ABITI DEL FOLKLORE SULLA SCALINATA DI VIRGILIO A BRINDISI
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ABITI DEL FOLKLORE SULLA SCALINATA DI VIRGILIO A BRINDISI
NOTIZIARIO BIMESTRALE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA TRADIZIONI POPOLARI ADERENTE FENALC - VIA DEL PLEBISCITO, 112 - ROMA - SEGRETERIA DEL PRESIDENTE: VIA S. SEBASTIANO, 18 - 98122 MESSINA - TEL E FAX 090 771398 - WWW.FITP.ORG ANNO IX LUGLIO/AGOSTO 2007 N. 4 LUGLIO/AGOSTO 2007 ABITI DEL FOLKLORE SULLA SCALINATA DI VIRGILIO A BRINDISI 1 2 www.fitp.org IL FOLKLORE D’ITALIA Bimestrale d‘informazione Anno IX n. 4 LUGLIO-AGOSTO 2007 Registrazione Tribunale di Roma - n. 93/82 dell’11/3/1982 Diffusione in abbonamento postale art. 2, comma 20/C, L. 662/96 Filiale di Foggia Una immagine della scalinata di Brindisi durante la sfilata dei costumi tradizionali DIRETTORE RESPONSABILE Lillo Alessandro COORDINAMENTO RED.LE Antonio d’Amico UFFICIO STAMPA Cdp Service - San Severo (Fg) www.cdpservice.it Pino Pistillo Leo Conenno Giovanna Monno Rita Laguercia Sara Mosca Progetto Grafico Sinkronia Studio Stampa Grafiche Lucarelli - Ariano Irpino FEDERAZIONE ITALIANA TRADIZIONI POPOLARI PRESIDENTE NAZIONALE Benito Ripoli GIUNTA FEDERALE Lillo Alessandro Vice Presidente Vicario Elena Bartolomasi Vice Presidente Gerardo Bonifati Luigi Scalas Antonella Palumbo Fabrizio Cattaneo Fabio Filippi Maddalena Crema Assessori SEGRETARIO GENERALE Franco Megna Nino Capobianco Vice Segretario Generale TESORIERE Nino Indaimo Giampiero Cannas Vice Tesoriere COLLEGIO SINDACI REVISORI Rinaldo Tobia (Presidente) Giovanni Soro (Vice Presidente) Francesco Fedele (Componente) Ugo Cestra (Componente supplente) Ivana Antinori (Componente supplente) COLLEGIO PROBIVIRI Paolo Savino (Presidente) Francesco De Meo (Vice Presidente) Dionigi Garofoli (Componente) LUGLIO/AGOSTO 2007 sommario 6 12 17 18 22 PADRI DEL FOLKLORE Da tutta Italia per un premio alle ricerche di una vita LA SFILATA DEI COSTUMI A Brindisi in vetrina gli abiti tradizionali L’ANNUARIO La guida del Folklore dalle Alpi alla Sicilia FINESTRA SULLA PUGLIA Pubblicato il secondo numero della rivista FITP ITALIA E REGIONI I gruppi presenti al raduno di Senigallia 3 ITALIA E REGIONI EDITORIALE di Benito Ripoli PRESIDENTE NAZIONALE FITP A d Assisi, in occasione della manifestazione “Il Fanciullo e il folklore”, abbiamo vissuto giornate splendide in una calda atmosfera di gioia, che i bambini hanno alimentato con la loro spontaneità, il loro coinvolgente entusiasmo, unitamente alla serietà loro trasmessa dagli insegnanti, nel verificare e confrontare i risultati del lavoro svolto. Evento importante da custodire nella Casa della memoria della grande famiglia del folklore italiano. Ora ci accingiamo a vivere altri momenti pieni di emozioni, di sensazioni e di gioia, con la prossima manifestazione “Italia e Regioni”, che si terrà a Senigallia, nell’accogliente terra marchigiana. Nel frattempo, tra queste due storiche manifestazioni, altri diademi si sono incastonati nella preziosa collana della FITP (lo apprenderete dal Notiziario, che diverrà un vero e proprio contenitore culturale della vita dei gruppi stessi). Dare voci, volti e suoni al patrimo- 4 nio culturale e alle Tradizioni della propria Terra di appartenenza, non è cosa facile. I risultati, comunque, non sono mancati e tanta è stata la fatica, con innumerevoli ostacoli da superare. La volontà, la passione, lo spirito di abnegazione hanno permesso di maturare obiettivi e mete insperate e con il grande poeta possiamo affermare che: labor omnia vicit improbus- tutto vince il lavoro continuo (Virgilio, Georgiche). E questo, in particolare, grazie al lavoro costante e tenace della nuova Giunta, del Segretario Generale, del Tesoriere, dei nuovi Consiglieri e di tutti gli organi periferici: E pluribus unum. Risultati che certamente hanno dato un volto nuovo alla nostra Federazione. Eventi carichi di emozioni e sensazioni meravigliose, di incontri, che mi hanno coinvolto direttamente, nella mente e nel cuore, specialmente nella manifestazione dedicata ai Padri del Folklore, intesa come segno concreto di gratitudine verso coloro che con passione e sacrifici hanno fatto grande la Famiglia del folklore: per non dimenticare. Le mie emozioni ai “Padri” In qualità di Presidente della F.I.T.P., ho provato una profonda emozione, in queste due giornate, fino a sentir tremare le vene dei polsi, direbbe Don Bosco. Emozione che si è fatta subito gioia, nel rivedere tanti amici della grande Casa del Folklore italiano, unitamente a tanti giovani che rappresentano il cuore pulsante e l’anima stessa dei popoli uniti nella gioia, nell’amicizia e nella solidarietà, nella speranza per un mondo ove trionfi una pace senza tramonto. Ed è questa la finalità principale del nostro mondo: raccontare, tramandare la vita di un popolo nella sua quotidianità, ove la sofferenza si alterna alla gioia, ove i sogni si legano a nuvole che leggere si perdono nel cielo azzurro, ove le antiche storie, le nenie e i canti dei Padri, aprono i cuori alla speranza per un mondo migliore. Un popolo che da sempre ha imparato a lottare, a piangere, a sorridere, a pagare sempre con dignità il suo prezzo per vivere. Non a caso ho usato la parola storia, in quanto l’hìstory è colui che ha visto e che racconta e tramanda (tràdere) e credo che questo universo sia pienamente presente nel nostro folklore: raccontare per non dimenticare, altrimenti l’uomo sarebbe solo un inerte e insignificante frammento di argilla. Io ringrazio, quindi, voi tutti che siete intervenuti alle suddette celebrazioni, in particolare coloro che, nella veste di Padri, hanno onorato queste due giornate, ricevendo da parte di tutti affetto, stima sincera e profonda. La parola Padre (colui che genera, sa, protegge, custodisce) si coniuga con la parola Patria, che s’identifica con il patrimonio, cioè con l’insieme dei beni che abbiamo ricevuto dai nostri Padri...significa amore per tutto ciò che fa parte della Patria: la sua storia, le sue tradizioni, la sua lingua, la stessa conformazione naturale. E voi, Padri del folklore, voglio stringervi al petto, immergervi nel mio LUGLIO/AGOSTO 2007 cuore e conservarvi gelosamente In qualità di Presicustoditi. Oggi, domani e sempre dente della F.I.T.P., il Tempo, nel suo lungo ed eterno ho provato una respiro, vi conservi nella casa della profonda Rimembranza. emozione, Ed un grande affetto, simile ad un soffio di vento, vi investa, vi avvolga in queste e vi rigeneri ogni giorno, nel camdue giornate, fino mino della vita. Vi voglio bene. a sentir tremare Un pensiero affettuoso rivolgo ai le vene dei polsi, figli di quelle Terre sconvolte dadirebbe Don Bosco gli incendi estivi: quanta cultura e tradizioni distrutte! Ma certamente, ci sarà tempo per ricoLETTERE AL PRESIDENTE struire.Chiudo questo Editoriale, con un caloroso saluto ed un grande abbraccio, che dalla Un filo diretto con i gruppi e i loro responsabimaestosa corona delle li. Un contatto importante per chiedere informazioni o dettagli su iniziative e progetti della Alpi, fino alla splendida FITP. Per farlo basterà scrivere una lettera al e solare terra sarda, tutti presidente Benito Ripoli al seguente indirizzo comprenda. e-mail: [email protected] o via fax al numero 0882.453090. 5 ITALIA E REGIONI Alcuni momenti della manifestazione svoltasi a San G. Rotondo città di Padre Pio e del Folklore I PADRI DEL FOLKL Da tutta Italia per un premio che vale una vita di rice di Leo Conenno A ssegnati a San Giovanni Rotondo i riconoscimenti della prima edizione del Premio Nazionale “I Padri del Folklore”. Questi i nove premiati: Luciano della Costa (Liguria), Aldo Secomandi (Lombardia), Giampiero Crismani (Friuli), Giuseppe Tirabassi (Marche), Maria Lidia De Dominicis (Abruzzo), Nicolino Cannarsa (Molise), Mi- 6 chele Scognamiglio (Campania), Franco Megna (Calabria) e Tonino Puddu (Calabria). La manifestazione folklorica, nata da un’idea di Benito Ripoli, presidente della FITP (Federazione Italiana Tradizioni Popolari), è dedicata ai ricercatori e cultori di tradizioni popolari che hanno contribuito a diffondere e promuovere il messaggio folklorico in Italia e all’estero. Nello scenario del Cine-Teatro “Palladino” della città di Padre Pio, “I Padri del Folklore” hanno ricevuto il premio accompagnati dai tamburi e dalle trombe de “I Carvinati”, dalle musiche e dai canti de “I Gargarensi” e dai balli de “L’Eco del Gargano”. Uno spettacolo nello spettacolo, arricchito da un susseguirsi di emozioni forti negli interventi dei vari personaggi saliti sul palco. A far gli onori di casa il maestro Ripoli, autentico mattatore della kermesse presentata da Vincenzo Maresca. Archiviata la prima edizione, il prossimo appuntamento I PADRI DEL FOLKLORE anche un modo per ringraziare e suggellare col ricordo della conca il lavoro di questi amici. Ne sono tanti e in questa prima occasione ne abbiamo raccolti solo un numero limitato. Sono la forza, il know how della nostra Federazione in quanto tali non ci resta che tutelare il loro lavoro omaggiandone l’impegno”. L’evento, nato da un’idea di Benito Ripoli, presidente della FITP, è dedicato ai ricercatori e cultori di tradizioni popolari che hanno diffuso e promosso il messaggio folklorico in Italia e all’estero LKLORE di ricerca e passione è per il 2008 quando in un’altra sede a ricevere il premio saranno i “Padri” di altre regioni. “Un Premio ma anche un’occasione – ha ricordato il presidente Ripoli – per ravvivare la fiamma delle tradizioni. E allora quale migliore occasione per sublimare il lavoro di tanti cultori che hanno speso la loro vita per ricercare, a volte riesumare forme di cultura popolare che hanno caratterizzato e caratterizzano gli angoli più disparati del nostro Paese. Sarà LUGLIO/AGOSTO 2007 IO E “I PADRI DEL FOLKLORE” C’ero anch’io... a San Giovanni Rotondo nei due giorni, 30 giugno e 1 luglio, diventati ormai giorni della memoria perché dedicati a premiare “gli uomini della memoria”; uomini impegnati nel tempo, per tanto tempo, a cercare e proporre ad altri, a tanti altri quelle tradizioni popolari arrivate a loro ed a noi attraverso la parola, il “verbo”, la parola alata che diventa racconto. Tradizioni che spesso sono diventate usi e costumi e che hanno contribuito nel tempo alla crescita morale e civile degli uomini. Sono stati giorni intensi, dove tutti i presenti, grazie alla qualità ed alle capacità organizzative del Presidente Nazionale, Benito Ripoli, siamo diventati protagonisti. Si è respirata aria nuova, dove ha dominato l’umanità dei presenti. L’umanità di donne e uomini che hanno cercato e trovato occasioni di nuove amicizie. Nuove amicizie, sfrondate da possibili risentimenti e ripicche, desiderosi solo di sentirsi sempre più liberi. Tutti abbiamo dato, alcuni parecchio, altri, il poco richiesto. Ma ciascun presente è tornato a casa più ricco, più carico di conoscenza, più uomo, orgoglioso di far parte di una Federazione che, da sempre, > 7 I PADRI DEL FOLKLORE si è proposta più che la crescita numerica degli affiliati, la crescita “culturale” che diventa stile di vita. E tutto questo si deve alla presenza, a San Giovanni Rotondo, di uomini e donne amanti a cultori di quanto appartiene al passato della loro gente; uomini e donne premiati per il grande lavoro svolto nel tempo, diventati per la Federazione, patrimonio insostituibile, punto di riferimento, stella polare per quanti vorranno intraprendere il cammino dello studio della cultura popolare. ’iniziativa sicuramente continuerà; dovrà continuare, perché altri, lungo tutto lo stivale e le isole, meritano di essere menzionati e premiati, perché tutto quello che hanno detto e fatto contribuisca a rendere i valori identitari patrimonio dell’intera collettività. E tutto questo per merito della FITP. “DUNC IN ALTUM” Si prenda il largo, verso nuovi orizzonti sulla nave della tradizione perché “ciò che il vecchio dice tutti lo reputano un parere assennato” (“quod senior loquitur omnes consolium putant” PUBLIO SIRIO). Dott. Michele Putrino PRESIDENTE COMITATO REGIONALE FITP 8 Occasione per sublimare i la loro vita per ricercare, che caratterizzano gli ang Da sinistra in senso orario Franco Megna, Segretario della FITP, tra i premiati e un momento della presentazione dell’evento che ha preceduto la consegna dei premi imare il lavoro di tanti cultori che hanno speso ercare, a volte riesumare, forme di cultura popolare gli angoli più disparati del nostro Paese LUGLIO/AGOSTO 2007 9 IL PERSONAGGIO “REZZÙLLE”: LA MIA VITA TRA NATURA, LEGNO E FOLKLORE E’ il cantore popolare più anziano del Gargano ed è uno degli ultimi depositari della cultura orale e canora della “montagna del sole” di Michele Rinaldi Presidente Gruppo Musica Popolare “I Cantori di S. Giovanni R.” D Dal 1995 fa parte dell’Associazione “i Cantatori del Gargano” ed è componente del gruppo di musica popolare “I Cantori di San Giovanni Rotondo”. E’ il più anziano degli affiliati alla FITP. Francesco Crisetti, soprannominato “Rezzùlle”, nel febbraio del 2008 compirà 100 anni. Sin da bambino è vissuto in mezzo alla natura del nostro Gargano. Francesco nella sua lunga esistenza ha fatto un po’ tutti i mestieri sempre legati al mondo della pastorizia e dell’agricoltura. Senza mai andare a scuola passa la sua infanzia a guardia di pecore e capre esercitando il mestiere di pastore. La sua passione è sempre stata quella della lavorazione del legno per farne statue, cucchiai, mestoli, castagnole, bastoni, cornici per quadri e quant’altro la forma del legno gli suggerisce. Costruisce anche sedie e sgabelli, “li furrìzze”, ricavati dal legno secco delle ferule. Alla passione della lavorazione del legno si aggiunge quella per il canto. Il suo repertorio è immenso ed anche oggi, a sei mesi del suo centesimo compleanno, non rifiuta, con la sua voce squillante, di intonare una “strapulètta “ o un “sonetto” per deliziare chi lo ascolta. In altri tempi per chiedere in sposa una ragazza si usava portare la serenata e Francesco è stato animatore di moltissime serenate. Chi non sapeva cantare o non aveva la possibilità di eseguire personalmente la serenata, incaricava le persone 10 che, come Francesco, avevano una buona voce e conosceva amici che l’accompagnavano nel canto con qualche strumento tra cui “la chitarra battente”. Francesco di queste serenate ne ha fatte tante. Ma anche se non c’è in palio una promessa di matrimonio si porta ancora oggi la serenata ad amici e conoscenti per divertirsi e passare qualeche ora in allegria con qualche stuzzichino e un buon bicchiere di vino. Francesco ha portato la serenata sotto casa mia e, come si suol dire, “ ha purtate la serenata alli sunature” ha portato la serenata a chi sa suonare. E’ in grado di coinvolgere le persone che lo circondano sfidandole persino al ballo. Ama moltissimo scorazzare per le campagne alla ricerca di verdure spontanee, funghi asparagi ecc.(data la sua veneranda età viene comunque accompagnato dai figli) E’ il cantore popolare più anziano del Gargano ed è uno degli ultimi depositari di una cultura orale e canora della nostra terra partecipando a numerosi concerti e rassegne nazionali di musiche e canti di tradizione orale. Nell’eseguire i canti del suo repertorio si accompagna con un “zichetebù” (puti puti) di fattura artigianale costruito con le sue mani. Non si separa mai dal suo inconfondibile bastone di legno di castagno o di sanguinello tutto lavorato ed intarsiato e dal cappello a falde larghe. Francesco è come un padre e mi onora moltissimo accompagnarlo a suon di chitarra battente e cantare con lui. Ho avuto ottimi insegnamenti ed un buon trapasso di tradizione e cultura popolare. Grazie Francesco ad maiora. E a San Bartolomeo in Galdo, provincia di Benevento, troviamo Arianna, poco meno di un anno, la più piccola in casa della Federazione Italiana Tradizioni Popolari. E’ la mascotte del locale gruppo “La Provenzana”, di cui la madre è componente stabile, e da tempo segue le attività dei compagni... più grandi indossando il suo costume tradizionale. Occhi vispi, un faccino che sprizza simpatia da tutti i pori e gestualità che la dicono lunga sulla sua voglia di diventare protagonista nel mondo folclorico. Frutto di quell’intenso lavoro che nel piccolo centro campano si sta portando avanti da alcuni anni. (s.m.) L'APPUNTAMENTO DANZA POPOLARE UNO STAGE IN LOMBARDIA Corso di formazione con esperti e ricercatori Valido per l’acquisizione di crediti formativi ove gli Istituti lo riterranno applicabile S ull’onda trascinante del successo ottenuto dai precedenti corsi e al fine di soddisfare le continue richieste, la FITP (Federazione Italiana Tradizioni Popolari) ha il piacere di comunicare che proseguendo nell’impegno di garantire i migliori servizi ai propri iscritti, organizzerà nell’anno in corso lo stage di danza popolare per le Regioni Lombardia e Veneto. I Docenti Istruttori saranno il prof. Pino Gala e la sig. ra Tiziana Miniati, le persone che supereranno l’esame conclusivo otterranno un diploma di Maestro di Danza Popolare della propria Regione. Questa è un’importante opportunità per tutti i nostri Soci iscritti, al fine di poter acquisire un riconoscimento didattico a livello Nazionale utilizzabile con titolo, per l’organizzazione nelle scuole di Progetti di cultura popolare inseriti nei piani di orientamento formativo (POF). Il corso sarà costituito da parti teoriche scritte e da parti pratiche di danza popolare, con l’ausilio di supporti cartacei. Vogliamo sensibilizzare i Dirigenti dei Gruppi perché si adoperino ad informare i folcloristi delle opportunità di lavoro che si creeranno nel conseguimento del diploma, oltre all’arricchimento coreutico personale e per tutto il gruppo. Grazie alla fattiva e continuativa collaborazione LUGLIO/AGOSTO 2007 delle Associazioni Culturali Aria di Danze e Ritmo Osio, lo stage avrà luogo nel comune di Osio Sotto (Bergamo) presso il Centro Sociale “Barbisotti” dal 26 al 28 Ottobre 2007 con il seguente programma: venerdì 26, inizio lezione alle ore 16, termine alle ore 22, a seguire cena; sabato 27, inizio lezione pratica alle ore 9, alle ore 13 pausa pranzo, dalle ore 14 alle ore 20, a seguire cena e festa danzante; domenica 28, inizio lezione alle ore 9, alle ore 13 pausa pranzo, dalle ore 14 esami pratici e teorici. I Gruppi Aria di Danze e Ritmo Osio, cureranno oltre all’organizzazione logistica, anche i ristori. Facendo seguito a quanto sopra, il Direttivo Nazionale della Federazione Italiana Tradizioni Popolari ha deciso di fissare due quote differenti di partecipazione, invariate rispetto al precedente corso dell’anno 2004, che comprendono: 1 – corso della durata di 20 ore, il ristoro di pranzo e cena (dalla cena di venerdì al pranzo di domenica); 2 – corso della durata di 20 ore, il ristoro di pranzo e cena (dalla cena di venerdì al pranzo di domenica), alloggio per due notti in struttura convenzionata. Per la sera del 27 ottobre sarà organizzata una festa da ballo a tema popolare accompagnata dal gruppo folk “RATAPLAM” di Mapello, l’invito è aperto a tutti. Durante la festa, saranno raccolte donazioni in favore dell’ associazione “ANGELI SENZ’ALI” rientrando nel progetto nazionale “IL FOLKLORE PER LA VITA”. i Per informazioni e iscrizioni è possibile rivolgersi all’Assessore di Giunta Federale sig. Fabrizio Cattaneo, tel. 335.5430256. E-mail: fabrizio.cattaneo@fitp. org – fax 035.313687. 11 L'AGENDA ABITI E TRADIZIONI SI INCONTRANO A BRI Lungo la scalinata i colori e le consuetudini di tutta di Antonio D'Amico G Gli abiti e le tradizioni d’Italia si sono incontrati lungo la scalinata di Virgilio a Brindisi. Uno scenario straordinario, un quadro d’insieme di colori e suoni senza eguali. Usi e costumi diversi, provenienti da ogni ango- 12 lo d’Italia ma comunque capaci di amalgamarsi nonostante le differenti provenienze. Uno spettacolo nello spettacolo, dunque, per la Federazione Italiana Tradizioni Popolari che ha realizzato la manifestazione con la collaborazione del Gruppo Folclorico “Lu scattusu” e la fattiva disponibilità dell’As- sessorato alla Cultura della Città di Brindisi, tanto ospitale quanto contenitore culturale inesauribile insieme alle sue esperienze in campo folclorico. Le premesse c’erano tutte e le conferme non sono mancate. Nelle adesioni e nella presenza di pubblico che, per tutta la giornata LA SFILATA TOSCANA E LIGURIA ORGANI PERIFERICI LIGURIA Consigliere Nazionale LUCIANO DELLA COSTA Presidente Regionale MILENA MEDICINA Presidente Provinc.-Genova MARISA DI MASCIO CASAROSA TOSCANA Consigliere Nazionale MARCO FINI Presidente Regionale FRANCESCO CASTELLI Presidente Provinciale-Pistoia SILVIO GIANNONI Presidente Provinciale-Massa DANIELA TONGIANI I BRINDISI di tutta Italia e sin dalle prove, ha assiepato il palcoscenico naturale ai piedi delle colonne romane che ricordano il capolinea della Via Appia. Dal Piemonte alla Sicilia, dal Friuli Venezia Giulia alla Sardegna, è stato un susseguirsi di costumi che, per oltre due ore, hanno animato l’ambiente accompagnati dalle LUGLIO/AGOSTO 2007 pizzica salentina. Prima singolarmente e poi in gruppo, i figuranti datisi appuntamento nella città che diede i natali al poeta latino hanno animato la serata regalando non poche emozioni ai presenti in più di un’occasione trascinati dallo spettacolo che si stava consumando davanti ai loro occhi. “E’ la conferma – ha ribadito Benito Ripoli, presidente della FITP a margine dell’evento – delle grandi potenzialità di aggregazione e promozione che i nostri gruppi riescono a trasmettere. Un risultato, quello che abbiamo visto a Brindisi, reso possibile anche dall’incessante e duro lavoro di tanti etnologi e cultori delle materia capaci di scavare nell’archivio delle > 13 LA SFILATA Alcuni dei costumi tradizionali giunti a Brindisi da tutta Italia. In basso al centro il gruppo “Lu Scattusu” che ha collaborato alla realizzazione della sfilata cellate. Con le immagini realizzate a Brindisi la FITP ha deciso di realizzare un calendario artistico. Conterrà le foto di tutti i costumi d’Italia con annesse note e informazioni. Un impegno editoriale che sarà raggiunto grazie all’intervento della Comunità Montana del Gargano, già da tempo partner delle nostre iniziative. tradizioni per far sì che ci vengano regalati momenti così belli. Ma soprattutto che non vadano dispersi valori così importanti. Anche questa è stata un’esperienza positiva resa possibile dalla fattiva partecipazione del Comune di Brindisi che ci ha accolti con disponibilità e calore”. A Brindisi erano presenti anche gli assessori della FITP con in testa Gerardo Bonifati, Luigi Scalas, Antonella Palumbo e Fabio Filippi. Sequenze che non andranno can- 14 LA SFILATA A sinistra gli sbandieratori del gruppo “i Carvinati”. In alto gli altri abiti che hanno animato la serata ai piedi delle colonne che segnano la fine dell’antica via Appia Quest’anno ricorre il cinquantenario della nostra Associassion Piemonteisa, la Compagnia della Città di Torino per le tradizioni piemontesi che ho il piacere di aver fondato e di tuttora presiedere. Nella elaborazione del programma, avevo chiesto ai miei collaboratori di inserire, qualora se ne fosse presentata l’occasione, una manifestazione promossa dalla Federazione Italiana Tradizione Popolari con la quale collaboro da molti anni e sin dall’inizio delle attività. L’occasione è arrivata al momento giusto con l’invito del presidente Benito Ripoli a partecipare all’incontro del Folklore italiano a Brindisi. L’incantevole scenario della città salentina e della scalinata del sommo poeta Virgilio ha suscitato sensazioni ed emozioni raramente vissute. Lo spettacolo dava l’impressione di essere protagonisti di un acquerello, animato e vivace, con particolari sfumature cromatiche suggerite dai partecipanti in costume delle Regioni italiane. Per quanto mi riguarda, è certo che, andando su e giù (quante volte non sono riuscito a memorizzarlo!) per quella scalinata “longa longa”, mi ha provocato, vista l’età, qualche difficoltà fisica (leggasi... leggera stanchezza), ma superata con sufficiente disinvoltura , conscio di portare con umiltà il mio e nostro contributo a un evento di notevole impegno folklorico e organizzativo. Mi è sembrato di particolare interesse la fusione tra il gioiello scaligero brindisino e la riuscita esibizione dei costumi che mi ha fatto venire in mente una riflessione di Tullio De Mauro, tratta dal suo libro “L’Italia delle Italie”: “... cultura non è solo il quadro di Andrea el Sarto o il Palazzo dei Diamanti, ma anche ciò che si affida a tradizioni, gesta, parole...” Mi dispiacerebbe se queste brevi note apparissero o fossero scambiate per una “sviolinatura” a vantaggio degli organizzatori. Non è così. Il piacere di essere stato coinvolto in questa manifestazione, dal vago sapore di “piccolo mondo antico”, è stata veramente gratificante. Ecco perché mi sento gustamene ammirato e piacevolmente sorpreso dalla buona riuscita della manifestazione, peraltro sottolineata dal sincero entusiasmo del numeroso pubblico presente. di Andrea Flamini *PRESIDENTE DELL’ASSOCIASSION PIEMONTEISA COMPAGNIA CITTÀ DI TORINO PER LE TRADIZIONI PIEMONTESI LUGLIO/AGOSTO 2007 15 L’EVENTO “ITTIRI FOLK FESTA”, RASSEGNA INTERNAZIONALE DI SUONI, CANTI E DANZE Vasta la partecipazione di gruppi provenienti da tre continenti: America, Africa, Europa U Una festa dedicata al folk non una festa folk. Una fantasmagorica parata di balli e di danze da tutto il mondo. Sono questi i marchi di qualità di “Ittiri Folk Festa”, il Festival Internazionale di Danze ed Espressioni Popolari ideato e organizzato dall’Associazione Culturale “Ittiri Cannedu”. In una già calda estate è andata in scena a ritmo elettrizzante la 22.ma edizione della manifestazione folklorica. Grazie a “Ittiri Folk Festa”, il nome della Sardegna ha attraversato mari e oceani con la partecipazione di gruppi provenienti da tre continenti: America, Africa, Europa. La forza della continuità il motore che spinge gli organizzatori a creare non la solita rassegna folklorica con la semplice esibizione di costumi, canti e balli bensì la ricerca meticolosa di gruppi dal ricco patrimonio culturale. Undici le nazioni approdate ad Ittiri. Presenti sull’Isola i “Clog America” di Salt Lake City, capitale dello Stato mormone dello Utah, gli “Anyewa Mnadeng” di Conacry (Guinea), il Gruppo “Raqs Sharqy” di Gezzin (Libano), il Gruppo folklòrico “Ete” di Asuncion (Paraguay), “Ittiri Folk Festa” è stato il “Ballet folklorico del anche “Domos”: le case Ateneo Fuente del Unidella memoria. Un percorso versidad Autonoma de Etno/Antropologico Coahuila” di Saltillo (Mese architettonico curato sico), il Gruppo Folk “Urdall’Associazione “Carrelas” pìn” di Banska Bystrica 16 (Slovacchia), l’Ensamble de danse “Tchayka” di Yaroslavl (Russia), il Gruppo “Sisli Culture and tourism association di Istanbul (Turchia), l’Ensamble “Bulgarche” di Veliko Tarnovo (Bulgaria), il Gruppo “Coros y danzas de Yecla” di Yecla (Spagna), il Gruppo “Folk dance and music Group Vesennye Zori” di Voronezh (Russia). A rappresentare la Sardegna i padroni di casa di “Ittiri Cannedu” con la scuola di ballo, il Gruppo Folk “S’isprone” di Gavoi, l’Associazione folcloristica culturale “San Gemiliano” di Sestu, le Maschere tradizionali “Su Bundu” di Orani, il gruppo Tamburi e trombettieri “Sa Sartiglia” di Oristano”. Dall’Abruzzo ospite il Gruppo musicale “La partenza” di Penna Sant’Andrea (Teramo). “Ittiri Folk Festa” è stato anche “Domos”: le case della memoria. Un percorso architettonico ed Etno/Antropologico curato dall’Associazione “Carrelas” di Quartu. E poi tanti altri momenti di partecipazione. Da ricordare ed evidenziare il Premio Internazionale “Zenias” consegnato all’emittente sarda “Videolina” nelle mani di Bepi Anziani. Un riconoscimento destinato a personaggi, enti e istituzioni che si sono adoperati per diffondere la cultura e le tradizioni della Sardegna. Alcune immagini del gruppo folklorico di Ittiri Cannetu che ha organizzato il Festival Internazionale L’ANNUARIO L’ANNUARIO È REALTÀ In 450 pagine le schede dei gruppi aderenti alla FITP di Anna Monno U na pagina per ogni gruppo affiliato. Costituirà la memoria storica della FITP (Federazione Italiana Tradizioni Popolari), la pubblicazione dell’Annuario prevista per questo autunno. Presentato a San Giovanni Rotondo, nell’ambito della prima edizione del Premio Nazionale “I Padri del Folklore”, l’Annuario è stato progettato e realizzato per dare maggiore visibilità ai gruppi e al loro lavoro svolto in tanti anni di attività. Sarà distribuito in Italia e all’estero e avrà il compito di rappresentare il folklore e le tradizioni italiane in un susseguirsi di informazioni e notizie utili. Un mezzo per tutte le strutture regionali, nazionali, europee e mondiali per far conoscere ciascuna realtà appartenente alla Federazione, i territori LUGLIO/AGOSTO 2007 e le attività delle varie associazioni. Basterà consultar la pagina dedicata a ogni singola realtà per attingere informazioni ma anche per stabilire contatti, avere un filo diretto. Il logo della propria associazione, quello del Comune di appartenenza, l’indirizzo completo con relativi numeri telefonici e riferimenti, due foto in abiti tradizionali, la storia in inglese e in italiano. Si comporrà così ogni scheda dedicata a ciascun gruppo iscritto alla FITP. Quattrocento pagine in totale, tutte a colori. Una vera e propria “banca dati” di ciascuna espressione componente la grande famiglia della FITP. Un impegno notevole nella ricerca di materiali, curato da Gerardo Bonifati, coordinatore del Dipartimento Attività Culturali della Federazione. Un grande lavoro che ha richiesto una sorta di censimento di tutti i gruppi folklorici iscritti alla Federazione. La stampa dell’Annuario sarà possibile grazie anche all’impegno profuso delle Pro Loco della provincia di Cosenza che reperiranno i fondi necessari per la realizzazione delle 2000 copie preventivate. Folklore-turismo il binomio: ogni Annuario prevedrà al suo interno spazi per la promozione di tutte le strutture turistiche presenti nella provincia di Cosenza con relativi interventi sui temi del turismo. Gerardo Bonifati che ha curato l’opera: “Questo libro è una vetrina per i nostri soci” 17 UNA FINESTRA SULLA PUGLIA Musica, danza e i riti della Taranta in un viaggio dalla Capitanata al Salento B Presentata a San Giovanni Rotondo, nell’ambito delle iniziative del Premio Nazionale “I Padri del Folklore”, la rivista scientifica “Puglia” edita dalla FITP. All’incontro hanno partecipato il Presidente Nazionale Benito Ripoli, il segretario generale Franco Megna, il vicesindaco del centro garganico, Gabriele Di Maggio, il consigliere provinciale Gaetano Cusenza, il docente universitario Pino Gala, 18 che ha coordinato il lavoro editoriale, e il presidente del comitato regionale Concetta Masciale. Negli ultimi anni, la “politica culturale” della FITP è sensibilmente cambiata. Alla genericità delle conoscenze e al resistente romanticismo nel riferirsi alle tradizioni popolari, che hanno contrassegnato decenni di folklorismo del ‘900, si è voluto moderatamente voltar pagina; infatti si è iniziato a intraprendere la strada della scientificità e del rigore filologico. Scuole di formazione professionale per insegnanti di danza tradizionale italiana e la partenza di una rivista con ambizioni veramente più antropologiche sono i due salti di qualità che potrebbero finalmente avvicinare il diffuso ambiente dello spettacolo Si è iniziato a intraprendere la strada della scientificità e del rigore filologico LA RIVISTA delle tradizioni al mondo accademico, che ha di solito ritenuto – e spesso non del tutto a torto, viste le numerose falsificazioni che regolarmente si compiono sull’altare delle esigenze di spettacolo – la decontestualizzazione e la trasposizione scenica di alcune espressioni della vita popolare. Nel 2006 è uscito il primo numero dedicato alla Calabria, terra ricca di tradizioni tenaci. La seconda regione a seguire è stata la Puglia. Area anch’essa del nostro Sud, piena di cittadine popolose e poco abitata nelle campagne, meno agropastorale della Calabria, ma cui si aggiunge una solida civiltà marinara, un’agricoltura d’avanguardia e una possente classe artigiana: situazioni che hanno generato linguaggi propri, generi talvolta autonomi e reciprocamente influenti. La scrittura del secondo numero de’ Il folklore è stato affidato prevalentemente ai ricercatori e studiosi che per anni hanno scandagliato il LUGLIO/AGOSTO 2007 I gruppi pugliesi hanno un grande bagaglio di temi e contenuti cui ispirarsi territorio le forme di vita dei pugliesi; per creare una sorta di ponte ideale con coloro che nel passato hanno intrapreso la stessa strada della demologia, si è pensato di riproporre vecchie ma significative pagine su alcune tra le tante feste religiose che contrassegnano la relazione col sovrumano della gente di Puglia. La rivista viene presentata nel chostro di Palazzo di città a S. Giovanni Rotondo. In basso la chitarra battente, strumento della tradizione musicale del Gargano 19 IL PREMIO ISOLAFOLK A MARIA TERESA VILLA E AI RATAPLAM IL PREMIO “PINUCCIO VERZENI” Riconoscimento al lavoro svolto dal gruppo U n riconoscimento alla costante e attiva dedizione alla riproposta della tradizione popolare nelle sue diverse forme ed espressioni. Maria Teresa Villa e il gruppo Rataplam di Mapello (Bergamo) hanno ricevuto il Premio “Pinuccio Verzeni” alla memoria indetto da “Isola Folk” del Comune di Bottanuco. Una immensa soddisfazione per la Villa e i componenti del gruppo composto da strumentisti provenienti da diverse esperienze musicali ed attualmente animato da Dario Cangelli (flauto traverso), Giacomo Carrara (voce), Francesca Castelli (baghèt, flauto dolce, whistle), Lucio Mariani (contrab- 20 basso), Luigi Mariani (fisarmonica), Maria Teresa Villa (voce, chitarra), Marisa Isacchi (voce, percussioni). Messo in bacheca il premio “Verzeni” giunto alla 17.ma edizione i Rataplam proseguono i loro spettacoli. La parola “Rataplam” è un termine dialettale che indica un insieme di oggetti messi alla rinfusa, abbandonati in qualche angolo dimenticato, ed è proprio questo lo stimolo che ha dato vita il gruppo: riportare alla luce musiche e canti dimenticati restituendoli alla memoria. L’Associazione culturale di musica tradizionale e popolare è nata nel 1994 e ripropone musiche e canti del ricco patrimonio tradizionale bergamasco e lombardo cercando di rispettarne le sonorità e i caratteri dell’esecuzione spontanea. Ninne-nanne, i canti sul lavoro, di lotta, di campagna, di risaia, di filanda, d’ emigrazione e di guerra, antiche ballate, strofe d’osteria, canzoni allegoriche e rituali. Questo il vasto repertorio dei Rataplam, brani strumentali tratti dai Maestri Campanari della Valle Brembana, Valle Seriana e Pianura Bergamasca. Ovviamente arrangiati a gusto della compagnia e tutti ballabili a polca, walzer, mazurca. E poi i balli più antichi giunti del 1600-1800 come manfrine, gighe e scotisch e altri balli della tradizione popolare del nord Italia. Una “proposta” frutto di ricerche anche d’altri gruppi bergamaschi attivi già negli anni ’70 a cui va la riconoscenza per la lungimiranza e per il grosso lavoro di raccolta di testimonianze che si stavano inesorabilmente perdendo. E nel cantare queste canzoni i Rataplam manifestano un gesto di gratitudine verso le generazioni che li hanno preceduto, esprimendo ammirazione per la loro tenacia, solidarietà, impegno di lavoro e di lotta, portando, inoltre, la testimonianza di una civiltà che, nonostante le condizioni di vita estremamente difficoltose e misere, ha trasmesso principi di solidarietà e pace. “Rataplam” termine dialettale che indica oggetti messi alla rinfusa VIAGGIO NELLA TRADIZIONE “I PALADINI” DI ACIREALE ARTE E PASSIONE PUPARA di Sara Mosca C ’è anche il riconoscimento dell’Unesco a gratificare l’affascinante universo dell’opera dei pupi siciliani. Dal giugno 2006 il ricco patrimonio culturale siciliano si è impreziosito di un’ulteriore espressione, l’Associazione Culturale Teatro Opera dei Pupi “I Paladini”. Presieduta da Antonio Cavallaro, la compagnia dei “pupari”, con sede ad Acireale (Catania), annovera tra le sua fila la presenza di Turi Pulvirenti, maestro puparo costruttore di grande talento artistico, più volte riconosciuto e premiato a livello regionale e nazionale. “I Paladini” nasce con lo scopo principale di diffondere e tramandare la tradizione siciliana del Teatro dell’Opera dei Pupi e in particolare di quella della città di Acireale in tutte le sue forme, ad iniziare dalla tecnica di costruzione della materia prima: i Pupi Siciliani che costituiscono il corpo, la sostanza e la vita stessa del Teatro. Rappresentazioni teatrali, approntamento di varie mostre di manufatti artigianali, dimostrazioni estemporanee di tecniche costruttive di pupi siciliani anche Diffondere e tramandare al fine di sollela tradizione siciliana del citare passioni Teatro dell’Opera dei Pupi ed interesse nei mirati, tra l’altro, a Napoli, giovani per coltivare e tramanin occasione del 60.mo dare la grande tradizione locale anniversario dell’Unesco presso nello specifico campo artigianala Galleria “Principe”, Budapest, le. Queste le attività dei “pupari” in rappresentanza della provincia acesi, i cui lavori sono stati am- LUGLIO/AGOSTO 2007 di Catania e Viareggio, nel carro allegorico della città di Acireale nell’ambito del Carnevale. 21 ITALIA E REGIONI L a città di Senigallia è lieta di ospitare il raduno nazionale dei gruppi folk aderenti alla Federazione Italiana Tradizioni Popolari. Siamo certi che il fascino del nostro litorale, la suggestione delle nostre piazze, palazzi e monumenti, potranno costituire lo Luana Angeloni SINDACO DI SENIGALLIA scenario ideale per una manifestazione come la vostra che punta a mettere in vetrina l’eccellenza delle nostre tradizioni popolari. Tutti noi sappiamo quale ricchezza rappresentino per il nostro paese quelle espressioni artistiche figlie della storia e delle tradizioni delle diverse popolazioni e dei differenti territori. Un patrimonio culturale che, in un’epoca di modelli unici e di omologazione culturale quale rischia di essere questa della globalizzazione, permette di salvaguardare le singole identità locali, di valorizzarne le eccellenze e le tipicità. Per tutte queste ragioni la manifestazione che avete organizzato e che arriva nella nostra città è importante e densa di significati. Perché una società che non conserva la memoria del passato, che non mantiene le proprie radici, non può pensare di essere pronta ad affrontare le sfide del presente e quelle del futuro. Benvenuti a Senigallia e buona permanenza nella nostra città. 22 COME RAGGIUNGERE SENIGALLIA In auto: Autostrada A14 Bologna-Bari, uscita Senigallia In aereo: Con voli Milano-Falconara Roma-Falconara. Aeroporto situato a circa 16 Km da Senigallia In treno: Linea ferroviaria MilanoLecce, fermata Senigallia In nave: Scalo al porto di Ancona - sito a circa 25 Km. da Ancona ITALIA E REGIONI “ITALIA E REGIONI” SBARCA A SENIGALLIA Presentato nel corso di una conferenza stampa “Italia e Regioni 2007”, il raduno nazionale dei gruppi folklorici della Fitp in programma dal 14 al 16 settembre a Senigallia. Alla cerimonia di presentazione hanno partecipato, tra gli altri, Luigi Rebecchini, assessore al turismo di Senigallia, Benito Ripoli, presidente della Fitp (Federazione Italiana Tradizioni Popolari), Maddalena Crema, assessore della Fitp. Fra canti e balli, costumi e tradizioni popolari la “città dalla spiaggia di velluto” diventerà per tre giorni capitale del folklore. In terra marchigiana approderanno circa 800 persone in rappresentanza di oltre 20 gruppi provenienti dalla Sardegna, Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Abruzzo, Marche, Lazio, Umbria e Veneto. “Siamo orgogliosi – dichiara Rebecchini – che la Fitp abbia scelto proprio Senigallia come sede del grande raduno folk. Abbiamo aderito con estremo favore a quello che sarà un momento piacevole per i senigalliesi ma anche per i tanti turisti che vi prenderanno parte. Si tratta per noi, di un’occasione di promozione turistica molto forte, convergeranno nelle nostre strutture ricettive alberghiere gruppi di persone provenienti da tutta Italia. Questa è un’esperienza nuova per Senigallia”. La 26.ma edizione di “Italia e Regioni” sarà caratterizzata, oltre che dal momento folkloristico vero e proprio, dal Campionato Nazionale dei Giuochi e Sport Popolari, dal Seminario di studi, dallo Spettacolo-laboratorio e dal Gran Gala del folklore nazionale. Spazio anche all’enogastronomia con l’esposizione di prodotti tipici. “Italia e Regioni” un Festival di folklore... succulento, con scenario i suggestivi luoghi di Senigallia, tra questi il Foro Annonario. “Abbiamo scelto Senigallia – evidenzia Ripoli – non solo per la posizione centrale e strategica ma per l’immensa disponibilità subito offertaci dalla locale amministrazione”. ITALIA E REGIONI 2007 PROGRAMMA VENERDI’ 14 SETTEMBRE 2007 SABATO 15 SETTEMBRE 2007 DOMENICA 16 SETTEMBRE 2007 Ore 19.00/FORO ANNONARIO Gastronomia a confronto. Mercatino e degustazione dei prodotti tipici Ore 20,30/FORO ANNONARIO (Teatro in caso di pioggia) Cerimonia inaugurale Con l’Orchestra nazionale FITP Gala del Folklore Italiano Spettacolo prima serata Ore 09.00/STADIO COMUNALE Giuochi Popolari Campionato Nazionale Ore 15.00/TEATRO COMUNALE Spettacolo Laboratorio Ore 20 30/FORO ANNONARIO (Teatro) Gala del Folklore Italiano - Spettacolo seconda serata Ore 09,00/CATTEDRALE Santa Messa celebrata dal Vescovo di Senigallia Ore 10,30/CENTRO SENIGALLIAFORO ANNONARIO Grande Parata del Folklore Ore 11,30/FORO ANNONARIO (Palco) Premiazioni - Scambio doni e saluti Ore 21.00/LA NOTTE DELLA TARANTA A SENIGALLIA Con i Gargarensi e i Ditirambo Tema dello spettacolo laboratorio “Riti e Canti della Settimana Santa” Giuochi Popolari: LA LIPPA - TIRO ALLA FUNE - PALLA PRIGIONIERA CORSA DEI SACCCHI - GIOCO DEL FAZZOLETTO - A CIAPPA - BRACCIO DI FERRO - LA TROTTOLA - CORSA CON UOVO NEL CUCCHIAIO. LUGLIO/AGOSTO 2007 23 ITALIA E REGIONI - I GRUPPI GRUPPO FOLKLORICO Nato nel 1996 a Troina – città di antichissima di notevole importanza, da un gruppo di amici con la comune passione per le tradizioni popolari locali, il gruppo folk “A Musetta” è divenuto associazione nel 1999. Prende il nome da un ballo tipico locale, la “Musetta”, le cui origini sono ascrivibili al periodo medievale. Il gruppo folklorico, del quale fanno parte circa trenta elementi, ha partecipato ad importanti manifestazioni italiane ed estere. Il repertorio comprende un patrimonio etnomusicale molto ampio e variegato: dai balli tipici locali alle splendide tarantelle siciliane, dalle scenette di ambientazione popolare ai canti in vernacolo troinese. Tutti i brani sono accompagnati dai classici strumenti siciliani: fisarmonica, mandolino, chitarra, tamburello, marranzano e quartaredda. “A MUSETTA” Gruppo Folklore EL PAJAR Il gruppo folk “El Paiar” nasce nel 1985 in Contrada Casella di Bovolone, con l’intento di ridare vita ad usi e tradizioni del passato per conoscere e valorizzare la storia e la cultura del nostro paese. Propone canti, danze, poesie della nostra civiltà contadina. Il gruppo vanta numerosi spettacoli e rassegne folkloristiche nazionali ed internazionali. Associazione Folklorica L’Associazione Folklorica San Paolo Codrongianus, è stata ricostituita nel 1998, e porta avanti con la sua attività, le tradizioni popolari della Sardegna, ma soprattutto quelle codrongianesi e logudoresi. Il gruppo prende parte alle maggiori manifestazioni folkloristiche isolane nazionali e internazionali. Dal 2001 organizza il Festival Internazionale del Folklore “Santu Paulu de Codronzanu”, manifestazione alla quale ogni anno prendono parte gruppi folklorici e artisti provenienti da varie nazioni, facendo così conoscere le nostre tradizioni e quelle dei popoli di tutto il mondo. Presidente e fondatore è Giommaria Garau. 24 SAN PAOLO CODRONGIANUS ITALIA E REGIONI - I GRUPPI GRUPPO FOLKLORICO Il gruppo folklorico “CESARIANA FOLK” nasce il 6 Novembre 1995 a Casalbuono(SA), con lo scopo di sostenere, valorizzare e far conoscere il folklore campano nel mondo, attraverso la costante ricerca di tradizioni popolari regionali, provinciali e locali. Lo spettacolo, che rappresenta “I tiemb9 r9 na vota”, ha una durata di circa due ore e ripercorre i momenti più significativi del mondo contadino, attraverso canti, balli e filastrocche. Il nome del gruppo si deve alla città romana Cesariana, distrutta nel 915 D.C. dai Saraceni. Saranno i profughi di Cesariana a fondare Casalnuovo, così denominata fino al 1883. “CESARIANA FOLK” Gruppo Folklore CITTÀ DI TROPEA Il Gruppo nasce il 15.04.2002 dal desiderio di alcuni giovani di praticare, studiare e diffondere musica e danze popolari, con spirito di amicizia e rispetto reciproco, organizzando manifestazioni in Italia e all’Estero, favorendo lo scambio di conoscenze ed i contatti tra persone. Il costume del Gruppo richiama quello tipico del ‘700: molto ricco per le donne con giubbino, camicia chiara, gonna di seta, mutandoni, grembiule e foulard; classico per gli uomini, con gilet e pantaloni di velluto, camicia bianca, fascia e foulard azzurri per richiamare il colore del mare. La danza praticata dal Gruppo è la TARANTELLA, ballo tipico delle regioni del Sud Italia. Gruppo Folk Nel 1981, nell’ambito della scuola media di Ortezzano, si forma il gruppo folklorico Ortensia grazie all’entusiasmo di alcune persone attente alle tradizioni popolari. Successivamente si costituisce l’associazione folklorica Ortensia formata da circa 50 componenti suddivisi tra ballerini, suonatori e stornellatori. Le musiche eseguite sono tipiche della tradizione popolare marchigiana il cui ballo principe è il saltarello. Il gruppo folklorico “Ortensia” deve il suo nome al fiore omonimo di cui è ricca la media valle dell’Aso. L’associazione, da alcuni anni, organizza un Festival Internazionale del Folklore ad Ortezzano. LUGLIO/AGOSTO 2007 ORTENSIA 25 ITALIA E REGIONI - I GRUPPI Gruppo Folklorico LE CONTRADE Il gruppo folklorico “Le Contrade” di Spigno Saturnia, fu fondato nel 1980 da alcuni cittadini spignesi appassionati di folklore e di tradizioni popolari che formarono un gruppo che attraverso un’impegnativa opera di ricerca storica, ricostruì i testi integrali dei vecchi canti e la rappresentazione coreografica dei balli popolari spignesi. Oggi rappresenta una delle più belle realtà socio – culturali di Spigno Saturnia. GRUPPO FOLK Nasce nel 1999 a San Nicandro Garganico (Fg) con l’intento di far rinascere la tradizione del “cunciurtin”, nel corso del quale si recitava “u ditt” ovvero si mettevano in risalto fatti, avvenimenti e personaggi del nostro paese accompagnati da canti, balli, costumi e sapori della loro infanzia e dei loro antenati. Si propone durante tutto l’anno con sagre, spettacoli di piazza, recitazioni teatrali in vernacolo ed altre manifestazioni anche a scopo di beneficenza. Ha partecipato a raduni e festival nazionali ed internazionali grazie alla F.I.T.P. a cui è affiliato. I costumi, del XVII e XVIII sec., sono di origine sannicandrese. La donna indossa la “vesta cu pett”, la “vesta ch la baschina”, la “vecchia”, la “massara” e la “pacchiana”. I costumi più rappresentativi sono il “pastore” e la “pacchiana”. SANNICANDRESE Gruppo Folkloristico SIRENTE 26 Nasce nel 1972 dalla passione di alcuni giovani locali per le tradizioni popolari legate al canto e al ballo, e dalla voglia di riscoprire antichi proverbi, modi di dire e filastrocche riguardanti la vita paesana. Punto di riferimento culturale per tutta la Regione con 18 partecipazioni all’Europeade del Folklore in diverse città del Continente oltre alle manifestazioni nazionali e internazionali. Conta circa 35 membri, tra soci fondatori e “nuove leve”, uniti negli anni ‘80 e ‘90, esegue canti e balli con i tipici strumenti del folklore abruzzese: oltre alla fisarmonica e alla chitarra, il “ddu bbotte”, il “tamburello”, il “puti pu”, la “tric trac”, la “raganella” e “y retruvl”. ITALIA E REGIONI - I GRUPPI Gruppo Folklore “I CILENTANI...ISSIMI” In un’area destinata al sicuro spopolamento, l’associazione Culturale “I Cilentani...issimi” è la risposta concreta all’esigenza immortale dello spirito di un popolo. Costituitasi il 24 febbraio 1997 in un paesino del Cilento antico, essa ha intrapreso subito un intenso lavoro di recupero di quel passato che andava irrimediabilmente perdendosi ed ha dato vita al primo ed ancora unico gruppo folklorico cimentano. Avvalendosi della preziosa testimonianza e dell’originale insegnamento degli ultimi rappresentanti della cultura popolare locale, i responsabili del gruppo custodiscono e divulgano, con l’impegno continuo ed appassionato di tutti i componenti, il dialetto, la musica, il canto, il ballo , insomma l’anima che anche in questa terra palpita. GRUPPO FOLKLORICO Il gruppo folklorico “I Calabriselli” nasce a Limbadi nel 1975. Lo spettacolo che il gruppo propone riprende le caratteristiche tradizioni popolari di Limbadi e della terra calabra in genere, i canti, i balli e la musica si rifanno ai vari momenti della vita quotidiana utilizzando per le coreografie antichi attrezzi ed arnesi. Il gruppo è accompagnato dal suono della fisarmonica, dell’organetto, della chitarra, del tamburello. Gli abiti indossati dai componenti riproducono quelli di un tempo. “I CALABRISELLI” Gruppo Folk LA CILENTANA LUGLIO/AGOSTO 2007 Il Gruppo è stato costituito agli inizi degli anni ’80 con lo scopo di promuovere e salvaguardare la musica etnico-popolare del Cilento, parte di territorio compreso tra i Monti Alburni, la Piana di Paestum ed il Golfo di Policastro in provincia di Salerno. I costumi di fine ‘800 sono stati fedelmente riprodotti grazie all’impegno e alla “conservazione della memoria storica” degli anziani nonni. Nel repertorio si eseguono canti d’amore,di sdegno, e di passione al suono di valenti organetti, di tammòrre, frescaruli e ciaramèdde che accompagnano allegoriche quadriglie e sfrenate tarantelle. 27 ITALIA E REGIONI - I GRUPPI GRUPPO FOLKLORICO Nel 1996 una comitiva di amici petralunghesi mossi dal comune amore per la danza e per la cultura popolare locale, avvia un lavoro di ricerca e sviluppo dei balli in uso “una volta”. Le fonti sono la testimonianza di chi li ballava o li vedeva ballare allora. I balli risalgono ai primi del ‘900. La musica è costituita da motivi molto semplici che in alcuni casi, sono stati influenzati da altri generi musicali di altre zone d’Italia. L’intento del gruppo è quello di recuperare e valorizzare le tradizioni popolari pietralunghesi, divulgandole tra i giovani del paese perché possano mantenerle in vita. Il gruppo, composto da circa 40 elementi, è iscritto alla F.I.T.P. ed ha partecipato alle ultime tre edizioni della Rassegna “Italia e Regioni”. Obiettivo principale è quello di riproporre i balli il più fedelmente possibile. “LA FRULLANA” Gruppo Folk U REMBOMBU Il Gruppo di danze popolari non può vantare antiche origini. Esso infatti, si è costituito solo nel 1980 ad opera di un gruppo di volontari appassionati cultori e ricercatori delle tradizioni popolari locali. Al gruppo è stato attribuito il nome “U Rembombu” che nel dialetto locale significa “L’Eco” proprio lo stesso significato che il termine assume nella lingua della Corsica, ove “U Rembombu” è anche uno dei maggiori quotidiani. Questa parentela non è casuale. Essa, al contrario è il prodotto delle vicissitudini storiche che portarono Nemi tra il 1500 ed il 1600 ad ospitare una nutrita guarnigione di soldati Corsi al servizio del Papa. Il Gruppo interpreta varie danze folkloriche, con ritmi e cadenze tratte dal repertorio Laziale. Gruppo Folk Il Gruppo Folk San Simaco è nato nel 1971 grazie al contributo determinante di numerosi anziani, maestri di vita oltre che di ballo. Il gruppo si occupa prevalentemente dell’esecuzione, della conservazione e della diffuione delle danze tradizionali della comunità Simaxese. Nel corso degli anni i componenti del gruppo si sono impegnati nella ricerca e nell’approfondimento degli aspetti della vita paesana del passato contribuendo alla conoscenza ed alla valorizzazione della cultura sarda in generale. 28 SAN SIMACO ITALIA E REGIONI - I GRUPPI GRUPPO FOLK “LA PROVENZANA” Nato nel 1999, il gruppo folk ha come fine quello di tramandare le tradizioni e la cultura di una terra, crocevia di tre civiltà etniche: Campana, Pugliese e Molisana. Appartengono alla categoria Danzerini e sono composti da 30 elementi. Gruppo Folk INTRODACQUA Introdacqua, paese musicale: bande, cori e folklore. Composto da 25 elementi di tutte le età, con voci femminili e maschili, il gruppo folk Introdacqua porta in giro il folklore della terra d’Abruzzo. Vanta varie partecipazioni a festival italiani e internazionali. Gruppo Folk Condivisione, socializzazione, voglia di stare insieme. Sono i valori del gruppo folkoristico Angela di Vicovaro il cui intento è quello di far conoscere le tradizioni locali e confrontarle con altre realtà locali, nazionali ed internazionali. Nata nel 1995 l’associazione propone balli popolari degli antenati e i loro costumi tipici. Danza tradizionale ma anche balletti e coreografie frutto della fantasia dei componenti del gruppo. Questo l’ampio repertorio cui spiccano tarantelle, saltarelli e “L’albero dell’amore”. Il gruppo è composto da circa 25 ballerini e tre musicisti. LUGLIO/AGOSTO 2007 VICOVARO 29 ITALIA E REGIONI - I GRUPPI GRUPPO FOLK Il gruppo folk L’ Eco del Gargano è stato fondato negli anni Sessanta da Carmine Valerio e Benito Ripoli. In viaggio in tutti i continenti con ben 88 tournèe fino al 2006, attualmente è composto da 70 elementi e organizza da ben 26 anni una rassegna internazionale del folklore. Direttore artistico è Benito Ripoli, attuale presidente della Fitp. ECO DEL GARGANO Gruppo Folk CITTÀ DI SENNORI Il gruppo folkloristico “Città di Sennori” nasce nel 1991 grazie alla volontà di alcuni giovani, amanti delle tradizioni popolari e della cultura locale, che ha nel vestiario tradizionale di Sennori (abito femminile) uno dei costumi più importanti e belli dell’intera Sardegna. Lo scopo dell’ Associazione ( legalmente riconosciuta nel 1997) Folklorica “Città di Sennori” e quello istituzionale, che punta alla ricerca, valorizzazione, e divulgazione delle tradizioni della comunità del paese di Sennori, nonchè alla valorizzazione dell’abito tradizionale, che nel corso dei primi anni del secolo a oggi ha sempre mantenuto la sua originalità, sia nella realizzazione sia per l’armonia dei colori che lo contraddistinguono. Gruppo Folk Ideato e diretto da Giovanna Gallucci il gruppo folk Le Faitare è formato da sole donne di ogni età che si esibiscono in rappresentazioni folkloristico-culturali con brani e canti in lingua Francoprovenzale e ballate legate alla civiltà contadina di Faeto. Strumenti utilizzati: attrezzi agricoli ormai in disuso quali cernecchio, corde, forcine, barile, carabella, crivello. Arnesi usati solo dalle nei tempi remoti per la raccolta del grano e per la cura dei campi e custoditi dalle stesse sino ad oggi. 30 LE FAITARE L’EVENTO FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FOLKLORE DI CAMPORGIANO I fantasiosi costumi di paesi diversi generano un’atmosfera di magia di Simone Guidi I l grande successo di pubblico e l’unanime consenso ottenuto da questa 32esima edizione del Festival Internazionale del Folklore di Camporgiano (Lucca) hanno lasciato un’eco di meraviglia e di avvincente fascino per uno spettacolo in cui tradizioni popolari, substrato culturale notevole, bellezza, arte ed anche virtuosismi musicali hanno coinvolto tutti. La genialità artistica, la regia, ricca d’inventiva, del dott. Lillo Alessandro, presidente internazionale delle federazioni folkloriche, hanno dato vita ad una cerimonia d’apertura con una grande coreografia di stampo teatrale: a ritmo di valzer, dopo l’esibizione di quattro coppie di ballerini di scuola, si sono incrociati i vari gruppi, sullo sfondo di un romantico ambiente naturale, nella bellezza di un tramonto incantevole. Migliaia di candeline, accese dagli spettatori, sembravano congiungere l’anfiteatro alle stelle del serenissimo cielo. Le luci, il “valzer delle candele”, quella esplosione di gioiosa giovinezza, i fantasiosi costumi di paesi diversi, così come i volti e le espressioni diverse, qui uniti in un fraterno abbraccio festoso, hanno generato una atmosfera di magia e tutti ne LUGLIO/AGOSTO 2007 sono stati coinvolti. Lo si è capito anche dalle espressioni del sindaco Marco Comparini, della prof.ssa Elena Bartolomasi e di Manola Rocchiccioli, le anime del Festival, che hanno voluto dispensare gli applausi ricevuti alla ‘’nostra” gente ed al volontariato eccezionale. Tutto è stato applaudito, siano le musiche vivaci dei bravi fisarmonicisti della Muffrina, siano i virtuosismi delle arpe dei paraguayani, siano i melodiosi cori dei lettoni, siano le classiche popolari arie dei macedoni, come i ritmi eccitanti degli africani, cui la serata è stata dedicata. E così anche per le danze, robuste e vigorose quelle della Muffrina, quasi acrobatiche e graziose quelle del Paraguay, molto coreografiche quelle della Lettonia, ritmate ed eccitanti quelle degli africani del Burkina Faso. Un etere artistico si trova in queste più in quelle meno, ma in tutte, Alcuni momenti del Festival che si è svolto in terra toscana musica e danza esprimono l’angolo dell’anima dove risuona la voce più sana e più bella, che sgorga spontanea e con vergine forza. 31 32