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Le tecniche di disinfestazione del terreno
IX CICLO Indirizzo: Tecnologico Classe di Abilitazione: A058 ELABORATO FINALE DI ABILITAZIONE Le tecniche di disinfestazione del terreno Relatore: Prof. Mosca Giuliano Specializzando: Angileri Maurizio Matricola: R11006 INDICE 1. Premessa 2. L’istituto 2.1 Azienda agraria 2.2 Offerte strutturali 2.3 La cantina 2.4 Laboratori 3. Organizzazione dei corsi 4. La classe 5. Requisiti d’accesso 6. Obiettivi 7. Metodologie didattiche 8. Area modulare 8.1 Finalità 8.2 Materie e relativi contenuti 9. Spazi 10. Strumenti 11. Risorse 12. Contenuti 12.1 Stanchezza del terreno 12.2 Caratteristiche ambiente protetto 12.3 Tecniche di disinfestazione 13. Verifiche e valutazione 13.1 Recupero e approfondimento Pag. 3 Pag. 3 Pag. 5 Pag. 6 Pag. 7 Pag. 8 Pag. 9 Pag. 12 Pag. 12 Pag. 12 Pag. 13 Pag. 15 Pag. 15 Pag. 15 Pag. 17 Pag. 17 Pag. 17 Pag. 17 Pag. 17 Pag. 18 Pag. 18 Pag. 23 Pag. 24 1. PREMESSA L’istituto Tecnico Agrario “Abele Damiani” di Marsala è inserito in un contesto in cui le coltivazioni principali sono la vite da vino e le colture protette (orticole e floricole). Questa realtà è affrontata a livello scolastico con 2 indirizzi specifici. Da un lato un corso quadriennale, che segue il biennio base che porta al diploma di enotecnico, dall’altro un’area modulare, denominata “Vivaismo e colture protette”, dove vengono affrontate con particolare attenzione le problematiche relative alle colture protette. L’area modulare consente l’elaborazione di interventi mirati su aspetti definiti ed in 2 relazione alle attitudini del territorio. Essa prevede una diversa articolazione oraria delle discipline del quarto e quinto anno, in relazione al modulo prescelto. La scelta del modulo deve essere effettuata dagli alunni e dalle famiglie, alla fine del secondo anno di corso. In questo modo saranno impostati, in maniera più armonica, i contenuti disciplinari del triennio. L’unità di apprendimento affrontata, “Tecniche di disinfestazione del terreno” si inserisce nell’area modulare appena citata. 2. L’ISTITUTO L'Istituto Statale d’Istruzione Secondaria Superiore «Abele Damiani», con annesso Convitto, ha sede nell'ex convento dei frati Benedettini ex frazione San Carlo di Marsala, nella Via Trapani, importante arteria cittadina. Il fabbricato, a 24 m sul livello del mare, domina con il suo braccio a nord lo Stagnone, specchio d'acqua chiuso all'orizzonte dalle isole Egadi e l’isoletta storica di Mothia e con il suo braccio a ponente la Città di Marsala. L'antichissima Città di Marsala, già Lilybeo Punica, è situata sull'estrema punta occidentale della Sicilia, chiamata Capo Boeo. La Città è gloriosa per il suo grande passato e per avere dato il più grande contributo alla leggendaria impresa garibaldina che portò all'unità d'Italia. L'Istituto Tecnico Agrario ha il privilegio di vivere e prosperare nella zona vitivinicola più gloriosa ed evoluta d'Italia sicché‚ le centinaia di alunni che lo frequentano hanno la possibilità di studiare e di formarsi giovandosi dei notevoli sussidi che mette a disposizione la rinomata industria del vino e del "MARSALA" in particolare. Questa scuola ha tratto origini dalla colonia agricola sita nell'ex "Feudo Rinazzo", il 2 Aprile 1873. A causa della malaria che vi imperversava, detta colonia fu trasferita 3 nell'attuale sede di San Carlo. Il 4 Gennaio 1897 su disegno di legge proposto da Abele Damiani (da cui la scuola prese il nome) la colonia agricola venne trasformata in Scuola Pratica dell'Agricoltura; aperta ufficialmente nel mese di marzo del 1897. Nel 1924 la Scuola venne trasformata in Regia Scuola Agraria Media con indirizzo Vitivinicolo. Successivamente il 15 Giugno 1931, prese la denominazione di Regio Istituto Tecnico Agrario e il 9 Ottobre 1947 venne istituito il corso di Specializzazione in Viticoltura ed Enologia. L'I.T.A. nell'anno scolastico 2000/2001 ha accorpato I.P.S.A.A. di Strasatti ed ha quindi cambiato la sua denominazione in Istituto Statale d'Istruzione Secondaria Superiore "Abele Damiani". L'edificio risulta costituito da tre ali, ciascuna delle quali è percorsa, in tutta la lunghezza, da corridoi nei quali si affacciano le aule e i laboratori scientifici oltre che gli Uffici del Dirigente Scolastico, del Vicario del Dirigente Scolastico e degli Amministrativi. Nel piano superiore dell'edificio sono ubicati la Segreteria Amministrativa, la Biblioteca, le aule speciali di Lingue, Informatica, Disegno, Meccanica, Scienze e Agraria. Nel piano terra si trovano i Laboratori di Chimica e di Analisi e gli Uffici di Segreteria didattica - Personale. L'Aula Magna che ha una capienza di 250 posti è luogo di riunioni, di convegni culturali e di rappresentazioni teatrali, di concerti sinfonici. L'Istituto è dotato anche di una palestra ampia 1.500 mq comprendente docce, bagni e spogliatoi. Dal 1° settembre 2000, per gli effetti della razionalizzazione della rete scolastica del territorio, all’Istituto “A. Damiani” è stato annesso l’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente di Strasatti. 2.1 AZIENDA AGRARIA - PODERE BADIA 4 Il podere Badia è un laboratorio sperimentale e dimostrativo dove si utilizzano le più moderne tecnologie. È ubicato nella zona del parco dello Stagnone a 1 Km dalla sede. La superficie complessiva è di circa 18 ettari; è destinata a vigneto, oliveto, agrumeto, frutteto, seminativo e l’azienda è dotata di un parco macchine ed attrezzi agricoli molto variegato. La superficie complessiva destinata alle colture risulta di circa 18 ettari ed è così ripartita: VIGNETO Ha OLIVETO Ha AGRUMETO Ha FRUTTETO Ha SEMINATIVO Ha COLTURE Ha PROTETTE Sono state impiantate 6.95.85 2.89.30 0.29.10 0.52.95 5.49.20 0.10.00 le principali coltivazioni di vite al fine di far acquisire agli allievi, sia del corso di "Viticoltura ed Enologia" che agli allievi del corso per "Perito Agrario", una conoscenza completa del percorso di trasformazione uva - vino in tutte le sue fasi. Nel Podere Badia gli alunni vanno ad acquisire la necessaria esperienza pratica che integra e completa il percorso formativo di ogni singolo allievo. Il piano di rilancio, iniziato nel 2003 ha previsto l’impianto di altri 5 Ha di vigneto delle varietà più pregiate. Sono in fase di realizzazione sinergie con l’Assessorato Regionale all’Agricoltura oltre che con privati (per la definizione dei genomi dei vitigni autoctoni, per testare fitofarmaci e valutarne i residui, ecc.) per dare vita a diverse sperimentazioni di colture assolutamente biologiche e per biocarburanti. 2.2 OFFERTE STRUTTURALI Attualmente la popolazione scolastica è di circa 530 alunni, suddivisa in 23 classi che svolgono le attività didattiche sia in orario antimeridiano nonché pomeridiano per un solo giorno a settimana. Il bacino di utenza comprende i comuni di Marsala, Trapani, Mazara del Vallo, Petrosino e altri comuni della provincia di Trapani, della provincia di Agrigento e della provincia di Palermo. "A. Damiani" di Marsala copre una superficie di mq. 10.000 con un'area edificata di mq. 4.000. Nell'anno scolastico 2006/2007 risultano frequentanti 497 allievi che occupano aule di normale attività didattica nelle quali la dotazione risulta costituita del normale arredo 5 sufficiente per il numero di frequentanti. L'Istituto è fornito di un'Aula Magna con numero 250 posti a sedere con microfoni, usata per riunioni, manifestazioni e proiezioni. È disponibile una sala video dotata di videoregistratore, video con numero 30 posti a sedere. Si possono utilizzare anche i seguenti locali di servizio: N° 1 centro stampa dotato di fotoriproduttore, ciclostile-fotoriproduttore nonché di macchine accessorie per rilegatura; Sala insegnanti; N° 1 magazzino per il materiale di consumo; N° 1 locale Bar con area di stazionamento; Laboratori; Biblioteca; Palestra; Comprende inoltre: Azienda Agraria; Convitto; Le Cantine. Convergono nell'Istituto ragazzi residenti in centri della Provincia di Trapani e oltre (Trapani, Petrosino, Paceco, Rilievo, Buseto Palizzolo, Mazara del Vallo, Castelvetrano, Salemi, Menfi, Partanna, San Vito lo Capo, Custonaci, Valderice, Castellammare del Golfo, Pantelleria, Montevago, Santa Margherita Belice, San Buca di Sicilia, Gibellina, Santa Ninfa, Calatafimi, Poggioreale, Salaparuta, Campobello di Mazara, San Cipirello, Vicari, Casteldaccia, Cattolica Eraclea, San Biagio Platani, Messina, Monreale - Grisì). Le realtà socio - economiche di provenienza così diversificate hanno come fattore comune una economia prevalentemente agricola. Di conseguenza la realtà socio - culturale che si presenta piuttosto variegata spinge la Scuola a farsi carico di promuovere un'attività didattico - disciplinare intesa come punto di aggregazione fra i diversi fruitori. Il Convitto ospita 60 convittori che sono alloggiati in numero 15 camere per un totale di numero 87 posti letto. Il Convitto ospita, inoltre, il reparto cucina, il refettorio, la sala giochi e la sala televisione. 6 Le attività di studio vengono intervallate con attività ricreative e sportive con l'utilizzo della palestra e delle altre strutture. I Convittori vengono assistiti costantemente da personale educativo sempre attento alle varie esigenze degli allievi. Un regolamento interno presiede alla vita che vi si svolge. 2.3 LA CANTINA La cantina didattica "DALMASSO" costruita nel 1935 ha dato vita alla "Scuola Enologica", che per oltre mezzo secolo si è collocata fra le Scuole Italiane più prestigiose. Oggi gli allievi del corso di "Viticoltura ed Enologia" iniziano la frequenza dopo il biennio unico, per completare gli studi al sesto anno con la specializzazione in "Enotecnico". La struttura è fornita di tutte le attrezzature necessarie alla vinificazione, alla stabilizzazione, all'invecchiamento ed all'imbottigliamento dei vini; ha una capacità di circa mille ettolitri ed un magazzino di invecchiamento con fusti di rovere di circa 250 hl. È dotata di un attrezzato laboratorio di analisi per le esercitazioni degli alunni e per tutti i controlli analitici necessari, nonché di una sala di degustazione per le verifiche dello stato evolutivo e qualitativo dei vini. Nella cantina gli alunni del corso di specializzazione in Enologia e Viticoltura effettuano esperienze di microvinificazione in contenitori di piccole dimensione nonché di stabilizzazione ed imbottigliamento. Attualmente la Cantina Dalmasso viene utilizzata dall'Istituto Regionale Vite e Vino per la sperimentazione vitivinicola e per le prove di microvinificazione. I nostri alunni, per convenzione hanno diritto a presenziare e a partecipare alla suddetta 7 attività per un migliore approfondimento pratico delle cognizioni teoriche acquisite. Gli alunni dell'Istituto hanno inoltre a disposizione una nuova cantina dotata delle attrezzature di vinificazione, stabilizzazione ed imbottigliamento tra le più moderne. Nella suddetta cantina vengono effettuate tutte le esercitazioni pratiche relative al corso speciale che al corso ordinario. I lavori individuali e di gruppo, che gli alunni effettuano nell'ultimo anno di corso, vengono presentati sotto forma di tesina agli esami di stato e discusse durante il colloquio d'esame, i risultati di questi lavori vengono spesso utilizzati come nuove conoscenze per il mondo agricolo - industriale 2.4 LABORATORI INFORMATICA DISEGNO E TOPOGRAFIA CHIMICA 1 DIDATTICA CHIMICA 2 PER ANALISI ESTERNE AULA DI LINGUE AGRARIA SCIENZE L’istituto è articolato in 5 indirizzi: Agro-Industriale Agro-Ambientale Vivaismo e colture protette Valorizzazione delle produzioni animali Viticoltura ed enologia Dopo il biennio propedeutico si può scegliere, infatti, l’indirizzo in Viticoltura ed Enologia che ha una durata di quattro anni. 8 3. ORGANIZZAZIONE DEI CORSI La nuova impostazione prevede un biennio comune e un triennio comprendente discipline umanistiche, scientifiche e discipline tecniche di base, formanti un'area unica. La quarta e la quinta classe sviluppano uno dei cinque moduli previsti a livello nazionale dal nuovo ordinamento e più precisamente: AGRO-INDUSTRIALE: Soddisfa la moderna utilizzazione degli alimenti, con capacità di valutare la qualità della materia prima da trasformare; l'individuazione della tecnologia trasformativa più idonea alla valorizzazione delle produzioni; il controllo della qualità e valutazione dei processi di trasformazione sull'ambiente. AGRO-AMBIENTALE: Soddisfa le richieste di tutela e salvaguardia dei beni naturali della collettività rispetto ai momenti di intervento a sostegno della produzione, privilegiando le linee di un'agricoltura razionale con attività rurali eco-compatibili e di miglioramento dell'ambiente. VIVAISMO E COLTURE PROTETTE: Si propone di fornire le conoscenze biologiche, tecnologiche e commerciali di base ed avanzate, che il tecnico di settore deve necessariamente conoscere per poter operare sul mercato nazionale ed europeo secondo gli standard comunitari. VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI ANIMALI: Si propone di fornire le conoscenze biologiche e tecniche adatte all’individuazione delle esigenze degli allevamenti, dei loro rapporti con le aziende agrarie e di sviluppare la conoscenza delle problematiche organizzative e funzionali delle aziende zootecniche. VITICOLTURA ED ENOLOGIA: Si propone di fornire le conoscenze biologiche e tecniche atte a valutare la qualità della materia prima da trasformare; l'individuazione della tecnologia trasformativa più idonea alla valorizzazione delle produzioni; il controllo della qualità e valutazione dei processi di trasformazione dell’industria viticolo enologica. BIENNIO COMUNE 9 TRIENNIO 10 AREA MODULARE 11 4. LA CLASSE La classe (IV Indirizzo: Vivaismo e colture protette) è formata solamente da alunni di sesso maschile. Pur in presenza di qualche eccezione negativa, si rilevano generalmente un sufficiente interesse per la disciplina e un livello accettabile di impegno e partecipazione. Per quanto riguardano le relazioni interpersonali tra gli alunni e il docente, emerge un comportamento generalmente corretto da parte della maggioranza degli allievi, ma è da rilevare l’eccessiva vivacità di alcuni alunni, scarsamente motivati allo studio, che disturbano frequentemente il resto della classe, rendendo difficile lo svolgimento delle lezioni. La classe è molto unita dal punto di vista affettivo, anche nei confronti degli alunni extracomunitari, e il livello di partenza, dal punto di vista didattico, è mediocre. Il rapporto tra alunni e docenti è sempre stato improntato sul reciproco rispetto ed è sempre stato aperto al dialogo. 5. REQUISITI D’ACCESSO - conoscere i principi di agronomia - conoscere gli elementi di base di meccanizzazione agricola - conoscere i principi di patologia ed entomologia 6. OBIETTIVI 6.1 OBIETTIVI FORMATIVI migliorare il proprio metodo di studio e renderlo più efficace sviluppare lo spirito osservazione e di critica partecipare attivamente alle lezioni distinguere nell’analisi di un testo l’essenziale dal superfluo migliorare le capacità logiche, in maniera da riuscire ad effettuare collegamenti tra i vari argomenti in un quadro di interpretazione unitario 6.2 OBIETTIVI DIDATTICI MODULARI Conoscenze Conoscere le esigenze delle colture 12 Significato delle modificazioni ambientali Conoscere le tecniche di riproduzione e di moltiplicazione Conoscere i caratteri morfologici, fisiologici, sanitari dei prodotti ottenuti Conoscere le caratteristiche dei materiali da utilizzare Abilità Sapere porre in relazione le variazioni di ciclo biologico con le variazioni ambientali Sapere correlare operazioni colturali e ciclo biologico Sapere mettere in relazione le condizioni ambientali con particolari aspetti tecnici (parassiti. Tipi di lotta, ecc.) Competenze Saper progettare ambienti protetti in funzione delle condizioni da realizzare Saper effettuare scelte colturali in funzione delle richieste del mercato 6.3 OBIETTIVI DIDATTICI UNITA’ DI APPRENDIMENTO Conoscenze Conoscere le caratteristiche dell’ambiente protetto Conoscere le principali tipologie di disinfestazione Abilità Saper distinguere le peculiarità di ciascuna tecnica di disinfestazione Competenze Saper scegliere la disinfestazione più adatta, in seguito a riflessione di carattere ambientale ed economico 7. METODOLOGIE DIDATTICHE Nel processo di apprendimento sono molto importanti le relazioni interpersonali e la comunicazione, quindi verrà usato un linguaggio chiaro e si cercherà di instaurare un dialogo costruttivo con gli allievi, facendo il possibile per comprendere le esigenze e le 13 richieste fatte dagli studenti. Si cercherà di ridurre al minimo l’uso della lezione frontale, per lasciare spazio alla lezione dialogata e verranno proposti lavori di tipo pratico e operativo. Gli alunni saranno spronati ad usare un linguaggio sempre più chiaro e preciso, ricorrendo anche a simboli e rappresentazioni grafiche, che facilitino l’organizzazione del pensiero. Durante lo svolgimento dell’unità didattica verrà controllato il processo di apprendimento degli alunni. Nel momento in cui verranno riscontrate delle difficoltà, verranno attuati interventi correttivi: ripasso, esercitazione, uso di linguaggi diversificati e di materiale multimediale, che semplifichi l’apprendimento. Si farà uso di una didattica multimediale, importante per motivare e coinvolgere maggiormente gli allievi e rendere il percorso didattico bello come un gioco; in particolare, tramite internet si utilizzeranno immagini suoni e animazioni, che simulano fenomeni non facili da rappresentare. Si cercherà di fare delle lezioni che comprendano: • Fase di ampliamento delle conoscenze acquisite attraverso consultazione di altri testi, ricerche in internet o visione di filmati e utilizzo di presentazioni in power point. • Proposte di lavori di gruppo (presentazioni multimediali, mappe concettuali, attività pratiche in classe). Si farà il possibile perché tutti gli alunni vengano coinvolti nelle attività proposte e possano esprimere idee e commenti personali, in modo da favorire la stima di sé, migliorare la loro capacità espositiva ed avviarli a porsi in modo critico, di fronte ad affermazioni e situazioni. Si cercherà, in tal modo, di promuovere un apprendimento significativo: stimolando l'attenzione degli alunni, rendendoli soggetti della lezione e automaticamente partecipi; prendendo in esame situazioni concrete e vicine alla realtà dell'alunno; proponendo molte immagini, che suscitino curiosità e bisogno di esplorazione; utilizzando un linguaggio inizialmente semplice e comprensibile, ma via via sempre più scientifico e rigoroso; svolgendo attività di tipo pratico ed operativo 14 8. AREA MODULARE 8.1 Finalità L’unità di apprendimento “Tecniche di disinfestazione del terreno” si inserisce nel Modulo “Vivaismo e Colture protette” che entra a fare parte del piano di studi di chi lo sceglie a partire dal IV anno per terminare al V anno secondo la scansione oraria indicata dalla tabella sottostante. IV V Prove Il modulo “Vivaismo e colture protette” ha la finalità di fornire agli studenti le adeguate conoscenze per la comprensione delle problematiche relative alla organizzazione e gestione di un vivaio. Nonché le conoscenze per la valutazione delle diversità fra le tecniche produttive in ambiente naturale e in ambiente controllato, la conoscenza dei materiali e della struttura di tunnel e serre ed inoltre fornire i fondamenti per la valutazione della qualità del materiale vivaistico e delle modalità di trasporto dello stesso. 8.2 Materie e relativi contenuti area modulare (contenuti affrontati nei due anni divisi per materia) Anno IV Tecniche vivaistiche (ore settimanali 3) I cicli biologici in ambiente controllato Tecniche colturali e fitoiatriche per le colture protette Propagazione gamica, agamica e micropropagazione Produzione di piante in fitocelle e contenitori Normative commerciali e standards dei prodotti 15 ORGANIZZAZIONE DIDATTICA I cicli biologici in ambiente controllato - influenza del calore, della luce, dell’umidità - fotoperiodo, termoperiodo e cicli produttivi Attività di verifica Tecnica colturale: - substrati, blocchiere, vasi - analisi chimico-fisica dei substrati - sterilizzazione e trattamento del materiale - semine, trapianti e coltivazione - controllo dei parassiti animali, vegetali e delle fisiopatie - tecniche di disinfestazione del terreno, stanchezza del terreno Attività di verifica Propagazione - gamica - agamica - micropropagazione - preparazione substrati, fitoregolatori, ormoni - termoterapia Attività di verifica Normative - certificazione sanitaria delle piante - normative commerciali - standards commerciali Attività di verifica 10 4 4 2 24 2 4 4 4 4 4 2 35 4 4 5 5 5 2 15 5 4 4 2 ANNO V Strutture vivaistiche (ore settimanali 2) Tunnels e serre; materiali, macchine ed attrezzi. Produzione, trasporto ed utilizzazione dell’energia per il termo condizionamento Controllo dei fattori regolanti il microclima Climatizzazione e bilancio termico Produzioni vivaistiche ed orticole (ore settimanali 2) Tecniche colturali in ambiente protetto Coltivazione di piante da appartamento Coltivazione di piante da fiore Orticoltura in ambiente protetto Vivai di produzione Vivai di deposito Organizzazione della vendita 16 9. SPAZI Per lo svolgimento delle lezioni teoriche si utilizzerà l’aula. Per lo svolgimento delle attività pratiche si utilizzerà il laboratorio di agraria e la serra della scuola. 10. STRUMENTI Libro di testo ed appunti del docente PC e videoproiettore Attrezzatura per l’attività pratica in serra 11. RISORSE Insegnante tecnico pratico Assistente tecnico di laboratorio 12. CONTENUTI 12.1 STANCHEZZA DEL TERRENO Il ripetersi, nello stesso terreno, di una coltura favorisce il diffondersi di infestanti, patogeni e parassiti, che sono responsabili della stanchezza del terreno. Questo fenomeno è particolarmente accentuato nelle colture in ambiente protetto e si traduce in una riduzione delle rese e della qualità. Gli effetti negativi sul terreno provocati da stanchezza si possono così riassumere: gli strati di terreno esplorati dalle radici tendono con gli anni a compattarsi, ad impoverirsi di ossigeno e al tempo stesso ad arricchirsi di microflora anaerobica, di patogeni responsabili di gravi affezioni (nematodi, funghi agenti dei marciumi radicali); 17 le radici diffondono nel terreno escreti del loro metabolismo, tossici per radici della stessa o di altra specie, le radici, con la loro attività ed a lungo andare, tendono ad asportare dal terreno, impoverendolo, elementi fertilizzanti l’albero. In un terreno stanco, perché impoverito di elementi utili e nel quale si siano accumulati per anni gli inquinanti indicati l' effetto negativo sulle piante è il seguente: la nuova piantagione tende a manifestare stato di sofferenza progressivo, da rallentato accrescimento a ritardata entrata in produzione. 12.2 CARATTERISTICHE AMBIENTE PROTETTO Nei terreni intensamente coltivati si assiste ad una proliferazione di agenti patogeni e, come precedentemente detto, ad una riduzione delle rese e della qualità. È questo un fenomeno particolarmente accentuato nelle colture orticole protette. In particolare i patogeni fungini, i nematodi e le erbe infestanti sono responsabili dei principali decrementi produttivi. Tra i patogeni fungini più frequenti si segnalano Phytophthora, Sclerotinia, Pythium, Rhizoctonia, Fusarium, Verticillium, mentre, fra i nematodi, quelli appartenenti ai generi Meloydogine, Dytilenchus e Pratylencus. 12.3 TECNICHE DI DISINFESTAZIONE Per contenere i danni provocati dai patogeni ipogei si può intervenire con mezzi chimici (fumiganti, insetticidi, nematocidi, fungicidi), fisici (vapore, solarizzazione) o agronomici (pratiche colturali, piante tolleranti o resistenti, portainnesti resistenti). Fra gli interventi chimici rientrano quelli che prevedono l’impiego di fumiganti (a base di cloropicrina, metam-sodium, dazomet, ecc.). Tali interventi, seppur più o meno efficaci, presentano degli inconvenienti. Ad esempio, la cloropicrina ha un’azione prevalentemente fungicida e non riesce, infatti, ad esplicare un controllo totale dei tonnellate Graf.13 Consumi italiani di BM nel 2000 per la fumigazione del suolo parassiti1800 del terreno, così come avveniva con il bromuro di metile, peraltro ormai abolito 1637 1600 dalle nuove normative in materia di tutela ambientale; inoltre, la stessa cloropicrina è 1400 una sostanza classificata molto tossica e presenta, al pari del vecchio bromuro di 1200 metile, gli stessi rischi per la salute dell’uomo. 1000 Nel grafico 800 che segue vengono riportati i consumi italiani di bromuro di metile nel 2000, 502 600 ovvero quando il BM era l’unico mezzo utilizzato contro la stanchezza del terreno. 418 382 354 247 400 154 106 200 42 10 56 0 fl o ri co le vi io va od a pr te la la sa in go a fr la o in ch o ag fr c zu a lo ri gu io e on tr an ce el m ne o n za ro an pe or od m el m pe po coltura 18 Un intervento di tipo fisico di disinfestazione del terreno, invece, è il trattamento con il vapore. Esso consiste nel sottoporre il terreno a temperature comprese tra 70-100°C, per pochi minuti. Un simile trattamento provoca, comunque, la distruzione indiscriminata della maggior parte dei microrganismi e anche della microflora antagonista di quella patogena, con la conseguenza nota come “vuoto biologico”. Questo tipo di intervento, per gli alti costi, è praticato per l’impianto di colture ad alto reddito come le floricole. Un altro mezzo fisico di disinfestazione del terreno è la “solarizzazione”. Questa tecnica, a differenza delle altre, è più rispettosa dell’ambiente, presenta indiscutibili vantaggi ed è anche di facile applicazione. Consiste, principalmente, nel sottoporre il terreno all’irraggiamento solare, nel periodo più caldo dell’anno. Le alte temperature, che si registrano nei primi strati del terreno, inducono la morte della carica patogena presente, funghi e nematodi, nonché dei semi di infestanti. 19 La solarizzazione si può effettuare sia in pieno campo che in serra; gli effetti, comunque, sono maggiori in ambiente protetto. La tecnica della solarizzazione si effettua mediante la copertura del terreno con film plastico trasparente. Tale copertura permette il passaggio delle radiazioni solari verso il terreno e ne ostacola la fuoriuscita dal terreno verso l’esterno durante la notte. La solarizzazione è una tecnica di disinfezione del terreno utilizzata negli ambienti mediterranei, in America Latina, negli Stati Uniti, in India, ecc. come sostitutiva della fumigazione. La copertura del terreno con un telo di plastica trasparente consente di raggiungere temperature necessarie a controllare i patogeni e a contenere lo sviluppo delle erbe infestanti. La maggiore limitazione di questo metodo è la sua dipendenza dal clima. Recentemente, molti studi sono stati condotti per migliorare l’efficacia della solarizzazione; risultati incoraggianti, per il controllo di diverse malattie, sono stati ottenuti combinandola con un ridotto dosaggio di agrofarmaci, con agenti di biocontrollo e soprattutto con ammendanti organici che producono composti volatili, che si accumulano sotto il telo di plastica (biofumigazione). In ambiente protetto, serra o tunnel, tale effetto è esaltato in quanto, oltre alla copertura del terreno con pacciamatura, vi è la copertura della serra stessa. La temperatura del terreno durante il trattamento dovrebbe raggiungere i 45-50° C per avere una buona efficacia. Ovviamente la solarizzazione si esegue nel periodo più caldo dell’anno, giugno-agosto, per circa 30-40 giorni; più lungo è il periodo di esposizione al sole del terreno maggiore sarà la riduzione della carica patogena dello stesso. Prima di procedere, occorre eliminare i residui di vegetazione della coltura precedente, arare il terreno alla profondità di 30-40 cm, nonché sminuzzarlo e affinarlo bene. Durante le lavorazioni del terreno sarebbe opportuno somministrare e interrare sostanze organiche. La sostanza organica, abbinata alla pratica della solarizzazione, libera per fermentazione composti volatili (ammoniaca, composti solforici, isotiocianati) ed altre sostanze ad azione tossica verso la carica patogena tellurica. Successivamente, occorre predisporre un impianto irriguo a goccia con ali gocciolanti, a distanze variabili secondo la portata degli erogatori stessi. Subito dopo la sistemazione dell’impianto irriguo bisogna coprire il terreno con film plastico di polietilene oppure LDPE, PVC o EVA. Infine, è necessario irrigare il terreno e portarlo alla capacità di campo. L’acqua data al terreno serve per condurre il calore negli strati 20 più profondi del terreno e per far germinare i semi di infestanti e sottoporli, quindi, all’azione abbattente del calore. A fine solarizzazione bisogna evitare rivoltamenti di strati profondi di terreno. Ciò per evitare di portare in superficie strati di terreno probabilmente infetti, non sottoposti all’azione del calore. I vantaggi della solarizzazione rispetto agli altri metodi sono molteplici. Questa tecnica, infatti, distrugge la maggior parte dei funghi patogeni e provoca la devitalizzazione di quei funghi, che non vengono sottoposti a temperature elevate e comunque ne impedisce la capacità di provocare infezioni successive. Inoltre, essa salvaguarda la flora microbica, antagonista di quella patogena, in quanto termotollerante, ed esplica un’azione di contenimento nei confronti di diversi nematodi soprattutto galligeni. Infine, con simile tecnica si ha il controllo di un gran numero di specie infestanti, tranne alcune specie non colpite, a causa dei rivestimenti spessi dei semi o per la profondità a cui sono posizionate nel terreno. La tecnica della solarizzazione, sebbene nota a molti agricoltori, spesso non è stata presa in seria considerazione perché in passato si è fatto largo uso del bromuro di metile, il cui uso ora è vietato o meglio molto limitato. Ora è indispensabile trovare delle valide alternative di difesa, ed inoltre è necessario puntare su tecniche di lotta a più basso impatto ambientale. Ciò è auspicato sia dalla legislazione comunitaria che da quella nazionale, ma è sempre più richiesto dai consumatori e, quindi, dal mondo della distribuzione commerciale dei prodotti agricoli. 21 Nei grafici seguenti è riportato l’andamento delle temperatura in riferimento al periodo in cui la tecnica viene eseguita e su base giornaliera. Graf. 15 - Temperature medie a 15 cm di profondità. 45 °C 43 41 39 37 35 33 31 29 film PE normale Film PE speciale 27 25 28/6/99 30/7/99 30/08/99 periodo di solarizzazione Graf. 16 - Andamento medio orario della temperatura nel terreno a 15 cm di profondità. 50 45 40 35 30 film PE normale film PE speciale 25 Tempo (ora) Plastiche VIF L’agricoltura specializzata in Italia (orticoltura, floricoltura e vivaismo) utilizza ancora in gran parte la fumigazione. Vengono utilizzati i film plastici per la copertura del terreno, sia nei trattamenti di fumigazione che nella solarizzazione. Con la fumigazione del terreno, prima dell’impianto vengono applicati i film plastici di copertura poco prima del trattamento per contenere il fumigante e migliorarne l’efficacia. Verso la fine degli anni ’90 si è assistito ad un radicale cambiamento del tipo di film plastici utilizzati; si è passati dal film monostrato di polietilene ai film polistrati (composti da tre strati di film) cosiddetti VIF, “impermeabili” che hanno consentito una notevole riduzione delle dosi di impiego di fumiganti, senza ridurne l’efficacia. 22 La particolare poliammide utilizzata nel processo produttivo conferisce al film VIF eccellenti proprietà barriera ai gas, anche a spessori molto sottili. Il grado di permeabilità al bromuro di metile del film è ampiamente inferiore a 0.2 gr/m2/ora, come previsto dalle Normative Europee. Ciò significa che ha una permeabilità ai gas di circa 300 volte inferiore rispetto a quella dei film in Polietilene. Grazie a questa sua “Virtuale Impermeabilità” i film plastici VIF consentono di ridurre i dosaggi fino ad oltre il 50%, con rilevanti effetti positivi sull’ambiente e, sulla riduzione dei danni alla salute degli operatori e agricoltori, realizzando nello stesso tempo, una efficiente fumigazione. 13. VERIFICHE E VALUTAZIONE In itinere verranno attuate verifiche continue (formative), che consentono di avere informazioni sull’apprendimento di ciascun allievo e dell’intera classe, e quindi di assumere eventuali decisioni di adattamento dell’intervento formativo. Durante le verifiche orali, verrà valutato sia il livello delle conoscenze acquisite dagli alunni, sia il linguaggio utilizzato e la capacità di sintesi degli stessi. Alla fine dell’U.D., verrà svolta la verifica finale (sommativa), tramite la somministrazione alla classe di test a risposta multipla, di abbinamento ed a risposta aperta, che consentano di rilevare il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Importante per la verifica sarà l’attenzione, l’interesse, la serietà mostrata durante le attività pratiche, di laboratorio e in classe. 13.1 MODALITA’ RECUPERO E APPROFONDIMENTO Recupero: consisterà in una lezione interattiva di un’ora sugli argomenti trattati, prendendo in considerazione i concetti principali dell’unità didattica e cercando di utilizzare un linguaggio semplice e sintetico. Durante le attività saranno fatte molte domande-stimolo al fine di fissare, nelle strutture cognitive degli allievi, i concetti più importanti. Un’ora sarà dedicata alla seguente attività di gruppo: realizzazione di un cartellone riguardante l’argomento di studio. Inoltre verrà chiesto agli alunni di preparare una mappa concettuale. Approfondimento: predisposizione di attività di ricerca, tramite internet e riviste specializzate 23 GRIGLIA DI VALUTAZIONE Voto(/10) CONOSCENZE COMPETENZE CAPACITA’ 2 Gravemente errate, espressione sconnessa Conoscenze frammentarie e gravemente lacunose Non sa cosa fare Non si oriente Applica le conoscenze minime solo se guidato e con gravi errori Applica le conoscenze minime solo se guidato Compie analisi errate, non sintetizza, commette gravi errori Compie sintesi scorrette e analisi parziali, con qualche errore Compie analisi parziali e sintesi imprecise 3 4 Conoscenze carenti con errori ed espressione impropria 5 Conoscenze superficiali, improprietà di linguaggio 6 Conoscenze minime ma non approfondite, esposizione semplice ma corretta 7 Conoscenze complete, se guidate sa approfondire, esposizione corretta con proprietà linguistica Conoscenze complete, qualche approfondimento autonomo, esposizione corretta con proprietà linguistica Conoscenze complete, qualche approfondimento autonomo, esposizione fluida con utilizzo del linguaggio specifico Conoscenze complete, approfondite ed ampliate, esposizione fluida con utilizzo di un lessico ricco ed appropriato 8 9 10 Applica le conoscenze minime anche autonomamente, ma con errori Applica autonomamente e correttamente le conoscenze minime Applica autonomamente le conoscenze anche a problemi più complessi, ma con imperfezioni Applica autonomamente le conoscenze anche a problemi più complessi in modo corretto Applica le conoscenze in modo autonomo e corretto, anche a problemi complessi; se guidato trova soluzioni migliori Applica le conoscenze in modo autonomo e corretto, anche a problemi complessi; trova da solo soluzioni migliori Coglie il significa, interpreta esattamente semplici informazioni. Analizza e gestisce semplici situazioni nuove Coglie le implicazione, compie analisi complete e coerenti. Coglie le implicazioni, correla con imprecisioni, rielabora correttamente Coglie le implicazioni, compie correlazioni esatte e analisi approfondite, rielabora in modo corrette, completo e autonomo Sa rielaborare in modo corretto, approfondisce in modo autonomo e critico in situazioni complesse. 24