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tante cose non fatte tante cose non fatte

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tante cose non fatte tante cose non fatte
DOMENICA
31 GENNAIO 2016
Settimanale di Informazione
Distribuzione gratuita - E-mail: [email protected]
1
ANNO XV - N° 04 - DOMENICA 24 GENNAIO 2016
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TANTE COSE
NON FATTE
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DOMENICA
31 GENNAIO 2016
DOMENICA
31 GENNAIO 2016
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LA REDAZIONE POLITICA
SOMMERSI DALLA BILE
Non siamo morti democristiani. Ma in compenso sopravviviamo incavolati. Ecco, categoria per
categoria, la mappa dello scontento casoriano. Una volta lo chiamavano qualunquismo, oggi...
Male di vivere, il tuo nome era ed è il
maggioritario. Bipolarismo, panacea
dell’alternanza, dovevi portarci la seconda Repubblica e invece ci hai trasformato in un popolo di scontenti, fegatosi, vendicativi, furiosi. Insomma,
delusi, se proprio va bene, indifferenti.
Credevamo di morire democristiani,
invece, forse, sopravviveremo incazzati. Casoriani, ecco la nuova mappa
dello scontento trasversale a tutti gli
schieramenti. Una volta avreste potuto
chiamarlo, con sprezzo, qualunquismo.
Oggi, con la morte delle ideologie e
la latitanza di una classe dirigente degna di questo nome, è soltanto un sano
esercizio di autodifesa. La ciurma degli
scontenti è divisa in varie categorie, ma
si gonfia ogni giorno di nuove regole.
Proviamo a disegnarne la tipologia. Prima partiamo dai contenti. Si chiamano
Assunta, Antonio, Massimo, Nando,
che mi scrivono, coprendo di invettive
i politici casoriani: “ero stufo di vedere
i comizi al Consiglio Comunale, sempre
uguali, sempre le stesse persone, sempre
quelli che ti danno anche del tu”. Bersaglio indifferenziato: così l’impegno del
cittadino si sgretola di fronte alla marmellata politica.
Altro esempio, nobile, di insofferenza:
Teresa, Franco, Tania, Rosa, Mauro,
Gianni, Patrizia, Angela, Ciro e tanti
altri, a cui lascio l’anonimato. Uno di
loro mi confida: “e pensare che c’era il
pensiero”, tagliente nella surreale soporosità. Uno di questi, medico, si scaglia
contro tutti, nonostante le sue radici rimandino ad una precisa identità: “mi
fanno male i partiti. Più che altro….
Tutti. Mi fanno male i politici, sempre
più viscidi, sempre più brutti. Mi fanno
male i loro modi rassicuranti, imbecilli e ruffiani….. tutti l’abbiamo preso a
quel posto. Da quelli di prima, da quelli
di ora, da tutti quelli che fanno il mestiere della politica”.
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con le sue pagelle Rino Tomasiello, ex
Assessore nella Giunta De Luca, professore di lettere in una scuola media
di Acerra e, oggi, Assessore al Comune
natio di San Lupo nel beneventano. Impietoso, il professore non risparmiava
nessuno, nonostante pendesse dichiaratamente a sinistra. Ma la sua penna
leggera e intelligente faceva ben digerire perfino gli incubi ossessivi dell’antiberlusconismo ad oltranza. La rabbia
gronda a fiotti negli articoli del Roma di
Luigi Esposito. Poi c’è la rabbia di una
sinistra che non vede all’orizzonte una
valida alternativa al trasformismo post
comunista preparato dall’Unione prima,
Ulivo poi, Progressisti anche ed infine
da questo imperfetto modello di governo tutto casoriano composto da Api (ex
sdi), da un PD spaccato, riottoso e polemico, noi di Arpino autonoma, NCD,
IDV. Rabbia di chi non si fida e si sente
turlupinato.
continua a pag.4
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DOMENICA
31 GENNAIO 2016
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SEGUE da pag. 3
I rassegnati. Ed ecco spuntare all’orizzonte un gruppo di giovani di varie
estradizioni e mestieri. Quando gettare
la spugna può diventare un atto di coraggio. Tanti sono partiti per lontane e varie
destinazioni: Milano la meta preferita ma
c’è anche chi sceglie l’estero: Barcellona e Berlino in pole position, con Londra
a ruota. In fuga dalla politica casoriana
anche Bartolo Senatore, ex candidato
Sindaco, ex Assessore, avvocato. Anche
Giulio Finamore e Gennaro Laudiero, consiglieri comunali di Rifondazione
Comunista, il primo e di Sinistra Critica
il secondo. Una scelta esistenziale, semplice coincidenza.
Gli annoiati. Aspettavano l’occasione
buona da una vita e il vento della destra
potrebbe trovarli dalla parte giusta della
barricata. Debbono preparare la partita
per il governo della Città.
Hanno la forza, è questo il grande interrogativo, di gridare una voglia di rivalsa
contro il mondo della politica che ha sempre discriminato chi va controcorrente?
Non è giusto fare menzioni, essendo le
loro imprese arcinote e pluricommentate,
quindi, a forte rischio inflazionistico.
I trombati. Il re della categoria, non c’è
dubbio, Vincenzo Carfora perdendo
corona e tesoro (successe lo stesso tra
il 2005 e il 2006, giusto dieci anni fa, a
Giosuè De Rosa; corsi e ricorsi storici
di vichiana memoria). Poi c’è Tommaso Girasole. Gli vengono tributati onori
innocui da destra e da sinistra, purché se
ne stia buono lui, le norme di indirizzo
urbanistico, la variante al PUC, gli oneri
di urbanizzazione e la variante di salvaguardia. All’Urbanistica non c’è più il
suo fido Romeo bensì l’Architetto Salvatore Napolitano.
E, a proposito di pensionati, una poltrona,
una papalina e due babbucce di lana non
si possono negare al deus ex machina di
tante operazioni comunali, già Assessore
al Personale, sempre dieci anni fa, oggi e
sempre, in sinergia e collaborazione con
Casillo nonché nemico giurato di Carfora, Cosimo Boemio; dice di non essere
più con Nicola Marrazzo ma fa parte
di un gruppo politico di antiche date e
esperienze che sta tentando l’assalto alla
conquista della sezione PD di Casoria;
tra i trombati, l’uomo delle brevi stagioni Giulio Russo ed, inoltre, l’avvocato
Mariano Russo, strappato a viva forza
dalla promessa di candidature a Sindaco
e portato, causa i dissidi interni all’API,
sul retto governo della tecnologia.
Di sogni, per la verità, Mariano Russo ne
ha fatto parecchi. Uno era quello della
fotografia della macchina comunale se
fosse riuscito ad avere la candidatura a
Sindaco al posto di Carfora.
Sembra stano ma un pensionato, anche
se baby, è Antonio Pugliese, nonostante
abbia lanciato il figlio Pasquale nell’agone politico. Voleva diventare, sempre
dieci anni fa, la vestale dei socialisti, si
è trasformato in un ragazzotto in giro per
corse a piedi e per tagli di nastri, feste,
festicciole e cotillons.
Un ritorno. Il fustigatore e picconatore
della politica casoriana è Ciccio Polizio,
ex numero uno della Democrazia Cristiana e anche della intera Città di Casoria,
fino a 25 anni fa. “Certo che sono un arrabbiato – ci dichiara – un incazzato, ma
non sarò mai un annoiato”.
Ad ammettere la propria condizione è
Franco Polizio. Quale sarà, però, la sua
funzione o locazione futura? Non lo sa né
lui, né il figlio Emilio, né i suoi tantissimi
elettori...
L’editoriale di Nando Troise
Il silenzio degli innocenti
Lo hanno seppellito (politicamente parlando!) e sono finiti i
bla – bla insopportabili di tuttologi, moralisti e pubblici ministeri. Vincenzo Carfora è diventato una riga nelle tristi tabelle
che ciclicamente, quando ci scapperà il prossimo (Sindaco!), i
giornali tireranno fuori per aggiornare la lista ed offrirla ai lettori
(sono già sei quelli fatti fuori e sempre alla stessa maniera ndr).
Chissà se sparirà, prima o poi, il dramma del mostro di turno, il
potente che a Casoria elimina un Sindaco senza farci sapere il
perché. Per invitare alla riflessione, il mondo della politica si è
fermato e non scriveremo che è una sosta inutile e demagogica,
voluta da chi non aveva altro da dire o da offrire in cambio. Vogliamo illuderci, ancora una volta, che tutto quello che è stato detto o scritto possa risolvere i problemi della politica e assicurarci,
d’ora in poi, amministrazioni tranquille. Sappiamo che non sarà
così e Casoriadue vuol dare il suo contributo cercando di andare
al cuore del problema, ancora una volta, evitando di cadere negli
eccessi comuni a molti, che hanno fatto perdere di vista la realtà.
Guarderemo tutte le facce del problema, chiedendo conforto per
la pluralità d’opinione, ai politici più illustri.
E’ il trionfo dell’ipocrisia e della mistificazione. I giornali hanno
dedicato il giusto spazio a questa Città. Sono gli stessi giornali
che però preferiscono la notizia del figlio che uccide il padre, del
padre che uccide la figlia, del marito che sgozza moglie ed amante. Ci sono notizie di serie A e di B? Non si può fare speciosa distinzione: i fatti violenti che offendono le norme del vivere civile,
come l’assassinio di Andrea Nollino, fanno più notizia, per questi
giornali, della dismissione dal patrimonio comunale del CPR3.
Le prefiche hanno urlato forte e la sensibilissima Commissione
Prefettizia ha nominato un nuovo sovraordinato. Per far riflettere.
Per capire le differenze con gli altri, le vestali del buon costume
o i politicanti da strapazzo. Per attualizzare il fenomeno e collocarlo nel giusto ambito. Hanno processato sommariamente tutti
e tutto, confondendo causa ed effetto e dipingendo i consiglieri
comunali un popolo di incapaci.
Per chiarire i concetti ai soliti “Pierino” di turno, preciso che
non siamo tra quelli che gridano: la colpa è del Sindaco! Se
quest’Amministrazione è, finalmente, arrivata al capolinea molti
debbono salire sul banco degli imputati: i politici, gli assessori,
gli uomini di cultura, la classe dirigente ed anche i giovani, molti
di essi sbandati, senza ideali e senza prospettive. E’ troppo comodo dire il Comune è malato e produce incapaci; è vero invece
che malata è la società e che i mostri sono tra di noi al Municipio,
per le strade, in banca, nella vita di ogni giorno. C’è un pauroso
scadimento. Ci faccia riflettere, oggi, il silenzio della politica ma
non ci induca a dimenticare i mali di una società nella quale si
può morire per una rapina in banca, per i sassi sulla strada ferrata
e sull’autostrada e per un qualsiasi utilissimo motivo d’interesse
o persino di perverso disinteresse.
E’ giusto demonizzare e colpevolizzare i partiti?
No. Da estirpare e da combattere, è la degenerazione della politica, sia quella pompata dalla grancassa dell’incultura sia quella
che nasce dall’aggregazione di “imprenditori” che la nostra società crea e che la politica ospita. Riunioni, convegni, proposte. A
crisi avvenuta, la politica resta sola con i suoi problemi. Quando
si spengono le luci le promesse rimangono tali, gli assessori cambiano, la ruota continua a girare tra l’indifferenza generale.
Serva il silenzio degli innocenti a far capire che la misura è colma
e che non si è più disposti a subire beffe.
E’ malata la politica, ma è malata anche e, soprattutto, la nostra
Città.
DOMENICA
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ANTONIO BOTTA
QUALE TURISMO RELIGIOSO A CASORIA?
Qualche anno fa, Rai Uno mandò in onda
la Santa Messa domenicale celebrata
nella Basilica Pontificia di S. Mauro,
in occasione del Giubileo maurino per
festeggiare i 1500 anni dalla nascita del
Santo Patrono. La liturgia eucaristica fu
preceduta da un efficace “affresco” della
nostra Città, consentendo agli Italiani
sintonizzati sulla principale rete televisiva
nazionale di conoscerne il profilo storico,
lo splendore artistico della Basilica e
l’elevato spessore culturale e spirituale
delle personalità nate e/o risiedute a
Casoria, tra cui S. Ludovico da Casoria,
S. Maria Giulia Salzano e S. Maria
Cristina Brando. Mentre scorrevano
le immagini del nucleo storico e alcune
“perle”dell’inestimabile
patrimonio
artistico e religioso, il commentatore
pose in rilievo che Casoria
potrebbe diventare “un polo di
sviluppo artigianale e culturale”. Il
come lo si evinceva chiaramente
dall’efficace servizio televisivo,
ossia dando valore al nostro
patrimonio artistico attraverso lo
sviluppo del “turismo religioso”
a Casoria, su cui da anni insiste
Nando Troise, Direttore di codesto
Settimanale.
È noto, però, che
finora nulla si è fatto e il motivo
lo si conosce fin troppo bene:
lo sviluppo turistico – religioso
di un’area dipende soprattutto
dalla capacità di governo degli attori
territoriali nel gestire politiche integrate
di valorizzazione dei preziosi tesori di un
territorio. Ma l’insipienza politica di chi
ha governato Casoria non ha consentito
tutto ciò. La canonizzazione di tre fulgide
figure di eccelsa spiritualità, venerate in
tante parti del mondo, avrebbe potuto
stimolare le classi dirigenti di questa
Città a promuovere, di concerto con la
Chiesa diocesana, politiche di sviluppo
turistico, dopo un’attenta disamina di
diagnosi territoriale e di valutazione
strategica,utili ad individuarne le
effettive potenzialità turistico – religiose.
Pensate che a Casoria più di una volta è
giunto Mons. Giovan Battista Montini,
che sarebbe diventato Papa sotto il nome
di Paolo VI, ospite del suo caro amico
Cardinale Luigi Maglione; secondo la
tesi sostenuta nel convegno “Casoria
e i semi del Concilio”, svoltosi poco
più di un mese fa nella Chiesa delle
Sacramentine, proprio nella nostra Città,
a seguito dei colloqui tra Montini e
Maglione, ambedue propugnatori di una
Chiesa “aperta” al mondo e non arroccata
nei suoi rigidi principi, germogliarono
i “semi” di quelle idee innovative
che portarono, in seguito, Paolo VI a
completare il Concilio Vaticano II aperto
dal suo predecessore Giovanni XXIII.
E’ inutile, però, lamentarsi sul “latte
versato”, rammaricandosi su ciò che si
sarebbe potuto fare in passato e non si è
fatto: concentriamoci sul presente in vista
di un progettualità futura che vada nella
direzione auspicata dal commentatore
della RAI, a cui ho fatto cenno poc’anzi.
Da dove cominciare? A mio avviso, da
un convegno a cui invitare, in qualità di
relatori, coordinati dal Direttore Troise,
esponenti della regione campana, politici
locali, membri della chiesa diocesana e
rappresentanti delle varie congregazioni
religiose casoriane per confrontarsi
seriamente sulle seguenti tematiche:
“Qual è la correlazione tra turismo
religioso e turismo culturale? Come
fondere e/o
semplicemente equilibrare la fruizione
spirituale e mistica con quella culturale?
Fede, cultura e
arte possono convivere a Casoria? E
in che modo?” E’ necessario, infatti,
sviluppare una vera e propria politica del
turismo religioso in cui siano coinvolti
tutte le componenti della società civile,
religiosa e istituzionale; pertanto,
dopo il convegno, sarebbe necessario
costituire un comitato allargato a tutte le
componenti dianzi citate per elaborare
un progetto con obiettivi a breve, medio
e lungo termine. A mio avviso, a Casoria
il turismo religioso si potrebbe integrare
bene con la tipologia di turismo culturale,
perché nei luoghi sacri sono custoditi
tesori d’arte invidiabili: da una parte,
quindi, i turisti sarebbero invogliati
dal desiderio di ammirare la bellezza
delle opere d’arte, immergendosi
nelle radici del passato, assaporando
emozioni antiche; dall’altra i visitatori
raggiungerebbero, attraverso le “vestigia
esteriori”, la spiritualità di cui esse sono
espressione, riconoscendo al patrimonio
artistico – religioso della nostra Città un
valore condiviso e uno stimolo per la
propria ricerca di Dio attraverso
le “tracce” dei Santi che a Casoria
hanno vissuto e operato per rendere
gloria al Signore. Il risultato di
tale mescolanza non è altro che la
nascita di un fiorente artigianato,
con nuove tipologie di domanda e
offerta, nuovi circuiti, nuovi soggetti
imprenditoriali, nuova ricchezza.
In tale contesto, il turismo religioso
diverrebbe un volano di sviluppo
economico del nostro territorio,
fattore trainante dell’economia
locale. In tale progetto condiviso,
un ruolo molto importante
dovrebbe essere esercitato dalla Chiesa
locale e diocesana, quale promotrice di
un appropriato programma pastorale,
mirante alla valorizzazione totale del
patrimonio religioso, culturale ed
artistico di Casoria, realizzando iniziative
pastorali arricchite e combinate con le
opere d’arte e utilizzando beni culturali
ecclesiastici ai fini delle dinamiche di
sviluppo del fenomeno turistico. Alla
Politica, invece, il non facile compito di
creare infrastrutture ad hoc e strutture
associative. A questo punto la domanda
sorge spontanea: “Perché, nel PIU
EUROPA, non è stato proposto dalla
nostra Amministrazione nessun progetto
mirato a favorire il Turismo religioso
a Casoria? La mia idea l’ho lanciata:
vediamo se la mia pietruzza smuove un
poco le acque stagnanti.
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DOMENICA
31 GENNAIO 2016
DOMENICA
31 GENNAIO 2016
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VALERIA POSTIGLIONE
La manomissione delle parole:
la trasparenza nel burocratese
Oggi voglio parlarvi della manomissione delle parole, in particolare di una, la
trasparenza, e del linguaggio burocratese.
La PA, di tutte le tipologie, oltre ad
utilizzare mille procedure per cose
tendenzialmente semplici, tendono a
completarsi la vita con una lingua che
tra l’altro hanno inventato loro stesse:
il burocratese. Più o meno è come il latino, complessa, difficile da declinare e
tutti credono di conoscerla, ma in realtà
è tutto fumo.
Questa tipologia di linguaggio monta
incredibili sproloqui per poi essere tradotta e districata in mille modi differenti. Insomma per dirla in breve, più che
semplificare, complica. E qui volevo arrivare… semplificazione… trasparenza.
Quante volte avete sentito queste parole
negli ultimi anni?! Se andate a prendere
qualche documento di una qualsiasi amministrazione le troverete sicuramente.
Verrebbe allora da chiedersi cos’è la
trasparenza. Eh e mo come ne usciamo!
Sicuramente e qui nessuno potrà contraddirmi, è qualcosa attraverso cui si
riesce a guardare attraverso (es. un vetro di una finestra). E nella PA invece
cos’è la trasparenza? La cosa si complica perché questa parola entra nel vocabolario del burocratese. Trasparenza
è comunicare una procedura alla luce
del giorno attraverso una determina,
giustificandola per l’eccezionalità del
caso, pur nella consapevolezza che non
rispetta l’esatta procedura?
Aspettate vi faccio un esempio: prendiamo due determine. Determina 299
del 24/09/2015 e determina 300 del
25/09/2015 entrambe sono state redatte
e firmate dal Consorzio Cimiteriale tra
i comuni di Casoria Arzano e Casavatore, rispettivamente riguardati lavori di
manutenzione e impermeabilizzazione
e ristrutturazione.
Entrambe le scritture dichiarano di aver
affidato i suddetti lavori per affidamento diretto. A questo punto non sono io
a vestirmi da giudice, non credo la toga
mi stia poi così bene, chiamo a deporre
allora un altro documento (noi giornalisti o pseudo tali siamo molto attaccati
a certi pezzi di carta): Dir/Con.1/2015,
documento prodotto dalla Commissione straordinaria del Comune di Arzano
(oggi non ci soffermeremo divagando
sulla parola straordinaria, ma ci sarebbe tanto da dire sulla manomissione di
questo vocabolo), avente per oggetto
“Direttive operative in merito all’osservanza della normativa per la regolarità
amministrativa e contabile delle procedure adottate da codesto Consorzio”,
che tradotto sarebbe: fate quello che sta
scritto, come sta scritto.
Saltiamo un po’ di punti e andiamo direttamente al 7: la corretta gestione della procedura di affidamento ai lavori,
servizi e forniture, ora per importi superiori a 40.000 euro è prevista la procedura di evidenza pubblica; per importi
inferiori però va comunque pubblicato
un avviso pubblico e rispettati determinati principi.
È il burocratese, ci si muove così, tutto
deve essere minuzioso, non si può sbagliare la virgola, altrimenti poi qualcuno diventa malpensante, si sparla e si
parla di eventuali favoritismi, corruzioni, insomma un po’ di tarantelle.
Mica si fanno le direttive tanto per fare,
sono un po’ come quando la mamma ti
sgrida e ti bacchetta, dopo la raccomandazione arriva la frase “Io lo dico per
te, perché altrimenti ti troverai male”.
In fondo è una sorta di consiglio, non richiesto, affinché si inizino a fare le cose
nel modo giusto. Io direi un premuroso
correttivo.
Si lo so oggi mi sono lasciata prendere
anch’io dal burocratese, lui è così ti fagocita, ma non starò qui a raccontarvi
tutta la determina e le direttive a cui in
potenza si riferisce, andremo avanti per
ore togliendo spazio ai miei colleghi e
annoiandovi fino allo svenimento. La
domenica già è difficile da gestire evitiamo. Però ho l’impressione che forse
un giorno riprenderemo e approfondiremo il discorso con qualche altro esempio.
Intanto vi invito ad adottare la parola
trasparenza questa settimana: tutelatela,
fatele qualche coccola, abbiatene cura
perché è stata stuprata da troppe bocche; utilizzatela con cura, anche perché
io la trovo una parola bellissima.
Per la PA e per il burocratese invece io
consiglierei tanto Vetril o prodotto affine o in caso di ridimensionamento di
budget alcol e carta di giornale e una
bella pulizia approfondita a questi vetri.
Buona domenica e buone pulizie a tutti!
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31 GENNAIO 2016
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DOMENICA
31 GENNAIO 2016
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CARMEN PALUMBO
INTERVISTA ALL’AVVOCATO GIOVANNI CRESCI:
35 ANNI NELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Questa domenica per il settimanale Casoriadue, abbiamo intervistato l’Avvocato Giovanni Cresci, responsabile del
servizio contratti e contenzioso presso
l’Amministrazione Casoriana per più di
35 anni, fino alla pensione ottenuta il 31
dicembre del 2015. Davanti ai suoi occhi si sono susseguite diverse amministrazioni e ci sono stati momenti sereni
e periodi disastrosi, ma il Dottor Cresci
ha sempre cercato di svolgere al meglio
il proprio lavoro senza condizionamenti
esterni. Ci racconta in questa breve intervista, la sua carriera e il suo percorso
lavorativo iniziato da giovanissimo e
conclusosi al meglio.
Avvocato Cresci quando e in che modo
ha iniziato il suo lavoro nell’Amministrazione Comunale di Casoria?
Il mio lavoro al Comune di Casoria è
iniziato nel lontano 79’, avevo appena
29 anni ed ero già avvocato, ma come
tutti i giovani non ero ben visto appena
arrivato.
All’epoca volevo semplicemente lavorare e quando arrivai al Comune fui
assunto con una legge speciale per un
anno, ma dopo il terremoto molti contratti lavorativi divennero indeterminati
e tra questi anche il mio.
Nel periodo iniziale del mio impiego,
Casoria era legata all’Amministrazione
di Francesco Paone, un ottimo sindaco
e soprattutto una persona che io stimo
tutt’ora.
Inizialmente mi occupavo di sistemare
un po’ l’archivio e solo successivamente
con il Vice Sindaco Fasano ci fu la creazione dell’ufficio contratti, che prima
non esisteva.
Di cosa si occupava precisamente
nell’ambito
dell’Amministrazione
Comunale?
Io mi occupavo di tutta l’attività contrattuale dell’Ente, essendo questa una
mansione pubblico- amministrativa, mi
interessavo dei contratti di locazione,
ma anche di contratti relativi ai lavori o all’affidamento di questi ultimi.
Nell’86’ poi l’ufficio fu modificato diventando il servizi“contratti e contenzioso”. Successivamente io e l’Avvocato
Iavarone riuscimmo ad ottenere l’iscrizione nell’albo dei patrocinanti per gli
Enti pubblici e iniziammo a creare un
archivio, costruendo anche una consulenza per l’ente. Molti sono stati i nostri
incarichi nel corso degli anni, conferivo con gli altri dirigenti e mi occupavo
di tutte le gare per i diversi uffici. Alla
fine degli anni 90’ mi sono poi dedicato
al Diritto Amministrativo e ho ricevuto
molte soddisfazioni.
Il nostro settore è diventato di riferimento e di esempio, perché dopo di noi, altri
settori di avvocatura si sono creati nei
Comuni di Afragola e Casavatore. Per
più volte sono stato Dirigente della Polizia Municipale, l’ultimo incarico per
la polizia è terminato il 10 novembre del
2015, dopo di ché ho deciso di anticipare la mia pensione e il 31 dicembre ho
lasciato tutti i miei incarichi.
Quali sono stati gli anni più sereni
trascorsi nell’Amministrazione di Casoria?
Gli anni più turbolenti sono stati sicuramente gli ultimi, mentre quelli più
sereni risalgono al periodo in cui abbiamo iniziato a creare il nostro servizio
e abbiamo ottenuto la libertà di farlo.
In generale riguardo agli anni passati
nell’Amministrazione comunale, posso
dire di aver un ottimo ricordo del Sindaco Francesco Paone, che ho preso
come punto di riferimento per la sua
enorme professionalità e per la dedizione al lavoro. Forse nella politica della
nostra cittadina, le cose andavano bene
fin quando i partiti egemoni erano pochi
e si riusciva a raggiungere un maggiore
equilibrio, ricordo che a Casoria abbiamo raggiunto uno dei primi accordi
tra la Democrazia Cristiana e i Comunisti, al governo insieme. Ora i partiti
sono tantissimi e si crea una confusione
generale nei personaggi che li rappresentano e di conseguenza anche in noi
cittadini.
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CARMINE D’ARGENIO
DOMENICA
31 GENNAIO 2016
SECONDA PARTE
SAN LUDOVICO DA CASORIA AD ASSISI
La religiosissima mamma, che sognava per Arcangelo una carriera ecclesiastica, sarebbe stata orgogliosa della Chiesa Natale San
Ludovico da Casoria. Alle sette e trenta ogni giorno vi si celebra
Messa. La domenica alle nove e trenta. Con Vespri alla sera.
Il padre invece, volendo assicurargli un mestiere, a tredici anni lo
mandò a bottega presso un falegname di Napoli. Ogni fine settimana il ragazzo tornava a casa, ogni lunedì ritornava al lavoro. Andata
e ritorno, sempre a piedi, con qualsiasi tempo.
Custodiscono e divulgano. Avevamo scritto in conclusione della
prima parte. Ma ad ascoltare le Suore Elisabettiane Bigie i Vespri
rievocano il tramonto con la sera che sembra aver più di scuro che
di romantico. Sul far del desìo si accentuerebbe lo stato di abbandono, diventando ‘pulpito’ di “bravate” di “giovinastri urlanti e
schiamazzanti” non disdegnanti di atti di natura vandalistica. Non
ultimo la manomissione predatoria delle cassette
offertorie.
L’8 ottobre 1829 la morte della mamma pose
fine al faticoso apprendistato. Il padre volle che
Arcangelo restasse a casa, con gli altri fratelli.
Riprese così gli studi iniziati anni prima sotto
la guida di due insegnanti locali. Questa volta,
però, presso una scuola francescana della vicina Afragola. Sentendosi chiamato alla missione
sacerdotale, Arcangelo pensò in un primo tempo al clero diocesano di Napoli, anche per aver
avuto dalla matrigna – nel frattempo il padre si
era risposato – la garanzia della dote, necessaria a quel tempo per entrare in seminario. Così
il 17 giugno 1832, diciottenne, fu ammesso al
noviziato dei Frati Minori presso il convento di
San Giovanni del Palco a Taurano. (Av). Fu l’abitudine di tale circostanza a fargli cambiare il nome per la vita
nuova, da Arcangelo Palmentieri alla forma latinizzante del termine
franco Clodoveo, e fu per sempre chiamato e si firmò Ludovico da
Casoria. Compiuti con profitto gli studi filosofici e teologici in vari
conventi francescani – Afragola, Nola, Napoli - il 12 marzo 1834,
appena compiuti 20 anni fu definitivamente incorporato con la professione perpetua dei voti religiosi nell’Ordine dei Frati Minori.
Il copioso cammino. I suoi natali. Avrebbero avuto di chè far diventare Casoria quotidianamente visitata da migliaia di turisti e pellegrini quasi come ad Assisi, prima di San Francesco poverissima.
Ma questo è il prodromo del terzo capitolo nel prossimo numero di
CasoriaDue.
I primi nove anni dall’ordinazione sacerdotale, connotati da studi
scientifici e frequentazioni di corsi all’Università di Napoli, sono
da qualche biografo definiti “oscuri”, in rapporto a quelli, luminosissimi, che sarebbero venuti dopo. Aveva assunto uno stile di vita
piuttosto “borghese” – scarpe invece dei sandali, saio di fine tessuto, amicizie “mondane” – non propiamente consono alla rigorosa
Regola francescana.
Il pensiero va a questi giovani e giovanissimi che “girovagano” i
dintorni del suolo reso “fertile” , attraverso Padre Ludovico, da ciò
che nulla davvero è impossibile a Dio, e a chi a lui si affida. Per
prenotare il campo chiamare al…….. Si legge su un foglio affisso
al grande cancello di ferro blu dell’Oratorio. Dall’altro lato dipinti
murales “narrano” la storia della vita del Santo. Al di là di queste
mura si possono immaginare ancora spazi, chissà quante volte da
lui percorsi, nel suo non star mai fermo. E poi la sua “presenza”.
Riservata. La cappelletta interna. Unico spazio
visibile dall’esterno anche chiuso. Ma quasi di
“passaggio”. Come se tutto non fosse lì per lui.
Fu in occasione di una grave malattia che Padre Ludovico capì, dalle parole del guardiano
del suo convento di San Pietro ad Aram, che era
giunto il momento di dare una sterzata alla sua
vita. Il cambiamento maturò, come confiderà più
tardi al successore e amico Padre Bonaventura
Maresca, nella chiesa delle Sacramentine, vicina al Duomo di Napoli, davanti all’Eucarestia.
Un’esperienza da lui considerata come una nuova nascita, a 33 anni. Si accorsero del cambiamento gli altri frati, gli stesi parenti, ai quali fece
sapere che potevano tranquillamente prendere
dalla sua stanza tutto quello che aveva accumulato. Le parole dell’apostolo Paolo ai Filippesi –
“quello che poteva essere per me un guadagno l’ho considerato una
perdita, a motivo Cristo” – fino a quel momento le aveva meditate.
Ora, aveva deciso di farle proprie. L’esperienza di preghiere relativa a San Francesco D’Assisi, della “notte di San Diego” del 12
novembre 1848 provocò in lui un incredibile “ciclone” di carità cristiana. Che lo porterà fino in Africa per l’eroica impresa di liberare
dalla schiavitù bambini e ragazzi africani dalle grinfie dei negrieri
attraverso la Pia Opera del Riscatto. Costituendo poi i Collegi per
“moretti” e “morette”. Dopo aver cercato opera di recupero per gli
“accattoncelli” dei vicoli di Napoli. Probabilmente se gli odierni
“accattoncelli” fossero portati a conoscenza dei valori di quei posti
potrebbero fare un passo indietro, e tutt’intorno “uscire” con un
passo avanti. Il passo di San Ludovico da Casoria.
DOMENICA
31 GENNAIO 2016
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ANTONIO BOTTA
“CASORIA…UNA VOLTA”
Occorre essere grati al prezioso lavoro della prof.ssa Giulia
Campece che, scrivendo il libro
“Casoria…una volta” (Edizioni
Sophia), presentato di recente
nella biblioteca civica di Grumo, restituisce identità ad una
Città trasformatasi, da tempo,
in una propaggine caotica della
periferia napoletana, in un agglomerato urbano privo di radici e di memoria storica.
Ella prende il lettore per mano
e lo conduce alla riscoperta
dell’”anima” di Casoria, volgendo il suo sguardo colmo di
premura partecipe, di benevola
comprensione e di profonda solidarietà umana e cristiana verso coloro che nella storia delle
vicende umane non hanno mai
contato niente e che, per questo,
hanno sempre subìto le scelte
dei “grandi” della terra, ossia di
quelli che hanno sempre avuto
fra le mani le leve del potere, e, per questo, il loro nome
è scritto in neretto nella storia
delle varie epoche che si sono
succedute nei secoli . Le persone, invece, importanti nel libro
“Casoria…una volta”, poste
in primo piano dall’Autrice,
appartengono al popolo umile,
completamente ignorato nei
libri di Storia: gente semplice, con i propri difetti, limiti
e fragilità, ma capace anche di
slanci di altruismo e di atti di
coraggio, pur soffrendo i morsi
della miseria e pur penando per
i pregiudizi e i limiti culturali
del tempo in cui è vissuta. Con
le sue “ Cronache paesane del
passato”, dunque, l’Autrice,
raccontando episodi a partire dall’avvento del Fascismo
fino al dopoguerra, restituisce
dignità a uomini, donne, giovani, ragazzi e bambini delle
“periferie esistenziali”, agli
“eroi” comuni, ponendone in
evidenza soprattutto la capacità di sopportare pazientemente
e, non poche volte, con gaiezza
la fatica del vivere, di affrontare
le difficoltà senza avvilirsi, di
venirsi incontro nella comune
Nel libro di Giulia Campece uno spaccato
della storia della nostra Città,
scritta “dal basso”
“Cronache paesane del passato”,
che restituiscono dignità alla gente semplice
sofferenza,
di
godere con gioia
dei pochi momenti di svago,
vissuti intensamente proprio
perché rari e tanto attesi.
Il linguaggio è
fruibile, oltremodo scorrevole,
e vi si coglie,
nella narrazione degli avvenimenti e nella descrizione di
tante situazioni di vita, l’acuta
sensibilità d’animo dell’Autrice, pienamente coinvolta in ciò
che narra e descrive. Campece,
infatti, racconta con passione e
compassione: mai implacabile giudice di chi compie scelte
sbagliate e sempre empaticamente vicina ai “vinti”, vittime
della furbizia e della cattiveria
altrui. Più che “cronache”, allora, come è scritto nel sottotitolo, le definirei “racconti di vita”
di chi appartiene al mondo
sommerso delle città, di quelli a cui la politica passa sulla
testa, di coloro che si sentono
bruciare dentro le ingiustizie
dei “potenti”: gente, insomma,
che non ha peso e che qualche
sacerdote ha definito “pietre di
scarto”, da ammaliare, lusingare, raggirare con false promesse
solo in occasione delle elezioni,
per carpirne il voto.
Intensa e impregnata di pathos
la narrazione della strage dei
civili in piazza Cirillo da parte dei tedeschi in ritirata, così
come toccano il cuore aneddoti del periodo dell’infanzia
dell’Autrice (“Raimondino”);
non mancano, però, episodi
spassosi e divertenti, quale, ad
esempio, “L’Appicceco (Rafilina
‘a camurrista).
Protagonista assoluta di “Casoria…una volta”
è, dunque, la
variegata umanità dei “bassi”
e delle zone del
Centro
storico di Casoria (
“S.Mauro”, “vicoli Rocco”, “S.
Benedetto”, ‘o vico ‘a spuntatora”, “‘ncopp ‘o ponte..”),
tratteggiata con impareggiabile
e umoristica perizia descrittiva,
grazie anche ai dialoghi riportati in dialetto: gente rappresentata nel suo micromondo fatto di
miserie, sofferenze e furbizie,
di piccole e grandi ingiustizie
(“Francesca”,”Carmenella,
“Melina”,Rusunella , ‘O miéreco ‘e Dio..), ma anche intessuto
di affetti profondi e di sentimenti intensi: vi emerge una quotidianità ordinaria, vissuta non
poche volte in maniera straordinaria (“Don Domenico”, “dott.
Nataluccio Ferrara” ).
Il volume ha, inoltre, una indubbia valenza pedagogica,
utilizzabile nelle scuole per
far conoscere agli studenti uno
spaccato della storia della propria Città; storia che permette di
“ scavare” le radici del passato
locale, per dare un senso al presente insignificante, in cui ci si
muove smarriti, senza alcuna
progettualità, perché privi di
memoria; “cronache paesane
del passato “ che trasmettono
le usanze, le tradizioni, la cultura popolare di un tempo che fu,
codificata in coloriti ed efficaci
“modi di dire” dialettali, di cui
in appendice Campece spiega
il significato. Interessantissimo,
inoltre, anche dal punto di vista
didattico, il capitolo “Gli antichi mestieri scomparsi”; ma è
anche un libro molto “formativo” perché la storia è raccontata
“dal basso”, dalla parte del popolo che ha sperimentato le nefandezze della seconda guerra
mondiale; uomini e donne dal
cuore devastato per la morte dei
propri cari, specie se giovani.
“Quelle voci – ha scritto l’Autrice - delle tante vite spezzate nel fiore della gioventù (…)
interrotte sotto una bomba o
un crollo di un fabbricato (…)
vogliono radicarsi nella nostra
coscienza affinché la loro gioventù o il loro progetto di vita
interrotto si trasferisca dentro
ciascuno di noi e viva la loro
avventura umana realizzando
i sogni e i desideri svaniti, con
l’amore e la gioia che avrebbero dato, forse anche con le
delusioni, ma affermando il
valore della vita che va vissuta
in pieno, con vera solidarietà,
fino alla sua naturale conclusione, consegnando il sorriso e
la speranza ai figli, nipoti e pronipoti. nell’abbraccio continuo
dell’Umanità, nel fiorire e fruttificare periodico della vita”.
Nella biblioteca civica di Grumo, di cui è responsabile la
signora Rosa Moscato, oltre
all’ Autrice e al coniuge, prof.
Francesco Iorio, erano presenti gli editori Enrica Romano e
Antonio Moccia e una rappresentanza di bambini delle classi
prime e seconde di scuola primaria dell’ I. C. Ludovico da
Casoria centrale, che, in coro,
preparati e guidati dalle ins.
Giovanna Bocchetti, Imma Di
Paola e dallo scrivente, hanno
cantato la canzone “Caro papa’,
ti scrivo”, composta durante la
seconda guerra mondiale per
i figli dei combattenti, citata
dall’Autrice nel libro. Ha deliziato la serata con alcuni brani musicali la flautista Monica
Manco.
DOMENICA
31 GENNAIO 2016
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COMUNICATO STAMPA SEMINARIO GIURIDICO
La polizia locale
polizia di prossimità e polizia europea
vicina alle esigenze dei cittadini
Oggi è terminata la due giorni di studio, formazione ed aggiornamento
professionale organizzata dal comandante colonnello Antonio Piricelli
unitamente al segretario nazionale agg.
Associazione Professionale d’Italia PL
Giuseppe D’Elia, presso l’UciCinemas
di Casoria. Le previsioni sono andate
oltre le aspettative, la sala gremita, ha
annoverato la presenza di circa seicento partecipanti. Venerdì 22 gennaio
il direttore del corso, il comandante
colonnello dott. Antonio Piricelli ha
aperto la giornata di studio ricordando il dott Federico Bisceglia, sostituto
procuratore della repubblica di Napoli
e Napoli Nord, il dott. Angelo Di Salvo presidente della III sez. penale della
corte di appello di Napoli, i colleghi
deceduti nell’espletamento del proprio
dovere Cap. Francesco Bruner, luogotenente Vincenzo Cinque del comando
polizia Locale Napoli, Nicolò Savarino
comando polizia locale Milano, Maria
Ilardo comando polizia locale Collesano, tenente Michele Liguori comando polizia Locale Acerra .
Il dott. Salvatore PRISCO Sostituto Procuratore della Repubblica di Napoli ha ricordato la figura del dott. Federico Bisceglia ed unitamente allo stesso è stata consegnata alla famiglia
presente in sala una statua alla memoria, brillante ed umanissimo Magistrato di origini calabresi, che ha prestato servizio
presso la Procura della Repubblica di Napoli e poi quella di
Napoli Nord, assegnatario di numerose indagini in materia
ambientale,di pubblica amministrazione, di criminalità economica, di criminalità predatoria, di omicidio e in relazione alla
tutela delle fasce deboli. Sono interventi il dott. Rossi Scuola
Regionale Polizia Locale, Colonnello Luigi Maiello omandante Polizia Locale Casoria Nola, Dott. Ivano Leo, Presidente
Nazionale dell’Associazione Professionale Polizia Locale
D’Italia PL, Colonnello Gennaro Sallusto, Comandante Polizia Locale Portici – Presidente Regionale Associazione Nazionale Comandanti ed Ufficiali Polizia Locale (ANCUPM),
Dott. Giovanni Bonora, Segretario Nazionale Aggiunto Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale (SULPL), Dott. Stefano Lulli, responsabile O.S.Po.L, CSA dipartimento Nazionale
Polizia Locale, sono intervenuti il sub commissario straordinario dott.ssa Desirée D’Ovidio del Comune di Casoria, il sindaco di Crispano Antonio Barra, per la dott.ssa Lorenza Oore-
fie sindaco del comune di Casavatore
l’assessore Nadia Silva, l’avv. Geremia
Biancardi sindaco del comune di Nola
il sindaco, Dott. Mario Molino, assessore polizia locale comune di Villaricca, Senatore Pasquale Sollo, l’Onorevole Giuseppina Castiello.
Argomenti trattati la Dott.ssa Monica
Di Sante, criminologa, già comitato
scientifico regionale per la sicurezza
e la legalità Abruzzo – comando Polizia Locale Pescara TSO quale attività
per la Polizia Locale, il Dottor Ivano
Leo, gruppo sicurezza Polizia Roma
Capitale – TSO tecniche e strumenti, Colonnello dott. Domenico Carola,
già comandante Polizia Locale Isernia,
esperto in codice della strada, guida sicura il sole 24 ore – materia novità in
materia di codice della strada. Sabato
23 gennaio 2016 ha aperto la giornata
di studio il comandante colonnello Antonio Piricelli,interventi Dott. Domenico Giannetta, segretario nazionale PL
Associazione Professionale Polizia Locale D’Italia, Dott. Castrense Ganci, Comandante ff. Polizia Locale Monreale Palermo, On. Palladino Giovanni, Dott. Emilio Di Marzio portavoce del Presidente della Regione Campania, Dott.Francesco Del
Deo, sindaco del comune di Forio di Ischia in rappresentanza
dei sindaci dell’isola di Ischia, dott. Luigi Marucci Presidente
Nazionale OSPOL CSA, il comandante della Polizia Locale
di Napoli Generale Ciro Esposito . Presentato il libro redatto
dal comandante Carola e dal comandante Piricelli in materia
di compiti e limiti dei volontari nelle attività di polizia stradale.Hanno relazionato Dott. Luigi Del Giudice, Polizia Locale
San Giuseppe Vesuviano coautore e docente Soprov.it docente scuola regionale Marche e Dott. Angelo Ambrosi, Ufficiale
Polizia Locale Perugia autore e docente Soprov.it, docente di
formazione Polizia Locale Roma Capitale – controlli veicoli
esteri, il falso documentale la circolazione dei veicoli esteri
ed il falso documentale controllo operativo su strada e novità
legislative, Dott. Luca Leccisotti, comandante Polizia Locale
Pietramontecorvino (FG) – gli acquisti di beni e servizi dopo
l’approvazione della legge di stabilità, Dott. Marco Massavelli, vice comandante Polizia Locale Druento(TO) - art.94 c.4
bis codice della strada, le novità sull’intestazione temporanea
di veicoli dopo l’intervento della giustizia amministrativa,
Colonnello dott. Domenico Carola, già comandante Polizia
DOMENICA
31 GENNAIO 2016
13
Locale Isernia, esperto in codice della strada, guida sicura il sole 24 ore
– codice della strada : le attività di
polizia stradale legate agli eventi di
protezione civile.
L’evento ha ospitato la mostra itinerante “quella divisa macchiata di
sangue”, inaugurata nella capitale
nel giugno 2014 nell’aula Savarino
- Liguori, è stata successivamente
esposta nell’auditorium di Scampia
(Napoli) nel palazzo del governo di
Cosenza, nell’auditorium di Patti
(Messina), nel polo fieristico Chiuduno (Bergamo) nella sala
Promoteca di Roma, nella galleria
Vittorio Emanuele di Milano, nelle
giornate di Riccione della Maggioli.
L’esposizione è stata visitata da
scolaresche, da giovani di ogni ceto
sociale, da cittadini e da molteplici
appartenenti alle Polizie dello Stato, oltre che da autorità istituzionali civili e militari, l’affluenza degli
agenti ed ufficiali di Polizia Locale
d’Italia è stata come un fiume in
piena che ha reso Onore ai propri
eroi deceduti nell’adempimento del proprio dovere.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
In questo saggio, intitolato “Il mio amore: L’Eucarestia Santa Maria Cristina
Brando Edizione San Paolo 2015”, Don
Nunzio D’Elia ( delegato episcopale
del tribunale ecclesiastico regionale
della Campania per le cause dei santi
) autore di varie pubblicazioni, affronta
con determinazione il problema esegetico, interpretando la spiritualità della
Santa nel suo rapporto di amore a Gesù
Sacramentato.
L’Apostolo, se pur modesto nella sua
configurazione cartacea e tipografica,
rappresenta, però una “comprensione”
corretta ed esaustiva della devozione
alle Eucarestia della Santa, nella sua
realtà monacale ai primi del ‘900, e che
risulta essere l’espressione più qualificante del carisma di Santa Maria Cristina Brando.
La consultazione del volumetto è facile
ed è finalizzata alle generazioni cristiane, in cui l’autore abbina la narrazione
dell’esperienza sofferta di una Santa
del nostro tempo, al monito che “…
La vita cristiana consiste nell’esercizio
della carità …” e su queste virtù teologali e cardinali che il lavoro eseguito si snocciola, sottolineando come
la Santa racchiudeva nella preghiera la
sua carità cristiana.
Questo lavoro di Don Nunzio D’Elia
non ha solo come fine la valorizzazione
dell’esperienza di vita di Madre Cristina , “… la cui giornata era organizzata in questo modo: lavoro e preghiera,
poiché tutto potesse essere una continua disciplina, per rispondere alla bellezza del volere di Dio …” , ma offre,
anche, un’importante aspetto del patrimonio culturale e religioso italiano e
Recensione di Maria Balsamo
al testo di Don Nunzio D’Elia
“Il mio amore: L’Eucarestia
Santa Maria Cristina Brando
Edizione San Paolo 2015”
Quando si affronta un
argomento affascinante
e poliedrico come la nostra
“spiritualità” si apre la porta
su un mondo vasto che può
articolarsi all’infinito.
in special modo di quello casoriano in
cui ella operò ed in cui brillò come “un
foro luminoso”.
Il saggio, inoltre prende in considerazione (attraverso varie espressioni della
Santa) la forte ricerca di qualità di vita
e benessere che si ottiene “ attraverso
l’esercizio della carità che deve essere sostenuto dalla umiltà, come segno
ineludibile di insegnamento alle consorelle”.
Ciò che l’autore sottolinea, con un discorso preciso ed incisivo, è l’importanza delle sofferte esperienze vissute
da Suor Maria Cristina, nel settore monacale e la catarsi conquistata nella
sua pur breve esistenza ( la Santa nasce
nel 1856 e muore nel 1908) che l’hanno
portata alla santità attraverso la castità
di un cuore puro.
L’autore non si sottrae, ad un certo punto, ad esortare il lettore a fare una riflessione attenta sulla propria vita e a considerare la conversione, il mutamento
interiore come momento necessario per
tutti noi oggi, immersi in una società
che purtroppo ha una scarsissima stima
della virtù della castità.
Nel consiglio evangelico della povertà,
l’autore, poi si sofferma sull’importanza che esso ha nella vita religiosa, illustrando come si possa essere,al pari
di Santa Maria Cristina : “… felice di
accontentarsi di quanto basta per vivere … ” usando “ … il voto di povertà
come impegno di distacco per sradicare
dal cuore l’egoistico istinto di possesso
… ” ed “… aprirsi ad un voto di fiducia
assoluto in Dio … ”
Nel nostro tempo spesso rivolto ad una
società fatta di anomie e rifiuto di valori certi ma scomodi, e piuttosto rivolta
agli pseudo - valori dell’apparire, cioè
il lusso facile, il denaro, lo spreco egoistico del corpo, la fruizione egoistica
dell’ esistenza, è esemplare la stesura
del libro di Don Nunzio D’Elia, che
risulta essere un lucido documento, un
chiaro messaggio di speranza nel campo della ricerca di spiritualità e possibile conquista della santità.
E’ una luce d’intelligenza, una chiara
risposta alle “conturbazioni” di una falsa società pseudo - cristiana .”
Si tratta, in ultima analisi, veramente
di un saggio ampiamente approfondito,
nella sua esemplare sinteticità e sociologicamente documentato nelle sue annotazioni storiche. Infine possiamo affermare che la straordinaria luminosità
del messaggio, il fascino della parola
piana e serena, ma comunque pregna
di significati illuminati, consentiranno
al lavoro di Don Nunzio D’Elia di innalzarsi verso esiti culturali e religiosi
di incomparabili significati.
DOMENICA
31 GENNAIO 2016
14
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DOMENICA
31 GENNAIO 2016
15
PAOLA CONSOLETTI
Il
Contrassegno
”H” un
diritto
per
i disabili
A.I.A
Il Contrassegno H viene utilizzato per la libera circolazione delle autovetture
dei portatotori di handicap, viene rilasciato dal Comune di appartenenza, per
consentire di agevolare la mobilità dei cittadini con capacità di deambulazione
sensibilmente ridotta, previo accertamento sanitario, i nuovi contrassegni H
sono in formato europeo e sostituiscono quelli vecchi ancora in circolazione.
A Casoria, nel Comune sito in Piazza Cirillo, è ubicato l’ufficio che si occupa
con grande impegno, grazie alla Responsabile Sig.ra Anna Maria Vittozzi e
le sue collaboratrici del gruppo lavori socialmente utili, dei contrassegni H.
La Responsabile spiega che guida gli utenti, soprattutto i più anziani, alla
compilazione del modulo di richiesta con i rispettivi documenti, dopodichè
sono necessari solo pochi giorni per far si che vengano consegnati, dopo i
relativi controlli e l’approvazione del Dirigente, un sistema veloce e pratico.
Un altro aspetto importante è che la Sig.ra Vittozzi consiglia gli utenti, di non
far sottoscrivere da parte del medico curante il tipo di patologia, in quanto è
strettamente personale e non ha importanza per l’autorizzazione.
Questo punto è da sottolineare perchè indica con quanto zelo l’ufficio segua
l’utente disabile. Nel Comune di Casoria, le richieste dei contrassegni H si
aggirano intorno ai cinque/ sei al giorno, questo indica anche la celerita’ del
servizio. In questo Comune qualche mese fa, alcuni contrassegni H sono stati
sequestrati dai Carabinieri per ordine delle Autorità competenti, e come spiega
la Responsabile Sig.ra Vittozzi sono stati effettuati controlli sui faldoni contenenti documenti, richieste per i contrassegni, senza avere alcuna spiegazione,
probabilmente giustificata in merito, da parte delle Autorità.
Attualmente tutta la documentazione è rientrata negli Archivi degli uffici del
Comune di Casoria, ma bisogna sottolineare un elemento fondamentale per
quanto riguarda l’archivio, quest’ultimo è aperto a tutti senza nessun controllo
e chiave che possa tenere riservati in questi armadi i faldoni con numerosi
documenti, i quali presentano ovviamente dati sensibili, quindi la privacy.
La Responsabile compie un lavoro idoneo anche da un punto di vista umano,
perchè con la sua attenzione semplifica l’aspetto burocratico degli utenti che
già presentano problemi di salute e questo, oggi, è difficile riscontrarlo negli
uffici pubblici.
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di 400 ore per chi è in possesso dell'O.S.A
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Basta opporre la tua firma nel riquadro della Dichiarazione
dei redditi, indicando il nostro CODICE FISCALE: 93005880633
DOMENICA
31 GENNAIO 2016
16
LA Città in…Pillole
a cura della Redazione
POLITICA - SOCIETA’ - EVENTI
La Città Metropolitana si mette in movimento
Presso l’Auditorium dell’Istituto Comprensivo Statale Nicola
Romeo di Sant’Antimo il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il Sindaco di Bacoli Josi Della Ragione ed il consigliere
comunale di Sant’Antimo Giuseppe Italia incontreranno i cittadini per stabilire le linee guida di un impegno comune per il
governo della Città metropolitana per le periferie. Il 3 febbraio
alle 18.30; Modera la giornalista de Il Mattino, Nella Capasso.
Laboratori itineranti di progettazione
partecipata sui parchi pubblici
E’ partito, il 26 gennaio, l’edizione 2016 dei laboratori di progettazione partecipata itineranti “Urbact III – Growth by reconversion dedicata ai parchi pubblici della Città di Casoria. Il tour
è iniziato con un convegno pubblico svoltasi alla Biblioteca
Comunale di Casoria, raccogliendo larghi consensi tra i giovani, le associazioni ed i movimenti; soddisfatto il dirigente del
settore tecnico Arch: Salvatore Napolitano.
Secondo Focus Group il 2 febbraio, dalle 16,30 alle 19 sempre
in biblioteca comunale, dal titolo: i parchi come bene comune.
San Biagio, festa patronale
Tra fuochi e riti religiosi verrà dedicata al Patrono della Città di
Cardito la giornata di mercoledì 3 febbraio la Solenne Celebrazione Eucaristica, ricordando il decreto di erezione a Santuario
della Chiesa parrocchiale di Piazza Garibaldi.
GLI AUGURI dei nostri lettori
…a nonna Teresa
Hai superato con forza e coraggio le grandi delusioni e sofferenze della vita. Tanti auguri per i tuoi 89 anni dalla tua famiglia.
Ai Sacri Cuori la commedia
“Senza solde nun se cantano messe”
Oggi, domenica 31 gennaio, alle ore 20.30,
presso il Teatro Sacri Cuori di Afragola, si
terrà la commedia teatrale “Senza solde nun
se cantano messe” con Sabatino Laurenza,
Maria Onorato, Angelo Senese, Alessia
Ramaglia e tanti altri per la regia di Sabatino Laurenza.
Marcia della Pace
In occasione della Giornata della Pace,
Domenica 31 Gennaio la comunità di San
Benedetto Abate a Casoria vivrà la Marcia
con la partecipazione di molti fedeli e di
molti fanciulli. La partenza dalla Chiesa di
San Benedetto è alle ore 11.30. La manifestazione interesserà le seguenti vie: Chiesa, via Nicola Rocco,
via Manzoni, via Aldo Moro, traversa Aldo Moro, via Filangieri, via Salierno, via San Benedetto, Chiesa.
31 gennaio: Festa liturgica
di San Giovanni Bosco e di San Ciro
La Parrocchia Maria SS. Assunta di Frattamaggiore e il Centro Don Bosco alla Doganella celebrano la Festa Liturgica di
San Giovanni Bosco, Patrono degli educatori e Protettore della
Gioventù. Festa Patronale a Portici per la ricorrenza liturgica di
San Ciro, la cui tomba trovasi nella Basilica del Gesù Nuovo a
Piazza del Gesù.
Auguri ai tantissimi Ciro che festeggiano in questa ricorrenza
liturgica il loro onomastico
www.casoriadue.it
DOMENICA
31 GENNAIO 2016
17
IDA PICCOLO
BIAGIO IZZO: L’AMICO DEL CUORE
La regia è di Vincenzo Salemme e l’interprete
principale è Biagio Izzo; divertimento e comicità assicurati vede Biagio ed altri attori in
scena al Teatro Italia di Acerra in una commedia di equivoci e comicità partenopea, dove
ogni attore si veste di un ruolo per nascondere
ciò che realmente è.
Biagio collaborare con Vincenzo Salemme
com’è stato?
“La regia e il testo sono di Vincenzo Salemme, insieme abbiamo iniziato e spero continui
anche per il prossimo anno, uno spettacolo
molto bello perché aldilà della trama piace
perché è il primo film che ho fatto con Vincenzo, quindi ci accomuna questa grande nostalgia, e quando me l’ha proposto sono stato
davvero orgoglioso perché è un lavoro straordinario, ha cambiato un pò i caratteri dei personaggi rispetto alla prima edizione poiché nato come primo desiderio nel 1991 in un unico
atto, poi portato a due atti diventando “ L’Amico Del Cuore” e
questo lo rende del tutto nuovo nonostante la gente già conosca
la trama, se lo gode a piene mani”.
Come ti sembra la nuova compagnia con
degli ottimi interpreti?
“Io mi sono avvalso sempre di attori bravi
non improvvisati, poi è chiaro che ci sono
giovani che devono crescere inserendosi in un
gruppo già affermato, per me è fondamentale per la resa dello spettacolo, penso che in
teatro se sei bravo è perché l’altro è bravo,
mai da soli”.
Della tua città cosa diciamo?
Napoli è la città più bella del mondo , tanti
amici attori mi dicono che preferiscono vivere qui, e questo per me è motivo di gioie e
soddisfazioni”. Perché devono seguire questo
spettacolo? “Noi sudiamo, fatichiamo e ci impegniamo tanto con una signora compagnia,
il titolo è una garanzia -conclude Izzo- e basterebbe solo questo per far si che il mio caro pubblico veda questo spettacolo”.
Un plauso particolare oltre alla scrittura e alla regia, va al cast
di attori d’eccezione che con la loro sinergia sul palco hanno
trascinato gli spettatori guidandoli tra risate e riflessioni quello
che è stato ad Acerra; una serata sold-out.
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DOMENICA
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GIUSEPPE NAPPA
Filumena Marturano
di Gloriana e Mascia conferma il successo
di pubblico al Teatro Troisi di Napoli
Filumena Marturano dopo il successo
del San Ferdinando di Napoli e di altri
teatri conferma anche al Teatro Troisi
di Napoli.
Una commedia scritta e portata in scena nel 1946 da Eduardo De Filippo,
interpretata dalla grande cantante e
attrice Gloriana nel ruolo di Filumena
Marturano e dal grande attore che da
giovane ha lavorato nella compagnia
di Eduardo, Nello Mascia nel ruolo di
Domenico Soriano, curatore anche della regia dello spettacolo.
Una commedia interpretata veramente
in modo magistrale alternata da momenti di divertimento e altri di grande
emozione.
Una commedia ancora molto attuale,
sembra che il grande Eduardo l’abbia
scritta nei nostri tempi. Nel seguire
lo spettacolo anche consapevole della
maestria di Gloriana e di Mascia rimango davvero incantato dalla bravura
di questi due grandi.
Ci sono monologhi che lasciano senza
fiato. Molto commovente inoltre il monologo di Gloriana, seduta sulle scale
del palco rivolto alla Madonna e di
grande bravura è stato Mascia sia nella
parte in cui è stato preso in giro da Filumena per il falso matrimonio, sia quando lui nella scena finale vuole confessare ai figli di Filumena di non volerla
sposare più e loro lo chiamano papà.
Interpretazioni eccezionali. Una compagnia davvero di bravi e professionisti attori formata da : Cloris Brosca, nel
ruolo di Rosalia Solimene, Giancarlo
Cosentino, nel ruolo di Alfredo Amoroso, F. Maddaloni, nel ruolo di l’Avvocato Nocella, Francesca Golia, nel
ruolo di Diana, Antonio D’Avino, nel
ruolo di Michele, Antonio Filogamo,
nel ruolo di Umberto, Gianluca D’A-
gostino, nel ruolo di Riccardo, Rossella Amato, nel ruolo di Lucia cameriera,
Valentina Elia nel ruolo di Teresina la
sarta, Sergio Caporaso, nel ruolo del
facchino.
Le musiche dello spettacolo sono state
curate dal maestro James Senese. La
scenografia di Raffaele Di Florio, aiuto
regia Francesco Maddaloni, costumi di
Luca Sallustio e direttore della fotografia Lucio Sabatino. Uno spettacolo da
vedere, da applaudire. Un teatro che fa
rivivere gli antichi sapori della professionalità attoriale e del piacere di gustarsi il vero Teatro.
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VIALE RISORGIMENTO, 6
80026 CASORIA (NA)
STAMPA OFFSET - DEPLIANTISTICA
MANIFESTI - EDITORIA
GRAFICA COMPUTERIZZATA
STAMPA DIGITALE - VOLANTINI
DOMENICA
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ANTONIO VALENTI
Sogno di una notte di mezzo inverno: Parigi tre carte e tre campane senza bancariello …
Caro Direttore,
Paris mon amour: il sogno di una vita che
si realizza, la Parigi delle Follie Berges, di
Brigitte Bardot, delle sorelle Kessler, dei
Champs Elisee e della Torre Eiffel.
Ti immagini già lo schianto degli amici
quando sentiranno, e invece
Naturalmente, avevi prenotato il viaggio
prima…
Naturalmente…..
Po anche tu, Direttore…
Sarai il nostro inviato a Parigi, sui luoghi
dell’attentato!
Mi sento un poco la Oriana Fallaci inviata
di guerra con la faccia incazzata e pensare che ero partito per fare l’emigrante alla
Troisi, sparandomi la posa con i selfie come si usa oggi.
Figurati, Direttore, che ho scoperto il motivo per cui tutti
vanno al Louvre: non è, come pensavo, che era per vedere le
opere d’arte, la Gioconda in primis, ma per farsi i selfie con
Monna Lisa la quale, se uno guarda attentamente, un poco
ha cambiato il suo leggendario e indefinibile sorriso: è come
se le guance si fossero un poco “gonfiate”, insomma ora si
può dire, si è proprio “abbuffata” con tutti questi selfie che la
poverina manco la guardano più, arrivano già girati di spalle
e scattano, poi il quadro se lo guardano con calma a casa e
con gli amici direttamente sullo smartphone.
A Capodichino il check in è stato alquanto morbido è un
poco mi distendo, ma appena sbarcato ad Orly, sul telefonino il primo messaggio, come avrà fatto con la tempistica non
ti so dire, è di Anna Solo Viaggi.
Vuole portarmi a Teano e Paestum, non perdere l’ occasione
di un viaggio irripetibile!
A me che sto a Parigi! Vuoi vedere che ho sbagliato il viaggio della vita e il tour operator?
All’Ufficio Informazioni la madame addetta, sarà l’unico
francese che incontro a parlare italiano e a spiegarsi bene,
distribuisce ticket e buoni consigli.
State attenti ai ladrì.
In effetti, le spiego, un poco di naso ce l’abbiamo, qualche
mariunciello anche dalle nostre parti pure ci sta:
madame mi ferma categorica e scandalizzata.
No, monsieur, da voi è tutt’altra cosa, i ladri sono napoletani,
siete abituatì: da noi vengono da altri paesi e, poi, da voi c’è
lo scippò che da noi non c’è.
+
accorgi.
Loro, però, nella loro megalomania non usano la minuscola pallina ma una palla da tennis e, di conseguenza, occorrono campanelle adeguate che sembrano le campane della Chiesa del Carmine.
In più, forse ci sono work in progress, sono sforniti del bancariello e si arrangiano per terra.
Ti dirò, direttore, che il cartaro che ho visto era particolarmente sfortunato: i clienti erano un gruppetto variopinto con
una signora che vinceva sempre, a colpi di 50 euro per volta,
povero giocoliero!
A pensarci bene una cosa così mi sembra di averla vista anche da noi, zona Ferrovia, e anche là c’era una signora che
vinceva sempre, solo 20 euro per volta lei, poveraccia
Sono rimasto, Direttore, vista la vastità del fenomeno, col
dubbio se sono le signore ad essere particolarmente brave o
i giocolieri ad essere distratti e sfortunati.
Anche per le misure di sicurezza fanno un poco come noi,
dove ci sono i poveracci non c’è nessuno, mentre c’è molta
attenzione e presenza per, come i cosiddetti obiettivi sensibili: i Ministeri, gli Uffici Pubblici e i monumenti, là vedi
camionette, blindati, polizia ed esercito oltre la cerimonia
ormai consueta dello “spogliarello” per ogni passaggio “istituzionale”, tra poco anche per andare in bagno per cui conviene sempre, per evitare “incidenti” , prepararsi per tempo
che quelli manco là te la fanno passare liscia.
Al quartiere latino sono del tutto insensibili, non ti fanno
mai spogliare, forse pensano che possano essere gli indigeni
a spogliarti per farti uno scherzo.
Telefono in....
TELEFONO IN..
Mi allontano, Direttore, prima che anche
madame possa invocare il Vesuvio modello Mastro Lindo come i suoi confratelli di
casa nostra: Paese che vai idiota che trovi,
non solo da noi la mamma degli idioti è
sempre incinta, anche là sono si prolifica
evidentemente ad abundantiam.
In verità, nazionalità a parte, Direttore, mi
rendo conto che questi manco “scarseano”.
Il gioco delle tre carte viene servito alla
carta, in molte piazze specialmente nei
paraggi della Torre Eiffel e della Basilique du Sacrè-Coeur a Montmartre, nella
versione delle tre campanelle con la pallina che cambia campanella e manco te ne
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DOMENICA
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CIRO TROISE
Giuntoli, l’allievo che sfida il maestro Paratici
ma il gap con la Juventus è ancora ampio
Nei giorni in cui Cristiano Giuntoli
Grassi è la risposta
imbastiva la trattativa con il Napoli
a Mandragora,
per diventare il nuovo direttore sporla “Giovane Italia”
tivo, era a Berlino a vedere la finale
di Champions League tra Juventus e torna ad essere apprezzata
Barcellona. Non era la classica tapma per competere
pa imperdibile per un appassionato
di calcio ma per il direttore sportivo stabilmente con la Juventus
reduce dal miracolo Carpi si trattava
bisogna investire
di un viaggio dovuto all’amicizia con
Fabio Paratici, l’anima tecnica della su stadio e settore giovanile
dirigenza bianconera. Marotta s’occupa dell’aspetto gestionale, il guru della programmazione calcistica in casa
Juve è Paratici, un esempio per Cristiano Giuntoli. C’è sintonia tra i due, lo
dimostra anche il lavoro, la preferenza per il mercato italiano, l’attenzione
costante ai giovani da acquistare prima che il prezzo del cartellino diventi
spropositato e il mirino sulle categorie
minori alla ricerca della scoperta stile Letizia o della plusvalenza che per glior calcio d’Italia emozionando tanesempio potrebbe produrre in futuro tissimo il pubblico del San Paolo.
Un meccanismo tattico curato nei detun’operazione alla Gnahorè.
La Juventus in questo mercato non ha tagli, una squadra corta che ha degli
potenziato una rosa completa in tutti i automatismi splendidi in entrambe le
reparti, solo un colpo di grande spesso- fasi. I sogni sono legittimi, è un grupre alla Gundogan avrebbe potuto eleva- po che convince ma ha degli interpreti
re il livello della squadra di Allegri ma che hanno un peso specifico impresha lavorato per il futuro. Ha acquista- sionante, molto difficili da sostituire:
to Rolando Mandragora, il talento più Koulibaly, l’unico difensore rapido ed
promettente del calcio italiano valutan- esplosivo in rosa, Hamsik, l’elemento
do il rapporto età-qualità calcistiche e in grado di cucire i reparti e guidare la
ha stretto una sinergia interessante con transizione tra le due fasi, Callejon, il
il Sassuolo, monitorando Trotta e Sen- “motorino” sulla fascia destra che per
si oltre a Berardi nella squadra di Di intensità e senso tattico non ha sostituiti, e Higuain, che, però, sarebbe indiFrancesco.
In casa bianconera possono permet- spensabile in qualsiasi squadra.
tersi il lusso di parcheggiare in pan- Giuntoli finora ha arricchito il cenchina calciatori del calibro di Asa- trocampo con un giovane molto intemoah, Lemina, Rugani, Morata, Zaza, ressante che può dare un ricambio ad
nel mercato di riparazione c’è poco Allan: è Alberto Grassi, un centrocamda completare. La storia del Napoli pista di sostanza, dotato di spiccate
è completamente diversa, gli azzurri capacità nel recupero palla e anche diavevano programmato la stagione sul screti tempi d’inserimento. Ha perso4-3-1-2, con Saponara primo obiettivo nalità ma dovrà superare l’esame del
e Soriano l’alternativa di livello trattata San Paolo e della realtà d’alta classifica
fino alle ultime ore dello scorso merca- ma è un rinforzo valido soprattutto in
to estivo. Il passaggio al 4-3-3, il rendi- prospettiva. Grassi nella sfida Giuntolimento straordinario, il ricorso costante Paratici è la risposta a Mandragora, è
ai “titolarissimi” in campionato hanno la “Giovane Italia” che cura l’overdose
trasformato la storia della stagione. Il di stranieri mediocri del calcio italiano.
film dell’”anno del ridimensionamen- Non si tratta del “colpo da scudetto”
to” ha lasciato spazio ad una squadra ma con i parametri finanziari del Nache diverte e vince esprimendo il mi- poli è difficile immaginare che si pos-
sa compiere un acquisto del genere a
gennaio. Ha ragione Maurizio Sarri
quando dice che questo calciomercato
non cambia gli obiettivi stagionali. Riguardo alla difesa, la programmazione del Napoli non è stata all’altezza,
a fine mercato De Laurentiis e Giuntoli stanno cercando un “tappabuchi”,
un quarto difensore perché in realtà
su Luperto ci credono in prospettiva
ma non nell’immediato. “E’ il nostro
quarto difensore ma non è ancora
pronto”, rivelò Maurizio Sarri dopo la
partenza di Henrique. La terza stagione
vissuta stabilmente in maglia azzurra
gli consentirà di essere considerato un
prodotto del vivaio nella prossima stagione, probabilmente senza la riforma
sarebbe stato ceduto in prestito visto
che le squadre interessate erano tante.
L’obiettivo era Maksimovic ma il Torino non ha voluto cederlo, il piano B
Tonelli ma anche il ds Carli ha declinato tutte le proposte e allora dovrebbe
arrivare uno tra Barba e De Maio, giocatori che non hanno brillato finora con
le maglie di Empoli e Genoa. A questo
punto perché non riportare a casa Izzo
e correggere uno dei più gravi errori di
mercato degli ultimi anni?
Il Napoli è a +2 sulla Juventus e a +6 su
Inter e Fiorentina che stanno provando
a rinforzarsi ad ampio raggio in questa
sessione di calciomercato. La Champions fa gola a tutti ma sul campo e sul
mercato il Napoli ha il dovere di dare
linfa all’impresa che sta realizzando.
Considerando gli ultimi quattro campionati, tra i bianconeri e gli azzurri c’è
un gap complessivo di settanta punti,
questo dato è significativo riguardo
alla stagione strepitosa del Napoli di
Sarri ma mette in luce anche il divario strutturale tra le due realtà. Non
nasce sul campo ma fuori, nel calcolo
del fatturato e del monte ingaggi e De
Laurentiis ha una sola strada per essere
competitivo sul lungo periodo ai bianconeri: investire sullo stadio facendolo
diventare una macchina che produce ricavi, sul settore giovanile in modo che
siano di più gli “Insigne” in organico e
seguire la strada della crescita a livello
societario, a cominciare dalle strutture,
il “bigliettino da visita” per ogni professionista che arrivi a Castelvolturno.
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CIRO TROISE
La Giovane Italia, la “guida” imperdibile
sui giovani talenti italiani
Il calcio italiano ha nei suoi mali
l’overdose di stranieri mediocri
che in ogni sessione di mercato
invade le nostre squadre. La risposta a tale processo è la cura
nei settori giovanili, la fiducia
nei talenti che emergono dai
nostri vivai crescendo come uomini oltre che da calciatori.
La guida “imperdibile” è la Giovane Italia, almanacco con le
schede di circa cinquecento talenti under 19, ragazzi tra i ’96
e i ‘2001 che fioriscono non solo nelle realtà di A e B ma anche nella “desolata” Lega Pro. Per sapere tutto sulle giovani
promesse del calcio italiano, basta cercare La Giovane Italia
sul sito della casa editrice Zambon. Il libro può essere ordinato via e-mail ad [email protected],
via fax allo +39.0421.369875 oppure telefonando al numero
+39.0421.351366 dalle ore 08.30 alle ore 13.00.
Tutte le schede sono comprensive di foto, di dati, di curiosità sul percorso di crescita di ogni ragazzo ma quest’anno non
mancano le novità. Impreziosiscono il libro le prefazioni del
presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi, dell’allenatore del Frosinone Roberto Stellone, del capitano del Sassuolo
Francesco Magnanelli e di Enrico Sbardella e Rita Guarino,
che rappresentano il mondo del calcio femminile, new entry in
quest’edizione de “La Giovane Italia”. Non vi resta che prenotare e tuffarvi nel racconto dei “talenti del domani”.
Augurissimi
“Nanodispositivi per il rilascio
controllato di farmaci”
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FLORIANA ALAIA
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ingegneria biomedica
Università federico II
RELATRICE PROF.ssa
Assunta Borzacchiello
DOMENICO BORRIELLO
I mille problemi
del sottosuolo
Claudio Chiappetti
E’ da tempo che CasoriaDue segnala la porosità e i pericoli
del sottosuolo groviera del nostro comune. La nostra città,
infatti, sorge su un territorio che, subito dopo il secondo dopoguerra, è stato protagonista di attività estrattive di tufo e
lapillo destinati al settore dell’edilizia. Secondo gli esperti
del settore, ciò che servirebbe per mettere in sicurezza l’incolumità dei cittadini è uno studio geologico serio e approfondito per andare a stabilizzare e consolidare il sottosuolo.
La cronologia degli episodi legati a questo problema è veramente lunga, basterebbe citare i casi di via Cardinale Castaldo e via Enrico Caruso, che purtroppo non sono nemmeno
gli unici. La foto allegata all’articolo riguarda la situazione
dell’ultima strada citata, dove si è operato con il solito intervento “tampone”. Non vorremmo sembrare ripetitivi, ma
ci auguriamo che questa situazione possa cambiare quanto
prima.
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n. Reg. 5116 del 28/02/2000
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Direttore Responsabile: Ferdinando Troise
Stampa: PRINTING HOUSE - CASORIA
Tiratura 7000 copie. Distribuzione gratuita.
Questo numero è stato chiuso il 28 GENNAIO 2016
Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità
Via Capri, 2 - 80026 Casoria (NA) - Tel./Fax 0817597271
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