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«...Deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge
Risveglio
NOVEMBRE 2012
“La tua parola
è una lampada al mio piede
e una luce sul mio sentiero”
(Salmo 119:105)
P E N T E C O S T A L E
Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia
Risveglio Pentecostale Anno LXVI numero 11 Periodico Mensile Poste Italiane spa Spedizione in Abbonamento Postale D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza
corriamo co
la gara
«...Deponiamo ogni peso
e il peccato che così facilmente
ci avvolge, e corriamo
con perseveranza la gara
che ci è proposta» [EBREI 12:1]
Risveglio
P E N T E C O S T A L E
Organo ufficiale
delle Chiese Cristiane Evangeliche
“Assemblee di Dio in Italia”
Ente Morale di Culto
D.P.R. 5.12.1959 n.1349
Legge 22.11.1988 n.517
Pubblicato dal Consiglio
Generale delle Chiese
Presidente: Felice A. Loria
Vice Presidente: Vincenzo Specchi
Segretario: Davide Di Iorio
Tesoriere: Giuseppe Tilenni
Consiglieri: Eliseo Cardarelli,
Salvatore Cusumano, Paolo Lombardo,
Gaetano Montante, Vito Nuzzo
Presidente emerito: Francesco Toppi
Consigliere onorario: Francesco Rauti
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Vincenzo Specchi
Comitato di Redazione Risveglio Pentecostale
Cristiani Oggi: Vincenzo Specchi (sostituto
del presidente ex officio),
Salvatore Esposito, Lorenzo Framarin,
Domenico Modugno, Elio Varricchione
2
Risveglio Pentecostale - novembRe 2012
Vita infelice del pens
Alcuni pensano ed insegnano che
è vantaggioso allineare la mente a
uno stato di positività, superando
gli schemi di pensiero negativi sussistenti e creandone di nuovi, più ottimisti e sani, al fine di affrontare con
fiducia la propria esperienza di vita e raggiungere il benessere psicofisico. Il problema di questa scuola
di pensiero è che lascia fuori il protagonista e numero uno, cioè Dio, e
tende a far sentire l’uomo come un
dio.
Ogni vero cristiano, invece, indipendentemente dalle difficoltà che
sta attraversando, ha dei buoni motivi per essere positivo sopra e contro ogni avversità che lo circonda.
Si racconta di un venditore di calzature che fu inviato dalla propria
azienda in una lontana località per
cercare nuovi mercati; giuntovi, re-
stò costernato perché tutti andavano in giro a piedi nudi! Inviò un messaggio telegrafico alla ditta, affermando: “Nessuna prospettiva per
le vendite! Qui la gente non indossa scarpe!”.
Qualche tempo dopo, un altro
venditore si recò nelle medesima
città, immediatamente inviò un telegramma al suo ufficio vendite dicendo: “Grandi opportunità! Qui la
gente non indossa scarpe!”.
Questa breve storia riassume due
estremi “punti di vista” che ben rappresentano le persone “pessimiste”
e le “ottimiste”. Tu a quale di queste
due categorie appartieni?
LA NOSTRA MENTE
Qualcuno ha detto che la nostra
mente è un campo di battaglia dove il bene ed il male si fronteggiano,
atore negativo
ma c’è un principio biblico che ci aiuta ad avere un “pensiero positivo” e
si trova nelle Sacre Scritture: “Quindi,
fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili,
tutte le cose di buona fama, quelle in
cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri” (Filippesi 4:8).
Forse sarà buono ribadire che il testo sopramenzionato non nomina:
“tutte le cose che sono false, le cose che sono disonorevoli, le cose che
sono sbagliate, cose che sono inquinate, le cose che sono brutte, le cose
che sono di fama terribile, le cose che
non hanno eccellenza, le cose che sono vergognose e non degne di lode”.
Questo non vuol dire che dobbiamo smettere di considerare le cose
negative o negarne l'esistenza.
Il problema riguarda quello su cui
ci soffermiamo di più e a cui pensiamo a ogni piè sospinto.
Scegliere di affrontare i problemi
nella giusta prospettiva significa essere già alla metà della battaglia per superare definitivamente il problema.
AUTOCOMMISERAZIONE
L’autocommiserazione è la reazione più comune di coloro che devono
affrontare difficoltà.
Si tratta di una forte tendenza
umana a provare compassione per
noi stessi, quando le cose non sono
andate come volevamo.
Hai mai avuto la sensazione che
tutto e tutti siano contro di te? Hai
mai desiderato scappare via perché
le cose non andavano bene? Se questa è stata o è la tua esperienza, allora non sei solo!
Il “crimine” che l’autocommiserazione commette contro di noi è questo: ci deruba della speranza quale
elemento assolutamente necessario
per una vita serena. Circostanze avverse ci fanno sentire male; da lì si inizia a dire: “Povero me!” fino al punto da farci arrivare a credere che la situazione sia assolutamente disperata, ed in alcuni casi si cade nella depressione.
Mosè, in un momento difficile della sua vita, disse a Dio: “Io non posso,
da solo, portare tutto questo popolo;
è un peso troppo grave per me. Se mi
vuoi trattare così, uccidimi, ti prego;
uccidimi, se ho trovato grazia agli occhi tuoi; che io non veda la mia sventura” (Numeri 11:14,15).
Anche Elia si autocommiserò: “Ma
egli s'inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a mettersi seduto sotto una ginestra, ed espresse il
desiderio di morire, dicendo: “Basta!
Prendi la mia anima, o Signore, poiché io non valgo più dei miei padri”.
Tutto ciò conferma che tutti possono scoraggiarsi, ma alcuni complicano terribilmente situazioni già di
per sé difficili, autocommiserandosi e
scegliendo questo atteggiamento come proprio stile di vita.
Un personaggio biblico che spesso
si autocommiserava era Giacobbe. Di
lui si legge che, alla notizia dell'uccisione di Giuseppe da parte di una belva feroce, assunse tale atteggiamento: “Tutti i suoi figli e tutte le sue figlie
vennero a consolarlo; ma egli rifiutò
di essere consolato, e disse: «Io scenderò con cordoglio da mio figlio, nel
soggiorno dei morti». E suo padre lo
pianse” (Genesi 37:35).
Successivamente disse: “Voi mi
avete privato dei miei figli! Giuseppe
non è più, Simeone non è più, e mi volete togliere anche Beniamino! Tutte queste cose pesano su di me!” (Genesi 42:36). Giacobbe dopo oltre 20
anni sembrava ancora in questa condizione. È come se egli fosse morto nel giorno della notizia della mor-
in questo numero
novembre 2012
VITA INFELICE DEL PENSATORE
NEGATIVO
Archetto Brasiello ............................ pag.2­4
ATTENTO AI PERICOLI
DELL'ULTIMA CURVA
Michele Rutigliano ............................. pag.5
SOLO TU HAI PAROLE
DI VITA ETERNA
Francesco Molea ............................... pag.6­8
VUOI ESSERE VITTORIOSO?
Domenico Dicuzzo .........................pag.9­10
UNA PREGHIERA EFFICACE
Salvatore Ciofalo ................................pag.11
IL PRIMATO DI CRISTO
Francesco Davide Scianna ......... pag.12­13
IL LEBBROSO PURO
Sergio Barretta ..............................pag.14­16
TESTIMONIANZA DAL CARCERE
I FOGLIETTI DEL CALENDARIO
Daniele ..................................................pag.17
PROMOSSI ALLA GLORIA
FRANCESCO LAZZARO ......pag.18
SPIGOLATURE BIBLICHE
UNA CORSA PER LA GLORIA
Gioacchino Caltagirone ....................pag.19
NOTIZIE DALLE NOSTRE
COMUNITÀ .............................pag.20­23
APPUNTAMENTI ..................... pag.24
Per notizie aggiornate consultate il sito
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Risveglio Pentecostale è disponibile
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mediante computer con un programma screen reader, vengono inviati ai
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Risveglio Pentecostale - novembRe 2012
3
te di Giuseppe e avesse rifiutato di vivere negli anni
che seguirono: “Gli anni della mia vita nomade sono
centotrenta. I miei anni sono stati pochi e travagliati
e non hanno raggiunto il numero degli anni dei miei
padri, al tempo della loro vita nomade” (Genesi 47:9).
Per Giacobbe 130 anni erano pochi. Chissà quanti
vorrebbero vivere così a lungo!
L’autocommiserazione è in realtà il peccato di incredulità; è la diretta negazione della fedeltà delle promesse di Dio, che dice: “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio,
i quali sono chiamati secondo il suo disegno” (Romani 8:28).
Pensare dentro noi che non importa a nessuno quello che stiamo attraversando, che la situazione è disperata o addirittura supporre che Dio sia ingiusto con noi, implica mancanza di fiducia nel bene
che Lui ha promesso: “Infatti io so i pensieri che medito per voi", dice il Signore: "pensieri di pace e non
di male, per darvi un avvenire e una speranza” (Geremia 29:11).
La “prospettiva umana” ci porta a considerare ed osservare solo l’apparenza: “Il servo dell'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, andò fuori e vide
che un gran numero di soldati con cavalli e carri accerchiava la città. Il servo disse all'uomo di Dio: «Ah,
mio signore, come faremo?»” (2 Re 6:15).
La “prospettiva spirituale”, invece, porta a reagire
così: “Quegli rispose: «Non temere, perché quelli che
sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con
loro». Ed Eliseo pregò e disse: «Signore, ti prego, aprigli gli occhi, perché veda!» E il Signore aprì gli occhi
del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo (2 Re 6:16,17).
In questo straordinario passo della Parola, non possiamo fare a meno di rilevare “la conseguenza” della
“prospettiva spirituale d’Eliseo” ovvero l’intervento
pronto, immediato, risolutore di Dio. Il credente non
è un pessimista: egli sa in chi ha creduto!
Qualcuno ha detto che un pessimista è uno che
costruisce prigioni in aria. Forse stai vivendo una situazione di questo tipo, un profondo scoraggiamento unito all’autocommiserazione. Prego il Signore
QUESTIONE DI PROSPETTIVE
Ritornando ai venditori di scarpe, essi ci presenta- che questa riflessione possa servire a dare una svolta alla tua vita. C'è un proverbio che dice: “Le cattive
no modi diversi di vedere lo stesso problema.
notizie vanno in giro con gli zoccoli, quelle buone con
La “prospettiva umana” è assimilabile alla vista
umana, è limitata, ingannevole: “Lot alzò gli occhi e i calzini!”. Bisogna concentrarsi e sintonizzare bene
vide l'intera pianura del Giordano. Prima che il Signo- le orecchie per ascoltare il bene.
È necessario mettere a fuoco la vista per vedere
re avesse distrutto Sodoma e Gomorra, essa era tutDio all’opera. Alleniamoci nel cercare il bene, aventa irrigata fino a Soar, come il giardino del Signore,
come il paese d'Egitto. Lot scelse per sé tutta la pia- do fiducia in questo: “Che colui che ha cominciato in
nura del Giordano e partì andando verso oriente. Co- voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino
al giorno di Cristo Gesù” (Filippesi 1:8).
sì si separarono l'uno dall'altro” (Genesi 13:10,12).
La Scrittura non nasconde le tragiche conseguenArchetto Brasiello
ze della scelta di Lot.
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Pentecostale, il mensile di edificazione delle Chiese Cristiane
Evangeliche Assemblee di Dio
in Italia, che dal 1946 mantiene vivo il legame fraterno che
contraddistingue l̕opera del Signore nel nostro Paese.
4
Risveglio Pentecostale - novembRe 2012
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Attento ai pericoli
dell’ultima curva
Quando un atleta sente diminuire la capacità di lottare, in realtà affronta il grande rischio
di accontentarsi di un diploma di partecipazione piuttosto che puntare a raggiungere la medaglia d’oro.
Ci sono credenti che agiscono in questo modo, perché hanno abbandonato il loro primo
amore.
Possiamo definire questo pericolo “l’insidia
del pressappochismo”. Gesù disse: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Giovanni 10:10).
Secondo la Parola di Dio ci sono dei pericoli
che chiameremo “dell’ultima curva”, quelli che
è possibile incontrare quando, dopo una vita di
ubbidienza e di fede, qualcuno valuta la possibilità di “rallentare” la corsa, pensando che ormai gli sforzi compiuti nel lavoro cristiano finora adempiuto possano essere sicura garanzia
di vittoria finale.
Questo è un grande errore da cui guardarsi,
in particolare per chi ha corso già per molti anni, e ha al suo attivo un lavoro proficuo svolto
per il progresso dell’opera di Dio.
È sufficiente cambiare passo, basta così poco
per fermarsi, oppure per rallentare la corsa? Basta già questo per “dormire un po’, sonnecchiare
un po’, incrociare un po’ le mani per riposare...”
(Proverbi 6:10).
Questo è uno dei pericoli dell’ultima curva da
cui bisogna guardarsi bene, perché come molti
atleti hanno fallito a pochi metri dal traguardo,
così molti credenti possono fallire a pochi passi
dalla meta, nell’ultimo periodo della loro vita.
Di Davide, il re il cui cuore era secondo il
cuore di Dio, il Signore stesso rende testimonianza: “Io ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore, che eseguirà ogni mio
volere” (Atti 13:22). Conosciamo una vicenda
molto dolorosa, che costò riprensione e grande
afflizione.
La Bibbia racconta di come egli un giorno
fosse salito sulla terrazza del suo palazzo.
Proprio in quel momento, il diavolo stava
preparando una terribile trappola per lui.
Il re era di natura sensuale; colui che vuole
distruggere la nostra anima sa bene quali siano
i nostri punti deboli e cerca di agire utilizzando proprio il momento in cui ci “riposiamo”,
quando pensiamo di essere al sicuro, di essere
diventati inattaccabili alle sue trappole.
La narrazione biblica descrive come, proprio
in quel momento, Bat-sceba, una giovane e bellissima donna, facesse il bagno.
Davide cadde nella trappola ordita dal diavolo, desiderò quella donna, la fece chiamare, giacque con lei. Il seguito della vicenda ci è
chiaro in tutte le sue sfumature. Chi cade in un
abisso rischia di sprofondare sempre più. “Un
abisso chiama un altro abisso al fragore delle tue
cascate” (Salmo 42:7).
Davide peccò prima di adulterio, poi di omicidio nei confronti di Uria, l’Ittita. Perché la Parola di Dio ci presenta questa triste vicenda?
Per ammonirci dei rischi che possiamo correre
cadendo anche quando stiamo per raggiungere
il traguardo, quando ormai siamo giunti all’ultima curva, poco prima della vittoria!
Anche se Davide si pentì e il Salmo 51 esprime molto bene il suo sentimento, pagò a caro
prezzo il suo peccato.
Dio ci aiuti ad ascoltare la Sua Parola, osservando quei cartelli di avvertimento che Lui
mette per noi.
Michele Rutigliano
Risveglio Pentecostale - novembRe 2012
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Solo tu hai Parole di vita
Il sesto capitolo del Vangelo di Giovanni si
apre col racconto del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Gesù aveva saziato cinquemila uomini, senza includere donne
e bambini, con cinque pani e due pesci e così
inevitabilmente la sua fama si era sparsa per
tutto Israele. Alcuni giudei pensarono che Gesù, proprio per la Sua capacità di sfamare le
folle, fosse il sovrano ideale e per questo tentarono di rapirLo e farLo re (Giovanni 6:15),
ma il Figlio di Dio non era venuto con lo scopo
di diventare famoso o potente su questa terra, perché aveva una missione più alta: salvare l’umanità!
Purtroppo molti di coloro che lo seguivano non comprendevano queste realtà e non
percepivano che l’uomo non è solo corpo, ma
anche anima e spirito. Proprio questa miopia delle folle spinse il Maestro a predicare un
messaggio più profondo, evidenziando la necessità di nutrire non solo il corpo, ma anche
l’anima.
Questa predicazione, purtroppo, non riscosse grande successo, anzi, Gesù improvvisamente vide le folle allontanarsi e rimase da
solo con i dodici “storici” discepoli. Fu in questa occasione che il Signore disse: “Non volete andarvene anche voi?”. La domanda aveva
lo scopo di mettere i discepoli con le “spalle al
muro”, costringendoli a fare una scelta: seguire la maggioranza o continuare a servire questo figlio del falegname che tante volte li aveva meravigliati.
UNA SCELTA MOTIVATA
In effetti non c’erano molti motivi per se-
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Risveglio Pentecostale - Novembre 2012
guire Gesù:
• davanti a loro avevano un uomo che dovette ammettere: “Le volpi hanno delle tane e
gli uccelli del cielo hanno dei nidi, ma il Figlio
dell’uomo non ha dove posare il capo”;
• i Suoi stessi fratelli non credevano in Lui
(7:5) e in ogni caso Gesù si era presentato non
come un possibile leader politico capace di
garantire un futuro roseo, ma come un uomo animato da sentimenti di umiltà e abnegazione;
• il Suo messaggio non era per questo
mondo, ma per l’aldilà e i dodici, con qualche
eccezione, erano uomini rudi, non filosofi avvezzi alla contemplazione.
Nonostante ciò proprio uno di questi uomini semplici, Pietro, disse in modo inequivocabile: “Signore, da chi andremmo noi? Tu hai
parole di vita eterna”.
Che contrasto con le affermazioni dei discepoli che lasciarono Gesù! Questi avevano
definito il parlare del Maestro come duro, difficile da ascoltare, mentre Pietro le considera
“parole di vita eterna”!
Da che cosa nasce questa diversa interpretazione? Sicuramente dalle motivazioni che
animavano i dodici. Le motivazioni della folla
erano frivole: cercavano miracoli, avvenimenti spettacolari, sensazioni forti ed inevitabilmente, quando Gesù parlava delle cose profonde di Dio, molti si scandalizzavano.
«Ma a chi paragonerò questa generazione?
È simile ai bambini seduti nelle piazze che gridano ai loro compagni e dicono: "Vi abbiamo
sonato il flauto e non avete ballato; abbiamo
cantato dei lamenti e non avete pianto". Difat-
eterna
ti è venuto Giovanni, che non mangia e non
beve, e dicono: "Ha un demonio!" È venuto il
Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono:
"Ecco un mangione e un beone, un amico dei
pubblicani e dei «peccatori»!" Ma la sapienza è stata giustificata dalle sue opere». (Matteo 11:16-19).
Alcune, se non quasi tutte le persone che
circondavano Gesù non erano evidentemente interessate alle cose spirituali: il loro unico
interesse era soddisfare i bisogni del corpo,
l’anima poteva aspettare.
I dodici, invece, consideravano l’anima più
importante del corpo e la vita eterna più desiderabile delle cose di questa terra.
UNA SCELTA NECESSARIA
Pietro e gli altri erano motivati, dunque,
dal desiderio di vita eterna che animava il loro cuore. Proprio in funzione di ciò consideravano il seguire Gesù necessario: solo Lui aveva parole di vita eterna.
Il primo passo è realizzare il bisogno di Dio
che c’è in noi. La Bibbia riporta la storia di
due personaggi, Esaù e Giacobbe, due gemel-
li che tuttavia erano animati da motivazioni diverse: Esaù guardava e desiderava il presente, Giacobbe il contrario.
Esaù, proprio per questo suo sentimento, vendette la primogenitura e i diritti che da
essa derivavano per un piatto di lenticchie.
«Giacobbe gli rispose: “Vendimi prima di tutto la tua primogenitura”. Esaù disse: “Ecco, io
sto morendo; a che mi serve la primogenitura?”» (Genesi 25:31-32).
Esaù, purtroppo, ha una discendenza numerosa; molti ragionano allo stesso modo,
considerando i bisogni materiali come prioritari rispetto a quelli spirituali. Ma «Cercate
prima il regno e la giustizia di Dio» dice Gesù.
Chi è malato ha bisogno di guarigione; chi
è schiavo di qualche vizio ha bisogno di liberazione, ma in tutti e due i casi ancor prima
c’è bisogno di salvezza!
Pietro lo comprese, e quest’uomo abituato
a combattere con le onde sentì dentro di sé
il bisogno di realizzare qualcosa di più, qualcosa che avesse un eterno peso di gloria e in
Gesù trovò quanto stava cercando.
Un giorno un giovane si avvicinò al Signore.
Risveglio Pentecostale - Novembre 2012
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Era un benestante che desiderava piacere
a Dio e che pose al Maestro una domanda
importante: “Maestro buono, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?” Il parlare di Gesù fu dapprima dolce alle orecchie di quel bravo ragazzo: «Tu sai i comandamenti: "Non uccidere; non commettere
adulterio; non rubare; non dire falsa testimonianza; non frodare nessuno; onora tuo
padre e tua madre"». Ed egli rispose: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin
dalla mia gioventù» (Marco 10:19-20). Improvvisamente l’iniziale entusiasmo si trasformò in amarezza profonda: «Gesù, guardatolo, l'amò e gli disse: “Una cosa ti manca! Va', vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi”. Ma egli, rattristato da quella parola, se ne andò dolente, perché aveva molti
beni» (Marco 10:21-22).
UNA SCELTA PER L’ETERNITÀ
Pietro sottolinea che le parole di Gesù
sono “parole di vita eterna”. Certo non tutti sono interessati all’eternità, alcuni credono o perlomeno vivono come se tutto si
esaurisse su questa terra. Si insegue il divertimento, si ricerca il piacere, ci si abbandona a ciò che è effimero, passeggero; per
alcuni Dio è un’entità astratta cui si dedicano uno o due ore la settimana. Paolo ai Colossesi scrive: Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono
sulla terra.
Possa il cuore di ogni uomo trovare quel
genuino desiderio per le cose spirituali;
possa Dio aprire gli occhi sui bisogni reali della vita; non per il cibo che perisce ma
«per il cibo che dura in vita eterna» e che il
Figlio dell'uomo vi darà.
Molti se ne andarono, non erano interessati ad una reale consacrazione ma solo ad una superficiale esperienza; Pietro e
gli altri undici discepoli continuarono a seguire Gesù.
Caro lettore, fai anche tu la stessa scelta segui il Signore e in questo momento dichiaraGli: “Signore, da chi me ne andrei? Tu
hai parole di vita eterna”.
Francesco Molea
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Risveglio Pentecostale - novembRe 2012
IN CHE COSA CREDIAMO
Crediamo e accettiamo
l’intera Bibbia come
l’ispirata Parola di Dio,
unica, infallibile e autore-vole regola della nostra fede
e condotta (2 Tim.3:15,17; 2
Pie.1:21; Rom.1:16; 1 Tess.2:13).
Crediamo nell’unico vero Dio, Eterno,
Onnipotente, Creatore di tutte le cose e che nella Sua unità vi sono tre distinte Persone: Padre, Figlio e Spirito
Santo (Efe.4:6; Matt.28:19; Luca 3:21,
1 Giov.5:7).
Crediamo che il Signore Gesù Cristo fu concepito dallo Spirito Santo e assunse la natura umana in seno di Maria vergine. Vero Dio e vero uomo (Giov.1:1,2,14; Luca 1:34,35;
Matt.1:23).
Crediamo al battesimo nello Spirito
Santo come espeespe
rienza susseguensusseguen
te a quella della nuova nascinasci
ta, che si manifesta, secondo le ScritScrit
ture, con il segno del parlare in altre
lingue e, praticamente, con una vita
di progressiva santificazione, nell’ubbidienza a tutta la verità delle Sacre
Scritture, nella potenza dell’annuncio di “Tutto l’Evangelo” al mondo (Atti
2:4; 2:42-46, 8:12-17; 10:44-46; 11:1416; 15:79; 19:26; Mar.16:20; Giov.16:13;
Matt.28:19-20).
Crediamo ai carismi e alle grazie dello
Spirito Santo nella vita dei cristiani che,
nell’esercizio del sacerdozio universale
dei credenti, si manifestano per l’edificazione, l’esortazione e la consolaCrediamo nella Sua vita senza peccato, zione della comunità cristiana e, connei Suoi miracoli, nella Sua morte vica- seguentemente, della società umaria, come “prezzo di riscatto per tutti” na (1 Cor.12:4-11; Gal.5:22; Ebr.13:15;
gli uomini, nella Sua resurrezione, nel- Rom.12:1).
la Sua ascensione alla destra del Padre, Crediamo ai ministeri del Signore gloriquale unico mediatore, nel Suo perso- ficato quali strumenti autorevoli di guinale e imminente ritorno per i reden- da, d’insegnamento, di edificazione e
ti e poi sulla terra in potenza e gloria di servizio nella comunità cristiana, riper stabilire il Suo regno (1 Pie.2:22; 2 fuggendo da qualsiasi forma gerarchiCor.5:21; Atti 2:22; 1 Pie.3:18; Rom.1:4; ca (Efe.1:22-23; 4:11-13; 5:23; Col.1:18).
2:24; 1 Cor.15:4; Atti 1:911, Giov.14:13;
1 Cor.15:25; 1 Tim.2:5).
Crediamo all’attualità e alla validità
delle deliberazioni del Concilio di GeCrediamo all’esistenza degli angeli
rusalemme, riportate in Atti 15:28-29;
creati puri e che una parte di que16:4.
sti, caduti in una corruzione e perdizione irreparabili, per diretta azione
Crediamo alla resurrezione dei morti,
di Satana, angelo ribelle, saranno con alla condanna dei reprobi e alla glorifilui eternamente puniti (Matt.25:41;
cazione dei redenti, i quali hanno perEfe.6:11-12).
severato nella fede fino alla fine (Atti
24:15; Matt.25:46; 24:12,13).
Crediamo che soltanto il ravvedimento
e la fede nel prezioso sangue di Cristo, Celebriamo il battesimo in acqua per
siano indispensabili per la purificazio- immersione nel nome del Padre, del
ne dal peccato di chiunque Lo accet- Figlio e dello Spirito Santo per coloro
ta come personale Salvatore e Signore che fanno professione della propria fe(Rom.3:22-25; Atti 2:38; 1 Pie.1:18,19; de nel Signore Gesù Cristo come perEfe.2:8).
sonale Salvatore (Matt.28:18-19; Atti 2:38; 8:12).
Crediamo che la rigenerazione (nuova
nascita) per opera dello Spirito Santo è Celebriamo la cena del Signore o Sanassolutamente essenziale per la salvez- ta Cena, sotto le due specie del pane e
za (Giov.3:3; 1 Pie.1:23; Tito 3:5).
del vino, ricordando così la morte del
Signore e annunziando il Suo ritorno,
Crediamo alla guarigione divina, seamministrata a chiunque sia stato batcondo le Sacre Scritture mediantezzato secondo le regole dell’Evangete la preghiera, l’unzione dell’olio e
lo e viva una vita degna e santa davanti
l’imposizione delle mani (Isa.53:45;
a Dio e alla società (1 Cor.11:23-29; LuMatt.8:1617; 1 Pie.2:24; Mar.16:17-18; ca 22:19-20).
Giac.5:14-16).
VUOI
EVITSSERE
TORIOSO?
2 Cronache 29:1
-11
Lungo il cammino cristiano spesso ci imbattiamo in situazioni in cui è necessario fere delle
importanti scelte. Anche un semplice “sì” o un
“no” possono cambiare radicalmente la nostra
vita. Già dal Libro di Deuteronomio il Signore
lo ricorda: “Ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque
la vita” (Deut.30:19).
La scelta di oggi può diventare la tua vittoria
di domani! Credo che tutti noi desideriamo
essere vittoriosi: su noi stessi, sul peccato che
così facilmente ci avvolge, sulle tentazioni, sulle
incomprensioni... La Parola di Dio offre molte
indicazioni riguardo la vittoria, ricordandoci
sempre che Dio la desidera per noi!
Ecco un modo per realizzarla.
APRI TUTTO IL TUO CUORE A GESÙ!
Ezechia riaprì le porte del tempio (v.3). Suo
padre Acaz aveva fatto scempio del tempio del Signore, inserendovi addirittura
pratiche pagane e immonde. Alla sua
morte infatti non lo vollero neanche
nelle tombe reali! Il giovane Ezechia
invece scelse di ritornare a quello che
avevano dimenticato. Non dobbiamo cercare le novità per appropriarci della benedizione di Dio; dobbiamo semplicemente tornare
alla semplice ed efficace ubbidienza alla Parola
di Dio. Dovremmo sempre ricordarci di quelle bellissime parole che disse Samuele a Saul:
“L’ubbidienza val meglio del sacrificio”. “Se sapete
queste cose, siete beati se le fate”! (Giov. 13:17)
PORTA VIA DALLA TUA VITA TUTTO CIÒ CHE
NON ONORA DIO
Abbi il coraggio di fare delle sante decisioni
per il Signore (v.4-8). I sacerdoti impiegarono otto giorni per togliere le “immondezze”
dal tempio! La vittoria comincia con la nostra
ricerca di Dio e della Sua volontà. Dobbiamo
fare come quell’uomo “il quale, edificando una
casa, ha scavato e scavato profondo, ed ha posto il
fondamento sulla roccia” (Luca 6:48).
Spesso ad allontanarci da Dio sono i cattivi
sentimenti nascosti nel cuore.
Il sacerdote Eli non sentiva più la voce di Dio,
ma il Signore non si era mai allontanato dal
Suo popolo, infatti nello stesso luogo in cui era
Eli sia Anna che il giovane Samuele ricevettero risposte e benedizioni. Gesù ci ha detto in
maniera chiara: “Beati i puri di cuore, perché essi
vedranno Iddio” (Matteo 5:8).
Risveglio Pentecostale - novembRe 2012
9
PENSA AL POPOLO DIO
Ezechia stabilì delle priorità nella sua vita (v.10-11).
Egli era il re, ma non visse per se stesso.
Amava Dio e, come conseguenza, amava il popolo di
Dio, al quale diede fiducia e incoraggiamento.
Possano essere le nostre scelte e i nostri interessi a testimoniare chi siamo e che cosa desideriamo. Purtroppo
quando Ezechia, alla fine della sua vita, pensò solo a se
stesso ci fu il suo decadimento e la sua personale sconfitta. Come Paolo vogliamo dire: “Sono stato crocifisso
con Cristo, e non son più io che vivo, ma è Cristo che vive
in me; e la vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede
nel Figliuol di Dio il quale m' ha amato, e ha dato se stesso
per me” (Galati 2:20) .
AFFRONTA CON CORAGGIO LE PROVE
Il coraggio non è innato in noi, ma è il risultato delle
nostre scelte e degli obiettivi spirituali che ci prefiggiamo (cap.32:6-8). Ezechia fece degli “atti di fedeltà”
(cap.32:1), e furono proprio quelle scelte a muovere il
braccio di Dio.
“Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinerà a voi”
(Giac.4:8).
Pietro ebbe il coraggio di proclamare con franchezza
il messaggio dell’Evangelo solo quando gustò il perdono
di Gesù e la pienezza dello Spirito Santo (Atti 2:14-39).
ACCETTA TUTTA LA VOLONTÀ DI DIO PER LA TUA VITA
Può capitare che accadano situazioni a noi incomprensibili ma, se abbiamo donato completamente la nostra
vita a Gesù, non temiamo (cap.32:24-33).
A causa dell’impeto della tempesta, i discepoli si erano
quasi dimenticati che Gesù era con loro, ma anche nella
tempesta possiamo riposare nel fatto che Gesù non ci
lascia e non ci abbandona.
Forse non capiamo i Suoi ritardi, come fu per la morte
di Lazzaro (Giov.11), ma non smettiamo mai di credere
che Egli ha per noi un futuro ed una speranza.
Ricordiamoci sempre del nostro Maestro, che nell’ora
più difficile della Sua vita “si gettò con la faccia a terra,
pregando, e dicendo: Padre mio, se è possibile, passi oltre
da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come
tu vuoi” (Mat. 26:39).
“Confida nel Signore e fa' il bene; abita il paese e pratica
la fedeltà. Trova la tua gioia nel Signore, ed egli appagherà
i desideri del tuo cuore. Riponi la tua sorte nel Signore;
confida in lui, ed egli agirà. Egli farà risplendere la tua
giustizia come la luce, e il tuo diritto come il sole di mezzogiorno. Sta' in silenzio davanti al Signore, e aspettalo.
(Salmi 37:3-7). Caro lettore, il Signore ti benedica!
Domenico Dicuzzo
10 Risveglio Pentecostale - novembRe 2012
RADIOEVANGELO
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Ascolta i programmi di edificazione e musica cristiana di Radio Evangelo dalle
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(trasmette anche on line). Radio Evangelo
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PUGLIA Bari 91,500 Mhz; Gravina di Puglia
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Radio Evangelo si può ascoltare anche con
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p
preghiera
Una preghiera efficace
“Confessate dunque i vostri peccati gli uni agli altri, pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti; la preghiera del giusto ha una grande efficacia”
(Giacomo 5:16).
Leggiamo questa traduzione (Nuova Riveduta),
forse la più vicina alla traduzione letterale greca. Le
traduzioni del Diodati e la Versione Riveduta utilizzano i termini “molto può”, aggiungendo il verbo “fare”: “Molto può l'orazione del giusto, fatta con efficacia” (Diod.); “Molto può la supplicazione del giusto, fatta con efficacia” (Riv.). Un'altra Versione traduce: Molto può la preghiera del giusto (essa è) operante (Nestle-Aland).
In modo particolare esaminiamo due termini:
• Il termine giusto, dal greco dikaiou, derivante dal verbo dikaios, che significa “rendere retto”.
Quindi il giusto è non una persona nata retta, ma resa retta.
• Il termine efficace che può significare: raggiungere un fine, compiere l’effetto che si desidera. La
radice greca di efficace è emerghés, che significa
“essere operativo, essere al lavoro, mostrare potere”.
Da questa semplice spiegazione dei termini si può
argomentare che:
• La preghiera del giusto non è solamente fatta
con efficacia, ma è efficace!
• Il giusto è colui che è retto nell’interiore e
nelle azioni esteriori, perché reso retto per
mezzo dell’opera giustificante di Cristo
Gesù!
• L’efficacia della preghiera consiste nell’essere operante, ovvero una
preghiera potente che smuove qualcosa, che compie lavoro, come di
qualcuno che si pone all’opera per
raggiungere uno scopo.
Colui che opera nel cuore dell’uomo rendendolo retto e giusto è Gesù. Egli lo rende anche adatto ad avere efficacia, potenza nella preghiera. Questo tipo di preghiera efficace è
una preghiera che smuove, che mette
in atto un movimento di lavoro, che
ha la capacità di operare qualcosa di meraviglioso
alla gloria di Dio!
La preghiera efficace non è una preghiera necessariamente rumorosa o chiassosa, ma è fervente e intensa nello spirito e nel sentimento interiore
dell’uomo, mosso con efficacia dallo Spirito Santo,
tanto da sperimentare la realtà affermata da Gesù
a Nicodemo: “Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi
il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va…”
(Giovanni 3:8).
Questo per dire che, quando opera lo Spirito Santo per mezzo di una preghiera, forse può anche essere che non riusciremo a capire bene come agisce,
ma ne riconosceremo l’efficacia.
Fratelli, quando preghiamo, la nostra preghiera
deve smuovere qualcosa dentro di noi, i monti delle
difficoltà, gli ostacoli della vita, gli impedimenti causati dall'avversario, le coscienze degli increduli e dei
peccatori, i cuori degli indecisi o di coloro che vivono
un cristianesimo superficiale!
Non dobbiamo solo pregare, ma dobbiamo pregare con efficacia! Dio ci aiuti!
Salvatore Ciofalo
Risveglio Pentecostale - Novembre 2012
11
a
il primato
“Egli è prima in ogni cosa e tutte le cose
sussistono in lui. Egli è il capo del corpo,
cioè della chiesa; è lui il principio, il primogenito dai morti, affinché in ogni cosa
abbia il primato” (Col.1:17-18).
Senza alcun dubbio nella vita di
ciascuno esiste una scala di valori, che
varia da persona a persona.
Per il cristiano la scala di valori, o in
generale delle sue priorità, si è modificata dal giorno in cui ha incontrato e
accettato Gesù come Signore e Salvatore; questa, quindi, diventa un buon
indicatore della relazione che si ha con
Dio, con la chiesa e con il prossimo.
Il cammino del cristiano è caratterizzato dall'impegno di innalzare Cristo
in ogni cosa. DarGli il primo posto
significa, in primis, ubbidire. Se non
facciamo quello che Lui dice nella Sua
Parola, è indizio che Gesù non ha veramente il primo posto nella nostra vita.
Se il Signore ti ha parlato, mettendo
davanti a te qualcosa da fare per Lui,
lascia tutto e ubbidisci!
12 Risveglio Pentecostale - Novembre 2012
Non permettere alle circostanze
esterne, ai tuoi umori giornalieri o alle
tue debolezze di bloccarti. Fidati, Gesù
è degno di avere il primato in ogni
cosa ed è giusto che tutte le altre cose
vengano dopo di Lui.
Qualsiasi bene terreno paragonato
all'eccellenza di Dio sarà sempre carente in qualcosa; l'unico ad essere pienamente perfetto è solo Gesù, il capo
della Chiesa, a cui il Suo popolo anela
per assomigliarGli sempre più.
Riflettiamo: Egli ci ha dato la vita e
noi rifiutiamo di darGli il primato, di
metterlo al primo posto? La vita eterna
dipende dalla Sua morte in croce.
Ovviamente ci sono cose che hanno
grande importanza come la famiglia,
i figli, anche un buon lavoro poiché ci
aiuta a vivere meglio. Sebbene sia lecito
e umano che amiamo le nostre famiglie, che le rispettiamo e le serviamo, è
altrettanto lecito da parte di Dio aspettarsi che noi Lo consideriamo al di
sopra di tutto. Non perché Egli vuole
a
di Cristo
che trascuriamo i nostri doveri e affetti, ma perché è bene per noi considerare Dio più di quello che ci circonda.
Ovviamente come uomini non possiamo comprendere appieno il perché
di questo desiderio di Dio, ma se Lo
conosciamo come Egli è, ci fidiamo e
sappiamo che quello che Lui ci chiede
è per il nostro bene! Egli infatti guarda
all'inclinazione del nostro cuore.
Quante volte, dopo la nascita di un
figlio, i genitori trascurano la chiesa
solo perché i ritmi del neonato sono
diversi dalla vita attiva nella comunità
cristiana? Oppure quante volte a dettare legge sui genitori sono gli impegni
dei figli, lo studio, lo sport...?
Dall'altro lato Dio non chiede neanche che la famiglia sia trascurata e
si logori a motivo del servizio che Gli
rivolgiamo.
Il Signore ci chiede il giusto “equilibrio” e ci aiuta nel perseguirlo.
Ricordiamo che Gesù risorto dà
potenza e vittoria a tutti coloro che
credono in Lui e ricercano la pienezza
dello Spirito Santo.
Sia la nostra disposizione di cuore
quella di chi non vuole trascurarLo,
ma vuole onorarLo nel concederGli il
posto migliore nei propri cuori!
Se Cristo ha il primato nella nostra
vita, noi possiamo dedicarci a Lui con
gioia, sapendo che non verrà a mancarci nulla (Matt.6:33).
Un giorno Gesù chiese a Pietro: “Mi
ami tu più di questi?” (Giov.21:15); oggi
la stessa domanda viene rivolta anche a
te, che cosa risponderai?
“Signor Gesù, riconosco che Tu sei
vivente e ogni cosa non ha senso se
non in vista di Te. La mia stessa vita è
tua, così come i miei affetti e i beni che
posseggo su questa terra. Riconosco
che tutto ha una fine e che Tu solo sei
Eterno; aiutami, affinché io possa per
sempre avere questa certezza e vivere in
funzione di essa per la tua gloria!”
Francesco Davide Scianna
Risveglio Pentecostale - Novembre 2012
13
IL LEBBROSO “PURO”
Con la generica definizione di “lebbra” la
Bibbia e particolarmente la Legge che Dio
aveva data a Mosè, intesa come quel compendio di regole e norme che avevano lo
scopo di santificare, regolamentare la vita
e le abitudini di un popolo appartato, non
fa riferimento soltanto al morbo di Hansen
(l’odierna lebbra), ma anche a varie malattie della pelle, come la psoriasi, la vitiligine,
la scabbia, ecc.
La lebbra, in ebraico “nagà” che significa
“colpire”, raffigura gli effetti del peccato in
quanto corrode il corpo lentamente e progressivamente, così come il peccato produce un logorìo graduale della mente e del
cuore, che allontana la creatura dal Creatore, proiettando l’anima alla separazione
eterna dal Signore.
Il lebbroso veniva escluso dal campo, era
un reietto senza casa, forzato a vivere in un
campo isolato, fuori dal villaggio. Per legge,
doveva tenersi ad una distanza di almeno
100 passi (60-90 metri) dagli altri.
Anche l’uomo affetto dal morbo del peccato è inadatto alla comunione con Dio e il
Suo popolo santo.
L’unico rimedio all'esclusione era per il
lebbroso la completa guarigione dalla malattia.
L’effettiva guarigione, come il perdono
dei peccati, poteva e può ancora oggi esse-
14 Risveglio Pentecostale - Novembre 2012
re operata solo ed esclusivamente da Dio;
il sacerdote esaminava la lebbra fuori dal
campo e, se si convinceva che il sofferente
era guarito, procedeva a purificarlo con un
lungo rituale.
Il rito purificatorio previsto dalla legge
per i casi di lebbra comprendeva, tra l’altro,
l’utilizzo di una tortora e di un piccione; uno
veniva sacrificato e quindi ucciso, mentre
l’altro, vivo, immerso nel sangue, veniva poi
lasciato libero, e alzandosi in volo portava
sulle sue ali il sangue, simbolo di un’opera
di redenzione compiuta.
Questo lungo cerimoniale presenta l’opera espiatoria del Signore Gesù, il quale è
stato dato a causa delle nostre offese ed è
risuscitato per la nostra giustificazione. Fin
qui è tutto chiaro e meravigliosamente edificante, ma poi, leggendo nel libro del Levitico e soffermando l’attenzione particolarmente sui alcuni versi, si può notare qualcosa di singolare, apparentemente strano agli occhi di un lettore superficiale: “Se
la lebbra produce delle eruzioni sulla pelle
in modo da coprire tutta la pelle dell’uomo
che ha la piaga, dal capo ai piedi, dovunque
il sacerdote guardi, il sacerdote lo esaminerà; e quando avrà visto che la lebbra copre
tutto il corpo, dichiarerà puro colui che ha
la piaga. Egli è diventato tutto quanto bianco, quindi è puro” (Levitico 13:12-13).
La differenza tra l’uomo e Dio
nel giudicare i “lebbrosi” o i peccatori di questo mondo
Stiamo attenti ai giudizi frettolosi ed approssimativi, basati sulle nostre sensazioni, e sul nostro
modo di vedere le persone.
Lasciamo questo compito al Signore, Sommo Sacerdote per eccellenza, Colui che ha gli occhi di
fiamma, che scruta l’animo umano, investigandolo nel profondo,
dove nessuna TAC o Radiografia
possono arrivare.
Quelle che, alla nostra vista superficiale sembrano irrecuperabili, potrebbero essere delle vite preziose ed utili nelle mani del
Sommo Maestro.
L’apostolo Pietro pensava che
il centurione Cornelio e la sua famiglia fossero troppo peccatori, troppo lebbrosi per essere ammessi nella famiglia dei santi, per
cui non valeva la pena annunciare
loro il lieto messaggio dell’Evangelo. Lo Spirito Santo dovette intervenire e in una visione l’apostolo ricevette questo messaggio:
"Le cose che Dio ha purificate, non
farle tu impure" (Atti 10:15).
Da quella visione Pietro ricevette una lezione di grande e fondamentale importanza dottrinale: “In verità comprendo che Dio
non ha riguardi personali, ma che
in qualunque nazione chi lo teme
e opera giustamente gli è gradito”
(Atti 10:34). “Egli è diventato tutto
bianco, quindi è puro!!”
Dio ci considera puri solo quando siamo del tutto consapevoli
di essere completamente malati,
imbiancati dalla lebbra
Quando un uomo si vede completamente perduto e rovinato,
interamente coperto dalla corruzione del peccato e in nessuna
parte integro, quando si riconosce
colpevole davanti al Signore, allora egli è puro in virtù del sangue
di Gesù e della grazia di Dio.
Se non capisce di essere malato, non accetterà mai la prescrizione del medico; per essere graditi a Dio dobbiamo disconoscere
e rigettare la nostra personale e
umana visione di giustizia e accettare l’infallibile e perfetta giustizia
di Dio in Cristo Gesù.
Negli ultimi tempi il concetto
ABC
della
Salvezza
A
AMMETTI DI ESSERE
PECCATORE!
Solo Gesù è morto sulla croce per il
perdono dei tuoi peccati.
"Non c’è nessun giusto, neppure uno"
(Romani 3:10).
"Tutti hanno peccato e sono privi della
gloria di Dio" (Romani 3:23).
Chiedi a Dio il Suo perdono, ti ascolterà
e ti perdonerà!
B
BISOGNA NASCERE
DI NUOVO!
"Se uno non è nato di nuovo, non può
vedere il regno di Dio" (Giovanni 3:3).
"Perché Dio ha tanto amato il mondo
che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca
ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16).
"A tutti quelli che lo hanno ricevuto egli
ha dato il diritto di diventare figli di
Dio" (Giovanni 1:12).
"Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di
me" (Giovanni 14:6).
Dio ti dice che, anche se hai peccato,
nulla Gli impedisce di continuare ad
amarti. Sì, Dio ti ama così come sei, ma
vuole fare per te qualcosa di speciale,
vuole darti una vita nuova
C
CREDI NEL SIGNORE GESÙ,
CONFESSALO COME TUO
PERSONALE SALVATORE!
Se hai accettato Gesù come tuo Salvatore, potrai rivolgerti a Lui in ogni momento, per ogni cosa, ringraziandoLo
con tutto il cuore, perché "in nessun altro è la salvezza" (Atti 4:12).
"Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il
cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti sarai salvato" (Romani 10:9).
"Credi nel Signore Gesù e sarai salvato
tu e la tua famiglia" (Atti 16:31).
Risveglio Pentecostale - novembRe 2012
15
di giustizia divina va confondendosi con quello di
perbenismo religioso; non serve solo frequentare
la chiesa quattro volte a settimana; non serve ricoprire un certo numero di incarichi nella comunità per andare in cielo, occorre camminare in santità, praticare e applicare unicamente la giustizia di
Dio.
La giustizia umana è sommaria, a volte discriminatoria, e qualche volta anche fatta di parzialità e
poco obiettiva.
Per essere graditi a Dio, cioè puri, dobbiamo disconoscere e rigettare il nostro saper fare; l’apostolo Paolo definisce elementi, come giustizia
umana, zelo, impegno per le attività quotidiane,
conoscenza della legge e della scienza, irreprensibilità morale “...tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in Lui non con una
giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella
che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che
viene da Dio, basata sulla fede” (Filippesi 3:8,9).
Disponibilità verso Dio nel lasciarsi esaminare
e soprattutto curare
“Il sacerdote lo esaminerà dalla testa ai piedi in
ogni punto del corpo”.
Diciamo tutta la verità! Spesso ci sentiamo mancanti e quindi vorremmo nasconderci agli occhi di
Dio e a volte, ancora peggio, non vorremmo che
Dio scoprisse quel particolare difetto, quella cattiva abitudine che noi riteniamo in fondo non essere così grave.
Dobbiamo avere il coraggio di lasciarci esaminare e poi modellare dallo Spirito di Dio.
Il peccato inconfessato e nascosto è la vera lebbra, quella mortale, che produce anche delle vere
e proprie patologie fisiche. “Beato l’uomo a cui la
trasgressione è perdonata e il cui peccato è coperto!” (Salmo 32).
Prendiamo coraggio e così come siamo andiamo
a Gesù, mostriamoci al Sommo Sacerdote per eccellenza.
Di fronte ai nostri debiti, grandi o piccoli, quando
saremo consapevoli di non aver nulla con cui pagarli, il Signore ci perdonerà tutto!!
Soltanto questa totale povertà rende l’anima libera.
Ma fino a quando rivendicheremo un solo spicciolo, non otterremo mai piena assoluzione.
Egli è diventato tutto bianco, quindi è puro!!
Sergio Barretta
16 Risveglio Pentecostale - novembRe 2012
Programma TV
Cristiani Oggi
Segui il programma TV Cristiani Oggi
dalle stazioni televisive indicate e da
satellite su Studio Europa, in chiaro su
Hotbird ogni sabato sera alle 20,30.
ALTAMURA (BA), Canaledue, Altamura, Matera
e dintorni, Sab. ore 18:00 Dom. ore 9:00. BARLETTA (BA), Tele Sveva, Parte della Puglia, Sab.
ore 18:00 Dom. ore 9:00. BENEVENTO, Rete
6 Tele Cervinara, Benevento e parte di Caserta, Lun. ore 9:00, Merc. ore 16:30. Benevento,
C.D.S. TV, Benevento, Avellino e parte di Caserta, Dom. ore 12:00, Ven. ore 12:30. BOLOGNA,
TSM (Ex.telestudio TV), Emilia Romagna, Sab.
ore 20:30. CAMPOBASSO, Tele Molise, Campobasso e parte del Molise, Lun. ore 12:30 e 20:30.
CARBONIA (CA), Tulcis TV, Sulcis e Iglesiente,
tutti i giorni ore 11:30 e 19:30. CHIANCIANO Terme (SI), Tele Idea, Arezzo e Siena e parte di Perugia, Dom. ore 11:30, Mart. ore 22:30. CIVITAVECCHIA (RM), Tele Civitavecchia, Civitavecchia,
Tarquinia, Viterbo e S.Marinella, Lun. ore 22:30,
Mart. ore 18:00, Mer. ore 15:50. CROTONE, RTI
Radio Tele Internat, Crotone e dintorni, Lun.,
Mar., Gio. e Ven. ore 17:30. FAVARA (AG), Sicilia
TV, Prov. Agrigento, Caltanisetta, Enna, Ragusa
Giov. ore 15:00, Dom. ore 14:30. FOGGIA, Telefoggia, Provincia di Foggia, Merc. ore 18:00, Ven.
ore 10:00, Sab. ore 12:30. LECCE, Canale 8, Provincia di Lecce, dal Lun. al Sab. ore 11:30, Dom.
ore 12:15. MILANO, Più Blu, Lombardia, Sab. ore
13.00. MODENA, TSM (Ex. telestudio TV), Bologna, Parma, Reggio Emilia, Sab. ore 20:30. NAPOLI, Teleoggi, Campania, Dom. ore 9:00, Sab.
ore 9:10. PALERMO, TGS, Sicilia, Ven. ore 21:00.
PESCARA, ATV7, Abruzzo, Dom. ore 14:00. REGGIO CALABRIA, Telereggio, Provincie di Reggio
Calabria e Messina, Merc. ore 18:00, Dom. ore
12:00. ROMA, Teleroma 56, Lazio, Umbria, Sab.
ore 12:00. S.AGATA DI MILITELLO (ME), Onda
Mistero TV, Prov. Messina, Palermo, Reggio Calabria, Gio. ore 23:00, Dom. ore 12:00. SALA
CONSILINA (SA), Italia 2 TV, Vallo Diano (SA),
dal Lun. al Sab. ore 19:00. SCIACCA (AG), Teleradio Sciacca(TRS), Prov. Agrigento e Trapani, Lun.
ore 15:30, Giov. 22:30. TORINO, Quartarete, Piemonte, Sab. ore 10.00. TIVOLI Tele Blu, Lun. ore
18:20, Sab. ore 12:30 VIBO VALENTIA, Rete Kalabria, Vibo, litorale Tirrenico, Ven. ore 21:30
DAL CARCERE
i foglietti del calendario
I foglietti staccabili del calendario con le meditazioni cristiane sono come dei piccoli semi
che, sparsi in maniera generosa, possono giungere a parlare a dei cuori aperti, pronti a ricevere il
messaggio del Vangelo e la vita eterna in Cristo
Gesù. Questo è quanto è avvenuto a un giovane detenuto che, all’interno di un carcere, è stato
raggiunto da alcuni foglietti del nostro calendario; è stato toccato dal messaggio letto e ha dato
il suo cuore al Signore. Ecco, in breve, la sua testimonianza: “Sono Daniele, il figlio di Luisa che
da poco frequenta la vostra Chiesa. Vi scrivo per
dirvi come ho conosciuto il Signore. Tutto è iniziato nel dicembre 2009 quando fui arrestato.
Mia madre, dopo qualche brusca lettera inviatami nei primi momenti della mia carcerazione, ha
cominciato a inviarmi, con le lettere successive,
dei foglietti con i versi della Bibbia e delle brevi
meditazioni di un suo calendario. Ma io li ignorai. Passato un anno, ho conosciuto un ragazzo colombiano molto simpatico con cui lavoravo.
Un giorno, per scherzare, gli diedi uno schiaffetto sulla testa, ma lui serio mi disse: “Daniele,
per favore, non mi toccare più la testa perché nella mia religione è vietato”. Da allora iniziai, incuriosito, a fargli molte domande per saperne di
più. Mi disse che faceva parte della setta “Santero” [la Santeria, che letteralmente significa “culto
dei santi”, è a Cuba quello che il Vudú è ad Haiti, o Umbanda y Kimbanda in Brasile e Shangó a
Trinidad, una religione sincretistica derivata dalla combinazione di elementi africani animisti e feticisti con elementi di religioni occidentali. n.d.r.] e
affermò di poter fare opere di magia bianca e nera. Dopo qualche giorni ne parlai a mia madre
durante il colloquio, in occasione della sua visita presso il carcere. Lei mi disse di lasciare perdere, di non prestare attenzione a queste cose perché non sono buone. Mi disse: “Prega il Signore,
l’unico vero Dio e leggi quei foglietti del calendario che ti mando”. Ma io, testardo come sempre, volli fare un rito per ingraziarmi l’operato
dei giudici. Per questo mi fu chiesto di procurare del miele necessario per questa opera, ma proprio in quel giorno non mi fu possibile trovarne.
Allora segnai la mia richiesta di spesa sulla consueta domandina; sarebbe dovuto arrivare il giovedì, ma già mercoledì fui trasferito al carcere di
Spoleto, dove conobbi un Testimone di Geova
al quale, incuriosito, ho fatto fin da subito molte
domande. Mi ha convinto a frequentare un loro
incontro, ma anche in questa circostanza Dio mi
ha aiutato a fare la scelta giusta, mettendo al mio
fianco un giovane di Roma che mi ha spiegato
che avrei potuto trovare la verità solo dove si leggeva la Parola di Dio, come nella Chiesa Cristiana Evangelica. Mi ha letto molti passi della Bibbia e così, per curiosità, ho ripreso quei foglietti
che mia madre mi aveva più volte inviato.
Trovandovi conforto, decisi che avrei letto anche io la Bibbia e ne chiesi una a mia madre.
Oggi la leggo sempre e prego tutti i giorni. Da
quando ho conosciuto la Parola di Dio la mia vita è cambiata, è come se non stessi più vivendo
qui, chiuso in carcere! Riflettendo sulla mia vita ho compreso che Dio mi vuole con Lui. Molte
volte, in molte situazioni prima del carcere sarei
potuto morire, ma il Signore mi ha preservato e
mi ha salvato mostrandomi la strada giusta, quella della Vita Eterna in Gesù, e non quella della perdizione. Ora sono sei mesi che leggo la Parola del Signore insieme ad altri miei fratelli. Un
pastore evangelico, Massimo Zangari, è venuto a visitarci già due volte; purtroppo vive a 100
km da Spoleto, è impegnato anche in altre carceri, ma quando ci incontriamo attorno alla Parola, i suoi incoraggiamenti ci riempieno il cuore di
gioia. Ho potuto vedere come mia madre sia stata cambiata dal Signore in modo profondo, e come Lui abbia cambiato anche me. Pregherò per
voi, e vi chiedo che voi lo facciate per noi. Ora vi
lascio con la penna, ma non con il cuore. Dio vi
benedica!”.
Daniele
Risveglio Pentecostale - novembRe 2012
17
Francesco Lazzaro
PROMOSSI ALLA GLORIA
Il fratello pastore Francesco Lazzaro è nato a Badolato (CZ) l’11 giugno 1942, primo
di dieci figli.
Da ragazzo iniziò giovanissimo a lavorare come contadino prima, nell’edilizia poi.
A 18 anni incontrerà la sorella Angelina che
diventerà poi sua sposa e con la quale formerà una famiglia allietata dai figli Abramo,
Debora, Gionatan e Rossella.
Il fratello Francesco Lazzaro si convertirà all’Evangelo da giovanissimo e, fin da subito, maturò il desiderio di servire il Signore
prima in Calabria, sua terra di origine, poi in
Svizzera, a seguito della chiamata del Signore nella guida benedetta dello Spirito Santo.
Nel principio suo consigliere è stato il fratello pastore Giuseppe Pelaggi.
Successivamente il fratello Francesco Lazzaro, nel corso del suo ministerio pastorale,
ha avuto modo di maturare sentite amicizie con diversi conservi dell’opera di Dio, in
particolare con il fratello Cesare Cananzi.
Arrivato a Torino collaborerà nell’ambito del gruppo giovanile della Chiesa ADI di
via Issiglio curata allora dal pastore Antonio
Santoro.
Nel primo periodo della sua residenza a
Rivoli (To) con alcuni credenti conterranei
darà avvio a delle riunioni di preghiera in
famiglia le quali, in breve tempo, divennero
sempre più frequentate al punto che si rese necessario aprire un locale di Culto in via
Fratelli Piol.
Dopo pochi anni il locale divenne insufficiente a contenere i credenti che si radunavano.
Fu così che nel 1983 il fratello Lazzaro,
con l’apporto dei fratelli del luogo, edificherà il nuovo locale di Culto di via Lincoln 2/A,
forte della competenza acquisita nella sua
attività professionale di impresario edile,
lavoro secolare che avrebbe lasciato in seguito per servire a pieno tempo il Signore.
Sempre negli anni ‘80, vista la necessità
di curare i credenti nel comune di Cuorgné
(To), inizierà il suo impegno evangelistico
e pastorale anche nel Canavese, oltre che
nella Valle di Susa.
18 Risveglio Pentecostale - novembRe 2012
A Rivoli come a
Cuorgné
oggi si radunano,
per la grazia del Signore e
l’infaticabile impegno
del fratello Lazzaro,
un numero
considerevole di credenti nel locale di culto
appena ristrutturato.
Questi edifici sono per i credenti segno di
continuità nell’Opera di Dio.
A fronte del suo servizio a Dio, oltre alla
comunità di Rivoli, si annoverano nell’elenco le Chiese ADI di Avigliana, Sant’Antonino di Susa, la missione di Susa, Cuorgné e
Ivrea, affidate poi alla cura di altri servi del
Signore.
Impegnato nel corso degli anni anche nel
Comitato della Zona Italia Nord-Ovest come consigliere, si è speso, inoltre, a supporto del Comitato Centro Comunitario Evangelico “Val d’Ulivi” anche come incaricato
del coordinamento delle attività evangelistiche della Zona; in questo servizio esprimeva al meglio la sua vocazione di araldo
dell’Evangelo.
A seguito di 50 anni di ministerio pastorale, particolarmente provato da lutti, malattie, e sofferenze di vario genere, ricordiamo il fratello Lazzaro come un uomo di fede. Sempre pronto ad incoraggiare gli altri, disposto con qualunque sforzo e impegno a proseguire il cammino. Il fratello Lazzaro ha sempre desiderato vivere per servire il Signore!
A motivo dell’approssimarsi del giorno
della sua emeritazione, i progetti con la sua
amata sposa erano di visitare le chiese per
condividere le esperienze di fede ed il suo
ministerio.
Il Signore ha deliberato altrimenti come a
significare che il “suo corso era compiuto”.
Lo ricorderemo in camicia e cravatta an-
che nello svolgere lavori pratici;
lo ricorderemo per la sua vitalità
ma, soprattutto, per il suo profondo attaccamento alle Chiese
in sua cura ancorché alla benedetta Parola di Dio.
Sentendo la mancanza per la
sua dipartita, siamo vicini alla famiglia.
Ora più che mai ci sentiamo in
dovere di applicarci con maggiore impegno nell’opera del Signore, per poter unirci un giorno anche noi alle parole dell’apostolo nell’incoraggiarci vicendevolmente, dicendo: “Fratelli miei
carissimi, state saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell'opera
del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore” (1 Cor.15:58).
I funerali si sono celebrati venerdì 24 agosto 2012 nel locale di Culto della Chiesa Cristiana
Evangelica ADI di Rivoli alla presenza di centinaia di credenti,
di conoscenti e a diversi pastori della Zona Italia Nord-Ovest e
della Lombardia che affollavano,
nonostante il periodo di ferie
estive, il locale di Culto sia all’interno che all’esterno.
La predicazione dell’Evangelo,
udibile anche a coloro che erano rimasti fuori dal locale, è stata porta dal pastore F.A. Loria,
presidente delle Assemblee di
Dio in Italia, il quale, prendendo
spunto dal Salmo 73, ha incoraggiato gli astanti ed in modo particolare la sorella Angelina, consorte del fratello Lazzaro, ed i figli a rimanere vicini al Signore
nonostante le prove che a volte
dobbiamo affrontare nel corso
della nostra vita su questa terra.
Il Comitato di Zona
Italia Nord-Ovest
Spigolature
Bibliche
UNA CORSA PER LA VITTORIA
I Samuele 17:22,48,51
Per ben tre volte nel nostro testo viene detto che
“Davide corse”.
Tutto questo a dimostrazione del fatto che la vita
cristiana non è una passeggiata, ma una corsa! Paolo dirà: “Non faccio nessun conto della mia vita, come
se mi fosse preziosa, pur di condurre a termine la mia
corsa e il servizio affidatomi dal Signore Gesù, cioè
di testimoniare del vangelo della grazia di Dio” (Atti 20:24) e alla fine dei suoi giorni dichiarerà: “Ho
combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa,
ho conservato la fede” (II Tim.4:7).
L’andatura rapida di questo giovane pastore risulta essere una corsa consapevole, dinamica, non
è incerta, infatti è scritto: “Non sapete che coloro i
quali corrono nello stadio, corrono tutti, ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo”
(I Cor. 9:24). Dio ci aiuti a correre e a farlo bene!
L’apostolo Paolo, scrivendo ai Galati, dice: “Voi correvate bene; chi vi ha fermati perché non ubbidiate
alla verità?” (Gal.5:7).
Niente è nessuno riuscì a fermare il figlio di Isai
in questa corsa per la vittoria.
Davide era un giovane, ma la sua età non fu per
lui di alcun ostacolo. Questo fu vero anche per Daniele e i suoi amici, per la fanciulla d’Israele e per
tanti altri che, pur non essendo giovani, come Caleb, avevano il desiderio di correre nelle gloriose vie
di Dio. Davide non si fece neanche fermare dalla stanchezza. Vai avanti, prendi forza in Dio e non
perderti d’animo, perché la Sua mano si poserà su
te e realizzerai ciò che un giorno realizzò il profeta
Elia: “La mano del Signore fu sopra Elia, il quale si
cinse i fianchi, e corse davanti ad Acab fino all'ingresso di Izreel” (I Re 18:46).
Infine, non farti fermare dalla realtà delle situazioni. La realtà di Davide era difficile e spaventosa, ma egli corse sapendo che il Signore era con lui.
Paolo disse: “Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che
stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio
della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù” (Filippesi 3:14,15).
Gioacchino Caltagirone
Risveglio Pentecostale - novembRe 2012
19
Notizie dalle nostre Comunità
BATTESIMI AL LAGO DI BRACCIANO
Era il 17 settembre 2005 quando la comunità evangelica A.D.I. di
Roma Olgiata celebrava i primi battesimi nelle acque del lago di
Bracciano. Non vi era ancora una chiesa nella città, e le riunioni avvenivano intorno al tavolo da pranzo di una casa privata. Sono
passati meno di sette anni da allora, e nella missione di Bracciano
vi è adesso una numerosa comunità di circa cinquanta credenti in
continua crescita, un'intensa attività evangelistica che si sta espandendo anche verso i paesi limitrofi. Vi sono già due locali, uno per
i culti (aperto nel 2012) e uno per la nuovissima scuola domenicale
(il locale aperto nel 2007), entrambi sulla via Luigi Domenici, a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Bracciano. Non bastano le parole per ringraziare Dio per come sta portando avanti l'opera Sua a
Bracciano, ed in particolare vogliamo ringraziarLo perché il 16 giugno scorso dodici credenti sono scesi nelle acque battesimali, ancora una volta sulle rive del nostro bellissimo lago. Durante l'evento, ogni cosa è stata guidata dalla mano di Dio: dall'organizzazione
tecnica e logistica, alla predicazione del pastore Salvatore Caruso;
dai cantici alle testimonianze dei neofiti. Queste ultime sono state la parte più commovente. Con le dodici diverse storie della loro salvezza, i fratelli e le sorelle, di tutte le età, tutti emozionatissimi, hanno raccontato la loro esperienza di fede di fronte ad un
numeroso pubblico di parenti, amici, perfino passanti che si sono
fermati incuriositi ad assistere. Ringraziamo il Signore anche per la
presenza di molti contatti del tavolino evangelistico e membri delle riunioni nelle case, che continuano a svolgersi nelle zone di Anguillara e Manziana. Molti erano giunti anche tramite l’annuncio
propagato da Radioevangelo Roma per tutta la settimana prece-
dente l’evento. Questi battesimi sono stati un grande incoraggiamento, una dimostrazione di come il Signore operi potentemente
nelle nostre vite in ogni circostanza. Alcuni fratelli hanno conosciuto il Signore mentre attraversavano delle prove molto dure e
hanno trovato consolazione; altri sono venuti in chiesa grazie alla
testimonianza di un amico o di un familiare; altri ancora sono nati e cresciuti in chiesa, ma hanno capito, a un certo punto della loro
vita, di dover fare una scelta per Cristo. L'invito a fare questa scelta
è ancora aperto, e qualcuno ha già espresso il desiderio di essere il
prossimo a battezzarsi. Vogliamo davvero dare tutta la lode al Signore, e pregare perché possa continuare a servirsi di noi per diffondere il Suo messaggio di grazia e di salvezza. A Dio sia la gloria!
Angelo Rossi
BATTESIMI A NAPOLI-CASSANO
Cari fratelli, sono lieto di rendervi partecipe della gioia che il 10
giugno nella chiesa di Napoli-Cassano abbiamo avuto per il meraviglioso culto durante il quale 3 sorelle e 2 fratelli sono scesi nelle
acque battesimali, manifestando la loro ferma decisione di servire il Signore. Molti parenti e amici sono intervenuti e hanno partecipato con entusiasmo e commozione. La Parola di Dio ci ha raggiunto attraverso il fratello Luigi Attanasio, pastore della chiesa di
BATTESIMI A SANTA MARIA CAPUA VETERE
Con gioia comunichiamo alla fratellanza che domenica 8
luglio quattro anime hanno confessato pubblicamente la
loro fede in Colui che le ha salvate dai loro peccati scendendo nelle acque battesimali. Due sono della comunità
di Santa Maria Capua Vetere e altre due della comunità di
Teverola (Ce) curata dal fratello Francesco Turco.
Lo strumento che il Signore ha usato per l’occasione è stato il fratello Massimo Granata, proveniente dalla comunità
di Ruvigliano Napoli.
In questi ultimi anni, il Signore ci ha dato la grazia e la
gioia di vedere molti giovani salvati e battezzati nello Spirito Santo. Sentiamo di ringraziare il Signore con tutto il
cuore per quello che sta operando nelle nostre Comunità,
non facendoci mancare la Sua benedizione. Rendiamo al
Signore ogni gloria e ci uniamo nella preghiera a tutta la
fratellanza, affinché Egli continui ad operare in ogni luogo
per la Sua gloria, per la salvezza dei perduti e per l’edificazione dei credenti.
Cesare Turco
20 Risveglio Pentecostale - novembRe 2012
Napoli-Montesanto che, presentando l’incontro tra Filippo e il ministro etiope (Atti 8:26-40), ci ha mostrato la potenza di una vita
trasformata dalla grazia che rende autonomi, fa scoprire il valore
della Parola , della guida dello Spirito Santo e delle perseveranza. Vi chiediamo di pregare affinchè la grazia divina continui a raggiungere i cuori, in questa numerosa e difficile parte della città.
Giuseppe Perrella
NOTIZIE DA CASTELLANA SICULA E POLIZZI GENEROSA (PA) PARCO DELLE MADONIE
Siamo grati e riconoscenti a Dio nostro Padre celeste, perché
quest’estate abbiamo svolto dei culti all’aperto per raggiungere con il messaggio dell’Evangelo altri peccatori perduti. Il 7 luglio
per la prima volta abbiamo evangelizzato il borgo di Nociazzi posto a quota 1000 s.l.m. che conta circa 300 anime; per l’occasione la parola di Dio è stata predicata dal fratello Settimo Seidita. Il
14 luglio è stata la volta di Castellana, il luogo prescelto è stata una
villa comunale molto frequentata e lo strumento che Dio ha usato per l’annuncio del messaggio della salvezza è stato il fratello Leonardo Passasmonte. Il 21 luglio, grazie a Dio, dopo tantissimi anni
anche nel paese di Polizzi nella piazzetta centrale, cuore del paese
montano, il fratello Ruben Infantino ha potuto annunciare ai numerosi presenti che Gesù è colui che offre la salvezza a chiunque
crede. Il seme della parola di Dio è stato sparso per fede nei cuori
della gente; le nostre preghiere saranno: “Signore fai germogliare
questo seme per la salvezza”. A conclusione della stagione sabato
8 settembre nel locale di Culto di Castellana Sicula, gremito di credenti provenienti da Barcellona Pozzo di Grotta e da S.Agata di Militello (ME), abbiamo celebrato nella gioia e nel ricordo la Cena del
Signore. Il fratello Gioacchino Caltagirone, strumento di cui Dio si
è usato meditando un passo nel libro di Ester al capitolo 3, si è soffermato al verso 8: “C’è un popolo separato….le cui leggi sono diver­
se da quelle di ogni altro popolo...” e ci ha ricordato, rimarcando fortemente per lo Spirito Santo, che la Chiesa del Signore c’è, esiste e
si deve distinguere dagli altri popoli! Era con noi per l’occasione il
fratello Gaetano Di Pisa con la consorte. Ringraziamo il nostro Signore per la sua bontà e la sua misericordia, e chiediamo ai fratelli
che leggeranno queste poche righe di pregare per noi e per l’opera Sua.
Pietro Calogero Geraci
NOTIZIE DA CENTO (FE)
Cari nel Signore, pace! Solo due righe per condividere la nostra
zare per la Sua gloria quanto abbiamo nel nostro cuore. Continuagioia nel comunicarvi che 55 giorni dopo il 29 maggio, giorno del te a pregare per noi.
sisma che rese inagibile il locale di culto di Cento, il Signore ce ne
Eliseo Lattuca
ha provveduto un altro, anche se più piccolo, nel quale il 22 luglio
abbiamo celebrato il primo culto. Anche se abbiamo un serio problema per le aule della Scuola Domenicale, in quanto non abbiamo lo spazio sufficiente, non è stato facile arrivare a questo punto.
Sono stati giorni di grande travaglio spirituale e materiale, ma il Signore ci ha aiutati in ogni cosa. Anche se ancora abbiamo qualche
altra cosa da sistemare, il fatto di avere un locale che ci permette di riprendere le attività là dove sono state interrotte a causa degli eventi sismici è qualcosa di importante per noi, che ci riempie
di gioia e di coraggio. Tanta e indescrivibile è stata l'emozione e la
commozione che abbiamo provato durante il culto, ma per ogni
cosa abbiamo ringraziato Dio, sapendo che il Signore che adoravamo nel precedente locale è lo stesso. Noi consideriamo questa una
fase transitoria e preghiamo che il Signore ci dia la gioia di realiz-
NOTIZIE DA PRIVERNO (LT)
È con immensa gioia che rendiamo partecipe tutta la fratellanza del fatto che anche quest’anno il Signore ci ha dato grazie di
evangelizzare la città di Priverno. Già a fine maggio abbiamo avuto la possibilità di ospitare i fratelli del Centro Kades, che con il loro camper, posizionato davanti al SERT della cittadina privernate,
hanno contattato numerosi giovani che quel giorno oltre a ritirare
la loro dose giornaliera di metadone hanno potuto portare a casa
qualcosa di molto più prezioso: il seme della Parola di Dio, sparso
nei loro cuori. In particolare con uno di loro siamo rimasti in contatto anche nei giorni dei culti all’aperto che abbiamo tenuto durante il mese di giugno in tre zone diverse della città.
Nella cornice delle case popolari di Osteria dei Pignatatri, nel parcheggio della scuola media Fratelli Cervi e nei giardinetti di Borgo S. Antonio, la Parola di Dio è stata predicata rispettivamente dal
fratello Carmelo Lorè, pastore a Monte San Biagio e Fondi, dal fratello Alfredo Annunziata, pastore a Sabaudia, e dal fratello Gianni
Di Crasto, pastore a Formia ed Itri.
Abbiamo visto tante anime nuove venire alle riunioni, abbiamo
avuto la gioia di rivedere alcuni (che da tempo si erano allontanati)
ritornare sui loro passi, ma, cosa ancor più gloriosa, abbiamo realizzato la dolce presenza del Signore nei nostri cuori e Lo abbiamo
visto operare potentemente in mezzo a noi.
Vogliate pregare per noi, affinché il pane gettato sulle acque in
questi anni possa essere ritrovato… ”Quelli che seminano con
lacrime,mieteranno con canti di gioia. Se ne va piangendo colui che
porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia quando por­
terà i suoi covoni“ (Salmo 126: 5­6).
Francesco Alboreto
Risveglio Pentecostale - novembRe 2012
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Notizie dalle nostre Comunità
BATTESIMI A PALAGIANELLO (TA)
È con grande riconoscenza al Signore, che condividiamo con la fratellanza e i lettori di questo periodico, la gioia che abbiamo goduto il 22 Luglio nel vedere nella comunità di Palagianello (Ta) cinque
sorelle scendere nelle acque battesimali per testimoniare pubblicamente della loro esperienza di salvezza in Cristo Gesù. I cinque
neofiti hanno “rappresentato” ogni fascia di età da i 16 ai 60 anni, a
testimonianza del fatto che il Signore salva chiunque senza distinzione d’età, purché ognuno Lo accetti come personale Salvatore.
L’Eterno non ha mancato di parlarci con l’esposizione della Sua Parola (Atti 2:37-47), affidata al pastore Carmine Lamanna conduttore della Comunità di Matera, incoraggiando non solo i neofiti ma
tutti noi ad amare e servire il Signore ogni giorno della nostra vita
e essere inseriti attivamente nella comunità locale nonché in tutto
il popolo universale riscattato dal prezioso sangue di Cristo Gesù.
Tutta la nostra lode e il nostro ringraziamento sono per l’Eterno Iddio, se pur in tempi così difficili, nel Suo Figlio che salva, guarisce e
battezza nello Spirito Santo ancora oggi.
Martino Lamanna
EVANGELIZZAZIONE E BATTESIMI FORMIA (LT)
Formia con i suoi 37.571 abitanti, è un importante cittadina del
basso Lazio. Il suo nome deriva dal greco hormiae "approdo" per
indicare la tranquillità del riparo fornito dal golfo di Gaeta dov'è situata. In epoca romana Il suo passaggio era strategicamente importante per Roma, tanto che per la città venne fatta passare la
via Appia nel 312 a. C. I resti di ville e monumenti risalenti ad epoca romana (come quelli di Mamurra Mecenate e Cicerone) testimoniano del
fatto che
citquesta cit
tadina era
un luogo di
villeggiatuvilleggiatu
ritra e di ri
poso. Doposo. Do
po questa
testibreve testi
monianza
risastorica risa
lente a più
duemidi duemi
la anni fa,
vogliamo
ringraziaringrazia
re il Signore Gesù per come verso la fine di Luglio abbiamo annunciato alla cittadina, all'interno di una meravigliosa villa di epoca romana, il messaggio di "Tutto l'Evangelo" l'unico messaggio che dà
"quel vero riposo all'anima". Abbiamo potuto parlare di Gesù liberamente anche dopo la riunione a numerose persone. Gradita la
visita dei pastori Alberto Mungai e Francesco Carvello, che sono
stati strumenti nelle mani del Padre Celeste. Inoltre è stato prezioso l'aiuto e il supporto datoci dai giovani della comunità di Cassino e di altre comunità. La festa si è protratta fino all'8 Settembre,
quando abbiamo visto scendere nelle acque battesimale due sorelle, già unite dal legame di parentela e ora anche in Cristo, che
hanno testimoniato dell'opera di salvezza in Dio, e con la volontà
attraverso il battesimo di seguirLo fino alla fine. La sala di culto era
gremita, c'erano diverse persone che per la prima volta hanno potuto ascoltare il potente messaggio dell'amore di Dio che ci è stato
impartito dal fratello Raimondo Mennella, pastore delle comunità
di Torre del Greco, S. Sebastiano al Vesuvio e S. Giorgio (Na). Chiediamo alla fratellanza preghiere incessanti per quest'opera che
Dio vuole benedire grandemente. Nel frattempo abbiamo la determinazione di continuare a servire il Signore Gesù nonostante le
difficoltà che incontriamo sul cammino. Insieme a Neemia diciamo
anche a noi: “Io sto facendo un gran lavoro e non posso scendere...”
(Ne.6:3). Dio ci benedica!
Giovanni Di Crasto
BATTESIMI A BELLUNO
Grati al Signore per come dà vita all’opera Sua, è nostro desiderio rendere partecipe la fratellanza della gioia provata dalla comunità di Belluno domenica 26 agosto per il culto di battesimi tenuto al fiume Piave in località Termine di Cadore, durante il quale
due giovani sorelle hanno confessato pubblicamente, mediante il battesimo in acqua secondo l’insegnamento del Signore, della propria personale scelta di seguire Cristo Gesù. Diversi familiari e amici, per la prima volta presenti a questo inconsueto incontro
cristiano evangelico sulle rive del fiume Piave, oltre a fratelli e sorelle intervenuti, hanno potuto ascoltare le personali testimonianze delle due neofite, ma soprattutto il consiglio della Parola del Signore portato dal fratello Lorenzo Framarin, pastore a Lonigo (VI).
22 Risveglio Pentecostale - novembRe 2012
Preghiamo che
quanto in semplicità, hanno ricevuto dal Signore, porti un
frutto di ravvedimento anche nelle loro vite. Dio benedica
l’opera Sua!
Giuseppe
Bortoli
APRILIA (LT): CONVEGNO ADI-MEZ E BATTESIMI
È con immensa gioia che desideriamo comunicare alla fratellanza come il Signore anche quest'anno ci ha dato la possibilità di tenere per circa un mese, dal 20 Luglio al 19 Agosto, il convegno della Missione Evangelica Zigana ADI-MEZ, installando una tenda nel
comune di Aprilia. Gli scopi di questi incontri sono quelli di promuovere la fede e la conoscenza della Parola di Dio nel popolo Zigano e raggiungere con il messaggio del Vangelo quanti tra il popolo zigano o sedentario hanno bisogno di Cristo Gesù. Durante il
convegno abbiamo avuto modo di predicare il messaggio del Vangelo e godere della comunione fraterna anche con fratelli sedentari. L'ultimo giorno del convegno, domenica 19 Agosto, abbiamo
avuto un culto di battesimi, in cui due credenti hanno testimoniato dinanzi a Dio e alla fratellanza di voler seguire Cristo Gesù tutti i
giorni della loro vita. Nel culto di Domenica tramite la celebrazione della Santa Cena abbiamo anche ricordato la morte del no-
stro Signore Gesù e il
Suo imminente ritorno. Vi chiediamo di
continuare
a pregare
per l’opera Zigana,
poiché abbiamo bisogno della Sua grazia ogni giorno, desiderando vivere una vita di fedeltà a
tutto l'Evangelo.
Mario Bonino
FORLÌ RADUNO CAMPISTICO ITALIA NORD EST
”Ecco quanto è buono e quanto è piacevole che i fratelli vivano insie­
me! È come olio profumato che sparso sul capo scende sulla barba,
sulla barba di Aronne, che scende fino all’orlo dei suoi vestiti; è come
la rugiada dell’Ermon che scende sui monti di Sion; là infatti il Signo­
re ha ordinato che sia la benedizione, la vita in eterno” (Salmo 133)”
Non si potrebbero trovare parole più adatte di quelle espresse nel
Salmo 133 per descrivere la benedizione e la gioia ricevuta sabato 8 settembre, quando i credenti dell’Italia Nord Est si sono ritrovati presso il Palafiera di Forlì in occasione del Raduno Campistico
2012. Bella è stata la comunione fraterna fin dall’arrivo al mattino
presto, quando, dopo un viaggio più o meno lungo, avviamo gioito nel ritrovare i fratelli e le sorelle con i quali si erano trascorsi i
giorni dei vari turni al Centro Comunitario Evangelico “Poggiale”.
Bella è stata l’atmosfera che da subito si è creata all’interno del palazzetto dove era stata allestita la “Sala Culto”. Quel luogo, generalmente usato per eventi sportivi, oppure per incontri di vario genere, in quel benedetto giorno è diventato il luogo dove “i fratelli
hanno dimorato insieme” e lo Spirito Santo, con la Sua divina presenza, lo ha reso il “luogo della dimora dell’Altissimo”. Bella soprattutto è stata la presenza di Gesù e la guida della Spirito Santo, scesa sull’assemblea dei credenti nei due culti di adorazione offerti
con cuore sincero al Signore. Particolarmente commovente è stato il momento dei canti esibiti da un gruppo formatosi fra i turni “Giovani 1 e Giovani 2”, diretti da un giovane fratello. Notevole è stata l’unzione dello Spirito Santo sul fratello Michele Mango,
ospite e predicatore nei due culti. Nel culto mattutino, prenden-
do spunto da Ester
2:21-23 ed Ecclesiaste 9:11, ci è stato ricordato come
“Dio guida le circostanze della vita dei credenti per
portare a compimento il Suo piano di redenzione”.
Nel culto pomeridiano, invece, partendo dal Libro dei
Proverbi (20:14), il
fratello ha ricordato a tutti i presenti “la preziosità dei
doni di Dio e la necessità di non svendere al nemico cose preziose, come la salvezza,
il servizio, le promesse di Dio, la fedeltà a Dio.” Per chi scrive, è stato bello sentire le testimonianze del giorno dopo, quando in molti si sono alzati per ringraziare Dio di quanto ci aveva concesso e di
come Egli ci aveva parlato. Per questo desideriamo dare tutta la lode, la gloria e l’onore la Capo Supremo della Chiesa: Gesù Cristo!
Francesco Carvello
Risveglio Pentecostale - novembRe 2012
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Richiesta urgente di sostegno economico
per Risveglio Pentecostale
Cari fratelli e lettori tutti, il Signore possa benedire le vostre vite e ricompensare quanti stanno
sostenendo con offerte, oltre che con preghiere, la diffusione del Risveglio Pentecostale, il mensile
di edificazione delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia. In questi tempi difficili
portiamo alla vostra attenzione il grande bisogno di sostegno economico del Risveglio Pentecostale,
dato che, purtroppo, non sono molti coloro che inviano la propria offerta.
Siamo dispiaciuti, qualora permanga la presente situazione, di dover sospendere l’invio
del Risveglio Pentecostale a partire dal numero di gennaio 2013 a quanti, Chiese e
individui, non abbiano inviato il proprio sostegno alla pubblicazione. Annunciamo che, vista
la situazione attuale, non sarà possibile produrre il calendario 2013 solitamente abbinato
al numero di dicembre. Ci vediamo costretti a richiedere il vostro immediato sostegno
che potrete dare utilizzando il conto corrente postale 12710323 intestato a Risveglio
Pentecostale o le coordinate bancarie IBAN IT16 N076 0112 1000 0001 2710 323
Segnaliamo che la medesima situazione si verifica anche per Cristiani Oggi.
appuntamenti
INCONTRO SBC PUGLIA E BASILICATA
Sabato 10 novembre 2012, presso la Chiesa ADI di Modugno,
Via Roma 93, Incontro SBC (seminario per Consiglieri di Chiesa
e Pastori). Relatore dello studio biblico sarà il fratello Vincenzo
Specchi.
INCONTRO FRATERNO ITALIA CENTRALE E SARDEGNA
Sabato 8 dicembre 2012, presso la chiesa di Roma - Via Repetti, Incontro Fraterno delle chiese della zona Italia Centrale e
Sardegna. Ospite il fratello Claudio D'Antonio, pastore a Torre
Annunziata (NA).
XXXVII Incontro Giovanile ADI-IBI
FIUGGI 1-4 NOVEMBRE 2012
Anche quest'anno la trentasettesima edizione dell'atteso incontro giovanile ADI-IBI si terrà, a Dio
piacendo, a Fiuggi, presso la tensostruttura del Palatenda di Via
IV Giugno. A questo appuntamento possono partecipare tutti i credenti di età compresa fra i
18 e i 40 anni; per i più piccoli, sono state organizzate delle attività
di intrattenimento, per dare l'opportunità di parte-
cipare anche alle coppie con figli.
Anche se per l'adesione è necessaria la registrazione on-line a cura del pastore della comunità o di
un suo incaricato all'indirizzo web
www.assembleedidio.org/IBI/raduno, è possibile ricevere ulteriori indicazioni telefonando all'Istituto Biblico Italiano al numero
06.2280291 o per e-mail all'indirizzo [email protected]
RADUNO REGIONALE SARDEGNA
L'8 dicembre 2012, a Borore (NU), presso il ristorante "Le Cupole", Raduno Regionale delle Chiese della Sardegna. Ospite il
fratello Guerino Perugini, pastore ad Isola Capo Rizzuto (KR).
Risveglio
P E N T E C O S T A L E
Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche
“Assemblee di Dio in Italia”
Ente Morale di Culto D.P.R.5.12.1959 n.1349
Legge 22.11.1988 n.517
Mensile a carattere religioso pubblicato
dal Consiglio Generale delle Chiese Cristiane Evangeliche
“Assemblee di Dio in Italia”
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D.L.353/03 (conv. L.27/02/04 n.46) art.1 com.2, DCB Vicenza
24 Risveglio Pentecostale - novembRe 2012
Destinatario
❏ SCONOSCIUTO
❏ PARTITO
❏ TRASFERITO
❏ IRREPERIBILE
❏ DECEDUTO
Indirizzo
❏ INSUFFICIENTE
❏ INESATTO
Oggetto
❏ RIFIUTATO
❏ NON RICHIESTO
❏ NON AMMESSO
grazie per la cortese collaborazione
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