...

duemila dodici duemila tredici - Napoli

by user

on
Category: Documents
23

views

Report

Comments

Transcript

duemila dodici duemila tredici - Napoli
duemila
dodici
duemila
tredici
anno
17°
1996/2013
TEATRO
ELICANTROPO
ANONIMA ROMANZI
GEROLOMINI
la stagione 2012/2013
NEL SEICENTESCO COMPLESSO DEI
DICIASSETTE ANNI DOPO
è
Terra Sconsacrata
e agli amici
dedicata agli operai
Franco De Ciuceis e Renato Nicolini
gli spettacoli contraddistinti con l’elica rossa sono
SENSIBILI AL POTERE 2012 - 2013
Rassegna-Festival del Teatro Politico
Il Teatro Elicantropo, umiliato dalle miserie politiche
e culturali di questo paese, ma non certo sconfitto,
ringrazia il pubblico, la critica e gli addetti ai lavori,
che in questi anni hanno contribuito al successo del
piccolo spazio teatrale e continua, con maggiore
determinazione, il suo impegno dedicato alla drammaturgia contemporanea, alla valorizzazione di giovani talenti artistici e al recupero di un rapporto
diverso, più diretto ed immediato con il pubblico,
puntando sull’intelligenza e sulla sensibilità di coloro
che non hanno ancora rinunciato alla riflessione e al
sentimento. Conferma la vocazione al teatro politico
di impegno civile e sociale, rivolto al contemporaneo,
all’analisi e alla denuncia delle tragedie dei nostri
tempi, frutto del cinismo, della crudeltà e dell’arroganza di un potere senza storia e senza scrupoli che,
proseguendo nel lucido e sistematico azzeramento dei
più elementari diritti dell’uomo, mina alla base i valori della convivenza civile e della solidarietà. La nostra
coscienza ci impedisce la resa, perciò, affilando l’unica arma a nostra disposizione, affidiamo al teatro il
compito di diffondere la nostra protesta.
il cartellone
a stagione teatrale 2012/2013, caratterizzata,
come sempre, da numerose e significative novità
italiane, ospita la VII edizione del Festival del
Teatro Politico SENSIBILI AL POTERE 2012-2013 e
conferma l’iniziativa promozionale della tessera
MACπ 50, cinquanta tessere nominative per gli stu-
L
denti di ogni ordine e grado, per assistere agli spettacoli del venerdì a soli 5 euro. La stagione teatrale è
dedicata, stavolta, agli operai e agli amici, recentemente scomparsi, Franco De Ciuceis e Renato
Nicolini. L’apertura è affidata, come di consueto, al
Teatro Elicantropo che, in collaborazione con la
Prospet, presenta LA MADRE, di Bertolt Brecht,
adattato e diretto da Carlo Cerciello. A dicembre,
Angus 89 presenta YOU DECIDE, di e con Ferdinando
Maddaloni, seguito da una nuova produzione del
Laboratorio Teatrale Elicantropo, che, insieme alla
Prospet, presenta C’ERA UNA VOLTA IL ‘68, adattato
e diretto da Carlo Cerciello. A febbraio, la compagnia
Macelleria Ettore presenta STANZA DI ORLANDO,
testo e regia di Carmen Giordano, seguito da
MALASTRADA, una produzione della compagnia
Teatro Pubblico Incanto, segnalato al Premio Dante
Cappelletti e Premio di Legambiente 2008, il cui
testo pubblicato su Hystrio, è scritto e diretto da Tino
Caspanello. Ancora a febbraio, la compagnia Instabili
Vaganti presenta L’EREMITA CONTEMPORANEO, vincitore del bando OFF X 3 2010 di Spazio OFF, Trento
e del bando Kilowatt 2011 Selezione Visionari, di
Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola su testi di
P.Shneider, L. Di Ruscio e della stessa A. Dorno,
che firma anche la regia dello spettacolo. Sempre a
febbraio, la compagnia La Fabbrica presenta
il cartellone
QUANDO SAREMO GRANDI, finalista al Premio
Scenario 2009, vincitore di “Teatri Abitati” 2009, da
un’idea di Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi, regia di
Fabiana Iacozzilli, seguito da una produzione Off
Rome-Pamela Sabatini, lo spettacolo O TACCIA X
SEMPRE, Premio Giuria Popolare Festival 3x3
(2011), Premio Ragazzi Ermo Colle (2011),
2°Premio MarteLive (2011), Selezione Premio
Scenario 2011, di e con Pamela Sabatini. A marzo, la
compagnia Inbilicoteatro presenta IL SOLE DI NOTTE,
liberamente ispirato a La fine del Titanic di H.M.
Enzensberger, regia di Ramona Tripodi.
Ancora a marzo, la compagnia Codici Sperimentali
presenta 4:48 PSYCHOSIS, di Sarah Kane, con Elena
Arvigo, regia di Valentina Calvani e la compagnia
Teatro Segreto presenta ASPETTANDO MEDEA, di
Franca Abategiovanni, Nadia Baldi, Antonella
Ippolito, regia di Nadia Baldi. Nel mese di aprile,
l’Osservatorio Palestina presenta KAN YA MA KAN,
scritto e diretto da Luisa Guarro e la compagnia
Mutamenti presenta NAPOLI 1647 di Marilena
Lucente, regia di Roberto Solofria. Dalla metà di
aprile, il consueto appuntamento con il teatrodanza,
si apre con la compagnia Castadea, che presenta
L’ALCHEMICA DEI SOGNI, di e con Simona Lisi e prosegue con la compagnia Collettivo na/da con lo spettacolo PIEL il/el, di e con Gennaro Maione. La consueta rassegna OLTRE LA LINEA, prodotta da
Itinerarte e diretta da Rosario Liguoro, conclude
l’appuntamento con il teatro danza.
dal 11 ottobre al 2 dicembre 2012
Teatro Elicantropo Anonima Romanzi
e Prospet
presentano
LA MADRE
di Bertolt Brecht
con
Imma Villa, Antonio Agerola, Cinzia Cordella,
Marco Di Prima, Annalisa Direttore, Valeria Frallicciardi,
Michele Iazzetta, Cecilia Lupoli, Aniello Mallardo,
Giulia Musciacco, Marianna Pastore, Antonio Piccolo
musiche originali Hanns Eisler
drammaturgia musicale Paolo Coletta
scene Roberto Crea
costumi Anna Ciotti, Anna Verde
regia
CARLO CERCIELLO
ertolt Brecht ha tratto la materia del suo Lehrstück Die
Mutter (1932) dall’omonimo romanzo di Maksim Gor’kij
(1907), che narra la storia di Pelagia Vlassova la quale, convertita al pensiero politico del figlio Pavel e dei suoi amici, viene
coinvolta nelle loro azioni clandestine e per questo chiamata da
tutti “La Madre”. Brecht allunga la durata della vicenda nel
tempo, fino alla prima guerra mondiale e alla vigilia della rivoluzione d’ottobre, rispetto all’opera originale di Gor’kij e ne allarga anche i significati. Si tratta sì di un notevole dramma didattico, ma portato ben oltre le misure geometriche, per esempio, di
«L’ eccezione e la regola». C’è in esso, un’evidente carica sentimentale che investe il personaggio di Pelagia Vlassova, la madre.
Grosso animale, tutto istinto e intelligenza naturale, Pelagia
Vlassova, madre dell’operaio Pavel, giovane rivoluzionario nella
Russia del 1905, è posta al centro dell’azione, come oggetto di un
esperimento di recupero della coscienza della sua classe. E’ l’apprendistato della madre proletaria sulla «lunga strada tortuosa
della sua classe», fino alla consapevolezza completa, che la rende
forte al punto di farle sopportare, quasi senza battere ciglio, la
morte del figlio fucilato dalla polizia zarista. Il suo è un cammino
ascensionale: al suo primo atto rivoluzionario è spinta per difen-
B
dal 11 ottobre al 2 dicembre 2012
dere il figlio Pavel, ma successivamente a ogni sua nuova azione
cresce in lei la consapevolezza e la convinzione che le cose debbano cambiare. L’interesse e il valore de La Madre non sono però
di natura esclusivamente politica, ma va sottolineato il lento configurarsi, entro gli schemi del teatro didattico, di un nuovo personaggio drammatico, con cui Brecht inaugura quella galleria di
straordinarie figure femminili che giunge attraverso Madre
Coraggio e Shen Te, fino alla Grusa de “Il cerchio di gesso del
Caucaso”. (Chiarini)
Il senso della riproposizione di questo testo, sta tutto nel recupero della memoria storica di avvenimenti, ideologie e sentimenti,
che hanno trasformato il mondo, riconsegnando alle classi più
deboli e ai lavoratori tutti, quella coscienza e quella dignità, che,
purtroppo, oggi, viene nuovamente mortificata e immolata sull’altare del “dio mercato”. Nel panorama amaro di una politica,
palesemente, sconfitta e schiava dell’economia e dell’affarismo
senza scrupoli dei nuovi plutocrati, il nostro vuole essere un solitario omaggio alla classe operaia, che, in Paradiso, purtroppo, non
ci è andata e non ci andrà mai, un affresco malandato e corroso,
da cui traspare ancora la forza di un ideale. (C.C.)
dal 7 al 9 dicembre 2012
Angus 89
presenta
YOU DECIDE
11 S ETTEMBRE 2001: S TRAGE
O
C OMPLOTTO ?
di e con
Ferdinando Maddaloni
aiuto regia Carmen Femiano
montaggio e videoproiezioni Giuseppe De
regia
Vita
FERDINADO MADDALONI
l reality è un genere di programma televisivo, durante il quale
sono trasmesse situazioni drammatiche e umoristiche, apparentemente non dettate da un copione, ma che i protagonisti vivono come fosse la loro vita reale. Alla fine, tra i concorrenti, grazie al televoto viene eletto un vincitore, cui spetta un sostanzioso premio.
Il teatro è quell’evento che si verifica ogni qualvolta ci sia una
relazione tra almeno un attore che agisca dal vivo in uno spazio
scenico ed uno spettatore che dal vivo ne segua le azioni. Alla fine
il premio consiste nel gradimento del pubblico espresso tramite un
intenso applauso o, in caso contrario, in prolungati fischi.
Ed ecco il mio punto di partenza: il reality è teatro? E il “grande
fratello” può essere visto come una sorta di “deus ex machina” di
euripidiana memoria? Visto l’enorme successo della formula televisiva e la crisi nella quale è sprofondato il nostro Teatro, ho deciso di riproporre gli ingredienti del reality portandoli sulle tavole
del palcoscenico. Dopo anni di facile televoto da comode poltrone casalinghe su temi di indubbia inutilità sociale, si passa a scomode poltrone teatrali per affrontare scomodi temi di indubbio
valore sociale, come l’informazione e la disinformazione sulla
strage dell’11 settembre. (F.M.)
I
dal 20 dicembre 2012 al 27 gennaio 2013
Teatro Elicantropo Anonima Romanzi
e Prospet
presentano
C’ERA UNA VOLTA IL ‘68
con
Mario Autore, Gianni Caputo, Roberta Carotenuto,
Fabrizio Cavaliere, Cinzia Cordella, Eduardo Di Pietro,
Annalisa Direttore, Giovanni Esposito, Giulia Esposito,
Stanislao Guarino, Giosella Iannaccone, Cecilia Lupoli,
Gennaro Monforte, Maria Teresa Palumbo,
Alessandro Paschitto, Maddalena Stornaiuolo, Rosa Varriale
musiche originali
Paolo Coletta
progetto e regia
CARLO CERCIELLO
a rivoluzione culturale, politica e sociale del 1968, ha modificato il corso della storia dei popoli, gettando le basi per i
grandi cambiamenti politici e sociali, che hanno sconvolto il
mondo dagli anni ‘70 ad oggi. In Italia arrivò come al solito in
ritardo, fu una “cover” di quanto era accaduto in giro per il
mondo, proprio come accadeva per le canzoni di quel periodo, ma
non fu, però, meno importante. I denigratori del ‘68, sono proprio
quelli che lo hanno tradito, per fare carriera nei partiti e produrre il marciume politico finanziario di questo III millennio. Tutto
cambiò. Cambiò la società, cambiammo noi stessi, un altro mondo
ci apparve possibile e tentammo di realizzarlo, con le buone o con
le cattive, ma c’erano poteri più grandi di noi e quei poteri approfittarono dei nostri ideali, per fortificarsi e schiacciare ogni anelito di libertà e di cambiamento futuro. Oggi, condannati al virtuale, al paradosso storico, non abbiamo più ideali in cui credere e
annaspiamo disperati, dentro i nostri computer, oggi, le rivoluzioni sono miraggi inconsistenti, che nascono e muoiono in real time,
naufragando nel mare del populismo e dell’opportunismo mediatico. Allora non fu così. Oggi, proviamo a raccontarlo con un sorriso, come una favola rock, una sorta di “grande freddo”, un evergreen dolceamaro, che dedico all’amico Renato Nicolini, che del
’68 incarnò quell’ ”immaginazione al potere”, che fu molto più di
un semplice slogan. (C.C.)
L
dal 31 gennaio al 3 febbraio 2013
Macelleria Ettore
presenta
STANZA DI ORLANDO
V IAGGIO
NELLA TESTA DI
V IRGINIA W OOLF
con
Maura Pettorruso
installazione Maria Paola Di Francesco
luci e fonica Fabio Antoci
testo e regia
CARMEN GIORDANO
’ un viaggio nella testa di Virginia Woolf. Una performance
che coniuga installazione e parola. Una donna che si guarda
allo specchio. E l’uomo che guarda la donna nello specchio.
Una mente alla ricerca della verità. Verità di linguaggio. Verità di
pensiero. L’abito è il lasciapassare per il mondo esterno: amore,
lavoro, ambiente, persone. L’abito agisce sull’anima e la cambia:
si può essere molti, restando se stessa. Forse. In questo gioco di
specchi l’immagine si deforma e moltiplica gli io narranti. Ed ecco
Virginia Woolf che indaga lo scarto tra maschile e femminile attraverso abiti, vita, sogni, digressioni. Maura Pettorruso è interprete
di un lavoro in bilico tra il maschile e il femminile. In viaggio alla
ricerca di un pieno, intero, androgino essere. Alla scoperta di sé,
nelle debolezze e nel fascino dell’altro.
E
dal 7 al 10 febbraio 2013
Teatro Pubblico Incanto
presenta
MALASTRADA
di Tino Caspanello
segnalato al Premio Dante Cappelletti
Premio di Legambiente 2008
testo pubblicato su Hystrio n. 4–2010
con
Cinzia Muscolino, Tino Calabrò, Tino Caspanello
elaborazione suono Giovanni Renzo
costumi Cinzia Muscolino
assistente alla regia, luci e audio Andrea Trimarchi
scena e regia
TINO CASPANELLO
’è un luogo in Sicilia, il suo capo estremo a nord est, che
dovrebbe essere lo scenario di un intervento che ha occupato, e continua ancora a farlo, le menti di politici, di ingegneri, di società e di tanta gente comune. Si tratta del progetto
del ponte sullo stretto di Messina. Con l’avvicendarsi di governi,
economie e sistemi politici, l’idea del ponte ritorna puntuale a
impegnare dibattiti uguali in Parlamento come nei bar, oppure
rimane assopita, nascosta nelle profondità marine, proprio come i
mitici mostri Scilla e Cariddi. Non si discute qui della sua necessità, dell’importanza socio-economica, della sua urgenza civile. Si
parla d’altro: verrebbero distrutte case e strade, rasi al suolo
cimiteri e nuclei boschivi, sparirebbero mestieri e microeconomie;
verrebbe dunque intaccato pericolosamente il tessuto sociale,
così delicato nei suoi equilibri già precari. Il dubbio che nasce di
fronte all’ipotesi di questo intervento è una riflessione sulla
coscienza, non soltanto dei singoli, ma anche, e forse soprattutto,
dei nuclei sociali e familiari: riusciremo a mantenere intatta la
nostra integrità morale di fronte al ricatto che ci obbligherà a
cambiare casa, abitudini e modi di pensare? MALASTRADA è una
riflessione a priori, preventiva, perché, dopo, sarebbe fin troppo
facile parlare.
C
dal 14 al 17 febbraio 2013
Instabili Vaganti
presenta
L’EREMITA
CONTEMPORANEO
M ADE
IN I LVA
composizione drammaturgica originale di
Anna Dora Dorno e Nicola Pianzola sui testi:
Lenz di P.Shneider, Poesie operaie
di L. Di Ruscio, Dies Irae
scritti e testimonianze di operai intervistati nel progetto
progetto vincitore del bando
OFF X 3 2010 di Spazio OFF Trento
vincitore del bando Kilowatt 2011 Selezione Visionari
selezionato allo STOFF Stockholm Fringe Festival 2012
con
Nicola Pianzola
musiche originali ed esecuzione dal vivo Andrea Vanzo
voce e canti Anna Dora Dorno
oggetti di scena Nicoletta Casali
scene e disegno luci Anna Dora Dorno
video Nicola Pianzola
regia
ANNA DORA DORNO
’eremita contemporaneo vuole esprimere una critica all’alienante sistema di produzione contemporaneo, che trasforma l’essere umano in una macchina artificiale, un corpo allo
spasmo che si muove per resistere alla “brutalizzazione”. Lo spettacolo trae ispirazione dal diario di un operaio dell’ILVA di Taranto,
per incontrare i testi poetici di Luigi di Ruscio e Peter Shneider.
L’attore spinge il suo corpo al massimo, compiendo azioni acrobatiche e ripetitive all’interno di strutture metalliche, interagendo
continuamente con video proiezioni, musica dal vivo, suoni che
diventano ritmi ossessivi, e una voce femminile che gli ordina
“Lavora! Produci! Agisci! Crea!”. Egli vive eternamente intrappolato tra il desiderio di scappare dalla gabbia incandescente e la
necessità di continuare a lavorare per sopravvivere.
L
dal 21 al 24 febbraio 2013
La Fabbrica
presenta
QUANDO SAREMO GRANDI
da un’idea di Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi
Finalista al Premio Scenario 2009
Vincitore “Teatri Abitati” 2009
con il sostegno di Ex-lavanderia e Sycamore-t company
con
Simone Barraco, Matteo Latino, Ramona Nardò
costumi Cecilia Blixt trucco Erika Turella
regista ass. Giada Parlanti ass. Emanuela Lumare
disegno luci Davood Kheradmand
regia
FABIANA IACOZZILLI
a campanella è suonata. Tre piccole sedie al centro della
scena. Tre linee che dalle sedute portano a tre attaccapanni.
Sugli attaccapanni tre cartelle di scuola. Seduti sulle sedie
troviamo tre bambini decrepiti che attendono che la mamma li
venga a prendere. La attendono con tutta la loro forza, con la speranza e l’innocenza di bambini sicuri che non potranno mai essere abbandonati da colei che li ama sopra ogni cosa. Tre fratelli che
attendono da una vita. È in ritardo? Li ha messi in punizione? O
forse più semplicemente li ha dimenticati? Così come si dimentica
un pacco, come si dimentica qualcosa in frigo che poi inizia a puzzare, come si dimentica una persona morta che abbiamo tanto
amato… come si dimentica tutto. Poche certezze per i vecchi
bambini: non si devono allontanare, non devono parlare con gli
sconosciuti, non devono accettare caramelle da nessuno, non
devono fare un passo in avanti, perché davanti c’è il vuoto, l’ignoto, la paura di perdersi e la solitudine, davanti c’è il futuro che
li attende. Tre percorsi che diventano metafora della condizione
umana. La loro vita piena di speranza si riduce ad una linea che
percorrono solo per andare indietro, per andare alla cartella. I tre
fratelli, come fossero tre anime di un moderno Krapp si giocheranno questa ultima partita che li condurrà verso la fine.
L
dal 28 febbraio al 3 marzo 2013
Off Rome e Pamela Sabatini
presentano
O TACCIA
X
SEMPRE
di Pamela Sabatini
Premio Giuria Popolare Festival 3x3 (2011)
Premio Ragazzi Ermo Colle (2011)
2°Premio MarteLive (2011)
Selezione Premio Scenario 2011
con
Valeria Bianchi, Pamela Sabatini
aiuto regia Valeria Bianchi
assistente alla regia Roberta Guccione
light designer Dario Aggioli
regia
PAMELA SABATINI
ochi anni fa con un piccolo registratore ho attraversato l’Italia
alla ricerca della mia storia, per capire chi sono e da dove
vengo... Questo spettacolo, in parte, è il frutto di quella raccolta di materiali. Un viaggio tra passato e presente: ci accompagnano lungo il tragitto le note di un organetto e di un violoncello, a
musicare vecchie filastrocche o strofe di cui si è persa la melodia.
Tutto si mescola attraverso il ricordo, di per sé distorto e frammentario. Il gioco è aperto ai ruoli, ciascuno diventa l’altro, ci si specchia e ci si ritrova. La figura di una bambina che improvvisamente
perde la vista, si intreccia ai ricordi. E’ la trasposizione in chiave
fiabesca di un disturbo che mi ha toccato personalmente e con il
quale convivo da un paio d’anni. La ricerca della memoria come
cura al disagio, una vera immersione nella propria storia, fatta di
aneddoti, fughe, miracoli, tragedie e gioie improvvise che spesso
vengono ignorate o dimenticate. La presunta realtà è il ponte che
lega questi mondi rarefatti: il ricordo e la fiaba. O TACCIA x SEMPRE
è la preghiera che viene rivolta a ognuno di noi per tacere, per evitare che qualcosa si sappia, è un invito al silenzio, un permesso che
ci viene dato per girare lo sguardo e mantenere il segreto. Questo
è il nostro modo di rompere il silenzio. (P.S.)
P
dal 7 al 10 marzo 2013
Inbilicoteatro Rabbizfilm
e Il Pozzo e il Pendolo
presentano
IL SOLE DI NOTTE
liberamente ispirato da “La fine del Titanic” di
H.M.Enzensberger
con
Raffaele Ausiello, Giulio Barbato,
Cristina Messere, Ramona Tripodi
e con Luciano Roffi
disegno luci Cesare Accetta
aiuto regia Adriana D’Agostino
tecnico luci Paolo Petraroli
regia video Andrea Canova
organizzazione e coordinamento Simona Infante
regia
RAMONA TRIPODI
’è una stazione di servizio dell’anima. Un piccolo vuoto nel
fondo profondo dell’oceano delle nostre emozioni, dove la
luce non arriva. Un purgatorio d’anime sospese. Incagliate.
Nel tempo tra “l’ora ed il quando” abitano giorni sempre uguali
lontani da ogni calendario. IL SOLE DI NOTTE viene per loro. Per
questo girotondo senza fine. Ricordi e sogni esistono ed insistono
in unico tempo. La storia cambia a seconda di chi la ricorda.
Nessuno è certo di come sia andata veramente. Ed è qui che inizia IL SOLE DI NOTTE.
C
dal 14 al 17 marzo 2013
Codici Sperimentali
presentano
4:48 PSYCHOSIS
di Sarah Kane
con
Elena Arvigo
scene, costumi e ideazione luci
Elena Arvigo, Valentina Calvani
musiche Susanna Stivali
traduzione Barbara Nativi
regia
VALENTINA CALVANI
:48 PSYCHOSIS è un testo scritto con devozione. Chi è devoto è disponibile al sacrificio e Sarah Kane ne è la prova. Per
il rispetto che merita tutto questo, abbiamo scelto di proporre il testo in forma integrale lavorando al servizio delle parole
che in scena prendono corpo e voce attraverso la sensibilità, la
bravura, l’eleganza e l’ironia di Elena Arvigo, attrice di vero e
puro talento. Le prove sono state un work in progress in cui abbiamo esteso il nostro lavoro e studio a tutti gli aspetti della messa
in scena. È stato un “pas de deux” alla continua ricerca di soluzioni che sono arrivate, stando nel lavoro. Così scene, costumi,
luci hanno trovato la loro naturale collocazione. Il linguaggio
appassionato di Sarah Kane è un’arma, uno strumento che, insieme alla scelta di privare il dramma di un contesto e di una struttura nell’ambito della quale capire le cose, permette allo spettatore di comprenderle su un livello meno intellettuale e più emotivo. Per raggiungere da ogni lato la sensibilità dello spettatore,
anziché fare della scena e della sala due mondi chiusi, abbiamo
scelto di parlare direttamente al pubblico. 4:48 PSYCHOSIS perché
viviamo in una società sorda, anestetizzata in cui non c’è spazio
per emozioni così estreme, forti, devastanti. Una società che si
ostina a “voler curare”, quando “prendersi cura” farebbe la differenza. C’è bisogno di un teatro che risvegli “nervi e cuori” e 4:48
PSYCHOSIS porta alla luce il desiderio di speranza celato nel disagio, offrendo al pubblico l’opportunità di riscoprire il senso di
compassione e umanità affinché la speranza diventi una possibilità mai più tradita.
4
dal 21 al 31 marzo 2013
Teatro Segreto
presenta
ASPETTANDO MEDEA
di F. Abategiovanni, N. Baldi, A. Ippolito
con
Franca Abategiovanni, Antonella Ippolito
musiche Renato Salvetti
luci e fonica Franco Polichetti
uff. stampa Emanuele Tirelli org. Lia Zinno
regia
NADIA BALDI
urtroppo il mito di Medea è uno dei pochi miti che resta fortemente e in maniera forse anche crescente, attuale nei
secoli. Tragedia rappresentata nel 431. La leggenda di
Medea si riannoda al mito degli Argonauti cantato a lungo da poeti
epici e lirici. Ma l’episodio vero e proprio di Medea, che, abbandonata da Giasone per una nuova sposa, si vendica di lui procurando la morte alla fanciulla e al padre di lei, è l’uccisione dei
propri figli. Nella versione teatrale di arcAdia teatro, la tragedia
viene trattata come spunto riflessivo e in quanto tale si connota
di momenti anche estremamente leggeri e ironici. Lo spettacolo
nasce con la pretesa di avvicinare il pubblico in maniera indotta e
soave, a una delle più crudeli tragedie Eschiliane. L’esperimento
è esilarante ed efficace. Due donne... un copione, le prove di uno
spettacolo. Due donne diverse fra loro che interagiscono con un
testo quale Medea, la loro vita privata, i loro sogni e le loro follie. Nell’ordito della trama del copione si confondono i due personaggi,ora impegnate a trovare la loro miglior interpretazione ora
a risolvere problematiche quotidiane ora a sviscerare storie e sentimenti che trascinano lo spettatore in mondi e storie parallele.
Medea personaggio complesso di grande forza drammatica ed
espressiva, affascina e cattura le due attrici. Esse si troveranno
più volte a confondersi con Medea, a rappresentare le due facce
della sua stessa mente scissa, conflittuale. L’abbandono, l’indifferenza, la vendetta, la ferocia, la forza e la fragilità del personaggio sono sentimenti dai quali restano rapite e condizionate durante le prove. La regia esalta il confine tra ironia e dramma
costruendo una dimensione surreale dentro la quale il pubblico si
rispecchia divertendosi.
P
dal 4 al 7 aprile 2013
Osservatorio Palestina
presenta
KAN YA MA KAN
ispirato a “Palestina Fiabe” a cura di
Wasim Dahmash
e “Fiabe dal mondo Arabo” a cura di
Inea Bushnaq
con
Ettore Nigro, Antonio Grimaldi
Valentina Sanseverino, Omar Suleiman
consulente culturale Omar Suleiman
disegno luci Paco Summonte
suoni Paolo Petraroli
progetto e realizzazione video Mauro Rescigno
scenografie Antonella Di Martino
scritto e diretto da
LUISA GUARRO
’ la tensione d’amore a spingere i personaggi delle fiabe arabe
ad intraprendere i loro viaggi. Sono viaggi lunghi, impervi,
vere e proprie discese agli inferi, durante le quali s’incontra
quasi sempre il Ghoul, il mostro ripugnante, il non morto, divoratore di carne umana. Come in un videogame, i viaggi sono articolati a
livelli successivi ed ogni livello comporta il pericolo della morte o
dell’allontanamento dall’obiettivo: l’incontro d’amore.
L’iperrealismo della fiaba, per cui un uomo che abusa del suo potere e abdica rispetto al suo dovere, non è più propriamente un uomo,
ma bensì un mostro, i percorsi a livelli successivi con vari ostacoli
da superare e il sistema virtuale di ruoli nei quali i personaggi sono
inseriti a priori, come imprigionati, fanno della nostra storia una
sorta di videogame, con level up, level lost, conquista e perdita
delle energie. Inseriti in un sistema di rapporti di forza preordinato, con ruoli preordinati e percorsi preordinati, i nostri protagonisti
sono destinati a non incontrarsi mai, a non raggiungere il loro obiettivo d’amore, a perdersi nel loro deserto, ad affrontare un irrimediabile game over. Ciò inevitabilmente, a meno che non avvenga un
miracolo, a meno che non cada la neve nel deserto a catturare
sguardi, che da secoli addormentati, approfittino del caso meraviglioso per incontrarsi una volta e per sempre!
E
dal 11 al 14 aprile 2013
Mutamenti
presenta
NAPOLI 1647
R IVOLUZIONE D ’A MORE
di Marilena Lucente
con
Ilaria Delli Paoli
costumi Ortensia de Francesco
scene Antonio Buonocore
foto di scena Marco Ghidelli
regia
ROBERTO SOLOFRIA
’ la storia di Bernardina Pisa, giovane, volitiva, sfacciatamente bella, piena di passione e di amore per Masaniello,
protagonista insieme al marito e ai napoletani di una indimenticabile rivoluzione. La loro storia si intreccia con quella della
città, una città piena di storie come Napoli. Il loro istintivo slancio politico accese speranze e infiammò il popolo, ma generò
anche equivoci e incomprensioni, che fecero di loro prima due
eroi, poi due esseri umani travolti e feriti dagli eventi. Un testo
interiore, che scombussola, che fa star male, che fa vivere sensazioni mai piatte, e che lascia una scossa elettrica perpetua durante tutta la lettura. Abbiamo immaginato una Bernardina ventunenne sradicata dal suo essere donna e moglie, catapultata nella
vita rivoluzionaria, carceraria e di prostituzione. Vicende che
segnano non poco e che fanno maturare il personaggio di volta in
volta. Abbiamo immaginato una Bernardina immersa in un buio
soffocante che con la forza delle sue parole, del suo essere donna,
della sua sofferenza e del suo coraggio riesce a “vedere” e ad
“essere vista”, pensando ad uno spettatore coinvolto nella
penombra con lei, vicino alla sua figura, “vivo”, in quadri cinematografici, inquadrature strette, a volte strettissime, per essere
ancora di più “dentro” la storia.
E
dal 18 al 21 aprile 2013
Castadea
presenta
L’ALCHEMICA DEI SOGNI
A LLE V ISIONI
liberamente ispirato a “Cassandra” di
Christa Wolf
di e con
Simona Lisi
musiche Andrea Salvadori
immagini video Paolo Doppieri
elaborazione drammaturgica e testi canzoni
SIMONA LISI
a profetessa Cassandra che vede quello che c’è anche contro
se stessa ma non può far nulla per evitare che le cose accadano, che le tragedie si compiano. Chi è Cassandra? E che
sognerebbe ora? E la visione, ogni volo dell’immaginazione, ha una
sua forza, una modalità che non sia subito merce? Bisogna lasciare un vuoto per poter vedere. Ma non didattico, un vuoto profondo che non voglia riempire tutto, il tempo, lo spazio, le conversazioni. Il corpo. Questo corpo pieno di immagini e non di visioni.
L
dal 25 al 28 aprile 2013
Collettivo Na/da
presenta
PIEL
IL/EL
di e con
GENNARO MAIONE
asce come progetto artistico sul tema predominante
della difesa dell’identità. Che cos’è l’identità? Chi realmente può conoscerla? Perché ancora c’è bisogno di
confondere ciò che è “l’identità di genere” di fianco a quello
che è “il ruolo di genere”? Sesso biologico, identità e ruolo di
genere sono complementari? In realtà le attuali teorie della
sessuologia, in una prospettiva biologica, psicologica e sociale, considerano l’identità sessuale un costrutto multidimensionale costituito da queste quattro distinte componenti:
- Sesso biologico - Identità di genere - Ruolo di genere Orientamento sessuale
[…]Il Genere ed il Sesso sono due cose completamente separate, sebbene i termini siano spesso considerati intercambiabili dai meno attenti. Il Sesso è una forma ed una funzione
fisica mentre il Genere è una componente dell’identità e il
cervello è la sede dell’identità.
Si potrebbe riassumere. Come? Il Sesso concerne ciò che è
sotto la cintura, il Genere ciò che sta sopra. Attraverso il ciclo
di movimento si è voluta creare questa “dissociazione” così
netta fra le varie scene. L’identità è divisa drasticamente,
quasi scollegata in varie sezioni; crescita, speranza, perdita,
unione, forza… senza un nesso logico, prescritto, lineare,unito
dalla stessa dislocazione del reparto musicale che passa dalla
hit anni 40 dei club e dei circoli, alla techno fino ad arrivare
alla muliebre e liquida preghiera di Pergolesi che implora
l’Amen finale. Il+el si ricongiungono in questo Amen di dolore
e di speranza reciproca,il resto rimane sempre una continua
evoluzione, un “work in progress” continuo.
N
dal 2 al 5 maggio 2013
Itinerarte
presenta
OLTRE LA LINEA
E DIZIONE 2013
P ERCORSI
DI DANZA CONTEMPORANEA E
T EATRODANZA
da giovedì 2 a sabato 4 maggio
Akerusia danza e Compagnia Excursus
presentano
RITRATTI
coreografie
Ricky Bonavita, Elena
e
Sabrina D’Aguanno
domenica 5 maggio
Uroburo Teatrodanza
presenta
DONNE CARTOON
coreografie Daniela Mancini
organizzazione
ROSARIO LIGUORO
O
ltre la linea è il progetto regionale di distribuzione
danza, sviluppato dal 2010 dall’Ass.Cult. Itinerarte in
vari siti della Regione. Il fine è lo sviluppo della promozione della danza contemporanea e del Teatrodanza in tutto il
territorio regionale. La scelta del sito in cui distribuire i lavori da noi prescelti è essenziale. Le mura dell’Elicantropo si prestano, nel nostro gioco, ad una completa simbiosi tra corpo,
spazio e musica. Itinerarte, lavora ormai da tempo con tre
compagnie: “Akerusia danza”, direzione artistica Elena e
Sabrina D’Aguanno, “Uroburoteatrodanza”, direzione artistica
Daniela Mancini e la “Compagnia Excursus” direzione artistica
Ricky Bonavita e Theodor Rawyler, di Roma.
il laboratorio
Il Laboratorio Teatrale Permanente del Teatro Elicantropo di
Napoli si articola su tre anni di base, proseguendo con un periodo
di ulteriore approfondimento, attraverso esperienze seminariali
ed incontri con artisti, maestri ed esperti teatrali di valore nazionale. Non esiste un solo “teatro”, un solo modo di farlo. L’arte
teatrale si apprende attraverso la sedimentazione, nel corso della
propria vita, di una molteplicità di esperienze le più diverse tra
loro. “Fare teatro” è tenere in vita, alimentare e far crescere il
nostro mondo interiore, è agire una controrivoluzione sentimentale incruenta, realizzare sacche di resistenza creativa contro l’arroganza, l‘ignoranza e la strumentalizzazione del potere. Grande,
dunque, deve essere il senso di responsabilità di chi agisce questa
“nobile” arte nei confronti del pubblico cui si rivolge, perché
grande e dirompente è la forza del rito teatrale, quando, compiendosi, riesce ad esprimere tutto il suo potenziale comunicativo. Tutto il resto è puro intrattenimento.
LABORATORIO TEATRALE PERMANENTE
diretto da
CARLO CERCIELLO
Corsi pomeridiani e serali da OTTOBRE a
recitazione e messinscena
GIUGNO
CARLO CERCIELLO
tecniche vocali, dizione e recitazione
ROBERTO AZZURRO
canto e musica in teatro
PAOLO COLETTA
storia del teatro e drammaturgia
MASSIMO MARAVIGLIA
clownerie, tecnica del movimento e improvvisazione
GASTON TROIANO
teatrodanza
ANNA REDI
il trucco in scena
GENNARO PATRONE
il laboratorio
SALA SARAMAGO
presenta
A PROPOSITO DI REGIA
e
ELICANTROPO PERFEZIONAMENTO ATTORI
incontri-lezione diretti da
CARLO CERCIELLO
ESSERE PAESAGGIO
laboratorio di teatro danza diretto da
PAOLA CARBONE e DAVIDE GIACOBBE
LA TECNICA DEL DOPPIAGGIO NEL LAVORO DELL’ATTORE
diretto da
RENATO CORTESI
IL TRUCCO IN SCENA
corso e stage di trucco teatrale diretti da
GENNARO PATRONE
dove siamo
direzione artistica
CARLO CERCIELLO
segreteria
MARIA LUISA MARTELLA
PIERPAOLO ROSELLI
PER LA PARTICOLARE STRUTTURA DEGLI SPETTACOLI
E DELLO SPAZIO È CONSIGLIATA LA PRENOTAZIONE
ELICANTROPO È AGIBILE AI PORTATORI DI HANDICAP
vico gerolomini, 3 - napoli • tel. 081.296640
e-mail: [email protected] - [email protected]
www.teatroelicantropo.com
Grafica e Stampa LAC sas - 0817593708
fotografia di scena
ANDREA FALASCONI
Fly UP