Dio è come lo zucchero... - Parrocchia Madonna di Loreto
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Dio è come lo zucchero... - Parrocchia Madonna di Loreto
“Dio è come lo zucchero...” Acclamate a Dio da tutta la terra, cantate alla gloria del suo nome, date a lui splendida lode. Dite a Dio: “Stupende sono le tue opere! Ritiro Avvento 2012 Santuario di Castellazzo Durante l'incontro di catechismo, la catechista vuol sapere se i suoi ragazzi, tutti alunni delle Per la grandezza della tua potenza elementari, hanno capito ciò che il parroco ha a te si piegano i tuoi nemici. spiegato nell'omelia la domenica precedente. A te si prostri tutta la terra, «Chi sa dirmi, con parole sue, chi è Dio?» a te canti inni, canti al tuo nome”. Silenzio assoluto. Gli occhi dei bambini ruotano Venite e vedete le opere di Dio, qua e là, tutti sperano che qualcuno parli. mirabile nel suo agire sugli uomini. Finalmente un bambino alza la mano. Gli altri Egli cambiò il mare in terra ferma, fanno un sospiro di sollievo. passarono a piedi il fiume; «Dio è nostro padre, ha fatto la terra, il mare e per questo in lui esultiamo di gioia. tutto ciò che esiste. In più ci ha voluti suoi figli» La catechista ringrazia per la risposta; è esatta, Benedite, popoli, il nostro Dio, ma è anche la ripetizione di parole dette e fate risuonare la sua lode; ascoltate molte volte. Allora, apre il dialogo con i è lui che salvò la nostra vita suoi allievi con un'altra domanda: «Ma come fate e non lasciò vacillare i nostri passi. a sapere che Dio esiste, se nessuno l'ha mai Dio, tu ci hai messi alla prova; visto?» ci hai passati al crogiuolo, come l’argento. Il gruppo ammutolisce di nuovo. Infine, un altro Ci hai fatto passare per il fuoco e l’acqua, ragazzino alza timidamente la mano: ma poi ci hai dato sollievo. «Mia mamma, un giorno, mi ha detto che Dio è come lo zucchero che lei ogni mattina scioglie nel Entrerò nella tua casa con olocausti, latte per prepararmi la colazione. Io non vedo lo a te scioglierò i miei voti, zucchero nella tazza, ma se la mamma non lo i voti pronunziati dalle mie labbra, mette ne sento subito la mancanza. Mamma mi promessi nel momento dell’angoscia. dice sempre che Dio è così, anche se non lo Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio, vediamo. Se Lui non c'è, la nostra vita non ha e narrerò quanto per me ha fatto. gusto. » A lui ho rivolto il mio grido, La catechista ringrazia per la risposta così la mia lingua cantò la sua lode. semplice e vera. E completa: «Vedete: ciò che ci fa saggi non è tanto il sapere molte cose, ma l'essere Se nel mio cuore avessi cercato il male, convinti che Dio fa parte della nostra vita, il Signore non mi avrebbe ascoltato. nonostante tutto . Gli uomini studiano e scoprono Ma Dio ha ascoltato, ogni giorno tanti misteri nella natura, si è fatto attento alla voce della mia nell'universo, ma la dolcezza di Dio non è ancora preghiera. stata inventata, nemmeno con gli zuccheri più Sia benedetto Dio che non ha respinto la raffinati.» mia preghiera, non mi ha negato la sua misericordia. GLORIA Non dimenticare mai di mettere questo (Salmo 66) zucchero nella tua vita. VANGELO: Mc 4,1-9.14-25 Cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva. Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha». Il seminatore semina la Parola. Mentre seminava, una parte cadde lungo Quelli lungo la strada sono coloro nei quali la strada; vennero gli uccelli e la viene seminata la Parola, ma, quando mangiarono. l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Diceva loro: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!». 1. Mi piace sottolineare come questa parabola sia incorniciata dal tema dell'ascolto: della parabola: il discepolo deve “vivere nella fiducia” che la Parola annunciata porti «Ascoltate» e «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti». Gesù si frutto. Nella stessa semina c'è chi accoglie e chi rifiuta, chi lascia soffocare il seme e chi rivolge alle folle come Mosè si rivolgeva al popolo: «Ascolta Israele» (Dt 5,1; 6,3.4). Ma invece lo custodisce con passione. La certezza nella potenza e nell'efficacia della Parola il Rabbì allarga i confini del suo uditorio: non solo per Israele, la sua Parola è per tutti, è una condizione essenziale per l'annuncio del Regno di Dio. soprattutto coloro che la vogliono ascoltare. Lui parla anche se noi non accogliamo la 3. Un secondo tratto è la “sovrabbondanza” che indubbiamente ha colpito gli uditori Sua Parola: parla e agisce al di là della nostra accoglienza. Non esistono circonferenze di Gesù, ma che rischia di rimanere in ombra per noi lettori moderni: l'abbondanza che delimitino la possibilità di farsi uditori della Parola. Non ci sono condizioni perché sorprendente del raccolto del quarto terreno. La misura narrata da Gesù è inverosimile Lui venga e si doni (come è accaduto la notte di Natale). Unica richiesta di Gesù perché per qualsiasi produzione palestinese del tempo: un sacco di semi poteva darne al la sua venuta porti “frutti di vita in noi” è la disponibilità. Il Suo Vangelo è per tutti massimo 11 o 12, mentre Gesù parla di 30, 60 e addirittura 100! Così commenta Benoit coloro che hanno il coraggio di mettersi in gioco. È interessante sottolineare che la prima Standaert: “Qui, come spesso altrove (la trave nell'occhio, il cammello che passa per la richiesta fatta da Gesù alle folle è l'ascolto e non altro. Il Rabbì non chiede sacrifici, cruna di un ago), Gesù si serve della figura dell'esagerazione per suggerire una digiuni o astinenze, ma l'ascolto della Parola. Questa è la priorità. Così commenta Bruno pienezza meravigliosa, segno dell'azione stessa di Dio”. La potenza della Parola è Maggioni: “Gesù utilizza l'imperativo «ascoltate», proprio per sottolineare che l'ascolto imprevedibile e supera ogni possibile attesa. Nessuno se lo aspetterebbe, eppure a precede l'annuncio e la carità, così una comunità che non ascolta, né sarà fianco dei tre terreni che rimangono sterili germoglia un raccolto sorprendente, anzi: evangelizzatrice, né servirà gli uomini”. impossibile! È chiaro: le leggi della natura vengono messe da parte, qui entra in gioco 2. Il vero protagonista della parabola è il seme e le quattro vicende dei diversi terreni una legge nuova, diversa, indomabile: quella di Dio! Chi si affida al Signore fa della narrano esiti diversi dell'opera del seminatore. La presenza del Regno di Dio è come quel sua vita “un miracolo”... “Sii il tuo miracolo” ma solo aprendoti alla sua grazia seme: piccolo, semplice (Natale), che deve essere seminato con abbondanza (annuncio salvifica. Chi è il Santo? Un fratello che si è lasciato “trasfigurare” dall'Amore di Dio, evangelico) e deve marcire nella terra (Passione di Croce) per portare frutto (Pasqua). che ha fatto della sua vita una “cosa meravigliosa”.1 È una presenza che non si impone e, anzi, può anche apparire improduttiva e fallimentare. 4. Ma la caratteristica centrale della parabola è “Dovunque”. Questo tratto mi dona Così, infatti, è stato per la nascita di Gesù (pochi se ne sono accorti) e poi coraggio e passione per il futuro, allontanandomi dalla seduzione della selezione dei successivamente con la Parola di Dio annunciata da Gesù e dalla comunità cristiana. destinatari della nostra azione pastorale. Ripenso a quello che mi diceva una zelante Nel suo racconto il Rabbì si rifà alla tecnica di semina tipica del mondo palestinese: prima catechista di Chivasso: «Non perda tempo con quei ragazzi, l'unica cosa da fare è non viene sparso il seme e solo successivamente si procede con l'aratura. Per questo il seme farli più entrare in oratorio. Vengono qui solo per giocare e divertirsi... poi a messa chi finisce anche su terreni che non hanno le minime condizioni per garantirne li vede? Non sono interessati alle attività pastorali della parrocchia, danno solo fastidio l'attecchimento. I primi tre terreni, infatti, risultano improduttivi: ... » Davanti alla tentazione di calcolare, misurare e valutare, ecco la logica diversa di • sulla strada (coloro che sono indifferenti alla Parola, hanno il cuore incelofanato, Gesù e del Regno. Quello che a noi potrebbe sembrare uno spreco, per Gesù è gratuità, impenetrabile, sono morti dentro), è rivelazione del volto misericordioso del Padre. Quello che a noi potrebbe apparire • sui sassi (coloro che hanno paura di vivere e non hanno il coraggio di testimoniare noncuranza è, in realtà, la svelamento dell'amore disinteressato e traboccante di Dio. con la vita il “bello” che hanno incontrato in Gesù, sono pecore senza midollo, gli Quello che a noi potrebbe risultare una logica perdente è, invece, l'unica logica adeguata ignavi di Dante che seguono le mode) e ed efficace per gestire gli affari di Dio: l'amore. Il discepolo non misura, non seleziona, • tra le spine (coloro che mettono Gesù come uno delle tante opzioni della vita, non fa previsioni, sparge il seme della Parola ovunque, perché sa che essa è potente ed vivono fino in fondo saltando da una esperienza all'altra, da un idea all'altra, da un efficace, perché sa che il Padre saprà nuovamente sorprenderlo. Proprio lì, dove mai leader all'altro per il proprio tornaconto, sono ipocriti e opportunisti, vivono un Dio nessuno avrebbe potuto immaginare, raccoglierà i suoi frutti più preziosi. PREGHIAMO INSIEME: Innalzerò al mio Dio un canto nuovo: Signore, grande sei tu e che serve ai loro scopi) il seme non può essere fecondo. Ma allo stesso tempo c'è un terreno buono che dà frutto e lo dà in modo abbondante e glorioso, mirabile nella tua potenza e invincibile. Ti sia sottomessa ogni tua creatura: perché tu sorprendente (opzione fondamentale, quindi fondante di Cristo, la famosa parabola della dicesti e tutte le cose furon fatte; mandasti il tuo spirito e furono costruite e nessuno può resistere alla tua voce. I monti sulle loro basi insieme con le acque sussulteranno, davanti a te le rocce si casa sulla roccia, “chi ascolta e fa di quella Parola la sua vita, la incarna, fa incarnare Gesù nelle sue membra). È proprio così: nella semina ci sono insuccessi, fatiche, errori, struggeranno come cera; ma a coloro che ti temono tu sarai sempre propizio. (Gdt 16,13-15) ma il seminatore ha la certezza che una parte del seme - nonostante tutto - porterà frutto. Così commenta Van lersel: “Ciò su cui il racconto sembra insistere è il contrasto 1 Gesù si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun fra, da una parte, la grande quantità di seme che non porta frutto e la piccola quantità lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù. Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: “Maestro, è bello per noi stare qui... Poi si formò una nube che invece lo produce e, dall'altra, questa piccola quantità di seme produttivo e l'abbondanza del raccolto ottenuto alla fine”. Questo mi sembra un primo insegnamento che li avvolse nell’ombra e uscì una voce dalla nube: “Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo! ”. (Mc 9,2-8)