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Opel Adam 1.4 GPL Tech
Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Numero 25 24 Settembre 2013 133 Pagine Salone di Francoforte 2013: Le Supercar, le Concept, i mega stand e le nuove tendenze del mondo dell’auto Periodico elettronico di informazione motociclistica Mini Cooper S Cabrio Sportività en plein air La Mini Cooper S Cabrio va forte, è ben fatta e si fa notare ma costa cara: 29.950 euro Kia Carens 1.7 CRDi 115 CV Salto generazionale Una monovolume a sette posti. Grande abitabilità e sistemi di bordo da prima classe | PROVA SU STRADA | Opel Adam 1.4 GPL Tech da Pag. 2 a Pag. 17 All’Interno NEWS: Six Wheels auto e moto la sfida si gioca in pista I Alfa Romeo 4C I STORIA: Citroen DS dove rinasce il mito A scuola di Mountain Bike con Fontana | F1: Le pagelle del GP Singapore | Raikkonen in Ferrari dal 2014 PROVA SU STRADA Opel Adam 1.4 GPL Tech GPL? Come non averlo Ha la stessa garanzia, gli stessi intervalli di manutenzione e non vanta differenze prestazionali rispetto alle versioni standard. Costa 14.870 euro di Emiliano Perucca Orfei 2 3 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica nelle versioni a GPL è prevista negli stessi intervalli e praticamente con gli stessi costi delle versioni tradizionali. L’unica differenza, assicurano in Opel, è il costo del filtro GPL che si aggira nell’ordine di poche decine di euro a tagliando. Media 1.4 da 87 CV Il motore scelto per l’adozione del sistema GPL Tech è il 1.4 da 87 CV. Con 130 Nm di coppia massima a 4.000 giri, il quattro cilindri tedesco vanta le stesse prestazioni della versione tradizionale con l’utilizzo della benzina ed una perdita di soli 5 Nm di coppia nell’utilizzo a GPL. Una perdita difficilmente percepibile da guidatori “normali” che al cronometro significa una differenza sullo 0-100 km/h di appena 3 decimi di secondo. I consumi a GPL sono di 6,9 l/100 km e le emissioni di CO2 pari a 112 g/km: questo significa che, grazie ai 51 litri di capacità volumetrica del C on il debutto della nuova Opel Adam a GPL (in listino a 14.870 euro), i vertici della Casa di Russelsheim vanno ad arricchire la gamma della loro city car compatta con una alimentazione che, soprattutto nel nostro Paese, dimostra di essere molto apprezzata anche laddove - i segmenti Premium - il “gas” non veniva nemmeno presa in considerazione dalla stragrande maggioranza dei clienti. installato direttamente in linea di montaggio con la consulenza della italiana Landi. Un’installazione estremamente raffinata che ha permesso l’adozione di un serbatoio cilindrico in luogo del “tradizionale” toroidale a tutto vantaggio della capacità (+20%) senza rinunciare a nulla in termini di sicurezza: l’alloggiamento sotto al pianale dietro l’asse delle ruote posteriori, che obbliga a rinunciare eventualmente al portabici Flexfix integrato, è infatti un luogo estremamente sicuro in caso di impatto. City-car: è l’ora del GPL Stessa garanzia, stessi tagliandi Oggi, ed il 17% dei clienti che nel 2013 ha scelto Fiat 500 con la doppia alimentazione lo dimostra, la situazione è radicalmente cambiata ed Opel ha scelto di non rimanere alla finestra scegliendo, come da tradizione, di dotare Adam di un sofisticato impianto GPL prodotto, progettato ed 4 serbatoio (35 i litri utili) Adam può assicurare un range di 1.200 km unendo l’autonomia a benzina con quella a gas. Gli allestimenti Le versioni disponibili con l’alimentazione a GPL sono Jam, Slam e Glam, ovvero la intermedia e le due top di gamma. In Italia - come confermatoci dall’AD Matteucci nel corso della nostra intervista - la preferita è l’intermedia Jam che Opel propone nella versione GPL Tech ad un prezzo di 14.870 euro, ovvero 900 euro in meno delle top di gamma. Di serie su tutte le versioni il climatizzatore, la radio con CD, USB e vivavoce bluetooth, il cruise control i cerchi in lega ed il volante in pelle Come “da progetto” non c’è limite alla personalizzazione: spiccano le combinazioni cromatiche per interni ed esterni o il cielo di stelle (led) in opzione solo su alcune Rolls Royce, Il montaggio “nativo” porta con sé anche altri vantaggi. Il primo è indubbiamente che le garanzie sulle componenti meccaniche sono esattamente le stesse delle normali Adam a benzina mentre il secondo riguarda l’aspetto manutenzione, che a differenza di quanto spesso accade 5 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica così come spicca l’Intellink - di serie su Glam e Slam, 300 euro su Jam - che sfrutta la potenza di calcolo e le funzioni degli smartphone di ultima generazione per assicurare un’esperienza multimediale estremamente avanzata: con l’ultimo aggiornamento, disponibile anche per chi ha già una Adam con Intellilink, è stata integrata anche la funzionalità Siri Eyes Free che permette agli utenti Apple di attivare numerosi comandi (tra cui telefonare, consultare l’agenda, scrivere SMS, scegliere un MP3, attivare la navigazione) con il solo uso della voce. Dal vivo: com’è fuori Distinguere la versione GPL Tech da quelle a sola benzina è sostanzialmente impossibile a meno che non si riesca ad intravedere il piccolo logo applicato sul portellone posteriore. L’integrazione del sistema, dunque, è massima e come su Corsa non vi sono bocchette posticce a segnalare la presenza del serbatoio del gas: per fare rifornimento si apre semplicemente il portellino 6 della benzina e si avvita l’adattatore nell’apposito alloggiamento. Dal vivo: com’é dentro Anche dentro le differenze tra le versioni standard e quella alimentata a gas sono minime. Solo i più attenti, una volta a bordo, noteranno che il pulsante destro a fianco del sistema multimediale riporta la sigla LPG con un led che è spento nel caso di marcia a benzina, lampeggiante nel passaggio dalla verde al gas e sempre acceso quando si procede a GPL. Non vi sono indicatori del livello del gas improvvisati: come su altre Opel l’indicatore del livello della benzina si converte anch’esso a gas quando questo viene attivato, così come la stima dei consumi del computer di bordo. Non è possibile, purtroppo, conoscere il livello del serbatoio non utilizzato: l’unico modo è quello di convertire momentaneamente l’alimentazione. Per il resto Adam conferma la bontà dei materiali e l’estrema possibilità di personalizzazione che già si conosceva, così come 7 8 9 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica Le garanzie sulle componenti meccaniche sono esattamente le stesse delle normali Adam a benzina rimane tutto al proprio posto in termini di spazio disponibile a bordo: davanti si sta comodi, dietro decisamente meno. Per due anche il vano bagagli, che rimane con una capacità di 170 litri, fortunatamente non intaccato dalla presenza della bombola del gas, ma del resto da una city car così compatta compatta è difficile pretendere di più. La lunghezza della vettura infatti si ferma a 370, cm, la larghezza invece misura 172 e l’altezza 148, con un passo di 231 cm, misure molto compatte, che rendono Adam idelae per gli spostamenti in città. Su strada: il GPL non si sente L’obiettivo dei tecnici Opel era quello di rendere assolutamente impercettibile l’integrazione del sistema GPL non solo in termini di “presenza”, di 10 garanzie o di manutenzione ma anche in termini di guida. Sin dai primi metri si ha la percezione che questo obiettivo e stato raggiunto ed anche dopo numerose prove, in città così come a velocità più sostenute fuori porta, non siamo riusciti a cogliere alcuna differenza prestazionale. Il quattro cilindri si conferma dunque quel motore brillante ai medi regimi ed un po’ sornione tra i 1.500 ed i 2.500 giri che avevamo conosciuto al momento del primo contatto. In linea con quanto dichiarato i consumi: la media a GPL dichiarata dal nostro computer di bordo al termine della prova nei dintorni di Roma è stata di 7,6 l/100 km. Considerando che il carburante costa meno della metà della normale benzina è indubbiamente un bel viaggiare. Tecnologia onboard Concludiamo segnalando che l’Intellilink nella sua ultima versione dimostra di essere estremamente maturo e sempre più completo di funzionalità interessanti. L’integrazione con il Siri è davvero perfetta e si può utilizzare decine di comandi tenendo sempre le mani sul volante e lo sguardo sulla strada. Niente male considerato il costo di soli 300 euro per le versioni Jam. Un unico appunto riguarda la scelta del device: in Opel dichiarano di non aver alcun accordo con Apple e la cosa è certamente credibile ma il sistema appare decisamente più performante e ricco di funzioni se utilizzato con sistemi iOS piuttosto che Android. 11 12 13 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica Il vano bagagli, che rimane con una capacità di 170 litri, fortunatamente non è stato intaccato dalla presenza della bombola del gas In conclusione Il GPL è stato ormai sdoganato e non viene più percepito come una scelta cheap da numerosissimi clienti. Certo, in alcuni segmenti Premium, soprattutto dove è disponibile almeno una motorizzazione a gasolio, la doppia alimentazione non viene presa nemmeno in considerazione ma per quanto riguarda le city car il caso del 17% del mix fatto registrare da Fiat 500 sta dimostrando che il pensiero di spendere poco a fronte di un pieno di carburante interessa anche a chi vanta una maggior disponibilità economica e sceglie city car sfiziose in luogo di normali utilitarie. Un discorso che vale ancor di più se si pensa che non vi sono tagliandi raddoppiati o costi nascosti e che l’ammortizzazione del delta prezzo tra la versione 1.4 standard e quella GPL Tech (+1.020 euro) avviene, secondo Opel, dopo appena 21.000 km. 14 BROCHURE, TEST DRIVE, TUTTO SU: Opel Adam 1.4 GPL Tech Sfoglia i cataloghi in PDF Brochure Configuratore della Casa » Test Drive » Virtual Tour » Finanziamenti » Guarda tutti gli allestimenti » Trovala dai concessionari » 15 16 17 PROVA SU STRADA Mini Cooper S Cabrio Sportività en plein air Concepita per far incontrare mondanità e sportività sotto l’ala del piacere di guida, la Mini Cooper S Cabrio va forte, è ben fatta e si fa notare. Costa cara - 29.950 euro - e la pur affascinante capote ne limita la fruibilità quotidiana di Alessandro Colombo 18 19 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica sapore retrò e che si “stacca” nettamente dal resto del corpo vettura grazie a delle differenti tonalità adottate nei confronti dello stesso. Media Com’è dentro Aperta la portiera si viene accolti da un ambiente in cui a farla da padrona è quel mix di sportività ed eleganza che regna in tutto l’abitacolo: profili in carbon look, superfici metalliche e pellami dotati di impunture a vista connotano infatti l’abitacolo della cabrio sportiva anglo-tedesca, mentre strumentazioni analogiche integrate da visualizzatori digitali e pulsantiere di stampo aeronautico completano l’arredamento interno della Mini Cooper S Cabrio. Dotata di porta USB, ingresso AUX e presa accendisigari a cui collegare tutti i dispositivi mobili – che richiedono peraltro sempre più energia con cui essere alimentati per arrivare a fine giornata – la Mini Cooper S Cabrio permette di interfacciarsi ad essi attraverso un display digitale (proposto in via opzionale ad un prezzo di 605 euro), che integra il sistema di navigazione satellitare e tutte le informazioni P ensata per sorridere ad una clientela prettamente sportiva che non si vuole però negare né il fascino della guida en plein air né quello di una vettura modaiola, la Mini Cooper S Cabrio si propone come antagonista di Abarth 595 Cabrio e Citroen DS3 Sport Chic Cabrio pur vantando un prezzo d’attacco superiore a quello delle competitor, fissato a 29.950 euro. Com’è fuori Come tutte le vetture realizzate da Mini, anche la più compatta delle Cooper S attinge a piene mani dal fortunato linguaggio stilistico che tanto riscontro ha trovato nel pubblico di tutto il mondo: grandi proiettori circolari incastonati dinnanzi a due bombature poste ai lati del cofano tra loro 20 relative all’infotainment. E’ lunga tre metri e settanta Lunga 3.720 mm, larga 1.680, alta 1.410 e dotata di un passo di 2.460 mm, la Mini Cooper S Cabrio dichiara una massa in ordine di marcia pari a 1.230 kg e sfrutta uno schema di trasmissione manuale a sei rapporti che trasferisce al suolo i valori di coppia e potenza attraverso le ruote anteriori. Dotata di serie di cerchi in lega da 16 pollici di diametro Rib Spoke gommati 195/55, la Mini Cooper S Cabrio è dotata di serie di DSC (Dynamic Stability Control), ASC+T (Automatic Stability Control + Traction), ABS, EBD e CBC (Cornering Brake Control). 184 CV e 260 Nm di coppia... Sotto al cofano della Mini Cooper S Cabrio pulsa una sola unità quadricilindrica alimentata a benzina, ovvero quella da 1.598 cc in grado di erogare fino a 184 CV di potenza ad un regime di 5.500 giri/min ed un valore di 260 Nm di coppia massima; numeri questi che permettono alla separati da una calandra minimalistica dotata di profilo cromato ne caratterizzano infatti la sezione frontale. Rispetto alla variante da cui deriva, anche la variante cabrio della Cooper S si contraddistingue per una serie di particolari che la rendono più “muscolosa” e sportiva, come l’ampia feritoia di aerazione posta sulla sommità del cofano, la mascherina inferiore dotata di dettagli dedicati, i passaruota maggiorati ed un paraurti posteriore dalla marcata indole corsaiola che integra all’interno di una griglia d’estrazione sia fendinebbia e luce di retromarcia che il doppio scarico sportivo cromato. Abarth 595 Cabrio e della Citroen DS3 Sport Chic Cabrio. Vero tratto distintivo della variante Cabrio della Mini Cooper S è però il tetto, che non presenta più la struttura rigida della versione da cui deriva, ma che sostituisce ad essa una capotte in tela dal piacevole 21 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica La Mini Cooper S Cabrio attira su di sé lo sguardo soprattutto per una serie di particolari, come la generosa presa d’aria posta al centro del cofano sportiva cabriolet del Gruppo BMW di scattare verso i 100 km/h con partenza da fermo in 7.3 secondi di tempo, oltre che di raggiungere una velocità massima di 225 km/h. In grado di ottemperare la normativa Euro 5, la Mini Cooper S Cabrio promette consumi pari a 7.5 l/100 km nel ciclo urbano, 5.1 l/100 km in quello extraurbano e di 6.0 l/100 km in quello misto, mentre le emissioni inquinanti vengono mantenute entro una soglia di 139 g/km. Dal vivo: com’è Esteriormente connotata da linee morbide ed al contempo sportive, la Mini Cooper S Cabrio attira su di sé lo sguardo per una serie di particolari collocati tra la sezione anteriore e quella posteriore, come la generosa presa d’aria posta al centro del cofano, oppure il paraurti posteriore 22 che ingloba in una griglia nera il doppio terminale di scarico centrale. A questi si aggiungono, nella vista laterale, i passaruota inscritti nella cornice nera che contorna la porzione bassa dell’intero profilo della vettura, oltre naturalmente alla capotte in tela di generose dimensioni a sua volta inscritta, come anche il parabrezza anteriore, all’interno di un profilo cromato collocato nella parte alta dell’auto. Aperta la portiera l’attenzione viene prima di tutto catturata dalle forme circolari che dominano l’abitacolo impiegate per strumentazione, bocchette d’aerazione, vani portaoggetti e selettori, per poi ricadere sulle pulsantiere aeronautiche e sui vari elementi a contrasto, come gli inserti in carbonio che fanno il paio con quelli metallici e che vanno volutamente a contrastare con gli eleganti rivestimenti in pelle marrone. Degno di nota, dal punto di vista visivo, il display digitale collocato all’interno del tachimetro analogico posto al centro della plancia e a fondo bianco che nella versione in prova integra anche il navigatore (quest’ultimo in verità un pochettino migliorabile in termini di precisione e intuitività) e che ben si interfaccia tramite porte dedicate ai vari sistemi multimediali, mentre i passeggeri posteriori, che possono essere solo due, sono a loro volta circondati da pellami con cuciture a vista e da particolari cromati. Bagagliaio e visibilità Se quattro persone stanno sedute comodamente (più quelle davanti di quelle dietro) all’interno della Mini Cooper S Cabrio, altrettanto non si può dire per i loro bagagli. Il vano di carico presenta delle dimensioni abbastanza rastremate - ci si può caricare la borsa per andare in palestra e un paio di borse della spesa, ma non molto altro – ed il pavimento posizionato più in basso rispetto alla soglia non aiuta la praticità d’accesso. Come normale su una cabrio, non va meglio a capotte alzata il discorso visibilità: ¾ laterale e visibilità posteriore non sono il forte di questa vettura. Per effettuare le manovre in retromarcia è quindi di fondamentale importanza affidarsi a sensori e telecamere proposti in via opzionale. Ciò che si perde in termini di bagagliaio e visibilità, la Mini Cooper S Cabrio lo guadagna in posizione di guida e sportività. La triangolazione offerta dal sedile risulta sia comoda che ben impostata e le molteplici regolazioni offerte da sedile e volante permettono a piloti di tutte le stature di adattarsi al meglio con quanto posto intorno a loro.I comandi, complice un volante dotato di pulsantiera integrata, mettono tutto a portata di mano. Solo 23 24 25 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Prove lo sterzo sulle prime risulta un pochettino poco agevole a causa del ridotto diametro sportivo, ma è solo questione di prenderci un attimino l’abitudine per iniziare poi davvero ad apprezzarlo. Come si guida Preso posto all’interno dell’abitacolo inseriamo la chiave circolare nella fessura atta a contenerla e premiamo il pulsante per l’avviamento del motore. La sonorità di questo inizia a pervadere l’abitacolo, ma senza scadere nell’invadente. E’ diventata più educata sotto questo punto di vista la Cooper S, rimanendo sempre capace di coinvolgere ma con un filo di malizia in meno. Inserita la prima delle sei marce disponibili è possibile, fin dalla prima apertura di gas, percepire la sostanza promessa dai 184 CV di potenza ma soprattutto dai 260 Nm di coppia, anche se il vero divertimento in questa Mini arriva quando la lancetta giunge nella zona alta del contagiri: a partire dai 3.500 giri la Cooper S Cabrio esprime il meglio di sé, allungando con veemenza verso il limitatore ma facendolo con molta naturalezza. E’ rimasto un leggero (ma piacevole) effetto onoff sul pedale dell’acceleratore, che risulta però meno marcato che in precedenza. Maggiore 26 27 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito 28 Periodico elettronico di informazione motociclistica Prove 29 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica l’elasticità rispetto a prima, e buona la capacità di ripresa, mentre le prestazioni del propulsore vengono ben assecondate da un telaio rigido che fa il paio con delle sospensioni sportive e un baricentro decisamente basso. Buona anche la frenata, che dimostra tanto potenza quanto modulabilità ogni qualvolta necessario. Preciso e diretto lo sterzo, che si interfaccia con il pilota tramite un volante sportivo di diametro contenuto. Conclusioni La Mini Cooper S Cabrio è un vettura pensata per rivolgersi principalmente ai giovani dal carattere sportivo. Ai giovani, non ai neofiti, perché la vettura è performante, ed è capace di raggiungere velocità ragguardevoli senza far sì che il pilota se ne accorga. Ottima quindi per quella clientela sì di età non elevata, ma in grado di amministrare le prestazioni di una vettura capace tanto di divertire quanto di attrarre le attenzioni grazie a dei tratti stilistici divenuti oramai degli stilemi in termini di design e mondanità. 30 BROCHURE, TEST DRIVE, TUTTO SU: Mini Cooper S Cabrio Sfoglia i cataloghi in PDF Brochure Configuratore della Casa » Test Drive » Accessori » Store online » Guarda tutti gli allestimenti » Trovala dai concessionari » 31 32 33 PROVA su strada Kia Carens 1.7 CRDi 115 CV Salto generazionale La nuova Kia Carens è una monovolume a sette posti oggi perfettamente allineata alla migliore concorrenza europea in termini di qualità, stile e prestazioni. Grande abitabilità e sistemi di bordo da prima classe, peccato solo per lo sterzo di Matteo Valenti 34 35 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica Media F ermarsi a guardare la nuova Kia Carens, anche solo per pochi istanti, permette di comprendere fino in fondo l’incredibile salto generazionale fatto dalla Casa coreana, che oggi appartiene per un terzo a Hyundai, nell’arco di pochissimo tempo. Sulla scia del grandissimo successo riscosso dall’ultima generazione di Sportage infatti, il marchio Kia è riuscito a cambiare radicalmente il proprio volto, rivoluzionando praticamente l’intera gamma nel giro di 3-4 anni e portando sul mercato modelli che per design, qualità e prestazioni hanno tagliato di netto i ponti con il passato e che oggi sono a pari livello con la miglior concorrenza tedesca o francese. Se pensate quindi che la nuova Carens sia ancora la tipica auto coreana di qualche tempo fa, molto economica ma anche anonima e non di grandissima qualità vi sbagliate di grosso. La monovolume targata Kia oggi è un’auto pienamente matura, che 36 garantisce standard qualitativi di prim’ordine e che entra a testa alta sul mercato, pronta a sfidare vetture come Fiat 500L Living, Ford C-Max 7, Citroen C4 Picasso, Chevrolet Orlando, Dacia Lodgy, Peugeot 5008, Toyota Verso e Volkswagen Touaran. Focus sulla 1.7 turbo diesel CRDi da 115 CV in allestimento Class Dopo il primo contatto avvenuto in occasione della presentazione stampa, dove avevamo guidato la più potente versione a gasolio 1.7 CRDi da 136 CV, oggi ci concentriamo su quella che probabilmente sarà la versione più gettonata sul mercato italiano, equipaggiata sempre con il 1.7 CRDi, ma in versione da 115 CV e in allestimento top di gamma Class, che in Italia viene offerta a partire da 23.500 euro (la versione di ingresso Cool, sempre con motorizzazione CRDi da 115 CV costa invece 21.500 euro). Per quanto riguarda il prezzo non bisgona dimenticare che Kia in Italia è l’unica ad offrire su tutte le versioni 7 anni di garanzia. Dal vivo: com’è fuori La Carens di quarta generazione (la versione precedente risale al 2006) è una vettura completamente riprogettata da Kia, che punta molto sullo stile, ereditando il nuovo design della Casa concepito principalmente da Peter Schreyer, Responsabile del Design e oggi divenuto anche primo Presidente di Kia non coreano. La monovolume di oggi quindi si inserisce perfettamente all’interno del nuovo family feeling adottato da tutti i nuovi modelli della Casa, con l’obiettivo di risultare, a fronte di dimensioni non esattamente contenute, un’auto comunque dinamica, filante e capace di attirare lo sguardo. Se guardiamo il frontale possiamo dire che l’obiettivo è stato pienamente raggiunto. La tipica calandra a “a naso di tigre” domina l’anteriore, affiancata da elaborati gruppi ottici di grandi dimensioni, che integrano le ormai immancabili luci diurne a LED e che, grazie ad una particolare conformazione piuttosto allungata in profondità aiutano a slanciare notevolmente l’immagine della vettura. Convince anche la zona inferiore del paraurti, movimentata da un presa d’aria dalla forma sinuosa, che si congiunge con i grandi fendinebbia sviluppati in verticali, che in questo caso aiutano a slanciare la vettura verso l’alto. Ben riuscita anche la fiancata, che rimane filante e dinamica, grazie al particolare taglio dei finestrini che va a stringersi leggermente nella zona posteriore, ma anche elegante per merito dell’apprezzabile cromatura che circonda in parte le superfici vetrate. Completano il quadro i grandi cerchi in lega da 17 pollici a cinque razze sdoppiate, mentre la sezione di coda è quella che emerge di meno per originalità, con i grandi gruppi ottici a sviluppo orizzontale, disponibili anche con luci a led, e con il lunotto sovrastato da un piccolo spoiler che contribuisce a rendere meno pesante 37 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica Saliti a bordo della nuova Carens appare ancora più evidente lo sforzo intrapreso da Kia per egualiare la migliore concorrenza europea. Materiali ed assemblaggi sono di grande qualità, mentre il design si dimostra moderno ma allo stesso tempo razionale, le proporzioni complessive. Osservare gli accoppiamenti di carrozzeria è un altro di quegli elementi che ci fanno capire i passi da gigante fatti da Kia nel campo della qualità, dal momento che sono davvero precisi. Solo qualche componente della carrozzeria, come la cornice superiore degli sportelli anteriori, è realizzato con troppa superficialità, ma in generale la Carens rivela un rigorosità costruttiva solo impensabile rispetto a poco tempo fa. 38 Dal vivo: com’è dentro Saliti a bordo della nuova Carens appare ancora più evidente lo sforzo intrapreso da Kia per egualiare la migliore concorrenza europea. Materiali ed assemblaggi sono di grande qualità, mentre il design si dimostra moderno ma allo stesso tempo razionale. Ogni comando si trova proprio dove ci si aspetta, mentre il grande display touchscreen da 7 pollici (opzionale) domina dall’alto la scena. Il Total Connectivity System, di serie su tutte le versioni, rende disponibili collegamenti Bluetooth, Aux-In, iPod e USB che permettono di integrare in maniera immediata e completa il proprio smartphone con il sistema di infotainment, davvero ben fatto e molto semplice da utilizzare. Di serie vengono anche offerti il volante in pelle con comandi al volante (forse un po’ troppi, rischiano di distrarre), ma anche il cruise control. Per rendere più ricca la dotazione di serie per ognuno dei due allestimenti Cool 39 40 41 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito e Class si possono scegliere dei pacchetti, che permettono di aggiungere per esempio tutta la serie di optional visibili sull’esemplare in prova come i sedili in pelle, la telecamera posteriore (consigliatissima), i sedili e il volante riscaldati, oltre al tetto panorama in vetro ad azionamento elettrico. E’ più compatta ma anche più spaziosa Con una lunghezza pari a 452 cm, la nuova Carens risulta 2 cm più corta, 1,5 cm più stretta (la larghezza ora è di 181 cm) e 4 cm più bassa (l’altezza ) rispetto al modello di precedente generazione, ma il passo è aumentato di 5 cm, tutto vantaggio dell’abitabilità interna e della possibilità di realizzare un posto guida avanzato. In questo modo il montante A risulta in perfetta corrispondenza con il centro della ruota anteriore e la fiancata risulta molto più slanciata. Il peso invece, si attesta a 1.458 kg, un risultato assolutamente nella norma per questa tipologia di auto 42 Periodico elettronico di informazione motociclistica Prove e per queste dimensioni. L’avantreno può contare su uno schema MacPherson con glie elementi mobili collegati ad un telaietto supplementare sospeso elasticamente sulla scocca per aumentare il confort, mentre al retrotreno troviamo bracci longitudinali interconnessi. L’impianto frenante si affida a quattro dischi (autoventilanti all’anteriore da 330 mm e posteriori da 284 mm). Uno nota va riservata al servosterzo MDPS ad assistenza elettrica dotato di serie del sistema FlexSteer che offre tre possibilità di regolazione (Normal, Sport e Comfort), che adeguano la risposta e la resistenza dello sterzo a seconda dei gusti e delle esigenze del guidatore. Sicurezza: non manca nulla Su Carens Kia tiene a sottolineare il balzo in avanti rispetto ai modelli di precedente generazione puntando molto anche sulla dotazione di sicurezza, come confermano le 5 stelle conquistate nei test Euro NCAP, che recentemente hanno adottato criteri di valutazione ancora più 43 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica si dimostrano comunque adatti per viaggi mediamente lunghi. I due sedili aggiuntivi collocati nel vano bagagli, che possono essere aperti con un semplice gesto, offrono invece la possibilità di ospitare altri due passeggeri in caso di emergenza o due bambini. Lo spazio per le gambe è certamente limitato, ma anche persone di alta statura possono trovare posto per un breve tragitto. Bagagliaio sconfinato La nuova Carens è un’auto perfetta per le famiglie numerose che necessitano di grande versatilità, assicurata dal sistema KiaFlex che permette di abbatterei sedili singolarmente, ma anche di grande capacità di carico. Il bagagliaio offre 536 litri di capacità, ma abbattendo tutti i sedili della fila posteriore è possibile disporre di 1.649 litri. La visibilità della Carens è ottima all’anteriore, complici la posizione di guida rialzata ma anche il montante A posizionato ad arte all’altezza del centro delle ruote anteriori, mentre in retromarcia bisogna fare i conti con dimensioni non esattamente compatte. Niente paura se la vettura, come quella della nostra prova, è dotata di sensori parcheggio e di retrocamera, davvero utile e capace di rendere le manovre di parcheggio davvero semplici. Un benzina e due diesel severi. Oltre ai classici ABS e ESP, la monovolume coreana può contare sul controllo della marcia in corsia LDWS (Lane Departure Warning System), che si serve di una telecamera montata all’anteriore e di un avviso sonoro per comunicare al conducente che ha abbandonato la corretta traiettoria, ma anche sull’assistenza alle manovre in parcheggio SPAS (Smar Parking Assist System), che provvede a muovere autonomamente il volante, lasciando al guidatore solo il compito di azionare acceleratore e frizione. 44 Davanti si domina la strada, dietro largo alla modularità La Carens è un’auto che punta a conquistare clienti facendo leva sulla grande disponibilità di spazio a bordo. L’abitabilità, che diventa quindi un criterio di valutazione fondamentale per questo modello, si dimostra ottima per i passeggeri anteriori, che hanno a disposizione sedili ampi e confortevoli, che offrono una seduta alta e davvero piacevole per stare in viaggio, che trasmette una sensazione di dominio della strada. Al posteriore i passeggeri dispongono di tre sedili distinti (più stretto quello centrale, più ampi i due laterali) ed hanno a disposizione davvero molto spazio per le gambe, oltre ad una bocchetta di ventilazione che su un’auto così spaziosa è davvero apprezzabile nella zona posteriore. Aver separato i tre sedili l’uno dall’altro, in modo tale che siano abbattibili anche singolarmente per ovvie esigenze di modularità, ha però reso ciascuna delle sedute non poi così ampia come ci aspetterebbe da una vettura di queste dimensioni, ma La gamma motorizzazioni per l’Italia prevede un quattro cilindri a benzina ad inizezione diretta GDI da 135 CV e il più gettonato turbo diesel 1.7 CRDi disponibile nella versione da 115 CV e in quella più prestazionale da 136 CV. La motorizzazione protagonista della nostra prova, la 1.7 CRDi da 115 CV a 4.000 giri/min è un quattro cilindri della famiglia U2 già adottato da altri modelli Kia, in gradi di erogare 260 Nm di coppia massima a 1.250 giri/min. Questa unità garantisce uno scatto da 0 a 100 km/h in 10, 4 secondi ed un velocità massima pari a 181 km/h, a fronte di un consumo medio dichiarato che può variare da 4,9 a 5,2 l/100 km a seconda delle versioni, con le emissioni pari a 129 o 137 g/km. Il sistema 45 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito di trasmissione si affida ad un classico cambio manuale a sei marce, con i primi due rapporti corti e una sesta piuttosto lunga al fine di ottimizzare i consumi, senza penalizzare troppo lo spunto in partenza da fermo. L’automatico a sei marce è disponibile solo in abbinamento al diesel CRDi da 136 CV. Al volante: le nostre impressioni di guida Premiamo il tasto Start, di serie sull’allestimento più ricco Class, e diamo vita al quattro cilindri a gasolio coreano, che si dimostra davvero silenzioso al minimo, e praticamente privo di qualsiasi tipo di vibrazione, un risultato già di per sé sorprendente, soprattutto rispetto ai propulsori a gasolio di generazione precedente del Gruppo Hyundai-Kia. Muoversi per la città al volante della nuova Carens è molto piacevole, si viaggia avvolti da una buona silenziosità di marcia, anche perché le sospensioni sono morbide, tarate per favorire al massimo il confort e capaci di 46 Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica assorbire con facilità tutte le sconnessioni tipiche delle nostre città. Anche salendo di giri il 1.7 CRDi da 115 CV rimane tutto sommato silenzioso e non si rende mai invasivo all’interno dell’abitacolo. Certo, non è senza dubbio un motore che nasce per fare lo scatto da 0 a 100. In accelerazione i quasi 1.500 kg della Carens si fanno sentire e bisogna lavorare a fondo con la leva del cambio se si vuole avere un po’ di brio nella partenza al semaforo. In ogni caso questo motore si dimostra sufficientemente ricco di coppia ai bassi regimi (260 Nm a 1.250 giri/min) per muovere con una certa disinvoltura la Carens nel traffico cittadino e in definitiva si rivela adatto a chi è disposto a rinunciare a un po’ di prestazioni in favore di consumi tutto sommato contenuti per un’auto di questo peso e dimensioni. Consuma il giusto Nel corso della nostra prova abbiamo portato la Carens su diversi tipi di percorso, dalla strada a scorrimento veloce fino alle vie del centro cittadino bloccate dal traffico e in autostrada. I consumi di carburante, senza mai esagerare con il pedale del gas, si sono attestati mediamente intorno ad un valore di 6,9 l/100 km, un valore di certo superiore a quello dichiarato (4,9-5,2 l/100 km), ma comunque più che accettabile per un’auto a sette posti di 4 metri e mezzo. Se si viaggia a pieno carico, meglio il CRDi da 136 CV Il CRDi da 115 CV ha un’erogazione corposa intorno ai 2.000-2.500 giri/min ed è proprio intorno a questo regime che esprime il meglio di sé e che permette una guida più vivace. Per favorire al massimo il contenimento dei consumi invece è meglio non superare mai i 2.000 giri/min, seguendo i suggerimenti dell’indicatore di cambiata ottimale. In questo modo la Carens si dimostra un’auto perfetta per viaggiare quando non si ha fretta, in tutta tranquillità e godendosi il tragitto. Chi cerca un più più di brio in ogni situazione, ma soprattutto chi ha intenzione di utilizzare la Carens in condizioni di carico non indifferenti (per esempio con quattro o cinque passeggeri e il vano di carico pieno di bagagli) è meglio che scelga il CRDi da 136 CV, ma naturalmente bisogna mettere in conto consumi sensibilmente più elevati. L’impianto frenante ci ha convinto positivamente. I quattro freni a disco hanno mordente a volontà ed anche in caso di frenate di emergenza non mettono mai in difficoltà chi si trova dietro al volante. Il cambio a sei marce manuale presenta innesti precisi, l’escursione della leva è piuttosto lunga, ma comunque adatta a questa tipologia di auto. Ottima la posizione della leva del cambio, che è sempre a portata di mano e non affatica anche dopo diverse ore di guida. Sterzo: perfetto in città, troppo morbido in autostrada Una nota infine va riservata allo sterzo, che si è rivelato fin troppo morbido. In città è perfetto, specialmente per effettuare le manovre di parcheggio perché lo si muove davvero con un dito. 47 48 49 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Prove Periodico elettronico di informazione motociclistica Il problema è che anche in autostrada rimane così estremamente leggero, non trasmettendo sempre una sensazione di grande sicurezza alle velocità di codice, intorno ai 130 km/h. Tramite un apposito comando al volante è possibile variare la taratura del servosterzo (Normal, Sport e Comfort), ma in nessuna di queste modalità, nemmeno in Sport, abbiamo trovato la giusta risposta dello sterzo per le andature più elevate. Conclusioni La nuova Kia Carens è un’auto che fa toccare con mano, sia all’interno che all’esterno ma anche sotto al cofano, il grande salto generazionale compiuto dalla Casa coreana nel giro di pochissimi anni. Oggi la Carens è una monovolume a sette posti perfettamente paragonabile alla migliore concorrenza europea in termini di qualità e prestazioni. I suoi punti di forza sono senza dubbio la grande abitabilità e la dotazione di bordo davvero completa, ma soprattutto anche i 7 anni di garanzia dal momento dell’acquisto, vera esclusiva della gamma Kia. La versione da prendere a nostro avviso è quella in allestimento base Cool, che comunque offre un equipaggiamento completo di tutto ciò che serve, abbinata però al motore CRDi da 136 CV, che si dimostra più adatto e più scattante a muovere un’auto da quasi 1.500 kg, che presumibilmente verrà guidata spesso in condizioni di carico non indifferenti. 50 BROCHURE, TEST DRIVE, TUTTO SU: Kia Carens 1.7 CRDi 115 CV Sfoglia i cataloghi in PDF Brochure Configuratore della Casa » Test Drive » Finanziamenti » Virtual tour » Guarda tutti gli allestimenti » Trovala dai concessionari » 51 52 53 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Il duello Periodico elettronico di informazione motociclistica Media Six Wheels Auto e moto la sfida si gioca in pista Due squadre, un’auto e una moto animano un video in cui l’unica cosa che conta è battere a qualsiasi costo Gillo, il tester più insopportabile d’Italia! S gommate e risate, è questa la ricetta del nostro nuovo format, che nasce dalla volontà di umiliare il nostro tester storico. E’ dal 1997, anno di nascita di Moto.it, che costui fa lo sbruffone in redazione, trovando ulteriori nuovi argomenti a fine 2011, quando si è anche inserito prepotentemente nella squadra di Automoto.it. E’ definito in ogni modo: the bastard, il ganassa, il gradasso, lo sbruffone; per tutti sinteticamente Gillo. Sfiniti dalla sua supponenza abbiamo progettato un modo per ridimensionarlo pubblicamente: coinvolgerlo in una sfida incrociata alla guida di un’auto e di una moto, opponendolo di volta in volta a squadre diverse e sempre agguerrite. 54 Gli ingredienti questa volta sono: la Peugeot RCZ e la Honda CBR 600 RR. A tentare di ridimensionare l’ego di Gillo ci provano due bei pilotini: Eugenio Franzetti, direttore relazioni esterne e motorsport Peugeot Italia e Emiliano Perucca Orfei, tester di Automoto.it. Ogni squadra si alterna alla guida dell’auto e della moto e il cronometro decreta chi, sommando tutti i tempi, realizza il crono complessivo più basso. A questa sfida ne seguiranno altre, sempre con l’obiettivo finale di battere l’insopportabile Gillo. Seguite e votate la vostra squadra preferita, cercando di immaginare se Gillo riuscirà a preservare la sua pessima fama, aumentando così il nostro disagio quotidiano. 55 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito IAA 2013 Periodico elettronico di informazione motociclistica Media Italia. Erede della tanto apprezzata 430 Scuderia, con i suoi interni così spartani (le saldature del telaio erano in bella vista) e le sue prestazioni da pura auto da corsa, la 458 Speciale evolve ulteriormente il concetto di supercar alleggerita con motore potenziato, regalando prestazioni da capogiro e un tempo impensabili su una vettura con queste caratteristiche meccaniche. Il V8 aspirato di Maranello sulla Speciale è stato portato ad erogare ben 605 CV a 9.000 giri (la 458 Italia ne può vantare “solo” 570), divenendo così l’otto cilindri più potente mai realizzato dal Cavallino su un’auto di serie. Il peso invece è stato ridotto di 90 kg, fermando l’ago della bilancia a 1.290 kg, con un rapporto peso/potenza pari a 2,13 kg/CV. Il risultato è una vettura capace di scattare da 0 a 100 km/h in 3,0 secondi netti. Lamborghini Gallardo LP 570-3 Squadra Corse La Casa del Toro come al solito non si fa cogliere impreparata. All’IAA infatti svela la Lamborghini Gallardo LP 570-3 Squadra Corse, che rappresenta la versione più estrema mai realizzata della V10 di Sant’Agata e con ogni probabilità anche l’ultima, dal momento che si attende l’imminente arrivo della sua erede. Allo stesso modo della Super Trofeo, anche la Gallardo Squadra Corse è spinta dal noto V10 aspirato nella versione in grado di produrre 570 CV, abbinato ad un sistema di trasmissione a sei marce. Grazie ad una serie di accorgimenti tecnici, volti a contenere il più possibile il peso in ordine di marcia questa versione ferma l’ago della bilancia a 1.340 kg, un risultato inferiore di 70 kg rispetto ad una normale Gallardo, ottenendo così un valore di potenza specifica Lamborghini Gallardo P 570-3 Squadra Corse Ferrari 458 Special Salone di Francoforte 2013 Tutte le novità dal mondo delle supercar di Matteo Valenti | 6.259 CV. E’ questa la potenza che sono capaci di erogare le più belle supercar del Salone di Francoforte di quest’anno, dalla Ferrari alla Lamborghini fino alla Porsche ed alla Bugatti. I l Salone Internazionale dell’Auto di Francoforte, meglio conosciuto come IAA (acronimo per Internationale Automobil-Ausstellung), è un appuntamento biennale di fondamentale importanza all’interno del mondo dell’automobile. Per capire il prestigio che questa esposizione ha raggiunto oggi è sufficiente ammirare il gran numero di costruttori di lusso che qui espongono le loro ultime creazioni del campo delle supercar, 56 automobili che racchiudono la più alta tecnologia nel campo motoristico che da sempre fanno segnare generazioni di appassionati. Ferrari 458 Speciale Anche quest’anno naturalmente, il Salone di Francoforte non ha deluso le aspettative. Il pubblico ha potuto ammirare, fra le altre la nuovissima e tanto attesa Ferrari 458 Speciale, versione ancora più prestazionale della ben nota 458 57 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito IAA 2013 Periodico elettronico di informazione motociclistica Porsche 918 Spyder molto elevato, pari a 2,35 kg/CV . Le prestazioni in questo caso parlano di uno scatto da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi e di una velocità massima di 320 km/h. Porsche 918 Spyder La Casa di Zuffenhausen ha scelto il salone di casa per presentare finalmente, dopo numerose apparizioni in versione prototipale, la versione definitiva e destinata alla produzione della Porsche 918 Spyder, sofisticatissima supercar plugin ibrida che verrà realizzata in soli 918 esemplari e che idealmente vuole raccogliere l’eredità di una vettura rimasta nel cuore di molti come la mitica Carrera GT. Il cuore pulsante della 918 è un V8 da 4.6 litri che però viene abbinato a due motori elettrici, uno collocato all’altezza dell’asse anteriore, l’altro al posteriore. L’otto cilindri 58 Aston Martin Vanquish Volante sviluppa una potenza di 608 CV a 8,700 giri/min, mentre i motori elettrici forniscono ulteriori 286 CV a 6.500 giri/min, per una potenza complessiva pari a 887 CV e una coppia massima che può variare da 917 a 1.280 Nm. Quello che stupisce della 918 sono però le prestazioni. Il powertrain ibrido sfruttato alla massima potenza infatti permette uno scatto da 0 a 100 km/ in 2,8 secondi, mentre lo 0 a 200 km/h viene coperto in 7,7 secondi e lo 0 a 300 km/h in 22 secondi, con una velocità massima che può inchiodare il tachimetro a 354 km/h. con un’automobile davvero affascinante, non solo dal punto di vista tecnologico ma anche per quanto riguarda lo stile e il design. Il suo nome è BMW i8, un’auto che ha ancora molto in comune con il prototipo a cui si è ispirata e che viene spinta da un powertrain capace di sprigionare 362 CV di potenza massima complessiva, grazie ad un nuovo e interessantissimo motore termico a tre cilindri TwinPower Turbo da 1.5 litri in grado di erogare 231 CV affiancato da un motore elettrico da 131 CV. BMW i8 La Casa di Gaydon attira il pubblico all’interno del suo stand con la nuovissima Aston Martin Vanquish Volante, versione en plein air della dodici cilindri britannica spinta da un V12 da 6.0 litri in grado di erogare 573 CV e 620 Nm di coppia Sulla scia del momento, che vuole i principali costruttori di supercar impegnati a proporre nuovi modelli ibridi ad altissime prestazioni, anche la Casa di Monaco vuole stupire il mondo Aston Martin Vanquish Volante che regalano uno scatto da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi, grazie anche ad un peso che non supera i 1.844 kg, un risultato superiore di soli 9 kg rispetto alla Vanquish Coupé. Bentley Continental GT V8 S Direttamente da Crewe arriva a Francoforte l’ultima novità in casa Bentley. Si tratta della GT Continental nell’inedita versione V8 S, equipaggiata con una versione potenziata dall’otto cilindri biturbo da 4.0 litri, in grado di sprigionare 528 CV e 680 Nm di coppia massima. Tali prestazioni, che rendono questa motorizzazione praticamente paragonabile al più tradizionale V12 aspirato che equipaggia la gamma GT Continental, permettono uno scatto da 0 a 100 km/h in 4,3 secondi ed una velocità massima di 309 km/h. 59 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito IAA 2013 Periodico elettronico di informazione motociclistica Bugatti Veyron Grand Sport Bugatti Veyron Grand Sport Vitesse Jean Bugatti La Maison alsaziana, di proprietà del Gruppo VW, si presenta a Francoforte con un’altra edizione speciale realizzata in tiratura limitatissima dal prezzo stratosferico (per questa novità si parla di 2,28 milioni di euro, tasse escluse ). È la Bugatti Veyron Grand Sport Vitesse Jean Bugatti, particolarissima versione realizzata in omaggio al figlio del fondatore del marchio ed ispirata alla iconica 57SC Atlantic, che verrà prodotta in soli tre esemplari. Sotto al raffinata carrozzeria color nero corvino con dettagli in platino e diamante, pulsa il ben noto W16 da 8.0 litri quadri-turbo, qui in grado di sviluppare fino a 1.200 CV di potenza e 1.500 Nm di coppia, che permettono un’accelerazione da o a 100 km/h in soli 2,6 secondi di tempo. 60 Audi S8 restyling Maserati Quattroporte Ermenegildo Zegna Limited Edition Torniamo in territorio italiano, più precisamente a Modena, con la Casa del Tridente, che a Francoforte ha svelato l’affascinante Maserati Quattroporte Ermenegildo Zegna Limited Edition, edizione speciale caratterizzata da un allestimento unico rispetto all’attuale gamma dell’ammiraglia italiana per colori, materiali e finiture, concepita per dare vita a una futura versione in serie limitata che uscirà nel 2014 e che ne manterrà personalità e qualità in termini di finiture e lavorazioni. Audi S8 restyling Anche la Casa dei Quattro Anelli, al di là dei concept ad alte prestazioni, mostra nel suo stand una novità nel campo delle supercar di serie. Si tratta dell’Audi S8 restyling, che si concede un lieve facelift di metà carriera introducendo nuovi dettagli estetici e nuove tecnologie, a partire dai sofisticatissima fari matrix-led. Sotto al cofano continua a pulsare il collaudato V8 da 4.0 litri TFSI da 520 CV, capace di regalare uno scatto da 0 a 100 km/h in 4,2 secondi. Mercedes-Benz S 63 AMG La Stella a tre punte rende felici gli amanti delle vetture sportive con la nuova Mercedes-Benz S 63 AMG, che abbandona il precedente 6.2 aspirato per andare ad ospitare sotto al cofano il più moderno V8 biturbo da 585 e 900 Nm. Affiancato al 7 marce automatico AMG Speedshift MCT ed abbinabile anche alla versione a trazione integrale 4Matic, la nuoa S63 AMG è in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 4,4 secondi e di raggiungere una velocità massima autolimitata a 250 Km/h. Volkswagen Golf R Il costruttore di Wolfsburg si è presentato quest’anno all’IAA mettendo in mostra la generazione di un grande classico, molto atteso dagli appassionati. Si tratta della nuova generazione della Volkswagen Golf R, che rappresenta la più estrema Golf mai realizzata dalla nascita del modello, avvenuta nel lontano 1974. Sotto al vestito decisamente aggressivo (al posteriore spiccano quattro terminali di scarico, che hanno preso il posto dei classici due terminali centrali che caratterizzavano le versioni precedenti), pulsa un quattro cilindri 2.o litri turbo benzina in grado di erogare 300 CV e 380 Nm. Sempre equipaggiata con la trazione integrale, la nuova Golf R nella 61 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica IAA 2013 aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Chevrolet Camaro restyling versione con cambio automatico a doppia frizione DSG a sei marce scatta da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi e raggiunge una velocità massima autolimitata di 250 km/h. Nm a 4.600 giri. La coupé con cambio manuale accelera da 0 a 100 km/h in 5,2 secondi, mentre la cabrio con cambio manuale copre la medesima distanza in 5,4 secondi. Chevrolet Camaro restyling Peugeot RCZ R Chevrolet mette in mostra al centro del suo stand la Camaro restyling, un grande classico per quanto riguarda le muscle car americane che si rinnova a livello estetico ma anche in termini di equipaggiamenti di bordo. La Camaro facelift sia in versione coupé che cabrio rimane equipaggiata con il motore V8 da 6.2 litri, abbinato al cambio manuale o automatico a 6 rapporti. La versione con cambio manuale eroga 432 CV a 5.900 giri con una coppia massima pari a 569 62 Rimaniamo nel campo delle vetture ad altissime prestazioni con prezzi però decisamente più abbordabili con al Peugeot RCZ R, equipaggiata con la più potente versione mai realizzata del 1.6 turbo benzina THP. Questo quattro cilindri in linea sovralimentato è in grado di sprigionare 270 CV e 330 Nm, caratteristiche che permettono alla RCZ R di scattare da 0 a 100 km/h in 6 secondi e di raggiungere i 249 km/h di velocità massima (autolimitata). 63 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito IAA 2013 Periodico elettronico di informazione motociclistica Media Salone di Francoforte 2013 Le concept che anticipano l’auto del futuro Il Salone di Francoforte non è solo il tempio delle supercar, ma anche il luogo dove numerosissime concept car anticipano il futuro del mondo dell’auto in termini di tecnologia e design I l Salone di Francoforte non è solo il tempio delle supercar, ma anche il luogo dove numerosissime concept car anticipano il futuro del mondo dell’auto in termini di tecnologia e design. Audi Sport quattro e nanuk Cominciamo da Audi, che ha svelato non uno ma ben due prototipi completamente nuovi, capaci di rapire lo sguardo di una miriade di visitatori 64 ed appassionati, grazie ad un design che fa della sportività la sua vera essenza. Stiamo parlando dell’Audi Sport quattro, coupé ibrida plug-in spinta da un V8 da 4.0 litri abbinato ad un’unità elettrica per una potenza complessiva di 700 CV, e dell’Audi nanuk, prototipo ispirato dalla Giugiaro Parcour (Italdesign Giugiaro è di proprietà di Audi) equipaggiato con un esubrante e nuovissimo V10 biturbo TDI da 544 CV. Mercedes-Benz Classe S Coupé La Casa della Stella mette in mostra invece l’affascinante Mercedes-Benz Classe S Coupé, un esercizio stilistico che anticipa le sembianze della futura Classe S Coupé, che andrà a sostituire l’attuale CL e che sarà presentata al prossimo Salone di Detroit in gennaio. smart forjoy Rimaniamo in casa Daimler con smart che a Francoforte mette in mostra la forjoy, un concept che anticipa la futura vettura a quattro posti che il costruttore del Gruppo Daimler è intenzionato a realizzare sfruttando le sinergie rese disponibili dalla partnership con il Gruppo RenaultNissan. La prossima smart a due posti infatti nascerà sullo stesso pianale della futura Renault Twingo e questa opportunità permetterà anche al marchio cittadino di Mercedes di dare vita ad una nuova vettura a quattro porte. Jaguar C-X17 La Casa del Giaguaro stupisce il pubblico con la Jaguar C-X17, un esercizio stilistico che oltre ad annunciare l’imminente ingresso del costruttore britannico nel vivace segmento dei SUV porta al debutto la nuova e sofisticatissima piattaforma modulare in alluminio iQ[Al] che verrà utilizzata anche per dare vita, oltre allo sport utility, anche alla futura e tanto attesa berlina premium di segmento D, che si collocherà in gamma al di sotto della XF. Volvo Concept Coupé La Casa di Goteborg invece annuncia l’inizio di una nuova era, dicendo addio per sempre a pianali e tecnologie della galassia Ford, presentando l’inedita Volvo Concept Coupé, un affascinante prototipo che viene spinta da un raffinato powertrain ibrido plug-in costituito da un’unità termica di nuova generazione da 2.0 litri DriveE a benzina e da un propulsore elettrico che 65 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito IAA 2013 Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb un design sofisticato e tecnologico, ma soprattutto aggressivo. Il cuore pulsante della Opel Monza, che riprende il nome appartenuto ad una prestaionale vettura degli anni ‘70 e ‘80, è un powertrain piuttosto originale, che rappresenta un’evoluzione dell’attuale sistema elettrico ad autonomia estesa dell’attuale Ampera. Il prototipo infatti è spinto da un’unità elettrica abbinata al nuovo motore termico turbo a tre cilindri SIDI da 1.0 litro – altra grande anteprima della Casa tedesca al Salone di Francoforte - che in questo caso, invece che essere alimentato a benzina, si serve di gas metano per il suo funzionamento. Ford S-Max e Mondeo Vignale Le due grandi novità della Casa dell’Ovale Blu portate a Francoforte sono proprio due provvede a muovere le ruote posteriori, garantendo così una potenza complessiva di circa 400 CV. Lexus LF-NX Il brand di lusso di casa Toyota presenta invece l’eccentrico Lexus LF-NX, futuristico concept dal design a dir poco “tagliente”, che anticipa la prossima generazione del SUV RX 450h. Infiniti Q30 Il marchio premium di Nissan invece risponde con l’Infiniti Q30, interessante prototipo un po’ coupé, un po’ crossover e un po’ hatchback, che anticipa una futura vettura compatta di segmento C che verrà realizzata nello stabilimento britannico di Sunderland sfruttando il pianale MFA di Mercedes grazie alla partnershisp stretta tra Daimler e Renault-Nissan. 66 prototipi. Il primo è l’S-Max concept che anticipa la monovolume full-size di prossima generazione, che nel prossimo futuro andrà a sostituire l’attuale S-Max in produzione dal 2006, mentre il secondo è la Mondeo Vignale, esercizio stilistico realizzato per prefigurare gli allestimenti top di gamma delle vetture del brand americano che verranno nel prossimo futuro. Renault Paris Il costruttore della Losanga ha scelto la cornice del Salone di Francoforte per svelare al mondo in anteprima la Renault Paris, vistoso prototipo che anticipa le soluzioni stilistiche e tecnologiche della futura Espace, ovvero della monovolume a sette posti di grandi dimensioni attesa per i prossimi anni. Cadillac Elmiraj Il marchio di lusso Cadillac mostra al pubblico europeo, dopo averla svelata in anteprima al Concorso d’Eleganza di Pebble Beach il concept Elmiraj, rivisitazione in chiave moderna di una grande coupé a due porte, ispirata all’indimenticata Eldorado del 1967. Volkswagen CrossVan La Casa di Wolfsburg mette in mostra nel suo stand la Volkswagen SportVan, un prototipo che per la verità mette in mostra le forme quasi definitive della futura Golf Plus, monovolume a cinque posti attesa per il prossimo anno. Opel Monza Il costruttore di Rüsselsheim presenta la Opel Monza, concept che riporta al centro dell’attenzione della Casa tedesca la sportività, grazie ad 67 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito IAA 2013 Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Suzuki iV Il costruttore di Hamamatsu a Francoforte scopre le carte dichiarando con la Suzuki iV la volontà di proporre nel prossimo futuro un crossover di segmento B, dando così ascolto alle tendenze sempre più dominanti del mercato, che chiede vetture alte da terra, ispirate al mondo offroad e a trazione anteriore. Kia Niro Anche i coreani vogliono stupire con un prototipo. Lo fa Kia togliendo il velo al Niro, un eccentrico prototipo che mette in mostra spavalde portiere ad apertura verticale e che anche in questo caso vuole ispirare un futuro crossover compatto di segmento B. Salone di Francoforte 2013: tutte le novità Citroen Cactus e DS3 Cabrio Racing Anche il Double Chevron ha deciso di attirare pubblico all’interno del suo stand con due concept. Si tratta della Citroen Cactus, un prototipo molto importante per il costruttore francese dal momento che anticipa le soluzioni stilistiche di tutti i futuri modelli della linea C, e della DS3 Cabrio Racing concept, prototipo che svela l’intenzione di portare la motorizzazione 1.6 THP da oltre 200 CV sotto al cofano della variante en plein air. Peugeot 308 R e 208 Hybrid FE La Casa del Leone porta a Francoforte numerosissime novità tra cui spiccano anche due prototipi. Il primo, quello che renderà sicuramente 68 felici gli appassionati di auto sportive, è la Peugeot 308 R che anticpa una futura, e a questo punto sempre più probabile, versione sportiva equipaggiata con lìincredibile 1.6 turbo benzina THP nella versione da 270 CV, mentre la seconda è la 208 Hybrid FE, un concentrato di tecnologia che riesce a percorrere 100 km con 2,1 litri di verde, con prestazioni quasi da vettura sportiva. Toyota Yaris Hybrid-R La Casa di Nagoya presenta all’IAA la soprendente Toyota Yaris Hybrid-R, un prototipo che nasconde un sofisticatissimo powertrain ibrido ad alte prestazioni (420 CV) derivato dal mondo delle competizioni endurance, destinato molto probabilmente ad anticipare la tecnologia propulsiva della futura supercar costruita in collaborazione con BMW. 69 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito IAA 2013 Periodico elettronico di informazione motociclistica Media basta il dato relativo all’intera superficie espositiva a spaventare: parliamo infatti di 130.000 metri quadri complessivi tra area esterna ed intera, mentre l’intera superficie coperta dalla Fiera di Francoforte è pari a 230.000 metri quadri, ovvero quasi il doppio! E se non basta questo dato ad impressionare, allora sarà quello relativo ai singoli stand a scioccare: quello di Honda, da sempre uno degli spazi espositivi più corposi presenti al Salone milanese, ad EICMA 2012 raggiungeva 1.500 metri quadrati di superficie espositiva, mentre il Gruppo della Casa dell’Elica Biancoblu a Francoforte dispone di ben 23.000 metri quadri, di cui 9.000 riservati al solo marchio BMW. Ancora non siete convinti? Allora vi proponiamo qualche altro dato: i marchi presenti ad EICMA 2012 sono stati 1.046 in rappresentanza di 35 Paesi produttori, mentre quelli presenti al Salone di Francoforte 2013 sono 1.098 per altrettanti Paesi, mentre i visitatori complessivi dell’edizione 2012 della kermesse motoristica milanese sono stati complessivamente 510.560 al termine della manifestazione, mentre il salone di Francoforte ha già attirato a sé, dopo pochi giorni, ben 300.000 persone, ed ancora non si è concluso. Ma se davvero si vuole fare un grande parallelo con quanto accade in casa nostra si devono prendere in analisi i numeri degli stand dei costruttori tedeschi presenti a Francoforte e che riportiamo in seguito, tenendo ben presente la superficie ricoperta da Honda - ovvero uno degli stand da sempre più grandi a Milano - ad EICMA con i suoi 1.500 metri quadri... I numeri delle Case tedesche a Francoforte Il solo stand Volkswagen mette in mostra fino a 53 veicoli su un totale di 8.893 metri quadri, in uno spazio espositivo il cui fulcro architettonico è costituito da una parte di 61 metri quadrati ricoperta dai LED. Per realizzare questo stand, per il cui assemblaggio sono stati necessari oltre 24 giorni e 11 mesi di pianificazione, sono state utilizzate fino a 150 tonnellate d’acciaio, 2.330 I super-stand Del Salone di Francoforte 2013 L’edizione 2013 del Salone di Francoforte non è stata solo l’occasione per svelare molte novità mondiali, ma anche per manifestare la forza dei costruttori tedeschi, che è ben sintetizzata dalla maestosità dei loro stand L’ edizione 2013 del Salone dell’Automobile di Francoforte non è stata solo l’occasione per svelare molte interessanti novità mondiali, ma anche per manifestare la forza dei costruttori tedeschi, che è ben sintetizzata dalla maestosità 70 dei loro stand presenti sul luogo. Per dare un’idea delle dimensioni di questa rassegna e delle forze messe in campo basta semplicemente fare un paragone con casa nostra. Se pensiamo infatti all’EICMA, la più importante kermesse motoristica nostrana e la più importante a livello internazionale per quanto concerne le due ruote, 71 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito IAA 2013 Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb lampade (che necessitano di 1,7 megawatt di energia) e 90 km di cavi, per coprire così una superficie che misura 114,50 metri di lunghezza e 78 metri di larghezza su uno spazio chiuso totale di 15.500 m3 che si estendono su due piani e che inglobano fino a 2.900 m2 di tessuti e circa 6.000 m2 di vetro, oltre a 2.125 m2 di moquette. A quanto elencato bisogna aggiungere altri 140 m2 di superfici LED, per un progetto che ha visto coinvolti fino a 18 persone tra designer ed architetti e che dispiega sulla propria superficie fino a 140 hostess. Audi punta invece su una struttura esterna dalla conformazione cubica al cui interno si erge uno specchio di 2.300 metri quadrati posizionato a quattro metri di altezza, mentre 11,2 milioni di pixel vanno a comporre le proiezioni a LED che arricchiscono la scenografia dello stand. La costruzione di tale padiglione ha preso il via a partire dalla metà di luglio e ha 72 richiesto fino a 150 km di cavi, per ospitare su una superficie di 3.400 metri quadrati fino a 28 automobili ed una motocicletta. Porsche ha invece dispiegato sul suo stand fino a 350 LED, contro i 280 impiegati per l’edizione 2011, ed ha scelto di rivolgersi a Neumann & Müller come partner tecnici per la realizzazione di questo progetto che vede al centro dello sforzo architettonico un gioco di luci dalla complessa realizzazione grafica. Lo stand BMW, il cui inizio dei lavori di costruzione è iniziato nel mese di luglio, si erge invece su una superficie di 11.000 m2 ed impiega fino a 12.000 metri quadri di LED al suo interno. Per la realizzazione di questa area espositiva è stato richiesto il lavoro di 350 persone che hanno provveduto a realizzare un’area espositiva di ben 23.000 metri quadrati complessivi tra tutti i marchi del Gruppo, di cui 9.000 occupati dal solo brand BMW, per circa 2.000 tonnellate di materiale impiegate sul luogo e quattro settimane di lavoro per il montaggio. Per l’imponente stand di Mercedes-Benz è invece stata richiesta per il periodo di un anno l’attenzione di ben 1.500 persone, che hanno portato alla realizzazione di un’area espositiva di oltre 8.000 metri quadri pervasi di maxischermi, simulatori e cinque anteprime mondiali. La realizzazione di questo padiglione ha inoltre richiesto 830 tonnellate d’acciaio e 100 km di cavi, senza contare altri 5.500 metri quadrati di area esterna sempre schierati dal brand della Stella. Soluzioni architettoniche ardite Aree espositive vastissime che hanno accolto al loro interno delle soluzioni espositive ardite. Dalla “strada” sopraelevata posta all’interno dello stand BMW, alla mega-struttura volta a contenere il solo marchio Audi posta al centro del polo fieristico tedesco, passando per le strutture modaiole di BMW e gli spazi imponenti di Mercedes-Benz, fino ad arrivare al grande “padiglione raccoglitore” dei marchi del Gruppo Volkswagen. Tanto lo sfarzo e lo spazio riservati quindi alle première internazionali, dalla Porsche 918 Spyder, supercar ibrida che abbina ad un V8 aspirato alimentato a benzina da 4.6 litri due motori elettrici per una potenza complessiva di 887 CV, sino alla BMW i8, plug-in ibrida sportiva della Casa dell’Elica Biancoblu che può contare sia su un motore a tre cilindri da 1.5 litri a benzina che su una unità elettrica alimentata da una batteria agli ioni di litio per un totale di 362 CV di potenza e 570 Nm di coppia. A queste si aggiungono la Mercedes-Benz GLA, il nuovo SUV compatto della Stella che arriverà nelle concessionarie a partire dal 2014 completando l’offerta di nuove vetture costruite sulla piattaforma MFA, 73 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica IAA 2013 aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb che ha dato origine a Classe A, Classe B e CLA, oppure le concept di Audi, ovvero la Nanuk quattro concept e l’Audi Sport quattro concept. Ma gli stand dei costruttori tedeschi non mettono in mostra solo le auto. Presso le aree espositive dei marchi Audi e BMW sono infatti osservabili anche alcune grandi protagoniste del mondo delle due ruote, tra cui le Ducati 1199 R ed 899 e la versione più performante della S1000RR, ovvero l’HP4, quest’ultima affiancata sullo stand dal BMW C evolution, maxiscooter elettrico da 120 km/h di velocità massima e capace di scattare verso i 100 km/h con partenza da fermo in 6,2 secondi di tempo. La macchina organizzativa mobilitata per Francoforte dai costruttori tedeschi, fa quindi immediatamente capire, anche solo tramite i propri stand, oltre che con le novità di prodotto, quanto le Case automobilistiche investano sulle rassegne internazionali per dare visibilità alle loro novità, in particolar modo se si tratta dei costruttori che “giocano in casa” e che vogliono figurare dinnanzi al loro pubblico. 74 75 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito IAA 2013 Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb Media bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb La Regina del Salone di Francoforte 2013 Ecco le auto più votate Il Salone di Francoforte ha messo in mostra numerosissime novità, alcune di grande fascino e prestigio. Qui trovate la top ten dei modelli più votati dai nostri lettori E rano stati in molti a scommettere sul suo successo e infatti, alla fine, è stata proprio lei, la Ferrari 458 Speciale, a trionfare nel nostro concorso dedicato alla Regina del Salone di Francoforte 2013, dove i lettori avevano la possibilità di votare la più affascinante novità messa in mostra quest’anno all’IAA. 76 La top ten La 458 Speciale (sopra), con il suo V8 aspirato da 605 CV, ha conquistato quindi il più alto numero di voti, seguita però in maniera molto ravvicinata dalla nuova Volkswagen Golf R (in alto a destra) che grazie ad un 2.0 turbo da 300 CV è diventata la Golf di serie più potente mai realizzata. La medaglia di bronzo i nostri lettori l’anno data invece alla Mercedes-Benz GLA, altra grande novità presentata a Francoforte, che sembra avere tutte le carte in regola per sfondare nel sempre più affollato segmento dei SUV compatti. Giù dal gradino del podio, ma per una manciata di voti, l’affascinante BMW i8, supercar ibrida plug-in che si piazza al quarto posto davanti all’aggressiva BMW Serie 4 Coupé M Performance. A sorpresa si classifica solamente al sesto posto la Porsche 918 Spyder, una delle supercar più attese di questo salone, seguita dall’Audi Sport quattro concept, settima, e dalla Bugatti Veyron Grand Sport Vitesse Jean Bugatti, ottava. Chiudono la top ten la Maserati Quattroporte Ermenegildo Zegna concept che agguanta la nona piazza e la Peugeot 308 R concept, che anticipa una futura, e a questo punto sempre più probabile, versione ad alte prestazioni equipaggiata con il nuovo 1.6 turbo benzina THP da 270 CV. 77 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito IAA 2013 Periodico elettronico di informazione motociclistica molto fluido grazie a dei dettagli ispirati all’aeronautica all’esterno. Dei cerchi da 22”, dei dettagli come il tetto dove si vede in trasparenza la mappa di Parigi. All’interno ci sono dei sedili che ricordano i sedili di prima classe che si trovano in aereo e tanti dettagli ergonomici che la rendono estremamente spaziosa.» Questo concept rimmarrà tale o pensi che sia molto vicino alla realtà? «I concept sono sempre uno studio stilistico che viene mostrato ai Saloni per avere un po’ il parere del pubblico. DeZir è piaciuto molto. Siamo arrivati con la Clio, che sta dando ottimi risultati in Italia, e Captur la stessa cosa. Dunque noi prevediamo che tutti gli altri concept porteranno lo stesso tipo di soddisfazione visto che c’è un linguaggio comune voluto dallo stesso designer, che è Laurens van den Acker.» Abbiamo visto novità di un certo livello, ma Renault pensa sempre all’ECO e all’elettrico, a che punto siamo qui a Francoforte? «Renault pensa molto all’elettrico e all’ambiente in generale. Pensa all’ambiente grazie alla gamma 100% elettrica di quattro prodotti e pensa all’ambiente anche con i motori Energy che arrivano dalla F1, quindi motori estremamente performanti con ottimi risultati in termini di emissioni di CO2 e di consumi. Noi sull’elettrico andiamo pure oltre, perché presentiamo il motore F1 Energy, il motore per la Formula 1 del 2014, che si chiama così perché vuole mostrare questo legame tra i propulsori da F1 e quelli di serie. Infine presentiamo una monoposto molto speciale, 100% elettrica, che parteciperà al Campionato Formula E, che passerà anche per Roma.» Il video delle novità Renault al Salone di Francoforte 2013 di Emiliano Perucca Orfei | Il video di tutte le novità presentate da Renault al Salone di Francoforte, ce ne parla Francesco Fontana Giusti, Direttore Comunicazione Renault Italia I n occasione del Salone di Francoforte 2013 abbiamo parlato con Francesco Fontana Giusti, Direttore Comunicazione Renault Italia, delle novità e delle concept car presentate dal marchio francese, con un occhio di riguardo per il prossimo futuro. La Casa francese ha appena presentato 5 novità al Salone... «Oggi a Francoforte sboccia la margherita voluta da Laurens van den Acker una margherita con sei petali, sei concept car, ognuna volta a 78 rappresentare una fase della vita: dall’innamoramento fino alla saggezza. Dopo DeZir e Captur che si sono concretizzate in prodotti di serie. Abbiamo Espace, abbiamo Frendzy, abbiamo Twin’Run e Twin’Z, la versione più sportiva e la versione più “design” e finiamo con Initiale Paris, il sesto petalo che rappresenta la saggezza e che prefigura la nuova Espace.» I concept sono sempre uno studio stilistico che viene mostrato ai Saloni per avere un po’ il parere del pubblico Vogliamo parlare di questo secondo petalo? «E’ un petalo basato sulla saggezza, sul benessere. Basta vedere il suo design potente ma anche 79 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica IAA 2013 aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa Il video delle novità Kia al Salone di Francoforte 2013 bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb di Emiliano Perucca Orfei | Il video di tutte le novità presentate da Kia al Salone di Francoforte, ce ne parla Giuseppe Bitti, A.D. di Kia Italia I n occasione del Salone di Francoforte 2013 abbiamo parlato con Giuseppe Bitti, Amministratore Delegato di Kia Italia, delle novità presentate dal marchio coreano e di quelle previste per il prossimo futuro. Il 2013 di KIA si chiude in un modo eccezionale con l’uscita della nuova Soul. «Qui al Salone di Francoforte viene presentata la seconda generazione della Soul, che è stata una crossover di grande successo in tutti i mercati del Mondo e che fu presentata nel 2009. Qui è possibile osservare la seconda generazione, un’auto che è praticamente tutta nuova. Si parte da un pianale di segmento C mentre la precedente versione era un segmento B. Quindi una vettura leggermente più grande anche se mantiene delle dimensioni compatte, più abitabile e soprattutto con delle caratteristiche dinamiche di guida molto più moderne. E’ un lancio molto importante per noi e conclude il ciclo di rinnovamento della gamma Kia che è iniziato con la Picanto a metà del 2011 e che si conclude oggi. Quindi un prodotto molto importante che è disponibile con due motorizzazioni al momento: un 1.6 benzina e un 1.6 turbodiesel, ed è anche prevista una configurazione più vicina a un SUV piuttosto che a un crossover che rende ancora più interessante questo prodotto rivolto al consumatore europeo che ha sempre più attenzione a questa categoria di vetture.» 80 Oltre alla Soul c’è anche una concept car che prefigura quello che sarà il futuro di Kia. «Sì, è una concept car molto intrigante. Si chiama Niro ed è sostanzialmente un SUV compatto di segmento B caratterizzato da linee molto moderne e molto aggressive; addirittura ha le due portiere ad apertura ad ala di gabbiano, quindi qualcosa di estremamente interessante, e anche il design degli interni è forse tra i più moderni che abbiamo visto sin’ora, ma quello che è interessante è il contenuto tecnologico. Infatti questa è prevista con una motorizzazione ibrida, quindi con un motore a benzina turbo 1.6 da 160 CV più due motori sull’assale posteriore che sostanzialmente permettono sia di recuperare l’energia che viene dissipata in frenata, ma anche di dare potenza aggiuntiva, infatti possono contribuire con altri 45 CV e far diventare questo modello a trazione integrale». A proposito di ibride e di elettriche, ci sono delle novità in arrivo. «Per la Soul avremo, direi in luglio, l’arrivo della versione completamente elettrica – quindi la prima vettura totalmente elettrica di Kia – è un prodotto importante, non tanto da un punto di vista di volumi per il mercato italiano, perché è ancora un mercato molto piccolo, ma sicuramente per quella che è la percezione che il mondo avrà del marchio Kia; quindi un marchio che continua ad investire e che cresce in tecnologia.» Si chiama Niro ed è sostanzialmente un SUV compatto di segmento B caratterizzato da linee molto moderne e molto aggressive; addirittura ha le due portiere ad apertura ad ala di gabbiano 81 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica IAA 2013 Media iLike@Salone di Francoforte 2013 Ecco le ragazze che hanno vinto Pioggia di voti per le ragazze di iLike@Salone di Francoforte 2013, format di Automoto.it per votare la più bella della kermesse tedesca. Ecco le ragazze più votate dai nostri lettori A ncora una volta si riconferma il grande successo di iLike@ Salone di Francoforte, format di Automoto.it che permette di votare online le ragazze più belle presenti negli stand dell’IAA, uno dei più importanti Saloni dedicati al mondo dell’auto del panorama internazionale. Decine di migliaia di lettori hanno sfogliato la gallery fotografica interamente dedicata alle bellezze che sfilavano a fianco delle auto in mostra a Francoforte. I voti raccolti hanno consegnato la corona virtuale all’elegante ragazza mora con occhi azzuri e abito nero che vedete nella foto di 82 apertura, mentre il secondo posto l’ha conquistato la bionda che fa l’occhiolino. In questo caso quindi i lettori sembrano aver premiato la simpatia, mentre il terzo gradino del podio è stato occupato dalla classica bellezza bionda e occhi azzurri, con un foulard grigio al collo, che ha posato per noi di fianco ad un mazzo di fiori bianchi. Giù dal podio, ma per pochissimi voti che la classificano quarta, la ragazza pensierosa con la coda, mentre al quinto posto troviamo la ragazza che ci ha regalato il sorriso più bello. Nel frattempo potete continuare a votare anche la Regina del Salone di Francoforte, ovvero l’automobile a vostro parere più mozzafiato dell’IAA 2013. 83 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Intervista Periodico elettronico di informazione motociclistica «La 595 è la vettura che abbiamo creato per festeggiare i 50 anni di quel mitico modello e ci sembrava un’idea fantastica quella di andare a riproporre quel mito riproponendola nella veste che meglio le si addice, ovvero con il meglio di quello che Abarth può oggi offrire per 500.» Quali sono le peculiarità della 595? «La 595 è eccellenza della performance e quindi abbiamo scelto per lei il 1.4 T-Jet nella versione da 180 CV. Si tratta di un motore in grado di farla accelerare da 0 a 100 km/h in 6,9 secondi ed è per questo che abbiamo scelto di adottare specifici cerchi da 17”, un impianto frenante a doppio pistoncino Brembo ed un assetto in grado di supportarne al meglio le prestazioni.» Anche gli interni sono estremamente personalizzati «Certamente. Gli interni sono stati rivisti ed adattati a questo modello direttamente nelle Officine Abarth di Torino dove sviluppiamo tutte le personalizzazioni delle nostre auto.» La personalizzazione è un must per il brand Abarth personalizzati nelle officine abarth che è l’officina in cui sviluppiamo tutte le personalzizzazioni. «Continuiamo ad essere un punto di riferimento per il mondo elaborativo sotto questo punto di vista. Il cliente non solo ordina la vettura personalizzata al momento dell’acquisto ma la può tranquillamente aggiornare nel corso degli anni. Questo è un tema molto importante per noi, su cui stiamo sviluppando molte nuove idee.» Come vanno le vendite di Abarth? «Vanno davvero a gonfie vele. Il nostro trend fa segnare un +10% rispetto all’anno precedente. Le motorizzazioni Marco Magnanini «Celebriamo 50 anni di 595 con una Abarth eccezionale» di Emiliano Perucca Orfei | Abbiamo incontrato il massimo dirigente del brand dello Scorpione sullo stand del Salone di Francoforte. Con lui abbiamo parlato della nuova 595 ma anche dei concetti che stanno alla base del brand inventato da Karl Abarth I l Salone di Francoforte 2013, per il brand Abarth, è stato l’occasione per rispolverare un mito nato nel lontano 1963 riproponendolo, però, in chiave moderna. Parliamo della Abarth 595 che 84 nella rassegna tedesca si è mostrata nella più raffinata veste dei cinquini dello Scorpione di ultima generazione, ovvero quella con il motore T-Jet da 180 CV. Di lei e del brand Abarth ne abbiamo parlato con Marco Magnanini, massimo dirigente del brand Abarth nei mercati EMEA. Sono passati ben 50 anni da quando Abarth ha presentato la prima 595. Oggi rinasce in una veste estremamente raffinata 85 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito preferite sono quelle d’accesso ma riscuotiamo grande successo sia con le serie numerate, come la 695 Maserati che proponiamo in 49 esemplari qui a Francoforte che con le versioni intermedie da 160 CV.» Abarth da sempre dimostra di essere un brand vicino al pubblico e molto trasversale in termini di età «Abarth è un brand che piace a tutti. Noi ci rivolgiamo principalmente agli under 25 che vogliono vivere la storia che Karl Abarth ha creato. Ma ad essere vicini ai concetti di heritage, italian design, upgrading dell’Abarth di oggi ci sono anche 86 Periodico elettronico di informazione motociclistica Intervista moltissimi over 50, che magari acquistano le nostre serie speciali, a tutta dimostrazione di come l’amore verso questo brand non abbia età.» Le attività sportive proseguono anche il prossimo anno? «Sì i Trofei vanno a gonfie vele in tutta Europa. Ne abbiamo sette con una media che va dalle venti alle trenta vetture. Il piano Racing 2014 è in via di definizione ma quel che è certo è che al suo interno si svilupperà anche quest’anno il talent show racing, il primo nel proprio genere, che quest’anno ha ottenuto più di 50.000 candidature.» 87 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Matteucci «Opel Adam è l’emblema della city car. Oggi ancor di più con il GPL» di Emiliano Perucca Orfei | Roberto Matteucci, Amministratore Delegato di Opel Italia, ci ha parlato della nuova Adam GPL Tech che grazie alla doppia alimentazione benzina+GPL promette minori costi di esercizio, ma anche della nuova tecnologia Siri Eyes Free F orte di oltre 50.000 unità commercializzate in Europa, Opel arricchisce la gamma Adam a pochi mesi dal lancio con l’arrivo della versione GPL Tech, 88 Intervista Periodico elettronico di informazione motociclistica disponibile in abbinamento al motore 1.4 da 87 CV, che grazie alla doppia alimentazione benzina+GPL promette costi di rifornimento molto più contenuti. La possibilità di personalizzazione della citycar premium di Rüsselsheim si amplia inoltre con l’arrivo della tecnologia Siri Eyes Free, che permette di interfacciarsi con il sistema multimediale IntelliLink e il proprio iPhone attraverso una serie di pratici comandi vocali. In questo modo è possibile fare telefonate, comporre e leggere sms con iMessage, ma anche ascoltare un brano su iTunes senza mai staccare le mani dal volante. Delle nuova Adam GPL Tech e delle novità che debuttano sulla citycar tedesca ne abbiamo parlato con Roberto Matteucci, Amministratore Delegato di Opel Italia. Come procedono le vendite di Opel Adam in Europa? «Dall’inizio del 2013 ad agosto sono state vendute in Europa più di 50.000 Opel Adam. Un risultato ancora più importante se si considera che in alcuni mercati, come l’Italia, il lancio della vettura è iniziato solo alcuni mesi dopo l’inizio dell’anno, a febbraio-marzo. Siamo quindi molto soddisfatti delle performance commerciali di Adam. È un peccato però, perché se il mercato italiano non fosse così depresso, avremmo potuto ottenere risultati ancora migliori con il suo contributo. La nostra soddisfazione nei confronti di Adam si traduce nella volontà di continuare a sfornare novità su questa vettura, a partire dalla possibilità di disporre della doppia alimentazione benzina-GPL». Adam è un modello in costante aggiornamento. Ora per esempio arriva anche Siri Eyes Free «Adam è stata lanciata solamente lo scorso marzo, ma stiamo già incominciando a introdurre novità con l’obiettivo di rendere questa vettura sempre più personalizzabile. Oggi introduciamo in Italia, oltre alla già citata versione a GPL da 87 CV, il sistema Siri Eyes Free per la massima connettività dei passeggeri». Con il GPL Adam è ancora più city car «Adam è l’emblema della citycar. Sappiamo che nel traffico cittadino si ottengono le peggiori perfomance in termini di consumi, quindi l’introduzione del GPL su un’auto come questa, ideale per muoversi in città, la rende assolutamente perfetta. Si tratta di un 89 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Intervista Chi sceglie Adam vuole personalizzare la propria auto, o meglio, vuole che la propria auto rifletta il proprio gusto e la propria personalità impianto di nuova concezione, con tecnologia GPL Tech, progettato insieme all’auto. Le diverse componenti dell’impianto sono perfettamente integrate, per cui all’esterno non si vede nulla, ma soprattutto gli intervalli di manutenzione sono gli stessi di un più tradizionale modello a benzina. Adam GPL Tech in sostanza non ha bisogno di nessuna manutenzione aggiuntiva, non ci sono i cosidetti “costi nascosti”». 90 Che cosa vuole un cliente che sceglie Adam? «Chi sceglie Adam vuole personalizzare la propria auto, vuole che la propria auto rifletta il proprio gusto e la propria personalità sia all’esterno con le innumerevoli combinazioni di colore, ma soprattutto all’interno. Con l’arrivo della versione GPL Tech, oltre al gusto i clienti possono prestare più attenzione anche all’aspetto pratico, grazie ad un’auto capace di abbattere i costi di rifornimento». Quali sono le versioni preferite dai clienti italiani? «Le Adam vendute in Italia sono tutte equipaggiate in maniera molto completa, differiscono l’una dall’altra per il carattere che il cliente ha scelto di conferire alla propria vettura. Alcune sono più sportive, altre più eleganti. Come ci aspettavamo il 50% delle vendite è rappresentato dall’allestimento Jam, che garantisce già un’auto equipaggiata con tutto il necessario». 91 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Intervista Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Andrea Placani «La nuova sede di Milano inaugura una nuova era per Subaru Italia» di Matteo Valenti | Andrea Placani, Responsabile della Comunicazione di Subaru Italia, ci ha parlato della storia della divisione italiana della Casa delle Pleiadi, spiegandoci perché oggi è stato così importante trasferire la sede operativa da Ala di Trento a Milano L’ inaugurazione della nuova sede di Subaru Italia, che ha lasciato il suo quartier 92 generale storico di Ala di Trento per spostarsi a Milano, non rappresenta soltanto un importante passo verso una maggiore centralizzazione della divisione italiana delle Pleiadi, che va ora a collocarsi in una metropoli di importanza strategica per il Sud Europa. Il trasloco nel capoluogo lombardo infatti segna l’inizio di una vera e propria era per Subaru Italia, che ha grandi ambizioni di crescita anche nel nostro Paese per il prossimo futuro. Della storia della divisione italiana del costruttore giapponese e dell’importanza della nuova sede lombarda ne abbiamo parlato con Andrea Placani, Responsabile della Comunicazione di Subaru Italia. Perché la storia di Subaru Italia comincia, a metà degli anni ‘80, proprio ad Ala di Trento e perché oggi la sua storia riparte da Milano? «Il nostro headquarter è nato ad Ala di Trento per motivi prima di tutto logistici. L’importatore italiano infatti, che portava i modelli Subaru in Italia prima che nascesse la nostra filiale diretta, era originario di Bolzano e per lui risultava ideale collocare la sede italiana vicino a Trento, anche perché all’epoca erano previsti incentivi erogati dalla regione per agevolare le aziende. Inoltre ad Ala di Trento si era trovato un edificio ideale, con un grandissimo piazzale esterno, dove poter fare anche magazzino, dal momento che all’epoca le vetture importate venivano portate direttamente all’interno della sede. Inoltre l’edificio di Ala aveva il vantaggio di essere grandemente visibile, perché era collocata a fianco dell’autostrada del Brennero. Col tempo ovviamente le esigenze sono completamente cambiate, prima di tutto perché è nata Subaru Italia come filiale diretta della casa madre, ma anche perché oggi, rispetto ad allora, è cambiato il mercato ed è cambiato il mondo intero. L’aspetto principale che non rendeva più attuale la sede di Ala era rappresentato dal fatto che non avevamo più la necessità di ospitare le macchine in sede, perché oggi le vetture arrivano al porto di Livorno e lì poi vengono sdoganate e portate direttamente nelle concessionarie. Questi sono i motivi per 93 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Intervista Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb cui Subaru ha deciso di cambiare location». che nascono tendenze che poi influenzano il mercato». Milano è probabilmente la città più vivace dal punto di vista economico dell’Italia e forse anche del Sud Europa. Quanto ha contato questo aspetto nella scelta di spostare nel capoluogo lombardo la sede di Subaru Italia? «L’importanza strategica ed economica di Milano è stata la molla che ci ha fatto capire l’importanza di fare un passo così importante come traslocare in questa metropoli la nostra sede operativa. È risaputo infatti che Milano rappresenti il polo commerciale d’Italia e inoltre è proprio in questa città Come si è risolta la questione con alcuni dei dipendenti, supportati anche dai sindacati, che chiedevano a Subaru Italia di non lasciare Ala di Trento? «Purtroppo 29 persone hanno lasciato l’Azienda, perché non se la sono sentita di venire a Milano, oppure perché non potevano proprio trasferirsi. Con loro si è trovato un accordo dal punto di vista economico, ma a noi di Subaru Italia è dispiaciuto moltissimo arrivare a questa decisione perché abbiamo perso delle risorse validissime ad ogni livello, che erano poi 94 la mente storica della nostra realtà aziendale. La perdita di queste 29 persone ha reso necessario una ristrutturazione dell’organigramma aziendale, in modo da poter affrontare al meglio le nuove sfide del futuro. Col tempo quindi vogliamo rifondare l’azienda, assumendo nuove figure professionali, magari senza tornare ad avere il numero di dipendenti che avevamo ad Ala, ma comunque tornando a disporre quelle figure chiave per la crescita della nostra realtà». Siete un’azienda italiana che assume. Quali figure professionali state cercando? «Tutti i dipartimenti sono stati coinvolti dalla dipartita dei nostri ex-colleghi, per cui assumiamo in tutti i settori, dal marketing all’amministrazione, alle pubbliche relazioni fino alle vendite. L’azienda ha bisogno quindi di nuova linfa e di personale altamente motivato, e in quest’ottica credo che Milano offra ottime risorse». Quali sono oggi le sfide di Subaru Italia? «Nel medio termine il nostro obiettivo è di raggiungere una quota di 10.000 vetture all’anno nell’area di competenza di Subaru Italia, che comprende oltre alla nostro Penisola, anche Austria, Slovacchia, Slovenia, Croazia e Grecia. Per quanto riguarda il mercato esclusivamente italiano invece puntiamo a raggiungere una 1uota di 7.000 unità vendute in un anno». Com’è suddiviso il mercato italiano per Subaru Italia? «Il cuore delle vendite di Subaru Italia è rappresentato da tutto il nord Italia, fino a metà della regione Toscana. In questa zona del Paese realizziamo circa il 60%, con punte del 70% in alcuni periodi dell’anno, delle nostre vendite complessive in Italia». Subaru Italia riparte da Milano lanciando fin da subito una nuova operazione commerciale che rivoluziona in parte il modo di fare marketing del vostro marchio. Stiamo parlando di Subaru Sei Stelle, di cosa si tratta? «Subaru Sei Stelle è un’operazione commerciale che partirà dal mese di ottobre, coinvolgendo in una serie di test drive tutti i nostri clienti, che alla fine avranno la possibilità di vincere una Subaru XV. È un’operazione commerciale molto importante per noi perché crea un punto di contatto molto forte con i nostri clienti e che segna l’inizio dell’operatività della nuova sede di Milano, oltre che di un nuovo modo di fare marketing». 95 4C Alfa Romeo La Casa del Biscione ha svelato nuove immagini ufficiali della nuova Alfa Romeo 4C, oltre ad un video dove Giancarlo Fisichella porta al limite la sportiva italia sul circuito di Balocco 96 97 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito News Periodico elettronico di informazione motociclistica In concessionaria da ottobre L’Alfa Romeo 4C raggiungerà tutti i principali mercati mondiali con una disponibilità annuale limitata a soli 3.500 esemplari, di cui 1.000 destinati all’Europa. A partire da ottobre sarà possibile ordinarla in tutte le concessionarie Alfa Romeo presenti in Europa. Media L a Casa del Biscione ha svelato nuove immagini ufficiali della nuova Alfa Romeo 4C, ma soprattutto ha comunicato che la sportiva a motore centrale e trazione posteriore prodotta negli stabilimenti Maserati di Modena verrà offerta in Italia ad un prezzo di listino che parte da 53.000 euro. Just Drive: il video con Fisichella Il costruttore italiano inoltre ha rilasciato un video ad alto tasso di adrenalina intitolato “Just Drive” dove la 4C viene messa a dura prova sul circuito di Balocco da un pilota del calibro di Giancarlo Fisichella, ex pilota di F1 attualmente impegnato nel mondiale endurance con la Ferrari 458 Italia del team AF Corse. Fisichella, il secondo pilota a sedersi al volante della 4C dopo l’esperienza di Marc Gené, dichiara nel corso della video-prova in pista di essere rimasto positivamente colpito dalle doti di handling della vettura, ma anche dalla sua accelerazione e laterale oltre che dal sound rauco del 4 cilindri turbo benzina che pulsa alle sue spalle. 98 240 CV, 895 kg L’Alfa Romeo 4C è una coupé a 2 posti secchi dalle dimensioni compatte che viene equipaggiata con una versione profondamente modificata del quattro cilindri turbo benzina 1.750, un’unità che ricorre in larga parte all’alluminio e che è capace di erogare 240 CV e 350 Nm, valori che vengono scaricati esclusivamente sulle ruote posteriori attraverso il cambio automatico a doppia frizione TCT. L’adozione di una monoscocca in fibra di carbonio, oltre all’utilizzo di una serie di materiali ultraleggeri, a partire dall’alluminio, hanno consentito di contenere il peso entro la soglia degli 895 kg di peso. Questo si traduce in un rapporto peso potenza inferiore a 4 kg/CV, ma anche in uno scatto da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi e in un velocità massima di 258 km/h, con punte di decelerazioni nell’ordine di 1,2 g e punte di accelerazione laterale superiori a 1,1 g. Merito anche di una distribuzione dei pesi che vede il 40% delle masse all’anteriore e il 60% al posteriore. 99 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica News aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb Media Mercedes GLA Edition 1 La Casa della Stella ha svelato le prime immagini e le prime informazioni ufficiali della Mercedes GLA Edition 1, edizione limitata della crossover di Stoccarda che sarà disponibile per un anno D opo essere stata tra le protagoniste dello stand della Casa della Stella al Salone di Francoforte, il SUV compatto di Stoccarda torna alla ribalta delle sene con la Mercedes GLA Edition 1, edizione limitata del crossover tedesco che sarà disponibile per un anno di cui il cotruttore teutonico ha rilasciato le prime immagini e le prime informazioni ufficiali. La Mercedes GLA Edition 1 sarà ordinabile a partire dal mese di novembre, mentre le prime consegne dovrebbero avvenire a partire dal mese di marzo. Caratterizzata da un pacchetto estetico dedicato la Edition 1 presenta prese d’aria maggiorate e quattro inedite tinte di carrozzeria, ovvero il Cirrus White, il Mountain Grey Metallic, l’Orient Brown Metallic e il Designo 100 Magno Mountingrau. La Mercedes GLA Edition 1 è inoltre caratterizzata da dei cerchi in lega leggera a cinque razze sdoppiate neri da 19 pollici AMG con bordino esterno argentato che permettono di intravedere al loro interno pinze e dischi dell’impianto frenante, mentre i gruppi ottici propongono i proiettori bi-xeno. Il tetto mette in evidenza le barre in alluminio, mentre la sezione di coda permette di osservare i due terminali di scarico cromati posti ai lati del paraurti. Aperta la portiera è possibile osservare un ambiente interno connotato dai numerosi rivestimenti in pelle presenti, dal volante a tre razze a fondo piatto e da numerosi inserti in alluminio, oltre ai sedili comfort e alla pedaliera sportiva in acciaio inox. 101 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Attualità Periodico elettronico di informazione motociclistica Via libera alle telecamere che “spiano” l’assicurazione Dal prossimo 1 gennaio 2014 infatti le apparecchiature che rilevano la velocità di auto, moto e veicoli commerciali - Tutor, autovelox e telecamere che controllano gli accessi nelle zone a traffico limitato – e che sono dotate delle più recenti tecnologie capaci di rilevare anche una serie di ulteriori informazioni sui veicoli in transito, avranno la facoltà di comunicare alle Forze dell’Ordine eventuali irregolarità sulla copertura assicurativa obbligatoria (Rc Auto). A partire dal prossimo anno quindi gli occhi delle più moderne telecamere saranno in grado di incrociare i numeri di targa con i dati contenuti nelle banche dati delle compagnie di assicurazione autorizzate ad operare in Italia e di comunicare eventuali irregolarità direttamente alla Polizia, che a questo punto può avere la facoltà di richiedere all’intestatario della polizza di presentarsi per esibire il contratto di assicurazione. Cosa dice il CdS Il semaforo verde legislativo all’utilizzo di questa tecnologia è arrivato grazie alla modifica dell’articolo 193 del Codice della Strada introdotta dalla Legge di Stabilità. Il legislatore è intervenuto sostanzialmente aggiungendo tre commi. Il primo ammette che il controllo dei contratti di assicurazione obbligatori dei veicoli “può essere effettuato anche mediante il raffronto dei dati relativi alle polizze emesse dalle imprese assicuratrici con quelli provenienti dai dispositivi o dalle apparecchiature presenti sulle strade, omologati e Autovelox Dal 2014 controlleranno anche l’assicurazione dei veicoli di Matteo Valenti | Arginare il fenomeno dei veicoli circolanti privi di regolare copertura assicurativa. È questo l’obiettivo di una nuova norma del CdS che consentirà ai più moderni autovelox di comunicare alla Polizia eventuali irregolarità sulle polizze dei mezzi in transito I m oderni sistemi di rilevazione della velocità dei veicoli, a partire dagli autovelox di ultima generazione e soprattutto dal sofisticato Tutor, offrono diverse potenzialità che fino ad ora non sono ancora state sfruttate fino in fondo. Le potenzialità del Tutor Queste apparecchiature infatti possono essere utilizzate anche per controllare a distanza eventuali irregolarità sulle assicurazioni dei veicoli, 102 accedendo alle banche dati delle compagnie assicurative dopo aver rilevato il numero di targa. In futuro inoltre il sistema Tutor potrà essere utilizzato anche per riscuotere i pedaggi a distanza sulla rete autostradale, andando gradualmente a sostituire le odierne barriere e i caselli. Se per quest’ultima innovazione però bisognerà ancora aspettare diversi anni, per quanto riguarda il controllo a distanza delle assicurazioni il Governo ha già dato il via libera legislativo. 103 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito gestiti dalle Forze dell’Ordine”. Il comma 4-quater enuncia invece che “qualora, in base alle risultanze del raffronto dei dati risulti che al momento del rilevamento un veicolo munito di targa di immatricolazione fosse sprovvisto della copertura assicurativa obbligatoria, l’organo di polizia procedente invita il proprietario o altro soggetto obbligato in solido a produrre il certificato di assicurazione obbligatoria, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 180, comma 8”. Il 4-quinquies infine afferma che “la documentazione fotografica prodotta dai dispositivi o apparecchiature elettroniche, costituisce atto di accertamento, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 13 della legge 24 novembre 1981, numero 689, in ordine alla circostanza che al momento del rilevamento un 104 Periodico elettronico di informazione motociclistica Attualità determinato veicolo, munito di targa di immatricolazione, stava circolando sulla strada”. Obiettivo: stop ai veicoli senza assicurazione I nuovi orizzonti raggiunti dalle tecnologie di rilevazione della velocità dovrebbero quindi consentire di arginare il fenomeno dei veicoli circolanti privi di regolare copertura assicurativa, che purtroppo in Italia ha ormai proporzioni davvero preoccupanti. I recenti studi statistici hanno rilevato che sul territorio italiano il 6-7% dei veicoli circolano senza assicurazione, una percentuale che corrisponde a più di 3,5 milioni di mezzi, a cui si deve attribuire parte della responsabilità dei costi folli delle polizze nel nostro Paese. 105 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Garage Media Citroen DS Nell’officina dove rinasce il mito francese di Matteo Valenti | Un viaggio ad Amsterdam ci ha portato alla scoperta di un garage da sogno dove David Kostelijk, un meccanico con una storia incredibile alle spalle, ripara esclusivamente Citroen DS, restaurando esemplari di rara bellezza e di grandissimo valore N ata nel 1955, dalla geniale matita del designer Flaminio Bertoni, la Citroen DS è un’automobile che ancora oggi chiunque sarebbe in grado di riconoscere ad un primo sguardo grazie al suo design semplicemente inconfondibile. Il suo stile è stato talmente rivoluzionario da aver reso questo modello, considerato il capolavoro del 106 Double Chevron, sempre sofisticato ed elegante, anche nel 2013, dopo quasi 60 anni di storia alle spalle, con un fascino che non esitiamo a definire senza tempo. La Citroen DS, acronimo di Désirée Spéciale (desiderio speciale) scelto dal costruttore anche perché pronunciato in francese suonava come “déesse” che significa dea, è un’auto il cui fascino ha rapito una folta schiera di 107 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Garage Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb appassionati e collezionisti in tutto il mondo, che hanno restaurato e mantengono in vita, perfettamente funzionanti, esemplari di rara bellezza e in certi casi di grandissimo pregio e valore. Ne abbiamo avuto una prova tangibile in occasione di un viaggio ad Amsterdam, in Olanda, quando abbiamo incontrato David Kostelijk, un meccanico che ha dedicato la sua intera vita all’ammiraglia francese e che oggi gestisce un garage da sogno dove restaura e mantiene in vita esclusivamente DS d’epoca, lavorando tutti i giorni a pieno ritmo. David ci ha raccontato durante una lunga intervista la sua incredibile storia, nata dall’amore per quest’auto, che peraltro ha imparato a riparare da autodidatta acquistando un manuale cartaceo, e che l’ha portato a trasformare la sua passione in un lavoro vero e proprio. 108 Perché oggi David Kostelijk è diventato “De DS Keyzer” (“Il Cesare delle DS”). Questo è l’appelattivo che campeggia con grande orgoglio sull’insegna del suo garage. Quando la tua vita inizia ad intrecciarsi con quella della Citroen DS? «Ho iniziato questa avventura con la DS nel 1982 qui ad Amsterdam, in Olanda». Perché hai deciso di concentrarti solo sulla DS? «Ho deciso di aprire un garage esclusivamente dedicato alla Citroen DS, perché sono sempre stato innamorato di quest’automobile, della sua linea e della sua tecnologia. Amo quest’auto almeno dagli anni ‘70 quando ne acquistai una ed iniziai a guidarla. All’epoca però ero giovane e non avevo abbastanza denaro per far riparare la mia DS in un’officina Citroen specializzata. Così acquistai un libro che spiegava per filo e per segno come riparare una DS. Passo dopo passo imparai a mettere mano a questa particolare auto, anche perché alcuni miei amici ne possedevano una quindi potevo usare i loro esemplari per fare pratica. I miei amici mi chiedevano se potevo riparare la loro DS come favore personale. Non guadagnavo nulla ma non mi importava perché io intanto imparavo ad aggiustarla e a conoscerla sempre di più». Ci racconti la storia di questa officina? «Entrai per la prima volta in questa officina, dove oggi lavoro tutti i giorni, negli anni ‘80. All’epoca questo capannone fu occupato dai ragazzi dello squatter team di Amsterdam e all’interno vi lavoravano e vivevano giovani scrittori, pittori, editori ed artisti di vario genere. Tra questi c’ero anch’io che in un angolo riparavo automobili. Dopo alcuni anni il proprietario ha rivoluto indietro il suo capannone, i ragazzi sono stati mandati via e io ho continuato la mia attività altrove. Intorno al 2000 però - è incredibile quando ci ripenso - il destino ha voluto che il proprietario mettesse in vendita lo stesso capannone dove avevo iniziato e che avevamo occupato. Io sono riuscito a comprarlo ed è stato un po’ come tornare a casa. Oggi lavoro tutti i giorni nel posto in cui vivevo da giovane. All’inizio la mia attività non fruttava poi molto perché negli anni ‘80 la Citroen DS era un’auto utilizzata principalmente da studenti, proverbialmente squattrinati, che la 109 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Garage Periodico elettronico di informazione motociclistica acquistavano solo perché la si poteva portare a casa per pochi soldi (circa 2.000 euro attuali). Naturalmente questi studenti non avevo denaro per fare riparazioni sulle loro DS, che venivano considerate solo come un mero mezzo di trasporto e non per il loro valore intrinseco. All’inizio quindi iniziai per forza di cose a riparare tutti i tipo di auto, poi col tempo mi concentrai solo sui modelli prodotti dai costruttori francesi fino ad arrivare a mettere mano solo a vetture firmate Citroen. Solo alla fine, ed esattamente da cinque anni a questa parte, sono riuscito a concentrare tutto il mio lavoro sulla Citroen DS». Quali interventi di restauro riesci a fare in questo garage? «In questa officina riesco a fare qualsiasi tipo di lavoro su una DS. Qui possiamo ricostruirla dalla ruote al tetto, in ogni sua minima componente». 110 Le DS rimaste in vita oggi sono equipaggiate con impianti a GPL non è vero? «Nove DS su dieci di quelle che passano qui dentro montano impianti a GPL, perché in Olanda le auto d’epoca alimentate a gas non pagano alcun tipo di tassa e poi perché la DS è conosciuta come un’auto tutt’altro che parca nei consumi di carburante». Dove recuperi i pezzi di ricambio per queste auto? «Negli anni ‘80 e ‘90 andavo molto spesso in Francia perché trovavo moltissimi pezzi di ricambio. In questo modo ero in grado di vendere i pezzi di ricambio in prima persona. Ora però è diventato molto difficile trovare ricambi in questo modo, ma per fortuna ci sono aziende specializzate che realizzano nuovi pezzi appositamente per riparare le DS. Non sono perfette come quelli 111 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Garage Periodico elettronico di informazione motociclistica aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb bbbbbbbbbbbbbbb prodotti in origine direttamente da Citroen ma permettono comunque di mantenere in vita queste splendide auto». Si trovano ancora pezzi di ricambio originali? «Oggi trovo ancora qualche componente di seconda mano presso qualche officina Citroen o in occasione delle mostre-scambio ma è raro». Da dove vengono i tuoi clienti e chi sono? «I miei clienti sono praticamente tutti olandesi. Negli anni ho avuto alcuni clienti francesi o addirittura provenienti dall’Africa, ma il 95% sono olandesi. Oggi e tutto cambiato rispetto agli anni ‘80. Oggi tutti coloro che sono in possesso di una Citroen DS sono grandi appassionati». Oggi in Olanda avete un club che raduna gli appassionati della DS? «Sì, nei Paesi Bassi abbiamo un grandissimo 112 club di fan della DS, il più grande mai nato nel nostro Paese. Anch’io naturalmente ne faccio parte e oggi siamo più di 3.000 membri. Il DS Club Holland ha anche grandi risorse economiche perché ogni membro deve versare una quota di partecipazione annuale piuttosto alta, pari circa a 70 euro. Se moltiplicate questa cifra per 3.000 capite perché parlo di un club molto ricco». Quante DS riesce a restaurare da cima a fondo in un anno? «Non lo so di preciso, credo di restaurarne circa 5 all’anno. Il grosso del mio lavoro infatti è rappresentato dalla manutenzione di queste favolose auto». Quanto può arrivare a costare un lavoro completo di restauro? «E’ difficile rispondere a questa domanda perché dipende dalle condizioni di partenza dell’auto. Per esempio il magnifico e rarissimo esemplare cabriolet che vedete qui in officina oggi, così perfettamente restaurato, costa più di 100.000 euro. Altre auto, ricostruite non a questo livello maniacale, possono costare qualcosa meno, circa 80.000 euro. Naturalmente nel caso di una cabriolet, i clienti sono solitamente disposti a spendere qualsiasi cifra per il suo restauro, anche nel caso in cui l’esemplare di partenza sia praticamente un rottame, dal momento che Citroen ha prodotto solamente 1.300 esemplari della variante en plein air, che oggi ha quindi un inestimabile valore». Qual è la tua preferita? La berlina, la cabriolet o la Break? «Penso che la più bella in assoluta rimanga sempre la normale berlina. Adoro anche la Break, così come amo la Cabriolet, ma solo quando mantiene la capote abbassata. Quando ha il soft top chiuso invece la trovo un po’ goffa e poco attraente, come una donna affascinante che porta un terribile cappello». Trovo che garage come il suo, così frequenti in Olanda ma davvero rari in Italia, testimonino una passione tutta particolare degli Olandesi per le automobili e più in generale per i motori. È davvero così? «Credo che nei Paesi Bassi ci siano molte persone che durante la settimana utilizzano l’auto per lavoro, per esempio per raggiungere il proprio ufficio o per andare a conferenze ed appuntamenti. In questo caso utilizzano i modelli attuali, quelli più moderni e sofisticati. Credo però che molte di queste stesse persone adorino salire e guidare un’auto come la DS perché vogliono, almeno ogni tanto, sentirsi qualcosa di diverso da tutti gli altri, comunicando qualcosa di loro stessi e della loro personalità». 113 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Due ruote Periodico elettronico di informazione motociclistica Bike Marco Aurelio Fontana. Milanese di nascita e piacentino d’adozione, Marco Aurelio non solo è medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra del 2012 ma anche oro ai recentissimi mondiali a staffetta corsi in Sud Africa a settembre e pluricampione italiano della specialità Cross Country. Ma non basta, Fontana è un grandissimo appassionato di motori, sia auto che moto e guida veramente bene in pista le auto sportive e sulle mulattiere e i campi da cross le moto da fuoristrada. Con noi ha già realizzato un emozionante video in cui sfida il campione di Enduro Antoine Meo. Viaggia a bordo di un fuoristrada e non disdegna mai un bel giro in moto; nel suo garage, fin da bambino le auto e le moto non sono mai mancate, e hanno sempre accompagnato la sua passione per le bici che ha portato lui e i colori italiani ai livelli più alti della disciplina in tutto il mondo. Tre puntate: le salite, le curve, le discese A scuola di Mountain Bike Con il Campione Olimpico Marco Aurelio Fontana: la curva di Ippolito Fassati | Marco Aurelio Fontana, bronzo olimpico di Mountain Bike, grande appassionato di auto e moto, nella seconda puntata spiega in esclusiva ai lettori di Automoto.it i trucchi per affrontare le curve in mountain bike 114 A bbiamo voluto prepararvi al rientro dalle vacanze una bella sorpresa. Per rimettervi in forma e prepararvi al meglio alla stagione invernale, cosa è meglio di qualche uscita in bicicletta, meglio se mountain bike, a contatto con la natura. Questa volta però, non essendoci il motore a spingere, l’unico strumento che ci può aiutare a fare meno fatica, oltre a una buona bici, è il miglioramento della tecnica. Trovare chi potesse aiutarci ad ottenere i migliori risultati è stato facile perché ci siamo rivolti all’atleta più forte che abbiamo in Italia: il fenomeno della Mountain Marco Aurelio Fontana in esclusiva per Automoto.it e Moto.it ci ha spiegato in queste prime tre puntate, per la prima volta e in esclusiva, i migliori suggerimenti e accorgimenti per poter affrontare diverse situazioni che si possono tipicamente incontrare durante le uscite in Mountain Bike. Parleremo di salite, di curve e di discese. Nella prima puntata Marco Aurelio Fontana ci spiega come si affrontano le salite, in particolare quelle sdrucciolevoli e quelle sassose. Seguitela e tenetevi in forma con i consigli del campione Olimpico italiano! Le prossime puntate, le curve e le discese, verranno pubblicate ogni 10 giorni sempre su Automoto.it e Moto.it. Il video è stato realizzato in collaborazione con: Volkswagen Amarok. Un ringraziamento ad Athena per la fornitura delle telecamere GoPro. 115 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Formula 1 Periodico elettronico di informazione motociclistica iridato consecutivo che di fatto il tedesco ha già in tasca. Imprendibile. Voto 9 ad Alonso, che in qualifica parte dietro a Massa, confermando ancora una volta quel che già si era capito, ovvero che in qualifica il cavaliere rosso non è esattamente infallibile. Per fortuna lo spagnolo si conferma, questa volta in senso positivo, anche e soprattutto in gara: la partenza è un capolavoro, ma anche il resto della gara non è da meno perché riesce a girare con costanza sugli stessi tempi di vetture che in qualifica gli erano state tutte davanti, gestendo magnificamente le gomme nel finale. Per lui quindi voto 9, da dividere con la squadra perché il merito va anche alla scelta di anticipare la seconda sosta ai box durante la safety car. Mastino. Raikkonen: altro che mal di schiena! Voto 9 anche a Raikkonen, penalizzato in qualifica da un problema alla schiena, in gara stringe i denti, anticipa la prima sosta per girare con pista libera e si conferma un autentico “martello”, risalendo posizioni su posizioni. Una menzione speciale per il sorpasso all’esterno su Button (cose comunque da fare con l’inglese, non con un Maldonado...) e per la risposta di sabato a Stella Bruno («Domani la gara sarà lunga (alludendo ai dolori alla schiena», ndr) - «Beh sono 300 km come sempre», e poi silenzio). Poche parole, ma gran piede. Qualcuno ha fatto notare che sul podio di ieri c’era la futura coppia di ferraristi: vero, ma noi preferiamo far notare come la gara di ieri sia stata l’ennesima dimostrazione F1 GP Singapore 2013 Le pagelle di Marina Bay di Giovanni Bregant | Il GP di Singapore ha fatto emergere la superiorità inattaccabile di Vettel, ma anche la grinta feroce di Alonso e una FIA che sembra voler fare di tutto per allontanare i tifosi dalla F1... S ulla pista che regala le immagini più belle nelle inquadrature aeree, dove le auto sono semplicemente impossibili da vedere (al che la domanda sorge spontanea: perché non farci correre qualcos’altro, per esempio dei carri trainati da asini, e riportare la F1 su un autodromo un po’ più serio?) Vettel demolisce gli avversari dando una prova di forza a tratti perfino esagerata. 116 Vettel imprendibile, Alonso mastino La sua Red Bull sarà anche perfetta, ma solo lui riesce a portarla a certi limiti. Il suo è un dominio totale, fatto di tecnica ma anche di “manico” e di quella determinazione assoluta, perfino feroce, che contraddistingue solo i grandissimi. Per lui voto 10, con la noia per tutti noi di aspettare che arrivi anche matematicamente quel 4° titolo 117 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Formula 1 Periodico elettronico di informazione motociclistica E voto 7,5 a Button che ad un certo punto spera nel podio, ma negli ultimi giri le gomme lo abbandonano. All’inglese rimane comunque la soddisfazione di rimanere in prova e in gara sempre davanti all’ex prodigio Perez (voto 6,5: fa il compitino ma le premesse di inizio stagione erano altre per lui). Voto 7 a Hulkenberg, che stavolta in qualifica viene battuto da Gutierrez ma in gara fa emergere la sua esperienza e grinta, arrivando in qualche modo in zona punti. In Lotus dovrebbero puntare su di lui. Un punticino va anche a Sutil (voto 7,5), veloce e concreto, e sempre davanti a Di Resta (voto 5). della bontà della scelta di mercato della Ferrari (giunta comunque con almeno due anni di ritardo...). Raikkonen resta fuori dalla top ten e con la schiena malandata risale fino al podio, Massa parte 6° e arriva 6°. Certo, la colpa è anche del team perché montargli le supersoft dopo la seconda sosta, costringendo il brasiliano quindi a un’ulteriore fermata, è stata una decisone assurda (a cui non era obbligando, essendo già partito con le super soft): avessero impiegato anche per lui la stessa strategia di Alonso sarebbe potuto finire 4°. Non è che Massa ci abbia messo molto del suo però. Per lui quindi voto 6,5, e la sensazione che abbia perso una bella occasione. Grosjean, Webber, Rosberg: 7,5 Voto 7,5 a Grosjean, splendido in qualifica e constante in gara finché un problema tecnico non lo ha bloccato: veloce e consistente come non 118 FIA: voto 0 Voto 0 infine alla FIA, che richiama Webber e Alonso per il “passaggio” dato dallo spagnolo a fine gara all’australiano rimasto fermo lungo la pista: il ferrarista se la cava con un’ammonizione, mentre l’australiano sarà addirittura arretrato di 10 posizioni nella prossima gara per somma di ammonizioni. Una situazione di pericolo, ha dichiarato la FIA. Premesso che dubitiamo che ad Alonso possa “scappare l’acceleratore”, la risposta più bella l’ha data Horner, ricordando come il “passaggio” dato da Senna a Mansell sia una delle immagini più famose degli anni novanta. Evidentemente qualcuno vuole togliere alla F1 anche quel minimo di umanità e spontaneità che ancora le è rimasta. sempre riesce ad essere. Stesso voto a Webber, che avrebbe potuto raggiungere il podio senza l’inconveniente meccanico. Vettel, comunque, rimane di un’altra categoria. Voto 7,5 a Rosberg, che per poco manca la pole position e in gara resta a lungo secondo: perde il podio più che ragioni di strategia che per demeriti propri ma rimane comunque per tutto il week end davanti ad Hamilton (voto 7), anche se i due alfieri della Mercedes viaggiano a lungo molto vicini. Voto 7 anche a Gutierrez, che in qualifica ha il primo guizzo del campionato, entrando addirittura nella top ten: poi in gara lentamente retrocede, complici i limiti di una Sauber lontanissima dalla competitività dello scorso anno che richiede più esperienza per cavarci qualcosa di buono. 119 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Formula 1 Periodico elettronico di informazione motociclistica con tanto di incarico prestigioso. E’ un tira e molla che fa capire come a Maranello manchi forse una linea di continuità, alla ricerca spasmodica della vittoria, si battono tutte le strade salvo poi tornare al punto di partenza e chiedersi se non si sia buttato via del tempo. Massa non era idoneo per la Ferrari? Vero, ma lo era dal 2010, ma per altre tre stagioni lo hanno tenuto lì, in questo periodo non c’erano altri piloti validi per sostituirlo che riprendersi un ex campione del mondo, invecchiato e che fra due anni non sarà più fresco come lo era nel 2007 quando vinse il titolo? Un altro aspetto importante sull’arrivo di Raikkonen riguarda i rapporti con Alonso. Come andrà con Alonso? La Ferrari ha sempre detto che viene prima la squadra e secondo questa filosofia ha agito di conseguenza. Prendere Raikkonen vuol dire sminuire Alonso, metterlo nella situazione di non avere più il potere che ha adesso, in fondo i risultati li ha fatti solo lo spagnolo. Vi immaginate dopo quattro anni di lotte e mondiali persi se salta fuori Raikkonen vincente e la Ferrari dovesse, giustamente, appoggiarlo? Unica consolazione di tutta questa situazione, che pare più una mina vagante pronta ad esplodere, è che si tratta di due professionisti, di una squadra che può dare ad entrambi i piloti il giusto supporto tecnico e materiale, ma che questo possa eliminare i problemi, anche caratteriali dei due soggetti in questione, è da escludere a priori. Con due piloti di questo genere ne salteranno fuori delle belle, con una squadra spaccata in fazioni, rivalità accese e quanto altro ancora accadrà in futuro. E ciò vale anche a livello tecnico, non pensiate che l’arrivo di Allison abbia calmato gli animi in squadra: “Lo mandarono via dicendo che era un mezzo deficiente e ora ce lo troviamo a capo della direzione tecnica, o si son sbagliati prima o sbagliano adesso” è stato il commento di personaggi di lungo corso maranellese. A questo punto che dire di più? Tanti auguri presidente Montezemolo, speriamo che la sua sia stata la scelta giusta! Raikkonen in Ferrari dal 2014 di Paolo Ciccarone | Kimi Raikkonen torna alla Ferrari. E’ ufficiale e finalmente il tormentone estivo è concluso. Ma come saranno rapporti con Alonso e come cambieranno i rapporti all’interno del team? K imi Raikkonen torna alla Ferrari. E’ ufficiale e finalmente il tormentone estivo è concluso. A volte ritornano era il titolo di un vecchio film e a quanto pare a Maranello sono rimasti ingabbiati in questa sorta di ritorno al futuro, sia dal punto di vista piloti che tecnico, come dimostra l’ingaggio di James Allison a direttore tecnico. Un po’ di storia Kimi Raikkonen non è il primo pilota che torna a correre per la Ferrari dopo averla lasciata. Solo per limitarci agli ultimi 40 anni ci sono gli esempi 120 di Mario Andretti (ufficiale negli anni 70-71 e poi ancora in pista nel 1982), quello di Regazzoni (dal 70 al 72 e poi ancora dal 74 al 76) e quello di Berger, che dopo l’esperienza del 1989-90 tornò a Maranello nel 1993 fino al 1995. Insomma, non è una novità, ma i casi sono molto diversi. Raikkonen fu allontanato dal presidente Montezemolo nel 2009 “Avevamo in squadra il fratello di Raikkonen” disse, e lo ripetè a piè sospinto. Ora ha deciso di riprendersi Kimi e famiglia al completo. I motivi per cui fu allontanato non sono affatto scomparsi ora, così come non sono cambiati i motivi per cui Allison fu licenziato e ora riassunto 121 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Formula 1 Periodico elettronico di informazione motociclistica ma la base logistica c’è già. Infatti Chris Horner, team manager della Red Bull, col padre Gary è proprietario della Arden Grand Prix, scuderia di GP2! Insomma, la Red Bull è pronta a spaccarsi perché il suo team manager e il progettista stanno programmando una via autonoma e indipendente dai capitali di Mr Mathesicz. In Red Bull c’è anche il malcontento di alcuni grossi sponsor, come il costruttore Infiniti, marchio di lusso di Nissan, o di altri come Geox, che nonostante gli investimenti fatti sulla squadra, vengono trattati da comprimari alla Red Bull e non possono fare o sfruttare la comunicazione delle vittorie in F.1. Cambiamenti in vista Newey e Horner cercano sponsor Per un nuovo Team F1 Da qui, da questi malcontenti e dalla voglia di nuove sfide, ecco il progetto che potrebbe già partire dal 2015: «Ho vinto titoli con Williams, McLaren e Red Bull, è sempre bello trovare nuove sfide – ha detto Newey – mi trovo bene in Italia, vengo a farci le vacanze e quando posso a correrci con le GT (è pilota di Lamborghini, Maserati e Ferrari, ndr) ma ci vuole una nuova sfida per dare una scossa. Vediamo cosa succederà, per ora sto bene alla Red Bull». Il geniale progettista, infatti, è uno che quando può prova le sue macchine. Lo faceva negli anni 90 con la Leyton House di Ivan Capelli, durante le sessioni di test privati e lo ha fatto di recente a Silverstone provando la Red Bull campione del mondo del 2012. E’ uno che sa cosa serve a un pilota e ama questo lavoro mettendoci passione e fantasia. Chris Horner, invece, dopo aver calcato le piste come pilota di F3000 è diventato un abile e bravo manager e deve ancora compiere 40 anni. Col padre ha costruito il team Arden GP2, di cui è socio Mark Webber, e vorrebbe proseguire in proprio invece che stare alle dipendenze altrui. Per ora si parla di un supporto tecnico da Renault, interessata a una partecipazione diretta nella nuova formazione. Insomma, c’è da aspettare un po’, ma è chiaro che la Red Bull non è quel team affiatato e unito che tutti pensano, visti i propositi di fuga del braccio e della mente operativa di questa scuderia. E se a fornire i motori alla futura Newey F.1 fosse la Ferrari? di Paolo Ciccarone | Il Team Red Bull Racing sembrerebbe essere meno affiatato di quello che si può pensare. Horner e Newey sarebbero infatti sul punto di rottura con Helmut Marko A drian Newey ha un sogno nel cassetto ma non si chiama Ferrari. Chris Horner ha un sogno nel cassetto ma non si chiama Red Bull. Tutti e due hanno in comune una cosa: ne hanno piene le scatole della gestione di Helmut Marko e del modo di condurre la squadra in nome e per conto di Mathesicz gran capo della Red Bull. L’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso la vicenda Ricciardo. Horner voleva Raikkonen, ma Marko, che ha investito la sua immagine sul giovane 122 australiano, si è imposto e ha impedito la nascita del dream team che invece ha fatto la Ferrari. Da qui l’idea: fare un nuovo team con Horner ai comandi e Newey responsabile tecnico. Sarebbe stato il team Newey F.1 a fare la differenza e non i capricci di Helmut Marko. Servono 80 milioni di euro La cosa al momento si è arenata perché non sono stati trovati i soldi necessari, ci vogliono circa 80 milioni di euro, motore escluso, per partire, 123 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Formula 1 Periodico elettronico di informazione motociclistica d’amore e di trasgressioni, lotta per il titolo mondiale. Due i personaggi al centro della vicenda, la voce narrante del rigoroso Lauda contrapposta al talentuoso playboy inglese James Hunt. Piloti che rispettano gli archetipi della più classica delle sfide: diversissimi tra loro, espressione ciascuno di una diversa visione della vita, si scoprono vincolati da una stima reciproca nata dal rispetto per il coraggio mostrato in pista. Intorno, tante figure di contorno, che è sbagliato definire comprimari, perché quando si scende in gara si è tutti protagonisti: dal baffuto Clay Regazzoni all’impareggiabile Lord Alexander, terzo Barone Hesketh, che fondò un team di Formula 1 rimasto nella storia per gli eccessi (Rolls Royce, aerei ed elicotteri privati, feste con modelle seminude tra gli ospiti, un mare di ostriche e champagne ai box) ma anche per la capacità di stupire. Recensione Rush: il film su Hunt e Lauda di Alfonso Rago | Arriva sul grande schermo uno dei film più attesi dell’anno: “Rush” racconta la stagione 1976 del Mondiale di Formula 1, una delle più belle, intense, drammatiche ed emozionanti mai vissute a bordo pista L a Formula 1, e più in generale il mondo delle competizioni, esercitano un fascino magnetico su Hollywood: nella galleria dei capolavori dedicati alle gare, “Rush” merita di occupare il gradino più alto. Andatelo a vedere, se vi piacciono le storie forti; ed anche se, com’è certo possibile, sapete già com’è andata a finire ancor prima che le luci si spengano in sala, vi assicuriamo che ad un certo momento dimenticherete tutto, e vi troverete 124 a sperare che l’epilogo sia diverso. E’ la magia del cinema, che anche quando racconta una storia vera è capace di ribaltarne, almeno in parte, gli equilibri. A comandare le operazioni, un maestro: Ron Howard (che da giovane apprezzammo attore come Richie Cunningham in “Happy Days”), già autore di “Apollo 13” ed “Il Codice da Vinci” racconta una storia con tutti gli ingredienti per un blockbuster di successo, rivalità sportiva, pathos, paura della morte, voglia di vita, storie 125 Le foto più belle del Gran Premio di Marina Bay Il GP di Singapore quest’anno ha visto trionfare la superiorità di Sebastian Vettel al volante di una imprendibile Red Bull, ma ha messo in luce ancora una volta il talento indiscutibile di Alonso e la grinta di Raikkonen. Riviviamo la gara con le più emozionanti immagini di Flavio Mazzi 126 127 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito 128 Periodico elettronico di informazione motociclistica Formula 1 129 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Formula 1 Media 130 131 Ricevi Automoto.it Magazine » Spedizione su abbonamento gratuito Periodico elettronico di informazione motociclistica Formula 1 Editore: CRM S.r.l., Via Melzo 9 - 20129 Milano P. Iva 11921100159 Redazione Ippolito Fassati Emiliano Perucca Orfei Alessandro Colombo Aimone Dal Pozzo Francesco Paolillo Andrea Perfetti Matteo Valenti Grafica Thomas Bressani Collaboratori Massimo Clarke (Tecnica) Enrico De Vita Claudio Pavanello (Epoca) Alfonso Rago Antonio Gola COPYRIGHT Tutto il materiale contenuto su Automoto.it Magazine è oggetto di diritti esclusivi di CRM S.r.l. con sede in Milano, Via Melzo 9. 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