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La cultura… …ti apre la mente!
Istituto Comprensivo Statale
“ San Rocco”
a. s. 2015 - 2016
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
La cultura…
…ti apre la mente!
1
Premessa
L’Istituto comprensivo è uno spazio professionale che invita i suoi “abitanti”
a rimettersi in discussione, ad assumersi responsabilità comuni
sull’educazione di una generazione di ragazzi.
Sul piano istituzionale fare “comprensivo” significa “fare comunità”;
deve prevalere il gusto dell’autogoverno,
dell’assunzione di responsabilità;
ci deve essere uno stile, un metodo di lavoro;
percorsi fortemente condivisi,
in un fitto dialogo con gli operatori scolastici.
L’occuparsi della formazione dei ragazzi dai 3 ai 14 anni di un medesimo territorio implica una
verticalizzazione della progettualità educativa e didattica e segna una tappa importante verso una
maggiore responsabilizzazione dei dirigenti e dei docenti nei confronti degli alunni e delle loro
famiglie. La presenza di un allievo per molti anni nella stessa istituzione scolastica favorisce lo
sviluppo di rapporti educativi più profondi e la condivisione di responsabilità da parte di tutti gli
attori dell’azione educativa coinvolti.
La costruzione di un progetto formativo e didattico coordinato ed unitario, che favorisca la
realizzazione della CONTINUITA’ EDUCATIVA, richiede la configurazione di un ambiente
dove diventano fondamentali il dialogo professionale e la comunicazione. Essendo la scuola una
sorta di ecosistema funzionante grazie a molteplici e complesse relazioni, occorre tener conto del
contesto in cui si opera e stabilire interazioni con le famiglie e le altre agenzie educative presenti nel
territorio.
Si tratta quindi di disegnare uno “spazio pedagogico”, all’interno del quale i bisogni formativi degli
alunni possano trovare risposte adeguate. Lo spazio pedagogico traccia la dimensione del fare,
dell’appartenere e dell’interagire, ed è pertanto il prodotto di una serie di fattori che riguardano non
solo le caratteristiche e le risorse strutturali, ma anche e soprattutto le scelte funzionali ed
organizzative, nonché il livello di partecipazione e di responsabilità di tutti i membri della
comunità.
La scuola è il luogo nel quale bambini e ragazzi maturano il senso dell’ appartenenza e la propria
identità sociale e civile, ed è quindi importante riuscire a creare un contesto in cui gli scopi possano
essere condivisi e la cooperazione davvero praticata.
Progettare uno spazio pedagogico significa attivare meccanismi partecipativi permanenti attraverso
una proposta formativa che implichi la continua sperimentazione di comportamenti consapevoli e di
modalità di collaborazione con l’altro e con il territorio.
Pertanto, se da un lato per stimolare l’interesse e la partecipazione occorre realizzare percorsi
operativi sempre diversi attraverso una progettazione permanente, dall’altro è necessario edificare
assi formativi stabili e condivisi su cui basare gli interventi educativi e didattici fondamentali.
Si pone l’attenzione anche sulla multimedialità per applicare nuove strategie di intervento nelle
procedure didattiche: supporto della “nuova scuola”, le tecnologie didattiche costituiscono un
potente facilitatore dell’apprendimento nei suoi vari aspetti (motivazione, assimilazione,
rielaborazione, comunicazione).
2
Finalità istituzionali
La nostra missione
Uguaglianza e diversità
I principi fondanti dell'azione educativa sono il riconoscimento della differenza e l'uguaglianza
delle opportunità. All’interno della scuola nessuna discriminazione può essere compiuta per motivi
riguardanti condizioni socioeconomiche, psicofisiche, di lingua, di sesso, d’etnia, di
religione,d’opinioni politiche.
Facendo nostro il principio espresso più di trent'anni fa “Dare di più a chi ha di meno”, si intende
sottolineare la necessità che l'azione educativa della scuola non si realizzi in un'offerta unica e
indistinta, indifferente alla diversità di cui ciascuno è portatore, ma si articoli in modo da tener
conto delle situazioni di partenza di ciascuno.
Ne deriva che la scuola deve operare con ogni mezzo per:
 differenziare la proposta formativa adeguandola alle esigenze di ciascuno: a tutti gli alunni
deve essere data la possibilità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità;
 valorizzare le molteplici risorse esistenti sul territorio (enti locali, associazioni culturali e
professionali, società sportive, gruppi di volontariato, ma anche organismi privati) allo
scopo di realizzare un progetto educativo ricco e articolato affinché l'offerta formativa della
scuola assuma un ruolo di promozione culturale e sociale.
Imparzialità e regolarità
Gli utenti hanno diritto ad essere trattati in modo obiettivo e imparziale.
La scuola s’impegna a garantire la vigilanza, la continuità dei servizi e delle attività educative nel
rispetto dei principi e delle norme sanciti dalla legge ed in applicazione delle disposizioni
contrattuali del comparto scuola.
Libertà d’insegnamento ed aggiornamento del personale
La programmazione individuale e collegiale è espressione della libertà d’insegnamento dei docenti
sancita dalla Costituzione.
La scuola è un luogo di vita e di apprendimento per docenti e studenti, nel quale i docenti devono
poter sperimentare il gusto per l'insegnamento e il piacere che viene dal far conoscere, far discutere,
far costruire sapere.
Per questo la scuola organizza con specifiche modalità l’aggiornamento del personale scolastico che
può aderire alle proposte dell’Amministrazione, delle Istituzioni e degli Enti culturali ed anche
promuovere, con responsabile autonomia, la propria formazione in servizio.
L’aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per tutto il personale scolastico ed un
compito per l’Amministrazione, che attua interventi organici e regolari secondo un piano di
aggiornamento e formazione annuale o poliennale, avvalendosi di risorse interne ed esterne.
Accoglienza ed integrazione
Sono previsti protocolli di accoglienza sia per la comune fase d’ingresso nella scuola, sia per
l’inserimento di ragazzi disabili, stranieri o in condizioni di svantaggio.
L’Istituto, grazie alla collaborazione con i servizi sociali e gli Enti Locali, attiva tutti i possibili
percorsi di integrazione e propone soluzioni alle diverse problematiche, nel rispetto dei diritti degli
allievi e delle loro famiglie.
3
Scelte educative
del nostro Istituto
Estratto da J. Delors (a cura di)
Nell'educazione un tesoro.
Rapporto all'UNESCO
della Commissione Internazionale sul XXI secolo
Armando, Roma 1997
Poiché il prossimo secolo fornirà mezzi senza precedenti per la comunicazione e per la
circolazione e l'immagazzinamento delle informazioni, imporrà all'educazione due imperativi che
a prima vista potrebbero apparire contraddittori. L'educazione deve trasmettere, efficacemente e
massicciamente, una crescente quantità di conoscenze e cognizioni tecniche in continua
evoluzione, adattate a una civiltà basata sul sapere, perché proprio questo forma la base delle
competenze del futuro. Nello stesso tempo, essa deve trovare e additare i punti di riferimento che,
da una parte, consentano agli individui di non essere sommersi dal flusso delle informazioni, molte
delle quali effimere, che stanno invadendo la sfera pubblica e privata, e, dall'altra, sappiano
prospettare lo sviluppo degli individui e delle comunità come suo fine. L'educazione deve, per così
dire, offrire simultaneamente le mappe di un mondo complesso in perenne agitazione e la bussola
che consenta agli individui di trovarvi la propria rotta. In questa prospettiva del futuro, le risposte
tradizionali alla domanda d'educazione, che sono essenzialmente quantitative e basate sulla
conoscenza, non sono più adeguate. Non è sufficiente fornire ad un bambino, all'inizio della sua
vita, un bagaglio di conoscenze al quale possa attingere per il resto della vita. Ciascun individuo
deve essere messo in grado di cogliere ogni occasione per imparare nel corso intero della sua vita,
sia per ampliare le proprie conoscenze, abilità e attitudini, sia per adattarsi ad un mondo mutevole,
complesso e interdipendente.Per riuscire nei suoi compiti, l'educazione deve essere organizzata
attorno a quattro tipi fondamentali d'apprendimento che, nel corso della vita di un individuo,
saranno in un certo senso i pilastri della conoscenza: imparare a conoscere cioè acquisire gli
strumenti della comprensione; imparare a fare, in modo tale da essere capaci di agire
creativamente nel proprio ambiente imparare a vivere insieme, in modo tale da partecipare e
collaborare con gli altri in tutte le attività umane; imparare ad essere, un progresso essenziale che
deriva dai tre precedenti. Ovviamente, questi quattro percorsi della conoscenza formano un
tutt'uno, perché vi sono tra loro molti punti di contatto, d'incrocio e di scambio.
4
Jacques Delors
i quattro pilastri dell’educazione
Secondo J. Delors, affinché l’educazione possa assolvere ai suoi compiti, deve modificare le sue
tradizionali risposte, che erano essenzialmente di tipo quantitativo, ed organizzarsi intorno a quattro
tipi fondamentali d’apprendimento che saranno i pilastri della conoscenza.
I pilastri della conoscenza
5
Il nostro Istituto
L’ISTITUTO COMPRENSIVO SAN ROCCO
nasce
in seguito al dimensionamento delle Istituzioni scolastiche
con la delibera della Regione Campania dell’8/2/ 2013
E’ situato nel territorio di Marano.
SCUOLA
DELL’INFANZIA
PLESSO
“CHIESA”
Via San
Rocco
Tel.
081/5760661
081/5760770
SCUOLA PRIMARIA
PLESSO
PLESSO
PLESSO
“MONTELEONE”
“S. ROCCO”
Via
Barco
n°1
“MONTELEONE”
Via Castel
Belvedere
n°323
Tel.
081/5763240
Tel.
081/5763164
Tel.
081/5763240
Via Castel
Belvedere
n°323
SCUOLA SECONDARIA
DI
I GRADO
PLESSO
“CENTRALE”
Via Castel Belvedere
n°3
PLESSO
Tel. e fax
0815761932
0815764137
Posta elettronica
[email protected]
“SAN MARCO”
Via S. Marco
[email protected]
n° 2
Tel.
081 5763347
Email pec
Sito internet
www.icsanrocco.it
Il plesso è sede della
Presidenza e della
Segreteria
6
Platea scolastica
Gli alunni del nostro Istituto Comprensivo sono così suddivisi:
Scuola
dell’Infanzia
Scuola
Primaria
Scuola
Sec. di Primo
Grado
Plesso
“Chiesa”
TOTALE ALUNNI
Plesso
“Monteleone”
TOTALE ALUNNI
Plesso
“San Rocco”
TOTALE ALUNNI
Plesso “San
Marco”
N° 168
N° 43
N° 191
TOTALE ALUNNI
N° 103
Plesso
“Monteleone”
TOTALE ALUNNI
Plesso
“San Rocco”
TOTALE ALUNNI
N° 75
N° 182
TOTALE ALUNNI 762
7
Dove siamo
Mappa del territorio di Napoli
Mappa del territorio di Marano
8
Analisi del contesto territoriale
in cui opera l’Istituto
Cenni storici
Il territorio della città di Marano di Napoli, situato alle falde della collina dei Camaldoli, presenta
tracce di insediamenti umani risalenti all'età neolitica, databili ottomila anni fa, recentemente
individuati sulla direttrice Marano - San Rocco.
Dall'età neolitica fino agli Osco-Sanniti c'è un vuoto di circa seimila anni, ma si sa che gli Osci
lasciarono tracce nella Masseria Spinosa, nell'area di Vallesana e nei pressi di Monteleone.
Il territorio maranese è ricco di traccole romane. La più importane testimonianza, nell’ambito
dell’architettura funeraria in Campania è il Mausoleo detto "Ciaurro", attuale giardino pubblico.
Il territorio
Oltre al centro abitativo, Marano comprende una vasta zona periferica che é collegata sia al
capoluogo che ai paesi limitrofi ed è suddivisa in tre grosse frazioni: San Rocco, Castello
Monteleone, San Marco.
L’economia si basa prevalentemente sul settore primario.
Nonostante l’attuale territorio di Marano si presenti come uno dei migliori dell'hinterland
napoletano, è situato in una delle zone a più alto rischio di devianza minorile dell’area della
periferia Nord del capoluogo campano.
La periferia non offre ancora servizi efficienti ed efficaci, strutture adeguate ed aree verdi attrezzate
rivolte soprattutto all’accoglienza e all’aggregazione giovanile. Anche sul piano culturale,
nonostante l’impegno di associazioni ed istituzioni, il territorio non offre stimoli di particolare
rilievo in grado di contrastare lo strapotere dei nuovi media.
Pertanto la scuola risulta essere l’unica risorsa sul territorio utile per poter socializzare e partecipare
insieme ad attività formative .
Integrazione nel territorio
In virtù dell’autonomia organizzativa e didattica l’Istituto intende :
 riconoscere la valenza formativa del territorio socio-culturale e naturale esterno alla
scuola;
 dare un’identità alla scuola sensibilizzando le realtà territoriali;
 maturare nell’alunno la conoscenza e la consapevolezza della realtà in cui vive;
 integrare scuola e territorio nell’elaborazione di progetti educativi e culturali;
 dimostrare attenzione e disponibilità alle proposte e programmare attività comuni.
Tutte le componenti della comunità scolastica sono perciò impegnate a favorire il rapporto fra
la scuola e le altre agenzie educative del territorio, anche allo scopo di rendere la scuola stessa
centro di promozione culturale, sociale e civile.
9
Modalità d’ interazione
Ambito formativo
 Realizzazione di iniziative culturali rivolte a genitori, alunni e insegnanti, anche mediante
intese,accordi o convenzioni con associazioni culturali e enti pubblici.
 Uso degli strumenti informatici e delle tecnologie multimediali come veicolo di conoscenza
e di connessione con altre realtà, anche attraverso la partecipazione a progetti nazionali e
locali.
 Potenziamento dello studio delle lingue comunitarie, attraverso l’uso dei laboratori
linguistici e degli strumenti informatici in rete.
 Partecipazione ad attività culturali a livello locale e nazionale.
 Partecipazione a gare e concorsi esterni.
 Divulgazione delle iniziative scolastiche e dei materiali didattici prodotti tramite il sito web
d’Istituto.
Ambito metodologico
 Attività di ricerca ed esplorazione sul territorio.
 Lezioni in ambienti didattici decentrati ( ambienti naturali, musei, cinema, teatro …).
 Navigazione in internet
Ambito organizzativo
 Servizio di mensa
 Collaborazione con i genitori
 Collaborazioni con enti pubblici e privati presenti sul territorio:
- Comune di Marano
- Assessorato alla Pubblica Istruzione
- Assessorato alla Sanità
- Asl di Marano
- Musei, teatri
- Vigili del Fuoco
- Polizia Municipale
- ANM per l’orario dei trasporti
- Associazione di volontariato e culturali
- Altre istituzioni scolastiche
- Parrocchia
- Bocciodromo
- Protezione civile
10
Gli alunni e le loro famiglie
Dimensione socio-economica
Accanto alla popolazione locale, vivono famiglie provenienti da paesi comunitari e extracomunitari;
queste famiglie stentano a sviluppare il senso di appartenenza alla comunità locale e raramente
hanno scambi interpersonali con altri nuclei familiari. Le famiglie autoctone, sia medio - borghesi
che di origine contadina, sono invece più aperte ai rapporti interpersonali ed alla partecipazione alla
vita sociale, culturale e politica della comunità. Gli alunni frequentanti il nostro Istituto provengono
da un ambiente eterogeneo; alcuni appartengono a famiglie di ceto medio, la cui situazione
economica è sufficiente a garantire il benessere della vita quotidiana e, non di rado, qualcosa in più,
altri a famiglie che dispongono di entrate saltuarie ed insufficienti.
Dimensione culturale e affettiva
Il grado di istruzione familiare è prevalentemente a livello di istruzione secondaria di primo grado,
con punte di diplomati e laureati, ma non mancano casi di genitori privi anche della licenza della
scuola primaria o che presentano un analfabetismo di ritorno. Il più elevato livello culturale della
famiglia determina anche forti aspirazioni e aspettative positive verso l’istituzione scolastica. Gli
alunni appartenenti a questo tipo di famiglie sono generalmente più aperti e più disponibili a
partecipare attivamente e proficuamente alla vita della scuola, frequentano associazioni sportive ed
impegnano il tempo libero in modo costruttivo. Il minore livello culturale di altre famiglie
determina, invece,atteggiamenti prevalenti di sfiducia o di indifferenza verso le istituzioni ed uno
scarso interessamento per le attività proposte. Dopo l’orario scolastico molti alunni occupano il
tempo libero, privi di controllo, per strada o davanti al televisore; pochi frequentano associazioni
cattoliche. Non di rado è assente la figura paterna e, quando è presente, è prevalentemente portata
ad assumere atteggiamenti educativi di tipo autoritario o estremamente permissivi. Proprio per
questo motivo gli alunni manifestano un basso livello di aspirazioni ed una scarsa motivazione
all’apprendimento scolastico, con conseguenti atteggiamenti di rifiuto dell’istituzione scolastica,
che si traducono in comportamenti litigiosi e diffidenti, ma anche in fenomeni di bullismo.
Bisogni formativi degli alunni
L’analisi della dimensione socio-economica e culturale - affettiva delle famiglie degli iscritti al
nostro Istituto ha reso possibile l’individuazione di molteplici e differenti bisogni formativi degli
alunni:
 importanza delle relazioni (con compagni,insegnanti, personale ATA, operatori) per poter
star bene a scuola;
 esigenza di vivere esperienze interessanti e significative di apprendimento nell’ambito
scolastico (uscite didattiche, viaggi d’istruzione, visite guidate..) ed extrascolastico;
 potenziamento di attività e modalità di lavoro che contribuiscono alla crescita integrale degli
alunni;
 “sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero
computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media”
(legge 107/2015 comma 7) attraverso l’uso delle LIM e di INTERNET per poter imparare
ad imparare in modo efficace anche attraverso nuove forme di apprendimento, per
supportare gli stili di insegnamento già esistenti e per trasformare e facilitare la
comunicazione con le giovani generazioni.
11
Servizi alle famiglie
Oltre ai servizi tradizionali erogati , l’Istituto utilizza diversi mezzi di comunicazione (internet,
posta elettronica, PEC, telefonia mobile) per rendere le famiglie libere di scegliere il canale a
loro più idoneo per:
• ricevere informazioni da parte dell’Istituto;
• avviare richieste informative;
• accedere ai nuovi servizi di iscrizione.
12
Regolamento d’Istituto
Il Regolamento d’Istituto, documento istituzionale allegato al POF, è la carta legislativa interna
dove sono regolamentate le modalità organizzative e gestionali della scuola volte a garantire e la
realizzazione del POF nella piena trasparenza e coerenza.
Le configurazioni dell’organizzazione scolastica descritte discendono dalla normativa vigente, dalle
finalità formative e dalle prospettive della scuola, della famiglia e della comunità locale.
Il Regolamento di istituto si prefigge di:



stabilire delle regole per il funzionamento generale dell’Istituto Scolastico.
regolare i comportamenti individuali e collettivi.
conseguire, anche attraverso l’osservanza degli obblighi derivanti dalla convivenza civile, le
finalità educative e formative che sono proprie della vita scolastica.
Tali finalità saranno perseguite da tutte le componenti che interagiscono nella e con la scuola:
alunni, genitori, operatori scolastici e comunità locale.
Il regolamento viene elaborato tenendo conto del complesso delle principali fonti normative,
contratti del personale della scuola, D.L.vo 297/94, D.L.vo 81/08, D.P.R. 249/98, DPR 275/99,
D.L.vo 196/2003, DPR 235/07 e DPR 89/09 e i decreti attuativi che regolano i diversi ed articolati
aspetti dell’istituzione scolastica.
Le regole interne ed i rapporti con gli alunni ed i genitori sono dettate dagli Organi Collegiali e dal
Dirigente Scolastico. All’atto dell’assunzione in servizio nell’Istituto, tutto il personale è tenuto a
prendere visione delle disposizioni contenute nel presente documento, alle quali dovrà attenersi
nello svolgimento delle proprie funzioni.
All’atto dell’iscrizione a scuola viene consegnato un estratto del Regolamento contenente le norme
principali relative agli alunni e alle famiglie, e viene richiesto ai genitori di sottoscrivere il patto di
Corresponsabilità in cui si impegnano a rispettarne le regole e ad adoperarsi affinché vengano
rispettate anche dai propri figli. Il Regolamento è in visione all’albo dell’Istituto.
INDICE DEI CONTENUTI:
• Organi collegiali
• Diritti e doveri del dirigente scolastico
• Diritti e doveri dei docenti
• Diritti e doveri del personale ATA
• Diritti e doveri degli alunni
• Diritti e doveri della famiglia
• Norme per il funzionamento del servizio scolastico
13
Organigramma d’Istituto
Dirigente Scolastico (DS)
Direttore servizi
generali/amministrativi
ìììììììììììì
(DSGA)
Consiglio
d’Istituto e
giunta esecutiva
Collaboratori
del DS
Personale ATA
Collaborato
ri scolastici
Assistenti
amministrativi
Coordinato
ri di Plesso
Funzioni
strumentali:
n°1 POF
n°2 inclusione
n° 3 continuità/
orientamento
n° 4 multimedialità/
tecnologia
n° 5 autoval/qualità
Collegio dei
docenti
Docenti della
Scuola
dell’Infanzia
D
i
p
a
r
t
i
m
e
n
t
i
Consiglio
d’intersezione
Coordinatore di sezione
R.S.P.P.
Docenti della
Scuola
Primaria
R.L.S.
Consiglio
Addetti
alla sicurezza
d’interclasse
Coordinatore di classe
G.L.I
Legenda
ììì
Direzione
Organi collegiali
O
r Settore amministrativo
g Gruppo funzionale
a
Settore sicurezza
n
i
c
o
ll
Docenti della
Scuola
Secondaria di
1° grado
Consiglio
di classe
Coordinatore di classe
R.S.U
T.A.S
14
L’organizzazione del nostro Istituto
Descrive l’organizzazione del nostro Istituto e rappresenta una mappa delle competenze e delle
responsabilità dei soggetti e delle loro funzioni: “Chi fa – che cosa fa”.
Nell’organigramma di seguito riportato sono indicate tutte le attività svolte dalle varie funzioni
nelle diverse aree di competenza, per garantire una certa trasparenza, sia all’interno, sia verso gli
utenti del servizio, per sapere a chi rivolgersi.
L’Istituto Comprensivo, in quanto luogo in cui molti soggetti interagiscono per realizzare un
progetto formativo, rappresenta un sistema organizzativo complesso.
Per questo è necessario che il modello organizzativo scolastico sia coerente con la specificità del
servizio: da un lato si caratterizzi come aperto, flessibile, e adattabile a situazioni differenziate;
dall’altro sia regolato da precisi principi, quali il coordinamento, l’interazione, l’unitarietà e la
circolarità.
Operano in modo collaborativo e si impegnano nell’obiettivo di offrire all’alunno un servizio
scolastico di qualità:
 il Dirigente Scolastico ( organo di gestione coadiuvato dal DSGA );
 Consiglio d’Istituto ( organo di governo );
 Collegio docenti ( organo tecnico );
 Consigli di Intersezione ( organo propositivo );
 Consigli di Interclasse ( organo propositivo );
 Consigli di Classe ( organo propositivo );
 Collaboratore Dirigente scolastico ( figure di sistema );
 FF. SS. ( figure di sistema );
 coordinatori di plesso ( figure di sistema );
 i singoli docenti;
 il personale ATA.
Questo richiede modalità di collegamento atte a favorire uno stile di lavoro fondato sulla
collegialità e sulla condivisione, sull’impegno al rispetto delle intese raggiunte, pur nel
riconoscimento dei differenti ruoli e livelli di responsabilità decisionale, nonché della diversità di
opinioni e valori mirata ad individuare, però, un terreno e degli scopi comuni di lavoro.
Il Dirigente Scolastico si pone come promotore e facilitatore di tale processo, garante della
correttezza delle procedure, della funzionalità ed efficacia del modello organizzativo.
15
La Direzione e lo staff
Orario di ricevimento del Dirigente Scolastico:
Lunedì mercoledì venerdì dalle ore 10,00 alle 12,00 nella sede centrale (Via Castelbelvedere 3)
Lo STAFF DELLA DIRIGENZA, presieduto dal Dirigente Scolastico, è di norma formato dai
Collaboratori, dai coordinatori/referenti di plesso e dalle funzioni strumentali .
Dirigente Scolastico
Dirigente scolastico
Palmira Masillo
Il dirigente scolastico, inquadrato nella dirigenza dello stato (Area
V della Dirigenza), è (decreto legislativo n. 165/01, art.25)
"responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei
risultati del servizio. Nel rispetto delle competenze degli organi
collegiali scolastici, spettano al dirigente scolastico autonomi poteri di
direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane. In
particolare il Dirigente Scolastico organizza l'attività scolastica secondo
criteri di efficienza e di efficacia ed è il titolare delle relazioni
sindacali". Il Dirigente Scolastico ha ricevuto poteri sempre più ampi
con l'autonomia scolastica concessa negli ultimi anni agli istituti
scolastici, trasformandosi da "Preside-Burocrate", funzionario
inquadrato come personale direttivo del Ministero, in "PresideManager", personale con qualifica dirigenziale.
Il dirigente controlla le risorse finanziarie concesse dallo Stato alla
scuola a lui affidata, e deve fare periodicamente resoconto del bilancio
al Consiglio d'Istituto. È sua la firma sotto ogni circolare o documento
emesso dalla scuola, e di conseguenza è anche sua la responsabilità su
ciò che i documenti dicono. In sostanza, col tempo sta avendo sempre
più le funzioni di un normale dirigente d'azienda.
Il Dirigente Scolastico, in materia di sicurezza, assume il ruolo e i
compiti che la legge assegna al datore del lavoro. Tuttavia non può
intervenire direttamente, con interventi strutturali, sugli edifici, in
quanto questi rimangono di competenza degli Enti Locali. Il Dirigente
Scolastico è membro di diritto nel C.d.I. (Consiglio d'Istituto) ed è il
Presidente della Giunta Esecutiva del Consiglio d'Istituto, del Collegio
dei Docenti, dei Consigli di Classe, del comitato per la valutazione del
servizio dei docenti.
Per i suddetti incarichi spettano al dirigente indennità aggiuntive.
16
Collaboratori e referenti
Collaboratrice
Vicaria
Sostituisce il Dirigente Scolastico in caso di assenza o impedimento
Cura il coordinamento nell’ambito organizzativo – amministrativo
Clelia Cerasuolo
II Collaboratrice/
referente
Collabora al lavoro di coordinamento con la collaboratrice D.S.
Elisa Martini
Coordinatrice/
referente
Collabora e coordina l’organizzazione del Plesso San Rocco,
scuola primaria
Filomena Scarallo
Coordinatrice didattica Coordina l’organizzazione didattica del Plesso San Rocco
Elisa Nappi
Collabora e coordina l’organizzazione del Plesso San Marco,
Coordinatrice/
referente
scuola primaria
Rosaria Iannone
Coordinatrice/
referente
Collabora e coordina l’organizzazione del Plesso Monteleone,
scuola primaria
Anna De Luise
Coordinatrice/
referente
Coordinano l’organizzazione del Plesso Chiesa , scuola dell’infanzia
Anna Sarnelli
Coordinatrice didattica
Anna Tosti
Coordinatrice/
referente
Coordina l’organizzazione didattica del Plesso Chiesa
Coordina l’organizzazione del Plesso Monteleone ,
scuola dell’infanzia
Rosita Orefice
17
Funzioni strumentali
Area POF e
monitoraggio
progettualità d’Istituto
Predisposizione ed aggiornamento del POF 2015/16;
Ins G. Carandente:
infanzia
coordinamento della progettazione per il curricolo verticale;
predisposizione del PTOF;
valutazione delle attività e monitoraggio finale del POF.
Ins A. De Luise:
primaria
Prof. A. Palasti:
secondaria
Autovalutazione
d’istituto e Qualità
Predisposizione questionari per la rilevazione dei bisogni formativi di
alunni, genitori e docenti e per l’autovalutazione d’ Istituto;
Ins T. Di Maio:
infanzia
tabulazione dei dati sui risultati scolastici per la stesura del Piano di
Miglioramento;
Prof. R. E. Borgia:
secondaria
coordinamento Invalsi.
Area interventi e
servizi per gli studenti
Ins A.Greco:
infanzia
Ins. M. R. Chianese:
primaria
Prof.D. Foglia:
secondaria
Area multimedialità e
tecnologia della scuola
Prof. A. Artiaco:
secondaria
Continuità e orientamento: coordinamento delle attività relative al
progetto Continuità;
contatti con la scuole viciniori;
organizzazione mostra natalizia e open-day;
attività di orientamento per gli alunni delle classi terze della scuola
secondaria;
supporto ai genitori per le iscrizioni.
Gestione ed uso delle tecnologie informatiche e delle attrezzature
didattiche ed audiovisive in dotazione dell’istituto, anche in occasione
di particolari attività ed eventi aventi luogo in sede;
elaborazione grafica del materiale illustrativo ed informativo, nonché
modulistica, dell’istituto;
aggiornamento sito web della scuola.
18
Area Inclusione
Coordinamento delle attività favorevoli all’inclusione;
rapporti con ASL e servizi sociali per le situazioni di disagio;
Ins P. Di Ruggiero:
primaria
sportello ascolto per tutti gli allievi;
Prof. D. Montalto:
secondaria
supporto ai docenti per la stesura dei PEI e per la programmazione
didattica per gli studenti con BES o DSA.
19
Consiglio d’Istituto
1. Il consiglio d’Istituto approva il POF e determina le forme di autofinanziamento.
2. Esso delibera il bilancio preventivo e il conto consuntivo e dispone in ordine all'impiego dei
mezzi finanziari per quanto concerne il funzionamento amministrativo e didattico dell'istituto.
3. Il consiglio d’Istituto, fatte salve le competenze del collegio dei docenti e dei consigli di
intersezione, di interclasse, e di classe, ha potere deliberante, su proposta della giunta, per quanto
concerne l'organizzazione e la programmazione della vita e dell'attività della scuola, nei limiti delle
disponibilità di bilancio, nelle seguenti materie:
a) adozione del regolamento interno dell'istituto […];
b) acquisto, rinnovo e conservazione delle attrezzature tecnico-scientifiche e dei sussidi didattici,
compresi quelli audio-televisivi e le dotazioni librarie, e acquisto dei materiali di consumo
occorrenti per le esercitazioni;
c) adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali;
d) criteri generali per la programmazione educativa;
e) criteri per la programmazione e l'attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche,
extrascolastiche, con particolare riguardo ai corsi di recupero e di sostegno, alle libere attività
complementari, alle visite guidate e ai viaggi di istruzione;
f) promozione di contatti con altre scuole o istituti al fine di realizzare scambi di informazioni e di
esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione;
g) partecipazione dell'istituto ad attività culturali, sportive e ricreative di particolare interesse
educativo;
h) forme e modalità per lo svolgimento di iniziative assistenziali che possono essere assunte
dall'istituto.
4. Il consiglio di Istituto indica, altresì, i criteri generali per l'adattamento dell'orario delle lezioni e
delle altre attività scolastiche alle condizioni ambientali e al coordinamento organizzativo dei
consigli di intersezione, di interclasse o di classe; esprime parere sull'andamento generale, didattico
ed amministrativo dell'Istituto, e stabilisce i criteri per l'espletamento dei servizi amministrativi.
5. Esercita le funzioni in materia di sperimentazione ed aggiornamento previste dagli articoli 276 e
seguenti.
6. Esercita le competenze in materia di uso delle attrezzature e degli edifici scolastici ai sensi
dell'articolo 94.
7. Delibera, sentito per gli aspetti didattici il collegio dei docenti, le iniziative dirette alla
educazione della salute e alla prevenzione delle tossicodipendenze previste dall'articolo 106 del
testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990 n. 309.
8. Si pronuncia su ogni altro argomento attribuito dal testo unico, dalle leggi e dai regolamenti, alla
sua
competenza.
9. Sulle materie devolute alla sua competenza, esso invia annualmente una relazione al provveditore
agli studi e al consiglio scolastico provinciale.
10. La giunta esecutiva predispone il bilancio preventivo e il conto consuntivo; prepara i lavori del
consiglio d’Istituto, fermo restando il diritto di iniziativa del consiglio stesso, e cura l'esecuzione
delle relative delibere.
11. La giunta esecutiva ha altresì competenza per i provvedimenti disciplinari a carico degli alunni,
di cui all'ultimo comma dell'articolo 5 . Le deliberazioni sono adottate su proposta del rispettivo
consiglio di classe.
12. Contro le decisioni in materia disciplinare della giunta esecutiva è ammesso ricorso al
provveditore agli studi che decide in via definitiva sentita la sezione del consiglio scolastico
provinciale avente competenza per il grado di scuola a cui appartiene l'alunno (Attribuzioni
consiglio d’Istituto art. 10 dlgs. 297/94 ).
20
Consiglio d’Istituto
E’ costituito da 19 componenti, di cui 8 rappresentanti del personale docente, 2 rappresentanti del
personale amministrativo, tecnico-ausiliario, 8 rappresentanti dei genitori degli alunni, il dirigente
scolastico, quale membro di diritto.
Dirigente Scolastico
Palmira Masillo
Docenti
Personale ATA
Genitori
Bottone Maria Pia
Davide Antonio
Bianco Monica *
Scaldaferri Romilda
De Sica Ciro
Castaldo Marianna
Orefice Rosa
Pezzella Giovanna
Catuogno Pasqualina
Esposito Fortuna
Nappi Elisa
Carandente Giuseppina
Turco Maria
Giocondo Nicola
Artiaco Antonio
Valentino Olimpia
Guarino Filomenta
Simeoli Francesca
* presidente del Consiglio
21
Giunta Esecutiva
La Giunta Esecutiva
 predispone la relazione sul Programma annuale;
 propone il Programma Annuale all'approvazione del Consiglio d'Istituto;
 propone le modifiche al Programma annuale all'approvazione del Consiglio d'Istituto.
Collegio dei Docenti
Il Collegio dei Docenti, sulla base degli “indirizzi”, definiti dal Dirigente scolastico, sviluppa
l’elaborazione del PTOF.
Tra gli organi collegiali della scuola, è quello che ha la responsabilità dell’impostazione didattico educativa, in rapporto alle particolari esigenze dell’istituzione scolastica e in armonia con le
decisioni del Consiglio di Circolo o di Istituto.
Esso mantiene competenza esclusiva per quanto attiene agli aspetti pedagogico - formativi e
all’organizzazione didattica e, concorre, comunque, con autonome deliberazione alle attività di
progettazione a livello d’istituto e di programmazione educativa e didattica.
Il Collegio dei Docenti è composto da tutti i docenti in servizio nell’Istituto ed è presieduto dalla
Dirigente scolastica; ne fanno parte anche i supplenti temporanei, limitatamente alla durata della
supplenza, nonché i docenti di sostegno che assumono la contitolarità delle sezioni o delle classi in
cui operano.
Il Consiglio di Intersezione, di Interclasse,
di Classe
COMPOSIZIONE
Il Consiglio di Intersezione è formato dai docenti delle sezioni di un medesimo plesso di Scuola
dell’infanzia, da un rappresentante dei genitori degli alunni per ciascuna sezione.
Il Consiglio di Interclasse è formato dai docenti delle classi di un medesimo plesso ovvero dai
docenti di una o più classi parallele di un medesimo plesso di Scuola primaria, nonché da un
rappresentante dei genitori degli alunni per ciascuna classe.
Il Consiglio di Classe è formato dai docenti di ogni singola classe di Scuola secondaria di primo
grado, nonché da quattro rappresentanti dei genitori degli alunni per ciascuna classe.
I genitori membri del Consiglio di Intersezione/Interclasse/ Classe sono eletti dai genitori degli
alunni appartenenti alla stessa sezione/classe, di norma, entro ottobre.
In caso di parità di voti prevale il genitore più anziano di età.
22
COMPITI
Il Consiglio di interclasse e di intersezione hanno i seguenti compiti:
• formulare proposte al Collegio dei Docenti in ordine all’azione educativa e didattica;
• formulare proposte al Collegio dei Docenti in ordine ad iniziative di sperimentazione;
• agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra genitori e docenti;
• esprimere parere sull’adozione dei libri di testo;
• esprimere parere sul programma di sperimentazione metodologico-didattica proposta dai docenti;
• ha potere generale di proposta e parere in ordine alle competenze del Collegio dei Docenti (ad
esempio le uscite didattiche);
• verificare l’andamento complessivo dell’attività didattica in attuazione della programmazione
educativa dell’ Istituto;
• con la sola presenza dei Docenti, esprimere parere vincolante sulle proposte di non ammissione
degli Alunni alle classi
L'ordine di convocazione del Consigli di classe dovrà prevedere gli argomenti che saranno trattati
alla presenza dei genitori e quelli che vedranno la sola partecipazione dei docenti, ai sensi delle
norme vigenti.
La partecipazione dei genitori ai Consigli sarà stabilita in relazione agli argomenti trattati. La
riunione dei consigli sarà dedicata, di volta in volta, alla rilevazione della situazione di partenza dei
singoli alunni, alla definizione di percorsi individualizzati, alla programmazione didattica,
all'andamento didattico e disciplinare della classe, al coordinamento didattico e rapporti
interdisciplinari, alla verifica dei risultati raggiunti e alla loro valutazione, all'eventuale
aggiornamento della programmazione, oltre alle particolari necessità relative a precise situazioni.
FUNZIONAMENTO
Il Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione è presieduto dal Dirigente Scolastico o da un
docente, suo delegato, membro del Consiglio, ed è convocato, a seconda delle materie sulle quali
deve deliberare, con la presenza di tutte le componenti ovvero con la sola presenza dei docenti. Le
funzioni del segretario del Consiglio di Interclasse sono attribuite dal Dirigente scolastico o dal suo
delegato a uno dei docenti membro del Consiglio stesso.
È convocato dal Dirigente Scolastico o dal suo delegato, di propria iniziativa o su richiesta scritta
di un terzo dei suoi membri. L’avviso di convocazione dovrà indicare gli argomenti da trattare.
Il Consiglio di Interclasse/Intersezione si riunisce almeno una volta al bimestre nelle sue varie
articolazioni: tecnico, con la presenza di soli insegnanti (per classi parallele o di plesso), ordinario
con la presenza dei genitori di plesso.
L’elezione dei rappresentanti dei genitori nei Consigli ha luogo entro il secondo mese dell’anno
scolastico, salvo diversa disposizione ministeriale.
In caso di cessazione anticipata dal mandato, si procede alla surroga del primo dei non eletti; nel
caso di impossibilità di surroga vengono indette elezioni di classe suppletive anticipate.
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Personale A. T. A.
SEGRETERIA
Orario di ricevimento:
Lunedì - venerdì
Giovedì
dalle ore10:00 alle ore12:00
dalle ore 14:00 alle ore 15:00
Gli uffici di segreteria svolgono i seguenti servizi
Segreteria del personale: predispone, istruisce e redige gli atti amministrativi dell'Istituto relativi
al personale.
Segreteria didattica: gestisce le attività di supporto relative all'organizzazione didattica e cura i
rapporti di tipo amministrativo con gli studenti.
Protocollo: assicura la registrazione di tutti i documenti della scuola
Contabilità: predispone atti contabili relativi al Piano Annuale, a pagamenti e finanziamenti.
Servizi all'utenza: rilascio di certificarti di iscrizione e di frequenza, certificati con
votazione, certificati di servizio, certificati vari.
Direttore dei servizi
generali ed
amministrativi
Patrizia Carandente
Addetta all’ufficio
personale:
Sorrentino Clotilde
 Sovrintende ai servizi generali amministrativo-contabili
 Organizza, coordina e promuove le attività dei servizi
amministrativi
 Ha responsabilità diretta nella definizione e nell’esecuzione degli
atti a carattere amministrativo-contabile, di ragioneria e di
economato
Addetta
all’ufficio
contabile:
Bice Guarino
Addetta
all’ufficio
protocollo:
Annamaria
Cecchini
Addetto
all’ufficio
alunni:
Antonio
Nuvoletta
COLLABORATORI SCOLASTICI
Dalla tabella D del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, Comparto Scuola, si evincono le
seguenti mansioni:
 sorveglianza degli alunni nelle aule, nei laboratori e negli spazi comuni in occasione
di momentanea assenza degli insegnanti;
 concorso in accompagnamento degli alunni dai locali della scuola ad altre sedi,
comprese le visite guidate e i viaggi d’istruzione;
 pulizia dei locali scolastici, degli spazi scoperti, degli arredi e relative pertinenze,
anche con l’ausilio di mezzi meccanici;
 compiti di carattere materiale inerenti al servizio, compreso lo spostamento delle
suppellettili;
 servizi esterni inerenti la qualifica
 ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’accesso dalle aree esterne alle
strutture scolastiche e nell’uscita da esse.
24
Rappresentanza sindacale
RSU vuol dire Rappresentanza Sindacale Unitaria. E' un organismo sindacale che esiste in ogni
luogo di lavoro pubblico e privato ed è costituito da non meno di tre persone elette da tutti i
lavoratori iscritti e non iscritti al sindacato.
La normativa fondamentale di riferimento è il"Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro ( CCNL )
per la costituzione delle Rappresentanza Sindacali Unitarie per il personale dei comparti delle
Pubbliche Amministrazioni e per la definizione del relativo Regolamento Elettorale" del 7 agosto
1998.
I poteri e le competenze contrattuali nei luoghi di lavoro vengono esercitati dalle RSU e dai
rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria firmatarie del relativo CCNL di comparto.
Chi è eletto nella RSU, tuttavia, non è un funzionario del sindacato, ma una lavoratrice o un
lavoratore che svolge un preciso ruolo: rappresenta le esigenze dei lavoratori senza con ciò
diventare un sindacalista di professione. La RSU, dunque, tutela i lavoratori collettivamente,
controllando l'applicazione del contratto o trasformando in una vertenza un particolare problema. Se
è in grado, la RSU può anche farsi carico di una prima tutela, cercando di risolvere il contrasto del
lavoratore con il datore di lavoro, per poi passare, eventualmente, la tutela al sindacato e ai legali.
L’RLS è una figura di promozione sindacale e rappresenta i lavoratori per tutto quello che riguarda
gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro.
La sorveglianza sanitaria non è un controllo generico dello stato di salute; è, invece, precisamente
finalizzata a stabilire se quel soggetto può svolgere quel determinato lavoro senza correre rischi per
la sua salute ed a rilevare entità ed eventuali effetti precoci di determinate esposizioni.
L’RLS può segnalare situazioni di disagio che possono ricorrere a più persone, contribuendo a
mettere in evidenza problemi che potrebbero altrimenti passare inosservati. Può segnalare i
problemi reali che possono insorgere nell’applicazione delle misure per la riduzione dei rischi
individuate dall’azienda e dai professionisti di cui si avvale; problemi che, se non tengono nel
debito conto l’impatto con la quotidianità, la pratica del lavoro, possono rivelarsi totalmente
inefficaci.
Prime tra tutte l’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) che, essendo sempre un
“onere” per il lavoratore, necessitano del suo coinvolgimento convinto e dell’adesione alle sue reali
esigenze, affinché siano realmente efficaci.
T.S.A. (Terminali Associativi Sindacali)sono dirigenti sindacali (Art.10.2 del CCNQ del 7
agosto 1998) e possono partecipare alla contrattazione integrativa con piena competenza
negoziale.
R.S.U.
T.A.S.
R.L.S.
R.S.P.P.
G. Carandente
R. Scaldaferri
Ing. V. Parascandalo
25
PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITÀ COLLEGIALI
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
RIUNIONI DEL COLLEGIO DEI DOCENTI e ATTIVITA’ DI PROGETTAZIONE PER
DIPARTIMENTO
(ART. 29 COMMA 1 e 3a ccnl 2007)
MESE
GIORNO
ORE
ATTIVITA’
Settembre
Giovedi 3
11.00 – 12.00
Collegio dei
docenti
Settembre
Venerdi 4
9.00- 10.00
Presentazione RAV
Settembre
Lunedi 7
9.00-12-00
Riunioni per dipartimenti
Settembre
Martedì 8
9.00 - 12.00
Riunioni per dipartimenti
Settembre
Mercoledì 9
9.00 - 12.00
Riunione per
dipartimento
Settembre
Giovedì 10
11.00-13.00
Collegio dei docenti
Settembre
Lunedì 28
16.30-18.00
Collegio dei docenti
Ottobre
Martedì 6
16.30-18.00
Riunioni per dipartimenti
Ottobre
Mercoledi 28
16.30-18,00
Riunioni per dipartimenti
Novembre
Martedì 17
16.30-18,00
Riunioni per dipartimenti
Gennaio
Mercoledì 20
16.30-18,00
Riunioni per dipartimenti
Marzo
Giovedi 10
16.30-18,00
Collegio dei docenti
Aprile
Martedi 19
16.30-18,00
Collegio dei docenti
Maggio
Giovedì 19
16.30-18,00
Collegio dei docenti
Maggio
Martedì 24
16.30-18.00
Riunioni per dipartimenti
Giugno
Venerdi 10
Giovedì 30
Da definire
Da definire
Collegio dei docenti
Il calendario potrà subire modifiche per cause di forza maggiore.
N.B. Eventuali altri incontri collegiali, , saranno indetti se necessario
26
INTERSEZIONE- INTERCLASSE-CONSIGLI DI CLASSE(ART. 29 COMMA 1 e 3b ccnl 2007)
MESE
Ottobre
GIORNO
INTERSEZIONE
Martedì 13
INTERCLASSE
Martedì 13
13,40-14,40
CONSIGLI DI CLASSE
Martedi 6
Sez A 14-17(60 ’a
consiglio)
Sez B 14-17(60’a
consiglio)
Sez C 14-17(60’a
consiglio)
Mercoledì 7
Giovedì 8
Novembre
ORE
16.30-17.30
INTERSEZIONE (con componente genitori)
Martedì 24
16.30-17.30
INTERCLASSE(con componente genitori)
Martedì 24
13,40-14.40
CONSIGLI DI CLASSE
(con componente genitori)
Martedi 3
Sez C 14-17(60’a
consiglio)
Mercoledì 4
Sez A 14-17(60’a
consiglio)
Giovedì 5
Sez B 14-17(60’a
consiglio)
Venerdì 29
16.30-17.30
INTERCLASSE
Scrutini I quadrimestre
Martedì 2
13,45-15,45
CONSIGLI DI CLASSE
Scrutini I quadrimestre
Mercoledì 3
Sez B 14-17(60’ a
consiglio)
Sez C 14-17(60’ a
consiglio)
Sez A 14-17(60’ a
consiglio)
Dicembre
Gennaio
INTERSEZIONE
Febbraio
INTERSEZIONE
Giovedì 4
Venerdì 5
Aprile
INTERSEZIONE (con componente genitori)
Mercoledì 13
INTERCLASSE(con componente genitori)
Mercoledì 13
CONSIGLI DI CLASSE(con componente
genitori)
Lunedi 11
Martedì 12
Mercoledi 13
Maggio
16.30-17.30
13,40-14,40
Sez A 14-17(60’a
consiglio)
Sez B 14-17(60’a
consiglio)
Sez C 14-17(60’ a
consiglio)
INTERSEZIONE
INTERCLASSE
CONSIGLI DI CLASSE
Lunedì 9
Martedì 10
Mercoledì 11
Giugno
Sez C 14-17(60’a
consiglio)
Sez A 14-17(60’a
consiglio)
Sez B 14-17(60’ a
consiglio)
INTERSEZIONE
INTERCLASSE Scrutini II quadrimestre
Mercoledì 8
13.40-18.40(60’ per
classe)
CONSIGLI DI CLASSE
Giovedì 9
SEZ. A 8.00-11.00(60’
per classe)
Sez B 11.00-13.00(60’a
consiglio)
Sez C 8.00-11.00(60’a
consiglio)
Scrutini II quadrimestre
Venerdì 10
27
PROSPETTO PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA’
Settembre
Collegio dei
docenti
Riunione per
Dipartimenti
Intersezione
ChiesaMonteleoneInterclasse
San RoccoSan MarcoMonteleone
Consigli di
classe
Ottobre
Dicembre
Gennaio
Febbraio
Lunedi 7
h 9.00-12.00
mercoledì 8
h 9.00-12.00
mercoledì 9
h 9.00-12.00
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Giov. 10
h 16.3018,30
Mart 19
h 16.3018,30
Giov.19
h 16.3018,30
Ven. 10
orario
da
definire
Giov.30
orario
da
definire
Martedì 6
h16.3018.00
Merc 28
h 16.3018.00
Martedì 13
h16.3017.30
Martedì 17
h 16.3018.00
Merc 20
h 16.3018.00
Martedì 24
h16.3017.30
Venerdì
29
h16.3017.30
Martedì 13
h 13.4014.40
Martedì 24
h13.4014.40
Martedi 2
h13.40-15.40
Merc. 13
h13.4014.40
Martedi 6
Sez A h1417
(60’a
consiglio)
Martedi 3
Sez C h1417
Mercoledì 3
Sez B h14-17
Lun.11
Sez A
h14-17
Lun. 9
Sez C
h 14-17
Giovedì 4 Sez
C
h14-17
Mart 12
Sez B
h14-17
Mart 10
Sez A
14-17
Venerdì 5 Sez
A
h14-17
Merc 13
Sez C
h14-17
Merc.11
Sez B 1417
Merc.7
Sez B h1417
Giovedì 8
Sez C 1417
Incontri
scuola
famigliaInfanzia
Chiesa
Monteleone
Incontri
scuola
famigliaPrimaria San
RoccoMonteleoneSan Marco
Incontri
scuola
famigliasecondaria
Novembre
Giovedì 3
h11.00-12.00
Venerdì 4
h 9.00-10.00
Giovedì 10
h11.00-12.00
Lunedi 28
h16.30-18.00
Merc.4
Sez A
h14-17
Giovedi 5
Sez B
14-17
Mart 24
h 16.3018.00
Merc. 13
h16.3017.30
Mart 27
h16.3018.30
Martedì 1
h16.3018.30
Martedì 16
h16.30-18.30
Merc 27
h16.3018.30
Mart 27
h15.3018.30
Merc 2
h15.3018.30
Mercoledì 17
h15.30-18.30
Giov. 28
h15.3018.30
Mart. 27
h15.3018.30
Giovedì 3
h15.3018.30
Giovedì 18
h15.30-18.30
Ven. 29
h15.3018.30
Merc. 8
h1318.00
Giov. 9
Sez A
8.0011.00
Sez B
11.0013.00
Ven.10
Sez C h
8.0011.00
28
ORGANIGRAMMA SICUREZZA
Dirigente Scolastico
Prof.ssa Masillo Palmira
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Prof.ssa Scaldaferri Romilda
Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione
Ing. Vincenzo Parascandolo
ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO
Sede Centrale
Plesso Chiesa
Plesso
Monteleone
Plesso Prim. S.
Rocco
San Marco
Montalto D.,
Tosti A. ,
Di Marino V.,
Ercolano O.,
Botta T
Scaldaferri R.,
Riccio V.
De Luise A.
Chianese M.
Borgia R.
Vittoria M.R.
ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO
Sede Centrale
Plesso Chiesa
Plesso
Monteleone
Plesso Prim. S.
Rocco
San Marco
ATA
Carandente
De Luise A.,
Nappi Elisa
Martino E.,
Davide A.
Giarrusso M.
ATA
ATA
Paragliola E.,
Camerlingo M.C.
Traetta P.
De Sica C.
Tarallo A.
29
ASSEGNAZIONE INCARICHI
SEDE CENTRALE “SAN ROCCO”
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO VIA CASTELBELVEDERE, 3
Emanazione ordine di
evacuazione
Coordinatore
dell'emergenza
Prof.ssa Palmira Masillo
Prof. Antonio Artiaco
Responsabili di
Plesso
Addetti alla
Collaboratori
scolastici
Collaboratori scolastici in
servizio
Collaboratori scolastici in
servizio
Diffusione ordine di
evacuazione a voce in assenza
di corrente elettrica
Collaboratori
scolastici
Collaboratori scolastici in
servizio
Collaboratori scolastici in
servizio
Richiesta telefonica di
emergenza
Personale di
segreteria
Clotilde Sorrentino
Bice Guarino
Addetti
Collaboratori
scolastici
Antonio Davide
Controllo operazioni di
evacuazione
Collaboratori
scolastici
Collaboratori scolastici in
servizio
Responsabile dell'evacuazione
della classe
Docente
Docente che è in classe al momento dell'emergenza
Verifica contenuto mensile
delle cassette di Primo
Soccorso.
Responsabili di Plesso
Compilazione del Registro dei
controlli antincendio
Responsabili di Plesso
diffusione ordine di
evacuazione
Interruzione utenze
Collaboratori scolastici in
servizio
Addetti al controllo e assistenza Insegnanti di sostegno o collaboratori scolastici incaricati
alunni diversamente abili
30
SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA
PLESSO "MONTELEONE" VIA CASTELBEVEDERE N° 323,
Emanazione ordine di
evacuazione
Coordinatore
dell'emergenza
Anna De Luise – Rosa
Orefice
Responsabili di
Plesso
Addetti alla
Collaboratori scolastici in
servizio
Collaboratori scolastici in
servizio
diffusione ordine di
evacuazione
Diffusione ordine di
evacuazione a voce in assenza
di corrente elettrica
Collaboratori
scolastici
Collaboratori scolastici in
servizio
Collaboratori scolastici in
servizio
Richiesta telefonica di
emergenza
Collaboratori
scolastici
Pasquale Traetta
COLL.RE IN SERVIZIO
Addetti
Collaboratori
scolastici
Pasquale Traetta
Controllo operazioni di
evacuazione
Collaboratori
scolastici
Collaboratori in servizio
ai piani
Responsabile dell'evacuazione
della classe
Docente
Docente che è in classe al momento dell'emergenza
Verifica contenuto mensile
delle cassette di Primo
Soccorso.
Responsabili di Plesso: Anna De Luise – Rosa Orefice
Compilazione del Registro dei
controlli periodici antincendio
Responsabili di Plesso: Anna De Luise – Rosa Orefice
Interruzione utenze
Collaboratori in servizio ai
piani
Addetti al controllo e
Insegnanti di sostegno o collaboratori scolastici incaricati
assistenza alunni diversamente
abili
31
SCUOLA PRIMARIA
PLESSO “SAN ROCCO” VIA BARCO N.1
Emanazione ordine di
evacuazione
Coordinatore
dell'emergenza
Filomena Scarallo
Responsabili di
Plesso
Addetti alla
Collaboratori
scolastici
Collaboratori in servizio
Collaboratori in servizio
Diffusione ordine di
evacuazione a voce in assenza
di corrente elettrica
Collaboratori
scolastici
Collaboratori in servizio
Collaboratori in servizio
Richiesta telefonica di
emergenza
Personale
preposto
Domenico Citarella
Addetti
Collaboratori
scolastici
Ciro De Sica
Controllo operazioni di
evacuazione
Collaboratori
scolastici
Collaboratori in servizio
Responsabile dell'evacuazione
della classe
Docente
Docente che è in classe al momento dell'emergenza
Verifica contenuto mensile
delle cassette di Primo
Soccorso.
Responsabili di Plesso: Filomena Scarallo
Compilazione del Registro dei
controlli periodici antincendio
Responsabili di Plesso: Filomena Scarallo
diffusione ordine di
evacuazione
Interruzione utenze
Collaboratori in servizio
Addetti al controllo e
Insegnanti di sostegno o collaboratori scolastici incaricati
assistenza alunni diversamente
abili
32
SCUOLA INFANZIA
PLESSO "CHIESA" VIA SAN ROCCO
Emanazione ordine di
evacuazione
Coordinatore
dell'emergenza
Anna Sarnelli
Responsabili di
Plesso
Addetti alla
Collaboratori
scolastici
Collaboratori in servizio
Collaboratori in servizio
Diffusione ordine di evacuazione Collaboratori
a voce in assenza di corrente
scolastici
elettrica
Collaboratori in servizio
Collaboratori in servizio
Richiesta telefonica di
emergenza
Personale
preposto
Luigia Porcaro
Collaboratori
scolastici
Luigia Porcaro
Controllo operazioni di
evacuazione
Collaboratori
scolastici
Collaboratori in servizio
Responsabile dell'evacuazione
della classe
Docente
Docente che è in classe al momento dell'emergenza
diffusione ordine di evacuazione
Addetti
Interruzione utenze
Collaboratori in servizio
Verifica contenuto mensile delle Responsabili di Plesso: Anna Sarnelli
cassette di Primo Soccorso.
Compilazione del Registro dei
controlli periodici antincendio
Responsabili di Plesso: Anna Sarnelli
Addetti al controllo e assistenza
alunni diversamente abili
Insegnanti di sostegno o collaboratori scolastici incaricati
33
PLESSO S. MARCO
VIA SAN MARCO N. 2 MARANO DI NAPOLI
Emanazione ordine di
evacuazione
Coordinatore
dell'emergenza
Maria Rosaria Iannone
Responsabili di
Plesso
Addetti alla
Collaboratori
scolastici
Collaboratori in servizio
Collaboratori in servizio
Diffusione ordine di evacuazione Collaboratori
a voce in assenza di corrente
scolastici
elettrica
Collaboratori in servizio
Collaboratori in servizio
Richiesta telefonica di
emergenza
Severino Giuseppe
diffusione ordine di evacuazione
Addetti
Collaboratori
scolastici
Severino Giuseppe
Controllo operazioni di
evacuazione
Collaboratori
scolastici
Collaboratori in servizio
Responsabile dell'evacuazione
della classe
Docente
Docente che è in classe al momento dell'emergenza
Interruzione utenze
Collaboratori in servizio
Verifica contenuto mensile delle Responsabili di Plesso: Maria Rosaria Iannone
cassette di Primo Soccorso.
Compilazione del Registro dei
controlli periodici antincendio
Responsabili di Plesso: Maria Rosaria Iannone
Addetti al controllo e assistenza
alunni diversamente abili
Insegnanti di sostegno o collaboratori scolastici incaricati
Il personale designato a tali incarichi sarà opportunamente formato circa le procedura da attuare in caso di
emergenza e circa le modalità di svolgimento dell’incarico in oggetto.
34
Piano formazione docenti
Sono previsti i seguenti corsi di formazione per il personale docente:
 sulla “ sicurezza” ( obbligatorio );
 sui BES ( gratuito );
 sulle metodologie CLIL ( gratuito );
 sulla matematica per la scuola primaria finalizzato alle prove invalsi;
 sulle competenze chiave in comunicazione digitale:
MODULO 1 BASE;
MODULO 2 REGISTRO ELETTRONICO;
MODULO 3 LIM;
MODULO 4 DIDATTICA
35
La Scuola dell’Infanzia
Finalità
Porre le basi per formare un cittadino capace
di “saper stare al mondo”
La nostra scuola dell’Infanzia, attenta al bambino come persona, con caratteristiche individuali tutte
da scoprire e valorizzare nella completezza di tutte le sue componenti , propone di offrire un
ambiente ricco di relazioni positive, attraverso le quali il bambino matura nella conoscenza, nella
stima di sé e nella realtà che lo circonda. Un ambiente che, dal punto di vista affettivo, cognitivo,
formativo, sociale, cerca di rispondere a tutti i bisogni di crescita dando significato ad azioni e
comportamenti. Essa accoglie tutti i bambini indipendentemente dal tipo di credo o di condizione
sociale. È pronta ad ospitare i bambini diversamente abili , stranieri o che vivono situazioni di
disagio. Riconosce come connotati essenziali del proprio servizio educativo:
 La relazione personale tra pari e con gli adulti.
 La valorizzazione del gioco, quale risorsa privilegiata di apprendimento e di relazione.
 L’esplorazione e la ricerca
 La didattica laboratoriale e progettuale
Collabora con le famiglie, gli enti e i servizi presenti sul territorio perché il bambino possa
raggiungere una formazione globale ed armonica della sua persona.
Tutti i percorsi proposti (giochi, attività, laboratori, progetti) accompagnano i nostri alunni alla
scoperta del SAPERE (conoscenze),del SAPER FARE(abilità) e del SAPER ESSERE(competenze)
e stimolano ed incoraggiano ad entrare nelle situazioni concrete con le conoscenze di tutti e la
creatività di ciascuno.
L’esperienza è vissuta nella dimensione del dialogo e dell’ascolto, in tal modo ogni situazione
diventa occasione di crescita e di apprendimento.
Nella nostra scuola, in tutte le sezioni, è previsto l’insegnamento della Religione Cattolica ,rivolto
solo agli alunni, le cui famiglie decidono di avvalersene, all’atto di iscrizione del bambino.
L’insegnamento della Religione Cattolica è previsto per tutto l’anno scolastico per un’ora e trenta
la settimana, in tutte le sezioni. Per gli alunni che non si avvalgono dell’I.R.C sono previste
attività alternative.
L’Insegnamento della Religione Cattolica intende avvicinare gli alunni alla piena e consapevole
conoscenza della cultura cattolica, che ha permeato e che tuttora continua ad influenzare la nostra
cultura e le nostre tradizioni. Comprendere l’architettura, l’arte, la poesia, la musica e qualsiasi altra
espressione culturale cristiana permette di dare un senso alla realtà che ci circonda e di orientarsi
nello spazio e nel tempo, così come è stato pensato e strutturato nel mondo occidentale. Inoltre,
l’insegnamento della Religione Cattolica è un’opportunità per promuovere la maturazione
personale, in quanto invita a valorizzare la propria dimensione religiosa, a porsi delle domande
esistenziali e a riflettere sulla propria dimensione umana e spirituale.
36
Plesso Chiesa
Via San Rocco
POSIZIONE
La scuola si trova in una zona centrale, ma
tranquilla e lontana dal traffico ed è
circondata da un ampio giardino.
In questo plesso sono presenti 9 sezioni:
8 a tempo pieno e 1 a tempo ridotto.
ORARIO
L’orario di funzionamento giornaliero è di 8
ore
dal lunedì al venerdì per le 7 sezioni a tempo
pieno:
Orario di entrata: ore 8.00.
Orario di uscita: ore 16:00.
Per la sezione a tempo ridotto l’orario di
funzionamento giornaliero è di 5 ore
dal lunedì al venerdì
Orario di entrata: ore 8.00.
Orario d’uscita: ore 13:00
Plesso Monteleone
Via Castel Belvedere n° 323
POSIZIONE
La scuola si trova nei pressi del Castello
Monteleone, in una zona tranquilla, immersa
nel verde, lontana dal traffico.
Comprende 2 sezioni di Scuola dell’Infanzia.
ORARIO
L’orario di funzionamento giornaliero è di 8
ore dal lunedì al venerdì.
Orario di entrata: ore 8.00.
Orario d’uscita: ore 16:00
37
Finalità generali
Le nuove indicazioni per il curricolo 2012 riconfermano e definiscono le finalità generali della Scuola dell’Infanzia: Sviluppo dell’Identità ; Sviluppo
dell’Autonomia ; Sviluppo della Competenza ;Avvio alla Cittadinanza.
Sviluppo
dell’Identità
Imparare a star bene e a
sentirsi sicuri
nell'affrontare
nuove esperienze;
imparare a conoscersi e
a sentirsi riconosciuti
come persona unica e
irripetibile.
Sviluppo
Sviluppo
Avvio alla
dell’Autonomia
della Competenza
Cittadinanza
Acquisire la capacità di Imparare a riflettere Scoprire gli altri e i loro
interpretare e governare
sull' esperienza,
bisogni;
il proprio corpo;
attraverso
gestire i contrasti
partecipare alle attività
l'esplorazione,
attraverso regole
nei diversi contesti;
l'osservazione e
condivise;
avere fiducia in sé e l'esercizio al confronto; porre le fondamenta di
fidarsi degli altri;
descrivere la propria
un comportamento
esprimere, con diversi esperienza, rievocando, democratico, eticamente
linguaggi, sentimenti ed
narrando e
orientato,
emozioni.
rappresentando fatti
aperto al futuro e
significativi;
rispettoso del
sviluppare l'attitudine a rapporto uomo-natura
fare
domande, a riflettere.
Io cittadino nel
mondo
Io imparo
Io faccio
Io sono
Io
“diverso ed unico”…
…per diventare un cittadino capace
di “saper stare al mondo”!
38
I Campi d’Esperienza
La nostra scuola dà la possibilità
ad ogni singolo bambino /a di
raggiungere “traguardi per lo
sviluppo della competenza”
attraverso i campi d’esperienza
I discorsi e
le parole
Il sé e l’altro
Il corpo in
movimento
La
conoscenza
del mondo
Immagini,
suoni, colori
IL SÈ E L’ALTRO
È il campo di esperienza che permette l’esplorazione e la costruzione di norme di comportamento e
di relazione, investendo verso più direzioni: dimensione emotiva - affettiva, dimensione sociale ed
etico - morale. Con tutto ciò si vuole proporre una sorta di tirocinio morale che porti al progressivo
emergere del senso di appartenenza al gruppo, nel rispetto delle differenze interindividuali,
all’autonomia, alla stima di sé, al confronto con gli altri e con l’ambiente circostante, alla differenza
tra maschio e femmina, al senso della vita e della morte.
IL CORPO IN MOVIMENTO Identità, autonomia, salute
L’uso della motricità fine e globale, il coordinamento motorio, la cura della persona, il controllo
dell’affettività e delle emozioni in rapporto all’età oltre alla rappresentazione del proprio corpo,
costituiscono un’area di esperienza educativa fondamentale per la maturazione armonica della
personalità infantile.
IMMAGINI, COLORI, SUONI
Il bambino deve essere sostenuto da un’esperienza ricca e dinamica che gli consenta di fare
transazioni sia tramite il linguaggio verbale che il linguaggio non verbale. Vanno valorizzate tutte le
forme di espressività (manipolativa, visiva, musicale, teatrale e massmediale).
I DISCORSI E LE PAROLE
I bambini iniziano a comunicare verbalmente e a descrivere le proprie esperienze e il mondo
avvicinandosi alla lingua scritta. La Scuola dell’Infanzia ha il compito di sollecitare le pratiche
linguistiche che mettono i bambini italiani e stranieri in condizione di scambiare punti di vista,
esprimere i propri pensieri e condividere con gli altri le proprie opinioni.
LA CONOSCENZA DEL MONDO
È l’area studiata per far crescere nel bambino la curiosità e il desiderio di scoperte attraverso
l’osservazione, l’interpretazione e la formulazione di domande e ipotesi.
39
Percorso formativo
La nostra scuola, attenendosi alle norme generali, ha strutturato un curricolo nel quale vengono
definite per tutti i bambini di 3/4/5 anni nei diversi campi d’esperienza :
conoscenze, abilità, competenze;
nuclei fondanti ;
competenze in chiave europea ;
obiettivi di apprendimento;
indicatori di valutazione;
unità di apprendimento in cui vengono individuati:( itinerari operativi; attività; metodologia; tempi;
spazi ; verifiche);
laboratori;
progetti curricolari ed extracurricolari;
uscite didattiche.
Le unità di apprendimento
Per quest’anno scolastico le unità di apprendimento scelte sono:
N° 1 ACCOGLIENZA“ Conoscersi per crescere insieme: una storia …tante storie!”
N° 2 “L’arcobaleno delle stagioni”
N° 3 “Siamo fatti così”
N° 4 “Momenti in armonia”
N° 5 “ La bottega delle parole”
N° 6 “ Il mondo intorno a me…”
N° 7 “Religione Cattolica”
I laboratori
I laboratori sono degli input ad un tipo di proposta alternativa e nuova all’insegnamento di base.
Sono i luoghi del “fare” in cui il bambino impara “agendo” sperimentando le potenzialità del
proprio corpo in relazione all’ambiente circostante. Attraverso la didattica laboratoriale i bambini
sono ancor di più sollecitati alla reciproca collaborazione.
I laboratori scelti per quest’anno scolastico sono:
N° 1 Laboratorio cittadinanza e costituzione
N° 2 Laboratorio teatrale /espressivo
N° 3 Laboratorio artistico
Il primo laboratorio implica l’esercizio al dialogo, all’ascolto e alla condivisione di regole, al
riconoscimento dei diritti e dei doveri, che saranno vissuti concretamente dai bambini attraverso
attività mirate.
Il secondo laboratorio è finalizzato a sviluppare le attitudini espressive, a divertirsi facendo teatro e
ad apprendere gli elementi fondamentali della mimica e della gestualità. Grazie a giochi di finzione
e drammatizzazioni, gli alunni scopriranno nuove forme di comunicazione.
Il terzo laboratorio rappresenta un luogo di creatività, libertà, sperimentazione, scoperta. Esso si
propone di avvicinare i bambini all'Arte attraverso "il fare "
40
Uscite didattiche
Le uscite didattiche sono da sempre uno strumento fondamentale molto apprezzato dagli alunni e
molto utile dal punto di vista formativo . Esse rappresentano, anche sul piano della socializzazione,
opportunità da saper cogliere e momenti di grande importanza per un positivo sviluppo delle
dinamiche socio affettive del gruppo classe.
Per quest’anno scolastico si è deciso di effettuare tre uscite didattiche:
N° 1 Teatro Siani (mese di febbraio )bambini di 4/5 anni
N° 2 Citta’ delle scienze (mese di aprile )bambini di 3/4/5 anni
N° 3 Agriturismo (mese di maggio)bambini di 3/4/5 anni
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Giornata tipo
SEZIONI A TEMPO PIENO (8,00/16,00)
ORE 8,00/9,00 Ingresso e accoglienza nelle rispettive sezioni
ORE 9,00/9,30 Attività libere (giochi di vario genere )
ORE 9,30/10,00 Merenda
ORE10,00/11,30Attività curricolari interno sezione o attività laboratoriali
ORE 11.30/12,00 Attività di routine legata all’igiene personale
ORE 12,00/13,30 Pranzo
ORE 13,30/14,00 Attività libere o guidate
ORE 14,00/15,40 Attività progettuali/Giochi di movimento
ORE 15,30/16,00.Uscita scaglionata per fasce di età
SEZIONE ANTIMERIDIANA (8,00/13,00)
ORE 8,00/9,00 Ingresso e accoglienza nelle rispettive sezioni
ORE 9,00/9,30 Attività libere (giochi di vario genere )
ORE 9,30/10,00 Merenda
ORE10,00/11,30 Attività curricolari interno sezione o attività laboratoriali
ORE 11.30/12,30 Attività progettuali/Giochi di movimento
ORE 12,45/13,00 Uscita
42
Metodologie
La metodologia adottata nella nostra scuola dell’infanzia rende il bambino protagonista e soggetto
del suo sapere e non semplice spettatore o contenitore vuoto da riempire di nozioni e conoscenze
prestabilite.
La metodologia prevede come connotati essenziali:
 la valorizzazione del gioco;
 l’esplorazione e la ricerca;
 la valorizzazione della vita di relazione;
 la mediazione didattica;
 la valorizzazione l’ascolto attivo;
 il dialogo continuo;
 l’utilizzo del problem solving;
 il lavoro di gruppo e le attività laboratoriali ;
 la documentazione dell’itinerario scolastico;
 le uscite didattiche e le esperienze al di fuori della scuola .
Grande importanza riveste la progettazione, l’organizzazione e la valorizzazione degli spazi e dei
materiali. Il modo in cui sono strutturati gli spazi e distribuiti i materiali incide in maniera
significativa sulla qualità delle esperienze che si compiono nella scuola dell’infanzia.
La metodologia didattica utilizzata dalla nostra scuola è supportata dalla metodologia “digitale”
che negli ultimi tempi si sta affermando sempre di più.
Nativi digitali
Gli alunni di oggi sono i cosiddetti “nativi digitali”e, quindi, bisogna anche utilizzare strumenti
tecnologici vicini ai loro linguaggi.
43
Valutazione
Nella prospettiva di valori condivisi dal team docente e di scelte comuni, il processo valutativo mira
alla comprensione e alla interpretazione dei comportamenti dei bambini,sia nella prospettiva di un
continuo confronto e di una collaborazione ampia dei soggetti interessati e coinvolti nel processo di
formazione ( educatori, insegnanti, genitori ), sia dei traguardi raggiunti dai bambini in armonia con
le finalità educative, in ordine allo sviluppo dell’identità, autonomia, competenza e cittadinanza. La
valutazione adotta, inoltre, strumenti di osservazione, verifica, documentazione lontano da
schematismi rigidi, in coerenza con la dinamicità dello sviluppo del bambino, alle particolarità
legate all’età, ai bisogni cognitivi, affettivi – emotivi – relazionali, alle conquiste e ai processi
operativi che il contesto educativo ha sostenuto, valorizzato, favorito.
Pertanto, partendo dal presupposto che i livelli raggiunti da ciascun bambino richiedono di essere
osservati più che misurati, compresi più che giudicati, il team docente, in ottemperanza alla
compilazione del profilo finale farà riferimento alle seguenti aree di sviluppo:




IDENTITA' PERSONALE E SOCIALE
AUTONOMIA PERSONALE ED OPERATIVA
COMPETENZE RAGGIUNTE NEI CAMPI DI ESPERIENZA
AVVIO ALLA CITTADINANZA , ALLA CONVIVENZA
44
Il primo ciclo
(Secondo le Nuove Indicazioni Nazionali 2012)
“Il compito specifico del primo ciclo è quello di promuovere l’alfabetizzazione di base attraverso
l’acquisizione dei linguaggi e dei codici che costituiscono la struttura della nostra cultura, in un
orizzonte allargato alle altre culture con cui conviviamo e all’uso consapevole dei nuovi media.
Si tratta di una alfabetizzazione culturale e sociale che include quella strumentale, da sempre
sintetizzata nel “leggere, scrivere e far di conto”, e la potenzia attraverso i linguaggi e i saperi
delle varie discipline. All’alfabetizzazione culturale e sociale concorrono in via prioritaria
l’educazione plurilingue e interculturale”.
“Il primo ciclo d’istruzione comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado.
Ricopre un arco di tempo fondamentale per l’apprendimento e lo sviluppo dell’identità degli alunni,
nel quale si pongono le basi e si acquisiscono gradualmente le competenze indispensabili per
continuare ad apprendere a scuola e lungo l’intero arco della vita.
La finalità del primo ciclo è l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per
sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona.
Per realizzare tale finalità la scuola:
 concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo che limita la libertà e
l’uguaglianza;
 cura l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità e BES;
 previene l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la dispersione;
 valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno;
 persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione”.
In questa prospettiva la nostra scuola pone particolare attenzione ai processi di apprendimento di
tutti gli alunni e di ciascuno di essi, li accompagna nell’elaborare il senso della propria esperienza,
promuove la pratica consapevole della cittadinanza.
45
La Scuola Primaria
Finalità
La Scuola Primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo esercizio dei
diritti costituzionali. Inoltre la padronanza degli strumenti culturali di base è ancor più importante
per i bambini che vivono in situazioni di svantaggio e, quindi, più solide saranno le capacità
acquisite nella scuola primaria, maggiori saranno le probabilità di inclusione sociale e culturale
attraverso il sistema dell’istruzione.
Infine essa offre l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali,
corporee, etiche e religiose, e di acquisire i nuclei fondanti delle varie discipline.
Attraverso gli alfabeti caratteristici di ciascuna disciplina, permette di esercitare differenti stili
cognitivi, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico
Matematica
Italiano
Storia
Educazione
fisica
Geografia
DISCIPLINE
Tecnologia
Seconda lingua
comunitaria
Inglese
Scienze
Musica
Arte e
immagine
46
Plesso
San Marco
Via S. Marco n° 2
POSIZIONE
Il Plesso sorge in una zona tranquilla nella
frazione di San Marco.
L’edificio è formato da un piano terra ed un
primo piano.
Dispone di un ampio giardino esterno per
attività progettuali curricolari e spazi interni
per attività laboratoriali.
ORARIO
L’orario di funzionamento settimanale per la
Scuola Primaria è di 27 ore.
Orario giornaliero
Lunedì: dalle ore 8:00 alle ore 13.00
Dal martedì al venerdì: dalle ore 8.00 alle ore
13.30
Plesso S.Rocco
Via Barco n° 1
POSIZIONE
La scuola si trova nella piazza centrale della
frazione di S. Rocco. E’ formata da un piano
terra e da un primo piano.
E’ circondata da un ampio giardino ed u
atrio spesso utilizzati per attività di progetti
curricolari ed extracurricolari.
ORARIO
L’orario di funzionamento settimanale per la
Scuola Primaria è di 27 ore.
Orario giornaliero
Lunedì: dalle ore 8:00 alle ore 13.00
Dal martedì al venerdì: dalle ore 8.00 alle ore
13.30
47
Plesso Monteleone
Via Castel Belvedere n° 323
POSIZIONE
La scuola si trova nei pressi del Castello
Monteleone, in una zona tranquilla, immersa
nel verde, lontana dal traffico.
ORARIO
L’orario di funzionamento settimanale per la
Scuola Primaria è di 27 ore.
Orario giornaliero
Lunedì: dalle ore 8:00 alle ore 13.00
Dal martedì al venerdì: dalle ore 8.00 alle ore
13.30
48
L’ambiente di apprendimento
“ Una buona scuola primaria… si costituisce come un contesto idoneo a promuovere apprendimenti
significativi e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni”.
(dalle Indicazioni Nazionali 2012)
Metodologie
Le attività didattiche possono essere organizzate e svolte con modalità diverse allo scopo di rendere
più efficace l’intervento formativo, senza trascurare la necessità di personalizzare gli
interventi formativi rivolti agli alunni:
1.
“lezione” collettiva a livello di classe;
2.
attività di piccolo gruppo;
3.
interventi individualizzati;
4.
utilizzo di strumenti tecnologici (LIM ed Internet)
La lezione di gruppo é il modello privilegiato per l’attività di insegnamento/apprendimento nella
scuola primaria ( come specificato nelle Indicazioni Nazionali 2012 -l’ambiente di apprendimento).
Gli interventi individualizzati permettono di soddisfare le necessità di formazione di ciascuno e
saranno realizzati compatibilmente con la disponibilità dei docenti.
Le attività saranno conseguite mediante lavori individuali, in diade, in gruppi, con brain-storming
all’inizio dell’argomento e alla fine del percorso cognitivo, circle time per la verbalizzazione dei
problemi evidenziati.
Saranno utilizzate e prodotte mappe concettuali con il supporto delle nuove tecnologie.
Attivita’ di recupero
Poiché non tutti i ragazzi necessitano di tempi uguali per gli stessi apprendimenti, né godono delle
stesse opportunità familiari ed ambientali per acquisire gli obiettivi formativi stabiliti è
indispensabile l’intervento di una funzione compensativa.
Occorre perciò utilizzare uno strumento flessibile come il laboratorio, che permette di
personalizzare i processi di apprendimento e di maturazione, nella piena consapevolezza che spesso
non è necessario agire sulla quantità ma sulla qualità e sulla pluralità degli approcci
Spazi
Compatibilmente con le disponibilità strutturali della scuola, saranno utilizzati tutti gli spazi
possibili per permettere agli alunni realizzazioni di attività diversificate.
Tempi
In linea con i principi metodologici indicati, le operazioni di verifica/valutazione dovranno
consentire il rilevamento delle conoscenze e delle abilità e delle competenze possedute da ciascun
alunno in tre momenti: iniziale, in itinere e finale .
49
Scuola Secondaria di Primo Grado
Finalità
La scuola secondaria di primo grado, attraverso le discipline di studio, è finalizzata alla crescita
delle capacità autonome di studio e al rafforzamento delle attitudini all'interazione sociale;
organizza ed accresce, anche attraverso l'alfabetizzazione e l'approfondimento nelle tecnologie
informatiche, le conoscenze e le abilità, anche in relazione alla tradizione culturale e all'evoluzione
sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea; è caratterizzata dalla diversificazione
didattica e metodologica in relazione allo sviluppo della personalità dell'allievo; cura la dimensione
sistematica delle discipline; sviluppa progressivamente le competenze e le capacità di scelta
corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli allievi; fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione
delle attività di istruzione e di formazione; introduce lo studio di una seconda lingua dell'Unione
europea; aiuta ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione e formazione.
La scuola secondaria di primo grado è: formativa, orientativa ed operativa.
 Formativa in quanto sviluppa le modalità dell’ “essere” (dell’”essere” in sé e dell’”essere”
in relazione con gli altri: cioè la dimensione affettiva e quella sociale), del “sapere” (la
dimensione cognitiva), del “saper fare”, (la dimensione operativa): la costruzione armonica
della personalità si realizza quando queste tre modalità e le loro interazioni sono
equilibratamente presenti in un progetto educativo.

Orientativa in quanto mette l’alunno in condizione di formulare in modo autonomo scelte
consapevoli e responsabili sul proprio progetto esistenziale: perché ciò possa accadere è
necessario far maturare in lui quattro capacità:
1. la capacità introspettiva intesa come capacità di conoscere se stessi soprattutto in rapporto
ai propri interessi, alle proprie attitudini e capacità, alle proprie aspirazioni ai valori rispetto
ai quali organizzare il proprio progetto esistenziale;
2. la capacità esplorativa intesa come capacità di raccogliere, selezionare ed analizzare
informazioni utili ai propri processi decisionali;
3. la capacità relazionale intesa come capacità di definire rapporti costruttivi con gli altri,
diversi da lui e fra loro diversi;
4. la capacità decisionale intesa come capacità di prendere decisioni personali in modo
ragionato, ponderato e consapevole.
Queste quattro capacità e le loro interazioni devono essere tutte equilibratamente presenti in un
progetto educativo.

Operativa in quanto valorizza la manualità e la motricità che, particolarmente nel periodo
della preadolescenza, sostengono, integrano e rafforzano sia la dimensione cognitiva che
quella affettiva e sociale(se faccio capisco e capisco perché faccio).
50
Sede Centrale San Rocco
Scuola Secondaria
di Primo Grado
Via Castel Belvedere n°3
POSIZIONE
Si tratta di un edificio di abitazione
civile,che si sviluppa su tre piani e
comprende tre corsi: A, B e C.
Inoltre nel plesso sono presenti un
teatro, un laboratori di informatica, di
manualità e di scienze ed una
biblioteca
ORARIO
L’orario di funzionamento settimanale
della Scuola Secondaria di I grado è
di 30 ore
dal lunedì al venerdì: dalle ore 8.00 alle
ore 14.
51
Obiettivi educativi
Gli obiettivi educativi del primo ciclo dell’istruzione, la cui finalità è la “promozione del pieno
sviluppo della persona”, sono esplicitate nelle Indicazioni e riguardano le dimensioni cognitive,
emotive, affettive, sociali, corporee ed etiche. Si tratta di obiettivi trasversali a tutti i campi di
esperienza e alle discipline ed interagiscono con gli obiettivi di apprendimento per poter coniugare
l’educazione con l’istruzione.
Si ritiene, pertanto, necessario far conseguire le competenze chiave di cittadinanza:
 imparare ad imparare: conseguire un metodo di lavoro autonomo finalizzato
all’organizzazione delle conoscenze;
 progettare: utilizzare le conoscenze apprese per definire strategie di azione in situazioni
problematiche;
 comunicare: comprendere e rappresentare messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario,
tecnico, scientifico), trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, scientifico, simbolico,
iconografico) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali);
 collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista,
valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo le conflittualità, contribuendo
all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento
dei diritti fondamentali degli altri;
 agire in modo autonomo e responsabile: abituare gli alunni a compiere scelte motivate e
consapevoli;
 individuare collegamenti e relazioni: sviluppare le capacità logiche (operare confronti,
concatenare cause-effetti, trarre conclusioni logiche);
 acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare criticamente
l’informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi,
valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni;
 risolvere problemi.
Particolare importanza riveste anche il comportamento con i seguenti indicatori:
 rispettare le norme che regolano la vita scolastica;
 rispettare e stabilire un buon rapporto con insegnanti e compagni;
 seguire le attività con interesse e partecipazione attiva;
 dimostrare indipendenza ed autonomia nelle proprie scelte;
 frequentare regolarmente;
 promuovere la motivazione intrinseca.
52
Obiettivi di apprendimento
“Gli obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti
indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze. Essi sono
utilizzati dalle scuole e dai docenti nella loro attività di progettazione didattica, con attenzione alle
condizioni di contesto, didattiche e organizzative mirando ad un insegnamento ricco ed efficace. Gli
obiettivi sono organizzati in nuclei tematici e definiti in relazione a periodi didattici lunghi”.
Dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola
dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (DM 254/12)
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
La Scuola Secondaria di Primo Grado, secondo le Nuove Indicazioni Nazionali 2012,
realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di conoscenza,
interpretazione e rappresentazione del mondo, evitando due rischi:
 sul piano culturale, quello della frammentazione dei saperi;
 sul piano didattico, quello dell’impostazione trasmissiva.
Le discipline non vanno presentate come territori da proteggere definendo confini rigidi, ma
come chiavi interpretative disponibili ad ogni possibile utilizzazione. I problemi complessi
richiedono, per essere esplorati, che i diversi punti di vista disciplinari dialoghino e che si presti
attenzione alle zone di confine e di cerniera fra discipline.
Le competenze sviluppate nell’ambito delle singole discipline concorrono a loro volta alla
promozione di competenze più ampie e trasversali, che rappresentano una condizione essenziale
per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, orientate ai
valori della convivenza civile e del bene comune.
Le competenze per l’esercizio della cittadinanza attiva sono promosse continuamente
nell’ambito di tutte le attività di apprendimento, utilizzando e finalizzando opportunamente i
contributi che ciascuna disciplina può offrire.
53
Interventi di recupero
Per gli alunni in difficoltà saranno realizzate attività di recupero con i seguenti interventi:
 lavori differenziati;
 tutoring;
 esercitazioni in gruppi eterogenei;
 lavori graduati per fasce di livello, tesi a recuperare le abilità minime richieste.
Si procederà, pertanto, all’attuazione di un metodo di insegnamento più individualizzato, basato
sulla proposta di contenuti adeguati alle loro capacità ed ai loro ritmi di apprendimento.
Interventi potenziamento
Per quanto concerne gli alunni particolarmente dotati, si cercherà di favorire le seguenti situazioni:
 diverso impulso al loro sviluppo;
 incremento di spazi espressivi e creativi;
 assegnazione di incarichi che fanno leva sulla responsabilità individuale;
 promozione dell’autovalutazione, aiutando gli alunni a riflettere sui propri risultati, ad
individuare successi ed insuccessi, ricercare le cause e utilizzarle come base per il
rafforzamento.
Verifiche
Nell’arco dell’anno, per accertare il raggiungimento degli obiettivi prefissati, saranno privilegiati i
seguenti strumenti di verifica:







questionari;
prove orali;
relazioni;
prove scritte;
attività di laboratorio;
esercitazioni di gruppo;
prove oggettive.
54
Valutazione
La valutazione degli alunni terrà conto dei livelli di partenza, dell'impegno, della partecipazione,
del progresso in rapporto alle effettive abilità ed sarà articolata nei seguenti momenti:
1) valutazione iniziale: collettiva d'ingresso o dei prerequisiti, sulla base della quale è stata
impostata la programmazione di classe;
2) valutazione intermedia: ha avuto lo scopo di fornire informazioni sulle abilità che l'alunno
acquisiva in itinere ed la conseguente attivazione di interventi compensativi;
3) valutazione finale basata sui seguenti criteri:









percorso scolastico dell’alunno;
socializzazione;
interesse, partecipazione, impegno;
ritmo di apprendimento rispetto al livello di partenza;
metodo di studio;
sviluppo delle abilità nelle diverse aree;
acquisizione ed elaborazione di contenuti;
grado di maturità ed attitudini dimostrate;
livello della capacità decisionale fondata sulla conoscenza di sé.
La valutazione delle singole materie sarà espressa con voti numerici e saranno ammessi alla classe
successiva solo gli alunni che conseguono la sufficienza in tutte le materie, compreso il voto in
comportamento.
Solo per l’insegnamento della religione cattolica rimane la valutazione attraverso un giudizio
sintetico formulato dal docente.
Nella valutazione si terrà conto della partecipazione degli alunni e della conseguente ricaduta sul
curricolare a progetti che integreranno il POF.
La votazione sul comportamento degli alunni sarà attribuita collegialmente dal Consiglio di Classe,
tenendo presente i criteri stabiliti nel POF e concorrerà alla valutazione complessiva dello studente,
determinando, per alcuni, la non ammissione alla classe successiva.
Per la valutazione degli alunni con disabilità si terrà conto, oltre che del comportamento, anche
della partecipazione e dell’impegno dimostrato nelle diverse discipline e nelle attività svolte sulla
base del piano educativo individualizzato.
55
Metodologie
Le principali linee metodologiche elaborate e concordate dai docenti per il raggiungimento degli
obiettivi sono state le seguenti :

















adoperarsi a rendere l’alunno soggetto “attivo” del processo didattico: a) abituandolo
progressivamente a fare da sé, dapprima guidandolo e poi rendendolo autonomo nella
realizzazione delle attività; b) assegnando a rotazione incarichi che hanno fatto leva sulla
responsabilità individuale e collettiva;
creare in classe numerose opportunità di lavorare insieme e di collaborare concretamente ai
fini della socializzazione e dell’apprendimento;
permettere agli alunni di esprimere le proprie idee e di confrontarsi con quelle degli altri;
promuovere l’autovalutazione, aiutando gli alunni a riflettere sui propri risultati, ad
individuare successi ed insuccessi, ricercare le cause e utilizzarle come base sia per il
potenziamento, sia per il recupero;
sviluppare la capacità di attenzione e concentrazione tenendo conto dei tempi, coinvolgendo
frequentemente gli alunni, alternando alla lezione frontale attività di gruppo e/o uso di
sussidi didattici;
insegnare ad usare il libro di testo e tutti gli strumenti di lavoro;
privilegiare i percorsi dal semplice al complesso, dal concreto all’astratto, dal vicino al
lontano;
presentare in un primo momento i collegamenti interdisciplinari e, in seguito, farli ricercare
autonomamente;
abituare l’alunno all’uso della “relazione” orale e scritta per verificare le conoscenze
acquisite nei vari ambiti disciplinari;
utilizzare l’errore come momento di riflessione, rinforzo e apprendimento;
sviluppare la capacità di ascolto fornendo messaggi chiari e verificando immediatamente
l’esatta assimilazione dei contenuti;
verificare la comprensione ed il corretto uso dei diversi linguaggi specifici;
suggerire tecniche per facilitare la lettura di testi e di immagini e proporre questionari per
valutare il livello di comprensione;
proporre modalità esecutive per la produzione di testi differenziati;
favorire l’ideazione, la progettazione e la produzione di materiale didattico (cartelloni,
audiovisivi, ecc.)
prevedere la comunicazione dei risultati anche all’esterno della classe e della scuola con
varie modalità: mostre, incontri, rappresentazioni, documenti;
programmare visite guidate e interventi di esperti esterni in relazione alle scelte da attuare.
56
Strumenti
Saranno utilizzati strumenti tradizionali quali:
 libri di testo;
 appunti;
 fotocopie;
 dispense;
 giornali;
 riviste specializzate;
ma anche strumenti moderni:
 audiovisivi;
 LIM;
 interventi di esperti.
Spazi
Sono presenti nell’Istituto i seguenti spazi interni:
 teatro/sala conferenze;
 laboratorio informatico;
 laboratorio scientifico;
 laboratorio di ceramica;
 biblioteca.
Tempi
In linea con i principi metodologici indicati, le operazioni di verifica/valutazione dovranno
consentire il rilevamento delle conoscenze e delle abilità e delle competenze possedute da ciascun
alunno in tre momenti: iniziale, in itinere e finale .
57
Piano Annuale per l’Inclusione
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
n°
A. Rilevazione dei BES presenti:
1.
2.
3.
22
disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

minorati vista

minorati udito

Psicofisici
/
/
22
disturbi evolutivi specifici

DSA

ADHD/DOP

Borderline cognitivo

Altro
3
2
/
svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Socio-economico

Linguistico-culturale

Disagio comportamentale/relazionale

Altro
14
7
50
Totali
98
% su popolazione scolastica
N° PEI redatti dai GLHO
22
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria
5
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria
58
Prevalentemente utilizzate in…
B. Risorse professionali specifiche
Insegnanti di sostegno
AEC
Assistenti alla comunicazione
Sì / No
Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
SI
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
SI
Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
SI
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
SI
Attività individualizzate e di piccolo
gruppo
NO
Attività laboratoriali integrate (classi
aperte, laboratori protetti, ecc.)
NO
Funzioni strumentali / coordinamento
SI
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)
NO
Psicopedagogisti e affini esterni/interni
NO
Docenti tutor/mentor
NO
Altro:
Altro:
59
Attraverso…
C. Coinvolgimento docenti curricolari
Coordinatori di classe e simili
Sì / No
Partecipazione a GLI
SI
Rapporti con famiglie
SI
Tutoraggio alunni
SI
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
SI
Altro:
Docenti con specifica formazione
Partecipazione a GLI
SI
Rapporti con famiglie
SI
Tutoraggio alunni
SI
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
SI
Altro:
Altri docenti
Partecipazione a GLI
SI
Rapporti con famiglie
SI
Tutoraggio alunni
SI
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
SI
Altro:
D. Coinvolgimento personale ATA
Assistenza alunni disabili
SI
Progetti di inclusione / laboratori integrati
SI
Altro:
E. Coinvolgimento famiglie
Informazione /formazione su genitorialità e
psicopedagogia dell’età evolutiva
SI
Coinvolgimento in progetti di inclusione
SI
Coinvolgimento in attività di promozione della
comunità educante
SI
Altro:
F. Rapporti con servizi
sociosanitari territoriali e
istituzioni deputate alla
sicurezza. Rapporti con CTS /
CTI
Accordi di programma / protocolli di intesa
formalizzati sulla disabilità
SI
Accordi di programma / protocolli di intesa
formalizzati su disagio e simili
SI
60
Procedure condivise di intervento sulla
disabilità
SI
Procedure condivise di intervento su disagio e
simili
SI
Progetti territoriali integrati
SI
Progetti integrati a livello di singola scuola
SI
Rapporti con CTS / CTI
SI
Altro:
G. Rapporti con privato sociale e
volontariato
H. Formazione docenti
Progetti territoriali integrati
SI
Progetti integrati a livello di singola scuola
SI
Progetti a livello di reti di scuole
SI
Strategie e metodologie educativo-didattiche /
gestione della classe
SI
Didattica speciale e progetti educativo-didattici
a prevalente tematica inclusiva
SI
Didattica interculturale / italiano L2
NO
Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva
(compresi DSA, ADHD, ecc.)
SI
Progetti di formazione su specifiche disabilità
(autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)
SI
Altro:
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*:
0
1
2
3
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
x
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli
insegnanti
x
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
x
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
x
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in
rapporto ai diversi servizi esistenti;
x
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle
decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;
x
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi
formativi inclusivi;
Valorizzazione delle risorse esistenti
4
x
x
61
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione
dei progetti di inclusione
x
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema
scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento
lavorativo.
x
Altro:
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
62
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di
responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
IL gruppo di lavoro per l’inclusione ha i seguenti compiti:
-effettua la rilevazione dei BES
-raccoglie la documentazione
-offre consulenza
-verifica periodicamente le pratiche inclusive della didattica programmata e il grado di inclusività
della scuola
I consigli di classe intervengono attivando sia misure dispensative che compensative. Inoltre
favoriscono modalità diverse di lavoro come apprendimento cooperativo e/o didattica laboratoriale.
Attività riferite agli aspetti organizzativi e gestionali:
La scuola effettua uno screening sugli alunni.
I docenti che rilevano un bisogno educativo speciale, fanno riferimento al coordinatore, che
convoca il consiglio di classe/team docenti.
Il consiglio di classe/team docenti esamina la documentazione fornita dagli enti accreditati o, in
assenza di questa, compila la scheda di individuazione dei BES. Il coordinatore contatta la famiglia
e la aggiorna su quanto rilevato.
A questo punto viene stilato dal consiglio di classe/team docenti il PDP.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Nel corso del corrente anno scolastico, il nostro istituto si impegna:
-Nell’attivazione di formazione sulla didattica inclusiva.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
Nella stesura ed utilizzo del PDP la valutazione sarà adeguata al percorso personale dei singoli
ragazzi.
Si prevedono: interrogazioni programmate, con diversa modulazione temporale, prove strutturate,
prove scritte programmate.
Valutare un alunno in difficoltà coinvolge in modo responsabile sia il singolo docente che il
consiglio di classe nella sua interezza. La difficoltà sta nel comprendere gli effettivi obiettivi
63
raggiunti senza indulgere in “aiuti” né pretendere risposte non adeguate alla condizione di
partenza.
64
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Il Dirigente Scolastico
-trasmette il PAI ,dopo approvazione del Collegio docenti, all’ USR per la richiesta di organico di
sostegno
-invia lo stesso al CTI
Il GLI svolge le seguenti funzioni:
-rilevazione dei BES
-raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi
-focus/confronto sui casi
-rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola
-elabora una proposta di PAI da redigere al termine di ogni anno scolastico
-interfaccia della rete dei CTS e dei CTI e dei servizi sociali e sanitari
Il Collegio Docenti:
-delibera il PAI
-esplicita nel POF
-si impegna a partecipare ad azioni di formazione
Il Consiglio di classe
-individua i BES
-redige e delibera il PDP con firma dei docenti, del DS e della famiglia
-redige il PEI
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai
diversi servizi esistenti
L ‘autonomia scolastica permette l’attivazione di patti territoriali come risorsa per l’inclusione:
accordi e intese con servizi sociosanitari, volontariato privato, ACR presenti sul territorio, utilizzo
65
dei CTS e dei CTI.
_______________________________________________________________________________
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative
La scuola prevede di fornire informazioni e richiedere collaborazione alle famiglie e alla
comunità. Queste devono essere coinvolte nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei figli
anche come assunzione diretta di corresponsabilità educativa, in particolare nella gestione dei
comportamenti e nella responsabilizzazione degli alunni rispetto agli impegni assunti.
La scuola prevede l’attivazione di uno sportello ascolto genitori/alunni/docenti per offrire un
sostegno immediato e concreto riguardo a problematiche di tipo evolutivo e/o scolastico. Il
confronto con la psicopedagogista dell’ A.S.L. Dottoressa Abbate, offrirà un valido supporto alle
diverse problematiche.
La comunità ha il doveroso compito di favorire la partecipazione dei giovani alle culture e alla vita
comunitaria favorendo il processo di inclusione ed eliminando l’esclusione e l’emarginazione
sociale.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi
inclusivi
L’inclusione interessa un raggio sempre più ampio di studenti e riguarda tutti coloro che rischiano
di essere esclusi dalle opportunità educative e formative.
Una cultura inclusiva deve tener conto della diversità come risorsa. Potrà essere necessario attuare
dei percorsi facilitati dell’apprendimento linguistico e “disciplinare” sulla base delle risorse
disponibili .
Sono previsti incontri in collaborazione con l’ASL.
Metodi e strumenti:
- l’apprendimento cooperativo
- il lavoro di gruppo e/o a coppie
- il tutoring
- l’apprendimento per scoperta
-la suddivisione del tempo in tempi
- l’utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici( software e sussidi specifici).
66
Valorizzazione delle risorse esistenti
La scuola prevede di valorizzare le risorse esistenti tramite progettazione integrativa d’Istituto a
prevalente tematica inclusiva.
La valorizzazione della risorse umane passa attraverso due fondamentali funzioni:
-la funzione operativa, che serve per raggiungere in modo efficace gli obiettivi dell’organizzazione.
-la funzione formativa, atta a perseguire la qualità del servizio attraverso lo sviluppo delle
potenzialità del soggetto.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti
di inclusione
Per la realizzazione del progetto di inclusione per favorire l’apprendimento e la partecipazione la
scuola si avvale delle seguenti risorse professionali:
-docenti di sostegno
-docenti curricolari
-docenti titolari di funzione strumentale afferente all’area dell’inclusione
-personale ATA che svolge incarichi specifici
-operatori sociosanitari
Per ottimizzare il percorso inclusivo gli alunni potranno avvalersi di tutti gli spazi e delle strutture
dell’istituto:
-aule dotate di lavagne multimediali
-laboratorio teatrale
-laboratorio di informatica
-laboratorio di scienze
-biblioteca
-laboratorio musicale
-schede didattiche
-mappe concettuali
-audio e video didattici
67
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico,
la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
La scuola prevede una serie di incontri tra i docenti delle classi interessate e i precedenti
insegnanti, per assicurare l’inserimento e la continuità didattica nel sistema scolastico degli alunni
con bisogni educativi speciali. Si organizzeranno attività ponte tra le varie classi.
In fase di accoglienza pre-iscrizione si svolgono anche incontri con i genitori dei ragazzi e con i
Servizi.
I documenti relativi ai BES sono accolti e condivisi dalle scuole di provenienza, in modo da
assicurare continuità e coerenza nell’azione educativa anche nel passaggio tra scuole diverse ed in
modo da costituire una sinergia e coordinamento tra i vari livelli di scuola.
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data _________
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data _________
Allegati:
Scheda rilevazione BES
Scheda analisi alunni
Gruppo di Lavoro per l’Inclusione
DOCENTI
GENITORE
Dott. ASL
68
Ampliamento dell'offerta formativa
“1. Le istituzioni scolastiche, singolarmente, collegate in rete o tra loro consorziate, realizzano
ampliamenti dell'offerta formativa che tengano conto delle esigenze del contesto culturale, sociale
ed economico delle realtà locali. I predetti ampliamenti consistono in ogni iniziativa coerente con le
proprie finalità, in favore dei propri alunni e, coordinandosi con eventuali iniziative promosse dagli
Enti locali, in favore della popolazione giovanile e degli adulti.
2. I curricoli […] possono essere arricchiti con discipline e attività facoltative, che per la
realizzazione di percorsi formativi integrati, le istituzioni scolastiche programmano sulla base di
accordi con le Regioni e gli Enti locali.
3. Le istituzioni scolastiche possono promuovere e aderire a convenzioni o accordi stipulati a livello
nazionale, regionale o locale, anche per la realizzazione di specifici progetti” ( DPR 275/99 art. 3 ).
I nostri progetti d’Istituto
Progetto accoglienza
Il periodo dedicato all’accoglienza ed all’inserimento degli alunni nei diversi ordini di scuola,
costituisce l’essenza dell’esperienza educativa, delle relazioni interpersonali ed il presupposto di
tutto il cammino scolastico.
Progetto di Continuità e Orientamento in uscita
In collaborazione con i plessi di provenienza, infanzia, primaria e secondaria di primo grado, si
attuano progetti di continuità ed orientamento in uscita, stabilendo i primi contatti tra gli alunni ed i
nuovi ordini di scuola che essi dovranno affrontare.
IBSE - Progetto S.I.D.E’ uno dei progetti più importanti sull'educazione scientifica, in particolare sull'approccio basato
sull'IBSE. L'ambiziosa finalità del Progetto S.I.D. è contribuire alla diffusione dell'approccio
IBSE (insegnamento delle scienze basato sull’indagine e sulla sperimentazione). E’ un
potenziamento degli apprendimenti nell’area scientifica. I docenti partecipano alla formazione con
personale altamente specializzato
Marano Ragazzi Spot Festival
Progetto in rete degli Istituti scolastici di Marano di Napoli.
Promuove, a scuola, la legalità, la giustizia sociale, la pace, la difesa dell'ambiente, l'amicizia fra i
popoli, il dialogo interculturale ed interrazziale
69
Attività extracurriculari a.s. 2015/16
I laboratori extracurriculari sono propedeutici ai progetti inerenti le tematiche della scuola
“Cittadinanza e Costituzione” e “Inclusione sul tema dell’alimentazione” e rispondono agli
Obiettivi Formativi della legge 107.
I progetti sono realizzati, infatti in ambito curriculare ed interdisciplinare con incontri
extracurriculari per rispondere ai bisogni formativi in chiave tecnico-operativa. Infatti, il nostro
Istituto Comprensivo ha sviluppato un’idea progettuale sul tema “Cittadinanza e Costituzione” con
percorsi educativi, culturali e conoscitivi per discutere, costruire e sperimentare il valore della
legalità e delle norme che regolano la convivenza democratica nel quadro dei diritti e dei doveri di
ciascuno, per acquisire la coscienza della propria identità e il senso di appartenenza, per
sensibilizzare, motivare e fornire un input che sia base di partenza e di orientamento verso una
crescita sana e comportamenti sociali ed istituzionali costruttivi.
La tematica relativa a’”L’Alimentazione” prevede, invece, percorsi educativi globali,
interdisciplinari che coinvolgono tutta la comunità educativa e non solo il personale docente, per
impegnarsi a perseguire seriamente e costantemente l’obiettivo di costruire un sistema integrato di
educazione e formazione. L’educazione alimentare è,infatti, una tematica da privilegiare per la sua
valenza comunicativa e perché incide profondamente sullo sviluppo psicofisico dei giovanissimi e
perché contribuisce in modo significativo a creare le premesse per una vita adulta sana ed
equilibrata
Il progetto è da svolgere durante le ore curriculari con l’ aggiunta di incontri extracurriculari,
diversificando l’offerta formativa in relazione all’età e alle esigenze degli alunni.
Le programmazioni delle tematiche della Cittadinanza e Costituzione e L’alimentazione vengono
così concepite e realizzate con una evoluzione verticale e “dinamica” dei nuclei tematici,
articolando gli obiettivi e i contenuti in modo graduale dalla scuola dell’infanzia fino alla classe
terza della scuola secondaria, così da consentire un progressivo raggiungimento delle competenze.
70
Progetti FIS a.s. 2015-2016
Progetti scuola dell’infanzia
Tematica “Cittadinanza e Costituzione”
1. EVVIVA LA LETTURA
2. PROGETTO GENITORI
Progetti primaria
Tematica “Cittadinanza e Costituzione”
1.
2.
3.
4.
5.
6.
CRESCERE FIABOLANDO
CITTADINANZA E COSTITUZIONE
LABORATORIO DI TEATRO
DIVERSI INSIEME
IO CITTADINO
FUNNY ENGLISH FOR OUR RULES
Progetti primaria
Tematica “L’alimentazione”
1.
2.
3.
4.
MANGIANDO…IN RIMA)
LA GIOSTRA DEI SAPORI
NUTRIRSI BENE PER VIVERE MEGLIO
ECO MERENDA
Progetti scuola secondaria di primo grado
Tematica “Cittadinanza e Costituzione”
1.
2.
3.
4.
CRETA CREANDO
CITTADINI DI INTERNET
INVALSI
CINEFORUM
Progetti scuola secondaria di primo grado
Tematica “L’alimentazione”
1. RE IMPARIAMO A MANGIARE
2. DALLA SPIGA AL GRANO
3. ALIMENTAZIONE A-Z
71
Autovalutazione
dei progetti d’Istituto a. s. 2015-2016
72
Autodiagnosi d'Istituto
L’Istituto Comprensivo Statale “San Rocco” intende attuare un percorso di miglioramento continuo
del suo funzionamento organizzativo e didattico. Saranno oggetto di autovalutazione i singoli
progetti d’Istituto e l’attività svolta dalle Funzioni Strumentali. Si proporranno a docenti, alunni,
personale della scuola, genitori dei questionari anonimi di percezione, valutazione e gradimento, sia
delle attività e azioni realizzate nella scuola nel corso di ogni anno scolastico che del funzionamento
e dell'organizzazione dell'Istituto stesso.
Attraverso tali questionari, l'Istituto si propone di realizzare i seguenti obiettivi:
 individuare bisogni e aspettative;
 comprendere la conoscenza di documenti, finalità e strategie di gestione,attività e
organizzazione delle risorse, servizio erogato;
 acquisire considerazioni su rapporti di lavoro, clima generale della scuola;
 rilevare opinioni, reclami e suggerimenti dei portatori di interesse;
 osservare la distanza fra il pensato e l’agito nei comportamenti organizzativi,educativi e
didattici della scuola;
 verificare la soddisfazione degli utenti del servizio scolastico.
Per la verifica della progettualità predisposta e per l’autoanalisi d’Istituto si prevede di osservare i
seguenti aspetti:qualità ambientale, organizzativa, relazionale, tecnica, economica, dell’immagini
Insieme agli esiti dell’autovalutazione, vengono presi in esame anche gli esiti della valutazione
esterna ( INVALSI ) che costituiscono dei parametri di riferimento cui la scuola si deve riferire per
l’elaborazione del piano di miglioramento.
Quindi la valutazione interna e la valutazione esterna si correlano e mettono in evidenza i punti di
criticità interni ed esterni. Le valutazioni vanno migliorate facendo leva sui punti di forza interni e
le opportunità provenienti dall’esterno.
In primo luogo vengono valorizzate tutte le risorse interne ed esterne, umane e strumentali a
disposizione, ed in seguito vengono potenziate, ricavandone delle altre attraverso la costituzione di
accordi di rete, convenzioni con altre istituzioni,elaborazione di progetti finanziati da enti esterni
( Regione, UE, ASL, ecc. ), in modo tale da superare l’autoreferenzialità ed aprirsi al territorio, per
conseguire e garantire il successo formativo di tutti e di ciascuno ed offrire un servizio di istruzione
e formazione di qualità.
73
Sommario
Premessa
...................................................................................................................................................... 2
Finalità istituzionali .......................................................................................................................................... 3
Jacques Delors .................................................................................................................................................. 5
Il nostro Istituto ................................................................................................................................................. 6
Platea scolastica................................................................................................................................................ 7
Dove siamo ........................................................................................................................................................ 8
Analisi del contesto territoriale ......................................................................................................................... 9
Integrazione nel territorio .................................................................................................................................. 9
Modalità d’ interazione.................................................................................................................................... 10
Gli alunni e le loro famiglie ............................................................................................................................ 11
Regolamento d’Istituto .................................................................................................................................... 13
Organigramma d’Istituto................................................................................................................................. 14
Legenda ........................................................................................................................................................... 14
L’organizzazione del nostro Istituto ................................................................................................................ 15
La Direzione e lo staff ..................................................................................................................................... 16
Consiglio d’Istituto .......................................................................................................................................... 20
Consiglio d’Istituto .......................................................................................................................................... 21
Giunta Esecutiva ............................................................................................................................................. 22
Collegio dei Docenti ........................................................................................................................................ 22
Il Consiglio di Intersezione ............................................................................................................................. 22
Il Consiglio di Interclasse ................................................................................................................................ 22
Il Consiglio di Classe ...................................................................................................................................... 22
Personale A. T. A. ............................................................................................................................................ 24
Rappresentanza sindacale ............................................................................................................................... 25
La Scuola dell’Infanzia ................................................................................................................................... 36
74
Plesso Chiesa ................................................................................................................................................... 37
Plesso Monteleone ........................................................................................................................................... 37
Uscite didattiche .............................................................................................................................................. 41
Giornata tipo .................................................................................................................................................... 42
Valutazione .............................................................................................................................................. 44
Il primo ciclo ................................................................................................................................................... 45
La Scuola Primaria ......................................................................................................................................... 46
Plesso ............................................................................................................................................................... 47
San Marco........................................................................................................................................................ 47
Plesso S.Rocco ................................................................................................................................................ 47
Plesso Monteleone ........................................................................................................................................... 48
Scuola Secondaria di Primo Grado ................................................................................................................ 50
Sede Centrale
San Rocco ............................................................................................................................ 51
Obiettivi di apprendimento .............................................................................................................................. 53
Traguardi per lo sviluppo delle competenze ................................................................................................... 53
Ampliamento dell'offerta formativa ................................................................................................................. 69
I nostri progetti d’Istituto ................................................................................................................................ 69
Autovalutazione ............................................................................................................................................... 72
Autodiagnosi d'Istituto..................................................................................................................................... 73
75
Fly UP