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Trasporti intercontinentali: gli specialisti italiani

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Trasporti intercontinentali: gli specialisti italiani
Primo piano
Da sx Roberto e Andrea Buttà
Trasporti intercontinentali:
gli specialisti italiani
Un team giovane e affiatato e servizi personalizzati in tutto il mondo
Testo di Elena Marzorati - Foto di Elisa Casanova
“W
e never say it’s impossibile”: è questa
la scritta che campeggia presso la sede di Vector, come pure sul suo sito web, la quale
testimonia la filosofia aziendale: venire incontro alle più svariate esigenze dei clienti proponendo soluzioni e opzioni ad hoc. “Il core business
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di Vector è rappresentato dalle spedizioni e dai trasporti internazionali
intercontinentali, via aerea e via mare. Nel panorama delle oltre 400 imprese di settore - multinazionali incluse - apparteniamo alla rosa delle
top 15 e siamo tra le prime cinque
ancora italiane e non multinazionali”, esordisce Roberto B
­ uttà, pre-
sidente, il cui braccio destro è il figlio Andrea, business development
manager, già perfettamente integrato nella dirigenza aziendale. Un’impresa dinamica, la Vector, in marcata
crescita, la quale, grazie a una strategia vincente, non ha subito gli effetti della crisi. Basti pensare al giro
d’affari. L’azienda nasce nel 1978 e
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Roberto Buttà vi entra alla fine degli anni Ottanta: da allora il turnover
di Vector passa da 2 miliardi di lire
ai 30 milioni di euro attuali. “I nostri
obiettivi sono a lungo termine: puntiamo infatti a 100 milioni di fatturato nel 2025”, conferma il presidente.
Tra le chiavi di volta per lo sviluppo
societario l’aeroporto di Malpensa,
che ha notevolmente ampliato il movimento del settore merci negli ultimi trent’anni. “La maggioranza dei
nostri competitor ha sede a Linate:
imprese come la nostra a Malpensa sono rare e ovviamente abbiamo
sfruttato al massimo quest’opportunità”, specifica Andrea Buttà, la cui
giovane età è perfettamente in linea
con la media aziendale. Uno dei punti di forza di Vector, infatti è l’investimento sui giovani e sulle donne.
“Garantiamo ai migliori diplomati che escono dalle scuole superiori, in particolare dall’Isti-
cisa politica di mercato”, sottolinea
Roberto Buttà. “Sin dai primi anni
Novanta noi eravamo presenti dove
gli altri non c’erano. Se per esempio
tutti si orientavano sul Giappone, noi
optavamo per la Corea. Gli altri sceglievano Hong Kong, noi ci recavamo a Shanghai, oppure in India o in
Brasile. Tutte aree geografiche in via
di sviluppo a quei tempi e Vector è
cresciuta con loro”. Naturalmente
Vector ora opera a 360 gradi in tutto il mondo, ma è sempre interessata a mercati di nicchia, come la Mongolia o il Turkmenistan”. Anche per
quanto riguarda la politica di prodotto, i settori ai quali
Vector offre
te organizzazione internazionale”,
specifica Andrea Buttà evidenziando la complessità dell’incarico, portato a termine in modo impeccabile.
Vector è altresì attiva nelle situazioni di ‘disaster recovery’ - per esempio ha inviato aerei cargo a Haiti,
dopo il terremoto e vanta un’importante attività di aerei charter, grazie
alla quale garantisce servizi speciali
per determinati clienti. Un business,
quest’ultimo, in forte crescita soprattutto relativamente al mondo dello
spettacolo e al prodotto difesa. Viene infine spontaneo chiedere ai manager perché molte aziende optano
per Vector e non per una multinazionale concorrente. “Un’impresa
di media grandezza come Vector riesce a capire e a soddisfare appieno
le Pmi che sono tipiche del tessuto
imprenditoriale italiano, garantendo loro quella flessibilità e disponibilità 24 ore su
24 che altre strutture più
grandi non possono offri-
La sede
tuto Tecnico Tosi di Busto Arsizio,
la formazione presso di noi. Riteniamo che i dipendenti siano una risorsa imprescindibile per il successo
dell’impresa”, spiega Roberto Buttà.
Risorse umane coinvolte, dunque,
che condividono gli obiettivi aziendali. “Il primo insegnamento di mio
padre è che la società in primis esiste
per l’ottantina di famiglie che vivono
grazie a Vector. Proprio da ciò nasce
l’energia di cui abbiamo bisogno per
fare bene il nostro lavoro”, puntualizza Andrea Buttà. Ma quali sono
stati gli altri ingredienti che hanno
trasformato una tipica media impresa italiana in un leader di mercato,
oltre al passaggio - avvenuto recentemente - da società familiare a società
manageriale? “Innanzitutto una prePLATINUM Luglio 2014
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i propri servizi, sono di nicchia: automotive, oil&gas, difesa, fashion,
show business, pharma. “Per lo show
business ci occupiamo dell’organizzazione logistica di concerti, eventi, tour: dalle più
importanti manifestazioni di vintage car, ai tour di
noti cantanti italiani nel mondo”, afferma il presidente.
Anche per il settore farmaceutico, le
operazioni svolte da
Vector sono spesso delicate. “Ci occupiamo della logistica, trasporto
e distribuzione di vaccini antipolio
in tutto il mondo per un’importan-
re. Non siamo semplici fornitori, ma
partner: i clienti ci coinvolgono costantemente nella fase di consulenza” concludono i due manager. Che
aggiungono: “Continueremo a cercare nuovi mercati,
investire sui viaggi,
sulle nuove assunzioni. Ci concentreremo su ciò che
sappiamo fare meglio, adattandoci alle nuove tendenze.
Il +18% relativo al
nostro turnover sviluppato nel primo
trimestre del 2014
dimostra che l’attuale strategia è vincente. Continueremo dunque a perseguirla”.
“We never
say it’s
impossible”
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