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i segreti del bosco vecchio - Istituto Comprensivo di Aviano

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i segreti del bosco vecchio - Istituto Comprensivo di Aviano
Progetto ambiente
I SEGRETI DEL BOSCO VECCHIO
Plesso di Giais
Classi 1^-2^-3^-4^-5^
Istituto Comprensivo Aviano
Anno scolastico 2010-2011
Relazione : 1^ uscita nel bosco 15-11-2010
(cl.1^-2^)
Lunedì 15 novembre, noi alunni di classe prima e seconda siamo
andati in un bosco di Giais con le guardie forestali ad osservare
gli alberi, le piante e i loro colori autunnali. Siamo arrivati in un
prato circondato da tanti alberi che delimitavano dei confini.
Il prato era di un color verde scuro con tanti mucchietti di
terra, dove le talpe avevano scavato le loro tane. Le guardie ci
hanno diviso in due squadre per fare il gioco della “ pulceuccello- ragno”. Ogni squadra rappresentava con dei gesti un
animale che, al via, doveva rincorrere le prede avversarie: la
pulce rincorreva l’uccello; il ragno rincorreva la pulce e l’uccello
rincorreva il ragno.Con questo gioco, le guardie forestali ci hanno
insegnato che il predatore non è sempre l’animale più forte o più
grande, ma può essere quello più piccolo come la pulce. Infatti un
gruppo di pulci può uccidere un uccello. Dopo aver fatto il gioco,
ci siamo addentrati nel bosco. Sotto i nostri piedi si sentivano
scricchiolare delle foglie di castagni e noccioli; sembrava di
camminare su un tappeto variopinto.
Le foglie dei castagni erano marroni a forma allungata con il
margine seghettato, invece quelle del nocciolo erano verdi- gialle
a forma ovale con il picciolo allungato.
Alzando gli occhi si potevano osservare i rami degli alberi spogli,
senza foglie…e ci siamo chiesti… perché le foglie in autunno
cadono?
Le foglie, normalmente, sono verdi perché contengono la
clorofilla, una sostanza che ha il compito di catturare l’energia
solare e che fa diventare le foglie verdi. In autunno il tempo
cambia, le ore di luce diminuiscono e fa più freddo, così l’albero,
per risparmiare energia, smette di produrre la clorofilla. Man
mano che la clorofilla scompare, si incominciano a vedere altri
pigmenti già presenti nella foglia che riflettono varie tonalità
del rosso, del rosa e arancione. Quando la foglia muore, cade a
terra. Continuando a camminare, si sentiva l’odore del muschio e,
per terra, c’erano delle felci e molti pungitopo con le bacche
rosse ( piante del sottobosco). Abbiamo trovato anche dei
funghetti di color bianco che si chiamavano Nebularis. Dopo aver
esplorato il bosco, siamo rientrati a scuola.
La guardia forestale di Aviano, spiega il gioco della pulce - uccello –
ragno.
Gli alunni rincorrono i compagni che rappresentano un animale.
Il bosco in autunno
Disegni realizzati dagli alunni di classe 2-Giais
Lezione di scienze – classe 2^
Disegni realizzati dalla cl.1^ - Giais
Il bosco in autunno
Relazione classe 3^- Giais
Il giorno 15 novembre siamo usciti dalla scuola e abbiamo
percorso il marciapiede finchè siamo arrivati vicino al cimitero,
abbiamo proseguito e siamo giunti in un piccolo prato stabile
circondato da un boschetto che faceva da confine.
Il prato era pieno di erba cipollina ed erba “normale”, invece il
boschetto era pieno di castagni, di noccioli e , ai loro piedi tanti
pungitopi.
Ad un certo punti io e Maria abbia detto alla maestra:
- Maestra andiamo a cercare i funghi!
- Si, adesso ci mettiamo d’accordo- ha risposto lei.
Ci siamo radunati e ci siamo inoltrati nel boschetto misterioso, ci
siamo incamminati osservando il suolo e ad un certo punto
abbiamo visto due funghi grigi che in latino si chiamano
“nebularis”.
Alla fine della nostra ricerca, molto soddisfatti abbiamo
salutato il bosco e siamo tornati a scuola.
..........dopo un po’ abbiamo proseguito fino ad una strada sterrata
che ci ha portato ad un prato enorme: il confine era il boschetto
tutto intorno.
Con una guardia forestale , che si chiama Roberto, abbiamo
giocato a “Uccello, ragno, pulce”, che praticamente ci faceva
capire le catene alimentari, poi abbiamo fatto merenda.
Appena finito di mangiare, siamo entrati in un boschetto che non
era fitto, ma il terreno era coperto di foglie di castagno e di
resti di castagne rosicchiate, probabilmente dagli scoiattoli.
Alessandro con un bastone biforcuto ha raccolto un’amanita
falloide mortale. Con la maestra l’ abbiamo osservata senza
toccarla: era azzurrina-blu. Eravamo spaventati per Maria che
ne aveva presa una in mano e, quando le abbiamo urlato di
buttarla a terra, lei l’ha subito mollata così l’amanita è caduta
sull’erba e l’abbiamo lasciata là.
Amanita falloide
Abbiamo trovato altri funghi grigiastri che in dialetto si
chiamano “ nuvolosi”e in mezzo ai castagni abbiamo raccolto un
po’ di terriccio ricco di humus che ci serviva per le piante che
abbiamo a scuola.
Terriccio ricco di humus
......ai lati del sentiero abbiamo visto tante tane di animali anche
sotto le radici degli alberi.
.....Nel piccolo boschetto abbiamo visto tanti funghi (anche
un’amanita falloide) , alcune felci, i pungitopi e l’humus che è un
terriccio molto buono per le piante.
Tana nel bosco
Relazione: 2^ uscita nell bosco di Giais- cl.1^2^( 31-03-2011)
Siamo partiti alle ore 9.00 tutti in fila guidati dalle Guardie
Forestali di Aviano e dal maestro Renzo. Dovevamo stare in fila,
in silenzio, per ascoltare ciò che ci dicevano gli esperi. Arrivati
di fronte a una bella collina, ci siamo seduti a disegnare degli
anemoni bianchi e degli alberi con dei rami molto lunghi .
Poi abbiamo ripreso il cammino e siamo andati in un bosco con
molti alberi e pungitopo. Il maestro Renzo ha delimitato un
pezzo di bosco con una striscia bianca e rossa per poterlo
osservare meglio, e le Guardie Forestali ci hanno spiegato come
funzionava la bussola, indicando il nord (verso la montagna) e il
sud (nella parte opposta). In questi boschi, molto soleggiati
perché rivolti verso sud, una volta coltivavano viti e ulivi. Oggi,
invece, ci sono solo alberi, cespugli e spini che non sempre ci
permettono di camminare con facilità.
Dopo aver fatto una piccola pausa, noi di classe prima e seconda
ci siamo spostati in un altro boschetto più piccolo. Il signor
Roberto, Guardia forestale, ci ha diviso in coppie e un compagno
doveva guidare l’altro bendato e fargli toccare la corteccia di un
albero. Poi il compagno doveva togliere la benda e riconoscere
l’albero toccato. Abbiamo osservato tanti tipi di cortecce con
solchi più o meno profondi che appartenevano a diversi alberi.
Subito dopo, ci hanno dato degli specchi e noi li dovevamo
appoggiare sopra il nostro naso, dove veniva riflessa la parte del
bosco sopra di noi. Così camminando in fila si potevano osservare
i rami più alti e anche il cielo.
Il terzo gioco consisteva nell'allacciare dei nastri colorati
attorno il tronco degli alberi: quelli uguali dovevano avere lo
stesso nastro. Alla fine, dopo tutti questi giochi, abbiamo
identificato vari tipi di albero: acacia, carpino bianco e nero, un
ciliegio, alcune querce e castagni. Erano alberi molto alti con le
foglie appena spuntate perché era da poco iniziata la primavera;
alcuni avevano anche i fiorellini bianchi e rosa.
Ai piedi degli alberi, c’erano delle primule e delle violette che
rendevano colorato e allegro il bosco; ci facevano capire che
l’inverno era finito.
Terminate le attività, ci siamo incamminati verso la scuola di
Giais.
Gioco in coppia: un compagno bendato doveva toccare una corteccia e poi
riconosce ad occhi aperti l’albero toccato.
Gioco degli specchi
Dopo aver toccato la corteccia , allacciare dei nastri colorati attorno il
tronco degli alberi: quelli uguali dovevano avere lo stesso nastro.
Disegni realizzati dalla classe 1^ di Giais
Il bosco antico
Relazione : 3^ uscita nel bosco – cl.1^- 2^ (20-04-2011)
Dopo venti giorni, noi alunni di classe seconda e prima siamo
ritornati sullo stesso boschetto e abbiamo visto che gli alberi
avevano molte più foglie. Mentre si camminava, lungo il sentiero,
si sentivano i grilli cantare e ci siamo chiesti: “ Perché l’altra
volta non si sentivano?” La Guardia forestale ci ha spiegato che,
qualche settimana fa, era ancora presto perché i grilli potessero
cantare in quanto non avevano ancora le ali da sfregare tra loro
ed emettere quel suono che noi chiamiamo canto.
La vegetazione era cambiata: gli aceri campestri avevano molte
foglie palmate con cinque punte e, osservando il suolo, si
vedevano delle erbe con un fusto erbaceo più sottile di quello
degli alberelli altrettanto piccoli, ma con un tronco più legnoso.
Dopo queste osservazioni, abbiamo fatto vari giochi:
1°- Gioco della vista
Tutti in fila indiana dovevamo seguire un percorso segnato da
uno spago e contare il numero di mollette che vedevamo appese
sui rami o appoggiate a terra.
2°- Gioco dell’udito
Divisi in gruppetti, al via, dovevamo registrare con dei simboli
tutti i suoni e rumori che si sentivano e indicare la loro
provenienza.
3°- Gioco dell’esplorare e ricercare tracce.
In gruppi di tre bambini, dovevamo ricercare tracce che
indicassero la presenza di animali. Dopo averle raccolte, le
abbiamo messe in un lenzuolo bianco: noci bucate, chiocciole,
barattoli con vermi, formiche, moscerini, millepiedi e un
bellissimo palco di capriolo maschio.
Terminato il terzo gioco, siamo scesi in una valle molto ombrosa
e la Guardia forestale ci ha detto che finora avevamo visto la
fauna che viveva sopra gli alberi o sul terreno. Ora potevamo
osservare anche la fauna che vive sotto le foglie. La guardia con
una paletta ha scavato il terreno e ha trovato tre lombrichi e un
porcellino di terra. Questa fauna è importante per il bosco
perché le foglie vengono decomposte grazie a questi
microrganismi.
Tracce di animali
Cerchiamo la fauna che vive sotto le foglie
Classi 1^-2^
Relazione: 4^ uscita nel bosco ( 5-05-2011)- cl.1^-2^
Giovedì 5 maggio siamo ritornati con il signor Roberto, Guardia
Forestale, nel bosco e in un bellissimo prato ci ha proposto il
gioco del bruco cieco: scalzi e bendati dovevamo formare due
file e camminare sull’erba. Per noi era molto strano ma , nello
stesso tempo, divertente.
L’erba, quella in ombra, era fredda e umida, quella esposta al
sole, era calda e asciutta. Queste sensazioni per noi erano nuove
perché di solito usiamo, soprattutto, la vista per esplorare e gli
altri organi sensoriali (udito, tatto, olfatto) li utilizziamo poco.
Dopo questo gioco, abbiamo percorso un sentiero di ciottoli
molto lungo che attraversava il bosco e, una volta, veniva
utilizzato come strada da percorrere con i carri.
Mentre si camminava, si sentivano cinguettare gli uccelli e un
nostro compagno ha trovato anche il guscio di un uovo, senz’altro
caduto da un nido. Il sentiero era ombroso e chiudendo gli occhi
potevamo ascoltare non solo i rumori e i cinguettii ma anche il
silenzio, un qualcosa di molto prezioso che noi bambini lo
dobbiamo ancora conoscere.
Visita al Parco Faunistico di Pianpinedo – Cimolais (cl.2^)
Parco faunistico di Pianpinedo
Visita al Parco faunistico di Pianpinedo di Cimolais... con un
po’ di fantasia!
SE FOSSI… UN CERVO
Quel giorno cominciava la caccia e io dovevo stare molto attento agli spari. Ero così
agitato che mi era passata la fame.
Cercai un posto dove mimetizzarmi, girai a lungo finché vidi un nascondiglio di
cacciatori: per fortuna stavano dormendo e, facendo più silenzio possibile, cercai di
entrare in quel posto per prendere il fucile. Con i palchi così grandi, non ci riuscivo
allora provai con la zampa e finalmente lo presi, lo appoggiai sui palchi e lo portai fuori.
Lo misi su un sasso, mi buttai sopra con tutto il peso del mio corpo e storsi la canna del
fucile.
Subito dopo sentii l’urlo del cacciatore:
- Il mio fucile!!!! E in quel momento tutti gli alberi si piegarono, perfino l’abete rosso. E io ero salvo.
SE FOSSI UN… CAMOSCIO
… Salterei sulle pendici rocciose; sarei veloce come la luce,vivrei nelle praterie
montane e non andrei a scuola.
Farei dei sentieri impossibili per l’uomo e per molti altri animali; sfreccerei lungo le
creste verticali, berrei l’acqua fresca dei ruscelli dove nuotano fario e scazzoni.
Salterei tra dirupi e le creste montane; correrei tra valli e monti, agile come nessuno.
Potrei scorazzare tra sentieri montani, contento di quella mitica, strabiliante
avventura “ rocciosa”... come dicono i camosci!
SE FOSSI UNO….STAMBECCO
Ero uno stambecco maschio, di colore marroncino con sfumature più scure, stavo
brucando dell’erbetta fresca.
Il paesaggio era vasto, i colori intensi e io mi sentivo a mio agio. Alla sera il sole
tramontava lentamente e con quelle sfumature era magnifico e stupendo.
Un giorno, quando il sole splendeva, mi alzai di soprassalto perché alcuni bambini
parlavano con un tono di voce molto alto mentre salivano lungo il sentiero. Salii ancora
più in su e mi nascosi dietro un grande pino mugo.
Dopo un po’ uscii dal mio nascondiglio e vidi che i bambini se n’erano finalmente andati
nel paese della valle.
Stavo brucando l’erbetta fresca, quando sentii uno scricchiolio di foglie: era un
cacciatore munito di fucile! Feci un balzo e corsi via a zampe levate e lui sparò un colpo:
per fortuna mi sfiorò appena il corno destro, inciampò in una radice sporgente di pino
nero e finì lungo e disteso sul terreno. Ero salvo per un “piffo”!
Mi nascosi sotto i rami fitti di un pino mugo e lì trovai una stambecca che stava
partorendo, mi unii a lei e vissi felice e contento.
SE FOSSI UNA…. CAMOSCIA
Era una magnifica giornata. Brucavo felice tra le vette erbose di una montagna; tra le
rocce crescevano daphne e aquilegie,sulle prode c’erano pini mughi e pini silvestri e, ai
lati, un sentiero sassoso.
Ad un tratto una decina di bambini si avvicinò a me, ma io ero sparita in un lampo e mi
ero nascosta dietro ad un cespuglio, quando uno di loro mi trovò: ero proprio nei guai!
Anche gli altri erano accorsi, ma io con un balzo ero sulla roccia, finalmente al sicuro.
Avevo appena ripreso a brucare, quando uno dei bimbi si arrampicò agilmente sulla
roccia dov’ero rifugiata.
Proprio in quel momento mi venne un’idea: diedi una bella cornata al bambino che fece un
volo da qua a Milano (si fa per dire!)
Spaventatissimi gli altri scapparono via a gambe levate giù per il sentiero: per questa
volta ero salva!
SE FOSSI UNO... STAMBECCO
... Di qua e di là da una roccia all’altra e, se qualche ragazzetto maleducato mi urlasse
addosso, io lo incornerei!
Brucherei tanta erba e se fossi inseguito da qualche animale più aggressivo di me, sarei
tanto veloce da farlo stancare e avrei corna così grandi e forti da rompere addirittura
un tronco di pino mugo oppure di pino nero...
Se un bracconiere cercasse di catturarmi, lo prenderei a cornate facendolo volare e
tornerei tranquillamente al mio branco.
SE FOSSI UNA... STAMBECCA
Era una calda giornata di primavera. Si sentiva un venticello leggero e l’erba era di un
colore verde tenero; il sole giallo pallido illuminava le gemme che cominciavano ad aprirsi:
era bellissimo! Qui vivevo io. Io che ero una stambecca e stavo brucando dell’erbetta
tenera.
Ad in tratto sentii il vociare di un gruppo di bambini che erano venuti a visitare il parco:
scappai a zampe levate e mi rifugiai nella mia tana. Dopo un po’ uscii dal mio rifugio,
guardai in alto e in basso, vidi che non c’era nessuno nei paraggi e andai in un prato pieno
di fiori. Erano bellissimi perché ognuno aveva forma e colori diversi dagli altri...
SE FOSSI UNA... CERVA
Era una tiepida giornata di primavera e stavo pascolando nei prati, quando sentii un
gruppo di bambini che si stava avvicinando. Cominciai a correre velocemente per
allontanarmi, ma vidi che i bambini erano buoni, così mi avvicinai ad uno del gruppo e lui
era felice.
Raccolse dei fiori e io li mangiai. Io sono la cerva Mimì.
SE FOSSI... UN CERVO
Era una bella giornata primaverile. Io e i miei amici stavamo brucando, quando
arrivarono i bambini. Alcuni cervi scapparono, mentre io e qualcun altro stemmo immobili
a guardare che cosa facevano....stavano zitti e seguivano la guida. Ci guardavano da
lontano e quando la guida aprì il cancello del recinto, si fecero avanti.
Un bambino ci voleva accarezzare, ma la guida gli disse di non farlo perché altrimenti
gli altri cervi non ci avrebbero riconosciuti e non ci avrebbero più voluti nel loro
branco...
SE FOSSI... UNO STAMBECCO
Un giorno di primavera mi trovai in una scuola di natura. Una guida mi vide e mi portò a
fare una passeggiata in montagna per conoscere altri animali selvatici come me.
Il giorno dopo le lepri, i camosci e gli stambecchi mi videro e vollero sapere che animale
fossi: mi osservarono e gli stambecchi capirono che ero uno di loro così mi accettarono nel
loro gruppo...
SE FOSSI... UN CERVO
Ero con i miei compagni nel bosco. quando sentimmo dei colpi di fucile. Gli altri
scapparono, solo io rimasi lì ma... poco dopo scappai anch’io!
Vidi dei bambini scatenati: ero circondato, ma con un gran balzo riuscii a fuggire. Cercai
dappertutto i miei amici, non li trovai e andai a vedere allo zoo. Erano tutti lì e fui
catturato anch’io... Per fortuna il giorno dopo un buon bambino ci liberò e tornammo di
nuovo nei nostri boschi.
Pianpinedo
Sono un albero…
classe 5^
Studiamo la mappa del percorso, per imparare ad orientarci.
Il maestro ci fornisce notizie interessanti sul bosco denominato”Rocco de
Nando”
“Copia dal vero: un albero del bosco”
“Dopo aver delimitato un tratto di bosco, proviamo a trovare i punti
cardinali”
“Usiamo l’ipsometro per scoprire l’altitudine”
“Con il gioco del suolo” scopriamo gli strati fogliari, fino ad arrivare
all’humus”
Disegni realizzati da Thomas ( cl. 4^)
I colori delle stagioni
Autunno
Inverno
Primavera
Estate
Lezioni di educazione ambientale con il maestro Renzo
Boschian ( cl. 3^-4^-5^)
Rappresentiamo le esperienze (Classe 5^)
I bambini che soffiano nel pezzo di tronco.
Lezione frontale con il relatore Renzo Boschian Bailo
Progetto ambiente
Hanno collaborato alla realizzazione del progetto
“ I segreti del bosco vecchio”
le Guardie Forestali di Aviano: Corrado Turchet ,
Roberto Bullo e i loro collaboratori.
L’educatore ambientale: Andrea Fazi.
Gli insegnanti del plesso di Giais:
Renzo Bailo Boschian
Giannina Saponello
Angela Luce
Antonella Rimpatriato
Cinzia Sacco
Germana Rosa Gastaldo
Stefano Basso Luca
Luisa Iacona
Ornella Beltrame
Francesca Begotti
Alice Paro
e
gli alunni delle classi 1^- 2^-3^-4^-5^
Un ringraziamento particolare alla Comunità Montana F. Occ. per
il supporto informatico in relazione al Progetto ScuoleBiodiversità.
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