MICRO - capitolo 2 _costo opportunità, vantaggio comparato e
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MICRO - capitolo 2 _costo opportunità, vantaggio comparato e
Esercitazioni di Economia politica – Microeconomia ([email protected]) 2. Costo opportunità, vantaggio comparato, specializzazione e scambio ∗ Il costo opportunità è uno dei concetti basilari della scienza economica, legato al principio di scarsità e al concetto di specializzazione. Poiché le risorse (in particolare il tempo) sono limitate, eseguire/proseguire una determinata attività implica necessariamente la rinuncia a eseguire/proseguirne un’altra. Come detto, i trade-off – implicati dalla scarsità delle risorse (beni e servizi) necessarie a soddisfare i bisogni/desideri illimitati degli individui – vengono risolti con l’analisi costi-benefici, il cui principale problema è la misurazione, la stima dei valori in gioco. In tal senso, il costo opportunità nel compiere un’azione – inteso come il valore della migliore alternativa a cui bisogna rinunciare per compierla – consente di applicare il principio costibenefici in modo corretto. Infatti, date due attività è meglio dedicarsi (almeno inizialmente) all’attività in cui minore è il costo opportunità, cioè in cui è più alto il vantaggio comparato. Di conseguenza, il costo opportunità è tanto più alto, quanto più si è produttivi nell’attività cui si rinuncia e viceversa. Il concetto di costo opportunità e quindi di vantaggio comparato è strettamente legato al concetto di specializzazione. Se un individuo, un’impresa, un sistema economico è relativamente più bravo (rispetto a un altro) nell’eseguire una determinata attività, allora gli converrà dedicarsi principalmente a quella e ricorrere allo scambio per quei beni e servizi in cui è relativamente meno bravo. In definitiva, la specializzazione e lo scambio consentono a un sistema economico di incrementare la produzione complessiva e quindi il consumo. Tali effetti positivi possono essere illustrati e schematizzati ricorrendo alla Frontiera delle Possibilità Produttive (FPP). La FPP individua le combinazioni possibili di beni che possono essere prodotti da un individuo / impresa / economia. Semplificando l’analisi a due soli beni, Y e X, la FPP esprime il livello massimo di produzione del bene Y per un dato livello di produzione del bene X e viceversa. I punti posti sulla FPP sono punti raggiungibili ed efficienti, quelli al suo interno sono raggiungibili ma inefficienti e quelli posti all’esterno della FPP sono potenzialmente molto efficienti ma irraggiungibili.1 La FPP ha, ovviamente, pendenza negativa poiché aumentando la produzione di un bene occorre ridurre quella dell’altro, e ciò è legato al concetto di costo opportunità. L’impresa A può produrre due tipi di beni, il bene X e il bene Y, ed ha la seguente produttività: per ogni ora di lavoro è in grado di produrre 10 unità del bene X e 5 unità del bene Y. le ore totali di lavoro giornaliero sono pari a 8. • Si ricavi l’equazione della frontiera delle possibilità produttive dell’impresa A (con il bene Y posto sull’asse delle ordinate e il bene X sull’asse delle ascisse). In un giorno lavorativo di 8 ore, l’impresa A può produrre al massimo 80 unità del bene X (8*10), rinunciando però totalmente alla produzione del bene Y. Allo stesso modo, rinunciando totalmente alla produzione del bene X, può al massimo produrre 40 unità del bene Y (8*5). ∗ I concetti teorici esposti nelle dispense delle esercitazioni non vanno intesi come sostituti del libro di testo o sufficienti per sostenere l’eventuale esame orale, ma rappresentano semplicemente delle indicazioni utili per svolgere gli esercizi in modo meno meccanico facendosi aiutare dal ragionamento economico. 1 Possono, però, essere raggiunti, in futuro, in caso di crescita economica che sposta verso l’esterno la frontiera delle possibilità produttive. 1 Esercitazioni di Economia politica – Microeconomia ([email protected]) L’intercetta verticale è pertanto pari a 40 e quella orizzontale è pari a 80.formali, In termini il costo opportunità della produzione di un bene in termini dell’altro bene non è altro che la pendenza della frontiera delle possibilità produttive. Di conseguenza, il rapporto tra distanza verticale e distanza orizzontale ci fornisce il suo valore, cioè (40 – 0) / (0 – 80) = – 0,5. L’equazione della frontiera delle possibilità produttive dell’impresa A è dunque la seguente: Y 40 35 IMPRESA ‘A’ 15 10 50 80 X Y = 40 – 0,5X X = 80 – 2Y Come è possibile notare, è più alto il costo opportunità di produrre il bene Y dal momento che l’impresa A è più produttiva nella produzione del bene X. Infatti, per produrre una unità aggiuntiva del bene Y, l’impresa dovrà rinunciare a 2 unità del bene X (–2=∆X/∆Y, esprime la variazione della produzione del bene X al variare della produzione del bene Y, esprime cioè il costo opportunità di produrre il bene Y). Invece, per produrre una unità aggiuntiva del bene X, l’impresa dovrà rinunciare a 0,5 unità del bene Y (–0,5=∆Y/∆X, esprime la variazione della produzione del bene Y al variare della produzione del bene X, esprime cioè il costo opportunità di produrre il bene X. • Se l’impresa A producesse 50 unità del bene X, quante unità del bene Y potrebbe produrre ? E se producesse invece 35 unità del bene Y quante unità del bene X produrrebbe? Semplicemente utilizziamo le equazioni in precedenza trovate: Y = 40 – 0.5*50 = 15 (5 ore alla produzione del bene X, e 3 ora a quella del bene Y) X = 80 – 2*35 = 10 (7 ore alla produzione del ben Y, e 1 ora a quella del bene X) • Si supponga che nel sistema economico, oltre all’impresa A, operi anche l’impresa B che ha la seguente produttività: per ogni ora di lavoro è in grado di produrre 8 unità del bene X e 2 unità del bene Y. Le ore totali giornaliere sono le medesime (8 ore). Si derivi l’equazione della frontiera delle possibilità produttive dell’impresa B. Ripetendo l’analisi già svolta al punto 1, si ricava la seguente equazione della FPP per l’impresa B: Y = 16 – 0.25*X, e X = 64 – 4*Y. • Chi ha un vantaggio assoluto e chi gode invece di un vantaggio comparato nella produzione del bene Y e del bene X ? L’impresa ‘A’ ha un vantaggio assoluto nella produzione di entrambi i beni: in un’ora di lavoro, infatti, riesce a produrre maggiori quantità sia del bene X che del bene Y. Per quanto riguarda, invece, il vantaggio comparato, occorre confrontare i costi opportunità delle due imprese, cioè la pendenza delle rispettive FPP. L’impresa A ha un vantaggio comparato nella produzione del bene Y (2 < 4), mentre l’impresa B ha un vantaggio comparato nella produzione del bene X 2 Esercitazioni di Economia politica – Microeconomia ([email protected]) (0.25 < 0.5). L’impresa B, infatti, per produrre 1 unità del bene X deve rinunciare “soltanto” a 1/4 di unità del bene Y, mentre l’impresa A deve rinunciare a 1/2. • Nell’esempio considerato, l’impresa A ha un vantaggio assoluto nella produzione di entrambi i beni (sia l’intercetta verticale che quella orizzontale della sua FPP e’ maggiore di quella dell’impresa B). Y 40 16 IMPRESA ‘B’ IMPRESA ‘A’ 64 80 X In questa situazione è vantaggioso per l’impresa A il ricorso alla specializzazione e allo scambio? In caso di risposta affermativa alla precedente domanda, si provi a quantificare tale vantaggio, confrontando la specializzazione ‘totale’ con l’equa suddivisione del tempo tra le due attività. Sì, poiché ciò che conduce alla specializzazione e allo scambio è il vantaggio comparato che dipende dal costo opportunità. Infatti, anche se l’impresa A ha un vantaggio assoluto nella produzione di entrambi i beni, ha un costo opportunità più alto nella produzione del bene X, cioè ha un vantaggio comparato solo per il bene Y. Nel caso di specializzazione totale, l’impresa A produce solamente il bene Y, in cui ha un vantaggio comparato (oltre che assoluto) rispetto all’impresa B; mentre l’impresa B produce solo il bene X per lo stesso motivo. Di conseguenza, la produzione dei due beni è pari a: Impresa A: (8 ore * 5 unità bene Y) = 40 unità bene Y Impresa B: (8 ore * 8 unità bene X) = 64 unità del bene x Per una produzione complessiva di 104 unità. Se, invece, avessero diviso equamente il loro tempo tra le due attività, la produzione sarebbe stata pari a: (4 ore * 5 unità) prodotte dall’impresa A + (4 ore * 2 unità) prodotte dall’impresa B = 28 unità del bene Y (4 ore * 10 unità) prodotte dall’impresa A + (4 ore * 8 unità) prodotte dall’impresa B = 72 unità del bene X. Per una produzione complessiva di 100 unità. 3