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Risveglio Pentecostale - Assemblee di Dio in Italia

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Risveglio Pentecostale - Assemblee di Dio in Italia
Risveglio Pentecostale Anno LXV numero 11 Periodico Mensile Poste Italiane spa Spedizione in Abbonamento Postale D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza
Risveglio
dicembre 2011
“La tua parola è una
lampada al mio piede
e una luce sul mio
sentiero” (Salmo 119:105)
P
E N T E C O S T A L E
Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia
«Ma non lo sapete? Non l’avete sentito? Non vi è stato annunziato
fin dal principio? Non avete riflettuto sulla fondazione della
terrà? Dio è assiso sulla volta della terra...» (Isaia 40:2122)
Un Ann
Risveglio
P E N T E C O S T A L E
Organo ufficiale
delle Chiese Cristiane Evangeliche
“Assemblee di Dio in Italia”
Ente Morale di Culto
D.P.R. 5.12.1959 n.1349
Legge 22.11.1988 n.517
Pubblicato dal Consiglio
Generale delle Chiese
Presidente: Felice A. Loria
Vice Presidente: Vincenzo Spec­chi
Segretario: Davide Di Iorio
Tesoriere: Giu­sep­pe Tilenni
Consiglieri: Eliseo Cardarelli,
Salvatore Cusumano, Paolo Lombardo,
Gaetano Montante, Vito Nuzzo
Presidente emerito: Francesco Toppi
Consigliere onorario: Francesco Rauti
Direzione, Redazione
e Amministrazione:
Via Altichieri da Zevio, 1 35132 Padova
Tel. 049.­605127 fax 049.612565
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del 1.3.2000 Trib. di Padova
La pubblicazione è distribuita a mem­bri
e simpatizzanti delle Chi­e­se Cri­stiane
Evan­geliche A.D.I. ed è so­stenuta da of­
ferte vo­lon­ta­rie. In con­formità alla Leg­­
ge 675/96 e successive modifiche sulla
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di Ri­sveglio Pen­te­co­sta­le ga­rantisce
l’assoluta riservatezza di quelli di cui è
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archivio elettronico presso la sede del
giornale e ver­ranno utilizzati soltanto
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coli firmati im­pegnano esclu­si­va­men­te i
lo­ro au­tori. I manoscritti non pub­blicati
non si restituiscono.
Direttore Responsabile:
Vincenzo Specchi
Comitato di Redazione Risveglio Pentecostale Cristiani Oggi: Vincenzo Specchi
(sostituto del presidente ex officio),
Salvatore Esposito, Lorenzo Framarin,
Domenico Modugno, Elio Varricchione
2
Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011
«Un tale aveva un fico piantato nella sua
vigna; andò a cercarvi del frutto e non ne trovò. Disse
dunque al vignaiuolo: “Ecco, sono ormai tre anni che vengo a cercar frutto
da questo fico, e non ne trovo; taglialo; perché sta lì a sfruttare il terreno?”
Ma l’altro gli rispose: “Signore, lascialo
ancora quest’anno; gli zapperò intorno
e gli metterò del concime. Forse darà
frutto in avvenire; se no, lo taglierai”»
(Luca 13:6-9).
Siamo giunti a fine anno, è tempo di
chiusure, di bilanci, di consuntivi. Si tirano le fila dell’anno trascorso, si misurano gli obiettivi raggiunti, si passa al vaglio l’efficienza mostrata e lo
sforzo profuso guarda al risultato raggiunto, al frutto portato. Sta forse ac-
cadendo nella tua vita quello che è accaduto nella vigna della parabola? C’è
chi si aspetta da quel fico un risultato,
un frutto. Perché?
Forse per il semplice fatto che è stato piantato nella vigna e gode dei benefici ad essa riservati, le cure, l’acqua
abbondante, la posizione privilegiata.
O forse, e più semplicemente, perché da un fico ci si aspetta che a un
certo punto, nella sua stagione, porti frutto. Se non lo fa non c’è scusante e la sua presenza nella vigna risulta inutile.
Il proprietario della vigna ha atteso
pazientemente che giungesse il tempo del frutto, gli anni sono passati, ma
sembra che per quel fico il tempo di
far frutto non sia ancora venuto.
Dopo tutti questi anni, quanto dovrà pazientare ancora per gustare fi-
GIORNATA NAZIONALE d
domenica 8 gennaio 2012 partecipa alla
“Se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega,
cerca la mia faccia... I miei occhi saranno ormai aperti e le mie orecchie
attente alla preghiera fatta in questo luogo...” (2 Cron.7:1416). I pastori
delle Assemblee di Dio in Italia, sentito il bisogno di raggiungere altre
zone nel nostro Paese con il messaggio di “Tutto l’Evangelo”, invitano
tutte le comunità A.D.I. a consacrare domenica 8 gennaio 2012 come giornata di preghiera per presentare al Signore le molte località
non ancora raggiunte dalla testimonianza Evangelica Pentecostale.
Vogliamo anche pregare per la consacrazione personale, per le popolazioni colpite da guerre e calamità naturali, per l’opera di Dio in
Italia, per la fratellanza che si trova in difficoltà a motivo delle mutate
condizioni economiche, per le campagne di evangelizzazione, per le
trasmissioni televisive e radiofoniche, per la conversione dei nostri
cari, per gli Istituti di assistenza A.D.I. e per altre necessità locali.
in questo numero
nno Ancora
nalmente del frutto? C’è qualcuno che
sta cercando del frutto in te, qualcuno
che ti ha posto nella Sua vigna, la Chiesa del Signore, e provvede ogni giorno
per te. Egli provvede oltre che per te,
anche per chi ti sta accanto. "Il mio Dio
provvederà splendidamente a ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze in
Cristo Gesù" (Filip.4:19): quest’anno lo
ha fatto anche per te, lo riconosci?
Lo ringrazi per quanto ha fatto, per
quanto ti ha dato, per come ti è stato
accanto e ti ha sostenuto? Oppure, ostinatamente, ti lamenti e, in questo modo, non porti frutto? Quale frutto?
“Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza,
bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo” (Gal.5:22).
È il frutto che abbonda nella vita di
chi si arrende al Vignaiolo celeste, per-
mettendoGli di potare come ritiene necessario, di legare, indirizzare e guidare
nella crescita e nella formazione di un
carattere che dia sempre la gloria a Dio.
“Io benedirò il Signore in ogni tempo; la
sua lode sarà sempre nella mia bocca”
(Sal.34:1).
Sto portanto frutto? Il Signore sarà contento di me? Se stiamo portando
frutto, impegniamoci affinché possiamo portarne di più.
Se non ne abbiamo ancora, se in
questo sei mancante davanti al Signore, ricevi questo incoraggiamento: oggi non sarai giudicato, perché c’è chi intercede per te, Cristo Gesù. Ma il tempo per portare frutto è ormai giunto e
non è molto. “Signore, lascialo ancora
quest’anno…” Fai tua, con gioia, l’esortazione della Parola, e porterai frutto
alla Sua gloria!
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p
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d
dicembre 2011
UN ANNO ANCORA . ........... pag.2-3
ANNI DI BENEDIZIONE
Amelio Fatini . .................................... pag.4-5
INCONTRO NAZIONALE
GIOVANILE ADI-IBI.................. pag.6
TRE PAROLE CON
ALTON GARRISON................ pag.7-9
DUE PAROLE CON
PAUL TREMENTOZZI........ pag.9-10
L'OPERA COMPLETA
E PERFETTA DI DIO
Giuseppe Crapanzano . ..................... pag.11
DIO PUÒ GUARIRE
DALLA DEPRESSIONE
Elio Varricchione ........................... pag.12-13
VENDERE ALL'ASTA
Michele Plasmati . ......................... pag.14-15
FIDUCIA
Silvano Masullo . ........................... pag.16-17
ACCANTO AGLI ULTIMI
Rodolfo Arata ................................ pag.18-19
PROMOSSI ALLA GLORIA
CLAUDIO CAMMARANO
Renato Mottola .................................. pag.20
NOTIZIE DALLE NOSTRE
COMUNITÀ...............................pag.21-23
APPUNTAMENTI . .................... pag.24
Per notizie aggiornate consultate il sito
www.assembleedidio.org
Risveglio Pentecostale è disponibile
anche in edizione per non vedenti.
Gli articoli, salvati in formato leggibile
mediante computer con un program­
ma screen reader, vengono inviati ai
non vedenti che ne fanno richiesta
all’indirizzo [email protected] (i file
sono disponibili nei formati .rtf .txt
.doc .epub).
Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011
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Incontro Nazionale
Giovanile ADI-IBI
Fiuggi 2011
Anni di benedizione
Dici Raduno Nazionale Giovanile ADI e subito il
pensiero va ad anni di benedizioni che il Signore ha
riversato su intere generazioni delle nostre Comunità. Pensi ai primi Raduni a Villagio Betania. dove la
mia generazione nata negli anni '60 scopriva la gioia
di incontrarsi con altri giovani, in un periodo in
cui le occasioni di incontro erano rare ed e-mail ed
internet non erano ancora a disposizione del grande pubblico. Pensi agli anni in cui, divenuti ormai
tanti, ci fu bisogno di trasferire i Raduni all'Hotel
Ergife di Roma e a Fiuggi e Chianciano poi.
Raduno Nazionale Giovanile per molti di noi
porta con sè memorie felici, custodite nel cuore, di
benedizioni divine e di sano insegnamento biblico.
Giorni di chiamata a consacrazione, che per tanti si
sono trasformati in una chiamata a una vita consacrata al ministerio.
Anche per questo, non dimentichiamolo, il Raduno Nazionale da anni rappresenta la principale
finestra di dialogo tra la nostra gioventù e l'Istituto
Biblico Italiano, dove centinaia di giovani nelle ultime decadi sono state formate nella cultura e nell'etica biblica al servizio dell'Opera di Dio in Italia.
Dici Raduno Nazionale Giovanile e pensi anche
alla sveglia che squilla in piena notte, alle valigie
pronte da mettere in auto, ai chilometri percorsi in
gioiosa attesa di salutare, rivedere e riabbracciare
fratelli di altre regioni. Qualcuno lo incontri già in
area di servizio, mentre scende dal bus della Comunità, e sei già in aria di Raduno.
Il Raduno Nazionale Giovanile 2011 in tutto questo non fa eccezione, ma mpstra da subito qualche
gradita novità: finalmente da quest'anno possono
iscriversi anche le giovani famiglie con i bambi-
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Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011
ni. È un'iniziativa apprezzata, vista la presenza di
numerosi bimbi e fanciulli amorevolmente accolti
in varie "aule" dedicate alle varie fasce d'età con un
programma a loro dedicato che li tiene praticamente
impegnati tutto il giorno, consentendo ai papà e alle
mamme di consacrare tre giorni interi al Signore
per l'edificazione delle loro anime.
"Era da tempo che io e mia moglie
desideravamo consacrare al Signore i
giorni del Raduno
- mi dice un fratello
dalla Sicilia - ma non
avevamo chi potesse
prendersi cura dei
nostri figli in queste
giornate; finalmente
siamo qui anche con
loro e il Signore sta
operando nella nostra
vita e nella nostra
famiglia".
Si tratta certo di
un'iniziativa che ha
innalzato la soglia di
maturità con cui si
affrontano queste giornate.
Eppure tanti giovani non sono da meno in questo.
Al di là di facili luoghi comuni su una gioventù superficiale, mi rendo conto che in mezzo al popolo di
Dio abbiamo un'intera generazione che desidera una
genuina esperienza di incontro con Dio, di risposte
vere ai tempi difficili che sta vivendo, di direzione
biblica e divina per affrontare scelte di vita fondamentali. Sono le 7 del mattino e in un angolo appartato della hall del mio albergo trovo un gruppetto
di 15 giovani che sta pregando, la Bibbia è aperta
sul tavolino in mezzo a loro. Mi commuove vederli
cercare il Signore prima di colazione, chiederGli di
benedire i Suoi servi che parleranno loro nel corso
della giornata. "Veniamo dalla Toscana.
Puoi pregare per noi,
fratello?". Mi fermo
con loro qualche minuto, gli altri impegni
possono aspettare.
Anche a cena siamo io e mia moglie a
tavola con un gruppo
di giovani provenienti
dalla Lombardia. Tra
questi c'è Rosa, 21
anni, che mi racconta:
"I miei genitori non
conoscono il Signore.
Fino a qualche mese
fa per andare in chiesa
la domenica mattina
dicevo loro che andavo a spasso con un'amica, ma di nascosto venivo in
chiesa. Poi ho incontrato Gesù, che mi ha salvato,
e ho detto loro la verità. Per diverse settimane si
sono opposti alla mia fede, ma ora hanno capito
quanto Gesù sia importante per me e mi hanno
permesso di venire al mio primo Raduno Nazionale
Giovanile. Fratello, non puoi neppure immaginare
la gioia che ho per questa vittoria che il Signore mi
ha concesso". La rivedo il giorno dopo, davanti al
pulpito, in lacrime davanti al Signore; ha risposto a
un appello rivolto dal fratello Alton Garrison a chi
desidera disporsi a servire il Signore. Non dubito
della genuinità e della serietà della sua decisione.
Con lei lì davanti vedo altre centinaia di giovani di
diverse età, compunti dallo Spirito Santo. In ogni
generazione Dio ha un popolo che unge con il Suo
Santo Spirito. La Parola chiara nelle tre giornate
ci ricorda la grandezza del nostro Signore, dalla
creazione all'opera di redenzione sulla croce; numerosi sono gli inviti a vivere nella comunità locale la
chiamata al servizio cristiano, senza dimenticare di
far parte di un'Opera ben più vasta che travalica i
confini nazionali.
Alla predicazione della Parola si affiancano gli
Studi imperniati sul Tema del Raduno: "La bellezza
dei giovani sta nella loro forza". Ammaestramenti
benedetti ricchi si spunti pratici: la forza che il Signore dona alla salvezza, si deve manifestare dapprima nella famiglia, poi nella comunità locale, per
essere così esercitata anche nella società.
C'è un programma ordinato per le giornate, ma
non esiste una scaletta che porti ad un crescendo
emotivo. Eppure i sentimenti ci sono, e forti, sotto
l'opera e la guida dello Spirito Santo. Sul pulpito chi
scrive incrocia lo sguardo con diversi fratelli principali dell'Opera, sguardi commossi e ricchi di riconoscenza a Dio nella santa certezza che il Signore
sta operando e continua a benedire l'Opera Sua in
Italia.
Amelio Fatini
Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011
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Incontro Nazionale
Giovanile ADI-IBI
Quattromila giovani da tutta Italia a Fiuggi per il XXXVI
Incontro Nazionale Giovanile ADIIBI dal tema
“La bellezza dei giovani sta nella loro forza”
Nel PalaFiuggi 4.000 giovani provenienti da tutta Italia si
sono incontrati dal 29 ottobre all’1 novembre con lo scopo
di ricevere benedizioni divine e per conoscere meglio la
volontà del Signore per la propria vita, e le aspettative non
sono state deluse! Predicatore ai culti serali, il fratello pastore Alton Garrison, ViceSovrintendente delle Assemblies
of God, le Assemblee di Dio negli Stati Uniti d’America,
è stato usato dal Signore come canale di benedizione, ma
il Signore non ha mancato di parlare anche nei culti mattutini in cui il messaggio della Parola di Dio è stato porto
dai fratelli pastori Vito Burgio e Pasquale Puopolo, e nel
corso degli studi biblici esposti dai fratelli pastori Guerino
Perugini, Vincenzo Specchi, Michele Venditti e Spiridione
Strano.
Il Signore ha grandemente benedetto ogni incontro e lo
Spirito Santo ha guidato ogni cosa per l’edificazione della
meravigliosa gioventù, la cui bellezza, come sottolineato
dal tema prescelto per l’Incontro, tratto dal libro di Proverbi 20:29, sta nella sua forza, forza che Dio ha donato con
la salvezza, forza che Dio mette anche nella famiglia, forza
di Dio esercitata nella comunità locale e resa palese nella
società.
Diverse sono state le delegazioni presenti, quelle del Burkina Faso e dell’Albania, che hanno portato i saluti fraterni
dalle rispettive opere, e saluti fraterni sono stati portati dal
fratello Paul Trementozzi di origini italiane, neopresidente
della zona Europa per le missioni delle Assemblies of God.
Per ogni cosa la gloria va al Signore, e il nostro ringraziamento oltre che al nostro Re va anche a quanti si sono
impegnati a diverso titolo per il buon andamento di ogni
cosa.
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Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011
Per la prima volta a questo appuntamento riservato di solito a credenti di età compresa fra i 18 e
i 40 anni e minorenni dai 15 e i 17 anni accompagnati da responsabili di comunità, hanno potuto
partecipare anche le giovani famiglie con figli fino
ai 14 anni, per i quali sono state predisposte 8 classi
di Scuola Domenicale con attività opportunamente studiate per le diverse fasce d’età, per un totale
di circa 150 presenze fra bambini e ragazzi. Questa
iniziativa ha visto impegnati quaranta monitori e
monitrici per lo più della comunità ADI di Roma,
Via Repetti, coadiuvati da studenti dell’Istituto
Biblico Italiano, che hanno animato la Scuola
Domenicale per quasi otto ore ogni giorno.
XXXVI Incontro Nazionale Giovanile ADI-IBI
Tre parole con Alton Garrison
UN INCORAGGIAMENTO AI GIOVANI
Sono tempi di sfida per i giovani d’oggi. La situazione economica può
spaventare 3 il problema della mancanza di lavoro è molto sentito dai giovani
che faticano a trovare un impiego. Ma bisogna imparare a guardare la vita
da due prospettive diverse: ciò che vediamo con l’occhio naturale è quello
che accade nel mondo, ma, se guardiamo per mezzo degli occhi dello Spirito,
comprenderemo meglio ciò che dobbiamo affrontare.
Nell’Antico Testamento Mosè inviò dodici esploratori per avere un resoconto sulla terra di Caanan. Quando questi ritornarono, dieci di loro lamentarono condizioni difficili, città con mura fortificate, una terra troppo difficile da conquistare con la presenza di giganti in confronto ai quali gli israeliti
erano come cavallette.
Solamente due di questi esploratori dimostrarono di avere una prospettiva
diversa. Giosuè e Caleb portarono un frutto che avevano trovato lì e dissero:
«Saliamo pure e conquistiamo il paese, perché possiamo riuscirci benissimo»
Alton Garrison, Vice(Num.13:30).
Sovrintendente delle
Probabilmente, ascoltando i resoconti, Mosè può
Assemblies
of God, le
aver chiesto a questi due: “Voi siete andati nello
Assemblee
di
Dio negli
stesso posto dove sono andati gli altri dieci, aveStati
Uniti
d’America,
te visto anche voi i giganti?” Quelli sicuramente
è stato il predicatore
risposero: “Noi abbiamo visto la bellezza di questi
ai culti serali e in quello
grappoli d’uva”. Questi si erano concentrati sul
conclusivo
nel 36° Inconfrutto abbondante che quella terra offriva, mentre i
tro Nazionale Giovanile
dieci avevano focalizzato la loro attenzione solo sulle
ADIIBI di Fiuggi.
difficoltà, i problemi, e i giganti. I dieci avevano guardato solo all’impossibile, mentre i due avevano
visto quello che era possibile e disponibile.
Caleb e Giosuè erano la minoranza, ma la
loro testimonianza cambiò il loro futuro:
i dieci non entrarono nella terra promessa, ma loro
due sì! Allo stesso modo il
mio messaggio per i giovani
d’Italia è che, anche se spesso
è possibile sentirsi in minoranza nei confronti degli altri, anche
se forse può accadere che gli
Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011
7
UN INCORAGGIAMENTO A QUANTI SERVONO
IL SIGNORE
In Efesini al capitolo 4 da 11 a 13 si legge:
“É lui che ha dato alcuni come apostoli, altri
come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento
dei santi in vista dell’opera del ministero
e dell’edificazione del corpo di Cristo, fino
UN INCORAGGIAMENTO ALLA FAMIGLIA
a che tutti giungiamo all’unità della fede
I credenti che frequentano la Chiesa con e della piena conoscenza del Figlio di Dio,
la loro famiglia devono scegliere se essere
allo stato di uomini fatti, all’altezza della
coloro che influenzano positivamente la
statura perfetta di Cristo”. Il pastore ha un
società, oppure coloro che sono influenzati compito specifico nella Chiesa e la sua reda quello che offre la società. Forse alcune
sponsabilità e quella di quanti sono impefamiglie potrebbero affermare: “Noi non
gnati a diverso titolo nel servizio al Signore
possiamo fare nulla per cambiare questa
è di incoraggiare adeguatamente i credenti
cultura”. Questo è vero, se guardiamo con
per l’avanzamento del regno di Dio. Queocchi naturali. Ma la famiglia cristiana ha
sto processo coinvolge tutti nella crescita.
qualcosa in più, rispetto alle altre famiQuando saranno allenati sarà necessaria
glie, qualcosa che queste non hanno: la
una speciale unzione di Spirito Santo per
potenza dello Spirito Santo. Crediamo che compiere efficacemente il compito affidato.
la presenza dello Spirito Santo dia la forza
Vi sono diversi livelli di responsabilità nel
di resistere e di non rimanere influenzati
servizio e con il crescere del coinvolgidal mondo, ma di essere lì dove Dio ci ha
mento nell’opera del Signore necessita una
messi, per fare la differenza. Siate dunque
sempre maggiore unzione di Spirito Santo.
ripieni di Spirito Santo!
Chi comincia a servire il Signore facendo le
È molto importante non lasciare il propulizie nella Chiesa per amore del Signore
cesso di formazione dei nostri figli agli
e per servire la fratellanza avrà bisogno
altri. Il pastore, il responsabile dei giovani, dell’unzione e della forza del Signore. Chi
il monitore o la monitrice della Scuola
avrà la responsabilità di trasmettere inseDomenicale sono tutte figure valide per
gnamenti nella Suola Domenicale la ricerl’ammaestramento spirituale dei più picco- cherà ancora maggiormente.
li, ma i genitori sono ancora i più imporChi viene nella comunità e conosce il
tanti in questo processo del “fare discepoli Signore crescerà progressivamente nella
di Gesù”. I piccoli cresceranno imparando conoscenza del Signore e, da non credente,
a servire il Signore per come i genitori sta- diventerà un credente, sentirà il desiderio
ranno servendo il Signore. Impareranno a di impegnarsi per il Signore, di essere prapregare come sentiranno i genitori pregare. ticamente un Suo discepolo, si disporrà nel
Impareranno a reagire di fronte alle diffiservizio... è un processo di crescita. Camcoltà e ai pesi improvvisi come vedranno
bieranno di conseguenza i modi di porsi
fare ai loro genitori.
rispetto agli altri, perché il Signore chiama
Impareranno a testimoniare come vedo- tutti a un sacerdozio santo, un servizio
no i genitori fare con le persone che incon- sempre crescente. Il livello di impegno
trano. Caro papà, cara mamma, comincia
crescerà progressivamente, il discepolo di
fin che i tuoi figli sono piccoli a trasmettere Gesù imparerà da Lui, che è stato in mezzo
loro il desiderio di essere e di fare discepoli a noi come Colui che serve e ha insegnato
per Gesù, è il più grande investimento che praticamente come, per essere grandi nel
potrete fare, avrete il più grande ritorno
regno di Dio, sia necessario prima imparache potreste mai avere: “Getta il tuo pane
re a servire gli altri.
sulle acque, perché dopo molto tempo lo
Chi ha un impegno nella comunità non
ritroverai” (Eccl.11:1).
sta solo servendo la fratellanza, ma prima
altri ti contrastino, non sottovalutare la tua
posizione se ti metti dalla parte di Dio: tu
hai valore agli occhi Suoi, Dio ha un piano
per la tua vita. Se Lo riconosci, tu puoi
mantenere ben saldo l’obiettivo di piacere
al Signore e, lì dove sei, fare la differenza.
Le nostre preghiere sono per te!
8
Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011
sta servendo Dio. Così l’impegno comune, dal pastore, al monitore, al musicista,
a chiunque fa qualsiasi servizio alla gloria
del Signore sarà di trasmettere anche agli
altri il desiderio di servire il Signore in
ogni tempo, insegnando a fare discepoli
del Signore affinché il regno di Dio avanzi.
Discepoli che facciano altri discepoli, nel
processo di crescita, servendo il Signore,
disposti a rinunciare progressivamente
sempre di più ai propri diritti per amore
del Signore, per servirLo meglio, in un
crescendo piramidale sempre di più nell’arrendimento a Dio, tutto per l’avanzamento
dell’opera Sua, consapevoli che, aumentando la responsabilità, sarà necessario impegnarsi a ricercare sempre di più la presenza
del Signore e l’unzione dello Spirito Santo.
Lo scopo di servirsi gli uni gli altri è quello
di servire meglio il Signore insieme, perché insieme potremo fare molto di più alla
gloria di Dio di una sola persona!
XXXVI Incontro Nazionale Giovanile ADI-IBI
Due parole con Paul Trementozzi
CREDENTI D’ITALIA PER L’EUROPA
Il primo luogo nel quale sono voluto
venire, strategicamente, per iniziare il mio
rinnovato e accresciuto impegno nell’opera
di Dio è stato proprio qui a Fiuggi, in Italia,
per incontrare i giovani credenti italiani.
L’Europa ha bisoPaul Trementozzi
gno di Gesù e
è stato nominato
l’Italia rapdirettore Regionale per
presenta una
l'Europa delle Missioni
potente fonte
delle Assemblies of God
di risorse, di
statunitensi dal Consiglio
credenti che
Esecutivo AoG. Il fratello
posTrementozzi succede
al fratello Greg Mundis
ora nominato direttore
esecutivo per le Missioni mondiali. Il fratello
Trementozzi negli ultimi
10 anni è stato direttore
della zona Sud Europa
e, in precedenza, è stato
pastore a Baltimora nel
Maryland, e a Brockton
nel Massachusetts, impegnato nel dipartimento
per i Servizi Sociali del
Massachusetts.
sono essere utilizzati in modo soprannaturale dal Signore.
Posso offrire alla Chiesa italiana le mie
preghiere, la mia appassionata amicizia e
fratellanza e un’esortazione che viene dal
cuore. La Bibbia dice: “A chi molto è stato
dato, molto sarà ridomandato”, e non c’è
un’altra Chiesa in tutta Europa che abbia
ricevuto da Dio così tanto come la Chiesa
italiana, intendo in doni spirituali ricevuti
dal Signore per la Sua Chiesa. È arrivato il
momento per ciascuno di sentirsi coinvolto
nel mettere a frutto quanto ricevuto dalla
Sua mano, per la Sua gloria, altrimenti lo
disperderemo.
Sono convinto che Dio sta spandendo il Suo Spirito in Italia per
sviluppare un cuore missionario e
chiamare, preparare e mandare
un grande popolo alle missioni.
Tutta l’Europa cambierà in
meglio quando l’Italia accetterà e metterà in atto questa
chiamata di Dio inviando
missionari ADI in tutte le
nazioni.
Allora vi sarà “su di voi
tanta benedizione che non
vi sia più dove riporla”. È
una grande opportunità
per tutte le nazioni d’Europa che Dio vuole dare
alle Assemblee di Dio in
Italia.
Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011
9
COLLABORARE SERVENDO
L’opera di Dio prenderà sempre maggior
vigore qui in Europa mentre collaboreremo nella nostra azione per proclamare
Cristo, chiamando anime a ravvedimento
e salvezza. Questo è il centro della nostra
azione. Non dobbiamo guardare alle lievi e
marginali differenze negli aspetti secondari della conduzione o dell’ordine nel culto;
come popolo pentecostale abbiamo così
tante cose in comune nel credo che possiamo unire le nostre forze per proclamare la
venuta del Signore e la salvezza per quanti
Lo accettino come proprio Salvatore.
L’Europa ha dovuto affrontare uno dei
piani più diabolici dell’avversario delle
anime iniziato ai tempi dell’impero di
Costantino. Dopo la persecuzione dei vari
Cesare, Nerone, Caligola ecco che venne
Costantino che pensò di conquistare nuovi
territori avanzando nel nome del Dio che
i cristiani professavano. Fu così che mise
sugli scudi l’emblema della croce e, a spada
tratta e con versamento di sangue, avanzò nella sua conquista nel nome di questo
Gesù. Questo però non era il modo voluto
da Dio, perché Gesù non ha stabilito l’uso
della forza per imporre l’avanzamento del
Suo regno.
Ecco che in Europa si è creata una confusa idea di governo mischiato agli aspetti
della religione. E la religiosità sterile, in
cerca del proprio tornaconto, ha oppresso
il popolo, lo ha tenuto lontano da Dio con
tribunali, inquisizione, indulgenze a pagamento... La fiducia del popolo nel Signore è
stata violata proprio da una Chiesa nomi-
10 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - D i c e m b r e 2 0 1 1
nale e interessata al potere, e questo è sotto
gli occhi di tutti ancora oggi. Insieme possiamo lavorare per ricostruire nuovamente
questa fiducia nel Signore, che va al di là
della religiosità vuota, per ricercare un rapporto personale, vero e vivo con Gesù che
sempre ha mostrato e mostra ancora oggi
compassione salvando, dando guarigione,
venendo in aiuto ai poveri, ai bisognosi e
a quanti, nella difficoltà, gridano a Lui. Se
come chiesa pentecostale in Europa ci impegniamo a servire il Signore proclamando
l’opera Sua, saremo quel popolo che, proclamando l’Evangelo, farà la differenza!
In molti credono che diversi dei problemi
sociali esistenti siano dati dalla presenza
di immigrati, di mussulmani venuti in
gran numero in Europa. Ma guardiamo a
questa situazione come alla grande opportunità offerta da Dio all’Europa per condividere con questi immigrati il messaggio
dell’Evangelo. La maggior parte di loro
vengono nelle nostre nazioni per cercare
condizioni di vita migliori, e non hanno
ricevuto da dei veri credenti la testimonianza del Figlio di Dio. Ho notato che
rispettano la fede degli altri, ma guardano
alla loro coerenza.
Guardiamo a Gesù affinché ci aiuti a portare a compimento questo incarico da Lui
affidatoci. Se quanti ci osservano potranno
trovare in noi fede, amore, compassione,
rispetto, potranno cominciare guardare
alla Chiesa del Signore con meno sospetto,
e noi potremo avere molte occasioni per
condividere quanto abbiamo ricevuto in
Cristo.
L'opera completa e perfetta di Dio
“Egli ha fatto ogni cosa bene; i sordi li fa udire, e i muti li fa parlare” (Marco 7:31-37)
I miracoli citati nei Vangeli non sono semplici manifestazioni di potenza allo scopo di suscitare stupore, ma hanno tutti un significato spirituale ben specifico. Dio non opera mai casualmente; il Suo operato ha, invece, quale scopo
primario quello di suscitare nel cuore degli uomini la fede.
Credendo in Cristo Gesù, l’unigenito Figlio
di Dio, si ha vita nel Suo nome, poiché è scritto: “Gesù fece in presenza dei discepoli molti altri segni miracolosi, che non sono scritti in questo libro: ma questi sono stati scritti, affinché
crediate che Gesù è il Cristo, il figlio di Dio, e, affinché, credendo, abbiate vita nel Suo nome”
(Giov.20:30-31).
La vera vita si ha solo in Gesù, il cui nome significa proprio: “Dio salva”. La regione nella
quale si è verificato questo miracolo è definita la “decapoli”, un’area dove si trovavano originariamente dieci città di origine greca. Qui
condussero a Gesù un uomo sordo che parlava a stento; la Bibbia, versione Diodati, per definire questo stato usa il termine “scilinguato”,
che evidenzia l’incapacità dell’uomo di parlare
a causa della crescente sordità.
Consideriamo l’opera di Cristo: coloro che
condussero il sordo a Gesù, Lo pregarono affinché gli imponesse le mani e Gesù acconsentì a questa richiesta. Il Signore condusse l’uomo
in disparte, come per instaurare con lui un rapporto personale e per sottrarlo alla curiosità
della folla. Gli mise prima le dita negli orecchi,
poi con la saliva gli toccò la lingua. Possiamo affermare che il metodo adottato da Gesù fu singolare e, tuttavia, indubbiamente efficace.
L’opera progressiva compiuta da Cristo dimostra che lo “scilinguato” doveva prima recuperare l’udito per poi acquisire la facoltà di parola. Nell’istante in cui il Signore alzò gli occhi al
cielo e pregò, un sospiro come di condivisione
della sofferenza giunse al trono della misericordia divina: “Effata”, esclamò Gesù, che significa “Apriti”, e subito il bisognoso recuperò l’udito, gli si sciolse la lingua in modo da poter parlare bene. È scritto nella Bibbia: “Il Signore, Dio,
mi ha dato una lingua pronta, perché io sappia
aiutare con la parola chi è stanco; egli risveglia
ogni mattina il mio orecchio, perché io ascolti, come ascoltano i discepoli” (Isaia 50:4). Il testo ci fa comprendere che, per esprimersi, bisogna essere in grado prima di ascoltare. La voce
di Dio è oggi indirizzata al tuo cuore: se accetti
Gesù come tuo personale Salvatore, potrai realizzare gli effetti benefici della Sua misericordia
nella tua vita. Sebbene la creazione soffra nelle preoccupazioni e nelle ansietà, Cristo Gesù,
in qualità di Sommo Sacerdote, non solo simpatizza con l’uomo bisognoso comprendendone
le necessità, ma intercede presso il Padre celeste per liberare l’uomo da ogni afflizione, angoscia o persecuzione (Rom.8:22,34-35). Il Signore, infatti, è sensibile a tutte le nostre sofferenze, ci comprende perché ha sofferto prima di
noi: “Accostiamoci dunque con piena fiducia al
trono della grazia, per ottenere misericordia e
trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno” (Ebrei 4:15-16).
Se l’uomo ascolta la Parola di Cristo, potrà per fede realizzare la Sua grazia infinita
perché: “la fede viene da ciò che si ascolta, e
ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo”
(Rom.10:17).
Fu così che gli astanti, ripieni di stupore, divulgarono questa straordinaria e bella notizia:
“Egli ha fatto ogni cosa bene; i sordi li fa udire,
e i muti li fa parlare” (Marco 7:37).
Dio vuole operare nella tua vita, perciò apri
il tuo cuore, confessa il tuo bisogno, accettaLo
quale personale Salvatore e potrai dire anche
tu che l’opera di Dio è sempre completa e perfetta!
Giuseppe Crapanzano
Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011
11
DIO
può guarire dalla
DEPRESSIONE
“Alzati dunque ora, esci e parla al cuore della tua
gente” (2 Samuele 19:7)
Anche i credenti talvolta cadono in depressione
Questa malattia fa paura. I credenti non ne sono esenti. La Bibbia ci presenta Anna, prima della
nascita di Samuele, come una donna depressa dalla sua situazione di moglie sterile e mortificata dalla rivale e prolifica Peninna. Eppure Anna era una
vera credente!
Anche il re Davide cadde nella trappola della depressione. Come Anna, anche lui aveva ben motivo di essere triste. Dopo una vita in fuga da re Saul
che lo voleva morto, dovette subire la tragedia della sua famiglia.
Il figlio Amnon aveva disonorato sua sorella Tamar, per vendicarla l’altro figlio Absalom uccise suo fratello Amnon, poi Absalom sollevò Israele
contro suo padre per prenderne il trono, costringendolo a fuggire. Ioab, capo dell’esercito di Davide, uccise Absalom mettendo fine a tutto questo.
Quando Davide lo seppe, fu schiacciato dal dolore e tutto il popolo lo venne a sapere. Il popolo fu
mortificato perché l’atteggiamento di Davide trasformò una grande vittoria in sconfitta.
La depressione annulla tutto quello che
c’è di buono
Ogni depressione ha dietro dei motivi, sebbene
talvolta siano futili se non inesistenti. Comunque
la depressione abbatte, schiaccia, rende impotenti anche i figli di Dio, persino quelli forti come Davide. Il problema che l’ha generata diventa il centro
della vita, tutto diventa nero. La mente si logora nel
pensare continuamente al problema. La tristezza fa
ammalare l’anima e l’anima ammala il corpo. Non
ci si ciba più, subentra la debolezza e si perde ogni
volontà, persino la forza di stare in piedi. La sapienza di Dio dice tramite un Suo servo: “Lo spirito dell'uomo lo sostiene quand'egli è infermo; ma lo
spirito abbattuto chi lo solleverà?” (Proverbi 18:14).
Ma c’è una buona notizia: il Signore vuole guari-
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re il Suo popolo, anche dalla depressione!
La depressione è contagiosa e fa male
agli altri
“Andarono a dire a Ioab: ‘Il re piange e fa cordoglio a motivo di Absalom’”. La notizia della depressione di Davide si sparse rapidamente, e a causa di
uno solo “la vittoria si mutò in lutto per tutto il popolo… Il popolo in quel giorno rientrò furtivamente
in città, come avrebbe fatto gente coperta di vergogna per essere fuggita in battaglia”.
Signore, aiutaci a non essere causa di male per
i tuoi figli! Facci imparare dalla Sunamita, che
quando le morì il giovane figlio a chi le domandò
“Stai bene? Sta bene tuo marito? E il bambino sta
bene?” rispose: “Stanno bene”! La fede produce miracoli prima che li vediamo! Dentro di noi. Poi ne
vedremo le conseguenze benefiche!
Ma in quale modo Dio guarisce?
Sappiamo bene che i metodi di Dio sono tanti e
diversi a seconda dei casi e soprattutto delle persone. Anna guarì quando da sola decise di aprire il
suo cuore davanti a Dio per arrendersi a Lui definitivamente. Altre volte Dio si usa di uomini. Anche
di un uomo di guerra come Ioab, per guarire l’anima depressa del re, dell’unto di Dio. Che il Signore si usi di ognuno di noi per portare una Sua parola, e quella guarirà chi la ascolta… Ioab si rivolse
a Davide con forza.
Alzati dunque ora
Il male ti ha atterrato e ti vuole tenere a terra, ma
il Signore, che è lo stesso ieri oggi e in eterno, ti dice: “Alzati dunque ora”! Non ci si può alzare con
un peso infinito sulle spalle, ed ecco l’intervento
della Parola di Gesù: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, [travagliati e aggravati] e io
vi darò riposo”. (Matteo 11:28). Se vuoi guarire, vai
a Gesù e per fede, mentre il problema è ancora lì:
Alzati dunque, ora!
La depressione porta alla solitudine. Il leone spesso
sceglie le sue prede tra quelle che si isolano. AnI figli di Dio per essere davvero utili, devono stare in mezzo agli altri. Esci, lasciati dietro la solitu- che per questo è necessario stare in mezzo alla tua
gente… la Chiesa. Davide ha capito la lezione, si è
dine. Tira fuori la lampada della tua vita cristiaabbassato davanti a un suo sottoposto, non ha perna, dalle ossigeno, perché possa illuminare prima
so
altro tempo. Notiamo bene: ha dato fiducia alle
te, poi le genti. Esci, perché oggi è ancora un giorno
di salvezza. Esci, perché diventerai l’evidenza che il parole di un uomo! Figuriamoci il risultato, quando diamo ascolto alla voce di Gesù! Di conseguenSignore è al di sopra di ogni cosa. Esci, perché chi
za Davide agì, subito: “Allora il re si alzò e andò a
si ferma è perduto, lo dice anche il detto popolare,
ma lottando si vince, perché il Signore è fuori insie- sedersi alla porta della città. E tutto il popolo venne
in presenza del re”.
me a noi!
Ora è il tempo di incoraggiare il popolo, di parlare
al suo cuore, di festeggiare. Il nemico è vinto. La
Parla al cuore della tua gente
depressione
è vinta. Altre battaglie verranno. Ma
Caro Davide di ieri e di oggi, non far diventare cronica la tua depressione spirituale. Mentre stai Davide non sarà più lo stesso di prima. Infatti dopo
una vita in fuga, con questa esperienza entrò nella
combattendo la tua battaglia, siccome sei un figlio
fase della sua maturità.
di Dio, per fede, parla al cuore di chi sta con te (e
Fratello, sorella, anche per te e per me altre battanon solo a chi sta “sotto di te”), per incoraggiare…
glie verranno. Decidiamo di nuovo ogni giorno di
non è questa la pazzia della fede?
Parla al cuore nella tua famiglia, a scuola, nel luo- combatterle e vincerle insieme a Gesù! “Alzati dungo di lavoro, nella Chiesa… Se ti senti debole, “Di- que ora, esci e parla al cuore della tua gente”.
ca il debole: sono forte!”… Grida con Paolo: “Chi è
Elio Varricchione
debole senza che io mi senta debole con lui? (2 Corinzi 11:29) e ancora “Perciò molto volentieri mi
vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me”
(2 Corinzi 12:9), per concludere con: “Io
posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica!” Per parlare al cuore occorre essere mossi dagli stessi sentimenti di Gesù… che mentre stava per affrontare
la croce, il problema più grande della Sua vita terrena, pregò: “Padre, se
vuoi, allontana da me questo calice!
Però non la mia volontà, ma la tua sia
fatta” (Luca 22:42). Non il nostro interesse, la nostra persona, la nostra vita… ma la Tua volontà, o Padre…
Esci
Il Signore usa ogni
mezzo per scuotere
i Suoi figli
Ioab disse a Davide:
“Se non esci, neppure un
uomo resterà con te questa notte; e questa sarà
per te sventura peggiore
di tutte quelle che ti sono
cadute addosso dalla tua
giovinezza fino a oggi”.
Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011
13
Vendere
all'asta
“Ma ho questo contro di te: che hai abbandonato
il tuo primo amore” (Apocalisse 2:1-7).
La radice dell’aggettivo “abbandonato” trae origine dal termine “bando” ossia “vendere all’asta
al miglior offerente qualcosa cui si dà poca importanza, poco valore”. Nel linguaggio corrente questo
termine indica il gesto di lasciare andare per sempre
qualcosa, gettarla via senza rifletterci più di tanto
(pensiamo a chi “abbandona” gli animali d’affezione
per andarsene in vacanza).
Leggendo attentamente la lettera alla Chiesa
di Efeso, le parole rivolte dal Signore sembrano le
stesse enunciate da una persona innamoratissima
“abbandonata”.
Difatti come una persona innamorata conosce,
osserva ogni comportamento del proprio partner,
così Dio riferisce ad Efeso che appunto conosce
tutte le sue opere, la fatica, la costanza e tanto altro
ancora, insomma ogni particolare Gli è palese, semplicemente perché Dio ama la chiesa di Efeso. Allo
stesso modo alcuni credenti, pur amando le cose di
Dio, impegnandosi alacremente nelle cose del Signore, possono dimenticare proprio Dio, abbandonandoLo, tenendoLo letteralmente fuori dalla propria
vita, senza interpellarLo più e quindi senza conoscerne la volontà, avendo dato poca importanza proprio
all’intima comunione con il Padre; ecco alcuni esempi in cui si può correre il rischio di “bandire” l’amore
di Dio sostituendolo con:
villaggio; e una donna, di nome Marta, lo ricevette
in casa sua. Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la
sua parola. Ma Marta, tutta presa dalle faccende
domestiche, venne e disse: «Signore, non ti importa
che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille
dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose,
ma una cosa sola è necessaria Maria ha scelto la
parte buona che non le sarà tolta»” (Luca 10:40,42).
Amore per la religione. Si può essere religiosi,
non saltare mai un culto, conoscere le scritture,
rispettare tutti i precetti ed i comandamenti del
Signore, eppure, si può “dimenticare” qual è la priorità di ogni cristiano: “Amare proprio Dio”: “I farisei,
udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si
radunarono; e uno di loro, dottore della legge, gli
domandò, per metterlo alla prova: «Maestro, qual è,
nella legge, il gran comandamento?» Gesù gli disse:
«"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con
tutta la tua anima e con tutta la tua mente". Questo è il grande e il primo comandamento” (Matteo
22:34,38).
Amore per i doni di Dio. Quante volte abbiamo
pregato Dio, per l’ottenimento di una grazia, di una
guarigione e magari, dopo averla ottenuta, ci siamo
dimenticati non di ringraziarLo, ma Lo abbiamo tenuto fuori da tutto il suo contesto di grazia e sopratAmore per la vita presente. Possiamo avere Gesù tutto d’amore, non avendo con il Signore una piena
nella nostra casa, vicino a noi e non darGli la nostra comunione; in pratica è come aver amato il “dono”
ma “trascurato” il donatore: “Nel recarsi a Gerusaconsiderazione, appunto il nostro amore, perché
siamo preoccupati della vita presente, o per meglio lemme, Gesù passava sui confini della Samaria e della Galilea. Come entrava in un villaggio, gli vennero
dire per la “vita apparente” così come accadde a
Marta: “Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un incontro dieci lebbrosi, i quali si fermarono lontano
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CHE COSA CREDIAMO
Crediamo e accettiamo
l’intera Bibbia come
l’ispirata Parola di Dio,
unica, infallibile e autorevole regola della nostra fede e condotta (II Tim.3:15 17; II
Pie.1:21; Rom.1:16; I Tess.2:13).
Crediamo nell’unico vero Dio, Eterno,
Onnipotente, Creatore di tutte le cose e che nella Sua unità vi sono tre distinte Persone: Padre, Figlio e Spirito
Santo (Efe.4:6; Matt.28:19; Luca 3:21,
I Giov.5:7).
da lui, e alzarono la voce, dicendo: «Gesù,
Maestro, abbi pietà di noi!» Vedutili, egli
disse loro: «Andate a mostrarvi ai sacerdoti». E, mentre andavano, furono purificati. Uno di loro vedendo che era purificato, tornò indietro, glorificando Dio ad
alta voce; e si gettò ai piedi di Gesù con
la faccia a terra, ringraziandolo; ed era
un samaritano. Gesù, rispondendo, disse:
«I dieci non sono stati tutti purificati?
Dove sono gli altri nove? Non si è trovato
nessuno che sia tornato per dar gloria
a Dio tranne questo straniero?»” (Luca
17:11,18).
Se il Signore riprese la chiesa di Efeso è perché l’amava di un amore vero,
unico, tant’è che lo fece con amore e le
diede un suggerimento per ritornare ad
amarLo come prima: “Ricorda dunque
da dove sei caduto, ravvediti, e compi le
opere di prima”.
È giunto il momento in cui anche noi
dobbiamo fermarci, ravvederci e compiere quelle opere che sono davvero
gradite a Dio.
Per giungere a questa consapevolezza,
abbiamo bisogno di cambiare completamente atteggiamento e con grande umiltà “resettare” il nostro ego.
Vogliamo fermarci, riflettere attentamente sul rimprovero intriso d’amore di
Dio, per ritornare ad avere una profonda
comunione onde vivere non solo per Lui,
ma con Lui!
Questo ci consentirà di non mettere
all’asta l’amore di Dio come se fosse una
cosa di poco valore.
Michele Plasmati
Crediamo che il Signore Gesù Cristo fu concepito dallo Spirito Santo e assunse la natura umana in seno di Maria vergine. Vero Dio e vero uomo (Giov.1:1,2,14; Luca 1:34,35;
Matt.1:23).
Crediamo al battesimo nello Spirito Santo come esperienza susseguente a quella della nuova nascita, che si manifesta, secondo le Scritture, con il segno del parlare in altre lingue e, praticamente, con
una vita di progressiva santificazione,
nell’ubbidienza a tutta la verità delle
Sacre Scritture, nella potenza dell’annuncio di “Tutto l’Evangelo” al mondo (Atti 2:4; 2:42-46, 8:12-17; 10:4446; 11:14-16; 15: 79; 19:26; Mar. 16:20;
Giov.16:13; Matt.28:19-20).
Crediamo ai carismi e alle grazie dello
Spirito Santo nella vita dei cristiani che,
nell’esercizio del sacerdozio universale
dei credenti, si manifestano per l’edificazione, l’esortazione e la consolaCrediamo nella Sua vita senza peccato, zione della comunità cristiana e, connei Suoi miracoli, nella Sua morte vica- seguentemente, della società umaria, come “prezzo di riscatto per tutti” na (I Cor.12:4-11; Gal.5:22; Ebr.13:15;
gli uomini, nella Sua resurrezione, nel- Rom.12:1).
la Sua ascensione alla destra del Padre, Crediamo ai ministeri del Signore gloriquale unico mediatore, nel Suo perso- ficato quali strumenti autorevoli di guinale e imminente ritorno per i reden- da, d’insegnamento, di edificazione e
ti e poi sulla terra in potenza e gloria di servizio nella comunità cristiana, riper stabilire il Suo regno (I Pie.2:22; II fuggendo da qualsiasi forma gerarchiCor.5:21; Atti 2:22; I Pie.3:18; Rom.1:4; ca (Efe.1:22-23; 4:11-13; 5:23; Col.1:18).
2:24; I Cor.15:4; Atti 1:911, Giov.14:13; I
Cor.15:25; I Tim.2:5).
Crediamo all’attualità e alla validità
delle deliberazioni del Concilio di GeCrediamo all’esistenza degli angeli
rusalemme, riportate in Atti 15:28-29;
creati puri e che una parte di que16:4.
sti, caduti in una corruzione e perdizione irreparabili, per diretta azione
Crediamo alla resurrezione dei morti,
di Satana, angelo ribelle, saranno con alla condanna dei reprobi e alla glorifilui eternamente puniti (Matt.25:41;
cazione dei redenti, i quali hanno perEfe.6:11-12).
severato nella fede fino alla fine (Atti
24:15; Matt.25:46; 24:12,13).
Crediamo che soltanto il ravvedimento
e la fede nel prezioso sangue di Cristo, Celebriamo il battesimo in acqua per
siano indispensabili per la purificazio- immersione nel nome del Padre, del
ne dal peccato di chiunque Lo accet- Figlio e dello Spirito Santo per coloro
ta come personale Salvatore e Signore che fanno professione della propria fe(Rom.3:22-25; Atti 2:38; I Pie.1:18,19; de nel Signore Gesù Cristo come perEfe.2:8).
sonale Salvatore (Matt.28:18-19; Atti 2:38; 8:12).
Crediamo che la rigenerazione (nuova
nascita) per opera dello Spirito Santo è Celebriamo la cena del Signore o Sanassolutamente essenziale per la salvez- ta Cena, sotto le due specie del pane e
za (Giov.3:3; I Pie.1:23; Tito 3:5).
del vino, ricordando così la morte del
Signore e annunziando il Suo ritorno,
Crediamo alla guarigione divina, seamministrata a chiunque sia stato batcondo le Sacre Scritture mediantezzato secondo le regole dell’Evangete la preghiera, l’unzione dell’olio e
lo e viva una vita degna e santa davanl’imposizione delle mani (Isa.53:45;
ti a Dio e alla società (I Cor.11:2329; LuMatt.8:1617; I Pie.2:24; Mar.16:17-18; ca 22:1920).
Giac.5:14-16).
Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011
15
FIDUCIA
Pur non essendo il più vasto impero mai esistito,
spettando tale primato all’Impero Mongolo, quello di
Roma è considerato il più grande in termini di organizzazione socio-politica e per il segno lasciato nella
storia dell'umanità. In tutti i territori sui quali estesero i propri confini, i romani costruirono città, strade,
ponti, acquedotti, fortificazioni, esportando ovunque
il loro modello di civiltà, in un processo così profondo
che per secoli ancora dopo la fine dell'impero queste
genti continuarono a definirsi “romane”.
Fra tutti i popoli assoggettati, l’unico che non si
“uniformò” agli usi e costumi del grande Impero Romano fu proprio il popolo di Dio; per questo i Giudei
furono continuamente vessati dai loro occupanti, soprattutto vicino a luoghi come il Tempio di Gerusalemme, che rappresentava la storia di questa nazione,
la quale si differenziava da tutte le altre per la sua fede
nell’unico vero Dio.
Tra gli “odiosi romani”, però, ci fu un centurione
(capo di cento soldati) che, sfidando le leggi, andando oltre le regole impostegli, si presentò al cospetto del
Signor Gesù, confidando nella Sua infinita grazia; qui
trovò le risposte di cui necessitava per sé e per il suo
servo ammalato che egli chiama con affetto “il mio famiglio”, un termine equivalente a: “il mio ragazzo –
mio figlio”!
Il centurione romano compì un gesto pieno di virtù,
qualità che gli permisero di vedere la gloria di Dio.
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LA SUA UMILTÀ: Il centurione non si sentiva “degno”, nonostante i suoi amici Giudei avessero detto al
Signore Gesù: “Egli era degno perché amava il popolo”!
Solamente chi non conosce il Signore e non si è mai
trovato alla Sua presenza, non sa cosa significa veramente “umiliarsi”! L’esortazione della Parola di Dio è
molto chiara a proposito: “Rivestitevi d'umiltà gli uni
verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi ma dà grazia
agli umili. Umiliatevi dunque sotto la potente mano di
Dio, affinché Egli v'innalzi a suo tempo” (I Pietro 5:5,6).
Il profeta Isaia, quando ebbe la visione di Dio assiso sul trono, disse: “Ahi, lasso me, ch'io son perduto!
Poiché io sono un uomo dalle labbra impure, e abito in
mezzo a un popolo dalle labbra impure; e gli occhi miei
han veduto il Re, l'Eterno degli eserciti!" (Isaia 6:5).
Davanti al Signore non ci sono meriti che possano sussistere o opere buone che possiamo presentare: “Tutti quanti siamo diventati come l'uomo impuro
e tutta la nostra giustizia come un abito lordato” (Isaia 64:6).
LA SUA FEDE: La sua fede era di quelle che smuovono le montagne, che nella fattispecie potevano essere: la propria posizione di rappresentante dell’Impero
Romano, la propria dignità di capo; la propria condizione economica (probabilmente era molto ricco), la
contrarietà dei Giudei. Quel granello di senape di fede seminato nel suo cuore aveva prodotto una grande
fede, nel senso qualitativo del termine. La Bibbia non
usa mezze misure, è molto chiara: “Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi s'accosta a Dio deve credere ch'Egli è, e che è il rimuneratore di quelli che lo cercano” (Ebrei 11:6).
I Giudei si vantavano di avere Abraamo come loro
padre, avendo però dimenticato che Abraamo è il padre di tutti quelli che hanno fede nel vero Dio e nel vero Signore. “Siccome Abramo credette a Dio e ciò gli fu
messo in conto di giustizia, riconoscete anche voi che
coloro i quali hanno la fede, son figliuoli d'Abramo”
(Galati 3:6,7). In casa di Zaccheo Gesù confermò questa grande verità quando esclamò: “Oggi la salvezza è
entrata in questa casa, poiché anche questo è figliuolo
d'Abramo” (Luca 19:9).
Egli seppe individuare molto bene CHI e COME poteva guarire il suo servo. Allora come oggi c’erano in
giro molti cosiddetti guaritori, ciarlatani che ingannavano persone afflitte e tormentate dalle malattie e dalle circostanze sfavorevoli della vita. Di fronte al centurione però, in quel momento, non c’era un semplice
uomo, ma c’era il Figlio Dio fattosi uomo, la seconda
Persona della Trinità. Egli comprese tutto ciò e la sua
fede lo fece esplodere in una dichiarazione memorabile: “Signore, io non son degno che tu entri sotto al mio
tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servitore sarà guarito” (Matteo 8:8). Il potente capo di una centuria aveva realizzato il valore grande ed autorevole del-
la Parola di Dio, dato che lui stesso era un uomo che
esercitava la sua autorità verso i suoi subordinati, proprio attraverso la parola dichiarata ed espressa.
LA SUA OBBEDIENZA: Una persona veramente ubbidiente esegue gli ordini senza mai discuterli per
almeno due motivi.
Primo perché ha fiducia in chi comanda e, in secondo luogo, crede che fare quella determinata cosa risulti
unicamente per il suo bene.
Gesù disse al centurione: “Va'” ed egli si incamminò
verso la sua casa con la certezza che avrebbe trovato il
suo “ famiglio” perfettamente ristabilito. Com’è straordinaria la Parola di Dio, quando in Isaia dice: “Se siete
disposti ad ubbidire, mangerete i prodotti migliori del
paese” (Isaia 1:19)!
Così al centurione avvenne proprio come Gesù gli
aveva detto e come egli aveva creduto per la Grazia di
Dio messa in moto dalla sua umiltà sincera, dalla sua
fede che non conosceva ostacoli e dalla sua ubbidienza alla Parola di Cristo, perché la fede allora come oggi e per sempre “viene dall'udire e l'udire si ha per mezzo della parola di Cristo” (Romani 10:17).
Mettere la propria vita nelle mani di Gesù, credere
in Lui e nella Sua Parola, porta sempre benefici temporali e soprattutto eterni. Fallo anche tu e vedrai la
gloria di Dio nella tua vita.
Silvano Masullo
Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011
17
DIO HA UN PIANO PER TE
ABC
della
Salvezza
Nella Bibbia Dio ricorda più volte che il peccato distrugge ogni vita.
Purtroppo l’uomo, da solo, non è in grado di evitare di peccare a
meno che Dio non compia in lui un’opera miracolosa. La buona
notizia del Vangelo è che Dio ha già fatto quest’opera miracolosa:
ha mandato il Suo Figliolo Gesù Cristo per sconfiggere il potere
del peccato. Gesù ha vinto sulla morte e sul peccato dando la Sua
vita sulla croce e risuscitando il terzo giorno. Con la Sua morte ha
pagato il prezzo per il riscatto di ogni peccatore, con la Sua risurrezione ha proclamato la vittoria e portato liberazione a quanti sono
schiavi di qualunque tipo di peccato. Chiunque, senza distinzione,
crede in Gesù quale proprio personale Signore e Salvatore, viene
perdonato da ogni peccato e salvato dal tormento e dalla separazione eterna da Dio; diviene una “nuova creatura” resa libera
di camminare con Gesù, seguendo la Sua via. Se lo vuoi, anche tu
puoi essere salvato, basta che segui questo semplice A, B, C.
A. AMMETTI DI ESSERE PECCATORE!
La Bibbia dice che “tutti hanno peccato” e “non c’è nessun giusto,
neppure uno” (Lettera ai Romani 3:23 e 3:10). Racconta a Dio le
cose sbagliate che hai fatto, e mostraGli il tuo dolore per averle
compiute, il tuo impegno per non rifarle più. Chiedi a Dio il Suo
perdono, Lui te lo darà! Sì, Dio ti ascolterà e ti perdonerà!
B. BISOGNA NASCERE DI NUOVO!
Non puoi restare nella condizione in cui sei, devi lasciare ogni
tua passata convinzione, cambiare completamente non solo il
punto di vista, ma la tua posizione personale riguardo all’eternità. Tu devi nascere di nuovo! All’uomo è forse possibile? No di
certo, solo a Dio ogni cosa è possibile! Dio ti ama, anzi “Dio ha
tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché
chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Vangelo
di Giovanni 3:16). Dio ti dice che, anche se hai peccato, questo non
Gli impedisce di continuare ad amarti. Sì, Dio ti ama così come
sei, ma vuole fare per te qualcosa di speciale, vuole darti una vita
nuova! Credi in Gesù con tutto il cuore, parla a Dio con le tue parole e di' al Signore: “Io so che Gesù è morto per me, Lo accetto
come mio Salvatore” perché “chiunque avrà invocato il nome del
Signore sarà salvato” (Lettera ai Romani 10:13).
C. CREDI CHE GESÙ È IL TUO SALVATORE
Il tuo sincero pentimento per i tuoi peccati e la tua autentica confessione a Dio daranno al tuo cuore una gioia particolare, la gioia
della salvezza. Anche tu potrai dire “Non sono più io che vivo, ma
Cristo che vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella
fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per
me” (Lettera ai Galati 2:20). In questa nuova condizione potrai
sperimentare un vivo rapporto personale con il tuo Dio e Salvatore. Giorno per giorno potrai rivolgerti a Lui, in ogni momento,
per ogni cosa, ringraziandoLo con tutto il cuore, perché “in nessun
altro è la salvezza” (Atti degli Apostoli 4:12).
18 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - D i c e m b r e 2 0 1 1
ACCANTO
AGLI
ULTIMI
Da circa due anni, un gruppo di fratelli e
sorelle della comunità di Palermo, Via NC 1, si
reca alla Stazione Centrale di Palermo per incontrare persone bisognose. Una domenica al
mese l'incontro è al pomeriggio presso il vecchio locale di culto sito in Via Luigi Razza per
preparare i sacchi con indumenti selezionati
e alcuni viveri, qualche panino, dell'acqua.
Poi, dopo avere ringraziato il Signore, verso
le 21,00 ci si avvia per incontrare Giovanni,
Renata, Barbara, Pietro, Francesca, Giuseppa,
Gaetano, e quanti altri dimorano nella stazione non avendo altra casa. Lo scopo non è solo
quello di sfamare queste persone per una
sera, ma quello di portare loro un sorriso, una
parola di incoraggiamento, per far conoscere
loro il messaggio della Parola di Dio e l’amore
che Gesù ha mostrato morendo sulla croce
per l’umanità.
Nel salone della Stazione ci incontriamo
con altri fratelli e ringraziamo il Signore, pregando che ci dia l’opportunità di dare una
parola di testimonianza. Dopo ci avviamo verso questi cari nel bisogno e, quando alcuni di
loro che già ci conoscono ci vedono, ci vengono incontro e salutano con simpatia. Queste
persone hanno bisogno di affetto e di essere
ascoltate; ciascuno di loro ha una storia da
raccontare, infanzie difficili, adolescenze tra
le più brutte e una realtà fuori dall’ordinario.
Abbiamo incontrato una giovane coppia con
un bambino piccolo; un’altra che dormiva a
terra perché sfrattata... Il problema principale
è la mancanza di lavoro: molti sono stranieri,
spesso irregolari; c’è chi ha perso la famiglia
per problemi di alcool e di droga e sentirli
parlare dei loro bisogni ci fa sentire impotenti
davanti a queste realtà. Ma la nostra presenza
testimonia che, se pur è vero che quello che
possiamo è ben poco, c’è Dio che può con la Sua potenza cambiare la loro situazione, se si affidano completamente a Lui.
In questa situazione difficile sentiamo estremamente biso-
gno che il Signore ci assista; ci guardi con il Suo
occhio benigno; ci guidi con il Suo Santo Spirito e
ci metta le parole e le esortazioni giuste che possano toccare i cuori di chi ha perso la fiducia e la
speranza in Dio per una vita migliore e l’amicizia
nelle persone che spesso sono indifferenti. Raccogliamo indumenti e li offriamo a questi cari nel
bisogno, a volte loro stessi li richiedono, noi facciamo il possibile per accontentare tutti. Siamo
limitati; magari un po’ sprovveduti e spaesati, ma
abbiamo nel cuore il desiderio di servire il Signore
e di portare anime a Cristo.
Dopo avere conversato un po’ con i “barboni”
ci disponiamo in cerchio e diamo inizio a un culto
al Signore. Qualcuno prega, qualcuno spiega in
maniera semplice come ha conosciuto il Signore;
com’era e com’è diventato e incoraggia i nostri
amici ad affidarsi a Gesù, l’Amico fedele. La lettura e la meditazione della Parola di Dio invita tutti
a cercare ogni cosa nel Signore. Molti ascoltano
pur rimanendo al loro posto e, dopo la preghiera
conclusiva, distribuiamo i sacchetti preparati e
doniamo loro copia del Nuovo Testamento, pregando per quanti lo desiderano. Nei mesi passati
qualcuno di loro è venuto al culto in Chiesa la domenica mattina.
Caro fratello, cara sorella che stai leggendo
queste poche righe, ti invitiamo a pregare affinché il Signore possa aumentare lo zelo che ha
messo nei nostri cuori per continuare l’opera
iniziata, affinché possiamo incontrare altri “barboni” che permettano al Signore di ridare loro
dignità e affinché il Signore possa suscitare nuovi
operai nel Suo campo, zelanti per Cristo e desiderosi di piacere al Signore, perché “la messe è
grande e pochi sono gli operai”(Matteo 9:37).
Rodolfo Arata e Aurelio Palazzolo
Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011
19
PROMOSSI ALLA GLORIA
Claud io Cammarano
1961-2011
Una corona di giustizia adorna ora il capo del nostro caro fratello Claudio Cammarano che all’età
di 50 anni è stato chiamato alla casa del Padre.
Servitore fedele, marito e padre affettuoso, nonché amico sincero, ha lasciato una preziosa eredità
da raccogliere e tramandare. Non sono sufficienti
poche righe per raccontare dell’abnegazione e del
fervore spirituale che lo caratterizzavano.
Cresciuto in una famiglia cristiana con solide
fondamenta evangeliche, formatosi all’Istituto Biblico, ha da subito mostrato amore verso la scrittura e l’opera del Signore, amore che è andato crescendo e rafforzandosi fino a che è diventato egli
stesso instancabile servitore di Dio curando con
zelo e passione la comunità di Agropoli, cittadina
del Cilento.
Il suo ministero pastorale si ufficializza nel 1994,
ma già sul finire degli anni ’80 collabora attivamente, insieme ai fratelli e al pastore della vicina
chiesa di Matinella, alla divulgazione del messaggio evangelico in Agropoli e dintorni.
E come seme piantato in buona terra che porta
frutto in abbondanza, la Parola ha attecchito in vari cuori che sono cresciuti spiritualmente e numericamente tanto da sentire il bisogno di riconoscersi in una comunità locale che fosse come un faro in
quella terra di mare.
L’amato Claudio e la cara moglie Daniela si sono
dedicati interamente, senza risparmiarsi, alla cura
della giovane e dinamica comunità cilentana: sempre pronti ad insegnare, esortare e realizzare una
vita cristiana vittoriosa, nonostante le umane prove
e le vicissitudini personali.
Tante sono state le evangelizzazioni nelle piazze
locali o in quelle di paesi vicini nelle quali coinvolgevano personalmente i giovani della comunità
spronandoli a dedicarsi vieppiù ai tesori celesti e
a testimoniare dell’amore di Cristo ai tanti turisti
che d’estate popolano quei luoghi.
Il tenero e caldo sorriso da cui traspariva tutto il
suo amore per le anime a cui annunciare Cristo è
un’immagine che ben rappresenta questo servitore
“vecchio stampo”, sempre diretto e amorevole nel
richiamare alla verità cristiana.
Lo scorso luglio l’ennesimo frutto della grazia
divina: l’apertura di un nuovo locale di culto. Egli,
insieme ai fratelli e le sorelle della comunità, si è
adoperato personalmente nei lavori di ristruttura20 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - D i c e m b r e 2 0 1 1
zione mosso
dal fervente
desiderio
di trasformare un
malconcio
autosalone
in un luogo
di adorazione nel quale
proclamare
la Parola di Dio. E così è stato: il 17 luglio 2010 è
avvenuta l’ufficiale dedicazione del locale in cui la
gioia e la gratitudine per l’opera del Signore che
inesorabilmente avanza nonostante gli ostacoli e
gli scoraggiamenti umani hanno riempito il cuore
di chi a quell’opera aveva dedicato tutto se stesso
sorretto dalla potente e benevole mano del Padre.
Quell’amorevole e riservato sorriso che tante
volte scolpiva il volto del caro Claudio, sebbene
più flebile, in un corpo provato dalla dura malattia, non lo ha abbandonato neanche nei mesi della
prova fisica.
Ha continuato a seguire i credenti, pregando per
loro e con loro fino a poco prima di essere costretto a letto per l’aggravarsi delle sue condizioni di
salute.
Anche in questa condizione di dolore ha continuato ad essere un fedele testimone a quanti tra
medici e paramedici, avevano modo di venire in
contatto con lui.
Una testimonianza viva è stata lasciata anche e
soprattutto ai suoi cari: alla moglie e ai due figli,
Manoah e Samuel, ragazzi che hanno accettato
il Signore e che in questa dura prova si sono aggrappati ancora di più alla Rocca eterna, anche
se comprenderne la volontà risulta umanamente
difficile. Tutti hanno comunque raccolto la sua
eredità spirituale come dono prezioso da custodire
e potenziare.
La corsa dell’amato fratello, amico e conservo
Claudio è terminata il 24 giugno scorso. Ha investito la sua vita nel migliore dei modi preparandosi
degnamente al divino incontro.
Circondati da un così gran numero di testimoni
corriamo anche noi la gara fissando lo sguardo su
Gesù Capo e compitore della nostra fede.
Renato Mottola
Notizie dalle nostre Comunità
NOTIZIE DA PISA
Con cuore traboccante di gioia desideriamo testimoniare
all’intera fratellanza in Cristo, delle grandi benedizioni riserva­
te per noi tutti dal nostro buon Padre Celeste. È stato un anno
intenso, ricco di attività e nuovi impegni che hanno visto
coinvolti soprattutto giovani che stanno scoprendo in Gesù
l’unico amico fedele, capace di accompagnarli nelle difficoltà
e nelle incertezze della società in cui viviamo. Il 14 maggio,
abbiamo avuto un incontro giovanile che ci ha permesso di
vivere una genuina comunione fraterna con molti fratelli e
sorelle provenienti da diverse comunità della Toscana; stru­
mento di edificazione ed incoraggiamento è stato il fratello
Marco Roversi, pastore a Poggibonsi (Si), che meditando sui
versi di 2Tim. 2:14-21 ha ricordato all’assemblea che le parole
quali “Ricorda”, “Sforzati”, “Evita” e “Conservati puro” sono
imperativi necessari per i giovani impegnati nel servizio cri­
stiano. La settimana successiva, sabato 21, abbiamo avuto la
gioia di tenere un culto battesimale, durante il quale due gio­
vani, marito e moglie, più una sorella, hanno fatto patto con
il Signore, testimoniando dell’opera meravigliosa che Gesù
ha compiuto nella loro vita, alla comunità e ai tanti parenti ed
agli ospiti intervenuti. Per l’occasione, è stato con noi il fratello
Paolo Perone, pastore a Empoli (Fi), che meditando sui versi
letti nel libro di Giosuè 14:1-15 ha invitato tutti a non dimen­
ticare le promesse divine che al tempo giusto portano molto
frutto nella vita dei credenti. L’indomani abbiamo celebrato la
Santa Cena, ricordando insieme il sacrificio di Cristo Gesù ed
annunciando il Suo ritorno. Continuiamo a pregare il Signore
affinché benedica la Sua Chiesa, attendendo “concordi nella
preghiera” un grande risveglio pentecostale.
Antonio Leccese
NOTIZIE DA LUSERNA S. GIOVANNI (TO)
Il 22 maggio la chiesa di Luserna San Giovanni (TO) si è gran­
demente rallegrata nel vedere tre giovani cresciuti nella
comunità testimoniare pubblicamente della salvezza con il
battesimo. La sala di culto era gremita di credenti e visitatori.
Per l'occasione abbiamo avuto come gradito ospite il fratello
Crapanzano Giuseppe, pastore a Pinerolo e membro del no­
stro comitato di zona. La meditazione della Parola tratta da
Luca 9:23-27 ci ha edificato ricordandoci come il prezzo del
discepolato consista nel rinunciare al peccato ed al sistema di
questo mondo; ciò è una scelta indispensabile per il credente,
se vuole vivere conforme a ciò che ci insegna Cristo Gesù. Il
29 maggio abbiamo celebrato la cena del Signore, in questa
occasione ci ha fatto visita il fratello Giuseppe Federico, pa­
store a Nichelino. La parola del Signore, tratta da Esdra 1:1-5,
ha posto enfasi sull'importanza di possedere uno spirito risve­
gliato che porti i singoli e la chiesa a mettere sempre il Signo­
re al primo posto. Siamo grati a Dio per queste straordinarie
giornate Egli è fedele e non manca mai di rispondere potente­
mente alle nostre suppliche.
Daniele Ciriaco
NOTIZIE DA CECINA (LI)
Domenica 15 Maggio nella comunità di Cecina (LI) è
stato celebrato un culto di battesimi.
Un fratello e due sorelle sono scesi nelle acque bat­
tesimali dando testimonianza della salvezza in Cristo.
Per l'occasione abbiamo avuto la gioia della visita del
fratello Geremia Cammarano, che attraverso il mes­
saggio della Parola di Dio in Luca 9:57 ci ha esortati a
continuare a servire il Signore con sempre maggior
zelo e a non lasciarci distrarre dalle faccende del mon­
do.
Il Signore ci ha benedetti ed edificati e da questa
meravigliosa giornata nasce sempre più in noi un
maggior desiderio di dedicarci all'evangelizzazione
affinché tante altre persone possano aggiungersi al
popolo di Dio.
Sandro Lazzurri
Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011
21
Notizie dalle nostre Comunità
NOTIZIE DA RAGUSA
La comunità di Ragusa desidera esprimere il
proprio ringraziamento per la grazia ricevuta
nel poter adempiere il mandato del nostro Si­
gnore e Salvatore Cristo Gesù: Andate per tutto
il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura
(Marco 16:15). Dal 30 maggio a domenica 5 giu­
gno abbiamo potuto evangelizzare in uno dei
quartieri della città. Grande è stata la gioia nel
vedere persone che per le prime volte hanno
partecipato ad una nostra riunione, confessan­
do lo stupore per come i segreti dei loro cuori
fossero rivelati per mezzo della predicazione
dell’Evangelo. Incoraggiati dalla Parola di Dio
che ci dice: “Non temere, ma continua a parlare
e non tacere… perché io ho un popolo numeroso
in questa città…” (Atti 18:9-10), continuiamo
l’opera di evangelizzazione per mezzo della distribuzione di
letteratura cristiana nei diversi quartieri della città di Ragusa,
coscienti e convinti nel cuore di quanto dice la Scrittura: “Se
ne va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà
con canti di gioia quando porterà i suoi covoni” (Salmi 126:6). Un
ringraziamento va ai credenti della comunità di Comiso per la
loro fattiva collaborazione. Desideriamo infine invitare tutta
la fratellanza a pregare insieme a noi, affinché il seme sparso
possa portare frutto anche nella città di Ragusa, dove deside­
riamo ardentemente vedere manifestarsi un grande risveglio.
Cristhian Santoro
NOTIZIE DA CESENA
Il 2 luglio si sono tenuti i battesimi in acqua di sette
credenti della comunità di Cesena. I battesimi si sono
svolti in una piscina posta nel parco di proprietà di una
famiglia della comunità, non avendo ancora la possibi­
lità di celebrare i battesimi nel locale della chiesa per
mancanza di posto. È stato un culto gioioso e benedet­
to per le belle testimonianze dei 7 neofiti, di cui 5 al di
sotto dei 23 anni, che hanno raccontato la loro gloriosa
esperienza di salvezza, e per la predicazione che è sta­
ta portata dal fratello Leo Favasuli, pastore a Gravina di
Puglia. Alla fine del culto si è tenuta un’agape fraterna.
Il giorno dopo nei locali della comunità si è tenuto un
culto di Santa Cena con la predicazione del fratello
Favasuli. Preghiamo che Dio continui a portare avanti la
sua opera in tutta la Romagna, così come in tutta Italia
ed a Lui solo diamo la gloria e l’onore per le gloriose benedi­
NOTIZIE DA VARESE
Cari fratelli, vi informo che il 28 Agosto si è svolto in riva al
Lago di Ceresio (il lago è meglio conosciuto come lago di
Lugano, sulle sponde Svizzere), a Lavena P.te Tresa un culto
battesimale al quale hanno partecipato rappresentanti delle
chiese limitrofe: per la missione di Lonate Pozzuoloe il fratello
Fabrizio Siracusa, la comunità di Luino con il fratello Massimo
Quinto, quella di Marchirolo con Michele Plasmati e quella di
Ponte Tresa con Giovanni Lignite e il pastore emerito Gandolfo
Restivo, per Varese il sottoscritto. Il messaggio che ha coinvol­
to le coscienze degli astanti è stato portato dal fratello Marco
Pisculli, pastore a Borgomanero (NO). Vi salutiamo nel Signore,
chiedendovi di continuare a pregare per le nostre zone, soste­
nendoci nell’importante compito di divulgare la Buona Notizia
ad ogni cuore. I battezzandi sono uno della chiesa di P.te Tresa
e uno della chiesa di Varese. Il Signor vi benedica.
Guerino Boscariol
22 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - D i c e m b r e 2 0 1 1
zioni che abbiamo potuto realizzare in questi ultimi mesi.
Graziano Leardini
NOTIZIE DA COMISO
«Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto?
E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c'è chi lo annunzi?» (Romani 10:14-15). Con gioia la comunità di Comiso dal
3 all’11 settembre 2011 ha avuto la possibilità di installare la
tenda ed evangelizzare. In preghiera abbiamo chiesto che
il Signore ci indicasse un luogo; la risposta non si è lasciata
attendere aprendo una porta in uno dei quartieri più bi­
sognosi della città. Il Signore non ha mancato di benedire
quanti si sono ritrovati sotto la tenda per ascoltare la predi­
cazione dell’Evangelo. Siamo stati rallegrati dall’accoglien­
da dietro la finestra ogni sera ha ascoltato i culti. Ringraziamo
za di persone che, per le prime volte, hanno partecipato a
una nostra riunione; altre hanno ascoltato dalle palazzine po­ il Signore perché Egli ode le nostre preghiere e continua a
polari adiacenti la tenda. Particolarmente commovente è stata dare vita all'opera Sua nel corso degli anni.
Cristhian Santoro
la richiesta di preghiera giuntaci da una signora che, inferma,
NOTIZIE DA ASTI
A settembre la chiesa di Asti è stata benedetta attraverso la
celebrazione di due culti dal significato particolare. Sabato 10
settembre sono scesi nelle acque battesimali sei credenti, due
della missione di Alba (CN), curata dal fratello Andrea Luci­
bello, e quattro della chiesa di Asti. Quasi a volerci dimostrare
che la salvezza è per tutte le età, nel gruppo dei neofiti erano
presenti tre giovani sotto i vent’anni, una credente trentenne
e due settantenni. Com’è facile immaginare, nel pur capiente
locale di culto di Asti erano stipate diverse centinaia di perso­
ne, le quali hanno potuto ascoltare, molte per la prima volta, la
predicazione della Parola di Dio. Strumento usato dal Signore
per illustrare la realtà della salvezza in Cristo è stato il fratello
Antonino Mancuso, pastore a Milena e Campofranco (CL), che
si è trattenuto tra noi anche per la celebrazione della Cena del
Signore il giorno seguente. Domenica 25 settembre, invece,
abbiamo dato inizio a un nuovo anno della Scuola Domenica­
le, un’attività molto cara alla comunità, che da alcuni anni ha
raggiunto la per noi ragguardevole quota di 60 iscritti in età
compresa tra i 4 e i 18 anni. A questa sono da aggiungere i cir­
ca 30 giovani sotto i trent’anni che si riuniscono regolarmente
il sabato sera per edificarsi insieme alla presenza del Signore.
La Parola del Signore è stata predicata ai numerosi genitori
presenti dal pastore della chiesa di Genova, il fratello Calogero
Sorce, che ci ha fatto visita con una nutrita rappresentanza
della sua chiesa. La nostra preghiera è che la misericordia di
Dio si estenda “di generazione in generazione su quelli che lo
temono” (Luca 1:50).
Enzo Martucci
NOTIZIE DA SIANO (SA)
Siamo grati al Signore per le benedizioni elargite. Abbiamo
avuto l’opportunità di installare un gazebo di evangelizzazio­
ne a Siano (SA) dal 27 Agosto al 2 Settembre. Ringraziamo il
nostro Padre celeste per la guida e la cura che costantemente
ci ha mostrato sera dopo sera: in media circa 120 persone tra
credenti e non hanno partecipato alle riunioni, la Sua presen­
za ha rallegrato i nostri cuori. Desideriamo ringraziare anche
quanti, a vario titolo, hanno reso possibile la realizzazione di
questo “bel progetto”ovvero le autorità locali, i fratelli che con
tanta abnegazione si sono dati a servizi anche umili, i pastori
che ci hanno fatto visita ministrando la meravigliosa Parola di
Dio; un grazie ai fratelli R. Mennella (Torre del Greco), A. Siviero
(Salerno), F. Lugubre (Boscoreale), D. Vona (Sarno), R. Mottola
(Matinella), A. Esposito (Portici), A. Avella (Pompei). Il Signore,
nella Sua bontà, ha voluto regalarci altri giorni di gioia: Sabato
17 Settembre due giovani sono scesi nelle acque battesimali,
confessando che Gesù è il loro Signore. Quanta commozione
sincera tra i tanti familiari che per la prima volta erano nella
nostra comunità. Il fratello D. Russo (Afragola), per la guida
dello Spirito Santo, ha rallegrato i nostri cuori parlandoci da
parte di Dio. Domenica 18 Settembre la comunità ha celebrato
il culto della cena del Signore e abbiamo avuto la gradita visita
del fratello D. Colangelo (Campobasso).
Aniello Casciello
Risveglio Pentecostale - Dicembre 2011
23
appuntamenti
RADUNO OVER 40
CAMPANIA E MOLISE
Da giovedì 8 a domenica 11 dicembre a Paestum (SA): Raduno Over
40 della zona Campania e Molise.
CONVEGNO PASTORALE
PUGLIA-BASILICATA
Giovedì 8 dicembre presso la co­
munità di Massafra: Convegno
Pastorale della Zona Puglia e
Basilicata. Ospite il fratello Felice
Antonio Loria, pastore a Caccuri
(KR) e Cosenza e Presidente ADI.
RADUNO ANZIANI
RAGUSA-SIRACUSA
Giovedì 8 dicembre a Ragusa Via
Dublino: Raduno Anziani delle
chiese della provincia di Ragusa e
Siracusa. Ospite il fratello Castren­
ze Cascio, pastore a Corleone (PA).
INCONTRO FRATERNO
ABRUZZO, MARCHE E UMBRIA
Giovedì 8 dicembre a Porto S. Elpi­
dio (FM) presso il Teatro delle Api
in Via della pace: Incontro fraterno
delle chiese di Abruzzo, Marche e
Umbria. Ospite il fratello Archetto
Brasiello, pastore a Velletri e Anzio
(RM).
RADUNO CHIESE
EMILIA ROMAGNA
Giovedì 8 dicembre presso la Sala
Convegni Fiera di Forlì (FC): Ra­
duno delle chiese dell'Emilia Ro­
magna. Ospite il fratello Giuseppe
Conserva, pastore a Andria (BT) e
Corato (BA)
RADUNO CHIESE TOSCANA
Giovedì 8 dicembre presso il Palaz­
zo delle Esposizioni di Empoli (FI):
Raduno delle chiese della Tosca­
na. Ospite il fratello Eliseo Fragni­
to, pastore a Latina e Cisterna di
Latina (LT).
INCONTRO FRATERNO VARESE
Giovedì 8 dicembre a Gallarate (VA):
Incontro Fraterno delle chiese
della provincia di Varese. Ospite il
fratello Vincenzo Martucci, pasto­
re ad Asti.
INCONTRO FRATERNO
SARDEGNA
Giovedì 8 dicembre presso l'Ho­
stel Rodia di Oristano: Incontro
Fraterno delle chiese della Sarde­
gna. Ospite il fratello Sebastiano
Campo, pastore a Campobello di
Mazara (TP).
Calendario
2012
INCONTRO RESPONSABILI
FOGGIA
Lunedì 12 dicembre a Carapelle
(FG): incontro pastori e collabora­
tori delle Chiese della provincia di
Foggia.
INCONTRO GIOVANILE
PROVINCE RAGUSA-SIRACUSA
INCONTRO INTERPROVINCIALE Sabato 24 e domenica 25 dicembre
MATERA E POTENZA
a Francofonte (SR): Incontro Gio­
Sabato 17 dicembre presso il locale vanile delle province di Ragusa e
di culto a Matera via S. Pardo: 4°
Siracusa. Ospite il fratello Rodolfo
Incontro Interprovinciale delle
Arata, pastore a PalermoNoce.
province di Matera e Potenza.
INCONTRO GIOVANILE
Ospite relatore dello studio e
predicatore al culto sarà il fratello PROVINCE PALERMO, TRAPANI
E CALTANISSETTA
Sergiopaolo Chiribiri, pastore a
NapoliSecondigliano e Gragnano Da sabato 24 a lunedì 26 dicembre
presso il Saracen Sands Village di
(NA).
Isola delle Femmine (PA): Incontro
RIUNIONE PASTORI E CONSIGLI Giovanile delle chiese delle pro­
DI CHIESA NORDOVEST
vince di Palermo, Trapani e Calta­
Sabato 17 dicembre a TorinoVia
nissetta. Ospite il fratello Renato
Spalato: riunione per pastori e
Mottola, pastore a MatinellaAlba­
consigli di chiesa della zona Italia nella (SA).
Nord Ovest. Ospite il fratello Terry
INCONTRO GIOVANILE CATANIA
Peretti.
Domenica 25 e lunedì 26 dicembre
INCONTRO OVER 50
a Catania: Incontro Giovanile delle
E INCONTRO GIOVANILE
chiese della provincia di Catania.
AGRIGENTO
Ospite il fratello Abele Trosino,
Sabato 24 dicembre nella chiesa
pastore a Crotone.
di Raffadali (AG); Incontro Over
Risveglio Pentecostale
dal 1946 al 1980 in due CD
Richiedete i calendari di
Risveglio Pentecostale
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Risveglio
P E N T E C O S T A L E
50 delle chiese della provincia di
Agrigento. Domenica 25 e lunedì
26: Incontro Giovanile delle chiese
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Pentecostale pubblicati
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dal Consiglio Generale delle Chiese Cristiane Evangeliche Risveglio Pentecostale V. Altichieri da Zevio 1, 35132 Padova Destinatario ❏ SCONOSCIUTO
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Questo numero di Risveglio Pen­te­co­stale è consultabile
❏ TRASFERITO
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reader, vengono inviati ai non vedenti che ne fanno richie­
❏ RIFIUTATO
“Risveglio Pen­te­costale” è la pubblicazione delle As­­­sem­blee sta all’indirizzo [email protected] (i file sono disponibili nei Oggetto ❏ NON RICHIESTO
di Dio in Ita­lia che fin dal 1946 ha lo scopo di essere stru­
formati .rtf .txt .doc .epub).
❏ NON AMMESSO
mento di edificazione per la Chiesa del Signore, sostenen­
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