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La Roccia dei secoli - Assemblee di Dio in Italia

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La Roccia dei secoli - Assemblee di Dio in Italia
Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza
16-28 FEBBRAIO 2007 - ANNO XXVI N.4
CRISTIANI OGGI
QUINDICINALE DELLE CHIESE CRISTIANE EVANGELICHE “ASSEMBLEE DI DIO IN ITALIA”
L’O SS E RVATO R I O E VAN G E L I CO
Il Maestro fa
la differenza
l primo nome con il quale il Nuovo Testamento designa i seguaci di Gesù è
Iquello
di “discepoli”, cioè “coloro che
apprendono”.
Una prima lettura dei Vangeli rivela che
i discepoli non erano studenti come s’intende ai nostri giorni, ma seguaci, uomini
che apprendevano vivendo in comune
con il Maestro.
La vita quotidiana con Gesù, costellata
di normali accadimenti e di miracolosi eventi, era una scuola nella quale le lezioni
si susseguivano l’una all’altra.
Al tempo di Gesù, come oggi, non
mancavano certo scuole e maestri.
Ad esempio vi erano i discepoli dei
farisei e quelli del Battista: “Or i discepoli
di Giovanni e i Farisei solevano digiunare.
E vennero a Gesù e gli dissero: Perché i
discepoli di Giovanni e i discepoli dei
Farisei digiunano, e i discepoli tuoi non
digiunano?” (Marco 2:18).
Quando, però, per le prime volte
ascoltò Gesù, “…la gente stupiva della
sua dottrina, perch’egli li ammaestrava
come avente autorità e non come gli scribi” (Marco 1:22), anzi “…tutta la moltitudine era rapita in ammirazione della sua
dottrina” (Marco 11:18). La differenza, è
chiaro, era nel Maestro!
L’uomo è mosso da sete di conoscenza
e curiosità continue verso il mondo che lo
circonda, sé stesso e Dio.
Tale ricerca comporta una richiesta
continua di maestri che, per quel che riguarda l’aspetto spirituale, sono inadeguati.
A tal riguardo, Gesù stesso ha detto:
“Ma voi non vi fate chiamar ‘Maestro’;
perché uno solo è il vostro maestro, e voi
siete tutti fratelli. E non chiamate alcuno
sulla terra vostro padre, perché uno solo
è il Padre vostro, quello che è ne’ cieli. E
non vi fate chiamare guide, perché una
sola è la vostra guida, il Cristo” (Matteo
23:8-10).
Oggi come allora, la differenza fra discepoli la fa il Maestro: se pensiamo di
accomodarci fra i banchi di qualsiasi
scuola umana, seppur rispettabile, impareremo parzialmente, ma se decidiamo di
seguire il Maestro Buono, il Pastore delle
anime nostre, ne avremo uno smisurato
peso di gloria.
Discepoli di Cristo si diventa: “Poi, fattosi sera, venne un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, il quale era divenuto anch’egli discepolo di Gesù” (Matteo
27:57).
segue a pagina 3
Una società
immorale
“Come fu ai giorni di
Noè, così sarà alla
venuta del Figlio
dell’uomo. Infatti,
come nei giorni prima
del diluvio si
mangiava e si beveva,
si prendeva moglie e
s'andava a marito,
fino al giorno in cui
Noè entrò nell’arca, e
la gente non si accorse
di nulla, finché venne
il diluvio che portò via
tutti quanti, così
avverrà alla venuta del
Figlio dell’uomo”
(Matteo 24:37-39)
Queste parole di Gesù stendono un velo pietoso sulla società del tempo di Noè, la quale, secondo la narrazione del capitolo 6 del libro della
Genesi, manifestò il proprio traviamento spirituale e morale. La sua corruzione e la sua scellera-
tezza addolorarono il Signore e determinarono la
manifestazione del Suo giusto giudizio sull’uomo,
il cui cuore “…concepiva soltanto disegni malvagi in ogni tempo…” (Genesi 6:5).
continua a pagina 2
La Roccia dei secoli
“Confidate in perpetuo nell'Eterno, poiché l'Eterno, sì l'Eterno, è la
roccia dei secoli. Egli ha umiliato quelli che stavano in alto, Egli ha
abbassato la città elevata, l'ha abbassata fino a terra, l'ha stesa
nella polvere” (Isaia 26:4-5).
Gli elementi del creato continuano ad esistere, ma soggetti ad inevitabili trasformazioni: le
rocce sono scavate da piogge, erose dai venti,
dilatate dal sole.
La perfetta natura di Dio, però, non è condizionabile da fattori esterni.
Dio non è soltanto l’Eterno, ma anche
l’Immutabile.
In un mondo in cui tutto cambia, si stravolge, dai costumi sociali ai valori morali ed alle
leggi giuridiche, abbiamo una rassicurante certezza: Dio non muta!
Il Suo santo carattere non è condizionabile
da alcuna incognita. Dio non è influenzabile dal
male e non cambia idea sul peccato.
continua a pagina 3
I N Q U E STO N U M E RO
Osservatorio Evangelico
Il Maestro fa la differenza .................................................... pag.1,3
Una società immorale................................................................... pag.1,2
La Roccia dei secoli .......................................................................... pag.1,3
Cronaca Internazionale ...................................................... pag.2,5
Curàti dalla paura....................................................................................... pag.4
Laurea funebre?............................................................................................ pag.5
Piena consapevolezza .................................................................. pag.6-7
Cronaca Italiana.............................................................................. pag.6,7
La testimonianza
Liberata da vizi e superstizioni ........................................... pag.8
PAGINA 2
CRISTIANI OGGI
16-28 FEBBRAIO 2007
Una società immorale
continua dalla prima pagina
La narrazione della perversione è atavica e
parte, quindi, da lontano, ma giunge in modo
irrefrenabile fino ai nostri giorni, palesando contenuti di malvagità sempre più marcati.
Sicuramente possiamo affermare che la nostra società, rispetto a quella di qualche decennio scorso, è diventata più ingegnosa, più tecnologicamente avanzata, più globalizzata, ma è
anche moralmente più depravata, avendo perso
ogni senso del pudore e della decenza (cfr. Apocalisse 22:11).
In passato si tendeva ad occultare l’indecenza e, almeno, a far finta di nulla, ma oggi
essere perversi è divenuto un titolo di merito.
Non si è ancora spento l’eco di quanti
hanno agito con cattiveria ed immoralità persino nell’ambito della scuola, avendo usato
violenza fisica e costretto alla licenziosità.
Quei bulli hanno poi filmato le orride scene e, fieri della loro bravata, hanno diffuso le
reprobe immagini sulla rete di internet, quasi
fosse stato un trofeo di moralità.
L’opinione pubblica, istigata al giudizio dai
media, ha subito stigmatizzato quell’agire
depravato e, indignata, ha espresso il proprio
disappunto.
Vorrei domandarmi se, quanto avvenuto,
sia stata solo una bravata di pochi ovvero la
nostra società sta cominciando a raccogliere
il frutto dell’opera dell’avversario di Dio, che
vi ha abbondantemente seminato la zizzania
(cfr. Matteo 13:24-30). Se ciò è vero, si può
in qualche modo porre rimedio alla perversione del cuore? Chi deve opporsi al progredire
della malvagità?
Ad un paragone con la società di qualche
decennio fa, è lapalissiano che oggi sia drasticamente cambiato il nostro stile di vita e, con
esso, anche i valori perseguiti.
La famiglia di oggi, così presa dal lavoro, ha
sempre meno tempo per inculcare il timore di
Dio (Proverbi 22:6) ed ha delegato a chissà chi
il compito di educare i propri figli, per perseguire
invece il benessere economico.
Certamente con il doppio o il triplo stipendio
ci si può permettere una vita molto agiata, si
può condurre un’esistenza molto più tranquilla,
si possono appagare tanti sogni nel cassetto, ma
il rovescio della medaglia è la poca attenzione
verso i figli, che ormai hanno imparato a cavarsela da soli, ad operare le loro decisioni senza il
controllo e la guida, spirituale e morale, di chi è
stato costituito responsabile da Dio. “Tu amerai
dunque l’Eterno, il tuo Dio, con tutto il cuore,
con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze. E
questi comandamenti che oggi ti do ti staranno
nel cuore; li inculcherai ai tuoi figliuoli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua,
quando sarai per via, quando ti coricherai e
quando ti alzerai” (Deuteronomio 6:5-7).
Un’ulteriore conferma a quanto detto ci è stata data dalla “guerra per obiettivi sportivi”.
Da un lato un padre poliziotto difendeva le
istituzioni dello Stato ed il principio della legalità, dall’altro il figlio combatteva a colpi di
spranghe contro le forze dell’ordine; è proprio il
colmo! Com’è possibile che i genitori abbiano
così poco tempo per stare vicini ai figli ed istruirli nel bene?
Il permissivismo e la mancanza di educazio-
ne dei figli sta diventando un fenomeno comune, il segno della modernità, e non dobbiamo
quindi stupirci se, mancando i punti di riferimento nella famiglia, l’immoralità non ha più
un freno nella società.
Chi, infatti, dovrà insegnare a distinguere fra
i programmi televisivi culturali e quelli immorali
o satanici ed impedire la visione di scene di dissolutezza?
Chi starà vicino ai navigatori di internet, evitando che possano approdare su siti spazzatura
e pornografici?
Chi controllerà le amicizie dei figli ed
impedirà che sia contaminato il talamo nuziale?
Chi sarà preposto ad insegnare cos’è il
peccato e scongiurerà che esso segni inevitabilmente e negativamente l’esistenza dell’uomo?
Davanti a fatti incresciosi, scadenti trofei
di vera immoralità e di vera perversione, la
coscienza cristiana grida con veemenza che
ci si deve attenere ai valori della Parola di
Dio: “Ascoltate la parola dell'Eterno, o capi
di Sodoma! Prestate orecchio alla legge del
nostro Dio, o popolo di Gomorra!” (Isaia
1:10).
È tempo di annunciare l’Evangelo e di
insegnare la via della salvezza: “Come crederanno in colui del quale non hanno udito
parlare? E come udiranno, se non v’è chi
predichi?” (Romani 10:14).
Il Signore ha chiamato ogni credente al
privilegio ed alla responsabilità di istruire nel
timore di Dio e ci ha scelto per annunciare
l’Evangelo, sia con la vita sia con le parole.
Svolgiamo questo nostro ruolo prima in famiglia e poi nella società: “O tu che rechi la buona
novella a Sion, sali sopra un alto monte! O tu
che rechi la buona novella a Gerusalemme,
alza forte la voce! Alzala, non temere! Di’ alle
città di Giuda: "Ecco il vostro Dio!” (Isaia
40:9).
Carmelo Fiscelli
CRONACA
INTERNAZIONALE
USA: in aumento le chiese pentecostali
Un calo numerico delle chiese protestanti storiche e un aumento delle chiese dell’area pentecostale. È quanto emerge dai dati dell’Annuario
statistico sul cristianesimo negli USA, una pubblicazione annuale curata dal Consiglio Nazionale
delle Chiese Cristiane del Nord America (NCCC).
Considerato come la fonte statistica più attendibile per quel che riguarda le chiese nordamericane,
l’Annuario prende in considerazione oltre 224
denominazioni cristiane, fornendo per ognuna di
esse un breve profilo storico, informazioni su
responsabili e uffici centrali, oltre che naturalmente i relativi dati numerici. I dati presentati
riguardano l’anno 2005 e forniscono una fotografia dell’appartenenza religiosa di circa 166 milioni
di cristiani negli Stati Uniti, un paese a larga maggioranza protestante, profondamente segnato da
una diffusa cultura biblica e dalla cultura della
Riforma. Da essa risulta un considerevole aumento soltanto tra le chiese pentecostali, alle quali
l’Annuario dedica uno spazio particolare, anche in
relazione al centenario degli avvenimenti di “Azusa Street” (Los Angeles), celebrati nel 2006, e
considerati l’inizio del movimento. Tra quelle pentecostali, le Assemblee di Dio risultano la chiesa
maggiore con oltre 2.800.000 fedeli e un incremento annuo dell’1,86%.
*
16-28 FEBBRAIO 2007
CRISTIANI OGGI
PAGINA 3
La Roccia dei secoli
continua dalla prima pagina
Le Scritture ispirate iniziano e terminano con il
divieto per i peccatori impenitenti all’albero della
vita, cioè alla gloriosa comunione con Lui (cfr.
Genesi 3:24 e Apocalisse 22:14-15).
“Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno”
(Ebrei 13:8), il Suo sacrificio non necessita di
pratiche e cerimonie aggiuntive.
Chiunque si accosta alla croce può sempre sperimentare come il tempo non scalfisce l’efficacia
della giustificazione ottenuta dal Redentore.
Offerto una volta e per sempre, il sangue di
Gesù è potente da lavare ancora oggi qualunque
peccatore!
Inespugnabile ai nemici della fede, che si
arrampicano con facoltà umane e propri meriti, la
Roccia dei secoli rimane invece un solido rifugio
accessibile a chi confida nella giustizia di Dio.
Chi si fonda su di essa non sarà deluso per l’eternità! Infatti, “giustificati dunque per fede,
abbiam pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo,
nostro Signore, mediante il quale abbiamo
anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi; e ci gloriamo nella
speranza della gloria di Dio” (Romani 5:1-2).
La cura divina per i credenti non viene mai
meno, non può essere intaccata perfino dalle
situazioni di più aspra desolazione.
L’apostolo Paolo, parlando del cammino d’Israele nel deserto, dopo la redenzione dalla schiavitù
in Egitto, afferma: “e tutti bevvero la stessa
bevanda spirituale, perché beveano alla roccia
spirituale che li seguiva; e la roccia era
Cristo (I Corinzi 10:4).
Forse scusi e spieghi
il tuo animo sfiduciato,
il tuo crollo spirituale, il
tuo scivolare nei precipizi del dubbio, con l’aver subìto urti troppo
forti… E se invece fossero stati troppo deboli
i fondamenti della tua
fede?
Ricordiamo che confidare nel Signore non
si riduce ad andare a
Lui costretti da tempeste, per poi sfruttare
altre correnti e basarci
sui nostri appoggi, ma
è fondare la propria
intera vita sulla Sua
Parola. Gesù stesso
dice: “Perché mi chiamate Signore, Signore,
e non fate quel che
dico? Chiunque viene a
me ed ascolta le mie
parole e le mette in
pratica, io vi mostrerò
a chi somiglia.
Somiglia ad un uomo il
quale, edificando una
casa, ha scavato e
scavato profondo, ed
ha posto il fondamento
sulla roccia; e venuta
una piena, la fiumana
ha investito quella
casa e non ha potuto
scrollarla perché era
stata edificata bene.
Ma chi ha udito e non
ha messo in pratica,
somiglia ad un uomo
che ha edificato una casa sulla terra, senza fondamento; la fiumana l’ha investita, e subito è
crollata; e la ruina di quella casa è stata grande” (Luca 6:46-49).
Cara anima, la tua è una fede vaga ed occasionale, o stai veramente confidando nel Signore, la
Roccia Eterna?
Alessandro Cravana
L’OSSERVATORIO EVANGELICO
prosegue
dalla prima pagina
Il Maestro
fa la
differenza
Gentile lettore, l’invito che
ti viene rivolto a diventare
discepolo di Gesù è il più
importante fra quelli che puoi
ricevere.
Non ti è richiesto di compilare un modulo d’iscrizione,
ma piuttosto di convertirti a
Cristo: “Se uno viene a me e
non odia suo padre, e sua madre, e la moglie, e i fratelli, e
le sorelle, e finanche la sua
propria vita, non può esser
mio discepolo” (Matteo 8:
21).
L’odio del quale si parla nel
testo non è certo il malanimo,
Gesù sta semplicemente
dicendo di porre in cima ai
nostri pensieri, al primo posto
nella nostra vita Lui, affidandogli noi stessi, la nostra sorte
eterna, la vita stessa.
Cosa accadrà a questo
punto?
Lasciamo la risposta al
Vangelo: “Allora Pietro, replicando, gli disse: Ecco, noi
abbiamo lasciato ogni cosa e
t’abbiam seguitato; che ne
avremo dunque?… E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o
madre, o figliuoli, o campi per
amor del mio nome, ne riceverà cento volte tanti, ed erederà la vita eterna” (Matteo
19:27,29-30).
Salvatore Cusumano
CRISTIANI OGGI
PAGINA 4
16-28 FEBBRAIO 2007
Curàti dalla paura
“Ma ora così parla l’Eterno, il tuo Creatore… Non temere…” (Isaia 43:1)
Il brano biblico citato è parte del messaggio divino rivolto ad Israele, tramite il profeta Isaia, sulla futura cattività in Babilonia,
conseguenza della disubbidienza.
Esso contiene la promessa della cura di
Dio verso il Suo popolo durante e dopo l’esilio.
Dio rassicura Israele a non aver paura,
perché Egli è in grado di far ritornare gli esuli nella terra promessa.
Il messaggio biblico è ricco di parole che,
lungi dall’avere lo scopo di riempire pagine,
sono scaturite direttamente dalla “bocca” di
Dio per curare il cuore impaurito di chi giace
nella difficoltà.
Spesso, quando
si attraversano
delle difficoltà o
delle circostanze
sfavorevoli, l’uomo deve fare i
conti con i timori.
La paura è un
nemico che giunge improvvisamente e riesce a
far vedere la realtà già difficile,
ancora più tragica.
Il cuore dell’uomo, a causa della
paura, si smarrisce ed inizia a nutrire forti dubbi,
anche nei confronti di Dio.
La paura produce nella vita diverse problematiche, dalle notti
insonni agli stati
di ansia e di panico, ai momenti di agitazione e di nervosismo.
Tutto questo influisce anche nelle relazioni con gli altri, talvolta al punto da incrinarle.
Il Signore cura i timori del credente con la
Sua Parola, Egli si rivolge direttamente al
cuore impaurito con la potenza del Suo
messaggio: “Non temere…!” L’espressione
è la stessa utilizzata da Gesù quando i discepoli si trovano nella tempesta (cfr.
Matteo 14:27).
“Non temere… tu sei mio!” (43:1)
Quest’affermazione divina dà al credente
la certezza che supererà il momentaneo
dubbio, frutto del timore di non appartenere
a Dio.
Israele non doveva avere paura perché
Dio l’aveva riscattato dalla schiavitù d’Egitto con un’azione potente. Israele, liberato
dal giogo del faraone, era diventato proprietà di Dio.
A rafforzare il concetto di proprietà vi è
qui l’affermazione divina: “Tu sei mio”.
Il credente non deve dimenticare che in
Cristo è stato redento dalla schiavitù del
peccato e che, per questo, è diventato proprietà di Dio.
Ogni uomo difende ciò che gli appartiene,
così Dio difende e protegge ciò che è Suo.
La paura svanirà quando al cuore del credente risuonerà la dolce voce dello Spirito di
Dio, che sussurra: “Tu sei mio!”.
A questo proposito, l’apostolo Paolo scri-
brano biblico sono simboleggiate dall’acqua
e dal fuoco. In ogni difficoltà il Signore sarà
con il credente.
Egli non gli eviterà fiumi da attraversare,
ma l’aiuterà a superarli, così come non evitò
ai tre amici di Daniele la fornace ardente,
ma li liberò dal fuoco.
Il Signore, che è fedele alle Sue promesse,
adempì in favore dei tre giudei questa parola: “…quando camminerai nel fuoco, non
ne sarai arso, e la fiamma non ti consumerà” (Isaia 43:2). Le avversità che si presentano nel cammino della vita possono
produrre timore, ma la presenza di Dio
allontana la
paura e non
permette al fuoco, e nemmeno
alle acque, di
travolgere i
Suoi.
“Non temere… io ti
amo” (43:4)
ve ai credenti di Roma: “Lo Spirito stesso
attesta insieme col nostro spirito, che siamo figliuoli di Dio” (Romani 8:16).
“Non temere… io sarò con te”
(43:2)
Il Signore cura la paura d’Israele assicurandogli la Sua presenza.
Quante volte, da bambini, siamo andati
da nostro padre o da nostra madre in preda
alla paura dell’oscurità.
La cura che ci hanno prestato è stata
semplice ed efficace; non hanno fatto altro
che parlarci ed assicurarci la loro presenza
con una semplice frase: “Adesso siamo con
te, non aver paura!”.
La voce e la presenza dei genitori hanno
prodotto immediatamente quella serenità
necessaria per gustare un sonno tranquillo.
Dio si rivolge ad Israele per garantire la
Sua presenza durante le difficoltà, che nel
Israele non
doveva avere
alcun timore
perché era l’oggetto dell’amore
di Dio.
Spesso, in
preda alla paura, dubitiamo
dell’amore di
Dio, ma Egli
non rinnega Se
stesso, perché è
amore (cfr. I
Giovanni 4:8).
Il Suo amore
è immutabile
nel tempo, efficace ed autorevole sulle circostanze. Dio promette di far ritornare Israele
in Palestina dalla cattività, per farlo utilizzerà una sola parola: “Dirò al settentrione:
"Da!" e al mezzogiorno: "Non ritenere…”
(Isaia 43:6).
Il fatto che si attraversano i fiumi o le
fiamme ardenti della prova, non significa
che Dio non ama, anzi proprio in quelle circostanze si scoprirà quanto l’amore di Dio
sia grande e immenso. Israele sarebbe
andato in esilio, ma avrebbe conosciuto
ancora una volta l’amore di Dio.
Timori e paure si affacciano lungo il cammino della vita, ma possono essere vinti
attraverso la fede, che permette di credere
nell’efficacia della Parola di Dio quando
ricorda l’appartenenza, la presenza e l’amore del Signore verso chi confida in Lui.
Antonino Manuguerra
16-28 FEBBRAIO 2007
CRISTIANI OGGI
PAGINA 5
Laurea Funebre?
Nel mondo dell’apparire occorre salvare anche l’immagine di chi non è
più tra noi, ma non sarebbe meglio prepararsi per incontrare Dio?
La notizia che arriva dalla Gran Bretagna
è singolare, perché cerca di venire incontro
alle esigenze di una società pluralistica e
multietnica. Questa volta è il caro estinto a
dover essere debitamente accompagnato dai
familiari nel momento dell’estremo saluto e,
siccome bisogna essere edotti, specializzati
sugli usi e i costumi dei cittadini che si
apprestano a condurre il
loro congiunto al cimitero, ecco allora che scatta
l’iniziativa universitaria e
si istituisce una nuova
facoltà che rilascerà lauree sull’argomento!
Penserete che non sia
allegro? Forse, eppure
alcuni hanno ravvisato
questa necessità.
Preparazione
Nel mondo dell’apparire occorre salvare anche
l’immagine di chi non è
più tra noi, con tanto di
pompa e trucco sulla salma, ma salvaguardando
eventuali protocolli tradizionali.
Non sarebbe meglio
prepararsi per incontrare
Dio, giacché, come dice la
Bibbia, dopo la morte viene il giudizio?
La valutazione sarà
operata da Dio, il giusto
Giudice, e non vi saranno attenuanti. Di
ogni parola oziosa che gli uomini avranno
detta, renderanno conto a Dio nel giorno del
giudizio, figuriamoci per tutti gli altri peccati! Inoltre, Dio valuterà persino l’opera, il
servizio di chi ha creduto in Cristo, sebbene
non passerà per il giudizio. È necessaria
perciò un’oculata preparazione.
Specializzazione
Occorre uno “studio specializzato”, mediante la Bibbia, la Parola di Dio.
Arrivare impreparati nell’aldilà vorrebbe
dire non poter più rimediare alla tremenda
condizione di separazione eterna da Dio.
Un simile “corso” di preparazione è aperto a tutti e si fonda su un testo eterno, infal-
libile ed efficace, la Parola di Dio.
Occorre, inoltre, uno specialista capace di
insegnare.
In un mondo in cui tutti ricorrono ad
esperti di ogni settore, perfino nella religione, in cui troviamo sacerdoti, profeti, guru,
astrologi, guide, capi carismatici, l’unico
capace di insegnare la Verità è Cristo Gesù,
Colui che cancella i peccati di chi crede in
Lui.
Certezze
Si può anche prendere una laurea per
conservare alcune forme e tradizioni, ma
non si possono dare certezze ai congiunti in
vita. Già, perché occorre operare la scelta
quando si è vivi, una
scelta di fede che sin
d’ora ci doni la sicurezza
del luogo ultraterreno in
cui siamo diretti.
Tale fede, fondata
unicamente sulla Bibbia,
ci dà un nuovo scopo di
vita, ci fa accettare Gesù
nel cuore, ci riempie di
gioia e d’amore.
Anche se non lo
vediamo, siamo resi
capaci di amare il
Signore e per questo ci
rallegriamo di una gioia
grandissima, inesprimibile, e otteniamo il fine
della fede, la salvezza
dell’anima.
La certezza è forte, è
assicurata da almeno tre
testimoni attendibili:
Gesù Cristo, perché “chi
ha il Figlio ha la vita…”
(I Giovanni 5:12); lo
Spirito Santo che
“…attesta insieme con
il nostro spirito che siamo figli di Dio”
(Romani 8:16); la Parola di Dio, che afferma: “…Dio ha tanto amato il mondo, che
ha dato il suo unigenito Figlio, affinché
chiunque crede in lui non perisca, ma
abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).
Simone Caporaletti
CRONACA
INTERNAZIONALE
Perù: distribuzione record di Bibbie
Per il secondo anno consecutivo la Società
Biblica Peruviana (SBP) ha raggiunto un grande
risultato nella distribuzione della Bibbia. Nel 2006
ne ha distribuite 273.021, superando le 253.916
copie del 2005. Nel corso degli anni la Bibbia
continua ad essere il libro più letto e più tradotto
in tutto il mondo. L'obiettivo delle Società Bibliche
Unite è far sì che ogni persona possa averne una.
In Perù, la Società Biblica si è impegnata a far arrivare la Bibbia in tutti i settori della popolazione,
compresi i gruppi marginali, caratterizzati da forti
differenze culturali, linguistiche e di ubicazione
geografica.
Oltre 9.000 Bibbie in lingua Quechua-Cusco
sono state distribuite nelle zone rurali del sud del
paese. Tra le iniziative emerge anche la distribu-
zione gratuita, nelle zone in cui manca l'elettricità,
di un nuovo dispositivo audio chiamato "El Proclamador", che funziona ad energia solare e che
contiene la lettura di tutto il Nuovo Testamento.
Negli ultimi 5 anni, tra le comunità della foresta e
dell'amazzonia peruviana sono state distribuite
oltre 100 mila copie della Bibbia.
da A.F.
CO04_07.qxd
20-03-2007
19:32
Pagina 6
CRISTIANI OGGI
PAGINA 6
16-28 FEBBRAIO 2007
Piena cons
“…l’angelo, percosso il fianco a Pietro, lo svegliò
Di tutti gli avvenimenti di quella memorabile notte, Pietro fu assolutamente consapevole. Non avvenne tutto mentre dormiva, ma
quando si fu svegliato.
L’angelo provvide prima a svegliarlo e soltanto quando l’apostolo fu perfettamente
desto, si verificarono gli episodi che facevano
parte del meraviglioso mosaico soprannaturale composto quella notte: la liberazione di
Dio.
Il Signore, infatti, non ci lascia mai all’oscuro di ciò che fa per noi, perché il mistero,
il segreto del piano di Dio “…fu tenuto occulto fin dai tempi più remoti, ma è ora manifestato, e, mediante le Scritture pr ofetiche… è fatto conoscere…” (Romani 16:25,
26).
In Lui e nelle Sue azioni non v’è inganno,
non siamo soggetti passivi, la Sua opera non
si subisce in modo assolutamente inconsapevole, non siamo ignare comparse nel
sorprendente affresco del piano della salvezza e nemmeno soltanto e semplicemente
destinatari - e non sarebbe poco - della Sua
grazia; Dio non ci lascia e non ci preferisce
storditi, addormentati, “con l’intelligenza
ottenebrata, estranei
alla vita di Dio…”
(Efesini 4:18), Egli vuole che le nostre facoltà
siano assolutamente sveglie e attive, in maniera
tale che realizziamo appieno ciò che vuole compiere in noi. Gradisce figli
attenti, pronti, svegli.
Egli non si prefigge di
raggiungere soltanto le
nostre emozioni, con
un’abile opera di manipolazione psicologica,
escludendo la nostra
mente.
La prima cosa che
compie nella nostra vita
è quella di liberarci da una mente reproba,
cattiva e ribelle (cfr. Romani 1:28). Il messaggio dell’Evangelo è indirizzato innanzitutto alla nostra mente, perché ne comprendiamo l’argomento, gli aspetti e quindi
ne apprezziamo l’immenso, smisurato valore.
Prima di indicarci il ravvedimento e condurci a realizzare la nuova nascita, ci convince di peccato, perché alla fine la nostra scelta
sia assolutamente consapevole, compiuta
sulla base di informazioni certe e non di
inganni maligni. Dio non vuole sudditi che lo
subiscono, che reprimono il proprio odio e il
proprio rancore, ma figli che lo amano, servitori che lo onorano con gioia e lo servono
spontaneamente.
Anche nell’uso delle proprie facoltà mentali, Dio desidera dei credenti che sappiano
esercitare con maturità il discernimento spirituale, capaci di individuare la verità separandola dall’errore; che sappiano ciò che è utile e
edifica, che non siano trascinati dallo spirito
di stordimento che sta condizionando tanta
parte del genere umano.
Infatti, lo stordimento è proprio “un’alterazione dell’equilibrio psichico, …un grande
turbamento, una confusione che impedisce
temporaneamente l'udito, alterando l'equilibrio psichico”.
Spesso ci si stordisce “con emozioni e
divertimenti per sviarsi da pensieri tristi, da
preoccupazioni assillanti”. Non è un caso,
infatti, che il termine “stordimento deriva da
tordo, nel significato figurativo di ‘balordo’”.
È un’attitudine, quest’ultima, alimentata
già nella famiglia, nutrita dalla scuola, incoraggiata dai mezzi di informazione e dai
ritrovati della tecnologia moderna. Il conformismo non si addice a credenti risvegliati dal
Signore, ripieni dello Spirito Santo.
Siamo, infatti, chiamati a non conformarci
a questo secolo, ma ad essere trasformati
mediante il rinnovamento della nostra mente, affinché conosciamo per esperienza qual
sia la volontà di Dio, la buona, accettevole e
perfetta volontà (cfr. Romani 12:2).
La prima conseguenza di questa condizione è l’incapacità di udire: lo stordimento produce “un grande turbamento, una confusione, che impedisce temporaneamente l’udito”.
Si ascolta la parola, ma non si riceve e quindi
non si conosce “qual sia la volontà di Dio,
la buona, accettevole e perfetta volontà”.
Il seme cade in
parte lungo la strada, gli uccelli vengono e lo mangiano… uno ode la
parola e non la
intende perché viene il maligno e
porta via quello
che è stato seminato nel cuore di lui:
è colui che ha ricevuto la semenza
lungo la strada
(cfr. Matteo 13:4,
19). La completa
CRONACA ITALIANA
Africo (Rc) - XXXI Incontro Fraterno Interprovinciale
Il 6 gennaio 2007, le chiese
A.D.I. delle province di Catanzaro, Reggio Calabria e Vibo Valentia si sono incontrate in un piccolo centro della provincia reggina
calabrese, Africo Nuovo. Il pastore della chiesa locale ha porto il
saluto di benvenuto e dato inizio
al primo culto, che prevedeva
uno studio biblico.
Il pastore invitato per predicare la Parola di Dio è stato Gaetano Montante, responsabile delle
chiese di Raffadali e Santa Elisabetta, in provincia di Agrigento,
che ha esposto uno studio dal
tema: “‘Voi siete miei amici’ - Salvati per un nuovo rapporto con
Cristo”, sottolineando il fondamento, la condizione e lo scopo
dell’amicizia che Gesù Cristo
offre.
Dopo il pranzo al sacco, consumato nei locali attigui alla sala
di culto della chiesa evangelica di
Africo, i credenti si sono trattenuti per il culto previsto nel
pomeriggio, durante il quale il
coro della chiesa di Vibo Valentia
ha eseguito degli inni di lode a
Dio. Il sermone ha preso spunto
dal passo evangelico della seconda moltiplicazione dei pani e dei
pesci: un’attenta valutazione delle
differenze con il passo che narra
la prima moltiplicazione, ha mostrato gli aspetti soprannaturali e
pratici di quel miracolo.
Andrea Palamara
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CRISTIANI OGGI
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nsapevolezza
iò dicendo: Levati prestamente…” (Atti 12:7)
consapevolezza, la piena intelligenza è il
segreto della maggiore benedizione! Infatti, la
donna dal flusso di sangue “…sentì nel corpo d’esser guarita di quel flagello… ben
sapendo quel che era avvenuto in lei, venne
e gli si gettò ai piedi, e gli disse tutta la
verità” (Marco 5:29, 33). Ci fa somigliare a
Gesù che era “conscio della virtù ch’era
emanata da lui” (Marco 5:30) : non dobbiamo strappargli le risposte alla preghiera, Egli
ce le vuole donare… consapevolmente,
coscientemente.
Dell’opera che Egli vuole compiere nella
nostra vita, possiamo essere, alla fine, completamente coscienti, certi, talché esclameremo anche noi: “…so in chi ho creduto…” (II
Timoteo 1:12).
Nel caso della caduta delle mura di Gerico,
Dio volle che il popolo d’Israele facesse un
giro ogni giorno per sei giorni e poi sette giri
il settimo giorno attorno alla città proprio perché acquisisse la più assoluta consapevolezza del fatto che Gerico non era città alla loro
portata. “Oh quale crudeltà da parte di Dio”,
dirà qualcuno! Ogni volta che passavano,
osservavano le mura alte dodici metri e dicevano: “Non ce la faremo mai…”; l’Eterno,
però, aveva detto a Giosuè: “…Vedi, io do in
tua mano Gerico, il suo re, i suoi prodi guerrieri” (Giosuè 6:2).
Nel caso, ancora, della prima moltiplicazione dei pani e dei pesci, proprio Gesù disse
ai Suoi discepoli di accertarsi, di acquisire piena consapevolezza di ciò che possedevano:
“…Quanti pani avete? Andate a vedere. Ed
essi, accertatisi, risposero: Cinque, e due
pesci” (Marco 6:38). Quanto si saranno stupiti a constatare che con cinque pani e due
pesci Gesù sfamò cinquemila uomini, senza
contare le donne e i bambini!
Il mondo, il successo, l’amore per il denaro
e per le cose terrene, i piaceri insani ci vogliono stordire perché la benedizione di Dio risulti meno efficace, meno preziosa, meno bella.
Vogliamo acquisire piena consapevolezza
di ciò che siamo, per vedere e rallegrarci
appieno di ciò che il Signore sta compiendo
in noi e vuole continuare ad operare per
mezzo di noi!
Eliseo Cardarelli
CRONACA ITALIANA
Casnate con Bernate (CO): VII Incontro “campistico” della Lombardia
Il 6 gennaio 2007, al palazzetto
dello Sport di Casnate con Bernate, in provincia di Como, si è svolto il VII Incontro “campistico” della Lombardia. Oltre duemila credenti delle nostre chiese evangeliche si sono dati appuntamento
per questa ricorrenza annuale dei
partecipanti ai vari turni del Centro Comunitario “Villaggio Resegone” (Rota d’Imagna, Bergamo).
Eccoci tutti coinvolti dallo studio biblico del mattino,
dal titolo “Le regole del
combattimento”, che
ci viene presentato da
Eliseo Fragnito, pastore
a Latina e Cisterna di
Latina. Visti i tempi che
viviamo, il verso chiave
sul quale è incentrato
l’insegnamento - “…in
realtà, sebbene viviamo nella carne, non
combattiamo secondo
la carne” (2 Corinzi
10:3) - mette subito in
evidenza che il combattimento in questione è quello della fede. Premesso
che le difficoltà che incontriamo
nella vita cristiana ci ricordano
che la via per il cielo non è una
passeggiata di piacere, ma uno
strenuo combattimento spirituale
da condurre con armi spirituali, lo
studio entra subito nel vivo.
Regola numero 1: dobbiamo
riconoscere di essere in guerra.
Ciò esclude la pacifica rilassatezza
per le cose spirituali, la fuga dalle
nostre responsabilità di figli di
Dio, un atteggiamento neutrale,
comodo, distratto, propenso al
compromesso.
Regola numero 2: ricordiamo
e non sottovalutiamo le difficoltà
ambientali in cui ci muoviamo, sia
quelle causate della fragilità della
nostra natura, sia quelle che derivano dalle pressioni del “mondo”
ostile a Dio.
sole adatte a un combattimento
spirituale (i sistemi del mondo
importati nella chiesa si sono
rivelati un totale fallimento e incapaci di rispondere alle reali necessità dell’uomo). Infine, se
saremo disposti a rinunciare al
nostro “voler fare” per sottometterci alla sovranità di Dio, saremo
certi della vittoria totale e definitiva.
Eccoci poi al culto del pome-
Regola numero 3: ricorriamo
alla strategia giusta, lasciando da
parte ogni espediente umano.
Proponiamoci, quindi, di presentare Gesù quale il Salvatore venuto a liberare l’uomo dal peccato e
non un “Gesù terapeutico”, unicamente pronto a risolvere i problemi e a farci star bene. Scegliamo i mezzi giusti, ovvero armi e
armature spirituali, che sono le
riggio. Veniamo allietati dal canto
del coro della chiesa di MilanoBaggio, quindi il pastore Eliseo
Fragnito presenta nuovamente la
Parola di Dio, prendendo spunto
da Ebrei 12:18-29. Il messaggio è
vibrante, perché ci ricorda che
quello di Dio non è un popolo
confuso: infatti, abbiamo ricevuto
un regno che non può essere
scosso e che non potrà essere
rimosso in quanto è spirituale,
inattaccabile, ha in sé il seme dell’immortalità. Un sistema religioso
che si fondi soltanto su cose materiali può essere scosso, il mondo può essere scosso. Infatti,
l’empio sarà portato via come
pula al vento e il cielo e la terra
passeranno, ma la Parola di Dio
dimora in eterno!
Una chiesa locale può essere
scossa da turbamenti e afflizioni
(talvolta utili a verificarne la purezza), ma non
la Chiesa del Signore.
La nostra vita personale può essere scossa
da dolori, malattie,
incredulità, ribellioni;
anche la forza fisica, la
bellezza, la prestanza
possono essere scosse. Ma se lo siamo, siamo scossi per far parte
di un regno che non
sarà mai smosso!
Il “raduno dei campisti” della Lombardia
si conclude con il canto
di un altro splendido coro, composto da un’ottantina di nostri
bambini: bravissimi, sprizzanti
gioia da ogni parte. Ancora una
volta abbiamo apprezzato la bellezza della comunione fraterna; il
Signore ci ha parlato abbondantemente tramite la sua Parola: torniamo “a valle”, per continuare a
metterla in pratica.
Elio Varricchione
CRISTIANI OGGI
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L A T E STI M O N IAN ZA
Liberata da vizi
e superstizioni
Le frequenze di
RADIOEVANGELO
Ho udito affermare che il nostro corpo
è il tempio di Dio e che dovremo rendere
conto a Lui se ne facciamo un cattivo uso
Donatella, ho 45 anni e vorrei raccontare
come è cambiata la mia vita.
Sono
Pensavo di essere una buona cristiana solo
perché ero onesta, fedele, mamma, figlia e amica disponibile, benché vivessi una vita religiosa
un po’ a modo
mio.
Questo almeno fino a quando, un giorno,
una credente
evangelica conosciuta nel negozio dove lavoro, mi ha parlato
di Gesù e mi ha
spiegato che per
far arrivare la
mia preghiera a
Dio dovevo
rivolgermi direttamente a Lui
attraverso Gesù,
unico e solo
intermediario, e
non ad uno dei
tanti “santi”.
Ho deciso di
provare e mi sono impegnata a
pregare per chiedere al Signore
qualcosa di
impossibile,
almeno per me:
essere liberata
dal vizio del
fumo.
Avevo cominciato a fumare all’età di 14 anni
e non avevo smesso più, neppure per un giorno.
Mentre partecipavo ad un culto evangelico,
ho udito affermare che il nostro corpo è il tempio di Dio e che dovremo rendere conto a Lui se
ne facciamo un cattivo uso, un’affermazione
che mi è servita per capire che dovevo stare più
vicina al Signore per stare lontana dal fumo.
Il giorno che sono stata liberata dalla mia
schiavitù avevo messo un cerotto alla nicotina,
come facevo già
da qualche giorno, ma poiché
avevo chiesto al
Signore di liberarmi, ho detto:
“Signore tolgo
anche questo,
voglio la certezza che sia opera
Tua”.
Mi sono sentita subito
meglio e non ho
più fumato una
sola sigaretta.
Pian piano
ho fatto pulizia
di tante altre
cose che legavano la mia vita,
dai numerosi
“santini”, perché non avevo
più bisogno di
intermediari, al
gioco del lotto,
del quale conoscevo sistemi e
tecniche, all’oroscopo, con tutte
le sue riviste per
conoscere il futuro…
Oggi mi sembra così ridicolo quel che facevo.
Con l’aiuto del Signore voglio progredire nelle
Sue vie, sino alla fine dei miei giorni, sperando
di riuscire a portare con me anche la mia famiglia.
Donatella
Acireale (CT) 92,500+92,800 MHz
Agrigento 98,500 MHz
Atena Lucana (SA) 88,400 MHz (rip.Napoli)
Atina (FR) 90,000 MHz (rip.Sora)
Bari 91,500 MHz
Benevento 88,800 MHz (rip.Napoli)
Bologna 88,450 MHz; 88,300 MHz
Cagliari 101,750 MHz
Cassino (FR) 89,200 MHz (rip.Sora)
Catania 91,000 MHz
Crotone - Caccuri 107,400 MHz (rip.Isola Capo Rizzuto)
Frosinone 89,100 MHz (rip.Roma)
Gela (CL) 104,200 MHz
Giarre (CT) 93,400 MHz, 93,800 MHz
Ginosa (TA) 102,300 MHz
Gravina (BA) 103,500MHz
Isola Capo Rizzuto (KR) 104,900 MHz
Isola Liri (FR) 101,450 MHz (rip.Sora)
Latina-Sonnino 101,700+93,550 MHz (rip.Roma)
Macchia di Giarre (CT) 106,300 MHz (rip.Linguaglossa)
Matera 98,300 MHz
Melito di Porto S. (RC) 104,300 MHz
Misilmeri (PA) 99,500 MHz
Montecalvo (AV) 96,300 MHz (rip.Napoli)
Napoli 102,800 MHz
Petilia Policastro (KR) 92,600 MHz (rip.Is.Capo Rizzuto)
Reggio Calabria 107,700 MHz
Rieti 101,900 MHz (rip.Roma)
Rimini (RN) 95,000 MHz
Roma 101,700 MHz
Sant’Agata Militello (ME) 91,200 MHz
Sant’Angelo dei Lombardi (AV) 91,200 MHz (rip.Nap.)
San Giovanni in Carico (FR) 87,550 MHz (rip.Sora)
Salemi (TP) 103,700 MHz (rip.Trapani)
Segni (RM) 107,400 MHz (rip.Roma)
Sora (FR) 89,360 MHz
Terni 107,000 MHz (rip.Roma)
Trapani 103,700 MHz
Novità editoriali
Lo “stagnino di Bedford”
Questa è la biografia di un uomo che visse in un
periodo della storia religiosa inglese contrassegnato da un grande ardore per la Parola di Dio e
per l’evangelizzazione. Nessuno poteva immaginare che lo “stagnino di Bedford”, come Bunyan
veniva chiamato dai suoi oppositori, sarebbe diveCristiani Oggi - Quindicinale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia”
Direttore Responsabile ai sensi di legge: Francesco Toppi
Comitato di Redazione di Cristiani Oggi - Risveglio Pentecostale: Francesco Toppi, Eliseo Cardarelli, Salvatore
Cusumano, Vincenzo Martucci, Vincenzo Specchi
nuto l’autore de “Il pellegrinaggio del cristiano”,
un classico della letteratura inglese. Egli è un
esempio di come un uomo veramente conquistato dalla grazia di Dio sia poi disposto ad affrontare
scherni, privazioni e prigionia pur di proclamare
l’Evangelo.
Direzione e Amministrazione: Via dei Bruzi, 11
00185 Roma - Tel. 06.491518/491165
e mail:[email protected]
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intestato a Cristiani Oggi,
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