PREGHIERA DEL CAVALIERE “A Te Dio Onnipotente, Signore del
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PREGHIERA DEL CAVALIERE “A Te Dio Onnipotente, Signore del
ALLEGATO C ALL’ANNESSO “DISPOSIZONI SULLE CERIMONIE” DEL REGOLAMENTO INTERNO PREGHIERA DEL CAVALIERE “A Te Dio Onnipotente, Signore del Cielo e della Terra, noi, Cavalieri d’Italia, soldati della secolare Arma a difesa dell’Ideale, innalziamo con umiltà la voce della preghiera. Proteggi, o Signore, la nostra Patria, che consacrasti a faro di civiltà; fa che i valori della dignità umana e gli insegnamenti del Magistero della Chiesa cattolica, facciano nascere l’unità della famiglia dei popoli. Benedici i nostri reggimenti, che servono con dedizione e coraggio, ed in essi gli Ufficiali, i Sottufficiali ed i Cavalieri tutti. Confermali nel perenne senso del dovere, congiunto a quel vitale entusiasmo che si nutre di disciplina consapevole e liberamente accettata. Stringi nel Tuo paterno abbraccio tutti i Cavalieri che alla Patria offrirono la loro giovinezza e nella carica, “gettando il cuore oltre ogni ostacolo”, immolarono la vita nel sacrificio supremo; consola chi, nel corpo ferito, porta per sempre i segni del dovere compiuto. Fa che San Giorgio, specchio di virtù e nostro Protettore, sia sempre per noi Cavalieri fulgido esempio di fede, di dedizione al dovere e di amore per il sacrificio, e dacci la forza di imitarlo. Veglia, o Padre, sul nostro Paese, sul popolo, sulle nostre famiglie e sui commilitoni tutti che in armi vigilano costantemente, in pace e in guerra, a difesa della Patria. Concedi infine ai Cavalieri d’Italia, al termine dell’ultima carica, il premio eterno che spetta a chi fu testimone di amore, di giustizia, di sacrificio e di onore. Così sia.” PREGHIERA DEL CAVALLEGGERO Onnipotente Signore del Cielo e della Terra Dio forte degli Eserciti e delle Vittorie Noi Cavalleggeri d’Italia, soldati di un’Arma Sorta a difesa della Patria, della Giustizia e della Libertà Innalziamo a Te la voce della Preghiera. Salva ed esalta la Patria che consacrasti ad eterna gloria. Benedici “Lodi”, i miei Comandanti, i miei compagni d’armi. Benedici i Cavalleggeri che si coprirono di ferite e di gloria. Benedici i Cavalleggeri Caduti che tutto donarono alla Patria Immolando la vita sull’altare del Dovere. Benedici la mia Famiglia e tutto il Popolo della mia Terra. Benedici noi Cavalleggeri che vigiliamo nella Pace. In ogni momento fa di noi, o Signore, i fedeli e prodi Paladini dell’Onore, i Cavalieri d’ogni più santo Ideale PREGHIERA AL CAVALIERE MORTO Dormi in pace, cavaliere morto, perché la tua anima è laggiù, oltre quel filo, anche se giaci sull’acuto e freddo giaciglio e gli occhi tuoi guardano stupiti il cuore lacerato della terra che piange per te. E piange tutto intorno e tutto si lamenta Con crudo sibilo di piombo. I ferri contorti piangono, piangono Le spine che hanno bevuto la tua vita. Ma tu, non piangi, no, cavaliere morto, tu che sentisti per l’ultimo saluto il dolce nitrito del tuo fedele amico. E’ lì con te, come sempre; e anche se I ferri crudeli hanno morso le sue carni, pur è morto contento. Almeno quello ti hanno risparmiato. Ed ora stai immoto, cavaliere morto, sul tuo cavallo morto. Ma nel “salto” dal travaglio all’infinito, portalo con te, nel cielo degli eroi. E di là, ti prego, sii generoso ancora; non odiarci se un cuore pavido ci farà tremare quando tu ci chiamerai. Ma guidaci allora, cavaliere vivo, guidaci, e ti seguiremo bevendo felici la polvere del tuo galoppo. PREGHIERA DEL CAVALLO A te cavalleggero questa preghiera. Il mio sangue, i miei muscoli sono tuoi, la volontà E la vita mia stessa sono tue, tua è la gloria che Acquisterai nella battaglia quando travolgerai Col mio impeto le schiere nemiche. Amami, parlami, accarezzami, curami. Il mangiare che mi darai mi renderà più forte. Il governo che mi farai con mano amica mi donerà Bellezza, e più bello tu stesso apparirai quando Ti porterò fieramente fra la gente. La tua voce è più efficace della frusta. Le tue carezze mi insegnano ad amarti e seguirti Non battermi, non maltrattarmi se non capisco Quello che vuoi, ma fai che io stesso Possa intenderti ogni giorno. Osserva dalla testa ai piedi e guarda se Il mio costato è fiaccato dalla tua dimenticanza O il calcio di un compagno cattivo non impediscano Di servirti come vorrei. Infine, quando al limite della vita o nella furia Della battaglia stramazzando senza forze te ancora Guaderò con un ultimo sguardo d’amore Non abbandonarmi d’un tratto e non volgere Senza compassione la tua testa altrove, ma accarezzami E chiamami per nome come quando ti facevi Fotografare a me accanto per inorgoglire la tua bella.