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Tradizioni e Cerimonie di Gruppo
A.G.E.S.C.I. Gruppo Perugia 3 Tradizioni e Cerimonie di Gruppo ANNO SCOUT 2003-2004 52 1 Legenda : Come avviene solitamente nella descrizione dei “riti” (es. i riti liturgici), anche in questo libretto i gesti e le parole sono indicati in modo preciso e dettagliato. Questa impostazione non deve spaventarci né portarci ad un ritualismo rigido e puramente formale ma rappresentare una traccia che garantisca omogeneità all’interno del Gruppo e ci aiuti ad impostare accuratamente ogni cerimonia evitando l’improvvisazione e l’approssimazione. E’ evidente perciò che molte delle parole da pronunciare possono essere modificate mantenendone inalterato il significato mentre è importante che alcune formule, soprattutto quelle che sottolineano i momenti più solenni della cerimonia, siano pronunciate nella forma descritta. Anche i movimenti e i gesti, soprattutto quelli che appaiono apparentemente complessi da ricordare, spesso sono molto più semplici nella pratica che nella teoria e, ripetuti frequentemente, diventano automatici e naturali. 2 C.B. C.R. C.C. C.G. A.E Capo Branco / CC.BB. Capo Reparto / CC.RR. Capo Clan / CC.CC. Capo Gruppo / CC.GG. Assistente Ecclesiastico C.d.Sq. C.d.Pt. CSq. CPt. F.d.C. F.d.B. G.U. G.P. M.d.N. Pt. Q.d.C. S.p.R. Sq. V.L. Consiglio di Squadriglia Consiglio di Pattuglia Capo Squadriglia Capo Pattuglia Fuoco di Campo Fuoco di Bivacco Grande Urlo Gran Progetto Maestro/a dei Novizi Pattuglia Quaderno di Caccia Scautismo per Ragazzi Squadriglia Vecchio Lupo / VV.LL. Capi Branco Capi Reparto Capi Clan Capi Gruppo Vecchi Lupi 51 Introduzione argomento pag. Cerimonie e tradizioni del Reparto Pionieri 36 CONSIGLIO DELLA LEGGE 36 CONSIGLIO DI PATTUGLIA 36 FIRMA DELLA LEGGE SCOUT 36 INVESTITURA DEI CAPI PATTUGLIA 37 CONSEGNA UFFICIALE DI LIVELLI … 38 PASSAGGIO IN CLAN 38 TRADIZIONI VARIE DEL REPARTO PIONIERI 39 Cerimonie e tradizioni del Clan 40 CONSIGLIO DI CLAN 40 CERIMONIA DELLA PROMESSA 40 FIRMA DELL’IMPEGNO 40 PASSAGGIO IN CLAN 41 CERIMONIA DELLA PARTENZA 41 TRADIZIONI VARIE DEL CLAN 43 Cerimonie e tradizioni interbranca 44 ISSABANDIERA 44 AMMAINABANDIERA 46 “Semplicità e solennità sono le caratteristiche di ogni cerimonia scout” ( AGESCI - Regolamento metodologico art. 15) Le tradizioni e le cerimonie riportate in questo libretto, ad uso del Gruppo Perugia 3, sono il risultato di quanto nei vari anni si è andato consolidando e costituiscono perciò un buon punto di partenza che potrà essere arricchito e modificato qualora la co.ca. lo riterrà opportuno. Le cerimonie rappresentano per noi un valido mezzo educativo del metodo scout, in quanto rendono significativo ogni momento del cammino di ciascun ragazzo e ragazza che, aiutati dalla giusta atmosfera e dalla cura con la quale la cerimonia si svolge, sono portati a comprendere più profondamente il significato del passo compiuto; il ricordo della cerimonia costituisce una spinta a rimanere fedeli all’impegno assunto di fronte alla comunità e a rafforzare il proprio senso di appartenenza alla comunità associativa e, al di là di essa, alla fraternità mondiale delle guide e degli scouts. Per questo, abbiamo voluto che i contenuti, i segni, i gesti e le parole, soprattutto nelle cerimonie essenziali, rimanessero sostanzialmente gli stessi così come sono stati ripetuti dalle varie generazioni di scouts; il risultato ottenuto è la sintesi di un lungo lavoro di ricerca, di approfondimento e di confronto con tutto ciò che di scritto o di orale ci è stato tramandato. In particolare, nella stesura di questo libretto, abbiamo seguito alcune linee guida: • • • • • Non va dispersa la ricchezza di simboli e gesti di cui è intessuto lo Scoutismo È fondamentale l’intenzionalità educativa di quello che facciamo; va rifiutata perciò la logica del “si è fatto sempre così” È importante saper scoprire ed apprezzare qualcosa di nuovo e di significativo anche se non fa strettamente parte del nostro vissuto scout ma di un vissuto scout più ampio I segni e le cerimonie devono necessariamente portare ad un’interiorizzazione, da parte dei ragazzi, dei contenuti che vogliamo far passare; se un atteggiamento, un segno … dovesse produrre gli effetti contrari rispetto a quello per il quale è stato pensato, sarebbe meglio modificarlo o anche abolirlo Occorre evitare ogni tentazione di eccessiva semplificazione, magari giustificata con una esigenza di ricerca di autenticità o di avversione ad ogni formalismo Perugia, 10 dicembre 2003 50 I Capi Gruppo 3 CERIMONIE E TRADIZIONI DELLE UNITA’ argomento Cerimonie e tradizioni del Branco Parte Generale 4 pag. 22 CONSIGLIO DELLA RUPE 22 ACCOGLIENZA DEI CUCCIOLI 22 CERIMONIA DELLA PROMESSA 23 CONSEGNA DEL LUPO DELLA RUPE 24 CONSEGNA DEL LUPO ANZIANO 24 MONINA CAPI E VICE CAPI SESTIGLIA 25 CONSEGNA DI UNA SPECIALITA’ 25 PASSAGGIO AL REPARTO 26 DISTINTIVI EX LUPETTI A REPARTO 26 TRADIZIONE VARIE DEL BRANCO 27 Cerimonie e tradizioni del Reparto 28 CONSIGLIO DI REPARTO 28 CONSIGLIO DI SQUADRIGLIA 28 VEGLIA D’ARMI 28 CERIMONIA DELLA PROMESSA SCOUT 29 CONSEGNA DI NODI, SPECIALITA’ ... 30 NOMINA DEI CAPI SQ. 30 PASSAGGIO DAL BRANCO AL REPARTO 30 SALITA AL REPARTO PIONIERI 31 TRADIZIONI VARIE DEL REPARTO 32 49 ll Gruppo: fondazione, colori e fazzolettone INDICE argomento pag. Note e Legenda 2 Introduzione 3 PARTE GENERALE Il Gruppo: fondazione, colori e fazzolettone 5 Denominazione e struttura delle Unità 5 Stile ed uniforme 7 Il saluto scout 8 Le posizioni di attenzione e di riposo 9 Le insegne e i simboli 11 INSEGNE DEL GRUPPO SIGNIFICATO E DESCRIZIONE DELLE INSEGNE 11 ALFIERE MODALITA’ D’USO DELLE INSEGNE POSIZIONE DELLE INSEGNE IN ADUNATE E MOVIMENTI 12 CONSEGNA DELLE INSEGNE IL GUIDONE 13 IL BASTONE SCOUT LA FORCELLA PRESENTAZIONE DELLE INSEGNE 14 Adunate, richiami, urli 48 15 CRITERI GENERALI ADUNATE E RELATIVI RICHIAMI 15 ALTRE CHIAMATE URLI 17 Consegne ufficiali 20 Il Gruppo Perugia 3 è nato ufficialmente nel 1988. Essendo incerta la data precisa di fondazione è stata assunta come data simbolica quella del 3 febbraio festa di S.Biagio, a cui è dedicata la chiesa della parrocchia nella quale il Gruppo è nato. I colori del Gruppo sono l’azzurro scuro, il giallo oro e il rosso che rappresentano, secondo la tradizione scout (cfr “Il sentiero del capo squadriglia”), rispettivamente l’inventiva e l’osservazione - la laboriosità, la rettitudine e l’abilità - il coraggio e la generosità. Il fazzolettone di Gruppo è di forma quadrata con lato 70-80 cm; sulla stoffa, di colore azzurro scuro, sono cuciti due nastri di gros grain larghi 1,5 cm, il rosso più esterno distante 8 mm dal bordo e incrociato agli angoli, il giallo più interno cucito a 8 mm dal rosso e incrociato agli angoli sopra il rosso. Denominazione e struttura delle Unità Le Unità del Gruppo sono le seguenti : Branco Waingunga - nome del fiume che scorre nella giungla • Il Branco è formato da 4 sestiglie in genere miste. • I nomi sono variabili di anno in anno scelti tra i 7 della tradizione lupettistica (bianchi, bruni, fulvi, pezzati, neri, rossi, grigi) e contrassegnati dal relativo distintivo. • Nella sestiglia si affida l’incarico di cassiere per la raccolta della quota settimanale. • La sestiglia non ha un proprio angolo; tuttavia è importante che in tana ci sia uno spazio (scaffale, parte di armadio…) dove ogni sestiglia possa riporre i Q.d.C., penne o altro. • Non esistono tradizioni di sestiglia. Reparto Sirio – nome della stella più luminosa della costellazione del Cane Maggiore e dell’intero cielo stellato • Il Reparto è composto da 4 squadriglie monosessuali (tendenzialmente due maschili e due femminili). • I nomi delle squadriglie sono legati alla tradizione del Reparto e tendono a rimanere le stesse nel tempo (v.Libro di Caccia di Reparto). • I colori di squadriglia sono quelli indicati da B.P. in “Scoutismo per ragazzi”; i componenti della squadriglia utilizzano il nastro omerale come proprio distintivo, realizzato autonomamente secondo le indicazioni della tradizione scout. • In ogni squadriglia vengono assegnati alcuni incarichi. Gli incarichi sono: cassiere, cuciniere, topografo, infermiere, tecnico. • La squadriglia ha un proprio angolo e gestisce parte del materiale, secondo quanto stabilito dai Capi Reparto. • La squadriglia può avere tradizioni proprie quali richiami particolari, canto di squadriglia, preghiera di squadriglia, piatto di squadriglia… opportunamente annotate in una sezione del Libro di Caccia di Reparto. 5 Reparto Pionieri Pleiadi – nome di un piccolo ammasso di stelle accanto alla costellazione del Toro di cui 7 ben visibili. La scelta del nome Pleiadi sottolinea tre aspetti : Le 7 stelle indicano la pattuglia, struttura base del Reparto Pionieri; la stella più luminosa (Alcione) rappresenta il capo pattuglia che deve saper essere un riferimento per gli altri In quanto insieme di stelle, le Pleiadi ricordano il senso della comunità del Reparto Pionieri composta da persone diverse ma unite e di cui le 7 stelle (la pattuglia) sono una componente importante Il nome Pleiadi deriva dal greco “plein” che significa navigare Pleiadi vuol dire quindi “le naviganti”; questo significato lega il nome del Reparto Pionieri a quello del Clan “il Timone” • Il Reparto Pionieri è composto da 4 pattuglie monosessuali (tendenzialmente due maschili e due femminili) • I nomi delle pattuglie sono legati alla tradizione del Reparto e tendono a rimanere le stesse nel tempo in modo da consolidare le tradizioni di pattuglia (v. Libro di Caccia di Reparto e Libro di Caccia di pattuglia). • I colori di pattuglia sono quelli indicati da B.P. in “Scoutismo per ragazzi”; i componenti della pattuglia utilizzano il nastro omerale come proprio distintivo, realizzato autonomamente secondo le indicazioni della tradizione scout. • In ogni pattuglia vengono assegnati incarichi e posti d’azione. Gli incarichi principali sono: segretario, cassiere, magazziniere, maestro dello stile, animatore e lettore; i posti d’azione sono: cuciniere, segnalatore, topografo, infermiere, naturalista, logista. • La pattuglia ha un proprio angolo (base di pattuglia) e gestisce materiale proprio che si impegna a custodire in modo ordinato ed efficiente. • La pattuglia ha tradizioni e cerimonie proprie quali richiami particolari, canto di pattuglia, preghiera di pattuglia, cerimonia del Consiglio di Pattuglia … opportunamente annotate nel Libro di Caccia di pattuglia. Clan Il Timone – strumento che guida l’imbarcazione sulla giusta rotta • II Clan, a seconda del numero dei R/S, è suddiviso in tre o quattro pattuglie miste e permanenti. • I nomi delle pattuglie sono legati alla tradizione marinara in linea con il nome del Clan “il Timone” (stelle e costellazioni, venti …) e variano di anno in anno. • Le pattuglie, dirette da un Capo pattuglia possibilmente del 3°- 4° anno, sono formate all'inizio dell'anno e vengono utilizzate per la gestione dell’attività ordinaria del Clan; pertanto si occupano di preparare i momenti di riflessione e catechesi, la logistica delle uscite e/o dei campi, l'animazione o quant’altro sia funzionale all’attività di Clan. • Le funzioni delle pattuglie vengono abitualmente svolte a rotazione per periodi indicativamente trimestrali • Non esistono angolo e tradizioni di pattuglia. 6 47 AMMAINA BANDIERA L'ammaina bandiera si fa ogni sera all'ora del tramonto, ad opera della stessa squadriglia / pattuglia di servizio della mattina, in uniforme completa. La cerimonia dell’ammaina bandiera può essere svolta in presenza dell’intero Reparto o effettuata dalla sola sq. / pt.. di servizio. Solo la squadriglia / pattuglia : La squadriglia / pattuglia, in uniforme, si schiera di fronte all'antenna. L'alfiere e il suo aiutante si pongono vicino all'asta. L'alfiere scioglie il nodo che tiene ferma la sagola, prova se questa scorre regolarmente, quindi avverte il capo pattuglia dicendo "pronto per l'ammaina". Il capo sq./ pt. dà col fischio il segnale di attenzione. Ognuno, restando nel posto dove si trova, sospende ogni attività e si volge verso l'antenna, salutando la bandiera. Il capo pattuglia dà allora il comando: "Ammaina bandiera!", e l'alfiere fa scendere lentamente la bandiera, che il suo aiutante via via raccoglie. Gli altri membri della pattuglia di servizio salutano anch'essi finché il capo sq. / pt. non dà col fischio la fine della cerimonia. Viene recitata la preghiera dell’ammaina (dalla sola squadriglia / pattuglia a nome di tutto il Reparto) Piegata la bandiera, l'alfiere e il suo aiutante si recano alla tenda dei Capi dove la collocano nell'apposito cofanetto: la squadriglia / pattuglia di servizio fa da scorta. Tutto il Reparto : La cerimonia è analoga a quella descritta per la squadriglia / pattuglia con il Reparto disposto come per l’alza bandiera. La cerimonia si chiude con la preghiera dell’ammaina e l’urlo di Reparto. Stile ed Uniforme “Non che uno scout debba indossare l’uniforme tutti i giorni o tutto il giorno … però ci si aspetta da lui che sia fiero del suo stile corretto e di tenere alto il buon nome del Movimento , quando si presenta in pubblico come scout. Ciò egli farà se possiede il giusto spirito.” “L’uniforme significa che appartenete ormai ad una grande fratellanza, che si estende a tutto il mondo. Un’uniforme perfetta, corretta anche nei particolari, può sembrare cosa di poca importanza; eppure ha il suo valore nello sviluppo di una certa dignità personale, ed ha un significato enorme per quanto riguarda la considerazione di cui il Movimento gode presso gli estranei, i quali giudicano da ciò che vedono. Perciò spero che tutti voi ragazzi vi ricorderete di questo e giocherete secondo le regole del gioco portando correttamente la vostra uniforme.” (B.P.) • • • • • • • • 46 Alla luce di quanto affermato da B.P., tutti i membri del Gruppo si impegnano a curare lo stile scout, in modo che anche gli atteggiamenti esteriori siano orientati dallo spirito della Legge, della Promessa e del Motto; in particolare vogliamo sottolineare quegli aspetti che oggi ci sembrano più carenti nel modo di agire corrente: l’essenzialità, la laboriosità, la prontezza, l’accuratezza nel fare le cose e nel modo di presentarsi, la correttezza nelle parole e nelle azioni. E' importante che l'uso dell'uniforme sia in linea con quanto l'Associazione indica nel Regolamento; sono quindi da considerarsi “uniforme scout” solo quei capi di vestiario riconosciuti tali dall'Associazione. In particolare riteniamo che la gonna pantalone per le femmine e i pantaloni corti per i maschi vadano considerati, in modo non esclusivo, come facenti parte dell’uniforme di base; durante la stagione estiva gli associati di sesso femminile possono privilegiare i pantaloni corti mentre in inverno i maschi possono indossare i pantaloni lunghi; in ogni caso vogliamo educare ciascun ragazzo/a affinché si abitui a curare la propria uniforme scout indossandola in modo completo, ordinato e pulito. Il cappellone scout, che può essere utilizzato dagli E/G, dagli E/G Pionieri, dai R/S e dai Capi, va portato con il sottonuca ed il nodo di tonneggio frontale con due nodi semplici alle estremità; la fibbia sta a sinistra. E' auspicabile, durante i campi estivi, l'uso di uniformi da campo di Unità (o di squadriglia / pattuglia nel caso dei Reparti). II fazzolettone scout deve avere un utilizzo legato all'uniforme e quindi va tenuto ben arrotolato, pulito e confezionato secondo gli standard di Gruppo evitando anche l'uso di spille e decorazioni varie; di conseguenza non sono accettati usi impropri del fazzolettone (es. : scalpo, presine da cucina ... ) salvo casi di assoluta necessità. Anche i Capi brevettati, durante le attività di Gruppo / Unità, utilizzano il fazzolettone di Gruppo con i legnetti e il nodo Gilwell. I distintivi vanno utilizzati in modo completo e cuciti al posto giusto. Tutte le insegne in uso nel Gruppo (totem, fiamma, guidoni) devono essere conformi a quanto stabilisce l'Associazione e tenute con riguardo. 7 Il saluto scout COME • Il saluto del lupetto e il saluto scout si eseguono come previsto dall’art. 30 del regolamento associativo; più propriamente il saluto scout fatto all’altezza della spalla prende il nome di segno scout (cfr. Scautismo per ragazzi – terza chiacchierata – “segno scout e saluto scout”). In particolare il saluto scout si esegue: • quando si porta il bastone scout (con o senza guidone), piegando l’avambraccio sinistro orizzontalmente davanti al corpo e sfiorando il bastone, con la mano sinistra che saluta; • quando si indossa il cappellone, portando l’avambraccio destro in diagonale, con la mano che saluta, fino a sfiorare la tesa QUANDO Il saluto del lupetto e il saluto scout vengono sempre eseguiti: - in risposta ad una persona che lo fa, anche se non si è in uniforme; nel caso in cui il saluto fosse personale è buona norma accompagnarlo, specialmente in fase di congedo, con l’augurio di buona caccia / strada; - durante l’issabandiera e l’ammainabandiera; - durante la recita della Legge del Branco / Legge Scout; - durante la recita o il rinnovo della Promessa del lupetto / Promessa scout; - durante il ritornello del Canto della Promessa; - durante l’urlo di sestiglia /squadriglia / pattuglia / Reparto / Reparto Pionieri / Clan. NOTE VARIE L’alfiere (v. pag. 12) non saluta in quanto è portatore di un’insegna che riceve anch’essa il saluto. Il saluto al bastone ha la priorità sul saluto al cappello. Il lupetto che porta il totem (che non ha la funzione di alfiere, ruolo ricoperto solo dai Vecchi Lupi nelle cerimonie) saluta con la mano destra, tenendo il totem in posizione verticale appoggiato sulla spalla sinistra. 8 Altri pensieri “La Patria sono i tuoi amici, i tuoi genitori, il prossimo che hai promesso di servire con la tua Promessa. La Patria è la famiglia dove Dio ti ha fatto nascere...: tuo compito è di "lasciarla un po' meglio di come l'hai trovata", anche nelle piccole cose, preparandoti ad essere domani una migliore cittadina o un miglior cittadino” "La Patria! La patria è la dolce libertà di passeggiare da soli all'alba, sulla riva del mare, e insieme il senso di fraternità con gente così diversa da noi, ma che parla la nostra lingua, l'orgoglio di sentire dietro di noi una storia di tremila anni. E tante, tante altre cose: tante musiche, tanti profumi, tanti sapori, la carezza del vento sui pini e la neve che cade di là dei vetri della finestra, tutti i soldati che sono morti in guerra e tutti i nostri nonni e i nonni dei nostri nonni, le radici della vecchia pianta di cui noi siamo i germogli” (Guy de la Rigaudie – il rover leggendario) Dopo queste brevi riflessioni (o altre appropriate) i Capi e la Fiamma si volgono verso l'antenna. Il Capo chiede:"Alfieri pronti?". L'alfiere incaricato, dopo essersi assicurato del buon funzionamento della sagola, risponde:"Pronti!". Il Capo fischia la posizione di attenzione e poi dice:"Issa bandiera!" facendo il saluto scout insieme con tutto il Reparto. L'alfiere issa lentamente la bandiera, mentre l'aiutante la tiene nelle mani, sempre badando che non tocchi terra. Mentre la bandiera sale il Reparto la segue con lo sguardo finché essa non ha raggiunto la sommità dell'antenna. La cerimonia termina con il canto della prima strofa dell'inno nazionale (che può essere integrata anche da un adattamento della prima strofa dell’inno europeo) seguito dalla preghiera dell’issabandiera e l’urlo di Reparto. Note La bandiera deve essere sempre pulita e stirata. La bandiera nazionale va ripiegata lungo le sue bande tricolori, che devono risultare sovrapposte. La bandiera italiana va issata più in alto rispetto alle altre (bandiera europea, associativa …). In caso di lutto, l'issa bandiera si esegue facendo salire la bandiera fino in cima all'antenna e facendo quindi ridiscendere fino a circa tre quarti dell'antenna. Analogamente per l'ammaina bandiera si fa risalire la bandiera fino in cima per farla poi scendere fino in basso. 45 Cerimonie e Tradizioni Interbranca ISSA BANDIERA La cerimonia dell’issa bandiera è tipicamente svolta soprattutto dai Reparti durante i campi; il Branco ed il Clan, per motivi legati alla specifica metodologia, la svolgono più di rado. Riportiamo pertanto la modalità tipica dei reparti; il Branco ed il Clan la svolgeranno con opportuni adattamenti soprattutto per quel che riguarda la disposizione dell’Unità. Il Reparto è disposto in quadrato dinanzi all'antenna della bandiera in posizione di riposo (dopo i gridi Sq./ Pt.). I Capi formano il quarto lato davanti all'antenna, con loro è l'alfiere con la Fiamma. La squadriglia / pattuglia di servizio esegue l'issa. Due dei suoi membri (gli "alfieri ") accompagnati dal capo sq. / pt. col guidone, si recano alla tenda dei Capi (o altro luogo stabilito) per prelevare la bandiera e, portarla all'antenna, la fissano alla sagola (uno degli alfieri fa i nodi, mentre l'altro regge la bandiera evitando che tocchi in terra). I Capi ovvero i capi sq. / pt. possono illustrare il tema del giorno, ricollegandolo ai valori proposti dall'alzabandiera. Alcuni pensieri a titolo di esempio : Dalla Costituzione Italiana “La Repubblica una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali” “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” Dal pensiero di B.P. "Ogni scout deve prepararsi a divenire un buon cittadino per la sua Patria e per il mondo; per questo dovete cominciare, sin da ragazzi, a considerare ogni altro ragazzo come un amico” “Se siete divisi tra di voi, danneggiate la vostra Patria. Dovete metter da parte i vostri contrasti” “Siamo molto simili ai mattoni di un muro: abbiamo ciascuno il nostro posto, per quanto esso possa sembrare un ben piccolo posto in un muro così grande. Ma se un solo mattone si sgretola o cade via dal suo posto, si comincia a sottoporre il resto dei mattoni ad uno sforzo indebito, appaiono le crepe ed il muro vacilla” “Non pensate a voi stessi, ma al vostro Paese ed al bene che il vostro lavoro potrà apportare al prossimo" 44 Al saluto del lupetto / saluto scout viene usualmente unito l’augurio di buona caccia / strada ogni qual volta ci si congedi da qualcuno oppure in circostanze particolari previste nel cerimoniale. I capi e i R/S in servizio in Branco eseguono il saluto del lupetto quando salutano o ricevono il saluto dal singolo lupetto/a o quando rivolgono il saluto al Branco o alle sestiglie; in tutte le altre occasioni eseguono invece il saluto scout. LA STRETTA DI MANO La stretta di mano sinistra (senza l’incrocio dei mignoli) è la stretta di mano tradizionale scout (cfr. S.p.R.); essa di solito accompagna il saluto scout nel caso di incontri con scout sconosciuti in segno di fraternità. Non viene invece utilizzata per il passaggio da mano a mano di distintivi o altro. La stretta di mano con la mano destra incrociando i mignoli che ricorda il segno della Promessa scout, rappresenta un saluto “segreto” utilizzato dagli scout nel periodo clandestino durante il regime fascista. Questa tradizione, molto diffusa, ha significato per coloro che hanno pronunciato la Promessa scout e cioè per esploratori, guide, pionieri, rover, scolte e capi (quindi non per i lupetti) e può essere adottata dai singoli a propria discrezione. Viene comunemente utilizzata per scambiarsi il segno della pace durante la S. Messa e può rappresentare un modo per ricordarsi il legame della Promessa, che è anch’esso un segno di pace. Le posizioni di attenzione e di riposo La posizione di attenzione viene assunta per sottolineare alcuni momenti importanti o solenni nei quali è opportuno che l’attenzione della persona agli altri e a quello che si sta facendo, venga rimarcata anche attraverso un adeguato atteggiamento del corpo. Il coinvolgimento dell’intero corpo nell’ascolto e nell’attenzione abitua ogni scout ad un corretto e dignitoso modo di presentarsi anche attraverso la cura del portamento (cfr. 19^ chiacchierata intorno al fuoco di bivacco in S.p.R.). Ciascuno si impegna pertanto a porre particolare attenzione all’ascolto e al rispetto, ponendosi in posizione di attenzione nelle circostanze in cui è richiesta; i capi avranno cura che essa sia assunta in modo naturale, evitando posizioni rigide o enfatizzate che sono estranee allo spirito scout. Nelle Unità la posizione di attenzione viene chiamata con una linea lunga, utilizzando il fischietto. Nel Branco, in considerazione dell’età dei lupetti, la posizione di attenzione viene assunta per brevi momenti e chiamata tradizionalmente con l’urlo “lupi del nostro ... meglio”. 9 CIRCOSTANZE IN CUI VIENE ASSUNTA La posizione di attenzione viene assunta nelle seguenti circostanze: quando si esegue il saluto scout; nelle adunate ufficiali limitatamente ad alcuni brevi momenti (nei restanti momenti si assume la posizione di riposo); durante la proclamazione del Vangelo nella S. Messa unitamente al sollevamento delle insegne; in altre occasioni, su disposizione dei Capi Unità. DESCRIZIONE La posizione di attenzione è caratterizzata da: - postura eretta del busto e braccia distese (tranne nei casi in cui si esegue il saluto); - totem, fiamma e guidone mantenuti in posizione verticale sul fianco destro (la mano destra impugna il bastone poco sopra il puntale); - bastone scout (per chi lo utilizza) appoggiato a terra sul fianco destro, mantenuto in posizione verticale con il braccio destro disteso lungo il fianco. La posizione di riposo viene adottata, durante le cerimonie ed i momenti ufficiali, in quanto, per ragioni di comodità e praticità, non è opportuno assumere la posizione di attenzione per un tempo troppo lungo. Essa è caratterizzata da posizione eretta del busto, gambe leggermente divaricate e mani dietro la schiena; chi possiede il guidone o il bastone scout lo tiene in posizione verticale davanti a sé, sorreggendolo con ambedue le mani. Con il fischietto la posizione di riposo viene chiamata con un punto. Nel Branco non esiste un modo tradizionale per chiamare la posizione di riposo; i VV.LL. possono interrompere la posizione di attenzione con un richiamo vocale (che potrebbe essere definito), avendo cura comunque che i lupetti imparino ad assumere una postura corretta soprattutto durante i momenti importanti. Un R/S (anziano) legge l’ultimo messaggio di B.P. I capi possono fare un breve commento. C.C. : “Prima di ricevere la benedizione saluta tutti i fratelli e le sorelle che ti hanno accompagnato nel cammino fino ad oggi”. Il partente saluta singolarmente tutti i R/S quindi i capi. Poi prende lo zaino in spalla e si pone di fronte ai Capi Clan. I Capi Clan impongono le mani sul partente dicendo: “Il Signore ti benedica e ti cu- stodisca, ti mostri il Suo volto ed abbia di te misericordia, volga a te il Suo sguardo e ti dia pace. Il Signore ti benedica nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Tutti: “Amen”. Capi Clan (facendo il saluto): “Il Signore ti accompagni, buona strada”. Partente (risponde al saluto) “Buona strada”. Poi saluta il Clan. Si apre un varco nel cerchio, i partenti si incamminano mentre il Clan intona “Alla nostra Signora della strada”. Al termine del canto si rompe il cerchio con l’urlo di Clan, il saluto scout e l’augurio di buona strada. TRADIZIONI VARIE LIBRO DI MARCIA DI CLAN È un “libro” opportunamente rilegato e decorato nel quale sono raccolte la carta di Clan, i Progetti di Strada, tradizioni, imprese, attività importanti … del Clan; viene curato unitamente dal segretario e dal maestro dello stile. LIBRO DEI CONSIGLI DI CLAN È un quaderno formato grande con la copertina robusta nel quale sono verbalizzati, a cura del segretario, le riunioni del Consiglio di Clan. Per ciascun Consiglio è necessario riportare nel verbale: data, luogo, presenti, assenti, ordine del giorno, interventi fatti in ordine cronologico, decisioni finali. Viene custodito dal segretario di Clan. ALBUM FOTOGRAFICO uno o più raccoglitori con le fotografie dei vari anni suddivise per attività ed eventi; è curato da uno o più R/S CANTO DI CLAN Il canto ufficiale di Clan si intitola “Canto di viaggio”. Esso non è inserito in alcun cerimoniale, tuttavia è bene che venga eseguito piuttosto spesso in modo da essere imparato facilmente a memoria dai R/S divenendo così parte fondamentale del repertorio di canti conosciuti e cantati dal Clan. 10 43 CERIMONIA DELLA PARTENZA Il Clan è disposto in cerchio con il maestro dello stile, alla sinistra dei capi, che regge la forcella. Il R/S partente (che ha preparato lo zaino), va davanti ai Capi Clan depone lo zaino e dice: “Chiedo di prendere la Partenza”. C.C.: “Bene, sai che cosa significa intraprendere il cammino sulla strada ?” Partente: “Si”. C.C.: “Siamo certi che tu abbia compreso che l’unico modo di essere felici è di mettere la propria vita a servizio degli altri; C.C. : “Rinnova ora la tua Promessa scout che oggi diviene per te impegno di Le insegne e i simboli INSEGNE DEL GRUPPO Le insegne in uso nel Gruppo sono quelle previste dall’art. 20 del regolamento associativo: il totem (insegna del Branco); la fiamma (insegna del Reparto e del Reparto Pionieri) Nel Reparto Pionieri la fiamma è un’insegna sperimentale e viene confezionata sulla base di quanto deciso dalla co.ca. e successivamente descritto. adulto”. Il R/S partente pronuncia la formula della Promessa: “Con l’aiuto di Dio, ho promesso …” mentre tutti salutano. C.C.: “Ricevi ora i segni che secondo la tradizione della nostra comunità vengono consegnati a chi parte” C.C. appuntando gli omerali sulla spalla del partente: “Questi nastri rappresentano tutto ciò che il cammino scout ti ha insegnato. Il giallo è il colore dei lupetti e delle lupette, colore del sole, perché la gioia illumini te e chi ti circonda. Il verde è il colore degli esploratori e della guide, colore di tutto ciò che cresce, di tutto ciò che è speranza, perché non ti consideri mai arrivato. Il rosso è il colore dei rover e delle scolte, colore dell’amore, perché tu non abbia a risparmiarlo nei giorni che Dio ti donerà”. In considerazione del forte valore simbolico dei colori delle tre branche, si può ipotizzare che i nastri omerali della partenza possano restare cuciti sulla camicia dell’uniforme per tutto il periodo di tirocinio in co.ca. (coloro che non entrano in co.ca. possono comunque tenerli cuciti sulla camicia e portarli nelle occasioni in cui indosseranno l’uniforme scout come ad es. il rinnovo annuale della promes- C.C. porgendo al partente la Bibbia: “Ricevi il libro della Parola. La sua meditazione ti aiuti ad uniformare la tua strada a quella che il Signore Gesù Cristo ha percorso nella sua vita terrena” Partente: “Prima di partire ho anch’io un segno da lasciare alla comunità”. (lascia un oggetto e/o una lettera che, se vuole, legge ad alta voce) [si svolgono fino a questo punto anche le cerimonie di Partenza per altri R/S che intendono prenderla nello stesso giorno. I R/S si fermano via via di fronte allo staff] 42 SIGNIFICATO E DESCRIZIONE DELLE INSEGNE Le insegne sono oggetti rappresentativi delle singole Unità o, più propriamente, della comunità di persone che la forma, della sua storia, delle sue tradizioni…; esse inoltre, rifacendosi alla tradizione internazionale, costituiscono un segno di unione e di fratellanza all’interno dell’intero movimento scout. Per queste ragioni il rispetto e la considerazione che vengono richieste nei confronti delle insegne sono il segno del rispetto e della considerazione dovute a ciò che esse rappresentano. Il totem consiste in un lupo di legno (realizzato a livello centrale dall’A.G.E.S.C.I. e regolarmente registrato) montato all’estremità superiore di un bastone scout. Sul totem vengono tradizionalmente attaccate sotto forma di nastri colorati collegati tramite una striscia di cuoio, tutte le specialità possedute dai lupetti in quell'anno. In tana, il totem occupa un posto importante su un apposito porta totem. La fiamma del Reparto consiste in un triangolo di stoffa, isoscele, con i lati uguali curvati ad ogiva e lunghi circa 50 centimetri ed il terzo lato, sul quale sono cuciti i lacci necessari per l’applicazione all’asta, lungo circa 30 centimetri; sulla base, a fondo blu, sono cucite orizzontalmente (a mezza altezza, parallele e distanti 8 millimetri) due fettucce, una gialla (sopra) e l’altra rossa (sotto); le fettucce si interrompono al centro della fiamma e lasciano spazio allo stemma ufficiale dell’A.G.E.S.C.I.. La fiamma viene legata all’estremità superiore di un’asta con puntale alta circa 170 centimetri. In sede la fiamma viene tenuta insieme ai guidoni nella apposita rastrelliera, alloggiata in un posto d’onore. La fiamma del Reparto Pionieri consiste in un rettangolo di stoffa la cui parte al vento presenta un incavo di forma triangolare, con i lati superiore ed inferiore lunghi circa 50 centimetri ed il terzo lato, sul quale sono cuciti i lacci necessari per l’applicazione all’asta, lungo circa 30 centimetri; sulla base, a fondo blu, sono cucite orizzontalmente (a mezza altezza, parallele e distanti 8 millimetri) due fettucce, una gialla (sopra) e l’altra rossa (sotto); le fettucce si interrompono al centro della fiamma e lasciano spazio allo stemma ufficiale dell’A.G.E.S.C.I.. La fiamma viene legata all’estremità superiore di un’asta con puntale alta circa 170 centimetri. In sede la fiamma viene tenuta insieme ai guidoni nella apposita rastrelliera, alloggiata in un posto d’onore. 11 ALFIERE L’alfiere è il custode dell’insegna dell’Unità ed è quindi incaricato di portarla; gli alfieri, portando l’insegna, devono sempre indossare l’uniforme. L’alfiere ha la massima cura per l’insegna che gli è stata affidata ed in particolare provvede a che essa non cada a terra o venga utilizzata impropriamente. Nel caso specifico dei Reparti, la fiamma viene portata dal Vice CSq. / CPt. (effettivo o facente funzioni) della squadriglia / pattuglia che la ha in consegna. Qualora la fiamma non sia assegnata ad alcuna squadriglia / pattuglia l’alfiere di Reparto è un R/S in servizio o l’aiuto C.R. o, in mancanza di quest’ultimo un E/G incaricato dai C.R. al quale la fiamma viene consegnata ufficialmente in quadrato. MODALITA’ D’USO DELLE INSEGNE Le insegne possono essere portate soltanto da coloro che hanno pronunciato la Promessa. In particolare, in Branco, il totem viene portato generalmente dal capo sestiglia della sestiglia a cui è stato assegnato. Nessuna insegna viene utilizzata per giocare né viene destinata ad altri usi (tranne in caso di assoluta necessità). Le insegne specifiche delle Unità vengono sempre portate ogni volta che l’Unità si trova in attività; in Branco il totem viene normalmente piantato durante le attività usuali mentre durante le cerimonie o il Grande Urlo viene tenuto in evidenza da un Vecchio Lupo in funzione di alfiere. POSIZIONE DELLE INSEGNE IN ADUNATE E MOVIMENTI Ogni volta che l’Unità si mette in marcia le insegne aprono necessariamente la fila. Durante le adunate ufficiali le insegne prendono posto secondo lo schema seguente: - in caso di adunata del Branco, in cerchio di parata, il totem viene direttamente preso da un Vecchio Lupo (anche se è in consegna ad una sestiglia) prima di chiamare il cerchio e si dispone, portato dal Vecchio Lupo stesso, a sinistra dello staff di Branco; al termine della cerimonia viene riconsegnato in modo informale (senza quindi la riconsegna ufficiale) al capo sestiglia della sestiglia che lo ha in consegna. - in caso di adunata del Reparto / Reparto Pionieri in quadrato, la fiamma si dispone a sinistra dei CC.RR.: l’alfiere, dopo che tutte le squadriglie / pattuglie hanno lanciato l’urlo, si porta davanti allo staff, riceve il saluto e quindi affianca i CC.RR. a sinistra; - in caso di adunata per file l’insegna si pone in testa all’Unità. Nel Branco il totem si trova automaticamente in testa alla formazione, in quanto viene portato da un capo sestiglia; nel Reparto e nel Reparto Pionieri l’alfiere prende posto in testa alla formazione, tra i capi Unità e i capi squadriglia / capi pattuglia, dando le spalle a questi ultimi. 12 Il novizio R/S si porta davanti allo staff e saluta; lo staff risponde al saluto. C.C. : “Cosa chiedi ?” Novizio R/S: “Chiedo di essere ammesso come membro effettivo in questo Clan sottoscrivendone la Carta.” C.C. : “Bene. Sottoscrivi dunque la Carta di Clan” Intanto l’altro capo Clan porge la penna (sarebbe significativo utilizzare una penna apposita) al Novizio R/S che appone la sua firma sulla Carta. C.C. : “Siamo certi che con l’aiuto di Dio saprai tener fede a questo impegno che prendi davanti alla comunità; sei diventato un R/S e con questa firma hai rinnovato la Promessa Scout che, da oggi, diventa un chiaro orientamento della tua vita”. Il R/S saluta i capi e torna al suo posto. [dopo che tutti hanno firmato] Si prega con la preghiera del Rover e della Scolta. La cerimonia si conclude con l’urlo di Clan, il saluto e l’augurio di buona strada. CERIMONIA DEL PASSAGGIO IN CLAN (accoglienza dei novizi) Il Clan attende i novizi R/S in semicerchio con uno dei capi Clan ed eventualmente i Capi Gruppo e l’A.E. disposti nella porzione centrale dello stesso (i novizi/e al loro arrivo completeranno il cerchio). I novizi, in fila indiana, guidati dal M.d.N. percorrono in silenzio il tratto di strada in salita che li separa dal Clan. Mentre il Clan canta “E’ di nuovo route” i novizi raggiungono il semicerchio e lo completano con il M.d.N. all’estremo destro della riga. Il M.d.N. raggiunge il centro del cerchio e dice: ”Vi presento i novizi: <elenco dei nomi in ordine di riga>”. [il/la primo/a novizio/a ad essere chiamato è quello che si trovava in fila appena dopo il maestro e via via , in ordine, gli altri]; quindi il maestro va ad affiancare i capi Clan. C.C.: ”Da oggi entrate a far parte del Clan del Gruppo Perugia 3 come novizi rover e novizie scolte”. I Capi Gruppo (se presenti) salutano i novizi pronunciando un breve messaggio e lo stesso fanno uno dei capi Clan, il R/S più anziano/a a nome del Clan e l’A.E. . Al termine il M.d.N. : ”Potete ora salutare i R/S del Clan.” I novizi, a partire dal primo chiamato, salutano tutti i componenti del cerchio stringendo loro la mano sinistra e salutando, quindi tornano al loro posto. A questo punto si segue la proposta di preghiera dell’A.E. (o in sua assenza dei capi Clan). Con l’urlo di Clan si chiude la cerimonia e si rompe il cerchio. 41 Cerimonie e Tradizioni del Clan CONSIGLIO DI CLAN Il Consiglio di Clan è la riunione solenne del Clan; ad esso partecipano, in uniforme, tutti i R/S, compresi i novizi con solo funzione consultiva. Il Consiglio di Clan è un organo decisionale e di verifica che viene riunito per sottolineare i momenti importanti della vita del Clan: progetti di strada personali e punto della strada, servizi personali, revisione della Carta di Clan … e tutte le volte in cui se ne ravvisa la necessità. Il Clan è disposto in cerchio in piedi. Il Consiglio di Clan si apre recitando coralmente la Legge Scout. Il Maestro dello Stile legge l’introduzione della Carta di Clan (duc in altum), quindi pone al centro del cerchio la Carta di Clan (o una sua copia). Uno dei capi Clan legge dalla Bibbia: "Dal Vangelo di Matteo:"Mt 20, 25-28 <… non sono venuto per essere servito ma per servire…> Il maestro dello stile pone la Bibbia in mezzo al cerchio. I R/S si mettono seduti; il segretario presenta l'O.d.G. e inizia il Consiglio, moderato dai Capi Clan. [alla fine...] I R/S tornano in piedi e recitano la preghiera a S.Paolo. Si chiude con l’urlo di Clan. CERIMONIA DELLA PROMESSA La cerimonia della Promessa si svolge in cerchio seguendo un cerimoniale simile a quello previsto per il Reparto (v.) con la variante che, in mancanza di un’insegna, colui che fa la Promessa, recitando la formula e facendo il saluto, stringe la mano sinistra del Capo da cui riceve la Promessa stessa. La Promessa è preceduta dalla Veglia d’Armi che si svolge con modalità simili a quelle previste per i Reparti ma, ovviamente, con riflessioni più adatte all’età e alla presenza di tutta la comunità di Clan. CERIMONIA DELLA FIRMA DELL’IMPEGNO Il Clan è disposto in cerchio. La Carta di Clan (una copia apposita per le firme) è tenuta da uno dei capi Clan mentre il maestro dello stile, alla sinistra dei capi, regge la forcella. Uno dei capi Clan dice: “Iniziamo questa cerimonia nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.” - Tutti rispondono: “amen”. Capo Clan : “Dal Vangelo di Matteo (Mt 16,24-25) < condizioni per seguire Gesù> Uno dei capi Clan chiama il novizio R/S per nome. 40 CONSEGNA DELLE INSEGNE Il totem viene consegnato, indicativamente ad ogni riunione o caccia di Branco (alle vacanze di Branco generalmente tutte le mattine), alla sestiglia che ha dimostrato di saper vivere meglio lo spirito della Legge del Branco (fraternità, lealtà ... ) o anche come stimolo ad una sestiglia che si è trovata in difficoltà cercando di superarle. La consegna del totem ad una sestiglia viene sempre effettuata da uno dei CC.BB. ed avviene come segue: il C.B., dopo aver dato le motivazioni per cui il totem viene consegnato ad una certa sestiglia, chiama il capo sestiglia che si porta di fronte ai Vecchi Lupi scambiando con essi il saluto; il C.B. passa poi il totem (sempre mantenuto in posizione verticale) al capo sestiglia e si ripete lo scambio del saluto, con l’augurio della buona caccia. Il capo sestiglia quindi si gira verso il Branco salutando e tornando al proprio posto. Analogamente si procede quando il totem viene riconsegnato ai Vecchi Lupi. La fiamma viene consegnata almeno una volta al mese (al campo estivo generalmente tutte le mattine) alla squadriglia / pattuglia che nel periodo di riferimento ha dimostrato di saper vivere meglio lo spirito scout (migliore gran progetto / impresa, premio sulle presenze, migliore nel gioco…) oppure alla squadriglia / pattuglia che si è molto impegnata per superare momenti di difficoltà. Qualora la squadriglia / pattuglia a cui la fiamma è assegnata non difenda questo privilegio con il buon esempio la fiamma può essere ritirata. La consegna della fiamma ad una squadriglia / pattuglia viene sempre effettuata da uno dei CC.RR. ed avviene come segue: il C.R., dopo aver dato le motivazioni per cui la fiamma viene consegnata ad una certa squadriglia / pattuglia, chiama il CSq. / CPt. e il Vice CSq. / C.Pt. della stessa che, al fianco, si portano di fronte ai CC.RR. scambiando con essi il saluto scout; il C.R. passa poi la fiamma (sempre mantenuta in posizione verticale) al Vice CSq. / C.Pt. e si ripete lo scambio del saluto, con l’augurio della buona caccia. Il CSq. / CPt. e il Vice CSq. / CPt. quindi si girano e scambiano il saluto scout con tutto il Reparto augurandosi vicendevolmente la buona caccia; infine il CSq. / CPt. torna al proprio posto mentre l’alfiere affianca lo staff a sinistra. Analogamente per il ritiro della fiamma. IL GUIDONE Alle insegne sopra indicate si affianca il guidone, che non è propriamente un’insegna bensì il simbolo della squadriglia / pattuglia. Esso consiste in un triangolo di stoffa, isoscele, con i lati uguali curvati ad ogiva e lunghi circa 35 centimetri ed il terzo lato, sul quale sono cuciti i lacci necessari per l’applicazione al bastone scout, lungo circa 20 centimetri; sulla base, a fondo bianco, è cucito l’animale di squadriglia / pattuglia (le sagome sono quelle di S.p.R), di colore rosso (nel Reparto) e di colore verde scuro (nel Reparto Pionieri), su entrambi i lati. Il guidone viene legato all’estremità superiore del bastone scout del CSq. / CPt.. In sede il guidone viene tenuto nella apposita rastrelliera. Il guidone viene sempre tenuto dal CSq. / CPt. (effettivo o facente funzioni); il bastone scout del CSq./CPt. può essere utilizzato come un qualsiasi altro bastone scout purché il CSq. / CPt. provveda a separare dallo stesso 13 il guidone, trovando a quest’ultimo una sistemazione dignitosa (per quanto è possibile questa possibilità va comunque evitata). Il passaggio del guidone all’interno di momenti ufficiali avviene sempre con lo scambio del saluto scout. Alle adunate il guidone (cioè il CSq. / CPt.) si dispone sempre in testa alla fila o all’estremità destra della riga. In caso di presentazione delle insegne o in altre circostanze particolari i CC.RR. possono disporre la presentazione dei guidoni. In marcia il guidone precede sempre la squadriglia / pattuglia. anziano della pattuglia (in quest’ultimo caso occorre ricordarsi poi di ufficializzare l’inizio della prova per i CPt. assenti). Qualora a ricevere il guidone sia l’alfiere esso consegna la fiamma all’E/G pioniere più anziano della pattuglia secondo le indicazioni di cui sopra. Quindi le nuove pattuglie lanciano gli urli di pattuglia e, con l’urlo di Reparto, si conclude la cerimonia. IL BASTONE SCOUT Il bastone scout è uno strumento molto utile per ogni scout, specialmente nella vita all’aria aperta (cfr S.p.R.). Nel Reparto ogni squadriglia ne possiede due di cui uno è quello del CSq., dove viene legato il guidone mentre l’altro, portato dal Vice CSq., è decorato nella parte alta con due strisce colorate rappresentanti i colori di squadriglia e subito sotto con l’animale di squadriglia pirografato. Nel Reparto Pionieri ogni esploratore / guida pioniere possiede un bastone scout numerato assegnato all’inizio dell’anno e del quale è responsabile. Anche il Clan può possedere ed utilizzare i bastoni scout. Il bastone scout viene passato di mano senza lo scambio del saluto. LIBRO DI CACCIA DI REPARTO È un “libro” opportunamente rilegato e decorato nel quale sono raccolte tradizioni, imprese, attività importanti …del Reparto; viene curato dai segretari delle pattuglie coordinati dallo staff di Reparto. LA FORCELLA La forcella, utilizzata dal Clan in alcune cerimonie, non ha funzione di insegna (non è prevista ufficialmente dal Regolamento associativo); essa rappresenta il simbolo tradizionale della branca R/S che ricorda il bivio della scelta dei rover e delle scolte. PRESENTAZIONE DELLE INSEGNE In circostanze particolari le insegne (fiamma e guidoni) possono essere “presentate”: si tratta di occasioni in cui tutto il Reparto / Reparto Pionieri (e quindi, per esso, l’insegna) rende omaggio a qualcosa o qualcuno. Tra queste circostanze ricordiamo: - la cerimonia della firma della Legge Scout e l’investitura dei capi pattuglia nel Reparto Pionieri - il saluto solenne a qualcuno o l’omaggio a personalità importanti in incontri ufficiali La presentazione delle insegne avviene, partendo dalla posizione di attenzione, inclinando l’asta in avanti (sorreggendola a mezza altezza con il braccio sinistro teso orizzontalmente davanti al corpo). La presentazione delle insegne viene accompagnata dall’urlo: “semel scout, semper scout”. Altro momento nel quale può essere facoltativamente utilizzata la presentazione delle insegne (ovviamente non accompagnata dall’urlo previsto) è il momento della consacrazione durante la S. Messa o altri momenti di adorazione eucaristica; in tal caso la presentazione avviene inclinando in avanti l’insegna, con l’alfiere / Csq. / Cpt. inginocchiato a terra. Durante la presentazione delle insegne, il Reparto partecipa in posizione di attenzione oppure secondo le norme liturgiche. 14 TRADIZIONI VARIE LIBRO DI CACCIA DI PATTUGLIA È un “libro” opportunamente rilegato e decorato nel quale sono raccolte tradizioni, imprese, attività importanti …della pattuglia; viene curato dal segretario di pattuglia. ALBO D’ORO DI REPARTO È un “libro” opportunamente rilegato e decorato nel quale sono raccolte le firme di coloro che hanno firmato la Legge Scout con riportati il luogo e la data della firma; viene custodito dallo staff di Reparto. LIBRO DEI CONSIGLI (DELLA LEGGE E CONSIGLIO CAPI) È un quaderno formato grande con la copertina robusta nel quale sono verbalizzati, a cura di un segretario, le riunioni di Consiglio Capi e i Consigli della Legge. Per ciascun Consiglio è necessario riportare nel verbale: data, luogo, presenti, assenti, ordine del giorno, interventi fatti in ordine cronologico, decisioni finali. Viene custodito dallo staff di Reparto. LIBRO DEL CAMPO Al campo estivo tradizionalmente viene scritto un diario giornaliero, contenente programmi, avvenimenti ed impressioni relativi alle attività svolte similmente a quanto in uso nel Reparto. Il libro del campo viene compilato a rotazione dalle pattuglie, un giorno ciascuna. ALBUM FOTOGRAFICO uno o più raccoglitori con le fotografie dei vari anni suddivise per attività ed eventi; è curato da uno o più E/G pionieri FUOCO DI BIVACCO E FUOCO DI CAMPO (v. Reparto) ISPEZIONI (v. Reparto) PARTENZA PER / RITORNO DA UNA MISSIONE DI PT. (v. Reparto) CANTO DI REPARTO ((in questo momento non presente ma auspicabile) 39 A questo punto i CC.RR. lanciano l’urlo “Semel scout" al quale tutti rispondono "Semper scout" presentando le insegne (guidoni), in onore dei C.Pt. appena nominati. La cerimonia si conclude con l’urlo di Reparto. Nota : I vice CPt. non vengono nominati con una cerimonia particolare ma viene loro consegnato il distintivo dai CC.RR. in presenza del capo pattuglia accanto allo staff. Tornati ambedue in pattuglia viene lanciato l’urlo di pattuglia. CONSEGNA UFFICIALE DI LIVELLI, SPECIALITÀ O ALTRO La consegna ufficiale di qualcosa avviene sempre in quadrato. Il destinatario della consegna, chiamato per nome da un C.R., si porta davanti allo staff di Reparto scambiando il saluto. Quindi riceve il distintivo, scambia nuovamente il saluto con lo staff di Reparto (insieme all’augurio reciproco di buona caccia), si volta, scambia il saluto con il Reparto (ancora augurando e sentendosi augurare la buona caccia) e torna a posto. CERIMONIA DEL PASSAGGIO IN CLAN (saluto e partenza dei novizi) Il Reparto Pionieri viene chiamato in quadrato secondo le modalità consuete. I CC.RR. pronunciano alcune frasi di saluto e, successivamente, in modo informale ma ordinato, i pionieri che passano, percorrono tutto il quadrato per salutare gli altri uno ad uno completando il giro con i Capi che possono consegnare loro un ricordo a nome del Reparto. Quindi tutti tornano al proprio posto e viene lanciato l’urlo di Reparto che è il segnale di inizio della cerimonia vera e propria. Si attende l’arrivo di uno dei capi del Clan in funzione di Maestro dei Novizi, che viene accolto con gli urli di pattuglia in segno di saluto e benvenuto. Il Maestro dei Novizi, presentato al Reparto Pionieri dai CC.RR., affianca lo staff di Reparto sulla destra. I futuri novizi vengono quindi presentati al Maestro dei Novizi : C.R.: “<nome novizio/a>” Il/la novizio/a si porta davanti allo staff di Reparto. Coloro che sono CPt. portano con sé il guidone e lo consegnano ai C.R. che lo piantano a terra davanti a loro. Se ad essere chiamato è l’alfiere egli consegna la fiamma al pattugliere più anziano in età tra quelli che non passano (la consegna avviene con lo scambio del saluto). C.R.: “<nome maestro/a>, ti presento <nome novizio>” MAESTRO/A: “<nome novizio/a>, cosa chiedi?” NOVIZIO/A: “Di entrare a far parte del Clan come novizio/a rover/scolta” MAESTRO/A: “A nome del Clan sii il/la benvenuto/a” Il/la novizio/a si dispone al fianco del Maestro. Dopo la presentazione di tutti i Novizi: I CC.RR. : “<nome maestro/a>, ti affidiamo questi Novizi affinché possano imparare a scegliere la loro strada, con il tuo aiuto e quello della comunità di Clan” Il Reparto saluta la partenza dei novizi r/s e del M.d.N. con l’urlo di Reparto e li accompagna nei primi passi verso il Clan con alcune strofe del canto “Alla nostra Signora della strada”. Al termine della cerimonia i CC.RR. procedono all’assegnazione dei guidoni di pattuglia; i guidoni vengono consegnati ai C.Pt. in prova (se sono presenti) o temporaneamente al più 38 Adunate – richiami – urli CRITERI GENERALI Con il termine adunate intendiamo tutte le formazioni ufficiali delle Unità, convocate in occasione di cerimonie, incontri o comunicazioni particolari, consegne di distintivi o altro . Le adunate sono momenti privilegiati di comunicazione e pertanto in esse non vi è spazio per giochi od altre attività non inerenti al motivo della convocazione. Affinché le adunate assumano e mantengano il loro carattere di ufficialità è molto importante che i Capi ne contengano con attenzione la durata. E’ altresì fondamentale che gesti e parole, durante le adunate ed in particolare nelle cerimonie, siano molto semplici e pertanto facilmente comprensibili da parte di tutti. ADUNATE E RELATIVI RICHIAMI Le adunate tradizionali del Branco sono quella in cerchio, che può essere largo (cerchio di parata) o stretto (cerchio della rupe), e quella a file affiancate per la chiamata delle sestiglie. La chiamata più usuale del cerchio è quella in cui i Vecchi Lupi gridano “Luuuupi, Lupi, Lupi“ e tutti i lupetti rispondono forte “Lupo” accorrendo velocemente in cerchio e dando la mano a chi gli capita vicino (evitare per quanto possibile che tutti vogliano dare la mano ai Vecchi Lupi); solo durante le cerimonie i lupetti si dispongono in cerchio raggruppati per sestiglia. I lupetti comprendono quale tipo di cerchio viene chiamato in base alla posizione delle braccia dei Vecchi Lupi al momento della chiamata (braccia allargate = cerchio di parata; braccia strette vicino al corpo = cerchio della rupe). Il cerchio di parata si utilizza per il Grande Urlo e le cerimonie (tranne il Consiglio della Rupe); il cerchio della rupe si utilizza per il Consiglio della Rupe, spiegazioni di giochi, racconto, assegnazione del totem o momenti informali. Altre chiamate con canti o simili possono essere utilizzate per momenti informali o se il cerchio viene chiamato molto spesso. La chiamata delle sestiglie viene fatta dai Vecchi Lupi gridando “sestiglie” e tenendo il braccio destro alzato in avanti e la mano che esegue il saluto del lupetto. Le sestiglie arrivano e si dispongono in file parallele di fronte ai Vecchi Lupi con il capo sestiglia davanti e il vice in fondo alla fila; all’arrivo delle sestiglie i Vecchi Lupi dicono se desiderano o no l’urlo di sestiglia dicendo “con urlo” o “senza urlo”. Il capo sestiglia allinea le sestiglia con il braccio destro teso in avanti e quando vede che tutti sono attenti saluta i membri della sua sestiglia che rispondono al saluto; poi si volta verso i Vecchi Lupi e salutando dice: “<nome della sestiglia> pronti”; i Vecchi Lupi rispondono salutando e dicendo: “Grazie <nome della sestiglia>”. La chiamata delle sestiglie viene utilizzata quando si vuole comunicare qualcosa alle sestiglie, quando ci si appresta a muoversi in fila indiana con tutto il Branco, quando si ritiene necessario interrompere un’attività o per brevi comunicazioni. 15 L’utilizzo frequente della chiamata delle sestiglie consente ai VV.LL. di radunare velocemente tutti i lupetti mantenendo il Branco compatto ed ordinato. Le adunate del Branco si chiudono abitualmente con il saluto del lupetto e l’augurio di buona caccia a volte preceduto (momenti solenni o incitamento) con l’urlo “lupi del nostro meglio”. Le adunate tradizionali del Reparto e del Reparto Pionieri sono il quadrato e le file affiancate; il richiamo con cui vengono convocate è rivolto alle squadriglie / pattuglie, pertanto ciascun E/G accorrerà insieme alla propria squadriglia / pattuglia quando questa sarà pronta. Le squadriglie / pattuglie, vengono chiamate da un C.R. tramite il segnale di adunata (serie di punti), generalmente preceduto da quello di attenzione (linea lunga), oppure tramite il richiamo vocale “squadriglie”/ ”pattuglie”; la disposizione sarà: ♦ per file se i CC.RR. (generalmente uno solo dei due) si dispongono con le braccia parallele tese in avanti e i pugni chiusi; la formazione per file viene solitamente chiamata quando il Reparto deve mettersi in marcia (e non vi sono motivi di chiamare il quadrato); una volta accorsi con la propria squadriglia / pattuglia i CSq. / CPt. dicono, salutando lo staff: “<nome della sq./pt.> pronti”; l’alfiere non prende posto con la propria squadriglia / pattuglia ma in testa alla formazione, davanti ai CSq. / CPt.; ♦ in quadrato se i CC.RR. (generalmente uno solo dei due) si dispongono con le braccia aperte, gli avambracci verso l’alto e i pugni chiusi. Le squadriglie / pattuglie accorrono in quadrato e, in segno di prontezza, lanciano l’urlo di squadriglia / pattuglia, facendo il saluto scout; lo staff di Reparto risponde con il saluto e la frase di accoglienza “Grazie <nome della sq./ pt.>”; il quadrato è l’adunata ufficiale del Reparto, il luogo dove dare comunicazioni importanti, svolgere cerimonie, consegnare distintivi o altro, consegnare e ritirare la fiamma…; dopo che tutte le squadriglie / pattuglie hanno lanciato l’urlo, l’alfiere si porta in posizione di attenzione di fronte allo staff, riceve il saluto e quindi affianca i Capi a sinistra; il quadrato si chiude con il saluto e l’augurio della buona caccia (a meno che il Reparto si metta in marcia). In quadrato la sequenza dei movimenti è pertanto la seguente: − Chiamata urli di sq./ pt. unitamente al saluto scout (posizione di attenzione) − Spostamento della fiamma a sinistra dello staff − Posizione di riposo Altra modalità di adunata, molto diffusa nei Reparti è il cerchio che va utilizzato solo in momenti informali (per questa ed altre modalità utilizzate più raramente cfr. S.p.R.) L’adunata tradizionale del Clan è quella in cerchio che può essere largo (per le cerimonie) o stretto (per altre circostanze). I R/S, vengono chiamati da un Capo (o da un R/S autorizzato) tramite il richiamo vocale “Cerchio” o con il fischietto; al richiamo i singoli R/S accorrono prontamente. Lo scambio iniziale del saluto scout è previsto solamente quando viene chiamato il cerchio largo per le cerimonie; la chiusura del cerchio avviene di norma con il saluto e l’augurio di buona strada preceduti dall’urlo di Clan (quando previsto). 16 E/G pioniere “Si, vuol dire sceglierla come un importante punto di riferimento per la mia vita” C.R. “Allora, prima di firmare, dai a tutto il Reparto un segno della tua scelta consapevole, recitando ad alta voce la Legge Scout” E/G pioniere (mentre tutti salutano) “La Guida e lo Scout: pongono …” C.R. “E ora puoi mettere la tua firma nell’Albo d’Oro” Quindi l’E/G pioniere prende la penna (dal banchetto o dalle mani del cerimoniere), firma e la restituisce. I CC.RR. rivolgono eventuali parole di congratulazione e consegnano i distintivi del primo livello e quello con la scritta “Esploratori e Guide Pionieri”. L’E/G pioniere scambia il saluto con tutto lo staff con la stretta di mano sinistra, poi si volta verso il Reparto e saluta. Quindi si prosegue con eventuali altri E/G pionieri. A questo punto i CC.RR. lanciano l’urlo “Semel scout” al quale tutti rispondono “Semper scout” presentando le insegne (i guidoni). Al termine viene intonato il Canto della Promessa e, dopo un eventuale breve momento di preghiera, si chiude la cerimonia con l’urlo di Reparto. INVESTITURA DEI CAPI PATTUGLIA Il Reparto viene riunito in quadrato. Dopo un'eventuale introduzione dei CC.RR. iniziano le nomine dei capi pattuglia per ciascuno dei quali la cerimonia si svolge nel modo seguente. C.R. "<nome del C.Pt.>” - C.Pt. “Eccomi" Il C.Pt. (che fino a questo momento ha svolto il suo ruolo in prova) si porta di fronte allo staff di Reparto, scambia con essa il saluto, consegna il proprio guidone e indietreggia di alcuni passi fermandosi in posizione di attenzione. C.R. "<nome del C.Pt.>, siamo soddisfatti di come tu abbia guidato la pattuglia <nome della pattuglia> in questi mesi di prova. Ora è giunto per te il momento di ricoprire ufficialmente il ruolo di C.Pt. [si può utilizzare una formula diversa purché venga mantenuto il significato] Sei pronto/a ad assumere l'onore e la responsabilità di questo incarico?" C.Pt. "Si, sono pronto/a" Un C.R. lancia al C.Pt. il guidone; il C.Pt. lo afferra e torna con prontezza di fronte allo staff di Reparto. II C.Pt. si inginocchia appoggiando il ginocchio destro a terra e inclinando il guidone in avanti. C.R. (appoggiando la mano destra sulla testa del C.Pt.) "<nome del C.Pt.>, ti nomino ufficialmente C.Pt. della pattuglia <nome della pattuglia>; guidala con l'esempio e con l'amore. O Signore, che vegli sui tuoi figli, benedici e proteggi <nome del C.Pt.> affinché possa essere un buon/una buona C.Pt." Il C.Pt. si alza, stringe la mano sinistra ai CC.RR. e riceve da essi il distintivo di capo pattuglia; il CPt. scambia il saluto (unito all'augurio della buona caccia) con lo staff di Reparto e poi si volta verso il Reparto salutando. Si prosegue con eventuali altri CPt. da nominare. 37 Cerimonie e Tradizioni del Pionieri Reparto CONSIGLIO DELLA LEGGE Il Consiglio della Legge è la riunione solenne del Reparto Pionieri; ad esso partecipano, in uniforme, tutti gli E/G pionieri, compresi i piedi teneri. Il Consiglio della Legge non è un organo decisionale (lo è invece il Consiglio Capi); esso viene riunito abitualmente al termine di ogni impresa / attività importante di Reparto o quando ritenuto necessario dal Consiglio Capi per verificare l’andamento del Reparto in riferimento alla Legge Scout. Il C.d.L. si svolge in quadrato. Dopo gli urli di pattuglia la fiamma prende posto a sinistra dei CC. RR. e quindi, viene recitata da tutti la Legge Scout accompagnandola con il saluto. A questo punto uno dei C.R. recita la formula introduttiva (attribuita ai Cavalieri della Tavola Rotonda) “Che il Signore ci conceda la capacità di riconoscere il giusto, la volontà di sceglierlo e la forza per conservarlo”. Tutti rispondono: "Amen”. A questo punto ci si mette seduti e si dà lettura dell'ordine del giorno; la discussione sui punti all'ordine del giorno (nel caso di verifiche verrà predisposta una scaletta di pochi punti in base alla quale esprimere le proprie considerazioni) viene condotta in atteggiamento di ascolto dando la parola ordinatamente a chi ne fa richiesta. La discussione può concludersi con un breve momento di preghiera, quindi il C.d.L. viene chiuso con l’urlo di Reparto. CONSIGLIO DI PATTUGLIA (v. tradizioni di pattuglia raccolte nel Libro di Caccia) Il Consiglio di pattuglia è un luogo privilegiato di riflessione, progettazione e verifica per la pattuglia stessa. Il cerimoniale del C.d.Pt. viene deciso autonomamente dalla pattuglia; il C.d.Pt. si apre comunque sempre con l’urlo di pattuglia. Il C.d.Pt. si riunisce periodicamente per le motivazioni di cui sopra e, in particolare, per richiedere di poter pronunciare la Promessa scout e per verificare il sentiero di ciascun pattugliere. Al C.d.Pt.. si partecipa in uniforme. VEGLIA D’ARMI (v. Reparto con eventuali adattamenti) CERIMONIA DELLA PROMESSA SCOUT (v.Reparto) FIRMA DELLA LEGGE SCOUT Il Reparto Pionieri viene riunito in quadrato (v.). A destra dei CC.RR. può trovarsi un banchetto con l’Albo d’Oro e la penna o un pioniere con l’incarico di cerimoniere che svolge la stessa funzione. Dopo una breve premessa dei CC.RR. l’E/G pioniere accompagnato dal proprio capo pattuglia si porta davanti allo staff di Reparto scambiando il saluto; quindi il CPt. torna al posto. C.R. “<nome dell’E/G pioniere>, cosa chiedi ?” E/G pioniere “Chiedo di firmare la Legge Scout” C.R. “Sai cosa significa firmare la Legge Scout ?” 36 ALTRE CHIAMATE A quelli descritti si possono aggiungere altri richiami convenzionali, lanciati tramite il fischietto o a voce. Ciò avviene principalmente nei Reparti, dove vengono diffusamente utilizzate anche le seguenti chiamate: - chiamata dei CSq./ CPt.: lettera V (…-); - chiamata della cambusa, al campo: lettera K (-.-); - chiamata di una squadriglia / pattuglia: iniziale della squadriglia (non si utilizzano V e K) e, nel caso di iniziali uguali tra due pattuglie / squadriglie, una delle due viene chiamata utilizzando la seconda o le successive lettere del nome. Anche questi richiami possono essere preceduti dal segnale di attenzione (linea lunga). Ai segnali descritti sopra se ne possono aggiungere altri a seconda delle circostanze. In particolare il segnale di attenzione (linea lunga) viene utilizzato durante alcune cerimonie quali l’alzabandiera e l’ammainabandiera. La segnalazione delle tre linee viene invece generalmente utilizzata come segnale di fine gioco mentre una sequenza di linee indica il segnale “disperdetevi” e quindi equivale ad uno scioglimento dell’adunata. URLI NEL BRANCO sono previsti tradizionalmente due urli fondamentali: il Grande Urlo e gli urli di sestiglia; a questi si aggiungono altri urli utilizzati in diverse occasioni (v.). GRANDE URLO Il G.U. è l’urlo più importante e solenne del Branco che per l’occasione è disposto in cerchio di parata. Si esegue spesso, anche se non in tutte le riunioni, per sottolineare l'impegno di tutti i lupetti a fare del proprio meglio. Viene comandato a turno da qualsiasi lupetto che abbia fatto la Promessa (a volte si usa che lo possano comandare anche più lupetti ma non in eccessivo numero). Una volta deciso chi comanda il G.U., Akela grida: “Lupi del nostro …” e i lupetti rispondono : “meglio” (posizione di attenzione); Akela prosegue dicendo: “pronti per il Grande …” e i lupetti rispondono: “Urlo”. Immediatamente dopo questa risposta, con un saltello, tutti i lupetti (cioè esclusi i cuccioli) si accucciano sui talloni con le braccia che poggiano in terra all’interno delle ginocchia divaricate e con tutte e due le mani che fanno il saluto del lupetto; i cuccioli invece resteranno per tutto il G.U. in silenzio e in posizione di attenzione. Tutti i lupetti (scandendo bene e forte e sollevando progressivamente la testa ad ogni sillaba della parola Akela): “A – ke – la del no - stro meglio”; a questo punto tutti saltano in piedi portando tutte e due le mani all’altezza delle orecchie con le dita ben divaricate simboleggiando le orecchie dritte del lupo. Il lupetto/a che comanda il G.U. voltandosi a destra ma restando con i piedi sul posto dice: “vostro meglio, vostro meglio” e poi facendo lo stesso movimento verso sinistra e dicendo : “vostro meglio, vostro meglio” (in alternativa si può usare “nostro meglio, 17 nostro meglio”). Tutti i lupetti rispondono: “Siiii Meglio, meglio, meglio, meglio” (a voce alta e scandendo bene le parole). Dopo aver detto per la quarta volta la parola “meglio” il braccio sinistro si porta steso sul fianco mentre il destro resta nella posizione del saluto del lupetto. Il G.U. può essere seguito da un breve commento di Akela o di altro Vecchio Lupo (incoraggiamento, incitamento, richiesta di impegno …). URLI DI SESTIGLIA L’urlo di sestiglia, tradizionalmente in tema giungla, varia di anno in anno con la formazione delle nuove sestiglie. Gli urli di sestiglia si possono lanciare dopo aver chiamato le sestiglie nel modo prima descritto e solo dopo che la sestiglia è pronta. E’ preferibile utilizzare gli urli di sestiglia per sottolineare un momento importante, per incitare il Branco … e quindi non vanno lanciati ogni volta che si chiamano le sestiglie. ALTRI URLI Lupi del nostro … meglio !!! - lanciato da un Vecchio Lupo che dice: “Lupi del nostro …” e tutti rispondono forte “meglio” rimanendo in silenzio; si utilizza quando si richiama la posizione di attenzione e tradizionalmente per iniziare e concludere danze giungla o cerimonie (v.) Lupi … Jau!!! - lanciato da un Vecchio Lupo che dice forte e secco: “Lupi” e tutti rispondono altrettanto forte e secco “Jau” restando in silenzio; viene utilizzato per richiedere il silenzio soprattutto quando è stato difficile ottenerlo utilizzando gli altri modi (v.) Triplice Jau - lanciato dai Vecchi Lupi che dicono forte e secco “Lupi” e tutti rispondono altrettanto forte e secco “Jau” (l’urlo si ripete per tre volte e alla terza i lupetti dicono “Jau Jau Jau”); viene utilizzato come urlo in onore di qualcuno (es. Hati o Messua (Capi Gruppo), Akela regionale …). ALTRI RICHIAMI Per richiedere il silenzio vengono usualmente alzate le due dita con il saluto del lupetto a simboleggiare le orecchie dritte del lupo e i due articoli della Legge (è la richiesta di silenzio usuale); questo richiamo può essere fatto anche dai lupetti. ISPEZIONI Le ispezioni ufficiali fatte dallo staff di Reparto ad una squadriglia (in generale vengono svolte al campo estivo nei confronti della tenda e delle installazioni fisse di squadriglia ma possono avvenire anche in sede nei confronti dell’angolo), con la squadriglia presente, non sono un mero atto formale ma hanno un’importante funzione educativa che abitua i ragazzi, responsabilmente, a rendere conto a qualcuno del proprio operato. Esse avvengono, in un clima di fraternità e spirito scout, secondo la seguente prassi: lo staff di Reparto (o la parte di essa, in cui non può mai mancare almeno un C.R., deputata all’ispezione) viene accolta nei pressi della zona da ispezionare dalla squadriglia che, in riga, lancia l’urlo di squadriglia, salutando. I capi ricambiano il saluto e vengono quindi accompagnati da tutta la squadriglia (se ve ne è la necessità e la richiesta) nel giro di ispezione. Al termine dell’ispezione i Capi ringraziano gli ospiti scambiando eventualmente con essi considerazioni relative all’ispezione stessa (apprezzamenti, consigli, osservazioni negative …); con lo scambio del saluto e il reciproco augurio di buona caccia termina l’ispezione. PARTENZA PER / RITORNO DA UNA MISSIONE DI SQ La partenza di una squadriglia per una missione può avvenire o meno in quadrato. In entrambi i casi la squadriglia si dispone in riga davanti allo staff di Reparto, pronta per partire, e lancia l’urlo di squadriglia; lo staff risponde con il saluto. Quindi un C.R. dà le istruzioni necessarie e consegna quanto vi sia da consegnare; al termine tutta lo staff saluta la squadriglia ed augura la buona caccia. La squadriglia risponde al saluto, quindi parte. Lo staff di Reparto, o parte di essa (deve esserci comunque almeno uno dei C.R.), deve essere pronta, in uniforme, ad accogliere la squadriglia di ritorno dalla missione. La squadriglia si porterà nuovamente in riga davanti allo staff di Reparto, lancerà l’urlo di squadriglia salutando; lo staff di Reparto risponderà con il saluto trattenendosi quindi qualche istante per ascoltare una breve relazione orale e per dare eventuali indicazioni per il prosieguo della attività. Il congedo avviene con lo scambio del saluto unitamente all’augurio della buona caccia. CANTO DI REPARTO Il canto ufficiale di Reparto si intitola “Sirio”. Esso non è inserito in alcun cerimoniale, tuttavia è bene che venga eseguito piuttosto spesso in modo da essere imparato facilmente a memoria dagli E/G divenendo così parte fondamentale del repertorio di canti conosciuti e cantati dal Reparto. Per alzarsi o sedersi si utilizzano rispettivamente il richiamo: “oh” a cui i lupetti rispondono “issa” e “issa” a cui i lupetti rispondono “ooooh” 18 35 ♦ lo stregone, nel pomeriggio, chiama a sé tutta la tribù e allontana dal campo gli E/G candidati, affinché dimostrino di sapersela cavare da soli procurandosi il cibo per la cena, costruendo armi adatte alla difesa personale, etc.; i candidati, prima di essere allontanati, vengono segnati con della vernice bianca: potranno rientrare soltanto quando questa si sarà cancellata (vedi rito zulu); ♦ i candidati partono (seguendo, ad esempio, una traccia); lo stregone segue il loro cammino e li aiuta a superare le prove che ha preparato per loro; tipicamente vengono preparate prove di abilità manuale (costruzione di oggetti…), prove sportive (arrampicata sugli alberi…), prove di osservazione (seguire una pista…) e prove di cucina alla trappeur; ♦ il Reparto gioca, danza e svolge altre attività con ambientazione zulu, terminando il pomeriggio con la cucina della cena (alla trappeur) intorno ad un grande fuoco; ♦ dopo cena il Reparto è intorno al fuoco ed accoglie i candidati in un clima di festa Il rientro alla tribù dei candidati e l’assegnazione del nome di caccia si svolgono come segue (per ciascun candidato): ⇒ il Reparto è intorno al fuoco e danza al ritmo dei tamburi sulle note del coro dell’Eengonyama (cfr. “Scoutismo per ragazzi”, quarta chiacchierata); ⇒ la tribù smette di cantare e danzare e l’animatore del fuoco recita una formula particolare (ad esempio “L’uomo coraggioso torna alla sua tribù”); ⇒ il candidato, provenendo di corsa da un nascondiglio prossimo al fuoco (dove vi è stato condotto dallo stregone), entra nel cerchio saltando il fuoco e, incoraggiato da tutta la tribù, cerca con tutte le sue forze di saltare fino a prendere un nastro colorato appeso ad una lunga canna (questo è lo stesso nastro che tutti i totemizzati portano legato in fronte e che lui stesso si legherà); appena riesce a prenderlo i tamburi cessano di suonare; ⇒ tutta la tribù, ad un cenno convenuto, grida al candidato il suo nome di caccia (il conduttore del fuoco comunica al cerchio appena prima dell’ingresso di ciascun candidato il totem da gridare, ma il cerchio non sa a chi lo griderà). Quando tutti i candidati sono rientrati nella tribù la festa continua con danze e canti. NOTE Lo schema appena descritto è stato elaborato sulla base delle seguenti considerazioni: la serata dei totem deve essere un momento di festa, di gioia e di fratellanza e non un momento di goliardia e cattivo gusto (da cui il rifiuto di prove stupide ed umilianti); i candidati devono superare prove significative per poter essere accettati nella tribù (da cui la prova di sopravvivenza); è importante che, al momento del rientro, il candidato dimostri alla tribù la sua ferma intenzione a far parte della stessa (da cui la prova del nastro, simbolica); il Reparto, che non partecipa alla prova dei candidati, deve comunque sentirla vicina vivendone lo spirito (da cui il pomeriggio ambientato e la cena alla trappeur); il nome di caccia viene assegnato dalla tribù; tuttavia al Reparto non va tolta l’emozione dell’attesa e della sorpresa (da cui la modalità di assegnazione del nome di caccia). 34 NEL REPARTO E NEL REPARTO PIONIERI sono previsti l’urlo di Reparto lanciato in particolari occasioni (v.) e gli urli di squadriglia / pattuglia che vengono lanciati sempre quando viene chiamato il quadrato. URLO DI REPARTO Sirius fulgens – itineris rector = Sirio splendente nocchiero del cammino Questo grido indica che ogni esploratore / guida è chiamato ad essere, come Sirio, luce per gli altri. L’urlo viene utilizzato soprattutto per chiudere i momenti più solenni del Reparto (v.). Esso viene lanciato nel seguente modo : • Il C.R. grida : “Sirius fulgens” • Tutto il Reparto – salutando – grida : “itineris rector” URLO DEL REPARTO PIONIERI Pleiadi – noctis profundae - pervigiles = Pleiadi sentinelle della notte profonda Questo grido, ispirato ad un antico inno attribuito a S. Ambrogio, indica che ogni pioniere è chiamato ad essere sentinella e luce soprattutto nelle situazioni difficili. L’urlo viene utilizzato soprattutto per chiudere i momenti più solenni del Reparto Pionieri (v.). Esso viene lanciato nel seguente modo : • Il C.R. grida : “Pleiadi” • I Capi pattuglia – alzando il guidone sulla destra – gridano: “noctis profundae” • Tutto il Reparto – facendo il saluto scout – grida : “pervigiles” URLI DI SQUADRIGLIA / PATTUGLIA Gli urli di squadriglia / pattuglia, tradizionalmente in latino, indicano una caratteristica dell’animale di squadriglia / pattuglia o un atteggiamento degli E/G che la compongono. La formulazione degli urli di squadriglia / pattuglia è riportata nel Libro di Caccia di Reparto / Libro di Caccia di pattuglia. NEL CLAN è previsto l’urlo di Clan da lanciare in alcune cerimonie o in occasioni significative. URLO DI CLAN Timone – duc in altum = Timone prendi il largo Questo grido, è il motto della Giornata Mondiale della Gioventù 2002; indica che ogni R/S e quindi tutto il Clan deve saper prendere il largo e puntare in alto. L’urlo viene utilizzato per chiudere i momenti fondamentali del Clan o in casi particolari quando occorre sottolineare la necessità di puntare più in alto (es. alla fine di riunioni particolari, campi, uscite …). Esso viene lanciato dopo aver formato “il timone” e cioè un cerchio nel quale ognuno è legato all’altro nel seguente modo: la mano sinistra è rivolta con la palma in alto ed il 19 pollice teso verso sinistra chiudendo le altre quattro dita ad afferrare il pollice della mano destra teso verso sinistra con la palma della mano rivolta verso il basso e con le quattro dita racchiuse; adottando una disposizione in cerchio serrato, ogni R/S inserisce il pollice teso della sua mano sinistra nell’incavo formato dalle quattro dita della mano destra del compagno di sinistra. L’urlo si svolge quindi nel seguente modo: • Il C.C. grida : “Timone” – e tutti formano il timone nel modo precedentemente indicato • Il C.C. (o i capi pattuglia insieme) grida : “duc” – e tutti portano le mani unite tra loro verso il basso • Tutto il Clan – portando le mani unite velocemente verso l’alto e staccandole – grida : “in altum” facendo poi il saluto accompagnato dall’augurio di buona strada Consegne ufficiali Le consegne ufficiali avvengono sempre durante un’adunata in cerchio largo o in quadrato. Il destinatario della consegna, chiamato per nome da un capo Unità, si porta davanti allo staff scambiando il saluto. Quindi riceve in mano l’oggetto della consegna (durante questa operazione non esegue il saluto), scambia nuovamente il saluto con lo staff (insieme all’augurio reciproco della buona caccia / strada), si volta, scambia il saluto con l’Unità (ancora augurando e sentendosi augurare la buona caccia / strada) e torna a posto.. Si sottolinea in particolare che il saluto rivolto verso l’Unità rappresenta il presentarsi agli altri come “persona nuova” avendo ricevuto ufficialmente un riconoscimento del proprio cammino scout. in cerchio e un C.R. si avvicina alla fiamma e pronuncia, imponendo le mani, la “benedizione del fuoco”: ”Come le fiamme di questo fuoco salgono verso l’alto così siano i nostri pensieri buoni; come le faville salgono per poi ricadere così siano i nostri pensieri cattivi ”. Il fuoco ha quindi inizio con la danza del fuoco (tutti danzano mentre due o tre persone suonano e cantano); in casi particolari (ad esempio quando il F.d.C. a tema prevedesse un’apertura diversa) la danza del fuoco può essere omessa. Durante il fuoco non viene necessariamente mantenuto l’ordine di squadriglia se vi sono esigenze diverse che lo impediscono. La chiusura del fuoco avviene generalmente con il canto (“Signor fra le tende schierati” o “Al cader della giornata”, eventualmente preceduta da un momento di riflessione comune o di preghiera, seguito dalla benedizione dell’A.E. o, in sua assenza, da parte di un Capo. Generalmente sia al campo estivo che in uscita dopo la chiusura del fuoco i CSq. si trattengono per qualche minuto insieme ai CC.RR. intorno alle braci per fare il bilancio della giornata e condividere impressioni sul generale andamento del campo. FUOCO DEI TOTEM PREMESSA Generalmente durante il secondo campo estivo di Reparto, ogni E/G riceve il nome di caccia (o totem), con il quale si vuole simbolicamente segnare il passaggio dalla fanciullezza alla maturità. Questa tradizione prende spunto da quanto scritto da B.P. in “Scautismo per ragazzi” alla quinta chiacchierata a proposito del rito di iniziazione zulu. LO SPIRITO Il fuoco dei totem è un momento forte in cui tutta l’Unità manifesta in modo festoso ma rispettoso della persona (senza quindi scadere nella volgarità e nella stupidità) la gioia per alcuni fratelli che, ricevendo il nome di caccia, entrano nell’età della maturità (relativamente al proprio cammino scout). IL NOME DI CACCIA Il nome di caccia è costituito dal nome di un animale che per qualche motivo (aspetto esteriore, abitudini di vita…) viene ritenuto simile all’E/G candidato, seguito da un aggettivo che metta in luce una caratteristica particolare dell’E/G stesso. Il nome di caccia non deve assolutamente essere offensivo né volgare (anche solo allusivamente). I nomi di caccia vengono utilizzati solamente in circostanze particolari e comunque non ufficiali. La scelta dei nomi di caccia viene generalmente effettuata da parte dei più anziani (nel Reparto dal Consiglio Capi, eventualmente affiancato da altri E/G di una certa esperienza e comunque totemizzati). LA SERATA DEI TOTEM Viene qui descritta la prassi adottata nel Reparto; nel Reparto Pionieri e nel Clan saranno conservati lo spirito e le motivazioni ed eventualmente adattato il cerimoniale. Il rito dell’assegnazione del nome di caccia prevede le seguenti fasi: 20 33 TRADIZIONI VARIE LIBRO DI CACCIA DI REPARTO È un “libro” opportunamente rilegato e decorato nel quale sono raccolte le tradizioni, i gran progetti, i verbali dei consigli di Reparto, le attività importanti, le massime … del Reparto ma anche le tradizioni e le attività significative delle squadriglie; viene curato dallo Staff di Reparto coadiuvata da uno o più E/G. MASSIME DI REPARTO In occasione di ogni Gran Progetto, il Reparto individua una massima (uno slogan, una frase guida …) che costituisce un punto di riferimento per il Reparto stesso. Le massime vengono riportate su un pannello che viene posto in evidenza in sede. LIBRO DEL CAMPO Al campo estivo tradizionalmente viene scritto un diario giornaliero, contenente programmi, avvenimenti ed impressioni relativi alle attività svolte. Viene utilizzato un quaderno rilegato ed abbellito da disegni, chiamato il libro del campo, e su di esso ogni giorno trovano posto: il programma delle attività, il menù dei pasti, la relazione delle attività principali, le impressioni degli E/G, le cerimonie svolte, il nome della squadriglia che ha conquistato la fiamma e quanto altro si ritenga importante per descrivere lo svolgimento della giornata. Il libro del campo viene compilato a rotazione dalle squadriglie, un giorno ciascuna. Cerimonie e Tradizioni delle Unità ALBUM FOTOGRAFICO uno o più raccoglitori con le fotografie dei vari anni suddivise per attività ed eventi; è curato da uno o più E/G. CHIAMATA, APERTURA E CHIUSURA DEL FUOCO DI CAMPO E DEL FUOCO DI BIVACCO Con la denominazione F.d.C. e F.d.B. intendiamo quanto descritto da Luciano Ferraris nel sussidio “Fuoco di campo” (parte I, capitolo I). Entrambi i momenti vengono vissuti in uniforme; si fa eccezione in caso di: ♦ F.d.C. a tema totale che richieda un costume di scena; ♦ F.d.C. o F.d.B., al campo estivo, dove per ragioni di praticità legate alla lunga durata del campo si può adottare un’uniforme “ridotta”, costituita da pantaloni blu, maglione e fazzolettone. L’eccezione ovviamente non viene fatta se al fuoco sono presenti ospiti. La chiamata del F.d.B., che è la stessa del F.d.C. a meno che il tema preveda un’alternativa ad esso legata, avviene con il canto del Kamaludu; esso viene intonato dallo staff di Reparto, che si trova intorno al fuoco spento; le squadriglie raggiungono lo staff (in fila, ciascuna provenendo dal proprio angolo) rispondendo al canto e formano un cerchio (tutti rimangono in piedi, in cerchio si sta ancora per squadriglia). Quindi il fuochista si avvicina al castelletto ed accende il fuoco; non appena le legna prende fuoco il fuochista torna 32 21 Cerimonie e Tradizioni del Branco CONSIGLIO DELLA RUPE Il Consiglio della Rupe è la riunione solenne del Branco; ad esso partecipano tutti i lupetti compresi i cuccioli che però non hanno diritto di parola se non in casi particolari (ad es. quando chiedono di fare la Promessa); Esso non è un momento decisionale né di cogestione del Branco ma una “riunione di famiglia” dover si può parlare con libertà e sincerità. Il C.d.R. viene riunito per ratificare la richiesta di fare la Promessa, il passaggio da un momento all’altro della pista, la conquista di specialità (già di fatto concessi dai Vecchi Lupi) e ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità o anche quando avvengono fatti gravi contrari allo spirito della Legge del Branco. Il C.d.R. è riunito in cerchio della rupe con i lupetti disposti per sestiglie; Akela è seduto sulla rupe (in caccia o alle V.d.B. si sceglie un luogo adatto) e i Vecchi Lupi si dispongono tutti ai lati di Akela con Bagheera alla sua sinistra che regge il totem (il totem può essere anche piantato o posto in evidenza). Inizia con il canto “Attorno alla Rupe”, poi Akela dice: “Guardate bene o lupi, conosce- te la Legge del Branco: il lupetto e la lupetta pensano agli altri come a se stessi e vivono con gioia e lealtà insieme al Branco”. Poi Bagheera introduce il C.d.R. spiegando brevemente il motivo della sua riunione. Durante il C.d.R. si pone particolare attenzione all’atmosfera, agli interventi (uno alla volta) da parte dei lupetti che ricevono la parola da Akela e al rispetto del silenzio. Nel caso di richiesta di Promessa da parte di un cucciolo, dopo che il lupetto ha fatto la richiesta al Branco, un Vecchio Lupo ricorda che è necessario che parlino a suo favore almeno due lupetti del Branco affinché la richiesta possa essere accettata e chiede dunque se c’è qualcuno che vuol parlare in favore del lupetto; dopo che almeno due lupetti hanno parlato a favore i Vecchi Lupi accolgono la richiesta fatta ed esprimono eventualmente anche un loro un parere. Il C.d.R. si conclude con il canto “Fratelli alla candida luna” seguito dal grido “lupi del nostro meglio”, dal saluto e dall’augurio di buona caccia. CERIMONIA DELL’ACCOGLIENZA DEI CUCCIOLI I cuccioli vengono accolti ufficialmente nel Branco dopo circa un mese dal loro ingresso, meglio se durante una caccia all’imbrunire (è importante l’atmosfera che può essere creata con piattelli romani o simili). Il Branco è in cerchio di parata disposto per sestiglie; i cuccioli stanno all’interno del cerchio seduti in terra. Akela : ”conoscete la legge, guardate bene o lupi, guardate bene” A questo punto uno alla volta i capi sestiglia e i vice si avvicinano ai cuccioli per “odorarli” in modo da riconoscerli anche nel buio e poi tornano al loro posto. Shere Khan (fuori campo): “il cucciolo d’uomo è mio; ridatemelo !!!” Akela: “che ha a che fare il popolo libero con gli ordini di chi non appartiene al popolo libero ?” 22 driglia presenta il piede tenero e tutti rispondono con il saluto e l’augurio della buona caccia. Nei momenti di attesa, tra un piede tenero e l’altro, vengono proposti canti, letture significative ed altro restando in posizione di riposo. L’accoglienza di ciascun piede tenero può essere arricchita con gesti particolari, ban di benvenuto od altro. Ovviamente i CC.RR. devono aver concordato in anticipo con i CC.BB. l’ordine di arrivo dei piedi teneri. La cerimonia si conclude con l’urlo di Reparto. CERIMONIA DELLA SALITA AL REPARTO PIONIERI Si preferisce denominare “salita” il passaggio dal Reparto al Reparto Pionieri in quanto non si configura come un passaggio tra una branca e l’altra ma come continuazione della stessa esperienza di Reparto. Ambedue le unità vengono chiamate in quadrato ponendosi ad una distanza tale da non essere visibili l’una con l’altra e con il Reparto Pionieri in posizione più alta rispetto al Reparto, in modo che ci sia una leggera salita. Nel quadrato del Reparto Pionieri saranno già avvenuti i passaggi in Clan e formate le nuove pattuglie con i capi e i vice in prova; dopo di che saranno lanciati gli urli di pattuglia. I CC.RR. invitano a questo punto i capi pattuglia a portarsi, con il guidone, al quadrato del Reparto. Il Reparto Pionieri attenderà in posizione di riposo. Nel quadrato del Reparto, dopo aver fatto gli urli di squadriglia, i CC.RR. pronunciano alcune frasi di saluto e, successivamente, in modo informale ma ordinato, gli E/G che “salgono” passano all’interno del quadrato per salutare uno ad uno tutti gli E/G tornando poi al proprio posto; quindi viene lanciato l’urlo di Reparto che è il segnale di inizio della cerimonia vera e propria. All’arrivo dei capi pattuglia dei pionieri, questi si dispongono a destra dei CC.RR. e, cominciando dalla prima sq. a sinistra del quadrato, avviene quanto segue: o i CC.RR. chiamano per nome, uno alla volta, gli E/G che “salgono”; o l’ E/G si porta davanti ai capi scambiando con essi il saluto (se capo squadriglia riconsegna il guidone) o un C.R. , dopo alcune parole rivolte all’E/G, dice: “<nome E/G> ti presento <nome CPt.> il tuo capo pattuglia” o l’ E/G va davanti al CPt. che prende la parola dicendo: “<nome E/G> benvenuto nella pattuglia <nome pattuglia>” o dopo essersi scambiati il saluto l’E/G si dispone dietro il CPt.. o si continua fino al completamento di tutti gli E/G che “salgono” Al termine, i capi pattuglia salutano il Reparto e si muovono in fila indiana verso il quadrato dei pionieri seguiti ognuno dai nuovi pionieri e, arrivati al quadrato, si ricongiungono alle rispettive pattuglie. I CC.RR. pronunciano alcune parole di benvenuto e, come segno di accoglienza, consegnano ai nuovi pionieri i bastoni scout. Fatti gli urli di pattuglia , viene recitata la preghiera dell’esploratore o della guida (o altra preghiera stabilita) e la cerimonia si conclude con l’urlo di Reparto. Anche nel Reparto la cerimonia prosegue con l’indicazione dei capi e vice capi sq. in prova e si conclude nello stesso modo. 31 CERIMONIA DI CONSEGNA UFFICIALE DI NODI, SPECIALITA’ O ALTRO La consegna ufficiale di qualcosa avviene sempre in quadrato. Il destinatario della consegna, chiamato per nome da un C.R., si porta davanti allo staff di Reparto scambiando il saluto. Quindi riceve in mano l’oggetto in questione, scambia nuovamente il saluto con lo staff di Reparto (insieme all’augurio reciproco di buona caccia), si volta, scambia il saluto con il Reparto (ancora augurando e sentendosi augurare la buona caccia) e torna a posto. CERIMONIA DELLA NOMINA DEI CAPI SQUADRIGLIA La nomina dei Capi squadriglia avviene di norma dopo un periodo di prova di almeno tre mesi, durante il quale essi abbiano dimostrato di volersi e sapersi impegnare nel ruolo che il Reparto, tramite i Capi Reparto, gli assegna. La cerimonia ha inizio con l’adunata in quadrato (v. pag. 16). Quindi i CC.RR.., dopo aver introdotto brevemente la cerimonia, chiamano i CSq., uno alla volta. Il CSq. chiamato si porta davanti ai CC.RR., scambia con essi il saluto e consegna il proprio bastone con il guidone di squadriglia; i CC.RR. esprimono la propria soddisfazione per come il CSq. ha superato il periodo di prova. Un C.R. quindi invita il Csq. ad indietreggiare alcuni metri, quindi pronuncia le seguenti parole: “<nome del csq.>, ti nomino ufficialmente Capo squadriglia della squadriglia <nome della sq.>: sii per essa guida ed esempio”. Il C.R. lancia il guidone al CSq. che deve afferrarlo al volo. Si porta nuovamente di fronte ai capi e gli viene consegnato il distintivo. Il CSq. scambia il saluto con i CC.RR., si volta, e il vice della stessa sq. lancia il “Semel scout” a cui tutto il Reparto risponde “Semper scout” (si può anche fare la presentazione delle insegne); quindi torna a posto. Quanto descritto si ripete per ogni CSq. E’ bene che i CSq. vengano nominati tutti lo stesso giorno, preferibilmente in un luogo di spazio e di tempo che conferisca alla cerimonia la dovuta importanza; è preferibile, se non vi sono motivi più che validi per dilazionare le nomine, rimandare la cerimonia (anche di più settimane) per poter nominare insieme tutti i CSq.. La cerimonia si conclude con l’esecuzione dell’urlo di Reparto seguito dal saluto e dall’augurio di buona caccia. Nota : I vice Csq. non vengono nominati con una cerimonia particolare ma viene loro consegnato il distintivo dai CC.RR. CERIMONIA DEL PASSAGGIO DAL BRANCO AL REPARTO (arrivo dei lupetti e loro inserimento nelle squadriglie) Dopo la chiamata in quadrato, i CC.RR. introducono brevemente il momento sottolineandone l’importanza. Inizia quindi l’accoglienza dei piedi teneri, che avviene come segue: - il CSq. va incontro al piede tenero e lo aspetta nel luogo convenuto (a distanza di qualche decina di metri dal punto in cui Bagheera saluta il lupetto); - all’arrivo del piede tenero il CSq., porgendo la mano sinistra, saluta augurando la buona caccia; quindi si presenta e dà il benvenuto al piede tenero nella propria squadriglia. Infine accompagna il piede tenero nel quadrato del Reparto dove il caposqua30 Vice capi sestiglia (o lupetti designati): “che ha a che fare il popolo libero con un cucciolo d’uomo ?” Akela: “chi parla in favore di questi cuccioli, chi parla del popolo libero?” – segue una pausa di silenzio. Baloo (se è presente e in caso un altro Vecchio Lupo): “io Baloo parlo in favore del cucciolo d’uomo, lasciatelo correre nel Branco, io stesso gli insegnerò” Akela: “occorre che parli un altro” A questo punto compare Bagheera che non era insieme al Branco e dice: “la legge della giungla dice che la vita di un cucciolo può essere riscattata pagando un prezzo ma non dice chi debba pagare questo prezzo, io alle parole di Baloo voglio aggiungere un toro, un toro grasso ucciso da poco” Akela: “il prezzo è stato pagato, ora possiamo accettare i nuovi cuccioli” quindi chiama ad uno ad uno i cuccioli e consegna loro il primo pelo (fazzolettone giallo che indosseranno fino al giorno della Promessa). Akela alla fine dirà: “è stata una cosa ben fatta; gli uomini e i loro cuccioli sono molto saggi” Si va quindi alla ricerca del toro grasso (che può essere un dolce o qualcos’altro anche inserito in un grande gioco). I cuccioli vengono subito dopo radunati da Bagheera che consegna loro la pista con le relative prede da conquistare per poter fare la Promessa. CERIMONIA DELLA PROMESSA Il Branco è in cerchio di parata disposto per sestiglie con un Vecchio Lupo in funzione di alfiere a sinistra dello staff, che tiene il totem. Dopo il canto “Fratelli alla candida luna”, Akela dice qualche parola di introduzione del tipo: “fratellini e sorelline questo è un momento molto importante per il nostro Branco perché <nome lupetto > pronuncerà la sua Promessa e diventerà un vero lupetto, ora che ha già dimostrato di voler cacciare con noi e di essere un cucciolo in gamba”. Akela chiama a questo punto il capo sestiglia che accompagna il cuccio- lo di fronte ai Vecchi Lupi. Il c.s. dice: ”< nome lupetto > sestiglia < nome sestiglia >”, saluta i Vecchi Lupi, poi si gira, saluta il Branco e torna al suo posto. Akela rivolgendosi al cucciolo: ”l vecchi lupi hanno visto con soddisfazione che hai cacciato tutte le tue prede e che perciò sei pronto per pronunciare la Promessa; di questo ne sono molto felici” Poi Akela continua: “ Prima di fare la Promessa però andrai a ricevere il saluto e l’augurio di tutte le sestiglie del Branco”. Il cucciolo passa lungo il cerchio, all’interno, e ogni capo sestiglia gli augura: “il favore dei lupi <nome sestiglia > ti accompagni; buona caccia !!” mentre la sestiglia saluta. Finito il giro il cucciolo torna davanti ai Vecchi Lupi che gli sfilano il fazzoletto giallo e gli tolgono il berretto appoggiandoli a terra. Akela dice: “ora puoi pronunciare la tua Promessa”. 23 A questo punto il Vecchio Lupo in funzione di alfiere abbassa il totem orizzontalmente e il cucciolo, facendo il saluto con la mano destra e impugnando il totem con la mano sinistra, recita ad alta voce la formula della Promessa; anche il Vecchio Lupo che riceve la Promessa risponde al saluto impugnando il totem. Akela (o Bagheera) gli consegna il distintivo della Promessa e quello del Lupo della Legge e dice: ”sono certo che farai del tuo meglio per mantenere la tua Promes- È bene che la sua durata non sia superiore a un ora. La struttura della veglia è variabile e viene pensata dai CSq. insieme ai CC.RR. di volta in volta. Essa deve comunque prevedere la preghiera e la messa in comune di esperienze significative legate alla Promessa che sono state significative per i presenti; usualmente vengono inseriti nella scaletta (che va accuratamente preparata in anticipo) canti e riflessioni scritte che richiamino la Legge e la Promessa e il Motto. anche i lupetti/e debbano portare il giglio/trifoglio internazionale e il distintivo F.I.S.). Hati o Messua (Capi Gruppo) infilandogli il fazzolettone: “benvenuto nel Branco Waingunga del Gruppo Perugia 3” (in loro assenza provvede un altro Vecchio Lupo). Il lupetto, saluta ad uno ad uno i Vecchi Lupi stringendo loro la mano sinistra; poi si gira per salutare il Branco e torna al suo posto; seguono eventuali altre Promesse. Terminate tutte le Promesse si intona il “Canto della Promessa” e infine si lancia il Grande Urlo in onore dei nuovi lupetti comandato dal/dai capo sestiglia dopo che Akela ha spiegato che solo due volte il Grande Urlo sarà lanciato in onore del lupetto: al momento della Promessa e quando lascerà il Branco per salire in Reparto. E’ opportuno che la cerimonia della Promessa venga svolta all’aperto, preferibilmente durante una caccia. CERIMONIA DELLA PROMESSA SCOUT La cerimonia si svolge in quadrato (v. pag. 16). Ha inizio con la recita della Legge scout; quindi i CC.RR. pronunciano alcune parole rivolte ai piedi teneri che faranno la Promessa. Un C.R. chiama il nome della squadriglia del piede tenero che deve pronunciare la Promessa che, accompagnato al fianco dal proprio CSq., si porta davanti allo staff di Reparto; avviene lo scambio del saluto (ovviamente soltanto il CSq. risponde) mentre il CSq. dice ad alta voce il nome del piede tenero e la squadriglia di appartenenza. Il CSq. quindi si porta alla destra dello staff di Reparto (se sono presenti i Capi Gruppo si dispongono a completare lo staff sulla destra). L’alfiere è un membro dello staff di Reparto. Il C.R. che ha chiamato il piede tenero gli chiede: “<nome del piede tenero>, cosa chiedi?”. “Di divenire uno scout/ una guida”. Il C.R. può aggiungere un proprio commento, quindi l’alfiere abbassa l’asta che sostiene la fiamma fino alla posizione orizzontale, ponendola tra il piede tenero e la riga dello staff di Reparto. Il piede tenero, impugnando il bastone che sostiene la fiamma con la mano sinistra e salutando con la destra pronuncia ad alta voce la Promessa. Contemporaneamente il C.R. che lo ha accolto impugna il bastone anch’egli e, insieme a tutto il Reparto, saluta. Al termine della pronuncia il C.R. dice “Sono certo che sul tuo onore manterrai questa Promessa, da questo momento sei un esploratore / guida” e aggiunge solo per chi non è stato lupetto “ed entri a far parte della grande famiglia delle guide e degli scouts”, consegnando i distintivi. L’E/G si porta quindi davanti ad un Capo Gruppo per ricevere il fazzolettone del Gruppo (se non è un ex-lupetto); il Capo Gruppo, consegnando il fazzolettone, dice all’E/G “Benvenuto nel Gruppo Perugia 3”; infine l’E/G si porta davanti al proprio CSq. che, pronunciando le parole previste dalle tradizioni di squadriglia, gli appunta il nastro omerale. Il CSq. quindi affianca di nuovo l’E/G ed insieme salutano, augurando la buona caccia, allo staff di Reparto e, voltandosi, al Reparto per poi tornare a posto. Terminate tutte le promesse si intona il Canto della Promessa. Alla cerimonia della Promessa è possibile che assista anche un “pubblico” non scout. In questo caso la cerimonia non subisce sostanziali modifiche; è opportuno tuttavia trovare un luogo dove svolgerla che permetta agli ospiti di seguire lo svolgimento della cerimonia agevolmente, pur restando all’esterno del quadrato.È significativo che il momento della Promessa venga documentato con fotografie. Il 23 aprile, festa di S. Giorgio (o comunque nella settimana comprendente il 23 aprile), può essere svolta la cerimonia del rinnovo della Promessa Scout. sa; <nome lupetto> da questo momento sei un lupetto/a ed entri a far parte della grande famiglia delle guide e degli scouts” (il Regolamento prevede infatti che CERIMONIA DI CONSEGNA DEL LUPO DELLA RUPE Il Branco è in cerchio di parata disposto per sestiglie. Akela (o Bagheera) annuncia che il lupetto <nome lupetto> ha dimostrato la sua abilità nel cacciare prede sempre più grosse e il suo impegno nel rispettare la Legge del Branco; per questo diventerà Lupo della Rupe. A questo punto viene chiamato il lupetto che corre di fronte ai Vecchi Lupi. Il Vecchio Lupo dice: “E’ tempo di mettersi nuovamente in caccia, non lasciare che richiamo o canto o segnale ti distolgano dal sentiero di caccia che stai seguendo; buona caccia !!” Gli viene consegnato il distintivo di Lupo della Rupe augurandogli buona caccia; il lupetto saluta e torna al suo posto. CERIMONIA DI CONSEGNA DEL LUPO ANZIANO Il Branco è in cerchio di parata disposto per sestiglie. Akela (o Bagheera) inizia dicendo che un lupetto dalla pelliccia color del tasso ha dimostrato di rispettare la Legge e di sapere che il diritto del Branco è il diritto del più debole; per questo diventerà un Lupo Anziano. Viene chiamato il lupetto che corre di fronte ai Vecchi Lupi. Il Vecchio Lupo gli ricorda che conquistando il lupo anziano ha terminato la sua pista e che il primo impegno di un lupo anziano è quello di aiutare i più piccoli del Branco a per24 29 Cerimonie e Tradizioni del Reparto CONSIGLIO DI REPARTO Il Consiglio di Reparto è la riunione solenne del Reparto; ad esso partecipano, in uniforme, tutti gli E/G compresi i piedi teneri. Il Consiglio di Reparto non è un organo decisionale (lo è invece il Consiglio Capi); esso viene riunito, ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità, per verificare l’andamento del Reparto e dei Gran Progetti o anche quando avvengono fatti gravi contrari allo spirito della Legge Scout. Il Reparto inizia il consiglio in quadrato (v. pag. 16). Qualora ci si trovi al chiuso la disposizione in quadrato non cambia e le squadriglie si presentano ugualmente con gli urli. Uno dei CC.RR. legge la promessa, la legge e il motto scritti in una pergamena e contenuti nel “woope” (astuccio cavo di legno opportunamente decorato il cui nome significa “legge” nella lingua Sioux-Lakota), quindi reinserendo la pergamena all’interno, impugnando il “woope” e mostrandolo al Reparto dice: “ questo è il patto che unisce tutte le guide e gli scout del mondo”. Ci si siede e si inizia la discussione dei punti all’ordine del giorno con l’accortezza che solo chi ha in mano il “woope” ha diritto di parlare. Anche i piedi teneri possono intervenire; in tal caso viene loro passato il “woope” pronunciando la frase: “in cammino verso la promessa”. Il Consiglio di Reparto si conclude in piedi con l’urlo di Reparto. CONSIGLIO DI SQUADRIGLIA Il Consiglio di squadriglia è un luogo privilegiato di riflessione e verifica per la squadriglia. Esso si riunisce tutte le volte in cui se ne ravvisa la necessità su iniziativa dei CC.RR. o della sq. stessa. Normalmente il C.d.Sq. si occupa di verificare l’andamento della sq., di progettare spedizioni di sq. da sottoporre ai CC.RR., di avanzare proposte per i Gran Progetti e di verificare come la sq,. ha operato nel corso dei G.P. stessi. Al C.d.Sq. può partecipare un capo (od anche più di uno); tale soluzione è da adottare quando ve ne sia la reale necessità e in particolare quando siano da affrontare problemi rilevanti riguardanti la sq. o i suoi rapporti con il resto del Reparto. Il C.d.Sq si apre e si chiude con l’urlo di squadriglia e può prevedere momenti particolari legati alle tradizioni di ogni sq. (canto, preghiera, …). Al C.d.Sq. si partecipa in uniforme. VEGLIA D’ARMI La veglia d’armi, tradizione di origine cavalleresca, si svolge in uniforme la sera prima della pronuncia della Promessa scout. Vi prendono parte i piedi teneri che devono pronunciare la Promessa, i CSq., i CC.RR. ed eventualmente gli aiuti CC.RR.. Essa rappresenta un momento forte per riflettere insieme sul significato del gesto che i piedi teneri stessi andranno a compiere e per pregare il Signore che accompagni loro e tutto il Reparto in questa scelta così importante. La veglia si può svolgere in un posto qualunque ma preferibilmente in chiesa o comunque in un luogo che aiuti la riflessione e la preghiera. 28 correre la loro pista , dando il buon esempio nel rispettare la Legge del Branco. Gli chiede quindi di rafforzare questo impegno rinnovando la sua Promessa di lupetto. Il lupetto allora salutando e stringendo la mano sinistra del Vecchio Lupo, dice: “Ho promesso con l’aiuto e l’esempio di Gesù …” mentre un Vecchio Lupo in funzione di alfiere, a sinistra dei CC.BB., tiene sollevato il totem sulla destra senza salutare. Gli viene a questo punto consegnato il distintivo di Lupo Anziano e augurata la buona caccia. Il lupetto ricambia il saluto dei Vecchi Lupi, saluta il Branco e torna al suo posto . CERIMONIA DI NOMINA DEI CAPI E VICE CAPI SESTIGLIA I capi e i vice capi sestiglia vengono nominati dopo un breve periodo di prova. Il Branco è in cerchio di parata disposto per sestiglie. Akela (o Bagheera) inizia dicendo che alcuni lupetti più anziani del Branco saranno chiamati a prendersi un importante impegno di fronte ai Vecchi Lupi e all’intero Branco. Viene chiamato il capo sestiglia designato che corre di fronte ai Vecchi Lupi. Akela inizia dicendo: “<nome lupetto> vuoi aiutare noi Vecchi Lupi a condurre la sestiglia dei lupi <colore> ?”. Il lupetto risponde: “si, Akela, farò del mio meglio” Akela, dopo aver detto alcune parole rivolte al lupetto, appunta le due strisce gialle sulla manica sinistra della camicia e dice: “<nome lupetto> ora sei capo sestiglia dei <colore>”; il nuovo capo sestiglia si dispone alla destra di Akela. A questo punto viene rammentato che il nuovo capo sestiglia non sarà solo a condurre la sestiglia e perciò viene chiamato il vice designato che corre di fronte ai Vecchi Lupi e al capo sestiglia. Akela dice: “<nome lupetto> vuoi aiutare noi Vecchi Lupi e <nome capo sestiglia> a condurre la sestiglia dei lupi <colore>?”. Il lupetto risponde: “si, Akela, farò del mio meglio” Akela appunta la striscia gialla sulla manica sinistra della camicia e dice: “<nome lupetto> ora sei vice capo sestiglia dei <colore>”. I due lupetti si portano di fronte ai Vecchi Lupi, li salutano e, dopo essersi voltati e aver salutato il Branco tornano al loro posto; si prosegue quindi con la nomina degli altri capi e vice capi sestiglia. Infine un Vecchio Lupo (non Akela), che nel frattempo si è portato fuori del cerchio, chiama le sestiglie e chiede che vengano lanciati gli urli di sestiglia; l’urlo “lupi del nostro meglio” seguito dal saluto e dall’augurio di buona caccia chiude la cerimonia. CERIMONIA DI CONSEGNA DI UNA SPECIALITA’ Il Branco è in cerchio di parata disposto per sestiglie. Akela (o Bagheera) inizia dicendo che un lupetto ha imparato a cacciare acquisendo delle particolari abilità e conquistando una specialità; da questo ne trarrà vantaggio il lupetto e l’intero Branco perché “la forza del Branco è nel lupo e la forza del lupo è nel Branco”. Viene chiamato il lupetto che si pone di fronte ai Vecchi Lupi. Akela (o Bagheera) rivolge alcune parole di elogio al lupetto e gli chiede di pronunciare di fronte al Branco il suo impegno speciale; quindi gli consegna il distintivo della specialità e lo invita ad attaccare al totem una striscia del colore della specialità. Conclusa questa operazione il lupetto saluta i Vecchi Lupi e, dopo essersi voltato e salutato tutto il Branco, torna al proprio posto. 25 CERIMONIA DEL PASSAGGIO AL REPARTO La cerimonia si svolge in un luogo adatto, con una salita ripida che permetta di fare un cerchio ai piedi di questa per il Branco e un altro in alto per il Reparto o comunque con i due posti non troppo vicini. Il Branco è disposto in cerchio di parata raggruppato per sestiglie. Dopo un canto appropriato (“L’uomo torna all’uomo, “Canto dell’ addio”) Akela fa un breve discorso richiamando liberamente il racconto della corsa di primavera (già raccontato nelle prima parte a tutto il Branco e in quella finale ai lupetti che passano). Il Branco lancia quindi il Grande Urlo in onore dei lupetti che passano. Akela chiama il lupetto che deve salire in Reparto e dice: “ < nome lupetto > …. (parole libere dedicate al lupetto che passa)”. Il lupetto saluta uno ad uno i lupetti del Branco dandogli la mano, facendo il saluto e augurandosi a vicenda buona caccia. Tornato davanti ai Vecchi Lupi si inginocchia e questi ponendo le mani sulla testa del lupetto pronunciano insieme la seguente frase di augurio: “boschi ed acque, venti ed alberi, saggezza forza e cortesia, che il favore della giungla ti accompagni” A questo punto il lupetto lascia il cappellino davanti ai Vecchi Lupi e, accompagnato da Bagheera, comincia il percorso in salita. Ad un terzo della salita Bagheera saluta il lupetto, gli consegna un ricordo del Branco e con lo sguardo lo segue mentre il lupetto continua da solo la salita fino a che gli viene incontro il / la capo squadriglia della squadriglia alla quale è stato assegnato. Insieme, il / la capo squadriglia e il nuovo esploratore / guida, continuano la salita e, arrivati dove è disposto il Reparto, è la squadriglia ad accogliere per prima il nuovo arrivato che subito dopo è presentato a tutto il Reparto. Quando tutti i lupetti sono saliti in Reparto, il Branco intona il canto “Fratelli alla candida luna “ seguito dall’urlo “lupi del nostro meglio”, dal saluto e dall’augurio di buona caccia. TRADIZIONI VARIE LIBRO DI CACCIA DI BRANCO È un “libro” opportunamente rilegato e decorato nel quale sono raccolte le tradizioni del Branco, la descrizione di cacce, attività importanti … ALBUM FOTOGRAFICO Uno o più raccoglitori con le fotografie dei vari anni, curato da uno o più lupetti anziani COLPO D’OCCHIO È l’ispezione che i Vecchi Lupi fanno, ogni mattina, particolarmente durante le Vacanze di Branco. Il colpo d’occhio viene effettuato nello spirito della famiglia felice evitando atteggiamenti troppo formali. Ogni lupetto provvede a sistemare il suo posto letto, il materiale personale … e quando tutti i lupetti della sestiglia sono pronti viene lanciato l’urlo di sestiglia; a questo punto un Vecchio Lupo passa e, accompagnato dal capo sestiglia, fa le sue osservazioni consigliando i lupetti su come tenere sempre più in ordine il proprio materiale personale e i luoghi dove soggiornano. PREGHIERA / E DI BRANCO raccolta di preghiere fatte dai lupetti CASSETTA O LIBRO DELLE B.A. dove vengono raccolte in modo anonimo le B.A. dei lupetti e periodicamente lette CANTO DEL BRANCO (in questo momento non presente ma auspicabile) I DISTINTIVI DEI LUPETTI CHE SALGONO IN REPARTO Quando un lupetto sale in Reparto non indosserà più il berretto da lupetto e staccherà dall’uniforme tutti i distintivi esclusi quello di gruppo, regione e promessa; continuerà inoltre a portare il fazzolettone, segno di appartenenza al Gruppo. Per quanto riguarda le specialità, quelle conquistate durante il suo cammino in Branco, potranno facilitare la conquista di alcune specialità nel Reparto, mediante l’acquisizione di tecniche e conoscenze ulteriori, valutate caso per caso con i capi del Reparto stesso. 26 27