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(a chi se le può permettere)

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(a chi se le può permettere)
n. 80
mensile di informazione in distribuzione gratuita
BUON€
VACANZ€!
(a chi se le può permettere)
Sulla disintegrazione
dell’euro
pag. 6
Medici
fannulloni
pag. 12
Augusto
Ferrante
pag. 26
SOMMARIO
n. 80
3 L’A(u)sl di Teramo allo sbando
4 Solo una domanda
5 La notte Tercas è finita
6 Sulla disintegrazione dell’Euro
8Fuoriclasse
9 Raimondo Micheli
10 Teramo Culturale
11 L’Università si sta spegnendo
12 Medici fannulloni
14 L’Altro e l’’oltre
15 Dura Lex sed Lex
16 Giandonato Morra
18 La Notte del Flop
19 Gli Intracomunitari
21 Coldiretti informa
22 In Giro
24Musica
25 L’Oggetto del Desiderio
26 Augusto Ferrante
27 Note Linguistiche
28Cinema
30Basket
è possibile scaricare il pdf di questo e degli altri numeri dal sito web
www.teramani.info
scriveteci a
[email protected]
Direttore Responsabile: Biagio Trimarelli
Redattore Capo: Maurizio Di Biagio
Hanno collaborato: Mimmo Attanasii, Raffaello Betti,
Luca Cialini, Siriano Cordoni, Maurizio Di Biagio,
Maria Gabriella Di Flaviano, Elvio Fortuna,
Carmine Goderecci, Amilcare Lauria, Bebè Martorelli,
Silvio Paolini Merlo, Giovanni Piersanti,
Sergio Scacchia, Carla Trippini
Gli articoli firmati sono da intendersi come libera espressione
di chi scrive e non impegnano in alcun modo né la Redazione
né l’Editore. Non è consentita la riproduzione, anche solo
parziale, sia degli articoli che delle foto.
Ideazione grafica ed impaginazione: Antonio Campanella
Periodico Edito da “Teramani”, di Marisa Di Marco
Via Carlo Forti, 41/43 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930
per l’Associazione Culturale Project S. Gabriele
Organo Ufficiale di informazione
dell’Associazione Culturale Project S. Gabriele
Via Carlo Forti, 41/43 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930
Registro stampa Tribunale di Teramo n. 1/04 del 8.1.2004
Stampa Bieffe - Recanati
Per la pubblicità: Tel. 0861 250930
347.4338004 - 333.8298738
Teramani è distribuito in proprio
L’Editoriale
dalla
l’A(U)sl di
Teramo
allo sbando
e Varrassi ci mette del suo
P
er una dannata ed estenuante crisi
economica, sono 87 mila i Teramani
che non ce la fanno più a curarsi, a
mettere da parte il gruzzoletto per
una visita specialistica. “Non ce la fanno
proprio - dichiara rammaricato Geppino
Oleandro dello Spi Cgil - né per una semplice
aspirina o per una risonanza magnetica da
fare all’ospedale pubblico o in una struttura
privata”. È il peggio che di questi, ben 26
mila sono anziani: una cifra insostenibile per
il nostro territorio, per la nostra democrazia,
per il nostro welfare. Per di più sono troppi
anche gli 86 milioni e 220 mila euro di
mobilità passiva di Circonvallazione Ragusa
dovuti perlopiù “a lunghe liste di attesa
e all’inappropriatezza dei ricoveri e degli
esami diagnostici che provocano migrazioni
verso altre Asl; il manager Varrassi propone
gli affidamenti a strutture private, come ad
esempio con Radiosanit, ma i benefici non
ci sono, tranne che nei primi momenti”. Non
è possibile che la prima causa di ricovero
Redazione
all’ospedale di Giulianova sia la psicosi: in
riva all’Adriatico è sufficiente non passare un
momento felice che il tuo medico prescrive il
ricovero immediato: sono 800 euro al giorno,
che nella sola Asl di Teramo fa un totale di
57 milioni all’anno: pazzesco! Su 41.320
ricoveri ordinari effettuati a Teramo, 8.900
sono da considerarsi impropri nei 4 presidi
ospedalieri. Tanto i medici di base, o alcuni di
essi, hanno il loro tornaconto per spedire un
paziente a farsi fare una tac o a occupare un
letto vista Gran Sasso.
Oltre a ciò, i medici del Pronto soccorso
applicano la cosiddetta “medicina difensiva”,
cioè anche nel caso di una bazzecola,
di qualche lieve sintomo influenzale, ti
prescrivono una sfilza e costosissimi esami
diagnostici, pur di non provvedere in caso
di errore medico a risarcimenti milionari:è
messa in pratica nel 90% dei casi. Sul totale
di pazienti teramani (41.320) che hanno
fatto uso di cure nel 2010, 26.039 utenti
hanno fatto ricorso alle prestazioni mediche
nella propria Asl, 10.743 fuori regione
(preminentemente nelle Marche), 680
all’Aquila, 865 a Chieti e 3.002 a Pescara.
Ciliegina sulla torta: il reparto di radiologia
del Mazzini a Teramo, che doveva restare
aperto anche dalle 20 alle 24, per tamponare
le migrazioni verso San Benedetto e cliniche
private, è miseramente chiuso. Ma che quasi
quasi la strategia sia voluta e studiata a
tavolino per arricchire i primari della costa
marchigiana?
A pensare male spesso ci si azzecca! diceva
uno che di casini ne ha fatti a migliaia. n
3
di
4
Pubbliche affissioni
SATIRA
n.80
Solo una
domanda
ma per interposta persona
N
Mimmo
Attanasii
[email protected]
un coordinamento collettivo per fare fronte alla quantità di Tuborg
stappate con i denti. Vuote erano un trofeo, la scolatura per tutti. E
l’olmo, sempre il poveraccio tenuto fuori dalla bevuta da una conta
inesorabile. In seguito, trasformatosi nel simbolo della precarietà.
L’albero dello sradicamento, della rimozione coatta dal proprio habitat. Per esempio, spedire un senzatetto alcolizzato, che ne so, a Villa
Gesso, perché pare brutto tenerselo in piazza.
A proposito, c’è un signore in giro, che probabilmente abusa nel dosaggio delle bevande preferite, apprezzandone molto l’alto contenuto etilico, ma che comunque non si priva di sfoggiare un linguaggio
forbito in risposta a miserabili insulti. Cosa, peraltro, che riesce raramente a parecchi amministratori della cosa pubblica. Il mio amico
di Helsinge, lo sfigato Heigl, manovale e inquilino squattrinato in una
casa popolare di periferia, mi ha contattato su Facebook, anticipandomi il suo prossimo trasferimento in
Attanasii
on avrei dovuto. Sono costretto.
Dopo tanti anni di collaborazione
con la redazione di Teramani, mi
Italia. Un emigrante da retromarcia. Una
anomalia. Riconosce Teramo e la sua
gioventù in un inseguimento improba-
trovo nelle condizioni imbaraz-
bile sul web. Segue con interesse i fatti,
zanti di dovere abusare dell’ospitalità
le vicissitudini, gli avvenimenti della sua
del mio editore per un affare personale.
Interamnia. Forse pensa allo Shakidu.
Niente di particolarmente invadente.
E una volta stabilitosi da noi, avrebbe il
Intendiamoci. Soltanto una richiesta
desiderio di mettere su bottega. Gli ho
di rappresentanza nei confronti delle
parlato di crisi economica, ma non sem-
istituzioni. In quel periodo, la Coppa
bra volere rinunciare ai suoi propositi.
Interamnia ancora mutava la propria
Una perseveranza disarmante. Mi ha
“mission” per divenire nel tempo “World
chiesto di rivolgermi al servizio per le
Cup International exhibition full optional
pubbliche affissioni del Comune, per far-
edition on the road in joy together”. Si
si precedere da un’abilissima campagna
giocava a pallamano per intuizione ge-
stampa e un battage pubblicitario parti-
niale quanto inconsapevole, visto come sono andate a finire le cose,
colarmente aggressivo, scegliendo come sito lo spazio prospiciente
in tutti gli spazi disponibili in centro. In ogni piazza, spiazzo, angolo e
l’uscita del Lotto 0, nei pressi di Porta Romana, già utilizzato con
parcheggi.
successo dalla ASL.
Proprio come facevano i ragazzini in strada negli anni 70 per un
Uno slogan indimenticabile per gli scandinavi. Mah!
“quattro contro quattro” a porte piccole. Vennero giù i danesi, con
“Migliori servizi ai cittadini con pareggio di bilancio”.
le corna da “vichingo della domenica”. Li incrociavi in pizzeria da “El
La domanda è: “Signor Sindaco, quello spazio per la pubblicità, è
Gato”, mossi in un accerchiamento da battaglia, quasi una testug-
ancora disponibile?”
gine romana. Schieramento di grande complessità, che richiede
Oh, io non c’entro niente... è che i danesi so’ strani!
n
di
ATTUALITÀ
Banche
La notte Tercas
è finita
con Oro Pilla
Grazie alle cartolarizzazioni e
alla mancata fuga di clienti
Maurizio
Di Biagio
5
[email protected]
n.80
ritrovata autonomia bancaria, e quindi della futura banca d’Abruzzo,
è assolutamente necessaria. Anzi Tercas chiama a raccolta la sua regione: nessuno può chiamarsi fuori, trapela qualche voce a Corso San
Giorgio. L’aumento di capitale dunque è in preventivo, gli uomini Tercas
sperano solo che non sia molto elevato. Da una situazione dunque che
pareva irreversibilmente compromessa nella rapida discesa tra gli inferi del sistema bancario locale e nazionale, senza più un’autonomia da
difendere e con l’arrivo per la prima volta nella sua storia, s’incomincia
ora a vedere i barbagli la luce della fine del tunnel nell’istituto di Corso
San Giorgio. Dall’ipotesi acquisizione della cassaforte teramana da
parte di qualche gruppo del Nord, forse di Intesa o di qualcun altro nel
segno del meno peggio, e della vergogna collettiva di un popolo già
frustrato per la perdita di istituti prestigiosi in città, si passa invece nel
solo giro di poco tempo a guardare il futuro con maggiore ottimismo.
Scansate anche le ipotesi di licenziamento e prepensionamenti che
aleggiavano sulla testa dei già frastornati dipendenti teramani. Si torna
dunque a parlare della banca abruzzese e a questo punto anche la
temuta perdita di autonomia della banca
potrà essere solo uno
T
sbiadito ricordo, e
di omesso versamento dell’Iva, riguardante il caso del fondo Diaphora
verso i suoi detrattori:
1 che avrebbe consentito al gruppo Di Mario di ottenere nuova
lo farà presto, dicono
liquidità finanziata dalle banche in questione. In estrema sintesi, il
da Corso San Giorgio
sistema bancario ha incassato delle somme che per non violare la par
che torna a parlare
condicio nell’abito delle procedure fallimentari non avrebbe dovuto
di sciacalli che nel
incassare. Oltre a Tercas sono stati sequestrati fondi per 12,9 milioni a
periodo buio della
Unicredit, 2,7 milioni a Factorit e 7,9 milioni a Italease, per un totale di
banca teramana si ag-
31, 7 milioni di euro. C’è l’impegno assunto con l’organo di vigilanza e
giravano come falchi
con il commissario Sora da parte degli uomini Tercas di non rilasciare
attorno all’istituto.
dichiarazioni.
L’istituto di credito
Nella famosa riunione del cda in cui verso la fine del 2008 si diede l’ok
non ha mai avuto
a quest’operazione, oggi nel mirino della giustizia capitolina, mancano
problemi di solidità
i nominativi di due consiglieri (sugli 11 complessivi), che per loro fortu-
patrimoniale, i control-
na hanno così evitato l’avviso di garanzia giunto invece agli altri com-
li di Bankitalia sono
Tercas dunque potrà
ercas nella bufera. Bocche cucite dopo il sequestro da parte della
tornare a pensare
Procura di Roma di 8,2 milioni di euro disposto dal Gip Passa-
in grande, toglien-
monti nei confronti dell’istituto di credito teramano per l’ipotesi
dosi pure qualche
di reato di bancarotta preferenziale, di bancarotta patrimoniale e
sassolino dalla scarpa
ponenti del board (oltre all’ex dg Antonio Di Matteo, all’ex presidente
giunti per irregolarità
Lino Nisii, al suo ex vice Claudio Di Gennaro, e agli ex consiglieri Giu-
di gestione, qui non si discute la banca, anche se l’immagine ne ha
seppe Cingoli, Roberto Carleo, Antonio De Dominicis, Antonio Forlini,
risentito moltissimo in questi giorni. Proprio per evitare una ricaduta,
Enzo Formisani e Fabrizio Sorbi). Dalla capitale, gli analisti del settore
in Corso San Giorgio si sta ripensando ad una riorganizzazione dei
si meravigliano del fatto che un uomo come l’imprenditore molisano
controlli, per evitare di ripetere gli errori del passato, processo che an-
Di Mario che nel 2008 aveva già 500 milioni di debiti, perlopiù nei con-
drà ad inficiare sul periodo di commissariamento: prima si concluderà,
fronti delle banche oggi nel mirino, avesse solo un patrimonio di 800
prima il commissario Sora potrà lasciare la Tercas, anche anticipando i
milioni di euro in immobili: mai visto prima, il loro commento.
tempi che per il momento sono fermi ad un anno.
Comunque in Tercas, oltre alle bocche cucite, traspare anche una
Prima si metterà mano ai problemi che hanno causato il commissa-
sorta di ottimismo di rimbalzo, soprattutto perché non si è registrata
riamento, prima Sora lascerà i piani alti di Corso San Giorgio. Il tunnel
la tanto temuta fuga dei correntisti, solo una fughetta all’inizio. Da
è alle spalle, dicono in Tercas. La buona notizia l’ha data il direttore
settimane ormai che la raccolta supera gli impieghi, anche di due mi-
generale in persona direttamente ai suoi soldati, ai suoi direttori, ai
lioni di euro al giorno, e a quanto pare in Tercas si considera la propria
suoi sportellisti, in due riunioni ben distinte.
posizione giudiziaria assolutamente defilata. Oltre alla cartolarizzazio-
Andate e…tornate a fare banca.
ne in vista, si prevede un aumento di capitale che in prospettiva di una
È il suo consiglio messianico-bancario. n
di
6
il parere degli esperti
ECONOMIA
n.80
Sulla
disintegrazione
dell’euro
Giovanni
Piersanti
Università di Teramo e Università di Roma Tor Vergata
anche sul caso di una possibile disintegrazione della moneta unica. Ciò
lo cogliamo nel fattore 3. I divari di produzione (output gap) generati
dalla permanenza nell’euro sono infatti ampi e crescenti. L’evidenza
più forte ci viene dalla disoccupazione. In Spagna ed in Grecia più della
metà degli under 25 sono disoccupati, mentre in Portogallo lo sono più
di un terzo. E lo stesso vale per molti altri paesi europei colpiti dalla
crisi dell’euro.
Il suddetto schema ci spiega anche perché Grecia e Italia hanno
governi tecnici. Ciò è dovuto alla speranza che questi governi, essendo
meno populisti, siano più avversi all’inflazione e manifestino quindi un
maggior desiderio di restare nell’euro. E l’aspettativa che ciò possa
avere effetti positivi sulla credibilità internazionale del paese. Un
governo che ha una forte credibilità anti-svalutazione (anti-uscita) è
probabile sia meno soggetto alla speculazione sui titoli del
debito, con conseguente minore necessità di adottare
L’
misure fiscali di austerità e restare così nell’euro a
costi inferiori.
euro può sopravvivere? Un lavoro di tre
Ed è proprio qui che si annida il pericolo
economisti italiani, Paolo Canofari,
maggiore: quello di attacchi speculativi self-
Giancarlo Marini e Giovanni Piersanti
fulfilling (autorealizzantesi). Se un paese
(The Sustainability of Monetary
impone forti misure di austerità al fine
Union. Can the Euro Survive, CEIS Tor
di placare i mercati, l’output gap (e la
Vergata Research Paper Series, Vol.10,
disoccupazione) che ne risulta alimenta
Issue 4, No. 226, March 2012) ci fornisce
l’aspettativa che alla fine il paese sarà
uno schema teorico estremamente utile
costretto a lasciare l’euro. Viceversa, se
per riflettere su tale questione.
i mercati sono disposti ad acquistare i
Partendo dalla ragionevole ipotesi che un
titoli del debito, il paese non avrà bisogno
paese deciderà di uscire dall’euro solo se i
di molta austerità e i costi di permanenza
costi di abbandono sono inferiori ai costi di per-
nell’euro saranno di conseguenza più bassi.
manenza, essi derivano un’equazione che include
Ciò pone l’attenzione suo due rilevanti debolezze
quattro variabili.
dell’euro. Uno è che i policy-makers (responsabili
della politica economica) non stanno facendo abbastan-
1. Il tasso di cambio ombra, ossia il tasso di cambio che il
za per ridurre il fattore 3. Le operazioni LTRO (operazioni di
paese sperimenterebbe se dovesse uscire dall’euro. E’ fuori
rifinanziamento a lungo termine) della BCE hanno proprio a che fare
discussione l’uscita dall’euro se la moneta del paese si dovesse
con questo aspetto. Fornendo alle banche denaro a buon mercato si
svalutare solo del 5%, ma se la svalutazione dovesse essere del
spera di sostenere i titoli obbligazionari delle economie periferiche
50% l’incentivo sarebbe molto più forte.
riducendo così la necessità di misure di austerità, sebbene il recente
2. La reattività della produzione al tasso di cambio: maggiore la
aumento nei rendimenti dei titoli spagnoli suggerisce che questo
spinta alle esportazioni nette indotta dalla svalutazione, maggiore
effetto è già sparito. Ma ci sono due altre misure che l’unione europea
l’incentivo all’uscita.
potrebbe intraprendere per diminuire l’effetto del fattore 3. Una viene
3. Il divario di produzione (differenza tra produzione effettiva e
dai trasferimenti fiscali alle regioni indebitate, ossia da una maggiore
quella corrispondente al pieno impiego) richiesto per restare
integrazione fiscale. L’altra dall’espansione fiscale in Germania, che
nell’euro: maggiore tale divario, maggiore la probabilità di uscita.
rilancerebbe le esportazioni delle economie periferiche e renderebbe
4. L’avversione all’inflazione. Quanto più i governanti di un paese
meno oneroso il processo di riduzione del debito.
disdegnano l’inflazione (o la perdita di credibilità dovuta all’uscita
C’e, però, un altro problema: il fattore 1, vale a dire il tasso di cambio
dalla moneta unica) tanto minore la probabilità di uscita.
ombra. Se un paese continua a perdere competitività all’interno della
zona euro, il suo tasso di cambio diminuirà. E ciò implica che, nel lun-
Tale schema si rivela particolarmente istruttivo. Esso ci spiega, ad
go periodo, le pressioni all’uscita dall’euro si intensificheranno anche
esempio, perché il governo greco desidera restare nell’euro. Ciò è a
se stabilità della moneta unica dovesse restare immutata di fronte alla
causa dei punti 2 e 4. Fra gli anni 70 e 90, le svalutazioni della dracma
attuale crisi del debito.
condussero a forti aumenti salariali e ad un processo inflazionistico
Nel frattempo, le uniche soluzioni adottate sono quelle, ormai datate
che annullò del tutto i benefici di una moneta a buon mercato (for-
e superate, di aspettare che la disoccupazione di massa e le ‘riforme’
temente svalutata). Se le svalutazioni non rafforzano l’economia nel
del mercato del lavoro, riducendo i diritti dei lavoratori, contragga i
lungo periodo, l’incentivo a lasciare l’euro è debole.
salari e migliori la competitività. Se ciò sarà sufficiente è però tutto
Allo stesso tempo, però, lo schema richiama la nostra attenzione
da dimostrare. n
È arrivata la tua
nuova vicina di casa.
Risparmia subito il 10%
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di
8
Carla
Trippini
La trasmissione
n.80
SOCIETÀ
Fuoriclasse
Voce ai Giovani
[email protected]
dei Social Network.
Nella prima puntata si è parlato di “Educare alla Legalità”, nello specifico: “Le conseguenze dell’abuso di alcool e/o sostanze stupefacenti
sull’organismo e alla guida dell’auto”.
Erano presenti la Dr.ssa Amalia Di Ruocco, Questore di Teramo, e
Giampiero D’Angelo, Presidente dei locali da ballo della Prov. di Teramo
(Associazione SILB-FIPE).
Ospiti d’eccezione: Paola Costantini (II F, Liceo Classico “M. Delfico”),
I
Cristian Di Pietrantonio (II F, Liceo Classico “M. Delfico”), Anna Di Pietro
(II F, Liceo Classico
l 16 giugno 2012 è andata in onda, su Teleponte, la prima puntata
“M. Delfico”), Gia-
del programma “Fuoriclasse”, ideato e condotto dalla sottoscritta.
como Gabrieli (V C
Un programma nuovo e innovativo, che si pone come obiettivo
Ist. Tecn. Geometri
primario quello di dare voce alle tematiche e alle problematiche
“C. Forti”) e Silvia
giovanili. Una trasmissione ideata per i giovani e realizzata con i
Montecchia (V A,
giovani. Che si prefigge di dare un’informazione corretta e qualificata,
Ist. Tecn. Comm.
avvalendosi dell’aiuto di professionisti che lavorano nel mondo dell’in-
Programmatori “B.
fanzia, dell’adolescenza e della gioventù. Che punta sulla prevenzio-
Pascal”).
ne, al fine di favorire il benessere e la salute psico-fisica dei minori e
Il Questore e il
dei giovani. Che utilizza il dialogo come strumento per raggiungere gli
Presidente dei
obiettivi. Che rende partecipi i giovani di argomenti a loro stessi vicini e
locali da ballo hanno illustrato i progetti che stanno avviando in sinergia
li stimola ad essere attori protagonisti della loro vita e del loro futuro, e
con i Sindaci della costa teramana, la Questura di Teramo e i locali
non spettatori passivi.
notturni, al fine di raggiungere un obiettivo comune: la sicurezza dei
Dopo le due puntate di lancio, andate in onda a giugno, dovremmo
ragazzi sulle strade.
ripartire regolarmente a settembre, con l’inizio del nuovo anno scola-
Si è parlato del progetto, al quale molte scuole hanno aderito, che ha
stico. L’idea è quella di percorrere con discrezione una strada parallela
avuto come interlocutori speciali gli adulti ed era finalizzato a educare
(ma complementare) al di fuori della classe e a fianco della scuola,
gli adulti affinché educhino i bambini e i ragazzi al rispetto delle regole.
trattando argomenti che di certo non sono il latino, la geografia o la
Si è discusso sulla proposta di anticipare gli orari di apertura e chiusura
matematica, ma che sono altrettanto importanti per la formazione dei
dei locali notturni e, soprattutto, di uniformare gli orari di tutti i locali
Un programma nuovo
e innovativo, che si
pone come obiettivo
primario quello di dare
voce alle tematiche
e alle problematiche
giovanili.
ragazzi. Si cercherà di fornire indicazio-
della costa teramana, al fine di ridurre il fenomeno della “transumanza”
ni, suggerimenti, chiarificazioni su temi
dei giovani nelle ore notturne da un posto all’altro. Inoltre si è messa
più o meno importanti.
in risalto l’esigenza di offrire un servizio di bus-navetta che passa rego-
Il format è così ideato: ogni settimana
larmente davanti ai locali, e si è focalizzata l’attenzione sul fenomeno
dovrebbe andare in onda una puntata,
dell’uso di alcol da parte dei minorenni. A tal riguardo è emersa la
dove verrà trattato un argomento
necessità di educare i baristi a non somministrare drink alcolici, se non
specifico. Si passerà da temi rilevanti
dietro presentazione del documento di identità.
quali il lavoro, l’anoressia, il bullismo, la
I ragazzi presenti in studio si sono mostrati molto interessati all’argo-
delinquenza giovanile, l’autismo, ecc.
mento, hanno posto domande intelligenti, espresso opinioni rispettabili
ad argomenti culturali, sportivi, artistici
e suggerito soluzioni ragionevoli.
e altro. Di conseguenza in ogni puntata
La puntata, dunque, si è caratterizzata per il contributo altamente
cambieranno gli ospiti. Verranno invitati
professionale degli esperti e per la coinvolgente partecipazione di un
esperti di quello specifico argomento,
gruppo di giovani brillanti e interessati.
che si confronteranno con un gruppo di
Un particolare ringraziamento va alla Dr.ssa Amalia Di Ruocco che ha
giovani (o genitori e insegnanti), i quali faranno domande, chiederanno
accolto immediatamente l’invito a partecipare e si è mostrata, ancora
delucidazioni ed esprimeranno opinioni.
un volta, persona disponibile al dialogo e sensibile alle tematiche
I temi che verranno affrontati singolarmente in ogni puntata richiede-
giovanili. I ragazzi hanno avuto modo, così, di relazionarsi con l’autorità,
ranno, di volta in volta, la presenza di figure professionali diverse, che
riducendo il distacco che normalmente si ha con essa.
verranno richieste alle istituzioni presenti sul territorio: Comune, Pro-
Li ringrazio ancora una volta per aver avuto il coraggio di intervenire
vincia, ASL, Scuola, Carabinieri, Questura, Tribunale dei Minori, ecc.. Si
alla prima puntata. E ringrazio in anticipo coloro che vorranno parteci-
alterneranno, psicologi, medici, avvocati, ginecologi, professori, e altri,
pare ai prossimi appuntamenti.
i quali si confronteranno con un gruppo di ragazzi che parteciperanno,
Ragazzi... non dimenticate mai che i fuoriclasse siete voi!
sia per chiedere chiarimenti agli esperti, sia per soddisfare le proprie
E non è retorica o un banale modo di dire. Voi siete il futuro. Tutti lo
curiosità, sia per proporre soluzioni.
sanno, molti lo dicono, ma pochi si attivano concretamente per darvi
Il gruppo di giovani non sarà sempre lo stesso. Per questo è prevista
una mano a realizzarlo.
una campagna di sensibilizzazione al programma mediante l’utilizzo
Noi, nel nostro piccolo, cercheremo di farlo. n
di
ATTUALITÀ
Nuove nomine
Raimondo
Micheli
è stato appena nominato Commissario per
il riordino del Consorzio per lo Sviluppo
Industriale di Teramo.
Dalla Team ai capannoni.
“Il successo dipenderà da tutti”
C
Maurizio
Di Biagio
[email protected]
n.80
snodo per lo sviluppo di partnership e sinergie tra soggetti privati ed
enti locali per la crescita sostenibile del territorio. Negli ultimi anni in
particolare il confronto si è evoluto per avvicinarsi e soddisfare sempre
più le esigenze delle imprese con la finalità di promuovere e favorire le
condizioni di sviluppo di un’area della provincia di Teramo”.
Come cambia l’incarico in virtù di questa terribile crisi economica?
“E ancora di più nell’attuale congiuntura caratterizzata dalla difficoltà
che affliggono l’intero tessuto produttivo è necessario realizzare le
condizioni per la permanenza significativa e qualificata delle imprese
esistenti, consentendo il mantenimento, la crescita e l’ampliamento
della propria attività, soprattutto attraverso la garanzia di servizi capillari
e di livello nel contesto economico abruzzese, per quanto di nostra più
immediata pertinenza, quello della provincia teramana”.
Cosa ha cambiato la crisi nel Consorzio?
“La crisi ha avuto un impatto importante declinandosi nelle difficoltà
d’imprese, nelle attività produttive e commerciali che hanno subito
perdite occupazionale e conseguentemente nella crescente sofferenza
sociale. Per tale ragione mi preme condividere la convinzione che il
Consorzio per lo sviluppo industriale si propone quale luogo d’incontro
tra imprese e territorio, tra industria ed ente locale e ricerca, nonché
quale promotore di piani e programmi
hissà cosa cambierà dalla stanza Team con scorcio su Piazza
e rappresenta ora più che mai una
Martiri della Libertà alla sede molto più algida e meno civettuola
risorsa importante per fronteggiare
del Consorzio per lo Sviluppo Industriale? Per Raimondo Micheli,
questo difficile frangente e avviare il
appena nominato commissario per il Riordino, assolutamente nul-
processo di rilancio e sviluppo. Non
la: “L’intento principale – chiarisce - è quello di traghettare il Consorzio
è neppure pensabile l’adozione di
verso l’organo unico, pertanto sto cercando di comprendere meglio con
una strategia di contenimento mirata
le altre istituzioni gli strumenti più adatti per portare a termine questo
a minimizzare gli effetti della crisi
delicato compito”. Resterà in carica per circa otto mesi per un mandato
nell’attesa che la si superi ma è ne-
considerato di traghettamento verso la fusione dei consorzi abruzzesi
cessario intervenire per dare risposte.
andando a sostituire il pescarese Mario Pastore. Il suo primo punto
Per questo dobbiamo essere coattivi”.
all’ordine in agenda resta la riattivazione dell’autoporto di Castellalto,
Quali saranno le prime mosse?
per il quale ha già consultato l’assessore regionale Morra, ma anche la
“È mio proposito quindi promuovere
sburocratizzazione delle pratiche: “Un imprenditore che si avvicina al
un’intensa e sinergica collaborazione
Consorzio deve poter accedere con una certa velocità ai servizi – chiosa
tra tutti i soggetti territoriali rientranti
Micheli – ad esempio il cambio di destinazione d’area deve essere
9
nell’ambito di competenze del Con-
svolto in 15 giorni e non in mesi come capita ora”. Si punta alla compar-
sorzio, potenziando quella rete di cooperazione che sola può sostenere
tecipazione, cercando di far consorziare gli imprenditori anche in altri
le vocazioni territoriali nel sempre più delocalizzato mercato locale. La
tipi di spese, come nel caso del gestore unico dell’energia elettrica così
cooperazione e la sinergia sono gli elementi fondamentali per reagire
da limare i costi. “Il Consorzio negli ultimi tempi – prosegue Micheli – si
alla crisi ponendo a fattor comune le esigenze dei soggetti economici e
è evoluto per soddisfare maggiormente le esigenze delle Pmi locali, ma
produttivi del territorio ed operando in maniera congiunta,. coordinata
purtroppo il contesto è cambiato, la ripresa appare sempre più lontana
e centralizzata sia per far massa critica sia per conseguire importanti
e l’accesso al credito è sempre più difficile”. L’attività di progettazione
economie di scala. In tale visione è chiaro che resta importante il ruolo
del Consorzio svaria in diversi ambiti, dalla realizzazione di svincoli
del Consorzio nel suo essere interfaccia tra enti pubblici di ricerca e
stradali per le 200 imprese ricompresi nell’ente teramano a quella delle
soggetti produttivi e industriali, senza contare le competenze di svilup-
fognature, senza tralasciare depuratori e discariche. Infine, Raimondo
po in grado di supportare la ripresa”.
Micheli punta anche allo smobilizzo dei crediti che molti imprenditori
Quali sono le maggiori criticità in vista?
vantano nei confronti degli enti: “Un ulteriore cappio al collo per l’eco-
“È ormai evidente che tra i principali elementi di sofferenza devo
nomia in genere e per la ripresa che ancora non è facile scorgere”.
annoverare le difficoltà di accesso alle linee di credito, i ritardi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazione, i rallentamenti della
Micheli, qual è la mission del Consorzio?
burocrazia, la crescente pressione fiscale e la difficoltà di preservare
“Senza dubbio è quella di facilitare l’insediamento e lo sviluppo delle
le vocazioni locali nell’ambito globale. Ed è su questi fronti che sin da
attività produttive industriali e di servizio al territorio provinciale, nonché
subito inizierò a lavorare. Diciamo che il successo dipenderà dalla parte-
di svolgere attività di propulsione per le realtà esistenti, fungendo da
cipazione che tutti quanti sapranno mettere in campo”. n
di
10
Silvio
Paolini Merlo
Teramo culturale
CULTURA
n.80
Giannina
Milli
Poetessa del
risorgere italiano
o del suo decadere?
S
ingolare che nella gran pletora –
persino eccessiva – di celebrazioni e
pubblicazioni varie che si sono succedute per i 150 anni dell’unificazione
italiana, nulla sia stato fatto né a Teramo né
a Bologna, dove esiste un suo busto a ricordo, né altrove, per ricordare Giannina Milli.
Teramana di origini ma scomparsa a Firenze
e, dopo l’opportunità offertale a Napoli da
[email protected]
Ferdinando II di Borbone, vissuta in giro per i
virtù nazionalistiche, la retorica della patria,
teatri italiani, creatura un po’ succube di una
quel sentire fintamente collettivo che ha
madre ambiziosa, la Milli è stata una delle
tessuto le fila di quella sottile continuità
figure-simbolo del Risorgimento italiano, del-
che da Garibaldi conduce a Giolitti, e da
le sue belle speranze, delle sue esaltazioni,
questi a Mussolini. Su questo fronte, a me
delle sue insuperabili contraddittorietà. Il
pare, la critica letteraria e biografica sulla
genere della poesia estemporanea, su temi
Milli, passata e recente, è alquanto latitante.
cari a unionisti, sansimoniani, insurrezio-
Quella critica, intendo, che si armi dei due
nalisti e irredentisti del secondo Ottocento
soli strumenti capaci di eludere il provincia-
italiano, ma sprezzantemente considerato
lismo cui anche la Milli pare inesorabilmente
da Croce e non di rado malvisto dai garanti
destinata, e che sono – da sempre – la storia
dell’ordine e dalle autorità religiose, fu in
e la filologia.
effetti una vampata di folklore populista,
Si prenda il caso di due voci simbolo del
abbastanza effimera, basata su princìpi
nostro Risorgimento, Manzoni e Verdi. Non
aggreganti molto elementari, come le gesta
è certo il Manzoni delle “odi civili” quello
eroiche, i valori della famiglia e dell’amor di
che sentiamo più vicino e più vero, ma
patria, la fede in Dio. Propria di un genere
quello delle pagine sulla peste nei Promessi
diffusissimo ma popolato da figure, come
Sposi, sulla guerra e sulla morte nell’Adelchi,
quella di Giuseppe Regaldi, da tempo giusta-
dove il senso della storia è fatto di sangue
mente dimenticate, la poesia della Milli ha
e ingiustizie senza fine. Non è certo il Verdi
pagato lo scotto di un’epoca di transizione
del patriottismo più acceso ma anche un po’
dalle grandi monarchie restaurate alle re-
vuoto, quello della Battaglia di Legnano o di
pubbliche parlamentari, processo avvenuto
Giovanna d’Arco, il Verdi che più amiamo,
nel nostro paese troppo in fretta, in modo
ma quello della Traviata e della Messa da
forzoso, mal digerito e mai compiutamente
Requiem, del Don Carlos e del Falstaff, quel-
attuato.
lo degli ultimi Quattro pezzi sacri, opere tut-
La Milli in sostanza rappresenta per Teramo,
te intrise del più profondo pessimismo, dove
un po’ come lo sono i monumenti ai caduti
la speranza, se c’è, è beffarda, e il progres-
sparsi in ogni dove, l’obolo che ogni città
so, quello vagheggiato per una nuova Italia
ha offerto in epoca risorgimentale per
libera dalla miseria e dall’ignoranza, è visto
concorrere alla costruzione dello stato
come insidia, come chimera ingannevole.
unitario, concetto che, come è oggi visibile a
E anche nella Milli questi chiaroscuri esisto-
tutti, è entrato in una crisi profonda, di fatto
no, qua e là. Vanno solo ravvisati ed eviden-
mai realmente superata, simile a quella dei
ziati. D’accordo i grandi consensi ottenuti in
cosiddetti “stati nazionali”, o “stati sovrani”.
vita, ma quanto è stato consapevole il primo
L’unità, vagheggiata dalla Milli come da
periodo artistico della Milli e quanto decisivo
tanti ideologi della patria, basata su di un
l’influsso prevaricante di una madre, quella
presunto principio di appartenenza comune
Regina Rossi, in realtà fortemente conser-
vagamente eretto sulle radici cristiane
vatrice? E quale fu la reale incidenza delle
dell’occidente, radici al contrario molto
sue “accademie” poetiche sulla successiva
più profonde e complesse, si è dimostrata
letteratura nazionale, meridionale quanto
nel corso dell’ultimo secolo più virtuale
milanese torinese e fiorentina? Quanto servì
che reale. All’unità più pragmatica di un
a risvegliare una piena coscienza civile nelle
Carlo Cattaneo, che vedeva quale unica
popolazioni sottomesse e quanto a renderle
possibilità la costituzione di un’Italia di tipo
ancora più docili alle nuove aristocrazie
confederale, è prevalsa quella accesamen-
politiche e letterarie, a cominciare da quelle
te idealistica dei Mazzini e dei Gioberti,
frequentanti i salotti di Clara Maffei a Milano
che dal sogno ha condotto a decenni di
e di Emilia Peruzzi a Firenze?
“malgoverno” e di scollamento sociale. Da
Non è travisante ma enormemente salutare
questo punto di vista la Milli è, sì, figura
passare dalla Milli esaltata alla Milli umana,
di una certa notorietà, ma scarsamente o
quella che più la rende simile agli italiani
inopportunamente conosciuta. Della sua
delusi, agli italiani migliori, a coloro che
memoria sopravvive tutt’ora quella sorta di
sentono la propria storia non come quella
pseudo-agiografia apologetica, che ne ha
del tutti per uno, o del tutti contro tutti, ma
esaltate le doti più plateali, indorandone le
come storia del mondo. n
di
ATTUALITÀ
Istruzione
l’Università
...si sta
spegnendo
T
oh! Esiste l’Università a Teramo! Final-
Siriano
Cordoni
[email protected]
n.80
lizzanti. La individuazione di Coste S. Agostino come sede universitaria
è stata una scelta infelice, distante dal cuore cittadino, senza strade e
senza trasporti. Basti pensare alle alternative a quel tempo proposte,
come l’ex manicomio o l’area della Villeroy & Boch, che avrebbero
permesso una integrazione con il tessuto cittadino, senza la necessità di
pensare a nuove linee di trasporto. La volontà delle sedi distaccate sul
territorio. Scelta osteggiata dalla comunità teramana, ma caparbiamente portata avanti dal Senato Accademico di allora. Una frammentazione
territoriale che ha fatto perdere di identità a tutta l’Università. Una
scelta, a dir poco, miope cha ha trasformato le sedi distaccate in super
licei, dove non si vive vita universitaria, dove gli studenti vanno per le
lezioni e poi fuggono, senza alcuna possibilità di integrazione con il resto
della popolazione studentesca universitaria. E non è sufficiente poter
dire che i Comuni mettono a disposizione strutture prestigiose per i
corsi universitari. E’ prioritario creare il “clima” universitario di una città,
dove gli studenti siano contenti di poter vivere, dove si trovino servizi di
trasporto semplici, efficienti e a basso prezzo, dove ci siano insegnanti
mente l’amministrazione si accorge
che non fuggano dalla città appena finita
che a Teramo esiste una Università.
l’ora di lezione, che non vedano l’Università
E’ stato necessario il “grido di dolore”
di Teramo solo un punto di passaggio, tipo
degli studenti per svegliare una classe am-
prendi e fuggi, ma che abbiano voglia di im-
ministrativa distratta e indifferente. Quasi
pegnarsi nella ricerca, in corsi di recupero e
che i problemi universitari fossero di altri e
integrazione. Una città che offra alternative
non della città. Il crollo delle iscrizioni, il relegamento nelle zone basse
culturali e sociali valide, che offra aule di
delle classifiche nazionali per la qualità della formazione, la inefficienza
11
studio al centro della città, che offra servizi
dei servizi agli studenti, hanno fatto aprire il dibattito sui rapporti fra
sportivi a basso prezzo, in una parola che abbia la volontà di accogliere
Università e Città. In questi ultimi anni abbiamo assistito impotenti alla
gli studenti. Il futuro passa anche per una revisione della politica univer-
indifferenza delle amministrazioni nei confronti dell’ateneo Teramano.
sitaria abruzzese nella sua globalità, che prenda in considerazione, se
Abbiamo più volte sollecitato un interessamento maggiore. Due anni fa
non la Federazione fra Università, almeno la Cooperazione fra le stesse,
volemmo un consiglio comunale straordinario, durante il quale invitam-
come sembra sia nella volontà del Magnifico Rettore Tranquilli Leali,
mo a prendere in considerazione i segnali di malessere che venivano
che si cominci a ragionare come Università d’Abruzzo e non solo come
dagli ambienti universitari, lanciammo l’idea di una cooperazione con
Università D’Annunzio o teramana o aquilana, ma la competizione sia
le altre Università, si propose una federazione con l’Ateneo Aquilano,
fra Abruzzo e altre Regioni. E questa sfida si potrà vincere nell’interesse
si invitò a fornire servizi di trasporto più efficienti e meno onerosi, si
del territorio, perché Università è cultura e cultura è economia. Solo se
sollecitò l’apertura della casa dello studente e di centro di aggregazione
si comincia a ragionare come un unico polo abruzzese, dove prevalga la
culturale, si pose l’accento sulla foresteria per i docenti. Nulla di ciò in
qualità della istruzione, della ricerca, della integrazione fra economia e
questi anni ha trovato soluzione. L’Università di Teramo soffre perché
università, dove si creino vere città universitarie, dove ogni polo univer-
alcune scelte del passato sono risultate poco lungimiranti se non pena-
sitario possa apportare il proprio contributo nell’interesse di tutti. n
di
12
Sanità
n.80
ATTUALITÀ
Medici
fannulloni
Chiodi: “alcuni medici rendono meno
nel pubblico e di più nel privato”
e così si allungano le liste di attesa
Maurizio
Di Biagio
[email protected]
quasi un milione di euro da destinare a quei medici che dopo l’orario
di lavoro avessero l’intenzione di smaltire il lavoro.
I sindacati rigettano l’idea adducendo che un medico dopo il suo normale orario di lavoro non è in grado di fornire ulteriori prestazioni se
non a rischio del paziente perché dopo diverse ore la concentrazione
sfuma pericolosamente. Il segretario regionale dell’Anaao Assomed,
Filippo Gianfelice, puntualizza come in Abruzzo “circa il 70% dei
medici ospedalieri svolga quest’attività e per la gran parte l’eserciti
all’interno di strutture pubbliche o, quando autorizzato per carenze
logistiche, nel proprio studio”. La legge per Gianfelice prevedeva e
finanziava la possibilità di realizzare spazi autonomi per svolgere la
libera professione all’interno degli Ospedali, “cosa che l’Abruzzo ha
sfruttato poco e niente”.
“La libera professione, che nel 97% dei casi è svolta solo in strutture
pubbliche e non in cliniche private, non costa nulla all’azienda”. Un
altro aspetto che Gianfelice porta a sua difesa è la commissione
che nel 2009 valutò e analizzò 1.300.000 prestazioni eseguite con
I
l’impegnativa nella Asl di Teramo: solo 49 mila furono eseguite in
teramani rei di “rendere meno nel
regole e paletti”.
pubblico e di concedersi maggior-
Le liste di attesa, invece, sono giudicate come “un problema di gran
mente nel privato” forse è per giusti-
parte delle nazioni europee”. Si concentra invece sulle prestazioni
ficare quella lista di attesa che nella
richieste e considerate inappropriate “come in radiologia nel 50%
Asl teramana, l’ormai nota Ausl 4,
dei casi”. “Infine – conclude Gianfelice - i circa 200 dirigenti medici
libera professione, il 3%. “Non vi è dubbio che in ogni famiglia vi
l motivo perché il governatore
sia la pecora nera, ma questo non può coinvolgere negativamente
Chiodi non ci abbia pensato su
l’intera categoria” è la difesa accorata di Gianfelice. Per di più per il
due volte a muovere accuse
segretario regionale togliere la libera professione ai medici ospe-
nei confronti di alcuni medici
dalieri comporterebbe “regalare prestazioni al privato che non ha
comporta 404 giorni per un’eco-
assunti in Abruzzo
grafia tiroidea; 367 giorni per una
in quest’ultimo anno
mammografia; 299 giorni per una risonanza magnetica (con e senza
altro non sono che
mezzo di contrasto) al ginocchio, o al braccio, oppure alla spalla; e
la stabilizzazione
257 per un’ecografia all’addome.
di precari che già
Una vergogna per una struttura pubblica come la nostra. E questo
lavoravano negli
malgrado lo sblocco del turnover. Chiodi non si dà pace: “Ci sono
ospedali, tanto è
medici che fanno meno prestazioni negli ospedali pubblici, di più
vero che le piante
invece durante gli straordinari o in regime di intra-moenia e nelle
organiche del 2005
strutture private: così non va” ammonisce Chiodi. Il rapporto sarebbe
erano di circa il 10%
di uno a quattro, a sfavore del pubblico. “Occorre un’opera mora-
maggiori di quelle
lizzatrice, la sanità non è una mucca da mungere”. D’ora in poi, è
attuali”.
la proposta del governatore, solo chi raggiunge un certo numero di
Infine Cesare Ber-
prestazioni nelle strutture pubbliche potrà poi accedere a straordina-
nardini, già direttore
ri e privati.
dell’Uoc di Neurologia del Mazzini di
Il manager della Asl, Giustino Varrassi, ha dapprima reagito alle
parole del governatore con la promessa di apertura di un’indagine
Teramo, che invita il governatore ad ammantarsi di coraggio e a fare
interna per stanare i pigroni del servizio pubblico. La legge Bindi
nomi e cognomi perseguendo secondo legge chi non fa il proprio
permette ai sanitari che hanno scelto un tipo di rapporto intramoe-
dovere “altrimenti – dice - la smetta di coprire la propria incapaci-
nia di poter esercitare la libera professione anche dentro l’ospedale
tà o impossibilità di risolvere i problemi della sanità scaricando le
pubblico, a patto però che il medico versi il 70% della sua parcella
colpe su altri”. Bernardini, anche lui non vuole difendere la categoria
alla Asl di competenza privilegiando al contempo il ruolo pubblico,
aprioristicamente (“ci sono anche qua comportamenti scorretti”)
cioè portando più prestazioni pubbliche. “Non sarà difficile, chi non
però “la stragrande maggioranza del personale medico e paramedico
rispetta il suo ruolo” ammise diverso tempo fa lo stesso Varrassi che
svolge il proprio lavoro con abnegazione”. Sulle liste di attesa il suo
ha annunciato di voler rendere pubblici i nomi dei medici infedeli.
ragionamento si rifà all’incremento esponenziale della domanda”
Ma il manager non si ferma qui: per incentivare l’abbattimento delle
affrontato però con la dotazione organica di 20-30 anni fa, sostan-
lunghe liste di attesa ha proposto di mettere sul piatto della Asl
zialmente immutata”. n
NON SIAMO
“RIMASTI ALLA FINESTRA”
La determinazione, l’attenzione, l’idea di creare un prodotto di
qualità non erano solo delle promesse. Oggi tutto questo è realtà. Non siamo “rimasti alla finestra”, ma in questi anni abbiamo
cercato di più, abbiamo sviluppato nuovi progetti, perché, la
nostra crescita, l’abbiamo affidata ad una qualità sempre maggiore. Abbiamo migliorato la nostra produzione, il grado di efficienza nella realizzazione dei nostri infissi, e la soddisfazione
dei nostri clienti, sempre maggiori, è la conferma che abbiamo
sempre operato con professionalità e serietà. Il privato, l’impresa
di costruzione, i nostri rivenditori costantemente accompagnati
nell’evoluzione del nostro mondo affinché non smettessero di
parlare di noi... bene naturalmente!
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di
14
Vicende teramane
SATIRA
n.80
L’altro o l’oltre?
Mimmo
Attanasii
[email protected]
petuare gli stereotipi e i pregiudizi che si riverberano nei loro confronti.
Le forme plastiche rafforzano il nostro condizionamento di genere.
L’uomo ha quasi sempre un ruolo grafico attivo, mentre le donne sono
bloccate solitamente in un ruolo sottomesso. Strofe, sonetti e canzoni
sono stati scritti sulla bellezza femminile. Il suo sorriso, i capelli, i baci
La sinopie oscurata
(è come mettere un autobus
davanti al portale del Duomo)
“N
ell’arte la donna è la Madonna e la rappresentazione della bellezza, ma nella mia famiglia la donna era
sofferenza” (http://milano.corriere.it/milano/notizie/arte
e cultura/10_set-
tembre_13/cattelan-tre-operemilano-1703749589188.shtml)
Premete il polpastrello sul link.
e la sensazione del suo seno. Una scommessa persa che il suo spirito
Se non succede niente, aprite
veloce, una conversazione interessante, non sono mai stati toccati in un
Teramani.info per trovare il nume-
solo versetto. Soggetti preferiti di dipinti, probabilmente secondi solo ai
ro 80 della rivista. Questa volta,
temi religiosi. In piedi, vestite e nude. Le possibilità quasi infinite. Tutte
invece del dito, usate il touch per
storicamente raffigurate in posizioni passive. Sulla sedia a cavalcioni,
aprire la pagina dell’intervista a
sdraiate, voluttuose. Con un bambino in grembo e il marito in piedi che
Maurizio Cattelan sul Corriere. La
svetta come una torre. Quando queste immagini si vedono così spesso,
surreale installazione della donna
è difficile ignorarle. Anche se ci capita di essere a conoscenza dei falsi
di spalle fu allestita nel 2008 sulla parete dell’ex sinagoga Stommeln
messaggi che trasmettono.
Old, divenuta in seguito la chiesa cattolica Alt Sankt Martin, Pulheim a
“ ...sopra di essa appare ancor oggi una nicchia, ma a fondo piano e ad
Colonia. Nell’ambito del “Project Synagogue Stommeln”. Il corpo su un
arco tondo, decorata di una pittura a fresco della Santa Vergine, della
lenzuolo, come nel letto di un ospedale, un sudario. Simbolo di costri-
quale rimane ancora la testa.” Fasce metalliche dietro la scultura infila-
zione e di patimento. Una positura evocativa, in assenza di riferimenti
te nel primo buco disponibile a oscurare quello che rimane di “quel po’
tradizionali al complesso di raffigurazioni classiche sulla crocefissione.
di cromie che ancora si legge, i due nimbi, e la nettezza delle sinopie”.
Nel tempo, il corpo femminile è stato trasmesso attraverso le arti visive
(Giammario Sgattoni - n.15, Teramani 2005)
per essere percepito come oggetto di desiderio e bellezza. Amato per la
Avete in questa pagina due immagini: una tedesca, l’altra teramana.
propria fragilità e sensualità. Le donne sono ritratte in maniera da per-
Obliterarne una, potrebbe essere il ticket, il lasciapassare per l’oltre. n
a cura di
Dura Lex Sed Lex
S.O.S. Tata
C
Amilcare Lauria
Elvio Fortuna
avvocati associati
15
n.80
da parte della stessa amministrazione, spetterebbe solo al coniuge che
versi in una situazione di affidamento esclusivo della prole.
Insorta innanzi al TAR Pescara la ricorrente ha evidenziato che, sebbene
la norma facesse riferimento al coniuge unico affidatario, tuttavia,
occorreva tener conto del fatto che la norma regolante il predetto diritto
di esonero era stata emanata allorquando vigeva la regola generale,
nell’ipotesi di separazione coniugale, dell’affidamento esclusivo dei figli.
Ora, la regola ordinaria dell’affidamento esclusivo, è completamente ro-
on sentenza del 22 giugno 2012 il TAR Abruzzo, sezione di Pe-
vesciata con l’entrata in vigore della L. 54 del 2006 (sull’affido condiviso),
scara, si è pronunciato su una questione concernente il diritto
a mente del quale l’affido esclusivo resta ormai una ipotesi residuale.
di esonero per i servizi notturni per un coniuge affidatario di
Perciò, la ricorrente ha osservato che nella fattispecie occorrerebbe fare
minore infradodicenne.
riferimento alla realtà della situazione familiare e avere riguardo, ai fini
Il caso di specie ha riguardato una dipendente della Questura di Pescara,
della concessione dell’esonero in argomento, alla situazione del coniuge
(facente parte della divisione anticrimine), che con apposita istanza ave-
che, obiettivamente, si faccia carico dei figli conviventi, anche conside-
va chiesto alla propria amministrazione l’esonero dal servizio notturno ai
rando la impossibilità per la ricorrente di assicurare, in ore notturne e
sensi dell’art. 53 del decreto legislativo 26 marzo 2011 n. 151. La norma
improvvisamente, stante la repentina organizzazione dei turni di lavoro,
in questione prevede che non sono obbligati a prestare lavoro notturno
l’assistenza dei propri cari.
la lavoratrice e il lavoratore che sia l’unico affidatario del figlio convivente
Il ricorso è stato accolto dal Tar Pescara, che, con la decisione in epigrafe
di un minore di anni dodici. A tal uopo, l’interessata aveva sottolineato
indicata, ha annullato il diniego impugnato dalla ricorrente, stigmatizzan-
nella propria istanza che, essendo cessata la convivenza more uxorio
do l’astrattezza del ragionamento della Questura che non ha tenuto nel
con il padre, tra l’altro, anch’egli in servizio presso la Questura di Pescara,
debito conto né la situazione concreta della convivenza della madre con
l’eventuale espletamento del servizio notturno avrebbe comportato la
i figli, né l’interesse dei minori, apertamente tutelato dalla Convenzione
mancata sorveglianza dei suoi due figli, entrambi minori di anni dodici
dei diritti del fanciullo, ratificata dall’Italia con la L. 176 del 27 maggio
e, peraltro, bisognosi di continua assistenza in quanto afflitti da una pa-
1991, né, infine, che l’Amministrazione non avrebbe un potere costrittivo
tologia congenita. La Questura di Pescara ha, tuttavia, rigettato l’istanza
verso l’altro genitore da imporgli un obbligo di frequentazione con mo-
perché il diritto di esonero, secondo una interpretazione molto rigida
dalità e tempi diversi da quelli stabiliti dal Tribunale dei minori. n
di
16
Trasporti
n.80
ATTUALITÀ
Il Capostazione
Morra
a caval Giandonato non si guarda in bocca
Maurizio
Di Biagio
www.mauriziodibiagio.blogspot.com
di governo l’abbiamo affrontato bene con la condivisione di tutte le parti
politiche: tutto sommato quel taglio del 10% è stato assorbito bene dalla
Regione Abruzzo, qualcuno deve pur ricordare che in questi momenti abbiamo rinnovato il parco rotabile dell’Arpa, vecchio di 17 anni portandolo a
nove anni e mezzo”.
Comunque la velocità media del tragitto Pescara-Roma è inferiore a quella di 30 anni fa.
“Ciò che si dimentica è che quella è un’infrastruttura a binario unico, una
ferrovia in parte di montagna con gallerie, poi entrare a Roma, in quello
che è diventato il più grande hub ferroviario italiano, è diventato problematico perché ogni giorno vi entrano più di mille treni e spesso si verificano
intoppi”.
Quando potremo vedere tempi di percorrenza più brevi?
“Con il raddoppio, ma purtroppo tale opera comporta una spesa di molti
I
milioni di euro: è impossibile in una fase di congiuntura come questa.
Comunque abbiamo individuato con un’economia di spesa derivante dalla
tagli di Monti inevitabilmente si riflettono sul Trasporto Pubblico Locale
galleria del Gran Sasso la realizzazione di un ulteriore binario tra Pescara
(Tpl) teramano e chiaramente abruzzese. In aggiunta, Roma non
Centrale e Pescara Porta Nuova. Proprio nella partenza o nell’arrivo si
sarebbe nemmeno in grado di chiarire quali fondi siano da attribuire
verificano rallentamenti perché i treni abruzzesi non perdono quando
al settore per il 2013: “In questa maniera – interviene l’assessore
viaggiano ma quando si devono fermare. Abbiamo già disponibili 45 milioni
regionale ai trasporti, Giandonato Morra – come si fa ad aumentare le
di euro che andranno anche al Ctc, il controllo automatizzato d’incrocio,
linee quando su un contratto per esempio di 45
opera di alta informatica, che verrà installato sul
milioni di euro ce ne trovi solo 10-15”. Pur tuttavia,
tratto Sulmona-Guidonia: il criterio porterà vantaggi
l’avvocato teramano esterna la sua soddisfazione
di 12 minuti all’andata e 12 al ritorno, comunque
per i nuovi 4 treni Minuetto giunti in Abruzzo (frutto
per Roma dobbiamo tendere a scendere sotto le
di un ulteriore accordo con Trenitalia) e per altri 8
4 ore”
treni (classe Emu) da assegnare per Luglio. Morra,
Per la capitale tre corse rapide come negli
che ha le sue idee sull’arretramento della stazione
anni ’70: dove sono i progressi?
che libererà una vasta area, da Roma lancia l’idea
“Sì però allora c’erano solo quei treni e dovete
di una prosecuzione del Pdl non in liste animaliste
tenere presente la difficoltà di andare a Roma. Ad
o nelle paturnie della Brambilla ma in un Ppe italia-
esempio tutti parlano di Italo (il treno di Monteze-
no. Assicura più corse estive verso Pescara “anche
molo) ma nessuno dice che l’hanno confinato all’O-
perché si è riusciti nel miracolo di salvare i fondi del
stiense, le difficoltà non ce l’hanno solo il trasporto
Tpl” e un miglioramento del collegamento con San
regionale ma anche le lunghe percorrenze”.
Benedetto e Ancona.
Il corridoio Baltico: che fine ha fatto?
Morra, com’è la situazione dei treni in Abruzzo?
“È in corso un’interlocuzione forte tra le Regioni, lo Stato e l’Europa, sui
“A vantaggio degli Abruzzesi sono arrivati 4 Minuetto da utilizzare sulla
corridoi cosiddetti Ten, il V e l’VIII , e l’Abruzzo ha avuto sempre una posi-
tratta Teramo-Giulianova- Pescara –Sulmona, frutto di un ulteriore accordo
zione forte di cui solo adesso si stanno accorgendo tutti: al contrario delle
tra la nostra Regione e Trenitalia. Più gli altri 8 treni, di cui 4 pagati da noi
Marche, che ha una visione più egoistica, noi abbiamo chiesto di allungare
con fondi Fas. Insomma 12 treni nuovi per l’Abruzzo”.
il corridoio fino a Lecce”.
Intanto la Riforma del trasporto a che punto è?
Di notte fino a poco tempo fa era impossibile presentarsi alle 8
“Non c’è nessun ritardo, il termine per la presentazione del progetto di
a Milano per lavoro. Ora?
fusione in consiglio regionale è fissato per il 10 luglio, in quanto sono pas-
“Sulla linea adriatica sono stati ripristinati due notturni a Pescara e un
sati sei mesi dalla promulgazione della legge. La fusione dei tre vettori su
nuovo diretto diurno, il Frecciabianca, completamente diretto da Lecce a
gomma sarà cosa fatta, ci sono alcune problematiche da risolvere, come
Venezia e ritorno. Dobbiamo dimostrare di essere sempre attenti e cercare
l’esubero di impiegati amministrativi”.
di esser disponibili all’ascolto perché quando la gente protesta c’è sempre
Come ha trovato la situazione del Tpl?
una ragione di fondo”.
“Poteva peggiorare se non avessimo adoperato iniziative forti, quando
Intanto a Teramo i treni vengono soppressi senza preavviso.
siamo arrivati noi in Regione la Riforma mancava da 20-25 anni e nessuno
“Fino all’altro giorno c’erano treni di 30-35 anni di vita: è normale che
si è premurato di depositare un disegno di legge , il primo a farlo sono
avvenga. Però nella casistica delle soppressioni l’Abruzzo è quella che ne
stato io”.
ha di meno in Italia, e Teramo è quella che ne ha di meno in Abruzzo. Ce
Frattanto sono aumentati i biglietti.
ne sono di più sulla Avezzano-Roma, la cosa che è difficile spiegare è che
“In Abruzzo c’è stato solo un adeguamento Istat, il costo dei biglietti non
quel tratto non è comparto Abruzzo ma Lazio, la nostra direzione si ferma
è aumentato, abbiamo le tariffe più basse d’Italia, ma dobbiamo districarci
ad Avezzano”.
tra i forti tagli del governo precedente e questi dell’attuale. Il primo taglio
I viaggiatori chiedono più corse estive verso Pescara
com’è a me non piace, non è detto che prima
una persona sola.
che finisca il mio mandato, con l’arretramento
Che fine hanno fatto i km di Tpl che do-
verrà realizzata una stazioncina tecnica (con
vevano essere restituiti a Teramo?
17
pensiline dove un giorno potrà arrivare anche
“È chiaro che in un momento di tagli nazionali
un tram-treno). L’arretramento permetterà di
non è stato più pensabile operare le compensa-
n.80
liberare tutta un’area pianeggiante che potrà
zioni, va detto che i km erano solo una richiesta
diventare una grande piazza. Lì va fatto un
però non stava scritto che glieli dovevano
grande progetto di idee, mi conoscete: io sono
compensare, è chiaro che iniziati i tagli si dovrà
per le migliorie e poi sono contro l’edilizia sel-
andare a recuperare le linee, e quindi maggior
vaggia, ci potranno essere idealità commerciali,
servizi, con l’individuazione del nuovo bacino
che deve consentire poi al vettore (che diven-
“Ce ne stiamo occupando. Tenete presente che
terà unico) di portare criteri confacenti alle aree
quest’anno abbiamo fatto il miracolo, perché
interne”.
siamo riusciti a salvare i fondi del Tpl regionale.
Come ritieni il Tpl di Teramo: come inter-
Capita anche che abbiamo delle richieste firma-
verrebbe?
te (ma non è il caso di Teramo) di 400 persone
“Compatibilmente con la nuova riforma, secon-
che chiedono qualche servizio in più mentre sul
do me va visto in un’ottica non campanilistica.
treno ci vanno al massimo tre viaggiatori, poi
Va rafforzato il collegamento con le frazioni.
però si verifica pure il contrario: che c’è bisogno
Per la verità ci sono pure alcuni quartieri un po’
dei bis. Nel nuovo disegno andranno riviste tan-
emarginati a dispetto di altri che posseggono
te cose nel Tpl gomma-ferro. In ottica risparmio
più km”.
bisognerà individuare tutte le nuove linee in
Mentre che aria tira per i collegamenti
base al bacino. Ma se a Roma ci tagliano i fondi
extraurbani?
e non è in grado di dire per il 2013 quali siano
“Bisogna avere più attenzione alle zone del
i fondi a sostegno per il Tpl allora diventa un
Gran Sasso e a quelle dei Monti della Laga,
problema aumentare le linee. Se ad esempio su
artigiane ma non grandi, io sono per il basso
assieme alla Valfino. Nella zona costiera c’è un
un contratto che vale 45 mln ti trovi invece solo
profilo”.
pullman ogni venti minuti. Noi dobbiamo pen-
10-5 mln di euro, come si fa a ragionare?”.
Comunque sul posto pende la famosa
sare che la nostra provincia è come l’Abruzzo: il
Da migliorare è senza dubbio il collega-
clausola Pannella, come si fa?
71% dell’area è montana. Le difficoltà quindi ce
mento da Teramo per San Benedetto e
“Non c’è nessuna clausola che non si possa
le abbiamo lì”.
Ancona
risolvere”.
Pensiline obsolete e collegamenti bus
“Il collegamento però è extra regionale e va
A Piano d’Accio la ventilata stazione
con l’Università scadenti. Che fare?
sommato alle problematiche del comparto
ancora non si realizza. Che è successo?
“C’era stata la protesta degli studenti e ci siamo
delle Marche, però ci stiamo muovendo per
“Abbiamo chiesto un incontro con il governo
sentiti anche col Comune di Teramo: qualcosa
mutuare quello che abbiamo fatto nel Lazio”.
e con Rfi per le tante problematiche esistenti,
è stato ripristinato, ma è l’idea cumulativa
Manca anche la bretella dell’Annunziata
come anche per il passaggio a livello di Villa
dell’Università che va ripresa, anche dal punto
a Giulianova evitando pendoli inutili per
Pavone, ma il governo tecnico è un po’ troppo
di vista dei trasporti. Io ero contrario all’Uni-
andare a Pescara?
tecnico e soprattutto troppo lento. Noi stiamo
versità ubicata dov’è ora. Io che sono stato
“L’opera costa più di 10 milioni di euro, non è
facendo le riforme ma il governo, che ha fatto
anche presidente del Fuan e per due legislature
prevista nemmeno come opera basilare perché
il decreto delle liberalizzazioni di marzo, il re-
consigliere di facoltà, ho sempre affermato che
accontenterebbe solo il bacino di Teramo città
golamento ancora non l’ha emanato. In questo
l’Università doveva restare al centro della città”.
che a livello numerico trasportistico non è
momento il governo è inadempiente perché
Capitolo Paolo D’Incecco, il bigliettaio
così rilevante, ma è pure vero che una volta
a noi ci chiede di fare le riforme nel rispetto
per amore, colui che volontariamente
a Giulianova i treni per San Benedetto ce ne
dei tempi ma loro non si adeguano. Lo stesso
informa i passeggeri alla stazione di
sono a iosa, va però migliorato il sistema delle
decreto sviluppo di Passera sembra che porti in
Teramo. Recentemente fu scacciato dalla
coincidenze”.
contrasto alcune norme con quello delle libera-
Polfer, che si può fare?
Teramo si sta emarginando ulteriormen-
lizzazioni. Purtroppo pare, perché a noi non ci
“Consiglio a quelle persone che entrano in
te nel quadro complessivo del Tpl?
arriva manco una carta, ci arrivano solo i disagi
contrasto con lui: D’Incecco ha atti di amore e
“No. Però se a Teramo riuscissimo a fare della
conseguenti queste incongruenze”.
di passione verso la ferrovia, questi slanci non
nuova progettualità, che ad esempio potrebbe
E arrivano molte richieste di più linee su
vanno mai combattuti, qualche volta ha qual-
essere una linea sperimentale di tram-treno,
gomma dall’entroterra teramano.
che eccesso, qualche volta pone in luce qual-
tutto ciò potrebbe diventare anche l’inizio di
“L’iniziale proposta dei tagli io l’ho bloccata
che difetto, il dialogo deve essere migliorato”.
fare buona ferrovia. C’è una fase di evoluzione
perché c’era un eccesso nei confronti della
Comunque la figura di un bigliettaio
che va verso il futuro”.
montagna, molte corse prima tagliate ora
manca a Teramo.
Come procede il disegno di arretrare la
sono state ripristinate. Comunque bisogna ar-
“Sto riflettendo su questa cosa. E penso che a
ferrovia?
rivare a nuove forme di trasporto: ci sono delle
Teramo verrà insediato un punto informativo,
“L’arretramento non significa togliere la
giornate dove su un pullman da 45 posti - e il
quello che c’è attualmente non lo ritengo
stazione ma un occasione per migliorarla, così
servizio lo dobbiamo dare lo stesso - scende
sufficiente”. n
di
18
Commercio cittadino
ATTUALITÀ
n.80
La notte
del flop
Si “saldi” chi può
Maurizio
Di Biagio
www.mauriziodibiagio.blogspot.com
far shopping, seppur a comprare un solo calzino. Tanta gente non la si
vedeva circolare dai tempi delle notti bianche. Certo, dopo l’allungamento del periodo della Coppa Montauti, che tanto movimento ha creato in
città, ci saranno state pure le polacchine e le ungheresine che di solito
non sono grandi spendaccione, non leggono nemmeno Sophie Kinsella
con il suo I love shopping, al massimo arrivano ad indossare le t-shirt I
love Teramo, ma c’era anche tanta tanta gente che scendeva e risaliva
la provincia alla ricerca di poter officiare il credo consumistico: operai,
dipendenti statali, piccoli commercianti, che malgrado i portafogli vuoti
con il santino di Monti, avevano pure la faccia di chi poteva spendere
qualche euro, tanto per far parte della festa, di solito il fenomeno è
contagioso in questi casi.
Se non fosse stato per le inevitabili attività commerciali attinenti al risto-
F
ro, tutti gli altri negozi erano sconsolatamente chiusi, soprattutto lungo il
parallele, ma di bisinìss, niente, nada.
una crisi che pare sempre più profonda.
Chi ha lasciato sollevata la saracinesca dopo il canonico orario di
C’è stato pure chi sta per vendere baracche e burattini e voglia di torna-
chiusura delle venti sono stati davvero in pochi, anzi pochissimi: solo
re sulla scena del crimine proprio non ce l’ha. Di certo tutti con le loro
qualche eroico ed eterno ragazzo dai capelli argentati, come una volpe
ragioni. Ma come ha riferito Giancarlo Da Rui, chi invece era sul campo
appunto, i soliti franchising e qualche altro commerciante che forse
a fare il proprio dovere quella sera è passato pure per scemo, o almeno
tiene davvero alle sorti della propria città. Si sono contati sulle dita di
gli altri che hanno preferito inforcare le pantofole “hanno mancato di
una mano i teramani che nella notte dei saldi hanno atteso la clientela,
rispetto a chi, aprendo i propri negozi alla gente, cerca di far rivivere un
che a ben vedere quel sabato del 7 Luglio scorso era ben disposta a
centro storico che rischia di essere sempre più abbandonato”. n
Corso vecchio, davvero una pena. Ciascun commerciante si sarà fatto i
loppissimo. La notte dei saldi con tanto di volpe per chi voleva
propri conti: c’è chi quella sera non se la sentiva di pagare gli straordina-
usufruire di ulteriori sconti nel centro cittadino ha visto solo una
ri alla commessa o più semplicemente non se la sentiva di tagliarle ore
miriade e, come si usa dire in tempi di Coppa Interamnia, calei-
di relax proprio nel fine settimana. C’è stato pure chi non gli è importato
doscopica presenza di umanità strusciante tra i due corsi e le vie
nulla di stare lì quella sera, già avvitato nella cruenta sfera disaffettiva di
di
SATIRA
satira
Mimmo
Attanasii
Gli intracomunitari
ddo caffì
“N
on mi fido a venire
fino qua con la mia
macchina”, disse Zorka.
Per solidarietà, l’amica italiana replicò con fare consolatorio: “Mi
rendo conto che sarebbe una follia tutti quei chilometri da Praga a Teramo!”.
La sfiducia come sinonimo di stanchezza. Scherzi dal parolaio teramano.
Non mi fido, a Teramo ha un significato diverso. A Lecco sei di Lecco, da noi
sei di Ecco. Nella caffetteria della Stazione di Firenze Santa Maria Novella si
narra ancora di quei due, il batterista e lo scuro. L’aria smossa da un Intercity
in ritardo mise ordine ai capelli dei viaggiatori. Sopra le rotaie, saltellando
come sui carboni ardenti nonostante il sottopasso, i due si avventarono sul
bancone: “ ...’ddo caffi ca mo ce ne cascame da lu sonne!”. “You want good
strong coffee, like the stuff you find at coffeehouses, minus the hefty price
tag, right?” Dura è la vita per gli intracomunitari. Le regole fondamentali ai
fini della armonizzazione in ambito europeo sono state previste e basate in
particolare sullo scambio di informazioni. Se però ti fai capire.
E per capirsi ci vuole un vocabolario poco incline al relativismo. Chi se
[email protected]
la “fida” a fare una fila di centocinquanta persone
mischiate come le pedine della tombola all’ingresso di
un CAF per l’IMU? Se regalassero banconote da 5 euro,
ci sarebbe meno gente. Per una bolletta che scade si
va a gomiti e spintoni. Questa è vita urbana. “Manco
se mi paghi...” Una virgola prima del “se” e diventa una
assenza qualora si venisse remunerati. Fare presto e in giornata è l’obiettivo
di chi ha poco tempo da buttare. Si esce di fretta con le labbra spellate dal
filtro della seconda sigaretta, la prima è servita per smuovere l’intestino, ed
è comunque una pessima abitudine, fumare e farsi attendere. Chi aspetta si
innervosisce a recitare quella parte. E in mente frulla la locuzione da effetto
placebo: “Vaje e ‘rving!”. L’equivalente nella City, “Why have wings!” (Perché
hanno le ali).
Il teramano ha raccolto parole dall’inglese come noci cadute. Così pare.
Forse, pare solo a noi. E ci diverte. “Attinde, che te pu ciecà ‘nucchije!”.
Una cortese apprensione che oltremanica si insaporisce di tinte surreali: “Attention, The poor chicken hook you!” (Attenzione, il povero pollo si collega).
“Scì, scì...”, direte voi distratti dalla sindrome di identificazione.
Nel transfert si manifestano gli elementi collegati alla trasmissione dei
vissuti.
Ogni uomo responsabile dei suoi desideri inconsci e della sua attività psichica potrà traslitterare i fonemi dialettali sulle labbra di Elvis Costello.
Trasmigrare a Notting Hill. Sulle note di “♫ She ♪”, nello sguardo da cane bastonato di Hugh Grant e il sorriso halloweenesco di Julia Roberts, raccontarsi
a memoria Chagall. Come dovrebbe essere l’amore. La nostra esistenza.
“Fluttuare in un cielo blu scuro, con una capra che suona il violino”.
A Teramo, invece del violino le capre hanno un telefonino incollato
all’orecchio. n
19
n.80
di
ECONOMIA
Coldiretti informa
Più camper
negli
agriturismi
Accordo tra Coldiretti e Apc
L’
Raffaello
Betti
Direttore Coldiretti Teramo
n.80
all’iniziativa. L’accordo consentirà, inoltre, alle strutture agrituristiche
non ancora attrezzate per l’accoglienza dei camper e delle caravan di
potenziare l’ospitalità dedicata a questo segmento di viaggiatori.
Il progetto interesserà sia gli agriturismi tradizionali, che metteranno
a disposizione per la sosta dei veicoli ricreazionali le proprie aree di
parcheggio, e gli agriturismi dotati di aree con servizi base per il rifornimento idrico, elettrico e lo scarico delle acque in cui verrà garantita la
sosta breve.
Grazie all’accordo, nel mese di giugno, APC e Terranostra segnaleranno
tutti gli agriturismi Campagna Amica aderenti all’iniziativa sui rispettivi
siti internet http://www.terranostra.it e http://www.sceglilcamper.it,
dove sarà presente anche ulteriore materiale informativo.
“La collaborazione avviata con Terranostra costituisce per
l’Associazione una scelta strategica perché valorizza il camperismo negli agriturismi italiani e incrementa i punti sosta
camper di qualità in maniera capillare sul territorio italiano.
L’agriturismo rappresenta un segmento turistico totalmente
affine alle esigenze dei camperisti, che ricercano, tra le
mete preferite, la vacanza all’aria aperta, il contatto con la
Associazione Produttori Caravan e Camper e Coldiretti hanno
21
natura e soluzioni di viaggio accessibili tutto l’anno, lontane dai
firmato l’accordo di programma nato per incentivare il cam-
flussi turistici di massa”.
perismo negli agriturismi Campagna Amica di Terranostra e
“I viaggi en plein air sono un segmento importante del turismo nel
potenziare la microricettività en plein air a livello nazionale.
nostro Paese e in costante sviluppo negli ultimi dieci anni. È una forma
Una sinergia, quella fra Apc e Coldiretti, che permetterà ai curiosi del
di turismo sostenibile, che ben si adatta anche alle aziende agricole e
camper style di sperimentare una nuova formula turistica, accessibile
agrituristiche che possono mettere a disposizione aree di sosta attrez-
365 giorni all’anno: infatti, viaggiando in camper (a noleggio o di proprie-
zate nel verde della campagna, punti di partenza ideali per scoprire il
tà) sarà possibile sostare gratis per una notte negli agriturismi aderenti
territorio circostante. n
di
22
Sergio
Scacchia
In giro
LUOGHI
n.80
Annibale
e la Via Metella
tra leggenda e realtà
C
[email protected]
1830 dallo storico teramano Niccola Palma, e
ricostruito analiticamente sul terreno da Alesi,
Calibani e Palermi, nella Guida Escursionistica
dei Monti della Laga (1990).
Quando, anni fa, m’inerpicai sul Pizzo di Sevo,
incontrai un sessantenne molto ardimentoso
che si divertiva ancora in montagna.
Conosceva il territorio e m’indicò dall’alto la
via che, secondo lui, Annibale aveva praticato
per arrivare fin qui.
Dalle Marche attraverso la Salaria, il percorso
partiva dalla cima del Monte Comunitore, per
il valico del Passo Chino, inerpicandosi lungo
s’incontrano lungo il percorso. Il dislivello e la
il costone che tocca la vetta della Macera e
resce in Italia, la domanda turistica
difficoltà sono minimi, il fondo in asfalto e, in
il Pizzutello, sotto Cima Lepri, in un tourbillon
d’itinerari che colleghino emergenze
parte, in terra battuta. Nullo il traffico.
d’incredibili ascese e discese.
storico-architettoniche con luoghi d’in-
Costituisce un esempio, per tutti gli altri
Ciò che colpì la mia fantasia fu il “come” il
teresse paesaggistico e naturalistico.
comuni, di come si possa valorizzare un
condottiero avesse fatto arrampicare fin lì gli
Solo poche amministrazioni della provincia
percorso esistente con poca spesa. Può
elefanti, tant’è che il mio interlocutore disse
teramana si stanno muovendo per promuove-
costituire il primo ramo di una rete di strade
subito che molti animali e soldati perdettero
re qualcosa del genere.
alternative (green way).
la vita per il freddo e gli indicibili sacrifici.
Nelle vallate del Salinello e del Vibrata, ricche
Ma l’itinerario più affascinante per chi cammi-
di paesaggi agresti e centri storici, spostarsi a
na a piedi è l’antico tracciato della via Metella.
cavallo, in bicicletta o a piedi, è già realtà, pur
Tra le due montagne del Gorzano e di Pizzo
mancando una vera e propria rete di percorsi
di Sevo, nei monti della Laga, si snoda il
alternativi al traffico motorizzato.
cosiddetto “valico di Annibale”, chiamato così
A scavalco tra le valli del Salinello e del
in ricordo del probabile passaggio del famoso
Vibrata, esiste un percorso nel comune di
condottiero.
Sant’Omero a piedi, in mountain bike o a
L’ipotesi storica nacque dal ritrovamento, di
cavallo: è la Via delle Pinciare.
un miliario romano che riportava la distanza
Il nome deriva da alcuni affascinanti casali
dalla capitale, ritrovato sotto la montagna di
realizzati in terra cruda (le pinciare o pinciaie),
Cima Lepri.
tipici dell’architettura “povera” abruzzese, che
La via antica della Salaria fu studiata nel
Il maturo escursionista m’indicò il guado
in cui il condottiero sarebbe passato per
distendere le sue falangi armate nelle colline
del Vibrata, un angusto passaggio a sud del
Pizzo di Sevo.
Secondo lui, la vera “Salaria” era proprio
questa: antichissima arteria, caduta in disuso
perché troppo selvaggia, scavalcante la dorsale della Laga fino alla costa adriatica.
Un territorio troppo aspro, tra monasteri incastonati nelle montagne, paesini arrampicati
su speroni di roccia, castelli che punteggiano
le alture.
In mezzo a grandi faggete e prati, dovette
sostenersi una battaglia, dove si fronteggiarono uno stratega abilissimo come Annibale e il
console romano Quinto Fabio Massimo, che
tutti conoscono come il “temporeggiatore”.
La battaglia secondo la leggenda (o realtà?)
Cuneo della Gola del Salinello
Ruderi di Castel Manfrino
Molti storici hanno asserito che su questa
La via Metella che collega direttamente la
via che proseguiva per il crinale del Ceppo,
costa abruzzese di Giulianova, attraverso
toccando Castel Manfrino, antico “castrum
S. Omero, alla Salaria, zona amatriciana,
23
Romano”, attraverso le selvagge gole
attraversando i Monti della Laga, è oggetto
del Salinello, dovette avventurarsi l’eroe
di un trekking ideato dal C.A.I. di Ascoli.
n.80
cartaginese.
A cavallo tra il teramano e la provincia
Il quale decise di attraversare le pericolose
reatina, il primo giorno si percorrono le
Gole del Salinello da Ripe, giungendo,
attraverso Macchia da Sole, all’ostello di
Leofara. Il secondo giorno si raggiunge, per
Imposte e Ciarelli, la località Ceppo, dove
ci si può fermare all’Ostello. Il terzo giorno
si affrontano le pendici della Laga, scavalcando la catena sul famoso Guado di
Annibale, scendendo in località Capricchia
di Amatrice. n
Case di terra
falesie di sotto a Macchia, pur di accelerare
il suo arrivo verso l’Adriatico. Il confine tra il
Piceno e il Pretuzio era anche libero da trupfu il prologo di quella ben più sanguinaria di
pe nemiche date le innumerevoli leggende di
Canne, dove il capo dei Cartaginesi, con forze
mostri mitologici che s’inerpicavano sui con-
inferiori di numero (ca. 35.000 uomini), riportò
trafforti del Foltrone e del Girella alla ricerca
sui Romani, presentatisi alla battaglia con
di malcapitati viaggiatori. Evidentemente,
un esercito forte di ca. 50.000 uomini, una
Annibale e, più tardi, il grande Manfredi non
strepitosa vittoria.
avevano di queste paure.
di
24
Luca
Cialini
Parliamo di Musica
MUSICA
n.80
Hard Rock
(parte 2)
[email protected]
Parliamo di una Band (speciale)
HAWKWIND
Forse alcuni di voi li ricordano vagamente poiché vi militò un bassi-
G
sta di nome Lemmy Kilmister.
retta e marcata, dove band e artisti solisti spostano il loro interesse verso
Nella fattispecie, gli Hawkwind, furono tra i primissimi gruppi a me-
sonorità dure, chitarre più distorte, voci più roche e spinte, ritmiche veloci
scolare musica elettronica e psichedelica (o anche space) a sonorità
e anche tanta sperimentazione.
Hard Rock, ma questo accadde però nel secondo periodo della band,
Band come the who, the kinks, cream, yardbirds, johnny winter, furono
infatti inizialmente le sonorità, rispecchiavano quelle che già da
fautori di quella sonorità che poi divenne appunto Hard Rock, come già
prima avevano percorso gli intramontabili Pink Floyd.
accennato, ma band come deep purple, led zeppelin, black sabbath,
Album di debutto nel 1970 fu “hawkwind”, ma il vero successo arrivò
ormai conosciute in tutto il mondo, portano il suono Hard Rock sempre
nel 1971 con “in search of space” che entrò dritto – dritto al 20°
più in là, tante altre band nel corso degli anni ‘70 furono in un certo senso
posto delle classifiche inglesi. In questo periodo, come accennato
ammaliate dal fiorente Hard Rock, e se la chitarra infiammata di Jimi
sopra, oltre a marcato sound psichedelico ed elettronico, la band
Hendrix e la voce potente e sensuale di Janis Joplin colpirono nel segno,
volge lo sguardo alla fantascienza, come il titolo dell’album lascia
all’orizzonte si intravede la minuta figura dell’Heavy Metal.
intravedere.
Dal rock duro dei The Mountain, passiamo per band come Judas Priest,
Nel 1973 la svolta sonora coincide con l’ingresso nella band del
UFO, Hawkwind, Motorhead, Thin Lizzy e tanti, tanti altri che contribuirono
bassista (e voce) Lemmy Kilmister e del batterista Simon King, che
a dare vita all’Hard Rock spingendolo (nel caso degli Hawkwind) in territori
apportarono alla band una forte influenza Hard Rock, con cui incisero
contaminati da rumori, synth, psichedelia e tanto altro. Anche la ricerca
“doremi fasol latido”, spettacolare fu il concerto tenuto al Roundhou-
del suono sempre più duro fece crescere il mercato degli amplificatori in
se di Londra dove, con l’ausilio di altri artisti, ballerine ecc. suonaro-
particolar modo, ma anche delle batterie, chitarre e bassi, marchi impor-
no con uno sfondo fantascientifico. Da ricordare anche l’inossidabile
tanti infatti crearono nuovi strumenti, evoluti e in grado di “reggere il tiro”.
collaborazione con l’allora scrittore di fantascienza underground,
Anche il modo di suonare porta nuovi stili e specifiche tecniche, come ad
Michael Moorcock, che aiutò la band sia nelle copertine sia nei con-
esempio l’utilizzo della doppia cassa (o gran cassa) nella batteria, già usa-
certi live, allestendo scenografie fantascientifiche.
ta nel passato ma adesso ancor più marcata, o da riff di chitarra sempre
Da qui in poi per la band si profilano grandi concerti, e la verve hard
più corposi e diretti – uno stile che prese piede proprio in quel periodo
rock più marcata, ma già sul finire degli anni ’70 la band torna ai
è chiamato palm muted. Assoli più vistosi e complessi, voci più marcate
nefasti del passato, accostando leggermente le sonorità Hard, per
(come non ricordare la voce di Ian Gillan dei Deep Purple specialmente in
far posto a parti più psichedeliche o Space. Ancora oggi la band
“child in time”) e aggressive.
suona ed è sempre attiva, nel 1975 Lemmy Kilmister, abbandona la
Dunque l’Hard Rock esplode ma il percorso è breve e intenso, perché dal-
band dopo l’arresto in Canada per possesso di stupefacenti, più tardi
la metà degli anni ’70 troviamo svariate contaminazioni e nuove sonorità.
formerà i Motorhead. n
La band muove i primi passi nel 1969 a Londra, dall’incontro di Dave
iunti dritti – dritti agli anni ’70, per l’esattezza nella prima metà,
Brock e Mick Slattery che facevano parte della scena psichedelica di
ecco l’evoluzione dell’Hard Rock.
quel tempo. Oltre a questa passione che li accomuna, i due trovano
Da una situazione influenzata dal blues e dallo stile più classico
in Terry Ollis – batteria – Nik Turner – flauto, sassofono e tastiere –
del rock made Beatles e Rolling Stones, passiamo ad una più di-
Michael Davies – tastiere e sintetizzatori, i membri adatti al gruppo.
di
PREZIOSITÀ
L’oggetto del desiderio
I
Il Turchese
Carmine
Goderecci
di Oro e Argento
25
n.80
particolarità di virare verso tonalità verdastre a contatto con l’aria e
con la luce, con i cosmetici e con il calore: si parla in questo caso di
“turchese morta”.
Tuttavia grazie alla sua porosità è piuttosto semplice rinforzarne
artificialmente il colore e indurirne la consistenza mediante specifici
trattamenti che appunto, ne chiudono i pori e
ne esaltano il colore.
Eseguiti questi interventi a scopo protettivo, la
l nome di questa gemma deriva dalla Turchia,
gemma si definisce “turchese stabilizzata”.
il luogo dove nell’antichità venivano estratte
Dopo il diamante la turchese è la pietra con
le turchesi per poi essere trasportate in
maggior numero di imitazioni: gli Egizi usavano
Europa.
la ceramica, poi furono impiegati i vetri e la
La turchese è un minerale dal tipico colore azzur-
plastica, oggi sono diffuse le “turchesi ricosti-
ro, talvolta con venature brune o nere. Si presen-
tuite”, un impasto di polvere di turchese, pla-
ta in noduli o masse reniformi dal colore opaco
stica e collanti. Le pietre trattate e ricostituite,
o appena traslucido, in una gamma proprio,
nate per soddisfare un mercato in continua
che naturalmente è la qualità meno pregiata da
espansione, devono essere commercializzate
usare in gioielleria. Il colore azzurro uniforme è
come tali, cioè con un prezzo nettamente
piuttosto raro, solitamente il minerale è percorso
inferiore a quello della turchese naturale.
da piccoli filoni brunastri disposti a ragnatela, in
La turchese è solitamente tagliata a cabo-
questo caso si tratta di “turchese matrice”.
chon, a sfere a cilindretti o a grani irregolari
I giacimenti che forniscono la qualità migliore di
per realizzare collane. Pietra molto amata
turchese sono quelli antichissimi del Sinai egizia-
nell’Ottocento quando si usavano i gioielli
no e dell’Iran, ma ci sono giacimenti anche nel
sentimentali perché il suo colore ricordava il
Nuovo Messico, in Arizona e in Nevada.
nontiscordardimé.
Questa gemma porosa, che deve il suo colore
I Navajos dell’Arizona la definiscono “lembo di
alla presenza del ferro e del rame, ha la sua
cielo caduto in terra”. n
di
26
Personaggi Teramani
ATTUALITÀ
n.80
La storia
di Augusto
Ferrante
Allo storico bar comunale
è stata consegnata un’ingiunzione di sfratto
A
Maurizio
Di Biagio
[email protected]
senza intrigare, discreto, professionale. “Che bello l’avanspettacolo di
allora; eccezionali e arguti i film che Gianni Gaspari selezionava per
il cinema e l’atmosfera era discreta e bella, fumosa e con i cappotti
lunghi e neri”.
Dal 1961 serve indefessamente granite, caffè e gelati, fino ad oggi
che di anni ne ha 70 e può essere considerato l’esercente più anziano a Teramo. Lui fu il primo in città a destinare la vetrina al servizio
gelati direttamente su strada: e fu un successo, orde di ragazzi negli
anni ’70 s’accapigliavano nei jeans a zampa d’elefante per afferrare
un cono e affrontare la calura che a ben ricordare a quei tempi pareva meno infiammata di oggi. Era lì, nel Cineteatro Comunale, assieme
al sindaco Gambacorta nel giorno dell’inaugurazione, confidando
nell’eternità. Emozione che dovrà forse abbandonare, visto che il Comune di Teramo, dopo 51 anni di onesta attività commerciale, da più
di tre anni non ha inteso rinnovare ad Augusto Ferrante il contratto
di locazione, anzi facendogli recapitare un’ingiunzione di sfratto: ora
se la vedranno tutti in Tribunale, come nemici qualsiasi.
Ma lui, buongiorno buonasera, non molla: non si sente affatto un
abusivo, d’altronde quell’angolo è storicizzato, da mezzo secolo
è suo, e per non dare adito a strane manovre di palazzo continua
regolarmente a pagare il suo
Teramo, ma in tutti i paesoni di questo mondo, i nomi che
affitto mensile. A Piazza Orsini si
t’affibbiano ti rimangono appiccicati per tutta un’esistenza e
grattano il capo perplessi: “Vabbè
spesso anche oltre, non muoiono con te ma proseguono di
- gli dicono - consideriamo questa
vita propria nella letteratura folcloristica di una tribù che vive
somma come un rimborso per
di ricordi di pancia.
le spese legali”. Augusto non ha
Buongiorno Buonasera, alias Augusto Ferrante, proprietario del bar
potuto rinnovare il suo bar, viste
Comunale, quell’appellativo se lo guadagnò sul campo un giorno di
le pendenze. “Ho parlato con il
Settembre di un anno che non ricorda, quando con la testa immersa
sindaco, con il suo vice, con gli
nelle incombenze di bicchieri da riempire e di aperitivi da servire,
assessori, mostrando il mio caso,
percepì il farraginoso fruscio di una porta che andava timidamen-
ma nessuno ha fatto qualcosa”. A
te spalancandosi. Lui, di riflesso, annunciò il suo tipico saluto,
soli due passi, sempre all’interno
come uno squillo di tromba, che sia mezzanotte o solo le undici di
dello stabile, il feeling dei nostri
mattina, spianando un sorriso avvolgente da venditore americano
amministratori nei confronti di chi
in quell’accento che intimidisce pure, perché senza alcuna infles-
gestisce un’area commerciale è
sione dialettale. Solo che dalla porta non entrò nessuno e i clienti
scoppiarono in una fragorosa risata: da quel giorno Augusto non si
Ma lui,
buongiorno buonasera,
non molla: non si sente
affatto un abusivo,
d’altronde quell’angolo
è storicizzato, da mezzo
secolo è suo...
ben diversa: è di pochi giorni fa la
notizia dello sconto di 128 mila euro sull’affitto per due anni attuato
chiamò più Augusto “ma buongior-
dal Comune di Teramo nei confronti della catena commerciale
no buonasera: è questa in fondo la
Oviesse.
storia del mio soprannome” allarga un
Sulla vicenda interviene il presidente dell’associazione Bella Teramo,
ulteriore ghigno benevolo. Una cortina
Enzo D’Ignazio: “Chiedo che siano tutelati i diritti di Augusto Ferrante
di capelli composti e bianchi, rigida
ad esercitare la sua professione commerciale lì dove è rimasto per
nel tempo, una presenza discreta che
51 anni – fa sapere D’Ignazio - soprattutto ora che l’amministrazione
pare non voler mai dare inciampo ai
utilizzerà otto milioni dei nostri euro per ristrutturare il Cineteatro.
tuoi problemi, Augusto Ferrante, da
Le altre attività sono state tutelate mentre la sua no: vorrei sapere il
51 anni nel suo piccolo bar, incasto-
perché di questo diverso atteggiamento”. Infine l’associazione Bella
nato in una sorta di sottoscala del
Teramo rileva che “nei confronti di Ferrante sono state messe in
Cineteatro Comunale, ha dato del “tu”
campo azioni che lo stanno spingendo verso l’impossibilità di sanare
ad attori come Alberto Sordi e Monica
la presunta morosità”. “La mia vita è una vita di lavoro” chiude Augu-
Vitti, a Sergio Leone e Gigi Proietti, a
sto a casa sua.
Renato Rascell e Gianni Morandi, ma
Sarà molto difficile vederlo da qualche altra parte ad annunciare il
anche a chansonnier come Gino Paoli e cantanti come Little Tony.
suo rispettoso buongiorno buonasera. È un peccato che si debba
Spesso era pronto con i suoi cachet per i mal di testa: “Gli attori
preferire il business, sempre, scalzando memorie, sorrisi, caffè, pa-
soprattutto me ne chiedevano in quantità industriale prima di entra-
nini col prosciutto, lustrini, pallettes, forse per qualcuno che renderà
re in scena ma anche dopo”. Un caffè e un buongiorno buonasera
quello spazio sicuramente più lustro ma inevitabilmente vuoto.
n
a cura di
CULTURA
Note linguistiche
Parole che
provengono
dal greco
M
olte sono le parole della nostra lingua che derivano dal
greco. Si tratta per lo più di parole composte. Vocaboli
come archeologia, teologia, speleologia hanno una
componente fissa, la parola - logia (dal greco lógos )
= studio, trattazione, unita di volta in volta ad un’altra. La loro
combinazione origina una parola nuova.
Così archeologia è la “disciplina che studia l’antichità” arkàios;
teologia la filosofia che ha come oggetto delle sue riflessioni
“Dio” = Theós; speleologia la “scienza che si interessa dello
studio delle grotte” = spélaion.
Maria Gabriella
Di Flaviano
[email protected]
27
n.80
Cardiogramma, encefalogramma hanno
fissa la componente gramma che deriva dal
greco gràphei = scrivere. Così cardiogramma significa “tracciato dal cuore = cardios;
encefalogramma “tracciato del cervello” =
enképhalos.
Epilogo, epigrafe, epidemia sono vocaboli
composti, anziché da due parole, da un prefisso epì = sopra e da una parola.
Per cui epilogo significa conclusione da epì
più logos = “discorso aggiunto sopra, conclusivo”; epigrafe, iscrizione, da epì + gràphein = scrivere sopra; epidemia, malattia collettiva, da epì + demos = “sopra il popolo, sopra la collettività”.
Molti sono anche i vocaboli che derivano dalla fusione di parole
o prefissi latini con parole o prefissi grechi:
Televideo = Tele, in greco lontano + Video, in latino vedo
Neonato = Neos, in greco nuovo + natus, in latino nato
Monocolo = Monos, in greco uno + oculus, in latino occhio
La conquista della Grecia da parte dell’Impero romano fu causa
di grande arricchimento culturale per la civiltà romana. Benché
si fosse dimostrata più forte militarmente, Roma non poté non
riconoscere la superiorità intellettuale e culturale di questa
terra civilissima. Tale atteggiamento non è cambiato nel corso
del tempo e per secoli si è ricorsi alla lingua greca per definire i
nuovi ritrovati della medicina, della scienza e della tecnologia. n
di
28
La novità
CINEMA
n.80
Victoria
apparente
Il Buio dei Lumi
Leonardo
Persia
[email protected]
quattro discendenti à la Whale dell’uomo, freak decaduti capitanati dalla patriarca Elizabeth (Michelle Pfeiffer), annaspano invece in un’epoca
di freak più luccicanti. E’ l’era del glam-rock, della stravaganza eletta a
statuto. Dove presto, per accidentato risveglio, arriva il vecchio parente,
inscatolato in una bara da 200 anni, «196 per l’esattezza». La cupa luccicanza della M di McDonald’s gli sembra (è) il simbolo di Mefistofele. Altri
demoni dominano. Non più Fritz Lang. Una nuova family life.
Sono le donne, almeno apparentemente, a comandare. I vecchi capifamiglia maschi sono incolori. Non mancano tuttavia le ragazze reiette, i
bambini incompresi. O i domestici, vecchissimi, silenti. E frivole dottoresse specializzate in disagio. Diciamo che emarginati ed emarginazione
‘70
hanno un riflesso nel mercato. Il rock, il ’68, l’assistenza sociale. Barna-
impossibile e spericolato, come da incipit. Dall’alto della rupe, con desti-
Per cui la vecchia sanguisuga sfodera ancora i suoi artigli classisti e con-
nazione scogliere Hammer: romantiche ma gotiche, d’amore ma horror.
servatori, pre-nazisti. Fa fuori gli operai che gli aprono la bara, un gruppo
bas diventa un fotogramma di film muto incistato in un contesto post-
e ‘700: un decennio a confronto con un secolo. Tim Bur-
modern, meraviglia delle scenografie di Rick Heinrichs e della fotografia
ton li collega attraverso un vampiro no-sferatu, creatura
di Bruno Delbonnel, oltre che dei truccatori. Ha il capello frangettato del
che lo specchio non riflette. I Lumi si spengono e il dark
Cesare di Caligari, un padrone asservito, potente impotente.
si accende. Dark Shadows è un vero e proprio tuffo
Acqua iniziale che trasmuta in fiamme
di hippies (scemi, a dire il vero, fans ortodos-
finali, maschile versus femminile. Corman
si di Erich Segal), la psic (Helena Bonham-
da Poe, Rebecca di Hitch e Daphne du
Carter) che lo sfida sul versante dell’eterna
Marier, Dario Argento delle tre madri. Il vec-
giovinezza (cioè del Potere, maschile). Il
chio e il nuovo (mondo) si rincorrono, così
vampiro perde la cronologia, non i canini.
come vecchie e nuove forme di dominio,
Coazione a ripetere, riflesso condizionato. E’
di seduzione e di Capitale. Da una vecchia
l’inconscio collettivo stratificato a muovere
serie tv di Dan Curtis, riadattata da Seth
lui come tutto il nuovo (!) che lo circonda. Il
Gravame-Smith, specialista nel rimescolare
suo è un viaggio inconsapevole nelle mera-
epoche (l’autore di Orgoglio e pregiudi-
viglie dell’oscurantismo di un decennio che
zio e Zombie).
doveva essere rivoluzionario, proprio come
il secolo sinistramente «illuminato» da cui
L’aristocratico Barnabas Collins (Johnny
proviene. Meraviglie sconsolate, dove Alice
Depp), inglese nel Maine per fini com-
diventa Alice Cooper, che il nobile, pensando
merciali, si precipita a soccorrere l’amata
appartenere al gentil sesso, definisce «la
Josette (Bella Heathcote), spinta giù da un
più brutta donna che abbia mai visto. Un
incantesimo, lo stesso che renderà l’uomo,
vecchio vampiro, in fondo tenero. Persino
al momento della caduta, un vampiro
salvifico. Il «morto» è sempre più «vivo»
immortale. La diabolica Angelique (Eva Gre-
nell’universo burtoniano di sposi cadaveri.
en), ossimoro vivente, domestica sedotta
O di cadaveri che si amano.
e abbandonata dal nobile, ha compiuto il
maleficio. O forse la tipizzazione dei perso-
L’attacco del film è immerso in una ragna-
naggi è un’inevitabile concretizzazione di
tela di movimenti di macchina virtuosistici,
stati d’essere simbolici. Lui vampiro, cioè
in un montaggio delle «attrazioni» fatali,
seduttore succhiasangue, capitalista; lei
tripudio di sentimenti opposti, apollinei
ribelle, ergo strega. Un gioco di relazione
e contemporaneamente dionisiaci. Testa
padrone/serva dove predominano introie-
e cuore. Burton coniuga i toni giocosi di
zioni, proiezioni, contagi e scambi di ruolo. In stile Harold Pinter. Jung,
Alice con l’oscurità soffocante di Sweeney Tod. Entrambi film poco
giustamente, aveva visto nella strega un’affermazione negata, la pura
riusciti. Qui invece i toni si risollevano, l’opera rifulge in un passato
rappresentazione dell’anima maschile. Smania del possesso e della
futuro. I titoli di testa catapultano il film in un viaggio del tempo. L’oltre-
competitività compresi.
passaggio è dato dal treno, su cui viaggia Victoria, reincarnazione di
Josette (ma si tratta, fondamentalmente, di archetipi psicologici), la
Nel XVIII secolo la vittima è lei, nel 1972 lui. La strega, guarda caso, è di-
ragazza di New York considerata strega dai genitori, in fuga verso il Mai-
ventata un’imprenditrice, iper-liberista concorrente spietata dell’azienda
ne, per far da tata al disadattato bambino discendente di Barnabas. La
ittica fondata dall’ex dominatore. In una grottesca old dark house, i
musica goticheggiante di Danny Elfmann sfocia nel commento musicale
all’infinito. La storia d’amore tra pericolosi,
29
opposti poli d’attrazione continua e continue-
n.80
alla perfezione le ombre buie del titolo. Ma
non c’è buio senza luce, né luce senza buio,
rà. La vittoria finale è data proprio da Victoria,
stesso nome(n omen!) della sposa legittima
insidiata da e ne La sposa cadavere.
Victoria, come nell’altro film, riconquista lo
sposo. Il quale rifiuta il cuore offertogli (alla
lettera) da Angelique, intrappolata in un
gigantesco lampadario rovesciatosi (la caduta
dei lumi?), e frantumata (alla lettera) anche
lei. E tuttavia la fanciulla innocente viene a
dei Moody Blues, esplicito: Nights in White
Barry White (anacronistica: You’re the First,
Satin… never reach the end.
the Last, My Everything è del 1974), una
messa a morte del set, fa ridere e inquieta, ri-
E’ il trionfo del ripetersi, dell’eterno ritorno di
corda il vecchio, bellissimo Batman 2. Poggia
un fantasma d’amore di classe. Senza fine.
sull’invisibile distruttivo di un eros impossibi-
Il triangolo, tipico dell’autore, ha lati tanto
lito a fondersi (vertici opposti) e che quindi ha
spigolosi e affilati quanto più il film tende
altri stimoli, è libidinoso d’altro. Anche la dot-
all’apparente inoffensività. Si tratta della pe-
toressa di Helena Bonham Carter, ipnotizzata
ricolosa figura geometrica del maschile che,
dall’eterna giovinezza, oltrepassa la frontiera
se rovesciato, diventa simbolo del femminile.
delle nuove, asessuate «attrazioni».
sua volta vampirizzata. Per evitarle la morte,
dice il testo. O per continuare ancora il male-
Contiguità agli estremi. Così lontani, così
vicini. Quell’amplesso vorticoso e cartoo-
E’ nostalgico, seriale (in tutti i sensi) e
ficio, suggerisce il sub-testo. Il padrone non sa
nesco tra gli amanti ritrovati, su musica di
malinconico il quadro d’insieme, riassume
amare. E neppure la vittima consenziente. n
di
30
Basket
SPORT
n.80
14 luglio
ultimo giorno utile per salvare la serie A
Bebè
Martorelli
[email protected]
organizzativo.
Tra le posizioni di tutto quello che si è detto e si dice in città resta una
sola cosa e forse la più importante:è che qualcuno ci ha rimesso le penne, ma ne è valsa proprio la pena, che questa società per farsi grande
tra le grandi ora sta rischiando di scomparire. D’altronde, tornando indietro nel tempo, quando l’Avv. Carlo Antonetti iniziò l’avventura in serie
A disse che il Basket è impresa, ribadito in un articolo- intervista di Silvio
Bellano su Abruzzo Economia di qualche anno fa. ” Una bella storia, una
passione infinita, un sogno divenuto realtà”. Il motto del Teramo Basket
L’
rispecchia animo e stile del Presidente che ha condotto in pochi anni la
nostra città. Dopo i vari e ripetuti appelli del Presidente Lino Pellecchia
Da come si evince, è stata una sfida che ha avuto anche momenti
di trovare uno sponsor o addirittura cercare di creare un Consorzio
importanti ed esaltanti ma che alla fine si è persa e si sta perdendo.
d’Imprese appassionate, volenterose e capaci di rilevare la società di Via
Ora, riprendendo il discorso sul futuro della società, va considerato
De Albentiis, (come d’altronde stanno facendo o stanno tentando di fare
che, ammesso il caso la documentazione presentata per l’iscrizione al
in altre città come Varese, Bologna, Avellino e in altre realtà che stanno
campionato di serie A dovesse essere accolta, gli organi federali hanno
attraversando in un certo qual modo quasi le stesse disavventure
già fatto sapere ed annunciato con anticipo alla Teramo Basket una pe-
economiche della Teramo Basket) sembrano per il momento caduti nel
nalizzazione di 8 punti da scontare nel prossimo campionato di serie A.
vuoto nonostante l’appoggio anche delle Istituzioni locali.
Quest’ultima nota negativa è dovuta al mancato versamento di 600 mila
Capiamo che i tempi non sono dei migliori per tutti e questo si ripercuo-
Euro che la Teramo Basket avrebbe dovuto effettuare entro il termine
te negativamente in qualsiasi iniziativa da intraprendere e rende tutto
del 16 maggio, per contributi fiscali e questo non è stato fatto. Piove
particolarmente complicato.
sul bagnato e il tutto non depone certamente a favore di questa società
Nel frattempo, però, il Presidente Pellecchia, prima di arrendersi del
quando il 14 luglio il Consiglio federale deciderà sulla permanenza o
tutto, ha adempiuto ad alcuni atti amministrativi che non comportano
meno nel gotha della Pallacanestro Italiana.
esborsi di contante: ha presentato entro i termini del 31 maggio la do-
Si sono conclusi i play off scudetto. Il tricolore se lo è aggiudicato Siena,
cumentazione fiscale che dovrà essere controllata dalla ”Commissione
dominio assoluto. Facendo un conto globale è la sesta volta consecu-
Tecnica di Controllo” per l’iscrizione alla serie A, come d’altronde hanno
tiva che Siena si aggiudica il titolo ed in 9 anni ben 7 volte è riuscita a
fatto tutte le altre società che hanno diritto a disputare il prossimo Cam-
conquistarlo. A tal proposito, avendo seguito con attenzione le finali,
pionato della massima serie 2012/2013; ha fatto pervenire agli organi
non nascondo di aver avvertito, da vero tifoso teramano, un senso di
federali competenti anche l’iscrizione al campionato dilettantistico, per
scoramento. Il solo pensiero che il massimo campionato prossima-
capirci serie C2, e questo pensiamo sia l’ultimo atto dovuto tanto per
mente si potrà vedere solo attraverso il mezzo televisivo e non più al
non far scomparire del tutto dal panorama della pallacanestro italiana
PalaScapriano oramai abbandonato a se stesso, con intorno erba alta ed
questa società che per nove anni ha saputo competere a livello di realtà
incolta e con il piazzale del parcheggio che qualcuno sta già attrezzando
metropolitane molto più attrezzate sia economicamente che dal lato
per future sagre. n
formazione dal dilettantismo alla permanenza in serie A, creando una
agonia della Teramo Basket sembra, purtroppo, non avere mai
struttura societaria solida che affronta le sfide con forza progettuale…
fine perchè dopo le ultime vicissitudini tutto sembra remare
poi segue un lungo articolo dove vengono esaltate le doti del Presidente
contro la società teramana ed è diventato ancora più complica-
e di tutto l’ambiente di Teramo sportiva ed economica. Articolo che io
to cercare di salvare una realtà che dopotutto ha dato lustro alla
conservo gelosamente tra i miei ricordi più belli per non dimenticare.
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