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LA SPUMANTIZZAZIONE - "Giovanni Penna"
modulo LA SPUMANTIZZAZIONE LA SPUMANTIZZAZIONE unità didattiche princìpi generali ed aspetti chimico-fisici tipologie di spumante e tecniche di spumantizzazione ore richieste: 3-4 ore di lezione in aula, con osservazioni/sperimentazioni in laboratorio ore richieste: 3-4 ore di lezione frontale, integrate da visite guidate in cantina e idonee mappe concettuali CLASSE QUINTA - IST.PROFESSIONALE MATERIA TECNICHE DI PRODUZIONE, TRASFORMAZIONE… dem_cant pre-requisiti FERMENTAZIONE ALCOLICA a livello chimico e microbiologico Pressione e unità di misura ruolo della CO2 Titolo alcolometrico volumico (t.a.v.) t.a.v. naturale, effettivo, potenziale e complessivo dem_cant LA SPUMANTIZZAZIONE fra le parti più nobili ed evolute dell’enologia moderna, perché - più che in ogni altro tipo di vino - è richiesta una perfezione non solo organolettica (perlage, bouquet, ecc…) ma anche estetica (tipo di bottiglia, tappo, capsulone,ecc…) GENERALITA’ e PRINCIPI CHIMICO-FISICI • fermentazione alcolica: C6H12O6 2C2H5OH + 2CO2 180 g 2x46= 92 g + 2x44=88g + calore + (24 kcal) 180 : 92 = 100 : X da 1 g di glucosio si ottengono 0,51 g di alcol etilico 0,51 : 0,79 (peso spec. dell’etanolo) = 0,64 ml cioè il 64% in volume. In pratica, non si raggiunge mai il 64% teorico, ma circa il 60% (prodotti secondari) 180 : 88 = 100 : X da 1 g di glucosio, in teoria, si ottengono 0,48 g di CO2.. Tenendo anche qui conto della formazione di prodotti secondari in pratica da 100 g di zucchero si ottengono 45 g di CO2, cioè dem_cant 22-25 litri di anidride carbonica (a temperature di 15-20 °C) GENERALITA’ e PRINCIPI CHIMICO-FISICI • CO2 e pressione: 1 atmosfera di pressione è originata da 1000 ml di CO2 per litro di capacità da 100 g di zucchero si ottengono 22-25 litri di CO2 23,5 : 100 = 1(1000millilitri) : X per produrre 1 atmosfera (1 bar circa) di pressione in 1 litro di vino occorrono 44,25 grammi/litro di zucchero. nella pratica la quantità deve essere un po’ superiore (4,5 5 g/litro) per compensare il saccarosio che dem_cant può rimanere indecomposto e la CO2 che va a saturare il vino restandovi disciolto ) GENERALITA’ e PRINCIPI CHIMICO-FISICI PRESSIONE Unità di misura: in Italia l’unità più adottata è l’atmosfera (atm), in altri Paesi si ricorre al kg/cm2 . In sede internazionale è stato proposto il bar. atm Kg/cm2 bar atm = 1 1,033 1,012 Kg/cm2 = 0,968 1 0,979 bar = 0,988 1,020 1 come si vede, le differenze tra le tre unità non sono molto determinanti in sede di pratica applicativa dem_cant GENERALITA’ e PRINCIPI CHIMICO-FISICI PRESSIONE Misurazione della pressione: per via fisica (misurazioni afrometriche) AFROSITA' Proprietà che ha il vino di produrre schiuma dovuta alla pressione afrometro universale (20°C) per via ponderale (metodo più complesso ma, secondo alcuni autori, più preciso) dem_cant GENERALITA’ e PRINCIPI CHIMICO-FISICI IMPORTANZA della CO2 sulla qualità degli spumanti (dal punto di vista organolettico) sull’aspetto (perlage) dem_cant sull’olfatto e sul gusto GENERALITA’ e PRINCIPI CHIMICO-FISICI Il “perlage” (le bollicine che si susseguono in forma, appunto, di collanine filiformi. In altri termini, la spuma che si genera) è la caratteristica fondamentale che diversifica la categoria dei vini spumanti da tutti gli altri tipi di vino. E’ provocata dal rapido “liberarsi” della CO2 presente in questi vini allo stato di “sovrasaturazione” IMPORTANTE CONOSCERE LE CONDIZIONI DA CUI DIPENDONO dem_cant la GRANA, la DURATA e l’INTENSITA’ del “perlage” GENERALITA’ e PRINCIPI CHIMICO-FISICI T° di stappatura e versamento (optimum 8°C) QUALITA’ DELLA SPUMA (intensità, finezza e persistenza del “perlage”) T° di lavorazione e preparazione dello spumante Viscosità del vino (dipende dal contenuto in alcol, glicerina, zuccheri e sost.colloidali) Forma del bicchiere (optimum i “flutes”) dem_cant GENERALITA’ e PRINCIPI CHIMICO-FISICI • I lieviti utilizzati nella spumantizzazione* vini che già hanno 11-12° alcolici (fatta eccezione per la produzione dell’Asti spumante) devono essere idonei a fermentare ...e devono formare feccia con profumi gradevoli e dem_cant che non si incolla al vetro con temperature mediamente basse (non oltre i 10-12 °C) a pressioni che variano da 4 a 7 bar TIPOLOGIE DI SPUMANTE e TECNICHE DI SPUMANTIZZAZIONE La normativa NAZIONALE già da oltre 40 anni (D.P.R.n°162/1965) diversifica • il vino spumante dagli altri vini • il vino spumante dal vino spumante “gassificato” La normativa COMUNITARIA (Reg.C.E.E. 2152/75, 358/79, 3309/85 e 822/87), oltre a confermare che quando si parla di vino spumante, si intende quello esclusivamente ottenuto con la CO2 da fermentazione, introduce anche negli spumanti la qualità (Reg.358/79) e classifica i vini spumanti in VINI SPUMANTI VINI SPUMANTI DI QUALITA’ (V.S.Q.) VINI SPUMANTI DI QUALITA’ PRODOTTI IN REGIONI DETERMINATE dem_cant (V.S.Q.P.R.D.) TIPOLOGIE DI SPUMANTE e TECNICHE DI SPUMANTIZZAZIONE VINI SPUMANTI gassificati deve essere indicato in etichetta “vino spumante gassificato ottenuto con aggiunta di CO2” •sovrapressione minima a 20°C (da fermentazione): 3 bar VINI SPUMANTI •prodotto di partenza : minimo 8,5 ° tit. alc. totale •prodotto ottenuto : minimo 9,5° tit. alc. effettivo V.S.Q. V.S.Q.P.R.D. •sovrapressione minima a 20°C (da fermentazione): 3,5 bar •prodotto di partenza : minimo 9° tit. alc. totale Spumanti non aromatici Spumanti aromatici prodotto finale: min. 6° tit. alc. effett , 10° tit. alc. dem_cant totale – invecchiamento min. 1 mese prodotto finale: min. 10° tit. alc. effettivo - invecchiamento min. 9 mesi (met.classico) o 6 mesi (in autoclave), con permanenza sulle fecce TIPOLOGIE DI SPUMANTE e TECNICHE DI SPUMANTIZZAZIONE PRINCIPALI METODI DI OTTENIMENTO DEGLI SPUMANTI VINI SPUMANTI CO2 derivante da RIFERMENTAZIONE di saccarosio aggiunto a vini di base “secchi” gassificati artificialmente, attraverso l’aggiunta di CO2 METODO CLASSICO (champenois) METODO CHARMAT FERMENTAZIONE degli zuccheri naturali ancora presenti nel prodotto di base dem_cant METODO DELL’ASTI SPUMANTE TIPOLOGIE DI SPUMANTE e TECNICHE DI SPUMANTIZZAZIONE metodo “classico”o metodo “champenois” a seconda della quantità di zucchero presente gli spumanti possono essere classificati in: • • • • • BRUT EXTRA DRY SECCO SEMI SECCO DOLCE dem_cant meno di 15 g/l di zucchero 12-20 g/l di zucchero 17-35 g/l di zucchero 33-50 g/l di zucchero più di 50 g/l di zucchero TIPOLOGIE DI SPUMANTE e TECNICHE DI SPUMANTIZZAZIONE metodo “classico” o “champenois” bottiglie accatastate nelle pupitres dem_cant rémuage manuale TIPOLOGIE DI SPUMANTE e TECNICHE DI SPUMANTIZZAZIONE dem_cant fasi TIPOLOGIE DI SPUMANTE e TECNICHE DI SPUMANTIZZAZIONE del metodo “classico”o metodo “champenois” “cuvèe” ottenuta con assemblaggio (assemblage e coupage) dei vini base (anche di annate precedenti) “addition de la liqueur de tirage” o addizione dello sciroppo per la rifermentazione (vino base, lieviti, 2,5-3 Kg/Hl di zucchero, sale ammonico) “mise en bouteille” o imbottigliamento con tappi “a corona” “prise de mousse” o presa di spuma, in cataste orizzontali, a T° costante di circa 10°C. Si formano alcol e CO2. Dura 9-10 mesi “maturation sur lies” o maturazione sulla fecce: i lieviti tramite l’autolisi rilasciano sost.volatili, a.a., proteine…che migliorano la qualità organolettica del vino. Dura da 15 mesi a 2-3 anni in funzione del livello qualitativo del prodotto finale . “remuage sur pupitres” o rimozione delle fecce con le bottiglie messe sui cavalletti. Operazione effettuata da personale specializzato (un esperto “remueur” arriva a scuotere 40.000- 50.000 bottiglie al giorno). Dura 1–2 mesi “degorgément” o sboccatura con tecnica “à la volée” o “a la glace” “addition de la liqueur d’expédition” o aggiunta dello sciroppo di dosaggio che è una miscela di riserve di vini, zucchero di canna e altri ingredienti “segreti”, tipo brandy. La liqueur d'expédition, aggiunto con apposite macchine dosatrici, oltre a riportare a volume il liquido, fornisce- di fatto - l'impronta stilistica allo spumante. dem_cant tappatura finale, capsulone e gabbietta, etichettatura, commercializzazione TIPOLOGIE DI SPUMANTE e TECNICHE DI SPUMANTIZZAZIONE metodo “Charmat” Charmat “normale” (per i vini dolci, fruttati o aromatici) Charmat “lungo” (per i vini secchi) presa di spuma in autoclave, con sosta del vino sulle fecce di 6-7 mesi nello Charmat “normale” e di tempi più lunghi (da 9 mesi ad oltre 18 mesi) nello dem_cant Charmat “lungo” TIPOLOGIE DI SPUMANTE e TECNICHE DI SPUMANTIZZAZIONE fasi del metodo “Charmat” Preparazione del vino base: il vino base e sottoposto a particolari accorgimenti di filtraggio, illimpidimento e refrigerazione Preparazione del lievito: prima di avviare la presa di spuma, si provvede ad allestire lo sciroppo zuccherino e i lieviti attivi. L’aggiunta viene realizzata attraverso una pompa di dosaggio, nel momento in cui il vino base passa in un refrigeratore, che lo mantiene in condizioni ottimali di stabilità, in modo che sia particolarmente attivo e pronto per la rifermentazione Riempimento dell’autoclave: il vino viene portato a 12-13°C nelle vasche di raccolta, accoglie l’arrivo dei lieviti selezionati immessi contemporaneamente a una consistente aerazione, che faciliterà il processo fermentativo e l’azione degli enzimi .Al vino base vengono addizionati zuccheri e lieviti, oltre a sostanze che favoriscano lo sviluppo di questi microrganismi. Rifermentazione in autoclave: il vino viene passato in un contenitore di maggiore capienza, sostenuto da un’ulteriore immissione d’aria. La fermentazione comincia e la massa in movimento viene immessa in un’autoclave di minori proporzioni dove il vino entra in pressione. Refrigerazione, filtrazione e chiarificazione: sempre allo stesso livello di pressione, si separano le fecce con diverse modalità. Imbottigliamento isobarico: eseguito con filtrazione sterilizzante e/o microfiltrazione e/o pastorizzazione dem_cant tappatura finale, capsulone e gabbietta, etichettatura, commercializzazione TIPOLOGIE DI SPUMANTE e TECNICHE DI SPUMANTIZZAZIONE Metodo attuale per produrre l’ASTI spumante La caratteristica fondamentale che distingue la tecnologia di produzione dell’Asti spumante rispetto a quelle degli altri spumanti riguarda il fatto che l’Asti spumante non é un derivato da una rifermentazione di un vino secco e aggiunto a tale scopo di saccarosio, ma si ottiene invece dalla fermentazione alcolica incompleta, arrestata cioè al voluto livello di pressione di CO2 , degli zuccheri residui in un mosto-vino. Il suo tenore zuccherino a fine presa di spuma è cioè dovuto alla persistenza di parte degli zuccheri naturali già preesistenti nel mosto di partenza e rimasti tali perché non sottoposti anch'essi a fermentazione. A fine ciclo comunque l’Asti Spumante presenta una gradazione alcolica svolta compresa fra 7,5 e 9° alcolici ed un contenuto zuccherino compreso fra il 7,5 e il 9%. Zuccheri residui nel mosto 10-11% dem_cant A fine ciclo comunque l’Asti Spumante presenta una gradazione alcolica svolta compresa fra 7,5 e 9° alcolici ed un contenuto zuccherino dell’ 8% circa la presa di spuma avviene in autoclave, come nel metodo Charmat, ma con fermentazione degli zuccheri naturali residui dell’uva TIPOLOGIE DI SPUMANTE e TECNICHE DI SPUMANTIZZAZIONE Metodo attuale per produrre l’ASTI spumante Il metodo descritto ha come obiettivo il conservare meglio possibile gli aromi primari ed i sapori fruttati dell’uva Moscato, caratteristiche che sono ben mantenute in presenza di elevate quantità di zuccheri. dem_cant