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Il tremore che preoccupa

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Il tremore che preoccupa
SETT 2011_4TO def:Layout 1 21/09/11 08:35 Pagina 1
Periodico di divulgazione medica
realizzato in collaborazione
con il Gruppo Larc.
Diffusione 15000 copie.
Distribuzione
Centro
Medicogratuita
Anno
di fondazione 1984,
di Fisiokinesiterapia
anno ventisettesimo
e Ginnastica Riabilitativa
Direttore Responsabile:
in collaborazione
con
Emanuela Amadei
Segreteria di redazione: Larc
c.so Venezia, 10 - 10155 Torino
tel. 011.2486216 - fax 011.4785146
www.ilmonitoremedico.it
[email protected]
il monitore
MEDICO
numero 07, numero
settembre
2, 2011
2013
Tutti
presso Trib.
Trib.Torino
Torinon°5468
n°5468del
del22/12/2000.
22/12/2000.Grafica
Grafica
Stampa
SGIs.r.l.
s.r.l.- [email protected]
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Tutti ii diritti
diritti riservati,
riservati, reg. presso
ee
Stampa
Gabo
Chiamata
anche
“malattia
silenziosa”,
spesso non
è diagnosticata
fino
Non
sempre
il tremore
è indice
di una patologia
grave
come il
a che non siimpariamo
subisce una
frattura, di solito
dopo una caduta
Parkinson:
a riconoscerlo
ed affrontarlo
le
IlOsteoporosi:
tremore chequando
preoccupa
ossa si assottigliano e
diventano fragili
Il tremore essenziale è un disturbo del movimento che, nella
maggioranza dei casi, ha caratteristiche ereditarie oppure compare
con l’avanzare dell’età
Più colpite le donne dopo la menopausa. Tuttavia è possibile
che
si presenti
causain di diete povere di calcio,
Risponde
il Dott. Carloanche
Ravetti, a
specialista
neurologia
di
lunghe degenze che costringono il paziente a letto per molto
tempo, di un utilizzo massiccio di cortisone e di patologie
Introduzione
legate
malfunzionamento
Il tremorealè un
disturbo molto frequentedella
so- tiroide
prattutto
persone di una
certa
età. Esso
Il
numeronelle
è preoccupante:
oltre
3 milioni
di
suscita
spesso
la
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del
paziente
nuove fratture in Europa nel 2000. E si presia in un
relazione
alla naturaneidelprossimi
disturbo,anni,
che
vede
forte aumento
viene
associato
con
frequenza
alla
sindrome
di
con un balzo del 30% entro il 2025, quando
Parkinson,
al disagio
all’imbarazzo
che ne
il
numero sia
salirà
a 3,2 emilioni
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derivano,
soprattutto
nello
stare
in
pubblico:
costeranno qualcosa come 38,5 miliardi di
ci si sente
osservati e additati
nell’evidenza
del
euro.
Fondamentale
sarà dunque
la prevenproprio
problema.
zione: l’accesso ottimale ai farmaci preventivi potrebbe infatti far risparmiare fino a
Quali
sono
i principali
700
mila
fratture
l’anno. tipi di tremore?
Intanto spesso
va dettolache
il tremore
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fisiologico:
tutti
noi
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anche
se in
l’osteoporosi, malattia che colpisce lo schemodo in
impercettibile,
parte a causa,
probaletro,
cui le ossainperdono
resistenza
e
bilmente,
delle
vibrazioni
trasmesse
dal
battito
spessore: il risultato è che le ossa diventano
del nostro
più
fragili. cuore. In alcune situazioni questo
tremore
si manifesta
con maggiore
Anche sefisiologico
generalmente
l’osteoporosi
viene
intensità perchè
fatconsiderata
una scatenato
malattia ae amplificato
carico delledaossa,
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esterni;
i
più
frequenti
sono:
secondo alcuni si tratterebbe di un processo
-- stati emotivi
ansia, paura,
stress, collera;
fisiologico
la come
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predispone
a un
-maggior
- stati fisici
come
freddo,
febbre,
sforzi
fisici
sviluppo di patologie e una conseeccessivi
ed intenso della
affaticamento;
guente
diminuzione
speranza di vita,
-se- sostanze
eccitanti
assunte
in
non adeguatamente trattata.eccesso (es. cafPiùfeina
chee nicotina);
una “malattia” l’osteoporosi è
-- brusca
sospensione
faruna
“sindrome”,
cioènell’assunzione
una patologiadiconmaci sedativi;
dizionata
da numerosi fattori e da con-
Approfondimento
Approfondimento
Osteoporosi:
Il
tremore
che
preoccupa
integrare
è
necessariop. 1 e 2
p. 1-2
Medicina
Terapia
Cellulite:
conoscerla e
Lombosciatalgia:
combatterla
quando la p. 3
schiena fa male
p. 3
Speciale
mani
Patologia
Medicina
Tecniche
mini-invasive in
Interventi
chirurgia della
urologici
in una
mano
p. 4
day surgery
ambulatoriale
p. 4
Analisi
-- astinenza alcolica o da droghe: questo tipo
di tremore è il segno di intossicazione cronica, la risposta dell’organismo alla privazione
della sostanza cui si era assuefatto;
-cause
- alcune
disfunzioni
endocrine
o metaboliche.
non
completamente
conosciute.
Contrariamente a quanto si può ritenere,
Il tremore patologico più comune, invece, è
l’osso non è una struttura inerte, ma un tesquello che noi chiamiamo essenziale: se comsuto molto attivo dal punto di vista metabopare in età giovanile ed ha carattere ereditario,
lico, che si rinnova costantemente e rapidaè chiamato tremore famigliare; se insorge invece in età avanzata è detto tremore senile.
Dr. Sergio Rigardo
Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione
I tremori si distinguono a seconda della posied Idrologia Medica
zione
in
cui
si
manifestano:
l’essenziale si maConsulente Larc e Centro Medico Chirurgico Guttuari Asti
nifesta mantenendo le braccia tese
e nei movicontinua a pag. 2
continua a pag. 2
Artrite reumatoide:
la diagnosi precoce
iniziaPatologia
dalle mani
Riconoscere
la gotta
p. 5
p. 5
Appuntamenti
Conferenze
Appuntamenti
p. 6
p. 6
L’esperto risponde
L’esperto risponde
p. 7
p. 7
in collaborazione con
Periodico di divulgazione medica realizzato in collaborazione con il Gruppo Larc. Diffusione 25.000 copie. Distribuzione gratuita. Anno di fondazione 1984, anno ventottesimo
Direttore Responsabile: Emanuela Amadei. Segreteria di redazione: Larc C.so Venezia, 10 - 10155 Torino tel. 011.2486216 - fax 011.4785146
Sito web: www.ilmonitoremedico.it, e-mail: [email protected]
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Periodico di divulgazione medica
realizzato in collaborazione
con il Gruppo Larc.
Diffusione 15000 copie.
Distribuzione gratuita
Anno di fondazione 1984,
numero 2, 2013
anno ventisettesimo
2
Direttore Responsabile:
Emanuela Amadei
Segreteria di redazione: Larc
c.so Venezia, 10 - 10155 Torino
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MEDICO
numero 07, numero
settembre
2011
2, 2013
Tutti i diritti riservati, reg. presso Trib. Torino n°5468 del 22/12/2000. Grafica e Stampa Gabo s.r.l. - [email protected]
Chiamata anche “malattia silenziosa”, spesso non è diagnosticata fino
a che non si subisce una frattura, di solito dopo una caduta
menti volontari (per cui è detto anche posturale); se l’arto
è a riposo, il tremore scompare. Il tremore caratteristico del
Parkinson invece si rivela proprio con gli arti a riposo.
Il tremore essenziale è un disturbo del movimento che in
genere colpisce gli arti superiori, in particolare le mani, e
qualche volta si riscontra anche a carico del capo, interessando la mandibola e la lingua e conferendo talvolta un
fastidioso tremolio alla voce. Più raramente il disturbo interessa le gambe.
IL TREMORE DEL PARKINSON: COME RICONOSCERLO E AFFRONTARLO
Il tremore parkinsoniano ha cause patologiche specifiche, legate ad alterazioni di meccanismi neuronali piuttosto ben conosciute e dovute all’atrofia
progressiva delle cellule che compongono la sostanza nera del cervello.
Il tremore parkinsoniano è sostanzialmente differente dal tremore essenziale: si osserva quando l’arto è a riposo, è spesso monolaterale, più grossolano, con movimenti alternanti delle dita e del polso che fanno pensare ai
gesti di “ contare monete” o arrotolare pillole”. Si associano inoltre altri disturbi definiti extrapiramidali, in particolare difficoltà nella marcia, rigidità
muscolare, lentezza nei movimenti. La diagnosi differenziale è in genere
agevole per lo specialista, che solo in qualche caso ricorrerà ad indagini più
approfondite con particolari metodiche scintigrafiche (Data scan).
Il morbo di Parkinson è, dopo l’Alzheimer, la malattia neurodegenerativa cronica più frequente. Nonostante la gravità e l’alta prevalenza, questa patologia può essere ormai considerata, se non curabile, per lo meno
“tamponabile”: grazie ai progressi della ricerca scientifica, è possibile ad
oggi gestire e controllare meglio l’evolvere della malattia, la quale deve
essere tuttavia diagnosticata precocemente al fine di iniziare al più presto il
trattamento farmaceutico specifico, in particolare con la L-Dopa e i farmaci
dopaminergici.
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Osteoporosi: quando le
ossa si assottigliano e
diventano fragili
Approfondimento
Osteoporosi:
integrare è
necessario
p. 1-2
Terapia
Lombosciatalgia:
quando la
schiena fa male
Il tremore posturale compare quando si compiono movimenti volontari mantenendo un certo tono muscolare, ad
esempio prendere un bicchiere e portarlo alla bocca; il tremore può rendere difficoltoso un gesto volontatio, soprattutto se esso richiede un altro grado di precisione manuale.
Chiara manifestazione di queste limitazioni è la scrittura
che, nei pazienti affetti da tremore essenziale, è alterata.
Un dato riferito con frequenza dal paziente è che il tremore è variabile, addirittura in certe situazioni scompare del
tutto: questa alternanza è spesso dovuta al fattore emotivo, all’agitazione e all’ansia, che amplificano il disturbo, il
quale invece si placa in situazioni di calma, in assenza di
confronto sociale, in solitudine.
Più colpite le donne dopo la menopausa. Tuttavia è possibile
che si presenti anche a causa di diete povere di calcio,
di lunghe degenze che costringono il paziente a letto per molto
tempo, di un utilizzo massiccio di cortisone e di patologie
legate al malfunzionamento della tiroide
Il numero è preoccupante: oltre 3 milioni di
nuove fratture in Europa nel 2000. E si prevede un forte aumento nei prossimi anni,
con un balzo del 30% entro il 2025, quando
il numero salirà a 3,2 milioni e le fratture
costeranno qualcosa come 38,5 miliardi di
euro. Fondamentale sarà dunque la prevenzione: l’accesso ottimale ai farmaci preventivi potrebbe infatti far risparmiare fino a
700 mila fratture l’anno.
Molto spesso la causa di tante fratture è
l’osteoporosi, malattia che colpisce lo scheletro, in cui le ossa perdono resistenza e
spessore: il risultato è che le ossa diventano
più fragili.
Anche se generalmente l’osteoporosi viene
considerata una malattia a carico delle ossa,
secondo alcuni si tratterebbe di un processo
fisiologico la cui presenza predispone a un
maggior sviluppo di patologie e una conseguente diminuzione della speranza di vita,
se non adeguatamente trattata.
Più che una “malattia” l’osteoporosi è
una “sindrome”, cioè una patologia condizionata da numerosi fattori e da con-
p. 3
Medicina
Interventi
urologici in una
day surgery
ambulatoriale
p. 4
Patologia
Riconoscere
la gotta
p. 5
cause non completamente conosciute.
Contrariamente a quanto si può ritenere,
l’osso non è una struttura inerte, ma un tessuto molto attivo dal punto di vista metabolico, che si rinnova costantemente e rapida-
Dr. Sergio Rigardo
Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione
ed Idrologia Medica
Consulente Larc e Centro Medico Chirurgico Guttuari Asti
continua a pag. 2
Appuntamenti
p. 6
L’esperto risponde
p. 7
in collaborazione con
Come si tratta il tremore essenziale?
Di per sè il tremore essenziale raramente porta ad una invalidità significativa; ha un andamento lievemente progressivo e tende con il tempo ad accentuarsi ma quasi mai è di
una gravità tale da impedire lo svolgimento delle normali
incombenze quotidiane. è insomma un disturbo benigno,
che non limita l’autosufficienza, non intacca minimamente
le facoltà cognitive e non prevede l’insorgenza di altri fenomeni paralleli di difficoltà del movimento.
Nonostante la prognosi favorevole, il tremore essenziale va
però correttamente curato e affrontato, per evitare che diventi, soprattutto a livello psicologico, un disagio importante.
La terapia farmaceutica può attenuare o addirittura far
scomparire il tremore essenziale. L’assuzione va effettuata
sotto diretto controllo medico e gradualmente, a dosi crescenti, fino alla posologia efficace.
Principalmente l’indicazione è di due farmaci, entrambi
ben tollerati e di provata efficacia: il Propanololo, che è un
betabloccante usato inizialmente come farmaco cardiaco;
il Primidone, nato come antiepilettico ma attualmente utilizzato solo per la cura del tremore.
Da cosa è causato il tremore?
Più del 50 per cento dei casi di tremore essenziale ha un’origine ereditaria. La causa genetica di solito è autosomica
dominante cioè colpisce il 50 per cento dei discendenti.
Abbiamo già detto che può essere anche dovuto all’avanzare
dell’età: si parla di tremore senile. Non ci sono altri fattori
di rischio per l’insorgenza del tremore, che non è dunque
riferibile né al genere, né alla professione, né all’ambiente.
A livello organico, il tremore dipende dalla sregolazione
dei meccanismi cerebrali neurofisiologici che normalmente
determinano la stabilità delle nostre posture: col tempo tali
processi possono alterarsi lievemente e determinare, a livello cerebrale, dei circuiti oscillatori che portano ad impulsi
di movimento a livello periferico.
Dr. Carlo Ravetti
Specialista in Neurologia
Consulente LARC
28/03/2013 09:38:11
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anno ventisettesimo
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MEDICO numero 2, 2013
numero 07, numero
settembre
2011
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Chiamata anche “malattia silenziosa”, spesso non è diagnosticata fino
a che non si subisce una frattura, di solito dopo una caduta
Osteoporosi: quando le
ossa si assottigliano e
diventano fragili
Più colpite le donne dopo la menopausa. Tuttavia è possibile
che si presenti anche a causa di diete povere di calcio,
di lunghe degenze che costringono il paziente a letto per molto
tempo, di un utilizzo massiccio di cortisone e di patologie
legate al malfunzionamento della tiroide
Approfondimento
Osteoporosi:
integrare è
necessario
p. 1-2
Terapia
Lombosciatalgia:
quando la
schiena fa male
Alcune regole d’oro per la prevenzione dell’inestetismo più odiato e temuto dalle donne
Il numero è preoccupante: oltre 3 milioni di
nuove fratture in Europa nel 2000. E si prevede un forte aumento nei prossimi anni,
con un balzo del 30% entro il 2025, quando
il numero salirà a 3,2 milioni e le fratture
costeranno qualcosa come 38,5 miliardi di
euro. Fondamentale sarà dunque la prevenzione: l’accesso ottimale ai farmaci preventivi potrebbe infatti far risparmiare fino a
700 mila fratture l’anno.
Molto spesso la causa di tante fratture è
l’osteoporosi, malattia che colpisce lo scheletro, in cui le ossa perdono resistenza e
spessore: il risultato è che le ossa diventano
più fragili.
Anche se generalmente l’osteoporosi viene
considerata una malattia a carico delle ossa,
secondo alcuni si tratterebbe di un processo
fisiologico la cui presenza predispone a un
maggior sviluppo di patologie e una conseguente diminuzione della speranza di vita,
se non adeguatamente trattata.
Più che una “malattia” l’osteoporosi è
una “sindrome”, cioè una patologia condizionata da numerosi fattori e da con-
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Medicina
Interventi
urologici in una
day surgery
ambulatoriale
p. 4
Patologia
Riconoscere
la gotta
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cause non completamente conosciute.
Contrariamente a quanto si può ritenere,
l’osso non è una struttura inerte, ma un tessuto molto attivo dal punto di vista metabolico, che si rinnova costantemente e rapidaDr. Sergio Rigardo
Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione
ed Idrologia Medica
Consulente Larc e Centro Medico Chirurgico Guttuari Asti
continua a pag. 2
Appuntamenti
p. 6
L’esperto risponde
p. 7
in collaborazione con
Cellulite: conoscerla e combatterla
Come per altre patologie, anche nel caso della cellulite è importante intervenire
nello stadio iniziale della sua evoluzione
La cellulite
La cellulite o PEFS pannicolopatia-edemato-fibrosclerotica, disturbo che colpisce quasi il 90% delle donne, è un’alterazione del tessuto sottocutaneo dovuta ad una esagerata
crescita delle cellule adipose. A questo evento si associa
una ritenzione idrica e di liquidi tra le cellule, dovuto ad
un’alterazione del sistema venoso e linfatico che rallenta il
flusso del sangue provocando l’accumulo di liquidi, ovvero
la stasi circolatoria.
Da cosa è provocata la cellulite?
Essenzialmente la cellulite è provocata da un’alterazione
della circolazione, ma è causata da un insieme di fattori,
in parte legati alla propria genetica, e quindi di tipo ereditario, ed in parte legati all’ambiente in cui si vive ed al
proprio stile di vita.
Le cause ereditarie sono il sesso femminile (nelle donne vi è
una maggior facilità che si presenti la cellulite, per l’azione
degli ormoni femminili, gli estrogeni, che favoriscono un
accumulo di peso nei fianchi e fino al ginocchio, favorendo
la ritenzione idrica e provocando problemi circolatori) e la
predisposizione genetica, ereditarietà o famigliarità.
Quali sono i fattori aggravanti
• problemi vascolari
• ciclo mestruale e gravidanza: aumentano gli estrogeni
che provocano ristagno dei liquidi e problemi alla circolazione sanguigna
• fattori ormonali
• stress
• fumo ed alcool
• sovrappeso
• alimentazione scorretta (es. ipercalorica, ricca di sodio
o di grassi, ecc..)
• vita sedentaria e scarsa attività fisica o sportiva (l’attività fisica oltre che bruciare grassi previene i problemi
del microcircolo)
• postura sbagliata, con gambe accavallate (ostacola la
circolazione sanguigna), restare troppo tempo in piedi
nella stessa posizione (perché favorisce la stasi circolatoria)
• dimagrimenti repentini
• malattie epatiche
• abiti troppo attillati, scarpe strette o con tacco alto
Quali sono le diverse tipologie di cellulite
La cellulite compatta si presenta dura al tatto, può essere
dolente e può provocare smagliature della pelle, colpisce
soprattutto i soggetti in buona forma fisica con una muscolatura tonica. è il tipo di cellulite più frequente, ma
anche il più facile da curare, e si presenta con maggior frequenza sulle ginocchia, cosce e glutei, e nelle persone anche in buona forma fisica.
Nella cellulite molle sono presenti dei noduli sclerotizzati
che si presentano spesso all’interno delle cosce e delle braccia in persone di mezza età che svolgono scarsa attività fisica o che hanno repentini aumenti o diminuzioni di peso.
La cellulite edematosa è l’ultimo stadio di evoluzione della cellulite, ed il trattamento è piuttosto difficile. Questo
tipo di cellulite è dolente al tatto, si presenta soprattutto
negli arti inferiori delle donne ed è associata ad un ristagno dei liquidi e ad un’insufficienza venosa. Ha un aspetto
gonfio e spugnoso.
Dr. Sergio Rigardo
Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione
Direttore Fisiokinesiterapia LARC
i trattamenti medici per la cura della cellulite
Ecco quali sono i principali trattamenti e terapie mediche effettivamente efficaci per il trattamento della cellulite o pannicolopatia-edemato-fibrosclerotica
che possono essere effettuati:
• Onde d’urto: particolarmente efficace ed assolutamente indolore;
• Mesoterapia: indicata in casi particolarmente gravi;
• Linfodrenaggio: indicato per riattivare la circolazione linfatica;
• Massoterapia: piacevole e particolarmente utile nel mantenimento dei
risultati;
• Kinesiterapia: indicata per la riattivazione vascolare e la tonificazione
muscolare.
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Speciale mani
4
numero 2, 2013
L’iperspecializzazione medica è garanzia di qualità del trattamento, soprattutto nel caso
di organi molto sofisticati
Tecniche mini-invasive in chirurgia
della mano
Oggi l’impiego di tecniche mini-invasive abbrevia il periodo post-operatorio di
recupero funzionale e di inabilità al lavoro
Sempre più riconoscimento viene oggi giustamente attribuito “all’iperspecialità”: non è più infatti pensabile che
un medico possa rimanere adeguatamente aggiornato sulle
evoluzioni tecnologiche ed i progressi scientifici su argomenti che coinvolgono distretti corporei tanto diversi tra
loro.
La possibilità e la volontà di dedicarsi in maniera esclusiva
ad un organo tanto complesso come la mano, ha permesso
di creare percorsi interdiscicplinari tra figure specialistiche
differenti, capaci di affrontare in maniera efficace ed esaustiva diverse situazioni.
Grazie alla collaborazione fra chirurgo, radiologo, anestesista, fisioterapista, psicologo, tutti dedicati al trattamento
delle patologie della mano, siamo oggi in grado di offrire
trattamenti di qualità che sono garanzia per il conseguimento del miglior risultato possibile sia in termini funzionali che estetici.
Come per altre specialità, anche in chirurgia della mano,
sono state introdotte negli ultimi anni tecniche chirurgiche a bassa invasività, che hanno consentito di trattare la
maggior parte delle patologie che colpiscono la mano con
ricoveri di un solo giorno, con anestesie loco-regionali
ed un’immediata ripresa delle attività quotidiane.
L’utilizzo delle tecniche artroscopiche per la riparazione
delle lesioni legamentose del polso, l’approccio endoscopico per il trattamento della sindrome del canale carpale, il
dito a scatto e il Morbo di De Quervain, la stabilizzazione
con vite percutanea delle fratture di scafoide, la cordotomia
ad ago o l’impiego della collagenasi per la risoluzione della contrattura nel Morbo di Dupuytren, sono solo alcune
delle tecniche mini-invasive oggi a nostra disposizione.
Mediante l’impiego di queste metodiche si è potuto ridurre in maniera molto importante il periodo di inabilità
che fa forzatamente sèguito ad interventi più invasivi che
colpiscono un organo deputato
allo svolgimento di funzioni tanto
sofisticate.
Il ruolo del chirurgo della mano
non si esaurisce quindi con il solo
intervento chirurgico, ma deve tener conto della necessità di un recupero funzionale che deve essere
il più precoce e completo possibile. Ecco allora che la collaborazione ed il confronto costante tra
chirurgo e terapista della mano
ha consentito la stesura e l’applicazione di percorsi riabilitativi molto precoci ed avanzati che
iniziano il giorno stesso dell’intervento; questo ha condotto ad
una drastica riduzione dei tempi
di inabilità al lavoro, consentendo
inoltre una netta diminuzione dei
costi sociali.
Dr. Giorgio Pivato
Specialista in Chirurgia della Mano
Consulente Larc
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a
Speciale mani
numero 2, 2013
5
Le mani sono spesso il primo organo a carico del quale si manifestano i sintomi
dell’artrite reumatoide, e anche le più colpite dai suoi effetti
Artrite Reumatoide:
la diagnosi precoce inizia dalle mani
Diagnosi tempestiva e, quando necessario, terapia farmacologia aggressiva sono
le armi per fermare la progressione di una patologia gravemente invalidante
Nell’artrite reumatoide la diagnosi precoce è l’unica arma
in grado di intervenire efficacemente prima che la malattia causi danni irreversibili a carico delle strutture osteoarticolari.
Sono le mani a manifestare il più delle volte i primi segni della malattia e proprio nelle mani si evidenziano per
primi i danni invalidanti, le deformità, che costringono il
soggetto a modificare la propria qualità di vita poiché hanno un grave impatto sulle attività quotidiane.
Quali sono i primi sintomi? Dolore soprattutto al risveglio, rigidità mattutina che può andare da pochi minuti
ad oltre un’ora, a cui si può associare gonfiore delle piccole
articolazioni delle mani o polsi.
Alla comparsa dei primi sintomi sospetti, è fondamentale
effettuare una visita specialistica reumatologica.
La diagnosi precoce ed un trattamento adeguato sono
fondamentali soprattutto all’esordio della malattia: i danni irreversibili, ad esempio le deformazioni delle mani con
erosioni ossee, occorrono nel 70% dei casi entro i primi
due anni di malattia. è questo il termine di tempo entro il
quale bisogna agire per rallentarne e, se possibile, fermarne
la progressione.
Dr.ssa Rosella Bavassano
Specialista in Reumatologia
Consulente Larc
Ma cos’è l’artrite reumatoide?
è, tra le malattie infiammatorie croniche autoimmuni, la
più frequente e tra le più studiate.
Diffusa in tutto il mondo, colpisce circa 300 mila persone
solo in Italia, con maggiore incidenza nel sesso femminile.
Si verifica ad ogni età, ma è più comune tra i 40 e 70 anni.
L’esordio della malattia può essere molto insidioso e talora
passano mesi prima che si arrivi ad una diagnosi certa.
I sintomi principali sono rappresentati dal dolore e dalla
tumefazione delle articolazioni con impotenza funzionale,
cui può accompagnarsi, a seconda della gravità, senso di
stanchezza, febbre, perdita di peso e depressione.
Le articolazioni più frequentemente colpite sono proprio
quelle delle mani, con perdita della forza accompagnata a
rigidità mattutina.
La terapia si basa sull’uso dei cosiddetti DMARD (Disease
Modifying Antirheumatic Drugs), il principale dei quali
è il metotrexate, a cui si sono aggiunti negli ultimi anni i
farmaci biotecnologici.
Numerosi studi clinici hanno dimostrato che un atteggiamento farmacologico più aggressivo nelle fasi iniziali della
malattia porta a risultati più soddisfacenti, a differenza di
quanto avveniva nella passata decade. Più aggressiva si dimostra la malattia più aggressiva deve essere la terapia.
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Direttore Responsabile:
Emanuela Amadei
Segreteria di redazione: Larc
c.so Venezia, 10 - 10155 Torino
tel. 011.2486216 - fax 011.4785146
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il monitore
MEDICO
numero 07, numero
settembre
2011
2, 2013
Tutti i diritti riservati, reg. presso Trib. Torino n°5468 del 22/12/2000. Grafica e Stampa Gabo s.r.l. - [email protected]
Chiamata anche “malattia silenziosa”, spesso non è diagnosticata fino
a che non si subisce una frattura, di solito dopo una caduta
Osteoporosi: quando le
ossa si assottigliano e
diventano fragili
Più colpite le donne dopo la menopausa. Tuttavia è possibile
che si presenti anche a causa di diete povere di calcio,
di lunghe degenze che costringono il paziente a letto per molto
tempo, di un utilizzo massiccio di cortisone e di patologie
legate al malfunzionamento della tiroide
Il numero è preoccupante: oltre 3 milioni di
nuove fratture in Europa nel 2000. E si prevede un forte aumento nei prossimi anni,
con un balzo del 30% entro il 2025, quando
il numero salirà a 3,2 milioni e le fratture
costeranno qualcosa come 38,5 miliardi di
euro. Fondamentale sarà dunque la prevenzione: l’accesso ottimale ai farmaci preventivi potrebbe infatti far risparmiare fino a
700 mila fratture l’anno.
Molto spesso la causa di tante fratture è
l’osteoporosi, malattia che colpisce lo scheletro, in cui le ossa perdono resistenza e
spessore: il risultato è che le ossa diventano
più fragili.
Anche se generalmente l’osteoporosi viene
considerata una malattia a carico delle ossa,
secondo alcuni si tratterebbe di un processo
fisiologico la cui presenza predispone a un
maggior sviluppo di patologie e una conseguente diminuzione della speranza di vita,
se non adeguatamente trattata.
Più che una “malattia” l’osteoporosi è
una “sindrome”, cioè una patologia condizionata da numerosi fattori e da con-
Approfondimento
Osteoporosi:
integrare è
necessario
p. 1-2
Terapia
Lombosciatalgia:
quando la
schiena fa male
p. 3
Medicina
Interventi
urologici in una
day surgery
ambulatoriale
p. 4
Patologia
Riconoscere
la gotta
p. 5
cause non completamente conosciute.
Contrariamente a quanto si può ritenere,
l’osso non è una struttura inerte, ma un tessuto molto attivo dal punto di vista metabolico, che si rinnova costantemente e rapidaDr. Sergio Rigardo
Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione
ed Idrologia Medica
Consulente Larc e Centro Medico Chirurgico Guttuari Asti
Appuntamenti
p. 6
L’esperto risponde
continua a pag. 2
p. 7
in collaborazione con
Incontri con il medico su argomenti di medicina pratica
Stagione 2013 ingresso libero
torino
poliambulatorio LARC Corso Venezia, 10 - Sala Cervino - ore 15.30
Sabato 13 aprile 2013
STABILIZZARE LE PROTESI MOBILI: UN’OPPORTUNITà ALLA PORTATA DI TUTTI
Relatori: Dr. Fernando Burla, Odontoiatra; Tanio Tomasi, Odontotecnico
Ai partecipanti verrà offerto uno screening gratuito paradontale e una seduta di igiene orale.*
Sabato 11 maggio 2013
la malattia da reflusso gastro-esofageo
Relatore: Dr.ssa Elisabetta Borghesio, specialista in Gastroenterologia
CIRIè (to)
poliambulatorio LARC Via A. D’Oria, 14/14 - Sala Riunioni - ore 20.30
Martedì 9 aprile 2013
DOTTORE NON CI SENTO PIÙ! LA PERDITA DI UDITO: CAUSE, DIAGNOSI E TERAPIA
Relatori: Dr. Roberto Marino, specialista in Otorinolaringoiatria; Dr.ssa Irene Chianale, laureata in Tecniche Audioprotesiche
Ai partecipanti verrà offerta una valutazione gratuita dell’udito.*
torino
Educatorio della Provvidenza Corso Trento, 13 - Sala Gialla - ore 10.30
Sabato 20 aprile 2013
La pelle sensibile: cause e rimedi
Relatore: Dr.ssa Emanuela Barberio, specialista in Dermatologia
Ai partecipanti verrà offerto uno screening gratuito per la valutazione della pelle sensibile.*
*fino ad esaurimento posti
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realizzato in collaborazione
con il Gruppo Larc.
Diffusione 15000 copie.
Distribuzione gratuita
Anno di fondazione 1984,
anno ventisettesimo
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MEDICO numero 2, 2013
numero 07, numero
settembre
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Tutti i diritti riservati, reg. presso Trib. Torino n°5468 del 22/12/2000. Grafica e Stampa Gabo s.r.l. - [email protected]
Chiamata anche “malattia silenziosa”, spesso non è diagnosticata fino
a che non si subisce una frattura, di solito dopo una caduta
Osteoporosi: quando le
ossa si assottigliano e
diventano fragili
Più colpite le donne dopo la menopausa. Tuttavia è possibile
che si presenti anche a causa di diete povere di calcio,
di lunghe degenze che costringono il paziente a letto per molto
tempo, di un utilizzo massiccio di cortisone e di patologie
legate al malfunzionamento della tiroide
Il numero è preoccupante: oltre 3 milioni di
nuove fratture in Europa nel 2000. E si prevede un forte aumento nei prossimi anni,
con un balzo del 30% entro il 2025, quando
il numero salirà a 3,2 milioni e le fratture
costeranno qualcosa come 38,5 miliardi di
euro. Fondamentale sarà dunque la prevenzione: l’accesso ottimale ai farmaci preventivi potrebbe infatti far risparmiare fino a
700 mila fratture l’anno.
Molto spesso la causa di tante fratture è
l’osteoporosi, malattia che colpisce lo scheletro, in cui le ossa perdono resistenza e
spessore: il risultato è che le ossa diventano
più fragili.
Anche se generalmente l’osteoporosi viene
considerata una malattia a carico delle ossa,
secondo alcuni si tratterebbe di un processo
fisiologico la cui presenza predispone a un
maggior sviluppo di patologie e una conseguente diminuzione della speranza di vita,
se non adeguatamente trattata.
Più che una “malattia” l’osteoporosi è
una “sindrome”, cioè una patologia condizionata da numerosi fattori e da con-
Approfondimento
Osteoporosi:
integrare è
necessario
p. 1-2
L’esperto risponde
Terapia
Lombosciatalgia:
quando la
schiena fa male
p. 3
Medicina
Interventi
urologici in una
day surgery
ambulatoriale
p. 4
Patologia
Riconoscere
la gotta
p. 5
cause non completamente conosciute.
Contrariamente a quanto si può ritenere,
l’osso non è una struttura inerte, ma un tessuto molto attivo dal punto di vista metabolico, che si rinnova costantemente e rapidaDr. Sergio Rigardo
Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione
ed Idrologia Medica
Consulente Larc e Centro Medico Chirurgico Guttuari Asti
continua a pag. 2
Appuntamenti
p. 6
L’esperto risponde
p. 7
in collaborazione con
ginecoLOGIA
Prurito vaginale
Spesso soffro di prurito nelle parti intime, spesso la causa è la candida. Mi
si manifesta improvvisamente oppure
dopo aver preso antibiotici. Esiste una
cura preventiva senza dover ricorrere
ai medicinali? R.A.
Risponde il Dr. Ivano Ferrari
Specialista in Ostetricia e Ginecologia
Consulente Larc
Immagino che Lei individui nella candida il responsabile del suo prurito
dopo aver effettuato dei tamponi vaginali. Se così non fosse le suggerirei di
eseguirli dal momento che la candida,
pur essendo la causa più frequente del
suo disturbo, spesso si associa ad altri
batteri. La prevenzione di questa condizione non è semplice: prevede alcune
norme igieniche (no ai lavaggi troppo
frequenti con prodotti inadeguati, alla
biancheria intima colorata e sintetica),
il cambiamento di alcune abitudini
alimentari (dieta sbilanciata verso i
carboidrati) e un utilizzo accorto degli
antibiotici. Nonostante ciò le recidive
restano purtroppo frequenti.
Per rivolgere una domanda
agli specialisti consulenti LARC
urologia
Incontinenza notturne
Soffro di enuresi (perdita di urina notturna), cosa posso fare? C.Z.
Risponde il Dr. Marco Laudi
Specialista in Urologia
Direttore Sanitario Larc Ciriè
Durante il sonno diminuisce l’efficienza dei centri cerebrali grazie ai quali è
possibile trattenere l’urina. La perdita
di urina notturna è comunque legata
ad una alterazione della funzionale dei
meccanismi della minzione. è necessaria una valutazione urologica per
stabilirne le cause e di conseguenza la
terapia.
pediatria
Vaccini
Vorrei sapere se ad oggi i vaccini sono
sicuri. Mia figlia ha 4 anni e pochi
mesi fa ha avuto la sindrome di Kavasaki (febbre per almeno 15 giorni,
labbra arrossate, lingua a fragola,
gola arrossata, eritema diffuso con
desquamazione di mani e piedi e l’ingrossamento dei linfonodi). Può fare il
vaccino antipneomococcica13? S.C.
Risponde il Prof. Roberto Oggero
Specialista in Pediatria
Consulente Larc
Non esistono controindicazioni a questa come ad altre vaccinazioni avendo
superato la Sindrome di Kawasaki,
purchè sia intercorso un intervallo
di tempo sufficiente dalla guarigione
(qualche mese).
num. 2, 2013
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che si presenti anche a causa di diete povere di calcio,
di lunghe degenze che costringono il paziente a letto per molto
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nuove fratture in Europa nel 2000. E si prevede un forte aumento nei prossimi anni,
con un balzo del 30% entro il 2025, quando
il numero salirà a 3,2 milioni e le fratture
costeranno qualcosa come 38,5 miliardi di
euro. Fondamentale sarà dunque la prevenzione: l’accesso ottimale ai farmaci preventivi potrebbe infatti far risparmiare fino a
700 mila fratture l’anno.
Molto spesso la causa di tante fratture è
l’osteoporosi, malattia che colpisce lo scheletro, in cui le ossa perdono resistenza e
spessore: il risultato è che le ossa diventano
più fragili.
Anche se generalmente l’osteoporosi viene
considerata una malattia a carico delle ossa,
secondo alcuni si tratterebbe di un processo
fisiologico la cui presenza predispone a un
maggior sviluppo di patologie e una conseguente diminuzione della speranza di vita,
se non adeguatamente trattata.
Più che una “malattia” l’osteoporosi è
una “sindrome”, cioè una patologia condizionata da numerosi fattori e da con-
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•Correnti interferenziali
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•Mesoterapia e Mesoterapia antalgica omeopatica
•Onde d’urto per uso ortopedico ed estetico (Cellulite)
•Osteopatia
•Radarterapia e Infrarossi:
Termoterapie decontratturanti la muscolatura
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•Rieducazione Posturale Globale (Rpg)
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