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Le tecniche di disinfestazione del terreno

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Le tecniche di disinfestazione del terreno
IX CICLO
Indirizzo: Tecnologico
Classe di Abilitazione: A058
ELABORATO FINALE DI ABILITAZIONE
Le tecniche di disinfestazione del
terreno
Relatore:
Prof. Mosca Giuliano
Specializzando:
Angileri Maurizio
Matricola: R11006
INDICE
1. Premessa
2. L’istituto
2.1 Azienda agraria
2.2 Offerte strutturali
2.3 La cantina
2.4 Laboratori
3. Organizzazione dei corsi
4. La classe
5. Requisiti d’accesso
6. Obiettivi
7. Metodologie didattiche
8. Area modulare
8.1 Finalità
8.2 Materie e relativi contenuti
9. Spazi
10. Strumenti
11. Risorse
12. Contenuti
12.1 Stanchezza del terreno
12.2 Caratteristiche ambiente protetto
12.3 Tecniche di disinfestazione
13. Verifiche e valutazione
13.1 Recupero e approfondimento
Pag. 3
Pag. 3
Pag. 5
Pag. 6
Pag. 7
Pag. 8
Pag. 9
Pag. 12
Pag. 12
Pag. 12
Pag. 13
Pag. 15
Pag. 15
Pag. 15
Pag. 17
Pag. 17
Pag. 17
Pag. 17
Pag. 17
Pag. 18
Pag. 18
Pag. 23
Pag. 24
1. PREMESSA
L’istituto Tecnico Agrario “Abele Damiani” di Marsala è inserito in un contesto in cui le
coltivazioni principali sono la vite da vino e le colture protette (orticole e floricole).
Questa realtà è affrontata a livello scolastico con 2 indirizzi specifici. Da un lato un
corso quadriennale, che segue il biennio base che porta al diploma di enotecnico,
dall’altro un’area modulare, denominata “Vivaismo e colture protette”, dove vengono
affrontate con particolare attenzione le problematiche relative alle colture protette.
L’area modulare consente l’elaborazione di interventi mirati su aspetti definiti ed in
2
relazione alle attitudini del territorio. Essa prevede una diversa articolazione oraria delle
discipline del quarto e quinto anno, in relazione al modulo prescelto. La scelta del
modulo deve essere effettuata dagli alunni e dalle famiglie, alla fine del secondo anno
di corso. In questo modo saranno impostati, in maniera più armonica, i contenuti
disciplinari del triennio.
L’unità di apprendimento affrontata, “Tecniche di disinfestazione del terreno” si
inserisce nell’area modulare appena citata.
2. L’ISTITUTO
L'Istituto Statale d’Istruzione Secondaria Superiore «Abele Damiani», con annesso
Convitto, ha sede nell'ex convento dei frati Benedettini ex frazione San Carlo di
Marsala, nella Via Trapani, importante arteria cittadina.
Il fabbricato, a 24 m sul livello del mare, domina con il suo braccio a nord lo Stagnone,
specchio d'acqua chiuso all'orizzonte dalle isole Egadi e l’isoletta storica di Mothia e con
il suo braccio a ponente la Città di Marsala.
L'antichissima Città di Marsala, già Lilybeo Punica, è situata sull'estrema punta
occidentale della Sicilia, chiamata Capo Boeo.
La Città è gloriosa per il suo grande passato e per avere dato il più grande contributo
alla leggendaria impresa garibaldina che portò all'unità d'Italia.
L'Istituto Tecnico Agrario ha il privilegio di vivere e prosperare nella zona vitivinicola più
gloriosa ed evoluta d'Italia sicché‚ le centinaia di alunni che lo frequentano hanno la
possibilità di studiare e di formarsi giovandosi dei notevoli sussidi che mette a
disposizione la rinomata industria del vino e del "MARSALA" in particolare.
Questa scuola ha tratto origini dalla colonia agricola sita nell'ex "Feudo Rinazzo", il 2
Aprile 1873. A causa della malaria che vi imperversava, detta colonia fu trasferita
3
nell'attuale sede di San Carlo. Il 4 Gennaio 1897 su disegno di legge proposto da Abele
Damiani (da cui la scuola prese il nome) la colonia agricola venne trasformata in Scuola
Pratica dell'Agricoltura; aperta ufficialmente nel mese di marzo del 1897. Nel 1924 la
Scuola venne trasformata in Regia Scuola Agraria Media con indirizzo Vitivinicolo.
Successivamente il 15 Giugno 1931, prese la denominazione di Regio Istituto Tecnico
Agrario e il 9 Ottobre 1947 venne istituito il corso di Specializzazione in Viticoltura ed
Enologia.
L'I.T.A. nell'anno scolastico 2000/2001 ha accorpato I.P.S.A.A. di Strasatti ed ha quindi
cambiato la sua denominazione in Istituto Statale d'Istruzione Secondaria Superiore
"Abele Damiani".
L'edificio risulta costituito da tre ali, ciascuna delle quali è percorsa, in tutta la
lunghezza, da corridoi nei quali si affacciano le aule e i laboratori scientifici oltre che gli
Uffici del Dirigente Scolastico, del Vicario del Dirigente Scolastico e degli Amministrativi.
Nel piano superiore dell'edificio sono ubicati la Segreteria Amministrativa, la Biblioteca,
le aule speciali di Lingue, Informatica, Disegno, Meccanica, Scienze e Agraria.
Nel piano terra si trovano i Laboratori di Chimica e di Analisi e gli Uffici di Segreteria didattica - Personale. L'Aula Magna che ha una capienza di 250 posti è luogo di
riunioni, di convegni culturali e di rappresentazioni teatrali, di concerti sinfonici.
L'Istituto è dotato anche di una palestra ampia 1.500 mq comprendente docce, bagni e
spogliatoi.
Dal 1° settembre 2000, per gli effetti della razionalizzazione della rete scolastica del
territorio, all’Istituto “A. Damiani” è stato annesso l’Istituto Professionale per l’Agricoltura
e l’Ambiente di Strasatti.
2.1 AZIENDA AGRARIA - PODERE BADIA
4
Il podere Badia è un laboratorio sperimentale e dimostrativo dove si utilizzano le più
moderne tecnologie. È ubicato nella zona del parco dello Stagnone a 1 Km dalla sede.
La superficie complessiva è di circa 18 ettari; è destinata a vigneto, oliveto, agrumeto,
frutteto, seminativo e l’azienda è dotata di un parco macchine ed attrezzi agricoli molto
variegato.
La superficie complessiva destinata alle colture risulta di circa 18 ettari ed è così
ripartita:
VIGNETO
Ha
OLIVETO
Ha
AGRUMETO Ha
FRUTTETO Ha
SEMINATIVO Ha
COLTURE
Ha
PROTETTE
Sono state impiantate
6.95.85
2.89.30
0.29.10
0.52.95
5.49.20
0.10.00
le principali coltivazioni di vite al fine di far acquisire agli allievi,
sia del corso di "Viticoltura ed Enologia" che agli allievi del corso per "Perito Agrario",
una conoscenza completa del percorso di trasformazione uva - vino in tutte le sue fasi.
Nel Podere Badia gli alunni vanno ad acquisire la necessaria esperienza pratica che
integra e completa il percorso formativo di ogni singolo allievo.
Il piano di rilancio, iniziato nel 2003 ha previsto l’impianto di altri 5 Ha di vigneto delle
varietà più pregiate.
Sono in fase di realizzazione sinergie con l’Assessorato Regionale all’Agricoltura oltre
che con privati (per la definizione dei genomi dei vitigni autoctoni, per testare fitofarmaci
e valutarne i residui, ecc.) per dare vita a diverse sperimentazioni di colture
assolutamente biologiche e per biocarburanti.
2.2 OFFERTE STRUTTURALI
Attualmente la popolazione scolastica è di circa 530 alunni, suddivisa in 23 classi che
svolgono le attività didattiche sia in orario antimeridiano nonché pomeridiano per un
solo giorno a settimana.
Il bacino di utenza comprende i comuni di Marsala, Trapani, Mazara del Vallo, Petrosino
e altri comuni della provincia di Trapani, della provincia di Agrigento e della provincia di
Palermo.
"A. Damiani" di Marsala copre una superficie di mq. 10.000 con un'area edificata di mq.
4.000.
Nell'anno scolastico 2006/2007 risultano frequentanti 497 allievi che occupano aule di
normale attività didattica nelle quali la dotazione risulta costituita del normale arredo
5
sufficiente per il numero di frequentanti.
L'Istituto è fornito di un'Aula Magna con numero 250 posti a sedere con microfoni, usata
per riunioni, manifestazioni e proiezioni.
È disponibile una sala video dotata di videoregistratore, video con numero 30 posti a
sedere.
 Si possono utilizzare anche i seguenti locali di servizio:
 N° 1 centro stampa dotato di fotoriproduttore, ciclostile-fotoriproduttore
nonché di macchine accessorie per rilegatura;
 Sala insegnanti;
 N° 1 magazzino per il materiale di consumo;
 N° 1 locale Bar con area di stazionamento;
 Laboratori;
 Biblioteca;
 Palestra;
 Comprende inoltre:
 Azienda Agraria;
 Convitto;
 Le Cantine.
Convergono nell'Istituto ragazzi residenti in centri della Provincia di Trapani e oltre
(Trapani, Petrosino, Paceco, Rilievo, Buseto Palizzolo, Mazara del Vallo, Castelvetrano,
Salemi, Menfi, Partanna, San Vito lo Capo, Custonaci, Valderice, Castellammare del
Golfo, Pantelleria, Montevago, Santa Margherita Belice, San Buca di Sicilia, Gibellina,
Santa Ninfa, Calatafimi, Poggioreale, Salaparuta, Campobello di Mazara, San Cipirello,
Vicari, Casteldaccia, Cattolica Eraclea, San Biagio Platani, Messina, Monreale - Grisì).
Le realtà socio - economiche di provenienza così diversificate hanno come fattore
comune una economia prevalentemente agricola.
Di conseguenza la realtà socio - culturale che si presenta piuttosto variegata spinge la
Scuola a farsi carico di promuovere un'attività didattico - disciplinare intesa come punto
di aggregazione fra i diversi fruitori.
Il Convitto ospita 60 convittori che sono alloggiati in numero 15 camere per un totale di
numero 87 posti letto.
Il Convitto ospita, inoltre, il reparto cucina, il refettorio, la sala giochi e la sala
televisione.
6
Le attività di studio vengono intervallate con attività ricreative e sportive con l'utilizzo
della palestra e delle altre strutture.
I Convittori vengono assistiti costantemente da personale educativo sempre attento alle
varie esigenze degli allievi.
Un regolamento interno presiede alla vita che vi si svolge.
2.3 LA CANTINA
La cantina didattica "DALMASSO" costruita nel 1935 ha dato vita alla "Scuola
Enologica", che per oltre mezzo secolo si è collocata fra le Scuole Italiane più
prestigiose.
Oggi gli allievi del corso di "Viticoltura ed Enologia" iniziano la frequenza dopo il biennio
unico, per completare gli studi al sesto anno con la specializzazione in "Enotecnico".
La struttura è fornita di tutte le attrezzature necessarie alla vinificazione, alla
stabilizzazione, all'invecchiamento ed all'imbottigliamento dei vini; ha una capacità di
circa mille ettolitri ed un magazzino di invecchiamento con fusti di rovere di circa 250 hl.
È dotata di un attrezzato laboratorio di analisi per le esercitazioni degli alunni e per tutti i
controlli analitici necessari, nonché di una sala di degustazione per le verifiche dello
stato evolutivo e qualitativo dei vini.
Nella cantina gli alunni del corso di specializzazione in Enologia e Viticoltura effettuano
esperienze di microvinificazione in contenitori di piccole dimensione nonché di
stabilizzazione ed imbottigliamento.
Attualmente la Cantina Dalmasso viene utilizzata dall'Istituto Regionale Vite e Vino per
la sperimentazione vitivinicola e per le prove di microvinificazione.
I nostri alunni, per convenzione hanno diritto a presenziare e a partecipare alla suddetta
7
attività per un migliore approfondimento pratico delle cognizioni teoriche acquisite.
Gli alunni dell'Istituto hanno inoltre a disposizione una nuova cantina dotata delle
attrezzature di vinificazione, stabilizzazione ed imbottigliamento tra le più moderne.
Nella suddetta cantina vengono effettuate tutte le esercitazioni pratiche relative al corso
speciale che al corso ordinario.
I lavori individuali e di gruppo, che gli alunni effettuano nell'ultimo anno di corso,
vengono presentati sotto forma di tesina agli esami di stato e discusse durante il
colloquio d'esame, i risultati di questi lavori vengono spesso utilizzati come nuove
conoscenze per il mondo agricolo - industriale
2.4 LABORATORI

INFORMATICA

DISEGNO E TOPOGRAFIA

CHIMICA 1 DIDATTICA

CHIMICA 2 PER ANALISI ESTERNE

AULA DI LINGUE

AGRARIA

SCIENZE
L’istituto è articolato in 5 indirizzi:
 Agro-Industriale
 Agro-Ambientale
 Vivaismo e colture protette
 Valorizzazione delle produzioni animali
 Viticoltura ed enologia
Dopo il biennio propedeutico si può scegliere, infatti, l’indirizzo in Viticoltura ed Enologia
che ha una durata di quattro anni.
8
3. ORGANIZZAZIONE DEI CORSI
La nuova impostazione prevede un biennio comune e un triennio comprendente
discipline umanistiche, scientifiche e discipline tecniche di base, formanti un'area unica.
La quarta e la quinta classe sviluppano uno dei cinque moduli previsti a livello nazionale
dal nuovo ordinamento e più precisamente:
AGRO-INDUSTRIALE: Soddisfa la moderna utilizzazione degli alimenti, con capacità di
valutare la qualità della materia prima da trasformare; l'individuazione della tecnologia
trasformativa più idonea alla valorizzazione delle produzioni; il controllo della qualità e
valutazione dei processi di trasformazione sull'ambiente.
AGRO-AMBIENTALE: Soddisfa le richieste di tutela e salvaguardia dei beni naturali
della collettività rispetto ai momenti di intervento a sostegno della produzione,
privilegiando le linee di un'agricoltura razionale con attività rurali eco-compatibili e di
miglioramento dell'ambiente.
VIVAISMO E COLTURE PROTETTE: Si propone di fornire le conoscenze biologiche,
tecnologiche e commerciali di base ed avanzate, che il tecnico di settore deve
necessariamente conoscere per poter operare sul mercato nazionale ed europeo
secondo gli standard comunitari.
VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI ANIMALI: Si propone di fornire le
conoscenze biologiche e tecniche adatte all’individuazione delle esigenze degli
allevamenti, dei loro rapporti con le aziende agrarie e di sviluppare la conoscenza delle
problematiche organizzative e funzionali delle aziende zootecniche.
VITICOLTURA ED ENOLOGIA: Si propone di fornire le conoscenze biologiche e
tecniche atte a valutare la qualità della materia prima da trasformare; l'individuazione
della tecnologia trasformativa più idonea alla valorizzazione delle produzioni; il controllo
della qualità e valutazione dei processi di trasformazione dell’industria viticolo
enologica.
BIENNIO COMUNE
9
TRIENNIO
10
AREA MODULARE
11
4. LA CLASSE
La classe (IV Indirizzo: Vivaismo e colture protette) è formata solamente da alunni di
sesso maschile. Pur in presenza di qualche eccezione negativa, si rilevano
generalmente un sufficiente interesse per la disciplina e un livello accettabile di
impegno e partecipazione. Per quanto riguardano le
relazioni interpersonali tra gli
alunni e il docente, emerge un comportamento generalmente corretto da parte della
maggioranza degli allievi, ma è da
rilevare l’eccessiva vivacità di alcuni alunni,
scarsamente motivati allo studio, che disturbano frequentemente il resto della classe,
rendendo difficile lo svolgimento delle lezioni. La classe è molto unita dal punto di vista
affettivo, anche nei confronti degli alunni extracomunitari, e il livello di partenza, dal
punto di vista didattico, è mediocre. Il rapporto tra alunni e docenti è sempre stato
improntato sul reciproco rispetto ed è sempre stato aperto al dialogo.
5. REQUISITI D’ACCESSO
-
conoscere i principi di agronomia
-
conoscere gli elementi di base di meccanizzazione agricola
-
conoscere i principi di patologia ed entomologia
6. OBIETTIVI
6.1 OBIETTIVI FORMATIVI
 migliorare il proprio metodo di studio e renderlo più efficace
 sviluppare lo spirito osservazione e di critica
 partecipare attivamente alle lezioni
 distinguere nell’analisi di un testo l’essenziale dal superfluo
 migliorare le capacità logiche, in maniera da riuscire ad effettuare
collegamenti tra i vari argomenti in un quadro di interpretazione unitario
6.2 OBIETTIVI DIDATTICI MODULARI
Conoscenze
 Conoscere le esigenze delle colture
12
 Significato delle modificazioni ambientali
 Conoscere le tecniche di riproduzione e di moltiplicazione
 Conoscere i caratteri morfologici, fisiologici, sanitari dei prodotti ottenuti
 Conoscere le caratteristiche dei materiali da utilizzare
Abilità
 Sapere porre in relazione le variazioni di ciclo biologico con le variazioni
ambientali
 Sapere correlare operazioni colturali e ciclo biologico
 Sapere mettere in relazione le condizioni ambientali con particolari aspetti
tecnici (parassiti. Tipi di lotta, ecc.)
Competenze
 Saper progettare ambienti protetti in funzione delle condizioni da realizzare
 Saper effettuare scelte colturali in funzione delle richieste del mercato
6.3 OBIETTIVI DIDATTICI UNITA’ DI APPRENDIMENTO
Conoscenze
 Conoscere le caratteristiche dell’ambiente protetto
 Conoscere le principali tipologie di disinfestazione
Abilità
 Saper distinguere le peculiarità di ciascuna tecnica di disinfestazione
Competenze
 Saper scegliere la disinfestazione più adatta, in seguito a riflessione di carattere
ambientale ed economico
7. METODOLOGIE DIDATTICHE
Nel processo di apprendimento sono molto importanti le relazioni interpersonali e la
comunicazione, quindi verrà usato un linguaggio chiaro e si cercherà di instaurare un
dialogo costruttivo con gli allievi, facendo il possibile per comprendere le esigenze e le
13
richieste fatte dagli studenti. Si cercherà di ridurre al minimo l’uso della lezione frontale,
per lasciare spazio alla lezione dialogata e verranno proposti lavori di tipo pratico e
operativo. Gli alunni saranno spronati ad usare un linguaggio sempre più chiaro e
preciso, ricorrendo anche a simboli e rappresentazioni grafiche, che facilitino
l’organizzazione del pensiero. Durante lo svolgimento dell’unità didattica verrà
controllato il processo di apprendimento degli alunni. Nel momento in cui verranno
riscontrate delle difficoltà, verranno attuati interventi correttivi: ripasso, esercitazione,
uso
di
linguaggi
diversificati
e
di
materiale
multimediale,
che
semplifichi
l’apprendimento. Si farà uso di una didattica multimediale, importante per motivare e
coinvolgere maggiormente gli allievi e rendere il percorso didattico bello come un gioco;
in particolare, tramite internet si utilizzeranno immagini suoni e animazioni, che
simulano fenomeni non facili da rappresentare.
Si cercherà di fare delle lezioni che comprendano:
• Fase di ampliamento delle conoscenze acquisite attraverso consultazione di altri testi,
ricerche in internet o visione di filmati e utilizzo di presentazioni in power point.
• Proposte di lavori di gruppo (presentazioni multimediali, mappe concettuali, attività
pratiche in classe). Si farà il possibile perché tutti gli alunni vengano coinvolti nelle
attività proposte e possano esprimere idee e commenti personali, in modo da favorire la
stima di sé, migliorare la loro capacità espositiva ed avviarli a porsi in modo critico, di
fronte ad affermazioni e situazioni.
Si cercherà, in tal modo, di promuovere un apprendimento significativo:
 stimolando l'attenzione degli alunni, rendendoli soggetti della lezione e
automaticamente partecipi;
 prendendo in esame situazioni concrete e vicine alla realtà dell'alunno;
 proponendo molte immagini, che suscitino curiosità e bisogno di esplorazione;
 utilizzando un linguaggio inizialmente semplice e comprensibile,
ma via via
sempre più scientifico e rigoroso;
 svolgendo attività di tipo pratico ed operativo
14
8. AREA MODULARE
8.1 Finalità
L’unità di apprendimento “Tecniche di disinfestazione del terreno” si inserisce nel
Modulo “Vivaismo e Colture protette” che entra a fare parte del piano di studi di chi lo
sceglie a partire dal IV anno per terminare al V anno secondo la scansione oraria
indicata dalla tabella sottostante.
IV
V
Prove
Il modulo “Vivaismo e colture protette” ha la finalità di fornire agli studenti le adeguate
conoscenze per la comprensione delle problematiche relative alla organizzazione e
gestione di un vivaio. Nonché le conoscenze per la valutazione delle diversità fra le
tecniche produttive in ambiente naturale e in ambiente controllato, la conoscenza dei
materiali e della struttura di tunnel e serre ed inoltre fornire i fondamenti per la
valutazione della qualità del materiale vivaistico e delle modalità di trasporto dello
stesso.
8.2 Materie e relativi contenuti area modulare
(contenuti affrontati nei due anni divisi per materia)
Anno IV
Tecniche vivaistiche (ore settimanali 3)
 I cicli biologici in ambiente controllato
 Tecniche colturali e fitoiatriche per le colture protette
 Propagazione gamica, agamica e micropropagazione
 Produzione di piante in fitocelle e contenitori
 Normative commerciali e standards dei prodotti
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ORGANIZZAZIONE DIDATTICA
I cicli biologici in ambiente controllato
- influenza del calore, della luce, dell’umidità
- fotoperiodo, termoperiodo e cicli produttivi
Attività di verifica
Tecnica colturale:
- substrati, blocchiere, vasi
- analisi chimico-fisica dei substrati
- sterilizzazione e trattamento del materiale
- semine, trapianti e coltivazione
- controllo dei parassiti animali, vegetali e delle fisiopatie
- tecniche di disinfestazione del terreno, stanchezza del terreno
Attività di verifica
Propagazione
- gamica
- agamica
- micropropagazione
- preparazione substrati, fitoregolatori, ormoni
- termoterapia
Attività di verifica
Normative
- certificazione sanitaria delle piante
- normative commerciali
- standards commerciali
Attività di verifica
10
4
4
2
24
2
4
4
4
4
4
2
35
4
4
5
5
5
2
15
5
4
4
2
ANNO V
Strutture vivaistiche (ore settimanali 2)
 Tunnels e serre; materiali, macchine ed attrezzi.
 Produzione, trasporto ed utilizzazione dell’energia per il termo condizionamento
 Controllo dei fattori regolanti il microclima
 Climatizzazione e bilancio termico
Produzioni vivaistiche ed orticole (ore settimanali 2)
 Tecniche colturali in ambiente protetto
 Coltivazione di piante da appartamento
 Coltivazione di piante da fiore
 Orticoltura in ambiente protetto
 Vivai di produzione
 Vivai di deposito
 Organizzazione della vendita
16
9. SPAZI
Per lo svolgimento delle lezioni teoriche si utilizzerà l’aula.
Per lo svolgimento delle attività pratiche si utilizzerà il laboratorio di agraria e la serra
della scuola.
10. STRUMENTI
 Libro di testo ed appunti del docente
 PC e videoproiettore
 Attrezzatura per l’attività pratica in serra
11. RISORSE
 Insegnante tecnico pratico
 Assistente tecnico di laboratorio
12. CONTENUTI
12.1 STANCHEZZA DEL TERRENO
Il ripetersi, nello stesso terreno, di una coltura favorisce il diffondersi di infestanti,
patogeni e parassiti, che sono responsabili della stanchezza del terreno.
Questo fenomeno è particolarmente accentuato nelle colture in ambiente protetto e si
traduce in una riduzione delle rese e della qualità.
Gli effetti negativi sul terreno provocati da stanchezza si possono così riassumere:
 gli strati di terreno esplorati dalle radici tendono con gli anni a compattarsi, ad
impoverirsi di ossigeno e al tempo stesso ad arricchirsi di microflora anaerobica,
di patogeni responsabili di gravi affezioni (nematodi, funghi agenti dei marciumi
radicali);
17
 le radici diffondono nel terreno escreti del loro metabolismo, tossici per radici
della stessa o di altra specie,
 le radici, con la loro attività ed a lungo andare, tendono ad asportare dal terreno,
impoverendolo, elementi fertilizzanti l’albero.
In un terreno stanco, perché impoverito di elementi utili e nel quale si siano accumulati
per anni gli inquinanti indicati l' effetto negativo sulle piante è il seguente:
la nuova piantagione tende a manifestare stato di sofferenza progressivo, da rallentato
accrescimento a ritardata entrata in produzione.
12.2 CARATTERISTICHE AMBIENTE PROTETTO
Nei terreni intensamente coltivati si assiste ad una proliferazione di agenti patogeni e,
come precedentemente detto, ad una riduzione delle rese e della qualità. È questo un
fenomeno particolarmente accentuato nelle colture orticole protette. In particolare i
patogeni fungini, i nematodi e le erbe infestanti sono responsabili dei principali
decrementi produttivi. Tra i patogeni fungini più frequenti si segnalano Phytophthora,
Sclerotinia, Pythium, Rhizoctonia, Fusarium, Verticillium, mentre, fra i nematodi, quelli
appartenenti ai generi Meloydogine, Dytilenchus e Pratylencus.
12.3 TECNICHE DI DISINFESTAZIONE
Per contenere i danni provocati dai patogeni ipogei si può intervenire con mezzi
chimici (fumiganti, insetticidi, nematocidi, fungicidi), fisici (vapore, solarizzazione) o
agronomici (pratiche colturali, piante tolleranti o resistenti, portainnesti resistenti).
Fra gli interventi chimici rientrano quelli che prevedono l’impiego di fumiganti (a base
di cloropicrina, metam-sodium, dazomet, ecc.). Tali interventi, seppur più o meno
efficaci, presentano degli inconvenienti. Ad esempio, la cloropicrina ha un’azione
prevalentemente fungicida e non riesce, infatti, ad esplicare un controllo totale dei
tonnellate
Graf.13 Consumi italiani di BM nel 2000 per la fumigazione del suolo
parassiti1800
del terreno,
così come avveniva con il bromuro di metile, peraltro ormai abolito
1637
1600
dalle nuove
normative in materia di tutela ambientale; inoltre, la stessa cloropicrina è
1400
una sostanza classificata molto tossica e presenta, al pari del vecchio bromuro di
1200
metile, gli
stessi rischi per la salute dell’uomo.
1000
Nel grafico
800 che segue vengono riportati i consumi italiani di bromuro di metile nel 2000,
502
600
ovvero quando
il BM era l’unico mezzo
utilizzato contro la
stanchezza del terreno.
418
382
354
247
400
154
106
200
42
10
56
0
fl o
ri
co
le
vi
io
va
od
a
pr
te
la
la
sa
in
go
a
fr
la
o
in
ch
o
ag
fr
c
zu
a
lo
ri
gu
io
e
on
tr
an
ce
el
m
ne
o
n
za
ro
an
pe
or
od
m
el
m
pe
po
coltura
18
Un intervento di tipo fisico di disinfestazione del terreno, invece, è il trattamento con il
vapore. Esso consiste nel sottoporre il terreno a temperature comprese tra 70-100°C,
per pochi minuti. Un simile trattamento provoca, comunque, la distruzione indiscriminata
della maggior parte dei microrganismi e anche della microflora antagonista di quella
patogena, con la conseguenza nota come “vuoto biologico”. Questo tipo di intervento,
per gli alti costi, è praticato per l’impianto di colture ad alto reddito come le floricole.
Un altro mezzo fisico di disinfestazione del terreno è la “solarizzazione”. Questa
tecnica, a differenza delle altre, è più rispettosa dell’ambiente, presenta indiscutibili
vantaggi ed è anche di facile applicazione.
Consiste, principalmente, nel sottoporre il terreno all’irraggiamento solare, nel periodo
più caldo dell’anno. Le alte temperature, che si registrano nei primi strati del terreno,
inducono la morte della carica patogena presente, funghi e nematodi, nonché dei semi
di infestanti.
19
La solarizzazione si può effettuare sia in pieno campo che in serra; gli effetti,
comunque, sono maggiori in ambiente protetto. La tecnica della solarizzazione si
effettua mediante la copertura del terreno con film plastico trasparente. Tale
copertura permette il passaggio delle radiazioni solari verso il terreno e ne ostacola la
fuoriuscita dal terreno verso l’esterno durante la notte. La solarizzazione è una tecnica
di disinfezione del terreno utilizzata negli ambienti mediterranei, in America Latina, negli
Stati Uniti, in India, ecc. come sostitutiva della fumigazione.
La copertura del terreno con un telo di plastica trasparente consente di raggiungere
temperature necessarie a controllare i patogeni e a contenere lo sviluppo delle erbe
infestanti.
La maggiore limitazione di questo metodo è la sua dipendenza dal clima.
Recentemente, molti studi sono stati condotti per migliorare l’efficacia della
solarizzazione; risultati incoraggianti, per il controllo di diverse malattie, sono stati
ottenuti combinandola con un ridotto dosaggio di agrofarmaci, con agenti di biocontrollo
e soprattutto con ammendanti organici che producono composti volatili, che si
accumulano sotto il telo di plastica (biofumigazione).
In ambiente protetto, serra o tunnel, tale effetto è esaltato in quanto, oltre alla copertura
del terreno con pacciamatura, vi è la copertura della serra stessa. La temperatura del
terreno durante il trattamento dovrebbe raggiungere i 45-50° C per avere una buona
efficacia.
Ovviamente la solarizzazione si esegue nel periodo più caldo dell’anno, giugno-agosto,
per circa 30-40 giorni; più lungo è il periodo di esposizione al sole del terreno maggiore
sarà la riduzione della carica patogena dello stesso.
Prima di procedere, occorre eliminare i residui di vegetazione della coltura precedente,
arare il terreno alla profondità di 30-40 cm, nonché sminuzzarlo e affinarlo bene.
Durante le lavorazioni del terreno sarebbe opportuno somministrare e interrare
sostanze organiche. La sostanza organica, abbinata alla pratica della solarizzazione,
libera per fermentazione composti volatili (ammoniaca, composti solforici, isotiocianati)
ed altre sostanze ad azione tossica verso la carica patogena tellurica.
Successivamente, occorre predisporre un impianto irriguo a goccia con ali
gocciolanti, a distanze variabili secondo la portata degli erogatori stessi. Subito dopo la
sistemazione dell’impianto irriguo bisogna coprire il terreno con film plastico di
polietilene oppure LDPE, PVC o EVA. Infine, è necessario irrigare il terreno e portarlo
alla capacità di campo. L’acqua data al terreno serve per condurre il calore negli strati
20
più profondi del terreno e per far germinare i semi di infestanti e sottoporli, quindi,
all’azione abbattente del calore. A fine solarizzazione bisogna evitare rivoltamenti di
strati profondi di terreno. Ciò per evitare di portare in superficie strati di terreno
probabilmente
infetti,
non
sottoposti
all’azione
del
calore. I
vantaggi
della
solarizzazione rispetto agli altri metodi sono molteplici. Questa tecnica, infatti,
distrugge la maggior parte dei funghi patogeni e provoca la devitalizzazione di quei
funghi, che non vengono sottoposti a temperature elevate e comunque ne impedisce la
capacità di provocare infezioni successive. Inoltre, essa salvaguarda la flora
microbica, antagonista di quella patogena, in quanto termotollerante, ed esplica
un’azione di contenimento nei confronti di diversi nematodi soprattutto galligeni. Infine,
con simile tecnica si ha il controllo di un gran numero di specie infestanti, tranne alcune
specie non colpite, a causa dei rivestimenti spessi dei semi o per la profondità a cui
sono posizionate nel terreno.
La tecnica della solarizzazione, sebbene nota a molti agricoltori, spesso non è stata
presa in seria considerazione perché in passato si è fatto largo uso del bromuro di
metile, il cui uso ora è vietato o meglio molto limitato.
Ora è indispensabile trovare delle valide alternative di difesa, ed inoltre è necessario
puntare su tecniche di lotta a più basso impatto ambientale. Ciò è auspicato sia
dalla legislazione comunitaria che da quella nazionale, ma è sempre più richiesto dai
consumatori e, quindi, dal mondo della distribuzione commerciale dei prodotti agricoli.
21
Nei grafici seguenti è riportato l’andamento delle temperatura in riferimento al periodo in
cui la tecnica viene eseguita e su base giornaliera.
Graf. 15 - Temperature medie a 15 cm di profondità.
45
°C
43
41
39
37
35
33
31
29
film PE normale
Film PE speciale
27
25
28/6/99
30/7/99
30/08/99
periodo di solarizzazione
Graf. 16 - Andamento medio orario della temperatura nel terreno a 15 cm di profondità.
50
45
40
35
30
film PE normale
film PE speciale
25
Tempo (ora)
Plastiche VIF
L’agricoltura specializzata in Italia (orticoltura, floricoltura e vivaismo) utilizza ancora in
gran parte la fumigazione. Vengono utilizzati i film plastici per la copertura del terreno,
sia nei trattamenti di fumigazione che nella solarizzazione.
Con la fumigazione del terreno, prima dell’impianto vengono applicati i film plastici di
copertura poco prima del trattamento per contenere il fumigante e migliorarne
l’efficacia.
Verso la fine degli anni ’90 si è assistito ad un radicale cambiamento del tipo di film
plastici utilizzati; si è passati dal film monostrato di polietilene ai film polistrati
(composti da tre strati di film) cosiddetti VIF, “impermeabili” che hanno consentito una
notevole riduzione delle dosi di impiego di fumiganti, senza ridurne l’efficacia.
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La particolare poliammide utilizzata nel processo produttivo conferisce al film VIF
eccellenti proprietà barriera ai gas, anche a spessori molto sottili.
Il grado di permeabilità al bromuro di metile del film è ampiamente inferiore a 0.2
gr/m2/ora, come previsto dalle Normative Europee. Ciò significa che ha una
permeabilità ai gas di circa 300 volte inferiore rispetto a quella dei film in Polietilene.
Grazie a questa sua “Virtuale Impermeabilità” i film plastici VIF consentono di ridurre i
dosaggi fino ad oltre il 50%, con rilevanti effetti positivi sull’ambiente e, sulla riduzione
dei danni alla salute degli operatori e agricoltori, realizzando nello stesso tempo, una
efficiente fumigazione.
13. VERIFICHE E VALUTAZIONE
In itinere verranno attuate verifiche continue (formative), che consentono di avere
informazioni sull’apprendimento di ciascun allievo e dell’intera classe, e quindi di
assumere eventuali decisioni di adattamento dell’intervento formativo. Durante le
verifiche orali, verrà valutato sia il livello delle conoscenze acquisite dagli alunni, sia il
linguaggio utilizzato e la capacità di sintesi degli stessi. Alla fine dell’U.D., verrà svolta la
verifica finale (sommativa), tramite la somministrazione alla classe di test a risposta
multipla, di abbinamento ed a risposta aperta, che consentano di rilevare il
raggiungimento degli obiettivi prefissati. Importante per la verifica sarà l’attenzione,
l’interesse, la serietà mostrata durante le attività pratiche, di laboratorio e in classe.
13.1 MODALITA’ RECUPERO E APPROFONDIMENTO
Recupero: consisterà in una lezione interattiva di un’ora sugli argomenti trattati,
prendendo in considerazione i concetti principali dell’unità didattica e cercando di
utilizzare un linguaggio semplice e sintetico. Durante le attività saranno fatte molte
domande-stimolo al fine di fissare, nelle strutture cognitive degli allievi, i concetti più
importanti. Un’ora sarà dedicata alla seguente attività di gruppo: realizzazione di un
cartellone riguardante l’argomento di studio. Inoltre verrà chiesto agli alunni di
preparare una mappa concettuale.
Approfondimento: predisposizione di attività di ricerca, tramite internet e riviste
specializzate
23
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
Voto(/10)
CONOSCENZE
COMPETENZE
CAPACITA’
2
Gravemente
errate,
espressione sconnessa
Conoscenze frammentarie e
gravemente lacunose
Non sa cosa fare
Non si oriente
Applica le conoscenze minime
solo se guidato e con gravi
errori
Applica le conoscenze minime
solo se guidato
Compie analisi errate, non
sintetizza, commette gravi
errori
Compie sintesi scorrette e
analisi parziali, con qualche
errore
Compie analisi parziali e
sintesi imprecise
3
4
Conoscenze carenti con errori
ed espressione impropria
5
Conoscenze
superficiali,
improprietà di linguaggio
6
Conoscenze minime ma non
approfondite,
esposizione
semplice ma corretta
7
Conoscenze complete, se
guidate
sa
approfondire,
esposizione
corretta
con
proprietà linguistica
Conoscenze
complete,
qualche
approfondimento
autonomo,
esposizione
corretta
con
proprietà
linguistica
Conoscenze
complete,
qualche
approfondimento
autonomo, esposizione fluida
con utilizzo del linguaggio
specifico
Conoscenze
complete,
approfondite
ed ampliate,
esposizione fluida con utilizzo
di un lessico ricco ed
appropriato
8
9
10
Applica le conoscenze minime
anche autonomamente, ma
con errori
Applica autonomamente e
correttamente le conoscenze
minime
Applica autonomamente le
conoscenze anche a problemi
più
complessi,
ma
con
imperfezioni
Applica autonomamente le
conoscenze anche a problemi
più complessi in modo corretto
Applica le conoscenze in
modo autonomo e corretto,
anche a problemi complessi;
se guidato trova soluzioni
migliori
Applica le conoscenze in
modo autonomo e corretto,
anche a problemi complessi;
trova da solo soluzioni migliori
Coglie il significa, interpreta
esattamente
semplici
informazioni.
Analizza
e
gestisce semplici situazioni
nuove
Coglie le implicazione, compie
analisi complete e coerenti.
Coglie le implicazioni, correla
con imprecisioni, rielabora
correttamente
Coglie le implicazioni, compie
correlazioni esatte e analisi
approfondite,
rielabora
in
modo corrette, completo e
autonomo
Sa rielaborare in modo
corretto, approfondisce in
modo autonomo e critico in
situazioni complesse.
24
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