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golem / poesia
romina carrisi
Se solo fossimo altrove
© 2016 Miraggi Edizioni
via Dronero 2, 10144 Torino
www.miraggiedizioni.it
Progetto grafico Miraggi
In copertina: foto di Angela Lo Priore
Finito di stampare a Città di Castello
nel mese di febbraio 2016 da CDC Artigrafiche
per conto di Miraggi Edizioni
su carta Palatina 85 gr delle Cartiere Milani Fabriano SpA
realizzata secondo principi ecosostenibili e a basso impatto ambientale
Prima edizione: febbraio 2016
isbn 978-88-96910-78-8
Miraggi Edizioni
Premessa
Se solo fossimo altrove nasce da una collezione di poesie d’amore
raccolte negli ultimi tre anni. Ho voluto dare questo titolo al libro perché è nell’indole dell’essere umano usare i “se” per alleviare la pesantezza del presente.
Siamo degli inguaribili romantici e nel nostro romanticismo
ci piace essere vissuti dall’amore. Ci mangia vivi e noi rimaniamo delle carcasse fatte di petali di rose rosse e ricordi di parole
dolci.
Questa raccolta è per chi sogna l’amore unico, per chi ha la
volontà di amare nonostante abbia fallito, per chi sorride sotto
le piogge che l’amore a volte regala.
5
Amore segreto
Per i coraggiosi: gli animi sensibili
F
acciamoci una promessa
una che non sapremo mantenere.
Prometti di amarmi
come il sole ama la luna
tu mi darai il giorno
ed io sarò le tue notti.
Obbligami a soffrire la tua assenza
ignora le verità
toccando la follia
come se fosse aria consumata del nostro segreto
amore.
9
Se solo fossimo altrove
S
e solo fossimo altrove
non dovrei cercarti nella ragnatela di un ricordo.
Se solo fossimo amanti
non dovrei stringere un corpo estraneo
per cercare tracce di te.
Se solo fossi ancora riflessa nei tuoi occhi
non sarei la tua ombra ossessiva
e se solo fossimo ancora quello che eravamo
le mie lacrime non bagnerebbero questo foglio.
16
Per Dott.
C
ome poesia
quella fra tante
che cerchi anche se non conosci
un giorno d’estate
il tuo amore
ha illuminato il buio della mia gabbia.
Come poesia
hai dato un senso alle mie lacrime
ritrovando il mio sorriso
timido ma testardo.
Come poesia
sei venuta a liberarmi da me stessa
dandomi la chiave
per aprire la porta
della mia anima
fragile e forte.
E ti leggo e ti rileggo
poesia mia
come una poesia d’amore
tra mille uragani d’odio.
17
Ringraziamenti
Voglio ringraziare mia madre, per avermi supportata in questo viaggio, essere sempre stata dalla mia parte e non aver mai
dubitato di me.
Mia zia Taryn, per le sue idee e la sua simpatia.
Conversazione con Romina
di Enrico Remmert
Quando e perché hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere quando ero ancora molto piccola. Scrivevo lettere a Dio e le lanciavo fuori dalla finestra pensando che
lui le potesse ricevere così. Era un modo delicato di farmi sentire
senza disturbare.
I momenti di silenzio, che mi hanno resa presente e folle.
La mia Dott. Elena, per tutte le chiavi che mi ha regalato e i
mille abbracci.
Chi mi ha amata e chi mi ha ignorata, per aver suscitato in
me emozioni che mi hanno portato a scrivere.
Alda, grazie per non avermi fatto mai sentire sola.
Infine e soprattutto voglio ringraziare Marco e il team di Cotril,
senza te e senza voi, questo libro sarebbe solamente un sogno dentro il mio cassetto.
Pensi che scrivere sia una dote innata o che si possa imparare?
Penso che sia una dote innata che appartiene ai sensibili, a chi
ha qualcosa da dire ma non si mette in piazza a urlarlo. Credo
che la sensazione data dallo scrivere sia simile alla scarica di endorfine che provoca piacere a chi si fa male da solo, perché nello
scrivere esiste una componente che in qualche modo ha qualcosa a che fare con l’autolesionismo. Ma amo quel momento tra te
e una pagina bianca dove tutto è possibile e non ci sono barriere
o restrizioni: un momento così puro e ingenuo, a volte anche
imbarazzante, che ti fa entrare in una dimensione parallela crea­
ta esclusivamente da te.
Quali sono gli autori/autrici che ti hanno formato?
Grazie.
Alda Merini mi ha perforato il cuore e si è ritagliata un bel
posto comodo lì dentro. Nazim Hikmet, Fernando Pessoa, Pablo Neruda, Oscar Wilde e quel romanticone di Goethe sono
tutti autori che hanno avuto un grande impatto sulla mia vita e
sulla mia scrittura.
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101
Come nascono le tue poesie?
Le mie poesie nascono da un forte bisogno di esternare la mia
vita interiore e relazionarmi con il lettore. Non c’è sensazione
più soddisfacente di quando ritrovi la tua vita nelle parole di
altri autori. Ti fa sentire che appartieni, che non sei sola, che ci
sono altre persone profonde.
Come arrivi alla “costruzione” di una poesia? Qual è il modus operandi?
La poesia nasce da un impulso. Come un istinto sessuale, un
raptus dove per svariato tempo non capisci niente perché dalle
tue dita e dalla tua mente sta nascendo un tornado. Poi finisce
e ti senti nudo, quasi ti vergogni di come stavi tenendo tutto
dentro. Un attimo di pudore umano. Poi la vesti, la sistemi – la
tua poesia – la lavi e la pettini e la mandi nel mondo, sperando
che faccia del bene. La poesia è un bambino che nasce da un
rapporto tra le tue mani, la tua mente e il tuo vissuto.
Credi di più nell’ispirazione o nel “mestiere”? Oppure in entrambi?
Credo in entrambi. Non si può fare affidamento sull’ispirazione. Per quanto possa essere elegante e meravigliosa, è una
bambina molto egoista. Appare solo quando vuole. Il mestiere
invece è fedele. C’è sempre e ti aiuta a trovare l’ispirazione quando quella bambina egoista e dispettosa si nasconde.
Quanto di te entra nelle tue poesie?
Tutta me stessa. Se non ci fossi interamente, non le scriverei.
A volte scrivo di vissuti accaduti e altre volte di scenari interamente costruiti nella mia immaginazione. Ma sono sempre io.
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Scrivere è un esercizio solitario. E anche leggere è un esercizio solitario. Peter Bichsel dice che tutta la letteratura non è altro che questo:
una forma di solidarietà tra la solitudine di chi scrive e quella di
chi legge. Tu cosa pensi in proposito?
Penso che la solitudine sia una grandissima compagna di vita.
Devi imparare a conviverci perché è inevitabile. Quando ero
più giovane non riuscivo a stare sola, e mi circondavo di persone
anche sbagliate pur di non sentire la solitudine. Poi ho capito
che la solitudine non va via. Mai. Specialmente per un artista.
Puoi sentirti solo in mezzo alla folla. Io adesso adoro stare da
sola. Creo, scrivo, leggo, mi diverto perché mi scopro. Penso
che ci sia un grande senso di orgoglio nel lavoro solitario. Tu sei
la vera versione di te stesso quando nessuno ti sta guardando.
Per uno scrittore è molto importante questo. Sei tu stesso il tuo
capo e ti devi dare orari precisi, pause pranzo e ferie. E ti devi
fidare di te stesso.
Larsson invece dice che la principale funzione della letteratura è quella di abituare il lettore a mettersi nei panni degli altri. Per te è così?
Adoro mettermi nei panni degli altri. Vivere multiple vite
nell’arco di una sola è il mio obiettivo. È terapeutico mettersi
nei panni degli altri, ma è anche vero che, quando leggi un libro,
cerchi sempre di trovare te stesso in quello che il protagonista fa
o dice. È umano volersi trovare in altri, ci fa sentire compresi.
Il fatto che tu conosca in profondità molte lingue ha influenzato in
qualche maniera il tuo modo di scrivere nella tua lingua madre,
l’italiano? Ti trovi a pensare di scrivere in una lingua diversa?
Come ti dicevo prima, la poesia per me nasce d’impulso. E
l’impulso si traduce sempre in lingua italiana. Sarà perché le
mie poesie sono sull’amore e l’italiano è molto romantico. Fo103
neticamente è più incisivo e tagliente, ma anche dolce e soave.
La musicalità della lingua italiana si sposa bene con i temi che
tratto nelle mie poesie.
Qual è il ruolo della musica all’interno dei tuoi lavori?
Alcune poesie sono nate ascoltando Marco Beltrami o Ludovico Einaudi. Altre sono nate ascoltando conversazioni nei bar
romani. Trovo la musica ovunque ed è fonte di grande ispirazione.
Quanto hai lavorato su questa raccolta? L’hai riscritta più volte?
Ci sono le mie amiche che hanno appena partorito o sono
incinte. Io considero queste poesie come le mie figlie. Alcune
sono più grandi e altre appena nate. Scrivevo poesie per esternare dolori, non sapendo come sfogarmi altrimenti. Dopo una
delusione, nulla mi dava più soddisfazione che scrivere. Pubblicarle oggi è un sogno diventato realtà.
Che cosa vorresti che rimanesse al lettore una volta chiuso il libro?
Vorrei che le ragazze adolescenti che leggono questo libro
si potessero riconoscere e apprezzare il loro percorso, accettare
che la loro sensibilità sia più accentuata rispetto a quella della loro compagna di banco: perciò non devono vergognarsene,
ma usarla in maniera positiva. Per anni mi hanno detto che mi
emoziono troppo facilmente, che sono troppo sensibile e me ne
sono fatta una colpa, costringendomi ad andare contro la mia
natura. Avevo creato un mostro. Adesso mi accetto per quello
che sono, in negativo e in positivo, e vorrei che le mie lettrici e
i miei lettori facessero una forza della loro sensibilità. Vorrei che
chiudessero il libro con una nuova voglia di amare. Spropositatamente. Passionalmente. Perdutamente. Abbiamo bisogno di
più amore in questo mondo, di meno donne siliconate in cerca
di uomini da usare e di meno uomini superficiali che usano
corpi invece di amare anime.
Scrivi in maniera costante, con dei ritmi precisi, o solo quando ti
vengono buone idee? E in media, con quanta regolarità succede?
Provo a essere disciplinata e a scrivere con regolarità. Il mio
momento preferito è la mattina con il caffè al bancone della mia
cucina, su uno sgabello di allumino abbastanza scomodo. Sono
qui in questo momento.
Chi, in particolare, vorresti che ti leggesse?
Tutti. Abbiamo tutti bisogno di poesia in questa società così
dannatamente ossessionata dalla bellezza esteriore e dall’apparire.
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Sommario
Premessa
5
Amore segreto
Voglio
Mi ricordi le notti
Labirinti
Cuori lontani
Lei
Ventimila mezzanotti fa
Se solo fossimo altrove
Per Dott.
L’immobilità dell’assenza
Tramonto travestito d’alba
Ricordi rotti
Tremo
Perfetto difetto
Infanzia
Malibu
Milano
Autunno
Amore losangelino
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Alla fine…
Non so scrivere poesie d’amore
Beverly Hills
Lui
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31
32
Sopravvivo
Pagina vuota
33
34
Smemorato
(Ro)Mina vagante
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72
Silenzio
Cercando il tuo amore
Eccomi
L’unica
Polvere
Sono sola quanto te
Tornò
Narciso
L’essenziale Solo per l’eternità
Ti punisco
Dialogo d’amore
Ruggine Regali
La mia droga
Il blocco dello scrittore
Forse
Innamorata del mio cuore
A nudo
Sulla tua bocca
Incompresa
Testamento
Non la smetto più
Pensieri inutili
L’uomo sbagliato
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54
55
56
58
62
64
65
Passano
Solitaria
Bambina mia
Anche di notte
Stupidi
Amavo i suoi difetti
Amore di plastica
Roma
Ladra
Donna morbida
La solitudine
Una cosa sola
Capelli bianchi
Straripo
Il minatore
Senza te
L’ultima volta
Il bene che ti ho voluto
Timida
13 novembre 2015
Finta di essere
Lontana da te
Asia
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77
78
79
80
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84
85
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90
91
93
94
95
96
97
98
99
L’uomo timoroso
L’estate arrivò
Donna superficiale
Affamati
Ti amerò
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67
68
69
70
Ringraziamenti
100
Conversazione con Romina di Enrico Remmert
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