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Modalità di scambio delle informazioni

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Modalità di scambio delle informazioni
BANCA D’ITALIA
AMMINISTRAZIONE CENTRALE
6(59,=,2,1)250$=,21,
6,67(0$&5(',7,=,2
02'$/,7¬',6&$0%,2'(//(
,1)250$=,21,
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
YHUVGHO
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
3UHPHVVD )LQDOLWj ......................................................................................................0.1
$YYHUWHQ]HJHQHUDOL ..................................................................................0.2
0HVVDJJLVXVXSSRUWRPDJQHWLFR 0HVVDJJLVXFDVVHWWDFDUDWWHULVWLFKH .......................................................1.1
2.2 Messaggi su cassetta: etichette ................................................................1.5
2.3 Messaggi su cassetta: record di testa.......................................................1.6
2.4 Messaggi su cassetta: record movimento.................................................1.8
2.5 Messaggi su cassetta: record di coda.......................................................1.9
2.6 Messaggi su floppy disk: caratteristiche .................................................1.10
2.7 Messaggi su floppy disk: etichette ..........................................................1.11
2.8 Messaggi su floppy disk: struttura file .....................................................1.12
2.9 Messaggi su supporto magnetico: crittografia ........................................1.13
&RPXQLFD]LRQLVXVXSSRUWRPDJQHWLFR 3.1 Comunicazioni su cassetta: caratteristiche ...............................................2.1
3.2 Comunicazioni su cassetta: etichette........................................................2.4
3.3 Comunicazioni su cassetta: record di testa ..............................................2.5
3.4 Comunicazioni su cassetta: record movimento ........................................2.7
3.5 Comunicazioni su cassetta: record di coda ..............................................2.8
3.6 Comunicazioni su cassetta: file indice ......................................................2.9
3.7 Comunicazioni su floppy disk: caratteristiche .........................................2.10
3.8 Comunicazioni su floppy disk: etichette ..................................................2.12
3.9 Comunicazioni su floppy disk: struttura file .............................................2.13
3.10 Comunicazioni su supporto magnetico: crittografia ..............................2.14
3.11 Comunicazioni su supporto magnetico: Scarto invio ............................2.15
0HVVDJJLVXUHWHQD]LRQDOHLQWHUEDQFDULDPHVVDJHVZLWFKLQJ 4.1 Messaggi su R.N.I. con message switching: caratteristiche .....................3.1
4.2 Messaggi su R.N.I. con message switching: EURO .................................3.4
4.3 Messaggi su R.N.I. con message switching: crittografia ...........................3.5
&RPXQLFD]LRQLVXUHWHQD]LRQDOHLQWHUEDQFDULDPHVVDJHVZLWFKLQJ 5.1 Comunicazioni su R.N.I. con message switching: caratteristiche .............4.1
5.2 Comunicazioni su R.N.I. con message switching: crittografia...................4.2
5.3 Comunicazioni su R.N.I. con message switching: scarto invio .................4.3
0HVVDJJLVXUHWHQD]LRQDOHLQWHUEDQFDULDILOHWUDQVIHU 6.1 Messaggi su R.N.I. con file transfer: caratteristiche ..................................5.1
6.2 Messaggi su R.N.I. con file transfer: crittografia .......................................5.4
&RPXQLFD]LRQLVXUHWHQD]LRQDOHLQWHUEDQFDULDILOHWUDQVIHU 7.1 Comunicazioni su R.N.I. con file transfer: caratteristiche .........................6.1
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
7.2 Comunicazioni su R.N.I. con file transfer: lista destinatari ........................6.3
7.3 Comunicazioni su R.N.I. con file transfer: crittografia ...............................6.7
7.4 Comunicazioni su R.N.I. con file transfer: scarto invio ..............................6.8
0HVVDJJLVXWHOH[ 8.1 Messaggi su telex: caratteristiche .............................................................7.1
8.2 Messaggi su telex: composizione .............................................................7.3
&RPXQLFD]LRQLVXWHOH[ 9.1 Comunicazioni su telex: caratteristiche.....................................................8.1
9.2 Comunicazioni su telex: scarto invio .........................................................8.2
&ULWWRJUDILD
10.1 Introduzione ............................................................................................9.1
10.2 Materiale distribuito.................................................................................9.2
10.3 Istruzioni operative..................................................................................9.4
10.3.1 Interfacce del sottoprogramma di Crittografia ................................9.4
10.3.2 Sistemi MS/DOS e compatibili........................................................9.7
10.3.3 Sistemi IBM/370 e compatibili ........................................................9.8
10.3.4 Sistemi HONEYWELL/DPS6 ..........................................................9.9
10.3.5 Sistemi I.B.M. AS/400 e S/38 .......................................................9.10
10.3.6 Sistemi HONEYWELL DPS4 (GCOS4) ........................................9.12
10.3.7 Sistemi HONEYWELL DPS7 (GCOS7) ........................................9.13
10.3.8 Sistemi HONEYWELL DPS8 (GCOS8) ........................................9.15
10.3.9 Sistemi I.B.M S/36 ........................................................................9.17
10.3.10 Sistemi UNISYS 1100 E 2200 ....................................................9.20
10.4 Procedura di Installazione e Verifica.....................................................9.22
$SSHQGLFL
11.1 Caratteri accettati dalla crittografia .......................................................10.1
11.2 Alfabeto telex ........................................................................................10.3
11.3 Note sulla funzione di utilità file transfer pc/host ...................................10.4
11.4 Richiesta di moduli eseguibili ................................................................10.5
11.5 Criterio per il calcolo dei caratteri di controllo .......................................10.6
11.6 Rilievi di scarto invio .............................................................................10.9
11.7 Dizionario dati .....................................................................................10.11
$OOHJDWL 12.1 Modulo ASF/001:Informazioni sui mezzi trasmissivi utilizzati. ..............11.1
Doteacsp.doc
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BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
3UHPHVVD
)LQDOLWj
Il presente documento descrive le modalità di scambio delle informazioni
relativamente ai PHVVDJJL e alle FRPXQLFD]LRQL della Banca d’Italia. Si sottolinea
che il termine PHVVDJJLR si riferisce a informazioni inoltrate da un Intermediario
segnalante alla Banca d’Italia, mentre il termine FRPXQLFD]LRQH si riferisce a
informazioni inoltrate dalla Banca d’Italia agli Intermediari segnalanti.
Queste modalità si basano sulle peculiarità dei servizi attualmente offerti dai
canali trasmissivi:
• supporto magnetico: cassetta e floppy disk;
• Rete Nazionale Interbancaria: message switching e file transfer;
• Telex.
Le suddette modalità sono attuate tramite la procedura “Acquisizione e
Spedizione dei Flussi” (codice applicazione 047) e si applicano alle procedure del
Servizio Informazioni Sistema Creditizio (S.I.S.C.) della Banca d’Italia, che a
questo documento fanno esplicito riferimento.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
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Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
$YYHUWHQ]HJHQHUDOL
Le variazioni apportate al documento rispetto alla versione precedente sono
indicate con una barra laterale sul margine destro.
Esse riguardano
principalmente i seguenti aspetti:
• supporti magnetici: sostituzione dei nastri con le cassette;
• dati identificativi di messaggi e comunicazioni: introduzione della DIVISA;
• file transfer: gestione dei flussi circolari con lista dei destinatari.
I criteri generali seguiti per la definizione dei tracciati sono i seguenti:
• la sintassi usata per il formato e la lunghezza dei campi è quella del linguaggio
COBOL;
• la forma di registrazione dei campi è di tipo carattere;
• il valore fisso di un campo è indicato dalla presenza di una stringa racchiusa da
apici nella colonna “note”;
• la ricorsività dei campi è indicata nella colonna “occ” (occurs). In particolare,
per i raggruppamenti di campi è indicata sia la cardinalità minima che quella
massima (es. 1/n); nel caso in cui il raggruppamento dei campi è anche
opzionale, viene riportata l’indicazione 0/n;
• i campi da trasmettere in forma crittografata sono affiancati dal simbolo K
riportato nella colonna “FULWW”;
- se è indicata la sola lettera “k”, allora deve essere crittografato l’intero campo;
- se l’indicazione della lettera “k” è seguita da un numero intero (“n”), ciò sta a
indicare che il numero di caratteri da crittografare è pari al valore “n” indicato;
- se il numero dei caratteri da crittografare è seguito dalla lettera “p”, allora i
caratteri da crittografare sono i primi; se, al contrario, la lettera indicata è “u”, i
caratteri da crittografare sono gli ultimi;
• la valorizzazione non significativa di un campo previsto in un messaggio
(comunicazione) sarà effettuata tramite il valore ZERO per i campi definiti
numerici (PIC 9) e tramite il valore BLANK per i campi definiti alfanumerici (PIC
X), salvo eventuali diverse indicazioni specificate nei tracciati fisici e nel
dizionario dati.
Nel Dizionario Dati sono riportati tutti i termini per i quali si è ritenuto necessario
fornire una descrizione (cfr. par. 106).
Doteacsp.doc
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Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
0HVVDJJLVXVXSSRUWRPDJQHWLFR
0HVVDJJLVXFDVVHWWDFDUDWWHULVWLFKH
In considerazione dei diversi tipi e delle diverse potenzialità degli elaboratori
utilizzati per la registrazione delle informazioni, è lasciata agli Intermediari
segnalanti la scelta dell'organizzazione fisica dei supporti magnetici nell'ambito dei
limiti e delle modalità qui appresso specificati.
Possono essere utilizzate le cassette magnetiche del tipo "3480/3490" IBM,
oppure in alternativa i nastri con formato "maxi-reel" a custodia autocaricante. Si
raccomanda, tuttavia, l’uso dei supporti fisici “cassette” tenuto conto dei vantaggi
derivanti dalla maggiore capacità di registrazione dei dati, dalla maggiore
affidabilità e dai minori costi gestionali 1.
Si fa presente che i supporti fisici inviati alla Banca d’Italia non saranno restituiti
agli Intermediari segnalanti.
I QDVWUL trasmessi debbono essere impiegabili nei sistemi IBM compatibili con il
Sistema Operativo MVS/XA e registrati secondo una delle seguenti modalità:
1XPHUR
WUDFFH
9
9
1XPHURGHL
FDUDWWHULSHU
SROOLFH
6250
1600
7LSR
FRGLILFD
%LWGL
SDULWj
EBCDIC
EBCDIC
ODD
ODD
Le FDVVHWWH trasmesse debbono essere impiegabili nei sistemi del tipo "3480"
IBM e registrati secondo una delle seguenti modalità:
1XPHUR
WUDFFH
18
36
&RPSUHVVLRQ
H,'5&
SI/NO
SI/NO
7LSR
&RGLILFD
EBCDIC
EBCDIC
%LWGL
SDULWj
ODD
ODD
L'impiego di uno o dell'altro supporto magnetico non comporta alcuna differenza
di organizzazione dei file e dei tracciati.
1
Ai fini di razionalizzare e migliorare l’utilizzo dei supporti magnetici, si è
da ultimo deciso di disistallare tutte le unità nastro a bobina, anche in
considerazione della obsolescenza e degli elevati costi di manutenzione delle
stesse.
In relazione a ciò, a far tempo dal 1.1.99, la Banca d’Italia
dismetterà l’acquisizione dei dati inoltrati a mezzo nastro magnetico.
Doteacsp.doc
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BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
Un insieme di messaggi dello stesso tipo contenuti su un supporto magnetico e
relativi ad uno stesso Intermediario segnalante é definito LQYLR
2JQLLQYLRLGHQWLILFDXQILOHILVLFRGLYHUVR. Di conseguenza, nel caso in cui un
centro servizi (,QWHUPHGLDULR FRUULVSRQGHQWH) debba inoltrare messaggi di una
specifica tipologia e relativi a più Intermediari segnalanti,dovrà produrre tanti file
quanti sono gli Intermediari segnalanti.
È possibile inoltre inserire in unico supporto invii afferenti a più tipologie di
messaggio.
Su un singolo supporto magnetico possono essere registrati più file divisi l'uno
dall'altro da una Tape Mark con il vincolo che ciascun file deve essere contenuto
completamente nello stesso supporto. Pertanto non sono acquisibili le
informazioni, relative a uno stesso file, registrate su più supporti.
Non è ammessa la presenza né di Tape Mark all'inizio del supporto magnetico, né
di label (standard o non standard) di testa e di coda. Per ogni file sono invece
previsti un UHFRUGGLWHVWD, almeno un UHFRUGPRYLPHQWR ed un UHFRUGGLFRGD.
Ogni file deve essere registrato in modo "sequenziale".
I record movimento di un file debbono essere ordinati in modo crescente
relativamente agli attributi chiave caratteristici del tipo messaggio in oggetto e non
sono consentiti record con chiave di selezione uguale. Ai record movimento così
ordinati è attribuito un progressivo in stretta sequenza.
La lunghezza dei record componenti il file deve essere costante.
Nell'ambito di uno stesso supporto non è previsto alcun ordine di accodamento
dei file.
I dati vengono registrati tutti secondo la codifica "carattere" (decimale esterna). Il
fattore di bloccaggio non può superare l'attuale limite dei sistemi operativi MVS/XA
IBM (blocksize pari a 32760 bytes). É data facoltà all’Intermediario corrispondente
di scegliere il bloccaggio ottimale. Resta inteso che il fattore di bloccaggio
prescelto deve essere mantenuto per l'intero file; soltanto l'ultimo blocco può
contenere un numero inferiore di record logici.
L'indicazione di fine utilizzo del supporto magnetico avviene attraverso la
registrazione di due Tape Mark (la prima per indicare il fine file, la seconda per
segnalare il fine utilizzo bobina); la registrazione degli ulteriori file prosegue su un
nuovo supporto.
Per chiarire maggiormente quanto detto, si riportano alcuni esempi.
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BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&$62 $00(662 5HJLVWUD]LRQH GL XQ VLQJROR ILOH VX XQ VXSSRUWR
PDJQHWLFR
&$62$00(6625HJLVWUD]LRQHGLSLILOHVXXQVXSSRUWRPDJQHWLFR
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&$62121$00(662UHJLVWUD]LRQHGLSLILOHGLFXLO
XOWLPRWUDYDOLFDOH
FDSDFLWjGHOVXSSRUWRPDJQHWLFR
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
0HVVDJJLVXFDVVHWWDHWLFKHWWH
Le indicazioni da riportare sull’etichetta del supporto magnetico sono le seguenti:
CONTIENE INFORMAZIONI DESTINATE ALLA BANCA D’ITALIA
Ente Corrispondente.....................................
Data di riferimento........................................
Contenuto (1)................................................
Mentre le indicazioni da riportare sull’etichetta del contenitore sono:
Destinatario: BANCA D’ITALIA
SERVIZIO ELABORAZIONI SISTEMI INFORMATIVI
Largo Bastia, 35
00181 ROMA
Ente Corrispondente ....................................
Inoltre, sempre sull’etichetta del contenitore, deve essere presente anche la
dicitura:
CONTIENE SUPPORTI MAGNETICI PER IL CARICAMENTO DATI
(1) Indica la composizione di un supporto magnetico in termini di tipologie di
messaggi in esso presenti.
Doteacsp.doc
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BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
0HVVDJJLVXFDVVHWWDUHFRUGGLWHVWD
Il tracciato del record di testa è il seguente:
SRV GHVFUL]LRQHFDPSR
RFF OQJ SLF FULWW QRWH
1
codice record anabi
1
5
x
6
codice applicazione
1
3
x
9
tipo messaggio
1
3
x
12
data contabile
1
8
x
20
data produzione
1
8
x
28
filler
1
6
x
34
x
39
intermediario
(1/1)
corrispondente
codice
Intermediario 1
5
corrispondente
carattere di controllo
1
1
x
40
filler
x
1
10
55
intermediario segnalante
(1/1)
codice
Intermediario 1
5
segnalante
carattere di controllo
1
1
x
56
ora produzione invio
1
6
x
62
sequenza sostituzione invio 1
2
9
64
costante crittografia
1
6
x
70
73
zona applicativa
codice divisa
filler
(1/1)
1
3
1
8
x
x
50
OXQJKH]]DPLQLPDUHFRUG
valore 'ANABI'
valore ZERO
valore ZERO
x
k
valore ZERO
La lunghezza del record è indicativa in quanto va adeguata alla lunghezza del
record movimento tramite un campo filler valorizzato a ZERO.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
La lunghezza minima del record movimento è di 80 caratteri.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
0HVVDJJLVXFDVVHWWDUHFRUGPRYLPHQWR
Il tracciato del record movimento è il seguente:
SRV GHVFUL]LRQHFDPSR
RFF OQJ SLF FULWW QRWH
1
progressivo record
1
7
9
8
tipo record
1
3
9
11
contenuto applicativo 1
999 x
La lunghezza dell’ultimo campo è puramente indicativa poiché deve essere
opportunamente dimensionata per contenere i tipi record componenti i messaggi
del file.
Il tracciato fisico su supporto magnetico di un messaggio può prevedere più
tipologie di record di movimento, specificate dalle singole applicazioni del S.I.S.C..
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
0HVVDJJLVXFDVVHWWDUHFRUGGLFRGD
Il tracciato del record di coda è il seguente:
SRV GHVFUL]LRQHFDPSR
RFF
OQJ SLF FULWW QRWH
1
codice record codbi
1
5
x
6
codice applicazione
1
3
x
9
tipo messaggio
1
3
x
12
data contabile
1
8
x
20
data produzione
1
8
x
28
filler
1
6
x
39
intermediario corrispondente
(1/1)
codice
Intermediario 1
5
corrispondente
carattere di controllo
1
1
x
40
filler
1
x
50
55
intermediario segnalante
codice Intermediario segnalante
carattere di controllo
(1/1)
1
5
1
1
x
x
56
numero record movimento
1
7
9
63
valore controllo autenticazione invio 1
10
x
73
versione diagnostico
1
6
x
79
filler
1
2
x
34
OXQJKH]]DPLQLPDUHFRUG
10
valore 'CODBI'
valore ZERO
x
valore ZERO
valore ZERO
La lunghezza del record è indicativa in quanto va adeguata alla lunghezza del
record movimento tramite un campo filler valorizzato a ZERO.
La lunghezza minima del record movimento è di 80 caratteri.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
0HVVDJJLVXIORSS\GLVNFDUDWWHULVWLFKH
Il supporto con cui vengono inviate le segnalazioni deve verificare i seguenti
requisiti:
− deve essere formattato MS/DOS;
− deve contenere uno o più file completi;
− i file devono essere a organizzazione sequenziale. Ogni record, di lunghezza
fissa, è seguito dai caratteri <Carriage Return> <Line Feed>; l'ultimo record è
seguito dai caratteri <Carriage Return> <Line Feed> <End Of File>;
− i dati devono essere registrati in formato carattere secondo la codifica ASCII;
− i file devono avere un identificativo univoco secondo gli standard del MS/DOS e
devono risiedere nella "root" principale (non devono quindi essere presenti
directory secondarie).
Per l'identificativo si consiglia una nomenclatura del tipo:
%;;;<<<1'$7 dove
%
;;;
<<<
1
è un prefisso costante (Banca d'Italia);
è il codice applicazione;
è il tipo messaggio;
è un suffisso variabile. Indica la presenza di più versioni della stessa
combinazione di codice applicazione e tipo messaggio su un unico dischetto.
Di norma questo valore è impostato a zero;
'$7 è un suffisso costante (Dati).
Per quanto riguarda il confezionamento dei singoli file su di un "floppy disk"
valgono le stesse modalità dei nastri.
Si fa presente che i supporti fisici utilizzati per l’inoltro dei messaggi non saranno
restituiti.
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vers. 3.0 del 01/06/98
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
0HVVDJJLVXIORSS\GLVNHWLFKHWWH
Le indicazioni da riportare sull’etichetta del floppy disk sono le seguenti:
CONTIENE INFORMAZIONI DESTINATE ALLA BANCA D’ITALIA
Ente Corrispondente.....................................
Data di riferimento........................................
Contenuto (1)................................................
Mentre le indicazioni da riportare sull’etichetta del contenitore sono:
Destinatario: BANCA D’ITALIA
SERVIZIO ELABORAZIONI SISTEMI INFORMATIVI
Largo Bastia, 35
00181 ROMA
Ente Corrispondente ....................................
Inoltre, sempre sull’etichetta del contenitore, deve essere presente anche la
dicitura:
CONTIENE SUPPORTI MAGNETICI PER IL CARICAMENTO DATI
(1) Indica la composizione di un supporto magnetico in termini di tipologie di
messaggi in esso presenti.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
0HVVDJJLVXIORSS\GLVNVWUXWWXUDILOH
Il file è strutturato nei seguenti tre tipi di record:
− Record di testa;
− Record movimento;
− Record di coda.
I suddetti tracciati sono identici a quelli previsti per gli altri supporti magnetici.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
0HVVDJJLVXVXSSRUWRPDJQHWLFRFULWWRJUDILD
Per ogni record componente il messaggio, i dati da crittografare sono specificati
dalle singole applicazioni S.I.S.C. nella definizione dei tracciati. I suddetti dati,
anche se assumono valore 0 (ZERO) o "EODQN", devono essere concatenati
nell’ordine in cui sono riportati e passati in un’unica soluzione al programma di
crittografia fornito dalla Banca d’Italia. É necessario richiamare il programma di
crittografia tante volte quanti sono i record contenenti i dati da cifrare.
In particolare, per crittografare il campo denominato “FRVWDQWH FULWWRJUDILD”
presente nel record di testa, il “progressivo record”, che é uno dei parametri che
devono essere passati all’atto della chiamata, deve essere convenzionalmente
posto pari ad “1”.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVXVXSSRUWRPDJQHWLFR
&RPXQLFD]LRQLVXFDVVHWWDFDUDWWHULVWLFKH
Le informazioni riguardanti le comunicazioni vengono inoltrate agli Intermediari
segnalanti utilizzando la stessa organizzazione fisica "multifile" descritta per gli
invii in ingresso.
Sono utilizzate le stesse tipologie di supporto magnetico previste per il trattamento
degli invii: QDVWUL con formato "maxi-reel" a custodia autocaricante o FDVVHWWH del
tipo "3480" IBM con supporto analogo a quello previsto per i dati in input.
I VXSSRUWLILVLFL utilizzati dalla Banca d’Italia per la spedizione delle comunicazioni
QRQGHYRQRHVVHUHUHVWLWXLWL
Un insieme di comunicazioni contenute su un supporto magnetico, dello stesso
tipo e associate ad uno specifico valore del campo Intermediario VHJQDODQWH é
denominato IOXVVR Per ogni flusso sono previsti un UHFRUG WHVWD, un UHFRUG
PRYLPHQWR (0/n) ed XQUHFRUGFRGD.
8Q ILOH FRQWLHQH XQR R SL IOXVVL UHODWLYL DOOD VWHVVD WLSRORJLD GL
FRPXQLFD]LRQL
Ad esempio, un file contiene più flussi nel caso in cui sia destinato a un
Intermediario corrispondente che serva più Intermediari segnalanti; ogni flusso,
nell’ambito di un file, é delimitato da un record di testa e da un record di coda
senza Tape Mark intermedie. Se il contenuto di un file compete interamente a
WXWWL gli Intermediari segnalanti che fanno capo all’Intermediario corrispondente
destinatario (FRPXQLFD]LRQLFLUFRODUL), il file non sarà suddiviso in più flussi ma
ne conterrà uno solo nel cui record di testa e nel cui record di coda i campi
Intermediario segnalante e Intermediario corrispondente assumeranno il valore
ZERO.
Un supporto magnetico contiene uno o più file, ciascuno relativo a comunicazioni
di tipologia diversa, con il vincolo che ciascun file deve essere contenuto
FRPSOHWDPHQWH nello stesso supporto.
Nell’ambito di un supporto i file sono separati fra loro da una Tape Mark.
L’indicazione di fine utilizzo del supporto magnetico avviene attraverso la
registrazione di due Tape Mark (la prima per indicare il fine file, la seconda per
segnalare il fine utilizzo della bobina).
I record di un file sono ordinati, QHOO¶DPELWR GHO IOXVVR H QRQ GHO ILOH, in modo
crescente relativamente agli attributi chiave caratteristici del tipo comunicazione in
oggetto e non sono consentiti record movimento con chiave di selezione uguale.
Il contenuto di un supporto magnetico in termini di numero e tipo di file
componenti, e quindi in termini di tipologie di comunicazioni contenute, non é
variabile ma é SUHGHILQLWR H FRVWDQWH. A tale proposito in ogni supporto
magnetico é sempre presente, come primo file, il file denominato “INDICE” che
descrive, nello stesso ordine con cui sono registrate, le tipologie di comunicazioni
e quindi di file componenti il supporto stesso.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
In conseguenza di ciò, se nella spedizione di un supporto non fosse presente
alcuna comunicazione relativa ad una tipologia prevista nel file “INDICE”, è
registrato ugualmente il relativo file vuoto costituito unicamente da un record testa
e da un record coda (IOXVVRLQIRUPDWLYRQXOOR).
E’ cura di ogni nuova applicazione S.I.S.C. fornire la descrizione della struttura dei
volumi in termini di flussi di ritorno componenti.
Per chiarire maggiormente quanto detto, si riportano alcuni esempi.
6XSSRUWRODFXLVWUXWWXUDFRPSUHQGHGXHWLSLGLFRPXQLFD]LRQL$ H %
VXXQXQLFRVXSSRUWRPDJQHWLFR
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vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
6XSSRUWRODFXLVWUXWWXUDSUHYHGHGXHWLSLGLFRPXQLFD]LRQH&H'VX
XQXQLFRVXSSRUWRPDJQHWLFRGHVWLQDWRDGXQ,QWHUPHGLDULRFRUULVSRQGHQWH
FKHVHUYHSL,QWHUPHGLDULVHJQDODQWL
Quest’ultimo esempio descrive il caso di supporto diretto a un Intermediario
corrispondente, che serve più Intermediari segnalanti, contenente un flusso
relativo ad un tipo di comunicazione circolare (file "C"), cioè diretto a tutti gli
Intermediari segnalanti serviti dal centro e più flussi diversi relativi ad un tipo di
comunicazione non circolare (file "D") indirizzato solo a due Intermediari
segnalanti.
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vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVXFDVVHWWDHWLFKHWWH
Le indicazioni riportate sull’etichetta del supporto magnetico sono le seguenti:
CONTIENE INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLA BANCA D’ITALIA
Codice Ente Corrispondente..........................
Ente Corrispondente......................................
Contenuto (1).................................................
Data di riferimento.........................................
Caratteristiche supporto.................................
Codice Volume .............................................
Progressivo Supporto.....................................
Mentre le indicazioni riportate sull’etichetta del contenitore sono:
Destinatario: Codice Ente Corrispondente.......................
Ente Corrispondente...................................
Via .............................................................
CAP.........Città............................................
Mittente: BANCA D'ITALIA
SERVIZIO ELABORAZIONI SISTEMI INFORMATIVI
Largo Bastia, 35
00181 ROMA
(1) Indica la composizione di un supporto magnetico in termini di tipologie di
comunicazioni in esso presenti.
Doteacsp.doc
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BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVXFDVVHWWDUHFRUGGLWHVWD
Il tracciato del record di testa è il seguente:
SRV GHVFUL]LRQHFDPSR
RFF
OQJ SLF FULWW QRWH
1
codice record anabi
1
5
x
6
codice applicazione
1
3
x
9
tipo comunicazione
1
3
x
12
data contabile
1
8
x
20
data produzione
1
8
x
28
filler
1
6
x
39
intermediario corrispondente
(1/1)
codice
Intermediario 1
5
corrispondente
carattere di controllo
1
1
x
40
filler
x
50
55
intermediario segnalante
(1/1)
codice Intermediario segnalante 1
5
carattere di controllo
1
1
x
x
56
ora produzione flusso
1
6
x
62
filler
1
1
x
63
indicatore sostituzione flusso
1
1
x
64
costante crittografia
1
6
x
70
73
zona applicativa
codice divisa
filler
(1/1)
1
3
1
8
x
x
34
1
OXQJKH]]DPLQLPDUHFRUG
10
valore 'ANABI'
valore ‘OUTPUT’
x
valore ZERO
valore ZERO
k
valore ZERO
La lunghezza del record è indicativa in quanto va adeguata alla lunghezza del
record movimento tramite un campo filler valorizzato a ZERO.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
La lunghezza minima del record movimento è di 80 caratteri.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVXFDVVHWWDUHFRUGPRYLPHQWR
Il tracciato del record movimento è il seguente:
SRV GHVFUL]LRQHFDPSR
RFF OQJ
SLF FULWW QRWH
1
progressivo record
1
7
9
8
tipo record
1
3
9
11
contenuto applicativo 1
999 x
La lunghezza dell’ultimo campo è puramente indicativa poiché deve essere
opportunamente dimensionata per contenere i tipi record componenti le
comunicazioni del file.
Il tracciato fisico su supporto magnetico di una comunicazione può prevedere più
tipologie di record di movimento, specificate dalle singole applicazioni S.I.S.C..
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVXFDVVHWWDUHFRUGGLFRGD
Il tracciato del record di coda è il seguente:
SRV GHVFUL]LRQHFDPSR
RFF
OQJ SLF FULWW QRWH
1
codice record codbi
1
5
x
6
codice applicazione
1
3
x
9
tipo comunicazione
1
3
x
12
data contabile
1
8
x
20
data produzione
1
8
x
28
filler
1
6
x
39
intermediario corrispondente
(1/1)
codice
Intermediario 1
5
corrispondente
carattere di controllo
1
1
x
40
filler
1
x
50
55
intermediario segnalante
codice Intermediario segnalante
carattere di controllo
(1/1)
1
5
1
1
x
x
56
numero record movimento
1
7
9
63
filler
1
18
x
34
OXQJKH]]DPLQLPDUHFRUG
10
valore 'CODBI'
valore ZERO
x
valore ZERO
valore ZERO
La lunghezza del record è indicativa in quanto va adeguata alla lunghezza del
record movimento tramite un campo filler valorizzato a ZERO.
La lunghezza minima del record movimento è di 80 caratteri.
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BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVXFDVVHWWDILOHLQGLFH
Il ILOH LQGLFH é composto da un solo flusso, il quale fornisce la composizione del
volume in termini di file componenti. Il record testa e il record coda di questo
flusso sono caratterizzati dal Codice Applicazione 047 e dal Tipo comunicazione
900. Nel caso in cui il volume sia destinato ad un Intermediario corrispondente
che non coincida con l’Intermediario segnalante (caso dei centri servizi), il campo
Intermediario segnalante dei record di testa e di coda é impostato a ZERO.
Segue la descrizione del record movimento.
Codice Applicazione: 047 - Tipo comunicazione: 900
Tipo record: 001 (cardinalità: 1/N) - composizione del volume
SRV
GHVFUL]LRQHFDPSR
RFF OQJ
SLF FULWW QRWH
1
progressivo record
1
7
9
8
tipo record
1
3
x
valore ‘001’
11
filler
1
13
9
valore ZERO
24
codice applicazione
1
3
x
27
tipo comunicazione
1
3
x
30
progressivo file
1
5
9
35
numero totale record
1
9
9
44
lunghezza record
1
5
9
49
bloccaggio record
1
5
9
54
descrizione comunicazione 1
50
x
OXQJKH]]DUHFRUG
EORFFDJJLR
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVXIORSS\GLVNFDUDWWHULVWLFKH
I flussi informativi, inerenti alle comunicazioni in uscita dalla Banca d’Italia, che
utilizzano i floppy disk, vengono inoltrati agli Intermediari segnalanti applicando la
stessa organizzazione fisica "multifile" utilizzata per le altre tipologie di supporti
magnetici.
Anche il confezionamento dei file su di un floppy disk rispetta le stesse modalità
descritte per i nastri, tenendo conto delle specificità dei floppy disk.
Ogni floppy disk deve contenere uno o più file completi. Anche per la spedizione è
prevista la possibilità di utilizzare più supporti in funzione della mole delle
informazioni da trasmettere. In tal caso valgono gli stessi vincoli illustrati per
l'acquisizione degli invii in ingresso.
I nomi dei file inviati hanno la seguente nomenclatura:
%;;;<<<1,1'
%;;;<<<1'$7
dove
per il file indice
per i file dati
%
;;;
<<<
1
è un prefisso costante (Banca d'Italia);
è il codice applicazione;
è il tipo comunicazione;
è un suffisso variabile. Indica la presenza di più versioni della stessa
combinazione di codice applicazione e tipo comunicazione su un unico
dischetto. Di norma questo valore è impostato a zero;
'$7 è un suffisso costante che indica il file dati;
,1' è un suffisso costante che indica il file indice.
I VXSSRUWLILVLFL utilizzati dalla Banca d’Italia per la spedizione delle comunicazioni
QRQGHYRQRHVVHUHUHVWLWXLWL
Qualora la quantità dei dati da inoltrare superi la capacità del floppy disk (circa
1,4 MB), i dati sono compressi e confezionati in un file autoesplodente con
capacità massima di circa 6,0 MB.
A tal proposito si descrivono i comandi per ottenere i dati in formato decompresso:
C:
C:\> MD PROVA
C:\> CD PROVA
C:\PROVA> A:\DATCOMPR.EXE
Doteacsp.doc
scelta disco C
creazione della directory di lavoro PROVA
per effettuare la decompressione
posizionamento sulla directory di lavoro
esecuzione della decompressione
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVXIORSS\GLVNHWLFKHWWH
Le indicazioni riportate sull’etichetta del supporto magnetico sono le seguenti:
CONTIENE INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLA BANCA D’ITALIA
Codice Ente Corrispondente.........................
Ente Corrispondente......................................
Contenuto (1).................................................
Data di riferimento.........................................
Caratteristiche supporto.................................
Codice Volume .............................................
Progressivo Supporto....................................
Mentre le indicazioni riportate sull’etichetta del contenitore sono:
Destinatario: Codice Ente Corrispondente.......................
Ente Corrispondente...................................
Via .............................................................
CAP.........Città............................................
Mittente: BANCA D'ITALIA
SERVIZIO ELABORAZIONI SISTEMI INFORMATIVI
Largo Bastia, 35
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(1) Indica la composizione di un supporto magnetico in termini di tipologie di
comunicazioni in esso presenti.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVXIORSS\GLVNVWUXWWXUDILOH
Ogni flusso componente il file è strutturato nei seguenti tre tipi di record:
− Record di testa;
− Record movimento;
− Record di coda.
I suddetti tracciati sono identici a quelli previsti per gli altri supporti magnetici.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVXVXSSRUWRPDJQHWLFRFULWWRJUDILD
Il trattamento è analogo a quello descritto per i messaggi.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVXVXSSRUWRPDJQHWLFR6FDUWRLQYLR
A seguito di un rilievo riscontrato nella struttura di un invio (cfr. par. 105), viene
predisposto un flusso specifico che fornisce l’indicazione dell’errore. Il record testa
e il record coda di questo flusso sono caratterizzati dal Codice Applicazione 047 e
dal Tipo comunicazione 901. Segue la descrizione del record movimento. 2
Codice Applicazione: 047 - Tipo comunicazione:901
Tipo record: 001 (cardinalità: 1/1) - identificativo invio
SRV GHVFUL]LRQHFDPSR
RFF OQJ SLF FULWW QRWH
1
progressivo record
1
7
9
8
tipo record
1
3
x
11
numero protocollo
1
13
9
24
data produzione
1
8
x
32
ora produzione
1
8
x
40
42
45
48
56
62
70
72
80
estremi invio rifiutato
codice mezzo trasmissivo
codice applicazione
tipo messaggio
data produzione
ora produzione invio
data contabile
sequenza sostituzione invio
data arrivo bankitalia
numero progressivo invio
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
3
3
8
6
8
2
8
11
x
x
x
x
x
x
9
x
9
OXQJKH]]DUHFRUG
2
Di norma questo tipo comunicazione è inoltrato all’Intermediario Segnalante
utilizzando canali trasmissivi più veloci (ad es. Rete o Telex).
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
Tipo record: 002 (cardinalità: 1/n) - rilievi dell’invio
SRV GHVFUL]LRQHFDPSR RFF OQJ
SLF FULWW QRWH
1
progressivo record
1
7
9
8
tipo record
1
3
x
11
numero protocollo
1
13
9
24
29
dettaglio rilievi
codice rilievo
frequenza rilievo
1
1
1
5
5
x
9
34
filler
1
57
x
OXQJKH]]DUHFRUG
EORFFDJJLR
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
0HVVDJJLVXUHWHQD]LRQDOHLQWHUEDQFDULDPHVVDJHVZLWFKLQJ
0HVVDJJLVX51,FRQPHVVDJHVZLWFKLQJFDUDWWHULVWLFKH
Il confezionamento di questi messaggi viene effettuato mediante un’unica struttura
generalizzata.
A tale scopo è stata definita una transazione, denominata "PHVVDJJLR UHWH",
idonea a trasportare differenti tipologie di messaggi applicativi. La struttura del
"PHVVDJJLR UHWH" è tale da permettere anche la gestione della spedizione di
messaggi applicativi la cui lunghezza travalica il limite fisico della stessa
transazione.
Per l’instradamento dei messaggi rete con modalità message switching si rimanda
a quanto previsto per l’applicazione bancaria BI002.
Gli Intermediari segnalanti, a eccezione di quelli collegati direttamente alla rete
R.N.I., per la compilazione del codice applicazione mittente, del codice
applicazione ricevente e della categoria applicativa devono attenersi alle
specifiche emanate dalle strutture tecniche di cui si avvalgono.
Nel caso di inoltro di messaggi applicativi la cui lunghezza supera i limiti fisici
della singola transazione devono essere valorizzati gli elementi del campo
“COLLEGAMENTO MESSAGGIO RETE”, e cioè CAPO CATENA, SEQUENZA
CATENA, INDICATORE FINE CATENA.
Con queste informazioni è possibile ricostruire il messaggio applicativo nella sua
configurazione originale prima di essere trattato dalle procedure automatiche.
Il formato di tale "PHVVDJJLRUHWH" è qui di seguito descritto.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
FORMATO STANDARD DEL MESSAGGIO RETE
Applicazione mittente : XXXXXBI002yy (XXXXX:codice ABI banca)
Applicazione ricevente: 01000BI002yy (yy: 00=prod - PR=test)
Categoria applicativa : BI00
2)
O
O
O
O
O
F
O
F
F
F
F
O
O
,'&
01
040
050
698
601
012
020
022
687
688
689
'HVFUL]LRQHFDPSR
tipo messaggio rete
mittente
destinatario
data produzione (data di riferimento)
ora produzione (ora di riferimento)
M.A.C.
C.R.O.
C.R.O. originario
data produzione originaria
data contabile
collegamento messaggio rete
capo catena
sequenza catena
indicatore fine catena
685 tipo messaggio applicativo
68A contenuto messaggio applicativo
)RUPDWR
’3’b
‘5'n(/'5'n/'2'b)
'5'n(/'5'n/'2'b)
'8'n
'6'n
'10'x
'11'n
16x
'8'n
'8'n
1RWH
valore ‘665’
formato: aaaammgg
formato: aaaammgg
‘11’x/
‘3’n/
‘1’x
'6'n
50x
24 occorrenze MAX
formato:aaaammgg
formato:hhmmss
Si precisa che per l’inoltro dei messaggi rete deve essere tenuto presente quanto
segue:
• ogni tipo messaggio applicativo (IDC 685) individua una specifica struttura
applicativa che può essere composta da uno o più tipi record;
• un messaggio applicativo può richiedere l’utilizzo di più messaggi rete per il suo
inoltro; in questo caso per gli IDC 698, 601, 022, 687 e 688 vengono presi in
considerazione i soli valori contenuti nel primo messaggio rete (CAPO
CATENA);
• nel caso in cui il messaggio applicativo richieda, ad esempio, tre messaggi rete
per essere inviato, i sottocampi dell’IDC 689 dovranno essere valorizzati con le
seguenti modalità:
(primo messaggio rete)
capo catena:
sequenza catena:
ind. fine-catena:
(secondo messaggio rete) capo catena:
sequenza catena:
Doteacsp.doc
CRO del messaggio stesso
1
N
CRO del primo messaggio
2
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
(terzo messaggio rete)
ind. fine-catena:
N
capo catena:
sequenza catena:
ind. fine-catena:
CRO del primo messaggio
3
S
• ogni tipo record ha una specifica struttura fissa , caratterizzata da una
lunghezza massima di 1200 byte (50x24=1200). Nel caso in cui la lunghezza
del record sia minore, i byte in eccesso non devono essere trasmessi;
• pur essendo il record a struttura fissa, la natura del messaggio applicativo può
non richiedere sempre e comunque la valorizzazione obbligatoria di tutti i
raggruppamenti di campi (o singoli campi) ripetuti fino alla lunghezza massima
predefinita per il record stesso. Anche in tal caso i byte in eccesso non devono
essere trasmessi.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
0HVVDJJLVX51,FRQPHVVDJHVZLWFKLQJ(852
A partire dal 1/1/99 il messaggio rete generalizzato “665” conterrà un nuovo
campo, IDC 177, che indicherà la divisa utilizzata per gli importi presenti nel
contenuto del messaggio applicativo.
Durante il periodo di “duality” potrà assumere i valori ITL o EUR, al termine di tale
periodo assumerà il valore EUR.
Non è richiesta l’impostazione del campo per i messaggi applicativi che non
prevedono importi.
Il formato del nuovo messaggio rete é qui di seguito descritto.
FORMATO STANDARD DEL MESSAGGIO RETE
Applicazione mittente : XXXXXBI002yy (XXXXX:codice ABI banca)
Applicazione ricevente: 01000BI002yy (yy: 00=prod - PR=test)
Categoria applicativa : BI00
2)
O
O
O
O
O
F
O
F
F
F
F
O
)
O
,'&
01
040
050
698
601
012
020
022
687
688
689
'HVFUL]LRQHFDPSR
tipo messaggio rete
mittente
destinatario
data produzione (data di riferimento)
ora produzione (ora di riferimento)
M.A.C.
C.R.O.
C.R.O. originario
data produzione originaria
data contabile
collegamento messaggio rete
capo catena
sequenza catena
indicatore fine catena
685 tipo messaggio applicativo
FRGLFHGLYLVDRSHUD]LRQH
68A contenuto messaggio applicativo
Doteacsp.doc
)RUPDWR
'3'b
‘5'n(/'5'n/'2'b)
'5'n(/'5'n/'2'b)
'8'n
'6'n
'10'x
'11'n
16x
'8'n
'8'n
‘11’x/
‘3’n/
‘1’x
'6'n
µ¶E
50x
1RWH
valore ‘665’
formato:aaaammgg
formato:hhmmss
formato: aaaammgg
formato: aaaammgg
24 occorrenze MAX
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
0HVVDJJLVX51,FRQPHVVDJHVZLWFKLQJFULWWRJUDILD
Per ogni record componente il messaggio applicativo, i dati da crittografare sono
specificati dalle singole applicazioni S.I.S.C. nella definizione dei tracciati. I
suddetti dati, anche se assumono valore 0 (ZERO) o "EODQN", devono essere
concatenati nell’ordine in cui sono riportati e passati in un’unica soluzione al
programma di crittografia fornito dalla Banca d’Italia. Quindi se il messaggio
applicativo si articola in più transazioni, l’esecuzione del programma di crittografia
deve essere effettuata per ognuna di esse.
Si rileva che con la prossima introduzione del nuovo sistema di crittografia SMTS
(Secur Message Transfer System) sarà obbligatoria l’impostazione del M.A.C.
(IDC 012). La data dell’avvio del nuovo sistema sarà comunicata
successivamente.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVXUHWHQD]LRQDOHLQWHUEDQFDULDPHVVDJHVZLWFKLQJ
&RPXQLFD]LRQLVX51,FRQPHVVDJHVZLWFKLQJFDUDWWHULVWLFKH
Per le comunicazioni da inoltrare tramite la rete nazionale interbancaria, la Banca
d’Italia provvede a confezionare opportunamente i dati e a trasmetterli tramite il
suddetto canale.
Le modalità di confezionamento delle comunicazioni sono identiche a quelle che
trattano i messaggi.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVX51,FRQPHVVDJHVZLWFKLQJFULWWRJUDILD
Il trattamento è analogo a quello descritto per i messaggi inoltrati tramite R.N.I. in
modalità message switching.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVX51,FRQPHVVDJHVZLWFKLQJVFDUWRLQYLR
A seguito di un rilievo riscontrato nella struttura di un messaggio in ricezione (cfr.
par. 105), viene predisposta una comunicazione di scarto che fornisce
l’indicazione dell’errore. In tal caso il campo WLSR PHVVDJJLR DSSOLFDWLYR (IDC
685) è impostato al valore “047901” (Codice Applicazione 047 e Tipo
Comunicazione 901).
Codice Applicazione: 047 - Tipo comunicazione: 901
Tipo record: 001 (frequenza: 1/1)
SRV GHVFUL]LRQHFDPSR
RFF OQJ
SLF FULWW QRWH
1
tipo record
1
3
9
4
numero protocollo
1
13
9
17
data produzione
1
8
x
25
ora produzione
1
8
x
33
35
38
41
49
55
63
65
73
estremi invio rifiutato
codice mezzo trasmissivo
codice applicazione
tipo messaggio
data produzione
ora produzione invio
data contabile
sequenza sostituzione invio
data arrivo bankitalia
numero progressivo invio3
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
3
3
8
6
8
2
8
11
x
x
x
x
x
x
9
x
9
84
89
dettaglio rilievi
codice rilievo
frequenza rilievo
110
1
5
1
5
OXQJKH]]DUHFRUG
3
x
9
Per il canale trasmissivo rete con modalità message switching
dell’invio scartato coincide con il C.R.O. (cfr. glossario).
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l’identificativo
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
0HVVDJJLVXUHWHQD]LRQDOHLQWHUEDQFDULDILOHWUDQVIHU
0HVVDJJLVX51,FRQILOHWUDQVIHUFDUDWWHULVWLFKH
Un insieme di messaggi dello stesso tipo e relativi ad uno stesso Intermediario
segnalante é definitoLQYLR.
Al fine di semplificare la gestione, anzichè confezionare un ILOH per ogni invio
(come per il supporto magnetico), è possibile inoltrare un solo file contenente più
invii anche se afferenti a più tipologie di messaggi. Nel caso in cui un centro
servizi (,QWHUPHGLDULR FRUULVSRQGHQWH) debba inoltrare invii relativi a più
Intermediari segnalanti, l’Intermediario corrispondente può produrre un unico file
composto da più invii (tanti quanti sono gli Intermediari segnalanti e le tipologie di
messaggi)4.
Non sono acquisibili le informazioni, relative a uno stesso invio, registrate su più
file. Ogni file deve essere registrato in modo "sequenziale".
Per ogni invio sono previsti unUHFRUGGLWHVWD, almeno un UHFRUGPRYLPHQWR ed
un UHFRUGGLFRGD
Il tracciato dei record di testa, movimento e coda è identico a quello illustrato nel
capitolo "Messaggi su supporto magnetico". Anche le modalità di crittografia sono
identiche a quelle illustrate nel suddetto capitolo.
I record movimento di un invio debbono essere ordinati in modo crescente
relativamente agli attributi chiave caratteristici del tipo messaggio in oggetto e non
sono consentiti record con chiave di selezione uguale.
La OXQJKH]]D dei record componenti il file deve essere costante e deve essere
RSSRUWXQDPHQWH GLPHQVLRQDWD per contenere le varie tipologie di messaggio
dell’applicazione S.I.S.C. destinataria.
Nell'ambito di uno stesso file non è previsto alcun ordine di accodamento degli
invii.
Le definizioni delle coordinate rete A.U.F. necessarie per l'inoltro di file alla Banca
d'Italia con la presente modalità, sono riportate di seguito:
3HUO
DPELHQWHGLFROODXGR
•
•
•
•
•
ID_AU:
Filestore:
Nome Utente:
Nome Utente EAS:
Tipo file ricezione:
01000RMP0221
01000RMPFS01
01000RMPSU01
010000EAS0PR
YYYYYXXX 01000001
3HUO
DPELHQWHGLSURGX]LRQH
• ID_AU:
4
01000RM02121
Si osservi che ciascun file è riferito ad una sola applicazione rete FT,
secondo gli standard SIA.
Doteacsp.doc
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
•
•
•
•
Filestore:
Nome Utente:
Nome Utente EAS:
Tipo file ricezione:
dove:
YYYYY
XXX
01000RM0FS01
01000RM0SU01
010000EAS000
YYYYYXXX 01000001
è il codice dell’Intermediario corrispondente
(senza carattere di controllo);
è la sigla A.U.F. dell'applicazione rete FT.
Con l’introduzione del nuovo software rete($6)76 le coordinate rete sono così
definite:
3HUO
DPELHQWHGLFROODXGR
• ID_AB Trasporto:
• ID_AB Applicativo:
01000RMP0221
01000XXXXXPR
3HUO
DPELHQWHGLSURGX]LRQH
• ID_AB Trasporto:
• ID_AB Applicativo:
dove:
XXXXX
01000RM02221
01000XXXXX00
è la sigla EAS/FTS dell'applicazione rete FT.
E’ da rilevare che l’assegnazione dell’ ID_AB di trasporto della Banca d’Italia é
effettuata in modo automatico dalla SIA, il gestore della Rete Nazionale
Interbancaria, in funzione della quantità di traffico rete da smaltire.
Per tale motivo l’ID_AB di trasporto può variare dinamicamente secondo le
seguenti configurazioni:
1) ID_AB Trasporto:
2) ID_AB Trasporto:
3) ID_AB Trasporto:
01000RM00221
01000RM02121
01000RM02221
La configurazione delle coordinate rete è resa operativa dalla SIA a seguito della
richiesta del singolo Intermediario Segnalante, il quale è tenuto a comunicare
tempestivamente le eventuali variazioni riguardo l’adesione ai Centri Applicativi.
E’ cura di ogni nuova applicazione S.I.S.C. fornire agli Intermediari segnalanti
l’elenco dei tipi file utilizzati in ricezione, indicandone le caratteristiche:
1) l’identificativo dell’ applicazione rete nel formato XXXXX (ad es. PRI01, PRI03);
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Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
2) la lunghezza del record;
3) il formato del record;
4) l’uso della crittografia;
5) l’uso della compressione (per default la compressione è sempre attiva) ;
6) il codice applicazione;
7) il tipo messaggio applicativo.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
0HVVDJJLVX51,FRQILOHWUDQVIHUFULWWRJUDILD
Il trattamento è analogo a quello descritto per i messaggi inoltrati tramite supporto
magnetico.
Doteacsp.doc
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Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVXUHWHQD]LRQDOHLQWHUEDQFDULDILOHWUDQVIHU
&RPXQLFD]LRQLVX51,FRQILOHWUDQVIHUFDUDWWHULVWLFKH
Le informazioni riguardanti le comunicazioni vengono inoltrate agli Intermediari
segnalanti utilizzando la stessa organizzazione fisica descritta per gli invii in
ingresso.
Un insieme di comunicazioni dello stesso tipo e destinate a uno stesso
Intermediario segnalante é denominatoIOXVVR
Un file contiene uno o più flussi.
I PRYLPHQWL costituenti ciascun flusso sono delimitati da un UHFRUGGLWHVWD e da
un UHFRUGGLFRGD.
Il tracciato dei record di testa, movimento e coda è identico a quello illustrato nel
capitolo "Comunicazioni su supporto magnetico". Anche le modalità di crittografia
sono identiche a quelle illustrate nel suddetto capitolo.
I record di un file sono ordinati, QHOO¶DPELWR GHO IOXVVR, in modo crescente
relativamente agli attributi chiave caratteristici del tipo comunicazione in oggetto e
non sono consentiti record con chiave di selezione uguale.
Normalmente un flusso è diretto ad uno specifico Intermediario segnalante
destinatario.In questo caso un Intermediario corrispondente riceve un file per ogni
Intermediario segnalante (indicato nel record di testa).
∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼
9LFHYHUVD XQ IOXVVR p FLUFRODUH VH OH FRPXQLFD]LRQL LQ HVVR FRQWHQXWH VRQR
GLUHWWHDSL,QWHUPHGLDULVHJQDODQWL
/D %DQFD G¶,WDOLD SURGXFH XQD FRSLD GL XQ IOXVVR FLUFRODUH SHU FLDVFXQ
,QWHUPHGLDULR FRUULVSRQGHQWH ,Q TXHVWR FDVR RJQL ILOH FRQWLHQH XQ VROR IOXVVR H
VRQRSRVVLELOLGXHDOWHUQDWLYH
2JQL ,QWHUPHGLDULR FRUULVSRQGHQWH ULFHYH XQD VROD FRSLD GHO ILOH SL XQD
OLVWD GHJOL ,QWHUPHGLDUL VHJQDODQWL GHVWLQDWDUL OD ULSURGX]LRQH H O¶LQROWUR
YHUVR JOL ,QWHUPHGLDUL VHJQDODQWL VRQR D FXUD GHOO¶,QWHUPHGLDULR
FRUULVSRQGHQWH
2JQL,QWHUPHGLDULRFRUULVSRQGHQWHULFHYHXQDVRODFRSLDGHOILOHVHQ]DOLVWD
GHJOL ,QWHUPHGLDUL VHJQDODQWL GHVWLQDWDUL /¶,QWHUPHGLDULR FRUULVSRQGHQWH
SURYYHGH DOOD ULSURGX]LRQH H DOO¶LQROWUR GHO ILOH YHUVR WXWWL JOL ,QWHUPHGLDUL
VHJQDODQWLFRQFXLKDVWLSXODWRXQDFFRUGR
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
/DJHVWLRQHGHLIOXVVLFLUFRODULVDUjDWWLYDWDJUDGXDOPHQWHHVRORLQFRQFRPLWDQ]D
GHOO¶HQWUDWD LQ SURGX]LRQH GL DSSOLFD]LRQL 6,6& FKH SHU OD VSHFLILFLWj GHL GDWL
WUDWWDWLXWLOL]]HUDQQROHQXRYHIXQ]LRQDOLWj
∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼∼
Per la spedizione dei flussi informativi la Banca d’Italia utilizza gli identificativi
A.U.F definiti dagli Intermediari corrispondenti per gli ambienti di produzione e di
collaudo, così come configurato dal gestore della R.N.I.; ovverossia,
secondo le definizioni di A.U.F. :
•
•
•
•
•
l’ ID_AU;
il Filestore;
il Nome Utente;
il Nome Utente EAS;
il Tipo File;
secondo le definizioni EAS/FTS:
• l’ID_AB Applicativo;
• l’ID_AB di Trasporto.
La configurazione delle coordinate rete è resa operativa dalla SIA a seguito della
richiesta del singolo Intermediario Segnalante, il quale è tenuto a comunicare
tempestivamente le eventuali variazioni riguardo l’adesione ai Centri Applicativi.
E’ cura di ogni nuova applicazione S.I.S.C. fornire agli Intermediari segnalanti
l’elenco dei tipi file utilizzati in spedizione, indicandone le caratteristiche:
1) l’identificativo dell’ applicazione rete nel formato XXXXX (ad es. PRI02);
2) la lunghezza del record;
3) il formato del record;
4) l’uso della crittografia;
5) l’uso della compressione (per default la compressione è sempre attiva) ;
6) il codice applicazione;
7) il tipo messaggio applicativo.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVX51,FRQILOHWUDQVIHUOLVWDGHVWLQDWDUL
Il flusso OLVWD GHL GHVWLQDWDUL fornisce l’elenco dei destinari delle comunicazioni
circolari. Il record testa e il record coda di questo flusso sono caratterizzati dal
Codice Applicazione 047 e dal Tipo comunicazione 950. Il campo Intermediario
segnalante dei record di testa e di coda é impostato a ZERO. In particolare, il
flussoOLVWDGHLGHVWLQDWDULsi articola sui due differenti tipi record:
tipo record 001: contiene gli estremi identificativi del flusso delle comunicazioni
circolari che l’Intermediario corrispondente deve smistare agli
Intermediari destinatari; in sostanza sono riportate le informazioni
presenti sul record ANABI del flusso da smistare;
tipo record 002: contiene i codici ABI degli Intermediari destinatari.
Segue la descrizione dei record movimento.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
Codice Applicazione: 047 - Tipo comunicazione: 950
Tipo record: 001 (cardinalità: 1/1) - identificativi del flusso circolare
SRV GHVFUL]LRQHFDPSR
RFF
OQJ SLF FULWW QRWH
1
progressivo record
1
7
9
8
tipo record
1
3
x
11
codice applicazione
1
3
x
14
tipo comunicazione
1
3
x
17
data contabile
1
8
x
25
data produzione
1
8
x
33
filler
1
6
x
44
intermediario corrispondente
(1/1)
codice
Intermediario 1
5
corrispondente
carattere di controllo
1
1
45
filler
1
55
60
intermediario segnalante
codice Intermediario segnalante
carattere di controllo
(1/1)
1
5
1
1
x
x
61
ora produzione flusso
1
6
x
67
filler
1
1
x
68
indicatore sostituzione flusso
1
1
x
69
costante crittografia
1
6
x
75
filler
1
6
x
39
OXQJKH]]DUHFRUG
Doteacsp.doc
valore ‘001’
valore ‘OUTPUT’
x
x
10 x
valore ZERO
valore ZERO
k
valore ZERO
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
La lunghezza del record è indicativa in quanto va adeguata alla lunghezza del
flusso circolare al quale si riferisce la lista dei destinatari tramite un campo filler
valorizzato a ZERO.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
Codice Applicazione: 047 - Tipo comunicazione: 950
Tipo record: 002 (cardinalità: 1/N) -lista Intermediari destinatari
SRV GHVFUL]LRQHFDPSR
RFF
OQJ SLF FULWW QRWH
1
progressivo record
1
7
9
8
tipo record
1
3
x
11
16
intermediario segnalante
codice Intermediario segnalante
carattere di controllo
(1/1)
1
5
1
1
x
x
17
filler
1
9
OXQJKH]]DUHFRUG
63
valore ‘002’
valore ZERO
La lunghezza del record è indicativa in quanto va adeguata alla lunghezza del
flusso circolare al quale si riferisce la lista dei destinatari tramite un campo filler
valorizzato a ZERO.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVX51,FRQILOHWUDQVIHUFULWWRJUDILD
Il trattamento è analogo a quello descritto per i messaggi inoltrati tramite supporto
magnetico.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVX51,FRQILOHWUDQVIHUVFDUWRLQYLR
Il tracciato è identico a quello descritto per il supporto magnetico.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
0HVVDJJLVXWHOH[
0HVVDJJLVXWHOH[FDUDWWHULVWLFKH
Ogni telex può contenere uno o più messaggi della stessa tipologia. Attualmente il
centro telex B.I. gestisce telex che non superano il limite massimo di 1000 righe.
Tuttavia si consiglia di predisporre telex non superiori alle 300 righe per motivi
gestionali connessi alla trasmissione dei dati.
I caratteri da utilizzare nella loro composizione sono quelli previsti dall’alfabeto
telex (cfr. par. 101). Ciascun telex è composto da:
−
−
−
−
un identificativo (REEOLJDWRULR), su uno o più righe
una testata (facoltativa)
un corpo (REEOLJDWRULR)
una coda (facoltativa)
L'LGHQWLILFDWLYR permette di definire gli estremi identificativi del telex. Esso è
definito come una sequenza di sette stringhe di caratteri:
%,6,6&SIGTEBASIN(17( 123456'$7352=ggmmaaaa; 25$=hhmm;
'$7&2=ggmmaaaa; =21=XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX;
ove
− la prima stringa, composta da 6 caratteri, contiene le seguenti informazioni:
− %, è una costante. Indica la sigla della Banca d'Italia.
− 6,6& è una costante. Indica la sigla telex del Servizio destinatario della
Banca d'Italia.
− la seconda stringa, SIGTEBASIN, composta al massimo da 10 caratteri, è una
variabile. Contiene la sigla telex della base informativa, cioè indica
l’applicazione S.I.S.C. e la tipologia dei messaggi telex.
− la terza stringa è costituita dalla sigla-campo,(17( , seguita da una variabile
lunga sei caratteri contenente il codice ABI dell’Intermediario segnalante
comprensivo del carattere di controllo. É chiusa da "".
− la quarta stringa è costituita dalla sigla-campo, '$7352 , seguita da una
variabile lunga otto cifre contenente la data di produzione del telex nella forma
GGMMAAAA. É chiusa da "".
− la quinta stringa è costituita dalla sigla-campo,25$ , seguita da una variabile
lunga quattro cifre, contenente l’ora di produzione del telex nella forma HHMM.
É chiusa da "".
− la sesta stringa è costituita dalla sigla-campo, '$7&2 , seguita da una
variabile lunga otto cifre contenente la data contabile delle informazioni
contenute nel telex nella forma GGMMAAAA. Il campo può non essere
valorizzato (cfr. par. 71). É chiusa da "".
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
− la settima stringa è costituita dalla sigla-campo, =21 , seguita da una variabile
lunga al massimo venti caratteri contenente informazioni inserite
dall’Intermediario Segnalante e delle quali è necessario mantenere traccia. Il
campo può non essere valorizzato (cfr. par. 71). É chiusa da "".
A partire dal 1/1/99, nel periodo di “duality”, i messaggi relativi a importi,
dovranno contenere l’indicazione della divisa utilizzata. In tal caso la suddetta
stringa sarà così valorizzata:
=21 ITL; ovvero
=21 EUR;
La WHVWDWD può contenere una o più righe di testo libero. Esse possono essere
utilizzate per descrivere l'oggetto dei messaggi telex contenuti nel corpo del testo.
Il FRUSR deve contenere uno o più messaggi telex:
•ogni messaggio deve iniziare con una stringa di quattro caratteri: ;
•ogni messaggio può comprendere più righe di contenuto;
•ogni riga non deve contenere più di 69 caratteri, seguiti da uno (o due) caratteri
di controllo di fine riga: <Carriage Return> e <Line Feed>;
•ogni messaggio deve terminare con una stringa di quattro caratteri: .
La FRGD, quando presente, costituisce l'ultima parte del telex. Essa può contenere
una o più righe di testo libero, la cui compilazione non è soggetta a regole
particolari. Queste righe di commento permettono di inserire eventuali
osservazioni o note.
Attualmente le informazioni presenti sulla testata e sulla coda non sono elaborate
automaticamente; ne rimane traccia soltanto sul “foglio di fondo” del centro telex.
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
0HVVDJJLVXWHOH[FRPSRVL]LRQH
Per i messaggi inoltrati tramite il canale trasmissivo telex, gli Intermediari
segnalanti devono rispettare le seguenti modalità per la composizione delle righe
del messaggio applicativo.
6WUXWWXUDGHOPHVVDJJLR
Un messaggio applicativo può essere composto da una o più zone, ovvero da
differenti tipi record.
Ogni tipo record può articolarsi su una o più righe e deve terminare con i due
caratteri ‘’. In altri termini, l’ultimo campo di ogni tipo record andrà chiuso con ‘’
anzichè con il semplice ‘’. Fra il carattere “;” e il carattere “/” non devono esserci
spazi.
Sarà cura di ogni nuova applicazione S.I.S.C. fornire agli Intermediari segnalanti
l’elenco dei messaggi applicativi e la relativa suddivisione in tipi record.
6WUXWWXUDGHOFDPSR
Ogni tipo record può contenere due tipi di struttura dei campi:
1. semplice:
NomeCampoA=valoreK;
2. composta:
NomeCampoB=valore1,valore2,valore3,...,valoreN;
Nella struttura VHPSOLFH:
− ogni variabile è identificata da una Sigla-campo (NomeCampoA) seguita dal
segno ' ‘, dal suo valore e dal carattere “”. Per facilitare l’immissione dei dati si
consiglia di far seguire il carattere “;” da uno spazio.
− la Sigla-campo può essere lunga al massimo 18 caratteri, non deve contenere
spazi nè continuare a riga nuova
− il segno " " non deve essere preceduto o seguito da spazi
− all'interno del valore non devono esserci spazi superflui
− se le informazioni da riportare su di una riga superano il limite previsto di 69
caratteri, allora si deve passare alla riga successiva senza inserire alcun
carattere di continuazione e riportando, se necessario, gli spazi di separazione
previsti.
Esempio A: immissione con spazio dopo il “;”
NOME=ANTONIO ROSSI; INDIRIZZO=VIA CINQUECENTO RUBBIE N.3;
CITTA=BELLUNO; CAP=00144; ...............................
Esempio B: immissione senza spazio dopo il “;”
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
NOME=ANTONIO ROSSI;INDIRIZZO=VIA CINQUECENTO RUBBIE N.3;CITTA=BELLU
NO;CAP=00144; .....................................................
Per la struttura FRPSRVWD valgono le stesse considerazioni, con le seguenti
eccezioni:
− a una stessa Sigla-campo corrispondono più valori della variabile, ognuno
chiuso da ""
− fra "" e il primo carattere del successivo valore non devono esserci spazi
,PSRVWD]LRQHGLYDORULQXOOLRQRQFRQRVFLXWL
Per tutti quei campi il cui valore non sia conosciuto dall’Intermediario Segnalante
ovvero non debba essere indicato, va comunque trascritta la sigla-campo prevista
seguita dal segno " " e, quindi, da "" e uno spazio.
2UGLQHGHLFDPSLFRPSRQHQWLLOPHVVDJJLRWHOH[
Nella composizione delle righe si deve rispettare l'ordine delle sigle dei campi
definito nell'ambito del messaggio applicativo.
A titolo esemplificativo si riportano di seguito alcuni esempi di telex con differenti
tipologie di messaggio applicativo.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
(VHPSLR
(inizio telex)
BISISC CRPRINFO ENTE=123456; DATPRO=071095; ORA=153254; DATCO=; ZON=1
2345678901234567890;
......
...... (righe di testa)
......
//// (messaggio 1)
NUMTEL=1; CAUS=10; DIZ=ALBERTO ROSSI - MILANO 121250; SL=224006;
CCIAA=NO ISCR; RAE=000; SAE=600; CF=SDFLSF65D06A5567U; ELAB=1;
DATE-ARRETRATE=1193,1293;/
%%%%
//// (messaggio 2)
NUMTEL=2; CAUS=10; DIZ=BIANCA MARTINI - TORINO 030396;
SL=343000; CCIAA=2346731; RAE=830; SAE=621; CF=1212134567654357;
ELAB=1; DATE-ARRETRATE=1193,1293;/
%%%%
......
...... (righe di coda)
......
(fine telex)
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
(VHPSLR
(inizio telex)
......
......
...... (righe di testa)
......
......
BISISC P140000200 ENTE=123456; DATPRO=28021997; ORA=1416;
DATCO=31011997; ZON=;
////
TIPBAINF=A; NUMINV=1; NUMLOT=3; NUMPROT=9999999999999;/
IDRIL=123;/
IDRIL=4534;/
IDRIL=62425; /
VOCE=1265; SOTVOC=08; RESI=1; DIVI=1; DURA=3; IMPPRE=5511; IMPATT=0;
TIPOPE=C; ZONCON=;/
VOCE=1621; SOTVOC=00; RESI=1; DIVI=1; DURA=3; IMPPRE=978292; IMPATT=564147;
TIPOPE=V; ZONCON=;/
VOCE=1625; SOTVOC=03; RESI=1; DIVI=1; DURA=3; IMPPRE=187365;
IMPATT=41995; TIPOPE=V; ZONCON=;/
VOCE=1625; SOTVOC=05; RESI=1; DIVI=1; DURA=3; IMPPRE=1185877;
IMPATT=1715742; TIPOPE=V; ZONCON=;/
VOCE=1777; SOTVOC=2; RESI=1; DIVI=1; DURA=3; IMPPRE=42400;
IMPATT=36889; TIPOPE=V; ZONCON=;/
VOCE=2101; SOTVOC=18; RESI=2; DIVI=1; DURA=0; IMPPRE=1478; IMPATT=0;
TIPOPE=C; ZONCON=00032=IT0000646962;/
VOCE=2101; SOTVOC=18; RESI=2; DIVI=1; DURA=3; IMPPRE=30000; IMPATT=0;
TIPOPE=C; ZONCON=00032=IT0000000070;/
VOCE=2101; SOTVOC=18; RESI=2; DIVI=1; DURA=3; IMPPRE=0; IMPATT=1478;
TIPOPE=I; ZONCON=00032=IT000000646962;/
VOCE=2101; SOTVOC=18; RESI=2; DIVI=1; DURA=3; IMPPRE=0; IMPATT=30000;
TIPOPE=I; ZONCON=00032=IT000000650580;/
VOCE=2101; SOTVOC=22; RESI=2; DIVI=1; DURA=3; IMPPRE=30000; IMPATT=0;
TIPOPE=C; ZONCON=00032=IT0000000070;/
VOCE=2101; SOTVOC=22; RESI=2; DIVI=1; DURA=3; IMPPRE=0; IMPATT=30000;
TIPOPE=I; ZONCON=00032=IT0000650580;/
VOCE=2653; SOTVOC=24; RESI=2; DIVI=1; DURA=2; IMPPRE=0; IMPATT=3503;
TIPOPE=I; ZONCON=00040=310,00113=84;/
VOCE=2653; SOTVOC=24; RESI=2; DIVI=1; DURA=3; IMPPRE=3503; IMPATT=0;
TIPOPE=C; ZONCON=00040=310,00113=84;/
VOCE=2763; SOTVOC=0; RESI=1; DIVI=1; DURA=2; IMPPRE=0; IMPATT=24029;
TIPOPE=I; ZONCON=00040=160,00113=83;/
VOCE=2763; SOTVOC=0; RESI=1; DIVI=1; DURA=2; IMPPRE=0; IMPATT=12860;
TIPOPE=I; ZONCON=00040=160,00113=84;/
VOCE=3055; SOTVOC=00; RESI=1; DIVI=1; DURA=3; IMPPRE=700; IMPATT=0;
TIPOPE=C; ZONCON=00011=621,00032=IT0000071011,00552=002,00555=883;/
VOCE=3055; SOTVOC=0; RESI=1; DIVI=1; DURA=3; IMPPRE=0; IMPATT=700; TIPOPE=I;
ZONCON=00011=621,00032=IT0000100214,00552=002,00555=883;/
VOCE=3951; SOTVOC=32; RESI=2; DIVI=1; DURA=1; IMPPRE=104042; IMPATT=0;
TIPOPE=C; ZONCON=00011=074,00016=150,00040=025,00062=002,00063=031;/
VOCE=3951; SOTVOC=32; RESI=2; DIVI=1; DURA=1; IMPPRE=1096124;
IMPATT=1200166; TIPOPE=V;
ZONCON=00011=074,00016=031,00040=025,00062=002,00063=031;/
%%%%
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
......
......
...... (righe di coda)
......
......
(fine telex)
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVXWHOH[
&RPXQLFD]LRQLVXWHOH[FDUDWWHULVWLFKH
Per le comunicazioni da inoltrare tramite il canale trasmissivo telex, la Banca
d’Italia provvede a confezionare opportunamente i dati e a trasmetterli tramite il
suddetto canale.
Le modalità di confezionamento delle comunicazioni differiscono da quelle che
trattano i messaggi poiché questi ultimi sono stati definiti in modo tale da poter
essere elaborati automaticamente dalle applicazioni S.I.S.C.. Infatti le
comunicazioni che utilizzano tale canale trasmissivo possono assumere la
struttura di vero e proprio testo libero, molto simile a quella di una lettera.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RPXQLFD]LRQLVXWHOH[VFDUWRLQYLR
A seguito di un rilievo riscontrato nella struttura di un messaggio in ricezione (cfr.
par. 105), viene predisposta una comunicazione di scarto che fornisce
l’indicazione dell’errore.
Segue la descrizione della comunicazione di scarto invio.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
BANCA XXXXXXXX XX XXXX X XXXXXXX
APPLICAZIONE GESTIONE FLUSSI
RIFIUTO INVIO
B.I. - S.I.S.C. PROTOCOLLO 1234567890123 DEL 01/01/0001
DIVISIONE xxxxxxxxxx -SETTORE xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
OGGETTO: RIFIUTO INVIO
SI INFORMA CHE NON E’ STATO POSSIBILE ACQUISIRE L’INVIO5
99999999999 PERVENUTO IL 01/01/0001 CON LE SEGUENTI
CARATTERISTICHE:
MEZZO TRASMISSIVO: xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
APPLICAZIONE: 999 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
MESSAGGIO: 999 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
DATA PRODUZIONE: 01/01/0001; ORA PRODUZIONE: 00:00:00
DATA CONTABILE: 01/01/0001;SEQUENZA SOSTITUZIONE INVIO: 99
IN QUANTO SONO STATI RISCONTRATI I SEGUENTI RILIEVI:
RILIEVO DESCRIZIONE
FREQUENZA
99999 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
99999
99999 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
99999
99999 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
99999
SI PREGA PERTANTO DI FAR QUI TENERE CON LA MASSIMA
SOLLECITUDINE IL NUOVO INVIO E DI PORRE IN ESSERE TUTTI GLI
EVENTUALI ACCORGIMENTI NECESSARI PER EVITARE IN FUTURO IL
RIPETERSI DI INCONVENIENTI DELLA SPECIE.
NEL SOGGIUNGERE CHE PER EVENTUALI CHIARIMENTI CODESTA
ISTITUZIONE POTRA’ PRENDERE CONTATTI CON IL SERVIZIO
SCRIVENTE, ANCHE PER LE VIE BREVI (06-4792XXXX/XXXX), SI
INVIANO DISTINTI SALUTI.
BANCA D’ITALIA - S.I.S.C.
5
Per il canale trasmissivo rete con modalità message switching
dell’invio scartato coincide con il C.R.O. (cfr. glossario).
Doteacsp.doc
l’identificativo
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&ULWWRJUDILD
,QWURGX]LRQH
La funzione di “Crittografia” ha lo scopo di crittografare talune informazioni
contenute nei messaggi e di decrittografare le comunicazioni che gli intermediari
ricevono.
La Banca d’Italia fornisce a ciascun Intermediario un supporto magnetico
contenente i programmi ed i dati di prova necessari per l’esecuzione delle funzioni
di crittografia.
Il presente capitolo illustra in dettaglio le caratteristiche dei programmi utilizzati per
lo svolgimento di tali funzioni e le relative modalità di installazione e di utilizzo.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
0DWHULDOHGLVWULEXLWR
Gli intermediari segnalanti avranno a disposizione per la funzione di crittografia un
floppy disk contenente i seguenti file:
1) File di prova ‘FILE1.TXT’ in formato ASCII contenente i dati in chiaro da
crittografare. La lunghezza del record logico è di 130 caratteri.
2) File di prova ‘FILE2.TXT’ di contenuto identico al file 1, ma crittografato con la
chiave di prova (valore esadecimale "&&&&&&&&").
3) Directory'263& contenente i programmi da utilizzare in ambiente pc con il
sistema operativo MS/DOS.
4) Directory $/75,6,6 contenente le seguenti 8 sottodirectory, una per ognuno
dei sistemi MAINFRAME contemplati nei paragrafi successivi, da utilizzare solo
nel caso in cui l’Intermediario intenda avvalersi di uno di essi LQDOWHUQDWLYDDO
'26SF:
•
•
•
•
•
•
•
•
IBM370
DPS6HON
AS400S38
DPS4GCOS
DPS7GCOS
DPS8GCOS
S36IBM
UNISYS
In ogni sottodirectory è presente un file sequenziale compresso autoesplodente
(estensione uguale ad H[H) contenente i programmi per la crittografia dei dati sul
relativo sistema operativo. Il suo contenuto differisce a seconda del tipo di sistema
utilizzato.
Tutti i file su indicati sono registrati secondo la codifica "(%&',&" prevista per i
sistemi IBM della serie 370; una volta decompressi vanno trasferiti sul sistema
MAINFRAME di interesse (mediante la funzione di utilità file transfer
VHQ]D
RS]LRQH$6&,,) e compilati a cura degli interessati (cfr. par. 102).
Una volta scelta la sottodirectory, ad esempio quella denominata IBM370, per
ottenere i sorgenti dei programmi le attività da eseguire sono le seguenti:
1) copiare il file IBM370.EXE su disco rigido (ad esempio C:\TEMP\IBM370.EXE);
2) eseguire C:\TEMP\IBM370.EXE per ottenere il file DIAG21.PGM;
3) trasferire mediante una funzione di utilità (“file transfer”) il file DIAG21.PGM su
mainframe;
4) estrarre i singoli programmi sorgenti dal contenuto del file trasferito tramite un
programma applicativo o una funzione di utilità. Ogni programma presente nel
file è preceduto da un record contenente alla prima posizione: "BICRITTOGRAFIA-PGMnnn" (con nnn indicante un progressivo da 001 in poi)
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
con le posizioni rimanenti a blanks. La fine del programma è indicata da un
record riempito con caratteri "/" .
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
,VWUX]LRQLRSHUDWLYH
,QWHUIDFFHGHOVRWWRSURJUDPPDGL&ULWWRJUDILD
La funzione di crittografia è stata realizzata dalla Banca d'Italia mediante un
sottoprogramma che effettua a livello applicativo la cifratura/decifratura di un' area
di dati.
Viene utilizzato a tal fine un algoritmo crittografico standard con chiave segreta.
La chiave ha una lunghezza di 8 caratteri e contiene valori esadecimali. Essa
viene periodicamente modificata dalla Banca d'Italia, ed è quindi riferita ad una
data di validità.
A tal proposito è opportuno tenere presente che ciascuna chiave continua ad
essere valida ed utilizzabile purchè riferita ad un periodo compreso tra la sua data
di validità e quella della chiave immediatamente successiva.
Il testo da cifrare/decifrare deve contenere esclusivamente valori appartenenti al
set di 64 caratteri riportato al paragrafo 2.1 dell’Appendice e deve avere, come
sua massima lunghezza, 9999 bytes. Un codice di ritorno di 2 bytes sta ad
indicare il risultato dell'operazione crittografica.
3DUDPHWUL
La routine deve essere richiamata dal programma utente fornendo nell'ordine i
seguenti parametri:
TIPO OPERAZIONE
(1 = Cifratura, 2 = Decifratura)
CHIAVE CRITTOGRAFICA
(8 bytes con contenuto esadecimale )
CRO
(Progressivo per crittografia, 9 bytes con contenuto numerico diverso da zero)
CODICE ABI INTERMEDIARIO SEGNALANTE
(5 bytes con contenuto numerico)
AREA DATI DA TRASFORMARE
(max. 9999 bytes con contenuto alfanumerico di caratteri compresi nel set
di 64 riportato al par. 2.1 dell’Appendice)
LUNGHEZZA AREA DATI
(4 bytes con contenuto numerico diverso da zero)
CODICE DI RITORNO
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
( 2 bytes con contenuto numerico )
Si avverte che, al fine di uniformare le operazioni di CIFRATURA E
DECIFRATURA, è indispensabile comportarsi come segue:
1) Costruire, per ogni singolo record, un' unica area da crittografare o
decrittografare composta da tutti i campi interessati, presi nell' ordine così come
definiti nel tracciato.
2) Comunicare quest'area come AREA DATI al modulo di crittografia, indicandone
la relativa lunghezza complessiva in caratteri.
3) Va da sè che il modulo di crittografia va chiamato una sola volta per ogni
record.
&RQWUROOL
La routine effettua alcuni controlli di validità dei dati comunicati mediante i
parametri ed imposta di rimando il codice di ritorno secondo quanto segue:
= Operazione regolarmente effettuata.
= Parametri forniti in numero diverso da sette.
= Tipo operazione errato.
= Chiave di cifratura errata, pari a spazi, oppure pari a zeri.
= C.R.O. pari a spazi oppure a zeri.
= Codice Intermediario segnalante pari a spazi oppure a zeri.
= Lunghezza dati errata.
= Area dati contenente caratteri estranei al set di riferimento.
In caso di operazione regolare (Codice di ritorno = 00), la routine restituisce
nell'area dati il suo contenuto trasformato secondo quanto richiesto con il Tipo
Operazione.
*HVWLRQHGHOOHFKLDYL
Così come già detto, la chiave di crittografia è utilizzabile se riferita ad un periodo
compreso tra la sua data di validità e quella della chiave immediatamente
successiva. E' pertanto indispensabile una gestione di tipo storico al fine di
impedire confusioni dovute, in seguito, alla molteplicità di chiavi esistenti.
Si osservi l' esempio seguente:
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
Chiave ABCDEFGH comunicata con data di validità 1/1/96.
Chiave 12345678 comunicata con data di validità 31/1/96.
Supporto magnetico spedito all' Intermediario il 5/2/96 portante sul record di testa
la data di produzione 25/1/96 : chiave da utilizzare per decifrare i dati =
ABCDEFGH.
Supporto magnetico spedito all' Intermediario il 5/2/96 portante sul record di testa
la data di produzione 4/2/96 : chiave da utilizzare per decifrare i dati = 12345678.
'DWLQHFHVVDULDOODFULWWRJUDILD
I dati utili per l'effettuazione del processo di cifratura/decifratura sono:
1) Data di produzione necessaria per la corretta determinazione della chiave
segreta valida, .
2) Codice intermediario segnalante.
3) Tipo
operazione
(=1
per
"CRITTOGRAFARE",
=2
per
"DECRITTOGRAFARE").
4) C.R.O. (Progressivo per la crittografia): campo numerico di 9 cifre diverso
da zero.
- Per i supporti magnetici e per il file transfer viene ottenuto dal valore del
campo "PROGRESSIVO RECORD” (posizione 1-7 dei record logici),
preceduto da due zeri. Per effettuare la crittografia del campo “FRVWDQWH
FULWWRJUDILD” del record di testa ANABI, si assume convenzionalmente che il
progressivo record sia posto al valore “1”.
- Per la rete deve essere impostato utilizzando il valore dell’IDC 020,
escludendo i due caratteri di controllo finali.
E’ importante tenere presente che la routine è in grado di trattare esclusivamente
aree dati con valori compresi nel set di 64 caratteri descritti nel paragrafo 2.1
dell’Appendice.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
6LVWHPL06'26HFRPSDWLELOL
La directory '263& contiene i programmi registrati in formato ASCII da
utilizzare in ambiente pc con il sistema operativo MS/DOS. In particolare, essi
sono:
%LFUDVP
sorgente del programma per la crittografia dei dati;
%LFUREM
modulo obj del programma per la crittografia dei dati;
(VHPSLRFEO
esempio di programma Cobol per la chiamata al
modulo di crittografia.
Quest’ultimo va compilato utilizzando un compilatore Cobol compatibile con lo
standard ANSI 85 e la “calling convention” standard del Cobol. Si fornisce un
esempio di comando di link utilizzato in ambiente MS/DOS:
LINK ESEMPIO.OBJ + BICR.OBJ + ADIS + ADISINIT + ADISKEY + EXTFH
nella riga di richiesta libreria inserire la LCOBOL.
L'oggetto EXTFH serve per consentire al programma di fare operazioni di I-O
su file esterni.
Gli oggetti ADIS, ADISINIT, ADISKEY, servono solo nel caso in cui
il
programma, abbia delle istruzioni di ACCEPT e DISPLAY relative agli screen.
Si fa presente che alcune case produttrici di software usano differenti modalità di
passaggio dei parametri tra il linguaggio Cobol e il linguaggio ASM (“calling
convention”). Questo può richiedere la modifica del modulo BICR.ASM.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
6LVWHPL,%0HFRPSDWLELOL
Per questa tipologia di Sistemi Operativi il contenuto del file compresso è così
articolato:
D Programma fondamentale di crittografia (BICRYPT), scritto in linguaggio
Assembler IBM.
E Sub-routine del programma precedente (DEA1), scritta in linguaggio Assembler
IBM.
F Programma esemplificativo dell'utilizzo della crittografia, scritto in linguaggio
Cobol Standard (CBICRYPT).
Il modulo DEA1 deve essere linkeditato con BICRYPT che deve essere definito
riusabile. Il programma Cobol CBICRYPT può servire come esempio di utilizzo
della routine di crittografia. In tale programma la chiave di cifratura viene fissata al
valore esadecimale "&&&&&&&&".
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
6LVWHPL+21(<:(//'36
Per questa tipologia di Sistemi Operativi il contenuto del file compresso è così
articolato:
D Programma fondamentale di crittografia (BICR).
E Programma esemplificativo dell' utilizzo della crittografia, scritto in linguaggio
Cobol (CBICR).
F Esempio di procedura per la compilazione.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
6LVWHPL,%0$6H6
Per questa tipologia di Sistemi Operativi il contenuto del file compresso è così
articolato:
a) Routine fondamentale di crittografia (BICRYPT).
b) Definizione delle sue tabelle interne che vengono incluse al momento
della compilazione (COPYTAB).
c) Programma per la creazione della tabella esterna IP (CRTIP).
d) Programma esemplificativo dell' utilizzo della crittografia, scritto in
linguaggio RPG (PGMRPG).
e) Programma esemplificativo dell' utilizzo della crittografia, scritto in
linguaggio Cobol (PGMCBL).
Per l'installazione della routine devono essere effettuate le seguenti operazioni:
1) Creazione della libreria destinata a contenere tutti i moduli (sorgenti,
oggetti, file) necessari alla procedura di crittografia; utilizzare il comando:
&57/,%/,%QRPHOLEUHULD
2) Creazione, all'interno della libreria precedente, del file destinato a
contenere i "sorgenti"; utilizzare il comando:
&5765&3)),/(QRPHOLEUHULDQRPHILOH$6
&5765&3)),/(QRPHILOHQRPHOLEUHULD6
3) Trasferimento dei moduli sorgente interessati, presenti sul supporto
magnetico, nel file creato al punto precedente. Al termine
dell'operazione, nel file "nome-file" dovranno essere presenti i sorgenti
%,&5<37&23<7$%&57,3
4) Pre-allocazione del file "IP", nella stessa libreria, mediante il comando:
&573)),/(QRPHOLEUHULD,365&),/(65&0%5LS$6
&573)),/(,3QRPHOLEUHULD65&),/(65&0%5LS6
dove il sorgente "IP" deve contenere le seguenti specifiche DDS:
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
$55,3
$(/(0,3
5) Compilazione ed esecuzione del programma CRTIP onde ottenere, nella
stessa libreria, il file "IP", tabella esterna della routine BICRYPT.
6) Modificare il sorgente del programma BICRYPT in modo che l’istruzione
"C/COPY....." contenga l’effettivo nome-libreria (a meno che non sia
stata creata con il nome "BDI") e sia aderente alla sintassi del sistema
utilizzato.
&&23<%',453*65&&23<7$%$6
&&23<453*65&%',&23<7$%6
7) Compilazione del programma BICRYPT mediante il comando:
&5753*3*0
Al termine della compilazione, nella libreria "nome-libreria" sara’ presente
un modulo eseguibile con il nome BICRYPT che avra’ incluse al suo
interno le tabelle definite nel sorgente COPYTAB.
8) Esecuzione, per il programma BICRYPT, del comando CHGPGM,
indicando "*YES" sul parametro:
277,0,==$=,21(
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
6LVWHPL+21(<:(//'36*&26
Per questa tipologia di Sistemi Operativi il contenuto del file compresso è così
articolato:
D Sorgente della routine per la crittografia e la decrittografia (BICRYPT).
E Subroutine di BICRYPT (DEA1).
F Un programma sorgente esemplificativo (TEST), scritto in linguaggio
Cobol, utilizzante la routine BICRYPT.
Per l'installazione della routine devono essere effettuate le seguenti operazioni:
Trasferire su libreria i moduli presenti sul supporto magnetico,
nell'ordine, mantenendo i nomi indicati.
Compilare le routines BICRYPT e DEA1 (scritte in linguaggio assembler).
Compilare il programma chiamante ed effettuarne il "LINK" assieme alle
routines assembler già compilate, ottenendo in tal modo un modulo
eseguibile.
E' possibile effettuare un primo collaudo utilizzando il programma
esemplificativo (TEST) fornito. Si fa presente che detto programma non
necessita di file esterni.
1% /D FKLDYH GRYUj HVVHUH SDVVDWD DOOD URXWLQH FRPH XQ FDPSR GL E\WHV
DOIDQXPHULFL&LDVFXQE\WHFRQWHUUjODUDSSUHVHQWD]LRQHLQIRUPDWRFDUDWWHUHGHO
GDWR HVDGHFLPDOH SUHVHQWH QHO ULVSHWWLYR VHPLE\WH GHOOD FKLDYH GD E\WHV
FRPXQLFDWDGDOOD%DQFDG
,WDOLD
(V
FKLDYHGDE\WHV ;
&&&&&&&&
FKLDYHGDE\WHV
&&&&&&&&
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
6LVWHPL+21(<:(//'36*&26
Per questa tipologia di Sistemi Operativi il contenuto del file compresso è così
articolato:
D Sorgente della routine per la crittografia e la decrittografia (BICRYPT).
E Subroutine di BICRYPT (DEA-H).
F Subroutine di BICRYPT (SX-H).
G Subroutine di BICRYPT (IP-H).
H Subroutine di BICRYPT (IPI-H).
I Subroutine di BICRYPT (BUILD-H).
J Subroutine di BICRYPT (BUILD).
K Subroutine di BICRYPT (DEA).
L Subroutine di BICRYPT (BICR-H).
O Un programma sorgente esemplificativo, scritto in linguaggio Cobol,
utilizzante la routine BICRYPT.
8WLOL]]RGHOODURXWLQH%,&5<37LQIRUPDWRVRUJHQWH
Tutti i moduli, ad eccezione del programma esemplificativo (l), sono scritti in
linguaggio "C".
Per l'installazione della routine devono essere effettuate le seguenti operazioni:
Trasferire i moduli presenti sul supporto magnetico, nell'ordine,
mantenendo i nomi indicati.
Creare una libreria di tipo SL e copiarvi tutti i moduli gia' trasferiti dal
supporto magnetico.
Compilare BICRYPT utilizzando, da IOF, l'utility "CLANG".
Compilare il programma utente (chiamante la routine BICRYPT) e
linkeditarlo.
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
Si fa presente che la routine e’ richiamabile da programmi COBOL 74 compilati
con LEVEL=NSTD.
8WLOL]]RGHOODURXWLQH%,&5<37LQIRUPDWRHVHJXLELOH
Qualora l’Intermediario non dovesse disporre del compilatore ’C’, potra’ richiedere
un supporto magnetico del tipo cassetta, contenente la routine ’BICRYPT’ gia’
compilata ed estratta da libreria di tipo CU (cfr. par. 103).
Per l’installazione della routine pre-compilata devono essere effettuate le seguenti
operazioni:
Creare, se non gia’ esistente, mediante il comando MNLIB, una libreria di
tipo CU.
Copiare dal supporto magnetico, mediante il comando LDF, il file
BICRYPT.LOD all’interno della libreria di tipo CU.
Compilare il programma utente (chiamante la routine BICRYPT) e
linkeditarlo accedendo alla libreria CU contenente BICRYPT.
Si precisa che rimane comunque a carico dell’Intermediario un’eventuale futura
ricompilazione dovuta a modifiche nel sistema operativo.
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
6LVWHPL+21(<:(//'36*&26
Per questa tipologia di Sistemi Operativi il contenuto del file compresso è così
articolato:
D Sorgente della routine per la crittografia e la decrittografia (BICRYP).
E Subroutine di BICRYP (COMPRS).
F Subroutine di BICRYP (EXPS).
G Subroutine di BICRYP (DEA).
H Subroutine di DEA (XLTS).
I Subroutine di DEA (XLTIP).
J Subroutine di DEA (XLTIPI).
K Subroutine di DEA (BUILDK).
L Subroutine di BUILDK (PRESK).
O Subroutine di BUILDK (SHIFTK).
P Subroutine di BUILDK (POSTSK).
Q Un programma sorgente esemplificativo (CHK), scritto in linguaggio
Cobol, utilizzante la routine BICRYP.
Per l'installazione della routine devono essere effettuate le seguenti operazioni:
Trasferire su libreria i moduli presenti sul supporto magnetico, nell'ordine,
mantenendo i nomi indicati.
Compilare le routines assembler, sotto TSS, con il comando JRN di un job
del tipo seguente, dopo aver personalizzato gli opportuni parametri
d'ambiente :
1-021,
,'(17VLWHGHSHQGHQWILHOGV
*0$316$)'(&.21
350)/&:6REMHFWILOHVWULQJ
6(/(&7VRXUFHSURJUDPILOHVWULQJ
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
(1'-2%
Ottenuti gli oggetti, si consiglia di creare un’unica libreria random con il
JRN del seguente job:
1-021,
,'(17VLWHGHSHQGHQWILHOGV
352*5$05$1/,%
'$7$$&23<
6(/(&7'ULFKLDPRDJOLREMHFW
RWWHQXWLFRPH&QHOOR
6(/(&7'VWHSSUHFHGHQWH
(1'&23<
350)/$:5ILOHVWULQJGLOLEUHULD
(1'-2%
E’ possibile effettuare un primo collaudo utilizzando il programma
esemplificativo (CHK) fornito. Si fa presente che detto programma non
necessita di file esterni.
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
6LVWHPL,%06
Per questa tipologia di Sistemi Operativi il contenuto del file compresso è così
articolato:
D Sorgente della routine per la crittografia e la decrittografia
(SUBRDC), richiamabile da programmi scritti in linguaggio COBOL.
E Sorgente della routine per la crittografia e la decrittografia
(SUBRDS), richiamabile da programmi scritti in linguaggio RPG.
F Un programma sorgente esemplificativo (PGMCBL), scritto in
linguaggio COBOL, utilizzante la routine SUBRDC.
G Un programma sorgente esemplificativo (PGMRPG), scritto in
linguaggio RPG, utilizzante la routine SUBRDS.
8WLOL]]RGHOOHURXWLQHGLFULWWRJUDILDLQIRUPDWRVRUJHQWH
Per l'installazione della routine devono essere effettuate le seguenti operazioni:
Trasferire i moduli di cui ai precedenti punti a, b, c, d, presenti sul
supporto magnetico, sul sistema centrale e porli in una libreria di
tipo "source".
Assemblare le routines SUBRDC e SUBRDS (scritte in linguaggio
Assembler) mediante il comando:
$60QRPHSURJUDPPDQRPHOLEVRXUFHQRPHOLERJJHWWR
Compilare il programma chiamante mediante il comando:
se trattasi di programma COBOL
&2%2/&QRPHSURJUDPPDQRPHOLEVRXUFHQRPHOLERJJHWWR
se trattasi di programma RPG
53*&QRPHSURJUDPPDQRPHOLEVRXUFHQRPHOLERJJHWWR
Al termine della compilazione, nella libreria nome-libreria-oggetto, sarà presente
un modulo eseguibile contenente, al suo interno, la relativa routine Assembler.
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
8WLOL]]RGHOOHURXWLQHGLFULWWRJUDILDLQIRUPDWRHVHJXLELOH
Qualora l’Intermediario non dovesse disporre del compilatore ’ASSEMBLER’,
potra’ richiedere un supporto magnetico del tipo cassetta, contenente
rispettivamente i moduli 'SUBRDC’ e 'SUBRDS' già' compilati ed estratti dalla
libreria oggetto (cfr. par. 103).
Per l'installazione della routine pre-compilate devono essere effettuate le seguenti
operazioni:
Copiare i file 'SUBRDC' e 'SUBRDS' dal supporto magnetico al
sistema centrale, mediante file-transfert, ottenendo due file
sequenziali con records logici di lunghezza pari a 80 caratteri.
Copiare i due file così ottenuti, su altri due file sequenziali,
utilizzando solo le zone da posizione 1 a posizione 8 di ciascun
record logico da 80 caratteri (le posizioni rimanenti contengono
"blanks"). Si può utilizzare, allo scopo, l'utility "COPYFILE". I file
sequenziali così creati conterranno quindi records logici da 8
caratteri. I passi 1) e 2) possono essere anche eseguiti
direttamente mediante un semplice programma applicativo.
Trasferire i file creati in una libreria di moduli eseguibili mediante il
comando:
72/,%5QRPHILOHVHT)QRPHOLEUHULD
4) Compilare il programma chiamante mediante il comando:
se trattasi di programma COBOL
&2%2/&QRPHSURJUDPPDQRPHOLEVRXUFHQRPHOLERJJHWWR
se trattasi di programma RPG
53*&QRPHSURJUDPPDQRPHOLEVRXUFHQRPHOLERJJHWWR
Al termine della compilazione, nella libreria nome-libreria-oggetto, sarà presente
un modulo eseguibile contenente, al suo interno, la routine Assembler.
1% /D FKLDYH GRYUj HVVHUH SDVVDWD DOOD URXWLQH FRPH XQ FDPSR GL E\WHV
DOIDQXPHULFL&LDVFXQE\WHFRQWHUUjODUDSSUHVHQWD]LRQHLQIRUPDWRFDUDWWHUHGHO
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
GDWR HVDGHFLPDOH SUHVHQWH QHO ULVSHWWLYR VHPLE\WH GHOOD FKLDYH GD E\WHV
FRPXQLFDWDGDOOD%DQFDG
,WDOLD
(V FKLDYHGDE\WHV;
&&&&&&&&
FKLDYHGDE\WHV
&&&&&&&&
Si precisa che rimane comunque a carico dell’Intermediario un’eventuale futura
ricompilazione dovuta a modifiche nel sistema operativo.
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
6LVWHPL81,6<6(
Per questa tipologia di Sistemi Operativi il contenuto del file compresso è così
articolato:
D Sorgenti dei moduli di crittografia e relativi comandi per il loro
caricamento su di una libreria di appoggio:
DOC (Documentazione)
PROC/CALL (ASM)
XOR (ASM)
CMPR (ASM)
TABIP1 (ASM)
TABS (ASM)
TABIP (ASM)
TAB1 (ASM)
TABPC2 (ASM)
TABPC1 (ASM)
DEA1 (ASM)
BICRYPT (COBOL)
TAB-DEBOLE/COBP (tabella chiavi deboli)
E Un programma sorgente esemplificativo (PGMCBL), scritto in
linguaggio Cobol, utilizzante la routine BICRYPT. Nel programma
è presente la conversione in EBCDIC dei campi CRO e ABI,
presenti nel parametro di chiamata.
Per l'installazione della routine devono essere effettuate le seguenti operazioni:
Trasferire su libreria utente i sorgenti in (a) ed il programma
esemplificativo in (b).
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
Eseguire i comandi (contenuti in (a)) per la creazione ed il
caricamento della libreria dei sorgenti per la crittografia.
Assemblare i moduli assembler e compilare BICRYPT, per la
creazione dei moduli oggetto.
Compilare il programma utente chiamante.
Sottoporre a PDP la tabella TAB-DEBOLE/COBP.
Effettuare la "collazione" del programma utente chiamante con i
moduli oggetto precedenti, per la creazione del modulo eseguibile
utente. Il modulo oggetto del programma utente deve
necessariamente risiedere nella stessa libreria dei moduli eseguibili
per la crittografia.
1%/DFKLDYHGRYUjHVVHUHSDVVDWDDOODURXWLQHFRPHXQFDPSRGLE\WHVLQ
IRUPDWRFDUDWWHUH&LDVFXQE\WHFRQWHUUjODUDSSUHVHQWD]LRQHLQIRUPDWRFDUDWWHUH
GHO YDORUH SUHVHQWH QHO ULVSHWWLYR VHPLE\WH GHOOD FKLDYH GD E\WHV FRPXQLFDWD
GDOOD%DQFDG
,WDOLD
(V
FKLDYHGD;
&&&&&&&&
E\WHV
FKLDYHGD
&&&&&&&&
E\WHV
Sarà compito del programma utente chiamante convertire in codifica EBCDIC i
campi C.R.O. (Codice riferimento operazione) e CODICE INTERMEDIARIO
SEGNALANTE, prima di effettuare la "CALL" al modulo "BICRYPT" (cfr.
programma esemplificativo fornito).
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
3URFHGXUDGL,QVWDOOD]LRQHH9HULILFD
Al fine di attivare la funzione di Crittografia , si dovranno eseguire le seguenti
attività:
• Copiare i file di prova FILE1 e FILE2 (cfr. paragrafo 91) previsti dal programma
cobol ESEMPIO, avendo cura per l’ambiente p.c. di porli sulla stessa directory
del pgm ESEMPIO.EXE ottenuto dalla compilazione del programma
ESEMPIO.CBL.
• Salvare il contenuto originale dei dati di prova.
• Eseguire il programma ESEMPIO.EXE che legge il FILE1 e scrive il FILE2
(Tipo Operazione uguale ad ‘1’).
• Verificare che il file FILE2 di output sia coincidente con il file originario di prova,
precedentemente salvato, utilizzando un qualsiasi programma di utilità.
La perfetta corrispondenza dei contenuti dei file indicati sarà la conferma della
validità dei programmi predisposti.
Lo stesso procedimento può essere eseguito per l’attivazione della funzione di
Decrittografia, impostando il Tipo Operazione al valore ‘2’ e invertendo
opportunamente i file di input/output nel programma ESEMPIO.CBL.
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Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
$SSHQGLFL
&DUDWWHULDFFHWWDWLGDOODFULWWRJUDILD
Set di 64 caratteri trattati della routine "BICRYPT" (Tabella ordinata per codice
ASCII).
&$5$77(5(
Spazio
“
(‘pound’)
$
%
&
‘
(
)
*
+
,
.
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
;
<
=
>
?
(‘chiocciola’)
Doteacsp.doc
9$/25((%&',&
40
7F
7B
5B
6C
50
7D
4D
5D
5C
4E
6B
60
4B
F0
F1
F2
F3
F4
F5
F6
F7
F8
F9
5E
4C
7E
6E
6F
7C
(6$'(&,0$/($6&,,
20
22
23
24
25
26
27
28
29
2A
2B
2C
2D
2E
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
3B
3C
3D
3E
3F
40
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&$5$77(5(
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
M
N
O
P
Q
R
S
T
U
V
W
X
Y
Z
_
a
b
c
d
e
f
g
Doteacsp.doc
9$/25((%&',&
C1
C2
C3
C4
C5
C6
C7
C8
C9
D1
D2
D3
D4
D5
D6
D7
D8
D9
E2
E3
E4
E5
E6
E7
E8
E9
6D
81
82
83
84
85
86
87
(6$'(&,0$/($6&,,
41
42
43
44
45
46
47
48
49
4A
4B
4C
4D
4E
4F
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
5A
5F
61
62
63
64
65
66
67
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
$OIDEHWRWHOH[
Sono previsti dall’alfabeto telex i seguenti caratteri:
- i dieci simboli del sistema numerico decimale:
carattere 0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
ASCII
(30) (31) (32) (33) (34) (35) (36) (37) (38) (39)
EBCDIC (F0) (F1) (F2) (F3) (F4) (F5) (F6) (F7) (F8) (F9)
- i ventisei caratteri dell’alfabeto:
carattere A
B
C
D
E
F
G
H
I
ASCII
(41) (42) (43) (44) (45) (46) (47) (48) (49)
EBCDIC (C1) (C2) (C3) (C4) (C5) (C6) (C7) (C8) (C9)
carattere
J
K
L
M
N
O
P
Q
R
ASCII
(4A) (4B) (4C) (4D) (4E) (4F) (50) (51) (52)
EBCDIC (D1) (D2) (D3) (D4) (D5) (D6) (D7) (D8) (D9)
carattere S
T
U
V
W
X
Y
Z
ASCII
(53) (54) (55) (56) (57) (58) (59) (5A)
EBCDIC (E2) (E3) (E4) (E5) (E6) (E7) (E8) (E9)
- i caratteri speciali:
carattere blank %
’
(
)
+
,
.
/
ASCII
(20) (25) (27) (28) (29) (2B) (2C) (2D) (2E) (2F)
EBCDIC (40) (6C) (7D) (4D) (5D) (4E) (6B) (60) (4B) (61)
carattere
:
ASCII
(3A)
EBCDIC (7A)
;
(3B)
(5E)
=
(3D)
(7E)
?
(3F)
(6F)
- i caratteri di controllo:
carattere <LF> <CR>
ASCII
(0A) (0D)
EBCDIC (25) (0D)
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
1RWHVXOODIXQ]LRQHGLXWLOLWjILOHWUDQVIHUSFKRVW
Si elencano alcune raccomandazioni indispensabili per utilizzare il programma di
crittografia in ambiente MS/DOS (distribuito su floppy disk) ed utilizzare invece il
mainframe per mantenere lo scambio di informazioni con la Banca d’Italia
mediante altri mezzi trasmissivi, quali i supporti magnetici o la Rete Nazionale
Interbancaria.
1) Disporre di un emulatore dotato di tabella di trascodifica ASCII/EBCDIC
del tipo americano, N. 37.
2) Le operazioni di RECEIVE (da mainframe a PC) e di SEND (da PC
a mainframe), relative a ILOHGLGDWL, dovranno essere eseguite senza il
parametro CRLF, ovvero i records non dovranno terminare con i
caratteri di "End of record".
3) Le operazioni di RECEIVE (da mainframe a PC) e di SEND (da PC a
mainframe), relative a ILOHGLSURJUDPPL, qualora necessarie, dovranno
essere eseguite con il parametro CRLF, contrariamente a quanto
indicato per i file di dati.
Nell’effettuazione delle suddette operazioni possono verificarsi alcuni problemi di
conversione tra ASCII e EBCDIC.
Il carattere 'chiocciola’ avente la rappresentazione esadecimale EBCDIC pari a
X'7C' può
essere
erroneamente transcodificato nella rappresentazione
esadecimale ASCII pari a X'15', invece di X'40'.
Il carattere 'chiocciola’, avente la rappresentazione esadecimale ASCII pari a
X'40'
può essere erroneamente transcodificato nella rappresentazione
esadecimale EBCDIC pari a X'B5', invece di X'7C'.
Il carattere 'pound’, avente la rappresentazione esadecimale EBCDIC pari a
X'7B'
può
essere
erroneamente transcodificato nella rappresentazione
esadecimale ASCII pari a X'9C', invece di X'23'.
Il carattere 'pound’, avente la rappresentazione esadecimale ASCII pari a X'23'
può essere erroneamente transcodificato nella rappresentazione esadecimale
EBCDIC pari a X'B1', invece di X'7B'.
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
5LFKLHVWDGLPRGXOLHVHJXLELOL
Nel caso in cui l’intermediario segnalante abbia richiesto il supporto magnetico
contenente i moduli eseguibili (sistemi operativi DPS7 e IBM S36), si elencano
nell’ordine i file in esso contenuti:
1) Modulo BICRYPT per il sistema operativo DPS7 con le seguenti
caratteristiche fisiche:
/DEHO 12/$%(/EORFFR FDUDWWHULUHFRUG FDUDWWHUL
IRUPDWR 9%
2) Modulo SUBRDC richiamabile da programmi scritti in COBOL per il
sistema IBM S36 con le seguenti caratteristiche fisiche:
/DEHO 12/$%(/EORFFR FDUDWWHULUHFRUG FDUDWWHUL
IRUPDWR )%
3) Modulo SUBRDS richiamabile da programmi scritti in RPG per il
sistema IBM S36 con le seguenti caratteristiche fisiche:
/DEHO 12 /$%(/ EORFFR FDUDWWHUL UHFRUG FDUDWWHUL
IRUPDWR )%
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'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&ULWHULRSHULOFDOFRORGHLFDUDWWHULGLFRQWUROOR
Alcuni codici usati per lo scambio di informazioni richiedono uno o due caratteri di
controllo. Essi garantiscono la verifica automatica dell’esattezza di trascrizione
dei codici stessi.
Se è richiesto una sola cifra di controllo, essa dovrà essere calcolata con
l’algoritmo illustrato al punto $).
Talvolta si utilizzano due cifre di controllo per migliorare l’efficacia della verifica.
Secondo la tecnica tradizionale (v. punto $), in caso di inversione delle cifre pari o
dispari del codice, risulta uno stesso numero di controllo (es. il codice 7548 ha
come numero di controllo 1: scambiando le cifre pari, il codice diventa 4578, il cui
numero di controllo é sempre 1). Il secondo numero di controllo invece, calcolato
con il metodo descritto al punto %), assicura la certezza della trascrizione del
codice cui si riferisce; detto metodo attribuisce un diverso peso alle singole cifre
del codice, secondo la loro posizione nell'ambito del codice stesso e non origina
inconvenienti nel caso di inversioni.
$) La tecnica per il calcolo del primo numero di controllo é la seguente:
1. si raddoppiano le cifre che nel codice occupano una posizione dispari,
posizione che viene individuata leggendo il codice da destra verso sinistra;
2. si fa la somma delle cifre precedentemente ottenute, considerando a sè stanti
quelle che, per effetto del raddoppio, costituiscono un numero di due cifre;
3. al risultato si sommano le cifre pari del codice;
4. di quest'ultimo risultato si calcola il complemento alla decina immediatamente
superiore; la differenza rappresenta il primo numero di controllo.
Es.: codice 7548:
1)
8 + 8 = 16
5 + 5 = 10;
2)
1 + 6 + 1 + 0 = 8;
3)
8 + 7 + 4 = 19;
4)
20 - 19 = 1.
La presenza di zeri iniziali nel codice non influenza il calcolo del primo numero di
controllo e quindi, per semplicità, non sono stati riportati nell’esempio.
%) La tecnica per il calcolo del secondo numero di controllo e’ la seguente:
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$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
1. si sommano verticalmente: il codice, il codice senza considerare la prima cifra
di sinistra, il codice senza considerare la prima e la seconda cifra da sinistra e
cosi’ via, sino a considerare solo l'ultima cifra di destra;
Si precisa che le cifre di sinistra da escludere via via comprendono anche gli zeri
presenti nelle posizioni iniziali del codice in quanto influenzano il calcolo del
secondo numero di controllo.
2. si sommano orizzontalmente le cifre del numero cosi’ ottenuto;
3. l'ultima cifra di destra rappresenta il secondo numero di controllo.
Es.: codice 00000007548:
1)
00000007548
0000007548
000007548
00007548
0007548
007548
07548
7548
548
48
8
60988
2)
3)
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
=
6 + 0 + 9 + 8 + 8 = 31;
1
Osservazione - Con il ricorso al secondo numero di controllo si rileva l'eventuale
errore dipendente da inversione delle cifre pari o dispari del codice.
Il codice 00000004578, che è dato invertendo le cifre pari del codice
00000007548, dà origine, con la tecnica descritta al punto B), a un diverso
numero di controllo, a differenza del primo, che è identico per entrambi i codici: 1.
Infatti:
1)
00000004578
0000004578
000004578
00004578
0004578
Doteacsp.doc
+
+
+
+
+
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
004578
04578
4578
578
78
8
37288
2)
+
+
+
+
+
=
3 + 7 + 2 + 8 + 8 = 28
3)
8
Il numero 8 rappresenta il secondo numero di controllo, diverso da quello ottenuto
per il codice 00000007548.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
5LOLHYLGLVFDUWRLQYLR
&RGLFHULOLHYR
00700
00701
00702
00703
00705
00706
00707
00708
00709
00710
00711
00712
00713
00714
00715
00716
00717
00718
00719
00720
00721
00723
00724
00725
00726
00727
00728
00729
00730
00731
00732
00733
00750
00751
00752
00753
00754
00755
00756
'HVFUL]LRQH
Progressivo record non numerico.
Progressivo record fuori sequenza.
Tipo record non numerico.
Valore tipo record non presente nel dominio.
Codice applicazione non presente.
Data contabile non numerica.
Data contabile formalmente errata.
Data produzione non presente.
Data produzione non numerica.
Data produzione formalmente errata.
Data contabile maggiore della data produzione .
Ora produzione non presente.
Ora produzione non numerica.
Ora produzione formalmente errata.
Codice intermediario corrispondente assente.
Codice intermediario corrispondente errato.
Codice intermediario segnalante errato.
Numero record movimenti non presente.
Numero record movimenti non numerico.
Numero record movimenti incongruente con record di coda.
Dati discordanti tra il record di testa e record di coda.
Valore codice applicazione non presente nel dominio.
Non esistono records movimento.
Sequenza sostituzione invio errata.
Costante crittografia errata.
Zona applicativa uguale a spazi.
Codice intermediario segnalante assente.
Tipo messaggio mancante.
Tipo messaggio non presente nel dominio.
Numero versione diagnostico mancante.
Numero versione diagnostico errato.
La data di produzione è successiva alla data di arrivo
La data contabile è inferiore alla minima data elaborabile
Divisa non presente nel dominio
Divisa non coerente con la data contabile di riferimento
I dati non risultano correttamente crittografati.
Incompatibilità tra la costante di crittografia e il tipo messaggio
Incompatibilità tra intermediario segnalante e corrispondente.
Intermediario segnalante non abilitato a trasmettere.
Invio duplicato.
Struttura dell'invio errata.
Nella struttura dell’invio è presente un campo non corretto.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
&RGLFHULOLHYR
00757
00758
00761
00762
00763
00764
00765
00766
00770
00771
00772
00773
00774
00775
00776
00777
00780
00781
00782
00789
00790
00793
00794
00795
00796
00797
00798
00799
00800
'HVFUL]LRQH
Struttura del messaggio errata.
Nella struttura del messaggio è presente un campo non corretto.
Errore fisico nel supporto magnetico utilizzato.
I record movimento presenti nell’invio non sono ordinati
Record Codbi non è l'ultimo record del file.
Record Anabi non è il primo record del file.
Record Codbi non è preceduto dal record Anabi.
Record Anabi non è seguito dal record Codbi.
La stringa “BISISC” non è presente nel testo del telex
Base Informativa non impostata
Base Informativa non presente nel dominio
La stringa “ENTE=“ non è presente nel testo del telex
La stringa “DATPRO=“ non è presente nel testo del telex
La stringa “ORAPRO=“ non è presente nel testo del telex
Circuito telex non presente
Circuito telex errato
C.R.O.(Codice Riferimento Operazione) non presente.
C.R.O.(Codice Riferimento Operazione) non numerico.
C.R.O.(Codice Riferimento Operazione) Originario non numerico.
Data produzione originaria non numerica.
Data produzione originaria formalmente errata.
Sequenza catena non numerica.
Indicatore fine sequenza non presente nel dominio.
Tipo messaggio applicativo non numerico.
Tipo messaggio applicativo non presente nel dominio.
Il messaggio inviato tramite rete risulta incompleto.
Codice destinatario errato.
Assenza abilitazione alla crittografia.
M.A.C. errato.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
'L]LRQDULRGDWL
$
APPLICAZIONE RETE FT
SIGLA CHE IDENTIFICA L’OGGETTO
DELLA TRASMISSIONE (IN AUF O EAS)
PER IL MEZZO TRASMISSIVO FILE
TRANSFER. ESSA SI RIFERISCE A UNA
O PIÚ APPLICAZIONI S.I.S.C..
%
BLOCCAGGIO RECORD
INDICA IL FATTORE DI BLOCCAGGIO
DEI RECORD
&
CAPO CATENA
INDICA LA COSTANTE IDENTIFICATIVA
COMUNE A TUTTI I MESSAGGI RETE
DI CUI SI COMPONE UN MESSAGGIO
APPLICATIVO.
CONTIENE IL C.R.O. DEL PRIMO
MESSAGGIO RETE DELLA CATENA
CARATTERE DI CONTROLLO
INDICA IL CARATTERE DI CONTROLLO
CALCOLATO A FRONTE DEI SEGUENTI
CODICI:
- CODICE INTERMEDIARIO
CORRISPONDENTE
- CODICE
INTERMEDIARIO
SEGNALANTE
CODICE APPLICAZIONE
INDICA L'APPLICAZIONE S.I.S.C. CUI SI
RIFERISCONO
LE
SEGNALAZIONI
OGGETTO
DI
LAVORAZIONE.
IL
VALORE 047 É ASSEGNATO ALLA
APPLICAZIONE
“ACQUISIZIONE E
SPEDIZIONE FLUSSI”
CODICE DIVISA
INDICA LA DIVISA UTILIZZATA PER LA
RAPPRESENTAZIONE DEGLI IMPORTI
NEL PERIODO DI “DUALITY”.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
A PARTIRE DAL 1/1/99 ASSUMERÁ I
SEGUENTI VALORI:
- ITL : LIRE ITALIA;
- EUR: EURO.
ATTUALMENTE
E’
SEMPRE
IMPOSTATO A:
- 000: NON SIGNIFICATIVO.
CODICE DIVISA OPERAZIONE
CODICE DELLA DIVISA IN CUI É
ESPRESSO L’IMPORTO; NEL PERIODO
DI DUALITY ASSUMERÁ I VALORI:
- ITL;
- EUR.
CODICE INTERMEDIARIO CORRISPONDENTE
INDICA IL CODICE DELLO
INTERMEDIARIO
MITTENTE
O
DESTINATARIO
DEI
FLUSSI
INFORMATIVI.
CODICE INTERMEDIARIO SEGNALANTE INDICA
IL
CODICE
ABI
DELL'INTERMEDIARIO SEGNALANTE.
CODICE RECORD ANABI
INDICA LA COSTANTE UTILIZZATA NEL
RECORD
DI
TESTA
DEI
FILE
INOLTRATI
SU
SUPPORTO
MAGNETICO.
IL SUO VALORE È “ANABI”.
CODICE RECORD CODBI
INDICA LA COSTANTE UTILIZZATA NEL
RECORD DI CODA DEI FILE INOLTRATI
SU SUPPORTO MAGNETICO.
IL SUO VALORE È “CODBI”.
CODICE RILIEVO
INDICA IL RILIEVO RISCONTRATO
NELL'ESECUZIONE DEI CONTROLLI
PREVISTI SUGLI INVII IN RICEZIONE.
CONTENUTO APPLICATIVO
INDICA IL TESTO DEL MESSAGGIO/
COMUNICAZIONE
INOLTRATO
SU
SUPPORTO MAGNETICO. ESSO VARIA
IN FUNZIONE DEL VALORE DEL TIPO
MESSAGGIO/COMUNICAZIONE.
CONTENUTO MESSAGGIO APPLICATIVO INDICA
IL
TESTO
DEL
MESSAGGIO/
COMUNICAZIONE
INOLTRATO TRAMITE RETE. ESSO
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
VARIA IN FUNZIONE DEL VALORE DEL
TIPO MESSAGGIO APPLICATIVO (IDC
68A).
COSTANTE CRITTOGRAFIA
INDICA
UN
VALORE
COSTANTE
CRITTOGRAFATO. É UTILIZZATO PER
VERIFICARE LA CORRETTEZZA DELLA
CHIAVE DI CIFRATURA NEL CASO IN
CUI LE INFORMAZIONI SCAMBIATE
TRAMITE SUPPORTO MAGNETICO
ABBIANO CARATTERISTICHE TALI DA
RICHIEDERE LA CRITTOGRAFIA.
IL SUO VALORE (“010009”) RIMANE IN
CHIARO QUALORA LA FUNZIONE DI
CRITTOGRAFIA NON SIA RICHIESTA.
C.R.O.
INDICA IL NUMERO D'ORDINE
IMPOSTATO DALL'INTERMEDIARIO
SEGNALANTE PER LA TRASMISSIONE
DELLE SEGNALAZIONI SU RETE. É
COSÌ COMPOSTO:
- CODICE APPLICAZIONE RETE
(2 POSIZIONI: VALORE COSTANTE
'02');
- NUMERO PROGRESSIVO
MESSAGGIO
(7 POSIZIONI. IL DOMINIO É
COMPRESO TRA I VALORI 0000001 E
9999999);
- CARATTERI DI CONTROLLO (2
POSIZIONI).
IL C.R.O. E’ UNIVOCO NELL’AMBITO
DELLA DATA DI PRODUZIONE.
C.R.O. ORIGINARIO
INDICA IL VALORE DEL C.R.O. DEL
MESSAGGIO/COMUNICAZIONE
DI
RIFERIMENTO. É COMPOSTO DAL
C.R.O.
'
DATA CONTABILE
Doteacsp.doc
DATA CONTABILE NEL FORMATO
AAAAMMGG. É UTILIZZATA PER LE
SEGNALAZIONI
DI
NATURA
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
CONTABILE. PER LE SEGNALAZIONI DI
ALTRA NATURA VA INDICATO IL
VALORE CONVENZIONALE “00000000”.
DATA PRODUZIONE
DATA
DI
PRODUZIONE
DEL
MESSAGGIO
OVVERO
DELL'INVIO/FLUSSO. É ESPRESSA
NELLA FORMA AAAAMMGG.
DATA PRODUZIONE ORIGINARIA
É IMPOSTATA NEL CASO IN CUI SI
DEBBA FAR RIFERIMENTO AD UN
PRECEDENTE
MESSAGGIO/COMUNICAZIONE.
IL
VALORE
DA
RIPORTARE
DEVE
ESSERE QUELLO DELL'IDC 698 DEL
MESSAGGIO/ COMUNICAZIONE CUI SI
FA RIFERIMENTO. É ESPRESSA NELLA
FORMA AAAAMMGG.
DATA RIFERIMENTO
COINCIDE
CON
LA
DATA
DI
PRODUZIONE O CON LA DATA
CONTABILE IN FUNZIONE DELLA
NATURA
DEL
CONTENUTO
INFORMATIVO
DEI
SUPPORTI
MAGNETICI.ESSA
E’
RIPORTATA
SULLA
ETICHETTA
DI
CIASCUN
SUPPORTO MAGNETICO.
DESTINATARIO
É FORMATO DAL CODICE ABI, CAB E
CODICE UFFICIO (CAB E CODICE
UFFICIO POSSONO ESSERE OMESSI)
DEL DESTINATARIO DEL MESSAGGIO/
COMUNICAZIONE
INOLTRATO
TRAMITE RETE.
(
)
FREQUENZA RILIEVO
Doteacsp.doc
INDICA LA FREQUENZA CON LA
QUALE É STATO RISCONTRATO UN
RILIEVO
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
*
,
INDICATORE FINE CATENA
INDICA L’ULTIMA TRANSAZIONE
COMPONENTE IL MESSAGGIO
APPLICATIVO.
PUÒ ASSUMERE I SEGUENTI VALORI:
-S: LA TRANSAZIONE É L’ULTIMA;
-N: LA TRANSAZIONE NON É L’ULTIMA.
INDICATORE SOSTITUZIONE FLUSSO
INDICA SE IL FLUSSO É IN
SOSTITUZIONE DI UN PRECEDENTE
FLUSSO DELLO STESSO TIPO.
PUÒ ASSUMERE I SEGUENTI VALORI:
-N = FLUSSO ORIGINARIO
-S = FLUSSO IN SOSTITUZIONE.
INTERMEDIARIO CORRISPONDENTE INDICA L’INTERMEDIARIO MITTENTE
O
DESTINATARIO
DEI
FLUSSI
INFORMATIVI.
DI
NORMA
ESSO
COINCIDE
CON
L'INTERMEDIARIO
SEGNALANTE. QUALORA COINCIDA
CON UN CENTRO CONSORTILE O CON
UN
CENTRO
SERVIZI,
L'ACCENTRAMENTO E/O L'INOLTRO
DEI FLUSSI INFORMATIVI DA/VERSO
GLI
EFFETTIVI
INTERMEDIARI
SEGNALANTI SARÁ A CARICO DI
QUEST'ULTIMO
INTERMEDIARIO SEGNALANTE
INDICA
L’INTERMEDIARIO
SEGNALANTE TENUTO AD INOLTRARE
ALLA BANCA D’ITALIA I MESSAGGI.
/
LUNGHEZZA RECORD
INDICA LA LUNGHEZZA, IN TERMINI DI
BYTE, DEL RECORD.
0
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
M.A.C.
INDICA
IL
CODICE
DI
AUTENTICAZIONE DEL MESSAGGIO
(MESSAGE AUTHENTICATION CODE).
É PREVISTO DAL NUOVO SISTEMA
SMTS (SECURE MESSAGE TRANSFER
SYSTEM) DI FUTURO UTILIZZO.
MITTENTE
É FORMATO DAL CODICE ABI, CAB E
CODICE UFFICIO (CAB E CODICE
UFFICIO POSSONO ESSERE OMESSI)
DEL MITTENTE DEL MESSAGGIO/
COMUNICAZIONE
INOLTRATO
TRAMITE RETE.
1
NUMERO MESSAGGIO
INDICA IL NUMERO DI RIFERIMENTO
DEL MESSAGGIO IMPOSTATO DALLO
INTERMEDIARIO SEGNALANTE CHE,
UNITAMENTE AGLI ELEMENTI CODICE
APPLICAZIONE,
CODICE
INTERMEDIARIO SEGNALANTE, TIPO
MESSAGGIO,
CODICE
MEZZO
TRASMISSIVO E DATA PRODUZIONE
COSTITUISCE LO IDENTIFICATIVO
UNIVOCO
DI
UN
MESSAGGIO
INOLTRATO ALLA BANCA D'ITALIA. IL
DOMINIO É COMPRESO TRA I VALORI
0000001 E 9999999.
NUMERO PROGRESSIVO INVIO
INDICA IL NUMERO IDENTIFICATIVO
ASSEGNATO DALLA BANCA D’ITALIA
ALL’INVIO IN RICEZIONE.
PER IL MEZZO TRASMISSIVO RETE
COINCIDE CON IL C.R.O.
NUMERO PROTOCOLLO
INDICA IL NUMERO IDENTIFICATIVO
ASSEGNATO DALLA BANCA D’ITALIA
AL MESSAGGIO/COMUNICAZIONE. É
UN
PROGRESSIVO
NELL'AMBITO
DELL'ANNO.
NUMERO RECORD MOVIMENTO
INDICA LA QUANTITÀ DI RECORD
MOVIMENTO
CHE
COMPONGONO
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
L’INVIO/FLUSSO, ESCLUSI I RECORD
DI TESTA E DI CODA.
NUMERO TOTALE RECORD
INDICA LA QUANTITÀ TOTALE DI
RECORD CHE COMPONGONO IL FILE,
COMPRESI I RECORD DI TESTA E DI
CODA.
2
ORA PRODUZIONE
INDICA L’ORA DI PRODUZIONE NEL
FORMATO HHMMSSCC.
ORA PRODUZIONE FLUSSO
INDICA L’ORA DI PRODUZIONE
DELL’INVIO NEL FORMATO HHMMSS.
ORA PRODUZIONE INVIO
INDICA L’ORA DI PRODUZIONE
DELL’INVIO NEL FORMATO HHMMSS.
ORA PRODUZIONE RETE
INDICA L’ORA DI PRODUZIONE, NEL
FORMATO HHMMSS, DEL MESSAGGIO/
COMUNICAZIONE INOLTRATO TRAMITE
RETE.
3
PROGRESSIVO FILE
INDICA IL PROGRESSIVO DEL FILE
NELL'AMBITO
DI
UN
VOLUME
INOLTRATO
TRAMITE
SUPPORTO
MAGNETICO.
PROGRESSIVO RECORD
INDICA
IL
PROGRESSIVO
DEL
RECORD
NELL'AMBITO
DI
UN
INVIO/FLUSSO INOLTRATO TRAMITE
SUPPORTO MAGNETICO.
4
5
6
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
SEQUENZA CATENA
INDICA IL NUMERO D’ORDINE DI
CIASCUNA
TRANSAZIONE
COMPONENTE
IL
MESSAGGIO
APPLICATIVO.
LA
SEQUENZA
É
STRETTAMENTE
CRESCENTE
AD
INIZIARE DA 1.
SEQUENZA SOSTITUZIONE INVIO
INDICA IL NUMERO DI SEQUENZA
DELL'INVIO. SE IL VALORE DEL
CAMPO É MAGGIORE DI 1, L'INVIO IN
OGGETTO É IN SOSTITUZIONE DEL
PRECEDENTE AVENTE LA STESSA
CHIAVE
IDENTIFICATIVA
(CODICE
APPLICAZIONE, TIPO MESSAGGIO,
CODICE
INTERMEDIARIO
SEGNALANTE, DATA CONTABILE).
7
TIPO COMUNICAZIONE
INDICA IL TIPO DI COMUNICAZIONE
INVIATO DALLA BANCA D’ITALIA
ALL’INTERMEDIARIO SEGNALANTE.
3(5 /¶$33/,&$=,21( ³$&48,6,=,21(
( 63(',=,21( '(, )/866,´ &2',&(
$33/,&$=,21(38Ñ$6680(5(,
6(*8(17,9$/25,
900 = FILE INDICE
901 = SCARTO INVIO
950 = LISTA DESTINATARI
(¶
&85$
'(//(
6,1*2/(
$33/,&$=,21, 6,6& '(),1,5( ,/
'20,1,2 '(/ &$032 3(5 2*1812
'(,)/866,,163(',=,21(
TIPO MESSAGGIO
Doteacsp.doc
INDICA IL TIPO DI MESSAGGIO
INVIATO
DALL’INTERMEDIARIO
SEGNALANTE ALLA BANCA D'ITALIA.
(¶
&85$
'(//(
6,1*2/(
$33/,&$=,21, 6,6& '(),1,5( ,/
'20,1,2 '(/ &$032 3(5 2*1812
'(*/,,19,,,15,&(=,21(
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
TIPO MESSAGGIO APPLICATIVO
INDICA
LA
TIPOLOGIA
DI
INFORMAZIONI SCAMBIATE TRAMITE
RETE E, DI CONSEGUENZA, LA
STRUTTURA
DEL
CAMPO
“CONTENUTO
MESSAGGIO
APPLICATIVO”. IL CAMPO (IDC 685)”. É
COSÌ COMPOSTO:
- CODICE APPLICAZIONE;
- TIPO MESSAGGIO.
TIPO MESSAGGIO RETE
INDICA IL CONTENUTO INFORMATIVO
DELLE
CLASSI
DI
MESSAGGI
APPLICATIVI. IL “TIPO MESSAGGIO
RETE” UTILIZZATO PER L’INOLTRO DEI
DATI SEGNALETICI DIRETTI ALLE
PROCEDURE DEL SISC È IL “665”. AL
CONTRARIO IL CONTENUTO DEI
DIFFERENTI MESSAGGI APPLICATIVI È
DETERMINATO UNIVOCAMENTE DAL
VALORE
DEL
CAMPO
"TIPO
MESSAGGIO APPLICATIVO" (IDC 685).
TIPO RECORD
INDICA LE CARATTERISTICHE DEL
RECORD
COMPONENTE
L'INVIO/FLUSSO INOLTRATO TRAMITE
SUPPORTO MAGNETICO.
8
9
VALORE CONTROLLO
AUTENTICAZIONE INVIO
VERSIONE DIAGNOSTICO
Doteacsp.doc
INDICA IL VALORE DI CONTROLLO
CALCOLATO DAL PROGRAMMA DI
DIAGNOSTICA
PER
L’AUTENTICAZIONE DELL’INVIO. IL
CAMPO E’ IMPOSTATO A ZERO PER
LE
APPLICAZIONI
CHE
NON
PREVEDONO
L’AUTENTICAZIONE
DELL’INVIO.
INDICA
LA
VERSIONE
DEL
PROGRAMMA
DI
DIAGNOSTICA
FORNITO DALLA BANCA D’ITALIA. IL
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
CAMPO E’ IMPOSTATO A ZERO PER
LE
APPLICAZIONI
CHE
NON
PREVEDONO
PROGRAMMI
DI
DIAGNOSTICA.
=
ZONA APPLICATIVA
Doteacsp.doc
INDICA I DATI RISERVATI ALLA
APPLICAZIONE S.I.S.C. DESTINATARIA
DELL’INVIO.
ATTUALMENTE CONTIENE IL CAMPO
CODICE DIVISA; LA PARTE NON
UTILIZZATA VIENE IMPOSTATA CON
TUTTI “0”.
vers. 3.0 del 01/06/98
BANCA D’ITALIA
Servizio I.S.C.
'RFXPHQWD]LRQHWHFQLFD
$FTXLVL]LRQHH6SHGL]LRQHGHLIOXVVL
$OOHJDWL
0RGXOR$6),QIRUPD]LRQLVXLPH]]LWUDVPLVVLYLXWLOL]]DWL.
L’Intermediario segnalante compila il presente modulo per comunicare alla Banca
d'Italia le caratteristiche dei sistemi di elaborazione utilizzati per l’inoltro dei
messaggi e, in particolare, di quali canali trasmissivi intende avvalersi per la
ricezione delle comunicazioni. Il modulo è anche utilizzato per comunicare alla
Banca d’Italia le eventuali successive variazioni.
Il modulo riporta il centro elettronico dell'Intermediario ovvero la denominazione e
l'indirizzo del centro a cui l'azienda segnalante fa capo, e i canali trasmissivi di uso
più comune per i quali va indicata la propria preferenza e/o disponibilità.
L’avvio di una nuova applicazione S.I.S.C.richiede la definizione dei canali
trasmissivi utilizzati per ogni tipo messaggio e per ogni tipo comunicazione. In tale
circostanza, la Banca d'Italia proporrà i canali prescelti richiedendo
all'Intermediario Segnalante, ove necessario, la scelta fra diverse opzioni.
Per accelerare i tempi di consegna e, conseguentemente, quelli di elaborazione
dei dati, l’Intermediario Segnalante può indicare più di un indirizzo per la ricezione
dei flussi informativi in funzione sia della loro specificità che della tipologia del
supporto impiegato.
Ad esempio, se si è scelto di utilizzare i floppy disk per lo scambio dei dati, è
possibile specificare direttamente l’indirizzo dell’ufficio fruitore degli stessi, anzichè
quello del centro elettronico.
Per ottenere la suddetta diversificazione degli indirizzi nella ricezione delle
comunicazioni, si dovranno compilare gli schemi allegati al presente modulo:
ASF/001-1.“Indirizzi utilizzati per i flussi inoltrati dalla Banca d’Italia”, specifico per
i supporti magnetici e la modulistica cartacea;
ASF/001-2 “Identificativi A.U.F. utilizzati in produzione”, specifico per il file
transfer;
ASF/001-3 “Identificativi A.U.F. utilizzati in collaudo”, specifico per il file transfer;
ASF/001-4 “Identificativi E.A.S. utilizzati in produzione”, specifico per il file
transfer;
ASF/001-5 “Identificativi E.A.S. utilizzati in collaudo”, specifico per il file transfer;
ASF/001-6 “Circuiti Telex utilizzati”.
Doteacsp.doc
vers. 3.0 del 01/06/98
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