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Siamo professionisti, portiamo il casco

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Siamo professionisti, portiamo il casco
Siamo professionisti, portiamo il casco
Informazioni per datori di lavoro e quadri
Usare il casco di protezione: un obbligo molto ragionevole
I caschi proteggono dagli oggetti che cadono dall’alto o dagli urti contro
ostacoli. Dal 2000 è obbligatorio portare il casco sui cantieri. Un obbligo
più che ragionevole che ha inciso in modo evidente sull’andamento
infortunistico nel settore principale dell’edilizia. La percentuale di
infortuni alla testa, infatti, è notevolmente diminuita negli ultimi anni.
Percentuale di infortuni alla testa
Percentuale di infortuni alla testa rispetto al totale degli infortuni
professionali
Che cosa si può fare?
Dare il buon esempio
■ Il titolare dell’impresa ed i quadri superiori devono dare il buon esempio
e indossare sempre il casco sul cantiere. In questo modo dimostrano
in prima persona che nell’impresa si rispetta seriamente l’obbligo di
indossare il casco di protezione.
5.5
Scegliere insieme i caschi
■ Coinvolgere i dipendenti nella scelta del casco da adottare in azienda.
In questo modo i lavoratori sono più motivati e propensi ad usare il
casco. Il sito www.sapros.ch/casco, per esempio, presenta numerosi
modelli per il settore delle costruzioni.
4.5
3.5
In questi casi vige l’obbligo
2.5
1995
1997
1999
2001
Settore principale della costruzione
2003
2005
2007
2009
Settori affini alla costruzione
2011
2013
Altri settori
Purtroppo, nonostante siano passati diversi anni dall’introduzione
dell’obbligo, troppe persone continuano a non indossare il casco sui
cantieri. La Suva intende far rispettare seriamente l’uso del casco ed
aumentarne la diffusione soprattutto nei settori affini alla costruzione.
Non è ammissibile che sui cantieri vigano due pesi e due misure! Lo
slogan che lancia la Suva è dunque il seguente: «sui cantieri: tutti col
casco!». Ai datori di lavoro ed ai quadri compete un ruolo particolare in
questo contesto.
L’articolo 5 dell’Ordinanza sui lavori di costruzione (OLCostr) precisa che i lavoratori devono portare il casco di protezione in tutti i lavori in cui sono esposti
al pericolo di caduta di oggetti o materiali. È obbligatorio indossare il casco in
particolare:
– nei lavori edili (edifici e ponti) fino a quando la costruzione della struttura
grezza è terminata
– nei lavori eseguiti i prossimità di gru, scavatrici e macchine speciali del genio
civile
– negli scavi di fosse e di pozzi nonché di fosse di fondazione
– nei lavori nelle cave di pietra
– nei lavori in sotterraneo
– nei lavori con esplosivi
– durante i lavori di smantellamento e di demolizione
– nei lavori di costruzione in legno o metallo
– nei lavori lungo le canalizzazioni e all’interno delle canalizzazioni
Motivare e convincere
■ Spiegare ai dipendenti che il casco serve soprattutto a tutelare la loro
incolumità e che l’azienda vuole garantire la sicurezza e la salute dei
propri dipendenti.
■ Affermare a chiare lettere che l’impresa pretende l’uso del casco e non
tollera eccezioni.
«Se mi piego in avanti perdo il casco»
■ Un casco dotato di un buon sottonuca (6) impedisce che possa cadere
in avanti anche quando ci si piega. Scegliere un sottonuca regolabile
in materiale sintetico, possibilmente anallergico.
■ Usare un casco con sottogola (7) regolabile.
«Il casco mi impedisce di guardare in alto»
■ Provare ad utilizzare un casco senza visiera (8).
Come superare le resistenze
«Fa caldo. Mi fa sudare»
■ Oggi i caschi dispongono di appositi fori di ventilazione (1) per la
circolazione dell’aria.
■ Il casco protegge dal sole e quindi dal caldo eccessivo.
■ Sui cantieri non manca l’acqua per rinfrescarsi.
■ La sicurezza è in qualsiasi caso più importante del comfort.
Sappiamo per esperienza che una volta abituati all’uso del casco non lo
si avverte più come fastidioso. Indossarlo diventa una questione di
routine e parte integrante della dotazione lavorativa di chi opera come un
vero professionista sui cantieri.
1
2
3
4
5
6
7
8
«Fa freddo. Ho freddo»
■ I fori di ventilazione nella calotta esterna si possono chiudere (2).
■ Esistono appositi sottocaschi (3) per proteggersi dal freddo.
«Mi provoca mal di testa. Il casco è scomodo, pesa, mi dà prurito»
■ Verificare se il casco è regolato in modo corretto. L’imbottitura interna,
la fascia antisudore e i nastri scorrevoli si possono adeguare alle
esigenze della singola persona (4).
■ Spesso occorre qualche giorno per abituarsi al casco e per adattarlo
alle esigenze del singolo.
■ Il prurito è spesso provocato dal materiale di cui è costituita la fascia
antisudore. Mettere a disposizione un casco dotato di fascia (5) in
cuoio che assorbe il sudore e contribuisce inoltre a mantenere fermo il
casco.
■ Invitare il lavoratore a scegliere un modello con la bardatura interna più
idonea.
A chi compete la responsabilità?
Imporre l’obbligo del casco è compito della direzione aziendale
■ La Legge sull’assicurazione contro gli infortuni (LAINF) e l’Ordinanza
sulla prevenzione degli infortuni (OPI) impongono al datore di lavoro
l’obbligo di garantire la sicurezza sul lavoro. Se necessario, egli mette a
disposizione dei lavoratori gli opportuni dispositivi di protezione
individuale (DPI) e provvede affinché i DPI siano utilizzati nei luoghi di
lavoro. Questa disposizione vale anche per il casco di protezione.
Imporre l’uso del casco è dunque un compito che spetta alla direzione
dell’impresa.
Il mancato rispetto può comportare sanzioni
■ Un esempio concreto accaduto nel Canton Zurigo può servire ad
illustrare a quali conseguenze potrebbe andare incontro il datore di
lavoro per non aver imposto l’obbligo di portare il casco sui cantieri.
Durante i lavori di demolizione di un soffitto, un operaio che non
portava il casco è stato colpito in fronte da una picconata ed ha
riportato gravi ferite. Il Tribunale federale ha condannato l’imprenditore
edile, sottolineando che era venuto meno al suo dovere di diligenza e
che egli era personalmente responsabile di garantire il rispetto delle
prescrizioni. La causa è stata rinviata al Tribunale d’appello che ora
deve pronunciare la misura della pena.
Che fare se il dipendente si rifiuta di usare il casco?
■ Il rifiuto di usare i necessari DPI è considerato come negligenza grave.
I lavoratori sono tenuti per legge ad utilizzare i dispositivi di protezione
imposti.
■ Se, nonostante l’impegno del datore di lavoro, il dipendente mostra
di non volere o potere indossare il casco, occorre considerarlo non idoneo a svolgere l’attività in questione o a svolgerla nel rispettivo posto di
lavoro. Nemmeno il certificato medico che dispensa l’operaio dall’uso
del casco deve distogliere il datore di lavoro dall’imporre con coerenza
l’uso del casco. Anche una condizione climatica eccezionale – per
esempio caldo o freddo intenso – non giustifica una deroga.
■ Se il dipendente si rifiuta fermamente di indossare il casco di protezione, il datore di lavoro deve applicare le opportune norme di legge.
Per esempio deve avvisare o ammonire per iscritto il dipendente
oppure trasferirlo in un luogo di lavoro in cui non occorre usare il
casco. Se l’applicazione di simili misure non è possibile oppure non si
dimostra efficace, al datore di lavoro non resta altro che licenziare il
dipendente.
Maggiori informazioni al sito www.suva.ch/casco
Sui cantieri:
tutti col casco!
Suva
Sicurezza sul lavoro
Settore costruzioni
Casella postale, 6002 Lucerna
Informazioni
tel. 041 419 50 49
Ordinazioni
www.suva.ch/waswo-i
fax 041 419 59 17
tel. 041 419 58 51
Riproduzione autorizzata, salvo a fini commerciali, con citazione della fonte.
Codice
88222.i – edizione: giugno 2014
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