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pausa di riflessione - Sansostenesi e Simpatizzanti
PAUSA DI RIFLESSIONE Ormai questa parola è sulla bocca di tutti, dopo un po’ di tempo, ogni coppia dice: facciamo un periodo di riflessione, questa frase è diventata una parola magica per chi inevitabilmente vuole lasciare l’altro. Ma il vero significato di questa frase stravagante è un altra, al singolo componente della coppia manca il coraggio di comunicare all’altro che non gli vuole più bene o gli pronuncia con grande maestria che gli vuole poco bene. Il 98% delle persone che pronunciano questa frase: finiscono anzitempo il loro rapporto d’amore. Quando si giunge a questo, ognuno pensa con vero rammarico al tempo d’amore percorso fra loro, alle promesse, ai bei ricordi, ai momenti trascorsi insieme , ai progetti non avveratisi. Ho conosciuto varie coppie che ragionavano sotto questa ottica e sinceramente posso affermare che la percentualità dei casi è reale. Il progresso e la donna che lavora sono i punti salienti del problema, il dramma avviene quando la donna, che in precedenza aveva abbandonato il lavoro per dedicarsi alla famiglia, ora si trova abbandonata dal marito. Se si pensa che la donna aveva lavorato vent’anni fa, le tecniche del lavoro e della professionalità sono del tutto cambiate ed evolute, quindi il proprio diploma o la vecchia laurea, non valgono nulla, i computer hanno sostituito le funzioni della vecchia macchina da scrivere, il vecchio schedario ed il vetusto protocollo. Tante coppie si sposano per il sesso anziché per amore, per giungere alla rottura è sufficiente che solo uno di questi abbia basato il matrimonio e la formazione della famiglia sul sesso. A questo punto la povera compagna rischia di avere sulle spalle tutti i figli minorenni ed accettare qualsiasi lavoro per accudire alle proprie creature, tante di queste donne debbono adeguarsi a lavorare nelle classiche imprese di pulizia pur essendo diplomate od anche laureate, in quanto la propria cultura personale e professionale è completamente decaduta. Non si può convivere se non si ammettono i propri errori e di soprassedere alle inezie giornaliere,, alcuni problemi non si riescono a superare perchè spesso ci si dimentica di perdonare e di essere perdonati. In quest’ottica anche la Chiesa dice questo e continua a predicarlo, bisogna perdonare e saper perdonare, in mancanza di questo verbo è inutile sposarsi e mettere nei guai i figli e la propria moglie. Altri casi anomali circolano nella nostra moderna società: separati in casa, questa è un’altra lacuna, queste coppie col loro rapporto cercano di salvaguardare l’affetto di ambedue sui propri figli. Cucinano separatamente, fanno le pulizie di casa a turno ed ognuno lava la propria biancheria ed a turno quella dei propri figli. Questa è una situazione di comodo a partime, ognuno di questi si trova il proprio compagno/a e con vari sotterfugi cercano di eludere l’osservazione dei propri figli. Certo che non è encomiabile avere in casa due genitori separati in casa ed anche nel letto. Normalmente l’osservazione maggiore e simbolica per i figli è, notare i propri genitori la notte andare a dormire assieme. Molti anni fa queste anomalie non erano neanche lontanamente pensate, io dico e ridico che ogni persona anche se di sesso diverso, dev’essere rispettata, la propria dignità deve restare integra, una volta la donna veniva maltrattata e malmenata e questo non era assolutamente giusto, ora da quando lavora, la donna ha riacquistato la propria dignità ed ha abbandonato la propria sottomissione al barbaro comportamento dell’uomo. Con la separazione, i figli crescono deboli di carattere e cascano più facilmente alle tentazioni quotidiane della vita, io mi permetto di lanciare questo messaggio all’uomo ed alla donna: se avete intenzione di formare una famiglia forte ed affettuosa sposatevi altrimenti è consigliabile convivere e se possibile non sfornare figli onde evitare di abbandonarli prima che nascano. Negli ultimi anni ho potuto constatare che l’avvento nel nostro paese degli extracomunitari, oltre che alla manodopera da noi mancante, hanno portato qualcosa di positivo, la loro cultura e la religione che praticano, non permettono separazioni tra marito e moglie e tanto meno divorzi. Quindi, almeno loro, riescono a salvare l’unione della sacra famiglia. Su questo penso che tutti siamo d’accordo. Trento, 13 aprile 2007 L’autore: Gregorino Capano