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Sci di Primavera SKADI, figlie della Dea del Telemark Andy Parisod

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Sci di Primavera SKADI, figlie della Dea del Telemark Andy Parisod
Sci di Primavera
SKADI, figlie della Dea del Telemark
Andy Parisod
Luigi Martinelli ITW
Ho scoperto il Telemark
Cervinia
N° 4 - Luglio 2013
www.telemarkmag.it - [email protected]
Rider: Lize
zet
ze
et Chris
Chr tianse
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n - Photo:
o:: Jonatha
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o : Moen
M na
Neve abbondante tutto l’anno, la possibilità di praticare ad alto livello
tutti gli sport invernali, storia cultura e tradizioni millenarie tenute vive da
un senso profondo di appartenenza.
La Val Senales si presenta come una meta ideale per gli amanti della
montagna più vera. Lontana da chiassose mondanità regala scenari
maestosi con vette di oltre 3.200 metri e si compiace dei graziosi paesini
incantati che si susseguono lungo tutta la valle.
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essere
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CostruitoÈ nel
1896, ilper
Rifugio
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n° 4 - Luglio 2013
Sommario
Editoriale
Sci di Primavera
Con questo numero T.S.E. chiude la stagione sciistica 2012-2013;
pagina 4
Le condizioni climatiche hanno consentito di sciare fino all’inizio
dell’estate e, sulla base di dati scientifici qualcuno, per i prossimi
SKADI, figlie
della Dea
del Telemark
quarant’anni, prevede una mini era glaciale. In questi anni, grazie
Il lato femminile dello sport
nostra splendida tecnica sciistica riceva, da parte degli utenti del
pagina 11
settore degli sport invernali, la considerazione dovutagli. Ripartia-
Andy Parisod ITW
Il Telemark New School
pagina 14
alla collaborazuione di molti appassionati, abbiamo lavorato con
tanto, tantissimo impegno, per costruire i presupposti affinchè la
mo in autunno con nuove idee e nuovi progetti. I segnali che abbiamo mettono in evidenza che l’entusiasmo di chi ci ha sostenuto
durante questi tre anni sta esaurendosi, un pò a causa della crisi
generale e un pò per la mancanza di un riscontro chiaro e netto da
Luigi Martinelli ITW
parte di chi investe nella produzione dei prodotti e nella vendita.
“L’origine della Skieda”
La cosa più importante e che ci deve fare riflettere è che, con l’ulti-
pagina 17
mo Alp , anche il gruppo Vivalda, dopo MONTEBIANCO, lascierà il
Ho scoperto
il Telemark
Monika Raffeiner ITW, Istruttore
campo dell’informazione sulla neve e la montagna dando l’ennesimo segnale che qualcosa sta cambiando.
Quante sono le riviste che ci terranno informati su ciò che accade
nazionale di sci alpino.
nel mondo dello Sci???? Noi pensiamo siano state da sempre trop-
pagina 22
po poche e da domani solo Ski Alper . Confidiamo in una ripresa del
Cervinia
Le Bivoauc au Cervin
pagina 25
mercato magari gia con la Fiera di Friedrichshafen, questo darebbe
ossigeno a tutti quanti si prodigano per condividere il piacere di
vivere la montagna e gli sport invernali coinvolgendo e informando
con entusiasmo e ottimismo. Buona estate a tutti.
telemark mag
4
SCI DI PRIMAVERA
“L’inverno alpino - scri-
migliore essa diventerà
Un’altro grande sciato-
ve lo svizzero Marcel
e per quanto lungamen-
re dell’epoca d’oro del-
Kurz nel suo celebre vo-
te duri il bel tempo, lo
lo sci, l’inglese Arnold
lume “Alpinismo inver-
sciatore potrà contare
Lunn, l’ inventore dello
nale” (1) del 1925 - non è
su di una neve perfetta”.
slalom, chiama la neve
quello del calendario, è
Sante parole potremmo
primaverile, ossia quel-
assai più lungo”. Secon-
dire,
paradossal-
la morbida in superficie
do Kurz l’inverno alpi-
mente gli sciatori odier-
ma che non lascia spro-
no si può dividere in tre
ni, influenzati dai me-
fondare gli sci, nien-
23 Maggio
Frassilongo
fasi e la sua terza fase
dia, preferiscono sciare
te meno che telemark
coincide con la primave-
in autunno e inizio in-
crost (2), essendo a suo
ra, che segna l’apoteosi
verno, quando manca il
avviso quella su cui si
di d Giorgio Daidola
della stagione dello sci.
fondo, quando la neve é
può meglio esprimere
In particolare maggio è
spesso insufficiente ed
l’eleganza del telemark.
senza dubbio il mese più
essendo polverosa na-
Per Lunn questa neve,
adatto allo sci, perchè,
sconde l’insidia di mas-
denominata anche firn,
continua Kurz, “quanto
si, tronchi e crepacci,
è la più facile e sicura e
più spesso la neve sarà
quando le giornate sono
rappresenta il non plus
fusa e ricongelata, tanto
corte e fa freddo.
ultra per lo sci.
telemark mag
ma
5
Lo
sci
di
primavera
al torrente piú basso, la
trova il suo massimo
la
cui musica è più grade-
cantore in un altro gran-
maturità dello sci, qua-
vole che mai per coloro
de sciatore dell’età d’o-
si come se, dalle prime
che hanno vissuto nel
ro dello sci, il francese
nevi al loro scioglimen-
silenzio delle nevi...io
Jacques Dieterlen, auto-
to, si svolgesse un inte-
ho sciato in tutte le sta-
re del romanzo “Ski de
ro ciclo di vita sciistica.
gioni, io so che non vi è
printemps” (3), un pic-
Pochi purtroppo si ren-
bellezza uguale a quella
colo capolavoro di lette-
dono conto di questo,
delle montagne in mag-
ratura dello sci pubbli-
in quanto non hanno
gio, né vagabondaggio
cato in Francia nel 1937.
mai provato il sublime
in sci paragonabile a
“Ski de printemps” è un
piacere di sciare sulla
quello di primavera sui
inno al piacere di sciate
telemark crost unito a
ghiacciai”.
al sole, alla vita di rifu-
quello di vivere la bel-
Queste parole di Lunn
gio in alta montagna, a
lezza
monta-
dimostrano che lo sci,
lasciare tracce delicate
gna in tarda primavera.
vissuto nella sua essen-
sulla neve argentea e
Scrive in proposito Ar-
za, non è solo uno sport,
granulosa. Un inno al
nold Lunn: “mai le Alpi
ma uno stato d’animo,
vero sci insomma, ol-
sono più meravigliose
un inno al piacere ed
tre che una lezione di
che in maggio, quando
alla bellezza. Si tratta
scialpinismo originale e,
la loro bellezza è fatta
di un modo di vivere lo
particolare da non sotto-
di
contrasti...Comin-
sci che è andato smarri-
valutare, per nulla noio-
ciate la vostra giornata
to nel tempo ma che va
sa. L’opera di Dieterlen
descrivendo delle curve
recuperato. Il telemark,
sarebbe ideale per trar-
nella discesa di un colle
soprattutto quello stu-
ne un film e far così co-
glaciale e la terminate al
pendo vissuto sulla tele-
noscere a tanti sciatori
calar del sole, con una
mark crost primaverile,
il fascino profondo dello
dolce passeggiata fra i
ci può aiutare moltissi-
sci di aprile, maggio e
pini odoranti, attraverso
mo in questo recupero.
giugno.
pascoli smaltati di gen-
Questa visione poetica
La chiusura sempre più
ziane e di anemoni, fino
e totalizzante dello sci
anticipata degli impian-
esprime
insomma
dell’alta
telemark mag
6
Lo sci di
primavera
esprime
insomma la
maturità dello
sci, quasi
come se,
dalle prime
nevi al loro
scioglimento,
si svolgesse un
intero ciclo di
vita sciistica.
telemark mag
ti di risalita, quest’anno
sulle altre montagne che
di telemarker del Sum-
addirittura a fine marzo
si affacciano al Mediter-
mer Camp di Val Sena-
malgrado la neve ovun-
raneo).
les dal primo al cinque
que
In
abbondante
sulle
panorama
maggio e per i corsi per
si
notano
maestri di sci organizza-
far conoscere alle mas-
però alcune nobili ec-
ti a Livigno. Riteniamo
se lo sci di primavera.
cezioni, in “controten-
che il motivo principale
Tale chiusura è dovuta
denza”. Si tratta di alcu-
di tale scarsa affluenza
a molteplici fattori, che
ne stazioni alpine, con
vada ricercato in una
potremmo così sintetiz-
impianti in alta quota,
scarsa o nulla promo-
zare: mancanza di una
che quest’anno hanno
zione di questo sci di al-
profonda
conoscenza
deciso di provare ad al-
tissima qualità da parte
dello sci da parte degli
lungare anziché accor-
delle due stazioni. Basta
operatori e dei media,
ciare la stagione sciisti-
recarsi nella austriaca
impianti di grandi di-
ca. E’ così che abbiamo
Kaunertal,
mensioni che richiedono
avuto modo di gustare
meravigliosa valle poco
una rigida programma-
dell’ottima
telemark
distante in linea d’aria
zione dei periodi di fun-
crost, oltre che dell’ot-
da Val Senales in dire-
zionamento e risultano
tima powder di tarda
zione nord, facilmente
non economici con un
stagione (la migliore...su
raggiungibile da Passo
ridotto numero di scia-
fondo compatto e sicu-
Resia, per rendersi con-
tori, condizioni climati-
ro!), in due stazioni che
to di come un marketing
che che comportano un
amiamo molto: Val Se-
intelligente sia riuscito a
repentino ed anticipato
nales e Livigno, dove gli
fare di questa valle una
passaggio
dall’inver-
impianti hanno chiuso
mecca del freeride fino
no all’estate, rendendo
rispettivamente il 5 ed il
a metà giugno (si, avete
sempre più rara la pre-
15 maggio. A dire il vero
letto bene, nella Kauner-
senza di telemark crost
di sciatori ne abbiamo
tal gli impianti chiudono
sulle Alpi (è molto più
visti pochi in queste due
a metà giugno!) con un
facile
questa
stazioni, se si fa eccezio-
numero di presenze in
neve sugli Appennini e
ne per il nutrito gruppo
tarda primavera addirit-
Alpi,
non aiuta certo a
trovare
questo
sconsolante
una
lunga
7
tura superiori a quelle
si itinerari alla partenza
la Vedretta e del Teufel-
dei freddi mesi inverna-
degli impianti! Itinera-
segg in perfetto firn... A
li. In maggio nella Kau-
ri di altissimo livello,
Livigno abbiamo trova-
nertal i piccoli alberghi
rispetto ai quali però
to la discesa dal Monte
a gestione familiare e le
quelli di Val Senales e di
Cotschen sulla Val Fede-
guest house diffuse lun-
Livigno, meno conosciu-
ria in condizioni ancora
go tutta la valle sono pie-
ti e pubblicizzati, non
migliori e senza dubbio
ne di sciatori, sopratutto
hanno nulla da invidia-
più sicure che durante
giovani, provenienti da
re! Citiamo, a titolo di
la Skieda di inizio apri-
tutta Europa, che si dan-
esempio, fra le discese in
le. Discese di questo li-
no appuntamento qui,
perfette condizioni che
vello sono oggi in grado
fra
abbiamo
in
di soddisfare un numero
bianche che sembrano
Senales durante il Sum-
crescente di sciatori esi-
fatte apposta per lo sci
mer Camp, quella dalla
genti. Ma anche chi non
fuori pista di tutti i livel-
Punta di Finale (polvere
è malato come chi scrive
li, con tanto di servizio
di alta qualità in alto, te-
di fuori pista ha trovato
di autobus gratuito per
lemark crost in basso) e
in maggio a Senales ed
riportare gli sciatori dai
quelle lungo il versante
a Livigno piste perfette,
punti di arrivo dei diver-
sud est della Punta del-
con possibilità di effet-
queste
montagne
effettuato
telemark mag
8
tuare a piacere tratti di
rosello. Inoltre, per pro-
si punta tutto sulla neve
fuori pista facili, ottimi
muovere lo sci primave-
artificiale e sullo sci lu-
aperitivi per un’inizia-
rile a Livigno il prezzo
napark.
dello skipass, dalle 7 del
Una delle cose belle di
mattino alle 4 del pome-
questo sci primaverile
riggio, è stato ridotto a
al momento per pochi,
soli 10 euro! Malgrado
al di là dello squisito
questo, come dicevamo,
piacere di scivolare li-
gli sciatori erano pochi,
beri e sicuri ovunque,
perchè pochi avevano
é dato dalla riscoperta
saputo di questo impre-
di rapporti umani au-
visto
prolungamento
tentici che esso offre.
di stagione. Se si vuole
Ecco che sulla seggio-
quelli in quota. Così si fa
puntare sullo sci di pri-
via o sulla cabinovia ci
nella Kaunertal e così si
mavera bisogna propor-
si saluta, si parla, non
é fatto a Livigno
lo per tempo, durante le
ci si ignora con sguar-
dove in maggio funzio-
grandi kermesse promo-
di assenti come accade
navano solo i principali
zionali come lo SkiPass
nelle grandi stazioni in
impianti della zona Ca-
di Modena, dove invece
alta stagione. Si dialoga
zione ad una dimensione dello sci più libera e
personale.
Un modo per rendere
competitivo
lo
sci
di
primavera può essere
senz’altro quello di chiu-
Una delle
cose belle di
questo sci
primaverile al
momento per
pochi, al di là
dello squisito
piacere di
scivolare
liberi e sicuri
ovunque, é
dato dalla
riscoperta
di rapporti
umani
autentici che
esso offre.
telemark mag
dere gli impianti un po’
alla volta, tenendo aperti a fine stagione solo
quelli di arroccamento e
9
facilmente anche con gli
impiantisti di Senales
scoprire i segreti di tan-
addetti agli impianti e
e di Livigno vogliano
to successo, forse non
con il personale dei bar
ripetere
guasterebbe...
e dei ristoranti. Si risco-
to, facendo scoprire ai
Marcel Kurz, Alpinismo
pre insomma il piacere
tanti sciatori in grado
Invernale, Casa Sociale
di quei rapporti umani
di apprezzarlo il fasci-
Editrice, Pinerolo 1925,
che lo sci tecnologico ha
no sottile di questo sci
cap III.
cancellato,
di tarda stagione. Per
Arnold
in montagna l’incomu-
ottenere
mi-
Ski-ing at all heights and
nicabilità, le musiche as-
gliori di quest’anno in
season, Methuen & Co,
sordanti e gli altri odiosi
termini di presenze, un
London 1921, cap III.
rumori delle città.
viaggetto
vicina
Jacques Dieterlen, Ski de
Non c’è che da sperare
Kaunertal, per fare un
Printemps, Flammarion
che l’anno prossimo gli
po’ di benchmarking e
trasferendo
l’esperimen-
risultati
nella
Lunn,
Alpine
1937.
telemark mag
C
M
Y
CM
MY
CY CMY
K
11
SKADI, figlie
della Dea del Telemark
Il lato femminile dello sport
di Cristina Penna, Isabella Gonnet e Alessia Monticone
E
Erano ormai da qualche anno che ci trovavamo ogni inverno
agli eventi telemark, qualcuna
per gareggiare e tutte per divertirci; ragazze di diversa età
ed origine accomunate dalla
passione per il tallone libero
e più in generale per la montagna, per il movimento, per
lo sport all’aria aperta di ogni
difficoltà e forma.
É nata così, come tutte le cose
importanti, da poco più di una
battuta: Isabella Gonnet un
giorno butta lì l’idea di creare
un gruppo telemark femminile, una vera e propria squadra
che possa rimpolpare le quote
rosa (anzi fucsia) nelle gare di
telemark e free-ride.
La cosa è stata accolta con entusiasmo da molte ragazze
del circuito TSE, ma nessuna
avrebbe mai pensato che la
cosa si sarebbe evoluta in un
modo così seriamente divertente.
Isabella diviene subito per
tempra, capacità e tacita elezione la leader del gruppo e
coinvolge nel progetto Mariano Valcanover che accetta con
entusiasmo questa nuova e originale idea.
Un gruppo di nove Telemarker,
quindi un gruppo Telemark,
ma tra di noi c’è anche una
snowboarder.
L’obiettivo? Divertirsi con tallone, ma soprattutto mente liberi e aperti.
Il nome? Dopo lunghe consultazioni eccolo: Skadi, la dea
delle nevi della mitologia nordica, rigorosamente sciatrice.
Una sorta di Diana/Artemide
delle nevi.
Così si parte, alla grande, anche grazie ad uno sponsor che
crede nel progetto procurandoci le divise: grazie Under Armour!
In seguito si aggiungono Cober
per i bastoncini (anche alla
snowboarder!), Giro per maschere e caschi.
E tutto grazie all’aiuto di Carezza SKI e del Telemark Snow
Events.
Primo appuntamento il 12 e 13
gennaio2013 a Carezza: l’avventura è iniziata!
Dopodiché abbiamo vinto entrambe le tappe della Rewoolution Raid (Livigno e Dolomiti)
ed alla Free Ride Hero di Senales di Marzo tutte le Skadi erano sul podio. Anzi il podio del
telemark si è riempito di Skadi!
All’unico appuntamento F.I.S.I.
della stagione al Monte Avena
(Feltre) ci siamo presentate tutte ed abbiamo portato a casa i
migliori risultati per ogni categoria.
Alla Polartec Free Ride Cup si
sono presentate ben 2 Skadi in
telemark mag
12
partenza, anche se poi nessuna
donna in Telemark ha passato
le qualifiche. Peccato.
Infine per chiudere in bellezza
al Telemarkissimo durante il
Tele Rendez-Vous di Cervinia
Isabella Gonnet e Alessia Monticone, quest’ultima in team
con il parroco di Cervinia e
Angelo Vallet, pur gareggiato
in squadre differenti (ognuna
composta da una donna e due
uomini) hanno portato a casa
soprattutto tanta allegria ed un
dignitosissimo quarto posto.
La meravigliora ultima sciata
al TSE Spring Camp in Val Senales dall’1 al 5 maggio ci ha
regalato, una neve inaspettatamente perfetta ed una mattina
in compagnia di Emilio Previtali: una sciata zen con qualcuno che il telemark lo ama
profondamente e usa la sua
consapevolezza ad ogni piega.
Ah, nel frattempo la snowboarder ha deciso quasi spontaneamente di seguirci e provare
il tallone libero: pare che le
minacce di tagliare in due la
sua tavola abbiano funzionato.
Ora non vede l’ora che arrivi
qualcuno interessato?).
il prossimo inverno per piega-
È stato davvero un magnifi-
venuto anche da Emilio, è stato
re (a proposito: ha una tavola
co inverno insieme, grazie al
un gioco da ragazze trascinar-
da snowboard ancora fortu-
Telemark, grazie allo sport
la dal lato “free”dello sci.
nosamente intera da vendere:
che unisce le persone, anche
Con l’imprinting di Mariano e
qualche suggerimento qua e là,
telemark mag
13
quelle più diverse che però si
mark per l’arte!
ritrovano accomunate nella
Ormai una squadra così af-
passione per la neve e l’ele-
fiatata e completa non ha al-
ganza delle pieghe.
Infine si scopre anche che le
Skadi
sono più di un team,
sono un sistema olistico nel
quale si armonizzano i talenti non solo sciistici, ma anche
umani delle “figlie della dea”:
cuna intenzione di aspettare
l’inverno prossimo a prendere il sole in infradito e basta.
Impegnate anche nel Rewoolution Raid estivo di Bergamo, è una prova per saggiare
la nostra leader, è un inge-
il terreno scoperto dalla neve
gnere che pratica tai-chi e
e vedere se anche qui la no-
shiatsu, imprimendo il suo
stra dea ci darà una mano.
RIDERS:
Isabella Gonnet, Alessia
Monticone, Valentina
Bonfanti, Lena Attorresi,
Cristina Penna, Marika
Russignaga, Katherine
Traverberg, Sabrina Beber e
Carol Sueles
entusiasmo e determinazione alle altre che, a loro volta,
apportano il loro contributo
al gruppo rendendolo unico. Qualcuna di è maestra di
sci, qualcun’altra allenatrice, una insegnante di yoga,
l’altra di danza... c’è chi ama
cercare tesori antichi in fondo al mare e forse lo farà
come lavoro e chi invece si
diverte a fare business plan e
a scrivere articoli. Insomma
l’arte per il telemark e il teletelemark mag
14
Andy Parisod ITW
Il Telemark New School
di Valentina Bonfanti
I
New-
Prealpi nel Cantone di Vaud in
school prende la pa-
Svizzera, in un piccolissimo pa-
rola. TSE riuscirà a
ese rinomato come ski resort.
portarvi dall’oltralpe svizzero
Ovviamente da qui nascono le
un new schooler con i fiocchi:
mie radici sciistiche. Mi misero
Andy Parisod. Il giovanissimo
quelle trappole ai piedi quando
ci dimostrerà come la tecnica
avevo circa 2 anni… ed io mai
e la bellezza del gesto a tele-
più li tolsi! Ora come ora lavo-
mark gli permettano di vivere
ro come meccanico a Montreux
a 360 gradi il suo rapporto con
e sono un grande appassionato
la neve! Appena abbiamo sen-
di montagna.. dall’estivo all’in-
tito delle prodezze di questo
vernale,
giovane telemarker ci siamo
prendere il sole!
chiesti: perché non invitarlo
Dopo questa breve intro svela-
all’Opening di Val Senales? Ed
ci il segreto! Perchè telemark?
è così che Andy, ha dato rispo-
Principalmente perché è più
sta pronta ed affermativa per
di sciare. Sei più vicino alla
conoscere nuove tribù di te-
neve. Sei più neve. Il mio mi-
lemarker e nuove realtà oltre
gliore amico Jonas Chevallier
i suoi confini. Una delle cose
dice sempre: “Sciando o snow-
più belle di questa disciplina
boardando tu sei sulla neve,
è l’occasione che crea di uni-
facendo telemark tu sei nella
re fantasie, passioni, credo e
neve nel profondo!“ “With ski-
modi di vivere differenti. Ecco
ing and snowboarding you’re
ra di Telemark?
allora che non ho perso tempo!
over the snow.. with Telemark
Parlando di freeride e free-
Ho rincorso Andy e gli ho fatto
you’re in deep in snow”
style in Svizzera c’è poco mo-
qualche domanda per capire
Un’altra cosa che mi ha spinto a
vimento… allo stesso tempo il
il calibro del soggetto con cui
non abbandonare il telemark è
telemark comincia a prendere
avremo a che fare in Val Sena-
che con lo stesso attrezzo puoi
piede solo adesso. Quasi ogni
les.
far freeride, girare in park,
resort ha un suo club.. dicia-
Ciao Andy! Benvenuto nella no-
sciare in pista ed il tutto con
mo che sta diventando la nuo-
stra picccola ma grande Telly
il massimo del divertimento...
va tendenza! Speriamo cresca
community! Raccontaci di te!
It’s the Swiss Knife of skiing!
ovunque nel mondo e la telly
Mi chiamo Andy e sono nato
Un’altra cosa da non tralascia-
family diventi senza confini.
nel “lontano” 1991! Vivo da
re è l’atmosfera che si respi-
Come vorresti vedere l’evolver-
sempre a Villars-Gryon nelle
ra tra tutte le community di
si della scena svizzera?
Il
telemark mag
Telemark
dall’arrampicare
al
Freeheelers! Vecchi, giovani,
italiani, francesi.. non importa, tutti condividono la stessa
passione e questo piccolo mondo, nonostante le dimensioni,
è molto più aperto e visionario
dello sci alpino!
Cosa ci dici della scena svizze-
15
Diciamo che il Freeride ed il
lers.eu!
più bello di un altro. Il telemark è
Park per quanto riguarda il
Con quale aggettivo definiresti
libertà di espressione! Dove vuoi
mio
il telemark?
e come vuoi! Quando nevica tan-
munque molto importanti e
Libertà. Niente altro. Quando
to allora fuoripista, quando è pri-
sarebbe bello vedere crescere
diciamo:”Libera il tallone, libe-
mavera.. allora park … e quando
il telemark di pari passo, sia
ra la mente” non c’è niente di
sono in qualche posto nuovo con
sulle piste che in questi am-
più vero! Nulla di più veritiero
gli amici.. allora piste!
bienti. L’essenziale è però che
della sensazione di libertà che
Quando e come nata la tua storia
la mentalità alla base del tutto
provo quando scio.
d’amore?
rimanga sempre la stessa.. e
Telemark in park, in powder o
Circa nel 2008 ad un Telefest or-
con la stessa intendo quella del
sulle piste, cosa preferisci?
ganizzato dal padre di un mio
Freeheel Fest in Livigno e dell’
Ad essere sincere, secondo me,
amico. Appena l’ ho provato ho
European Opening by Freehee-
non esiste un modo più giusto e
pensato che fosse tremendamen-
vissuto
rimangono
co-
telemark mag
16
Il telemark è che con lo stesso
attrezzo puoi far freeride,
girare in park, sciare in pista
ed il tutto con il massimo del
divertimento...
It’s the Swiss Knife of skiing!
(è il coltello svizzero dello sci)
te difficile… e poi dal 2009 non li
ho più tolti! E’ così che abbiamo
fondato un crew la The Worst
Crew che gironzola per i resort a
promuovere il telemark e ad offrire test gratuiti!
Cos’è la The Worst Crew?
E’ il nostro club, creato da me e
da due amici d’infanzia Jonas
Chevallier, e Benoît Golay! Tendenzialmente facciamo qualche
evento durante l’anno di test materiali e promozione telemark..
per il resto del tempo andiamo
in giro per il mondo ad editare
video e a far conoscere la nostra
futuro?
in più. Probabilmente parteci-
passione! Senales sarà il primo
Sicuramente il prossimo anno
però a qualche tappa del Free-
stop della prossima stagione!!
lascerò il lavoro per tre mesi
ride World Qualifiers e al Teva
Il nostro club conta di una cin-
e andrò in giro per l’Europa a
Games in USA! Speriamo…
quantina di praticanti per lo più
sciare. Attualmente sono alla
Grazie molte Andy, non vedia-
tra i 15 ed i 50 anni!
ricerca di sponsor per potermi
mo l’ora di conscerti di perso-
Quali sono i tuoi progetti per il
permettere qualche viaggetto
na! Buone vacanze a tutti!
telemark mag
17
Luigi Martinelli ITW
“L’origine della Skieda”
di Alessia Monticone - foto di Luigi Martinelli - Paramountains
è
È emozionante essere
oltre al semplice raduno. Met-
qui con una delle per-
tendo in palio dei
bei premi
sone da cui è partita
cercavamo di creare un evento,
la Skieda, la grande manifesta-
ma la gara così, tra i pali non
zione che il prossimo inverno
ha mai veramente funzionato.
compie 20 anni. Presentiamo
Capisci? Lì abbiamo notato che
Luigi
ad una certa tipologia di scia-
Martinelli,
Livignasco
doc.
tori delle gare non gliene frega
Luigi tra gli anni ‘70 e ‘90 ha
niente. Al contrario, in escur-
portato lo sci fuori pista, free
sione vedi come scalpitano!”.
style e la fotografia ad un altis-
Quindi dici che nel telemark
simo livello,
non tira aria di gare?
tra i primi in Italia. La storia
L: “ Non sono una persona che
sua e degli altri temerari della
abbia mai creduto molto alla
Paramountains è raccontata nel
competizione
libro SKISTORY attraverso le
nel telemark. Questo è un mon-
immagini ed i racconti quel fan-
do che esiste, ma non è il no-
tastico periodo, le parole della
stro.”
figlia Anna e una stupenda fia-
Da un’ intervista che abbiamo
ba scritta da Fulvia D’Alessio.
pubblicato sulla Mag di marzo
Siamo qui a Plaza Placheda du-
si evince che nel telemark at-
rante la Skieda; tra un impegno
tuale è come se ci fossero due
e l’altro, Luigi trova un attimo
grandi famiglie: una sostiene
da dedicarci per la Mag.
che per far emergere questa
free-ride. Tu cosa ne pensi?
Ci sediamo in un angolo tran-
attività al grande pubblico bi-
L: “Io appartengo sicuramente
quillo ed iniziamo a chiacchie-
sognerebbe investire nel fran-
a questa seconda. Facendo gare
rare. Parliamo di sci e di tele-
gente delle gare Classic. Tutte le
finisci inevitabilmente a con-
mark. Anzi, lui parla, io ascolto.
nazioni alpine hanno squadre
frontarti con organizzazioni,
Le domande vengono da sole,
e questo crea immagine, busi-
federazioni, enti. Come prima
man mano che lui racconta.
ness, etc., invece l’Italia rimane
esperienza sono stato uno scia-
In principio era la Skieda!
ai margini.
tore fuori pista e un organizza-
Era il 1994 e chiedo a Luigi
Poi c’è l’altra che invece vede
tore del freestyle ski. Quando
come fosse la manifestazione in
il telemark in maniera più li-
abbiamo iniziato noi non c’era
quegli anni.
bera e ritiene che lo stesso tipo
nulla, la disciplina del free style
L: “Quando abbiamo comincia-
di giro si possa creare, se mai,
non esisteva a livello agonistico,
to facevamo delle gare Classic
sfruttando l’onda lunga del
ma noi sognavamo le Olimpiadi
convenzionale
telemark mag
18
“Un bel sciatore? Qualsiasi terreno.
Qualsiasi condizione. Uno che è in
grado di gestire anche il terreno
con i sassi, il ripido, il ghiacciato,
il ventato, il crostato, la super
powder. In qualsiasi situazione: bel
tempo, brutto tempo, vedi, non
vedi, caldo, freddo.”
non capendo che per arrivarci
Un bel giro. Durato una decina
vuoi far venire la gente ed ave-
dovevamo passare attraverso
d’anni.
re una risposta mediatica, l’im-
quella trafila burocratica incre-
Quando però, avendo le Olim-
pegno è grande. Lo fai 5/10 vol-
dibile che sono le federazioni.
piadi come obiettivo, siamo
te, ma all’undicesima lo passi.
E che secondo me sono un po’
approdati prima alla FISI poi
Io faccio anche l’albergatore,
la fine dello spirito con cui scia-
alla FIS tutto è stato fagocitato
non posso avere l’albergo vuoto
vamo”.
dall’organizzazione e dai suoi
per avere un evento pieno.
Era il lontano?
schemi.
Così è entrata l’APT, ma è diffi-
L: “1975-79. Eravamo davvero
Per quello quando ci siamo detti
cile per un’istituzione abituata
ragazzi. Sognavamo forte. Ave-
“facciamo la Skieda!” la parola
a certi standard adattarsi ad un
vamo rotto parecchi schemi.
d’ordine è stata tassativamente
evento così fuori dalle righe.
Gli sci corti c’erano già, ma
niente istituzioni”.
E poi il ricambio generazionale.
nessuno li aveva capiti. Pratica-
A proposito di Skieda ed istitu-
C’è stato, ma è difficile. I ragazzi
mente noi abbiamo servito alla
zioni. Abbiamo avuto l’impres-
oggi sono meno disposti a sacri-
FIS il pacchetto free style com-
sione che negli ultimi anni ci sia
ficarsi. Impegnarsi. La riuscita
pleto: gare e atleti. Erano com-
stato un ingrippamento nell’or-
di un evento così è una cosa che
petizioni più artistiche, contava
ganizzazione.
la performance, non il tempo.
L: “Mah. All’inizio facevamo
alla fine della fiera ti riempie
Con il giudizio umano, come nel
tutto noi. Poi tra il marketing
pattinaggio artistico.
e la comunicazione è diventato
Ti dirò, è stato molto divertente.
un lavoro di 12 mesi l’anno. Se
di soddisfazione personale, ma
non ci si campa.
Forse noi avevamo già tutti un
doppio lavoro. Per fare la Skieda o le foto, ogni tanto sparivamo e potevamo permettercelo.
I ragazzi di oggi forse sono più
realisti. Non fanno niente per
niente. E poi, forse, una volta
c’era più gratitudine per chi
faceva e quello ci aiutava, sapevamo che alla fine in tanti ci
avrebbero detto grazie”.
Forse eravate anche una comunità più piccola...
L: “Mah, c’è da dire che i tempi
cambiano, gli eventi cambiano,
le idee cambiano, le organizzazioni, i costi cambiano, tante
telemark mag
19
cose cambiano e bisogna saper-
un impegno maggiore.
le interpretare.
Vorrremmo
Da parte degli enti preposti non
com’è stata la prima Skieda: an-
creavamo eventi per far foto!”
è che ci sia stato proprio un
cora innovativo, che non sia un
Oggi lo sci free style si è ripreso
grande entusiasmo, anche se
copia incolla. Allora avevamo il
spazio. Un mondo fatto di foto,
non ne ho mai capito veramen-
Telemark come novità, un bel
di trick, provocazioni, sci fatto
te il perché. Per me passione
cavallo di battaglia!”
sul metallo e non nella neve, sci
e divertimento erano la molla
Raccontaci un episodio della
sulla neve dura, evoluzioni su
che ha messo in moto tutto que-
prima Skieda.
gran castelli che portano i rai-
sto. Eravamo qua, ad aprile, in 4
L: “Ne ho tanti. Tu sai che i pri-
der per aria...
gatti, con una neve e delle con-
mi eventi sono sempre i più bel-
L: “A me va bene tutto. Io ho un
dizioni stupende, il paese vuoto
li. Allora era proprio una cosa
figlio che ora ha messo la testa
quindi abbiamo pensato di ri-
nuova. Quando andavo in cer-
a posto, ma fino a poco tempo fa
empirlo in qualche modo.
ca di sponsor bussando porta
se non era cemento non sciava.
Livigno è un posto che può per-
a porta mi prendevano per un
Penso che i ragazzi trovino le
metterselo, sia per il territorio
venditore. Telemark? Cosa ven-
loro strade. Io sono stato uno
sia per l’ospitalità. Anzi, meglio
di?”
di quelli. Tutti sciavano in pista
venirci ad aprile che a dicem-
Telemark-eting. Ridiamo.
e noi fuori: all’epoca non c’era
bre.
L: “Noi organizzatori eravamo
nessuno che lo faceva, i salti
Eppure le istituzioni rispondo-
gente che aveva già una certa
mortali... lo sci tradizionale ci
no timidamente.
esperienza nello sci alternativo,
guardava male.
L’anno prossimo l’evento or-
eravamo un gruppo trasversale
Se mai questo free style lo trovo
mai marchiato Free Heel, torna
a tutte le discipline alpine.
un po’ lazy. A mio figlio dicevo:
Skieda. Ogni 5 anni torna Skie-
E poi c’era di mezzo la Para-
Tu non vai a sciare, vai in spiag-
da
mountains: gli sciatori fotografi
gia.
e si cerca di fare qualcosa di
degli anni ‘70.
Ma se loro sono contenti e non
più, di meglio, di diverso, con
In realtà ad certo punto abbia-
si fanno male va tutto bene.
fare
un
mo iniziato a domandarci se faevento
cevamo le foto per gli eventi o
telemark mag
20
L’unico consiglio che gli ho dato
è: atterra sempre sul ripido, hai
più probabilità di arrivare a 30
anni con la schiena ancora in
ordine.
Comunque anche oggi coloro
che lo amano, sciano, diventano gran bei sciatori. Ed emergono”.
Dammi la tua definizione di
Gran Bel Sciatore.
L: “Un bel sciatore? Qualsiasi
terreno. Qualsiasi condizione.
Uno che è in grado di gestire
anche il terreno con i sassi, il
ripido, il ghiacciato, il ventato,
il crostato, la super powder.
In qualsiasi situazione: bel
tempo, brutto tempo, vedi,
non vedi, caldo, freddo.
E gestisce anche l’eventuale
compagnia. Il branco.
Quello secondo me è un gran
bel sciatore”.
Ecco, a proposito di branchi e
di compagnie, la Skieda/Free
Heel Fest è famosa proprio
per le sue gite che arrivano
a numeri davvero impressionanti. Solitamente chi esce a
fare una gita ama gruppi ri-
L: “Terreni non estremi: que-
per le montagne migliaia di
sto è il vantaggio di Livigno.
persone per migliaia di ore,
che anche i più restii, si trovi-
Per fortuna nessuno si è anco-
ecco diciamo che finora abbia-
no volentieri a fare un’escur-
ra fatto troppo male. Quando
mo un buon record. Che non
sione in cento!
tu scarretti ogni anno in giro
ci siano stati gravi incidenti
stretti, eppure, una volta l’anno, l’energia della Skieda fa sì
telemark mag
21
A volte sembra che qualcuno
voglia ridurre questo spazio
così ampio e ricondurlo a definizioni standard.
L: “A me va bene anche quello. Ci sono istruttori, scuole, c’è
tutto quello che vuoi. E vanno
bene.
E prendete un maestro per imparare! Poi però ognuno deve
maturare e trovare la sua strada.
E poi un appunto sull’attrezzatura che secondo me si sta
snaturando. Leggerezza e versatilità permettono di fare tutti
quello che vuoi, ora invece sembra con i materiali di tornare
un po’ all’alpino, risparmiare
energie a scendere, ma non a
salire.
Poi con lo sci largo si scia con
gli gli scarponi. Invece nel telemark si scia con i piedi. Insomma sembra con i materiali
di adesso siamo al monoblocco,
conduci come una spia, ma...
Livigno - riders: Jacopo e Davide Mottini
E il telemark è più sicuro dello
sci perché non ti incastri mai”.
Grazie mille Luigi!
Certo le cose da dire non fini-
significa, in linea di massima,
nelle escursioni. Il popolo del
che il sistema funziona.
telemark è un popolo molto
E le escursioni sono la trave
aperto. Mi è sempre piaciuto
portante della manifestazione.
per quello, i telemarker amano
cosa ci riserverà la Skieda final-
Un sacco di amicizie sono nate
spaziare”.
mente di nuovo Skieda!
rebbero qui, ma chissà, magari
continueremo a chiacchierare
e l’anno prossimo vedremo
telemark mag
22
Ho scoperto il Telemark
Monika Raffeiner ITW, Istruttore nazionale di sci alpino.
di Alessia Monticone
C
Ciao Monika, innanzi-
presa più tempo libero con lo sci
tutto grazie per la tua
club e l’anno scorso in primavera
disponibilità.
finalmente per il telemark!
Ormai fa caldo, anche se di quan-
A novembre al Telemark Opening
do in quando sulle vette continua
di Val Senales c’eri vero? Come ti
a nevicare, ma per adesso non
è sembrata l’esperienza?
stiamo sciando.
M: Mah, all’inizio è sempre strano
Ci incontriamo qui sul Garda,
montare su questi attrezzi un po’
dove d’estate fai l’istruttrice di
traballanti rispetto allo sci rigido
wind surf a Torbole e collabo-
che è il mio pane, diciamo. Ma ab-
ri con l’associazione Mountime
biamo beccato condizioni super,
presso la struttura del Rock Ma-
accompagnati dalla guida Matteo
ster ad Arco.
Faletti con cui siamo amici abbia-
Ma veniamo al sodo: il telemark.
mo fatto una gita con le pelli fino
Quando l’hai provato per la prima volta?
M: La prima volta che ho provato
il telemark era al corso maestri
un bel po’ di anni fa. Era la fine
del 2006 e mi è piaciuto subito,
tanto che mi sono comprata l’attrezzatura, ma lavorando non è
che sia riuscita ad andare tanto.
Fino alla scorsa stagione mi sono
impegnata tanto nello sci alpino
per cui andando con il telemark
solo due o tre volte l’anno per un
po’ non sono riuscita a progredire
come avrei voluto.
Monika, tu fai la maestra di sci,
vero?
M: Sì, inoltre allenavo i bambini
dello sci club e nel frattempo sono
diventata istruttore nazionale
tralasciando un po’ tutto il resto.
Poi le cose sono cambiate, mi sono
telemark mag
a Punta Finale trovando polvere,
meglio di così! Il secondo giorno
abbiamo fatto altre discese dalla
Croda verso i laghetti sul versante
vare un po’ di più il telemark?
M: Diciamo che quest’inverno
nord, davvero una bella esperien-
insegnando in un’altra scuola di
za.
sci, lavorando un po’ meno e non
Quest’inverno sei riuscita a colti-
avendo clienti alla prima ora, alle
23
8 quando aprivano gli impianti
avevo quest’oretta/oretta e mezza
libera in cui facevo la faticaccia
di prendere il telemark fare tre
discese per poi ricambiarmi e iniziare a lavorare.
Cos’è che ti piace di più del telemark?
M: Rispetto allo sci alpino non
posso dire che mi piace di più, più
che altro è diverso l’approccio.
Se nello sci devo essere perfetta e
so che vengo spiata e criticata, nel
telemark sono più free.
Ed è più facile che se prendo delle
mine fotoniche, non me ne freghi
Che attrezzatura usi Monika?
perché non si diverte e soprattut-
niente. Anzi.
M: Scarpa T2, attacco BombShell,
to perché non diverte! Comunque
L’idea di salire con le pelli e non
e sci Nordica, sono promoter Nor-
mi fai un’invidia pazzesca.
avere grandi limiti mi affascina.
dica!
M: Sì, il Canada è figo. Siamo sta-
Per me il telemark rispetto allo sci
Dai raccontaci ancora un aneddo-
ti via 10 giorni. Parti dall’Italia
alpino è più adrenalinico. Se con
to super pazzesco che ti è capitato
e pensi “Lì ci saranno metri di
lo sci rigido quando casco due
sciando a telemark, tipo la caduta
neve, ogni giorno powder!”, ma
volte l’anno è tanto, con telemark
più divertente.
poi arrivi e non è così. Devi essere
se non casco almeno due volte al
M: Quest’inverno ho fatto un
fortunato. Se capita, bene, altri-
giorno non mi sembra neanche di
viaggio in Canada con degli ami-
menti in un attimo è tutto trifola-
aver sciato. (ride).
ci. Non c’era tantissima neve per
to, la gente mica sta in pista! Come
(Ridiamo insieme).
cui abbiamo scarpinato parec-
inizia a nevicare son tutti fuori
Possiamo dire che il telemark ti
chio, sempre con il telemark.
perciò se non hai tempismo, non
da più respiro? Puoi permetterti
A volte becchi un bel pendio aper-
trovi neanche più un fazzoletto
di tornare umana!
to, polvere fino sopra il ginocchio
da tracciare.
M: Brutto dire così, perché a me
e vai via bene, altre volte trovi
Alla fine facendo un po’ di gite
piace tantissimo sciare, però...
quei pillow alti e vai a rotoloni.
con e avventurandoci per Roger
Però è normale che ognuno, an-
Ecco, la prima giornata “di am-
Park però puoi fare la linee che
che il più appassionato, abbia bi-
bientamento”, c’è stato da ridere!
vuoi, è tutto aperto, poche tracce.
sogno di una valvola di sfogo per
Sai come diciamo noi, che nel te-
È stato proprio bello.
trovare nuove stimoli.
lemark chi non cade è uno sfigato
Prossima meta di viaggio?
telemark mag
24
M: Prossime mete...direi più pros-
che bella piego l’ho fatta.
simi sogni, non proprio realizza-
Mi piace fare canalini un po’ fuo-
bili a breve.
ri dal normale, non vado a fare la
Dai dai, quando si sogna, si sogna
Va Mesdì.
grosso, spara.
Faccio quelli stretti tre metri e
M: Alaska!
quando mi avventuro metto il ri-
Intanto mi accontento del Pordoi.
gido, almeno so di arrivare sana
Essì, in effetti è proprio un bel sof-
e salva.
frire in Pordoi (ammicco).
Prossimo appuntamento inverna-
M: Ancora fino a metà giugno c’e-
le?
rano da fare dei bei giri.
M: Spero che arrivi in fretta Fer-
Eri a tlmk?
ragosto, dopo metterò gli sci per
M: Non sempre. Di uscite a tele-
lavorare un po’.
mark in Pordoi ho fatto Forcella,
Per rimettere il telemark invece
Val Culea e anche Sas Cuccia, ma
confido nell’Opening.
con una neve un po’ difficile quin-
Monika, grazie ancora per la tua
di, ecco, curve ne ho fatte ben po-
disponibilità,
che.
ma soprattutto buone pieghe e
No, dai all’uscita del canale qual-
buona estate!
telemark mag
25
Cervinia
Le Bivoauc au Cervin 2013
di Valentina Bonfanti
L
Le origini di Breuil-Cervinia risalgono a più di
duemila anni fa, quan-
do i romani varcarono per primi il
colle che collega la conca del Breuil a quella di Zermatt. Fu proprio
il condottiero Silvius che diede il
nome di “Silvin” a quel passaggio in
onore del selvaggio ed del selvatico
che dominavano i piedi del Cervino.
La conca del Breuil di quei tempi
era un immenso pascolo alpino, i
boschi di conifere raggiungevano
i tremila metri di quota, la località
era raggiungibile solamente dopo
lunghe ore di cammino a piedi.
Le immense distese verdi d’estate
si trasformavano in inverno in candidi paesaggi decorati dalla bianca
neve, fu questo ambiente inesplo-
Silenzio e pace dominavano le val-
zioni sciistiche più cool del panora-
late interrotti solamente dal fra-
ma alpino, sia per chi la montagna
stuono di qualche valanga e dal
la viveva davvero, sia per chi amava
sordo struscìo delle slitte di legno
passeggiare tra un negozio e l’altro.
che scivolavano sulla neve, sospinte
Ma qualcuno non volle mai dimen-
rato e l’imponente sagoma della
da qualche uomo che si trovava ad
ticare le origini, qualcuno cercò di
“Gran Becca” che attirarono i pri-
affrontare i due giorni di cammino
ridare un volto al passato ed di unir-
mi alpinisti verso la fine del 1700,
che separavano il villaggio di Chatil-
lo al presente.
“Gran Becca” era il nome con cui i
lon dalla piccola frazione di Breuil.
Tra questi Angelo Vallet, maestro
locali chiamavano la piramide che
La quiete di quegli anni in cui i pio-
di sci del Cervino che, con grande
sovrastava il paese.
nieri salivano in quota con le pelli
passione e con la collaborazione di
Fu in quegli anni che i primi esplo-
per disegnare curve a Telemark
molti, contribuì a far rinascere il
ratori trasferirono il nome del colle,
all’ombra della “Gran Becca” fu in-
Telemark in Italia e in particolare
non più praticato a causa dei ghiac-
terrotta, come in tutti i resort mon-
in Valle d’Aosta dove portò questa
ciai che si erano impadroniti delle
tani, dalla realizzazione negli anni
disciplina a diventare una delle at-
alte quote, alla montagna simbolo
trenta dei primi impianti di risalita
trazioni di questa località.
della valle, “Silvin” in latino diven-
e dalla successiva commercializza-
E’ proprio tra questi orizzonti che
ne “Cervin” nella lingua francofo-
zione del Cervino a seguito della na-
TSE ha deciso di dar vita al Summer
na del tempo, solamente negli anni
scita degli sport invernali.
Camp 2013! Lo splendido panorama
trenta durante il periodo del fascio
E’ in questi anni che Cervinia iniziò
regalatoci dalla stupenda fiaba del-
divenne “Cervino”.
ad affermarsi come una delle sta-
la Dama Bianca e di Gargantua farà
telemark mag
26
Strano concetto
il tempo
di Francesca Gaggioli
da contorno ad un’esperienza unica
e ricca di avventure degna di rimanere appuntata tra i più bei ricordi
di ogni Telemarker che vi parteciperà. Come narra la leggenda, si dice
che Gargantua, il re gigante e buono
del versante svizzero delle Alpi, un
giorno volle sporgersi dall’altra parte per vedere cosa ci fosse e se altri
popoli, non amichevoli come il suo,
si stessero preparando a dare battaglia. Fu così che i crinali crollarono
sotto il suo peso, tranne la sagoma
del Cervino che rimase in piedi segnando il passaggio del gigante.
Oggi possiamo affermare con sicurezza che sul nostro versante alpino, anziché un popolo pronto all’attacco, avrebbe trovato una sfilza di
Telemarker pronti ad attaccare i
bianchi pendii in piega ed armati di
telemark mag
tanta voglia di divertirsi. In questa
vallata in cui la tradizione fa’ da padrona, domina tutto ciò che è tipico
e popolare. Con popolare intendiamo ciò che è caratteristico delle popolazioni montane, ciò che è degno
di nota e fama… è infatti questa,
una delle zone più famose sull’arco
alpino per numero, concentrazione
ed afflusso di Telemarker. Quale
posto migliore per aprire le danze
estive se non all’ombra del Cervino
ed in compagnia di chi ha riportato
il Telemark alla gloria? Dall’11 al 14
Luglio le nevi del ghiacciaio del Plateau Rosà vedranno la tradizione
mescolarsi con la novità, l’oldschool fondersi con la newschool. Tutto
è pronto per dare il benvenuto al
SummerCamp più atteso dai Telemarker di tutta Italia.
Per gli abitanti del Breuil era come
il susseguirsi di salti e gorghi di un
torrente di montagna:
un calendario di foglie d’erba e
fiocchi di neve affisso su quella cupola di cielo sorretta dalle montagne in cui il sole cala solo per far
posto alla luna.
Non per me. Il mio era un tempo
immobile, congelato in infiniti attimi incastonati nel ghiaccio perenne. Il silenzio era il mio rifugio, il
bianco della neve era la mia casa.
La solitudine era l’unica a conoscere il mio vero nome.
Loro mi definivano il gigante, io…
io sono Gargantua.
Per chi non mi conoscesse posso
dire che, nonostante l’aspetto scostante e burbero, ero un soggetto
estremamente curioso. Talvolta mi
piaceva abbandonare il mio regno
di neve per scaldarmi nella visione
degli abitanti del Breuil.
Le mie erano le gite innocenti di
uno spettatore silenzioso: mi bastava scendere con la mia slitta e
acquattarmi dietro ai promontori
per assistere alle festose transumanze, alle messe nella piccola
cappella e al vociare dei bambini
che con gli sci si recavano a scuola
a Valtournenche.
Dopo essermi riempito gli occhi di
vita e di sole, e la testa di profumi
di erba e di fiori, tornavo lentamente alla montagna camminando nella tremula luce delle stelle.
Mai mi trattenni: immancabilmente con il calare della notte, tornavo
placidamente al gelo del mio rifugio remoto.
Fino al giorno in cui l’amore mi travolse, con la forza e l’impetuosità
che gli sono proprie.
È successo in autunno, quando la
vallata trascolora nelle sfumature
del giallo e i boschi si accendono delle tonalità dell’arancio e del
rame. Fervevano i preparativi per la Desarpa e i pastori erano affaccendati negli ultimi compiti.
Ad un tratto La vidi, e il mondo attorno a me si contrasse.
Il tempo, per me così irrisorio, così immobile, iniziò ad accelerare e
ogni attimo sbocciò come un fiore davanti ai miei occhi.
Era bella, di una bellezza delicata e impalpabile come quella dei
fiocchi di neve e lieve come un soffio di vento.
La osservai fino al tramonto e quando si levò la luna mi avvicinai
alla sua finestra per guardarla dormire.
L’alba mi sorprese come un clandestino.
Fuggì prima di essere visto e la sua visione mi accompagnò nell’energica ascesa.
Quando finalmente mi trovai al sicuro sui monti, il peso della sua
assenza mi parve insostenibile e l’idea che da lì a qualche giorno
sarebbe scesa a valle fino alla prossima estate mi atterrì.
Fu in un lampo che decisi. Mi procurai tante pelli per avvolgerla l’avrebbero tenuta al caldo - accatastai la legna per il fuoco - i suoi
riflessi avrebbero danzato nei suoi occhi - mi premurai di creare
un ambiente confortevole.
Presi la mia slitta e mi lanciai giù per i pendii scoscesi. Fino a lei.
La rapii, la condussi nel mio regno di ghiaccio. Lei, prezioso cristallo di neve non impallidiva davanti alla bellezza tremenda della
montagna. Sembrava addirittura brillare.
Ma la gioia della sua presenza era incrinata davanti alla tristezza
della ragazza, strappata dal calore della sua famiglia e del suo
adorato villaggio.
La riempivo di attenzioni e di riguardi, tanto che la fanciulla riuscì
infine a scorgere la nobiltà dei sentimenti che inesorabilmente la
legavano a me.
Intanto dalla conca del Breuil saliva l’eco dei richiami dei pastori
e delle guide alpine intenti nelle ricerche della ragazza. Da tutta
la Valle giunsero ardimentosi pronti a misurarsi con il gelo dell’inverno e con l’asprezza delle cime per cercare la dama rapita. La
notizia giunse sino a Verres, alla corte dei conti di Challant che
decisero di risalire la lunga strada che conduce a Breuil per contribuire al ritrovamento della fanciulla.
La natura stessa sembrava invocare il suo ritorno. L’azzurro intenso del cielo si celava dietro una coltre di nubi da cui non scendevano più i fiocchi di neve. Gli animali avevano perso la loro vitalità
e invece del gioioso scampanellio delle mucche riecheggiavano i
cupi lamenti dei vitelli che si rifiutavano di mangiare il fieno.
Tutta questa disperazione mi sopraffece. Presi coscienza del dolore che avevo causato e del profondo affetto per la fanciulla del
mio cuore che condividevo con tutti gli abitanti della Valle d’Aosta.
Decisi dunque di restituire la ragazza ai suoi cari.
La ricoprii con un abito bianco che le ricordasse per sempre che
lassù, sulle cime coperte di ghiaccio, avrebbe sempre avuto un
amico. La caricai sulla slitta e la restituii alla sua gente che la accolse festosa.
Come ieri, così oggi.
Il mio cuore si stringe mentre vi consegno la mia dolce, preziosa,
Dama Bianca.
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