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la vergine della rivelazione - Provincia Romana dei Frati Minori

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la vergine della rivelazione - Provincia Romana dei Frati Minori
TAXE PERQUE - TASSA RISCOSSA ROMA - ITALIA
Chiesa di «S. Maria del Terzo Millennio alle Tre Fontane»
LA VERGINE DELLA
RIVELAZIONE
BOLLETTINO BIMESTRALE DELLA GROTTA DELLE TRE FONTANE
Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)
art. 1, comma 2 - DCB Roma - Anno XXV - Luglio/Agosto 2011 Nuova Serie n. 4
La Vergine della Rivelazione
EDITORIALE
Lo Spirito di Assisi - 25° anno
Sommario
3
6
La Parola del Papa
Maria nella vita
pubblica di Gesù
P. Aldo Guidi
10
11
S
2
ono passati 25 anni da
quando il 27 ottobre 1986
il Papa Giovanni Paolo II,
oggi Beato, invitò 124 leader
cristiani delle religioni mondiali a pregare per la Pace,
gli uni accanto agli altri.
Assisi, dietro la figura serafica di Francesco è diventata
un cammino di pace in tutte
le terre, è divenuta uno dei
centri più frequentati e suggestivi di richiamo spirituale
per tutto il mondo intero.
La ragione di questo fascino singolare sta nel modello
di vita che Francesco ci offre.
E questo Spirito di Assisi è
tuttora immenso, perché costituisce uno stimolo a vivere
secondo la forma del Santo
Vangelo.
Venticinque anni fa è partito da Assisi il messaggio
della “perfetta letizia”, che è
un messaggio di amore e di
pace per tutti i credenti e non
credenti. Messaggio che ha la
sua forza nella premessa di
vivere prima che di predicare,
di incarnare concretamente
in se stessi l’ideale della vita
cristiana.
Questo messaggio di amore e di pace riparte oggi a
tutto il mondo sconvolto
dall’odio, dalle lotte, dalla
violenza, dalle guerre, per
ricordare che se vogliamo
veramente la pace dobbiamo
vivere secondo la “forma del
Santo Vangelo”.
Allora celebriamo non un
evento storico, ma rafforziamo e sviluppiamo quel
movimento di pace, che non
confonde in modo relativista,
ma pacifica i cuori e le culture in modo profondo.
Il Papa Benedetto XVI
ritornerà nella città di S.
Francesco in ottobre, perché
il mondo ha bisogno di una
pace fondata nello spirito,
capace di avvicinare tutti gli
uomini di buona volontà.
Litanie Lauretane:
un po’ di storia
UN SANTO AL MESE
San Lorenzo Martire
13
Testimonianza
14
La Voce della Grotta
21
La nostra Missione
in Brasile
LA VERGINE DELLA
RIVELAZIONE
DIRETTORE EDITORIALE:
P. Piergiorgio Vitelli
DIRETTORE RESPONSABILE:
P. Ernesto Piacentini
REDAZIONE:
P. Aldo Guidi
P. Enzo Tacca
Via Laurentina, 450
Roma - Tel. 06 5924671
Aut. Trib. di Roma n. 394/86.
del 27-3-1990
REALIZZAZIONE E STAMPA:
B.N. Marconi - Genova
Santuario Vergine della
Rivelazione alle Tre Fontane
Frati Minori Conventuali
Via Laurentina, 450
00142 Roma
Tel. 06 5924671
C.C. Postale 59797001
La Vergine della Rivelazione
La Parola del Papa
Beatificazione del Servo di Dio Giovanni Paolo II
Omelia del Santo Padre Benedetto XVI, Domenica 1° maggio 2011
C
Autorità, persone consacrate e fedeli
laici, e lo estendo a quanti sono uniti a
Sei anni or sono ci trovavamo in noi mediante la radio e la televisione.
questa Piazza per celebrare i funerali
Questa Domenica è la Seconda di
del Papa Giovanni Paolo II. Profondo
era il dolore per la perdita, ma più Pasqua, che il beato Giovanni Paolo II
grande ancora era il senso di una im- ha intitolato alla Divina Misericordia.
mensa grazia che avvolgeva Roma e il Perciò è stata scelta questa data per
mondo intero: la grazia che era come l’odierna Celebrazione, perché, per un
il frutto dell’intera vita del mio amato disegno provvidenziale, il mio PredePredecessore, e specialmente della sua cessore rese lo spirito a Dio proprio la
testimonianza nella sofferenza. Già in sera della vigilia di questa ricorrenza.
quel giorno noi sentivamo aleggiare il Oggi, inoltre, è il primo giorno del mese
profumo della sua santità, e il Popolo di maggio, il mese di Maria; ed è anche
di Dio ha manifestato in molti modi la la memoria di san Giuseppe lavoratore.
sua venerazione per Lui. Per questo ho Questi elementi concorrono ad arricchivoluto che, nel doveroso rispetto della re la nostra preghiera, aiutano noi che
normativa della Chiesa, la sua causa di siamo ancora pellegrini nel tempo e nelbeatificazione potesse procedere con lo spazio; mentre in Cielo, ben diversa è
discreta celerità. Ed ecco che il giorno la festa tra gli Angeli e i Santi! Eppure,
atteso è arrivato; è arrivato presto, per- uno solo è Dio, e uno è Cristo Signore,
ché così è piaciuto al Signore: Giovanni che come un ponte congiunge la terra
e il Cielo, e noi in questo momento ci
Paolo II è beato!
sentiamo più che mai vicini, quasi parDesidero rivolgere il mio cordiale tecipi della Liturgia celeste.
saluto a tutti voi che, per questa felice
“Beati quelli che non hanno visto e
circostanza, siete convenuti così numerosi a Roma da ogni parte del mondo, hanno creduto!” (Gv 20,29). Nel VanSignori Cardinali, Patriarchi delle gelo di oggi Gesù pronuncia questa beChiese Orientali Cattoliche, Confra- atitudine: la beatitudine della fede. Essa
telli nell’Episcopato e nel Sacerdozio, ci colpisce in modo particolare, perché
Delegazioni Ufficiali, Ambasciatori e siamo riuniti proprio per celebrare una
ari fratelli e sorelle!
3
La Vergine della Rivelazione
Beatificazione, e ancora di più perché
oggi è stato proclamato Beato un Papa,
un Successore di Pietro, chiamato a
confermare i fratelli nella fede. Giovanni Paolo II è beato per la sua fede, forte e
generosa, apostolica. E subito ricordiamo quell’altra beatitudine: “Beato sei
tu, Simone, figlio di Giona, perché né
carne né sangue te lo hanno rivelato, ma
il Padre mio che è nei cieli” (Mt 16,17).
Che cosa ha rivelato il Padre celeste a
Simone? Che Gesù è il Cristo, il Figlio
del Dio vivente. Per questa fede Simone
diventa “Pietro”, la roccia su cui Gesù
può edificare la sua Chiesa. La beatitudine eterna di Giovanni Paolo II, che
oggi la Chiesa ha la gioia di proclamare,
sta tutta dentro queste parole di Cristo:
4
“Beato sei tu, Simone” e “Beati quelli
che non hanno visto e hanno creduto!”.
La beatitudine della fede, che anche
Giovanni Paolo II ha ricevuto in dono
da Dio Padre, per l’edificazione della
Chiesa di Cristo.
Cari fratelli e sorelle, oggi risplende ai
nostri occhi, nella piena luce spirituale
del Cristo risorto, la figura amata e venerata di Giovanni Paolo II. Oggi il suo
nome si aggiunge alla schiera di Santi e
Beati che egli ha proclamato durante i
quasi 27 anni di pontificato, ricordando
con forza la vocazione universale alla
misura alta della vita cristiana, alla santità, come afferma la Costituzione conciliare Lumen gentium sulla Chiesa. Tutti
i membri del Popolo di Dio - Vescovi,
sacerdoti, diaconi, fedeli laici, religiosi,
religiose - siamo in cammino verso la
patria celeste, dove ci ha preceduto la
Vergine Maria, associata in modo singolare e perfetto al mistero di Cristo e della
Chiesa. Karol Wojtyła, prima come Vescovo Ausiliare e poi come Arcivescovo
di Cracovia, ha partecipato al Concilio
Vaticano II e sapeva bene che dedicare
a Maria l’ultimo capitolo del Documento sulla Chiesa significava porre la
Madre del Redentore quale immagine
e modello di santità per ogni
cristiano e per la Chiesa
intera. Questa visione teologica è quella
che il beato Giovanni
Paolo II ha scoperto
da giovane e ha poi
conservato e approfondito per tutta la
vita. Una visione che
si riassume nell’icona
biblica di Cristo sulla croce con accanto
La Vergine della Rivelazione
Maria, sua madre. Un’icona che si trova
nel Vangelo di Giovanni (19,25-27) ed
è riassunta nello stemma episcopale e
poi papale di Karol Wojtyła: una croce
d’oro, una “emme” in basso a destra, e
il motto “Totus tuus”, che corrisponde
alla celebre espressione di san Luigi
Maria Grignion de Montfort, nella quale
Karol Wojtyła ha trovato un principio
fondamentale per la sua vita: “Totus
tutus ego sum et omnia mea tua sunt.
Accipio Te in mea omnia. Praebe mihi
cor tuum, Maria - Sono tutto tuo e tutto
ciò che è mio è tuo. Ti prendo per ogni
mio bene. Dammi il tuo cuore, o Maria”
(Trattato della vera devozione alla Santa
Vergine, n. 266).
Karol Wojtyła salì al soglio di Pietro
portando con sé la sua profonda riflessione sul confronto tra il marxismo e il
cristianesimo, incentrato sull’uomo. Il
suo messaggio è stato questo: l’uomo
è la via della Chiesa, e Cristo è la via
dell’uomo. Con questo messaggio, che
è la grande eredità del Concilio Vaticano II e del suo “timoniere” il Servo di
Dio Papa Paolo VI, Giovanni Paolo II
ha guidato il Popolo di Dio a varcare la
soglia del Terzo Millennio, che proprio
grazie a Cristo egli ha potuto chiamare
“soglia della speranza”. Sì, attraverso
il lungo cammino di preparazione al
Grande Giubileo, egli ha dato al Cristianesimo un rinnovato orientamento
al futuro, il futuro di Dio, trascendente
rispetto alla storia, ma che pure incide
sulla storia. Quella carica di speranza
che era stata ceduta in qualche modo al
marxismo e all’ideologia del progresso,
egli l’ha legittimamente rivendicata
al Cristianesimo, restituendole la fisionomia autentica della speranza, da
vivere nella storia con uno spirito di
“avvento”, in un’esistenza personale e
comunitaria orientata a Cristo, pienezza dell’uomo e compimento delle sue
attese di giustizia e di pace.
Vorrei infine rendere grazie a Dio anche per la personale esperienza che mi
ha concesso, di collaborare a lungo con il
beato Papa Giovanni Paolo II. Già prima
avevo avuto modo di conoscerlo e di stimarlo, ma dal 1982, quando mi chiamò
a Roma come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, per 23
anni ho potuto stargli vicino e venerare
sempre più la sua persona. Il mio servizio è stato sostenuto dalla sua profondità
spirituale, dalla ricchezza delle sue intuizioni. L’esempio della sua preghiera
mi ha sempre colpito ed edificato: egli
si immergeva nell’incontro con Dio, pur
in mezzo alle molteplici incombenze del
suo ministero. E poi la sua testimonianza
nella sofferenza: il Signore lo ha spogliato pian piano di tutto, ma egli è rimasto
sempre una “roccia”, come Cristo lo ha
voluto. La sua profonda umiltà, radicata
nell’intima unione con Cristo, gli ha permesso di continuare a guidare la Chiesa
e a dare al mondo un messaggio ancora
più eloquente proprio nel tempo in cui
le forze fisiche gli venivano meno. Così
egli ha realizzato in modo straordinario
la vocazione di ogni sacerdote e vescovo: diventare un tutt’uno con quel Gesù,
che quotidianamente riceve e offre nella
Chiesa.
Beato te, amato Papa Giovanni Paolo
II, perché hai creduto! Continua - ti
preghiamo - a sostenere dal Cielo la
fede del Popolo di Dio. Tante volte ci
hai benedetto in questa Piazza dal Palazzo! Oggi, ti preghiamo: Santo Padre
ci benedica! Amen.
5
La Vergine della Rivelazione
Maria nella vita pubblica
di Gesù
(1a puntata)
Maria alle nozze
di Cana (Gv 2,1-12)
La prospettiva della
funzione salvifica del
ruolo materno di Maria,
proposta da Luca, è accentuata da Giovanni,
che colloca Maria nei due
momenti decisivi della
vita di Gesù: a Cana e sul
Calvario.
A Cana la presenza di
Maria è la prima ad essere
ricordata: la sua parte è di
primo piano.
Per capire bene il comportamento di Maria e il
valore della sua presenza
bisogna considerare tre
elementi:
1) la partecipazione alle
nozze,
2) il genere del miracolo
richiesto,
3) le sue grandi conseguenze.
6
1) Gesù manca da circa
due mesi da casa, perciò
l’incontro con sua madre alle nozze di Cana,
pur sembrando casuale,
pare proprio guidato dalla
Provvidenza.
Cana, a circa 10 Km
sulla strada che da Nazareth porta a Tiberiade e a
Cafarnao, doveva essere
un paesino ben più importante del “villaggio”
Nazareth, che riscuoteva
scarsa considerazione,
a giudicare dall’espressione di Natanaele “Da
Nazareth può mai venire
qualcosa di buono” (Gv
1,46).
L’invito fatto a Gesù
(da parenti o amici, non
è dato sapere) pare collegato conseguentemente a
quello fatto a Maria, che
nel contesto sembra avere
una relazione più stretta
con quel matrimonio,
dal momento che si può
permettere di dare dei
comandi a quegli inservienti.
Il criterio cortese
dell’invito esteso ai parenti e amici degli invitati
sembra anche confermato
dalla partecipazione dei
discepoli di Gesù per
riguardo a lei.
E se Gesù fosse andato
lì proprio per incontrare
sua madre?
O, se Gesù fosse stato
invitato proprio perché
già noto per il beneficio
della sua presenza?
La presenza di Maria,
precedente (lo fa rivelare
Giovanni nominandola
per prima) a quella di
Gesù, sembra proprio
preparare il terreno agli
eventi.
L’episodio delle nozze di Cana ha un chiaro
significato messianico.
L’inizio dei segni e dei
tempi messianici è la
manifestazione di Gesù
come sposo delle nozze.
Diversi termini del racconto (mia ora, l’ora, fino
ad ora, il vino buono)
lasciano intendere che
ci troviamo a una svolta
importante della storia
della salvezza.
La Vergine della Rivelazione
Il titolo “Donna”, dato
da Gesù a sua madre: non
era uso comune per un
figlio utilizzare questo
termine nei riguardi della
madre.
Lo stesso troveremo
ai piedi della croce (Gv
19,26) con un significato
speciale.
Certamente questo titolo
“Tutto il mistero delle supera le relazioni e i rapnozze di Cana consiste porti familiari di un figlio
nella presenza di questo con la propria madre.
sposo, che è ancora nascosto, o piuttosto, che
comincia a rivelarsi” (A.
Lefevre).
È il preludio della
“nuova alleanza” (economia cristiana superiore
all’antica), che mette in
crisi le istituzioni giudaiche simboleggiate
dall’acqua, indicando il
banchetto nuziale che
riunirà i dispersi figli di
Dio.
Maria concorre certamente a preparare il primo “segno” suscitatore
della fede negli Apostoli,
anche se la risposta di
Gesù esprime un certo
distacco (almeno apparentemente) tra Madre e
Figlio.
Egli rivendica la sua
trascendenza messianica
abolendo la dipendenza
dalla madre, chiamata ad
esercitare il suo influsso
non su Gesù (lo “indusse”
a rivelarsi, cfr Concilio
Vaticano II), ma al suo
servizio: la madre diventa
la donna, la discepola e
collaboratrice in ordine alla costituzione del
primo nucleo del nuovo
popolo di Dio che accetta
nella fede l’alleanza con
il Signore.
Il fatto che il titolo sia
impiegato nel momento
in cui Gesù si manifesta
come “Messia”, come
lo “Sposo” delle nozze
messianiche, suggerisce
che egli vuole coinvolgere la propria madre
nella missione che sta per
intraprendere.
“Maria deve passare dalla sua funzione di
Madre di Gesù a quella
7
La Vergine della Rivelazione
di Donna nella Chiesa!” solenne, sembra voler
aprire la funzione mater(Max Thurian).
na limitata di Maria verso
Non pare ci sia un ri- una missione universale e
ferimento a Eva, la prima messianica, liberandola
dal solo vincolo fisico
donna.
e umano. Forse Gesù
Gesù in questo episo- vuole anche alludere alla
dio sostituisce il termine “donna”, vera “madre dei
ebraico “imma”, che rac- viventi” (Gn 3,15), da cui
chiude un significato mol- è germogliato “il primoto intimo (“madre mia”), genito tra molti fratelli”
con “donna”; pronun- (Rom 8,2 e Gal 4,4), che
ciandolo in un momento verrà donata come Madre
8
della Chiesa attraverso
Giovanni ai piedi della
croce.
“Nella sua maternità
fisica, la Madre di Gesù
riassume e rapprenda il
popolo a cui il Cristo
appartiene” (A. Vanhoye).
In altri termini, Maria
qui è interpelleta come la
“Figlia di Sion” messia-
La Vergine della Rivelazione
nica, simbolo del popolo Giovanni rappresentano
eletto, “nuovo e fedele”. il nuovo popolo di Dio,
i discepoli di Gesù che
La risposta di Gesù lo “servono” fedelmenalla osservazione della te e che fanno tutto ciò
madre (v 4) sembrerebbe che egli dice loro (Gv
piuttosto una domanda, 15,14-15).
dal momento che Maria,
La frase potrebbe anper nulla smarrita e meravigliata da tali parole, che essere tradotta con
reagisce subito rivol- “Perché mi fai questo
gendosi non a Gesù ma discorso?”.
Più che un rifiuto semagli “inservienti” (greco:
“diàconi”, v 5), che per bra un’espressione di
imbarazzo.
Forse Maria non pensava che l’ora di Gesù fosse
già venuta (cfr. l’imbarazzo dopo il ritrovamento nel tempio).
Le risposte degli inservienti dimostrano che
Gesù non intendeva un
rifiuto.
Alcuni commentatori
avanzano l’ipotesi che
nel testo attuale sia stata
omessa una parte di un
dialogo più lungo tra
Gesù e sua Madre.
Pare di scorgere nella
risposta di Maria non
solo una attenzione verso
chi è nel disagio e nella
necessità, che diventa
preghiera di intercessione, ma anche l’impegno
fondamentale (anche da
parte della Chiesa e di
ogni cristiano) a indirizzare all’obbedienza
e all’accoglienza della
volontà del Cristo il vero
discepolo.
L’episodio mostra il
trionfo della carità e la
perfetta armonia degli
intenti e dei ruoli: quello
materno di Maria e quello
apostolico di Gesù.
Si incontrano tra il
chiasso delle nozze, momento di esuberanza, una
festa che poteva durare
anche una settimana che
culminava nel corteo e nel
banchetto, dove “si beveva
senza risparmio”, essendo
un’occasione non molto
Il testo è molto impor- frequente per la povera
tante, poiché è l’ultima gente che faceva vita stenparola di Maria, affidata tata tutto l’anno.
e conservata dai Vangeli.
Era una vera e propria
Maria implicitamente
conosce le intenzioni del “sbicchierata” (ebraico:
Figlio, ma soprattutto la mishtèh = nozze = beforza della preghiera: vuta), in cui si bevevano
“Se mi chiederete qual- vini buoni messi in serbo
che cosa nel mio nome, da tempo e custoditi per
io la farò” (Gv 14,14), l’occasione.
perciò è certa di essere
(fine 1a puntata,
P. Aldo Guidi)
esaudita.
9
La Vergine della Rivelazione
LITANIE LAURETANE:
un po’ di storia
P
10
ur conservando nella denominazione il riferimento diretto al Santuario
italiano di Loreto (v. foto), bisogna
riconoscere che le Litanie Lauretane
appartengono ormai al patrimonio della
pietà mariana della Chiesa universale.
Già attestate nella forma e
nella sostanza in un
manoscritto
del l a fi n e
del sec. XII,
queste invocazioni alla
Vergine Maria venivano
cantate dalla
prima metà
del sec. XVI
nel Santuario
di Loreto, da
dove si diffusero poi dappertutto,
favorite dalla fama del Santuario e da
espliciti interventi da parte dei Sommi
Pontefici. Approvate e indulgenziate
da Sisto V nel 1587 e successivamente riconfermate da Clemente VIII nel
1601, con il loro ingresso nel Rituale
Romanum si può dire che abbiano
perso l’originale impronta locale per
appartenere a tutta la Chiesa.
A motivo di questa connotazione,
eventuali aggiunte al formulario lauretano debbono essere autorizzate dalla Sede
Apostolica. Così avvenne nel secolo
scorso e nell’odierno per le invocazioni:
Regina sine
labe originali concepta
(a seguito
del dogma
dell’Immacolata
nel 1854),
Regina sacratissimi
rosarii e
Mater boni
consilii (introdotte da
Leone XIII
nel 1883 e
nel 1903),
Regina
pacis (voluta da Benedetto
XV nel 1916 per impetrare la fine della
guerra mondiale), Regina in caelum
assumpta (inserita da Pio XII nel 1951
dopo il dogma dell’Assunzione) e da
ultimo Mater Ecclesiae, ammessa da
Giovanni Paolo II nel 1980. Con l’attuale
aggiunta del titolo “Regina familiae” le
Litanie si compongono di 51 invocazioni rivolte a Maria, seguite dalla supplica
ora pro nobis.
La Vergine della Rivelazione
UN SANTO AL MESE
San Lorenzo Martire
L
orenzo nacque a
Osca (Huesca), città
della Spagna, nella prima metà del III secolo.
Venuto a Roma, centro
della cristianità, si distinse per la sua pietà,
carità verso i poveri e
l’integrità di costumi.
Grazie alle sue doti,
Papa Sisto II lo nominò
Diacono della Chiesa.
Doveva sovrintendere
all’amministrazione dei
beni, accettare le offerte
e custodirle, provvedere
ai bisognosi, agli orfani
e alle vedove. Per queste
mansioni Lorenzo fu uno
dei personaggi più noti
della prima cristianità di
Roma ed uno dei martiri
più venerati, tanto che la
sua memoria fu ricordata
da molte chiese e cappelle costruite in suo onore
nel corso dei secoli.
Lorenzo fu catturato
dai soldati dell’Imperatore Valeriano il 6 agosto
del 258 nelle catacombe
di San Callisto assieme
al Papa Sisto II ed altri
diaconi. Mentre il Ponte-
fice e gli altri diaconi subirono subito il martirio,
Lorenzo fu risparmiato
per farsi consegnare i te-
sori della chiesa. Narrasi
che all’Imperatore Valeriano, che gli imponeva
la consegna dei tesori
11
La Vergine della Rivelazione
della Chiesa, Lorenzo
abbia portato davanti dei
poveri ed ammalati ed
abbia detto “Ecco i tesori
della chiesa”.
12
In seguito Lorenzo
fu dato in custodia al
centurione Ippolito, che
lo rinchiuse in un sotterraneo del suo palazzo; in
questo luogo buio,umido
e angusto si trovava imprigionato anche un certo Lucillo, privo di vista.
Lorenzo confortò il compagno di prigionia, lo
incoraggio, lo catechizzò
alla dottrina di Cristo e,
servendosi di una polla
d’acqua che sgorgava dal
suolo, lo battezzò. Dopo
il Battesimo Lucillo riebbe la vista. Il centurione Ippolito visitava
spesso i suoi carcerati;
avendo constatato il fatto
prodigioso , colpito dalla
serenità e mansuetudine
dei prigionieri, e illuminato dalla grazia di
Dio, si fece Cristiano
ricevendo il battesimo
da Lorenzo. In seguito
Ippolito, riconosciuto
cristiano, fu legato alla
coda di cavalli e fatto
trascinare per sassi e rovi
fino alla morte. Lorenzo
fu bruciato vivo sulla
graticola, in luogo poco
lontano dalla prigione;
l suo corpo fu portato
al Campo Verano, nelle
catacombe di Santa Ciriaca.
Il Martirio di san
Lorenzo è datato dal
martirologio romano
il 10 agosto del 258
dopo Cristo. A ricordare questi avvenimenti
furono erette a Roma
tre chiese: San Lorenzo
in Fonte (luogo della
prigionia), San Lorenzo
in Panisperna (luogo del
martirio) e San Lorenzo
al Verano (luogo della
sua sepoltura). Storicamente però furono circa
30 (delle sette rimaste)
le chiese dedicate a San
Lorenzo, santo amatissimo e compatrono
di Roma. Nel 2008 la
Chiesa ha ricordato con
un solenne Giubileo i
1750 anni del suo martirio. L’itinerario proposto, oltre alla visita
devozionale alle chiese
a lui dedicate, ripropone
anche il “cammino” del
suo Martirio.
La Vergine della Rivelazione
Testimonianza
ono una devota della Vergine della Rivelazione, e seguo con piacere i
vari avvenimenti che accadono presso la Grotta della Vergine. Già dal
S
1949, due anni dopo l’Apparizione, con mio marito visitai la Grotta e pregai
davanti alla Statua della Vergine.
In questo ultimo tempo la Madonna ha fatto per la mia famiglia tante
grazie. Nel febbraio scorso mia nipote Giorgia è stata ricoverata all’ospedale “Gemelli” con febbre alta per insufficienza renale. Ho pregato tanto la
Vergine e dopo quattro mesi la situazione è migliorata.
Così anche per mia figlia Graziella, alla quale sono stati diagnosticati due
tumori al seno, ho pregato tanto. Ai noduli che apparivano ho messa la terra
benedetta e con meraviglia dopo un po’ di tempo si sono sciolti proprio il
13 maggio, festa della Madonna di Fatima...
Poi con Giorgia e Graziella ci siamo recati alla Grotta per ringraziare la
Vergine, supplicandola di aiutarci ancora. Ci siamo rivolti anche ai sacerdoti
che continuassero a pregare per le nostre intenzioni.
13
La Vergine della Rivelazione
La voce della Grotta
APRILE
12 aprile 2011: 64° anniversario delle apparizioni della
Vergine SS.ma alla Grotta delle Tre Fontane, Roma
14
Preparata accuratamente dal “comitato esecutivo” presieduto dal Rettore del Santuario, P. Pier Giorgio Vitelli, dei Frati Minori Conventuali, la
festa della Grotta delle Tre Fontane ha risposto alle attese dei numerosi
devoti e frequentatori.
Tutta la mattinata è stata dedicata da molti pellegrini alla partecipazione alle SS. Messe celebrate ogni ora, con una frequenza confortante,
mentre molti si accostavano al Sacramento della Penitenza grazie a
molti confessori disponibili.
Il tempo, che alla vigilia destava più di una preoccupazione, è stato
gradevole e rassicurante col passare delle ore.
Alle ore 16 la solenne Eucaristia, presieduta dal Vescovo francescano conventuale Don Luis D’Andrea, reduce dalla lunga esperienza
missionaria in Brasile ed emerito della prestigiosa diocesi di Caxias do
Maranhão, è stata concelebrata da 20 sacerdoti venuti da diverse parti
di Roma e del Lazio, caratterizzando il momento culminante della festa
annuale commemorativa delle prime apparizioni della SS. Vergine alla
famiglia Cornacchiola nell’Aprile del lontano 1947.
L’omelia, fornita dalla voce vibrante del Rettore del Santuario, Padre
Pier Giorgio Vitelli, ha toccato particolarmente il tema della Maternità
universale di Maria proclamata da Gesù stesso sulla croce (Gv 19,2627). Diverse migliaia di pellegrini e devoti, dopo la Messa, hanno voluto
rendere omaggio alla Vergine sostando in preghiera, anche se fugace,
nella Grotta dell’Apparizione, mentre alcuni erano intenti a scoprire qualche “segno” particolare nel sole, forniti di vetri affumicati o ad occhio
nudo. Una festa ben ordinata e ben diretta, grazie all’impegno dei vari
collaboratori, cominciando dal Sig. Enzo Arpaia, vero braccio destro dei
Frati gestori e officianti il Santuario, le forze dell’ordine, l’unità mobile
per l’assistenza sanitaria della Protezione Civile, i volontari e il gruppo
liturgico che ha accompagnato con decoro e passione tutte le liturgie.
Un grazie a tutti. La Beata Vergine continui a benedire, ad assistere e
a confortare tutti i devoti e coloro che curano con zelo ed equilibrio la
devozione mariana su questo suggestivo Santuario romano.
La Vergine della Rivelazione
15
La Vergine della Rivelazione
16
La Vergine della Rivelazione
17 aprile - Le Palme
È la Domenica delle Palme.
Col favore del bel tempo, alle
10, un folto gruppo di fedeli è
già raccolto presso il lato sud
del piazzale dove sono stati
preparati i ramoscelli d’olivo
da benedire. Padre Aldo
procede alla rituale solenne
liturgia della benedizione e dà
inizio alla processione verso
la Grotta della Madonna per
la celebrazione della Santa
Messa delle 10,30.
17
La Vergine della Rivelazione
Suggestiva la lettura della
“Passione del Signore” a tre
voci, seguita con evidente
partecipazione dai fedeli
che hanno risposto molto
numerosi all’avvio della Settimana Santa.
Una costatazione che apre
il cuore all’ottimismo (ovviamente con tutte le riserve
del caso...) per la fedeltà di
tanti “cristiani” al richiamo
dei principali riti della cristianità come segno di attenzione
alla stimolante memoria del
Mistero di Cristo Crocefisso e
Risorto, vita e destino di ogni
uomo.
21 aprile - Giovedì santo
Al mattino (7,30) i frati della
comunità celebrano le Lodi e
l’Ufficio delle letture insieme
ai fedeli presso la Chiesa conventuale dell’Immacolata.
In serata (18) la “S. Messa in Coena Domini”, presieduta
da S.E. Mons. Luigi D’Andrea e concelebrata dai Padri della Comunità.
Il Coro della Scuola di preghiera ha accompagnato con canti appropriati. Buona l’affluenza di fedeli.
22 aprile - Venerdì santo
Nel pomeriggio (15,30) un buon numero di fedeli ha partecipato
alla Via Crucis dalla Grotta alla Chiesa dell’Immacolata, dove poi si è
svolta la suggestiva liturgia della Passione del Signore.
18
23 aprile - Sabato santo
Per tutta la giornata “aliturgica” molti fedeli si sono accostati al Sacramento della Riconciliazione garantita da diversi confessori.
Nella tarda serata la solenne “Veglia Pasquale” presso la Chiesa
conventuale dell’Immacolata.
La Vergine della Rivelazione
24 aprile - Santa Pasqua
Il solenne giorno di Pasqua ha raccolto moltissimi fedeli presso la Grotta e presso la Chiesa dell’Immacolata per partecipare alle SS. Messe.
MAGGIO
Per tutto il mese di Maggio, dedicato alla Vergine SS.ma, sarà celebrata una S. Messa alle ore 7.
8 Maggio
Prima della Messa delle 12 alla Grotta, solenne “Supplica alla Madonna”
sotto il titolo del “Rosario di Pompei”.
Poi la celebrazione della S. Messa da
parte del confratello minore conventuale
P. Alberto Tomassi, che ricorda il suo 90°
compleanno, ben accolto dai numerosissimi fedeli che poi si sono complimentati
con lui per la lucida e attenta omelia.
9 Maggio
Durante la notte una sgradita visita.
Alcuni ladri sono entrati nella Grotta,
scassinando la porta centrale, la porta del
SS.mo Sacramento e quella della sacrestia, fortunatamente senza asportare nulla
di sacro e soprattutto senza profanare le
ostie consacrate.
23 Maggio
Anche se per poche ore, la Grotta della
Vergine della Rivelazione ha accolto la
“Croce della gratitudine”, benedetta dal Papa Giovanni Paolo
II il 10 marzo 2004, accompagnata dai P.P. Basiliani di rito orientale.
Il pellegrinaggio è iniziato in Lemberg (Ucraina).
Finora la Croce della gratitudine ha attraversato tutta l’Ucraina,
Polonia, Lituania, Estonia, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Svezia,
Germania, Francia, Olanda, Belgio, Repubblica Ceca, Slovacchia. Il
18 aprile è arrivata a Roma fino a toccare la nostra Grotta della Vergine
(vedi foto in ultima di copertina).
19
La Vergine della Rivelazione
PELLEGRINAGGI
Mese di Aprile
Roma (Contrada Giardinetti); Roma (Gruppo P. Pio - Parrocchia dei
Monti); Perugia; Vallepietra (RM); Suore spagnole (Serve di Maria);
Scandicci (FI); Castellammare di Stabia (NA); Dicomano (FI); Subiaco
(RM); Avezzano - Magliano dei Marsi; Capodimonte (NA); Riano Flaminio (RM); Anzio (RM); Terni; Spoleto (TR); Pesaro; Colleferro (RM);
Giappone; Gruppo Luigina Sinapi; Lariano (RM); Stati Uniti - Chicago;
Repubblica Ceca; Portogallo; Nicaragua; S. Antonio Abate (NA); Messina; Tarquinia (VT); Varese; Ucraina; Francia; Germania; Polonia.
Mese di Maggio
Inghilterra; Subiaco (RM); Libano; Pieve di Cento (BO); Pescara; Lecce;
Fratta Maggiore (NA); Fratta Minore (NA); Civita Castellana (VT); Spagna;
Germania; Corea; Cassino (FR); Rivoltella d’Adda; Reunion (Francia); Aversa; Latina; Rocca Scaligna (CH); Napoli; India; Barberino Val d’Elsa (FI);
Firenze; Frosinone; Fiano Romano (RM); Salerno; S. Gregorio Maggiore.
Il nostro confratello BERNARDO COMMODI ha scritto
P
20
“Canto Francescano a Maria”
er il sentimento filiale che ha ispirato queste pagine, l’autore potrebbe ripetere con il Petrarca della canzone Alla
Vergine: «Amor mi spinge a dir di te parole». Per quanto
concerne il contenuto, egli ha inteso dare voce ad alcuni grandi
“cantori” di Maria del sempre affascinante mondo francescano.
Molti cantori mariani, appartenenti a tale movimento, meriterebbero un posto d’onore in un’ipotetica, ampia e diramata
galleria. Per comprensibili motivi, ne sono stati selezionati
sette, come le note musicali: innanzitutto Francesco d’Assisi,
che nutriva un amore ineffabile e illimitato per la Madre di
Gesù, poi due figure femminili dall’intensa e tenera esperienza mariana (Chiara
d’Assisi e Angela da Foligno), quindi tre mariologi raffinati e devoti di Maria (Antonio di Padova, Bonaventura da Bagnoregio e Giovanni Duns Scoto),
infine Massimiliano Maria Kolbe, che ha dedicato tutta la sua vita all’Immacolata, fino al supremo sacrificio nel campo di concentramento di Auschwitz.
Si tratta di sette celebri voci, il cui “canto” è di tale bellezza che potrebbe
essere paragonato a quello dei beati in cielo, dei quali Dante, totalmente rapito,
nel XXIII canto del Paradiso afferma: «Facean suonar lo nome di Maria /.../
“Regina coeli” cantando sì dolce, / che mai da me non si partì il diletto».
La Vergine della Rivelazione
La nostra Missione in Brasile
L
a nostra missione in Brasile compie 42 anni, da quando nel 1969,
i nostri frati minori conventuali del
Lazio approdarono nel Maranhão, lo
Stato più povero del Brasile, per venire incontro alla richiesta del Vescovo
Mons. Amleto De Angelis, fratello di
un nostro religioso. Un periodo molto
lungo, vissuto per i primi 15 anni solo
nell’evangelizzazione e come aiuto
alla Diocesi di Viana, in un raggio di
30 chilometri, comprendente tre cittadine: Bom Jardim, Chapeu dei Couro,
Zè Doça, che si trovavano all’interno
del Maranhão.
Il problema iniziale era come
arrivare ad incontrare i fedeli nelle
cappelle di molti villaggi (oltre 100)
a causa delle strade inesistenti e non
tutte le piste erano percorribili con
la macchina. Mancavano i ponti, che
normalmente erano dei tronchi gettati
sulle sponde del fiume. Altri villaggi
erano raggiungibili o con la barca, o
con il mulo.
Fu una bella avventura nel cuore
di una natura incontaminata. Dopo
questa fase pionieristica, la nostra presenza si è organizzata in questi ultimi
vent’anni, raggiungendo perfino le
due capitali: São Luís nel Maranhão
e Fortaleza nel Cearà, con costruzioni di seminari per la formazione;
di nuove chiese parrocchiali e opere
sociali. Non sono mancate in questo
lungo periodo molteplici difficoltà
São Luís - Maranhão
Alcuni Padri con
Sua Ecc.za Mons. Paulo Ponte
São Luís - Maranhão
Sitio Pindai - Casa di ritiro
São Luís - Maranhão
Parrocchia S. Antonio di Padova
21
La Vergine della Rivelazione
Caxias - 1° Congresso Eucaristico
Sua Ecc.za Mons. Luigi D’Andrea
São Luís - Maranhão
Cohama - Seminario
incontrate (clima, cultura, fluidità
di comportamenti, defezioni, malattie, morte). Dobbiamo ringraziare il
Signore per il superamento di tante
prove e per l’impegno dei nostri religiosi, e per le preghiere e generosità
di tanti benefattori.
I nostri frati italiani sono stati dei
pionieri, hanno profuso tante energie,
São Luís - Maranhão
Opera Sociale
“Frei Antonio Sinibaldi”
22
La Vergine della Rivelazione
Fortaleza - Cearà
Seminario
São Luís - Maranhão
Cohama - Chiesa di Gesù Bambino di Praga,
sede del Seminario
Fortaleza - Cearà
Seminario
I nostri chierici a Santo Andrè (SP)
tanti sacrifici ed ora, grazie a Dio, già
da qualche anno, si incominciano a
raccogliere frutti.
È positivo il cammino vocazionale
che continua ad essere motivo di speranza per il lavoro appassionato dei
nostri missionari e per la lungimiranza
ed amore dei Padri Provinciali.
Il domani “francescano conventuale” del Maranhão e Cearà è riposto al
momento nei 14 sacerdoti, due fratelli
religiosi diaconi permanenti, di due
diaconi prossimi al sacerdozio, di 6
chierici, dei postulanti e aspiranti. Si
tratta di una realtà consolante per una
missione difficile.
23
Attività nella Grotta
• CARITAS FRANCESCANA: ogni 15 giorni.
• SCUOLA DI PREGHIERA: ogni sera dalle ore 21,00 (da lunedì a venerdì).
• BIBLIOTECA che raccoglie molti volumi (biblici, teologici, filosofici e di
vario genere religioso).
• RIVISTA BIMESTRALE “La Vergine della Rivelazione - Chiesa del III
Millennio” con tiratura di più di 5.000 copie.
• ADORAZIONE EUCARISTICA: ogni giorno
Confessione e Direzione spirituale giornaliera.
• ATTIVITÀ CULTURALI
Nella Grotta operano i seguenti gruppi:
- La Milizia di Maria Immacolata
- Gruppo Corale
- Ministri dell’Eucaristia
- Volontari per l’ordine pubblico e varie programmazioni.
Chiesa S. Maria del Terzo Millennio alle Tre Fontane - Frati Minori Conventuali
Via Laurentina, 450 - 00142 Roma - Tel. 06 5914630 / 06 54220113 - C.C.P. 59797001
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