la vergine della rivelazione - Provincia Romana dei Frati Minori
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la vergine della rivelazione - Provincia Romana dei Frati Minori
TAXE PERQUE - TASSA RISCOSSA ROMA - ITALIA Chiesa di «S. Maria del Terzo Millennio alle Tre Fontane» LA VERGINE DELLA RIVELAZIONE BOLLETTINO BIMESTRALE DELLA GROTTA DELLE TRE FONTANE Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2 - DCB Roma - Anno XXV - Luglio/Agosto 2011 Nuova Serie n. 4 La Vergine della Rivelazione EDITORIALE Lo Spirito di Assisi - 25° anno Sommario 3 6 La Parola del Papa Maria nella vita pubblica di Gesù P. Aldo Guidi 10 11 S 2 ono passati 25 anni da quando il 27 ottobre 1986 il Papa Giovanni Paolo II, oggi Beato, invitò 124 leader cristiani delle religioni mondiali a pregare per la Pace, gli uni accanto agli altri. Assisi, dietro la figura serafica di Francesco è diventata un cammino di pace in tutte le terre, è divenuta uno dei centri più frequentati e suggestivi di richiamo spirituale per tutto il mondo intero. La ragione di questo fascino singolare sta nel modello di vita che Francesco ci offre. E questo Spirito di Assisi è tuttora immenso, perché costituisce uno stimolo a vivere secondo la forma del Santo Vangelo. Venticinque anni fa è partito da Assisi il messaggio della “perfetta letizia”, che è un messaggio di amore e di pace per tutti i credenti e non credenti. Messaggio che ha la sua forza nella premessa di vivere prima che di predicare, di incarnare concretamente in se stessi l’ideale della vita cristiana. Questo messaggio di amore e di pace riparte oggi a tutto il mondo sconvolto dall’odio, dalle lotte, dalla violenza, dalle guerre, per ricordare che se vogliamo veramente la pace dobbiamo vivere secondo la “forma del Santo Vangelo”. Allora celebriamo non un evento storico, ma rafforziamo e sviluppiamo quel movimento di pace, che non confonde in modo relativista, ma pacifica i cuori e le culture in modo profondo. Il Papa Benedetto XVI ritornerà nella città di S. Francesco in ottobre, perché il mondo ha bisogno di una pace fondata nello spirito, capace di avvicinare tutti gli uomini di buona volontà. Litanie Lauretane: un po’ di storia UN SANTO AL MESE San Lorenzo Martire 13 Testimonianza 14 La Voce della Grotta 21 La nostra Missione in Brasile LA VERGINE DELLA RIVELAZIONE DIRETTORE EDITORIALE: P. Piergiorgio Vitelli DIRETTORE RESPONSABILE: P. Ernesto Piacentini REDAZIONE: P. Aldo Guidi P. Enzo Tacca Via Laurentina, 450 Roma - Tel. 06 5924671 Aut. Trib. di Roma n. 394/86. del 27-3-1990 REALIZZAZIONE E STAMPA: B.N. Marconi - Genova Santuario Vergine della Rivelazione alle Tre Fontane Frati Minori Conventuali Via Laurentina, 450 00142 Roma Tel. 06 5924671 C.C. Postale 59797001 La Vergine della Rivelazione La Parola del Papa Beatificazione del Servo di Dio Giovanni Paolo II Omelia del Santo Padre Benedetto XVI, Domenica 1° maggio 2011 C Autorità, persone consacrate e fedeli laici, e lo estendo a quanti sono uniti a Sei anni or sono ci trovavamo in noi mediante la radio e la televisione. questa Piazza per celebrare i funerali Questa Domenica è la Seconda di del Papa Giovanni Paolo II. Profondo era il dolore per la perdita, ma più Pasqua, che il beato Giovanni Paolo II grande ancora era il senso di una im- ha intitolato alla Divina Misericordia. mensa grazia che avvolgeva Roma e il Perciò è stata scelta questa data per mondo intero: la grazia che era come l’odierna Celebrazione, perché, per un il frutto dell’intera vita del mio amato disegno provvidenziale, il mio PredePredecessore, e specialmente della sua cessore rese lo spirito a Dio proprio la testimonianza nella sofferenza. Già in sera della vigilia di questa ricorrenza. quel giorno noi sentivamo aleggiare il Oggi, inoltre, è il primo giorno del mese profumo della sua santità, e il Popolo di maggio, il mese di Maria; ed è anche di Dio ha manifestato in molti modi la la memoria di san Giuseppe lavoratore. sua venerazione per Lui. Per questo ho Questi elementi concorrono ad arricchivoluto che, nel doveroso rispetto della re la nostra preghiera, aiutano noi che normativa della Chiesa, la sua causa di siamo ancora pellegrini nel tempo e nelbeatificazione potesse procedere con lo spazio; mentre in Cielo, ben diversa è discreta celerità. Ed ecco che il giorno la festa tra gli Angeli e i Santi! Eppure, atteso è arrivato; è arrivato presto, per- uno solo è Dio, e uno è Cristo Signore, ché così è piaciuto al Signore: Giovanni che come un ponte congiunge la terra e il Cielo, e noi in questo momento ci Paolo II è beato! sentiamo più che mai vicini, quasi parDesidero rivolgere il mio cordiale tecipi della Liturgia celeste. saluto a tutti voi che, per questa felice “Beati quelli che non hanno visto e circostanza, siete convenuti così numerosi a Roma da ogni parte del mondo, hanno creduto!” (Gv 20,29). Nel VanSignori Cardinali, Patriarchi delle gelo di oggi Gesù pronuncia questa beChiese Orientali Cattoliche, Confra- atitudine: la beatitudine della fede. Essa telli nell’Episcopato e nel Sacerdozio, ci colpisce in modo particolare, perché Delegazioni Ufficiali, Ambasciatori e siamo riuniti proprio per celebrare una ari fratelli e sorelle! 3 La Vergine della Rivelazione Beatificazione, e ancora di più perché oggi è stato proclamato Beato un Papa, un Successore di Pietro, chiamato a confermare i fratelli nella fede. Giovanni Paolo II è beato per la sua fede, forte e generosa, apostolica. E subito ricordiamo quell’altra beatitudine: “Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli” (Mt 16,17). Che cosa ha rivelato il Padre celeste a Simone? Che Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Per questa fede Simone diventa “Pietro”, la roccia su cui Gesù può edificare la sua Chiesa. La beatitudine eterna di Giovanni Paolo II, che oggi la Chiesa ha la gioia di proclamare, sta tutta dentro queste parole di Cristo: 4 “Beato sei tu, Simone” e “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”. La beatitudine della fede, che anche Giovanni Paolo II ha ricevuto in dono da Dio Padre, per l’edificazione della Chiesa di Cristo. Cari fratelli e sorelle, oggi risplende ai nostri occhi, nella piena luce spirituale del Cristo risorto, la figura amata e venerata di Giovanni Paolo II. Oggi il suo nome si aggiunge alla schiera di Santi e Beati che egli ha proclamato durante i quasi 27 anni di pontificato, ricordando con forza la vocazione universale alla misura alta della vita cristiana, alla santità, come afferma la Costituzione conciliare Lumen gentium sulla Chiesa. Tutti i membri del Popolo di Dio - Vescovi, sacerdoti, diaconi, fedeli laici, religiosi, religiose - siamo in cammino verso la patria celeste, dove ci ha preceduto la Vergine Maria, associata in modo singolare e perfetto al mistero di Cristo e della Chiesa. Karol Wojtyła, prima come Vescovo Ausiliare e poi come Arcivescovo di Cracovia, ha partecipato al Concilio Vaticano II e sapeva bene che dedicare a Maria l’ultimo capitolo del Documento sulla Chiesa significava porre la Madre del Redentore quale immagine e modello di santità per ogni cristiano e per la Chiesa intera. Questa visione teologica è quella che il beato Giovanni Paolo II ha scoperto da giovane e ha poi conservato e approfondito per tutta la vita. Una visione che si riassume nell’icona biblica di Cristo sulla croce con accanto La Vergine della Rivelazione Maria, sua madre. Un’icona che si trova nel Vangelo di Giovanni (19,25-27) ed è riassunta nello stemma episcopale e poi papale di Karol Wojtyła: una croce d’oro, una “emme” in basso a destra, e il motto “Totus tuus”, che corrisponde alla celebre espressione di san Luigi Maria Grignion de Montfort, nella quale Karol Wojtyła ha trovato un principio fondamentale per la sua vita: “Totus tutus ego sum et omnia mea tua sunt. Accipio Te in mea omnia. Praebe mihi cor tuum, Maria - Sono tutto tuo e tutto ciò che è mio è tuo. Ti prendo per ogni mio bene. Dammi il tuo cuore, o Maria” (Trattato della vera devozione alla Santa Vergine, n. 266). Karol Wojtyła salì al soglio di Pietro portando con sé la sua profonda riflessione sul confronto tra il marxismo e il cristianesimo, incentrato sull’uomo. Il suo messaggio è stato questo: l’uomo è la via della Chiesa, e Cristo è la via dell’uomo. Con questo messaggio, che è la grande eredità del Concilio Vaticano II e del suo “timoniere” il Servo di Dio Papa Paolo VI, Giovanni Paolo II ha guidato il Popolo di Dio a varcare la soglia del Terzo Millennio, che proprio grazie a Cristo egli ha potuto chiamare “soglia della speranza”. Sì, attraverso il lungo cammino di preparazione al Grande Giubileo, egli ha dato al Cristianesimo un rinnovato orientamento al futuro, il futuro di Dio, trascendente rispetto alla storia, ma che pure incide sulla storia. Quella carica di speranza che era stata ceduta in qualche modo al marxismo e all’ideologia del progresso, egli l’ha legittimamente rivendicata al Cristianesimo, restituendole la fisionomia autentica della speranza, da vivere nella storia con uno spirito di “avvento”, in un’esistenza personale e comunitaria orientata a Cristo, pienezza dell’uomo e compimento delle sue attese di giustizia e di pace. Vorrei infine rendere grazie a Dio anche per la personale esperienza che mi ha concesso, di collaborare a lungo con il beato Papa Giovanni Paolo II. Già prima avevo avuto modo di conoscerlo e di stimarlo, ma dal 1982, quando mi chiamò a Roma come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, per 23 anni ho potuto stargli vicino e venerare sempre più la sua persona. Il mio servizio è stato sostenuto dalla sua profondità spirituale, dalla ricchezza delle sue intuizioni. L’esempio della sua preghiera mi ha sempre colpito ed edificato: egli si immergeva nell’incontro con Dio, pur in mezzo alle molteplici incombenze del suo ministero. E poi la sua testimonianza nella sofferenza: il Signore lo ha spogliato pian piano di tutto, ma egli è rimasto sempre una “roccia”, come Cristo lo ha voluto. La sua profonda umiltà, radicata nell’intima unione con Cristo, gli ha permesso di continuare a guidare la Chiesa e a dare al mondo un messaggio ancora più eloquente proprio nel tempo in cui le forze fisiche gli venivano meno. Così egli ha realizzato in modo straordinario la vocazione di ogni sacerdote e vescovo: diventare un tutt’uno con quel Gesù, che quotidianamente riceve e offre nella Chiesa. Beato te, amato Papa Giovanni Paolo II, perché hai creduto! Continua - ti preghiamo - a sostenere dal Cielo la fede del Popolo di Dio. Tante volte ci hai benedetto in questa Piazza dal Palazzo! Oggi, ti preghiamo: Santo Padre ci benedica! Amen. 5 La Vergine della Rivelazione Maria nella vita pubblica di Gesù (1a puntata) Maria alle nozze di Cana (Gv 2,1-12) La prospettiva della funzione salvifica del ruolo materno di Maria, proposta da Luca, è accentuata da Giovanni, che colloca Maria nei due momenti decisivi della vita di Gesù: a Cana e sul Calvario. A Cana la presenza di Maria è la prima ad essere ricordata: la sua parte è di primo piano. Per capire bene il comportamento di Maria e il valore della sua presenza bisogna considerare tre elementi: 1) la partecipazione alle nozze, 2) il genere del miracolo richiesto, 3) le sue grandi conseguenze. 6 1) Gesù manca da circa due mesi da casa, perciò l’incontro con sua madre alle nozze di Cana, pur sembrando casuale, pare proprio guidato dalla Provvidenza. Cana, a circa 10 Km sulla strada che da Nazareth porta a Tiberiade e a Cafarnao, doveva essere un paesino ben più importante del “villaggio” Nazareth, che riscuoteva scarsa considerazione, a giudicare dall’espressione di Natanaele “Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono” (Gv 1,46). L’invito fatto a Gesù (da parenti o amici, non è dato sapere) pare collegato conseguentemente a quello fatto a Maria, che nel contesto sembra avere una relazione più stretta con quel matrimonio, dal momento che si può permettere di dare dei comandi a quegli inservienti. Il criterio cortese dell’invito esteso ai parenti e amici degli invitati sembra anche confermato dalla partecipazione dei discepoli di Gesù per riguardo a lei. E se Gesù fosse andato lì proprio per incontrare sua madre? O, se Gesù fosse stato invitato proprio perché già noto per il beneficio della sua presenza? La presenza di Maria, precedente (lo fa rivelare Giovanni nominandola per prima) a quella di Gesù, sembra proprio preparare il terreno agli eventi. L’episodio delle nozze di Cana ha un chiaro significato messianico. L’inizio dei segni e dei tempi messianici è la manifestazione di Gesù come sposo delle nozze. Diversi termini del racconto (mia ora, l’ora, fino ad ora, il vino buono) lasciano intendere che ci troviamo a una svolta importante della storia della salvezza. La Vergine della Rivelazione Il titolo “Donna”, dato da Gesù a sua madre: non era uso comune per un figlio utilizzare questo termine nei riguardi della madre. Lo stesso troveremo ai piedi della croce (Gv 19,26) con un significato speciale. Certamente questo titolo “Tutto il mistero delle supera le relazioni e i rapnozze di Cana consiste porti familiari di un figlio nella presenza di questo con la propria madre. sposo, che è ancora nascosto, o piuttosto, che comincia a rivelarsi” (A. Lefevre). È il preludio della “nuova alleanza” (economia cristiana superiore all’antica), che mette in crisi le istituzioni giudaiche simboleggiate dall’acqua, indicando il banchetto nuziale che riunirà i dispersi figli di Dio. Maria concorre certamente a preparare il primo “segno” suscitatore della fede negli Apostoli, anche se la risposta di Gesù esprime un certo distacco (almeno apparentemente) tra Madre e Figlio. Egli rivendica la sua trascendenza messianica abolendo la dipendenza dalla madre, chiamata ad esercitare il suo influsso non su Gesù (lo “indusse” a rivelarsi, cfr Concilio Vaticano II), ma al suo servizio: la madre diventa la donna, la discepola e collaboratrice in ordine alla costituzione del primo nucleo del nuovo popolo di Dio che accetta nella fede l’alleanza con il Signore. Il fatto che il titolo sia impiegato nel momento in cui Gesù si manifesta come “Messia”, come lo “Sposo” delle nozze messianiche, suggerisce che egli vuole coinvolgere la propria madre nella missione che sta per intraprendere. “Maria deve passare dalla sua funzione di Madre di Gesù a quella 7 La Vergine della Rivelazione di Donna nella Chiesa!” solenne, sembra voler aprire la funzione mater(Max Thurian). na limitata di Maria verso Non pare ci sia un ri- una missione universale e ferimento a Eva, la prima messianica, liberandola dal solo vincolo fisico donna. e umano. Forse Gesù Gesù in questo episo- vuole anche alludere alla dio sostituisce il termine “donna”, vera “madre dei ebraico “imma”, che rac- viventi” (Gn 3,15), da cui chiude un significato mol- è germogliato “il primoto intimo (“madre mia”), genito tra molti fratelli” con “donna”; pronun- (Rom 8,2 e Gal 4,4), che ciandolo in un momento verrà donata come Madre 8 della Chiesa attraverso Giovanni ai piedi della croce. “Nella sua maternità fisica, la Madre di Gesù riassume e rapprenda il popolo a cui il Cristo appartiene” (A. Vanhoye). In altri termini, Maria qui è interpelleta come la “Figlia di Sion” messia- La Vergine della Rivelazione nica, simbolo del popolo Giovanni rappresentano eletto, “nuovo e fedele”. il nuovo popolo di Dio, i discepoli di Gesù che La risposta di Gesù lo “servono” fedelmenalla osservazione della te e che fanno tutto ciò madre (v 4) sembrerebbe che egli dice loro (Gv piuttosto una domanda, 15,14-15). dal momento che Maria, La frase potrebbe anper nulla smarrita e meravigliata da tali parole, che essere tradotta con reagisce subito rivol- “Perché mi fai questo gendosi non a Gesù ma discorso?”. Più che un rifiuto semagli “inservienti” (greco: “diàconi”, v 5), che per bra un’espressione di imbarazzo. Forse Maria non pensava che l’ora di Gesù fosse già venuta (cfr. l’imbarazzo dopo il ritrovamento nel tempio). Le risposte degli inservienti dimostrano che Gesù non intendeva un rifiuto. Alcuni commentatori avanzano l’ipotesi che nel testo attuale sia stata omessa una parte di un dialogo più lungo tra Gesù e sua Madre. Pare di scorgere nella risposta di Maria non solo una attenzione verso chi è nel disagio e nella necessità, che diventa preghiera di intercessione, ma anche l’impegno fondamentale (anche da parte della Chiesa e di ogni cristiano) a indirizzare all’obbedienza e all’accoglienza della volontà del Cristo il vero discepolo. L’episodio mostra il trionfo della carità e la perfetta armonia degli intenti e dei ruoli: quello materno di Maria e quello apostolico di Gesù. Si incontrano tra il chiasso delle nozze, momento di esuberanza, una festa che poteva durare anche una settimana che culminava nel corteo e nel banchetto, dove “si beveva senza risparmio”, essendo un’occasione non molto Il testo è molto impor- frequente per la povera tante, poiché è l’ultima gente che faceva vita stenparola di Maria, affidata tata tutto l’anno. e conservata dai Vangeli. Era una vera e propria Maria implicitamente conosce le intenzioni del “sbicchierata” (ebraico: Figlio, ma soprattutto la mishtèh = nozze = beforza della preghiera: vuta), in cui si bevevano “Se mi chiederete qual- vini buoni messi in serbo che cosa nel mio nome, da tempo e custoditi per io la farò” (Gv 14,14), l’occasione. perciò è certa di essere (fine 1a puntata, P. Aldo Guidi) esaudita. 9 La Vergine della Rivelazione LITANIE LAURETANE: un po’ di storia P 10 ur conservando nella denominazione il riferimento diretto al Santuario italiano di Loreto (v. foto), bisogna riconoscere che le Litanie Lauretane appartengono ormai al patrimonio della pietà mariana della Chiesa universale. Già attestate nella forma e nella sostanza in un manoscritto del l a fi n e del sec. XII, queste invocazioni alla Vergine Maria venivano cantate dalla prima metà del sec. XVI nel Santuario di Loreto, da dove si diffusero poi dappertutto, favorite dalla fama del Santuario e da espliciti interventi da parte dei Sommi Pontefici. Approvate e indulgenziate da Sisto V nel 1587 e successivamente riconfermate da Clemente VIII nel 1601, con il loro ingresso nel Rituale Romanum si può dire che abbiano perso l’originale impronta locale per appartenere a tutta la Chiesa. A motivo di questa connotazione, eventuali aggiunte al formulario lauretano debbono essere autorizzate dalla Sede Apostolica. Così avvenne nel secolo scorso e nell’odierno per le invocazioni: Regina sine labe originali concepta (a seguito del dogma dell’Immacolata nel 1854), Regina sacratissimi rosarii e Mater boni consilii (introdotte da Leone XIII nel 1883 e nel 1903), Regina pacis (voluta da Benedetto XV nel 1916 per impetrare la fine della guerra mondiale), Regina in caelum assumpta (inserita da Pio XII nel 1951 dopo il dogma dell’Assunzione) e da ultimo Mater Ecclesiae, ammessa da Giovanni Paolo II nel 1980. Con l’attuale aggiunta del titolo “Regina familiae” le Litanie si compongono di 51 invocazioni rivolte a Maria, seguite dalla supplica ora pro nobis. La Vergine della Rivelazione UN SANTO AL MESE San Lorenzo Martire L orenzo nacque a Osca (Huesca), città della Spagna, nella prima metà del III secolo. Venuto a Roma, centro della cristianità, si distinse per la sua pietà, carità verso i poveri e l’integrità di costumi. Grazie alle sue doti, Papa Sisto II lo nominò Diacono della Chiesa. Doveva sovrintendere all’amministrazione dei beni, accettare le offerte e custodirle, provvedere ai bisognosi, agli orfani e alle vedove. Per queste mansioni Lorenzo fu uno dei personaggi più noti della prima cristianità di Roma ed uno dei martiri più venerati, tanto che la sua memoria fu ricordata da molte chiese e cappelle costruite in suo onore nel corso dei secoli. Lorenzo fu catturato dai soldati dell’Imperatore Valeriano il 6 agosto del 258 nelle catacombe di San Callisto assieme al Papa Sisto II ed altri diaconi. Mentre il Ponte- fice e gli altri diaconi subirono subito il martirio, Lorenzo fu risparmiato per farsi consegnare i te- sori della chiesa. Narrasi che all’Imperatore Valeriano, che gli imponeva la consegna dei tesori 11 La Vergine della Rivelazione della Chiesa, Lorenzo abbia portato davanti dei poveri ed ammalati ed abbia detto “Ecco i tesori della chiesa”. 12 In seguito Lorenzo fu dato in custodia al centurione Ippolito, che lo rinchiuse in un sotterraneo del suo palazzo; in questo luogo buio,umido e angusto si trovava imprigionato anche un certo Lucillo, privo di vista. Lorenzo confortò il compagno di prigionia, lo incoraggio, lo catechizzò alla dottrina di Cristo e, servendosi di una polla d’acqua che sgorgava dal suolo, lo battezzò. Dopo il Battesimo Lucillo riebbe la vista. Il centurione Ippolito visitava spesso i suoi carcerati; avendo constatato il fatto prodigioso , colpito dalla serenità e mansuetudine dei prigionieri, e illuminato dalla grazia di Dio, si fece Cristiano ricevendo il battesimo da Lorenzo. In seguito Ippolito, riconosciuto cristiano, fu legato alla coda di cavalli e fatto trascinare per sassi e rovi fino alla morte. Lorenzo fu bruciato vivo sulla graticola, in luogo poco lontano dalla prigione; l suo corpo fu portato al Campo Verano, nelle catacombe di Santa Ciriaca. Il Martirio di san Lorenzo è datato dal martirologio romano il 10 agosto del 258 dopo Cristo. A ricordare questi avvenimenti furono erette a Roma tre chiese: San Lorenzo in Fonte (luogo della prigionia), San Lorenzo in Panisperna (luogo del martirio) e San Lorenzo al Verano (luogo della sua sepoltura). Storicamente però furono circa 30 (delle sette rimaste) le chiese dedicate a San Lorenzo, santo amatissimo e compatrono di Roma. Nel 2008 la Chiesa ha ricordato con un solenne Giubileo i 1750 anni del suo martirio. L’itinerario proposto, oltre alla visita devozionale alle chiese a lui dedicate, ripropone anche il “cammino” del suo Martirio. La Vergine della Rivelazione Testimonianza ono una devota della Vergine della Rivelazione, e seguo con piacere i vari avvenimenti che accadono presso la Grotta della Vergine. Già dal S 1949, due anni dopo l’Apparizione, con mio marito visitai la Grotta e pregai davanti alla Statua della Vergine. In questo ultimo tempo la Madonna ha fatto per la mia famiglia tante grazie. Nel febbraio scorso mia nipote Giorgia è stata ricoverata all’ospedale “Gemelli” con febbre alta per insufficienza renale. Ho pregato tanto la Vergine e dopo quattro mesi la situazione è migliorata. Così anche per mia figlia Graziella, alla quale sono stati diagnosticati due tumori al seno, ho pregato tanto. Ai noduli che apparivano ho messa la terra benedetta e con meraviglia dopo un po’ di tempo si sono sciolti proprio il 13 maggio, festa della Madonna di Fatima... Poi con Giorgia e Graziella ci siamo recati alla Grotta per ringraziare la Vergine, supplicandola di aiutarci ancora. Ci siamo rivolti anche ai sacerdoti che continuassero a pregare per le nostre intenzioni. 13 La Vergine della Rivelazione La voce della Grotta APRILE 12 aprile 2011: 64° anniversario delle apparizioni della Vergine SS.ma alla Grotta delle Tre Fontane, Roma 14 Preparata accuratamente dal “comitato esecutivo” presieduto dal Rettore del Santuario, P. Pier Giorgio Vitelli, dei Frati Minori Conventuali, la festa della Grotta delle Tre Fontane ha risposto alle attese dei numerosi devoti e frequentatori. Tutta la mattinata è stata dedicata da molti pellegrini alla partecipazione alle SS. Messe celebrate ogni ora, con una frequenza confortante, mentre molti si accostavano al Sacramento della Penitenza grazie a molti confessori disponibili. Il tempo, che alla vigilia destava più di una preoccupazione, è stato gradevole e rassicurante col passare delle ore. Alle ore 16 la solenne Eucaristia, presieduta dal Vescovo francescano conventuale Don Luis D’Andrea, reduce dalla lunga esperienza missionaria in Brasile ed emerito della prestigiosa diocesi di Caxias do Maranhão, è stata concelebrata da 20 sacerdoti venuti da diverse parti di Roma e del Lazio, caratterizzando il momento culminante della festa annuale commemorativa delle prime apparizioni della SS. Vergine alla famiglia Cornacchiola nell’Aprile del lontano 1947. L’omelia, fornita dalla voce vibrante del Rettore del Santuario, Padre Pier Giorgio Vitelli, ha toccato particolarmente il tema della Maternità universale di Maria proclamata da Gesù stesso sulla croce (Gv 19,2627). Diverse migliaia di pellegrini e devoti, dopo la Messa, hanno voluto rendere omaggio alla Vergine sostando in preghiera, anche se fugace, nella Grotta dell’Apparizione, mentre alcuni erano intenti a scoprire qualche “segno” particolare nel sole, forniti di vetri affumicati o ad occhio nudo. Una festa ben ordinata e ben diretta, grazie all’impegno dei vari collaboratori, cominciando dal Sig. Enzo Arpaia, vero braccio destro dei Frati gestori e officianti il Santuario, le forze dell’ordine, l’unità mobile per l’assistenza sanitaria della Protezione Civile, i volontari e il gruppo liturgico che ha accompagnato con decoro e passione tutte le liturgie. Un grazie a tutti. La Beata Vergine continui a benedire, ad assistere e a confortare tutti i devoti e coloro che curano con zelo ed equilibrio la devozione mariana su questo suggestivo Santuario romano. La Vergine della Rivelazione 15 La Vergine della Rivelazione 16 La Vergine della Rivelazione 17 aprile - Le Palme È la Domenica delle Palme. Col favore del bel tempo, alle 10, un folto gruppo di fedeli è già raccolto presso il lato sud del piazzale dove sono stati preparati i ramoscelli d’olivo da benedire. Padre Aldo procede alla rituale solenne liturgia della benedizione e dà inizio alla processione verso la Grotta della Madonna per la celebrazione della Santa Messa delle 10,30. 17 La Vergine della Rivelazione Suggestiva la lettura della “Passione del Signore” a tre voci, seguita con evidente partecipazione dai fedeli che hanno risposto molto numerosi all’avvio della Settimana Santa. Una costatazione che apre il cuore all’ottimismo (ovviamente con tutte le riserve del caso...) per la fedeltà di tanti “cristiani” al richiamo dei principali riti della cristianità come segno di attenzione alla stimolante memoria del Mistero di Cristo Crocefisso e Risorto, vita e destino di ogni uomo. 21 aprile - Giovedì santo Al mattino (7,30) i frati della comunità celebrano le Lodi e l’Ufficio delle letture insieme ai fedeli presso la Chiesa conventuale dell’Immacolata. In serata (18) la “S. Messa in Coena Domini”, presieduta da S.E. Mons. Luigi D’Andrea e concelebrata dai Padri della Comunità. Il Coro della Scuola di preghiera ha accompagnato con canti appropriati. Buona l’affluenza di fedeli. 22 aprile - Venerdì santo Nel pomeriggio (15,30) un buon numero di fedeli ha partecipato alla Via Crucis dalla Grotta alla Chiesa dell’Immacolata, dove poi si è svolta la suggestiva liturgia della Passione del Signore. 18 23 aprile - Sabato santo Per tutta la giornata “aliturgica” molti fedeli si sono accostati al Sacramento della Riconciliazione garantita da diversi confessori. Nella tarda serata la solenne “Veglia Pasquale” presso la Chiesa conventuale dell’Immacolata. La Vergine della Rivelazione 24 aprile - Santa Pasqua Il solenne giorno di Pasqua ha raccolto moltissimi fedeli presso la Grotta e presso la Chiesa dell’Immacolata per partecipare alle SS. Messe. MAGGIO Per tutto il mese di Maggio, dedicato alla Vergine SS.ma, sarà celebrata una S. Messa alle ore 7. 8 Maggio Prima della Messa delle 12 alla Grotta, solenne “Supplica alla Madonna” sotto il titolo del “Rosario di Pompei”. Poi la celebrazione della S. Messa da parte del confratello minore conventuale P. Alberto Tomassi, che ricorda il suo 90° compleanno, ben accolto dai numerosissimi fedeli che poi si sono complimentati con lui per la lucida e attenta omelia. 9 Maggio Durante la notte una sgradita visita. Alcuni ladri sono entrati nella Grotta, scassinando la porta centrale, la porta del SS.mo Sacramento e quella della sacrestia, fortunatamente senza asportare nulla di sacro e soprattutto senza profanare le ostie consacrate. 23 Maggio Anche se per poche ore, la Grotta della Vergine della Rivelazione ha accolto la “Croce della gratitudine”, benedetta dal Papa Giovanni Paolo II il 10 marzo 2004, accompagnata dai P.P. Basiliani di rito orientale. Il pellegrinaggio è iniziato in Lemberg (Ucraina). Finora la Croce della gratitudine ha attraversato tutta l’Ucraina, Polonia, Lituania, Estonia, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Svezia, Germania, Francia, Olanda, Belgio, Repubblica Ceca, Slovacchia. Il 18 aprile è arrivata a Roma fino a toccare la nostra Grotta della Vergine (vedi foto in ultima di copertina). 19 La Vergine della Rivelazione PELLEGRINAGGI Mese di Aprile Roma (Contrada Giardinetti); Roma (Gruppo P. Pio - Parrocchia dei Monti); Perugia; Vallepietra (RM); Suore spagnole (Serve di Maria); Scandicci (FI); Castellammare di Stabia (NA); Dicomano (FI); Subiaco (RM); Avezzano - Magliano dei Marsi; Capodimonte (NA); Riano Flaminio (RM); Anzio (RM); Terni; Spoleto (TR); Pesaro; Colleferro (RM); Giappone; Gruppo Luigina Sinapi; Lariano (RM); Stati Uniti - Chicago; Repubblica Ceca; Portogallo; Nicaragua; S. Antonio Abate (NA); Messina; Tarquinia (VT); Varese; Ucraina; Francia; Germania; Polonia. Mese di Maggio Inghilterra; Subiaco (RM); Libano; Pieve di Cento (BO); Pescara; Lecce; Fratta Maggiore (NA); Fratta Minore (NA); Civita Castellana (VT); Spagna; Germania; Corea; Cassino (FR); Rivoltella d’Adda; Reunion (Francia); Aversa; Latina; Rocca Scaligna (CH); Napoli; India; Barberino Val d’Elsa (FI); Firenze; Frosinone; Fiano Romano (RM); Salerno; S. Gregorio Maggiore. Il nostro confratello BERNARDO COMMODI ha scritto P 20 “Canto Francescano a Maria” er il sentimento filiale che ha ispirato queste pagine, l’autore potrebbe ripetere con il Petrarca della canzone Alla Vergine: «Amor mi spinge a dir di te parole». Per quanto concerne il contenuto, egli ha inteso dare voce ad alcuni grandi “cantori” di Maria del sempre affascinante mondo francescano. Molti cantori mariani, appartenenti a tale movimento, meriterebbero un posto d’onore in un’ipotetica, ampia e diramata galleria. Per comprensibili motivi, ne sono stati selezionati sette, come le note musicali: innanzitutto Francesco d’Assisi, che nutriva un amore ineffabile e illimitato per la Madre di Gesù, poi due figure femminili dall’intensa e tenera esperienza mariana (Chiara d’Assisi e Angela da Foligno), quindi tre mariologi raffinati e devoti di Maria (Antonio di Padova, Bonaventura da Bagnoregio e Giovanni Duns Scoto), infine Massimiliano Maria Kolbe, che ha dedicato tutta la sua vita all’Immacolata, fino al supremo sacrificio nel campo di concentramento di Auschwitz. Si tratta di sette celebri voci, il cui “canto” è di tale bellezza che potrebbe essere paragonato a quello dei beati in cielo, dei quali Dante, totalmente rapito, nel XXIII canto del Paradiso afferma: «Facean suonar lo nome di Maria /.../ “Regina coeli” cantando sì dolce, / che mai da me non si partì il diletto». La Vergine della Rivelazione La nostra Missione in Brasile L a nostra missione in Brasile compie 42 anni, da quando nel 1969, i nostri frati minori conventuali del Lazio approdarono nel Maranhão, lo Stato più povero del Brasile, per venire incontro alla richiesta del Vescovo Mons. Amleto De Angelis, fratello di un nostro religioso. Un periodo molto lungo, vissuto per i primi 15 anni solo nell’evangelizzazione e come aiuto alla Diocesi di Viana, in un raggio di 30 chilometri, comprendente tre cittadine: Bom Jardim, Chapeu dei Couro, Zè Doça, che si trovavano all’interno del Maranhão. Il problema iniziale era come arrivare ad incontrare i fedeli nelle cappelle di molti villaggi (oltre 100) a causa delle strade inesistenti e non tutte le piste erano percorribili con la macchina. Mancavano i ponti, che normalmente erano dei tronchi gettati sulle sponde del fiume. Altri villaggi erano raggiungibili o con la barca, o con il mulo. Fu una bella avventura nel cuore di una natura incontaminata. Dopo questa fase pionieristica, la nostra presenza si è organizzata in questi ultimi vent’anni, raggiungendo perfino le due capitali: São Luís nel Maranhão e Fortaleza nel Cearà, con costruzioni di seminari per la formazione; di nuove chiese parrocchiali e opere sociali. Non sono mancate in questo lungo periodo molteplici difficoltà São Luís - Maranhão Alcuni Padri con Sua Ecc.za Mons. Paulo Ponte São Luís - Maranhão Sitio Pindai - Casa di ritiro São Luís - Maranhão Parrocchia S. Antonio di Padova 21 La Vergine della Rivelazione Caxias - 1° Congresso Eucaristico Sua Ecc.za Mons. Luigi D’Andrea São Luís - Maranhão Cohama - Seminario incontrate (clima, cultura, fluidità di comportamenti, defezioni, malattie, morte). Dobbiamo ringraziare il Signore per il superamento di tante prove e per l’impegno dei nostri religiosi, e per le preghiere e generosità di tanti benefattori. I nostri frati italiani sono stati dei pionieri, hanno profuso tante energie, São Luís - Maranhão Opera Sociale “Frei Antonio Sinibaldi” 22 La Vergine della Rivelazione Fortaleza - Cearà Seminario São Luís - Maranhão Cohama - Chiesa di Gesù Bambino di Praga, sede del Seminario Fortaleza - Cearà Seminario I nostri chierici a Santo Andrè (SP) tanti sacrifici ed ora, grazie a Dio, già da qualche anno, si incominciano a raccogliere frutti. È positivo il cammino vocazionale che continua ad essere motivo di speranza per il lavoro appassionato dei nostri missionari e per la lungimiranza ed amore dei Padri Provinciali. Il domani “francescano conventuale” del Maranhão e Cearà è riposto al momento nei 14 sacerdoti, due fratelli religiosi diaconi permanenti, di due diaconi prossimi al sacerdozio, di 6 chierici, dei postulanti e aspiranti. Si tratta di una realtà consolante per una missione difficile. 23 Attività nella Grotta • CARITAS FRANCESCANA: ogni 15 giorni. • SCUOLA DI PREGHIERA: ogni sera dalle ore 21,00 (da lunedì a venerdì). • BIBLIOTECA che raccoglie molti volumi (biblici, teologici, filosofici e di vario genere religioso). • RIVISTA BIMESTRALE “La Vergine della Rivelazione - Chiesa del III Millennio” con tiratura di più di 5.000 copie. • ADORAZIONE EUCARISTICA: ogni giorno Confessione e Direzione spirituale giornaliera. • ATTIVITÀ CULTURALI Nella Grotta operano i seguenti gruppi: - La Milizia di Maria Immacolata - Gruppo Corale - Ministri dell’Eucaristia - Volontari per l’ordine pubblico e varie programmazioni. Chiesa S. Maria del Terzo Millennio alle Tre Fontane - Frati Minori Conventuali Via Laurentina, 450 - 00142 Roma - Tel. 06 5914630 / 06 54220113 - C.C.P. 59797001