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La storia del Gruppo di combattimento Cremona

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La storia del Gruppo di combattimento Cremona
Documenti presenti in vari archivi riguardanti gli
umbertidesi del Gruppo di combattimento
“Cremona”
Federico Ciarabelli
14 settembre 2014
Indice
1 Costituzione del Gruppo
1.1 Il Gruppo di Combattimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.1.1 Militari e volontari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1
1
2
2 L’elenco dei “Cremonini”
2.1 Alcune note su Guido Cecchetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.2 Un volontario non umbertidese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3
6
6
3 La partenza dei volontari
7
4 Decorazioni e riconoscimenti
4.1 La decorazione di Guerriero Leonardi .
4.2 La decorazione di Rino Pucci . . . . .
4.3 Croci di Guerra al Valor Militare . . .
4.4 Altre decorazioni e riconoscimenti . . .
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5 Il rientro delle salme
8
9
9
9
9
10
6 I volontari umbertidesi in alcune pubblicazioni del primo dopoguerra 11
7 Altri documenti
7.1 Il “Club Cremona” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13
14
Sommario
Il testo riferisce su alcuni documenti conservati in archivi pubblici e privati
riguardanti i combattenti del Gruppo di Combattimento “Cremona” che – nel
gennaio/febbraio 1945 – partirono da Umbertide per il fronte ravennate.
L’analisi delle fonti ha reso possibile stabilire l’elenco corretto, aggiornando
quelli precedentemente pubblicati.
Gli archivi consultati sono: Archivio di Stato di Perugia, Archivio storico del
Comune di Umbertide, fondo Raffaele Mancini depositato presso la sezione Anpi
di Umbertide, Archivio fotografico del PCI di Umbertide.
1
Costituzione del Gruppo
La Divisione “Cremona” – da cui ebbe origine il Gruppo di Combattimento – era
impegnata in Corsica l’8 settembre 1943. Dopo un breve periodo in cui partecipò
al conflitto contro i tedeschi al fianco dei maquisards e dell’esercito francese, fu
da questo disarmata e inviata in Sardegna, dove rimase fino al settembre 1944.
Venne quindi trasferita ad Altavilla Irpina (AV) e poi ad Ascoli Piceno.
La Divisione giunta in Italia era ridotta decisamente male: disarmata, falcidiata dalla malaria e dal tifo, male attrezzata, malnutrita e a ranghi ridotti
non costituiva più, di fatto, un elemento utile per contribuire alla liberazione del
territorio nazionale.
1.1
Il Gruppo di Combattimento
Lo Stato Maggiore dell’Esercito decise – alla fine del 1944 – di riorganizzarlo
costituendo il Gruppo di combattimento “Cremona” agli ordini del generale Clemente Primieri. Il Gruppo fu strutturato in tre Reggimenti: 21º, 22º Fanteria,
7º Artiglieria e delle unità di supporto1 , sul modello delle divisioni britanniche.
Il Gruppo venne inquadrato nel 1º Corpo d’Armata canadese (VIII Armata Britannica); il raccordo con gli Alleati venne svolto attraverso il 51º B.L.U. (British
Liaison Unit).
In aggregazione alle forze Alleate, sullo stesso settore del fronte, combatté
anche la 28ª Brigata Garibaldi “Mario Gordini”, comandata da Arrigo Boldrini2 .
Figura 1: Stemma del Gruppo di combattimento “Cremona”
1 Le unità di supporto al Gruppo furono così definite: 54ª Sezione sanità, 84º Ospedale da campo,
33º Ospedale da campo, 44º Reparto trasporti e rifornimenti, Officine meccaniche, Parco mobile, 94ª
Sezione carabinieri, 739ª Sezione carabinieri
2 Arrigo Boldrini, Ravenna 1915 - ivi 2008, nome di battaglia Bulow. È stato comandate partigiano, dirigente del PCI, senatore della Repubblica, Presidente dell’ANPI dalla fondazione al 2006,
quando ne divenne Presidente onorario. Decorato con medaglia d’oro al valore militare il 4 febbraio
1945 sulla piazza di Ravenna dal generale Mac Creery, comandante dell’VIII Armata.
1
Il Gruppo entrò in linea sottodimensionato3 – nonostante l’apporto dei volontari – sul tratto tra Ravenna e Alfonsine nei primi mesi del 1945. Il 2 e 3
marzo ebbe luogo la più cruenta azione tra quelle a cui partecipò. Al termine di
quello scontro ci fu la conquista della località di Torre Primaro.
Il conflitto continuò sul fiume Senio, superato il quale il Gruppo liberò Alfonsine (10 aprile 1945) quindi avanzò affrancando anche Cavarzere, Chioggia,
Mestre e Venezia.
Al termine della campagna militare le perdite dalla registrate “Cremona”
furono: 234 morti (di cui 208 in combattimento), 614 feriti (di cui 608 in
combattimento), 73 dispersi4 .
1.1.1
Militari e volontari
Il Gruppo di combattimento arruolò i volontari provenienti dalle zone liberate
(principalmente da Toscana, Emilia-Romagna, Umbria e Marche). Essi avevano
in molti casi già partecipato alla Resistenza o erano organizzati dai rinati partiti
politici5 . La loro immissione determinò una condizione di complessa gestione per
le gerarchie militari del Gruppo.
Il Comando e gran parte degli ufficiali, infatti, erano fedeli alla monarchia
sabauda e interessati ad assicurare a questa, grazie alla nuova collocazione delle
truppe al fianco degli Alleati, una posizione po’ più vantaggiosa in vista degli
accordi di pace. Tale visione contrastava con le intenzioni e il pensiero dei volontari che, spesso, non riconobbero l’autorità degli ufficiali ubbidendo invece ai loro
comandanti partigiani. In questo quadro – e in presenza di seri problemi legati
alla disponibilità di divise e armamenti, scarsità di razioni, fenomeni di abbandono dei reparti – il Comando attuò delle iniziative per migliorare le condizioni
di vita e instaurò un proficuo confronto con i capi dei volontari6 .
Ma non sempre le tensioni si stemperarono. Una vera e propria protesta
si verificò quando, in occasione della visita alle truppe di Umberto di Savoia
nella sua qualità di luogotenente del Regno del Sud, la truppa subissò di fischi il
corteo e al presentat’arm alcuni volontari rovesciarono la canna del fucile verso
il basso. Altri coprirono il suono della banda musicale, che eseguiva la marcia
reale, intonando la canzone7 :
Già trema la casa Savoia
Macchiata di fango e di sangue
Si svegli il popol che langue
Si svegli il popol che langue.
In riferimento a questo episodio Orlando Ceccagnoli, in una testimonianza8
resa per lo spettacolo teatrale messo in scena nel 1975 ad Umbertide in occasione
delle celebrazioni del 30º anniversario delle vicende, raccontò che vari volontari
– fra i quali Ceccagnoli stesso e Serafino Faloci – furono posti temporaneamente
agli arresti per impedire loro di partecipare alla manifestazioni di protesta.
3 In Mastrobuono, Il Gruppo di Combattimento “Cremona” nella guerra di Liberazione, p. 34, si
evidenzia come l’organico avrebbe dovuto essere costituito da 500 ufficiali e 8.500, mentre “il Gruppo
entrò in linea con una deficienza complessiva di 2.500 uomini rispetto all’organico.”
4 Mastrobuono, Op. cit. p. 141
5 Per informazioni sulle complesse condizioni di inserimento dei volontari, si veda Pierangeli Ricci,
Il 22º reggimento fanteria “Cremona” nella guerra di liberazione 1943-1945 , cap. V.
6 Uno studio approfondito della situazione e delle iniziative intraprese è riportato in Da Lio, La
guerra non è né bella né comoda : Il Gruppo di Combattimento “Cremona” nella guerra di Liberazione
1943-1946.
7 Si tratta di una canzone popolare di cui esistono varie versioni. Una – parzialmente diversa
da quella qui riportata – è stata pubblicata in Ginestri e Carioli, Il canzoniere ribelle dell’Emilia
Romagna.
8 Roselletti, «Tebe dalle sette porte, chi la costruì?», p. 27
2
Figura 2: Quadro dei Cremonini umbertidesi.
2
L’elenco dei “Cremonini”
Il primo elenco pubblicato fu riportato nel quadro realizzato poco tempo gli eventi bellici. Si tratta di una composizione grafica (Figura 2) costituita da disegni
e un collage fotografico. La figura centrale venne presa dai diplomi rilasciati
dall’Anpi ai partigiani9 .
I ritratti fotografici furono collocati ponendo in posizione centrale Quirino
Pucci, Giuseppe Rosati (caduti in combattimento) e Pasquale Ceccarelli, nella
sua qualità di tenente comandante. Gli altri componenti vennero disposti su due
file in ordine (quasi) alfabetico. Non di tutti i volontari vennero pubblicale foto
e di quelli senza immagine furono riportati i nomi in un riquadro.
Già questa lista dei combattenti (composta di 23 nomi) fu redatta con delle
omissioni e imprecisioni:
• si nota l’assenza di Orlando Ceccagnoli;
• è sbagliata la scritta “Volontari umbertinesi”;
• Guerriero Confini è indicato come Giovanni;
• Trippelli è riportato come Trippella
• Addo Gennari è rinominato Aldo.
Nel quadro non venne elencato Leonello Galina, che non partecipò alle azioni
belliche perché dovette rientrare a Umbertide10 .
In successive pubblicazioni i Cremonini umbertidesi risultano essere 2411 .
In realtà i volontari furono 25 (Tabella 1), dei quali 24 combattenti. Dalla
comparazione delle liste emerge che Guido Cecchetti fu citato solo nel quadro in
Figura 2.
9 Alcuni sono visibili sul sito web “Storia e memoria di Bologna”, http://memoriadibologna.
comune.bologna.it/
10 Bruschi, 35 gioni con la “Cremona” : Testimonianze fra cronaca e storia tratte dal diario di
Quirino Pucci fante del 22º Regg.to Fanteria, s.p., bollettino n. 20. Va per altro sottolineato che
Galina fu considerato un volontario: lo vediamo presente in divisa con gli altri Cremonini sia ai
funerali di Pucci, Rosati e Starnini, sia alla manifestazione del 1º maggio 1946
11 L’elenco dei Cremonini umbertidesi è stato pubblicato uguale in molte opere: Bruschi, Op. cit.,
s.p.; Mancini, A mezzanotte abbiamo scommesso sulla levata del sole : (San Faustino Sud), p. 81;,
Mariotti, «Caduti per la Libertà», p. 41.
3
Figura 3: Comizio del 1º maggio 1946
Figura 4: Comizio del 1º maggio 1946
4
Nome
Giovanni Alboni
Antonio Bargelli
Luigi Beacci
Augusto Bruschi
Claudio Caprini
Orlando Ceccagnoli
Pasquale Ceccarelli
Guido Cecchetti
Guerriero Confini
Serafino Faloci
Leonello Galina
Addo Gennari
Guerriero Leonardi
Francesco Loschi
Artemio Lozzi
Alfredo Mariotti
Argentino Mola
Rolando Paneni
Quirino Pucci
Giuseppe Rosati
Benito Silvioni
Fioravante Silvioni
Guerriero Silvioni
Angelo Trippella
Romeo Veschi
Luogo di nascita
Umbertide
Umbertide
Umbertide
Umbertide
Umbertide
Umbertide
Umbertide
Umbertide
Umbertide
Montone
Umbertide
Umbertide
Umbertide
Umbertide
Ancona
Umbertide
Umbertide
Umbertide
Umbertide
Umbertide
Umbertide
Umbertide
Umbertide
Umbertide
Maiolati (An)
Età nel 1945
21
22
25
27
22
24
24
32
28
21
17
25
29
19
22
25
26
18
23
19
24
22
27
25
20
Tabella 1: Elenco dei volontari umbertidesi
5
Figura 5: Comizio del 1º maggio 1946
2.1
Alcune note su Guido Cecchetti
Guido Cecchetti era militare di carriera e dopo l’8 settembre 1943 rientrò ad Umbertide. Partecipò alla Resistenza nella Brigata proletaria d’urto San Faustino12
tra febbraio e luglio 1944.
Dopo lo scioglimento di questa formazione (luglio 1944), si presentò al 22º
Reggimento Fanteria “Cremona” e fu poi assegnato al 7º Reggimento Artiglieria.
Cecchetti era pienamente coinvolto nell’azione degli antifascisti umbertidesi.
Già nel 1944, infatti, Raffaele Mancini lo propose13 per la carica di segretario
del Comitato dei Patrioti. Ecco il testo della lettera:
Al Sindaco del Comune di Umbertide
Rendo noto alla S.V. che il serg. mag. Cecchetti Guido sarebbe
disposto ad assumere la segreteria del Comitato dei Patrioti di questo
Comune.
La prego volerlo prendere in considerazione dato che il mio attuale
impegno non mi consente di poter oltre tenere tale incarico.
Dal giorno di oggi do al suddetto le relative consegne.
Con osservanza
Raffaele Mancini
Umbertide lì 29 novembre 1944
2.2
Un volontario non umbertidese
I documenti analizzati hanno permesso di identificare il volontario Veschi. A lui
si fece riferimento negli elenchi con i nomi di Armando o Francesco, ma una lettera14 del Sindaco Bellarosa ne riporta i dati anagrafici e, sebbene fosse indicato
Bologna come luogo di nascita, da ulteriori ricerche è risultato che Romeo Veschi
nacque a Maiolati (Ancona)15 nel 1925.
12 Commissione regionale per il riconoscimento delle qualifiche partigiane, Allegato D n. 37, n.
2333, AsCU, fasc. Elenco partigiani
13 Lettera del 29 novembre 1944, AsCU, 1944, Fasc. VI-1-4
14 Comune di Umbertide, prot. 7099 del 25 ottobre 1945, AsCU, 1945, Fasc. I-5-4
15 Dal 1939 il comune ha assunto la denominazione di Maiolati Spontini.
6
In altra missiva16 il Sindaco dichiarò che Veschi – nel periodo di presenza
a Umbertide – non ebbe fissa dimora e che non vi fossero parenti residenti nel
comune.
3
La partenza dei volontari
I documenti consultati forniscono notizie anche in relazione alla partenza dei
volontari che – come già noto dal racconto dei reduci – avvenne in date diverse.
Se il nucleo principale partì il 29 gennaio (dall’analisi dei fogli matricolari o delle
testimonianze si può ipotizzare che fossero: Alboni, Bargelli, Beacci, Bruschi,
Ceccagnoli, Ceccarelli, Caprini, Confini, Faloci, Galina, Loschi, Mola, Pucci,
Rosati, F. Silvioni, G. Silvioni, Trippella, Veschi, perché risultano arruolati tra
il 27 e il 30 gennaio 1945), altri anticiparono l’arruolamento (Lozzi 3 gennaio,
Leonardi 14 gennaio, Cecchetti e Mariotti 20 gennaio) o lo posticiparono (Benito
Silvioni 3 febbraio, Paneni 10 febbraio).
La sera del 28 gennaio si svolse al Teacine di Umbertide (oggi Teatro dei
Riuniti in piazza Fortebraccio) una festa per salutare i volontari in partenza.
Alcune informazioni sullo svolgimento della serata sono state documentate nel
lavoro teatrale di Roselletti17 .
Testimonianza di Anna Ciarabelli: «Io me ricordo che la sera prima
che ’sti ragazzi partissero era stata fatta ’na festa: se ballaa proprio
perché doveono partì ’sti ragazzi de la “Cremona” tant’è vero che
m’arcordo che io ci so’ vinuta dal Niccone.
Adesso ’n m’arcordo né come né con chi. . . ma c’ero. E me ricordo ’l
particolare che se ballaa con tanta allegria e io diceo: Ma devon partì
’sti ragazzi, devon partì ’sti fioli e ’n’ho capito la festa da ballo.
E ’stu Rino l’avea preso tanto l’allegria e per 1u’ dovea esse proprio
’na gran festa perché ’l facea siguro pe ’n’ideale anche perché me sa
che la famiglia. . . penso che ’n era tanto contenta. Ballaono tutta
sorta de balli de danze , e ’stu Rino era ’n ragazzo robusto; ’n bel
giovanottone. . . e facea anche ’n po’ effetto a vedello. . . se notava ’n
somma. E pu ci n’erono tanti. . . c’eron tutti!
Me ricordo anche ’l punto ’ndu ero che gni guardao perché Rino ballaa
da solo ’n mezzo e noialtri giovani gn’aveime fatto ’l cerchio ’n po’
perché s’era messo a ballà a torso nudo come si facesse la danza del
ventre e ’n po’ perché gni se volea bene tutti perché era l’amico degli
amici; era l’amico de tutti. E diceo: Guarda stu giovanotto che spirito
che cià. . . lu’ devesse proprio uno convinto perché sinnò tutte ’ste cose
’n le farebbe. . . »
Durante la serata furono fatti probabilmente anche dei discorsi. Orlando
Ceccagnoli18 , infatti, così ricordò quella serata al Teacine:
Noi eravamo ad un veglione organizzato dal Fronte della Gioventù
Comunista e venne un capitano a dicci:
“Ragazzi, c’è bisogno de gente giovane che viene a combatte per salvà
l’Italia”.
Lu’ avea già segnato dei nomi s’un taccuino e noialtri aderimmo ’na
ventina, fra i quali chiedemmo che venisse con noi un comandante e
16
17
18
Comune di Umbertide, prot. 7462 dell’8 novembre 1945, AsCU, 1945, fasc. I-5-4 .
Roselletti, Op. cit. p. 10-11
Roselletti, Op. cit., p. 13-14
7
se presentò l’Avvocato Ramaccioni, alora era Sindaco di Umbertide
ed era Ufficiale di marina e disse:
“Vado via io con loro”.
Senonché al mattino aspettammo ’l nostro comandante e non c’era.
Si presentò alora un certo Ceccarelli, sottotenente dei paracadutisti,
che facea ’l contabile ta n’a ditta che arfacea ’l ponte.
Questo, quando vide che noi eravamo ’n po’ titubanti nel partire,
visto che ’l comandante ’n c’era e che ci dispiacea, . . . non fece
altro che abbandonare la borsa coi soldi che avea dentro, le fatture, i
pagamenti, i libretti degli operai e disse alla Mariettina de Ragno che
era la padrona del Bar de Piazza:
“Tenete questa borsa consegnatela alla mamma mia, al babbo mio e
fategli tanti abbracci e tanti saluti, e montò con noi.
Noi se partì da la piazza, giù verso la Piaggiola perché ’l ponte era
rotto, con il camion scoperto e se cantaa tutti allegri. La gente forse
non se rendea conto. . . pensava forse che andaime a ’n’altra festa
da ballo, forse. . . purtroppo ’nvece Umbertide ha subito quello ha
subito.
Venne inoltre data lettura di una lettera scritta da Fernando Bernardini19 ,
indirizzata ai genitori residenti a Badia San Cassiano.
La lettera giunse a destinazione con il contributo di un militare inglese a
cui la Brigata Cacciatori delle Alpi, in cui militò Bernardini, dette assistenza
per oltrepassare le linee nemiche. Il testo non viene riprodotto per rispettare la
volontà dell’autore20 .
Il copione dello spettacolo teatrale riporta altre due testimonianze relative
alla partenza dei volontari. Rosa Capecci riferì21 :
M’arcordo che poco doppo che semo arrivate ’n piazza partirono ’sti
ragazzi sopra ’n camion aperto tu ’l di dietro; e c’era Pretone22 che era
tra i più allegri e cantaa e scherzaa e pu, quando partirono cantarono
tutti ’n coro “tornerai. . . ”.
Dal racconto di Gina Confini23 :
Quello che per davvero me dispiace è che Umbertide a la partenza de
’sti freghi reagì con ’n certo assenteismo.
4
Decorazioni e riconoscimenti
Nei testi pubblicati le informazioni presenti in relazione alle decorazioni ricevute
dai combattenti non risultano complete. Infatti oltre alla Medaglia d’Argento
al Valor Militare concessa a Guerriero Leonardi, va aggiunta quella di bronzo
19 Bernardini, «I miei ricordi di guerra : Realizzato nel 1966 a Siena, dopo oltre venti anni, grazie
alla conservazione di alcuni appunti dell’epoca Partigiana, che rispecchiano fedelmente il susseguirsi
di quegli epici eventi. Rilegato nel 1978, con l’aggiunta di materiale dell’epoca e di alcune, brevi,
considerazioni finali.», p. 28.
Fernando Bernardini, (Umbertide, 1925 - Siena, 1998), nome di battaglia Libertas, tenente, commissario di battaglione, croce al merito di guerra, cittadino onorario di Vittorio Veneto, ha combattuto
nelle file della Brigata Cacciatori delle Alpi, Divisione d’assalto Garibaldi “Nino Nannetti” nella zona
del Pian del Cansiglio (tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia).
20 Si veda Mancini, Lettera ad un amico : 25 aprile 1998
21 Id., p. 11
22 Soprannome di Alfredo Bargelli
23 Id., p. 13
8
al Valor Militare (alla memoria) concessa a Pucci. Inoltre le Croci di Guerra al
Valor Militare24 assegnate sono due e non una sola.
4.1
La decorazione di Guerriero Leonardi
Leonardi è stato decorato con Medaglia d’Argento al Valore Militare con la
seguente motivazione:
Comandante di squadra fucilieri durante un contrattacco nemico sotto
le raffiche di mitragliatrici, batteva la postazione, impegnava il fucile
mitragliatore della sua squadra aprendo il fuoco sul nemico.
Ferito da pallottola che gli amputava un dito, al Comandante di plotone che voleva avviarlo al posto di medicazione rispose: “Sig. Tenente,
ho ancora nove dita per fare fuoco.”
Impegnava quindi nuovamente l’arma e continuava l’azione, fino a
contrattacco respinto. Lasciava il riparo soltanto al mattino dietro
ordine perentorio del Comandante di Compagnia.
Zona Po di Primaro (Ravenna) 3/3/1945
4.2
La decorazione di Rino Pucci
Pucci è stato insignito di Medaglia di Bronzo al Valore Militare (alla memoria).
Qui di seguito se ne riporta la motivazione:
Capogruppo fucilieri, durante un contrattacco tedesco malgrado le
violente raffiche delle mitragliatrici avversarie, concorreva con il fuoco del moschetto automatico a respingere il tentativo. Successivamente, passato il suo reparto all’attacco, si sostituiva ad un tiratore
di fucile mitragliatore rimasto ferito e, mentre fra i primi si dirigeva
sull’obbiettivo, cadeva mortalmente ferito da raffiche di mitragliatrice.
Zona Po Primaro 3-3-45
4.3
Croci di Guerra al Valor Militare
Le pubblicazioni riguardanti i volontari umbertidesi riportano la notizia che Benito Sivlioni è stato decorato con la medaglia di questa classe. In realtà i decorati
furono due e la medaglia non fu assegnata a Benito, bensì al fratello Fioravante.
• Pascquale Ceccarelli
• Fioravante Silvioni
4.4
Altre decorazioni e riconoscimenti
Queste sono le decorazioni25 che risultano concesse ai volontari umbertidesi:
• Antonio Bargelli, Croce al Merito di Guerra e Distintivo della Guerra di
Liberazione,
• Augusto Bruschi, Croce al Merito di Guerra per la partecipazione alla
guerra di Liberazione,
24 Le ricompense al Valor Militare sono assegnate per segnalare come degni di pubblico onore gli
autori di atti di eroismo militare. La Croce di Guerra al Valor Militare è assegnata solo in caso di
conflitto.
25 La Croce al Merito di Guerra è concessa a tutti i partecipanti ad un evento bellico. C’è da dire
che non tutti quelli che ne avrebbero avuto diritto l’hanno effettivamente ricevuta. Del tutto analoga
è l’assegnazione del Distintivo della Guerra di Liberazione.
9
• Claudio Caprini, Distintivo della Guerra di Liberazione,
• Orlando Ceccagnoli, Croce al Merito di Guerra,
• Guido Cecchetti, Croce al Merito di Guerra e Distintivo della Guerra 19401943,
• Serafino Faloci, Croce al Merito di Guerra e Distintivo della Guerra di
Liberazione,
• Francesco Loschi, Distintivo della Guerra di Liberazione,
• Rolando Paneni, Croce al Merito di Guerra e Distintivo della Guerra di
Liberazione,
• Quirino Pucci, Distintivo della Guerra di Liberazione,
• Benito Silvioni, Croce al Merito di Guerra (1940-45),
• Guerriero Silvioni, Distintivo della Guerra (1941).
Tutte le informazioni relative alle decorazioni sono state tratte dai fogli
matricolari26 e dal testo di Mastrobuono27 .
5
Il rientro delle salme
I funerali dei caduti umbertidesi sul Po di Primaro e di Giuseppe Starnini28
si svolsero a Umbertide il 5 dicembre 1945. L’Archivio storico del Comune di
Umbertide conserva alcuni documenti inerenti la traslazione delle salme.
Il 16 maggio 1945 il Sindaco scrisse al Prefetto di Ravenna29 :
I familiari dei volontari suddetti [Pucci e Rosati] desiderano ora trasportare quì [sic] in Umbertide le salme dei loro cari.
Ed è a mio mezzo che gli stessi chiedono a V.E. l’autorizzazione per il
trasporto delle salme in parola dal Cimitero di Mezzano ad Umbertide,
autorizzazione che invocano in assenza di tasse.
La Prefettura di Perugia30 inviò al Sindaco – perché questi lo notificasse ai
familiari del caduto – il decreto di autorizzazione al trasferimento della salma di
Starnini da Firenze a Umbertide.
Il Sindaco di Umbertide, il 29 novembre 1945, scrisse a quello di Ravenna per
chiedere aiuto e l’appoggio
poiché è desiderio vivissimo delle famiglie dei Caduti e della Sezione
Partigiani d’Italia di Umbertide di effettuare la traslazione delle due
Salme ad Umbertide
e lo pregò di adoperarsi perché tale desiderio si potesse realizzare31 .
Nell’Archivio umbertidese non vi è traccia di risposte da parte della Prefettura e del Comune di Ravenna. Probabilmente esse non vi furono dato che un
gruppo di umbertidesi, rimasti sconosciuti, partì e trafugò le salme.
In relazione ai funerali abbiamo la testimonianza di Gina Confini32 :
26 Rubrica
dei fogli matricolari, vari anni e matricole, AdSPG
Mastrobuono, Op. cit., p. 173 e p. 178
28 Giuseppe Starnini, arruolato nel Gruppo di combattimento “Legnano”, morì il 30 aprile 1945
in seguito alle ferite riportate in battaglia nei pressi di Bologna. È stato decorato con la Medaglia
d’Argento al Valore Militare e, su proposta del generale Utili comandante della Divisione “Legnano”,
con la “Croce commemorativa di Montecassino”, onorificenza concessa dal Presidente della Repubblica
Polacca (Comando 68º Reggimento Fanteria “Legnano”, prot. n. 1945/Op. del 7 giugno 1946, AsCU,
1946, fasc. I-2-2).
29 Comune di Umbertide, prot. n. 3096 del 16 maggio 1945, AsCU, 1945, fasc. VIII-2-2
30 Prefettura di Perugia, prot. San 26108 del 2 ottobre 1945, AsCU, 1945, fasc. IV-6-3
31 Comune di Umbertide, prot. 7830 del 29 novembre 1945, AsCU, 1945, fasc. IV-6-3
32 Roselletti, Op. cit., p. 12-13
27
10
Figura 6: Funerali di Pucci, Rosati e Starnini
(a) In piazza Mazzini
L’unica volta che gli umbertidesi l’hanno veramente sentita e hanno
capito quello che ’sti ragazzi aveono fatto, è stato quando hanno riportato Rino e Rosati dal cimitero d’Alfonsine. . . 33 che pu’ ’n è stata
’na cosa semplice perché ’sti ragazzi rubarono addirittura i corpi.
6 I volontari umbertidesi in alcune pubblicazioni del primo dopoguerra
Le vicende dei Gruppi di combattimento34 furono documentate fino dal primo
dopoguerra.
Il primo testo dedicato al “Cremona” 35 venne pubblicato a cura dell’Esercito
italiano nel 1945. La citazione che segue è tratta da quel testo e descrive il
momento dell’immissione dei volontari nelle file dell’esercito regolare:
Il Gruppo è autorizzato a reclutare volontari, traendoli dalle disponibilità della zona.
La scelta cade su quelli che hanno già impugnato le armi contro i
tedeschi, combattendo inquadrati in formazioni di patrioti. Sono elementi che anelano a continuare la guerra di liberazione da essi volontariamente intrapresa ed il cui spirito dimostra una ferma volontà di
battersi e di vincere.
Sono patrioti che giungono accompagnati dagli stessi capi agli ordini
dei quali hanno operato e che ora, equipaggiati dal Gruppo, vengono
33
34
35
In realtà quello di Mezzeno, frazione di Ravenna.
Oltre al Cremona, esistevano i Gruppi di combattimento Friuli, Legnano e Folgore.
Divisione di Fanteria Cremona, Il Gruppo Cremona nella guerra di Liberazione
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Figura 7: Funerali di Pucci, Rosati e Starnini - In via Soli.
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Figura 8: Funerali di Pucci, Rosati e Starnini - In piazza Matteotti.
a rinforzare le file degli anziani del «Cremona» che tanto dura lotta
stanno combattendo.
Sono patrioti delle zone di Perugia, Gualdo Tadino, Firenze, Città di
Castello, Spoleto, Terni, Umbertide, Arezzo, Ancona. . . , patrioti di
diverse regioni che hanno già combattuto per la stessa causa e che ora
– incorporati in reparti regolari – si fondono con i fanti, gli artiglieri
e i genieri del Gruppo. È il primo sintomo, il primo passo verso la
costituzione di quello che dovrà essere il nuovo Esercito italiano.
Gli umbertidesi furono inseriti nella 9ª Compagnia; Ceccarelli comandò il 2º
plotone e quasi tutti gli altri servirono nel 3º plottone36 . Cecchetti fu destinato
al 7ºArtiglieria.
Troviamo un riferimento alla Compagnia degli umbertidesi in Pierangeli Ricci37 nelle pagine che raccontano la battaglia sul Po di Primaro:
Alle prime luci dell’alba del 3 marzo il nuovo schieramento dei reparti
è il seguente:
Avanzate: 9ª compagnia del 22º a sinistra; 11ª compagnia del
22º a destra;
Ambedue a circa 200 metri da Casa dei Venti.
Rincalzo: 10ª compagnia del 22º fanteria nel bosco, all’altezza di
un gruppo di case senza nome.
7
Altri documenti
L’Archivio storico del Comune di Umbertide conserva altri documenti relativi
ad aspetti personali dei volontari. Ve ne sono di riferiti ad attività lavorative
36
37
Bruschi, Op. cit., s.p., bollettino n. 21
Pierangeli Ricci, Op. cit., p. 87
13
svolte prima della partenza per il fronte, altri connessi ad attività politiche (Addo Gennari, Claudio Caprini e Guerriero Silvioni) furono presenti il 23 luglio
1944 all’assembla costitutiva del CLN di Umbertide, come risulta dall’atto di
costituzione del CLN di Umbertide38 .
Tra le attività di interesse pubblico attuate dopo il rientro a Umbertide, se
ne segnalano alcune di Pasquale Ceccarelli e Claudio Caprini. Esse possono
valere come esempio dell’impegno politico, sociale e culturale, nonché dell’attiva
partecipazione alla vita comunitaria profuso dai Volontari.
Pasquale Ceccarelli svolse per alcuni mesi del 1945 (da maggio a novembre 1945) la funzione di assessore supplente della Giunta comunale. Propose al
Sindaco39 - per conto di un gruppo di persone - l’istituzione di una scuola serale gratuita «Allo scopo di dare a chiunque la possibilità di potersi istruire ed
emancipare ».
Claudio Caprini fu il primo Presidente della sezione Anpi di Umbertide40 ,
partecipò all’assemblea costitutiva della società sportiva Tiberis41 e promosse –
per conto del gruppo dei volontari – la realizzazione del “Club Cremona”.
In anni successivi, Serafino Faloci fu Sindaco di Umbertide dal 15 giugno
1952 al 26 novembre 1960.
7.1
Il “Club Cremona”
I documenti riferiti alla costituzione del Club conservati sono due:
1. la richiesta avanzata al Sindaco42 ,
2. la risposta del Sindaco43 .
Di seguito si riporta il testo della domanda.
Egregio Sig. Sindaco
I volontari del gruppo di combattimento “Cremona”, organizzati in
Sezione Permanente, chiedono a codesta Amm: Com/le, il permesso
di poter usare la parte estrema del luogo così detto Mercato Vecchio,
per organizzare un locale di trattenimenti all’aperto.
Si garantisce che anche le abitazioni più vicine a detto luogo vanno
esenti da eventuali disturbi acustici che la gestione del suddetto locale
può provocare in ore notturne.
Gli eventuali introiti della gestione, che prende il nome di “Club Cremona”, una volta rifusi i capitali impiegati nella costruzione, andranno
a tutto beneficio di Istituti ed Enti di assistenza.
Fiduciosi della V/a comprensione, fraternamente
Vi salutiamo.
Per i Volontari del “Club Cremona”
Fto Caprini Claudio
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39
40
41
42
43
Mancini 1977, Op. cit., p. 85
Lettera prot. 7875 del 9 settembre 1945, Ascu, 1945, fasc. IX-4-1
Documento prot. 7837 del 29 novembre 1945, AsCU, 1945, fasc. II-4-4
Verbale n. 1 del 5 maggio 1945 della Società sportiva Tiberis, AsCU, 1945, fasc. VI-2-3
Documento prot. n. 4740 del 25 luglio 1945, AsCU, fasc. III-4-3
Comune di Umbertide, prot. n. del 27 luglio 1945, AsCU, 1945, fasc. III-4-3
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Ringraziamenti
Debbo molti ringraziamenti a tutte le persone che hanno messo a disposizione
la loro competenza e conoscenza per indirizzare questa attività ed in particolare
al personale dell’Archivio di Stato di Perugia, dell’Ufficio anagrafe e all’Archivio
storico del Comune di Umbertide.
Grazie ad Achille Roselletti per avere messo a disposizione il copione dello
suo spettacolo teatrale. Esso costituisce una preziosa fonte di informazioni e
testimonianze dei diretti protagonisti.
Acronimi
AdSPG - Archivio di Stato di Perugia
AsCU - Archivio storico del Comune di Umbertide
Fonte delle immagini
Figura 1: Tratta da Circolo Filatelico «V. Monti»di Alfonsine, Diario storico
militare del Gruppo di Combattimento Cremona
Figura 2: Archivio della Sezione Anpi di Umbertide
Figura 3: Archivio fotografico PCI Umbertide
Figura 4: Archivio fotografico PCI Umbertide
Figura 5: Archivio fotografico PCI Umbertide
Figura 6: Archivio fotografico Comune di Umbertide
Figura 7: Archivio fotografico Comune di Umbertide
Figura 8: Archivio fotografico Comune di Umbertide
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Riferimenti bibliografici
Bernardini, Fernando. «I miei ricordi di guerra : Realizzato nel 1966 a Siena, dopo oltre venti anni, grazie alla conservazione di alcuni appunti
dell’epoca Partigiana, che rispecchiano fedelmente il susseguirsi di quegli epici eventi. Rilegato nel 1978, con l’aggiunta di materiale dell’epoca
e di alcune, brevi, considerazioni finali.» 1978.
Bruschi, Augusto, cur. 35 gioni con la “Cremona” : Testimonianze fra cronaca e storia tratte dal diario di Quirino Pucci fante del 22º Regg.to
Fanteria. s.e., s.l., s.d.
Circolo Filatelico «V. Monti»di Alfonsine, cur. Diario storico militare del
Gruppo di Combattimento Cremona. Bacchilega Editore, Imola, 2009.
Consulta Comunale per le celebrazioni del 30º anniversario della Resistenza
e della Liberazione Umbertide, cur. Rino Pucci : da San Faustino a Po
di Primaro. Testimonianze. Supplemento al n. 11 di Quaderni Regione
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Bella Ciao di Ravenna : Istituto Storico della Resistenza e dell’Età
Contemporanea in Ravenna e Provincia, Ravenna, 2012.
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Ginestri, Gianfranco e Janna Carioli. Il canzoniere ribelle dell’Emilia Romagna. Edizioni del Gruppo Free, Bologna, 1967.
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di Nicola Labanca. Carocci editore, Roma, 2006.
Mancini, Raffaele. A mezzanotte abbiamo scommesso sulla levata del sole :
(San Faustino Sud). A cura di Sezioni Anpi e Volontari della Cremona
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Tipolito Caldari, Umbertide, 1998.
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Roselletti, Achille. «Tebe dalle sette porte, chi la costruì?» Dattiloscritto.
1975.
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