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Storia del Vetro
LA STORIA DEL VETRO Il vetro, come materiale al servizio della civiltà umana, è noto fin dall'antichità più remota e la sua prima comparsa nel mondo si perde nella leggenda. Indubbiamente ha rappresentato un elemento importante sia nella civiltà egiziana che nella civiltà siriana. Già nella preistoria l'uomo conosceva l'ossidiana, una pietra vetrosa di origine vulcanica, originata per rapido raffreddamento della lava. Con l'ossidiana venivano fabbricati armi e utensili. Essa aveva un aspetto traslucido, di color nero o verde scuro, quasi mai trasparente. Le ipotesi sull'origine del vetro artificiale sono molteplici e comunque non sufficientemente suffragate da prove pervenute ai giorni nostri ma da notizie tramandate. Le prime notizie quasi certe sulla sua fabbricazione si fanno risalire intorno al 3000 a.C. Probabilmente i primi manufatti in nuclei cristallini coperti da un sottile strato vetroso di colore azzurro furono prodotti in Mesopotamia per imitare le pietre dure. Nel 2000 a.C., secondo varie fonti, l'arte del vetro era già fiorente anche in Egitto e in diverse regioni dell'Asia. Alcune notizie sulla lavorazione del vetro in India e in Cina, con produzione limitata alla fabbricazione di piccoli vasi, soprattutto per unguenti sono databili intorno al 1000-1500 a.C. L'invenzione della canna da soffio viene fatta risalire intorno al 20 a.C. Tra il I e il IV secolo d.C. la produzione vetraria raggiunge il massimo splendore nell'Impero romano. Il vetro è ormai un materiale di uso comune; si fabbricano vasi, bottiglie e si ha notizia anche delle prime lastre. Nel IX secolo inizia la lavorazione del vetro a Venezia che rimarrà il punto di riferimento europeo per questa tecnica per circa 8 secoli. Nel 1291, al fine di evitare pericoli di incendio, la lavorazione del vetro viene confinata nell'isola di Murano. E’ nel 1369 che si ha la prima notizia della lavorazione degli specchi a Murano. Alla metà del XV secolo risale l’invenzione a Murano ad opera di Angelo Barovier del cristallo, un vetro così limpido e decolorato da essere computabile al cristallo di rocca. Nel 1568 sono presenti nell'isola 46 fabbriche di vetro. Nel XVII secolo inizia la produzione del vetro scientifico e ottico e lo sviluppo dell'arte del taglio; sorge la prima fabbrica di specchi in Francia a Cherbourg. Tra il XVII e XVIII secolo si assiste allo sviluppo dell'arte vetraria in Inghilterra, nei Paesi Bassi ed in Boemia dove vengono messe a punto nuove composizioni (cristallo di Boemia). Nel 1825 nasce a Boston la prima fabbrica americana di vetro. Nel 1881 vi fu la fondazione del primo laboratorio scientifico per vetro a Jena. L'invenzione del vetro di sicurezza avviene intorno al 1928. Nel XX secolo fiorisce la ricerca scientifica nel campo del vetro e si moltiplicano gli istituti di controllo e di studio in tutto il mondo. Nel 1931 prende piede l'utilizzo dei blocchi di vetro e delle fibre di vetro in edilizia. Nel 1948 inizia la produzione in serie di tubi per televisori. Nel 1954 viene istituita a Murano la Stazione Sperimentale del Vetro. Negli anni ’60 è brevettato il processo float per la produzione di lastre di vetro. Cos’è il vetro e come si forma La silice (sabbia) fonde a temperatura elevata (1723°C) e dà luogo, per raffreddamento rapido, ad un solido amorfo (vetro silice). Il vetro di sola silice rammollisce a temperatura molto alta dando un liquido molto viscoso, quindi le molecole scorrono con estrema difficoltà le une sulle altre. Per abbassare la temperatura di rammollimento, quindi la temperatura di lavorazione, si devono rompere alcuni collegamenti tra le molecole di silice, introducendo nel composto alcuni atomi che lo modificano come ad esempio il sodio. In tal modo il vetro diventa più facilmente liquido a temperatura più bassa. Questi atomi vengono chiamati fondenti o modificatori. Per ottenere il vetro è necessario fondere una miscela di materie prime (minerali). Quindi, per produrre vetro composto di silice, sodio e calcio, bisogna preparare una miscela di sabbia (SiO2), soda (carbonato di sodio Na2CO3) e marmo (carbonato di calcio CaCO3).