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Etica - Sodalizio dei Cavalieri
Sodalizio dei Cavalieri della “Zuppa alla Pavese” & “Alborella” Etica - Cerimoniale Modus operandi Ad ogni riunione del Sodalizio, di carattere ristretto e/o allargato, in piedi e paludati, verrà ascoltato l’Inno del Sodalizio e declamato il “Giuramento” a cura del Gran Ciambellano, in sua assenza dal Gran Maestro e/o Vicario. . Al temine della lettura del Giuramento, tutti i Cavalieri, estendendo il braccio destro verso la “Spada” presentata dal Gran Maestro, pronunciano ad alta voce “Lunga vita”. L’inizio non avviene se non annunciato ad alta voce dal Gran Maestro (in assenza dal Gran Maestro Vicario) con la frase: “ Si dia il via al Gran Convivio”. In ogni Riunione del Sodalizio, sia interna (Sede) che esterna, la disposizione dei posti a tavola è la seguente: Il Gran Maestro al centro (e comunque un posto di prestigio) affiancato dai due Gran Maestri Vicari. A seguire il Gran Cancelliere, il Gran Ciambellano e tutti gli altri Membri che compongono il Consiglio Magistrale. La disposizione dei vari posti è comunque definita dal Gran Ciambellano. In caso di ospiti solo un membro può sedere a fianco del Gran Maestro (se gradito dallo stesso). “Nomina” di nuovi Cavalieri (Dame) Il Novizio deve presentare domanda di ammissione e sottoporla, per l’accettazione, al giudizio di “dignus intrare” del Consiglio Magistrale. La stessa deve essere presentata da un Cavaliere che si assume la paternità di “garante”. Ogni Novizio dovrà dimostrare di aver partecipato, almeno una volta, ad una manifestazione del Sodalizio. La “Nomina” avverrà successivamente all’accettazione da parte del Consiglio Magistrale (comunicazione scritta) e dopo aver espletato gli obblighi dei Diritti di Cancelleria, nei seguenti momenti: 1. Durante incontri aperti con il Gran Convivio in occasione di manifestazioni indette dal Sodalizio. 2. Duranti i “Capitoli” indetti dal Sodalizio. 3. In momenti di “Incontro” creati a tale scopo. Ogni Novizio dovrà, in piedi, ascoltare attentamente la lettura della formula del giuramento enunciata, a voce alta, dal Gran Ciambellano, previa conoscenza delle finalità del Sodalizio inserite all’articolo n. 2 della Magna Charta e dare quindi il proprio assenso affermando ad alta voce: “Sì, lo giuro”. Al termine del giuramento il Novizio verrà proclamato “nuovo Cavaliere” e verrà “Nominato” con i simboli del Sodalizio dal Gran Maestro “Gladium tangere” con la declamazione “Sorga un Cavaliere” Obblighi dei Cavalieri E’ richiesta la partecipazione dei Cavalieri a tutte le iniziative del Sodalizio, in particolare ai Convivi classici: 24 febbraio di ogni anno ( nascita della Zuppa alla pavese) 10 ottobre di ogni anno ( anniversario della Costituzione del Sodalizio) La non partecipazione a questi due appuntamenti deve essere, in tempo utile, motivata e supportata da valide giustificazioni, pena la estromissione dal Sodalizio. I Cavalieri sono tenuti al rispetto del dettame della Magna Charta e del Cerimoniale con molta determinazione. Pilastri del Sodalizio sono i sentimenti di stima ed amicizia reciproca. Gli appuntamenti del Convivio sono momenti di incontro culturale, non solo cene tra amici. Spada di Francesco I° La spada consacrata dal Sodalizio è un modello-replica di una spada da cavaliere della fine del XV - primo quarto del XVI secolo circa. Con una spada all'incirca simile a questa Francesco I nella fase iniziale della battaglia di Pavia abbatté con un gran fendente Ferrante Castriota, marchese di Civita Sant'Angelo, comandante della cavalleria leggera imperiale. La scena è raffigurata su uno degli arazzi fiamminghi della Battaglia di Pavia conservati nel Museo di Capodimonte a Napoli. Nella fasi finali della battaglia il re di Francia, immobilizzato con la gamba sinistra sotto il suo cavallo, abbattuto da un colpo d'archibugio nei pressi della cascina Repentita, si servì della stessa spada per difendersi dai soldati nemici che subito l’avevano assalito per finirlo. Francesco I fu salvato dall'arrivo di alcuni cavalieri spagnoli che allontanarono la soldataglia e aiutarono il re a rialzarsi. Infine Francesco I si arrese consegnando la spada al comandante dell'esercito ispano-imperiale, Charles de Lannoy, vicerè di Napoli. La “Spada” su cui viene prestato il giuramento simboleggia la volontà e l’impegno dei Cavalieri del Sodalizio di difendere da detrattori e da sedicenti e falsi esperti la tradizione culinaria pavese e in particolare la Zuppa alla pavese e l’Alborella. Paludamenti E’ fatto obbligo tassativo a tutti i Cavalieri (Dame) di indossare i colori del Sodalizio, Cappa e Collare, simbolo dei Cavalieri della Zuppa alla pavese e dell’Alborella, in tutte le manifestazioni e/o riunioni ufficiali, cene o quant’altro, laddove il Sodalizio stesso è protagonista e/o ospite. Chi non ottempera a questa disposizione viene penalizzato con l’esclusione dalla partecipazione. I paludamenti di ogni Cavaliere sono: Cappa blu con bordo giallo-oro Cordon d’Or con medaglione del Sodalizio I paludamenti del Consiglio Magistrale avranno segni identificativi diversi che andranno ad attribuire, ad ognuno di essi, il ruolo ricoperto all’interno del Sodalizio. Ovvero: …………… (da definire) ……………. ……………. ……………. Ogni Cavaliere ha l’obbligo di attenersi a tutte le direttive impartite dal Consiglio Magistrale, nella fattispecie dal Gran Ciambellano, per poter partecipare alle rispettive riunioni/assemblee/convivi/ecc. La Cappa e la Spada Elementi esteriori distintivi del Gran Maestro del Sodalizio sono la Cappa denominata Cappa Magistrale, blu con doppia bordura dorata, bottoni e catena dorati e la Spada da cavaliere. La Cappa Magistrale e la Spada sono di proprietà del Sodalizio e vengono consegnate dal Vicario più anziano al Gran Maestro al momento della sua nomina. Il Gran Maestro riceve la Cappa Magistrale e la Spada e si impegna con apposito documento sottoscritto dallo stesso, dai due Vicari in carica e da almeno altri tre componenti del Consiglio Magistrale, a conservare la Cappa Magistrale e la Spada con la massima cura e a restituirle al Consiglio Magistrale nelle mani del Vicario più anziano al momento stesso della decadenza dalla carica. Nel caso in cui per qualsiasi motivo il Sodalizio restasse senza Gran Maestro la Cappa Magistrale e la Spada vengono custodite, in attesa di nomina del nuovo Gran Maestro, dal Vicario più anziano di età. La consegna al Gran Maestro della Cappa Magistrale e della Spada avverranno in occasione dell’insediamento ufficiale dello stesso in una delle cene del 24 febbraio o del 10 ottobre. Finalità La Zuppa alla pavese è un piatto appartenente alla tradizione gastronomica di Pavia, terra di grandi tradizioni culturali, e consiste in una zuppa di brodo costituita principalmente da pane casereccio, crescione, formaggio grattugiato e uovo fresco. Secondo la tradizione, la ricetta ebbe origine nel 1525 da un episodio che vide protagonista Francesco I - Re di Francia il quale, durante la battaglia di Pavia, fu fatto prigioniero e condotto in una cascina (la Repentita) per rifocillarsi. Gli fu servita una zuppa con gli ingredienti sopra citati diventata, in seguito, famosa nel mondo intero quale “zuppa alla pavese”. Il pesce Alburnus – alburnus, conosciuto comunemente come Alborella in lingua italiana e Arburéla in vernacolo pavese, è diffuso in tutta Europa, dalla Francia agli Urali, Italia compresa. E’ un pesce d’acqua dolce e appartiene alla famiglia Cyprinidae. Abita soprattutto nei fiumi a corrente lenta e nei grandi laghi. Vive in grossi branchi con migliaia di individui anche nel nostro fiume Ticino, preda dei pescatori pavesi tanto da diventare, fritto o in carpione, un piatto tipico della nostra tradizione popolare. Il Sodalizio si propone pertanto di costituire lo strumento operativo per una più ampia diffusione della Gastronomia Pavese, attraverso la zuppa e il piatto d’alborelle, preservandone tuttavia le caratteristiche di base e garantendone la qualità. Al fine di diffondere e valorizzare la cultura di questi piatti, il Sodalizio si prefigge di: definire un protocollo per il quale un piatto di zuppa può assumere la denominazione di "Zuppa alla pavese", promuovere e stimolare la divulgazione della vera “Alborella fritta e/o in carpione”. conferire il Marchio di Qualità a quegli esercizi commerciali, operanti nel campo della gastronomia, che si impegnano a rispettare in tutti gli aspetti e con continuità il dettato del protocollo. Il Sodalizio collabora con Enti, Istituzioni e privati che perseguano identiche finalità e promuove altresì l’interscambio culturale e gastronomico con tutte le realtà nazionali e/o etniche. Tutte le acquisizioni realizzate in ottemperanza alle finalità sopra riportate, siano esse culturali che gastronomiche, saranno prioritariamente messe a disposizione dei Soci. Il Sodalizio non ha e non avrà mai alcuna finalità di lucro. Diritti di Cancelleria Ogni Novizio, per accedere alla intronizzazione della nomina di Cavaliere deve aver versato i Diritti di Cancelleria: per il neo Cavaliere €. 100,oo una tantum – la quota comprende il Cordon d’Or (obbligatorio) €. 200,oo mantello in velluto blu con bordo giallo-oro (facoltativo) Ogni Cavaliere: Quota associativa annuale ( la quota viene determinata, di anno in anno, dal Consiglio Magistrale)