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La crisi morde, preoccupa il futuro del colosso Ivri
14 MARTEDÌ 2 SETTEMBRE 2014 LODI il Cittadino SICUREZZA n LE GRANDI AZIENDE SCONTANO LA CONCORRENZA SLEALE DEL SETTORE DATO IN CHIAROSCURO SOLIDARIETÀ In aumento le previsioni di assunzione nel territorio La crisi morde, preoccupa il futuro del colosso Ivri Nel Lodigiano l’azienda di vigilanza apre la procedura di mobilità per cinque dipendenti del settore “Servizi Integrati”, i sindacati lanciano un segnale d’allarme SICUREZZA E VIGILANZA La sala operativa del gruppo nazionale Ivri FEDERICO GAUDENZI n Nubi sui dipendenti dell’Ivri di Lodi. «Dire che non esiste un problema occupazionale a Lodi mi sembra a dir poco paradossale», spiega Alessandro Melillo, segretario generale del sindacato autonomo dei lavoratori della vigilanza, Sinalv Cisal. In effetti, i sindacati spiegano che «Ivri ha perso molti servizi ed appalti». Si pensava a un rilancio dopo la fusione con Ksm, ma le aspettative sono state tradite. Dopo Ivri Tecnologia, che ha ridotto del 70 per cento la forza lavoro, anche Ivri Servizi Integrati sarà chiusa, lasciando a casa 247 dipendenti a livello nazionale, tra cui cinque dipendenti a Lodi, che si occupavano di servizi di portierato. «Si apre la procedura di mobilità per il licenziamento collettivo di questi dipendenti, ma nel contempo nel gruppo Ivri esiste una società di Servizi Fiduciari, che funziona bene, ma si avvale di lavoratori interinali», racconta Melillo. La mossa di Sinalv Cisal, che avrà un incontro con la società il 10 settembre, è quella di puntare al trasferimento almeno di parte dei dipendenti nella società di Servizi Fiduciari. Questo procedimento arriva in un momento in cui la situazione dei lavoratori della vigilanza è già tragica: «Negli ultimi due anni lo stipendio è stato congelato e ora arriva questo ennesimo problema», dice Melillo. Il problema, però, non riguarda soltanto i cinque dipendenti lodigiani di Servizi Integrati, ma anche i dipendenti dei servizi di vigilanza, che a Lodi sono 46. «Questi dipendenti soffrono della situazione difficile di Ivri, che ha perso molti appalti nel territorio, e saranno costretti ad andare a lavorare in altre zone», prosegue Melillo. Ciò non toglie, però, che secondo i sindacati esiste un problema più grande, che potrebbe presto danneggiare anche aziende che al momento lavorano bene. «C’è una scarsa regolamentazione a livello di legge, per quanto riguarda i contratti e gli appalti. Così le aziende che lavorano seriamente, e che quindi assumono dipendenti, pagano stipendi secondo contratto e straordinari, vengono penalizzate dalla concorrenza sleale, ad esempio, di cooperative che lavorano praticamente sottocosto. Soprattutto negli appalti pubblici, bisognerebbe tenere conto di queste differenze». Questo problema di concorrenza, a lungo andare, potrà infliggere il colpo di grazia a un settore già in difficoltà: «Non dimentichiamo che la vigilanza occupa più di 80mila addetti in Italia: chiediamo che il governo prenda atto di questa situazione ed emani regolamenti adeguati a mantenere i diritti dei lavoratori e delle imprese che operano seriamente». Uccellini NUOVO BANDO PER ACCOGLIERE I PROFUGHI: «UN’OPPORTUNITÀ» n Nuovo bando della prefettura per accogliere i profughi nel territorio. Uscirà la prossima settimana. In questi giorni si sono aperte le buste del primo bando e la commissione presieduta dal vice prefetto vicario Mariano Savastano ha esaminatole 5 proposte pervenute. Poche per garantire l’accoglienza ad almeno altre 27 persone attese in futuro nella provincia di Lodi, insieme alle 700 destinate alla Lombardia. Il vice prefetto lancia un appello affinché si facciano avanti i lodigiani, albergatori, proprietari di ostelli, agriturismi, ma anche cooperative, Comuni e altre realtà. «Si tratta - dice - di una opportunità lavorativa, di un business. Chiediamo che ospitino anche gli stranieri. Per ogni immigrato accolto il contributo è di 35 euro al giorno. Ai servizi integrativi provvede la Caritas. Da marzo abbiamo ospitato 174 persone. Molte poi se ne sono andate volontariamente. Ad oggi sono circa 100 le persone». Il gruppo più numeroso è quello di Lodi Vecchio (40 immigrati). Poi ci sono la cooperativa Rinnovamento a Boffalora con 13 persone, Famiglia nuova che ne accoglie 17 suddivisi tra Graffignana (5), Corno Vecchio (3), Crespiatica (2) e Pieve Porto Morone (7). Questi ultimi a breve traslocheranno e si aggiungeranno ai 5 di Graffignana. Progetto Insieme ne ospita 8 a Lodi. L’ultima cooperativa che si è messa a disposizione è Alfaomega che ne accoglie 2 e che domani pomeriggio (oggi, ndr) ne accoglierà altri 3. La Caritas ha messo a disposizione inoltre l’appartamento di Codogno per 3 persone e quello di Spino per 2. In Dal 1963 Istituti SER - Studio e Ricerca ISTITUTI SER SI E’ TRASFERITO DAL 32 AL 27 DI VIA SECONDO CREMONESI LODI • tel 0371 421231 CORSI DIURNI E SERALI fase di allestimento, inoltre, una nuova struttura a Maccastorna, mentre 4 minori non accompagnati sono in una comunità. «Qualche mese fa, quando abbiamo lanciato il primo appello - dice Savastano -, c’erano grandi difficoltà ad accogliere 50 persone, adesso siamo a 100. Ringrazio quanti hanno consentito questo lavoro». Il suo messaggio è chiaro. «L’immigrazione dice - non si fermerà. Il “fenomeno va gestito, non subito”. Ci rendiamo conto delle difficoltà che ogni amministrazione deve affrontare, in seguito alla crisi, ma agli amministratori chiediamo uno sforzo ulteriore. I nostri governanti hanno deciso, per carità umana, di essere solidali con chi fugge dalle guerre. Dall’inizio dell’anno sono arrivate in Italia 110mila persone. L’auspicio è che si faccia fronte comune e che si condividano le scelte e le finalità. Invito i Comuni ad avere uno spirito propositivo. Da parte nostra possiamo solo dare attuazione a una normativa, a un dispositivo che è disciplinato dal sistema di protezione internazionale. Gli immigrati arrivano dalle guerre o da situazioni di povertà. Chi non condivide questo tipo di accoglienza faccia una proposta normativa nei luoghi opportuni, tramite l’Anci e i parlamentari lodigiani». Cri. Ver. A Milano per nuova sede IMPIEGHIAMO 4 AMBOSESSI per mansioni amministrative, operative e gestionali clienti. Telefonare n. 02.24304309 Ü ANNUNCI ECONOMICI Recupero anni scolastici (tutti gli indirizzi) SCIENZE UMANE TRA LE NOVITA’ DEL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO: TECNICO DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI (maturità quinquennale) FORMAZIONE PROFESSIONALE ASA - OSS - ESTETISTA UNI EN ISO 9001 2000 • Somministrazione di alimenti e bevande • Agenti e rappresentanti di commercio • Agenti immobiliari ISTITUTO DI CERTIFICAZIONE DELLA QUALITA’ Ente Accreditato Regione Lombardia www.istitutiser.it • [email protected] • [email protected] OFFERTE 12 IMPIEGO STUDIO commercialista ricerca praticante. Inviare curriculum vitae all'indirizzo e-mail: [email protected] LE OFFERTE DI LAVORO E DI IMPIEGO SI INTENDONO RIVOLTE AD AMBOSESSI (Legge N. 903 9-12-77 e N. 125 10.04.91) Campagnoli n A fine anno nel Lodigiano se ne conteranno 1.250, ovvero 170 in più rispetto al 2013. E se tanto non basterà a far dire che il peggio è passato, sarà comunque uno spiraglio di luce nell’interminabile tunnel della crisi economica. È di nuovi posti di lavoro non stagionali che si parla, così come risulta dalle “previsioni di assunzione nel 2014” elaborate dal «Sole 24 Ore» sulla base dei dati nazionali di UnionCamere. Su un totale di 105 province, quella di Lodi è all’86esimo posto della classifica stilata dal quotidiano economico con parametro di riferimento il numero complessivo delle nuove assunzioni previste all’interno delle varie tipologie di contratto: tuttavia, tenuto conto del confronto demografico con gli altri territori, l’incremento del 14 per cento sul 2013 (determinato dai 170 nuovi posti di lavoro) la colloca tra quelle con il maggior tasso di crescita, addirittura al primo posto in Lombardia (a Milano, al primo posto della classifica nazionale con 35.610 nuove assunzioni, l’incremento sul 2013 sarà “solo” del 7 per cento; a Brescia, sesto posto nella classifica generale, le 8.960 nuove assunzioni non varranno neppure il segno positivo: la previsione è di -8 per cento). I dati elaborati coincidono in parte con le previsioni della Camera di commercio di Lodi, che nei primi sei mesi dell’anno ha registrato circa 600 nuovi contratti di lavoro, il 61 per cento dei quali a tempo determinato (nei quali rientrano però anche i contratti stagionali, non presi in considerazione dall’inchiesta del quotidiano economico). Ma le previsioni non sono certezze. Tanto più che a fine anno, al momento di tirare le somme, si dovrà tener conto del saldo occupazionale, cioè del rapporto fra entrate e uscite dal mondo del lavoro. «Brindo per queste 1.250 persone che avranno un nuovo posto di lavoro - commenta il segretario generale della Cisl, Mario Uccellini -, però faccio fatica a mettere in relazione questo dato con quello della disoccupazione nel Lodigiano. A gennaio sul nostro territorio le persone in cerca di lavoro erano 20.984, a giugno 21.960. Sono dunque aumentate di 1.000 unità in sei mesi, e se il trend è questo alla fine dell’anno i disoccupati saranno 2.000 in più. Io dico che è arrivato il momento che la politica, il mondo imprenditoriale e i sindacati cambino testa. La vera sfida è creare nuova occupazione, non più difendere soltanto chi il posto di lavoro ce l’ha». «Questi dati non ci dicono che è in corso la ripresa - osserva Domenico Campagnoli, segretario generale della Cgil - Nel Lodigiano stiamo parlando solo di 170 assunzioni in più rispetto al 2013, non di migliaia di persone che avranno un posto di lavoro. Semmai si tratta di dati che indicano un segnale di assestamento di una crisi che dal 2008 ad oggi ha massacrato il nostro territorio dal punto di vista dell’occupazione». Andrea Soffiantini