Comments
Description
Transcript
Il Trottatore Maggio 2007
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 - DRCB - Roma Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore • GALIERA AS La Serenissima del Filly • LA SFIDA DEI MIGLIORI I 4 anni d’Europa a confronto • RE.AL. TROTTER Un’allevamento che ha fatto e continua a fare la storia del trotto 5 anno LV - n.5 - maggio 2007 • IUMA EK Il ritratto di una vincente d’eccezione 5 Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore anno LV - n.5 - Maggio 2007 VITA SOCIALE 2 PROGETTO POPOLI 14 ASSEMBLEA FRIULI V. G. (Adriano Ioan) PRIMO PIANO 3 MAURIZIO SOVERCHIA (Luigi Sangregorio) 28 WORLD CUP A MONTECATINI (Daniele Franceschi) NATURA E CAVALLI 30 AGRITURISMO MARGHERITA (Sandro Camerani) ATTUALITÀ 4 ALLEVAMENTO RE.AL. (Sandro Camerani) 24 GIUSEPPE RUOCCO (Gaetano Borrelli) 34 ROBERTO CESARI (Daniele Franceschi) LA STORIA 18 LA REINE (Ezio Cipolat) 20 RIMEMBRANZE SVEDESI (Lucio Celletti) 38 WAYNE EDEN (Danilo Iovenali) IL TROTTO NEL MONDO 16 LAVORI IN CORSO (Ezio Cipolat) 42 ARGENTINA (Matteo Muccichini) AVVENIMENTI 45 • LA SFIDA DEI MIGLIORI Il 25 aprile a Milano si sono confrontati i 4 anni d’Europa. Trionfano lo svedese Express Merett e l’italiana Galiera As p. 4 p. 9 p. 45 • ALLEVAMENTO RE.AL. • IUMA EK • GALIERA AS Il ritratto di una vincente d’eccezione La Serenissima del Filly GRAN PREMI CAVALLI 9 IUMA EK (Ezio Cipolat) DA NON PERDERE 22 NONSOLOTROTTO (Ezio Cipolat) Un’allevamento che ha fatto e continua a fare la storia del trotto Pubblicazione mensile dell’A.N.A.C.T. Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore Iscrizione n.218/2004 nel Registro del Tribunale di Roma in data 27/05/2004 Direttore Responsabile: Roberto Brischetto Comitato di Redazione: Sandro Moscati, Adriano Ioan, Ciro Cesarano, Antonio Torciere Testi e coordinamento: Luigi Sangregorio Segreteria di Redazione: Lucio Celletti, Manuela De Leonardis Foto: Claudio Caldani, Mauro Castelluccio, Gerard Forni,Sergio Lautizer, Marcello Perucci, Studio Rosellini, Società di Corse Redazione e Amministrazione: Viale del Policlinico, 131 - 00161 Roma - Tel. 06.4416421 - Fax 06.44164237 - www.anact.it - [email protected] Progetto Grafico e Impaginazione: Tubiuan Comunicazione / Stampa: Legall Industria Grafica S.r.l. Poste Italiane s.p.a. - La presente rivista è spedita per abbonamento 70% DCB Roma. Finito di stampare nel mese di maggio 2007 Anno LV. Pubblicità e Tariffe: 1 pagina350,00` +iva 20% per 12 numeri 3.500,00` +iva 20% Mezza pagina: 200,00` +iva 20% per 12 numeri 2.000,00` +iva 20% seconda di copertina: 500,00` +iva 20% per 12 numeri:5.000,00` +iva20% terza di copertina: 400,00` +iva 20% per 12 numeri: 4.000,00`+iva 20% quarta di copertina 700,00` +iva 20% per 12 numeri 6.500,00` +iva 20% (Impianto Fotolito a Parte) VITA SOCIALE PROGETTO SOLIDARISTA POPOLI L’Ospedale MAW POE KLOE - KAWTHOOLEEI ha anche il nome dell’ANACT ed una targa posta all’ingresso dell’edificio riporta il logo dell’Associazione L’immagine della sofferenza, ma anche della speranza Nel nostro numero di novembre 2006, a pagina 5, vi avevamo raccontato del progetto della Comunità Solidarista Popoli (una Onlus di assistenza pubblica a popolazioni in difficoltà) e del desiderio di voler costruire una clinica medica nella regione di Dooplay (Myanmar Orientale), una zona in cui confluiscono disagi ambientali, etnici, sanitari, purtroppo sempre di particolare gravità, appesantiti dalla convivenza quotidiana con una sanguinosa guerra civile. Il Consiglio dell’ANACT, su idea del Vice-Presidente Moscati, decise di finanziare il progetto della clinica con un contributo di 15.000,00 Euro. In questi mesi la Onlus si è attivata per la realizzazione dello stesso che ora sta per diventare realtà. Ad inizio gennaio sono cominciati i lavori, un folto gruppo di operatori umanitari dell’Onlus ha fattivamente partecipato alla costruzione dell’edificio. A marzo, per l’intensificarsi della guerra civile, i lavori sono stati opportunamente interrotti per un breve periodo. Sono poi ripresi ad inizio aprile ed al momento di andare in stampa si stanno praticamente concludendo. L’Ospedale MAW POE KLOE - KAWTHOOLEEI ha anche il nome dell’ANACT ed una targa posta all’ingresso dell’edificio ne riporta il logo dell’Associazione. Il Dr. Rodolfo Turano in una breve ma significativa cerimonia “di posa” della targa, ha ricordato l’aiuto dell’Associazione. Le opere di beneficenza, naturalmente, devono essere fatte sottovoce e con la massima discrezione possibile; crediamo tuttavia necessario ringraziare tutti gli Associati per gli ampi consensi ricevuti all’iniziativa. E allo stesso modo riteniamo doveroso esprimere la nostra gratitudine alla Comunità Solidarista Popoli per aver dato vita al progetto in tempi decisamente brevi, senza mai dover dimenticare l’abnegazione con la quale si prodigano a favore dei gruppi etnici meno fortunati. A sinistra il Dottor Rodolfo Turano “scopre” la targa con le insegne dell’Anact (in primo piano al centro) alla presenza di un numeroso gruppo di volontari della “Comunità Solidarista Popoli” (a destra) 2 PRIMO PIANO MAURIZIO SOVERCHIA SEGRETARIO UNIRE C’era il Conte Melzi a San Siro in occasione dello spettacolare pomeriggio imperniato sul Gran Premio d’Europa. Il Commissario Unire ha confermato che, con il nuovo Segretario, l’Ente è ripartito con segnali forti di fondamenta per il nuovo corso Crescita vertiginosa quella dell’ippica italiana, cambiamenti solo Soverchia, con i campioni di sangue prelevati ai cavalli dopo la corsa apparenti per un sistema che ha moltiplicato se stesso senza mai mandati in Francia - Unire Lab era in divenire ed il solo Laboratorio pensare ad aggiornare le regole. Anni durandi Milano non riusciva ad espletare le analisi te i quali sono state piantate bandierine un per gli accertamenti. All’attuale Segretario delpo’ dovunque incrementando il numero degli l’Ente va anche il merito di aver messo in moto ippodromi, delle giornate ed ancor più vistosaun accurato controllo sul milk shake ai cavalli mente quello delle corse, aggiungendo inoltre partecipanti alle corse Tris ed ai Gran Premi. i campi esteri. Una crescita alla quale ha fatto Complimentandoci con Maurizio Soverchia, che da contraltare una diminuzione impressionante ancora fresco di nomina, si è limitato a dire: del numero di spettatori presenti negli ippo“Ora pensiamo a lavorare. Sappiamo tutta la gran dromi e di conseguenza il gioco (al 26 d’aprile mole di cose che dobbiamo portare avanti”, gli le scommesse che Panzironi aveva definito in Il Segretario dell’Unire Maurizio Soverchia auguriamo un buon lavoro. Lo stesso Conte Melascesa hanno segnato un –3,93% rispetto allo zi, presente a San Siro in occasione dello spetstesso periodo del 2006). tacolare pomeriggio imperniato sul Gran Premio Dopo l’incontro decisivo fra Melzi ed il Ministro per la definizione d’Europa, ha posto l’accento: “Con la nomina di Maurizio Soverchia delle strategie idonee alla quadratura del bilancio – grazie anche l’Ente è ripartito ed allo stesso tempo posso dare maggior concreal neo Segretario Soverchia, che con il Commissario Unire ha poi tezza al mio mandato”. All’ippodromo milanese c’era un pubblico che non si vedeva da tempo. “Non devono rimanere episodi isolati trovato le soluzioni -, il montepremi sarà sui 220milioni di euro, – non ha nascosto il Commissario Unire -, ci vuole un percorso stracome promesso a suo tempo da Guido Melzi. tegico che passi attraverso un’adeguata programmazione”. Buone notizie quindi sul nuovo corso dell’Unire dopo la nomina di L’Unire ha ripreso la sua piena funzionalità, ma ora ci vuole l’uffiMaurizio Soverchia a nuovo Segretario Generale dell’Ente al posto cialità del montepremi ed il calendario 2007 in quanto gli Allevatori di Franco Panzironi. Maurizio Soverchia, dall’indiscussa competenhanno il diritto di sapere come sono distribuiti i loro soldi. za tecnica, l’ho conosciuto oltre vent’anni fa, quando era uno dei massimi dirigenti dell’Encat e questi era ancora un Ente Tecnico LUIGI SANGREGORIO a se stante. Lotta al doping, fra le prime battaglie sostenute da AGRICOLA MONIQUE PREMATURA SCOMPARSA DI ANTONIO LUISE Il dottor Ermenegildo Rossetti ricorda agli interessati i numeri telefonici: C’eravamo sentiti al telefono con Antonio Luise la prima settimana di marzo per i complimenti di rito dopo il successo di Ideale Luis nel Dante. Una squisita persona Don Antonio, con il quale almeno una volta l’anno, in occasione del “Trottatore Speciale Stalloni”, scambiava le impressioni su alcuni riproduttori da portare nel suo allevamento. Alcuni giorni dopo la terribile notizia: un’auto pirata ha investito Antonio Luise davanti al suo Allevamento presso Castelvolturno. Trasportato in ospedale, la fievole speranza data dai medici ai familiari, ma nei giorni seguenti le condizioni di Antonio Luise si aggravavano e venerdì 27 aprile l’annuncio che si era spento. La triste notizia c’è arrivata al momento di andare in stampa. Nel prossimo numero non mancheremo di ricordare dettagliatamente Don Antonio, un Allevatore con la A maiuscola. Ai familiari tutti le più sentite condoglianze. L.S. NUOVO CENTRO DI FECONDAZIONE 349 8501948 DOTT. CESARE MORANDI 335 7072953 LUCIANO PASOLINI 347 8319622 Gli Allevatori della Regione Lombardia e Piemonte possono rivolgersi per prenotare seme congelato, fresco e a livello internazionale. 3 ATTUALITÀ UN ALLEVAMENTO RE... AL Panoramica dell’Allevamento di Bastiglia, su un fondo di proprietà di otto ettari, un oasi per allevare cavalli nel bel mezzo della bassa modenese Bastiglia, nel bel mezzo della bassa modenese, è un oasi ideale per allevare cavalli. Lo dimostrano i tanti, piccoli allevamenti presenti in zona, ai quali vanno poi aggiunti i due storici presidi ippici di Lotario Paltrinieri e Gian Pietro Rebecchi. “Gian Pietro Rebecchi nel 1976 fonda la Re.Al. Trotter, un allevamento che da oltre trent’anni è legato a doppio filo alla storia del trotto” 4 Fu proprio quest’ultimo a fondare nel 1976 la Re.Al. Trotter, un allevamento che da oltre 30 anni è legato a doppio filo alla storia del trotto italiano. Sempre grazie alla passione del proprio fondatore, un imprenditore del ramo costruzioni che da qualche tempo ha lasciato le redini dell’azienda di famiglia ai figli Paride, Giuseppe e Rino per dedicarsi anima e corpo ai propri, amati cavalli. “L’allevamento – spiega Rebecchi – è posizionato a Bastiglia su un fondo di proprietà di otto ettari circa. Oltre ai fabbricati ristrutturati di immobili esistenti ci sono una stalla con 13 box, 2 sale parto, un gabinetto veterinario, un ufficio aziendale, il magazzino mangimi ed una ventina di ampi paddock con annesse baracche per permettere ai cavalli di ripararsi dal maltempo”. “Non solo cavalli, la produzione dell’aceto balsamico, un motivo in più per visitare un allevamento storico” “All’interno del fabbricato padronale – spiega infatti Rebecchi – svolgo l’attività di produzione dell’aceto balsamico, il cui inconfondibile odore è spesso presente in tutto l’allevamento”. Un motivo in più, come si vede (e si sente), per visitare un allevamento storico del nostro trotto. Trentuno anni e non li dimostra, grazie ad una conduzione appassionata e competente ed alla collaborazione di tante persone valide. Ad esempio il veterinario Paolo Bisighini, il capo razza Vainer Venturelli e Stefano Angiolini, prezioso collaboratore che si occupa anche del sito www.realtrotter.it, una vera e propria sciccheria nel panorama non sempre confortante del web ippico nazionale. L’acetaia dove viene conservato l’aceto balsamico Gian Pietro Rebecchi tiene alla capezza Zahya Real (affiancata dall’ultimo nato, un maschio da Uronometro), una fra le sedici fattrici di proprietà 5 RIASSUNTO FATTRICI Fattrice Padre Madre Anno di nascita Record Puledro nato Lettera M Sesso Stallone padre (stallone presentato alla fattrice nell’anno precedente) Medon Real M. Lemon Dra Madonna Real F. Armbro Goal GRAZIOSA REAL Oxford Real Riba Real 2003 FERONIA CAF Supergill Gizzy Caf 2002 1,15,4 EGGENTAL Diamond Way Gently Waving 2001 1,13,6 ESTALDA REAL Park Avenue Joe Iperea Lb 2001 1,16,9 DEGAN REAL Supergill Pubblicità Ok 2000 1,14,9 CANZONE CAF Supergill Silvia Caf 1999 1,14,4 CETICA REAL Supergill Acetica 1999 1,15,1 CIVETTA REAL Park Avenue Joe Riba Real 1999 1,14,9 BASTYAA REAL Supergill Iperea Lb 1998 1,16,6 ZAHYA REAL Joe de Vie Sassy Brassy 1996 1,17,2 VENILIA Super Bowl Silver Star Lobell 1995 1,20,5 RENDENA REAL Sharif di Iesolo Sassy Brassy 1991 1,20,1 RIBA REAL Sharif di Iesolo Queen de Curgies 1991 1,16,9 Medusa Real F. Supergill PUBBLICITÀ OK Esotico Prad Inghilterra Ok 1990 1,15,4 Martin Real M. American Winner Tutto nacque, dicevamo, nel 1976… “Acquistai due cavalli da sella per i miei figli insieme ad una trottatrice di nome Giamarita. Allora un appassionato locale che di cognome faceva Tavoni mi convinse ad acquistare Ottolenga, una figlia di Quick Song con un record di 1.21. Nacque da lei il mio primo puledro, Amozoc (da Sailer), purtroppo inespresso dopo l’acquisto da parte di una scuderia milanese. A quel punto, però, il più era fatto, quindi iniziai a darmi da fare per cercare di migliorare il livello genealogico delle fattrici. Cosa che feci con Acetica (grande finisseur, per anni orgoglio del suo gentleman-proprietario Destro e del trainer Moreno Monti, ndr), una figlia di Qualto che con Sharif di Iesolo produsse Oxford Real. Il cavallo raggiunse 350.000 euro di somme vinte e con un record di 1.13 fu uno dei prodotti più veloci di Sharif, ed ora promettente stallone. Supergill Medea Real F. Park Avenue Joe Meadof Real M. Kick Tail Daguet Rapide Arrivarono poi le fattrici Queen de Curgies (altra finisseur, questa targata-San Luca, ndr) , Iperea Lb e Sassy Brassy. Poi fu la volta dell’ottima Pubblicità Ok, acquistata dalla Blue Light, che produsse Falcata Real (presto in razza anche lei) e Degan Real. Di recente ho acquistato Canzone Caf, Eggental e Feronia Caf, mentre due fattrici uscite da questo allevamento, Riba Real e Rendena Real, sono rientrate a Bastiglia”. “Mai annacquata la passione di Gian Pietro Rebecchi, che insieme al figlio Paride ha raccolto diverse soddisfazioni in tutti gli ippodromi” Pasquale Esposito jr in training con Luminoso Real, una delle grandi speranze del driver napoletano, ormai prossimo alla qualifica e l’ingresso all’Allevamento 6 Park Avenue Joe Il difficile e purtroppo assai prolungato momento dell’ippica non ha fortunatamente annacquato la passione di Rebecchi, che insieme al figlio Paride ha raccolto diverse soddisfazioni in tutti gli ippodromi nazionali. A cominciare da quelli del Sud, teatro delle imprese di Zack Real, cavallo quasi miliardario vincitore a ripetizione con Pasqualino Esposito ed il gentleman Antonio Diana, al quale ha anche regalato l’ambito Premio Federnat. Rientro dal paddock per Riba Real con l’erede maschio da Pine Chip Parte dei paddock situati nella zona sud La Real Trotter dispone anche di alcuni cavalli da corsa, come ad esempio Lizzie Real, attualmente nelle scuderie modenesi di William Caiti in attesa di intensificare la preparazione in prospettiva-qualifica. Ma tanti altri “Real” sono pronti a debuttare nel 2007. alle ultime Aste, un altro invece è finito nella scuderia di Cristian Rizzo. Sono invece sei i puledri di un anno nati nei mesi scorsi, tra i quali il fiore all’occhiello è rappresentato da uno degli ultimi prodotti del grande Lemon Dra ma ci sono anche due figli di Uronometro ed uno di Pine Chip. Come si vede, nonostante il momento difficile ho preferito cedere alla grande passione ed anzi sviluppare un progetto di ampliamento dell’allevamento con l’immissione di altre cavalle importanti che sto trattando in questo periodo”. Uno sforzo importante e degno di nota, quello dell’allevamento Re (da Rebecchi) Al (da allevamento), nome già celebre in campo nazionale ma che promette di diventare ancora più importante a breve scadenza. Quindi, a scanso di equivoci, appuntatevelo. E se per caso passate da Bastiglia, nella piana modenese, fermatevi un attimo. Vi guideranno il verde dei paddock e l’odore dell’aceto balsamico. SANDRO CAMERANI “Sei puledri della lettera L acquistati da Pasqualino Esposito e già in evidenza Luminoso Real e Lisetta Real” “Esposito ha acquistato sei nostri puledri Zack Real, a segno nel Federnat 2001 con Antonio Diana in sulky, ha regalato alla famiglia Rebecchi tante belle soddisfazioni 7 CAVALLI IUMA EK NEL SEGNO DI ORTENSE La vincitrice del Berardelli Filly ha come ava materna la francese Foreign Office Il chiaro successo di Iuma Ek (Pietro Gubellini) sui 1600 metri del Guido Berardelli riservato alle femmine davanti a Irish Rose con la favorita Ilaria Jet al terzo posto Le motivazioni (vittoria in prima categoria, genealogia di vaglia) ci sarebbero per poter parlare di Iuma Ek, ma, per una volta, sia concesso al compilatore di queste note la possibilità di una scelta legata innanzitutto ad un aspetto affettivo. Evidenza, la bisnonna della vincitrice del Berardelli Filly e dell’Emilia sulla media distanza, è stata infatti uno degli ultimi cavalli che suo padre - artiere di William Casoli - ha avuto in consegna prima di andare in pensione verso la fine degli Anni Settanta. Evidenza (che correva sotto i colori di Agostino Giannetto Proli, ma è poi tornata in razza all’Anzola dove era nata) era una baietta sul piccolo, ma ben proporzionata, con una stella in fronte prolungata in lista (meno evidente però di quella del fratello Gendarme) e un parziale piuttosto efficace. Questa figlia di Ciondolo non è mai approdata in prima categoria, ma nel corso della carriera qualche centrale di San Siro lo ha riportato, illustrando comunque bene la sua eccellente linea femminile. Una linea che deriva da una delle più azzeccate importazioni del conte Paolo Orsi Mangelli, che pescò in Francia Foreign Office, una normanna (del 1949) impregnata di sangue americano. Il padre di Foreign era infatti Kairos, lo straordinario prodotto dell’abbinamento tra The Great Mc Kinney e la superba fuoriclasse Uranie; la madre era invece una “Guy Axworthy”. 9 Fenech Om (da Marengo Hanover e Evidenza) Croazia (da Marengo Hanover e Ortense) IUMA EK 3, 1.14.8 Femmina Baio Nata in Italia il 23 Gennaio 2004 Allevatore: Az. Agr. Caprani Edy Graziano – Proprietario: Scuderia Al.Do. AMERICAN WINNER 3, 1.52.3 VIKING KRONOS 3, 1.12.1 Baio Italia 1995 CONCH 2, 1.57.4 SUPER BOWL 3, 1.56.2 STAR’S PRIDE 5, 1.57.1 BJ’S PLEASURE 3, 1.59.4 SPEEDY SOMOLLI 3, 1.55 PILLOW TALK 3, 2.11.1 MATINA HANOVER 4, 2.04.2 BONEFISH 3, 1.58.1 NEVELE PRIDE 4, TT 1.54.4 VIKINGS VENUS AC’S VIKING 3, 1.59.3 EXCITING SPEED 3, 2.04.2 CARMITA HANOVER 3, 2.04.2 BALTIC SPEED 3, 1.56 BIRBONA OM 3, 1.16.2 Baio Italia 1998 PIOGGIA OM 5, 1.16.8 10 SPEEDY SOMOLLI 3, 1.55 SPEEDY CROWN 3, 1.57.1 SUGAR FROSTING 2, 2.13 CARLISLE 4, TT 1.57 SHARIF DI IESOLO 6, 1.15 QUICK SONG 3, 1.59.3 EVIDENZA 4, 1.18.9 SOMOLLI 1970 KAREN’S CHOICE ODILE DE SASSY 1.18.4 CIONDOLO 5, 1.19.9 ORTENSE 1.17.1 FOREIGN OFFICE F. 1949, Kairos NAVAZZO M. 1961, Doctor Spencer Foreign Office (da Kairos e Tara Otzi) ZECCOLA F. 1970, Marengo Hanover CROAZIA F. 1973, Marengo Hanover ORTENSE F. 1962, Mighty Ned BARRYMORE M. 1979, Speedy Scot FENECH OM F. 1983, Marengo Hanover OXA OM F. 1989, Sharif di Iesolo PIOGGIA OM F. 1990, Sharif di Iesolo BIRBONA OM F. 1988, Baltic Speed EVIDENZA F. 1975, Ciondolo GENDARME M. 1977, Short Stop FLAMINGO OM M. 1983, Short Stop IUMA EK F. 2004, Viking Kronos TRIORA F. 1967, Mighty Ned ANTARES OM M. 1978, Dart Hanover Evidenza con Redo 11 Iuma Ek e Pippo Gubellini ricevono gli applausi del pubblico milanese dopo il successo nell’Emilia Campo di Mirafiori). Zeccola, una volta passata in razza, ha prodotto Barrymore (Premio Città di Torino), mentre Croazia ha proprosto come suo migliore figlio Caravan Om, che a 3 anni ha frequentato la migliore categoria pur senza ottenere risultati particolari. Evidenza, da parte sua, ha fatto centro già dal suo secondo prodotto, con Fenech Om, migliore femmina della generazione italiana 1983 quale vincitrice di ben sei grandi premi: Cupolone e Gran Criterium a 2 anni, Capannelle, Elwood Medium, Etruria e, soprattutto, Nazionale a 3 anni. La stessa Fenech Om, oltre che cavalla da corsa di livello superiore, ha saputo trasmettere bene anche in razza, è sua figlia Oxa Om, vincitrice delle Oaks del Trotto, dell’Orsi Mangelli Filly e delle Royal Mares. Evidenza ha generato nove figli, otto dei quali in corsa e Pioggia Om, la seconda madre di Iuma Ek, deve essere considerato il suo miglior prodotto, dopo la citata Fenech Om. Pioggia Om, 1.15.8 di record e oltre 77 mila euro di somme vinte, può vantare a sua volta una produzione più che valida, sette sono i suoi prodotti, l’ultimo nel 2004, sei dei quali in corsa con record, i più significativi dei quali sono Adonis Om 1.13.6 e 116 mila euro di somme vinte e Clooney Om 1.14.2 e 93 mila euro in banca. Iuma Ek, allevata dall’Azienda Agricola Caprani Edy Graziano di Cerano d’Intelvi in provincia di Como di proprietà del gentleman lombardo Donato Viganò e allenata dal team Gubellini, ha un padre di assoluto livello, Viking Kronos, ormai attestato tra i leader stallonieri in Europa. Il nick tra Viking Kronos e una fattrice da Baltic Speed (nel caso Birbona Om) aveva già dato un ottimo risultato con la classica Fauve Grif (1.13.9), vincitrice del Criterium Partenopeo e dell’Allevatori, nonché piazzata nel Criterium Vinovo, nel Gran Criterium e nel Città di Napoli. Vengono dal connubio Viking-Baltic Speed anche i fratelli Glamour Grif (1.12.5) e Isabella Grif (1.19.2) e l’interessante Incredible Stars (1.16.4, 1.16.9 sui 2100). Il primo prodotto italiano della francese Foreign Office (Mastro Anto) fu un soggetto di discreto livello, il secondo (Navazzo) vinse il Derby (oltre che Giovanardi, Italia, Nazionale e Europa), il terzo (la femmina Ortense), andò a segno nell’Elwood Medium, Firenze e Città di Padova; poi Foreign Office si illustrò anche con Sillaro, altro soggetto più che valido, più modesti l’altro maschio Quartù e le femmine Triora e Umbra. La discendenza di Foreign Office è stata portata avanti soprattutto da Ortense, una splendida saura figlia di Mighty Ned, molto nevrile ma dalle grandi possibilità atletiche che, una volta in razza, è diventata una delle più prolifiche fattrici ad alto livello del nostro allevamento. Ortense ha prodotto quattordici soggetti, undici con record, quattro dei quali vincitori classici: Zeccola (Riccardo Grassi e Romagna), Croazia (Presidente della Repubblica, Città di Cesena), Gendarme (Europa, Encat, Marcucci, secondo nel Campionato Europeo dei 5 Anni) e Flamingo Om (Marangoni, Mediterraneo e Città di Taranto), ai quali vanno aggiunti l’ottimo Uggiano, l’eccellente Violante, il valido Buggiano, oltre che proprio Evidenza e Lagerfeld Om, piazzato in corse di vertice (secondo nel All’ingresso della retta d’arrivo Iuma Ek e Pippo Gubellini sono già padroni della Poule romana 12 EZIO CIPOLAT 31 VITA SOCIALE ASSEMBLEA-INCONTRO ANACT FRIULI VENEZIA GIULIA Riconoscimenti ai Soci ultratrentennali alla presenza dell’Onorevole Flavio Pertoldi. Illustrato il progetto dell’Asta-Rassegna di Latisana Venerdì 13 aprile, al ristorante da Nando, si è riunita l’Assemblea Regionale dei Soci del Friuli Venezia Giulia. L’incontro si è aperto con la commemorazione di Aldo Plaino, scomparso il primo di aprile, ed al figlio Valter è stata consegnata una targa per la quarantennale iscrizione del padre all’ANACT. Durante l’Assemblea è intervenuto l’Onorevole Flavio Pertoldi, componente della commissione agricoltura della Camera dei Deputati, che ha premiato i Soci (Silvestro Battistin, Dario Vidali, Domenico Toniatti, Edio Tognon, Giovanni Rigon) per la loro ininterrotta adesione all’Associazione per oltre un trentennio. L’Onorevole Pertoldi ha dimostrato grande interesse per le problematiche ippiche e si è fatto carico di seguire gli argomenti sollevati dagli allevatori e di tenerli informati sui temi dell’allevamento quando saranno discussi in Commissione parlamentare. Durante la serata è stato illustrato il progetto relativo all’Asta-Rassegna 2007 (quest’anno dovrebbe svolgersi a Latisana nel centro ippico dei Toniatti), alla quale potrebbe venir abbinata una giornata Flavio Pertoldi consegna la targa al Socio ultratrentennale Domenico Toniatti Edio Tognon riceve la targa ed i complimenti di Flavio Pertoldi 14 L’Onorevole Pertoldi ha accettato con piacere di premiare i Soci Anact: il momento di Dario Vidali adottare un piano Poliennale di enucleazione con dati certi controllando nel contempo in maniera sicura l’entrata in razza di nuovi soggetti. Ovviamente è solamente un’idea, va approfondita e discussa ma per il futuro non ci si può affidare a metodi empirici e che cambiano direzione a seconda di chi governa l’ippica in quel momento, investire vuol dire avere delle prospettive pur nell’aleatorietà di qualsiasi impresa. ADRIANO IOAN Un felicissimo Giovanni Rigon riceve la targa da Flavio Pertoldi dimostrativa di corse, essendo la pista a pochi chilometri da due importanti località turistiche quali Lignano e Bibione. Una sorta di ippo-festival per la tradizionale manifestazione, così come immaginata dal commissario Unire Melzi, accolto con grande interesse ed entusiasmo da parte dei presenti, soprattutto per la possibilità di avvicinare all’ippica nuovi appassionati e magari anche qualche nuovo proprietario. Sulla situazione ippica il sottoscritto, quale delegato regionale, ha brevemente riassunto le questioni principali, dalla diminuzione del montepremi alle nuove strategie per il rilancio dell’ippica, al lavoro svolto ed alle iniziative del nuovo Consiglio ANACT. In particolare ho affrontato il tema delle quote di produzione. In molti settori dell’agricoltura dove esistono problemi di sovrapproduzione, o meglio di controllo della stessa, si è da tempo con successo adottato questo meccanismo, che consente di avere costantemente monitorata la situazione e di intervenire efficacemente. Funziona per il controllo della produzione del vino e del latte, perché non applicarlo all’allevamento. Certo inizialmente sarebbero da superare non pochi problemi, soprattutto di concertazione con il competente Ministero delle Risorse Agricole, ma una volta messo a regime, ciascun allevatore diverrebbe proprietario di un certo numero di titoli ad allevare facilmente acquistabili o cedibili e si eviterebbe anche l’ingresso indiscriminato di cavalle per produzione dall’estero. Con un mercato in difficoltà per le fattrici tale sistema assegnerebbe immediatamente un valore al diritto ad allevare. Sicuramente avrebbe a quel punto senso Valter Plaino riceve da Flavio Pertoldi la targa per l’iscrizione quarantennale del padre Aldo RICORDO DI ALDO PLAINO Nella notte fra fine marzo ed il primo di aprile è venuto a mancare Aldo Plaino, uno dei punti di riferimento nell’ambito allevatorio del Friuli. Aldo Plaino, da oltre quarant’anni allevatore e Socio Anact, era una persona d’altri tempi, stimato, scrupoloso, ben voluto da tutti, non solo nell’ambito locale. Negli ultimi anni, dal suo allevamento nelle vicinanze di Udine, sono usciti buoni soggetti come Zuglio, Ubella, Vilson, Edinbur, Fuart e la promettente Ideissima. Ai familiari le più sentite condoglianze. 15 TROTTO NEL MONDO - FRANCIA E DINTORNI LAVORI IN CORSO In aprile il trotto continentale ha preparato i successivi grandi appuntamenti Aprile è un bel mese per il trotto europeo. È il mese in cui si cominciano a tracciare i piani per i tantissimi appuntamenti (Lotteria, Oslo Grand Prix e, soprattutto, Elitlopp, oltre Criterium des 4 Ans e Albert Viel a Vincennes) dei mesi immediatamente successivi. È il periodo delle ricomparse, dei sogni che tornano ad accendersi, delle speranze che cominciano a prendere corpo. E in aprile gli indigeni d’esportazione si sono fatti ancora onore. Il numero delle vittorie non sono state a livello di marzo (dodici, quasi un record) però i risultati sono stati di qualità. Nel mese la vincitrice delle Oaks 2006 Genny di Jesolo ha mantenuto l’imbattibilità stagionale. La figlia di Extreme Dream martedì 10 apriImpressionante Going Kronos (Lutfi Kolgjini) a Mantorp dove ha vinto alla media di 1.13.7 sui 2140 metri le a Klosterskogen, pista da 800 metri con open-stretch a Skien, in Norvegia, Glen Kronos), il nostro figlio di Viking Kronos ha agito all’attesa ha portato a tre le vittorie nell’anno (dopo quelle ottenute a Gelcontro buonissimi anziani. Ai 700 finali ha mosso in progressione senkirchen e a Duindigt), girando allo scoperto nell’ultimo giro ha in quarta ruota e in retta d’arrivo ha travolto, senza che il suo inspaziato a media di 1.16.2 sui 2100 metri. terprete muovesse le mani, l’americano Adams Hall e il battistrada Lunedì 26, la 4 anni allevata dalla Scuderia Sandra, sempre nelle Jaded (il vincitore del Kriterium svedese 2005). Per Going Kronos mani del giovane Hugo Langeweg jr, ha aggiunto un nuovo succesmedia di 1.11.2, 800 conclusivi in 1.09. Il 4 anni italiano ha manso. Impegnata in Svezia, ad Aby, l’ippodromo di Goteborg, nella tenuto l’imbattibilità sulle piste del nord Europa in tredici corse, prima delle cinque eliminatorie della Drotting Silvias Pokal sui 2160 quattro in questo 2007. metri ha destato una forte impressione: dopo partenza cauta da un Non ha vinto nel mese, ma ha confermato di essere uno dei migliori numero esterno ed attesa in seconda pariglia esterna, ha sfondato anziani continentali, Exploit Caf che ha effettuato il rientro venerdì con un bel volo ai 600 finali ed ha poi reagito al duro attacco di Parsera 13 aprile a Vincennes nel Prix Jamin sui 3525 metri. Il figlio taya svincolandosi dalla rivale in retta d’arrivo, media notevole di di Toss Out, con Franck Nivard, è stato infine preceduto di misura 1.13.8, con 700 finali in meno di 1.10. soltanto dal castrone Nimbrod Borealis, 1.13.5 per entrambi, record L’altro “protagonista” italiano del mese è stato, manco a dirlo, Going della corsa migliorando di molto l’1.14.4 di Général du Lupin. Exploit Kronos, che ha dato spettacolo mercoledì sera 25 aprile (poche ore Caf ha tallonato lo scatenato battistrada Lourmarin che ha superato dopo il Gran Premio d’Europa a San Siro) sui 1640 metri di Solvalall’ingresso della retta d’arrivo, dove ha piazzato lo spunto Nimbrod la. Con in sulky Johnny Takter (Kolgjini era impegnato a Milano con 16 (da Arnaqueur) che poi sul palo ha messo la testa avanti a quella del rappresentante del nostro allevamento. All’ottima prestazione del Prix Jamin, Exploit Caf ha fatto seguire un’altra valida performance nell’internazionale Prix de l’Atlantique sui 2150 metri di Enghien. Il portacolori di Giuseppe Lanza muovendo dalle retrovie ha saputo concludere in piena spinta, terzo a media di 1.12.5 per precedere lo stimatissimo compagno di training Kool du Caux (1.12.6, al rientro dal successo del Prix de France), senza riuscire però a minacciare Meaulnes du Corta (da Voici du Niel) che in arrivo, a media di 1.12 ha preso la meglio sulla fortissima ma dispersiva Nouba du Saptel (1.12.4) che come sempre ha gettato in campo polmoni e forza d’animo. Exploit Caf con questo risultato anco- La retta d’arrivo del Habibs Minnelop con Genny di Jesolo (Hugo Langeweg jr) che prevale su Prince de Charme ra molto lusinghiero ha gudagnato il defitivo pass per il Lotteria. Restando in tema di italiani vanno registrati nel mese di aprile i nel mese di aprile meritano una menzione soprattutto i due suctentativi di Derrick di Jesolo ad Halmstad in Svezia (quarto, 1.13.2, cessi della sempre “vorace” Pearl Queen, che ha allungato la sua successo a Robinson Starlight 1.12.9 la media), di Ghibellino a già lunga collana di successi vincendo prima il Prix Paul Leguerney Vincennes nel Prix Hentietta sui 2850 con esiziale errore sull’ulti(il 7 aprile a Vincennes), 1.13.8 sui 2850, record della corsa demoma quando stava guidando in apparenza nella massima sicurezza lendo il precedente 1.14.5 di Lazio du Bourg, poi il Gaston de Wa(vittoria a Prodigious 1.13.6), di Frosty Aas (secondo), Fobia Font zieres (20 aprile, in notturna), 1.13.1 sui 2100 con autostart, anche (quinta) e Fiuggi Gius (rp in partenza) ad Enghien nel Prix de l’Arin questo caso al primato della corsa, migliorato l’1.14 di Liberté. gonne risolto dal tedesco Gustav Diamant (1.14.3). Nelle analoghe prove per i maschi (Prix Phaeton e Gaston Brunet) Dishmar è invece andato a segno (1.14.6 sui 2525, Johanna Lindqvist vittorie di Phlégias (da Daghir de Prelon, 1.15.1) e di Pitt Cade (da in sulky) a Cavaillon mentre Galantez, alla prima uscita dell’anno e Fortuna Fan, 1.13.8). In aprile è tornato in azione anche il vincitore guidato da Jos Verbeeck, ha spaziato a Tongres in Belgio a media di dell’Amérique Offshore Dream, che non ha avuto difficoltà ad anda1.14.8 sui 1609 metri, nuovo record della pista. A proposito di Verre a segno il 14 aprile a Vincennes per un risalto fortemente voluto beeck, il “diavolo” in veste di trainer, proprio verso metà aprile ha dal suo trainer Pierre Levesque nella corsa che ricorda suo nonno, il cominciato a lavorare il nostro Derbywinner Echò dei Veltri (assente grande Henri Leveque. Il figlio di Reve d’Udon in 1.14.3 sui 2175 ha dalle piste dal Costa Azzurra 2006), che gli è stato affidato da alcuni controllato Ohara de Sevres. mesi e che ora soggiorna in Belgio, nel piccolo centro di allenamenNel mese di aprile due gli appuntamenti di rilievo sulle piste nordito di Jos. Da segnalare anche il successo del 3 anni italiano Infatti che. Sabato 21 aprile a Goteborg si è disputata la finale dell’OlymNovember (da Viking Kronos) il 26 aprile a Aby a media di 1.16.7 piatravet sui 2140 con successo di Gentleman, un figlio di Gentle sui 2140. Star in consistente ascesa, che ha mosso dalla quarta pariglia esterInfatti è allenato da Stig Johansson e guidato da Erik Adielsson. na e sul passo è svettato di misura, ma chiaramente, su Acclaim e Nella stessa corsa, quarto l’altro “Viking Kronos” Incanto November. Hot Tube, 1.12.8 per tutti e tre. L’attesissimo ospite francese Késaco In una rapida panoramica di quanto è successo sulle piste europee Phédo che dopo percorso per buona parte allo scoperto ha sfondato ai 200 finali, ma ha poi appesantito l’azione gettandosi di galoppo. L’allievo di Jean-Michel Bazire ha così rimediata la terza squalifica (dopo Oslo Grand Prix e Elitlopp) nelle tre uscite fuori dalla Francia. Gentleman è un allievo di Kari Lahdekorpi che in corsa fa coppia con Thomas Urberg. Sabato 28 nella Finlandia Ajo, a Vermp, bella vittoria dello svedese Opal Viking, che però ha avuto vita facile per gli errori dei rivali più insidiosi (Kool du Caux e Citation). Il 7 anni, guidato da Jorma Kontio, ha eguagliato il record della pista fermando il cronometro sulla media di 1.10.8 sui 1609. Al secondo posto Mr Nice Guy. La regina dei 4 anni francesi Pearl Queen (Thierry Duvaldestin) nel Prix Paul Leguerney sottomette Passion du Loisir EZIO CIPOLAT 17 LA STORIA - LE GRANDI MADRI LE GRANDI MADRI DELL'ALLEVAMENTO ITALIANO LA REINE quella di uno straordinario personaggio del nostro trotto, Fulvio Gerardi, diventando così il simbolo di un impianto, l’Allevamento Centauro che per oltre quarant’anni è stato una sorta di faro per l’allevamento laziale. E, naturalmente, La Reine è popolare per la sua eccezionale produzione: undici figli tutti in corsa, tutti di buon livello (quattordici i gran premi vinti, più innumerevoli piazzamenti) tanto La Reine con un giovanissimo Ercole Ac e con Elio Battistini, a quel tempo direttore da riuscire a portare dell’Allevamento Centauro a casa nel loro complesso 1.818.720.700 Per pochi centimetri che sul traguardo del delle vecchie lire, una cifra considerevole in un lasso di tempo che va dall’inizio degli Derby 1972 separarono Sharif di Iesolo anni Settanta alla fine di quelli Ottanta in da Patroclo, La Reine tredici anni dopo cui non c’erano premi miliardari. Per renquando la vittoria nella classicissima andò dere l’idea, il successo nel Derby fruttò ad Ercole Ac - non è riuscita a diventare, ad Ercole Ac 91milioni, 10 il secondo di dopo Mariella e Gamarth, la terza mamma Patroclo. Undici figli, come una squadra del trotto italiano a produrre due vincitori di calcio, con i suoi campioni (i classici di Nastro Azzurro. Patroclo, Sidi Salem e Ercole Ac, più AppaLa Reine, però, rispetto alle due “sovrarizione, per lungo tempo primatista delle ne” del nostro allevamento, che abbiamo femmine di 4 anni indigene) e i gregari di ricordato negli ultimi numeri, può forse vantare una maggiore notorietà. Vuoi per lusso (Tagiura, Aughir, Boras, De Gaulle e la facilità del suo nome (splendido e per Gerard Ac) e qualche altro elemento utile una volta in piena sintonia con il suo ef(Qasaba, mamma dell’ottimo Agramante, e fettivo valore), vuoi per la sua storia parUri Tarso) per completare una “formazioticolare che si è indissolubilmente legata a ne” di straordinaria compattezza. La storia 18 della piccola saura di casa Gerardi è già stata raccontata sulle pagine del Trottatore da Lucio Celletti, nel momento della morte di questa straordinaria fattrice. Era l’estate del 1986 e l’anno prima, proprio di quei tempi, suo figlio Ercole Ac vinceva il Derby. Lucio, dimostrando un grande senso giornalistico, per raccontare della Regina dell’Allevamento Centauro andò a parlare con il dottor Brunelli, che la mise al mondo, e poi con Elio Battistini, che le fu vicino per tutta la carriera di fattrice a Bagni di Tivoli. Si vengono così a scoprire le difficoltà legate alle prime ore di vita di La Reine, per il fatto di essere piccolissima, quasi un ragnetto e dello scarso interesse che da yearling questa figlia di Tornese (con madre l’americana Lady Jeritza), che aveva la gamba destra un po’ storta, suscitò nelle aste del 1965, tanto da restare senza offerte, passando di mano solo all’amichevole, per un milione (di lire, ovviamente). L’acquirente fu Fulvio Gerardi, che s’innamorò a prima vista di questa cavallina morfologicamente poco importante, ma di qualità e dall’aria sveglia e simpatica. Così, La Reine, allevata dal milanese Luigi Camurati, ma nata ad un passo da Ravenna da Eugenio Casadio, fu trasferita nell’hinterland romano in una cittadina famosa per le sue terme, per la Rocca Pia fatta edificare da Papa Pio II, per l’anfiteatro romano di pianta ellittica e per avere nato i natali al premio Nobel per la fisica Emilio Segrè. La qualità di La Reine è stata portata avanti nel tempo da tre delle sue quattro figlie: solo l’ottima Boras non ha trovato il mondo di esprimersi come mamma, mentre le altre hanno fatto sempre a pieno il loro do- vere: da Qasaba derivano Agramante, il classico Ultimatum Ac, oltre a Vittoriale Ac, da Tagiura l’ottimo Zirgon e da Apparizione i molto validi Dribbling Ac, Figaro Om, Gretel Om, Firmamento Ac, tanto per ricordarne alcuni. Non si più parlare di La Reine senza ricordare Fulvio Gerardi, personaggio per alcuni tratti unico tra i nostri allevatori, che nel secondo dopo guerra hanno operato per rendere più moderno e qualitativo il trotto italiano. Gerardi aveva un forte senso delle proprie scelte, che portava avanti con caparbia coerenza, ma aveva anche intuizioni profondamente innovative: fu infatti uno dei primi a mandare le sue fattrici con una certa frequenza negli Stati Uniti per presentarle agli stalloni di grido: uno dei prodotti di queste scelte fu proprio l’eccellente Apparizione, figlia del top sire Nevele Pride. Gerardi, come allevatore, toccò l’apice due volte, nello spazio di pochi anni, prima con Cherie, poi con Ercole Ac, entrambi Derbywinner plasmati da Marcello Mazzarini. Fulvio Gerardi è venuto a mancare nel marzo nel 1990 e alla sua figura il Trottatore gli dedicò un commosso ricordo di Pierfranco Ellero. EZIO CIPOLAT Fulvio Gerardi con Marcello Mazzarini e con Ercole Ac, nella storica notte del Derby (luglio 1985) LA REINE (1964), s., da Tornese Allevatore: Luigi Camurati, Milano 1ª madre: LADY JERITZA (1946), s. 2.05.2, da Follow Up 2ª madre: JERITZA MC ELWYN (1934), b.o. p., 1.20.8, da Mr McElwyn 3ª madre: JERITZA (1921), b. 1.18.8, da Atlantic Express 4ª madre: LETTIE LEE (1908), b. 1.18.8, da Moko 5ª madre: LEETELL (1892) s. 1.25.3, da Axtell LA PRODUZIONE DI LA REINE 1969 - PATROCLO - 1.14.7, m.b. da Quick Song. Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM) 1970 - QASABA - f.s. da Garib Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM) 1971 - SIDI SALEM - m.b. Buckeye Demon Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM) 1972 - TAGIURA - f.b. Gil Hanover Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM) LA PRUDUZIONE DELLE FIGLIE DI LA REINE da QASABA derivano 64 trottatori (17 in corsa, tra i quali Agramante 1.16.6, Ultimatum Ac 1.14.1, Vittoriale Ac 1.15.2, Parol Effe 1.16.4, Baccarat Ac 1.16, Dragone 1.15.1, Agadem 1.18.4) da TAGIURA derivano 11 trottatori (8 in corsa, tra i quali Zirgon 1.15.4, Matagi Ag 1.18.2 e Roseto Ac 1.18.7) da APPARIZIONE derivano 49 trottarori (29 in corsa, tra i quali Dribbling Ac 1.13.7, Figaro Om 1.14.1, Gretel Om 1.14.7, Firmamento Ac 1.14.7, Carmencita Om 1.15.6) 1973 - URI TARSO - m.s. Carmelo Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM) 1977 - AUAGHIR - m.b. Nevele Pride Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM) 1978 - APPARIZIONE - f.b. Nevele Pride Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM) 1979 - BORAS - f.b. Keystone Spartan Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM) 1981 - DE GAULLE - m.b. Marengo Hanover Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM) 1982 - ERCOLE AC - m.b. Top Hanover Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM) 1984 - GERARD AC - m.s. Short Stop Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM) 19 LA STORIA - MEMORIE DEL TROTTATORE RIMEMBRANZE SVEDESI Puntuale come una cambiale in scadenza, l’ultima domenica di maggio si presenta all’insegna di una tradizione recente ma ormai consolidata: l’Elitlopp Anche stavolta Internet ci viene incontro per animare le nostre reminiscenze. Il sito www.solvalla.com o più specificatamente (risparmiandovi tutte le varie tappe intermedie) http://solvalla.se/evenemang/Elitloppet_film.php ci propone una compiuta retrospettiva storica. Discreto spazio per l’edizione 1973 (con le immagini dei rettilinei delle due prove e lo spareggio vinto da Ego Boy) ed una finestrella con il filmato dei due arrivi vittoriosi di Timothy T, accompagnati dall’inno di Mameli (15 e 18 secondi rispettivamente, due preziosi reperti che hanno contemporaneamente il pregio della rarità ed il difetto della brevità). Aggiungiamo infine che sul sito www.youtube.com un benemerito appassionato italiano, ha inserito, tra marzo ed aprile, una compiuta doLa 2° prova dell’Elitlopp ’73. Flower Child s’impone al ragguaglio di 1.13.8 e si qualifica per la prova di spareggio contro Ego Boy, qui 2° con lo stesso tempo. Carosio 3° in 1.14.1 (1.59.2) è il primo indigeno a sfondare il muro dei due minuti cumentazione di filmati sull’Elitlopp, recenti e non, insieme a tante altre gare del panorama Vorremmo stavolta rimarcare l’impresa in terra svedese del sei anni nazionale ed internazionale. Non possiamo fare a meno di segnalarCarosio, che nell’edizione 1973 (svolta con formula tipo Campionato lo (parola di ricerca iniziale: Elitloppet) con la speranza che questi Europeo di Cesena), con al sediolo Giancarlo Baldi abbassò il proprio limite di un secondo e 7 decimi, passando da un ragguaglio al Km. di 1.15.8 ad uno di 1.14.1, arrivando terzo nella prova vinta da Flower Child. Il riscontro cronometrico effettivo fu di 1.59.2, pertanto l’impresa già grande di Carosio venne amplificata dalla circostanza che il “biasuzziano” fu il primo indigeno della storia a sfondare il muro dei due minuti. L’articolo che pubblichiamo a corredo del nostro ricordo ritorna sulla storica domenica del 1973: riproponiamo le impressioni fornite allora da Giancarlo Baldi, intervistato per il nostro periodico da Franco Quartieri (giornalista che in quel tempo scriveva per il quotidiano bolognese “Stadio”). Ma Giancarlo Baldi ebbe in quegli anni un feeling particolare con la massima corsa svedese, visto che nei due anni immediatamente successivi seppe centrare una storica doppietta con Timothy T, nel 1974 di giustezza, nel 1975 con un netto Per Giancarlo Baldi il primo dei due trionfi con Timothy T, nel ‘74, in 1.15.7 (pista in non perfette condizioni). vantaggio. Ci sarà il bis nel ‘75, preceduto da un’altra probante affermazione a Monaco nel Gran Premio di Baviera 20 video siano ancora presenti al momento della vostra lettura. Nella rete si trovano tanti filmati rari ma gli abituali navigatori sanno che spesso quello che c’è oggi si può anche non trovare domani. le prove ripetute, vedi Agnano, Batteria e Finale, quella Finale che Carosio ha concluso LUCIO CELLETTI purtroppo con [email protected] to ancora da spendere, gli riescono senz’altro di pieno gradimento. Non per nulla l’exploit è venuto nel secondo (Estratto dall’intervista di Franco Quartieri -Trottatore n. 6/1973) heat…” - …nonostante una Giancarlo, ricorda una sera dell’agosto ’69 a Cesena? Carosio stava rottura, scusi l’infacendo le sue primissime corse a due anni, in una gara aveva saputo terruzione… Giancarlo Baldi assiste alle Aste del 1972 precedere un certo Tedo… e lei, a un certo momento, troncando nette “ …Nella prima Catutte le infervorate ipotesi, tutti gli accesi commenti, aveva esclarosio ha sbagliato, mato: “Sapete cosa vi dico? È meglio stare zitti. Del tempo avanti e ha perduto almeno trenta metri. Sono arrivato solo sesto, si capine abbiamo fin troppo, non rimane che stare a vedere che cosa ci sce, con la perdita di terreno che le ho detto e a quelle velocità non riserverà il futuro”. Benissimo, ecco che il futuro ci ha riservato un c’era niente da fare. Bisogna considerare che il numero della seCarosio cavallo del record, capace di approdare ad un pelo dall’1.14, conda prova veniva assegnato sulla base dell’ordine di arrivo della il cavallo che per primo ha violato tra gli indigeni il sacro tempio dei prima; e così, arrivato sesto, ho avuto il numero “sei”, cioè lo stesdue minuti. Lei cosa ne dice, adesso? so capitato in sorte per il primo schieramento. Partire con il “sei” “Certo è un avvenimento grosso, grossissimo. E io vorrei parlare su otto cavalli, al largo di campioni come Ego Boy e Flower Child un po’ anche da uomo di cavalli, che per i cavalli sa gioire e soffri(oltretutto eccellenti scattisti, soprattutto lo svedese che va via re, entusiasmare e vibrare. Lei lo sa bene che prima di tutto io ai sparato veramente!), significa senza esagerazioni esser tagliati cavalli voglio un bene dell’anima, li “sento”, ne condivido emofuori in anticipo. Nella seconda prova ad onor del vero non è che zioni, desideri, ansie: abbia perduto molto perché sono creature terreno, si è piuttosto sensibilissime; non complicata ancor più la strumenti qualsiasi. possibile sistemazione Naturale, quindi, una resa già problematica volta raggiunto un così dal numero. Devo torbel traguardo, che si nare a dire che restanprovi una gioia intendo secondo o terzo in sa, una gioia speciale. partenza, sarei finito a Ma direi che a questo ridosso di Flower Chipunto è anche bene ld e di Ego Boy: senza esaminare la corsa da cambiare nulla, ripeto, un punto di vista tecma col loro ragguaglio nico; e allora posso o una lineetta in più.” subito precisare che in - Due parole sulla piuna grossa prestazione sta… di Carosio io ci credevo “La pista, ripeto, è fermamente. In Svezia Ego Boy, sei anni nel 1973, vince lo spareggio dell’Elitlopp 1973 precedendo Flower Child estremamente scorreci siamo andati non vole, un biliardo persolo con delle buone fetto. Non si perde un grammo di energie, ogni colpo di zoccolo credenziali, ma anche con fondate speranze di combinare qualche rende al massimo come un motore lubrificato in maniera ideale. cosa di notevole…”. Non c’è sabbia, sono eliminati quindi tutti i possibili detriti e quel- Dunque, convinzione preliminare piuttosto robusta nelle possibila pur lieve azione frenante del manto sabbioso. Il fondo di creta, lità di Carosio? dà al tocco un che di elastico e dinamico che è una meraviglia”. “Sì, lo ripeto. Tanto più che a lui piacciono le corse tirate, l’andatura vibrante e continuata, gli schemi condotti all’insegna della FRANCO QUARTIERI generosità senza soverchi compromessi tattici. E poi un’altra cosa: LA PAROLA A GIANCARLO BALDI 21 DA NON PERDERE NONSOLOTROTTO Maggio è il mese della Lotteria, ma anche il mese dei 3 anni che hanno a loro disposizione ben tre doppi turni di vertice. Le novità proposte da quest’anno trovano proprio una prima valida esplicazione in questo mese: così ad Agnano, la vigilia del Lotteria, sono programmate le Poule partenopee, sui 2100 metri, che fanno da anticipazione al primo gruppo I stagionale per la generazione più giovane, il Giovanardi, sempre sulla media distanza; mentre Padova e il suo Elwood Medium si collega al successivo Gaetano Stabile. Per i 3 anni del giro classico sono state tracciate due strade, una con confronti in pista grande Richard Estes - Lunch Specials 2001 sulla media distanza, l’altra proponendo appuntamenti sulla breve e in pista piccola. È un modo per differenziare la programmazione di un cavallo, cercando di valorizzarne attitudini e caratteristiche. Il Lotteria, che resta evidentemente il motivo clou di tutto il mese, si lega al Regione Sicilia di due settimane dopo, con l’appuntamento alla Favorita da intendersi più che altro come atto consolatorio per chi ad Agnano non è riuscito a mettersi in evidenza. Montegiorgio, invece, offre una buona occasione ai 4 anni europei dopo il Gran Premio d’Europa e in attesa dei successivi Regione Campania, quest’anno spostato a giugno, e Tino Triossi. Tanta carne al fuoco e tante occasioni per i nostri “turisti” ippici che per questo mese di maggio possono sbizzarrirsi, tenendo anche conto che per i più “internazionali” possono essere programmate anche due trasferte all’estero con il Nord Europa come meta: l’Oslo Grand Prix del 13 maggio, a Bjerke, e l’Elitlopp del 27 a Stoccolma meritano attenzione. A tante proposte ippiche corrispondono altrettante idee per accompagnare il pomeriggio all’ippodromo con qualche visita più culturale. Padova, nel periodo, propone una mostra particolarmente interessante, quella Jacques Villeglè proposta da Vecchiato New Art Galleries in piazzetta San Nicolò. La rassegna propone una sessantina di opere dagli anni Cinquanta ad oggi di questo artista francese nato in Bretagna nel 1926 che è stato uno dei maggiori rappresentanti del movimento degli Affichistes assieme a Raymond Hains, François Dufrêne e a Mimmo Rotella. Napoli, come da tredici anni a questa parte, propone “Maggio dei Monumenti”, un’iniziativa a largo raggio che coinvolge tutta la città. I principali avvenimenti di quest’anno si articolano in quattro manifestazioni fortemente legate all’essenza stessa di Napoli, alle sue radici e ai suoi miti. Nel mese saranno organizzate da parte delle tante associazioni che operano sul territorio oltre 150 visite guidate, che permetteranno ai visitatori di scoprire gli angoli più segreti e nascosti della città. Il 5 e 6 maggio, giorni di vigilia del Lotteria, proprio nell’ambito del Maggio dei Monumenti, Castel dell’Ovo e la Casina Pompeiana propongono “Il noir, l’horror, il thriller e il mistery nella letteratura e nella cinematografia a confronto con la storia di Napoli”. Il Giovanardi può invece offrire l’occasione per la visita di un’altra mostra importante, quella che Palazzo Magnani a Reggio Emilia (Modena e il suo ippodromo del Saliceta distano pochi chilometri) riserva alle opere dell’artista americano Richard Estes, uno dei massimi rappresentanti dell’iperrealismo. I suoi quadri sono perfetti, come delle fotografie. La mostra di Richard Estes, che conta su 35 tele, si sposterà poi al museo ThyssenBornemisza di Madrid sino al 2 settembre. L’anno scorso a New York molte opere di Estes sono state vendute, con una valutazione che è andata dai 90 mila dollari (per le più piccole) agli oltre 450 mila delle più importanti. EZIO CIPOLAT GLI APPUNTAMENTI DI MAGGIO SULLE PISTE ITALIANE 22 1 maggio - PADOVA Elwood Medium (Gruppo II, metri 1640, indigeni di 3 anni) 13 maggio - MONTEGIORGIO San Paolo Filly (Gruppo III, metri 1660, femmine indigene di 4 anni) 1 maggio - PADOVA Elwood Medium Filly (Gruppo III, metri 1640, femmine indigene di 3 anni) 19 maggio - PALERMO Regione Sicilia (Gruppo II, metri 1600, indigeni e importati di 5 anni ed oltre) 5 maggio - NAPOLI Maschio Angioino (Gruppo III, metri 2100, maschi indigeni di 3 anni) 20 maggio - MODENA Tito Giovanardi (Gruppo I, metri 2100, indigeni di 3 anni) 5 maggio - NAPOLI Castel dell’Ovo (Gruppo III, femmine indigene di 3 anni) 20 maggio - MODENA Carlo Cacciari (Gruppo II, metri 2100, femmine indigene di 3 anni) 6 maggio - NAPOLI Lotteria (Gruppo I, metri 1600, internazionali di 4 anni ed oltre) 26 maggio - AVERSA Stabile (Gruppo II, metri 1660, indigeni di 3 anni) 13 maggio - MONTEGIORGIO San Paolo (Gruppo II, metri 1660, 4 anni europei) 26 maggio - AVERSA Stabile Filly (Gruppo III, metri 1660, femmine indigene di 3 anni) 31 ATTUALITÀ GIUSEPPE RUOCCO IL NOMADE DEL TROTTO Lo chiamano Jos, il diavolo napoletano, per la sua antica amicizia con Jos Veerbeck. All’anagrafe è Giuseppe Ruocco, detto Peppe, 40 anni, il nomade del trotto. Il viso come scolpito dal vento, le basette lunghe alla Clark Gable, Peppe non sta fermo un momento. Nemmeno ora che professionalmente ha raggiunto obiettivi importanti. «Ho ancora voglia d’imparare, di scoprire i segreti di chi è più bravo di me. Mai fermarsi al primo traguardo, questo è il mio motto» afferma Peppe. E Ruocco non sì è fermato nemmeno quando è stato radiato. Sei anni da clandestino nell’ippica. Una brutta storia. Cominciamo da qui. Giuseppe Ruocco, il diavolo napoletano, bacia Dominatore d’Orio, che ha visto crescere, maturare e vincere 24 «Un’ingenuità - non nasconde Ruocco - pagata a caro prezzo. Ero l’allenatore ufficiale di due scuderie accusate di aver alterato i dati anagrafici di alcuni cavalli. Quando inziai la collaborazione con questi proprietari mi fu assicurato che era acqua passata. Tutto chiarito e risolto. Non rischiavo niente. Invece mi radiarono, come se la responsabilità fosse stata mia». Radiato. Come Veli Pekka Toivanen per il caso di Vandike Per. Solo che per Toivanen qualche anno dopo arrivò “il perdono”. Peppe Ruocco rimase l’unico “sfrattato” con forza dagli ippodromi. «Ero il capro espiatorio - la certezza di Peppe -. Pagavo per tutti. I ricorsi dei miei avvocati nemmeno venivano presi in considerazione. Gabriele Baldi e Antonio Luongo, presidente e vicepresidente dell’Anagt, dopo il “perdono” di Toivanen, s’interessarono al mio caso. Devo soprattutto a loro se non sono più un clandestino». Peppe Ruocco e Dominatore d’Orio: a segno nella Consolazione (a sinistra) del Lotteria, superano El Nino e vanno a conquistare il Regione Sicilia ed il driver partenopeo portato in trionfo Nel periodo più triste della sua vita, Peppe Ruocco, tra tanti cavalli, fu allenatore “ombra” anche di Bowergil Sm, una delle femmine più interessanti della generazione, e naturalmente di Dominatore d’Orio, di cui è anche comproprietario. Con in sulky Giuseppe Pietro Maisto, Dominatore d’Orio il 2 maggio 2004 vinse, nel giorno del gran premio Lotteria, il Regione Campania per i quattro anni. Sul palco salì anche Ruocco, nessuno fiatò. Tutti sapevano che il futuro vincitore dell’Encat era allenato dall’”innominabile”. Ruocco deve molto a Gabriele Baldi e Tonino Luongo, ma pure a Celestino Marcone, Sergio Peluso e Felice Galletta nelle cui scuderie mosse i primi passi. «Ho imparato tanto - racconta - anche alla scuola di Gasparetto e Fontanesi e a quella più ruvida, ma molto concreta, di Pasqualino Esposito. Per me Pasqualino è un grande uomo di cavalli. Se fosse nato in Francia sarebbe come Dubois». Ruocco non è erede di una famiglia di ippici. Il suo papà, oggi in pensione, era un tecnico. “Ispettore tecnico di veicoli industriali”. Lavorava alla Saviem, la ditta del compianto Gigi Lupo. Quando Lupo catalizzò gran parte dei suoi interessi nel trotto chiese al papà di Ruocco di seguirlo. Gli affidò incarichi di fiducia a “L’Abbazia”, un centro residenziale alla porte di Napoli dove era concentrata l’attività di allevamento e di allenamento della “Tre Lupi”. Era il 1977, Peppe Ruocco aveva 10 anni, viveva tra i trottatori. Lupo qualche anno dopo lasciò definitivamente la Campania trasferendosi a Monate. I nuovi proprietari dell’”Abbazia” offrirono ai Ruocco la gestione dei campi da tennis. Offerta respinta al mittente. Dopo sei anni da clandestino Peppe Ruocco può mostrare con orgoglio i trofei conquistati a San Siro Ormai il destino era segnato dai cavalli. Papà Ruocco comprò qualche trottatore. Il primo fu Barbina Real, il secondo Fans, frequentatore e spesso vincitore dei centrali tra Napoli e Roma. 25 Peppe seguì il corso allievi del 1988, debuttò con un terzo posto a Tor di Valle un anno più tardi. Al giovane Ruocco gli ippodromi stavano stretti. Nessuno riusciva a tenere a bada il suo spirito d’avventura. «Ho sempre puntato sui centri di allenamento. Secondo me è impossibile allenare i cavalli negli ippodromi». Da Agnano a Monate e ritorno, poi sulle spiagge flegree, di nuovo a Monate, quindi in Emilia nel centro di Fulvio Montipò. Su e giù per l’Italia. A fare esperienza. «Rubavo il mestiere, ma poi aggiungevo qualcosa di mio. L’estro è una qualità che mi hanno riconosciuto in molti». In Emilia conosce Alessandro Zanettin. A quell’epoca procuratore di Premio Encat 2007: Dominatore d’Orio e Peppe Ruocco superano Express Road e contengono l’affondo di Frisky Bieffe Veerbeck. E tramite Zanettin fa amicizia con il diavolo belga. «Mi è sempre piaciuta la sua guida aggressiva. Ma anche il suo modo di vedere l’ippica. Tanti grandi guidatori, soprattutto gli stranieri, hanno una cultura diversa dalla nostra nell’approccio al mondo dei cavalli». Tra gli italiani qual è il driver preferito? «Sono amico di Pippo Gubellini che ammiro molto, ma mi piacciono anche Bellei, Andreghetti e Maisto». Tra gli allenatori credo che Henry Grift sia un vero maestro. E Ruocco è più guidatore o allenatore? «Nelle classifiche del 2006 sono stato decimo tra gli allenatori, diciottesimo tra i driver per numero di vittorie e settimo per somme vinte. Non male, direi, per uno che fa tutte e due le cose» Ora finalmente Ruocco ha trovato casa. Abita a Sabaudia nell’Azienda Agricola Gianfilippo, il centro di allevamento e allenamento di Maria Grazia Malventi. Peppe Ruocco da Napoli è commosso ma lo dà a vedere relativamente sul palco dei vincitori ad Agnano 26 «Un posto magnifico: ventitrè ettari di terreno, diciotto dei quali adibiti a paddocks. Cento box, una pista regolamentare di mille metri di sabbia calcarea con una racchetta di 800 metri, la più grande d’Europa». Un paradiso per uomini e cavalli... «L’ideale per plasmare i campioni. Si perché non ha senso allenare se non si punta sempre al top. Bisogna avere tutte le carte in regola per creare i grandi cavalli, poi se ti devi accontentare di meno, pazienza. L’importante è che il tuo lavoro sia stato mirato per arrivare al massimo». Peppe Ruocco ha due figli deliziosi… «Sono tutta la mia vita - confessa -. Joseph ha dieci anni, vive in Svezia il paese della sua mamma, Katia Tavela. Eravamo insieme nel periodio in cui lavoravo in Emilia. Katia conosce cinque lingue. Dopo l’esperienza italiana è tornata in Svezia con Joseph. Appena posso vado a trovarli. Joseph già parla correttamente italiano, svedese e inglese e ci sa fare anche in sulky. A Tor di Valle ha vinto una gara di pony. Aveva il frustino, i guanti e gli occhiali che Jos Veerbeck gli regalò dopo la vittoria con Remington Crown nel Lotteria del ‘99». L’anno scorso è arrivato Josè Christian… Peppe Ruocco saluta esultante il pubblico di Agnano sul traguardo del Castel dell’Ovo con Giulia di Jesolo «É nato il 6 maggio, il sabato prima del Lotteria. Mentre vincevo una corsa con Enzo d’Alfa. Salvio Cervone concluse la cronaca dandomi in diretta l’annuncio. La mamma di Josè è Katerina Walkama, finlandese. Vive con me a Sabaudia. É un compagna e una collaboratrice preziosa. Gli ultimi successi li ho divisi con lei». GAETANO BORRELLI Il futuro di Peppe Ruocco si chiama Joseph. Nell’immagine in alto il primogenito del driver napoletano porta alla vittoria Billy The Kid a Tor di Valle in una gara con i pony e sopra sul gradino più alto alza la coppa 27 PRIMO PIANO MONTECATINI STAGIONE ESTIVA CON LA WORLD CUP considerare una parte integrante ed attiva della città”. Nuovo maquillage per il Sesana con migliorie per lo spazio riservato al pubblico, in particolare il ristorante della tribuna è stato rinnovato per consentire un maggior confort alla clientela, la mensa degli artieri completamente ristrutturata diventando un accogliente luogo per cenare e la possibilità di seguire le corse in un ambiente che coniuga piacevolmente il classico con il locale di tendenza. “La nostra intenzione è di avvicinare le famiglie e portare nuovo pubblico a vivere l’ippodromo - ha precisato Claudio Corradini, Amministratore di Trenno -, per questo oltre all’ormai collaudato parco giochi, per la stagione che va ad iniziare, avremo a disposizione anche due pony per dare l’opportunità ai più piccoli di Lo scorso anno, in occasione del tradizionale appuntamento di Ferragosto, la gente è arrivata numerosissima al Sesana familiarizzare con il cavallo. Noi ippici stiamo attraversando un momento particolare, ma speriamo di arrivare a fine anno con i “Questa estate la World Cup tornerà a passare da Montecatini”. Così nostri problemi risolti”. ha iniziato il suo intervento Francesco Ruffo della Scaletta parlando Altri ancora i grandi appuntamenti nella stagione, a partire dalla ai convenuti alla conferenza stampa di presentazione della stagione finale della Coppa Europa Lady Drivers (si disputerà il 7 luglio), che estiva dell’ippodromo della Val di Nievole. “Siamo convinti di avere racchiude un particolare significato in quanto è stata promossa e preparato una stagione tecnicamente molto valida – ha continuato patrocinata dal Consiglio Regionale della Toscana, a dimostrazione il Responsabile della Trenno – che toccherà appunto il suo vertice la della costante attenzione delle nostre Istituzioni agli eventi che sera di Ferragosto con la disputa del Gran Premio Città di Montecatini, accadono nel territorio. da sempre la corsa-clou dell’estate, acquistando maggior fascino in “Al Sesana farà tappa anche il Giro d’Italia Gentleman, il 21 luglio quest’anno perchè affiancherà il Sesana all’ippodromo newyorchese si disputerà il Società Terme (riservato ai tre anni), non mancherà di Meadowlands, di Woodbine e Mohawk in Canada, ed agli europei la tradizionale Corsa delle Pariglie ad inizio agosto ed il Criterium Jägersro, Cagnes sur Mer e Vincennes, che saranno il teatro delle Toscano si correrà il 15 settembre - così ha annunciato Francesco altre prove della Cup. Vediamo questo evento, che ricordiamo avrà Ruffo - e da questo anno il Premio Dante Alighieri cambierà nome, una dotazione che supera i 200.000 Euro, come un riconoscimento sarà intitolato a Nello Bellei. Il grandioso Ivan è stato per tutti noi al prestigio di Montecatini, un centro turistico-termale, una delle un uomo da ammirare per la sua serietà e correttezza, a ciascuno di capitali europee del benessere e del relax, dove l’ippodromo è da 28 Città di Montecatini 2006: la passerella di Smashing Victory e Bjorn Goop su un sempre combattivo Lets Go, For Kelly Park, New Aldo e Cirio Caf noi ha procurato gioie ed emozioni, contribuendo ad aumentare la saluto e quello del Comune Gianluca Calzolari, assessore allo sport, nostra passione, siglando corse su corse ha lavorato e contribuito ricordando il buon rapporto di collaborazione con la Società di Corse. alla visibilità del nostro “La Trenno è una realtà del ippodromo. Ci è sembrato nostro territorio - ha esordito dunque giusto e doveroso Calzolari - e l’ippodromo è dedicargli questa corsa come da considerare una parte riconoscimento alla sua integrante dei giardini e dei carriera”. parchi della città ed insieme L’ippodromo e le sue giornate alle Terme costituisce un di corse, per i Dirigenti della richiamo turistico importante. Trenno, sono visti come punti di Non dimentichiamo poi il forte aggregazione per il pubblico, legame della Val di Nievole una ricerca di rinnovamento con il mondo del cavallo, che è delle proposte per ampliare fonte di lavoro per gli operatori la platea e soprattutto di della zona, quindi dobbiamo allargare l’attenzione alle mantenere un rapporto stretto nuove generazioni per e diretto per favorire l’offerta dare nuova linfa all’ippica. turistica e lavorativa”. “Siamo una grossa realtà, ma Gli auspici e le garanzie ci Francesco Ruffo (ultimo a destra) dopo aver premiato Bjorn Goop ed i proprietari di Smashing dobbiamo soprattutto dare sono, siamo quindi sicuri che qualità alle nostre proposte ed Montecatini anche quest’anno al nostro spettacolo - ha concluso Ruffo - e l’ippodromo deve essere saprà rispondere alle aspettative degli appassionati con serate visto non come il punto di arrivo della filiera ippica che, partendo estive memorabili. dall’allevamento finisce con le corse, ma il punto di partenza di un più ampio discorso sul cavallo ed il suo mondo”. Ha portato il suo DANIELE FRANCESCHI 29 NATURA E CAVALLI VIVERE A PASSO DI CAVALLO Da un’idea della famiglia Baldi, nasce alla Pradona, l’Agriturismo Margherita, un elegante rustico inserito nel contesto di un importante centro di allevamento e allenamento di cavalli da corsa All’Agriturismo Margherita nulla si improvvisa, neanche l’intrattenimento riservato agli ospiti 30 Vorreste effettuare giri di pista al trotto o percorsi esperenziali denominati “La vita dell’artiere” o “Vivere a passo di cavallo”, visitare una splendida oasi del WWF e poi, probabilmente esausti, soggiornare nella “suite Indro Park”? Potete farlo tranquillamente, prenotando all’agriturismo Margherita di Altedo, a poche centinaia di metri dal Centro Ippico Pradona. Fa tutto parte, del resto, dell’Azienda Agricola Laura Baldi, creata dall’ex amazzone bolognese, parte integrante della grande dinastia dei Baldi ed erede diretta, insieme al fratello Lorenzo, di Giancarlo. E, appunto, di Margherita. “Ho vo- L’inaugurazione dell’Agriturismo avvenuta lo scorso luglio luto intitolare l’agriturismo a mia ricordare i bei tempi madre - spiega Laura - perchè tutto questo le sarebbe sicuramente andati e, se proprio ci si piaciuto molto. L’abbiamo inaugurato nel luglio dello scorso anno, vuole rovinare la gioroltre a pernottamento e prima colazione offriamo anche organiznata, riflettere su quelli zazione di matrimoni, riunioni aziendali e tante altre iniziative. Mi presenti. è venuta questa idea frequentando i corsi per imprenditori agricoli Tempi duri, tanto da che erano necessari per poter usufruire dei fondi europei destinati, giustificare ancora di appunto, alle aziende agricole. Noi, del resto, produciamo fieno per più l’operazione decitutta l’estensione dell’azienda: 44 ettari, un impegno non da poco. sa da Laura: “L’ippica Poco meno di un anno fa il sogno di realizzare anche l’agriturismo è sta attraversando un stato realizzato, al numero 135 di via Boschi (telefono 0516600547, momento difficilissimo sito web www.agriturismomargherita.net). Oltre a quello di cui che è sotto gli occhi di abbiamo parlato, offriamo ovviamente 10 stanze per il soggiortutti, quindi mi sono no, ognuna delle quali porta il nome di un cavallo particolarmente preoccupata di inauimportante per la storia della scuderia Baldi prima e dell’azienda gurare un’attività comagricola poi. Le suite si chiamano, quindi, Indro Park e Timothy T, plementare a quella del le altre stanze invece ricordano Casadei, Dolby Deimar, Hollyhurst, settore ippico (alleDivina Slm, Doringo, Eterea e Lancaster Om”. vamento e scuderia) Un tuffo nella grande storia del trotto nostrano, come si vede. Per per garantire comunque la sopravvivenza dell’azienda agricola. Il risultato, oltre a quello che produce l’azienda, è questo agriturismo re- Altri momenti di intrattenimento staurato e non ristrutturato perchè abbiamo voluto mantenere i soffitti in pietra a vista, le scale originali e tutto quanto poteva giovare ad una struttura davvero molto bella e caratteristica, nella quale non solo gli ippici si trovano perfettamente a loro agio”. Tutti sono quindi invitati nel cuore della pianura Padana che da Bologna devia verso Ferrara, per restare a contatto della natura e soprattutto del cavallo. Laddove il cavallo, spesso e volentieri, è diventato campione. La reception lascia intuire la raffinatezza delle 10 stanze dedicate agli avventori SANDRO CAMERANI 31 [email protected] ATTUALITÀ ROBERTO CESARI UN IPPICO POLIVALENTE un tipo così, se poi risponde anche al nome di Roberto Cesari può fare solo il Direttore dell’ippodromo fiorentino. Carattere a volte sanguigno e focoso come gli Emiliani DOC, sempre gentile, disponibile, allegro e sorridente come un Carioca, Roberto Cesari ha poi mixato tutto questo con la competenza derivatagli dalla sua vasta e poliedrica esperienza, uscendone qualcosa che assomiglia a quei Long-Drink che si bevono ai Caraibi, dei quali ogni sorso ha un sapore diverso, però insieme formano un gusto speciale. Cesari ha praticamente vissuto fino a dieci anni in Brasile dove il fratello Stefano alleva ancora cavalli di razza Manga Larga, un incrocio fra Arabo ed Andaluso molto apprezzato per la sella, e la sorella Veronica ha invece gareggiato nei concorsi ippici in Italia. Il nonno ed il padre appartennero a quelli storici pionieri che dettero il via e continuarono l’allevamento emiliano, ma la molla per lui non scattò da giovanissimo ma più tardi. Tutto accadde in un giorno in cui il padre lo mandò a Milano per seguire un cavallo di casa che partecipava ad una corsa di preparazione al Derby. Roberto Cesari con la moglie Anna Cosa mai potrebbe fare a Firenze un cinquantenne d’assalto, nato a San Paolo del Brasile, cresciuto a Bologna e con tutta una vita trascorsa fra cavalli, scuderie ed allevamenti? Scontata la risposta: 34 “Il cavallo era Etis e quel giorno vinse il Premio Vecchioni - ricorda Cesari -. Fino ad allora l’ippica mi era apparsa qualcosa di molto distante, ma quel giorno al ritorno da S. Siro sentii come un Demone che mi scoppiava dentro e si impadroniva di me, e fu da quel momento che iniziai a seguire la scuderia e l’allevamento, impegnandomi nella gestione e nella ricerca delle genealogie, con soddisfazioni anche sul piano della redditività. Chi alleva con qualità alta difficilmente può chiudere in passivo, per questo ho sempre scelto stalloni che secondo me avevano capacità di migliorare il sangue della fattrice, badando che la femmina fosse geneticamente in progresso di rendimento nei riguardi della madre e della nonna”. Ed i risultati non mancarono: Esotico Prad, Furioso Prad ed Urania Prad, fra gli ultimi nati dell’Allevamento di Crespellano. “Ho sempre tenuto presente Sandro Viani - prosegue Cesari -, che con genealogie di medio livello ha fatto crescere puledri fra i migliori d’Italia. Diceva che i suoi segreti erano in primis di non Un bel giorno, nonostante i lusinghieri risultati ottenuti, con una decisione drastica ed inaspettata, Roberto Cesari chiude con l’allevamento. “Mio padre tornò in Sudamerica per seguire il suo lavoro - spiega ed i suoi affari ed io ritenni che forse avevo già ottenuto il massimo di quello che avrei potuto raggiungere, ed in più mi pareva già di intravedere per l’ippica orizzonti nebulosi e prevedevo una prospettiva scarsa nel futuro, ma non volli uscire dall’ambiente e proseguii il mio impegno come Delegato UPT”. A quel tempo, eravamo nel ‘95, ricordiamo le sue epiche battaglie riguardo alle norme antidoping, il controllo della disciplinare ed i regolamenti del Trotto, accompagnate dalla ricerca della trasparenza e dall’evidenziazione dell’incompatibilità delle cariche. “Non si può - ribadisce Cesari - essere Allevatore, Proprietario ed allo stesso tempo anche Presidente di Giuria”. Ed infine la proposta di porre regole sui tempi di sospensione e quella memorabile lettera che intitolò “Chi controlla i Controllori” inviata all’allora Commissario Masi. “Stimolanti ed antidolorifici, anche se presenti nelle liste dei farmaci - sottolinea - consentiti, alterano comunque la prestazione del cavallo, la regolarità delle competizioni e quindi il loro uso deve essere proibito anche solo come forma di rispetto per gli avversari, per il pubblico e gli scommettitori”. Ricordiamo in quel periodo anche i numerosi articoli sui giornali riguardo svariate problematiche dell’ippica. Roberto Cesari consegna a Fabrizio Ciulla la coppa quale vincitore del Ponte Vecchio affezionarsi alle fattrici, si deve subito vendere quella madre che ti ha già prodotto un Derbywinner, perchè raramente si riconfermerà. Inoltre si deve provare una cavalla per tre anni e se dimostra buone capacità di riproduttrice si può continuare a tenerla, altrimenti bando al sentimentalismo, dobbiamo sostituirla, ed infine sosteneva che per ottenere i grandi risultati bisogna appoggiarsi ai grandi allenatori. Doveva averne anche altri di segreti, perchè è impossibile che abbia prodotto cavalli così buoni con queste poche teorie”. Ma un nuovo cambiamento era nell’aria ed a Bologna nel ‘91 nacque l’APTER, una nuova Associazione di Proprietari, con lo spirito di proporre il federalismo regionale ippico. “Le risorse dovrebbero essere usate nell’ambito della Regione in cui sono maturate - spiega Roberto, che diventò il Presidente della nuova Associazione -. Ciascuna delegazione invia una parte delle sue entrate a Roma, diciamo un 20% impiegato per un Centro Associativo che comprenda un ufficio organizzato per l’assistenza legale ed economica, ma il restante 80% deve essere usato localmente per il mantenimento di un ufficio che provveda alle iscrizioni, alle procedure, ed anche all’organizzazione delle assemblee e delle feste con una segreteria presente ogni giorno ed a disposizione per fornire l’assistenza necessaria agli iscritti. Ogni sede doveva avere uno statuto regionale specifico ed a livello nazionale essere rappresentata con una forza-voto diversa in base al numero delle Scuderie locali iscritte ed al Montepremi da loro vinto, cosa questa che premia la quantità e la qualità ed era visto come un miglioramento dell’immagine associativa e dei servizi resi ai Proprietari. Purtroppo l’iniziativa non ebbe esito felice, anzi la spaccatura che ne derivò produsse non solo un indebolimento dell’UPT ma anche della Categoria stessa”. 35 Un nuovo cambiamento. “Divenni in seguito membro di Commissioni Tecniche ENCAT prosegue Cesari - ed anche della Commissione Stud Book e dal 2001 sono il Direttore degli Ippodromi di Firenze trotto e galoppo e di quello di Siena, un’opportunità questa che accolsi e che conduco con gioia perchè mi permette di vivere veramente l’ippica a trecentosessanta gradi”. Come valuti da questo tuo osservatorio la situazione del settore? “Inizio dicendo che secondo me il trotto ha avuto un passato illustre, ma sta subendo nel presente un periodo assai scadente, ed attribuisco la colpa e la responsabilità di questo decadimento a coloro che si sono trovati negli ultimi anni ad avere in mano il timone del nostro “vascello” e hanno dato l’impressione di procedere a vista, senza una rotta precisa, ed ancor peggio non evidenziando nessuna apparente intenzione di tentare di raddrizzare la barca e di portarla su quel sia pur fievole vento che avevamo e di farla almeno navigare. Ci troviamo in un quadro diverso da quel tempo in cui i soldi delle scommesse venivano restituiti all’ippica. Allora non c’era il riversamento e le Agenzie funzionavano in maniera diversa, mentre oggi le nostre risorse si sono ridotte dal 40 al 50 per cento ed i Ministeri appaiono sordi e quantomeno disinteressati alle nostre richieste e la stessa Unire, Ente Pubblico che dovrebbe gestirci, sembra rivestire un ruolo quasi 36 esclusivamente burocratico e scarsamente tecnico. All’ippica viene concessa una sopravvivenza dura e faticosa e vedo il 2007 come un anno di crisi straordinaria e generale del settore perchè dovremo indubbiamente combattere una forte carenza di risorse economiche, ma per salvarci l’unica strada che ritengo percorribile è quella di creare un robusto e solidale gruppo di Categorie intorno al Commissario Guido Melzi d’Eril. Non vedo altre alternative che dargli da parte nostra pieno appoggio, far quadrato ed arroccarci intorno a lui per renderlo forte, perchè il Conte non rappresenti solo un semplice incaricato del Governo chiamato a rivestire il ruolo di Commissario, ma essendo un appassionato ed un conoscitore del nostro ambiente, possa interloquire con i Ministeri a cui l’ippica fa riferimento, altrimenti diversamente non ne usciremo. Ritengo nefasti altri tipi di strategie - continua Cesari - e ci occorre la visione di un progetto comune e con quello risolveremo la crisi. Dobbiamo rinunciare all’individualismo e all’egoismo. Si potrà e si dovrà certamente discutere sugli obiettivi, ma stabilito il percorso la situazione va affrontata con il contributo univoco di Roberto Cesari ha alla sua destra il Consigliere di Amministrazione di Ippodromi & Città Riccardo Barni ed a sinistra i giornalisti Paolo Allegri e Sandro Benassi tutti per ricreare le condizioni in cui eravamo ai tempi della “distribuzione”. Solo così potremo sfuggire da questa palude che invece di liberarci ci sta inevitabilmente ed inesorabilmente ingoiando. Anche gli operatori devono cambiare la loro mentalità, perchè è giusto un contributo per intraprendere un’attività, ma si deve anche avere un progetto valido e preciso, altrimenti se non sono stati capaci di portarlo a buon fine, non possono continuare in eterno ad avere denaro pubblico”. un po’ di verve alle giornate di corse, riportato nuovo pubblico all’ipppodromo migliorandone l’accoglienza, l’ospitalità, ed in svariate circostanze e soprattutto la domenica alle Mulina sembra di ritornare indietro nel tempo con le tribune affollate… “Certamente l’attuale programmazione non aiuta certo lo spettacolo - lamenta Cesari - con corse troppo ripetitive, di bassa qualità tecnica, ci siamo da tempo orientati verso un metodo che predilige il puro utile a totale discapito del valore tecnico e sportivo. Abbiamo dato spazio La inspiegabile ruggine che a volte e preferenza a corse come i matinee, che sembra esserci tra alcune delle Categorie forse creano entrate e profitti immediati del trotto non giova certo alla causa con minore spesa, ma mi chiedo quali comune, ma tu che oltre alle Mulina dirigi vantaggi portino in fatto di immagine e di anche il Visarno, che rapporto vedi tra le valenza sportiva. Indubbiamente esiste in due branche? Italia un buon numero di cavalli di categoria “Obiettivamente - ammette Roberto F e G che devono trovare il loro programma, Cesari - necessita una revisione sul ma riservata a loro introdurrei una nona metodo della distribuzione dei proventi corsa, per ogni giornata naturalmente, con tra il trotto ed il galoppo. Senza dotazione aggiunta e non decurtando le dubbio è un problema annoso e per altre corse, uno stop a quello che definirei certi versi impopolare a proporsi, ma il “non-spettacolo” dei matinèè. A questo dovrà presto essere risolto in quanto Roberto Cesari in un momento di relax con la moglie Anna e la figlia Raquel punto, permettetemi, con tutto l’amore oramai dimostrato come sia altamente che sento per l’ippica, di concludere imparziale ed iniquo nei confronti del suggerendo indistintamente a tutti gli Operatori Ippici, che nel caso settore trotto. Non vorrei, però, che questo portasse uno scontro in cui i Ministeri stabiliscano di non aiutarci nel corso del 2007 con un fra le due branche dell’ippica italiana, anzi ritengo che entrambe solido contributo economico, sarebbe nostro dovere razionalizzare dovrebbero in primis riquadrare i conti, ma poi procedere insieme l’utilizzo di tutte le risorse economiche disponibili con un Calendario fianco a fianco per avere così la possibilità di un maggior controllo Tecnico diverso, azzerando quei costi che non contribuiscono in ed una voce più forte e più sentita negli Enti e nei Ministeri. In fin alcun modo ad estendere la produzione ed i relativi ricavi. Questo, dei conti lo scopo di tutti noi è mettere in pista i cavalli e non deve nell’evenienza che ci si prospetta, deve essere prioritario”. far differenza che corrano attaccati o sellati”. Da quando rivesti il ruolo di Direttore le tue iniziative hanno dato DANIELE FRANCESCHI Il direttore dell’ippodromo fiorentino (ultimo a destra) in occasione della premiazione di Enrico Bellei, Claus Hollmann ed il team di Ideale Luis, accanto al Conte Melzi ed Alberto Caravita 37 LA STORIA - CAMPIONI SENZA TEMPO WAYNE EDEN CLASSE E CUORE Trent’anni fa l’americano della Mira II scoperto da Vincenzino Gasparetto e guidato da Anselmo Fontanesi conquistava il Gran Premio della Lotteria Lotteria 1977: il Morino accarezza Wayne Eden che s’impone da dominatore sull’eccellente Dalko II e Waymaker Il Lotteria è sempre stato, dal 1951, ad oggi, una corsa speciale. I colori e il calore di Napoli, i colpi di scena delle batterie, la frenetica attesa della finalissima, la tribuna di Agnano che, verso sera, vive quei due minuti scarsi con una partecipazione emotiva senza eguali. Vincere il Lotteria è stato il sogno di ogni driver. Ieri, forse, ancor più di oggi. Anselmo Fontanesi, detto il Morino, nel 1976 era convinto di avere nelle mani il campione che poteva regalargli il successo nel carosello partenopeo: Wayne Eden. Certo, non é un’impresa semplice, per la originalità della formula e per gli avversari da affrontare, davvero tosti. Non c’è infatti solo il grande Delfo, con in sulky il Pilota, ma anche 38 l’immenso Bellino II che arriva nella conca di Agnano sullo slancio di un inverno francese stupefacente (Cornulier, Amérique, France, Paris, Vitesse) e del vittorioso collaudo nel torinese Costa Azzurra. A Torino, Wayne Eden ha provato in tutti i modi, prima con una partenza disordinata e poi allargando in retta, a tener testa al mostro di Jean René Gougeon. Non c’è stato nulla da fare contro l’ultimo capolavoro del trotto francese, ma il Morino non dispera, sa che a Napoli la musica potrebbe cambiare. Fontanesi ha già in mente la tattica nella quale è maestro, e non solo con Wayne Eden: una batteria tranquilla, poi via in testa nella “Quel pomeriggio a Napoli volava ma ha buttato via tutto in batteria. Poi ha fatto il record in Consolazione” ricorda il Morino Nella batteria del Lotteria, Wayne sbaglia rabbiosamente, perde una ottantina di metri, insegue da 1.13, ma non riesce a entrare in finale. “L’avevo preparato a puntino per il Lotteria – continua il Morino – era carico a mille, una meraviglia. La macchina però ha un po’ rallentato, quel tanto che è bastato per Nazioni 1976: Wayne Eden conclude con assoluta sicurezza davanti al francese Dauga (con Gougeon) e all’esemplare College Record buttare via tutto in un attimo. Ho voluto far vedere di cosa era capafinale, pronto a giocare di fioretto contro il rivale francese e contro ce nella Consolazione: Wayne Eden ha stravinto in 1.14.6 con 58.2 l’immancabile Delfo, con il quale sta battagliando su tutte le piste per gli ultimi 800 metri, mentre Bellino II ha intascato la batteria in italiane. 1.15.4 e la finale in 1.15.2, ma rischiando grosso contro Delfo”. Il Pilota, infatti, sorprende tutti e inventa un Delfo all’attesa, un Delfo che lascia andare College Record, segue l’azione di Bellino “Davanti era ferrato II e in retta gli porta anche l’attacco. Bellino II sembra smarrito di leggerissimo e era fronte a tanta arroganza, ma reagisce e regala a Gougeon il quinto capace di parziali Lotteria (la prima volta con Roquépine, poi un triplo a seguire con formidabili. Però Une de Mai). È andata male, ma Wayne Eden potrà riprovarci. Ha sei anni e appaguai a contrastarlo re ancora nel pieno del vigore fisico, anche se in Italia di battaglie in partenza” dice ne ha già fatte e contro avversari che si chiamano Timothy T, Delfo, Anselmo Fontanesi The Last Hurrah, Waymaker, College Record o francesi come Bellino II o Dimitria. Wayne Eden è uno Speedy Rodney con mamma da Darnley,nato nel 1970. In America non è mai sceso sotto i due minuDomenica 4 aprile 1976. È un giorno da cartolina. Alle scuderie, là di ti a 2 e 3 anni, ma a 4 anni ha segnato il record di 1.58.4/5 contro il fronte, iniziano presto le grandi manovre. Le sgambature non fanno tempo a Lexington. Gasparetto lo vede correre e se ne innamora. Fa che rendere più vibrante l’attesa: superbo Bellino II, strapotente anche un’offerta, ma non è sufficiente per acquistarlo. Gasparetto Delfo, una macchina da corsa Wayne Eden. Via alle batterie e via non si perde d’animo. “Vedrai – dice al Morino – che ora viene a al sogno del Morino. Wayne Eden dietro le ali della macchina è una correre l’Amérique, non si piazza e noi torniamo alla carica…”. Va bomba, ma guai rallentarlo o contrariarlo. proprio così, e Gasparetto, con 50.000 dollari, dopo Latest Record “Eh sì - ricorda Fontanesi - quando è arrivato in Italia aveva davanti si porta a casa un altro americano di lusso per la Mira II di Piero due ferri pesanti e quando trottava piano sembrava due cavalli in Giudici. uno. Alla fine con Vincenzino (Gasparetto, ndr) gli abbiamo messo due ferri piccolissimi con una traversina e il cavallo è cambiato da L’importato della Mira II così a così. Ferrato in questo modo, poteva fare delle frazioni incredi Piero Giudici dibili, però c’era anche qualche problema. In partenza dovevi porsi è fatto ammirare tarlo lungo dietro le ali e lui andava via come una freccia. Se invece per le sue imprese costretto a rallentarlo, si bastonava e saltava via. Mi hanno criticato in pista e ha colpito più d’una volta perché cercavo di andare in testa a tutti i costi, ma la fantasia della gente io sapevo che con lui la tattica migliore era proprio quella. Una volta per il suo ritorno davanti, si attaccava alla mano e potevi distribuire i parziali come dopo il rapimento volevi. E che parziali…”. 39 Wayne Eden è un cavallo fantastico: “coda al vento, azione aerea, leggera, musino dolcissimo proteso in avanti” come lo dipinge splendidamente Luigi Gianoli. Nel 1975 perde il Costa Azzurra da Dimitria battendo Timothy T, vola al record di 1.14.2 a San Siro in una bella sera d’estate (“potevo scendere sotto l’1.14 se ci fosse stato un avversario capace di starci vicino” dice il Morino), cede a Bellino II e Duc de Vrie in un elettrizzante arrivo a tre nel Lido di Roma, vince il Città di Montecatini, ma durante la notte viene incredibilmente e misteriosamente rapito. Lo ritrovano un mese dopo e si parla di un riscatto pagato a pastori sardi. La sua vicenda fa parlare e scrivere tutta Italia, e non solo quella ippica. Wayne Eden non ha subìto per fortuna danni fisici, ma appare spento e spaurito. Si riprende di lì a poco e, troppo presto, viene spedito a Monaco, dove è quarto nella corsa vinta da Equiléo. Torna a vincere nel Freccia d’Europa e accetta quindi la sfida di Timothy T nel Nazioni, ma Anselmo Fontanesi e Wayne Eden premiati dopo una delle tante vittorie di prestigio sulla pista di San Siro niente può contro il “vagone nero” di Giancarlo Baldi che emerge da signore alla media di 1.15.8. A parte l’amara parentesi del Lotteria, nel 1976 Wayne Eden è protagonista assoluto sulle nostre piste. Conquista il primo dei suoi due Fiera contro Delfo, va a prendersi il Lido di Roma e il secondo Città di Montecatini, deve cedere a Delfo nella finalissima a due dell’Europeo di Cesena, lascia il segno della sua classe anche nel Gran Premio delle Nazioni davanti al francese Dauga e all’esemplare College Record. “Era un’altra corsa alla quale si teneva tutti in modo particolare: il signor Giudici, Gasparetto, io che l’avevo già vinto con Some Fire e Latest Record. Il problema era andare in testa, soprattutto perché c’era The Last Hurrah e Vivaldo non ci avrebbe dato via libera facilmente. Sono stato costretto a spendere 400 metri violenti, poi siamo passati. Per fortuna Delfo aveva sbagliato e a quel punto il pericolo poteva venire solo da Dauga con Gougeon. Ho potuto fare i parziali giusti e sull’ultima curva ho capito che non ci sarebbe stata storia”. Lotteria 1976: Wayne Eden vince a tempo di record la consolazione dopo aver fallito l’ingresso in finale per una grave rottura 40 “Nel ’77 il problema era superare al via i due di Vivaldo: Delfo ha sbagliato in curva e allora non c’é stata storia” racconta il driver Wayne Eden nella parte finale della sua carriera ha vestito la giubba della Little Toy, la stessa del grande rivale Delfo Anche nel 1977 non mancano le vittorie, ma Gasparetto e il Morino hanno ancora nella mente il Lotteria, la corsa che non può mancare nel racing-record di un americano. È il 3 aprile, quasi un anno esatto dopo la grande delusione. Questa volta a Napoli non c’é in campo un Bellino II, ma ci sono The Last Hurrah e Delfo, tutti e due nelle mani di Vivaldo, e sono avversari che non scherzano. Gasparetto e Fontanesi decidono subito una mossa a sorpresa: chiedono il numero esterno tanto in batteria che in finale. Forse dovranno pagare qualcosa in partenza, ma il Morino dietro le ali sarà più libero di manovrare. Prima batteria. Vince Waymaker in 1.15.7 e Vivaldo con The Last Hurrah si accontenta del secondo (i finalisti sono sei, due per batteria). Seconda batteria. Sbaglia Delfo, ma Vivaldo lo riassesta in tempo per acchiappare il secondo dietro l’ospite Forain che segna un modesto 1.16.4. Terza batteria: è un assolo di Wayne Eden che viaggia in 1.15.3 davanti a Dalko II. Alle scuderie, Gasparetto s’accalda, sbraita, non sta nella pelle, aspetta solo il momento della finalissima: sa bene che il Lotteria si giocherà tutto in pochi secondi, quelli dell’inevitabile, violentissimo avvio. Vanno via a bomba in tre: The Last Hurrah (con Alessandro Baldi), Delfo e Wayne Eden. The Last si ritrae appena in curva, quasi per lasciar strada a Delfo che però poco oltre sbaglia. Le mani di Vivaldo riescono a metterlo giù, ma ormai la partita è persa. La tribuna esplode in un boato che è un misto di delusione e di esultanza. Wayne Eden passa i primi 800 metri in un 58.8 che ammette poche repliche. Wayne Eden prosegue a ritmo allegro, ma in retta perde brillantezza e concentrazione, trotta gli ultimi 200 in un modesto 15.3, ma tanto gli basta per tenere sotto controllo il generoso Dalko II e segnare con 1.14.6 il nuovo record della finalissima. Delfo, intanto, torna a sbagliare e viene squalificato. The Last Hurrah, invece, è solo quarto, ma questa è per lui solo una prova d’assaggio: sarà infatti proprio lo scintillante yankee di Vivaldo il mattatore delle edizioni 1978 e 1979. Agnano s’infiamma, come ogni anno. Wayne Eden, il cavallo rapito, il campione che sa toccare il cuore, oggi è davvero il re del Lotteria. DANILO IOVENALI 41 TROTTO NEL MONDO ARGENTINA AD HURLINGHAM C’È UN TROTTO FATTO IN CASA Immagine di protagonisti prossimi ad entrare in pista al Kazan, il trotto che ha colpito come nel paese dei gauchos È girando il mondo che ci accorge che il Trotto potrebbe non morire mai. Il condizionale è d’obbligo perché ci sono posti dove l’agonia delle corse assomigli effettivamente alla fine, vedi Germania. E proprio in un posto lontano, impensabile come l’Argentina che il nostro cuore di trottisti riprende vita. Il Paese sudamericano, vanta una conosciuta e radicata tradizione per il galoppo, con un allevamento di grandissima qualità, che dopo la crisi economica del 2001 è diventato terra di shopping 42 per proprietari americani. I nomi di Candy Ride o del recentissimo Invasor, allevato dall’italiano emigrato Sandro Miserocchi, sono infatti all’apice del movimento alla sella mondiale. Del trotto invece si sa poco, di qualche cavallo arrivato anche da noi come Camada Long Loreto, o di Chucaro Ahijuna, l’incredibile detentore di record combinato, al trotto in 1.53.3 e all’ambio in 1.51.4, che due anni fa partecipò anche all’Elitlopp. Il trotto che colpisce nel paese dei gauchos e della Pampa non è però quello dell’Ippodromo di Palermo, dove è in verità la brutta copia del galoppo, ma bensì quello di provincia, dove le corse con il sulky assumono una dimensione davvero autoctona, pura e folkloristica. Tra questi il più popolare è l’Ippodromo di Hurlingham a qualche decina di chilometri dalla città di Buenos Aires, in un paesino coloniale dalla tranquilla provincia dove la domenica accade una sorta di piccolo miracolo. È il miracolo di un posto dove il cavallo è al centro di tutto, ovvero di una natura straordinaria e dove migliaia di persone si ritrovano attorno ad una pista per vedere un po’ di corse e fare una gita fuori porta. Non è questione di essere dei nostalgici o di auspicare un ritorno ad un ippica country, ma l’emozione di vedere tanta gente che si muove per vedere il trotto è un’emozione unica. Ad Hurlingham la pista è da miglio, del resto tutto manca in Argentina fuorché il terreno, i cavalli scendono facilmente sotto i due minuti e l’aria che si respira è quella di una grande festa di paese. La gente si assiepa allo steccato, incita i proprio beniamini in partenza, e poi una volta che questi si perdono dalla vista, li testa tra amici. Nello sterminato parco attorno alla pista, piatta e molto insabbiata, l’odore dell’asado è predominante. Il picnic di vitello e maiale arrosto è infatti imprescindibile in Argentina. Oltre si ascolta la musica popolare e c’è anche il tempo di fare una partita a calcio tra una corsa e l’altra. Non c’è tattica, equipaggiamenti un po’ antichi, ma l’impressione è che tra questi trottatori si possa anche pescare qualche soggetto di qualità, soprattutto tra i puledri. Tralasciando l’ambio, presente in parte minore, si nota come la genealogia è prettamente di linea americana. Attualmente lo Lotteria 1994: Uconn Don e Andrea Baveresi netti alla meta si lasciano alle spalle Mc Cluckey e Mint di Jesolo (alla corda) aspetta in silenzio per tornare ad urlare quando tornano per la lunga retta d’arrivo. Le scommesse sul campo sono tutte clandestine, con i ragazzini che si giocano “l’onore” scommettendo in privati testa a stallone più prestigioso è Althea’s Crown, un figlio di Valley Victory che funziona presso l’Allevamento “El Ceibo”, allevatore proprio di Chucaro Ahijuna, che si fregia di un collaboratore di grande prestigio come Osvaldo Formia, il trainer trasferitosi negli Stati Uniti, con una fortunata parentesi in Italia quando è stato l’allenatore di Uconn Don. “Quando nel decennio del ‘90 l’Argentina aveva l’uno ad uno con il dollaro andavamo di più a comprare i cavalli in America, e qui arrivavano anche dei buonissimi anziani. Adesso è davvero dura, però con lo spazio che abbiamo e anche con la natura ancora incontaminata, restiamo un Paese interessante per ogni allevamento, cavallo compreso. Il galoppo ha molta più tradizione ma Osvaldo Formia va sempre dicendo che i nostri puledri sono il doppio più forti e ben nutriti di quelli nati in Europa. Purtroppo dopo la crisi siamo rimasti senza soldi, e senza soldi la tecnica resta indietro, ma qui il trotto è sempre stato lo stesso, e forse questa è la nostra cosa migliore”. Ci dice Juan, un uomo di cavalli che ha percorso 1200 chilometri in un van a due posti per venire a correre con il suo cavallo di nove anni. Ad Hurlingham in effetti l’America è lontana, i finimenti sono provati dal tempo e dalla polvere, la gente non sa vestirsi per andare in una Club House che non c’è. Ad Hurlingham c’è un trotto fatto in casa, che piace anche ai cittadini di Buenos Aires, quelli che come in tutte le metropoli sono costretti a vivere tutta la settimana nel metro quadro di una scrivania. Proprio per quelli il Clarin, il giornale più diffuso d’Argentina, ha pubblicato un giorno un servizio di cinque pagine sulle corse ad Hurlingham, intitolandolo “Un dia pefecto”. Un giorno perfetto, non sarà talmente perfetto da non morire mai? MATTEO MUCCICHINI 43 AVVENIMENTI GRAN PREMI TORINO – Domenica 8 aprile PREMIO COSTA AZZURRA Gr. II ¤ 110.000, metri 1600 1. FRISKY BIEFFE m.b. 5 Indro Park e Salade di Rosa (Park Avenue Joe). Allev.: Nicola Benini. Prop.: sc. San Barnaba (1600 P. Gubellini) 1.12.8; 2. El Nino (1600 R. Vecchione) 1.13.1; 3. Was It A Dream (1600 E. Bellei) 1.13.1; 4. Exploit dei Fiori (1600 B. Lo Verde) 1.13.1; 5. Eclisse Domar (1600 M. Smorgon) 1.13.3. TORINO – Lunedì 9 aprile PREMIO CITTÀ DI TORINO Gr. II ¤ 99.000, metri 2060 1. EXPRESS MERETT m.b. 4 Express It e Salima Om (indro Park). Allev.: in Svezia. Prop.: Star Racing Oy & Stoeterij Merett (2060 P. Korpi) 1.15.6; 2. Ghiaccio del Nord (2060 R. Vecchione) 1.15.7; 3. Giuseppe Bi (2060 J. Nordin) 1.16; 4. Giasone Egral (2060 R. Andreghetti) 1.16.1; 5. Ganimec (2060 A. Guzzinati) 1.16.2. 45 BOLOGNA – Domenica 15 aprile BOLOGNA – Domenica 15 aprile PREMIO ITALIA Gr. II PREMIO ITALIA-FILY Gr. III ¤ 66.000, metri 1660 1. IDEALE LUIS m.b. 3 Lemon Dra e Volperossa Luis (Park Avenue Joe). Allev.: allev. Luise. Prop.: sc. Orlando Stable (1660 E. Bellei) 1.14.9; 2. In Wise As (1660 G. Lombardo jr) 1.15.1; 3. Impeto Grif (1660 M. Smorgon) 1.15.2; 4. Iperide (1660 R. Vecchione) 1.15.4; 5. Il Sogno Kyu (1660 Santo Mollo) 1.15.4. ¤ 33.000, metri 1660 1. IDOLE DI POGGIO f.b. 3 Varenne e Lotus Dragon (Tarport Devlin). Allev.: Lotus. Prop.: sc. Lotus (1660 E. Bellei) 1.16.3; 2. Isotta Om (1660 G. Grillo) 1.16.3; 3. Ilaria Jet (1660 R. Andreghetti) 1.16.4; 4. Illinois (1660 A. Baveresi) 1.17; 5. Inghilterra Om (1660 Mass. Castaldo) 1.17.1. MODENA – Domenica 22 aprile PREMIO RENZO ORLANDI Gr. II ¤ 110.000, metri 1600 1. EL NINO m.b. 6 Stallone Jet e Popgun (Abc Freight). Allev.: Silvana Guasco. Prop.: sc. Royal Sport (1600 E. Bellei) 1.11.6; 2. Express Road (1600 A. Guzzinati) 1.12.3; 3. Furbante Dei (1600 G. Lombardo jr) 1.12.6; 4. Alexia As (1600 F. Pettinari) 1.12.6; 5. Eastwood Om (1600 L. Baldi) 1.12.7. 46 MILANO – Mercoledì 25 aprile GRAN PREMIO D’EUROPA Gr. I ¤ 300.300, metri 2100 1. EXPRESS MERETT m.b. 3 Express It e Salima Om (Indro Park). Allev.: in Svezia. Prop.: Star Racing Oy & Stoeterij Merett (2100 P. Korpi) 1.13.4; 2. Gorniz (2100 E. Bellei) 1.13.4; 3. Gauguin Ans (2100 P. Gubellini) 1.13.6; 4. Ghiaccio del Nord (2100 R. Vecchione) 1.13.8; 5. Giulia Grif (2100 M. Smorgon) 1.13.9. MILANO – Mercoledì 25 aprile GRAN PREMIO D’EUROPA-FILLY Gr. II ¤ 77.000, metri 1600 1. GALIERA AS f.b. 4 SJ’s Photo e Victoria Sib (Armbro Goal). Allev.: allev. della Serenissima. Prop.: sc. Il Moro (1600 G. Lombardo jr) 1.12.5; 2. Grande Armee (1600 E. Bellei) 1.12.9; 3. Georgia Bi (1600 M. Biasuzzi) 1.13.1; 4. Giudy Stra (1600 F. Ciulla) 1.13.3; 5. Grafin Hbd (1600 L. Baldi) 1.13.3. 47 MILANO – Mercoledì 25 aprile PREMIO EMILIA Gr. III ¤ 33.000, metri 2100 1. IUMA EK f.b. 3 Viking Kronos e Birbona Om (Baltic Speed). Allev.: Az.Agr. G. Edy Caprani. Prop.: sc. Al. Do. (2100 P. Gubellini) 1.15; 2. Ivory Dany (2100 M. Smorgon) 1.15.2; 3. Immensite (2100 E. Bellei) 1.15.4; 4. Island Kronos (2100 G. Mauri) 1.15.7; 5. Innamorata Gar (2100 L. Baldi) 1.15.8. MILANO – Mercoledì 25 aprile PREMIO VENETO Gr. III ¤ 33.000, metri 2100 1. IVORY AS m.b. 3 Lemon Dra e Esprit Spur (Joie de Vie). Allev.: allev. della Serenissima-sc. Emmebi. Prop.: sc. Friends & Friends (2100 M. Baroncini) 1.14.6; 2. Invisible Stars (2100 R. Andreghetti) 1.15; 3. Iveri Lb (2100 P. Gubellini) 1.15.1; 4. Iper Roc (2100 M. Guzzinati) 1.15.2; 5. Invader As (2100 E. Bellei) 1.15.2 48