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Il Trottatore Maggio 2007

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Il Trottatore Maggio 2007
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 - DRCB - Roma
Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore
• GALIERA AS
La Serenissima del Filly
• LA SFIDA
DEI MIGLIORI
I 4 anni d’Europa a confronto
• RE.AL. TROTTER
Un’allevamento che ha fatto
e continua a fare la storia del trotto
5
anno LV - n.5 - maggio 2007
• IUMA EK
Il ritratto di una vincente
d’eccezione
5
Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore
anno LV - n.5 - Maggio 2007
VITA SOCIALE
2
PROGETTO POPOLI
14
ASSEMBLEA FRIULI V. G. (Adriano Ioan)
PRIMO PIANO
3
MAURIZIO SOVERCHIA (Luigi Sangregorio)
28
WORLD CUP A MONTECATINI (Daniele Franceschi)
NATURA E CAVALLI
30
AGRITURISMO MARGHERITA (Sandro Camerani)
ATTUALITÀ
4
ALLEVAMENTO RE.AL. (Sandro Camerani)
24
GIUSEPPE RUOCCO (Gaetano Borrelli)
34
ROBERTO CESARI (Daniele Franceschi)
LA STORIA
18
LA REINE (Ezio Cipolat)
20
RIMEMBRANZE SVEDESI (Lucio Celletti)
38
WAYNE EDEN (Danilo Iovenali)
IL TROTTO NEL MONDO
16
LAVORI IN CORSO (Ezio Cipolat)
42
ARGENTINA (Matteo Muccichini)
AVVENIMENTI
45
• LA SFIDA DEI MIGLIORI
Il 25 aprile a Milano si sono confrontati i 4 anni d’Europa. Trionfano lo svedese
Express Merett e l’italiana Galiera As
p. 4
p. 9
p. 45
• ALLEVAMENTO
RE.AL.
• IUMA EK
• GALIERA AS
Il ritratto di una vincente
d’eccezione
La Serenissima del Filly
GRAN PREMI
CAVALLI
9
IUMA EK (Ezio Cipolat)
DA NON PERDERE
22
NONSOLOTROTTO (Ezio Cipolat)
Un’allevamento che ha
fatto e continua a fare
la storia del trotto
Pubblicazione mensile dell’A.N.A.C.T. Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore Iscrizione n.218/2004 nel Registro del Tribunale di Roma in data 27/05/2004
Direttore Responsabile: Roberto Brischetto
Comitato di Redazione: Sandro Moscati, Adriano Ioan, Ciro Cesarano, Antonio Torciere
Testi e coordinamento: Luigi Sangregorio
Segreteria di Redazione: Lucio Celletti, Manuela De Leonardis
Foto: Claudio Caldani, Mauro Castelluccio, Gerard Forni,Sergio Lautizer, Marcello Perucci, Studio Rosellini, Società di Corse
Redazione e Amministrazione: Viale del Policlinico, 131 - 00161 Roma - Tel. 06.4416421 - Fax 06.44164237 - www.anact.it - [email protected]
Progetto Grafico e Impaginazione: Tubiuan Comunicazione / Stampa: Legall Industria Grafica S.r.l.
Poste Italiane s.p.a. - La presente rivista è spedita per abbonamento 70% DCB Roma. Finito di stampare nel mese di maggio 2007 Anno LV.
Pubblicità e Tariffe:
1 pagina350,00` +iva 20%
per 12 numeri 3.500,00` +iva 20%
Mezza pagina: 200,00` +iva 20%
per 12 numeri 2.000,00` +iva 20%
seconda di copertina: 500,00` +iva 20%
per 12 numeri:5.000,00` +iva20%
terza di copertina: 400,00` +iva 20%
per 12 numeri: 4.000,00`+iva 20%
quarta di copertina 700,00` +iva 20%
per 12 numeri 6.500,00` +iva 20%
(Impianto Fotolito a Parte)
VITA SOCIALE
PROGETTO SOLIDARISTA
POPOLI
L’Ospedale MAW POE KLOE - KAWTHOOLEEI ha anche il nome dell’ANACT
ed una targa posta all’ingresso dell’edificio riporta il logo dell’Associazione
L’immagine della sofferenza, ma anche della speranza
Nel nostro numero di novembre 2006, a pagina 5, vi avevamo raccontato del progetto della Comunità Solidarista Popoli (una Onlus
di assistenza pubblica a popolazioni in difficoltà) e del desiderio di
voler costruire una clinica medica nella regione di Dooplay (Myanmar Orientale), una zona in cui confluiscono disagi ambientali, etnici, sanitari, purtroppo sempre di particolare gravità, appesantiti
dalla convivenza quotidiana con una sanguinosa guerra civile.
Il Consiglio dell’ANACT, su idea del Vice-Presidente Moscati, decise di finanziare il progetto della clinica con un contributo di
15.000,00 Euro.
In questi mesi la Onlus si è attivata per la realizzazione dello stesso
che ora sta per diventare realtà. Ad inizio gennaio sono cominciati i
lavori, un folto gruppo di operatori umanitari dell’Onlus ha fattivamente partecipato alla costruzione dell’edificio.
A marzo, per l’intensificarsi della guerra civile, i lavori sono stati
opportunamente interrotti per un breve periodo. Sono poi ripresi
ad inizio aprile ed al momento di andare in stampa si stanno praticamente concludendo.
L’Ospedale MAW POE KLOE - KAWTHOOLEEI ha anche il nome dell’ANACT ed una targa posta all’ingresso dell’edificio ne riporta il
logo dell’Associazione. Il Dr. Rodolfo Turano in una breve ma significativa cerimonia “di posa” della targa, ha ricordato l’aiuto dell’Associazione.
Le opere di beneficenza, naturalmente, devono essere fatte sottovoce e con la massima discrezione possibile; crediamo tuttavia necessario ringraziare tutti gli Associati per gli ampi consensi ricevuti
all’iniziativa.
E allo stesso modo riteniamo doveroso esprimere la nostra gratitudine alla Comunità Solidarista Popoli per aver dato vita al progetto
in tempi decisamente brevi, senza mai dover dimenticare l’abnegazione con la quale si prodigano a favore dei gruppi etnici meno
fortunati.
A sinistra il Dottor Rodolfo Turano “scopre” la targa con le insegne dell’Anact (in primo piano al centro) alla presenza di un numeroso gruppo di volontari della “Comunità Solidarista Popoli” (a destra)
2
PRIMO PIANO
MAURIZIO SOVERCHIA
SEGRETARIO UNIRE
C’era il Conte Melzi a San Siro in occasione dello spettacolare pomeriggio imperniato sul Gran Premio d’Europa. Il Commissario Unire ha confermato che, con il nuovo
Segretario, l’Ente è ripartito con segnali forti di fondamenta per il nuovo corso
Crescita vertiginosa quella dell’ippica italiana, cambiamenti solo
Soverchia, con i campioni di sangue prelevati ai cavalli dopo la corsa
apparenti per un sistema che ha moltiplicato se stesso senza mai
mandati in Francia - Unire Lab era in divenire ed il solo Laboratorio
pensare ad aggiornare le regole. Anni durandi Milano non riusciva ad espletare le analisi te i quali sono state piantate bandierine un
per gli accertamenti. All’attuale Segretario delpo’ dovunque incrementando il numero degli
l’Ente va anche il merito di aver messo in moto
ippodromi, delle giornate ed ancor più vistosaun accurato controllo sul milk shake ai cavalli
mente quello delle corse, aggiungendo inoltre
partecipanti alle corse Tris ed ai Gran Premi.
i campi esteri. Una crescita alla quale ha fatto
Complimentandoci con Maurizio Soverchia, che
da contraltare una diminuzione impressionante
ancora fresco di nomina, si è limitato a dire:
del numero di spettatori presenti negli ippo“Ora pensiamo a lavorare. Sappiamo tutta la gran
dromi e di conseguenza il gioco (al 26 d’aprile
mole di cose che dobbiamo portare avanti”, gli
le scommesse che Panzironi aveva definito in Il Segretario dell’Unire Maurizio Soverchia
auguriamo un buon lavoro. Lo stesso Conte Melascesa hanno segnato un –3,93% rispetto allo
zi, presente a San Siro in occasione dello spetstesso periodo del 2006).
tacolare pomeriggio imperniato sul Gran Premio
Dopo l’incontro decisivo fra Melzi ed il Ministro per la definizione
d’Europa, ha posto l’accento: “Con la nomina di Maurizio Soverchia
delle strategie idonee alla quadratura del bilancio – grazie anche
l’Ente è ripartito ed allo stesso tempo posso dare maggior concreal neo Segretario Soverchia, che con il Commissario Unire ha poi
tezza al mio mandato”. All’ippodromo milanese c’era un pubblico
che non si vedeva da tempo. “Non devono rimanere episodi isolati
trovato le soluzioni -, il montepremi sarà sui 220milioni di euro,
– non ha nascosto il Commissario Unire -, ci vuole un percorso stracome promesso a suo tempo da Guido Melzi.
tegico che passi attraverso un’adeguata programmazione”.
Buone notizie quindi sul nuovo corso dell’Unire dopo la nomina di
L’Unire ha ripreso la sua piena funzionalità, ma ora ci vuole l’uffiMaurizio Soverchia a nuovo Segretario Generale dell’Ente al posto
cialità del montepremi ed il calendario 2007 in quanto gli Allevatori
di Franco Panzironi. Maurizio Soverchia, dall’indiscussa competenhanno il diritto di sapere come sono distribuiti i loro soldi.
za tecnica, l’ho conosciuto oltre vent’anni fa, quando era uno dei
massimi dirigenti dell’Encat e questi era ancora un Ente Tecnico
LUIGI SANGREGORIO
a se stante. Lotta al doping, fra le prime battaglie sostenute da
AGRICOLA
MONIQUE
PREMATURA SCOMPARSA
DI ANTONIO LUISE
Il dottor Ermenegildo Rossetti ricorda agli
interessati i numeri telefonici:
C’eravamo sentiti al telefono con Antonio Luise la prima
settimana di marzo per i complimenti di rito dopo il successo di Ideale Luis nel Dante. Una squisita persona Don
Antonio, con il quale almeno una volta l’anno, in occasione
del “Trottatore Speciale Stalloni”, scambiava le impressioni su alcuni riproduttori da portare nel suo allevamento. Alcuni giorni dopo la terribile notizia: un’auto pirata ha
investito Antonio Luise davanti al suo Allevamento presso
Castelvolturno. Trasportato in ospedale, la fievole speranza data dai medici ai
familiari, ma nei giorni seguenti le condizioni di Antonio Luise si aggravavano e
venerdì 27 aprile l’annuncio che si era spento.
La triste notizia c’è arrivata al momento di andare in stampa. Nel prossimo numero non mancheremo di ricordare dettagliatamente Don Antonio, un Allevatore con la A maiuscola. Ai familiari tutti le più sentite condoglianze. L.S.
NUOVO CENTRO DI FECONDAZIONE 349 8501948
DOTT. CESARE MORANDI 335 7072953
LUCIANO PASOLINI 347 8319622
Gli Allevatori della Regione Lombardia e
Piemonte possono rivolgersi per prenotare
seme congelato, fresco e a livello internazionale.
3
ATTUALITÀ
UN ALLEVAMENTO
RE... AL
Panoramica dell’Allevamento di Bastiglia, su un fondo di proprietà di otto ettari, un oasi per allevare cavalli nel bel mezzo della bassa modenese
Bastiglia, nel bel mezzo della bassa modenese, è un oasi ideale per
allevare cavalli. Lo dimostrano i tanti, piccoli allevamenti presenti
in zona, ai quali vanno poi aggiunti i due storici presidi ippici di Lotario Paltrinieri e Gian Pietro Rebecchi.
“Gian Pietro Rebecchi nel 1976
fonda la Re.Al. Trotter,
un allevamento che da oltre
trent’anni è legato a doppio
filo alla storia del trotto”
4
Fu proprio quest’ultimo a fondare nel 1976 la Re.Al. Trotter, un allevamento che da oltre 30 anni è legato a doppio filo alla storia del
trotto italiano. Sempre grazie alla passione del proprio fondatore,
un imprenditore del ramo costruzioni che da qualche tempo ha lasciato le redini dell’azienda di famiglia ai figli Paride, Giuseppe e
Rino per dedicarsi anima e corpo ai propri, amati cavalli.
“L’allevamento – spiega Rebecchi – è posizionato a Bastiglia su un
fondo di proprietà di otto ettari circa. Oltre ai fabbricati ristrutturati
di immobili esistenti ci sono una stalla con 13 box, 2 sale parto, un
gabinetto veterinario, un ufficio aziendale, il magazzino mangimi
ed una ventina di ampi paddock con annesse baracche per permettere ai cavalli di ripararsi dal maltempo”.
“Non solo cavalli,
la produzione
dell’aceto balsamico,
un motivo
in più per visitare
un allevamento storico”
“All’interno del fabbricato padronale – spiega infatti Rebecchi
– svolgo l’attività di produzione dell’aceto balsamico, il cui inconfondibile odore è spesso presente in tutto l’allevamento”.
Un motivo in più, come si vede (e si sente), per visitare un allevamento storico del nostro trotto. Trentuno anni e non li dimostra,
grazie ad una conduzione appassionata e competente ed alla collaborazione di tante persone valide. Ad esempio il veterinario Paolo
Bisighini, il capo razza Vainer Venturelli e Stefano Angiolini, prezioso collaboratore che si occupa anche del sito www.realtrotter.it, una
vera e propria sciccheria nel panorama non sempre confortante del
web ippico nazionale.
L’acetaia dove viene conservato l’aceto balsamico
Gian Pietro Rebecchi tiene alla capezza Zahya Real (affiancata dall’ultimo nato, un maschio da Uronometro), una fra le sedici fattrici di proprietà
5
RIASSUNTO FATTRICI
Fattrice
Padre
Madre
Anno
di nascita
Record
Puledro nato
Lettera M
Sesso
Stallone padre
(stallone presentato alla fattrice
nell’anno precedente)
Medon Real
M.
Lemon Dra
Madonna Real
F.
Armbro Goal
GRAZIOSA REAL
Oxford Real
Riba Real
2003
FERONIA CAF
Supergill
Gizzy Caf
2002
1,15,4
EGGENTAL
Diamond Way
Gently Waving
2001
1,13,6
ESTALDA REAL
Park Avenue Joe
Iperea Lb
2001
1,16,9
DEGAN REAL
Supergill
Pubblicità Ok
2000
1,14,9
CANZONE CAF
Supergill
Silvia Caf
1999
1,14,4
CETICA REAL
Supergill
Acetica
1999
1,15,1
CIVETTA REAL
Park Avenue Joe
Riba Real
1999
1,14,9
BASTYAA REAL
Supergill
Iperea Lb
1998
1,16,6
ZAHYA REAL
Joe de Vie
Sassy Brassy
1996
1,17,2
VENILIA
Super Bowl
Silver Star Lobell
1995
1,20,5
RENDENA REAL
Sharif di Iesolo
Sassy Brassy
1991
1,20,1
RIBA REAL
Sharif di Iesolo
Queen de Curgies
1991
1,16,9
Medusa Real
F.
Supergill
PUBBLICITÀ OK
Esotico Prad
Inghilterra Ok
1990
1,15,4
Martin Real
M.
American Winner
Tutto nacque, dicevamo, nel 1976…
“Acquistai due cavalli da sella per i miei figli insieme ad una trottatrice di nome Giamarita. Allora un appassionato locale che di
cognome faceva Tavoni mi convinse ad acquistare Ottolenga, una
figlia di Quick Song con un record di 1.21. Nacque da lei il mio primo
puledro, Amozoc (da Sailer), purtroppo inespresso dopo l’acquisto
da parte di una scuderia milanese.
A quel punto, però, il più era fatto, quindi iniziai a darmi da fare per
cercare di migliorare il livello genealogico delle fattrici. Cosa che
feci con Acetica (grande finisseur, per anni orgoglio del suo gentleman-proprietario Destro e del trainer Moreno Monti, ndr), una
figlia di Qualto che con Sharif di Iesolo produsse Oxford Real. Il cavallo raggiunse 350.000 euro di somme vinte e con un record di 1.13
fu uno dei prodotti più veloci di Sharif, ed ora promettente stallone.
Supergill
Medea Real
F.
Park Avenue Joe
Meadof Real
M.
Kick Tail
Daguet Rapide
Arrivarono poi le fattrici Queen de Curgies (altra finisseur, questa
targata-San Luca, ndr) , Iperea Lb e Sassy Brassy. Poi fu la volta
dell’ottima Pubblicità Ok, acquistata dalla Blue Light, che produsse
Falcata Real (presto in razza anche lei) e Degan Real. Di recente ho
acquistato Canzone Caf, Eggental e Feronia Caf, mentre due fattrici
uscite da questo allevamento, Riba Real e Rendena Real, sono rientrate a Bastiglia”.
“Mai annacquata la passione
di Gian Pietro Rebecchi,
che insieme al figlio Paride
ha raccolto diverse
soddisfazioni
in tutti gli ippodromi”
Pasquale Esposito jr in training con Luminoso Real, una delle grandi speranze del driver napoletano, ormai prossimo alla qualifica e l’ingresso all’Allevamento
6
Park Avenue Joe
Il difficile e purtroppo assai prolungato
momento dell’ippica non ha fortunatamente annacquato la passione di Rebecchi, che insieme al figlio Paride ha raccolto
diverse soddisfazioni in tutti gli ippodromi
nazionali. A cominciare da quelli del Sud,
teatro delle imprese di Zack Real, cavallo
quasi miliardario vincitore a ripetizione
con Pasqualino Esposito ed il gentleman
Antonio Diana, al quale ha anche regalato
l’ambito Premio Federnat.
Rientro dal paddock per Riba Real con l’erede maschio da Pine Chip
Parte dei paddock situati nella zona sud
La Real Trotter dispone anche di alcuni
cavalli da corsa, come ad esempio Lizzie
Real, attualmente nelle scuderie modenesi
di William Caiti in attesa di intensificare la
preparazione in prospettiva-qualifica. Ma
tanti altri “Real” sono pronti a debuttare
nel 2007.
alle ultime Aste, un altro invece è finito
nella scuderia di Cristian Rizzo. Sono invece sei i puledri di un anno nati nei mesi
scorsi, tra i quali il fiore all’occhiello è rappresentato da uno degli ultimi prodotti del
grande Lemon Dra ma ci sono anche due
figli di Uronometro ed uno di Pine Chip.
Come si vede, nonostante il momento
difficile ho preferito cedere alla grande
passione ed anzi sviluppare un progetto
di ampliamento dell’allevamento con l’immissione di altre cavalle importanti che sto
trattando in questo periodo”.
Uno sforzo importante e degno di nota,
quello dell’allevamento Re (da Rebecchi)
Al (da allevamento), nome già celebre
in campo nazionale ma che promette di
diventare ancora più importante a breve
scadenza. Quindi, a scanso di equivoci,
appuntatevelo.
E se per caso passate da Bastiglia, nella
piana modenese, fermatevi un attimo. Vi
guideranno il verde dei paddock e l’odore
dell’aceto balsamico.
SANDRO CAMERANI
“Sei puledri
della lettera L
acquistati
da Pasqualino
Esposito
e già in evidenza
Luminoso Real
e Lisetta Real”
“Esposito ha acquistato sei nostri puledri
Zack Real, a segno nel Federnat 2001 con Antonio Diana in sulky, ha regalato alla famiglia Rebecchi tante belle soddisfazioni
7
CAVALLI
IUMA EK
NEL SEGNO DI ORTENSE
La vincitrice del Berardelli Filly ha come ava materna la francese Foreign Office
Il chiaro successo di Iuma Ek (Pietro Gubellini) sui 1600 metri del Guido Berardelli riservato alle femmine davanti a Irish Rose con la favorita Ilaria Jet al terzo posto
Le motivazioni (vittoria in prima categoria, genealogia di vaglia) ci
sarebbero per poter parlare di Iuma Ek, ma, per una volta, sia concesso al compilatore di queste note la possibilità di una scelta legata innanzitutto ad un aspetto affettivo.
Evidenza, la bisnonna della vincitrice del Berardelli Filly e dell’Emilia sulla media distanza, è stata infatti uno degli ultimi cavalli che
suo padre - artiere di William Casoli - ha avuto in consegna prima di
andare in pensione verso la fine degli Anni Settanta.
Evidenza (che correva sotto i colori di Agostino Giannetto Proli, ma
è poi tornata in razza all’Anzola dove era nata) era una baietta sul
piccolo, ma ben proporzionata, con una stella in fronte prolungata
in lista (meno evidente però di quella del fratello Gendarme) e un
parziale piuttosto efficace.
Questa figlia di Ciondolo non è mai approdata in prima categoria,
ma nel corso della carriera qualche centrale di San Siro lo ha riportato, illustrando comunque bene la sua eccellente linea femminile.
Una linea che deriva da una delle più azzeccate importazioni del
conte Paolo Orsi Mangelli, che pescò in Francia Foreign Office, una
normanna (del 1949) impregnata di sangue americano. Il padre di
Foreign era infatti Kairos, lo straordinario prodotto dell’abbinamento tra The Great Mc Kinney e la superba fuoriclasse Uranie; la
madre era invece una “Guy Axworthy”.
9
Fenech Om (da Marengo Hanover e Evidenza)
Croazia (da Marengo Hanover e Ortense)
IUMA EK 3, 1.14.8
Femmina Baio Nata in Italia il 23 Gennaio 2004
Allevatore: Az. Agr. Caprani Edy Graziano – Proprietario: Scuderia Al.Do.
AMERICAN WINNER
3, 1.52.3
VIKING KRONOS
3, 1.12.1
Baio Italia 1995
CONCH
2, 1.57.4
SUPER BOWL
3, 1.56.2
STAR’S PRIDE 5, 1.57.1
BJ’S PLEASURE
3, 1.59.4
SPEEDY SOMOLLI 3, 1.55
PILLOW TALK 3, 2.11.1
MATINA HANOVER 4, 2.04.2
BONEFISH
3, 1.58.1
NEVELE PRIDE 4, TT 1.54.4
VIKINGS VENUS
AC’S VIKING 3, 1.59.3
EXCITING SPEED 3, 2.04.2
CARMITA HANOVER 3, 2.04.2
BALTIC SPEED
3, 1.56
BIRBONA OM
3, 1.16.2
Baio Italia 1998
PIOGGIA OM
5, 1.16.8
10
SPEEDY SOMOLLI
3, 1.55
SPEEDY CROWN 3, 1.57.1
SUGAR FROSTING
2, 2.13
CARLISLE 4, TT 1.57
SHARIF DI IESOLO
6, 1.15
QUICK SONG 3, 1.59.3
EVIDENZA
4, 1.18.9
SOMOLLI 1970
KAREN’S CHOICE
ODILE DE SASSY 1.18.4
CIONDOLO 5, 1.19.9
ORTENSE 1.17.1
FOREIGN OFFICE
F. 1949, Kairos
NAVAZZO
M. 1961, Doctor Spencer
Foreign Office (da Kairos e Tara Otzi)
ZECCOLA
F. 1970, Marengo Hanover
CROAZIA
F. 1973, Marengo Hanover
ORTENSE
F. 1962, Mighty Ned
BARRYMORE
M. 1979, Speedy Scot
FENECH OM
F. 1983, Marengo Hanover
OXA OM
F. 1989, Sharif di Iesolo
PIOGGIA OM
F. 1990, Sharif di Iesolo
BIRBONA OM
F. 1988, Baltic Speed
EVIDENZA
F. 1975, Ciondolo
GENDARME
M. 1977, Short Stop
FLAMINGO OM
M. 1983, Short Stop
IUMA EK
F. 2004, Viking Kronos
TRIORA
F. 1967, Mighty Ned
ANTARES OM
M. 1978, Dart Hanover
Evidenza con Redo
11
Iuma Ek e Pippo Gubellini ricevono gli applausi del pubblico milanese dopo il successo nell’Emilia
Campo di Mirafiori).
Zeccola, una volta passata in razza, ha prodotto Barrymore (Premio
Città di Torino), mentre Croazia ha proprosto come suo migliore figlio Caravan Om, che a 3 anni ha frequentato la migliore categoria
pur senza ottenere risultati particolari. Evidenza, da parte sua, ha
fatto centro già dal suo secondo prodotto, con Fenech Om, migliore femmina della generazione italiana
1983 quale vincitrice di ben sei grandi premi: Cupolone e Gran Criterium a 2 anni, Capannelle, Elwood
Medium, Etruria e, soprattutto, Nazionale a 3 anni.
La stessa Fenech Om, oltre che cavalla da corsa di livello superiore, ha saputo trasmettere bene anche in
razza, è sua figlia Oxa Om, vincitrice delle Oaks del
Trotto, dell’Orsi Mangelli Filly e delle Royal Mares.
Evidenza ha generato nove figli, otto dei quali in corsa e Pioggia Om, la seconda madre di Iuma Ek, deve
essere considerato il suo miglior prodotto, dopo la
citata Fenech Om. Pioggia Om, 1.15.8 di record e oltre 77 mila euro di somme vinte, può vantare a sua
volta una produzione più che valida, sette sono i suoi
prodotti, l’ultimo nel 2004, sei dei quali in corsa con
record, i più significativi dei quali sono Adonis Om
1.13.6 e 116 mila euro di somme vinte e Clooney Om
1.14.2 e 93 mila euro in banca.
Iuma Ek, allevata dall’Azienda Agricola Caprani Edy
Graziano di Cerano d’Intelvi in provincia di Como di
proprietà del gentleman lombardo Donato Viganò e
allenata dal team Gubellini, ha un padre di assoluto livello, Viking Kronos, ormai attestato tra i leader stallonieri in
Europa. Il nick tra Viking Kronos e una fattrice da Baltic Speed (nel
caso Birbona Om) aveva già dato un ottimo risultato con la classica
Fauve Grif (1.13.9), vincitrice del Criterium Partenopeo e dell’Allevatori, nonché piazzata nel Criterium Vinovo, nel Gran Criterium
e nel Città di Napoli. Vengono dal connubio Viking-Baltic Speed
anche i fratelli Glamour Grif (1.12.5) e Isabella Grif (1.19.2) e l’interessante Incredible Stars (1.16.4, 1.16.9 sui 2100).
Il primo prodotto italiano della francese Foreign Office (Mastro
Anto) fu un soggetto di discreto livello, il secondo (Navazzo) vinse
il Derby (oltre che Giovanardi, Italia, Nazionale e Europa), il terzo
(la femmina Ortense), andò a segno nell’Elwood Medium, Firenze
e Città di Padova; poi Foreign Office si illustrò anche con Sillaro,
altro soggetto più che valido, più modesti l’altro maschio Quartù e
le femmine Triora e Umbra.
La discendenza di Foreign Office è stata portata avanti soprattutto da Ortense, una splendida saura figlia di Mighty Ned, molto nevrile ma dalle grandi possibilità atletiche che, una volta in
razza, è diventata una delle più prolifiche fattrici ad alto livello
del nostro allevamento. Ortense ha
prodotto quattordici soggetti, undici
con record, quattro dei quali vincitori classici: Zeccola (Riccardo Grassi e
Romagna), Croazia (Presidente della
Repubblica, Città di Cesena), Gendarme (Europa, Encat, Marcucci, secondo
nel Campionato Europeo dei 5 Anni) e
Flamingo Om (Marangoni, Mediterraneo e Città di Taranto), ai quali vanno
aggiunti l’ottimo Uggiano, l’eccellente
Violante, il valido Buggiano, oltre che
proprio Evidenza e Lagerfeld Om, piazzato in corse di vertice (secondo nel All’ingresso della retta d’arrivo Iuma Ek e Pippo Gubellini sono già padroni della Poule romana
12
EZIO CIPOLAT
31
VITA SOCIALE
ASSEMBLEA-INCONTRO ANACT
FRIULI VENEZIA GIULIA
Riconoscimenti ai Soci ultratrentennali alla presenza dell’Onorevole
Flavio Pertoldi. Illustrato il progetto dell’Asta-Rassegna di Latisana
Venerdì 13 aprile, al ristorante da Nando, si è riunita l’Assemblea
Regionale dei Soci del Friuli Venezia Giulia. L’incontro si è aperto
con la commemorazione di Aldo Plaino, scomparso il primo di aprile, ed al figlio Valter è stata consegnata una targa per la quarantennale iscrizione del padre all’ANACT.
Durante l’Assemblea è intervenuto l’Onorevole Flavio Pertoldi, componente della commissione agricoltura della Camera dei Deputati,
che ha premiato i Soci (Silvestro Battistin, Dario Vidali, Domenico
Toniatti, Edio Tognon, Giovanni Rigon) per la loro ininterrotta adesione all’Associazione per oltre un trentennio.
L’Onorevole Pertoldi ha dimostrato grande interesse per le problematiche ippiche e si è fatto carico di seguire gli argomenti sollevati dagli allevatori e di tenerli informati sui temi dell’allevamento
quando saranno discussi in Commissione parlamentare.
Durante la serata è stato illustrato il progetto relativo all’Asta-Rassegna 2007 (quest’anno dovrebbe svolgersi a Latisana nel centro
ippico dei Toniatti), alla quale potrebbe venir abbinata una giornata
Flavio Pertoldi consegna la targa al Socio ultratrentennale Domenico Toniatti
Edio Tognon riceve la targa ed i complimenti di Flavio Pertoldi
14
L’Onorevole Pertoldi ha accettato con piacere di premiare i Soci Anact: il momento di Dario Vidali
adottare un piano Poliennale di enucleazione con dati certi controllando nel contempo in maniera sicura
l’entrata in razza di nuovi soggetti.
Ovviamente è solamente un’idea, va
approfondita e discussa ma per il futuro non ci si può affidare a metodi
empirici e che cambiano direzione
a seconda di chi governa l’ippica in
quel momento, investire vuol dire
avere delle prospettive pur nell’aleatorietà di qualsiasi impresa.
ADRIANO IOAN
Un felicissimo Giovanni Rigon riceve la targa da Flavio Pertoldi
dimostrativa di corse, essendo la pista a pochi chilometri da
due importanti località turistiche quali Lignano e Bibione.
Una sorta di ippo-festival per la tradizionale manifestazione,
così come immaginata dal commissario Unire Melzi, accolto
con grande interesse ed entusiasmo da parte dei presenti,
soprattutto per la possibilità di avvicinare all’ippica nuovi
appassionati e magari anche qualche nuovo proprietario.
Sulla situazione ippica il sottoscritto, quale delegato regionale, ha brevemente riassunto le questioni principali, dalla
diminuzione del montepremi alle nuove strategie per il rilancio dell’ippica, al lavoro svolto ed alle iniziative del nuovo
Consiglio ANACT.
In particolare ho affrontato il tema delle quote di produzione. In molti settori dell’agricoltura dove esistono problemi
di sovrapproduzione, o meglio di controllo della stessa, si
è da tempo con successo adottato questo meccanismo, che
consente di avere costantemente monitorata la situazione e
di intervenire efficacemente. Funziona per il controllo della
produzione del vino e del latte, perché non
applicarlo all’allevamento. Certo inizialmente sarebbero da superare non pochi problemi, soprattutto di concertazione con il competente Ministero delle Risorse Agricole, ma
una volta messo a regime, ciascun allevatore
diverrebbe proprietario di un certo numero
di titoli ad allevare facilmente acquistabili o
cedibili e si eviterebbe anche l’ingresso indiscriminato di cavalle per produzione dall’estero. Con un mercato in difficoltà per le
fattrici tale sistema assegnerebbe immediatamente un valore al diritto ad allevare.
Sicuramente avrebbe a quel punto senso
Valter Plaino riceve da Flavio Pertoldi la targa per l’iscrizione quarantennale del padre Aldo
RICORDO DI ALDO PLAINO
Nella notte fra fine marzo ed il primo di aprile è venuto
a mancare Aldo Plaino, uno dei punti di riferimento
nell’ambito allevatorio del Friuli.
Aldo Plaino, da oltre quarant’anni allevatore e Socio
Anact, era una persona d’altri tempi, stimato, scrupoloso, ben voluto da tutti, non solo nell’ambito locale.
Negli ultimi anni, dal suo allevamento nelle vicinanze
di Udine, sono usciti buoni soggetti come Zuglio, Ubella, Vilson, Edinbur, Fuart e la promettente Ideissima.
Ai familiari le più sentite condoglianze.
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TROTTO NEL MONDO - FRANCIA E DINTORNI
LAVORI IN
CORSO
In aprile il trotto continentale ha preparato i successivi grandi appuntamenti
Aprile è un bel mese per il trotto europeo. È il mese in cui si cominciano a
tracciare i piani per i tantissimi appuntamenti (Lotteria, Oslo Grand Prix e, soprattutto, Elitlopp, oltre Criterium des 4
Ans e Albert Viel a Vincennes) dei mesi
immediatamente successivi.
È il periodo delle ricomparse, dei sogni
che tornano ad accendersi, delle speranze che cominciano a prendere corpo.
E in aprile gli indigeni d’esportazione si
sono fatti ancora onore. Il numero delle
vittorie non sono state a livello di marzo
(dodici, quasi un record) però i risultati
sono stati di qualità. Nel mese la vincitrice delle Oaks 2006 Genny di Jesolo ha
mantenuto l’imbattibilità stagionale. La
figlia di Extreme Dream martedì 10 apriImpressionante Going Kronos (Lutfi Kolgjini) a Mantorp dove ha vinto alla media di 1.13.7 sui 2140 metri
le a Klosterskogen, pista da 800 metri
con open-stretch a Skien, in Norvegia,
Glen Kronos), il nostro figlio di Viking Kronos ha agito all’attesa
ha portato a tre le vittorie nell’anno (dopo quelle ottenute a Gelcontro buonissimi anziani. Ai 700 finali ha mosso in progressione
senkirchen e a Duindigt), girando allo scoperto nell’ultimo giro ha
in quarta ruota e in retta d’arrivo ha travolto, senza che il suo inspaziato a media di 1.16.2 sui 2100 metri.
terprete muovesse le mani, l’americano Adams Hall e il battistrada
Lunedì 26, la 4 anni allevata dalla Scuderia Sandra, sempre nelle
Jaded (il vincitore del Kriterium svedese 2005). Per Going Kronos
mani del giovane Hugo Langeweg jr, ha aggiunto un nuovo succesmedia di 1.11.2, 800 conclusivi in 1.09. Il 4 anni italiano ha manso. Impegnata in Svezia, ad Aby, l’ippodromo di Goteborg, nella
tenuto l’imbattibilità sulle piste del nord Europa in tredici corse,
prima delle cinque eliminatorie della Drotting Silvias Pokal sui 2160
quattro in questo 2007.
metri ha destato una forte impressione: dopo partenza cauta da un
Non ha vinto nel mese, ma ha confermato di essere uno dei migliori
numero esterno ed attesa in seconda pariglia esterna, ha sfondato
anziani continentali, Exploit Caf che ha effettuato il rientro venerdì
con un bel volo ai 600 finali ed ha poi reagito al duro attacco di Parsera 13 aprile a Vincennes nel Prix Jamin sui 3525 metri. Il figlio
taya svincolandosi dalla rivale in retta d’arrivo, media notevole di
di Toss Out, con Franck Nivard, è stato infine preceduto di misura
1.13.8, con 700 finali in meno di 1.10.
soltanto dal castrone Nimbrod Borealis, 1.13.5 per entrambi, record
L’altro “protagonista” italiano del mese è stato, manco a dirlo, Going
della corsa migliorando di molto l’1.14.4 di Général du Lupin. Exploit
Kronos, che ha dato spettacolo mercoledì sera 25 aprile (poche ore
Caf ha tallonato lo scatenato battistrada Lourmarin che ha superato
dopo il Gran Premio d’Europa a San Siro) sui 1640 metri di Solvalall’ingresso della retta d’arrivo, dove ha piazzato lo spunto Nimbrod
la. Con in sulky Johnny Takter (Kolgjini era impegnato a Milano con
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(da Arnaqueur) che poi sul palo ha messo la testa avanti
a quella del rappresentante del nostro allevamento.
All’ottima prestazione del Prix Jamin, Exploit Caf ha fatto
seguire un’altra valida performance nell’internazionale
Prix de l’Atlantique sui 2150 metri di Enghien. Il portacolori di Giuseppe Lanza muovendo dalle retrovie ha saputo concludere in piena spinta, terzo a media di 1.12.5 per
precedere lo stimatissimo compagno di training Kool du
Caux (1.12.6, al rientro dal successo del Prix de France),
senza riuscire però a minacciare Meaulnes du Corta (da
Voici du Niel) che in arrivo, a media di 1.12 ha preso la
meglio sulla fortissima ma dispersiva Nouba du Saptel
(1.12.4) che come sempre ha gettato in campo polmoni
e forza d’animo. Exploit Caf con questo risultato anco- La retta d’arrivo del Habibs Minnelop con Genny di Jesolo (Hugo Langeweg jr) che prevale su Prince de Charme
ra molto lusinghiero ha gudagnato il defitivo pass per il
Lotteria.
Restando in tema di italiani vanno registrati nel mese di aprile i
nel mese di aprile meritano una menzione soprattutto i due suctentativi di Derrick di Jesolo ad Halmstad in Svezia (quarto, 1.13.2,
cessi della sempre “vorace” Pearl Queen, che ha allungato la sua
successo a Robinson Starlight 1.12.9 la media), di Ghibellino a
già lunga collana di successi vincendo prima il Prix Paul Leguerney
Vincennes nel Prix Hentietta sui 2850 con esiziale errore sull’ulti(il 7 aprile a Vincennes), 1.13.8 sui 2850, record della corsa demoma quando stava guidando in apparenza nella massima sicurezza
lendo il precedente 1.14.5 di Lazio du Bourg, poi il Gaston de Wa(vittoria a Prodigious 1.13.6), di Frosty Aas (secondo), Fobia Font
zieres (20 aprile, in notturna), 1.13.1 sui 2100 con autostart, anche
(quinta) e Fiuggi Gius (rp in partenza) ad Enghien nel Prix de l’Arin questo caso al primato della corsa, migliorato l’1.14 di Liberté.
gonne risolto dal tedesco Gustav Diamant (1.14.3).
Nelle analoghe prove per i maschi (Prix Phaeton e Gaston Brunet)
Dishmar è invece andato a segno (1.14.6 sui 2525, Johanna Lindqvist
vittorie di Phlégias (da Daghir de Prelon, 1.15.1) e di Pitt Cade (da
in sulky) a Cavaillon mentre Galantez, alla prima uscita dell’anno e
Fortuna Fan, 1.13.8). In aprile è tornato in azione anche il vincitore
guidato da Jos Verbeeck, ha spaziato a Tongres in Belgio a media di
dell’Amérique Offshore Dream, che non ha avuto difficoltà ad anda1.14.8 sui 1609 metri, nuovo record della pista. A proposito di Verre a segno il 14 aprile a Vincennes per un risalto fortemente voluto
beeck, il “diavolo” in veste di trainer, proprio verso metà aprile ha
dal suo trainer Pierre Levesque nella corsa che ricorda suo nonno, il
cominciato a lavorare il nostro Derbywinner Echò dei Veltri (assente
grande Henri Leveque. Il figlio di Reve d’Udon in 1.14.3 sui 2175 ha
dalle piste dal Costa Azzurra 2006), che gli è stato affidato da alcuni
controllato Ohara de Sevres.
mesi e che ora soggiorna in Belgio, nel piccolo centro di allenamenNel mese di aprile due gli appuntamenti di rilievo sulle piste nordito di Jos. Da segnalare anche il successo del 3 anni italiano Infatti
che. Sabato 21 aprile a Goteborg si è disputata la finale dell’OlymNovember (da Viking Kronos) il 26 aprile a Aby a media di 1.16.7
piatravet sui 2140 con successo di Gentleman, un figlio di Gentle
sui 2140.
Star in consistente ascesa, che ha mosso dalla quarta pariglia esterInfatti è allenato da Stig Johansson e guidato da Erik Adielsson.
na e sul passo è svettato di misura, ma chiaramente, su Acclaim e
Nella stessa corsa, quarto l’altro “Viking Kronos” Incanto November.
Hot Tube, 1.12.8 per tutti e tre. L’attesissimo ospite francese Késaco
In una rapida panoramica di quanto è successo sulle piste europee
Phédo che dopo percorso per buona parte allo scoperto ha sfondato ai 200 finali, ma ha poi appesantito l’azione
gettandosi di galoppo.
L’allievo di Jean-Michel Bazire ha così rimediata la terza squalifica (dopo Oslo Grand Prix
e Elitlopp) nelle tre uscite fuori dalla Francia.
Gentleman è un allievo di Kari Lahdekorpi che
in corsa fa coppia con Thomas Urberg.
Sabato 28 nella Finlandia Ajo, a Vermp, bella
vittoria dello svedese Opal Viking, che però ha
avuto vita facile per gli errori dei rivali più insidiosi (Kool du Caux e Citation).
Il 7 anni, guidato da Jorma Kontio, ha eguagliato il record della pista fermando il cronometro
sulla media di 1.10.8 sui 1609. Al secondo posto
Mr Nice Guy.
La regina dei 4 anni francesi Pearl Queen (Thierry Duvaldestin) nel Prix Paul Leguerney sottomette Passion du Loisir
EZIO CIPOLAT
17
LA STORIA - LE GRANDI MADRI
LE GRANDI MADRI
DELL'ALLEVAMENTO ITALIANO
LA REINE
quella di uno straordinario personaggio
del nostro trotto,
Fulvio Gerardi, diventando così il simbolo di un impianto,
l’Allevamento Centauro che per oltre
quarant’anni è stato
una sorta di faro per
l’allevamento laziale. E, naturalmente,
La Reine è popolare
per la sua eccezionale
produzione:
undici figli tutti in
corsa, tutti di buon
livello (quattordici
i gran premi vinti,
più
innumerevoli
piazzamenti) tanto
La Reine con un giovanissimo Ercole Ac e con Elio Battistini, a quel tempo direttore
da riuscire a portare
dell’Allevamento Centauro
a casa nel loro complesso 1.818.720.700
Per pochi centimetri che sul traguardo del
delle vecchie lire, una cifra considerevole
in un lasso di tempo che va dall’inizio degli
Derby 1972 separarono Sharif di Iesolo
anni Settanta alla fine di quelli Ottanta in
da Patroclo, La Reine tredici anni dopo cui non c’erano premi miliardari. Per renquando la vittoria nella classicissima andò
dere l’idea, il successo nel Derby fruttò
ad Ercole Ac - non è riuscita a diventare,
ad Ercole Ac 91milioni, 10 il secondo di
dopo Mariella e Gamarth, la terza mamma
Patroclo. Undici figli, come una squadra
del trotto italiano a produrre due vincitori
di calcio, con i suoi campioni (i classici
di Nastro Azzurro.
Patroclo, Sidi Salem e Ercole Ac, più AppaLa Reine, però, rispetto alle due “sovrarizione, per lungo tempo primatista delle
ne” del nostro allevamento, che abbiamo
femmine di 4 anni indigene) e i gregari di
ricordato negli ultimi numeri, può forse
vantare una maggiore notorietà. Vuoi per
lusso (Tagiura, Aughir, Boras, De Gaulle e
la facilità del suo nome (splendido e per
Gerard Ac) e qualche altro elemento utile
una volta in piena sintonia con il suo ef(Qasaba, mamma dell’ottimo Agramante, e
fettivo valore), vuoi per la sua storia parUri Tarso) per completare una “formazioticolare che si è indissolubilmente legata a
ne” di straordinaria compattezza. La storia
18
della piccola saura di casa Gerardi è già
stata raccontata sulle pagine del Trottatore da Lucio Celletti, nel momento della
morte di questa straordinaria fattrice. Era
l’estate del 1986 e l’anno prima, proprio
di quei tempi, suo figlio Ercole Ac vinceva il Derby. Lucio, dimostrando un grande
senso giornalistico, per raccontare della
Regina dell’Allevamento Centauro andò a
parlare con il dottor Brunelli, che la mise
al mondo, e poi con Elio Battistini, che le
fu vicino per tutta la carriera di fattrice a
Bagni di Tivoli.
Si vengono così a scoprire le difficoltà
legate alle prime ore di vita di La Reine,
per il fatto di essere piccolissima, quasi
un ragnetto e dello scarso interesse che
da yearling questa figlia di Tornese (con
madre l’americana Lady Jeritza), che aveva
la gamba destra un po’ storta, suscitò nelle
aste del 1965, tanto da restare senza offerte, passando di mano solo all’amichevole, per un milione (di lire, ovviamente).
L’acquirente fu Fulvio Gerardi, che s’innamorò a prima vista di questa cavallina
morfologicamente poco importante, ma
di qualità e dall’aria sveglia e simpatica.
Così, La Reine, allevata dal milanese Luigi
Camurati, ma nata ad un passo da Ravenna
da Eugenio Casadio, fu trasferita nell’hinterland romano in una cittadina famosa per
le sue terme, per la Rocca Pia fatta edificare da Papa Pio II, per l’anfiteatro romano di
pianta ellittica e per avere nato i natali al
premio Nobel per la fisica Emilio Segrè.
La qualità di La Reine è stata portata avanti
nel tempo da tre delle sue quattro figlie:
solo l’ottima Boras non ha trovato il mondo
di esprimersi come mamma, mentre le altre hanno fatto sempre a pieno il loro do-
vere: da Qasaba derivano Agramante, il classico Ultimatum Ac, oltre
a Vittoriale Ac, da Tagiura l’ottimo Zirgon e da Apparizione i molto
validi Dribbling Ac, Figaro Om, Gretel Om, Firmamento Ac, tanto
per ricordarne alcuni. Non si più parlare di La Reine senza ricordare
Fulvio Gerardi, personaggio per alcuni tratti unico tra i nostri allevatori, che nel secondo dopo guerra hanno operato per rendere più
moderno e qualitativo il trotto italiano.
Gerardi aveva un forte senso delle proprie scelte, che portava avanti con caparbia coerenza, ma aveva anche intuizioni profondamente innovative: fu infatti uno dei primi a mandare le sue fattrici con
una certa frequenza negli Stati Uniti per presentarle agli stalloni di
grido: uno dei prodotti di queste scelte fu proprio l’eccellente Apparizione, figlia del top sire Nevele Pride. Gerardi, come allevatore,
toccò l’apice due volte, nello spazio di pochi anni, prima con Cherie, poi con Ercole Ac, entrambi Derbywinner plasmati da Marcello
Mazzarini.
Fulvio Gerardi è venuto a mancare nel marzo nel 1990 e alla sua figura il Trottatore gli dedicò un commosso ricordo di Pierfranco Ellero.
EZIO CIPOLAT
Fulvio Gerardi con Marcello Mazzarini e con Ercole Ac, nella storica notte del Derby (luglio 1985)
LA REINE (1964), s., da Tornese
Allevatore: Luigi Camurati, Milano
1ª madre: LADY JERITZA (1946), s. 2.05.2, da Follow Up
2ª madre: JERITZA MC ELWYN (1934), b.o. p., 1.20.8, da Mr McElwyn
3ª madre: JERITZA (1921), b. 1.18.8, da Atlantic Express
4ª madre: LETTIE LEE (1908), b. 1.18.8, da Moko
5ª madre: LEETELL (1892) s. 1.25.3, da Axtell
LA PRODUZIONE DI
LA REINE
1969 - PATROCLO - 1.14.7, m.b. da Quick Song.
Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM)
1970 - QASABA - f.s. da Garib
Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM)
1971 - SIDI SALEM - m.b. Buckeye Demon
Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM)
1972 - TAGIURA - f.b. Gil Hanover
Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM)
LA PRUDUZIONE DELLE FIGLIE
DI LA REINE
da QASABA derivano 64 trottatori
(17 in corsa, tra i quali Agramante 1.16.6, Ultimatum Ac 1.14.1,
Vittoriale Ac 1.15.2, Parol Effe 1.16.4, Baccarat Ac 1.16,
Dragone 1.15.1, Agadem 1.18.4)
da TAGIURA derivano 11 trottatori
(8 in corsa, tra i quali Zirgon 1.15.4, Matagi Ag 1.18.2
e Roseto Ac 1.18.7)
da APPARIZIONE derivano 49 trottarori
(29 in corsa, tra i quali Dribbling Ac 1.13.7, Figaro Om 1.14.1,
Gretel Om 1.14.7, Firmamento Ac 1.14.7, Carmencita Om 1.15.6)
1973 - URI TARSO - m.s. Carmelo
Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM)
1977 - AUAGHIR - m.b. Nevele Pride
Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM)
1978 - APPARIZIONE - f.b. Nevele Pride
Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM)
1979 - BORAS - f.b. Keystone Spartan
Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM)
1981 - DE GAULLE - m.b. Marengo Hanover
Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM)
1982 - ERCOLE AC - m.b. Top Hanover
Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM)
1984 - GERARD AC - m.s. Short Stop
Allevatore: Scuderia Centauro, Bagni di Tivoli (RM)
19
LA STORIA - MEMORIE DEL TROTTATORE
RIMEMBRANZE
SVEDESI
Puntuale come una cambiale in scadenza, l’ultima domenica di maggio si presenta
all’insegna di una tradizione recente ma ormai consolidata: l’Elitlopp
Anche stavolta Internet ci viene incontro
per animare le nostre reminiscenze. Il sito
www.solvalla.com o più specificatamente (risparmiandovi tutte le varie tappe intermedie)
http://solvalla.se/evenemang/Elitloppet_film.php
ci propone una compiuta retrospettiva storica.
Discreto spazio per l’edizione 1973 (con le immagini dei rettilinei delle due prove e lo spareggio vinto da Ego Boy) ed una finestrella con
il filmato dei due arrivi vittoriosi di Timothy T,
accompagnati dall’inno di Mameli (15 e 18 secondi rispettivamente, due preziosi reperti che
hanno contemporaneamente il pregio della rarità ed il difetto della brevità).
Aggiungiamo infine che sul sito www.youtube.com
un benemerito appassionato italiano, ha inserito, tra marzo ed aprile, una compiuta doLa 2° prova dell’Elitlopp ’73. Flower Child s’impone al ragguaglio di 1.13.8 e si qualifica per la prova di spareggio contro
Ego Boy, qui 2° con lo stesso tempo. Carosio 3° in 1.14.1 (1.59.2) è il primo indigeno a sfondare il muro dei due minuti
cumentazione di filmati sull’Elitlopp, recenti e
non, insieme a tante altre gare del panorama
Vorremmo stavolta rimarcare l’impresa in terra svedese del sei anni
nazionale ed internazionale. Non possiamo fare a meno di segnalarCarosio, che nell’edizione 1973 (svolta con formula tipo Campionato
lo (parola di ricerca iniziale: Elitloppet) con la speranza che questi
Europeo di Cesena), con al sediolo Giancarlo Baldi abbassò il
proprio limite di un secondo e 7 decimi, passando da un ragguaglio al Km. di 1.15.8 ad uno di 1.14.1, arrivando terzo nella
prova vinta da Flower Child. Il riscontro cronometrico effettivo
fu di 1.59.2, pertanto l’impresa già grande di Carosio venne
amplificata dalla circostanza che il “biasuzziano” fu il primo
indigeno della storia a sfondare il muro dei due minuti.
L’articolo che pubblichiamo a corredo del nostro ricordo ritorna sulla storica domenica del 1973: riproponiamo le impressioni fornite allora da Giancarlo Baldi, intervistato per il nostro
periodico da Franco Quartieri (giornalista che in quel tempo
scriveva per il quotidiano bolognese “Stadio”).
Ma Giancarlo Baldi ebbe in quegli anni un feeling particolare
con la massima corsa svedese, visto che nei due anni immediatamente successivi seppe centrare una storica doppietta
con Timothy T, nel 1974 di giustezza, nel 1975 con un netto Per Giancarlo Baldi il primo dei due trionfi con Timothy T, nel ‘74, in 1.15.7 (pista in non perfette condizioni).
vantaggio.
Ci sarà il bis nel ‘75, preceduto da un’altra probante affermazione a Monaco nel Gran Premio di Baviera
20
video siano ancora presenti al momento della vostra lettura. Nella
rete si trovano tanti filmati rari ma gli abituali navigatori sanno che
spesso quello che c’è oggi si può anche non trovare domani.
le prove ripetute, vedi Agnano,
Batteria e Finale,
quella Finale che
Carosio ha concluso
LUCIO CELLETTI
purtroppo con [email protected]
to ancora da spendere, gli riescono
senz’altro di pieno
gradimento. Non
per nulla l’exploit è
venuto nel secondo
(Estratto dall’intervista di Franco Quartieri -Trottatore n. 6/1973)
heat…”
- …nonostante una
Giancarlo, ricorda una sera dell’agosto ’69 a Cesena? Carosio stava
rottura, scusi l’infacendo le sue primissime corse a due anni, in una gara aveva saputo
terruzione…
Giancarlo Baldi assiste alle Aste del 1972
precedere un certo Tedo… e lei, a un certo momento, troncando nette
“
…Nella
prima
Catutte le infervorate ipotesi, tutti gli accesi commenti, aveva esclarosio ha sbagliato,
mato: “Sapete cosa vi dico? È meglio stare zitti. Del tempo avanti
e ha perduto almeno trenta metri. Sono arrivato solo sesto, si capine abbiamo fin troppo, non rimane che stare a vedere che cosa ci
sce, con la perdita di terreno che le ho detto e a quelle velocità non
riserverà il futuro”. Benissimo, ecco che il futuro ci ha riservato un
c’era niente da fare. Bisogna considerare che il numero della seCarosio cavallo del record, capace di approdare ad un pelo dall’1.14,
conda prova veniva assegnato sulla base dell’ordine di arrivo della
il cavallo che per primo ha violato tra gli indigeni il sacro tempio dei
prima; e così, arrivato sesto, ho avuto il numero “sei”, cioè lo stesdue minuti. Lei cosa ne dice, adesso?
so capitato in sorte per il primo schieramento. Partire con il “sei”
“Certo è un avvenimento grosso, grossissimo. E io vorrei parlare
su otto cavalli, al largo di campioni come Ego Boy e Flower Child
un po’ anche da uomo di cavalli, che per i cavalli sa gioire e soffri(oltretutto eccellenti scattisti, soprattutto lo svedese che va via
re, entusiasmare e vibrare. Lei lo sa bene che prima di tutto io ai
sparato veramente!), significa senza esagerazioni esser tagliati
cavalli voglio un bene dell’anima, li “sento”, ne condivido emofuori in anticipo. Nella seconda prova ad onor del vero non è che
zioni, desideri, ansie:
abbia perduto molto
perché sono creature
terreno, si è piuttosto
sensibilissime; non
complicata ancor più la
strumenti qualsiasi.
possibile sistemazione
Naturale, quindi, una
resa già problematica
volta raggiunto un così
dal numero. Devo torbel traguardo, che si
nare a dire che restanprovi una gioia intendo secondo o terzo in
sa, una gioia speciale.
partenza, sarei finito a
Ma direi che a questo
ridosso di Flower Chipunto è anche bene
ld e di Ego Boy: senza
esaminare la corsa da
cambiare nulla, ripeto,
un punto di vista tecma col loro ragguaglio
nico; e allora posso
o una lineetta in più.”
subito precisare che in
- Due parole sulla piuna grossa prestazione
sta…
di Carosio io ci credevo
“La pista, ripeto, è
fermamente. In Svezia Ego Boy, sei anni nel 1973, vince lo spareggio dell’Elitlopp 1973 precedendo Flower Child
estremamente scorreci siamo andati non
vole, un biliardo persolo con delle buone
fetto.
Non
si
perde
un
grammo
di
energie,
ogni colpo di zoccolo
credenziali, ma anche con fondate speranze di combinare qualche
rende al massimo come un motore lubrificato in maniera ideale.
cosa di notevole…”.
Non c’è sabbia, sono eliminati quindi tutti i possibili detriti e quel- Dunque, convinzione preliminare piuttosto robusta nelle possibila pur lieve azione frenante del manto sabbioso. Il fondo di creta,
lità di Carosio?
dà al tocco un che di elastico e dinamico che è una meraviglia”.
“Sì, lo ripeto. Tanto più che a lui piacciono le corse tirate, l’andatura vibrante e continuata, gli schemi condotti all’insegna della
FRANCO QUARTIERI
generosità senza soverchi compromessi tattici. E poi un’altra cosa:
LA PAROLA A
GIANCARLO BALDI
21
DA NON PERDERE
NONSOLOTROTTO
Maggio è il mese della Lotteria, ma anche il mese dei 3 anni che
hanno a loro disposizione ben tre doppi turni di vertice. Le novità
proposte da quest’anno trovano proprio
una prima valida esplicazione in questo
mese: così ad Agnano, la vigilia del Lotteria, sono programmate le Poule partenopee, sui 2100 metri, che fanno da anticipazione al primo gruppo I stagionale per
la generazione più giovane, il Giovanardi,
sempre sulla media distanza; mentre Padova e il suo Elwood Medium si collega al
successivo Gaetano Stabile. Per i 3 anni
del giro classico sono state tracciate due
strade, una con confronti in pista grande Richard Estes - Lunch Specials 2001
sulla media distanza, l’altra proponendo
appuntamenti sulla breve e in pista piccola. È un modo per differenziare la programmazione di un cavallo, cercando di valorizzarne
attitudini e caratteristiche.
Il Lotteria, che resta evidentemente il motivo clou di tutto il mese, si
lega al Regione Sicilia di due settimane dopo, con l’appuntamento
alla Favorita da intendersi più che altro come atto consolatorio per
chi ad Agnano non è riuscito a mettersi in evidenza. Montegiorgio,
invece, offre una buona occasione ai 4 anni europei dopo il Gran
Premio d’Europa e in attesa dei successivi Regione Campania, quest’anno spostato a giugno, e Tino Triossi.
Tanta carne al fuoco e tante occasioni per i nostri “turisti” ippici
che per questo mese di maggio possono sbizzarrirsi, tenendo anche
conto che per i più “internazionali” possono essere programmate
anche due trasferte all’estero con il Nord Europa come meta: l’Oslo
Grand Prix del 13 maggio, a Bjerke, e l’Elitlopp del 27 a Stoccolma
meritano attenzione. A tante proposte ippiche corrispondono altrettante idee per accompagnare il pomeriggio all’ippodromo con
qualche visita più culturale. Padova, nel periodo, propone una mostra particolarmente interessante, quella Jacques Villeglè proposta
da Vecchiato New Art Galleries in piazzetta San Nicolò. La rassegna
propone una sessantina di opere dagli anni Cinquanta ad oggi di
questo artista francese nato in Bretagna nel
1926 che è stato uno dei maggiori rappresentanti del movimento degli Affichistes
assieme a Raymond Hains, François Dufrêne e a Mimmo Rotella. Napoli, come da tredici anni a questa parte, propone “Maggio
dei Monumenti”, un’iniziativa a largo raggio che coinvolge tutta la città. I principali
avvenimenti di quest’anno si articolano in
quattro manifestazioni fortemente legate
all’essenza stessa di Napoli, alle sue radici
e ai suoi miti. Nel mese saranno organizzate da parte delle tante associazioni che
operano sul territorio oltre 150 visite guidate, che permetteranno
ai visitatori di scoprire gli angoli più segreti e nascosti della città.
Il 5 e 6 maggio, giorni di vigilia del Lotteria, proprio nell’ambito
del Maggio dei Monumenti, Castel dell’Ovo e la Casina Pompeiana
propongono “Il noir, l’horror, il thriller e il mistery nella letteratura
e nella cinematografia a confronto con la storia di Napoli”.
Il Giovanardi può invece offrire l’occasione per la visita di un’altra mostra importante, quella che Palazzo Magnani a Reggio Emilia
(Modena e il suo ippodromo del Saliceta distano pochi chilometri) riserva alle opere dell’artista americano Richard Estes, uno dei
massimi rappresentanti dell’iperrealismo.
I suoi quadri sono perfetti, come delle fotografie. La mostra di Richard Estes, che conta su 35 tele, si sposterà poi al museo ThyssenBornemisza di Madrid sino al 2 settembre. L’anno scorso a New York
molte opere di Estes sono state vendute, con una valutazione che
è andata dai 90 mila dollari (per le più piccole) agli oltre 450 mila
delle più importanti.
EZIO CIPOLAT
GLI APPUNTAMENTI DI MAGGIO SULLE PISTE ITALIANE
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1 maggio - PADOVA
Elwood Medium (Gruppo II, metri 1640,
indigeni di 3 anni)
13 maggio - MONTEGIORGIO
San Paolo Filly (Gruppo III, metri 1660,
femmine indigene di 4 anni)
1 maggio - PADOVA
Elwood Medium Filly (Gruppo III, metri
1640, femmine indigene di 3 anni)
19 maggio - PALERMO
Regione Sicilia (Gruppo II, metri 1600,
indigeni e importati di 5 anni ed oltre)
5 maggio - NAPOLI
Maschio Angioino (Gruppo III, metri
2100, maschi indigeni di 3 anni)
20 maggio - MODENA
Tito Giovanardi (Gruppo I, metri 2100,
indigeni di 3 anni)
5 maggio - NAPOLI
Castel dell’Ovo (Gruppo III, femmine
indigene di 3 anni)
20 maggio - MODENA
Carlo Cacciari (Gruppo II, metri 2100,
femmine indigene di 3 anni)
6 maggio - NAPOLI
Lotteria (Gruppo I, metri 1600,
internazionali di 4 anni ed oltre)
26 maggio - AVERSA
Stabile (Gruppo II, metri 1660, indigeni
di 3 anni)
13 maggio - MONTEGIORGIO
San Paolo (Gruppo II, metri 1660,
4 anni europei)
26 maggio - AVERSA
Stabile Filly (Gruppo III, metri 1660,
femmine indigene di 3 anni)
31
ATTUALITÀ
GIUSEPPE
RUOCCO
IL NOMADE DEL TROTTO
Lo chiamano Jos, il diavolo napoletano, per la sua antica
amicizia con Jos Veerbeck. All’anagrafe è Giuseppe
Ruocco, detto Peppe, 40 anni, il nomade del trotto. Il
viso come scolpito dal vento, le basette lunghe alla Clark
Gable, Peppe non sta fermo un momento. Nemmeno ora
che professionalmente ha raggiunto obiettivi importanti.
«Ho ancora voglia d’imparare, di scoprire i segreti di chi è
più bravo di me. Mai fermarsi al primo traguardo, questo è
il mio motto» afferma Peppe.
E Ruocco
non sì è fermato
nemmeno quando
è stato radiato.
Sei anni
da clandestino
nell’ippica.
Una brutta storia.
Cominciamo da qui.
Giuseppe Ruocco, il diavolo napoletano, bacia Dominatore d’Orio, che ha visto crescere, maturare e vincere
24
«Un’ingenuità - non nasconde Ruocco - pagata a caro
prezzo. Ero l’allenatore ufficiale di due scuderie accusate
di aver alterato i dati anagrafici di alcuni cavalli. Quando
inziai la collaborazione con questi proprietari mi fu
assicurato che era acqua passata. Tutto chiarito e risolto.
Non rischiavo niente. Invece mi radiarono, come se la
responsabilità fosse stata mia».
Radiato. Come Veli Pekka Toivanen per il caso di Vandike
Per. Solo che per Toivanen qualche anno dopo arrivò “il
perdono”. Peppe Ruocco rimase l’unico “sfrattato” con
forza dagli ippodromi. «Ero il capro espiatorio - la certezza
di Peppe -. Pagavo per tutti. I ricorsi dei miei avvocati
nemmeno venivano presi in considerazione. Gabriele Baldi
e Antonio Luongo, presidente e vicepresidente dell’Anagt,
dopo il “perdono” di Toivanen, s’interessarono al mio caso.
Devo soprattutto a loro se non sono più un clandestino».
Peppe Ruocco e Dominatore d’Orio: a segno nella Consolazione (a sinistra) del Lotteria, superano El Nino e vanno a conquistare il Regione Sicilia ed il driver partenopeo portato in trionfo
Nel periodo più triste
della sua vita,
Peppe Ruocco,
tra tanti cavalli,
fu allenatore
“ombra” anche di Bowergil Sm,
una delle femmine
più interessanti
della generazione,
e naturalmente
di Dominatore d’Orio,
di cui è anche comproprietario.
Con in sulky Giuseppe Pietro Maisto, Dominatore d’Orio il 2
maggio 2004 vinse, nel giorno del gran premio Lotteria, il Regione
Campania per i quattro anni. Sul palco salì anche Ruocco, nessuno
fiatò. Tutti sapevano che il futuro vincitore dell’Encat era allenato
dall’”innominabile”.
Ruocco deve molto a Gabriele Baldi e Tonino Luongo, ma pure
a Celestino Marcone, Sergio Peluso e Felice Galletta nelle cui
scuderie mosse i primi passi. «Ho imparato tanto - racconta - anche
alla scuola di Gasparetto e Fontanesi e a quella più ruvida, ma molto
concreta, di Pasqualino Esposito. Per me Pasqualino è un grande
uomo di cavalli. Se fosse nato in Francia sarebbe come Dubois».
Ruocco non è erede
di una famiglia di ippici.
Il suo papà,
oggi in pensione,
era un tecnico.
“Ispettore tecnico di veicoli industriali”. Lavorava alla Saviem, la
ditta del compianto Gigi Lupo. Quando Lupo catalizzò gran parte
dei suoi interessi nel trotto chiese al papà di Ruocco di seguirlo. Gli
affidò incarichi di fiducia a “L’Abbazia”, un centro residenziale alla
porte di Napoli dove era concentrata l’attività di allevamento e di
allenamento della “Tre Lupi”.
Era il 1977, Peppe Ruocco aveva 10 anni, viveva tra i trottatori. Lupo
qualche anno dopo lasciò definitivamente la Campania trasferendosi
a Monate. I nuovi proprietari dell’”Abbazia” offrirono ai Ruocco la
gestione dei campi da tennis. Offerta respinta al mittente.
Dopo sei anni da clandestino Peppe Ruocco può mostrare con orgoglio i trofei conquistati a San Siro
Ormai il destino era segnato dai cavalli. Papà Ruocco comprò
qualche trottatore. Il primo fu Barbina Real, il secondo Fans,
frequentatore e spesso vincitore dei centrali tra Napoli e Roma.
25
Peppe seguì il corso allievi del 1988, debuttò con un terzo posto a
Tor di Valle un anno più tardi.
Al giovane Ruocco
gli ippodromi
stavano stretti.
Nessuno riusciva
a tenere a bada il suo
spirito d’avventura.
«Ho sempre puntato sui centri di allenamento. Secondo me è
impossibile allenare i cavalli negli ippodromi». Da Agnano a
Monate e ritorno, poi sulle spiagge flegree, di nuovo a Monate,
quindi in Emilia nel centro di Fulvio Montipò. Su e giù per l’Italia. A
fare esperienza. «Rubavo il mestiere, ma poi aggiungevo qualcosa
di mio. L’estro è una qualità che mi hanno riconosciuto in molti».
In Emilia conosce Alessandro Zanettin. A quell’epoca procuratore di
Premio Encat 2007: Dominatore d’Orio e Peppe Ruocco superano Express Road e contengono
l’affondo di Frisky Bieffe
Veerbeck. E tramite Zanettin fa amicizia con il diavolo belga.
«Mi è sempre piaciuta la sua guida aggressiva. Ma anche il suo
modo di vedere l’ippica. Tanti grandi guidatori, soprattutto gli
stranieri, hanno una cultura diversa dalla nostra nell’approccio al
mondo dei cavalli».
Tra gli italiani qual è il driver preferito?
«Sono amico di Pippo Gubellini che ammiro molto, ma mi piacciono
anche Bellei, Andreghetti e Maisto».
Tra gli allenatori credo che Henry Grift sia un vero maestro. E Ruocco
è più guidatore o allenatore?
«Nelle classifiche del 2006 sono stato decimo tra gli allenatori,
diciottesimo tra i driver per numero di vittorie e settimo per somme
vinte. Non male, direi, per uno che
fa tutte e due le cose»
Ora finalmente
Ruocco
ha trovato casa.
Abita a Sabaudia
nell’Azienda
Agricola
Gianfilippo,
il centro di
allevamento
e allenamento
di Maria Grazia
Malventi.
Peppe Ruocco da Napoli è commosso ma lo dà a vedere relativamente sul palco dei vincitori ad Agnano
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«Un posto magnifico: ventitrè
ettari di terreno, diciotto dei
quali adibiti a paddocks. Cento
box, una pista regolamentare di
mille metri di sabbia calcarea con
una racchetta di 800 metri, la più
grande d’Europa».
Un paradiso per uomini e cavalli...
«L’ideale per plasmare i campioni.
Si perché non ha senso allenare se
non si punta sempre al top. Bisogna avere tutte le carte in regola
per creare i grandi cavalli, poi se ti devi accontentare di meno,
pazienza. L’importante è che il tuo lavoro sia stato mirato per
arrivare al massimo».
Peppe Ruocco ha due figli deliziosi…
«Sono tutta la mia vita - confessa -. Joseph ha dieci anni, vive in
Svezia il paese della sua mamma, Katia Tavela. Eravamo insieme nel
periodio in cui lavoravo in Emilia. Katia conosce cinque lingue. Dopo
l’esperienza italiana è tornata in Svezia con Joseph. Appena posso
vado a trovarli. Joseph già parla correttamente italiano, svedese e
inglese e ci sa fare anche in sulky. A Tor di Valle ha vinto una gara
di pony. Aveva il frustino, i guanti e gli occhiali che Jos Veerbeck gli
regalò dopo la vittoria con Remington Crown nel Lotteria del ‘99».
L’anno scorso è arrivato Josè Christian…
Peppe Ruocco saluta esultante il pubblico di Agnano sul traguardo del Castel dell’Ovo con Giulia di Jesolo
«É nato il 6 maggio, il sabato prima del Lotteria. Mentre vincevo
una corsa con Enzo d’Alfa. Salvio Cervone concluse la cronaca
dandomi in diretta l’annuncio. La mamma di Josè è Katerina
Walkama, finlandese. Vive con me a Sabaudia. É un compagna e una
collaboratrice preziosa. Gli ultimi successi li ho divisi con lei».
GAETANO BORRELLI
Il futuro di Peppe Ruocco si chiama Joseph. Nell’immagine in alto il primogenito del driver napoletano porta alla vittoria Billy The Kid a Tor di Valle in una gara con i pony e sopra sul gradino più alto alza la coppa
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PRIMO PIANO
MONTECATINI
STAGIONE ESTIVA CON LA
WORLD CUP
considerare una parte integrante ed
attiva della città”.
Nuovo maquillage per il Sesana con
migliorie per lo spazio riservato al
pubblico, in particolare il ristorante
della tribuna è stato rinnovato per
consentire un maggior confort
alla clientela, la mensa degli
artieri completamente ristrutturata
diventando un accogliente luogo per
cenare e la possibilità di seguire le
corse in un ambiente che coniuga
piacevolmente il classico con il locale
di tendenza.
“La nostra intenzione è di avvicinare
le famiglie e portare nuovo pubblico
a vivere l’ippodromo - ha precisato
Claudio Corradini, Amministratore di
Trenno -, per questo oltre all’ormai
collaudato parco giochi, per la
stagione che va ad iniziare, avremo
a disposizione anche due pony per
dare l’opportunità ai più piccoli di
Lo scorso anno, in occasione del tradizionale appuntamento di Ferragosto, la gente è arrivata numerosissima al Sesana
familiarizzare con il cavallo. Noi
ippici stiamo attraversando un
momento particolare, ma speriamo di arrivare a fine anno con i
“Questa estate la World Cup tornerà a passare da Montecatini”. Così
nostri problemi risolti”.
ha iniziato il suo intervento Francesco Ruffo della Scaletta parlando
Altri ancora i grandi appuntamenti nella stagione, a partire dalla
ai convenuti alla conferenza stampa di presentazione della stagione
finale della Coppa Europa Lady Drivers (si disputerà il 7 luglio), che
estiva dell’ippodromo della Val di Nievole. “Siamo convinti di avere
racchiude un particolare significato in quanto è stata promossa e
preparato una stagione tecnicamente molto valida – ha continuato
patrocinata dal Consiglio Regionale della Toscana, a dimostrazione
il Responsabile della Trenno – che toccherà appunto il suo vertice la
della costante attenzione delle nostre Istituzioni agli eventi che
sera di Ferragosto con la disputa del Gran Premio Città di Montecatini,
accadono nel territorio.
da sempre la corsa-clou dell’estate, acquistando maggior fascino in
“Al Sesana farà tappa anche il Giro d’Italia Gentleman, il 21 luglio
quest’anno perchè affiancherà il Sesana all’ippodromo newyorchese
si disputerà il Società Terme (riservato ai tre anni), non mancherà
di Meadowlands, di Woodbine e Mohawk in Canada, ed agli europei
la tradizionale Corsa delle Pariglie ad inizio agosto ed il Criterium
Jägersro, Cagnes sur Mer e Vincennes, che saranno il teatro delle
Toscano si correrà il 15 settembre - così ha annunciato Francesco
altre prove della Cup. Vediamo questo evento, che ricordiamo avrà
Ruffo - e da questo anno il Premio Dante Alighieri cambierà nome,
una dotazione che supera i 200.000 Euro, come un riconoscimento
sarà intitolato a Nello Bellei. Il grandioso Ivan è stato per tutti noi
al prestigio di Montecatini, un centro turistico-termale, una delle
un uomo da ammirare per la sua serietà e correttezza, a ciascuno di
capitali europee del benessere e del relax, dove l’ippodromo è da
28
Città di Montecatini 2006: la passerella di Smashing Victory e Bjorn Goop su un sempre combattivo Lets Go, For Kelly Park, New Aldo e Cirio Caf
noi ha procurato gioie ed emozioni, contribuendo ad aumentare la
saluto e quello del Comune Gianluca Calzolari, assessore allo sport,
nostra passione, siglando corse su corse ha lavorato e contribuito
ricordando il buon rapporto di collaborazione con la Società di Corse.
alla visibilità del nostro
“La Trenno è una realtà del
ippodromo. Ci è sembrato
nostro territorio - ha esordito
dunque giusto e doveroso
Calzolari - e l’ippodromo è
dedicargli questa corsa come
da considerare una parte
riconoscimento alla sua
integrante dei giardini e dei
carriera”.
parchi della città ed insieme
L’ippodromo e le sue giornate
alle Terme costituisce un
di corse, per i Dirigenti della
richiamo turistico importante.
Trenno, sono visti come punti di
Non dimentichiamo poi il forte
aggregazione per il pubblico,
legame della Val di Nievole
una ricerca di rinnovamento
con il mondo del cavallo, che è
delle proposte per ampliare
fonte di lavoro per gli operatori
la platea e soprattutto di
della zona, quindi dobbiamo
allargare l’attenzione alle
mantenere un rapporto stretto
nuove
generazioni
per
e diretto per favorire l’offerta
dare nuova linfa all’ippica.
turistica e lavorativa”.
“Siamo una grossa realtà, ma
Gli auspici e le garanzie ci
Francesco Ruffo (ultimo a destra) dopo aver premiato Bjorn Goop ed i proprietari di Smashing
dobbiamo soprattutto dare
sono, siamo quindi sicuri che
qualità alle nostre proposte ed
Montecatini anche quest’anno
al nostro spettacolo - ha concluso Ruffo - e l’ippodromo deve essere
saprà rispondere alle aspettative degli appassionati con serate
visto non come il punto di arrivo della filiera ippica che, partendo
estive memorabili.
dall’allevamento finisce con le corse, ma il punto di partenza di un
più ampio discorso sul cavallo ed il suo mondo”. Ha portato il suo
DANIELE FRANCESCHI
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NATURA E CAVALLI
VIVERE A PASSO
DI CAVALLO
Da un’idea della famiglia Baldi, nasce alla Pradona, l’Agriturismo Margherita,
un elegante rustico inserito nel contesto di un importante centro di allevamento
e allenamento di cavalli da corsa
All’Agriturismo Margherita nulla si improvvisa, neanche l’intrattenimento riservato agli ospiti
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Vorreste effettuare giri di pista
al trotto o percorsi esperenziali
denominati “La vita dell’artiere”
o “Vivere a passo di cavallo”, visitare una splendida oasi del WWF
e poi, probabilmente esausti, soggiornare nella “suite Indro Park”?
Potete farlo tranquillamente, prenotando all’agriturismo Margherita di Altedo, a poche centinaia di
metri dal Centro Ippico Pradona. Fa
tutto parte, del resto, dell’Azienda
Agricola Laura Baldi, creata dall’ex
amazzone bolognese, parte integrante della grande dinastia dei
Baldi ed erede diretta, insieme al
fratello Lorenzo, di Giancarlo. E,
appunto, di Margherita. “Ho vo- L’inaugurazione dell’Agriturismo avvenuta lo scorso luglio
luto intitolare l’agriturismo a mia
ricordare i bei tempi
madre - spiega Laura - perchè tutto questo le sarebbe sicuramente
andati e, se proprio ci si
piaciuto molto. L’abbiamo inaugurato nel luglio dello scorso anno,
vuole rovinare la gioroltre a pernottamento e prima colazione offriamo anche organiznata, riflettere su quelli
zazione di matrimoni, riunioni aziendali e tante altre iniziative. Mi
presenti.
è venuta questa idea frequentando i corsi per imprenditori agricoli
Tempi duri, tanto da
che erano necessari per poter usufruire dei fondi europei destinati,
giustificare ancora di
appunto, alle aziende agricole. Noi, del resto, produciamo fieno per
più l’operazione decitutta l’estensione dell’azienda: 44 ettari, un impegno non da poco.
sa da Laura: “L’ippica
Poco meno di un anno fa il sogno di realizzare anche l’agriturismo è
sta attraversando un
stato realizzato, al numero 135 di via Boschi (telefono 0516600547,
momento difficilissimo
sito web www.agriturismomargherita.net). Oltre a quello di cui
che è sotto gli occhi di
abbiamo parlato, offriamo ovviamente 10 stanze per il soggiortutti, quindi mi sono
no, ognuna delle quali porta il nome di un cavallo particolarmente
preoccupata di inauimportante per la storia della scuderia Baldi prima e dell’azienda
gurare un’attività comagricola poi. Le suite si chiamano, quindi, Indro Park e Timothy T,
plementare a quella del
le altre stanze invece ricordano Casadei, Dolby Deimar, Hollyhurst,
settore ippico (alleDivina Slm, Doringo, Eterea e Lancaster Om”.
vamento e scuderia)
Un tuffo nella grande storia del trotto nostrano, come si vede. Per
per garantire comunque
la sopravvivenza dell’azienda agricola. Il
risultato, oltre a quello
che produce l’azienda, è
questo agriturismo re- Altri momenti di intrattenimento
staurato e non ristrutturato perchè abbiamo
voluto mantenere i soffitti in pietra a vista, le scale originali e tutto
quanto poteva giovare ad una struttura davvero molto bella e caratteristica, nella quale non solo gli ippici si trovano perfettamente
a loro agio”.
Tutti sono quindi invitati nel cuore della pianura Padana che da
Bologna devia verso Ferrara, per restare a contatto della natura e
soprattutto del cavallo. Laddove il cavallo, spesso e volentieri, è
diventato campione.
La reception lascia intuire la raffinatezza delle 10 stanze dedicate agli avventori
SANDRO CAMERANI
31
[email protected]
ATTUALITÀ
ROBERTO
CESARI
UN IPPICO POLIVALENTE
un tipo così, se poi risponde anche al nome di Roberto Cesari può
fare solo il Direttore dell’ippodromo fiorentino.
Carattere a volte sanguigno e focoso come gli Emiliani DOC, sempre
gentile, disponibile, allegro e sorridente come un Carioca, Roberto
Cesari ha poi mixato tutto questo con la competenza derivatagli
dalla sua vasta e poliedrica esperienza, uscendone qualcosa che
assomiglia a quei Long-Drink che si bevono ai Caraibi, dei quali
ogni sorso ha un sapore diverso, però insieme formano un gusto
speciale.
Cesari ha praticamente vissuto fino a dieci anni in Brasile dove il
fratello Stefano alleva ancora cavalli di razza Manga Larga, un
incrocio fra Arabo ed Andaluso molto apprezzato per la sella, e la
sorella Veronica ha invece gareggiato nei concorsi ippici in Italia. Il
nonno ed il padre appartennero a quelli storici pionieri che dettero
il via e continuarono l’allevamento emiliano, ma la molla per lui non
scattò da giovanissimo ma più tardi.
Tutto accadde in un giorno
in cui il padre lo mandò a Milano
per seguire un cavallo di casa
che partecipava ad una corsa
di preparazione al Derby.
Roberto Cesari con la moglie Anna
Cosa mai potrebbe fare a Firenze un cinquantenne d’assalto, nato
a San Paolo del Brasile, cresciuto a Bologna e con tutta una vita
trascorsa fra cavalli, scuderie ed allevamenti? Scontata la risposta:
34
“Il cavallo era Etis e quel giorno vinse il Premio Vecchioni - ricorda
Cesari -. Fino ad allora l’ippica mi era apparsa qualcosa di molto
distante, ma quel giorno al ritorno da S. Siro sentii come un
Demone che mi scoppiava dentro e si impadroniva di me, e fu da
quel momento che iniziai a seguire la scuderia e l’allevamento,
impegnandomi nella gestione e nella ricerca delle genealogie, con
soddisfazioni anche sul piano della redditività.
Chi alleva con qualità alta difficilmente può chiudere in passivo, per
questo ho sempre scelto stalloni che secondo me avevano capacità
di migliorare il sangue della fattrice, badando che la femmina fosse
geneticamente in progresso di rendimento nei riguardi della madre
e della nonna”.
Ed i risultati non mancarono:
Esotico Prad, Furioso Prad
ed Urania Prad, fra gli ultimi nati
dell’Allevamento di Crespellano.
“Ho sempre tenuto presente Sandro Viani - prosegue Cesari -,
che con genealogie di medio livello ha fatto crescere puledri fra
i migliori d’Italia. Diceva che i suoi segreti erano in primis di non
Un bel giorno, nonostante i lusinghieri risultati ottenuti, con
una decisione drastica ed inaspettata, Roberto Cesari chiude con
l’allevamento.
“Mio padre tornò in Sudamerica per seguire il suo lavoro - spiega ed i suoi affari ed io ritenni che forse avevo già ottenuto il massimo
di quello che avrei potuto raggiungere, ed in più mi pareva già
di intravedere per l’ippica orizzonti nebulosi e prevedevo una
prospettiva scarsa nel futuro, ma non volli uscire dall’ambiente e
proseguii il mio impegno come Delegato UPT”.
A quel tempo, eravamo nel ‘95, ricordiamo le sue epiche battaglie
riguardo alle norme antidoping, il controllo della disciplinare ed i
regolamenti del Trotto, accompagnate dalla ricerca della trasparenza
e dall’evidenziazione dell’incompatibilità delle cariche.
“Non si può - ribadisce Cesari - essere Allevatore, Proprietario ed
allo stesso tempo anche Presidente di Giuria”. Ed infine la proposta
di porre regole sui tempi di sospensione e quella memorabile
lettera che intitolò “Chi controlla i Controllori” inviata all’allora
Commissario Masi. “Stimolanti ed antidolorifici, anche se presenti
nelle liste dei farmaci - sottolinea - consentiti, alterano comunque
la prestazione del cavallo, la regolarità delle competizioni e quindi
il loro uso deve essere proibito anche solo come forma di rispetto
per gli avversari, per il pubblico e gli scommettitori”.
Ricordiamo
in quel periodo
anche i numerosi articoli
sui giornali riguardo
svariate problematiche
dell’ippica.
Roberto Cesari consegna a Fabrizio Ciulla la coppa quale vincitore del Ponte Vecchio
affezionarsi alle fattrici, si deve subito vendere quella madre che ti
ha già prodotto un Derbywinner, perchè raramente si riconfermerà.
Inoltre si deve provare una cavalla per tre anni e se dimostra buone
capacità di riproduttrice si può continuare a tenerla, altrimenti
bando al sentimentalismo, dobbiamo sostituirla, ed infine
sosteneva che per ottenere i grandi risultati bisogna appoggiarsi ai
grandi allenatori.
Doveva averne anche altri di segreti, perchè è impossibile che abbia
prodotto cavalli così buoni con queste poche teorie”.
Ma un nuovo cambiamento era nell’aria ed a Bologna nel ‘91 nacque
l’APTER, una nuova Associazione di Proprietari, con lo spirito di
proporre il federalismo regionale ippico.
“Le risorse dovrebbero essere usate nell’ambito della Regione
in cui sono maturate - spiega Roberto, che diventò il Presidente
della nuova Associazione -. Ciascuna delegazione invia una
parte delle sue entrate a Roma, diciamo un 20% impiegato per
un Centro Associativo che comprenda un ufficio organizzato per
l’assistenza legale ed economica, ma il restante 80% deve essere
usato localmente per il mantenimento di un ufficio che provveda
alle iscrizioni, alle procedure, ed anche all’organizzazione delle
assemblee e delle feste con una segreteria presente ogni giorno
ed a disposizione per fornire l’assistenza necessaria agli iscritti.
Ogni sede doveva avere uno statuto regionale specifico ed a livello
nazionale essere rappresentata con una forza-voto diversa in base
al numero delle Scuderie locali iscritte ed al Montepremi da loro
vinto, cosa questa che premia la quantità e la qualità ed era visto
come un miglioramento dell’immagine associativa e dei servizi resi
ai Proprietari. Purtroppo l’iniziativa non ebbe esito felice, anzi la
spaccatura che ne derivò produsse non solo un indebolimento
dell’UPT ma anche della Categoria stessa”.
35
Un nuovo cambiamento.
“Divenni in seguito membro di Commissioni Tecniche ENCAT prosegue Cesari - ed anche della Commissione Stud Book e dal
2001 sono il Direttore degli Ippodromi di Firenze trotto e galoppo
e di quello di Siena, un’opportunità questa che accolsi e che
conduco con gioia perchè mi permette di vivere veramente l’ippica
a trecentosessanta gradi”.
Come valuti da questo tuo
osservatorio la situazione del
settore?
“Inizio dicendo che secondo
me il trotto ha avuto un passato
illustre, ma sta subendo nel
presente un periodo assai
scadente, ed attribuisco la colpa
e la responsabilità di questo
decadimento a coloro che si
sono trovati negli ultimi anni
ad avere in mano il timone del
nostro “vascello” e hanno dato
l’impressione di procedere a
vista, senza una rotta precisa, ed
ancor peggio non evidenziando
nessuna apparente intenzione di
tentare di raddrizzare la barca e
di portarla su quel sia pur fievole
vento che avevamo e di farla
almeno navigare. Ci troviamo in
un quadro diverso da quel tempo
in cui i soldi delle scommesse
venivano restituiti all’ippica.
Allora non c’era il riversamento
e le Agenzie funzionavano in
maniera diversa, mentre oggi le
nostre risorse si sono ridotte dal
40 al 50 per cento ed i Ministeri
appaiono sordi e quantomeno
disinteressati
alle
nostre
richieste e la stessa Unire, Ente
Pubblico che dovrebbe gestirci,
sembra rivestire un ruolo quasi
36
esclusivamente burocratico e scarsamente tecnico.
All’ippica viene concessa una sopravvivenza dura e faticosa e vedo
il 2007 come un anno di crisi straordinaria e generale del settore
perchè dovremo indubbiamente combattere una forte carenza
di risorse economiche, ma per salvarci l’unica strada che ritengo
percorribile è quella di creare un robusto e solidale gruppo di
Categorie intorno al Commissario Guido Melzi d’Eril. Non vedo altre
alternative che dargli da parte nostra pieno appoggio, far quadrato
ed arroccarci intorno a lui per renderlo forte, perchè il Conte non
rappresenti solo un semplice incaricato del Governo chiamato a
rivestire il ruolo di Commissario, ma essendo un appassionato ed un
conoscitore del nostro ambiente, possa interloquire con i Ministeri
a cui l’ippica fa riferimento, altrimenti diversamente non ne
usciremo. Ritengo nefasti altri tipi di strategie - continua Cesari - e
ci occorre la visione di un progetto comune e con quello risolveremo
la crisi. Dobbiamo rinunciare all’individualismo e all’egoismo. Si
potrà e si dovrà certamente discutere sugli obiettivi, ma stabilito
il percorso la situazione va affrontata con il contributo univoco di
Roberto Cesari ha alla sua destra il Consigliere di Amministrazione di Ippodromi & Città Riccardo Barni ed a sinistra i giornalisti Paolo Allegri e Sandro Benassi
tutti per ricreare le condizioni in cui
eravamo ai tempi della “distribuzione”.
Solo così potremo sfuggire da questa
palude che invece di liberarci ci sta
inevitabilmente ed inesorabilmente
ingoiando. Anche gli operatori devono
cambiare la loro mentalità, perchè è
giusto un contributo per intraprendere
un’attività, ma si deve anche avere un
progetto valido e preciso, altrimenti se
non sono stati capaci di portarlo a buon
fine, non possono continuare in eterno
ad avere denaro pubblico”.
un po’ di verve alle giornate di corse,
riportato nuovo pubblico all’ipppodromo
migliorandone l’accoglienza, l’ospitalità,
ed in svariate circostanze e soprattutto
la domenica alle Mulina sembra di
ritornare indietro nel tempo con le tribune
affollate…
“Certamente l’attuale programmazione
non aiuta certo lo spettacolo - lamenta
Cesari - con corse troppo ripetitive, di
bassa qualità tecnica, ci siamo da tempo
orientati verso un metodo che predilige
il puro utile a totale discapito del valore
tecnico e sportivo. Abbiamo dato spazio
La inspiegabile ruggine che a volte
e preferenza a corse come i matinee, che
sembra esserci tra alcune delle Categorie
forse creano entrate e profitti immediati
del trotto non giova certo alla causa
con minore spesa, ma mi chiedo quali
comune, ma tu che oltre alle Mulina dirigi
vantaggi portino in fatto di immagine e di
anche il Visarno, che rapporto vedi tra le
valenza sportiva. Indubbiamente esiste in
due branche?
Italia un buon numero di cavalli di categoria
“Obiettivamente - ammette Roberto
F e G che devono trovare il loro programma,
Cesari - necessita una revisione sul
ma riservata a loro introdurrei una nona
metodo della distribuzione dei proventi
corsa, per ogni giornata naturalmente, con
tra il trotto ed il galoppo. Senza
dotazione aggiunta e non decurtando le
dubbio è un problema annoso e per
altre corse, uno stop a quello che definirei
certi versi impopolare a proporsi, ma
il “non-spettacolo” dei matinèè. A questo
dovrà presto essere risolto in quanto
Roberto Cesari in un momento di relax con la moglie Anna e la figlia Raquel
punto, permettetemi, con tutto l’amore
oramai dimostrato come sia altamente
che sento per l’ippica, di concludere
imparziale ed iniquo nei confronti del
suggerendo
indistintamente
a tutti gli Operatori Ippici, che nel caso
settore trotto. Non vorrei, però, che questo portasse uno scontro
in cui i Ministeri stabiliscano di non aiutarci nel corso del 2007 con un
fra le due branche dell’ippica italiana, anzi ritengo che entrambe
solido contributo economico, sarebbe nostro dovere razionalizzare
dovrebbero in primis riquadrare i conti, ma poi procedere insieme
l’utilizzo di tutte le risorse economiche disponibili con un Calendario
fianco a fianco per avere così la possibilità di un maggior controllo
Tecnico diverso, azzerando quei costi che non contribuiscono in
ed una voce più forte e più sentita negli Enti e nei Ministeri. In fin
alcun modo ad estendere la produzione ed i relativi ricavi. Questo,
dei conti lo scopo di tutti noi è mettere in pista i cavalli e non deve
nell’evenienza che ci si prospetta, deve essere prioritario”.
far differenza che corrano attaccati o sellati”.
Da quando rivesti il ruolo di Direttore le tue iniziative hanno dato
DANIELE FRANCESCHI
Il direttore dell’ippodromo fiorentino (ultimo a destra) in occasione della premiazione di Enrico Bellei, Claus Hollmann ed il team di Ideale Luis, accanto al Conte Melzi ed Alberto Caravita
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LA STORIA - CAMPIONI SENZA TEMPO
WAYNE
EDEN
CLASSE E CUORE
Trent’anni fa l’americano della Mira II scoperto da Vincenzino Gasparetto e guidato
da Anselmo Fontanesi conquistava il Gran Premio della Lotteria
Lotteria 1977: il Morino accarezza Wayne Eden che s’impone da dominatore sull’eccellente Dalko II e Waymaker
Il Lotteria è sempre stato, dal 1951, ad oggi, una corsa speciale.
I colori e il calore di Napoli, i colpi di scena delle batterie, la frenetica attesa della finalissima, la tribuna di Agnano che, verso sera,
vive quei due minuti scarsi con una partecipazione emotiva senza
eguali. Vincere il Lotteria è stato il sogno di ogni driver. Ieri, forse, ancor più di oggi. Anselmo Fontanesi, detto il Morino, nel 1976
era convinto di avere nelle mani il campione che poteva regalargli il
successo nel carosello partenopeo: Wayne Eden.
Certo, non é un’impresa semplice, per la originalità della formula e
per gli avversari da affrontare, davvero tosti.
Non c’è infatti solo il grande Delfo, con in sulky il Pilota, ma anche
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l’immenso Bellino II che arriva nella conca di Agnano sullo slancio
di un inverno francese stupefacente (Cornulier, Amérique, France,
Paris, Vitesse) e del vittorioso collaudo nel torinese Costa Azzurra.
A Torino, Wayne Eden ha provato in tutti i modi, prima con una partenza disordinata e poi allargando in retta, a tener testa al mostro
di Jean René Gougeon.
Non c’è stato nulla da fare contro l’ultimo capolavoro del trotto
francese, ma il Morino non dispera, sa che a Napoli la musica potrebbe cambiare.
Fontanesi ha già in mente la tattica nella quale è maestro, e non
solo con Wayne Eden: una batteria tranquilla, poi via in testa nella
“Quel pomeriggio
a Napoli volava
ma ha buttato via
tutto in batteria.
Poi ha fatto
il record
in Consolazione”
ricorda il Morino
Nella batteria del Lotteria, Wayne
sbaglia rabbiosamente, perde una
ottantina di metri, insegue da 1.13,
ma non riesce a entrare in finale.
“L’avevo preparato a puntino per il
Lotteria – continua il Morino – era
carico a mille, una meraviglia. La
macchina però ha un po’ rallentato, quel tanto che è bastato per
Nazioni 1976: Wayne Eden conclude con assoluta sicurezza davanti al francese Dauga (con Gougeon) e all’esemplare College Record
buttare via tutto in un attimo. Ho
voluto far vedere di cosa era capafinale, pronto a giocare di fioretto contro il rivale francese e contro
ce nella Consolazione: Wayne Eden ha stravinto in 1.14.6 con 58.2
l’immancabile Delfo, con il quale sta battagliando su tutte le piste
per gli ultimi 800 metri, mentre Bellino II ha intascato la batteria in
italiane.
1.15.4 e la finale in 1.15.2, ma rischiando grosso contro Delfo”.
Il Pilota, infatti, sorprende tutti e inventa un Delfo all’attesa, un
Delfo che lascia andare College Record, segue l’azione di Bellino
“Davanti era ferrato
II e in retta gli porta anche l’attacco. Bellino II sembra smarrito di
leggerissimo e era
fronte a tanta arroganza, ma reagisce e regala a Gougeon il quinto
capace di parziali
Lotteria (la prima volta con Roquépine, poi un triplo a seguire con
formidabili. Però
Une de Mai).
È andata male, ma Wayne Eden potrà riprovarci. Ha sei anni e appaguai a contrastarlo
re ancora nel pieno del vigore fisico, anche se in Italia di battaglie
in partenza” dice
ne ha già fatte e contro avversari che si chiamano Timothy T, Delfo,
Anselmo Fontanesi
The Last Hurrah, Waymaker, College Record o francesi come Bellino II o Dimitria. Wayne Eden è uno Speedy Rodney con mamma da
Darnley,nato nel 1970. In America non è mai sceso sotto i due minuDomenica 4 aprile 1976. È un giorno da cartolina. Alle scuderie, là di
ti a 2 e 3 anni, ma a 4 anni ha segnato il record di 1.58.4/5 contro il
fronte, iniziano presto le grandi manovre. Le sgambature non fanno
tempo a Lexington. Gasparetto lo vede correre e se ne innamora. Fa
che rendere più vibrante l’attesa: superbo Bellino II, strapotente
anche un’offerta, ma non è sufficiente per acquistarlo. Gasparetto
Delfo, una macchina da corsa Wayne Eden. Via alle batterie e via
non si perde d’animo. “Vedrai – dice al Morino – che ora viene a
al sogno del Morino. Wayne Eden dietro le ali della macchina è una
correre l’Amérique, non si piazza e noi torniamo alla carica…”. Va
bomba, ma guai rallentarlo o contrariarlo.
proprio così, e Gasparetto, con 50.000 dollari, dopo Latest Record
“Eh sì - ricorda Fontanesi - quando è arrivato in Italia aveva davanti
si porta a casa un altro americano di lusso per la Mira II di Piero
due ferri pesanti e quando trottava piano sembrava due cavalli in
Giudici.
uno. Alla fine con Vincenzino (Gasparetto, ndr) gli abbiamo messo
due ferri piccolissimi con una traversina e il cavallo è cambiato da
L’importato della Mira II
così a così. Ferrato in questo modo, poteva fare delle frazioni incredi Piero Giudici
dibili, però c’era anche qualche problema. In partenza dovevi porsi
è fatto ammirare
tarlo lungo dietro le ali e lui andava via come una freccia. Se invece
per le sue imprese
costretto a rallentarlo, si bastonava e saltava via. Mi hanno criticato
in
pista e ha colpito
più d’una volta perché cercavo di andare in testa a tutti i costi, ma
la fantasia della gente
io sapevo che con lui la tattica migliore era proprio quella. Una volta
per il suo ritorno
davanti, si attaccava alla mano e potevi distribuire i parziali come
dopo il rapimento
volevi. E che parziali…”.
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Wayne Eden è un cavallo fantastico: “coda al vento, azione aerea,
leggera, musino dolcissimo proteso in avanti” come lo dipinge
splendidamente Luigi Gianoli.
Nel 1975 perde il Costa Azzurra da Dimitria battendo Timothy T, vola
al record di 1.14.2 a San Siro in una bella sera d’estate (“potevo
scendere sotto l’1.14 se ci fosse stato un avversario capace di starci
vicino” dice il Morino), cede a Bellino II e Duc de Vrie in un elettrizzante arrivo a tre nel Lido di Roma, vince il Città di Montecatini, ma
durante la notte viene incredibilmente e misteriosamente rapito.
Lo ritrovano un mese dopo e si parla di un riscatto pagato a pastori
sardi. La sua vicenda fa parlare e scrivere tutta Italia, e non solo
quella ippica. Wayne Eden non ha subìto per fortuna danni fisici, ma
appare spento e spaurito.
Si riprende di lì a poco e, troppo presto, viene spedito a Monaco,
dove è quarto nella corsa vinta da Equiléo. Torna a vincere nel Freccia d’Europa e accetta quindi la sfida di Timothy T nel Nazioni, ma
Anselmo Fontanesi e Wayne Eden premiati dopo una delle tante vittorie di prestigio
sulla pista di San Siro
niente può contro il “vagone nero” di Giancarlo Baldi che emerge da
signore alla media di 1.15.8.
A parte l’amara parentesi del Lotteria, nel 1976 Wayne Eden è protagonista assoluto sulle nostre piste. Conquista il primo dei suoi
due Fiera contro Delfo, va a prendersi il Lido di Roma e il secondo
Città di Montecatini, deve cedere a Delfo nella finalissima a due
dell’Europeo di Cesena, lascia il segno della sua classe anche nel
Gran Premio delle Nazioni davanti al francese Dauga e all’esemplare
College Record.
“Era un’altra corsa alla quale si teneva tutti in modo particolare: il
signor Giudici, Gasparetto, io che l’avevo già vinto con Some Fire e
Latest Record. Il problema era andare
in testa, soprattutto perché c’era The
Last Hurrah e Vivaldo non ci avrebbe
dato via libera facilmente. Sono stato
costretto a spendere 400 metri violenti, poi siamo passati. Per fortuna
Delfo aveva sbagliato e a quel punto il
pericolo poteva venire solo da Dauga
con Gougeon. Ho potuto fare i parziali
giusti e sull’ultima curva ho capito che
non ci sarebbe stata storia”.
Lotteria 1976: Wayne Eden vince a tempo di record la consolazione dopo aver fallito l’ingresso in finale per una grave rottura
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“Nel ’77 il problema
era superare
al via i due
di Vivaldo:
Delfo ha sbagliato
in curva e allora
non c’é stata
storia”
racconta il driver
Wayne Eden nella parte finale della sua carriera ha vestito la giubba della Little Toy, la stessa del grande rivale Delfo
Anche nel 1977 non mancano le vittorie, ma Gasparetto e il Morino
hanno ancora nella mente il Lotteria, la corsa che non può mancare
nel racing-record di un americano. È il 3 aprile, quasi un anno esatto dopo la grande delusione. Questa volta a Napoli non c’é in campo
un Bellino II, ma ci sono The Last Hurrah e Delfo, tutti e due nelle
mani di Vivaldo, e sono avversari che non scherzano. Gasparetto e
Fontanesi decidono subito una mossa a sorpresa: chiedono il numero esterno tanto in batteria che in finale. Forse dovranno pagare
qualcosa in partenza, ma il Morino dietro le ali sarà più libero di
manovrare.
Prima batteria. Vince Waymaker in 1.15.7 e Vivaldo con The Last
Hurrah si accontenta del secondo (i finalisti sono sei, due per batteria). Seconda batteria. Sbaglia Delfo, ma Vivaldo lo riassesta in
tempo per acchiappare il secondo dietro l’ospite Forain che segna
un modesto 1.16.4. Terza batteria: è un assolo di Wayne Eden che
viaggia in 1.15.3 davanti a Dalko II. Alle scuderie, Gasparetto s’accalda, sbraita, non sta nella pelle, aspetta solo il momento della finalissima: sa bene che il Lotteria si giocherà tutto in pochi secondi,
quelli dell’inevitabile, violentissimo avvio.
Vanno via a bomba in tre: The Last Hurrah (con Alessandro Baldi),
Delfo e Wayne Eden. The Last si ritrae appena in curva, quasi per
lasciar strada a Delfo che però poco oltre sbaglia.
Le mani di Vivaldo riescono a metterlo giù, ma ormai la partita è
persa. La tribuna esplode in un boato che è un misto di delusione
e di esultanza. Wayne Eden passa i primi 800 metri in un 58.8 che
ammette poche repliche. Wayne Eden prosegue a ritmo allegro,
ma in retta perde brillantezza e concentrazione, trotta gli ultimi
200 in un modesto 15.3, ma tanto gli basta per tenere sotto controllo il generoso Dalko II e segnare con 1.14.6 il nuovo record
della finalissima. Delfo, intanto, torna a sbagliare e viene squalificato. The Last Hurrah, invece, è solo quarto, ma questa è per
lui solo una prova d’assaggio: sarà infatti proprio lo scintillante
yankee di Vivaldo il mattatore delle edizioni 1978 e 1979.
Agnano s’infiamma, come ogni anno. Wayne Eden, il cavallo rapito, il campione che sa toccare il cuore, oggi è davvero il re del
Lotteria.
DANILO IOVENALI
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TROTTO NEL MONDO
ARGENTINA
AD HURLINGHAM C’È UN TROTTO
FATTO IN CASA
Immagine di protagonisti prossimi ad entrare in pista al Kazan, il trotto che ha colpito come nel paese dei gauchos
È girando il mondo che ci accorge che il
Trotto potrebbe non morire mai. Il condizionale è d’obbligo perché ci sono posti
dove l’agonia delle corse assomigli effettivamente alla fine, vedi Germania. E proprio in un posto lontano, impensabile come
l’Argentina che il nostro cuore di trottisti
riprende vita. Il Paese sudamericano, vanta una conosciuta e radicata tradizione per
il galoppo, con un allevamento di grandissima qualità, che dopo la crisi economica del 2001 è diventato terra di shopping
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per proprietari americani. I nomi di Candy
Ride o del recentissimo Invasor, allevato
dall’italiano emigrato Sandro Miserocchi, sono infatti all’apice del movimento
alla sella mondiale. Del trotto invece si sa
poco, di qualche cavallo arrivato anche da
noi come Camada Long Loreto, o di Chucaro
Ahijuna, l’incredibile detentore di record
combinato, al trotto in 1.53.3 e all’ambio
in 1.51.4, che due anni fa partecipò anche
all’Elitlopp.
Il trotto che colpisce nel paese dei gauchos
e della Pampa non è però quello dell’Ippodromo di Palermo, dove è in verità la brutta
copia del galoppo, ma bensì quello di provincia, dove le corse con il sulky assumono
una dimensione davvero autoctona, pura e
folkloristica.
Tra questi il più popolare è l’Ippodromo di
Hurlingham a qualche decina di chilometri
dalla città di Buenos Aires, in un paesino
coloniale dalla tranquilla provincia dove
la domenica accade una sorta di piccolo
miracolo.
È il miracolo
di un posto dove
il cavallo
è al centro di tutto,
ovvero di una natura
straordinaria
e dove migliaia di
persone si ritrovano
attorno ad una pista
per vedere un po’
di corse e fare una
gita fuori porta.
Non è questione di essere dei nostalgici o di
auspicare un ritorno ad un ippica country,
ma l’emozione di vedere tanta gente che si
muove per vedere il trotto è un’emozione
unica. Ad Hurlingham la pista è da miglio,
del resto tutto manca in Argentina fuorché
il terreno, i cavalli scendono facilmente
sotto i due minuti e l’aria che si respira è
quella di una grande festa di paese.
La gente si assiepa allo steccato, incita i
proprio beniamini in partenza, e poi una
volta che questi si perdono dalla vista, li
testa tra amici.
Nello sterminato parco attorno alla pista,
piatta e molto insabbiata, l’odore dell’asado è predominante. Il picnic di vitello e
maiale arrosto è infatti imprescindibile in
Argentina. Oltre si ascolta la musica popolare e c’è anche il tempo di fare una partita
a calcio tra una corsa e l’altra.
Non c’è tattica,
equipaggiamenti
un po’ antichi,
ma l’impressione
è che tra questi
trottatori si possa
anche pescare
qualche soggetto
di qualità,
soprattutto
tra i puledri.
Tralasciando l’ambio, presente in parte minore, si nota come la genealogia è prettamente di linea americana. Attualmente lo
Lotteria 1994: Uconn Don e Andrea Baveresi netti alla meta si lasciano alle spalle Mc Cluckey e Mint di Jesolo (alla corda)
aspetta in silenzio per tornare ad urlare
quando tornano per la lunga retta d’arrivo. Le scommesse sul campo sono tutte
clandestine, con i ragazzini che si giocano
“l’onore” scommettendo in privati testa a
stallone più prestigioso è Althea’s Crown,
un figlio di Valley Victory che funziona
presso l’Allevamento “El Ceibo”, allevatore
proprio di Chucaro Ahijuna, che si fregia di
un collaboratore di grande prestigio come
Osvaldo Formia, il trainer trasferitosi negli
Stati Uniti, con una fortunata parentesi in
Italia quando è stato l’allenatore di Uconn
Don.
“Quando nel decennio del ‘90 l’Argentina
aveva l’uno ad uno con il dollaro andavamo
di più a comprare i cavalli in America, e qui
arrivavano anche dei buonissimi anziani.
Adesso è davvero dura, però con lo spazio
che abbiamo e anche con la natura ancora
incontaminata, restiamo un Paese interessante per ogni allevamento, cavallo compreso. Il galoppo ha molta più tradizione
ma Osvaldo Formia va sempre dicendo che i
nostri puledri sono il doppio più forti e ben
nutriti di quelli nati in Europa. Purtroppo
dopo la crisi siamo rimasti senza soldi, e
senza soldi la tecnica resta indietro, ma qui
il trotto è sempre stato lo stesso, e forse
questa è la nostra cosa migliore”.
Ci dice Juan, un uomo di cavalli che ha percorso 1200 chilometri in un van a due posti
per venire a correre con il suo cavallo di
nove anni.
Ad Hurlingham
in effetti l’America
è lontana, i finimenti
sono provati
dal tempo e dalla
polvere, la gente
non sa vestirsi
per andare
in una Club House
che non c’è.
Ad Hurlingham c’è un trotto fatto in casa,
che piace anche ai cittadini di Buenos Aires, quelli che come in tutte le metropoli
sono costretti a vivere tutta la settimana
nel metro quadro di una scrivania. Proprio
per quelli il Clarin, il giornale più diffuso
d’Argentina, ha pubblicato un giorno un
servizio di cinque pagine sulle corse ad
Hurlingham, intitolandolo “Un dia pefecto”.
Un giorno perfetto, non sarà talmente perfetto da non morire mai?
MATTEO MUCCICHINI
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AVVENIMENTI
GRAN PREMI
TORINO – Domenica 8 aprile
PREMIO COSTA AZZURRA Gr. II
¤ 110.000, metri 1600
1. FRISKY BIEFFE m.b. 5 Indro Park e Salade di Rosa (Park Avenue Joe).
Allev.: Nicola Benini. Prop.: sc. San Barnaba (1600 P. Gubellini) 1.12.8;
2. El Nino (1600 R. Vecchione) 1.13.1; 3. Was It A Dream (1600 E. Bellei) 1.13.1;
4. Exploit dei Fiori (1600 B. Lo Verde) 1.13.1; 5. Eclisse Domar (1600 M. Smorgon) 1.13.3.
TORINO – Lunedì 9 aprile
PREMIO CITTÀ DI TORINO Gr. II
¤ 99.000, metri 2060
1. EXPRESS MERETT m.b. 4 Express It e Salima Om (indro Park).
Allev.: in Svezia. Prop.: Star Racing Oy & Stoeterij Merett (2060 P. Korpi) 1.15.6;
2. Ghiaccio del Nord (2060 R. Vecchione) 1.15.7; 3. Giuseppe Bi (2060 J. Nordin) 1.16;
4. Giasone Egral (2060 R. Andreghetti) 1.16.1; 5. Ganimec (2060 A. Guzzinati) 1.16.2.
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BOLOGNA – Domenica 15 aprile
BOLOGNA – Domenica 15 aprile
PREMIO ITALIA Gr. II
PREMIO ITALIA-FILY Gr. III
¤ 66.000, metri 1660
1. IDEALE LUIS m.b. 3 Lemon Dra e Volperossa Luis (Park Avenue Joe).
Allev.: allev. Luise. Prop.: sc. Orlando Stable (1660 E. Bellei) 1.14.9;
2. In Wise As (1660 G. Lombardo jr) 1.15.1; 3. Impeto Grif (1660 M. Smorgon) 1.15.2;
4. Iperide (1660 R. Vecchione) 1.15.4; 5. Il Sogno Kyu (1660 Santo Mollo) 1.15.4.
¤ 33.000, metri 1660
1. IDOLE DI POGGIO f.b. 3 Varenne e Lotus Dragon (Tarport Devlin).
Allev.: Lotus. Prop.: sc. Lotus (1660 E. Bellei) 1.16.3;
2. Isotta Om (1660 G. Grillo) 1.16.3; 3. Ilaria Jet (1660 R. Andreghetti) 1.16.4;
4. Illinois (1660 A. Baveresi) 1.17; 5. Inghilterra Om (1660 Mass. Castaldo) 1.17.1.
MODENA – Domenica 22 aprile
PREMIO RENZO ORLANDI Gr. II
¤ 110.000, metri 1600
1. EL NINO m.b. 6 Stallone Jet e Popgun (Abc Freight). Allev.: Silvana Guasco. Prop.: sc. Royal Sport (1600 E. Bellei) 1.11.6;
2. Express Road (1600 A. Guzzinati) 1.12.3; 3. Furbante Dei (1600 G. Lombardo jr) 1.12.6; 4. Alexia As (1600 F. Pettinari) 1.12.6; 5. Eastwood Om (1600 L. Baldi) 1.12.7.
46
MILANO – Mercoledì 25 aprile
GRAN PREMIO D’EUROPA Gr. I
¤ 300.300, metri 2100
1. EXPRESS MERETT m.b. 3 Express It e Salima Om (Indro Park). Allev.: in Svezia. Prop.: Star Racing Oy & Stoeterij Merett (2100 P. Korpi) 1.13.4;
2. Gorniz (2100 E. Bellei) 1.13.4; 3. Gauguin Ans (2100 P. Gubellini) 1.13.6; 4. Ghiaccio del Nord (2100 R. Vecchione) 1.13.8; 5. Giulia Grif (2100 M. Smorgon) 1.13.9.
MILANO – Mercoledì 25 aprile
GRAN PREMIO
D’EUROPA-FILLY Gr. II
¤ 77.000, metri 1600
1. GALIERA AS f.b. 4 SJ’s Photo e Victoria Sib (Armbro
Goal). Allev.: allev. della Serenissima. Prop.: sc. Il Moro
(1600 G. Lombardo jr) 1.12.5;
2. Grande Armee (1600 E. Bellei) 1.12.9; 3. Georgia Bi (1600 M.
Biasuzzi) 1.13.1; 4. Giudy Stra (1600 F. Ciulla) 1.13.3; 5. Grafin Hbd
(1600 L. Baldi) 1.13.3.
47
MILANO – Mercoledì 25 aprile
PREMIO EMILIA Gr. III ¤ 33.000, metri 2100
1. IUMA EK f.b. 3 Viking Kronos e Birbona Om (Baltic Speed). Allev.: Az.Agr. G. Edy Caprani. Prop.: sc. Al. Do. (2100 P. Gubellini) 1.15;
2. Ivory Dany (2100 M. Smorgon) 1.15.2; 3. Immensite (2100 E. Bellei) 1.15.4; 4. Island Kronos (2100 G. Mauri) 1.15.7; 5. Innamorata Gar (2100 L. Baldi) 1.15.8.
MILANO – Mercoledì 25 aprile
PREMIO
VENETO Gr. III
¤ 33.000, metri 2100
1. IVORY AS m.b. 3 Lemon Dra e Esprit
Spur (Joie de Vie). Allev.: allev. della
Serenissima-sc. Emmebi.
Prop.: sc. Friends & Friends (2100 M.
Baroncini) 1.14.6;
2. Invisible Stars (2100 R. Andreghetti) 1.15;
3. Iveri Lb (2100 P. Gubellini) 1.15.1;
4. Iper Roc (2100 M. Guzzinati) 1.15.2;
5. Invader As (2100 E. Bellei) 1.15.2
48
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