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Fidex n. 2 Marzo 2012 - Congregazione Suore S. Dorotea della

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Fidex n. 2 Marzo 2012 - Congregazione Suore S. Dorotea della
N. 1/2012.03
Carissime Ex-Alunne,
amiche, sorelle, madri… ognuna con una sua storia e un rapporto particolare
con la “Vita” stessa, con l’Associazione, col mondo in cui è immersa, con quel Dio che
è Padre, e da cui si sente amata, accolta, costantemente perdonata e resa creatura
nuova e bella ai Suoi occhi…
Sì, sono in ritardo! Ma voi comprenderete e perdonerete.
Mi piacerebbe, senza ombra di dubbio, intrattenere un dialogo più frequente con
voi, tramite questo nostro Giornalino che permette di comunicare, approfondire, conoscerci di più…
Avevo desiderato raggiungervi, anche se in forma breve, per Natale e l’inizio dell’Anno, ma… non mi è stato davvero possibile! E lo dico non per giustificarmi!
Ora, in questo tempo di ormai prossima primavera che, a tratti, torna a confortarci, un’altra tappa del nostro cammino di credenti, già si intravede, già ci fa sentire
il suo abbraccio di luce e di Risurrezione:
la Pasqua di Cristo che è anche la “nostra” Pasqua!
Abbiamo tante risurrezioni da cui lasciarci impastare ogni giorno, e che ogni
giorno domandano al nostro cuore di abbandonare il sepolcro, di andarcene da quell’ambiente angusto e freddo per correre verso l’alba annunciata e promessa e che non
tarda a realizzarsi, se noi lo vogliamo!
Abbiamo – tutti! – un bisogno sconfinato di risorgere
dalle nostre stanchezze, dalle nostre delusioni, dalla nostra sfiducia, per sorridere di gioia a noi stesse, prima di
tutto, e alla “Vita”, poi, a tutti coloro seminati da Dio con
amore sui passi del nostro andare, alla realtà che bussa
trepida alla nostra porta e che potrebbe anche trovarci
non pienamente disponibili alle Sue esigenze divine…
Che augurarvi, dunque, se non che questa Luce
straripante di Bellezza Divina, con cui giunge a noi una
dolcezza inedita e insostituibile, possa essere, per ciascuna di voi, per le vostre famiglie, per i vostri piccoli che costituiscono il vostro orgoglio e di cui vi prendete cura con una tenerezza ogni giorno rinnovata, sia il dono di pienezza pasquale?
Sia questo, dunque, il mio augurio più vero!
Vi abbraccio con tutto il mio affetto!
1
…e in clima augurale…
Ecco gli
Con l'avvicinarsi della Santa Pasqua, sento il bisogno di inviare a tutte voi gli
auguri più affettuosi e sinceri.
Avendo la nostra Associazione superato un momento che definirei delicato,
voglio condividere insieme a voi, il messaggio che Gesù ha rivolto a Simone: "Duc
in altum", e con cui Giovanni Paolo II apriva la sua Enciclica "Novo Millennio
Ineunte".
Queste parole risuonano come stimolo ad agire, a non perdere la speranza, a
gettare le reti con la certezza che
la pesca sarà sempre più fruttuosa.
Noi non vogliamo lasciarci sopraffare dalla negatività, dall'inerzia di chi va avanti senza meta, ma
ci vogliamo proiettare, con coraggio
e senza pregiudizi, in un futuro costruito sull'Amore, sul dono reciproco, sull'accoglienza dell'altro,
per dare vivacità al nostro operare
quotidiano.
Un abbraccio.
Presidente Fidex
Maria D'Amico
E per chi ancora
non la conoscesse…
ecco la sua fotografia
2
Dovrei seguire un ordine cronologico, lo so!
E forse sarebbe meglio!
Ma… c’è una preghiera molto bella, che ben si colloca nel contesto di questi accenti spirituali che ci allargano il cuore e ci colmano di speranza… nella contemplazione realistica dei nostri cammini di umanità che trascorre verso la sua meta…
È stata scritta da una monaca del XVII secolo, a noi regalata da Marinella Arcuri, del Gruppo di sant’Onofrio, e che ben si addice alla stagione di ognuna di noi…
Una stagione, peraltro, ricca di frutti buoni e generosi…
SIGNORE, TU SAI CHE STO INVECCHIANDO
E HO SEMPRE PIÙ BISOGNO DI TE…
TI PREGO: TIENIMI LONTANA DALL’ABITUDINE FATALE
DI AVERE SEMPRE QUALCHE COSA DA DIRE
SU QUALSIASI ARGOMENTO E IN OGNI OCCASIONE.
LIBERAMI DAL DESIDERIO DI SBROGLIARE I CASI ALTRUI.
RENDIMI DISPONIBILE AD AIUTARE GLI ALTRI.
MA SENZA SENTIRMI BRAVA E BUONA!
TRATTIENI LA MIA MENTE
DAL RACCONTO DI DETTAGLI INFINITI;
DAMMI ALI PER VOLARE AL PUNTO CRUCIALE.
SIGILLA LE MIE LABBRA SUI MIEI DOLORI E MALI FISICI.
ESSI SONO IN AUMENTO,
E LA TENTAZIONE DI RIVERSARLI SUGLI ALTRI
È SEMPRE PIÙ FORTE
A MANO A MANO CHE GLI ANNI PASSANO.
NON OSO CHIEDERE LA GRAZIA SUFFICIENTE
PER APPREZZARE IL RACCONTO DEI MALI ALTRUI,
MA AIUTAMI A SOPPORTARLO CON PAZIENZA.
NON OSO CHIEDERE UNA MEMORIA CHE MIGLIORI,
MA UN PO’ PIÙ DI UMILTÀ E MENO TESTARDAGGINE
QUANDO LA MIA MEMORIA
SEMBRA COZZARE CON QUELLA DEGLI ALTRI.
INSEGNAMI LA LEZIONE CHE QUALCHE VOLTA
POSSO AVERE TORTO.
MANTIENIMI
RAGIONEVOLMENTE MITE:
NON VOGLIO ESSERE UNA SANTA
– CON ALCUNE PERSONE
È COSÌ DIFFICILE CONVIVERE! –
MA UNA PERSONA VECCHIA E ARIDA
È UNO DEI CAPOLAVORI DEL DEMONIO.
DAMMI LA CAPACITÀ
DI VEDERE COSE BUONE E TALENTI
ANCHE IN PERSONE NON SIMPATICHE
– CREDO CHE OGNUNO
ABBIA IL SUO “LATO IN FIORE” –
E DAMMI LA CAPACITÀ DI DIRGLIELO!
AMEN!
3
Sono trascorsi 14 anni da quando l’Associazione Nazionale delle EX alunne delle Suore
Dorotee ha istituito e portato avanti a San Calogero il “Premio Bontà”, oggi “Borsa di Studio
“Adele Benedetti Panici”.
Un’attenzione non di poco conto per il Paese dove Santa Paola ha voluto esprimere in
maniera così diretta ed intensa tutta la forza della sua santità e della misericordia di Dio.
I bambini, nella vita della Santa, sono stati una vera testimonianza di devozione, di impegno cristiano e di quotidiano apostolato. Sono essi, per certi versi, che ci danno il senso della nostra forza ma anche di tutta la nostra debolezza quando, nella vita, si verificano gravi difficoltà. Molti sono stati, da allora, i ragazzi premiati; molti di loro sono ormai dei giovani, alcuni già adulti, sposati, con famiglia. A tutti loro un caloroso saluto! Sono sicura che continueranno a vivere la loro vita guidati da giusti valori e da indiscutibili certezze cristiane.
Un caloroso saluto ancora alle signore Rossella Mazzeo Laganà, Pia Del Tosto e Zina Izzo, Anna Marzano che, come sempre, sono presenti a questa piccola ma significativa manifestazione; un saluto doveroso al Parroco, Don Antonio Farina, a Sr. Amalia, la Suora Delegata,
alle Suore Dorotee che ci ospitano, alle Autorità in sala e, naturalmente, a tutti i presenti ed
all’Associazione delle Ex alunne, senza il cui impegno non sarebbe stato possibile tutto questo!
Mentre noi siamo qui, a Mileto si stanno celebrando i funerali di Mons. Tarcisio Cortese,
Vescovo emerito della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea che verrà ricordato sempre da tutti
noi come uomo che ha saputo essere guida e riferimento per tutti in questa terra difficile,
svolgendo il suo compito con coraggio ed estrema intensità, rimanendo per sempre nel cuore
e nella storia dei nostri luoghi e delle nostre comunità.
Ho l’onore, ora, di presentarvi il ragazzo che, unanimemente, è stato individuato per ricevere il 14° Premio Bontà, oggi Borsa di Studio Adele Benedetti Panici: si tratta di Francesco
Mazzeo, figlio di Marina Grillo e Domenico.
Ex-alunno della Scuola Materna, oggi frequenta la Quarta Elementare.
Bambino buono, sensibile ed educato, ha saputo stare vicino alla Mamma ed al Papà in
momenti difficili e si è dedicato alla cura del fratellino quando, un brutto incidente occorso al
Papà, ha impegnato i genitori fuori casa.
Francesco da oggi farà parte della nostra grande famiglia che potrà essere punto di riferimento nei momenti importanti della sua vita.
Crediamo che l’ispirazione della nostra scelta sia alta e significativa e provenga direttamente dalla forza di chi opera quotidianamente nel mondo reale del lavoro, della cristianità,
della gioia divina e della sofferenza che, in nome di Dio e dei Santi, costruiscono la società dei
nostri figli e degli uomini di buona volontà; nessuno può metterlo in dubbio!
In questa scelta poniamo la nostra sfida per un futuro di pace e di amore, che sia capace
di unire e rompere le barriere della banalità e del cinismo, della pochezza e dell’ignoranza nel
senso latino del termine.
Viva Francesco, Viva Santa Paola e tutti i premiati!
Maria D’Amico
Presidente nazionale Fidex.
4
La sera del 25 dicembre dello scorso Natale, Sr. Maria Federici ha concluso la
sua esperienza terrena.
Grande il rimpianto per averla persa… intensa la nostalgia… forte la commozione fra quelle che, bambine, sono state sue alunne e lei ha accompagnato fin dai primi
anni della loro maturazione umana e spirituale.
Alcune testimonianze…
Cara Suor Maria, grazie!
Con la tua anima fissa in Dio e il tuo cuore traboccante di amore verso un prossimo bisognoso, che si rivolgeva a te, certo di ottenere il tuo aiuto, continuerai a guidarmi, così come
hai fatto quando mi preparavi per la Prima Comunione e
quando eri maestra di catechismo delle mie figlie Flaminia e
Allegra.
Grazie per avermi insegnato insieme a mamma, la tua
cara compagna di banco Nicoletta, che “dare può rendere più
felici di avere”, che “soffrire e offrire” in segreto ci apre le
porte al Regno dei Cieli.
Ti ricorderò sempre in quell’ultimo nostro incontro,
quando mi hai confidato che soffrivi molto, ma che avresti
voluto soffrire ancora di più per essere più vicina al tuo Gesù:
mi sono venuti i brividi anche perché avevi il viso sereno,
l’espressione dolce, pacata, ma sicura.
Il tuo ultimo bacio sulla punta delle dita, soffiato con leggerezza e amore, rimarrà sempre con me insieme al ricordo di una Suora meravigliosa e santa che il Signore ha voluto mettermi vicino.
Arrivederci, Suor Maria! Arrivederci, amica mia…
Ida
Il giorno di Natale è volata in Cielo Suor Maria Federici; sicuramente Gesù ha voluto festeggiare il giorno della Sua nascita con Suor Maria!
Sono stata in collegio, nell’Istituto delle Suore di S. Dorotea a S. Onofrio, dal 1944 al
1949, ed ho avuto come seconda maestra di camerata delle “piccole”, Suor Maria.
Ricordo la dolcezza e l’amore che ha dimostrato nell’accogliere una bambina di circa otto anni, privata del padre in modo tragico, nella quale, insieme alle altre Suore, ha riversato il
suo affetto e il suo sostegno.
Sr. Maria è stata per me di esempio e di guida e mi ha insegnato ad amare Gesù e ad affidarmi sempre a Lui. Mi ha trasmesso quei valori di onestà e di saggezza che mi hanno aiutato
ad affrontare i periodi bui della mia vita.
Negli ultimi anni si è prodigata in opere di carità e di apostolato e mi ha sempre accolto
negli incontri tra Ex-alunne, chiamandomi ancora “la sua bambina”, alla mia venerabile età.
Cara Madre, l’avrò sempre nel mio cuore e la ringrazio di tutto l’affetto che mi ha sempre dimostrato.
Mariella Manca
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Madre Maria Federici ci ha lasciate e noi, figlie e sorelle, ci sentiamo improvvisamente
orfane; Villa Paola non sarà più la stessa, anche se l’impronta che ha lasciato resterà indelebile.
Nel momento in cui il Padre Celeste l’ha chiamata a Sé, mettendo fine alle sue grandi
sofferenze, mi trovavo, in veste di crocerossina, in missione a Mineo, in Sicilia, nel campo di
accoglienza per gli emigrati, per cui solo in questi giorni dalla cara Anna Maria Giachi, ho appreso la triste notizia.
L’emozione e il dolore lasciano riaffiorare i ricordi….
Insegnante modello, sapeva trasmettere agli alunni gli autentici valori delta vita: amore
e rispetto per il prossimo, pace e giustizia, speranza in un mondo migliore, esaltazione del ruolo della famiglia, prendendo a modello la sua, che aveva regalato alla società spiriti eletti ed
intelligenti.
Ricordo il tirocinio da me prestato nella sua scolaresca, nel 1956, prima di sostenere gli
esami di Maturità Magistrale; e poi, negli anni, i nostri incontri, le conversazioni dalle quali
uscivo confortata e più forte, le sue frequenti visite al capezzale di mia madre durante la sua
lunga infermità.
Da inguaribile ottimista, ha sempre accolto, con fiduciosa accettazione, le dolorose prove che il Signore le aveva riservato, nella certezza che gli imperscrutabili disegni di Dio volgono comunque al Bene dell’uomo.
Sento il grande rammarico di non essere arrivata in tempo per salutarla prima del Suo
ultimo viaggio verso la Casa del Padre.
È stata una grande Madre che mi piace paragonare ad un diamante, pietra purissima,
che esprime forza, tenacia, determinazione, interprete autentica del messaggio di Santa Paola.
Non sarà, da noi e da tutta la comunità di Villa Paola, mai dimenticata!
Orietta Nicolini
Mia carissima Sr. Maria,
sinceramente mi manchi tanto… sono però
molto serena, perché ti so immersa nella Beatitudine
Eterna, nella contemplazione del tuo Sposo, l’unico
tuo Sommo Bene, Cristo.
Hai vissuto tutta la tua lunga esistenza testimoniando con fedeltà e gioia l’Amore gratuito di
Dio Padre e del Suo Figlio nostro Salvatore, verso
ogni Uomo e ogni Donna.
Nell’andare indietro con la mente, come non
evidenziare la Provvidenza Divina sul percorso delle
strade delle nostre Famiglie?
Mi riferisco ai particolari “punti d’incontro”, agli “eventi” che ci portano a considerare
due “poli importanti”: i Padri Gesuiti e le Suore Dorotee che, si può dire, hanno facilitato lo
sbocciare, tra i componenti delle famiglie, di una profonda, fraterna, vera amicizia, che è andata sempre più consolidandosi, articolandosi, esprimendosi. Penso, tra l’altro, alle diverse
forme di rispettosa, delicata “vicinanza” spirituale verso Padre Gualberto e Sr. Maria Teresa.
Per questi doni preziosi ricevuti, innalzo al Signore un Inno di Lode e di Ringraziamento.
A te, Sr. Maria, alle tue care sorelle, altrettanto sensibili, premurose, con cuore commosso dico: GRAZIE! GRAZIE!
Da lungo tempo, nelle varie situazioni, in particolare negli ultimi anni, molto spesso mi
sono rivolta a te (eri più facilmente raggiungibile) sicura di trovare attenzione, consiglio, condivisione fraterna, affettuosa. Come dimenticare? È impossibile!
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Mia cara Sr. Maria, secondo il tuo “stile” (che è lo “stile” di Gesù, della Mamma Celeste,
di Santa Paola di cui sei stata per 68 anni figlia fedele), ti sei sempre, subito e per tutti,
“DONATA” in PIENEZZA, con “Amore grande, in Semplicità”.
Ti sono molto grata anche per quanto hai fatto per le Ex-Alunne.
Ti sono state molto affezionate, ti ricordano con molta simpatia… Continua a sostenere
la nostra fragilità, ad accompagnare il “cammino” di noi tutti! Ci aggrappiamo a te…
La Vergine Immacolata che tu, Sr. Maria, hai sempre tanto amato, di cui hai seguito le
virtù, e che sicuramente ti ha “spalancato” la Porta della Casa del Padre, sia per tutti noi la
Madre della Consolazione e della Speranza.
Arrivederci, mia carissima “Sorellina”!...
Anna Maria Giachi
Sei stata la perla dell’Istituto. Tutti ti conoscevano per il bene che diffondevi fra la gente,
quella più bisognosa, i tuoi tesori!
Sii di conforto a Sara, che hai lasciato così, all’improvviso, e, ormai vicina al Signore,
pregalo per noi che abbiamo sempre bisogno della Sua protezione.
Mi guardo indietro e mi accorgo che sono trascorsi più di settant’anni, da quando misi
piede, come educanda, nell’Istituto che è stato, quasi costantemente, la mia casa, dove ho
trovato appoggio, rifugio, consiglio, aiuto.
Queste povere parole sono per dirti GRAZIE e dirlo anche alle altre carissime Madri mie!
Cara Maria, avrei voluto vederti ancora una volta e dirti quanto ti volevo bene, quanto
ti ero grata per quello che avevi fatto per me!
Ora non è più possibile, ma sono certa che tu, pur nella pace del Signore, sentirai l’affetto grande che ti portavo.
Le mie buone Madri se ne stanno andando silenziosamente, una ad una, ed io, che ho
un profondo legame col passato, sento il vuoto lasciato dalla scomparsa di tante di loro che
mi sono state guida nel mio percorso lungo e faticoso.
Ti sei sempre interessata dei miei figli, che vennero a Villa Paola fin dalla più tenera età,
e che tu facevi sorridere con dolci e doni.
Quando mia figlia si è ammalata di un grave male, si è subito rivolta a te perché pregassi
per lei Santa Paola.
Ho sempre nelle orecchie la tua voce armoniosa quando mi accoglievi con esclamazioni
di gioia e, lasciandoci, dicevi: Vogliamoci bene nel Signore, e tu prega per me!
Mariuccia Martini
Ci eravamo incontrate pochi giorni prima, quando una notizia del tutto improvvisa mi
ha sconvolto: la cara Sr. Maria Federici è tornata nella Casa del Padre.
Siamo state compagne di classe per diversi anni e la ricordo come ragazza vivace, allegra
ed affettuosa.
Da giovani donne prima, e da adulte, poi, ci siamo ritrovate… eravamo tante compagne di classe ed ogni volta che ci riunivamo Sr. Maria manifestava il suo profondo affetto interessandosi personalmente a ciascuna di noi.
Con quella affabilità e dolcezza tutta sua, sapeva coinvolgerci e attirarci mostrandoci
quali vantaggi spirituali e religiosi potessero venirci da un partecipare fraternamente e in modo costante alla nostra Associazione di Ex alunne delle Suore Dorotee.
Cara Maria, avevi il grande dono di rincuorarmi, ed oggi non mi rattristo per averti
perduta, ma ringrazio Dio per averti avuta come amica.
Rita Trotta
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Dopo le vacanze estive il nostro programma di incontro con la presidente Ivonne su una “ricerca” di Marcel
Proust, ha subito spostamenti per la nascita della sua bella
nipotina Camilla a Torino, che richiedeva la sua presenza.
Vi fu allora un primo incontro con Sr. Matilde che illustrò in sintesi il libro del CISS (Centro Internazionale Studi
Luigi Sturzo): “Non è farina del mio sacco; devo tutto al Vangelo e alla Rerum Novarum”, che interessò le Ex-alunne presenti, mai intrattenute su temi del genere.
Fu un appunto ben chiaro sulla priorità della Chiesa Cattolica nella identificazione dei
problemi del lavoro suscitati dalla rivoluzione industriale dell’800.
Opportuna, quindi, la prima Enciclica Sociale di Papa Leone XIII: la “Rerum Novarum”,
e la presentazione del servo di Dio don Luigi Sturzo, che fu l’apostolo zelante di quell’Enciclica
che suscitò enormi sviluppi nell’azione sociale.
A distanza di qualche mese dall’incontro, leggiamo su Avvenire del 22 gennaio 2012 una
grande notizia: nel segno di Don Sturzo è sorto il partito “LIBERI E FORTI”, che vuole rifarsi
alla visione cristiana fondata sul primato dell’uomo sulla
società e sullo Stato, e della morale sulla politica e
sull’economia. Il Segretario del nuovo Partito è Giovanni
Palladino, già Presidente del CISS.
In preparazione al Natale fu molto bella la presentazione del nostro P. Parroco Ottavio Carminati, che prima del nostro festoso incontro conviviale, all’espressione
“lucean le stelle” di pucciniana memoria – che ben si intona col clima del Natale – trattò in modo profondo e insieme vivace come dalla poesia soffusa si debba passare
alla pratica di una Fede che sia interpretazione dei segni
dei tempi alla luce del Vangelo. Allora, come le “stelle
evangeliche” dei Santi che hanno dato concretezza nella
loro vita al pensiero del Salvatore, anche noi potremo vivere il sacramento – oggi eccellente – “dell’incontro col povero”. Allora anche noi verremo riconosciuti da qualcuno che può credere in noi e che
può sperimentare nel suo cuore, la bella visione che
anche oggi “lucean le stelle”…
Il 14 gennaio 2012, ci fu in Albaro una grande
giornata che mosse mezzo mondo… e tutto per
una delle più care Suore Insegnanti e Apostole divenuta – proprio nella mattina del giorno di Natale
– centenaria! Dalla Lombardia, dove Sr. Anna Rabbia svolse in varie case e per molti anni il suo apostolato, vennero con affetto molte persone che cantarono con entusiasmo, per rallegrarla, alla S. Messa delle ore 10.00 e poi al pranzo.
Nel pomeriggio, con altri gruppi sopraggiunti, continuarono a festeggiarla, offrendo a
tutti la tradizionale “torta” delle feste. Sr. Anna, con la sua dolcezza, disse a un certo punto il
suo “grazie” che tutti commosse, a tutto presente, sempre dalla sua carrozzella, che ormai da
anni la accoglie per aiutarla a vivere serenamente.
Nel mese di febbraio, infine, il giorno di preparazione alla Pasqua e di solidarietà missionaria per la Parrocchia. Per le missioni dell’Istituto nostro si è già provveduto.
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IL GRANDE CUORE
DELLE EX-ALUNNE
DELLA SCUOLA ELEMENTARE DELLE SUORE DOROTEE
Piede sull’acceleratore per le Ex della Scuola Elementare delle Dorotee: si deve recuperare il tempo perduto e cinquant’anni non sono certamente pochi!
Ad un primo, emozionante incontro, all’inizio dell’estate, ne è seguito un altro, attesissimo, in occasione del Natale, e si lavora affinché il “range” divenga sempre più stretto.
L’appuntamento successivo è stato per il carnevale, perché, in fondo, le frizzanti signore
di oggi non sono molto diverse dalle bambine di allora, felici di smettere almeno per un giorno la severa divisa blu per indossare
allegre mascherine.
Ognuna sta portando nel
gruppo il suo bagaglio di gioie e dolori.
Vissuti diversi che vengono
così condivisi e diventano patrimonio comune, e nella condivisione i
successi diventano i successi di tutte,
i dispiaceri si attenuano.
Dunque ritrovarsi è un magico
momento di grande, intensa emozione, che porta conforto e consolazione, che fa rivivere solo i ricordi
belli, e fa presagire momenti di affetto e solidarietà per gli anni futuri.
Anche se qualcuna si è sottratta, le ex compagne delle elementari
proprio in questa volontà di ritrovarsi dopo mezzo secolo e di mettersi di nuovo in gioco, una davanti all’altra, hanno rivelato il loro grande cuore, e, per averlo
fatto con amore ed onestà intellettuale, stavolta il voto se lo danno da sole, ed è un dieci! (e
ci aggiungerei: “…e lode”; n.d.r.).
Susanna Petrassi
Come ogni anno, l’Associazione di Sant’Onofrio sta portando avanti un programma intenso e molto ricco, sia dal punto di vista culturale che – ancor più – spirituale.
Iniziato alla grande il 13 ottobre del 2011, come consuetudine, nella Cappella dedicata
alla Madonna di Fatima di “Casa Fatima”, in Roma, prosegue con quelle iniziative che sono
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l’anima e il cuore di un cammino che, se per certi versi, è autonomo nella sua scansione temporale, dall’altra non manca di vivere in comunione con le “amate Suore Dorotee” momenti
forti e celebrazioni.
All’apertura dell’Anno Sociale, abbiamo avuto la gioia della celebrazione eucaristica presieduta da un nostro ex-alunno di Arcore – Don Stefano Perego – (che Sr. Amalia ha visto crescere dalla prima elementare…) e in questi anni a Roma per gli studi che lo stanno preparando ad essere Docente presso il Seminario della Sua Diocesi di appartenenza: Milano.
Un momento abbastanza commovente e significativo, anche questo!
A questa “dolcezza” spirituale – nemmeno a dirlo – fa seguito sempre una “dolcezza”
materiale, in un piccolo rinfresco che le ex-alunne preparano portando dolcetti confezionati
con le proprie mani.
Il the… è irrinunciabilmente preparato dalle Suore della Comunità!
Gli incontri mensili, sempre guidati da P. Sandro Barlone, SJ, quest’anno, privilegiano la
tematica della “preghiera”, vista e contemplata come dimensione di vita, nella concretezza
della realtà che ognuna si trova a vivere, in un continuo altalenarsi di gioie e di dolori, di lontananze, perdite di persone care e vite nuove che germogliano, di fatica ad accogliere i “doni”
della vita quando la vita non offre più la dinamicità degli anni più giovani e ha bisogno di crescere, rafforzarsi, consolidarsi sempre di più nella fede, con uno sguardo al futuro di eternità e
di pace che ci attende tutti.
Insomma… una preghiera che “impasti” di più la vita e da cui la vita si lasci impastare!
Prima di Natale – precisamente il tredici dicembre – gran daffare per il “Mercatino proMissioni Dorotee”. Buon risultato, nonostante il calo di presenze dovuto anche ai problemi
dell’età che procede inesorabile…
Ora nuovo fermento per la “Fiera di Primavera”, che mira sempre allo stesso scopo: una
raccolta da donare alle Suore Dorotee per le Missioni che, lo sappiamo più che bene, hanno
esigenze inesauribili per le povertà che gli uomini creano ad altri uomini.
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Piccole gocce, sì, ma… il mare è composto di minute goccioline; la sabbia di minuscoli
grani; la lampada di stille di olio… e così abbiamo
“…l’oceano, di cui non vedi l’una e l’altra sponda”
“…la spiaggia immensa, ove l’occhio si perde a riguardare”,
(come molto bene esprime una poesia di Milly Dandolo: “Risparmia”, che ho fatto studiare più volte ai miei bambini, quando insegnavo nella Scuola Elementare); e la lampada
continua ad ardere per le tante goccioline d’olio che l’alimentano…
In questo mese di marzo, ancora: il gruppo di Sant’Onofrio vivrà la sua giornata di ritiro
annuale in preparazione alla Pasqua,
Il 20 marzo, come usanza di vecchia data, i due gruppi – Sant’Onofrio e Villa Paola – celebreranno insieme una Liturgia Eucaristica per fare festa a “Santa Paola”, nella Cappella della
Comunità “Santa Paola” a “Villa Paola”.
Anche questa volta: un ex-alunno di Arcore, Don Alessandro Perego, uno del primo
gruppo, quando le Suore Dorotee, chiamate dal Vescovo di Milano, l’allora Card. Giovanni
Battista Montini, si sono trasferite in quel paese della Brianza.
Le Suore succedevano ai Sacerdoti del Seminario trasferito a Venegono e lasciavano in
eredità la “Scuola Media”: Alessandro era allora un ragazzino della Classe Terza,
La Scuola Elementare e il Liceo non c’erano ancora.
Nemmeno questa volta… può mancare la duplice dolcezza…
Rimane questo spazio… non voglio abbandonarlo al vuoto e alla solitudine…
Abbiamo appena celebrato, l’8 marzo, la Festa della Donna…
Penso non dispiaccia, allora, se scrivo qui una poesia dedicandola a quel capolavoro di tenerezza e di luce che è la Donna, così come l’ha pensata e voluta Dio…
Dedicandola a ciascuna di voi, per il “dono” che ciascuna di voi è…
RAMETTO DI MIMOSA
senza approdare alle tue immensità:
perché tu sei prodigio
e vastità di sogno e di bellezza
non per un giorno appena
sospeso ad un ricordo!
Brevi corolle
di luce illuminate
in un fragile ramo
che ha vinto già l’inverno…
Un
Un
Un
Un
Sei grande ad ogni istante
per quel grembo
– di carne o dello spirito soltanto –
che inesauribilmente genera
e non permette di spegnere il futuro!
sorriso…
abbraccio…
augurio…
ricordo…
Sei Profezia di Vita!
Sei canto! Sei speranza! Sempre!
Tenerezza indicibile
mai stanca di donare!
E sei miracolo di luce…
mani che sanno accarezzare,
ed asciugare lacrime
e sorreggere il passo
in quelle infinitudini di mali
per cui è affranta la creatura
Oggi il mondo ti celebra:
memoria di un evento
di lacrime e di sangue…
memoria di un risveglio
acceso di stupore
dinanzi a te, o Donna!
Eppure, il mondo,
non la sa ancora
la tua vera grandezza…
Ti guarda…
ancora desiderio,
ancora appropriamento
Sei… ciò che nemmeno sai!
(Sr. Amalia)
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E per concludere… Auguri!
Con le parole e la benedizione di Mons. Antonio Bello, Vescovo
di Molfetta, che amava farsi chiamare semplicemente
“Don Tonino”…
…Come vorrei che il mio augurio, invece che giungervi
con le formule consumate del vocabolario di circostanza, vi
arrivasse con una stretta di mano, con uno sguardo profondo, con un sorriso senza parole!
Come vorrei togliervi dall’anima, quasi dall’imboccatura di un sepolcro, il macigno che ostruisce la vostra libertà,
che non dà spiragli alla vostra letizia, che blocca la vostra
pace!
Posso dirvi però una parola. Sillabandola con lentezza
per farvi capire di quanto amore intendo caricarla:
“Coraggio”!
La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro indistruttibile
amore, è il paradigma dei nostri destini. La Risurrezione.
Non la distruzione. Non la catastrofe. Non l’olocausto planetario. Non la fine. Non il precipitare nel nulla.
Coraggio, fratelli che siete avviliti, stanchi, sottomessi ai
potenti che abusano di voi.
Coraggio, disoccupati.
Coraggio, giovani senza prospettive, amici che la vita ha
costretto ad accorciare sogni a lungo cullati.
Coraggio, gente solitaria, turba dolente e senza volto.
Coraggio, fratelli che il peccato ha intristito, che la debolezza ha infangato, che la povertà morale ha avvilito.
Il Signore è Risorto proprio per dirvi che, di fronte a chi
decide di “amare”, non c’è morte che tenga, non c’è tomba
che chiuda, non c’è macigno sepolcrale che non rotoli via.
Auguri!
La luce e la speranza allarghino le feritoie della vostra prigione…
VI BENEDICO!
VI BENEDICO da un altare scomodo, ma carico di gioia.
VI BENEDICO da un altare coperto da penombre, ma carico di luce.
VI BENEDICO da un altare circondato da silenzi, ma risonante di voci.
Sono le grazie, le luci, le voci dei mondi, dei cieli e delle terre nuove che, con la
Risurrezione, irrompono nel nostro mondo vecchio e lo chiamano a tornare giovane.
AMEN! ALLELUIA!
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