Sci di Primavera SKADI, figlie della Dea del Telemark Andy Parisod
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Sci di Primavera SKADI, figlie della Dea del Telemark Andy Parisod
Sci di Primavera SKADI, figlie della Dea del Telemark Andy Parisod Luigi Martinelli ITW Ho scoperto il Telemark Cervinia N° 4 - Luglio 2013 www.telemarkmag.it - [email protected] Rider: Lize zet ze et Chris Chr tianse sen n - Photo: o:: Jonatha onathan Gur onath urr rry - Lo oc cation ation ion o : Moen M na Neve abbondante tutto l’anno, la possibilità di praticare ad alto livello tutti gli sport invernali, storia cultura e tradizioni millenarie tenute vive da un senso profondo di appartenenza. La Val Senales si presenta come una meta ideale per gli amanti della montagna più vera. Lontana da chiassose mondanità regala scenari maestosi con vette di oltre 3.200 metri e si compiace dei graziosi paesini incantati che si susseguono lungo tutta la valle. XR 75 mm EVO Fam. Paul Grüner Tel. 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Tel. 0473-679130 3 www.telemarkmag.it [email protected] In copertina: Stromboli (riders: Antonella Molinari e Albino Beber) Foto: Archivio TSE Editore: TSE n° 4 - Luglio 2013 Sommario Editoriale Sci di Primavera Con questo numero T.S.E. chiude la stagione sciistica 2012-2013; pagina 4 Le condizioni climatiche hanno consentito di sciare fino all’inizio dell’estate e, sulla base di dati scientifici qualcuno, per i prossimi SKADI, figlie della Dea del Telemark quarant’anni, prevede una mini era glaciale. In questi anni, grazie Il lato femminile dello sport nostra splendida tecnica sciistica riceva, da parte degli utenti del pagina 11 settore degli sport invernali, la considerazione dovutagli. Ripartia- Andy Parisod ITW Il Telemark New School pagina 14 alla collaborazuione di molti appassionati, abbiamo lavorato con tanto, tantissimo impegno, per costruire i presupposti affinchè la mo in autunno con nuove idee e nuovi progetti. I segnali che abbiamo mettono in evidenza che l’entusiasmo di chi ci ha sostenuto durante questi tre anni sta esaurendosi, un pò a causa della crisi generale e un pò per la mancanza di un riscontro chiaro e netto da Luigi Martinelli ITW parte di chi investe nella produzione dei prodotti e nella vendita. “L’origine della Skieda” La cosa più importante e che ci deve fare riflettere è che, con l’ulti- pagina 17 mo Alp , anche il gruppo Vivalda, dopo MONTEBIANCO, lascierà il Ho scoperto il Telemark Monika Raffeiner ITW, Istruttore campo dell’informazione sulla neve e la montagna dando l’ennesimo segnale che qualcosa sta cambiando. Quante sono le riviste che ci terranno informati su ciò che accade nazionale di sci alpino. nel mondo dello Sci???? Noi pensiamo siano state da sempre trop- pagina 22 po poche e da domani solo Ski Alper . Confidiamo in una ripresa del Cervinia Le Bivoauc au Cervin pagina 25 mercato magari gia con la Fiera di Friedrichshafen, questo darebbe ossigeno a tutti quanti si prodigano per condividere il piacere di vivere la montagna e gli sport invernali coinvolgendo e informando con entusiasmo e ottimismo. Buona estate a tutti. telemark mag 4 SCI DI PRIMAVERA “L’inverno alpino - scri- migliore essa diventerà Un’altro grande sciato- ve lo svizzero Marcel e per quanto lungamen- re dell’epoca d’oro del- Kurz nel suo celebre vo- te duri il bel tempo, lo lo sci, l’inglese Arnold lume “Alpinismo inver- sciatore potrà contare Lunn, l’ inventore dello nale” (1) del 1925 - non è su di una neve perfetta”. slalom, chiama la neve quello del calendario, è Sante parole potremmo primaverile, ossia quel- assai più lungo”. Secon- dire, paradossal- la morbida in superficie do Kurz l’inverno alpi- mente gli sciatori odier- ma che non lascia spro- no si può dividere in tre ni, influenzati dai me- fondare gli sci, nien- 23 Maggio Frassilongo fasi e la sua terza fase dia, preferiscono sciare te meno che telemark coincide con la primave- in autunno e inizio in- crost (2), essendo a suo ra, che segna l’apoteosi verno, quando manca il avviso quella su cui si di d Giorgio Daidola della stagione dello sci. fondo, quando la neve é può meglio esprimere In particolare maggio è spesso insufficiente ed l’eleganza del telemark. senza dubbio il mese più essendo polverosa na- Per Lunn questa neve, adatto allo sci, perchè, sconde l’insidia di mas- denominata anche firn, continua Kurz, “quanto si, tronchi e crepacci, è la più facile e sicura e più spesso la neve sarà quando le giornate sono rappresenta il non plus fusa e ricongelata, tanto corte e fa freddo. ultra per lo sci. telemark mag ma 5 Lo sci di primavera al torrente piú basso, la trova il suo massimo la cui musica è più grade- cantore in un altro gran- maturità dello sci, qua- vole che mai per coloro de sciatore dell’età d’o- si come se, dalle prime che hanno vissuto nel ro dello sci, il francese nevi al loro scioglimen- silenzio delle nevi...io Jacques Dieterlen, auto- to, si svolgesse un inte- ho sciato in tutte le sta- re del romanzo “Ski de ro ciclo di vita sciistica. gioni, io so che non vi è printemps” (3), un pic- Pochi purtroppo si ren- bellezza uguale a quella colo capolavoro di lette- dono conto di questo, delle montagne in mag- ratura dello sci pubbli- in quanto non hanno gio, né vagabondaggio cato in Francia nel 1937. mai provato il sublime in sci paragonabile a “Ski de printemps” è un piacere di sciare sulla quello di primavera sui inno al piacere di sciate telemark crost unito a ghiacciai”. al sole, alla vita di rifu- quello di vivere la bel- Queste parole di Lunn gio in alta montagna, a lezza monta- dimostrano che lo sci, lasciare tracce delicate gna in tarda primavera. vissuto nella sua essen- sulla neve argentea e Scrive in proposito Ar- za, non è solo uno sport, granulosa. Un inno al nold Lunn: “mai le Alpi ma uno stato d’animo, vero sci insomma, ol- sono più meravigliose un inno al piacere ed tre che una lezione di che in maggio, quando alla bellezza. Si tratta scialpinismo originale e, la loro bellezza è fatta di un modo di vivere lo particolare da non sotto- di contrasti...Comin- sci che è andato smarri- valutare, per nulla noio- ciate la vostra giornata to nel tempo ma che va sa. L’opera di Dieterlen descrivendo delle curve recuperato. Il telemark, sarebbe ideale per trar- nella discesa di un colle soprattutto quello stu- ne un film e far così co- glaciale e la terminate al pendo vissuto sulla tele- noscere a tanti sciatori calar del sole, con una mark crost primaverile, il fascino profondo dello dolce passeggiata fra i ci può aiutare moltissi- sci di aprile, maggio e pini odoranti, attraverso mo in questo recupero. giugno. pascoli smaltati di gen- Questa visione poetica La chiusura sempre più ziane e di anemoni, fino e totalizzante dello sci anticipata degli impian- esprime insomma dell’alta telemark mag 6 Lo sci di primavera esprime insomma la maturità dello sci, quasi come se, dalle prime nevi al loro scioglimento, si svolgesse un intero ciclo di vita sciistica. telemark mag ti di risalita, quest’anno sulle altre montagne che di telemarker del Sum- addirittura a fine marzo si affacciano al Mediter- mer Camp di Val Sena- malgrado la neve ovun- raneo). les dal primo al cinque que In abbondante sulle panorama maggio e per i corsi per si notano maestri di sci organizza- far conoscere alle mas- però alcune nobili ec- ti a Livigno. Riteniamo se lo sci di primavera. cezioni, in “controten- che il motivo principale Tale chiusura è dovuta denza”. Si tratta di alcu- di tale scarsa affluenza a molteplici fattori, che ne stazioni alpine, con vada ricercato in una potremmo così sintetiz- impianti in alta quota, scarsa o nulla promo- zare: mancanza di una che quest’anno hanno zione di questo sci di al- profonda conoscenza deciso di provare ad al- tissima qualità da parte dello sci da parte degli lungare anziché accor- delle due stazioni. Basta operatori e dei media, ciare la stagione sciisti- recarsi nella austriaca impianti di grandi di- ca. E’ così che abbiamo Kaunertal, mensioni che richiedono avuto modo di gustare meravigliosa valle poco una rigida programma- dell’ottima telemark distante in linea d’aria zione dei periodi di fun- crost, oltre che dell’ot- da Val Senales in dire- zionamento e risultano tima powder di tarda zione nord, facilmente non economici con un stagione (la migliore...su raggiungibile da Passo ridotto numero di scia- fondo compatto e sicu- Resia, per rendersi con- tori, condizioni climati- ro!), in due stazioni che to di come un marketing che che comportano un amiamo molto: Val Se- intelligente sia riuscito a repentino ed anticipato nales e Livigno, dove gli fare di questa valle una passaggio dall’inver- impianti hanno chiuso mecca del freeride fino no all’estate, rendendo rispettivamente il 5 ed il a metà giugno (si, avete sempre più rara la pre- 15 maggio. A dire il vero letto bene, nella Kauner- senza di telemark crost di sciatori ne abbiamo tal gli impianti chiudono sulle Alpi (è molto più visti pochi in queste due a metà giugno!) con un facile questa stazioni, se si fa eccezio- numero di presenze in neve sugli Appennini e ne per il nutrito gruppo tarda primavera addirit- Alpi, non aiuta certo a trovare questo sconsolante una lunga 7 tura superiori a quelle si itinerari alla partenza la Vedretta e del Teufel- dei freddi mesi inverna- degli impianti! Itinera- segg in perfetto firn... A li. In maggio nella Kau- ri di altissimo livello, Livigno abbiamo trova- nertal i piccoli alberghi rispetto ai quali però to la discesa dal Monte a gestione familiare e le quelli di Val Senales e di Cotschen sulla Val Fede- guest house diffuse lun- Livigno, meno conosciu- ria in condizioni ancora go tutta la valle sono pie- ti e pubblicizzati, non migliori e senza dubbio ne di sciatori, sopratutto hanno nulla da invidia- più sicure che durante giovani, provenienti da re! Citiamo, a titolo di la Skieda di inizio apri- tutta Europa, che si dan- esempio, fra le discese in le. Discese di questo li- no appuntamento qui, perfette condizioni che vello sono oggi in grado fra abbiamo in di soddisfare un numero bianche che sembrano Senales durante il Sum- crescente di sciatori esi- fatte apposta per lo sci mer Camp, quella dalla genti. Ma anche chi non fuori pista di tutti i livel- Punta di Finale (polvere è malato come chi scrive li, con tanto di servizio di alta qualità in alto, te- di fuori pista ha trovato di autobus gratuito per lemark crost in basso) e in maggio a Senales ed riportare gli sciatori dai quelle lungo il versante a Livigno piste perfette, punti di arrivo dei diver- sud est della Punta del- con possibilità di effet- queste montagne effettuato telemark mag 8 tuare a piacere tratti di rosello. Inoltre, per pro- si punta tutto sulla neve fuori pista facili, ottimi muovere lo sci primave- artificiale e sullo sci lu- aperitivi per un’inizia- rile a Livigno il prezzo napark. dello skipass, dalle 7 del Una delle cose belle di mattino alle 4 del pome- questo sci primaverile riggio, è stato ridotto a al momento per pochi, soli 10 euro! Malgrado al di là dello squisito questo, come dicevamo, piacere di scivolare li- gli sciatori erano pochi, beri e sicuri ovunque, perchè pochi avevano é dato dalla riscoperta saputo di questo impre- di rapporti umani au- visto prolungamento tentici che esso offre. di stagione. Se si vuole Ecco che sulla seggio- quelli in quota. Così si fa puntare sullo sci di pri- via o sulla cabinovia ci nella Kaunertal e così si mavera bisogna propor- si saluta, si parla, non é fatto a Livigno lo per tempo, durante le ci si ignora con sguar- dove in maggio funzio- grandi kermesse promo- di assenti come accade navano solo i principali zionali come lo SkiPass nelle grandi stazioni in impianti della zona Ca- di Modena, dove invece alta stagione. Si dialoga zione ad una dimensione dello sci più libera e personale. Un modo per rendere competitivo lo sci di primavera può essere senz’altro quello di chiu- Una delle cose belle di questo sci primaverile al momento per pochi, al di là dello squisito piacere di scivolare liberi e sicuri ovunque, é dato dalla riscoperta di rapporti umani autentici che esso offre. telemark mag dere gli impianti un po’ alla volta, tenendo aperti a fine stagione solo quelli di arroccamento e 9 facilmente anche con gli impiantisti di Senales scoprire i segreti di tan- addetti agli impianti e e di Livigno vogliano to successo, forse non con il personale dei bar ripetere guasterebbe... e dei ristoranti. Si risco- to, facendo scoprire ai Marcel Kurz, Alpinismo pre insomma il piacere tanti sciatori in grado Invernale, Casa Sociale di quei rapporti umani di apprezzarlo il fasci- Editrice, Pinerolo 1925, che lo sci tecnologico ha no sottile di questo sci cap III. cancellato, di tarda stagione. Per Arnold in montagna l’incomu- ottenere mi- Ski-ing at all heights and nicabilità, le musiche as- gliori di quest’anno in season, Methuen & Co, sordanti e gli altri odiosi termini di presenze, un London 1921, cap III. rumori delle città. viaggetto vicina Jacques Dieterlen, Ski de Non c’è che da sperare Kaunertal, per fare un Printemps, Flammarion che l’anno prossimo gli po’ di benchmarking e trasferendo l’esperimen- risultati nella Lunn, Alpine 1937. telemark mag C M Y CM MY CY CMY K 11 SKADI, figlie della Dea del Telemark Il lato femminile dello sport di Cristina Penna, Isabella Gonnet e Alessia Monticone E Erano ormai da qualche anno che ci trovavamo ogni inverno agli eventi telemark, qualcuna per gareggiare e tutte per divertirci; ragazze di diversa età ed origine accomunate dalla passione per il tallone libero e più in generale per la montagna, per il movimento, per lo sport all’aria aperta di ogni difficoltà e forma. É nata così, come tutte le cose importanti, da poco più di una battuta: Isabella Gonnet un giorno butta lì l’idea di creare un gruppo telemark femminile, una vera e propria squadra che possa rimpolpare le quote rosa (anzi fucsia) nelle gare di telemark e free-ride. La cosa è stata accolta con entusiasmo da molte ragazze del circuito TSE, ma nessuna avrebbe mai pensato che la cosa si sarebbe evoluta in un modo così seriamente divertente. Isabella diviene subito per tempra, capacità e tacita elezione la leader del gruppo e coinvolge nel progetto Mariano Valcanover che accetta con entusiasmo questa nuova e originale idea. Un gruppo di nove Telemarker, quindi un gruppo Telemark, ma tra di noi c’è anche una snowboarder. L’obiettivo? Divertirsi con tallone, ma soprattutto mente liberi e aperti. Il nome? Dopo lunghe consultazioni eccolo: Skadi, la dea delle nevi della mitologia nordica, rigorosamente sciatrice. Una sorta di Diana/Artemide delle nevi. Così si parte, alla grande, anche grazie ad uno sponsor che crede nel progetto procurandoci le divise: grazie Under Armour! In seguito si aggiungono Cober per i bastoncini (anche alla snowboarder!), Giro per maschere e caschi. E tutto grazie all’aiuto di Carezza SKI e del Telemark Snow Events. Primo appuntamento il 12 e 13 gennaio2013 a Carezza: l’avventura è iniziata! Dopodiché abbiamo vinto entrambe le tappe della Rewoolution Raid (Livigno e Dolomiti) ed alla Free Ride Hero di Senales di Marzo tutte le Skadi erano sul podio. Anzi il podio del telemark si è riempito di Skadi! All’unico appuntamento F.I.S.I. della stagione al Monte Avena (Feltre) ci siamo presentate tutte ed abbiamo portato a casa i migliori risultati per ogni categoria. Alla Polartec Free Ride Cup si sono presentate ben 2 Skadi in telemark mag 12 partenza, anche se poi nessuna donna in Telemark ha passato le qualifiche. Peccato. Infine per chiudere in bellezza al Telemarkissimo durante il Tele Rendez-Vous di Cervinia Isabella Gonnet e Alessia Monticone, quest’ultima in team con il parroco di Cervinia e Angelo Vallet, pur gareggiato in squadre differenti (ognuna composta da una donna e due uomini) hanno portato a casa soprattutto tanta allegria ed un dignitosissimo quarto posto. La meravigliora ultima sciata al TSE Spring Camp in Val Senales dall’1 al 5 maggio ci ha regalato, una neve inaspettatamente perfetta ed una mattina in compagnia di Emilio Previtali: una sciata zen con qualcuno che il telemark lo ama profondamente e usa la sua consapevolezza ad ogni piega. Ah, nel frattempo la snowboarder ha deciso quasi spontaneamente di seguirci e provare il tallone libero: pare che le minacce di tagliare in due la sua tavola abbiano funzionato. Ora non vede l’ora che arrivi qualcuno interessato?). il prossimo inverno per piega- È stato davvero un magnifi- venuto anche da Emilio, è stato re (a proposito: ha una tavola co inverno insieme, grazie al un gioco da ragazze trascinar- da snowboard ancora fortu- Telemark, grazie allo sport la dal lato “free”dello sci. nosamente intera da vendere: che unisce le persone, anche Con l’imprinting di Mariano e qualche suggerimento qua e là, telemark mag 13 quelle più diverse che però si mark per l’arte! ritrovano accomunate nella Ormai una squadra così af- passione per la neve e l’ele- fiatata e completa non ha al- ganza delle pieghe. Infine si scopre anche che le Skadi sono più di un team, sono un sistema olistico nel quale si armonizzano i talenti non solo sciistici, ma anche umani delle “figlie della dea”: cuna intenzione di aspettare l’inverno prossimo a prendere il sole in infradito e basta. Impegnate anche nel Rewoolution Raid estivo di Bergamo, è una prova per saggiare la nostra leader, è un inge- il terreno scoperto dalla neve gnere che pratica tai-chi e e vedere se anche qui la no- shiatsu, imprimendo il suo stra dea ci darà una mano. RIDERS: Isabella Gonnet, Alessia Monticone, Valentina Bonfanti, Lena Attorresi, Cristina Penna, Marika Russignaga, Katherine Traverberg, Sabrina Beber e Carol Sueles entusiasmo e determinazione alle altre che, a loro volta, apportano il loro contributo al gruppo rendendolo unico. Qualcuna di è maestra di sci, qualcun’altra allenatrice, una insegnante di yoga, l’altra di danza... c’è chi ama cercare tesori antichi in fondo al mare e forse lo farà come lavoro e chi invece si diverte a fare business plan e a scrivere articoli. Insomma l’arte per il telemark e il teletelemark mag 14 Andy Parisod ITW Il Telemark New School di Valentina Bonfanti I New- Prealpi nel Cantone di Vaud in school prende la pa- Svizzera, in un piccolissimo pa- rola. TSE riuscirà a ese rinomato come ski resort. portarvi dall’oltralpe svizzero Ovviamente da qui nascono le un new schooler con i fiocchi: mie radici sciistiche. Mi misero Andy Parisod. Il giovanissimo quelle trappole ai piedi quando ci dimostrerà come la tecnica avevo circa 2 anni… ed io mai e la bellezza del gesto a tele- più li tolsi! Ora come ora lavo- mark gli permettano di vivere ro come meccanico a Montreux a 360 gradi il suo rapporto con e sono un grande appassionato la neve! Appena abbiamo sen- di montagna.. dall’estivo all’in- tito delle prodezze di questo vernale, giovane telemarker ci siamo prendere il sole! chiesti: perché non invitarlo Dopo questa breve intro svela- all’Opening di Val Senales? Ed ci il segreto! Perchè telemark? è così che Andy, ha dato rispo- Principalmente perché è più sta pronta ed affermativa per di sciare. Sei più vicino alla conoscere nuove tribù di te- neve. Sei più neve. Il mio mi- lemarker e nuove realtà oltre gliore amico Jonas Chevallier i suoi confini. Una delle cose dice sempre: “Sciando o snow- più belle di questa disciplina boardando tu sei sulla neve, è l’occasione che crea di uni- facendo telemark tu sei nella re fantasie, passioni, credo e neve nel profondo!“ “With ski- modi di vivere differenti. Ecco ing and snowboarding you’re ra di Telemark? allora che non ho perso tempo! over the snow.. with Telemark Parlando di freeride e free- Ho rincorso Andy e gli ho fatto you’re in deep in snow” style in Svizzera c’è poco mo- qualche domanda per capire Un’altra cosa che mi ha spinto a vimento… allo stesso tempo il il calibro del soggetto con cui non abbandonare il telemark è telemark comincia a prendere avremo a che fare in Val Sena- che con lo stesso attrezzo puoi piede solo adesso. Quasi ogni les. far freeride, girare in park, resort ha un suo club.. dicia- Ciao Andy! Benvenuto nella no- sciare in pista ed il tutto con mo che sta diventando la nuo- stra picccola ma grande Telly il massimo del divertimento... va tendenza! Speriamo cresca community! Raccontaci di te! It’s the Swiss Knife of skiing! ovunque nel mondo e la telly Mi chiamo Andy e sono nato Un’altra cosa da non tralascia- family diventi senza confini. nel “lontano” 1991! Vivo da re è l’atmosfera che si respi- Come vorresti vedere l’evolver- sempre a Villars-Gryon nelle ra tra tutte le community di si della scena svizzera? Il telemark mag Telemark dall’arrampicare al Freeheelers! Vecchi, giovani, italiani, francesi.. non importa, tutti condividono la stessa passione e questo piccolo mondo, nonostante le dimensioni, è molto più aperto e visionario dello sci alpino! Cosa ci dici della scena svizze- 15 Diciamo che il Freeride ed il lers.eu! più bello di un altro. Il telemark è Park per quanto riguarda il Con quale aggettivo definiresti libertà di espressione! Dove vuoi mio il telemark? e come vuoi! Quando nevica tan- munque molto importanti e Libertà. Niente altro. Quando to allora fuoripista, quando è pri- sarebbe bello vedere crescere diciamo:”Libera il tallone, libe- mavera.. allora park … e quando il telemark di pari passo, sia ra la mente” non c’è niente di sono in qualche posto nuovo con sulle piste che in questi am- più vero! Nulla di più veritiero gli amici.. allora piste! bienti. L’essenziale è però che della sensazione di libertà che Quando e come nata la tua storia la mentalità alla base del tutto provo quando scio. d’amore? rimanga sempre la stessa.. e Telemark in park, in powder o Circa nel 2008 ad un Telefest or- con la stessa intendo quella del sulle piste, cosa preferisci? ganizzato dal padre di un mio Freeheel Fest in Livigno e dell’ Ad essere sincere, secondo me, amico. Appena l’ ho provato ho European Opening by Freehee- non esiste un modo più giusto e pensato che fosse tremendamen- vissuto rimangono co- telemark mag 16 Il telemark è che con lo stesso attrezzo puoi far freeride, girare in park, sciare in pista ed il tutto con il massimo del divertimento... It’s the Swiss Knife of skiing! (è il coltello svizzero dello sci) te difficile… e poi dal 2009 non li ho più tolti! E’ così che abbiamo fondato un crew la The Worst Crew che gironzola per i resort a promuovere il telemark e ad offrire test gratuiti! Cos’è la The Worst Crew? E’ il nostro club, creato da me e da due amici d’infanzia Jonas Chevallier, e Benoît Golay! Tendenzialmente facciamo qualche evento durante l’anno di test materiali e promozione telemark.. per il resto del tempo andiamo in giro per il mondo ad editare video e a far conoscere la nostra futuro? in più. Probabilmente parteci- passione! Senales sarà il primo Sicuramente il prossimo anno però a qualche tappa del Free- stop della prossima stagione!! lascerò il lavoro per tre mesi ride World Qualifiers e al Teva Il nostro club conta di una cin- e andrò in giro per l’Europa a Games in USA! Speriamo… quantina di praticanti per lo più sciare. Attualmente sono alla Grazie molte Andy, non vedia- tra i 15 ed i 50 anni! ricerca di sponsor per potermi mo l’ora di conscerti di perso- Quali sono i tuoi progetti per il permettere qualche viaggetto na! Buone vacanze a tutti! telemark mag 17 Luigi Martinelli ITW “L’origine della Skieda” di Alessia Monticone - foto di Luigi Martinelli - Paramountains è È emozionante essere oltre al semplice raduno. Met- qui con una delle per- tendo in palio dei bei premi sone da cui è partita cercavamo di creare un evento, la Skieda, la grande manifesta- ma la gara così, tra i pali non zione che il prossimo inverno ha mai veramente funzionato. compie 20 anni. Presentiamo Capisci? Lì abbiamo notato che Luigi ad una certa tipologia di scia- Martinelli, Livignasco doc. tori delle gare non gliene frega Luigi tra gli anni ‘70 e ‘90 ha niente. Al contrario, in escur- portato lo sci fuori pista, free sione vedi come scalpitano!”. style e la fotografia ad un altis- Quindi dici che nel telemark simo livello, non tira aria di gare? tra i primi in Italia. La storia L: “ Non sono una persona che sua e degli altri temerari della abbia mai creduto molto alla Paramountains è raccontata nel competizione libro SKISTORY attraverso le nel telemark. Questo è un mon- immagini ed i racconti quel fan- do che esiste, ma non è il no- tastico periodo, le parole della stro.” figlia Anna e una stupenda fia- Da un’ intervista che abbiamo ba scritta da Fulvia D’Alessio. pubblicato sulla Mag di marzo Siamo qui a Plaza Placheda du- si evince che nel telemark at- rante la Skieda; tra un impegno tuale è come se ci fossero due e l’altro, Luigi trova un attimo grandi famiglie: una sostiene da dedicarci per la Mag. che per far emergere questa free-ride. Tu cosa ne pensi? Ci sediamo in un angolo tran- attività al grande pubblico bi- L: “Io appartengo sicuramente quillo ed iniziamo a chiacchie- sognerebbe investire nel fran- a questa seconda. Facendo gare rare. Parliamo di sci e di tele- gente delle gare Classic. Tutte le finisci inevitabilmente a con- mark. Anzi, lui parla, io ascolto. nazioni alpine hanno squadre frontarti con organizzazioni, Le domande vengono da sole, e questo crea immagine, busi- federazioni, enti. Come prima man mano che lui racconta. ness, etc., invece l’Italia rimane esperienza sono stato uno scia- In principio era la Skieda! ai margini. tore fuori pista e un organizza- Era il 1994 e chiedo a Luigi Poi c’è l’altra che invece vede tore del freestyle ski. Quando come fosse la manifestazione in il telemark in maniera più li- abbiamo iniziato noi non c’era quegli anni. bera e ritiene che lo stesso tipo nulla, la disciplina del free style L: “Quando abbiamo comincia- di giro si possa creare, se mai, non esisteva a livello agonistico, to facevamo delle gare Classic sfruttando l’onda lunga del ma noi sognavamo le Olimpiadi convenzionale telemark mag 18 “Un bel sciatore? Qualsiasi terreno. Qualsiasi condizione. Uno che è in grado di gestire anche il terreno con i sassi, il ripido, il ghiacciato, il ventato, il crostato, la super powder. In qualsiasi situazione: bel tempo, brutto tempo, vedi, non vedi, caldo, freddo.” non capendo che per arrivarci Un bel giro. Durato una decina vuoi far venire la gente ed ave- dovevamo passare attraverso d’anni. re una risposta mediatica, l’im- quella trafila burocratica incre- Quando però, avendo le Olim- pegno è grande. Lo fai 5/10 vol- dibile che sono le federazioni. piadi come obiettivo, siamo te, ma all’undicesima lo passi. E che secondo me sono un po’ approdati prima alla FISI poi Io faccio anche l’albergatore, la fine dello spirito con cui scia- alla FIS tutto è stato fagocitato non posso avere l’albergo vuoto vamo”. dall’organizzazione e dai suoi per avere un evento pieno. Era il lontano? schemi. Così è entrata l’APT, ma è diffi- L: “1975-79. Eravamo davvero Per quello quando ci siamo detti cile per un’istituzione abituata ragazzi. Sognavamo forte. Ave- “facciamo la Skieda!” la parola a certi standard adattarsi ad un vamo rotto parecchi schemi. d’ordine è stata tassativamente evento così fuori dalle righe. Gli sci corti c’erano già, ma niente istituzioni”. E poi il ricambio generazionale. nessuno li aveva capiti. Pratica- A proposito di Skieda ed istitu- C’è stato, ma è difficile. I ragazzi mente noi abbiamo servito alla zioni. Abbiamo avuto l’impres- oggi sono meno disposti a sacri- FIS il pacchetto free style com- sione che negli ultimi anni ci sia ficarsi. Impegnarsi. La riuscita pleto: gare e atleti. Erano com- stato un ingrippamento nell’or- di un evento così è una cosa che petizioni più artistiche, contava ganizzazione. la performance, non il tempo. L: “Mah. All’inizio facevamo alla fine della fiera ti riempie Con il giudizio umano, come nel tutto noi. Poi tra il marketing pattinaggio artistico. e la comunicazione è diventato Ti dirò, è stato molto divertente. un lavoro di 12 mesi l’anno. Se di soddisfazione personale, ma non ci si campa. Forse noi avevamo già tutti un doppio lavoro. Per fare la Skieda o le foto, ogni tanto sparivamo e potevamo permettercelo. I ragazzi di oggi forse sono più realisti. Non fanno niente per niente. E poi, forse, una volta c’era più gratitudine per chi faceva e quello ci aiutava, sapevamo che alla fine in tanti ci avrebbero detto grazie”. Forse eravate anche una comunità più piccola... L: “Mah, c’è da dire che i tempi cambiano, gli eventi cambiano, le idee cambiano, le organizzazioni, i costi cambiano, tante telemark mag 19 cose cambiano e bisogna saper- un impegno maggiore. le interpretare. Vorrremmo Da parte degli enti preposti non com’è stata la prima Skieda: an- creavamo eventi per far foto!” è che ci sia stato proprio un cora innovativo, che non sia un Oggi lo sci free style si è ripreso grande entusiasmo, anche se copia incolla. Allora avevamo il spazio. Un mondo fatto di foto, non ne ho mai capito veramen- Telemark come novità, un bel di trick, provocazioni, sci fatto te il perché. Per me passione cavallo di battaglia!” sul metallo e non nella neve, sci e divertimento erano la molla Raccontaci un episodio della sulla neve dura, evoluzioni su che ha messo in moto tutto que- prima Skieda. gran castelli che portano i rai- sto. Eravamo qua, ad aprile, in 4 L: “Ne ho tanti. Tu sai che i pri- der per aria... gatti, con una neve e delle con- mi eventi sono sempre i più bel- L: “A me va bene tutto. Io ho un dizioni stupende, il paese vuoto li. Allora era proprio una cosa figlio che ora ha messo la testa quindi abbiamo pensato di ri- nuova. Quando andavo in cer- a posto, ma fino a poco tempo fa empirlo in qualche modo. ca di sponsor bussando porta se non era cemento non sciava. Livigno è un posto che può per- a porta mi prendevano per un Penso che i ragazzi trovino le metterselo, sia per il territorio venditore. Telemark? Cosa ven- loro strade. Io sono stato uno sia per l’ospitalità. Anzi, meglio di?” di quelli. Tutti sciavano in pista venirci ad aprile che a dicem- Telemark-eting. Ridiamo. e noi fuori: all’epoca non c’era bre. L: “Noi organizzatori eravamo nessuno che lo faceva, i salti Eppure le istituzioni rispondo- gente che aveva già una certa mortali... lo sci tradizionale ci no timidamente. esperienza nello sci alternativo, guardava male. L’anno prossimo l’evento or- eravamo un gruppo trasversale Se mai questo free style lo trovo mai marchiato Free Heel, torna a tutte le discipline alpine. un po’ lazy. A mio figlio dicevo: Skieda. Ogni 5 anni torna Skie- E poi c’era di mezzo la Para- Tu non vai a sciare, vai in spiag- da mountains: gli sciatori fotografi gia. e si cerca di fare qualcosa di degli anni ‘70. Ma se loro sono contenti e non più, di meglio, di diverso, con In realtà ad certo punto abbia- si fanno male va tutto bene. fare un mo iniziato a domandarci se faevento cevamo le foto per gli eventi o telemark mag 20 L’unico consiglio che gli ho dato è: atterra sempre sul ripido, hai più probabilità di arrivare a 30 anni con la schiena ancora in ordine. Comunque anche oggi coloro che lo amano, sciano, diventano gran bei sciatori. Ed emergono”. Dammi la tua definizione di Gran Bel Sciatore. L: “Un bel sciatore? Qualsiasi terreno. Qualsiasi condizione. Uno che è in grado di gestire anche il terreno con i sassi, il ripido, il ghiacciato, il ventato, il crostato, la super powder. In qualsiasi situazione: bel tempo, brutto tempo, vedi, non vedi, caldo, freddo. E gestisce anche l’eventuale compagnia. Il branco. Quello secondo me è un gran bel sciatore”. Ecco, a proposito di branchi e di compagnie, la Skieda/Free Heel Fest è famosa proprio per le sue gite che arrivano a numeri davvero impressionanti. Solitamente chi esce a fare una gita ama gruppi ri- L: “Terreni non estremi: que- per le montagne migliaia di sto è il vantaggio di Livigno. persone per migliaia di ore, che anche i più restii, si trovi- Per fortuna nessuno si è anco- ecco diciamo che finora abbia- no volentieri a fare un’escur- ra fatto troppo male. Quando mo un buon record. Che non sione in cento! tu scarretti ogni anno in giro ci siano stati gravi incidenti stretti, eppure, una volta l’anno, l’energia della Skieda fa sì telemark mag 21 A volte sembra che qualcuno voglia ridurre questo spazio così ampio e ricondurlo a definizioni standard. L: “A me va bene anche quello. Ci sono istruttori, scuole, c’è tutto quello che vuoi. E vanno bene. E prendete un maestro per imparare! Poi però ognuno deve maturare e trovare la sua strada. E poi un appunto sull’attrezzatura che secondo me si sta snaturando. Leggerezza e versatilità permettono di fare tutti quello che vuoi, ora invece sembra con i materiali di tornare un po’ all’alpino, risparmiare energie a scendere, ma non a salire. Poi con lo sci largo si scia con gli gli scarponi. Invece nel telemark si scia con i piedi. Insomma sembra con i materiali di adesso siamo al monoblocco, conduci come una spia, ma... Livigno - riders: Jacopo e Davide Mottini E il telemark è più sicuro dello sci perché non ti incastri mai”. Grazie mille Luigi! Certo le cose da dire non fini- significa, in linea di massima, nelle escursioni. Il popolo del che il sistema funziona. telemark è un popolo molto E le escursioni sono la trave aperto. Mi è sempre piaciuto portante della manifestazione. per quello, i telemarker amano cosa ci riserverà la Skieda final- Un sacco di amicizie sono nate spaziare”. mente di nuovo Skieda! rebbero qui, ma chissà, magari continueremo a chiacchierare e l’anno prossimo vedremo telemark mag 22 Ho scoperto il Telemark Monika Raffeiner ITW, Istruttore nazionale di sci alpino. di Alessia Monticone C Ciao Monika, innanzi- presa più tempo libero con lo sci tutto grazie per la tua club e l’anno scorso in primavera disponibilità. finalmente per il telemark! Ormai fa caldo, anche se di quan- A novembre al Telemark Opening do in quando sulle vette continua di Val Senales c’eri vero? Come ti a nevicare, ma per adesso non è sembrata l’esperienza? stiamo sciando. M: Mah, all’inizio è sempre strano Ci incontriamo qui sul Garda, montare su questi attrezzi un po’ dove d’estate fai l’istruttrice di traballanti rispetto allo sci rigido wind surf a Torbole e collabo- che è il mio pane, diciamo. Ma ab- ri con l’associazione Mountime biamo beccato condizioni super, presso la struttura del Rock Ma- accompagnati dalla guida Matteo ster ad Arco. Faletti con cui siamo amici abbia- Ma veniamo al sodo: il telemark. mo fatto una gita con le pelli fino Quando l’hai provato per la prima volta? M: La prima volta che ho provato il telemark era al corso maestri un bel po’ di anni fa. Era la fine del 2006 e mi è piaciuto subito, tanto che mi sono comprata l’attrezzatura, ma lavorando non è che sia riuscita ad andare tanto. Fino alla scorsa stagione mi sono impegnata tanto nello sci alpino per cui andando con il telemark solo due o tre volte l’anno per un po’ non sono riuscita a progredire come avrei voluto. Monika, tu fai la maestra di sci, vero? M: Sì, inoltre allenavo i bambini dello sci club e nel frattempo sono diventata istruttore nazionale tralasciando un po’ tutto il resto. Poi le cose sono cambiate, mi sono telemark mag a Punta Finale trovando polvere, meglio di così! Il secondo giorno abbiamo fatto altre discese dalla Croda verso i laghetti sul versante vare un po’ di più il telemark? M: Diciamo che quest’inverno nord, davvero una bella esperien- insegnando in un’altra scuola di za. sci, lavorando un po’ meno e non Quest’inverno sei riuscita a colti- avendo clienti alla prima ora, alle 23 8 quando aprivano gli impianti avevo quest’oretta/oretta e mezza libera in cui facevo la faticaccia di prendere il telemark fare tre discese per poi ricambiarmi e iniziare a lavorare. Cos’è che ti piace di più del telemark? M: Rispetto allo sci alpino non posso dire che mi piace di più, più che altro è diverso l’approccio. Se nello sci devo essere perfetta e so che vengo spiata e criticata, nel telemark sono più free. Ed è più facile che se prendo delle mine fotoniche, non me ne freghi Che attrezzatura usi Monika? perché non si diverte e soprattut- niente. Anzi. M: Scarpa T2, attacco BombShell, to perché non diverte! Comunque L’idea di salire con le pelli e non e sci Nordica, sono promoter Nor- mi fai un’invidia pazzesca. avere grandi limiti mi affascina. dica! M: Sì, il Canada è figo. Siamo sta- Per me il telemark rispetto allo sci Dai raccontaci ancora un aneddo- ti via 10 giorni. Parti dall’Italia alpino è più adrenalinico. Se con to super pazzesco che ti è capitato e pensi “Lì ci saranno metri di lo sci rigido quando casco due sciando a telemark, tipo la caduta neve, ogni giorno powder!”, ma volte l’anno è tanto, con telemark più divertente. poi arrivi e non è così. Devi essere se non casco almeno due volte al M: Quest’inverno ho fatto un fortunato. Se capita, bene, altri- giorno non mi sembra neanche di viaggio in Canada con degli ami- menti in un attimo è tutto trifola- aver sciato. (ride). ci. Non c’era tantissima neve per to, la gente mica sta in pista! Come (Ridiamo insieme). cui abbiamo scarpinato parec- inizia a nevicare son tutti fuori Possiamo dire che il telemark ti chio, sempre con il telemark. perciò se non hai tempismo, non da più respiro? Puoi permetterti A volte becchi un bel pendio aper- trovi neanche più un fazzoletto di tornare umana! to, polvere fino sopra il ginocchio da tracciare. M: Brutto dire così, perché a me e vai via bene, altre volte trovi Alla fine facendo un po’ di gite piace tantissimo sciare, però... quei pillow alti e vai a rotoloni. con e avventurandoci per Roger Però è normale che ognuno, an- Ecco, la prima giornata “di am- Park però puoi fare la linee che che il più appassionato, abbia bi- bientamento”, c’è stato da ridere! vuoi, è tutto aperto, poche tracce. sogno di una valvola di sfogo per Sai come diciamo noi, che nel te- È stato proprio bello. trovare nuove stimoli. lemark chi non cade è uno sfigato Prossima meta di viaggio? telemark mag 24 M: Prossime mete...direi più pros- che bella piego l’ho fatta. simi sogni, non proprio realizza- Mi piace fare canalini un po’ fuo- bili a breve. ri dal normale, non vado a fare la Dai dai, quando si sogna, si sogna Va Mesdì. grosso, spara. Faccio quelli stretti tre metri e M: Alaska! quando mi avventuro metto il ri- Intanto mi accontento del Pordoi. gido, almeno so di arrivare sana Essì, in effetti è proprio un bel sof- e salva. frire in Pordoi (ammicco). Prossimo appuntamento inverna- M: Ancora fino a metà giugno c’e- le? rano da fare dei bei giri. M: Spero che arrivi in fretta Fer- Eri a tlmk? ragosto, dopo metterò gli sci per M: Non sempre. Di uscite a tele- lavorare un po’. mark in Pordoi ho fatto Forcella, Per rimettere il telemark invece Val Culea e anche Sas Cuccia, ma confido nell’Opening. con una neve un po’ difficile quin- Monika, grazie ancora per la tua di, ecco, curve ne ho fatte ben po- disponibilità, che. ma soprattutto buone pieghe e No, dai all’uscita del canale qual- buona estate! telemark mag 25 Cervinia Le Bivoauc au Cervin 2013 di Valentina Bonfanti L Le origini di Breuil-Cervinia risalgono a più di duemila anni fa, quan- do i romani varcarono per primi il colle che collega la conca del Breuil a quella di Zermatt. Fu proprio il condottiero Silvius che diede il nome di “Silvin” a quel passaggio in onore del selvaggio ed del selvatico che dominavano i piedi del Cervino. La conca del Breuil di quei tempi era un immenso pascolo alpino, i boschi di conifere raggiungevano i tremila metri di quota, la località era raggiungibile solamente dopo lunghe ore di cammino a piedi. Le immense distese verdi d’estate si trasformavano in inverno in candidi paesaggi decorati dalla bianca neve, fu questo ambiente inesplo- Silenzio e pace dominavano le val- zioni sciistiche più cool del panora- late interrotti solamente dal fra- ma alpino, sia per chi la montagna stuono di qualche valanga e dal la viveva davvero, sia per chi amava sordo struscìo delle slitte di legno passeggiare tra un negozio e l’altro. che scivolavano sulla neve, sospinte Ma qualcuno non volle mai dimen- rato e l’imponente sagoma della da qualche uomo che si trovava ad ticare le origini, qualcuno cercò di “Gran Becca” che attirarono i pri- affrontare i due giorni di cammino ridare un volto al passato ed di unir- mi alpinisti verso la fine del 1700, che separavano il villaggio di Chatil- lo al presente. “Gran Becca” era il nome con cui i lon dalla piccola frazione di Breuil. Tra questi Angelo Vallet, maestro locali chiamavano la piramide che La quiete di quegli anni in cui i pio- di sci del Cervino che, con grande sovrastava il paese. nieri salivano in quota con le pelli passione e con la collaborazione di Fu in quegli anni che i primi esplo- per disegnare curve a Telemark molti, contribuì a far rinascere il ratori trasferirono il nome del colle, all’ombra della “Gran Becca” fu in- Telemark in Italia e in particolare non più praticato a causa dei ghiac- terrotta, come in tutti i resort mon- in Valle d’Aosta dove portò questa ciai che si erano impadroniti delle tani, dalla realizzazione negli anni disciplina a diventare una delle at- alte quote, alla montagna simbolo trenta dei primi impianti di risalita trazioni di questa località. della valle, “Silvin” in latino diven- e dalla successiva commercializza- E’ proprio tra questi orizzonti che ne “Cervin” nella lingua francofo- zione del Cervino a seguito della na- TSE ha deciso di dar vita al Summer na del tempo, solamente negli anni scita degli sport invernali. Camp 2013! Lo splendido panorama trenta durante il periodo del fascio E’ in questi anni che Cervinia iniziò regalatoci dalla stupenda fiaba del- divenne “Cervino”. ad affermarsi come una delle sta- la Dama Bianca e di Gargantua farà telemark mag 26 Strano concetto il tempo di Francesca Gaggioli da contorno ad un’esperienza unica e ricca di avventure degna di rimanere appuntata tra i più bei ricordi di ogni Telemarker che vi parteciperà. Come narra la leggenda, si dice che Gargantua, il re gigante e buono del versante svizzero delle Alpi, un giorno volle sporgersi dall’altra parte per vedere cosa ci fosse e se altri popoli, non amichevoli come il suo, si stessero preparando a dare battaglia. Fu così che i crinali crollarono sotto il suo peso, tranne la sagoma del Cervino che rimase in piedi segnando il passaggio del gigante. Oggi possiamo affermare con sicurezza che sul nostro versante alpino, anziché un popolo pronto all’attacco, avrebbe trovato una sfilza di Telemarker pronti ad attaccare i bianchi pendii in piega ed armati di telemark mag tanta voglia di divertirsi. In questa vallata in cui la tradizione fa’ da padrona, domina tutto ciò che è tipico e popolare. Con popolare intendiamo ciò che è caratteristico delle popolazioni montane, ciò che è degno di nota e fama… è infatti questa, una delle zone più famose sull’arco alpino per numero, concentrazione ed afflusso di Telemarker. Quale posto migliore per aprire le danze estive se non all’ombra del Cervino ed in compagnia di chi ha riportato il Telemark alla gloria? Dall’11 al 14 Luglio le nevi del ghiacciaio del Plateau Rosà vedranno la tradizione mescolarsi con la novità, l’oldschool fondersi con la newschool. Tutto è pronto per dare il benvenuto al SummerCamp più atteso dai Telemarker di tutta Italia. Per gli abitanti del Breuil era come il susseguirsi di salti e gorghi di un torrente di montagna: un calendario di foglie d’erba e fiocchi di neve affisso su quella cupola di cielo sorretta dalle montagne in cui il sole cala solo per far posto alla luna. Non per me. Il mio era un tempo immobile, congelato in infiniti attimi incastonati nel ghiaccio perenne. Il silenzio era il mio rifugio, il bianco della neve era la mia casa. La solitudine era l’unica a conoscere il mio vero nome. Loro mi definivano il gigante, io… io sono Gargantua. Per chi non mi conoscesse posso dire che, nonostante l’aspetto scostante e burbero, ero un soggetto estremamente curioso. Talvolta mi piaceva abbandonare il mio regno di neve per scaldarmi nella visione degli abitanti del Breuil. Le mie erano le gite innocenti di uno spettatore silenzioso: mi bastava scendere con la mia slitta e acquattarmi dietro ai promontori per assistere alle festose transumanze, alle messe nella piccola cappella e al vociare dei bambini che con gli sci si recavano a scuola a Valtournenche. Dopo essermi riempito gli occhi di vita e di sole, e la testa di profumi di erba e di fiori, tornavo lentamente alla montagna camminando nella tremula luce delle stelle. Mai mi trattenni: immancabilmente con il calare della notte, tornavo placidamente al gelo del mio rifugio remoto. Fino al giorno in cui l’amore mi travolse, con la forza e l’impetuosità che gli sono proprie. È successo in autunno, quando la vallata trascolora nelle sfumature del giallo e i boschi si accendono delle tonalità dell’arancio e del rame. Fervevano i preparativi per la Desarpa e i pastori erano affaccendati negli ultimi compiti. Ad un tratto La vidi, e il mondo attorno a me si contrasse. Il tempo, per me così irrisorio, così immobile, iniziò ad accelerare e ogni attimo sbocciò come un fiore davanti ai miei occhi. Era bella, di una bellezza delicata e impalpabile come quella dei fiocchi di neve e lieve come un soffio di vento. La osservai fino al tramonto e quando si levò la luna mi avvicinai alla sua finestra per guardarla dormire. L’alba mi sorprese come un clandestino. Fuggì prima di essere visto e la sua visione mi accompagnò nell’energica ascesa. Quando finalmente mi trovai al sicuro sui monti, il peso della sua assenza mi parve insostenibile e l’idea che da lì a qualche giorno sarebbe scesa a valle fino alla prossima estate mi atterrì. Fu in un lampo che decisi. Mi procurai tante pelli per avvolgerla l’avrebbero tenuta al caldo - accatastai la legna per il fuoco - i suoi riflessi avrebbero danzato nei suoi occhi - mi premurai di creare un ambiente confortevole. Presi la mia slitta e mi lanciai giù per i pendii scoscesi. Fino a lei. La rapii, la condussi nel mio regno di ghiaccio. Lei, prezioso cristallo di neve non impallidiva davanti alla bellezza tremenda della montagna. Sembrava addirittura brillare. Ma la gioia della sua presenza era incrinata davanti alla tristezza della ragazza, strappata dal calore della sua famiglia e del suo adorato villaggio. La riempivo di attenzioni e di riguardi, tanto che la fanciulla riuscì infine a scorgere la nobiltà dei sentimenti che inesorabilmente la legavano a me. Intanto dalla conca del Breuil saliva l’eco dei richiami dei pastori e delle guide alpine intenti nelle ricerche della ragazza. Da tutta la Valle giunsero ardimentosi pronti a misurarsi con il gelo dell’inverno e con l’asprezza delle cime per cercare la dama rapita. La notizia giunse sino a Verres, alla corte dei conti di Challant che decisero di risalire la lunga strada che conduce a Breuil per contribuire al ritrovamento della fanciulla. La natura stessa sembrava invocare il suo ritorno. L’azzurro intenso del cielo si celava dietro una coltre di nubi da cui non scendevano più i fiocchi di neve. Gli animali avevano perso la loro vitalità e invece del gioioso scampanellio delle mucche riecheggiavano i cupi lamenti dei vitelli che si rifiutavano di mangiare il fieno. Tutta questa disperazione mi sopraffece. Presi coscienza del dolore che avevo causato e del profondo affetto per la fanciulla del mio cuore che condividevo con tutti gli abitanti della Valle d’Aosta. Decisi dunque di restituire la ragazza ai suoi cari. La ricoprii con un abito bianco che le ricordasse per sempre che lassù, sulle cime coperte di ghiaccio, avrebbe sempre avuto un amico. La caricai sulla slitta e la restituii alla sua gente che la accolse festosa. Come ieri, così oggi. Il mio cuore si stringe mentre vi consegno la mia dolce, preziosa, Dama Bianca. www.telemarkmag.it - [email protected]