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ABITI DEL FOLKLORE SULLA SCALINATA DI VIRGILIO A BRINDISI

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ABITI DEL FOLKLORE SULLA SCALINATA DI VIRGILIO A BRINDISI
NOTIZIARIO BIMESTRALE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA TRADIZIONI POPOLARI ADERENTE FENALC - VIA DEL PLEBISCITO, 112 - ROMA - SEGRETERIA DEL PRESIDENTE: VIA S. SEBASTIANO, 18 - 98122 MESSINA - TEL E FAX 090 771398 - WWW.FITP.ORG
ANNO IX
LUGLIO/AGOSTO 2007
N. 4
LUGLIO/AGOSTO 2007
ABITI
DEL FOLKLORE
SULLA SCALINATA
DI VIRGILIO A BRINDISI
1
2
www.fitp.org
IL FOLKLORE D’ITALIA
Bimestrale d‘informazione
Anno IX n. 4
LUGLIO-AGOSTO 2007
Registrazione Tribunale
di Roma - n. 93/82 dell’11/3/1982
Diffusione in abbonamento postale
art. 2, comma 20/C, L. 662/96
Filiale di Foggia
Una immagine
della scalinata
di Brindisi
durante
la sfilata
dei costumi
tradizionali
DIRETTORE RESPONSABILE
Lillo Alessandro
COORDINAMENTO RED.LE
Antonio d’Amico
UFFICIO STAMPA
Cdp Service - San Severo (Fg)
www.cdpservice.it
Pino Pistillo
Leo Conenno
Giovanna Monno
Rita Laguercia
Sara Mosca
Progetto Grafico
Sinkronia Studio
Stampa
Grafiche Lucarelli - Ariano Irpino
FEDERAZIONE ITALIANA
TRADIZIONI POPOLARI
PRESIDENTE NAZIONALE
Benito Ripoli
GIUNTA FEDERALE
Lillo Alessandro
Vice Presidente Vicario
Elena Bartolomasi
Vice Presidente
Gerardo Bonifati
Luigi Scalas
Antonella Palumbo
Fabrizio Cattaneo
Fabio Filippi
Maddalena Crema
Assessori
SEGRETARIO GENERALE
Franco Megna
Nino Capobianco
Vice Segretario Generale
TESORIERE
Nino Indaimo
Giampiero Cannas
Vice Tesoriere
COLLEGIO SINDACI REVISORI
Rinaldo Tobia (Presidente)
Giovanni Soro (Vice Presidente)
Francesco Fedele (Componente)
Ugo Cestra (Componente supplente)
Ivana Antinori (Componente supplente)
COLLEGIO PROBIVIRI
Paolo Savino (Presidente)
Francesco De Meo (Vice Presidente)
Dionigi Garofoli (Componente)
LUGLIO/AGOSTO 2007
sommario
6
12
17
18
22
PADRI DEL FOLKLORE
Da tutta Italia per un premio
alle ricerche di una vita
LA SFILATA DEI COSTUMI
A Brindisi in vetrina
gli abiti tradizionali
L’ANNUARIO
La guida del Folklore
dalle Alpi alla Sicilia
FINESTRA SULLA PUGLIA
Pubblicato il secondo
numero della rivista FITP
ITALIA E REGIONI
I gruppi presenti
al raduno di Senigallia
3
ITALIA E REGIONI
EDITORIALE
di Benito Ripoli
PRESIDENTE NAZIONALE FITP
A
d Assisi, in occasione della
manifestazione
“Il Fanciullo e il
folklore”, abbiamo vissuto giornate splendide
in una calda atmosfera di gioia, che
i bambini hanno alimentato con la
loro spontaneità, il loro coinvolgente
entusiasmo, unitamente alla serietà
loro trasmessa dagli insegnanti, nel
verificare e confrontare i risultati del
lavoro svolto. Evento importante da
custodire nella Casa della memoria
della grande famiglia del folklore
italiano. Ora ci accingiamo a vivere
altri momenti pieni di emozioni, di
sensazioni e di gioia, con la prossima manifestazione “Italia e Regioni”,
che si terrà a Senigallia, nell’accogliente terra marchigiana.
Nel frattempo, tra queste due storiche manifestazioni, altri diademi si
sono incastonati nella preziosa collana della FITP (lo apprenderete dal
Notiziario, che diverrà un vero e proprio contenitore culturale della vita
dei gruppi stessi).
Dare voci, volti e suoni al patrimo-
4
nio culturale e alle Tradizioni della
propria Terra di appartenenza, non
è cosa facile. I risultati, comunque,
non sono mancati e tanta è stata la
fatica, con innumerevoli ostacoli da
superare.
La volontà, la passione, lo spirito
di abnegazione hanno permesso di
maturare obiettivi e mete insperate
e con il grande poeta possiamo affermare che: labor omnia vicit improbus- tutto vince il lavoro continuo
(Virgilio, Georgiche). E questo, in
particolare, grazie al lavoro costante
e tenace della nuova Giunta, del Segretario Generale, del Tesoriere, dei
nuovi Consiglieri e di tutti gli organi
periferici: E pluribus unum.
Risultati che certamente hanno dato
un volto nuovo alla nostra Federazione. Eventi carichi di emozioni e sensazioni meravigliose, di incontri, che
mi hanno coinvolto direttamente,
nella mente e nel cuore, specialmente nella manifestazione dedicata ai
Padri del Folklore, intesa come segno
concreto di gratitudine verso coloro
che con passione e sacrifici hanno
fatto grande la Famiglia del folklore:
per non dimenticare.
Le mie emozioni
ai “Padri”
In qualità di Presidente della F.I.T.P.,
ho provato una profonda emozione,
in queste due giornate, fino a sentir
tremare le vene dei polsi, direbbe
Don Bosco.
Emozione che si è fatta subito gioia,
nel rivedere tanti amici della grande
Casa del Folklore italiano, unitamente a tanti giovani che rappresentano
il cuore pulsante e l’anima stessa dei
popoli uniti nella gioia, nell’amicizia
e nella solidarietà, nella speranza per
un mondo ove trionfi una pace senza
tramonto.
Ed è questa la finalità principale del
nostro mondo: raccontare, tramandare la vita di un popolo nella sua
quotidianità, ove la sofferenza si alterna alla gioia, ove i sogni si legano
a nuvole che leggere si perdono nel
cielo azzurro, ove le antiche storie,
le nenie e i canti dei Padri, aprono
i cuori alla speranza per un mondo
migliore. Un popolo che da sempre
ha imparato a lottare, a piangere, a
sorridere, a pagare sempre con dignità il suo prezzo per vivere.
Non a caso ho usato la parola storia,
in quanto l’hìstory
è colui che ha visto
e che racconta e
tramanda (tràdere)
e credo che questo
universo sia pienamente presente
nel nostro folklore: raccontare per
non dimenticare, altrimenti l’uomo
sarebbe solo un inerte e insignificante frammento di argilla.
Io ringrazio, quindi, voi tutti che
siete intervenuti alle suddette celebrazioni, in particolare coloro che,
nella veste di Padri, hanno onorato
queste due giornate, ricevendo da
parte di tutti affetto, stima sincera e
profonda.
La parola Padre (colui che genera,
sa, protegge, custodisce) si coniuga
con la parola Patria, che s’identifica
con il patrimonio, cioè con l’insieme dei beni che abbiamo ricevuto
dai nostri Padri...significa amore per
tutto ciò che fa parte della Patria:
la sua storia, le sue tradizioni, la sua
lingua, la stessa conformazione naturale.
E voi, Padri del folklore, voglio stringervi al petto, immergervi nel mio
LUGLIO/AGOSTO 2007
cuore e conservarvi gelosamente
In qualità di Presicustoditi. Oggi, domani e sempre
dente della F.I.T.P.,
il Tempo, nel suo lungo ed eterno
ho provato una
respiro, vi conservi nella casa della
profonda
Rimembranza.
emozione,
Ed un grande affetto, simile ad un
soffio di vento, vi investa, vi avvolga
in queste
e vi rigeneri ogni giorno, nel camdue giornate, fino
mino della vita. Vi voglio bene.
a sentir tremare
Un pensiero affettuoso rivolgo ai
le vene dei polsi,
figli di quelle Terre sconvolte dadirebbe Don Bosco
gli incendi estivi: quanta cultura e
tradizioni distrutte! Ma certamente,
ci sarà tempo per ricoLETTERE AL PRESIDENTE
struire.Chiudo
questo
Editoriale, con un caloroso saluto ed un grande abbraccio, che dalla
Un filo diretto con i gruppi e i loro responsabimaestosa corona delle
li. Un contatto importante per chiedere informazioni o dettagli su iniziative e progetti della
Alpi, fino alla splendida
FITP. Per farlo basterà scrivere una lettera al
e solare terra sarda, tutti
presidente Benito Ripoli al seguente indirizzo
comprenda.
e-mail: [email protected] o via fax al numero 0882.453090.
5
ITALIA E REGIONI
Alcuni momenti
della manifestazione svoltasi a
San G. Rotondo
città di Padre Pio
e del Folklore
I PADRI DEL FOLKL
Da tutta Italia per un premio che vale una vita di rice
di Leo Conenno
A
ssegnati a San Giovanni Rotondo i riconoscimenti della
prima edizione del
Premio Nazionale “I
Padri del Folklore”. Questi i nove
premiati: Luciano della Costa (Liguria), Aldo Secomandi (Lombardia), Giampiero Crismani (Friuli),
Giuseppe Tirabassi (Marche), Maria Lidia De Dominicis (Abruzzo),
Nicolino Cannarsa (Molise), Mi-
6
chele Scognamiglio (Campania),
Franco Megna (Calabria) e Tonino
Puddu (Calabria).
La manifestazione folklorica, nata
da un’idea di Benito Ripoli, presidente della FITP (Federazione
Italiana Tradizioni Popolari), è
dedicata ai ricercatori e cultori di
tradizioni popolari che hanno contribuito a diffondere e promuovere il messaggio folklorico in Italia
e all’estero. Nello scenario del
Cine-Teatro “Palladino” della città
di Padre Pio, “I Padri del Folklore”
hanno ricevuto il premio accompagnati dai tamburi e dalle trombe de “I Carvinati”, dalle musiche
e dai canti de “I Gargarensi” e dai
balli de “L’Eco del Gargano”. Uno
spettacolo nello spettacolo, arricchito da un susseguirsi di emozioni forti negli interventi dei vari
personaggi saliti sul palco.
A far gli onori di casa il maestro
Ripoli, autentico mattatore della
kermesse presentata da Vincenzo
Maresca. Archiviata la prima edizione, il prossimo appuntamento
I PADRI DEL FOLKLORE
anche un modo per ringraziare e
suggellare col ricordo della conca
il lavoro di questi amici. Ne sono
tanti e in questa prima occasione ne abbiamo raccolti solo un
numero limitato. Sono la forza, il
know how della nostra Federazione in quanto tali non ci resta che
tutelare il loro lavoro omaggiandone l’impegno”.
L’evento, nato
da un’idea
di Benito Ripoli,
presidente della
FITP, è dedicato
ai ricercatori e
cultori di tradizioni popolari
che hanno diffuso
e promosso
il messaggio
folklorico
in Italia
e all’estero
LKLORE
di ricerca e passione
è per il 2008 quando in un’altra
sede a ricevere il premio saranno i
“Padri” di altre regioni.
“Un Premio ma anche un’occasione – ha ricordato il presidente
Ripoli – per ravvivare la fiamma
delle tradizioni. E allora quale migliore occasione per sublimare il
lavoro di tanti cultori che hanno
speso la loro vita per ricercare, a
volte riesumare forme di cultura
popolare che hanno caratterizzato e caratterizzano gli angoli più
disparati del nostro Paese. Sarà
LUGLIO/AGOSTO 2007
IO E “I PADRI DEL FOLKLORE”
C’ero anch’io...
a San Giovanni Rotondo nei due giorni, 30 giugno e 1 luglio, diventati
ormai giorni della memoria perché dedicati a premiare “gli uomini della memoria”; uomini impegnati nel tempo, per tanto tempo, a cercare
e proporre ad altri, a tanti altri quelle tradizioni popolari arrivate a loro
ed a noi attraverso la parola, il “verbo”, la parola alata che diventa racconto. Tradizioni che spesso sono diventate usi e costumi e che hanno
contribuito nel tempo alla crescita morale e civile degli uomini.
Sono stati giorni intensi, dove tutti i presenti, grazie alla qualità ed alle
capacità organizzative del Presidente Nazionale, Benito Ripoli, siamo
diventati protagonisti. Si è respirata aria nuova, dove ha dominato l’umanità dei presenti. L’umanità di donne e uomini che hanno cercato e trovato occasioni di nuove amicizie. Nuove amicizie, sfrondate da possibili
risentimenti e ripicche, desiderosi solo di sentirsi sempre più liberi. Tutti
abbiamo dato, alcuni parecchio, altri, il poco richiesto. Ma ciascun presente è tornato a casa più ricco, più carico di conoscenza, più uomo,
orgoglioso di far parte di una Federazione che, da sempre, >
7
I PADRI DEL FOLKLORE
si è proposta più che la crescita numerica degli affiliati, la crescita
“culturale” che diventa stile di vita. E tutto questo si deve alla presenza, a San Giovanni Rotondo, di uomini e donne amanti a cultori
di quanto appartiene al passato della loro gente; uomini e donne premiati per il grande lavoro svolto nel tempo, diventati per la
Federazione, patrimonio insostituibile, punto di riferimento, stella
polare per quanti vorranno intraprendere il cammino dello studio
della cultura popolare. ’iniziativa sicuramente continuerà; dovrà
continuare, perché altri, lungo tutto lo stivale e le isole, meritano di
essere menzionati e premiati, perché tutto quello che hanno detto e
fatto contribuisca a rendere i valori identitari patrimonio dell’intera
collettività.
E tutto questo per merito della FITP.
“DUNC IN ALTUM”
Si prenda il largo, verso nuovi orizzonti sulla nave della tradizione
perché “ciò che il vecchio dice tutti lo reputano un parere assennato” (“quod senior loquitur omnes consolium putant” PUBLIO
SIRIO).
Dott. Michele Putrino
PRESIDENTE COMITATO REGIONALE FITP
8
Occasione per sublimare i
la loro vita per ricercare,
che caratterizzano gli ang
Da sinistra in
senso orario
Franco Megna,
Segretario della
FITP, tra i premiati
e un momento
della presentazione dell’evento
che ha preceduto
la consegna
dei premi
imare il lavoro di tanti cultori che hanno speso
ercare, a volte riesumare, forme di cultura popolare
gli angoli più disparati del nostro Paese
LUGLIO/AGOSTO 2007
9
IL PERSONAGGIO
“REZZÙLLE”: LA MIA VITA TRA NATURA,
LEGNO E FOLKLORE
E’ il cantore popolare più anziano del Gargano
ed è uno degli ultimi depositari della cultura
orale e canora della “montagna del sole”
di Michele Rinaldi Presidente Gruppo Musica Popolare “I Cantori di S. Giovanni R.”
D
Dal 1995 fa parte dell’Associazione “i Cantatori del
Gargano” ed è componente del gruppo di musica popolare “I
Cantori di San Giovanni Rotondo”.
E’ il più anziano degli affiliati alla
FITP. Francesco Crisetti, soprannominato “Rezzùlle”, nel febbraio del
2008 compirà 100 anni.
Sin da bambino è vissuto in mezzo
alla natura del nostro Gargano.
Francesco nella sua lunga esistenza
ha fatto un po’ tutti i mestieri sempre
legati al mondo della pastorizia e
dell’agricoltura. Senza mai andare a
scuola passa la sua infanzia a guardia di pecore e capre esercitando il
mestiere di pastore. La sua passione
è sempre stata quella della lavorazione del legno per farne statue,
cucchiai, mestoli, castagnole, bastoni, cornici per quadri e quant’altro la
forma del legno gli suggerisce.
Costruisce anche sedie e sgabelli,
“li furrìzze”, ricavati dal legno secco
delle ferule. Alla passione della lavorazione del legno si aggiunge quella
per il canto. Il suo repertorio è immenso ed anche oggi, a sei mesi del
suo centesimo compleanno, non rifiuta, con la sua voce squillante, di
intonare una “strapulètta “ o un “sonetto” per deliziare chi lo ascolta.
In altri tempi per chiedere in sposa una ragazza si usava portare la
serenata e Francesco è stato animatore di moltissime serenate. Chi
non sapeva cantare o non aveva la
possibilità di eseguire personalmente la serenata, incaricava le persone
10
che, come Francesco, avevano una
buona voce e conosceva amici che
l’accompagnavano nel canto con
qualche strumento tra cui “la chitarra battente”. Francesco di queste
serenate ne ha fatte tante. Ma anche
se non c’è in palio una promessa di
matrimonio si porta ancora oggi la
serenata ad amici e conoscenti per
divertirsi e passare qualeche ora in
allegria con qualche stuzzichino e
un buon bicchiere di vino.
Francesco ha portato la serenata sotto casa mia e, come si suol dire, “ ha
purtate la serenata alli sunature” ha
portato la serenata a chi sa suonare.
E’ in grado di coinvolgere le persone
che lo circondano sfidandole persino al ballo. Ama moltissimo scorazzare per le campagne alla ricerca di
verdure spontanee, funghi asparagi
ecc.(data la sua veneranda età viene
comunque accompagnato dai figli)
E’ il cantore popolare più anziano
del Gargano ed è uno degli ultimi
depositari di una cultura orale e canora della nostra terra partecipando a numerosi concerti e rassegne
nazionali di musiche e canti di tradizione orale. Nell’eseguire i canti
del suo repertorio si accompagna
con un “zichetebù” (puti puti) di
fattura artigianale costruito con le
sue mani. Non si separa mai dal suo
inconfondibile bastone di legno di
castagno o di sanguinello tutto lavorato ed intarsiato e dal cappello a
falde larghe.
Francesco è come un padre e mi
onora moltissimo accompagnarlo a
suon di chitarra battente e cantare
con lui. Ho avuto ottimi insegnamenti ed un buon trapasso di tradizione e cultura popolare. Grazie
Francesco ad maiora.
E a San Bartolomeo in Galdo, provincia di Benevento, troviamo Arianna, poco
meno di un anno, la più
piccola in casa della Federazione Italiana Tradizioni
Popolari. E’ la mascotte del
locale gruppo “La Provenzana”, di cui la madre è componente stabile, e da tempo
segue le attività dei compagni... più grandi indossando
il suo costume tradizionale.
Occhi vispi, un faccino che
sprizza simpatia da tutti i
pori e gestualità che la dicono lunga sulla sua voglia di
diventare protagonista nel
mondo folclorico. Frutto di
quell’intenso lavoro che nel
piccolo centro campano si
sta portando avanti da alcuni anni. (s.m.)
L'APPUNTAMENTO
DANZA POPOLARE
UNO STAGE
IN LOMBARDIA
Corso di formazione
con esperti e ricercatori
Valido per l’acquisizione di crediti formativi ove gli Istituti lo riterranno applicabile
S
ull’onda trascinante
del successo ottenuto dai precedenti
corsi e al fine di soddisfare le continue richieste, la FITP (Federazione Italiana Tradizioni Popolari) ha il piacere
di comunicare che proseguendo
nell’impegno di garantire i migliori
servizi ai propri iscritti, organizzerà
nell’anno in corso lo stage di danza popolare per le Regioni Lombardia e Veneto. I Docenti Istruttori
saranno il prof. Pino Gala e la sig.
ra Tiziana Miniati, le persone che
supereranno l’esame conclusivo
otterranno un diploma di Maestro
di Danza Popolare della propria Regione.
Questa è un’importante opportunità
per tutti i nostri Soci iscritti, al fine di
poter acquisire un riconoscimento
didattico a livello Nazionale utilizzabile con titolo, per l’organizzazione
nelle scuole di Progetti di cultura
popolare inseriti nei piani di orientamento formativo (POF). Il corso sarà
costituito da parti teoriche scritte e
da parti pratiche di danza popolare, con l’ausilio di supporti cartacei.
Vogliamo sensibilizzare i Dirigenti
dei Gruppi perché si adoperino ad
informare i folcloristi delle opportunità di lavoro che si creeranno nel
conseguimento del diploma, oltre
all’arricchimento coreutico personale e per tutto il gruppo. Grazie alla
fattiva e continuativa collaborazione
LUGLIO/AGOSTO 2007
delle Associazioni Culturali Aria
di Danze e Ritmo Osio, lo stage avrà luogo nel comune di
Osio Sotto (Bergamo) presso
il Centro Sociale “Barbisotti”
dal 26 al 28 Ottobre 2007
con il seguente programma:
venerdì 26, inizio lezione
alle ore 16, termine alle
ore 22, a seguire cena;
sabato 27, inizio lezione
pratica alle ore 9, alle
ore 13 pausa
pranzo,
dalle
ore 14
alle ore 20, a seguire cena e festa
danzante;
domenica 28, inizio lezione alle ore
9, alle ore 13 pausa pranzo, dalle
ore 14 esami pratici e teorici.
I Gruppi Aria di Danze e Ritmo Osio,
cureranno oltre all’organizzazione
logistica, anche i ristori.
Facendo seguito a quanto sopra, il
Direttivo Nazionale della Federazione Italiana Tradizioni Popolari ha deciso di fissare due quote differenti di
partecipazione, invariate rispetto al
precedente corso dell’anno 2004,
che comprendono:
1 – corso della durata di 20 ore, il
ristoro di pranzo e cena (dalla cena
di venerdì al pranzo di domenica);
2 – corso della durata di 20 ore, il
ristoro di pranzo e cena (dalla cena
di venerdì al pranzo di domenica),
alloggio per due notti in struttura
convenzionata.
Per la sera del 27 ottobre sarà organizzata una festa da ballo a tema
popolare accompagnata dal gruppo folk “RATAPLAM” di Mapello,
l’invito è aperto a tutti. Durante la
festa, saranno raccolte donazioni in
favore dell’ associazione “ANGELI
SENZ’ALI” rientrando nel progetto
nazionale “IL FOLKLORE PER LA
VITA”.
i
Per informazioni e iscrizioni è
possibile rivolgersi all’Assessore di Giunta Federale sig. Fabrizio Cattaneo, tel. 335.5430256.
E-mail: fabrizio.cattaneo@fitp.
org – fax 035.313687.
11
L'AGENDA
ABITI E TRADIZIONI
SI INCONTRANO A BRI
Lungo la scalinata i colori e le consuetudini di tutta
di Antonio D'Amico
G
Gli abiti e le tradizioni d’Italia si
sono
incontrati
lungo la scalinata
di Virgilio a Brindisi. Uno scenario straordinario,
un quadro d’insieme di colori e
suoni senza eguali. Usi e costumi
diversi, provenienti da ogni ango-
12
lo d’Italia ma comunque capaci di
amalgamarsi nonostante le differenti provenienze. Uno spettacolo
nello spettacolo, dunque, per la
Federazione Italiana Tradizioni Popolari che ha realizzato la manifestazione con la collaborazione del
Gruppo Folclorico “Lu scattusu”
e la fattiva disponibilità dell’As-
sessorato alla Cultura della Città
di Brindisi, tanto ospitale quanto
contenitore culturale inesauribile insieme alle sue esperienze in
campo folclorico.
Le premesse c’erano tutte e le
conferme non sono mancate.
Nelle adesioni e nella presenza di
pubblico che, per tutta la giornata
LA SFILATA
TOSCANA
E LIGURIA
ORGANI
PERIFERICI
LIGURIA
Consigliere Nazionale
LUCIANO DELLA COSTA
Presidente Regionale
MILENA MEDICINA
Presidente Provinc.-Genova
MARISA DI MASCIO
CASAROSA
TOSCANA
Consigliere Nazionale
MARCO FINI
Presidente Regionale
FRANCESCO CASTELLI
Presidente Provinciale-Pistoia
SILVIO GIANNONI
Presidente Provinciale-Massa
DANIELA TONGIANI
I
BRINDISI
di tutta Italia
e sin dalle prove, ha assiepato il
palcoscenico naturale ai piedi delle colonne romane che ricordano
il capolinea della Via Appia. Dal
Piemonte alla Sicilia, dal Friuli Venezia Giulia alla Sardegna, è stato un susseguirsi di costumi che,
per oltre due ore, hanno animato
l’ambiente accompagnati dalle
LUGLIO/AGOSTO 2007
pizzica salentina. Prima singolarmente e poi in gruppo, i figuranti
datisi appuntamento nella città
che diede i natali al poeta latino
hanno animato la serata regalando non poche emozioni ai presenti in più di un’occasione trascinati
dallo spettacolo che si stava consumando davanti ai loro occhi. “E’
la conferma – ha ribadito Benito
Ripoli, presidente della FITP a
margine dell’evento – delle grandi potenzialità di aggregazione e
promozione che i nostri gruppi
riescono a trasmettere. Un risultato, quello che abbiamo visto a
Brindisi, reso possibile anche dall’incessante e duro lavoro di tanti
etnologi e cultori delle materia capaci di scavare nell’archivio delle >
13
LA SFILATA
Alcuni dei costumi
tradizionali giunti
a Brindisi da tutta Italia.
In basso al centro il gruppo “Lu Scattusu” che ha
collaborato alla realizzazione della sfilata
cellate. Con le immagini realizzate a Brindisi la FITP ha deciso di
realizzare un calendario artistico.
Conterrà le foto di tutti i costumi
d’Italia con annesse note e informazioni. Un impegno editoriale
che sarà raggiunto grazie all’intervento della Comunità Montana
del Gargano, già da tempo partner delle nostre iniziative.
tradizioni per far sì che ci vengano
regalati momenti così belli. Ma soprattutto che non vadano dispersi
valori così importanti. Anche questa è stata un’esperienza positiva
resa possibile dalla fattiva partecipazione del Comune di Brindisi
che ci ha accolti con disponibilità
e calore”. A Brindisi erano presenti anche gli assessori della FITP
con in testa Gerardo Bonifati, Luigi Scalas, Antonella Palumbo e
Fabio Filippi.
Sequenze che non andranno can-
14
LA SFILATA
A sinistra gli sbandieratori del gruppo “i Carvinati”.
In alto gli altri abiti che hanno animato la serata ai piedi
delle colonne che segnano la fine dell’antica via Appia
Quest’anno ricorre il cinquantenario della nostra Associassion Piemonteisa, la Compagnia della Città di
Torino per le tradizioni piemontesi che ho il piacere
di aver fondato e di tuttora
presiedere. Nella elaborazione del programma,
avevo chiesto ai miei collaboratori di inserire, qualora se ne fosse presentata
l’occasione, una manifestazione promossa dalla
Federazione Italiana Tradizione Popolari con la quale collaboro da molti anni
e sin dall’inizio delle attività. L’occasione è arrivata al
momento giusto con l’invito del presidente Benito Ripoli a partecipare all’incontro del Folklore italiano a
Brindisi. L’incantevole scenario della città salentina e
della scalinata del sommo poeta Virgilio ha suscitato
sensazioni ed emozioni raramente vissute.
Lo spettacolo dava l’impressione di essere protagonisti di un acquerello, animato e vivace, con particolari
sfumature cromatiche suggerite dai partecipanti in costume delle Regioni italiane. Per quanto mi riguarda,
è certo che, andando su e giù (quante volte non sono
riuscito a memorizzarlo!) per quella scalinata “longa
longa”, mi ha provocato, vista l’età, qualche difficoltà
fisica (leggasi... leggera stanchezza), ma superata con
sufficiente disinvoltura , conscio di portare con umiltà il mio e nostro contributo a un evento di notevole
impegno folklorico e organizzativo. Mi è sembrato di
particolare interesse la fusione tra il gioiello scaligero
brindisino e la riuscita esibizione dei costumi che mi
ha fatto venire in mente una riflessione di Tullio De
Mauro, tratta dal suo libro “L’Italia delle Italie”: “...
cultura non è solo il quadro di Andrea el Sarto o il
Palazzo dei Diamanti, ma anche ciò che si affida a
tradizioni, gesta, parole...” Mi dispiacerebbe se queste
brevi note apparissero o fossero scambiate per una
“sviolinatura” a vantaggio degli organizzatori. Non è
così. Il piacere di essere stato coinvolto in questa manifestazione, dal vago sapore di “piccolo mondo antico”, è stata veramente gratificante. Ecco perché mi
sento gustamene ammirato e piacevolmente sorpreso
dalla buona riuscita della manifestazione, peraltro
sottolineata dal sincero entusiasmo del numeroso
pubblico presente.
di Andrea Flamini *PRESIDENTE DELL’ASSOCIASSION PIEMONTEISA COMPAGNIA CITTÀ DI TORINO PER LE TRADIZIONI PIEMONTESI
LUGLIO/AGOSTO 2007
15
L’EVENTO
“ITTIRI FOLK FESTA”,
RASSEGNA INTERNAZIONALE
DI SUONI, CANTI E DANZE
Vasta la partecipazione di gruppi provenienti
da tre continenti: America, Africa, Europa
U
Una festa dedicata al folk non
una festa folk.
Una fantasmagorica parata di
balli e di danze da tutto il mondo.
Sono questi i marchi di qualità di
“Ittiri Folk Festa”, il Festival Internazionale di Danze ed Espressioni Popolari ideato e organizzato
dall’Associazione Culturale “Ittiri
Cannedu”. In una già calda estate è andata in scena a ritmo elettrizzante la 22.ma edizione della
manifestazione folklorica. Grazie
a “Ittiri Folk Festa”, il nome della
Sardegna ha attraversato mari e
oceani con la partecipazione di
gruppi provenienti da tre continenti: America, Africa, Europa.
La forza della continuità il motore che spinge gli organizzatori
a creare non la solita rassegna
folklorica con la semplice esibizione di costumi, canti e balli bensì
la ricerca meticolosa di gruppi dal
ricco patrimonio culturale. Undici
le nazioni approdate ad Ittiri. Presenti sull’Isola i “Clog America” di
Salt Lake City, capitale dello Stato
mormone dello Utah, gli “Anyewa
Mnadeng” di Conacry (Guinea), il
Gruppo “Raqs Sharqy” di Gezzin
(Libano), il Gruppo folklòrico “Ete”
di Asuncion (Paraguay),
“Ittiri Folk Festa” è stato il “Ballet folklorico del
anche “Domos”: le case Ateneo Fuente del Unidella memoria. Un percorso versidad Autonoma de
Etno/Antropologico Coahuila” di Saltillo (Mese architettonico curato sico), il Gruppo Folk “Urdall’Associazione “Carrelas” pìn” di Banska Bystrica
16
(Slovacchia), l’Ensamble de danse
“Tchayka” di Yaroslavl (Russia), il
Gruppo “Sisli Culture and tourism
association di Istanbul (Turchia),
l’Ensamble “Bulgarche” di Veliko
Tarnovo (Bulgaria), il Gruppo “Coros y danzas de Yecla” di Yecla
(Spagna), il Gruppo “Folk dance
and music Group Vesennye Zori”
di Voronezh (Russia). A rappresentare la Sardegna i padroni di casa
di “Ittiri Cannedu” con la scuola di
ballo, il Gruppo Folk “S’isprone” di
Gavoi, l’Associazione folcloristica
culturale “San Gemiliano” di Sestu, le Maschere tradizionali “Su
Bundu” di Orani, il gruppo Tamburi e trombettieri “Sa Sartiglia”
di Oristano”. Dall’Abruzzo ospite il
Gruppo musicale “La partenza” di
Penna Sant’Andrea (Teramo).
“Ittiri Folk Festa” è stato anche
“Domos”: le case della memoria. Un percorso architettonico
ed Etno/Antropologico curato
dall’Associazione “Carrelas” di
Quartu. E poi tanti altri momenti
di partecipazione. Da ricordare ed
evidenziare il Premio Internazionale “Zenias” consegnato all’emittente sarda “Videolina” nelle mani
di Bepi Anziani. Un riconoscimento destinato a personaggi, enti e
istituzioni che si sono adoperati
per diffondere la cultura e le tradizioni della Sardegna.
Alcune immagini
del gruppo folklorico
di Ittiri Cannetu
che ha organizzato il
Festival Internazionale
L’ANNUARIO
L’ANNUARIO È REALTÀ
In 450 pagine le schede dei gruppi aderenti alla FITP
di Anna Monno
U
na pagina per ogni
gruppo affiliato. Costituirà la memoria storica della FITP (Federazione Italiana Tradizioni Popolari),
la pubblicazione dell’Annuario
prevista per questo autunno.
Presentato a San Giovanni Rotondo, nell’ambito della prima
edizione del Premio Nazionale “I
Padri del Folklore”, l’Annuario è
stato progettato e realizzato per
dare maggiore visibilità ai gruppi e
al loro lavoro svolto in tanti anni di
attività. Sarà distribuito in Italia e
all’estero e avrà il compito di rappresentare il folklore e le tradizioni
italiane in un susseguirsi di informazioni e notizie utili. Un mezzo
per tutte le strutture regionali, nazionali, europee e mondiali per far
conoscere ciascuna realtà appartenente alla Federazione, i territori
LUGLIO/AGOSTO 2007
e le attività delle varie associazioni. Basterà consultar la pagina
dedicata a ogni singola realtà per
attingere informazioni ma anche
per stabilire contatti, avere un filo
diretto.
Il logo della propria associazione,
quello del Comune di appartenenza, l’indirizzo completo con
relativi numeri telefonici e riferimenti, due foto in abiti tradizionali, la storia in inglese e in italiano.
Si comporrà così ogni scheda
dedicata a ciascun gruppo iscritto alla FITP. Quattrocento pagine
in totale, tutte a colori. Una vera e
propria “banca dati” di ciascuna
espressione componente la grande famiglia della FITP. Un impegno notevole nella ricerca di materiali, curato da Gerardo Bonifati,
coordinatore del Dipartimento Attività Culturali della Federazione.
Un grande lavoro che ha richiesto
una sorta di censimento di tutti i
gruppi folklorici iscritti alla Federazione.
La stampa dell’Annuario sarà possibile grazie anche all’impegno
profuso delle Pro Loco della provincia di Cosenza che reperiranno
i fondi necessari per la realizzazione delle 2000 copie preventivate.
Folklore-turismo il binomio: ogni
Annuario prevedrà al suo interno
spazi per la promozione di tutte le
strutture turistiche presenti nella
provincia di Cosenza con relativi
interventi sui temi del turismo.
Gerardo Bonifati
che ha curato
l’opera: “Questo
libro è una vetrina
per i nostri soci”
17
UNA FINESTRA
SULLA PUGLIA
Musica, danza e i riti della Taranta
in un viaggio dalla Capitanata al Salento
B
Presentata a San
Giovanni Rotondo,
nell’ambito delle iniziative del Premio
Nazionale “I Padri
del Folklore”, la rivista scientifica
“Puglia” edita dalla FITP. All’incontro hanno partecipato il Presidente
Nazionale Benito Ripoli, il segretario generale Franco Megna, il
vicesindaco del centro garganico,
Gabriele Di Maggio, il consigliere
provinciale Gaetano Cusenza, il
docente universitario Pino Gala,
18
che ha coordinato il lavoro editoriale, e il presidente del comitato
regionale Concetta Masciale.
Negli ultimi anni, la “politica culturale” della FITP è sensibilmente
cambiata. Alla genericità delle conoscenze e al resistente romanticismo nel riferirsi alle tradizioni popolari, che hanno contrassegnato
decenni di folklorismo del ‘900,
si è voluto moderatamente voltar
pagina; infatti si è iniziato a intraprendere la strada della scientificità e del rigore filologico. Scuole di
formazione professionale per insegnanti di danza tradizionale italiana
e la partenza di una rivista con ambizioni veramente più antropologiche sono i due salti di qualità che
potrebbero finalmente avvicinare il
diffuso ambiente dello spettacolo
Si è iniziato a
intraprendere
la strada della
scientificità e del
rigore filologico
LA RIVISTA
delle tradizioni al mondo accademico, che ha di solito ritenuto – e
spesso non del tutto a torto, viste
le numerose falsificazioni che regolarmente si compiono sull’altare
delle esigenze di spettacolo – la
decontestualizzazione e la trasposizione scenica di alcune espressioni della vita popolare.
Nel 2006 è uscito il primo numero
dedicato alla Calabria, terra ricca
di tradizioni tenaci. La seconda regione a seguire è stata la Puglia.
Area anch’essa del nostro Sud,
piena di cittadine popolose e poco
abitata nelle campagne, meno
agropastorale della Calabria, ma
cui si aggiunge una solida civiltà
marinara, un’agricoltura d’avanguardia e una possente classe
artigiana: situazioni che hanno generato linguaggi propri, generi talvolta autonomi e reciprocamente
influenti.
La scrittura del secondo numero
de’ Il folklore è stato affidato prevalentemente ai ricercatori e studiosi
che per anni hanno scandagliato il
LUGLIO/AGOSTO 2007
I gruppi pugliesi hanno un grande
bagaglio di temi
e contenuti cui ispirarsi
territorio le forme di vita dei pugliesi; per creare una sorta di ponte
ideale con coloro che nel passato
hanno intrapreso la stessa strada
della demologia, si è pensato di
riproporre vecchie ma significative
pagine su alcune tra le tante feste religiose che contrassegnano
la relazione col sovrumano della
gente di Puglia.
La rivista
viene
presentata
nel chostro
di Palazzo
di città
a S. Giovanni
Rotondo.
In basso
la chitarra
battente,
strumento della
tradizione musicale del Gargano
19
IL PREMIO
ISOLAFOLK
A MARIA TERESA VILLA
E AI RATAPLAM
IL PREMIO “PINUCCIO VERZENI”
Riconoscimento al lavoro svolto dal gruppo
U
n
riconoscimento
alla costante e attiva
dedizione alla riproposta della tradizione popolare nelle
sue diverse forme ed espressioni. Maria Teresa Villa e il gruppo
Rataplam di Mapello (Bergamo)
hanno ricevuto il Premio “Pinuccio
Verzeni” alla memoria indetto da
“Isola Folk” del Comune di Bottanuco. Una immensa soddisfazione per la Villa e i componenti del
gruppo composto da strumentisti
provenienti da diverse esperienze
musicali ed attualmente animato
da Dario Cangelli (flauto traverso),
Giacomo Carrara (voce), Francesca Castelli (baghèt, flauto dolce,
whistle), Lucio Mariani (contrab-
20
basso), Luigi
Mariani (fisarmonica), Maria Teresa Villa
(voce, chitarra),
Marisa
Isacchi (voce,
percussioni).
Messo in bacheca il premio “Verzeni”
giunto
alla
17.ma edizione i Rataplam
proseguono
i loro spettacoli.
La parola “Rataplam” è un termine dialettale che indica un insieme di oggetti messi alla rinfusa,
abbandonati in qualche angolo
dimenticato, ed è proprio questo
lo stimolo che ha dato vita il gruppo: riportare alla luce musiche e
canti dimenticati restituendoli alla
memoria. L’Associazione culturale
di musica tradizionale e popolare è
nata nel 1994 e ripropone musiche
e canti del ricco patrimonio tradizionale bergamasco e lombardo
cercando di rispettarne le sonorità e i caratteri dell’esecuzione
spontanea. Ninne-nanne, i canti
sul lavoro, di lotta, di campagna,
di risaia, di filanda, d’ emigrazione
e di guerra, antiche ballate, strofe d’osteria, canzoni allegoriche e
rituali. Questo il vasto repertorio
dei Rataplam, brani strumentali
tratti dai Maestri Campanari della
Valle Brembana, Valle Seriana e
Pianura Bergamasca. Ovviamente
arrangiati a gusto della compagnia e tutti ballabili a polca, walzer,
mazurca.
E poi i balli più antichi giunti del
1600-1800 come manfrine, gighe
e scotisch e altri balli della tradizione popolare del nord Italia. Una
“proposta” frutto di ricerche anche
d’altri gruppi bergamaschi attivi
già negli anni ’70 a cui va la riconoscenza per la lungimiranza e per
il grosso lavoro di raccolta di testimonianze che si stavano inesorabilmente perdendo. E nel cantare
queste canzoni i Rataplam manifestano un gesto di gratitudine
verso le generazioni che li hanno
preceduto, esprimendo ammirazione per la loro tenacia, solidarietà, impegno di lavoro e di lotta,
portando, inoltre, la testimonianza
di una civiltà che, nonostante le
condizioni di vita estremamente
difficoltose e misere, ha trasmesso
principi di solidarietà e pace.
“Rataplam”
termine
dialettale
che indica
oggetti messi
alla rinfusa
VIAGGIO NELLA TRADIZIONE
“I PALADINI” DI ACIREALE
ARTE E PASSIONE PUPARA
di Sara Mosca
C
’è anche il riconoscimento dell’Unesco
a gratificare l’affascinante
universo
dell’opera dei pupi
siciliani. Dal giugno 2006 il ricco patrimonio culturale siciliano
si è impreziosito di un’ulteriore
espressione, l’Associazione Culturale Teatro Opera dei Pupi “I Paladini”. Presieduta da Antonio Cavallaro, la compagnia dei “pupari”,
con sede ad Acireale (Catania),
annovera tra le sua fila la presenza di Turi Pulvirenti, maestro puparo costruttore di grande talento
artistico, più volte riconosciuto e
premiato a livello regionale e nazionale.
“I Paladini” nasce con lo scopo
principale di diffondere e tramandare la tradizione siciliana del Teatro dell’Opera dei Pupi e in particolare di quella della città di Acireale
in tutte le sue forme, ad iniziare
dalla tecnica di costruzione della
materia prima: i Pupi Siciliani che
costituiscono il corpo, la sostanza
e la vita stessa del Teatro. Rappresentazioni teatrali, approntamento
di varie mostre di manufatti artigianali, dimostrazioni estemporanee di tecniche costruttive di pupi
siciliani anche
Diffondere e tramandare
al fine di sollela tradizione siciliana del
citare passioni Teatro dell’Opera dei Pupi
ed interesse nei
mirati, tra l’altro, a Napoli,
giovani per coltivare e tramanin occasione del 60.mo
dare la grande tradizione locale
anniversario dell’Unesco presso
nello specifico campo artigianala Galleria “Principe”, Budapest,
le. Queste le attività dei “pupari”
in rappresentanza della provincia
acesi, i cui lavori sono stati am-
LUGLIO/AGOSTO 2007
di Catania e Viareggio, nel carro
allegorico della città di Acireale
nell’ambito del Carnevale.
21
ITALIA E REGIONI
L
a città di Senigallia è
lieta di ospitare il raduno nazionale dei gruppi
folk aderenti alla Federazione Italiana Tradizioni Popolari. Siamo certi che il
fascino del nostro litorale, la suggestione delle nostre piazze, palazzi e
monumenti, potranno costituire lo
Luana Angeloni
SINDACO DI SENIGALLIA
scenario ideale per una manifestazione come la vostra che punta a
mettere in vetrina l’eccellenza delle nostre tradizioni popolari.
Tutti noi sappiamo quale ricchezza rappresentino per il nostro paese quelle espressioni artistiche figlie della storia e delle tradizioni
delle diverse popolazioni e dei differenti territori. Un patrimonio
culturale che, in un’epoca di modelli unici e di omologazione
culturale quale rischia di essere questa della globalizzazione, permette di salvaguardare le singole identità locali, di valorizzarne le
eccellenze e le tipicità.
Per tutte queste ragioni la manifestazione che avete organizzato
e che arriva nella nostra città è importante e densa di significati.
Perché una società che non conserva la memoria del passato, che
non mantiene le proprie radici, non può pensare di essere pronta
ad affrontare le sfide del presente e quelle del futuro.
Benvenuti a Senigallia e buona permanenza nella nostra città.
22
COME RAGGIUNGERE
SENIGALLIA
In auto: Autostrada A14
Bologna-Bari, uscita Senigallia
In aereo: Con voli Milano-Falconara
Roma-Falconara. Aeroporto situato
a circa 16 Km da Senigallia
In treno: Linea ferroviaria MilanoLecce, fermata Senigallia
In nave: Scalo al porto di Ancona
- sito a circa 25 Km. da Ancona
ITALIA E REGIONI
“ITALIA E REGIONI”
SBARCA
A SENIGALLIA
Presentato nel corso di una conferenza stampa “Italia e Regioni 2007”, il raduno nazionale dei gruppi
folklorici della Fitp in programma dal 14 al 16 settembre a Senigallia. Alla cerimonia di presentazione hanno partecipato, tra gli altri, Luigi Rebecchini, assessore
al turismo di Senigallia, Benito Ripoli, presidente della
Fitp (Federazione Italiana Tradizioni Popolari), Maddalena Crema, assessore della Fitp.
Fra canti e balli, costumi e tradizioni popolari la “città
dalla spiaggia di velluto” diventerà per tre giorni capitale del folklore. In terra marchigiana approderanno
circa 800 persone in rappresentanza di oltre 20 gruppi
provenienti dalla Sardegna, Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Abruzzo, Marche, Lazio, Umbria e Veneto.
“Siamo orgogliosi – dichiara Rebecchini – che la Fitp
abbia scelto proprio Senigallia come sede del grande
raduno folk. Abbiamo aderito con estremo favore a
quello che sarà un momento piacevole per i senigalliesi ma anche per i tanti turisti che vi prenderanno
parte. Si tratta per noi, di un’occasione di promozione turistica molto forte, convergeranno nelle nostre
strutture ricettive alberghiere gruppi di persone provenienti da tutta Italia. Questa è un’esperienza nuova
per Senigallia”. La 26.ma edizione di “Italia e Regioni”
sarà caratterizzata, oltre che dal momento folkloristico
vero e proprio, dal Campionato Nazionale dei Giuochi
e Sport Popolari, dal Seminario di studi, dallo Spettacolo-laboratorio e dal Gran Gala del folklore nazionale.
Spazio anche all’enogastronomia con l’esposizione di
prodotti tipici.
“Italia e Regioni” un Festival di folklore... succulento,
con scenario i suggestivi luoghi di Senigallia, tra questi il
Foro Annonario. “Abbiamo scelto Senigallia – evidenzia
Ripoli – non solo per la posizione centrale e strategica
ma per l’immensa disponibilità subito offertaci dalla locale amministrazione”.
ITALIA E REGIONI 2007 PROGRAMMA
VENERDI’ 14 SETTEMBRE 2007
SABATO 15 SETTEMBRE 2007
DOMENICA 16 SETTEMBRE 2007
Ore 19.00/FORO ANNONARIO
Gastronomia a confronto. Mercatino e degustazione dei prodotti
tipici
Ore 20,30/FORO ANNONARIO
(Teatro in caso di pioggia)
Cerimonia inaugurale Con l’Orchestra nazionale FITP
Gala del Folklore Italiano Spettacolo prima serata
Ore 09.00/STADIO COMUNALE
Giuochi Popolari Campionato Nazionale
Ore 15.00/TEATRO COMUNALE
Spettacolo Laboratorio
Ore 20 30/FORO ANNONARIO
(Teatro)
Gala del Folklore Italiano - Spettacolo seconda serata
Ore 09,00/CATTEDRALE
Santa Messa
celebrata dal Vescovo di Senigallia
Ore 10,30/CENTRO SENIGALLIAFORO ANNONARIO
Grande Parata del Folklore
Ore 11,30/FORO ANNONARIO
(Palco)
Premiazioni - Scambio doni e saluti
Ore 21.00/LA NOTTE DELLA TARANTA A SENIGALLIA
Con i Gargarensi e i Ditirambo
Tema dello spettacolo laboratorio “Riti e Canti della Settimana Santa”
Giuochi Popolari: LA LIPPA - TIRO ALLA FUNE - PALLA PRIGIONIERA CORSA DEI SACCCHI - GIOCO DEL
FAZZOLETTO - A CIAPPA - BRACCIO DI FERRO - LA TROTTOLA - CORSA CON UOVO NEL CUCCHIAIO.
LUGLIO/AGOSTO 2007
23
ITALIA E REGIONI - I GRUPPI
GRUPPO FOLKLORICO
Nato nel 1996 a Troina – città di antichissima
di notevole importanza, da un gruppo di amici con la comune passione per le tradizioni
popolari locali, il gruppo folk “A Musetta”
è divenuto associazione nel 1999. Prende il
nome da un ballo tipico locale, la “Musetta”,
le cui origini sono ascrivibili al periodo medievale. Il gruppo folklorico, del quale fanno
parte circa trenta elementi, ha partecipato ad
importanti manifestazioni italiane ed estere.
Il repertorio comprende un patrimonio etnomusicale molto ampio e variegato: dai balli
tipici locali alle splendide tarantelle siciliane,
dalle scenette di ambientazione popolare ai
canti in vernacolo troinese. Tutti i brani sono
accompagnati dai classici strumenti siciliani:
fisarmonica, mandolino, chitarra, tamburello,
marranzano e quartaredda.
“A MUSETTA”
Gruppo Folklore
EL PAJAR
Il gruppo folk “El Paiar” nasce nel 1985 in
Contrada Casella di Bovolone, con l’intento
di ridare vita ad usi e tradizioni del passato
per conoscere e valorizzare la storia e la cultura del nostro paese. Propone canti, danze, poesie della nostra civiltà contadina. Il
gruppo vanta numerosi spettacoli e rassegne
folkloristiche nazionali ed internazionali.
Associazione Folklorica
L’Associazione Folklorica San Paolo Codrongianus, è stata ricostituita nel 1998, e
porta avanti con la sua attività, le tradizioni popolari della Sardegna, ma soprattutto
quelle codrongianesi e logudoresi. Il gruppo
prende parte alle maggiori manifestazioni
folkloristiche isolane nazionali e internazionali. Dal 2001 organizza il Festival Internazionale del Folklore “Santu Paulu de
Codronzanu”, manifestazione alla quale
ogni anno prendono parte gruppi folklorici e
artisti provenienti da varie nazioni, facendo
così conoscere le nostre tradizioni e quelle
dei popoli di tutto il mondo. Presidente e
fondatore è Giommaria Garau.
24
SAN PAOLO CODRONGIANUS
ITALIA E REGIONI - I GRUPPI
GRUPPO FOLKLORICO
Il gruppo folklorico “CESARIANA FOLK” nasce il 6 Novembre 1995 a Casalbuono(SA),
con lo scopo di sostenere, valorizzare e far
conoscere il folklore campano nel mondo,
attraverso la costante ricerca di tradizioni popolari regionali, provinciali e locali.
Lo spettacolo, che rappresenta “I tiemb9
r9 na vota”, ha una durata di circa due ore
e ripercorre i momenti più significativi del
mondo contadino, attraverso canti, balli e
filastrocche.
Il nome del gruppo si deve alla città romana
Cesariana, distrutta nel 915 D.C. dai Saraceni. Saranno i profughi di Cesariana a fondare
Casalnuovo, così denominata fino al 1883.
“CESARIANA FOLK”
Gruppo Folklore
CITTÀ DI TROPEA
Il Gruppo nasce il 15.04.2002 dal desiderio di alcuni giovani di praticare, studiare
e diffondere musica e danze popolari, con
spirito di amicizia e rispetto reciproco, organizzando manifestazioni in Italia e all’Estero, favorendo lo scambio di conoscenze ed
i contatti tra persone. Il costume del Gruppo
richiama quello tipico del ‘700: molto ricco
per le donne con giubbino, camicia chiara, gonna di seta, mutandoni, grembiule e
foulard; classico per gli uomini, con gilet e
pantaloni di velluto, camicia bianca, fascia
e foulard azzurri per richiamare il colore del
mare. La danza praticata dal Gruppo è la
TARANTELLA, ballo tipico delle regioni del
Sud Italia.
Gruppo Folk
Nel 1981, nell’ambito della scuola media
di Ortezzano, si forma il gruppo folklorico
Ortensia grazie all’entusiasmo di alcune
persone attente alle tradizioni popolari. Successivamente si costituisce l’associazione
folklorica Ortensia formata da circa 50 componenti suddivisi tra ballerini, suonatori e
stornellatori. Le musiche eseguite sono tipiche della tradizione popolare marchigiana
il cui ballo principe è il saltarello. Il gruppo
folklorico “Ortensia” deve il suo nome al
fiore omonimo di cui è ricca la media valle dell’Aso. L’associazione, da alcuni anni,
organizza un Festival Internazionale del
Folklore ad Ortezzano.
LUGLIO/AGOSTO 2007
ORTENSIA
25
ITALIA E REGIONI - I GRUPPI
Gruppo Folklorico
LE CONTRADE
Il gruppo folklorico “Le Contrade” di Spigno
Saturnia, fu fondato nel 1980 da alcuni cittadini spignesi appassionati di folklore e di tradizioni popolari che formarono un gruppo
che attraverso un’impegnativa opera di ricerca storica, ricostruì i testi integrali dei vecchi
canti e la rappresentazione coreografica dei
balli popolari spignesi.
Oggi rappresenta una delle più belle realtà
socio – culturali di Spigno Saturnia.
GRUPPO FOLK
Nasce nel 1999 a San Nicandro Garganico
(Fg) con l’intento di far rinascere la tradizione
del “cunciurtin”, nel corso del quale si recitava “u ditt” ovvero si mettevano in risalto fatti,
avvenimenti e personaggi del nostro paese
accompagnati da canti, balli, costumi e sapori
della loro infanzia e dei loro antenati. Si propone durante tutto l’anno con sagre, spettacoli
di piazza, recitazioni teatrali in vernacolo ed
altre manifestazioni anche a scopo di beneficenza. Ha partecipato a raduni e festival nazionali ed internazionali grazie alla F.I.T.P. a cui è
affiliato. I costumi, del XVII e XVIII sec., sono
di origine sannicandrese. La donna indossa
la “vesta cu pett”, la “vesta ch la baschina”,
la “vecchia”, la “massara” e la “pacchiana”. I
costumi più rappresentativi sono il “pastore” e
la “pacchiana”.
SANNICANDRESE
Gruppo Folkloristico
SIRENTE
26
Nasce nel 1972 dalla passione di alcuni giovani locali per le tradizioni popolari legate al
canto e al ballo, e dalla voglia di riscoprire
antichi proverbi, modi di dire e filastrocche riguardanti la vita paesana. Punto di riferimento
culturale per tutta la Regione con 18 partecipazioni all’Europeade del Folklore in diverse
città del Continente oltre alle manifestazioni
nazionali e internazionali. Conta circa 35
membri, tra soci fondatori e “nuove leve”, uniti negli anni ‘80 e ‘90, esegue canti e balli con
i tipici strumenti del folklore abruzzese: oltre
alla fisarmonica e alla chitarra, il “ddu bbotte”,
il “tamburello”, il “puti pu”, la “tric trac”, la
“raganella” e “y retruvl”.
ITALIA E REGIONI - I GRUPPI
Gruppo Folklore
“I CILENTANI...ISSIMI”
In un’area destinata al sicuro spopolamento,
l’associazione Culturale “I Cilentani...issimi”
è la risposta concreta all’esigenza immortale
dello spirito di un popolo. Costituitasi il 24
febbraio 1997 in un paesino del Cilento antico, essa ha intrapreso subito un intenso lavoro di recupero di quel passato che andava
irrimediabilmente perdendosi ed ha dato vita
al primo ed ancora unico gruppo folklorico
cimentano. Avvalendosi della preziosa testimonianza e dell’originale insegnamento degli
ultimi rappresentanti della cultura popolare
locale, i responsabili del gruppo custodiscono e divulgano, con l’impegno continuo ed
appassionato di tutti i componenti, il dialetto,
la musica, il canto, il ballo , insomma l’anima
che anche in questa terra palpita.
GRUPPO FOLKLORICO
Il gruppo folklorico “I Calabriselli” nasce a
Limbadi nel 1975. Lo spettacolo che il gruppo propone riprende le caratteristiche tradizioni popolari di Limbadi e della terra calabra
in genere, i canti, i balli e la musica si rifanno
ai vari momenti della vita quotidiana utilizzando per le coreografie antichi attrezzi ed
arnesi. Il gruppo è accompagnato dal suono
della fisarmonica, dell’organetto, della chitarra, del tamburello. Gli abiti indossati dai
componenti riproducono quelli di un tempo.
“I CALABRISELLI”
Gruppo Folk
LA CILENTANA
LUGLIO/AGOSTO 2007
Il Gruppo è stato costituito agli inizi degli anni ’80 con lo scopo di promuovere e
salvaguardare la musica etnico-popolare
del Cilento, parte di territorio compreso tra
i Monti Alburni, la Piana di Paestum ed il
Golfo di Policastro in provincia di Salerno.
I costumi di fine ‘800 sono stati fedelmente
riprodotti grazie all’impegno e alla “conservazione della memoria storica” degli anziani nonni. Nel repertorio si eseguono canti
d’amore,di sdegno, e di passione al suono
di valenti organetti, di tammòrre, frescaruli e
ciaramèdde che accompagnano allegoriche
quadriglie e sfrenate tarantelle.
27
ITALIA E REGIONI - I GRUPPI
GRUPPO FOLKLORICO
Nel 1996 una comitiva di amici petralunghesi mossi dal comune amore per la danza e
per la cultura popolare locale, avvia un lavoro di ricerca e sviluppo dei balli in uso “una
volta”. Le fonti sono la testimonianza di chi li
ballava o li vedeva ballare allora. I balli risalgono ai primi del ‘900. La musica è costituita
da motivi molto semplici che in alcuni casi,
sono stati influenzati da altri generi musicali
di altre zone d’Italia. L’intento del gruppo è
quello di recuperare e valorizzare le tradizioni popolari pietralunghesi, divulgandole tra i
giovani del paese perché possano mantenerle
in vita. Il gruppo, composto da circa 40 elementi, è iscritto alla F.I.T.P. ed ha partecipato
alle ultime tre edizioni della Rassegna “Italia
e Regioni”. Obiettivo principale è quello di
riproporre i balli il più fedelmente possibile.
“LA FRULLANA”
Gruppo Folk
U REMBOMBU
Il Gruppo di danze popolari non può vantare
antiche origini. Esso infatti, si è costituito solo
nel 1980 ad opera di un gruppo di volontari
appassionati cultori e ricercatori delle tradizioni popolari locali. Al gruppo è stato attribuito il
nome “U Rembombu” che nel dialetto locale
significa “L’Eco” proprio lo stesso significato
che il termine assume nella lingua della Corsica, ove “U Rembombu” è anche uno dei
maggiori quotidiani. Questa parentela non è
casuale. Essa, al contrario è il prodotto delle
vicissitudini storiche che portarono Nemi tra il
1500 ed il 1600 ad ospitare una nutrita guarnigione di soldati Corsi al servizio del Papa. Il
Gruppo interpreta varie danze folkloriche, con
ritmi e cadenze tratte dal repertorio Laziale.
Gruppo Folk
Il Gruppo Folk San Simaco è nato nel 1971
grazie al contributo determinante di numerosi anziani, maestri di vita oltre che di
ballo. Il gruppo si occupa prevalentemente
dell’esecuzione, della conservazione e della diffuione delle danze tradizionali della
comunità Simaxese. Nel corso degli anni i
componenti del gruppo si sono impegnati
nella ricerca e nell’approfondimento degli
aspetti della vita paesana del passato contribuendo alla conoscenza ed alla valorizzazione della cultura sarda in generale.
28
SAN SIMACO
ITALIA E REGIONI - I GRUPPI
GRUPPO FOLK
“LA PROVENZANA”
Nato nel 1999, il gruppo folk ha come fine
quello di tramandare le tradizioni e la cultura di una terra, crocevia di tre civiltà etniche:
Campana, Pugliese e Molisana. Appartengono alla categoria Danzerini e sono composti
da 30 elementi.
Gruppo Folk
INTRODACQUA
Introdacqua, paese musicale: bande, cori e
folklore. Composto da 25 elementi di tutte le
età, con voci femminili e maschili, il gruppo
folk Introdacqua porta in giro il folklore della
terra d’Abruzzo. Vanta varie partecipazioni a
festival italiani e internazionali.
Gruppo Folk
Condivisione, socializzazione, voglia di stare insieme. Sono i valori del gruppo folkoristico Angela di Vicovaro il cui intento è quello di far conoscere le tradizioni locali e confrontarle con altre realtà locali, nazionali ed
internazionali. Nata nel 1995 l’associazione
propone balli popolari degli antenati e i loro
costumi tipici. Danza tradizionale ma anche
balletti e coreografie frutto della fantasia dei
componenti del gruppo. Questo l’ampio repertorio cui spiccano tarantelle, saltarelli e
“L’albero dell’amore”. Il gruppo è composto
da circa 25 ballerini e tre musicisti.
LUGLIO/AGOSTO 2007
VICOVARO
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ITALIA E REGIONI - I GRUPPI
GRUPPO FOLK
Il gruppo folk L’ Eco del Gargano è stato fondato negli anni Sessanta da Carmine Valerio
e Benito Ripoli. In viaggio in tutti i continenti
con ben 88 tournèe fino al 2006, attualmente
è composto da 70 elementi e organizza da
ben 26 anni una rassegna internazionale del
folklore. Direttore artistico è Benito Ripoli,
attuale presidente della Fitp.
ECO DEL GARGANO
Gruppo Folk
CITTÀ DI SENNORI
Il gruppo folkloristico “Città di Sennori” nasce
nel 1991 grazie alla volontà di alcuni giovani,
amanti delle tradizioni popolari e della cultura locale, che ha nel vestiario tradizionale di
Sennori (abito femminile) uno dei costumi più
importanti e belli dell’intera Sardegna.
Lo scopo dell’ Associazione ( legalmente riconosciuta nel 1997) Folklorica “Città di Sennori” e quello istituzionale, che punta alla ricerca,
valorizzazione, e divulgazione delle tradizioni
della comunità del paese di Sennori, nonchè
alla valorizzazione dell’abito tradizionale, che
nel corso dei primi anni del secolo a oggi ha
sempre mantenuto la sua originalità, sia nella
realizzazione sia per l’armonia dei colori che
lo contraddistinguono.
Gruppo Folk
Ideato e diretto da Giovanna Gallucci il
gruppo folk Le Faitare è formato da sole donne di ogni età che si esibiscono in rappresentazioni folkloristico-culturali con brani e
canti in lingua Francoprovenzale e ballate
legate alla civiltà contadina di Faeto. Strumenti utilizzati: attrezzi agricoli ormai in disuso quali cernecchio, corde, forcine, barile,
carabella, crivello. Arnesi usati solo dalle nei
tempi remoti per la raccolta del grano e per
la cura dei campi e custoditi dalle stesse sino
ad oggi.
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LE FAITARE
L’EVENTO
FESTIVAL INTERNAZIONALE
DEL FOLKLORE DI CAMPORGIANO
I fantasiosi costumi di paesi diversi generano un’atmosfera di magia
di Simone Guidi
I
l grande successo di pubblico
e l’unanime consenso ottenuto da questa 32esima edizione del Festival Internazionale del
Folklore di Camporgiano (Lucca)
hanno lasciato un’eco di meraviglia
e di avvincente fascino per uno spettacolo in cui tradizioni popolari, substrato culturale notevole, bellezza,
arte ed anche virtuosismi musicali
hanno coinvolto tutti.
La genialità artistica, la regia, ricca
d’inventiva, del dott. Lillo Alessandro, presidente internazionale delle
federazioni folkloriche, hanno dato
vita ad una cerimonia d’apertura con
una grande coreografia di stampo
teatrale: a ritmo di valzer, dopo l’esibizione di quattro coppie di ballerini di scuola, si sono incrociati i vari
gruppi, sullo sfondo di un romantico
ambiente naturale, nella bellezza di
un tramonto incantevole. Migliaia
di candeline, accese dagli spettatori,
sembravano congiungere l’anfiteatro alle stelle del serenissimo cielo.
Le luci, il “valzer delle candele”,
quella esplosione di gioiosa giovinezza, i fantasiosi costumi di paesi
diversi, così come i volti e le espressioni diverse, qui uniti in un fraterno
abbraccio festoso, hanno generato
una atmosfera di magia e tutti ne
LUGLIO/AGOSTO 2007
sono stati coinvolti. Lo si è capito
anche dalle espressioni del sindaco Marco Comparini, della prof.ssa
Elena Bartolomasi e di Manola Rocchiccioli, le anime del Festival, che
hanno voluto dispensare gli applausi
ricevuti alla ‘’nostra” gente ed al volontariato eccezionale. Tutto è stato
applaudito, siano le musiche vivaci
dei bravi fisarmonicisti della Muffrina, siano i virtuosismi delle arpe dei
paraguayani, siano i melodiosi cori
dei lettoni, siano le classiche popolari arie dei macedoni, come i ritmi
eccitanti degli africani, cui la serata
è stata dedicata. E così anche per
le danze, robuste e vigorose quelle
della Muffrina, quasi acrobatiche e
graziose quelle del Paraguay, molto
coreografiche quelle della Lettonia,
ritmate ed eccitanti quelle degli africani del Burkina Faso.
Un etere artistico si trova in queste
più in quelle meno, ma in tutte,
Alcuni
momenti
del Festival
che si è
svolto in terra
toscana
musica e danza esprimono l’angolo
dell’anima dove risuona la voce più
sana e più bella, che sgorga spontanea e con vergine forza.
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