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il Giornale - Eugenio Benetazzo

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il Giornale - Eugenio Benetazzo
Interni 7
il Giornale 쐌 Domenica 28 ottobre 2007
I DEBITI DELLE FAMIGLIE
L ’ A L L A R M E S O C I A L E
Il costo del denaro sale, il 91% dei prestiti è a tasso variabile. E i pignoramenti, che sono il 3,5% dei tre milioni e mezzo di contratti, si impenneranno al 19%
«Addio, m’ammazzo per colpa del mutuo»
Aumentano suicidi e tragedie tra i debitori delle banche perché le rate dei finanziamenti immobiliari diventano sempre più pesanti
STEFANO LORENZETTO
SCOMMESSE
IMMOBILIARI
La maggior parte
dei capifamiglia
coinvolti
nelle esecuzioni
immobiliari pendenti
ha fra i 25 e i 40
anni: di età:
non riesce a pagare
le rate del mutuo
e viene privato
della casa
con l’aggravante
di vedere andare
in fumo i risparmi.
In Veneto una casa
automobilistica
ha convinto
le finanziarie
a inventare
per gli imprenditori
e per gli altri
potenziali clienti
con alto reddito
un mutuo così
strutturato: villa
di rappresentanza
con inclusa una
berlina da oltre
100mila euro
U
n mese e mezzo fa, nel
Nord Est apparentemente assai benestante, a 500 metri in linea
d’aria dalla casa in cui sono
nato, un marocchino di 30
anni ha ucciso per strada la
compagna, vibrandole otto
coltellate sotto gli occhi dei
passanti. Movente del delitto: la rata mensile, 700 euro, del mutuo trentennale
di 140.000 euro che insieme avevano acceso per l’acquisto di un appartamento.
Lei, una vedova con due
bimbe a carico, non riusciva a pagare la sua parte. Se
40 anni fa qualcuno avesse
detto a mio padre, a me o a
un qualsiasi abitante di
quel quartiere che un giorno sarebbe accaduto un fatto simile, nessuno ci avrebbe creduto. Per il semplice
motivo che le case allora
erano appannaggio dei
sióri e i poaréti, tuttalpiù,
potevano ambire ad averle
a pigione.
La scorsa settimana, a Tolentino, 450 chilometri più
a sud, un lavoratore modello di 43 anni s’è impiccato
nel magazzino aziendale, lasciando un figlio di 9 da crescere. La moglie ha raccontato in lacrime ai carabinieri che il marito era molto
preoccupato per un mutuo
di 50.000 euro, con rate
mensili di 500 euro, ottenuto da una banca per comprarsi un’abitazione. Forza
Nuova ha annunciato che
denuncerà per istigazione
al suicidio i responsabili dell’istituto di credito.
Tragedie simili un tempo
si contavano sulle dita di
una mano. Per restare all’ultimo decennio: un operaio
di Adrano (Catania) suicida
con i gas di scarico della
Fiat 850 per un mutuo da
40 milioni di lire; una donna di Adelfia (Bari), madre
di quattro figli, con la gola
squarciata perché la pensione del marito non bastava
più a pagare le rate mensili
sempre più onerose; un
commercialista di Napoli,
padre di due figli, a capofitto nella tromba delle scale
pochi mesi dopo aver ricevuto da un istituto di credito
un prestito di 200 milioni di
lire per la casa.
A Verona, la ricca città dove il marocchino ha trucidato la convivente, vi sono attualmente 1.341 alloggi sotto pignoramento. Un numero che fa allargare le braccia persino ai cancellieri del
tribunale: «Mai visto nulla
del genere». Tecnicamente
si chiamano «esecuzioni immobiliari pendenti»: in una
sola mattinata si è arrivati a
19. La maggior parte dei capifamiglia coinvolti hanno
tra i 25 e i 40 anni, dato anagrafico compatibile con una
visione forse troppo baldanzosa della vita. Impossibilitate a pagare le rate del mutuo, l’anno scorso 946 famiglie sono state private della
loro casa, con l’aggravante
d’aver visto andare in fumo
tutti i risparmi investiti. Nel
2000 il numero degli immobili messi all’asta per lo stesso motivo non superava le
100 unità. Ne consegue che
in sei anni i pignoramenti
sono aumentati dell’846%.
Un’ecatombe.
Prendo per buoni i dati
[FOTO: EMMEVI]
dell’Adusbef (Associazione
difesa consumatori utenti
bancari, finanziari e assicurativi), anche se detesto il tono declamatorio con cui il
suo presidente, Elio Lanutti, si affaccia a giorni alterni
nei telegiornali per sillabarceli: in Italia le procedure
immobiliari o i pignoramenti sono pari al 3,5%, quindi
oltre 120.000 su 3,5 milioni
del totale dei mutui, ma destinati ad aumentare del
19% a causa dell’insostenibilità delle rate, visto che la
quasi totalità dei
prestiti – il 91%,
per essere esatti
– sono stati concessi a tasso variabile e quindi
soggiacciono all’andamento sfavorevole del costo del denaro.
Quello della casa non è che
l’aspetto più macroscopico
di
un’emergenza so- Elio Lanutti
ciale ed economica che comincia a
impensierire (alla buonora!) le autorità. Lunedì scorso un vertice con i prefetti di
Veneto, Emilia Romagna,
Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, come dire il
gotha delle regioni a reddito più elevato, presieduto a
Venezia da Ettore Rosato,
sottosegretario agli Interni,
s’è concluso con un allarmato avvertimento di Guido
Nardone, rappresentante
del governo nella città lagunare: «La spesa a rate è molto pericolosa, dà l’illusione
alla gente di potersi permettere ogni cosa. Le famiglie
si stanno indebitando fino
all’osso». Per acquistare la
casa? Macché. Roberto De
Marco, responsabile veneto
del settore risparmio di Fe-
d’insegnare alla gente il modo corretto d’impugnarlo,
questo coltello. Altrimenti
temo che finirà per essere
usato sempre più spesso in
circostanze come quelle descritte all’inizio.
Nella fabbrica di Giancarqualcosa – la prima stufa a lo De Bortoli, un piccolo imgas, la prima lavatrice, il pri- prenditore tessile di Pramo televisore – dopo due o maggiore (Venezia), un tertre anni. Una casa, quando zista che produce per Jil
andava bene, dopo 30. Allo- Sander e per Gucci, uno
ra vogliamo dirla chiara e sgobbone che ha ancora i
tonda? Abbiamo fatto gli piedi per terra e che s’è
americani senza esserlo. Il mangiato due case (sue)
paradosso è che perpur di tener tesino gli americani sosta alla delocano in difficoltà: in un
lizzazione selanno il numero delle
vaggia, ho avuabitazioni pignorate
to la sorpresa
negli Stati Uniti è
di trovare apraddoppiato.
pesa alla pareSecondo una rete, incorniciacente indagine della
ta, una pagina
Cgia di Mestre (roba
dei Tipi italiaseria),
l’indebitani del 19 marmento per credito al
zo 2006. Era
consumo è cresciuto
l’intervista
nel nostro Paese del
con Eugenio
15% rispetto all’an- Ettore Rosato
Benetazzo,
no precedente. Ogni
trentaduenne
famiglia ha mediatrader profesmente obblighi per 13.000 sionista, cioè operatore di
euro (erano 12.300 nel Borsa indipendente, che an2005 e 10.500 nel 2004). In nunciava «un mutamento
un quadriennio gli italiani epocale senza precedenti».
hanno quasi raddoppiato il «Ci siamo!», testimonia De
ricorso ai finanziamenti per Bortoli. «I miei dipendenti
le loro spese più o meno vo- non ce la fanno più. Sono inluttuarie, passando dai 45 debitati fin sopra la punta
miliardi di euro nel 2002 ai dei capelli. Basta che in faquasi 90 nel 2006. È anche miglia qualcuno abbia bisovero, come mi ha spiegato gno di cure dentarie ed è la
Ettore Gotti Tedeschi, presi- rovina. Vengono a piangere
dente della Santander Con- nel mio ufficio. Che devo fasumer Bank, che «il credito re? M’invento una gratifica,
al consumo non è che un gli anticipo lo stipendio o la
mezzo, uno strumento utile tredicesima. Fin che poscome il coltello a tavola, bi- so... Ma ormai sono io stessogna solo imparare a usar- so a un bivio: a fine mese o
lo» e che «ci sono coppie di preparo le buste paga o vergiovani che non si sposereb- so i contributi. Mi dica Prodi
bero se non potessero paga- quale delle due».
re a rate l’arredamento».
Allora avevo definito BeMa qui è venuto il momento netazzo «il Beppe Grillo dei
Dal 2002 al 2006 raddoppiato il valore dei debiti
degli italiani per l’acquisto di case e per spese più
o meno voluttuarie: ogni famiglia deve 13mila euro
derconsumatori, sta seguendo il caso di un centinaio di
persone che in provincia di
Treviso avevano sottoscritto un prestito di 500 euro
con una finanziaria per l’abbonamento annuale alla palestra. Oltre alla forma fisica, si acquistano
a rate la Tv al plasma, le vacanze, i
mobili, gli elettrodomestici, i computer. E l’auto,
naturalmente.
Siamo arrivati all’assurdo per cui
a un giornalista
del Corriere del
Veneto, che voleva pagare in contanti una vettura
di media cilindrata, il concessionario di una nota casa europea ha insistito per
proporre invece il finanziamento. «Se l’agente preferisce vendere a credito, vuol
dire che certamente ha un
guadagno maggiore. E di riflesso che lui, o la casa madre, stanno tentando di vendermi un secondo prodotto», è il commento del collega. Temo che si tratti della
stessa casa automobilistica
che ha convinto le finanziarie a inventare per i nuovi
ricchi del Nord Est un mutuo così strutturato: villa di
rappresentanza finto palladiana con inclusa una berlinona da 100.000 e passa euro. Mica si può farli tornare
a casa la sera col ghiaino
del viale d’ingresso che
crocchia sotto le ruote di
Anche nel ricco Nord Est è
emergenza sociale. In provincia
di Treviso un centinaio di persone
in crisi per non aver rinunciato
all’abbonamento in palestra
una Hyundai, vi pare?
«Compri oggi e cominci a
pagare fra un anno» è l’esatto contrario, a pensarci bene, di ciò che facevano i nostri padri, che risparmiavano ogni giorno nella speranza di potersi permettere
SERVIZI FINANZIARI
I consumatori:
basta rinvii
sulle norme Ue
Adusbef e Federconsumatori
chiedono che la direttiva europea Mifid sull’intermediazione
finanziaria venga applicata anche in Italia subito. Il sistema
Mifid rafforza la tutela degli investitori rispetto agli operatori, per i quali definisce regole di
condotta e disciplina il conflitto di interessi. Le due associazioni dei consumatori, si legge
inunanota, «riterrebbero scandalosaun’ulterioreprorogadella Mifid, dopo i dieci mesi già
accordati a un sistema bancarioostileautentierisparmiatori, non aduso ad applicare le
leggi, come il decreto Bersani
su mutui e tassi». Il sospetto di
un’ulterioreprorogaall’entrata
in vigore della Mifid, prevista
per il primo novembre, sottolineano Adusbef e Federconsumatori, «deriva da qualche vistosoritardoinmeritoaunaserienutritadiregolamentiattuativi previsti dal decreto approvatodalConsigliodeiministri il
30 agosto scorso». Adusbef e
Federconsumatori,quindi,rifiutano «l’ipotesi che il governo
possa piegare gli interessi di risparmiatori e consumatori ai
desiderata delle banche» e annunciano «una forte vigilanza
su ulteriori rincari dei servizi
bancari e finanziari addossati
agli utenti».
GIORN - NAZIONALE - 7 - 28/10/07- Plate NUOVA-GRAFICA - Autore: MOREGOLA Stampa: 27/10/07
Un istituto di credito offre
ai suoi potenziali clienti crediti
pari al 120% del costo
dell’abitazione e paga notaio,
arredamento e perfino il trasloco
21.06 - Composite
poveri». Oggi devo riconoscere che molte delle sue funeree previsioni si sono puntualmente avverate. A cominciare da questa, raggelante: «Nei prossimi nove
mesi il costo del denaro è destinato a salire dal 2,50% al
3,50%. Chi ha un mutuo a
tasso variabile sulla prima
casa cammina sull’orlo di
un burrone. Nessun giornale lo ha scritto, ma in Giappone vi è stato un aumento
del 35% dei suicidi: le vittime sono capifamiglia che,
in seguito al rialzo dei tassi,
non riescono a onorare il debito con la banca neppure
vendendo l’immobile per
cui hanno chiesto il prestito». Ebbene, in 19 mesi il costo del denaro è salito addirittura al 4%, il che significa
che su un mutuo integrale
per 100.000 euro i rialzi dei
tassi hanno comportato interessi aggiuntivi, non pianificati in fase di rogito, per
1.500 euro l’anno: è come
se fosse sparito da tanti bilanci familiari un intero stipendio mensile. Gli interessi sui mutui a tasso variabile sono aumentati da quel
marzo 2006 di oltre il 60%.
Aggiunse Benetazzo: «Sa
quale importo arriva a concedere un istituto di credito
veneto al cliente che si presenta a chiedere un mutuo
per l’acquisto della prima
casa? Il 120%. Non sto
scherzando. Ti comprano loro l’abitazione e in più ti offrono un 20% per le spese
notarili, i mobili, la tinteggiatura, il trasloco e anche
per la cassa da morto, aggiungo io». Macabro. Ma
profetico. Ho controllato ieri: questa banca continua a
offrire un prodotto che si
chiama Mutuotutto Trasgressivo. L’aggettivo mi
sembra appropriato. Al pari dello slogan con cui viene
reclamizzato:
«Abbiamo
esagerato: finanziamo la
tua casa fino al 120%!». Il
simbolo del mutuo è un
sandwich a quattro piani.
Poi non bisogna stupirsi se
qualcuno ci si strozza.
[email protected]
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