continua uguaglianza di cuore
in una tale varietà di situazioni! Benché intorno a noi tutto muti continuamente, dobbiamo sempre, in qualche modo, tendere a nostro Signore! Così come,
qualunque rotta prenda la nave, qualunque sia il vento che la spinge, lo sguardo del marinaio resta sempre rivolto alla stella polare! Lo spirito e la nostra volontà guardino, in ogni momento, allora, all’amore di Dio, nostro creatore, unico e supremo bene, indipendentemente dallo stato contingente della nostra
anima: triste, turbata, gioiosa, nella dolcezza, nella tentazione…
Nulla ci separerà dall’amore di Dio, né l’angoscia, né la tribolazione, né il timore degli eventi futuri (cfr. Rm 8, 35). Invochiamo l’amore di Dio, allora, quando ci sentiamo agitati, nella collera, come gli apostoli sballottati dal vento e
dalla tempesta! Attraverso la preghiera Dio comanderà al mare delle nostre
passioni e subentrerà una grande calma…
n
D
Come il fiore rimane bianco e immacolato tra le
sterpaglie, così il cristiano, fortificato dalla fede,
può rimanere santo e immacolato in un mondo
ipocrita, cattivo e malvagio.
(Lomamo)
GIRANDO CON… FEDE (E SPERANZA)
Emilio Vittozzi
a fede in un Essere Superiore, creatore del cielo e della terra. La speranza che ’sto mondo possa cambiare, in meglio ovviamente.
Alloggiare in antichi monasteri sulle tracce dei pellegrini del passato, godere di naturali bellezze avvolte dal silenzio, ammirare un patrimonio artistico di memorie storiche, respirare un’aria di diffusa spiritualità: è la Campania che offre tutto questo con Pompei, Montevergine, Pietralcina e altri luoghi ancora.
Fra le tappe più frequentate c’è, senza alcun dubbio, il Santuario di Pompei, dedicato alla Madonna del Rosario (raggiungibile sia con la Circum che
con le Ferrovie dello Stato). Ma anche la cittadina di Pietralcina, che ha dato i natali a San Padre Pio, è tappa da non sottovalutare. A pochi chilometri
da Nola, poi, sorge Cimitile (raggiungibile dai treni della Circum), divenuta
famosa per il magnifico complesso delle basiliche paleocristiane. Qui fu sepolto San Felice. Intorno è tutto un insieme di basiliche, chiese, edicole votive, decorate da affreschi e mosaici.
Napoli? È universalmente famosa per la venerazione di San Gennaro: il
culto del Santo protettore culmina nel “miracolo del sangue” che, due volte l’anno, attira devoti e turisti da tutto il mondo. I dintorni di Napoli, poi,
sono ricchi di affascinanti mete per il pellegrino: il Santuario della Madon-
L
Pa r r o c c H I a c o r P U s c H r I s t I
OrarIO MESSE
FerIALe
9.00
SABATo 18.00
doMenICA
9.00 - 10.30 - 12.00 - 18.00
La puntualità è segno di rispetto
na dell’Arco a Sant’Anastasia e il Santuario di San Gennaro alla Solfatara di
Pozzuoli sopra tutti. A ridosso della collina di Capodimonte, nei pressi del
Santuario della Madonna del Buon Consiglio, si trovano le catacombe di San
Gennaro, un complesso cimiteriale risalente al III secolo d.C. All’ingresso
del centro antico di Napoli, nell’omonima piazza, si trova la Chiesa del Gesù Nuovo, cara ai fedeli per il culto di San Giuseppe Moscati, medico dedito alla cura dei poveri. Poco più avanti c’è la chiesa gotica di Santa Chiara,
con l’annesso convento. In via San Gregorio Armeno ci sono le botteghe artigiane dove si fabbricano pastori e presepi. Una tappa obbligatoria! E il
Duomo con la cappella del tesoro di San Gennaro? E la Chiesa di Santa Maria del Carmine?
Eppure, per pregare basta un’anonima chiesetta in cui raccogliersi in unione con Dio, Cristo e i Santi. Così, per fare della solidarietà basta aprire un armadio, un cassetto, una scarpiera e donare quel jeans conservato con la speranza di rientrare in quella
taglia, quella felpa dai colori fuori moda, quella sciarpa, quel cappotto, quella giacca che non indossiamo più: faremo spazio ma, soprattutto, aiuteremo chi non naviga nell’oro… Per me questa è la
n
preghiera che si fa… azione!
MaNDa iL TUo CoNTRiBUTo
sul c/c n. 26221804
Causale: iL GRaNELLiNo
Intestato a: Montecalvo Rev. Lorenzo
Fai crescere Il Granellino con la tua generosità
Grazie!
Supplemento al n. 11 (novembre 2012) [anno LXXXV] della rivista “Spiritus Domini” - Direttore responsabile: Sante attanasio,
Via Manzoni, 225 - 80123 Napoli - autor. del Trib. di Napoli n. 1445 del 17-2-1961 - Stampa: Graphicus - Napoli - Tel. 334.308.15.15
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