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La foresta tropicale
La foresta tropicale Scoprire Ricercare Sperimentare Una documentazione didattica del WWF Svizzera sul consumo e sullo sviluppo sostenibile Prefazione Le foreste tropicali sono alberi immensi, sono una varietà incredibile di rumori e di odori, sono piogge torrenziali, sono luoghi dove la vita esplode e i ritmi di decomposizione sono velocissimi. La foresta tropicale è un segreto, una promessa ed un dramma in una sola cosa anche per coloro che non vi hanno mai messo piede. Ma la foresta tropicale è anche nella moltitudine di scaffali dei nostri negozi: non tutti sanno che l’olio di palma, la materia prima principale per la margarina o per la pomata per le labbra, viene coltivato su superfici dove un tempo cresceva la foresta tropicale. Anche i pneumatici delle automobili, la cioccolata e molti farmaci d’importanza vitale derivano dalla foresta tropicale. Le foreste tropicali sono lo spazio vitale di migliaia di specie animali e vegetali e rappresentano la base vitale per numerosi popoli, come quello dei Penan nel Borneo che vivono ancora della e nella foresta. Se gestite con criterio, le foreste possono essere per noi esseri umani un’immensa fonte di materie prime come il legno, le piante medicinali e molti generi alimentari. Purtroppo però le foreste sono spesso gestite in modo sconsiderato. La loro distruzione si compie a una velocità vertiginosa con risvolti spesso drammatici: i due terzi delle foreste del nostro pianeta sono già stati annientati da attività umane. Il WWF, sostenuto da tutti i suoi soci, s’impegna attivamente contro questa distruzione. Nel 1996 ha lanciato la campagna internazionale Forests for Life (foreste per la vita), il cui scopo è quello di proteggere meglio maggiori superfici forestali e di promuovere una gestione sostenibile delle foreste di tutto il mondo. Questa campagna vuole indurre banche, governi, imprese, insegnanti, scolari e cittadini ad agire in maniera più responsabile e a prendere decisioni volte alla salvaguardia e non alla distruzione delle foreste. Il Pandamobil, la nostra esposizione itinerante e interattiva, porta nella vostra scuola i segreti della foresta tropicale, i pericoli che la minacciano, ma anche i suoi legami con la nostra vita quotidiana, e mostra come agire concretamente per contribuire alla loro conservazione. Dopo aver esplorato i boschi di casa con la campagna educativa «Il bosco trionfa!», il Pandamobil vi farà scoprire i segreti della foresta tropicale. La presente documentazione didattica è stata concepita quale preparazione alla visita del Pandamobil. Le attività proposte collegano costantemente le foreste di paesi lontani con il nostro comportamento quotidiano quali consumatori, rendendo questo dossier estremamente attuale. Le schede pratiche e strutturate vi permetteranno di integrare facilmente queste tematiche nel vostro programma. Potete utilizzare questa documentazione anche senza visitare l’esposizione. Andate alla scoperta dell’incanto della foresta tropicale con le vostre classi! WWF Svizzera Sabine Siegrist Responsabile del settore Gioventù e Ambiente Damian Oettli Responsabile dei programmi sul bosco Indice Introduzione La foresta tropicale Scoprire – Ricercare – Sperimentare Una documentazione didattica del WWF Svizzera sul consumo e sullo sviluppo sostenibile 1. La foresta tropicale La foresta tropicale in classe * Perché la foresta umida si chiama così? * Lotta per la luce: la struttura a strati della foresta tropicale umida Gli animali della foresta tropicale umida Il rap della foresta tropicale * Come si forma la pioggia? Ciclo delle sostanze nutritive e decomposizione * Giochi sulla varietà delle specie e sulle interazioni • • • • Fogli di lavoro Piante da appartamento Planisfero Schede degli animali della foresta tropicale La struttura a strati della foresta tropicale umida 2. La giungla al supermercato: prodotti della foresta tropicale * La giungla nel cesto della spesa Un safari al supermercato Frutti dalla foresta tropicale Spezie e sapori dalla foresta tropicale ** La palma da olio: una questione scottante Cacao: cibo degli dei e bevanda dei re • • Fogli di lavoro Prodotti della foresta tropicale Frutti tropicali in classe 3. Gli uomini della foresta Kwamanya, l’apprendista sciamano Piante officinali nella foresta tropicale Papaia: una pianta officinale Il problema dei coloni • • • Fogli di lavoro Piante officinali della foresta tropicale Oringio, un colono nella foresta tropicale umida Schede di ruolo «Coloni» 4. Foreste tropicali in pericolo Gli opposti La foresta tropicale può ricrescere? * Una foresta in pericolo Salviamo la nostra foresta 50 53 54 56 57 5. Proteggere con uno sfruttamento sostenibile ** Un boschetto di basilico sostenibile ** Sfruttamento senza distruzione 60 63 65 Foglio di lavoro Cosa succede nella foresta tropicale di Abeng? 67 2 4 6 7 • 8 9 10 11 12 13 Conoscere e agire Anche il tuo impegno conta! 68 Bibliografia 70 15 16 17 19 20 23 26 27 29 31 33 35 37 38 40 42 44 45 47 48 49 * Consigliato come preparazione per la visita al Pandamobil ** Consigliato dopo la visita al Pandamobil WWF Svizzera 1 Introduzione La foresta tropicale Scoprire – Ricercare – Sperim Una documentazione didattica del WWF Svizzera sul «Dobbiamo adottare uno stile di vita che permetta a tutti gli esseri umani di poter sopravvivere senza distruggere le risorse della Terra. Abbiamo bisogno di una cultura universale di sostenibilità, dove tutti possano percepire dei redditi e avere accesso alle risorse. Se avanziamo in questa direzione, crescerà anche la speranza per le foreste.» Citazione di Christian Küchli in «Wälder der Hoffnung» (Foreste della speranza), Edizioni NZZ, Zurigo 1997. Le foreste pluviali tropicali: le zone più ricche di specie della Terra Nelle zone equatoriali, come su una cintura verde che circonda la Terra, crescono le foreste tropicali. Si tratta dei biotopi naturali con la maggiore varietà di specie del nostro pianeta. Qui alberi immensi si innalzano verso il cielo, le liane riempiono gli spazi tra i tronchi e rigogliose orchidee impregnano l’aria con il loro profumo. Tra le corone degli alberi si muovono bradipi e oranghi; colobi e gibboni saltano con agilità e maestria tra i rami sui quali nidificano e volteggiano in uno sfavillio di colori pavoni, bucerotidi, pappagalli, colibrì e farfalle. Nella luce crepuscolare del sottobosco vivono gli elefanti, i gorilla oppure i tapiri. Nel sottosuolo le formiche tagliafoglie «coltivano» funghi con i quali nutrono le loro larve. In nessun’altra zona della Terra la natura ha creato una tale varietà di specie viventi. Anche se occupano soltanto il 7% delle superfici emerse, le foreste pluviali tropicali ospitano oltre il 50% di tutte le specie terrestri animali e vegetali. Le singole specie di piante e di animali della foresta tropicale sono parte di un complesso e stratificato sistema di relazioni. Ogni specie vegetale, ad esempio, è 2 collegata a diverse specie animali. In questa sensibile struttura, la scomparsa di una di queste specie può provocare danni molto gravi per tutto l’ecosistema. La complessità dei legami appare chiara con il seguente esempio, quando l’essere umano tenta di coltivare un frutto. I fiori dell’albero delle noci del Parà (America del Sud) vengono impollinati soltanto da una determinata specie di ape, che trova la sostanza odorifera per l’accoppiamento nel fiore di una particolare specie di orchidea. Solo l’aguti, un roditore notturno, con i suoi denti estremamente affilati, è in grado di rompere il duro guscio delle noci del Parà, permettendo così la diffusione dei semi. Queste interdipendenze non permettono di coltivare le noci del Parà in monocolture. Esse possono essere coltivate e raccolte solo nella foresta. In quasi tutte le foreste tropicali abitano anche esseri umani, per i quali la foresta rappresenta sia lo spazio vitale sia la base di sussistenza. Essi hanno saputo inserirsi in queste complesse strutture senza distruggerle. Foreste tropicali in pericolo Le minacce alle quali sono esposte le foreste tropicali sono numerose. Alcune tra le più importanti sono la gestione forestale non sostenibile, lo sfruttamento agricolo industriale, l’estrazione di materie prime, l’allevamento estensivo di bestiame, i grandi progetti come dighe ed oleodotti, come pure i nuovi insediamenti di esseri umani. Fino ad oggi è andata distrutta quasi la metà delle foreste tropicali originali. Le conseguenze ecologiche ed economiche sono estremamente gravi. Dove vengono distrutte le foreste tropicali si verificano inonda- WWF Svizzera entare consumo e sullo sviluppo sostenibile zioni e smottamenti del terreno perché le foglie non frenano più l’acqua piovana e le radici non trattengono più gli strati di terreno friabile. Il paesaggio si inaridisce, i fiumi seccano e così nasce il deserto. Quasi un terzo delle emissioni di CO2, gas responsabile dell’effetto serra, di origine antropica è dovuto agli incendi forestali. Ogni anno scompaiono in maniera irrecuperabile circa 140.000 chilometri quadrati di foresta tropicale, ossia più o meno quattro volte la superficie della Svizzera! Se si continua di questo passo, quando i nostri figli avranno l’età che adesso hanno i loro nonni, la foresta pluviale tropicale sarà completamente scomparsa. Noi e la foresta tropicale La distruzione della foresta tropicale sembra essere un problema lontanissimo dal nostro mondo. Eppure è sufficiente riflettere brevemente a ciò che usiamo e consumiamo nel corso di una giornata per accorgersi del contrario. Caffè, cioccolata, banane, Coca-Cola e gomma da masticare sono tutti prodotti originari della foresta tropicale. La pomata per le labbra ed i detersivi contengono olio di palma, che a sua volta è la causa principale dei disastrosi incendi forestali in Indonesia. Per circa due terzi dei nostri alimenti dobbiamo ringraziare sia la foresta tropicale, sia le conoscenze delle popolazioni che vivono o sono vissute nella e della foresta. La stessa cosa vale per molti medicamenti e materie prime, come le resine, gli oli eterici, le fibre vegetali ed il caucciù, con cui sono fatti i pneumatici e le suole delle scarpe. Attraverso il consumo quotidiano di prodotti derivanti dalla foresta tropicale, noi siamo strettamente collegati alla foresta stessa e agli esseri umani che coltivano tali prodotti. Le foreste WWF Svizzera tropicali, con la loro ricchezza di specie, hanno una grande importanza per le genti, gli animali e le piante che in essa e di essa vivono e anche per il futuro del nostro pianeta. Da una parte ospitano un’immensa varietà di piante e di animali, dall’altra forniscono legname e tutta una serie di altre preziose materie prime. Le due cose sono conciliabili soltanto attraverso una gestione sostenibile di questi ricchissimi ecosistemi. La documentazione didattica Questa documentazione didattica è destinata soprattutto al secondo ciclo delle scuole elementari e al primo ciclo delle scuole medie. Le lezioni possono essere facilmente adattate anche per le classi superiori. Ci siamo sforzati di rendere comprensibili i fenomeni e le relazioni, spesso complesse, che caratterizzano la foresta attraverso semplici esperimenti, giochi di ruolo e attività pratiche. Gli aspetti che verranno trattati sono innumerevoli: l’importanza quale ambiente vitale, i popoli che ancora vivono nella foresta, i gravi pericoli a cui è sottoposta e le relazioni immediate con la nostra vita. Una parte importante è dedicata al nostro ruolo quali consumatori e a come possiamo contribuire alla salvaguardia di questi ambienti vitali unici e insostituibili. Le autrici si sono conosciute sette anni fa nella foresta pluviale tropicale dell’Africa occidentale, durante un progetto di ricerca sul comportamento degli scimpanzé selvatici. La vita nella foresta ha segnato profondamente ognuna di noi. E’ per noi motivo di grande gioia contribuire ad avvicinare i ragazzi alla tematica delle foreste e a renderli attenti della necessità di salvaguardare gli ecosistemi più ricchi di specie della Terra e i loro abitanti. 3 La for tropic La foresta tropicale umida cresce dove si verificano due importanti caratteristiche climatiche: temperature costantemente elevate (da 20 a 28 gradi Celsius) e forti precipitazioni (da 2000 a 4000 mm annui) distribuite uniformemente durante l’anno. Ai tropici il clima è sempre caldo e umido, come in una serra. Di primo mattino si formano nuvole a cumulo che si addensano verso mezzogiorno, dando luogo a forti piogge. Nel tardo pomeriggio le nuvole si diradano e il sole splende di nuovo. Nei tropici non ci sono i cambiamenti di stagione come da noi. Ecco perché le piante crescono, fioriscono e fruttificano durante tutto l’anno. Ogni pianta ha il suo proprio ritmo. È addirittura possibile osservare sullo stesso albero diverse «stagioni»: un ramo è completamente fiorito, mentre il ramo vicino sta perdendo le foglie e quello immediatamente sopra porta dei frutti. Le foreste tropicali umide sono sistemi chiusi con diversi cicli: l’acqua e le sostanze nutritive si spostano continuamente in un circolo dove tutto fluisce e nulla riposa. La pioggia quotidiana verso mezzogiorno è dovuta alla posizione quasi perpendicolare del sole all’equatore. Come in un impianto centrale di riscaldamento, l’aria calda sale verso l’alto. Nel suo percorso ascendente si raffredda e, siccome l’aria fredda assorbe meno umidità di quella calda, il vapore acqueo si condensa. Così si formano le nuvole che provocano la pioggia. Si può immaginare la foresta tropicale umida come una casa con due piani e una soffitta. La soffitta è rappresentata dagli alberi emergenti, alti da 40 a 70 metri, che poggiano su gigantesche radici tabulari. Questi alberi devono proteggersi in modo particolare WWF Svizzera 1 esta ale contro l’intensa radiazione solare e per questo hanno foglie piccole, spesse e pelose oppure ricoperte da una patina cerosa; durante il giorno le foglie si arrotolano su sé stesse per non essiccare. Molte di esse hanno una punta a beccuccio come, ad esempio, quelle dell’albero della gomma, affinché l’acqua scorra via in fretta dalla superficie della foglia e non provochi un effetto focalizzante. Numerose specie di piante danno prova di una notevole inventiva nella lotta per la ricerca della luce. Le piante epifite, che sono la forma più tipica delle foreste tropicali umide, germinano nelle biforcazioni formate dai rami delle corone dei grandi alberi e prendono l’acqua e le sostanze nutritive direttamente dall’aria. La maggior parte delle circa 13.000 specie di orchidee tropicali sono piante epifite. Le liane si ergono oltre l’oscuro sottobosco sviluppando rapidamente i loro fusti verso l’alto senza formare un tronco forte e portante. Si appoggiano invece agli alberi esistenti e così, con uno sforzo minimo, raggiungono la preziosa luce. Grazie alla ricca offerta di nutrimento vegetale e alle varie nicchie ecologiche nei diversi strati che la caratterizzano, nella foresta tropicale si è sviluppata anche la maggiore varietà di specie animali che si conosca. Più è grande il numero delle specie viventi in un ecosistema, tanto maggiori e variate sono le interazioni tra le specie. L’estinzione di una specie può avere conseguenze imprevedibili per l’intero sistema. La forma più lussureggiante di vegetazione cresce su un terreno povero di sostanze nutritive. Mentre lo strato di humus nei boschi europei raggiunge anche spessori di mezzo metro, nelle foreste tropicali se ne forma soltanto uno strato sottile. La maggior parte delle WWF Svizzera riserve nutritive è accumulata nella massa vegetale vivente. Il clima caldo e umido permette una decomposizione estremamente rapida dei rifiuti organici. In questo clima le colture di batteri trovano condizioni di vita ottimali e per questo sono in grado di decomporre completamente una foglia morta nel giro di pochi giorni. Con l’aiuto del micelio della micorriza le sostanze minerali liberate negli strati superiori del terreno giungono alle radici delle piante e vengono riassorbite rapidamente. Ciò impedisce la formazione di un effettivo strato di humus. Le sostanze nutritive si muovono in un ciclo continuo, come pure l’acqua, che funge da veicolo per tali sostanze. Le radici assorbono dal terreno l’acqua che risale la pianta per poi evaporare attraverso le foglie. In tal modo giunge nell’atmosfera, per poi tornare al suolo attraverso le piogge. La foresta tropicale umida è un perfetto sistema ecologico «chiuso». 5 La foresta tropicale 1 Concetto di base: Dato che la foresta tropicale si trova lontano dalla Svizzera, gli scolari la ricreano con mezzi semplici, come piante da appartamento, sfondi di giungla pitturati da loro, oscuramento (soltanto l’uno per cento della luce solare riesce a raggiungere il suolo della foresta tropicale umida) e rumori, per sperimentare, imparare e stabilire una relazione emotiva con questo ambiente sconosciuto. La foresta tropicale in classe Metodica della lezione: Si osservano insieme le piante da appartamento. L’insegnante può eventualmente completare la gamma. Gli scolari si suddividono in gruppi di quattro per determinare le piante che hanno portato, aiutandosi con il foglio di lavoro «Piante da appartamento». Stabiliscono da dove provengono le piante e tentano di rintracciare i paesi d’origine sul mappamondo. Sul foglio di lavoro «Planisfero» si colorano i paesi trovati. Discussione in classe: che cosa avete trovato? Cosa vi colpisce? Gli scolari possono osservare che tutti i paesi si trovano come su una cintura che circonda il globo terrestre. L’insegnante spiega che questa cintura indica dove sono situati i tropici. A nord essa è delimitata dal Tropico del Cancro e a sud dal Tropico del Capricorno. Al centro c’è l’Equatore. Gli scolari devono rintracciare la Svizzera sul mappamon- Indicazioni didattiche Obiettivi d’apprendime nto: do e confrontare la sua grandezza con quella dei paesi tropicali. Di quante volte è superiore la superficie dei paesi tropicali rispetto a quella della Svizzera? • Gli scolari apprendono cosa sono le foreste tropicali umide e dove si trovano. • Essi imparano a riconoscere alcune piante della foresta tropicale. Dalla 4a elementare alla 4a media Grado: Materiale: Lavori preliminari: Piante da appartamento vive (vedi foglio di lavoro «Piante da appartamento») Foglio di lavoro «Piante da appartamento» Foglio di lavoro «Planisfero» Mappamondo Gli scolari devono portare da casa delle piante da appartamento (Cactacee escluse). In classe Ubicazione: 1 o 2 lezioni 6 WWF Svizzera 1 La foresta tropicale Perché la foresta tropicale umida si chiama così? Metodica della lezione: L’insegnante fa notare che le piante portate in classe provengono dalla foresta tropicale. Discussione: quali sono le differenze tra queste piante da appartamento e le piante che crescono qui fuori? Perché si chiamano piante da appartamento? Perché da noi non possono vivere all’esterno? Le nostre piante • Le foglie cadono in autunno • Una parte dell’anno sono senza foglie • Sopportano diverse temperature Le piante tropicali • Caduta continua delle foglie • Sempreverdi • Necessitano di temperature calde durante tutto l’anno I nostri alberi • Forma rotonda • Sezione del tronco più piccola • Con anelli Gli alberi tropicali • Forma irregolare • Sezione del tronco più grande • Senza anelli Le differenze essenziali vengono annotate alla lavagna. Se sono disponibili l’insegnante mostra le due sezioni del tronco (albero indigeno e albero tropicale), altrimenti mostra l’illustrazione delle due sezioni proiettando il lucido. Lavoro di gruppo: basandosi sulle due sezioni del tronco gli scolari riflettono su cosa distingue il clima tropicale dal nostro. Essi rilevano le differenze tra le due sezioni per quanto riguarda la forma, le dimensioni e le strutture e tentano di definire l’età dei due alberi. I risultati dei lavori di gruppo vengono riassunti, discussi e le differenze principali annotate nella tabella. Se gli scolari non dispongono di determinate conoscenze, l’insegnante spiega quanto segue: se guardiamo la sezione del tronco dell’albero europeo, notiamo gli anelli. Ci sono un anello scuro e uno chiaro che insieme corrispondono a un anno. In primavera e in estate le condizioni di vita sono buone, perché ci sono luce e calore a sufficienza. L’albero fa molte foglie e nel tronco si sviluppano tessuti di conduzione dell’acqua relativamente spessi. Ecco perché l’anello chiaro è così largo. In autunno e in inverno l’albero cresce poco o nulla. I tessuti di conduzione dell’acqua hanno un diametro inferiore e per questo l’anello scuro è relativamente stretto. In questo modo possiamo definire l’età dell’albero. Che età aveva questo albero? Quanto più vecchio era l’albero della foresta tropicale umida in confronto? Dato che gli scolari non vedono gli anelli, possono dedurre che nella foresta tropicale umida non ci sono cambiamenti di stagione. Gli alberi tropicali crescono in WWF Svizzera Indicazioni didattiche Obiettivi d’apprendime nto: • Gli scolari imparano quali sono le condizioni climatiche della foresta tropicale umida. Dalla 4a elementare alla 4a media Grado: Materiale: Lucido: una sezione del tronco di un albero indigeno e una di un albero tropicale. Possono essere utili: una sezione del tronco di un albero indigeno e una di un albero tropicale. In classe Ubicazione: 1 o 2 lezioni 7 La foresta tropicale 1 condizioni ottimali di temperatura costante e con precipitazioni regolari. Per questo gli alberi diventano molto più alti che da noi. Dato che gli alberi tropicali poggiano su enormi radici tabulari, la sezione dei loro tronchi ha una forma irregolare fino a 4 metri sopra il suolo. Infine gli scolari disegnano su un grande foglio un albero tropicale e riflettono su ciò di cui ha bisogno per diventare tanto grande e forte. Orango: «Tieni un diario sulla mia foresta!» Questo diario ti accompagnerà durante tutto il lavoro sulle foreste tropicali. Esso vuole aiutarti a confrontare le tue osservazioni e i tuoi risultati. Puoi anche annotare tutto quello che apprendi sulla foresta tropicale umida attraverso la radio, la televisione, i giornali o Internet. Ritaglia dalle riviste immagini sulla foresta e i suoi abitanti, incollale nel diario e racconta alla classe le tue scoperte più recenti. Lotta per la luce: la struttura a strati della foresta tropicale umida Metodica della lezione: Indicazioni didattiche Obiettivi d’apprendime nto: • Gli scolari apprendono che soltanto l’1% della luce riesce a raggiungere il suolo della foresta tropicale umida e che per questo le piante devono adeguarsi. • Essi imparano che la foresta tropicale umida è strutturata in tre strati, abitati da organismi completamente differenti. Dalla 3a elementare alla 1a media Grado: Materiale: Lavori preliminari: Candela Foglio di lavoro: «La struttura a strati della foresta tropicale» Rotoli di carta o carta da pacco Serie di biglietti con i nomi delle piante da appartamento già conosciute (vedi foglio di lavoro «Piante da appartamento») In classe Ubicazione: Da 4 a 6 lezioni 8 Nella foresta tropicale umida soltanto l’1% della luce solare riesce a raggiungere il suolo. Ciò pone un problema alle giovani piante del sottobosco? Per rendere meglio l’idea, la classe deve essere oscurata completamente. Al lume di una candela l’insegnante conduce gli scolari in un piccolo viaggio immaginario (vedi pagina 9). Sempre al lume di una sola candela, gli scolari ricevono un biglietto con scritto il nome di una pianta, che essi devono decifrare nel minor tempo possibile. Per poter leggere gli scolari sono costretti ad avvicinarsi alla fonte di luce. In questo modo essi sperimentano personalmente la lotta per raggiungere la luce. L’insegnante discute con gli scolari le esperienze fatte. Gli allievi apprendono che per sopravvivere le piante hanno bisogno di luce, così come loro hanno avuto bisogno di una fonte di luce per leggere. Nella foresta tropicale umida si svolge una vera lotta per la luce, in quanto le folte chiome degli alberi schermano quasi completamente i raggi del sole. Quali strategie devono adottare le giovani piante per giungere alla luce? Gli scolari riflettono sulle possibili strategie delle piante. L’insegnante spiega che le diverse strategie che le piante hanno escogitato per giungere alla luce fanno sì che la foresta sia strutturata come una casa a tre piani. Distribuisce poi il foglio di lavoro «La struttura a strati della foresta WWF Svizzera 1 tropicale umida». Gli scolari leggono il foglio di lavoro e colorano le liane, le piante epifite e il fico strangolatore. Basandosi sulle descrizioni a tergo, gli scolari devono tentare di attribuire a uno degli strati la pianta iscritta sul loro biglietto. Su un foglio di carta della grandezza di una parete gli scolari disegnano e pitturano una foresta tropicale umida con i tre strati. Le liane possono, ad esempio, essere rappresentate con corde e funi appese. Quali piante si trovano dove? In quale strato gli scolari si sentirebbero più a loro agio? Lavoro di approfondimento: Nella lezione di ginnastica si possono eseguire esercizi di passaggio da una liana all’altra con le funi da arrampicata. Per farsi un’idea precisa di una foresta tropicale umida si potrebbe visitare un giardino botanico oppure il padiglione sul Madagascar dello zoo di Zurigo (aperto a partire dal 30 giugno 2003). Dove sono le piante da appartamento che abbiamo imparato a conoscere? Riuscite a individuare la struttura a strati della foresta? Quali sono le piante epifite, quelle rampicanti e le liane? La foresta tropicale Viaggio immaginario Quando arrivi nella foresta tropicale umida devi essere consapevole che ben presto sarai bagnato. Prima ancora che inizi a piovere sarai già sudato. I tuoi vestiti si incollano al corpo, non c’è modo di sfuggire all’umidità della foresta. Ovunque guardi, vedi alberi, alberi e ancora alberi. La maggior parte di loro sono alti come palazzi di 15 piani. In cima, questi giganti verdi si aprono come ombrelli di foglie e di rami. Quante foglie ci saranno lassù? Tante da coprire completamente il cielo. Così numerose che soltanto una parte piccolissima (1%) di luce solare riesce a filtrare: una luce fievole come quella della nostra candela. È un miracolo che quaggiù le piante riescano ancora a crescere. Strategie delle piante per giungere alla luce: • crescita rapida; • crescita possibilmente in altezza, come le piante rampicanti (ad esempio le liane); • piante epifite che crescono su tronchi, rami e addirittura su foglie di altre piante. Gli animali della foresta tropicale umida Metodica della lezione: Gli scolari ricevono una copia del foglio di lavoro «Schede degli animali della foresta tropicale». Discussione in classe: l’insegnante chiede agli scolari se conoscono alcuni animali raffigurati. Indicazioni didattiche Obiettivi d’apprendime nto: Gli scolari formano gruppi di quattro, tentano di attribuire Dalla 3a elementare alla 1a media i nomi agli animali e di collocarli nei rispettivi strati della foresta tropicale. Grado: Gli scolari ricevono una copia con le descrizioni degli ani- Materiale: mali che devono attribuire alle rispettive immagini. In seguito devono ritagliare le immagini e le descrizioni e incollarle insieme. L’insegnante proietta il lucido del foglio di lavoro con le immagini degli animali. Gli scolari possono così disegnare anche in grandezza naturale gli animali proiettati sulla parete e poi colorarli. A questo punto si collocano gli animali disegnati nello strato corrispondente della foresta tropicale creata sulla parete (vedi esercizio precedente). WWF Svizzera • Gli scolari conoscono diversi animali che vivono nella foresta tropicale asiatica e imparano in che strato vivono. Lavori preliminari: Foglio di lavoro «Schede degli animali della foresta tropicale» Lucido con le immagini degli animali (foglio di lavoro «Schede degli animali della foresta tropicale»), riviste che trattano la fauna, immagini di animali tropicali Lezione «Lotta per la luce: la struttura a strati della foresta tropicale umida» In classe Ubicazione: 1 o 2 lezioni 9 La foresta tropicale 1 Il rap della foresta tropicale Metodica della lezione: Gli scolari indicano: le automobili, il tram, gli aerei, le campane della chiesa, il vociare dei bambini, i cani che abbaiano, la falciatrice del prato, ecc. L’insegnante domanda ai ragazzi che rumori si sentono all’aperto. Gli allievi riflettono sulle possibili fonti di rumore nella foresta tropicale. Quali sono i rumori che sentiamo da noi e che non possiamo ascoltare nella foresta tropicale? Tigre, scimmia, stormire delle foglie, pioggia, uccelli, insetti, noci o frutti che cadono dagli alberi, un albero che cade, ecc. Il rap della foresta tropicale: Gli scolari si immaginano un animale e provano a improvvisare liberamente, con uno strumento musicale, i rumori che fa. Dato che la gamma ottenibile con gli strumenti è limitata, in una seconda fase gli scolari provano quali suoni possono emettere battendo le mani o i piedi o percuotendo un oggetto. I toni lievi si possono ottenere ad esempio: schioccando la lingua in bocca, percuotendo leggermente le guance con la bocca più o meno aperta, grattando leggermente con le unghie, percuotendo oggetti, generando rumori con le labbra, ecc. Altri rumori si possono produrre con mezzi di supporto: come crocchiano i gusci dei frutti secchi, le noci di cocco spaccate, i gusci di chiocciola vuoti schiacciati, i pezzi di corteccia, le pietre? Infine a ogni allievo viene attribuito un ruolo: tigre, orango, uccello, pioggia, stormire di foglie, albero che cade, lori (scimmia notturna), ecc. Insieme cercheranno di comporre i rumori di una giornata nella foresta. Indicazioni didattiche Obiettivi d’apprendime nto: • Gli scolari sperimentano la riproduzione di rumori della foresta tropicale umida. Dalla 3a elementare alla 1a media Grado: Materiale: Strumenti a percussione Raganella Flauto Gusci di noci Pietre Fili d’erba Tubo per l’acqua Bacinella Pezzi di corteccia Gusci di chiocciola vuoti Fogliame, ecc. In classe Ubicazione: 1 lezione 10 WWF Svizzera 1 La foresta tropicale Come si forma la pioggia? Metodica della lezione: Preparazione di un esperimento: alcune piante da appartamento vengono abbondantemente annaffiate e successivamente racchiuse in un foglio di plastica. Compito: ogni giorno gli scolari devono osservare ciò che succede e scriverlo nel diario della foresta tropicale. Dopo il periodo di osservazione (circa tre giorni) gli scolari confrontano e discutono in gruppo le loro annotazioni e tentano di definire con precisione ciò che è accaduto. Discussione in classe: confronto e discussione dei risultati dei lavori di gruppo. Se è necessario, l’insegnante aiuta e corregge. Su un foglio da disegno oppure nel diario della foresta tropicale, gli scolari disegnano lo schizzo del ciclo chiuso dell’acqua e descrivono come funziona in una didascalia. Variante: La fantasia guidata di una goccia d’acqua si può fare durante o dopo l’esperimento indicato. Nel primo caso gli scolari non sanno ancora come si forma la pioggia nella foresta tropicale umida, per cui il viaggio immaginario può essere d’aiuto per capire l’esperimento. Nel secondo caso la fantasia guidata diventa una piccola ripetizione e una verifica delle cognizioni acquisite. Lavoro di approfondimento: Con questo esperimento si può scoprire quanto piove da noi. Lo strumento da costruire misurerà l’intensità delle precipitazioni per un periodo prolungato. Il ciclo dell’acqua L’acqua che le piante assorbono attraverso le radici sale lungo il fusto fino alle foglie. Qui la pianta utilizza una parte dell’acqua per sintetizzare il nutrimento necessario a mantenere in vita le sue cellule. L’acqua rimanente evapora attraverso minuscole fessure che si trovano sulla parte inferiore delle foglie. Si genera così il vapore acqueo. Quando l’aria si raffredda il vapore si trasforma in piccole gocce d’acqua che formano le nuvole. Se l’aria si raffredda ulteriormente le goccioline diventano più grandi, finché ricadono al suolo sotto forma di pioggia. Fantasia guidata: il viaggio di una goccia d’acqua Gli scolari si sdraiano comodamente sui materassini e chiudono gli occhi. Con la fantasia si trasformano in una goccia d’acqua che si appresta a intraprendere un lungo viaggio. «Immagina di essere una goccia d’acqua. Danzi nell’aria e poi dal cielo piombi sulla Terra accompagnata da tante altre gocce. Il terreno ti assorbe, passi tra sabbia, terra e pietre fino a raggiungere la più profonda oscurità. Delle piccole radichette ti catturano. Da queste passi a radici di volta in volta più grandi, fino a raggiungere il tronco dell’albero. Ti senti aspirata verso l’alto all’interno del tronco, mentre intorno non vedi altro che il nero assoluto. Poi ti muovi lungo i rami dell’albero, fino a raggiungere le foglie. Il chiarore si diffonde lentamente intorno a te. Piano piano senti il tepore del sole e ti ritrovi immersa in una luce verde. Ti senti sempre più leggera mentre ti dirigi verso le fessure che si aprono sotto le foglie. Improvvisamente sei fuori, all’aperto e aleggi nell’accecante luce estiva, sotto un cielo azzurro chiaro. Sali sempre Indicazioni didattiche Obiettivi d’apprendime nto: I materiali necessari sono: un recipiente alto di vetro, una riga, un pennarello indelebile e un imbuto. • Gli scolari conoscono il ciclo dell’acqua della foresta tropicale umida. • Essi imparano come si forma la pioggia nella foresta tropicale umida. Dalla 4a elementare alla 4a media Con l’ausilio della riga e di un pennarello indelebile segnare una scala in centimetri sul recipiente di vetro. In seguito mettere l’imbuto nel recipiente e porre lo strumento così ottenuto all’esterno, in un luogo sicuro. Annotare quotidianamente e settimanalmente in una tabella il livello dell’acqua nel recipiente di vetro (vedi schizzo a pagina 12). Dopo due settimane l’insegnante scrive alla lavagna le cifre relative alla foresta tropicale umida per confrontarle con i risultati ottenuti dai ragazzi. WWF Svizzera Grado: Materiale: Piante da appartamento Foglio di plastica trasparente In classe Ubicazione: Durata: Osservazioni durante tre giorni e 1 lezione per le valutazioni. 11 La foresta tropicale più su. Non senti più il tuo peso. Sotto di te la Terra si allontana sempre di più. Il vento ti sospinge ancora più in alto nel cielo. Poi la tua salita rallenta e diventa più freddo. Il cielo, prima azzurro, diventa grigio e buio. Improvvisamente urti contro un grano di pulviscolo al quale ti aggrappi. Ti accorgi che ci sono altre gocce d’acqua e ti unisci a loro. Tutte insieme formate una nuvola bianca e fredda. Non vedi più la Terra né il Sole né il cielo. Intorno a te avverti soltanto un freddo biancore. Ti senti sempre più fredda e pesante e cominci a scendere, prima lentamente, poi sempre più velocemente; volteggiando nell’aria, cadi verso la Terra. Adesso tu sei la pioggia. Lasciati andare dolcemente sul terreno. Conta fino a cinque e poi apri gli occhi lentamente.» 1 Precipitazioni nella foresta tropicale umida 2.5 cm 7.5 cm 17.5 cm 35 cm 70.5 cm 912.5 cm Durata un giorno tre giorni una settimana due settimane un mese un anno In gruppi di quattro gli scolari si raccontano le peripezie del viaggio immaginario e le sensazioni provate. Gli scolari confrontano questi valori con le loro misurazioni e discutono le differenze. Perché in linea di massima si possono calcolare le precipitazioni annue relative alla foresta tropicale umida già dopo la prima misurazione? Perché da noi in Europa non funziona? Ciclo delle sostanze nutritive e decomposizione Metodica della lezione: I quattro sacchetti di plastica vengono contrassegnati con Indicazioni didattiche Obiettivi d’apprendime nto: • Gli scolari apprendono che dopo un certo tempo gli organismi morti si decompongono e cosa favorisce la decomposizione. Dalla 4a elementare alla 4a media Grado: Materiale: 4 sacchetti di plastica Una banana Due confezioni di lievito di birra secco Acqua In classe Ubicazione: Durata: 12 Osservazioni durante 3 o 4 giorni e 1 lezione per le valutazioni. le lettere A, B, C e D. Nel sacchetto A bisogna mettere qualche fetta di banana; nel sacchetto B qualche fetta di banana e una confezione di lievito; nel sacchetto C qualche fetta di banana e un po’ d’acqua; nel sacchetto D qualche fetta di banana, una confezione di lievito e un po’ d’acqua. I sacchetti di plastica vengono poi chiusi e collocati in un posto soleggiato. Compito: gli scolari devono osservare quotidianamente ciò che succede alle fette di banana nei 4 sacchetti e annotare le loro osservazioni nel diario della foresta tropicale. Le osservazioni vengono discusse insieme e completate dalla seguente spiegazione dell’insegnante: quando le piante e gli animali muoiono, diventano un’importante fonte di alimentazione per numerosi microrganismi, che si nutrono delle carcasse degli animali e delle parti morte delle piante, decomponendoli. Il lievito è costituito da milioni di microrganismi che nel giusto ambiente (caldo, umido, cibo) possono moltiplicarsi. Moltiplicandosi decompongono la banana. Lo stesso avviene in natura. I microrganismi disgregano animali e piante morte trasformandoli in importanti sostanze minerali che possono es- WWF Svizzera 1 sere riassorbite dalle radici. In altre parole gli organismi morti servono alla vita e alla sopravvivenza di numerosi altri organismi. Dato che la foresta tropicale è sempre umida e calda, i rifiuti organici si decompongono molto in fretta e le sostanze che ne derivano possono essere immediatamente riassorbite dalle piante vive. Esse non vengono immagazzinate nel terreno, ma ritornano subito nel ciclo costante delle sostanze nutritive. Per questo motivo il terreno della foresta tropicale umida è povero di sostanze nutritive, soprattutto se confrontato con il terreno delle nostre latitudini. La foresta tropicale Dopo tre o quattro giorni si osserva quanto segue: • Le fette di banana nel sacchetto A si sono scurite un po’. • Il lievito nel sacchetto B è aumentato di volume, ma il cambiamento è esiguo. • Le fette di banana nel sacchetto C sono marcite e in parte decomposte. • Le fette di banana nel sacchetto D sono in uno stato di decomposizione avanzata. Il liquido presenta bolle; si è formato biossido di carbonio, il sacchetto è rigonfio ed emana un forte odore. Giochi sulla varietà delle specie e sulle interazioni Metodica della lezione: Con del materiale dimostrativo, si possono presentare i diversi animali della foresta tropicale. Ogni scolaro pesca una scheda degli animali. Durante il Indicazioni didattiche Obiettivi d’apprendime nto: gioco dovrà immedesimarsi nel rispettivo animale. Per prima cosa gli scolari leggono a tergo della scheda la • Gli scolari apprendono le condizioni di vita di alcuni animali della foresta tropicale umida asiatica. • Essi imparano cosa sono le catene e le reti alimentari. Dalla 4a elementare alla 1a media descrizione delle condizioni di vita del loro animale. Gli scolari siedono in cerchio su delle sedie. Chi comincia Grado: si pone al centro e la sua sedia viene tolta dal cerchio. Egli enuncia una caratteristica, ad esempio «tutti gli animali predatori». Tutti gli scolari i cui animali hanno questa caratteristica devono cambiare posto. Lo scolaro che si è espresso tenta di conquistare uno dei posti che si liberano. Un ragazzo rimane senza posto e continuerà il gioco enunciando un’altra particolarità, ad esempio «tutti gli animali che vivono sugli alberi», ecc. Di tanto in tanto l’insegnante pronuncia la parola TOHUWABOHU. A questo segnale tutti gli scolari devono cambiare posto. Di tanto in tanto per variare il gioco i ragazzi si possono scambiare le schede. Materiale: Lavori preliminari: Schede con 12 animali asiatici (vedi foglio di lavoro «Schede degli animali della foresta tropicale») Materiale dimostrativo: libri illustrati, diapositive, ecc., di animali della foresta tropicale Lucido con la catena alimentare (pagina 14) Copia della rete alimentare (pagina 14) Preparare le schede degli animali. In classe Ubicazione: 3 lezioni WWF Svizzera 13 1 La foresta tropicale Successivamente l’insegnante mostra il lucido con la ca- La catena alimentare tena alimentare e chiede agli scolari di spiegare l’illustrazione. Le piante e gli animali sono collegati tra loro da numerose interazioni. Le piante sfruttano l’energia del sole per ricavare nutrimento. Di questo nutrimento beneficiano gli animali erbivori per sopravvivere. A loro volta gli animali erbivori costituiscono il nutrimento di determinati animali predatori carnivori. Questa è quella che definiamo catena alimentare. Il lucido illustra una catena alimentare. L’insegnante spiega che in natura la cosa è molto più complicata, perché molti esseri viventi si nutrono di diverse specie animali e vegetali e pertanto fanno parte contemporaneamente di diverse catene alimentari, formando così una rete alimentare. Gli scolari ricevono una copia con la rete alimentare, ritagliano gli animali e li incollano su un foglio formato A3. Inserendo linee e freccette, tentano di indicare chi mangia chi (vedi soluzione relativa alla rete alimentare). Gli scolari provano a rappresentare una rete alimentare: La rete alimentare 1. Foglie 2. Frutti, bacche 3. Fiori 4. Formiche 6. Farfalle (insetti) 7. Pipistrelli 5. Termiti 8. Rane (anfibi) 11. Tucani (tucano gigante) 14. Scimmie (crisotrice) ognuno prende una scheda e impersona il rispettivo animale. A tergo delle schede sono descritte le condizioni di vita degli animali. Per ogni animale si tira un filo verso gli altri dei quali si nutre. Con l’aiuto dell’insegnante gli scolari riflettono sui motivi per i quali un animale potrebbe scomparire dalla rete alimentare e le conseguenze che ciò comporterebbe per gli altri animali. Ci sono animali avvantaggiati o svantaggiati? Perché? Soluzione della rete alimentare 9. Serpenti 12. Formichieri (piccolo formichiere) 15. Giaguari 10. Piccoli uccelli 13. Bradipi (bradipo tridattilo) Piante e animali 1. Foglie 2. Frutti, bacche 3. Fiori 4. Formiche 5. Termiti 6. Farfalle 7. Pipistrelli 8. Rane 9. Serpenti 10. Piccoli uccelli 11. Tucani 12. Formichieri 13. Bradipi 14. Scimmie 15. Giaguari 16. Arpie Nutrimento/preda 1 2 1 6 2 3 4 6 3 4 5 7 8 2 3 4 5 6 2 4 3 4 10 10 1 1 2 3 4 5 6 11 12 13 14 10 11 13 14 16. Arpie Bibliografia e media in merito a questo capitolo: vedi pagina 70. 14 WWF Svizzera Foglio di lavoro 1 La foresta tropicale Piante da appartamento Filodendro (Philodendron scandens): è una liana con foglie verde brillante a forma di cuore, a punta. Origine: Perù. Posizione: alla luce, anche leggermente in ombra, non in pieno sole. Ficus (Ficus elastica): foglie grandi, forti e brillanti. Origine: India e Birmania. Posizione: alla luce e all’aria, senza irradiazione solare diretta. Ficus Benjamin (Ficus benjamina): foglie più piccole del Ficus elastica, con rami pendenti; può raggiungere l’altezza di 2 metri. Origine: Malaysia. Posizione: alla luce e all’aria, senza irradiazione solare diretta. Spatifillo (Spathiphyllum): ha una sola infiorescenza bianca su uno stelo alto al di sopra delle foglie. Origine: parte centrale e settentrionale dell’America del Sud. Posizione: in luogo da chiaro a ombroso, senza irradiazione solare diretta. Zebrina (Zebrina pendula): le foglie verdi presentano larghe striature longitudinali argentate o grigio-bianche. Origine: Messico, Nicaragua. Posizione: in posto molto chiaro, ma non in pieno sole. Saintpaulia (Saintpaulia ionantha): ha foglie carnose, stabili e pelose, con fiori simili alle mammole, in tutte le tonalità di rosso, rosa e azzurro. Origine: Kenya, Uganda, Tanzania. Posizione: in luogo da chiaro a leggermente ombroso, non in pieno sole. Maranta calatea (Maranta leuconeura): pianta utile contenente proteine, con foglie venate di rosso. Origine: Brasile. Posizione: in luogo chiaro o ombroso, senza irradiazione solare diretta. Pilea (Pilea cardieri): ha foglie verdi-bianche con bordo leggermente seghettato. Origine: Thailandia meridionale. Posizione: in luogo leggermente chiaro, non esporre al sole. Aechmea (Aechmea fasciata): è una bromeliacea con foglie raccolte a rosetta; quelle superiori sono di colore rosato, con fiori rossi, gialli o viola. Provenienza: Brasile. Posizione: in luogo chiaro, ma non in pieno sole. Begonia (Begoniaceae): ha foglie tenere e carnose di forma asimmetrica e fiori in pleiocasio. Origine: foreste tropicali pluviali. Posizione: in luogo chiaro, ma senza irradiazione solare diretta. Monstera (Monstera deliciosa): ha grandi foglie profondamente lobate, con radici pendule della grandezza di una matita (pianta epifita). Origine: Messico, Guatemala. Posizione: più il luogo è chiaro, tanto migliore sarà la crescita. Orchidea malese (Phalaenopsis): è una pianta epifita. Ha foglie lineari e carnose con uno stelo fiorito centrale. Origine: Malaysia, Indonesia, Australia, Nuova Guinea. Posizione: in luogo da chiaro a ombroso, senza irradiazione solare diretta. WWF Svizzera 15 16 Panama El Salvador Nicaragua Costa Rica Guatemala Perù Honduras Belize Isole Antille Brasile Ghana Costa d’Avorio Sierra Leone Liberia Guinea Senegal Mauritania Mali Nigeria Niger Kenya Tanzania Uganda India Sri Lanka Vietnam Indonesia Borneo Malaysia Thailandia Birmania Cina Molucche Nuova Guinea La foresta tropicale 1 Foglio di lavoro Planisfero WWF Svizzera Foglio di lavoro 1 La foresta tropicale Schede degli animali della foresta tropicale WWF Svizzera 17 La foresta tropicale 1 Foglio di lavoro Tapiro dalla gualdrappa: questo tapiro è imparentato con i rinoceronti. Nel corso della sua vita assume due differenti colorazioni mimetiche. I piccoli presentano chiazze e strisce biancastre, mentre gli adulti sono scuri nelle parti anteriori e biancastri sul dorso e sul ventre. Vive al suolo e si nutre di piante tropicali. Nasica: con il suo lungo naso il maschio di nasica può emettere un suono. I nasica dispongono di uno stomaco capiente per poter digerire le foglie di mangrovia delle quali si nutrono. Oltre che sugli alberi, si muovono anche al suolo. Rinoceronte di Sumatra: questo rinoceronte è una delle 12 specie che corrono il maggior pericolo di estinzione. È la più piccola specie di rinoceronte. Si tratta di un erbivoro estremamente timido, che si immerge regolarmente nel fango per rinfrescarsi e liberarsi dai parassiti e dagli insetti. Tragulus pigmeo o kanchil: è il più piccolo ungulato del mondo e, nonostante le sua altezza di soli 30 cm, è un lontano parente dei cervi. Crepuscolare e notturno, si mimetizza bene grazie al suo colore. La forma del corpo lo rende agile sul suolo della giungla. Si nutre di frutti, foglie e germogli. Racoforo: è un anfibio arboricolo che, allargando le dita, tende le membrane natatorie per planare da un albero all’altro. È un animale insettivoro. Orango: il nome originale di Orang-Utan significa nella lingua indonesiana «uomo della foresta». Vive prevalentemente negli strati arborei bassi e medi. Si ciba soprattutto di frutti, foglie, germogli, corteccia, insetti e a volte anche di lucertole, giovani uccelli e uova. Pangolino: il suo corpo è rivestito di robuste squame cornee e quando è spaventato si arrotola a palla. Si nutre di formiche e termiti. Tigre: caccia di notte percorrendo fino a 30 km. Di giorno riposa all’ombra oppure nell’erba alta nei pressi di un fiume. Ama nuotare e non disdegna i pesci. Caccia cinghiali, tapiri e scimmie come i gibboni e i macachi. Lori: è una proscimmia notturna che pesa soltanto 100 grammi. Salta da un tronco all’altro aggrappandosi alla corteccia grazie ai particolari polpastrelli delle dita. Si nutre di insetti, specialmente di cavallette. Orso malese: cammina sovente su due zampe, si arrampica e nuota volentieri. Si nutre di frutti e formiche. Pitone reticolato: con la sua lunghezza da 5 a 6 metri, il pitone reticolato è uno dei serpenti più grandi. Ha abitudini crepuscolari e caccia mammiferi grandi anche come una capra, uccelli, altri serpenti e pesci, che strangola prima di ingurgitare. Aquila delle scimmie: la rara aquila delle scimmie filippina (in passato chiamata arpia) è un grande rapace che caccia prevalentemente altri uccelli e scimmie tra le corone degli alberi. 18 WWF Svizzera Foglio di lavoro 1 La foresta tropicale La struttura a strati della foresta tropicale umida Lo strato superiore è formato dalle corone degli alberi più alti. Molti alberi tropicali possono crescere fino a 70 metri (ad esempio l’albero delle noci del Parà)! È un’altezza pari a quella di un palazzo di venti piani. Per proteggersi contro l’irradiazione solare e gli animali erbivori, le foglie sono pelose oppure ricoperte da una patina cerosa e, durante il giorno, si arrotolano su sé stesse. Oltre alle scimmie, pochi animali vivono a questo livello, a causa della forte radiazione solare e dei violenti scrosci di pioggia. 70 m Lo strato centrale è situato a circa 45 metri al di sopra del suolo. Le folte chiome trattengono la pioggia e schermano i raggi del sole quasi totalmente. Qui vive la maggior parte delle specie animali e vegetali. Gli animali sanno volare oppure sono buoni arrampicatori. Sui rami degli alberi crescono molte piante epifite come le bromeliacee, i licheni, le felci, i muschi e il fico strangolatore, mentre le liane pendono verso il suolo. 50 m Lo strato inferiore è immerso in una luce crepuscolare dove non spira un alito di vento. Qui troviamo le piante che amano l’ombra, tra le quali i muschi, le felci e i funghi. A questo livello giunge soltanto l’1% della luce solare. L’ambiente è umido, scuro e odora di muffa come in una serra. Contrariamente a quanto accade nei nostri boschi, non c’è praticamente sottobosco erboso e a parte le formiche e le termiti, si incontrano pochi animali. Molti alberi hanno radici tabulari oppure spesse radici di sostegno, che impediscono loro di cadere. I tronchi sono spesso coperti di piante rampicanti. 45 m 35 m Piante epifite: si tratta di vegetali che crescono sui rami e sui tronchi di altre piante, sfruttando gli alberi per giungere alla luce. La loro particolarità sta nel fatto che con le loro radici pendule possono assorbire le sostanze nutritive e l’acqua direttamente dall’aria. Queste piante non hanno bisogno di terra per crescere. Sono piante epifite, ad esempio, i muschi, le felci, le orchidee e gli ananassi. Liane: si tratta di piante rampicanti. Non appena il seme germoglia, il pollone cresce rapidamente arrampicandosi lungo il tronco di un albero. Alcune specie possono raggiungere i 400 metri di lunghezza! Anche le liane si servono di altri alberi per raggiungere la luce il più rapidamente possibile. Le liane sono incredibilmente robuste e molti animali le usano per i loro spostamenti. Anche l’essere umano le utilizza per costruire ponti sui fiumi oppure mobili e cesti. 20 m Fico strangolatore: il fico strangolatore germoglia timidamente nella biforcazione di un ramo della corona di un albero ospite. Le sue radici crescono verso il basso. Non appena toccando il suolo la pianta si rafforza e avviluppa in una rete sempre più stretta l’albero ospite, causandone la morte. In questo modo il fico strangolatore conquista il suo posto alla luce. WWF Svizzera 19 La giungla prodotti de L’elenco delle materie prime, dei prodotti finiti o naturali, provenienti dai paesi che ospitano foreste tropicali e che giungono sugli scaffali dei nostri supermercati, è sorprendentemente lungo. Per immaginare questa varietà, basta pensare a tutte le cose con le quali veniamo a contatto nel corso di una giornata. Probabilmente la maggior parte di noi inizia la giornata con una tazza di caffè, di cacao oppure di tè, dunque con una bevanda proveniente dalle foreste tropicali. Qualcuno preferisce un bicchiere di succo multivitaminico che contiene, tra l’altro, granadiglia, ananas, mango e guaiava. Su un tagliere, che probabilmente è fatto di legno tropicale, tagliamo il nostro pane, prima di spalmarlo con burro, margarina (olio di palma), miele (spesso di origine tropicale) oppure con crema di nocciole caramellata (cacao, vaniglia). A pranzo o a cena mangiamo patate gratinate insaporite con noce moscata o un buon risotto. Entrambi contengono ingredienti e spezie di origine tropicale divenuti ormai indispensabili nella nostra cucina. E al momento del dolce non vogliamo certo rinunciare al gelato alla vaniglia oppure alla macedonia di frutta con dell’ananas. In Svizzera si consumano oltre 70.000 tonnellate di banane all’anno. Ma anche le noci, quelle d’anacardo o di cocco ad esempio, la cioccolata (cacao, vaniglia) oppure i dolci preparati con vaniglia, cacao, cannella, chiodi di garofano, cardamomo oppure badiana, sono tipicamente tropicali. La Coca-Cola e la gomma da masticare sono veri e propri prodotti della giungla, che contengono ingredienti naturali provenienti dalle foreste pluviali. WWF Svizzera Bibliografia 1. La foresta tropicale Myers Norman: Foreste tropicali, Istituto Geografico De Agostini, 1993. Greenaway Theresa: La giungla, Istituto Geografico De Agostini, 1995. 2. La giungla al supermercato: prodotti della foresta tropicale Normann Jill: Il libro completo delle spezie, guida pratica al riconoscimento e all’uso delle spezie e dei semi aromatici, Istituto Geografico De Agostini, Novara 1991. Dalton S.: La foresta tropicale: un paradiso che scompare, Edizioni De Agostini, Novara 1990. Lambert Ortiz Elisabeth: Enciclopedia delle erbe aromatiche, spezie e aromi, Fabbri Editori, Milano 1993. Spezie di casa e spezie esotiche con ricette e modi di lavorazione. Newman Arnold: Les Forêts tropicales, Ed. Larousse, Paris 1990. Un libro che tratta la tematica delle foreste tropicali in modo completo e competente. Bellissime illustrazioni. Purtroppo solo in francese o inglese. Osare-Prospettive per un cambio di rotta, a cura di Lavinia Sommaruga Bodeo, Swissaid, Sacrificio Quaresimale, Pane per i Fratelli, Helvetas, Caritas e Andrea Bardelli-Danieli. Edizioni Stampa Natura e solidarietà, Milano 2001. Pubblicazioni ottenibili presso il WWF Svizzera: • La foresta tropicale umida, Rivista Panda 2/1990. • Dossier Amazzonia, Rivista WWF 3/99. • Dossier Foreste, Rivista WWF 5/2000. • Foresta e legno tropicale, patrimonio per il futuro, WWF Svizzera 2000. Gesualdi Francesco: Manuale per un consumo sostenibile, dal boicottaggio al commercio equo e solidale, Edizioni Feltrinelli, Milano 1999. Geografia del supermercato mondiale: Produzione e condizioni di lavoro nel mondo delle multinazionali, Edizioni EMI, Serie Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Bologna 1997. Un libro su di noi che siamo diventati consumatori mondiali e abbiamo l’obbligo di pensare e agire come cittadini del mondo. Benché sia stato concepito essenzialmente come uno strumento di lavoro per gli studenti, questo libro costituisce un valido ausilio anche per gli insegnanti. Rigolio Chantal: Le vacche svizzere non fanno il cioccolato. Progetto didattico svolto in una IV elementare sull’origine e sul percorso del cacao, Scuola magistrale Locarno, Giugno 1996. PDA 1996/32. Pubblicazioni ottenibili presso il WWF Svizzera: • Dossier Foreste, Rivista WWF 5/2000. • WWF, ACSI: Marchi per alimenti di qualità: guida per i vostri acquisti, WWF Svizzera 2000. Fr.10.–. • Il clima ci invita a tavola – Consigli per un’alimentazione gustosa e rispettosa dell’ambiente, WWF Svizzera 2000. Pieghevole. 70 WWF Svizzera Bibliografia Film: Oranghi senza patria. Video di 50 minuti. Ottenibile presso il WWF Svizzera. Un film sull’incendio forestale nel Borneo e sulle sue conseguenze. Il film è centrato sul progetto di riabilitazione per gli oranghi della primatologa Biruté Galdikas, una pioniera dello studio di questi primati nel Kalimantan, la parte indonesiana del Borneo. Da anni si dedica alla reintegrazione in natura degli oranghi che vivono in cattività o che sono stati scacciati dal loro ambiente naturale. La liberazione di una femmina di orango avvenne durante la straordinaria siccità causata dal fenomeno climatico «El Niño» e la successiva catastrofe incendiaria. Il film mostra esplicitamente le disastrose conseguenze di questa catastrofe per la foresta tropicale e per i suoi numerosi abitanti. 3. Gli uomini della foresta Manser Bruno: Voix de la forêt pluviale, Georg Editeur Terra Magna, Genève. Bremness Leslie: Guarda e scopri erbe, Edizioni Fabbri, 1994. Libro sulle piante medicinali di tutto il mondo. Odi Penelope: Curarsi con le piante medicinali, Edizioni De Agostini, 1994. Guida pratica illustrata. Vogel Alfred: Il piccolo medico – Consigli utili per la salute. Enciclopedia della medicina naturale, Edizioni Muzzio, 1995. Libro molto interessante su piante medicinali indigene e su piante medicinali del continente asiatico. Ticli Bernardo: L’erbario della salute, Edizioni De Vecchi, 1996. Libro con illustrazioni, descrizioni delle piante e aspetti terapeutici. Schaffner Willi: Piante medicinali di montagna indigene, Edizione speciale per la Croce rossa, Hallwag Berna 1995. Ricette e tisane per la salute. WWF Svizzera 4. Foreste tropicali in pericolo Dalton Stephen: La foresta tropicale: un paradiso che scompare, Edizioni De Agostini, Novara 1990. WWF Italia a cura di Bologna Gianfranco: Amazzonia, Addio, Edizioni Muzzio, 1989. Pubblicazioni ottenibili presso il WWF Svizzera: • La foresta tropicale umida, Rivista Panda 2/1990. • Dossier Amazzonia, Rivista WWF 3/99. • Dossier Foreste, Rivista WWF 5/2000. • Dossier Madagascar, Rivista WWF 5/99. • Foresta e legno tropicale, patrimonio per il futuro, WWF Svizzera 2000. Film: Oranghi senza patria. Video di 50 minuti. Ottenibile presso il WWF Svizzera. Un film sull’incendio forestale nel Borneo e sulle sue conseguenze. Il film è centrato sul progetto di riabilitazione per gli oranghi della primatologa Biruté Galdikas, una pioniera dello studio di questi primati nel Kalimantan, la parte indonesiana del Borneo. Da anni si dedica alla reintegrazione in natura degli oranghi che vivono in cattività o che sono stati scacciati dal loro ambiente naturale. La liberazione di una femmina di orango avvenne durante la straordinaria siccità causata dal fenomeno climatico «El Niño» e la successiva catastrofe incendiaria. Il film mostra esplicitamente le disastrose conseguenze di questa catastrofe per la foresta tropicale e per i suoi numerosi abitanti. Cerbottane contro bulldozers: uno Svizzero lotta nel Borneo per la foresta tropicale. Video VHS, 1989, 60 minuti. Il film mostra la lotta del popolo Penan contro l’irresponsabile distruzione della foresta tropicale in Borneo. Ottenibile presso la fondazione Bruno Manser, Heuweg 25, 4051 Basilea, Tel. 061 261 94 74, Fax 061 261 94 73; e-mail [email protected]. Noleggio Fr. 20.–. Acquisto Fr. 50.–. 71 Bibliografia 5. Proteggere con uno sfruttamento sostenibile Manser Bruno. Voix de la forêt pluviale, Georg Editeur Terra Magna, Genève. Pubblicazioni ottenibili presso il WWF Svizzera: • La foresta tropicale umida, Rivista Panda 2/1990. • Dossier Amazzonia, Rivista WWF 3/99. • Dossier Foreste, Rivista WWF 5/2000. • Dossier Madagascar, Rivista WWF 5/99. • Foresta e legno tropicale, patrimonio per il futuro, WWF Svizzera 2000. Siti Internet consigliati: www.wwf.ch www.wwf.org www.woodworld.ch www.wwf.it www.wwf-si.ch www.greenpeaceticino.ch www.greenpeace.ch www.ran.org www.bmf.ch/ 72 WWF Svizzera Editore: WWF Svizzera Casella postale 6501 Bellinzona Tel. 091/820 60 00 Fax 091/820 60 08 [email protected] www.wwf.ch © WWF Svizzera 2001 Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione o l’impiego commerciale senza l’autorizzazione scritta del WWF Svizzera. I fogli di lavoro possono essere riprodotti senza particolare autorizzazione esclusivamente per uso scolastico. © Testi: WWF Svizzera 2001. 1a edizione 2001 Questa documentazione didattica esiste anche in francese e in tedesco. N. di ordinazione WWF 1950.00 ISBN 3-9521165-8-0 «Foresta tropicale» ISBN 3-9521165-6-4 «Tropenwald» ISBN 3-9521165-7-2 «Forêt tropicale» Immagini: Copertina: Monika Dossenbach Pagina 4: WWF Svizzera Pagina 20: WWF/M. Rautkari Pagina 31: WWF-Canon/Nigel Dickinson Pagina 33: PRISMA/agb Pagina 38: WWF/Monica Borner Pagina 48: Bildagentur Baumann/Friedmann Pagina 50: WWF/Claude Martin Pagina 60: in alto: PRISMA/Images Pagina 60: al centro: WWF/Sabine Vielmo Pagina 60: in basso: WWF/N.C. Turner Pagina 67: Fondazione B. Manser/Bruno Manser Pagina 68: Hans Dossenbach Disegni: Harald Cigler, Affoltern a/Albis Pagine 58/59: toolbox/Zurigo, Albert America © 1986, WWF – World Wide Fund for Nature ® WWF Registered Trademark Owner Stampato su carta 100% riciclata D+R 429/01 Redazione: Achaos Bildung & Information, Soletta, Heinz Urben Autrici: Zana Bahlig-Pieren, Herrliberg Franca Donati, Minusio Claudia Steiner, Basilea La tournée del Pandamobil dedicata alla foresta tropicale è sostenuta dalla Trovate informazioni sull’impegno etico e a favore dell’ambiente in: www.miosphere.ch WWF Svizzera Il WWF Svizzera s’impegna per uno sviluppo sostenibile a livello globale dando la possibilità a ognuno di contribuirvi. Casella postale 6501 Bellinzona Quale partner attivo della rete internazionale del WWF, il WWF Svizzera vuole: • conservare la varietà delle specie animali e vegetali e degli ecosistemi; • promuovere un utilizzo durevole delle risorse naturali; • ridurre l’inquinamento e lo spreco di materie prime. Tel. 091 820 60 00 Fax 091 820 60 08 [email protected] www.wwf.ch