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Edili, in 5 anni è come avessero chiuso 4 Iveco

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Edili, in 5 anni è come avessero chiuso 4 Iveco
ECONOMIA
GIORNALE DI BRESCIA GIOVEDÌ 10 APRILE 2014
Edili, in 5 anni è come avessero chiuso 4 Iveco
Rizzinelli, neo-presidente Cape: dal 2008 persi 14mila posti, ma il peggio è passato
BRESCIA Dal 2008 ad oggi il settore
dell’edilizia ha perso in Italia qualcosa
come 350mila posti di lavoro, solo a Brescia il calo occupazionale è stato di 14mila unità. «È come se a livello nazionale in
cinque anni avessero chiuso 72 stabilimenti Ilva; come se a Brescia avessero licenziato i lavoratori di 4 stabilimenti Iveco». Il neo-presidente della Cape, Fabio
Rizzinelli, è davvero efficace nel descrivere il dramma che sta vivendo il settore
immobiliare nel nostro Paese. Un mondo complesso, estremamente parcellizzato, costituito da micro-imprese che
contano una media di 4-5 dipendenti.
«Ci sono timidi segnali che ci fanno essere ottimisti, negli ultimi sei mesi si segnala un rallentamento della discesa - spiega il presidente della Cassa assistenziale
paritetica Edile affiancato dal vicepresidente e sindacalista Fillea, Renzo Bortolini e dal direttore Enrico Parmiani -, ma è
ancora davvero troppo poco. Anche i dati dello scorso mese di gennaio della nostra Cassa edile segnano una, seppur leggera, controtendenza rispetto ai mesi
passati».
I dati della Cassa edile bresciana sono
una cartina tornasole del settore: negli ultimi due anni, dal 2011 al 2013 registrano
in due anni un calo del 20% degli operai
occupati che sono passati da poco più di
21mila a 16.700. Il calo è addirittura del
41,7% rispetto al 2008, quando gli operai
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I vertici della Cape: a destra il presidente Rizzinelli, al centro Parmiani a sinistra Bortolini
erano 28.800. Stesso trend hanno registrato le imprese iscritte: un dato su tutti:
nel 2008 le imprese iscritte erano 5.000,
diventate 3.800 del 2011, nel bilancio appena approvato sono poco più di 3.100.
Dal bilancio 2013 della Cape emerge un
forte innalzamento delle ore di cassa integrazione che hanno toccato nel 2013 i
3 milioni, quando negli anni pre-crisi arrivavano a malapena a 6-700mila. «In un
simile contesto la Cape è comunque riuscita a chiudere il bilancio con un sostanziale pareggio, senza ridurre le assistenze erogate a lavoratori ed imprese - spiega Rizzinelli, presidente della Cape dallo
scorso maggio -. Anzi, abbiamo mantenuto i livelli degli anni passati e migliora-
to il rapporto imprese/lavoratori».
Nel 2013 le prestazione assistenziali della Cape hanno comportato un’uscita
complessiva di 3,6 milioni di euro. Si tratta di pagamenti per prestazioni oculistiche, odontoiatriche, ortopediche, l’assegno per l’istruzione dei figli dei lavoratori ecc. «Mi pare sia un dato significativo conclude il presidente -. Ma ritengo vi siano altri aspetti da sottolineare, come il
ruolo che ha la Cassa quale garante sia
della correttezza nella gestione dei rapporti di lavoro sia della concorrenza leale tra imprese. Ed in questo senso lo strumento del Durc va in questa direzione».
Roberto Ragazzi
r.ragazzi@ giornaledibrescia.it
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