PIETRO "Duc in altum – Prendi il largo" Il Signore ha detto: `A te
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PIETRO "Duc in altum – Prendi il largo" Il Signore ha detto: `A te
PIETRO "Duc in altum – Prendi il largo" Il Signore ha detto: 'A te confido la mia Chiesa. Su di te costruisco la mia Chiesa'. Pietro è stato presentato da Gesù come la roccia su cui fondare la Chiesa. Come abbiamo fatto con Abramo e Mosè, anche per Pietro ascoltiamo la sua chiamata, in Luca 5,1-11: “ Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret 2 e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3 Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.4 Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca». 5 Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 6 E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. 7 Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. 8 Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore». 9 Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; 10 così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». 11 Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.” la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare: Gesù sta in mezzo alla gente, è quasi assediato, è un’immagine bella, finalmente quegli uomini e donne”stanche e sfinite, come pecore senza pastore”, avevano trovato uno che sapeva parlare alla loro vita, al cuore. vide due barche: Fin dall’inizio dell’era cristiana la barca è il simbolo della Chiesa, il mare indica la minaccia del caos, la potenza minacciosa delle tenebre. Salì in una barca , che era di Simone: abbiamo detto che la barca è la Chiesa, Gesù dalla barca, dalla Chiesa, parla a tutti, nessun escluso. Non è più nella sinagoga che insegna la Parola di Dio ma nella barca di Pietro. A Pietro chiede di mettergli a disposizione la barca della propria vita, la propria esistenza (fammi entrare). Prendi il largo e calate le reti per la pesca: Gesù chiede di fare un passaggio nel suo comportamento, è solo dopo la predicazione che la barca di Pietro può prendere il largo, può addentrarsi nel mare alto della vita. Qui troviamo: la fiducia, la fede. Nel primo caso Gesù chiedeva semplicemente un servizio, un servizio per amicizia, affetto si può dire, ma quando dice”prendi il largo" vuol dire accettare di compiere un gesto che umanamente appare inutile, una fatica per niente: questo lo si può fare solo sulla fiducia (vedi Abramo esci dalla tua terra). “Duc in altum” Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla : è qui troviamo l’obiezione presente anche negli altri personaggi. Simone, il pescatore dichiara il suo fallimento, egli si rimette al lavoro ma ora al servizio della Parola di Gesù e il lavoro rende, egli deve capire che non è la propria forza, astuzia, intelligenza che fa agire, che ricomincia. Gesù è la Parola che opera ciò che dice, gli sforzi umani non approdano a nulla senza l’aiuto del Signore. Il papa a questo riguardo diceva all’apertura del Sinodo: la Chiesa non comincia con il fare nostro, ma con il fare e il parlare di Dio…se Dio non agisce, le nostre cose sono le nostre e sono insufficienti… l’inizio deve venire da Dio… solo il precedere di Dio rende possibile il camminare nostro…. Dio è l’inizio”. Sulla tua parola getterò le reti: questa frase di Pietro è significativa, perché richiama alla fede. Il Signore ci chiede di obbedire a Lui, di obbedire anche quando l’obbedienza sembra rivelarsi inefficace e inutile, l’obbedienza alla parola di Gesù provoca la straordinaria pesca.. Anche il nostro mondo segnato dalle “acque profonde”, come amava dire Paolo VI, ha bisogno di questa barca e di pescatori obbedienti al Vangelo. Le reti: gli strumenti della pesca, esse non fanno morire ciò che vi è preso ma lo conservano, lo traggono dagli abissi tenebrosi alla luce. Avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci: Ci sta una fatica e una gioia da condividere, nel Vangelo c’è una parola greca SYLLABASTHAI che noi traduciamo con “aiutarli”, ma sarebbe il caso di dargli il suo giusto significato traducendo con “concepirli”, è la stessa parola usata per Maria, “concepì nel suo grembo”. La parola di Dio riempie Maria, la parola di Dio riempie le barche. Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù….: Pietro capisce nel suo grande stupore la sua realtà di peccatore, l’uomo di fronte alla santità di Dio rimane schiacciato, annientato, tanto è diversa questa santità dall’impurità che ha nel cuore…in qualche modo Pietro ha visto in Gesù la gloria di Dio, la bellezza, lo splendore, anche noi dobbiamo fare questa esperienza. Gesù non umilia, non accusa Pietro, gli fa vedere che le reti si strappano e la barca quasi affonda, gli fa vedere e vivere l’abbondanza della sua misericordia, il Signore fa sentire a Pietro quanto lo ama. Anche noi dobbiamo ritrovare la fede di Pietro. Non è questione di sentirci puri e senza macchia, Pietro non era immune al peccato, ma Pietro sa inginocchiarsi. Quest’uomo prostrato in ginocchio è l’immagine del vero credente, riconosce in Gesù il vero Signore della sua vita. “Allontanati da me” è una preghiera opposta ai sentimenti di Dio, Dio infatti non si allontana dal peccatore, ma va in cerca di loro. Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini: espressione che abbiamo già trovato specialmente nell’episodio evangelico dell’angelo a Maria e che significano "abbi fiducia". Sarai pescatore di uomini, il senso della pesca di Simone è questo; pescherai uomini perché vivano, cioè li strapperai dall’abisso delle acque perché vivano in pienezza. Lasciarono tutto e lo seguirono: il verbo seguire è forte, sconvolgente, qui abbiamo la fede autentica. E’ impegnare tutta la vita e questo non è possibile senza aver intravisto nella vita di Gesù la presenza stessa di Dio, incontrare Gesù e fidarsi della sua Parola. Gesù nomina Pietro come primo superiore della chiesa, in futuro dovrà confermare nella fede i suoi fratelli. Ci domandiamo quali qualità esige?Se si usassero i criteri del mondo Pietro non sarebbe stato eletto (poco prudente, impulsivo, semplicione,poca cultura ecc.) Ma allora perché Cristo l’ha scelto? Diciamo subito che per Cristo i limiti e i difetti che noi troviamo in Pietro erano marginali anzi può essere che alcuni di quelli che noi chiamiamo difetti, fossero per Gesù delle qualità se si pensa alla spontaneità, entusiasmo, sincerità…ma il suo segreto sta’ nella sua capacità di amore-amare. Quando Cristo gli chiede per 3 volte non se è il più prudente, il più diplomatico, il più santo, ma se ama più degli altri, in fondo gli sta dicendo”perché so’ che mi ami più degli altri ti affido il mio gregge”. Solo chi ama più degli altri e’ capace di governare, di servire, questo deve essere il criterio primo della scelta, molte volte i nostri criteri sono opposti a quelli di Cristo. Come suona male quella parola che abbiamo dato a chi deve dirigere una comunità (“superiore”); san Francesco invece li chiama guardiani. Rileggendo questo testo dentro la mia vita mi pongo queste domande: rivedo la mia fatica nel “pescare”, nel condividere, ma scopro la forza della grazia di Dio, dove sono piantati gli ormeggi della mia vita, la mia barca è appesantita? Pietro ha raccolto la proposta di Gesù, una proposta che gli ha mostrato cosa vuol dire pescare per Dio, ovvero agire anche quando sembrano non esserci spazi, risultati, essere perseveranti nella fede. “Duc in altum! " Il comando di Cristo è particolarmente attuale nel nostro tempo, in cui una certa mentalità diffusa favorisce il disimpegno personale davanti alle difficoltà. La prima condizione per "prendere il largo" è coltivare un profondo spirito di preghiera alimentato dal quotidiano ascolto della Parola di Dio. L’autenticità della vita cristiana si misura dalla profondità della preghiera, arte che va appresa umilmente "dalle labbra stesse del Maestro divino", quasi implorando, "come i primi discepoli: ‘Signore, insegnaci a pregare!’ (Lc 11, 1). Nella preghiera si sviluppa quel dialogo con Cristo che ci rende suoi limiti: ‘Rimanete in me e io in voi’ (Gv 15, 4)" (Novo millennio ineunte, 32). La rinuncia del Papa è una sconfitta o un atto di coraggio? A voi, giovani, ripeto la parola di Gesù: "Duc in altum!". Nel riproporre questa sua esortazione, penso al tempo stesso alle parole rivolte da Maria, sua Madre, ai servi a Cana di Galilea: "Fate quello che vi dirà" (Gv 2, 5). Cristo, cari giovani, vi chiede di "prendere il largo" e la Vergine vi incoraggia a non esitare nel seguirlo. Gesù ci chiede di pensare in grande, di agire ad alti livelli, perché non ci si può accontentare della mediocrità, di “restare a riva”. Bisogna fidarsi di lui e avere il coraggio di “prendere il largo”.