...

mlav_Sega a nastro

by user

on
Category: Documents
6

views

Report

Comments

Transcript

mlav_Sega a nastro
SEGHE A NASTRO
Le macchine segatrici con lama a nastro, dette correntemente « seghe
a nastro » comprendono essenzialmente, oltre al nastro stesso, due pulegge
denominate comunemente anche « volani » per l'azionamento e il rinvio del
nastro nonché un tavolo, talvolta inclinabile, per l'appoggio dei pezzi da
tagliare; questo manca nelle grandi macchine per il taglio di tronchi ed in
quelle in cui il nastro, anziché verticale, è orizzontale o inclinato.
I pericoli d'infortunio caratteristici sono dovuti:
— al contatto di parti del corpo o di oggetti contro i volani,
— alla fuoriuscita del nastro, integro o spezzato, dal percorso normale,
— al contatto con il nastro.
Macchine
Le seghe a nastro vanno installate in modo da avere attorno uno spazio
sufficiente per il movimento degli addetti nonché per il deposito e il
movimento del materiale da lavorare e di quello lavorato. In caso di
illuminazione artificiale va assicurata una sufficiente illuminazione
supplementare sulla zona di lavoro, a mezzo di lampada schermata (fig.
10).
L'incastellatura deve essere robusta in modo da resistere largamente
alle vibrazioni, anche se non ancorata ad una apposita fondazione.
II motore deve essere di tipo stagno alla polvere. La puleggia e le
cinghie con gli eventuali tenditori vanno completamente racchiusi entro
robusto riparo che serve altresì ad evitare infortuni.
Stagni alla polvere devono risultare anche il salvamotore e
l'interruttore elettrico.
Il comando di messa in moto, se non è sulla macchina, va posto vicino
ad essa e in posizione facilmente accessibile all'operatore. Esso deve
risultare bloccabile nella posizione corrispondente a quella di macchina
ferma e non deve presentare parti sporgenti che ne rendano possibile
l'azionamento involontario.
Per macchine di potenza di 2 CV o più e con diametro di volano
superiore ai 350 mm è consigliabile il freno sul volano motore per realizzare
la fermata progressiva, ma rapida [10-15 secondi), dopo il disinserimento
dell'energia motrice e per impedire il moto del nastro sotto l'azione
dell'inerzia dei volani.
Di solito, il volano inferiore è quello motore ed il volano superiore, di
rinvio, ha il supporto registrabile in altezza. Non solo i volani a razze, ma
anche quelli a parete piena possono provocare incidenti gravi in caso di
contatto con parti del corpo umano, indumenti, materiali qualsiasi.
Le seghe a nastro devono avere i volani di rinvio del nastro
completamente protetti. La protezione deve estendersi anche alle corone
dei volani in modo da trattenere il nastro in caso di rottura.
I ripari fanno parte integrante delle macchine moderne (fig. 1). Per
quelle più antiche, vanno applicati in modo da raggiungere una sicurezza
equivalente (fig. 2).
I ripari vanno eseguiti in lamiera di ferro di almeno 1 mm di spessore
o con materiale di resistenza equivalente e vanno applicati
all'incastellatura mediante cerniere, in modo da poterli agevolmente
aprire senza doverli smontare.
II riparo al volano superiore deve prolungarsi in basso fino a qualche
centimetro oltre il bordo del volano stesso; verso l'alto, deve tenersi a
distanza di circa 10 cm dalla corona, assumendo forma di semicerchio. Non
è consigliabile il rivestimento interno con legno o altro materiale tenero
1
perché, in caso di rottura del nastro, è meglio che questo scorra all'interno
Fig. 1
Fig. 2
del riparo anziché impuntarsi con i denti contro le sue pareti. Nella
sistemazione di macchine vecchie con volani veloci a razze, talvolta si
ricorre alla rete metallica per diminuire la corrente d'aria che investe
l'addetto alla macchina; è però necessario che la rete abbia maglie di
dimensioni sufficientemente ridotte e risulti ben robusta. Risulta
preferibile una lamiera forata.
Il riparo al volano inferiore deve estendersi dalla tavola al pavimento ed
essere collegato ad un efficace sistema di aspirazione.
Nastro
II materiale e la forma della lama a nastro devono essere adatti alla
velocità di taglio e alla qualità del materiale lavorato.
Determinate condizioni di lavoro richiedono l'uso di guidalame
meccanici o anche magnetici, prima e dopo la zona di taglio; essi, oltre a
mantenere il nastro nella posizione esatta, lo puliscono dalla resina e lo
lubrificano; talvolta portano applicato il riparo al nastro (fig. 3).
La tensione va regolata con molta cura e costanza, preferibilmente con un
mezzo automatico. Al regolatore si può collegare un dispositivo di arresto
della macchina in caso di rottura del nastro ed un eventuale freno sul
nastro stesso.
Il nastro deve essere protetto contro il contatto accidentale in tutto il suo
percorso che non risulta compreso nelle protezioni di cui in precedenza,
ad eccezione del tratto strettamente necessario per la lavorazione.
2
Fig. 3
ii nastro è soggetto a sensibili sollecitazioni termiche ed alla flessione sui
volani, alla tensione datagli per tenerlo aderente a questi, agli sforzi
impressigli da chi manovra il pezzo in lavorazione o da irregolarità di
quest'ultimo; è comprensibile che esso talvolta non resista e si spezzi. In tal
caso, ha la tendenza a dare dei « colpi di frusta » che possono colpire
l'addetto alla macchina o altre persone trovantisi nella
zona circostante; perciò le protezioni
contro il contatto accidentale devono
risultare robuste a sufficienza per resistere
anche in quest'altro caso pericoloso.
Sui lato di rinvio del nastro, la
protezione viene fissata all'incastellatura e
ai volantini e racchiude ii nastro su tutti i
lati, risultando apribile a cerniera (A in
fig. 2).
Anche dal lato di lavoro la protezione
deve abbracciare ii nastro da tutti i lati; in
Fig. 4
più, deve risultare registrabile di volta in
volta, in relazione alle dimensioni dei diversi pezzi
lavorati, allo scopo di permetterne il passaggio (fig, 1, 2, 4).
Specialmente nella lavorazione di pezzi di piccole dimensioni, in cui le
mani si avvicinano maggiormente al nastro, è opportuno prevedere la
possibilità di due registrazioni di cui una, per grandi spostamenti, da
effettuarsi solo raramente e l'altra, per piccoli spostamenti, da usare
normalmente.
La seconda registrazione può essere effettuata normalmente
dall'addetto alla macchina (fig. 5) oppure essere comandata dal pezzo in
lavorazione in modo da ricoprire automaticamente e completamente tutto il
nastro alla fine della passata del pezzo; è evidente che quest'ultima è più
compieta, rapida, sicura; pertanto è opportuno adottarla non appena
possibile. Si possono installare apparecchi appositamente studiati che
soddisfano a tutti i requisiti (fig. 6) o anche dispositivi più semplici come
quelli corrispondenti agli schemi di fig. 7 (costituito da due settori in
materiale plastico trasparente e resistente, rotanti solidalmente) e di fig.
8 (costituito da robusti e leggeri tubi metallici); quest'ultimo, se pur meno
perfetto, è però adatto per lavori poco fini (tavolame e simili) e ha il
vantaggio di poter essere realizzabile con mezzi semplicissimi.
3
La costruzione delle protezioni, automatiche o meno, deve essere tale
da non richiedere il loro smontaggio in occasione della rimozione del nastro
e tale che la parte più vicina alla zona di taglio risulti trasparente o
comunque permetta la buona visibilità (fig. 4, 5, 6, 7, 8).
Fig. 6
Fig. 7
Fig. 8
Lavori particolari
Oltre alle possibilità di infortunio, che si presentano in generale
nell'impiego delle seghe a nastro, talvolta nelle esecuzioni di alcuni lavori se
ne presentano altre che sono specifiche di essi e quindi richiedono
ulteriori adatti accorgimenti preventivi.
Ad esempio, nel taglio di pezzi lunghi, allo scopo di diminuire la fatica
dell'addetto alla macchina e di mantenere la corretta posizione del pezzo
sui piano, evitando sforzi irregolari sul nastro, conviene disporre dietro alla
macchina un cavalletto d'appoggio terminante superiormente con un tubo
folle sull'asse oppure un rullo sul quale scorre il pezzo.
La guida è un altro accessorio molto utile anche ai fini della sicurezza.
Per il taglio di pezzi piccoli, devono altresì essere impiegati degli spingitoi
di forma appropriata a quella dei pezzi stessi (fig. 9).
A tavola inclinata il pezzo va posto in modo che il taglio venga
effettuato sul suo Iato più alto; ad esempio, in figura 10 risulta esatta la
posizione E; mentre, nella posizione sbagliata S, la mano in caso di
scivolamento e discesa del pezzo, discendendo contro esso, andrebbe
inevitabilmente a finire contro il nastro.
E' poi facile realizzare, con una tavoletta e due morsetti, una sicura
guida provvisoria.
Lo spostamento non voluto del pezzo sulla tavola è particolarmente
facile e temibile nella lavorazione di pezzi a sezione circolare o simile;
esso si elimina ricorrendo a porta-pezzi di forma atta ad evitare il
rotolamento stesso; il tipe indicato nella fig. 11 serve tanto per il taglio di
traverso quanto per il taglio in lungo.
Un ulteriore perfezionamento è costituito dall'impiego di sagome
guidate schematicamente illustrato in fig. 12 in cui G è una guida, tenuta
parzialmente staccata dal piano di lavoro mediante uno spessore s di
altezza poco superiore a quella del pezzo da tagliare p; a questo viene
fissata la sagoma S che talvolta, per maggiore comodità, viene munita di
4
Fig. 9
Fig. 10
un'impugnatura i. La lavorazione avviene con precisione, rapidità e
sicurezza, facendo scorrere il bordo della sagoma contro la guida.
L'alimentatore meccanico, impiegato specialmente nel rifendere,
elimina la necessità di portarsi con le mani vicino al nastro ed è quindi utile
anche per la sicurezza; però esso deve avere ben protette tutte le parti in
moto
Fig. 12
Fig. 11
pericolose (cinghie, pulegge, eco.). Inoltre, va
evitata la possibilità di schiacciamento delle mani nella
zona in cui i rulli entrano in presa col pezzo; sono quindi
necessarie robuste protezioni, qualunque sia la finitura
della superficie dei rulli (a denti di sega, a punte) ed il
materiale di cui sono costituite (metallo, gomma, ecc.)
(fig. 13).
.La protezione, in lamiera dello spessore di almeno
6 mm, racchiude il rullo (o i rulli) alimentatore al di
Fig.14
sopra,
di
dietro
e
ai
lati
in
modo
che, in posizione di contatto col pezzo, il bordo
del riparo disti da questo non più di 10-12 mm. Seghe per tronchi
Le seghe a nastro per il taglio di grandi tronchi portati da carrelli scorrevoli
su guide sono, di frequente, installate in modo che dette guide poggino sul suolo
e quindi il volano inferiore risulti entro fossa; però in alcuni casi le guide sono
rialzate e la macchina è tutta fuori terra; tale seconda sistemazione risulta
preferibile da vari punti di vista compreso quello della sicurezza.
Vanno scrupolosamente applicate le norme generali per la protezione del
volano superiore e di quello inferiore (anche se è entro fossa) nonché per la
scelta e manutenzione del nastro e per la sua protezione completa su tutto il lato
di rinvio.
Circa il lato lavoratore va ricordato che, specialmente col carrello a terra,
esiste la possibilità che una persona cada contro il nastro in moto riportando
lesioni gravissime in varie parti del corpo; il riparo non deve quindi mancare.
Nella parte superiore il riparo può essere, come di solito, applicato alla
guida e scorrevole con essa; nella parte sottostante, va realizzato in modo da
5
risultare normalmente abbassato e venire sollevato solo dal carrello al suo
passaggio, per la durata del passaggio stesso; nella fig. 15 è illustrato un
sistema semplice e completamente meccanico, mentre altri sistemi sono
elettromeccanici ossia lo spostamento del riparo è comandato da un motorino,
azionato da interruttori-avviatori comandati a loro volta da camme e leve in
determinate posizioni del carrello. Nei tipi più perfezionati, il sollevamento del
riparo può essere comandato anche dall'addetto alla macchina a mezzo
pulsante di pressione; cessata la pressione, il riparo ridiscende
automaticamente. Gli ultimi 20 cm verso il suolo vanno di nuovo racchiusi in un
riparo fisso che impedisca contatti accidentali dei piedi col nastro.
Se la macchina è tutta fuori terra e le guide del carrello sono sopraelevate,
le possibilità di caduta di persone contro il nastro sono minori e la seconda parte
del riparo al nastro può anche essere a funzionamento normale anziché
automatico; tuttavia essa va tenuta accuratamente in posto, specialmente
durante le operazioni che comportano necessariamente l'avvicinamento al
nastro, come ad esempio la sistemazione dei tronchi sul carrello. Essa può
essere realizzata facilmente, ad esempio mediante un elemento scorrevole
verticalmente, all'occorrenza contrappesato.
I comandi della macchina vanno protetti contro l'azionamento accidentale;
va installato un mezzo di arresto istantaneo del carrello. Vanno protetti o
mascherati i punti di cesoiamento tra le ruote del carrello e la guida.
Eventuali contrappesi vanno protetti entro custodia per tutta la corsa e fino
a terra o a squadre d'arresto, capaci di resistere in caso di libera caduta del
contrappeso stesso. L'eventuale fossa non deve restare scoperta ma va
ricoperta con robusti tavoloni.
Fig. 15
Uso e manutenzione
I nastri vanno accuratamente scelti e fatti oggetto di regolazione,
sorveglianza e manutenzione continue. Essi vanno conservati ordinatamente in
un posto apposito, avendo cura di non piegarli in corrispondenza delle
saldature; se sono tenuti appesi, il sostegno del nastro deve avere forma di un
arco di cerchio avente lo stesso diametro dei volani; i denti vanno tenuti rivolti
verso le pareti.
Prima di mettere in opera un nastro, nuovo o riparato, occorre controllare
che sia ben piano, rettilineo e di spessore uniforme; quest'ultimo deve risultare
adatto alla macchina; nei casi più comuni si tiene pari a circa 1/1000 del
diametro dei volani. La forma dei denti va scelta in relazione alla qualità dei
materiale da tagliare e mantenuta rigorosamente invariata nelle affilature
successive; per queste occorre usare attrezzi di forma adatta ad evitare
riscaldamenti eccessivi. La stradatura va eseguita solo sulla punta dei denti ed
6
in modo uniforme dai due lati; l'ampiezza va tenuta un po’ inferiore al doppio
dello spessore del nastro.
I volani devono essere mantenuti esattamente nello stesso piano e liberi da
oscillazioni; l'assenza di fessure va controllata périodicamente, battendo coi
martello. Le guarnizioni devono essere aderenti, senza sovrapposizioni o altre
irregolarità, essere tornite a forma convessa per evitare che vi poggi la
stradatura del nastro e trattenere meglio il nastro.
Guarnizioni e nastro vanno tenuti puliti (fig. 16) e controllati per scoprire
eventuali incrinature che porterebbero alla rottura in breve tempo.
Secondo necessità, va eseguita la tensionatura del nastro per compensare
il maggiore allungamento delle fibre in corrispondenza dei denti.
La saldatura va eseguita lentamente seguendo le istruzioni del fornitore del
nastro e così pure il raffreddamento successivo; i due lembi del nastro vanno
tagliati ad angolo retto e smussati sì che io spessore rimanga invariato.
E' importante modificare la tensione a seconda della temperatura che
assume il nastro durante il lavoro; alla fine di questo, la tensione va tolta per
consentire il ritiro del nastro. Nei luoghi e nelle stagioni fredde, la tensione va
diminuita perché il nastro si accorcia e diventa più fragile. Non si devono avere
oscillazioni o vibrazioni del nastro quando l'alimentazione è corretta.
La velocità e la pressione di alimentazione, meccanica o manuale, vanno
tenute nei limiti della possibilità di prestazione della macchina per evitare danni
al nastro o inceppamento del pezzo.
Nell'alimentazione manuale è altresì necessario tenere sempre una corretta
posizione delle mani o dei piedi (dal che deriva la corretta posizione di tutto il
corpo). Prima dell'inizio del lavoro, specialmente dopo un certo periodo di
inattività, occorre controllare se tutto è in ordine e fare un taglio di prova. Alla
fine, interrompere l'energia motrice e non allontanarsi fino a che il nastro non sia
completamente fermo.
In caso di allontanamento improvviso, di mancanza di
energia motrice o di altra forzata interruzione di un lavoro, non
si deve mai lasciare il pezzo impegnato sul nastro; occorre
invece sfilarlo in modo da evitare incidenti alla prossima
ripresa del moto.
Il nastro deve sempre muoversi con una certa libertà nel
taglio; se il pezzo tende a torcere o a serrare il nastro, non si
deve cercare di sfilarlo durante il moto; occorre, invece, prima
fermare e poi eliminare il difetto. Il piano di lavoro va sempre
tenuto pulito in modo da risultare liscio e scorrevole. Per
allontanare i detriti di legno, conviene usare spazzole a lungo
manico.
Lo spazio attorno alla macchina va tenuto sgombro ed il
materiale ordinato. Segatura e scarti vanno allontanati
sistematicamente. Vanno usate sempre robuste scarpe e maniche corte o
aderenti e strettamente allacciate al polso.
Le donne di qualsiasi età e gli uomini minori di anni 18 non possono essere
adibiti a lavori alle seghe a nastro se non sono riconosciuti idonei da visita
medica preventiva e periodica semestrale.
NORME LEGISLATIVE PRINCIPALI
D. P. R. 27 aprile 1955 n. 547: art. 108, 114, altri.
R. D. 7 agosto 1936 n. 1720. D, M. 8 giugno 1938.
7
Fly UP