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In questa seconda parte entriamo nel vivo della pratica del Tai Chi

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In questa seconda parte entriamo nel vivo della pratica del Tai Chi
In questa seconda parte entriamo nel vivo della pratica del Tai Chi
Chuan Stile Wu.
Premesso che per imparare il Tai Chi Chuan è importante
l’apprendimento diretto con un insegnante, (e che quindi non ci assumiamo responsabilità per un uso improprio delle indicazioni che seguono), in questo manuale si possono acquisire le prime nozioni di questa
disciplina. Le indicazioni che vengono date sono globali e, pur essendo
precise non sono analitiche come in un trattato tecnico per insegnati di
Tai Chi Chuan. Esse infatti devono essere considerate ai fini della promozione divulgativa dello Stile Wu del Tai Chi Chuan.
Chi già pratica può utilizzare questo manuale come promemoria.
Chi conosce altri stili può confrontarli con il Wu.
La Forma presentata è la Forma Breve, ideata dal Maestro Wu Ying
Hua e dal marito Maestro Ma Yueh liang, da me appresa dal Maestro
Zhou Zhong fu di Shanghai. La Forma Breve o Forma 30 è la prima
che si impara nel programma della scuola Wu Taiji jing xiu tang a
cui aderiamo.
Questa forma ha la caratteristica di includere tutti i movimenti della
Forma Lunga senza ripetizioni e di poter essere praticata quindi in un
tempo di circa 8 minuti ed in uno spazio limitato rendendola più facilmente fruibile da chi ha poco tempo e poco spazio.
La pratica della Forma Lunga (o 89 o 108) dura infatti circa 30 minuti e richiede spazi più ampi.
Gli studenti che apprendono la Forma Breve inoltre sono facilitati
nell’acquisizione della giusta coordinazione dei movimenti e
dell’equilibrio e successivamente possono imparare la Forma Lunga
che offre ulteriori altri vantaggi per l’acquisizione progressiva del
rilassamento, della calma e della concentrazione necessari a favorire
la circolazione del Chi.
Chi poi fosse interessato alla pratica più antica e legata all’origine
marziale può proseguire con lo studio della Forma Rapida
Il significato di Tai Chi Chuan deriva dall’unione di due concetti:
Chuan, che significa arte di combattimento; Tai Chi che indica il
principio di base della antica Filosofia Cinese usato per comprendere
le regole e i segni della natura. Dalla unione di questi concetti si deduce che quest’arte viene praticata per utilizzare i movimenti marziali come mezzo per armonizzarci con la natura.
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Come si pratica il Tai Chi Chuan?
Attività e metodologia
Il Tai Chi Chuan è una pratica che si effettua individualmente e a
coppie su un pavimento con superficie regolare.
Nell’impostazione della nostra scuola, l’attività della singola lezione
viene generalmente suddivisa in tre fasi:
1. Preparazione attraverso movimenti specifici di mobilità articolare
di tronco ed arti. Esercizi di coordinazione e respirazione
2. Apprendimento della sequenza di esercizi di Tai Chi Chuan stile
Wu, esercizi a coppie.
3. Pratica, dopo una pausa con immobilità, della sequenza appresa.
La metodologia didattica comporta che l’insegnate dimostri
l’esercizio e successivamente lo pratichi insieme agli allievi facendo
da modello.
Ogni movimento appreso viene corretto per ciascun soggetto in modo individuale rendendo personalizzato l’apprendimento sia nei tempi che nei modi.
Talvolta durante la lezione viene utilizzata una musica adeguata al
rilassamento richiesto dalla gestualità della pratica. Tuttavia nonostante sia piacevole praticare con una musica, i maestri ne sconsigliano l’uso perché può essere fonte di distrazione e ridurre la concentrazione interna necessaria alla pratica.
I movimenti, una volta appresi, vanno eseguiti con gli arti inferiori
leggermente piegati che reggono il peso del corpo spostando il carico
da un piede all’altro (percezione iniziale dell’alternanza Yin-Yang).
Il tronco viene mantenuto allineato con la colonna vertebrale distesa,
gli arti superiori eseguono movimenti coordinati e con il minimo
sforzo muscolare.
L’alternanza di spostamento del baricentro da un piede all’altro e di
percezione di tensione e distensione muscolare, successivamente si
affina anche nei movimenti degli arti superiori con miglioramento
della sensibilità propriocettiva e conseguente miglioramento della
circolazione dell’energia vitale (Qi per i Cinesi), che è lo scopo ultimo della pratica di quest’arte.
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Per praticare il Tai Chi Chuan i movimenti devono essere morbidi,
lenti, costanti e circolari. La mente deve essere calma ed il pensiero
deve guidare intenzionalmente ogni azione.
Alcune regole ci aiutano a integrare corpo e mente:
Durante la pratica è fondamentale assumere il corretto atteggiamento
mentale.
Ogni azione deve essere guidata dalla mente, che, svuotata dai pensieri e concentrata nel movimento, può raggiungere uno stato di profonda calma in cui il senso di benessere provato porta, in particolare
se si pratica nella natura, ad un senso di compenetrazione con gli elementi della natura e ad una inconsueta percezione di tempo e spazio; è sperimentando momenti come questi che si è incentivati a proseguire la pratica del Tai Chi Chuan. A questo proposito è importante
non praticare in modo competitivo ma cercare le sensazioni che derivano dalla pratica con una attenzione ed una concentrazione vigile
ma rilassata seguendo il principio fondamentale Wu Wei,13 fondamentale per la coltivazione di sé che rende quest’arte una reale meditazione in movimento.
Il Tai Chi Chuan diventa una delle forme orientali di meditazione
quando permette di arrivare al supremo concetto di “vuoto”. Tra le varie concezioni di “vuoto” trovo molto chiara quella di J. Blofeld14 legata alla tradizione Buddista: … “Vuoto” non deve essere inteso nel senso di puro nulla; connota invece l’aspetto intangibile della realtà, un
oceano incommensurabile d’essere o di coscienza, senza forma, senza
colore, senza attributi o qualità di qualunque genere; un’unità indifferenziata che si estende da infinito a infinito ed è presente ovunque. È
la non sostanza di cui è composto l’intero Universo.
La respirazione deve sempre essere lasciata naturale e si armonizzerà
al movimento. Se si eseguono i movimenti lentamente con costanza,
la respirazione diventerà lunga e profonda automaticamente, ed aiuterà a raggiungere durante la pratica uno stato di benessere.
13
Letteralmente “non agire” del Cuore. Non indica un “non fare” ma un agire senza
intenzione, liberi da desideri, ansie e aspettative. Agire senza essere impazienti. Il
concetto di Wu Wei individuato da Lao Tsu nella energia dell’acqua che agisce senza sforzo apparente.
14
John Blofeld- La Via della saggezza – Ed. Mediterranee – Roma 1982
59
Anche il corpo deve assumere il corretto atteggiamento posturale
che va mantenuto durante i vari movimenti della sequenza, di pari
passo all’atteggiamento mentale.
Il corpo va mantenuto eretto ma rilassato, non rigido. La colonna vertebrale distesa con il capo tenuto come se fosse sospeso dall’alto,
come tenuto da un filo alla sommità del capo. Il collo deve essere
morbido. Lo sguardo, tenuto in avanti ma qualche grado verso il suolo, senza mettere a fuoco un punto per rilassare i muscoli del volto
intorno agli occhi, segue il movimento delle mani. Spesso la direzione dello sguardo segue la direzione stessa del Dantian. La lingua va
posizionata con la punta sul palato dietro agli incisivi, la bocca chiusa rilassata, senza stringere i denti con i muscoli della masticazione.
Il dorso è leggermente incurvato: il Maestro Tang diceva “come se la
pelle del dorso volesse premere contro il tessuto della maglia” per
indicare che è più una sensazione che una postura “ingobbita”. La
zona lombare distesa, l’attenzione al Ming Men15, il bacino in retroversione, il coccige in avanti. Se analizzassimo la posizione posteriore del tronco potremmo immaginare una grossa C che va dalle vertebre cervicali al coccige sentendo il bacino posizionato in leggera retroversione. Le spalle ed i gomiti devono essere rilassati e verso il
basso. Il petto va mantenuto leggermente incavato. Tutte le articolazioni degli arti superiori e inferiori sono mantenute in una condizione
morbida, mai iperestese o irrigidite.
Poiché la manifestazione del Tai Chi Chuan avviene tramite Yin e
Yang che si separano nel movimento e si uniscono nella calma, le
azioni praticate nella forma che segue, devono alternarsi in modo
armonico per avvertire il ciclico passaggio da una condizione ad
un’altra, in modo lento, calmo, fluido e sempre circolare. I passi devono essere leggeri e i movimenti precisi. Il baricentro va mantenuto
basso in ogni spostamento.
Attraverso la morbidezza occorre utilizzare, per una pratica benefica,
la “giusta tensione” muscolare, rilassare cioè le parti che non servono
direttamente per quel movimento. In questo modo si possono pro-
15
Ming Men - Porta della Vita- è il punto di agopuntura VG 4 situato sul Meridiano
Vaso Governatore sotto al processo spinoso della seconda vertebra lombare.
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gressivamente percepire e rilassare i punti di tensione che possono
determinare un blocco al passaggio del Sangue e del Qi.
Molta cura va posta al movimento flessibile delle articolazioni ed alla sensazione di unità col Dantian. Questo concetto legato all’aspetto
energetico è fondamentale per migliorare la circolazione del Qi.
Ogni movimento deve essere eseguito senza pause, in modo preciso e
completo. La fine di ciascun movimento rappresenta l’inizio del successivo che deve essere eseguito con continuità. Occorre prestare attenzione all’alternarsi di pieno e vuoto, ogni azione deve essere circolare. Il tronco va mantenuto rilassato e leggero, il peso del corpo
deve scaricarsi sulle gambe. Il corpo va mantenuto allineato e
l’attenzione va al Dan Tian.
Nel Tai Chi Chuan i principi si applicano al movimento partendo dalle sensazioni di alternanze più evidenti, come sentire il peso su una
gamba e non sull’altra. La gamba con il peso si considera “piena”,
Yang rispetto alla gamba “vuota” senza peso che si considera Yin.
Il concetto di alternanza Yin/ Yang però non è assoluto ma relativo,
ad esempio la gamba vuota, Yin in un caso, può diventare Yang se la
muovo per calciare.
Poiché, come nella stabilità di una pianta di grande fusto sono importanti le radici, così nella pratica del Tai Chi Chuan è importante creare delle radici stabili attraverso le posizioni degli arti inferiori.
Durante la pratica ci si sposta effettuando dei passi specifici per questo stile.
Le posizioni e la distribuzione del peso sulle gambe
Nella posizione di partenza, e comunque da fermi, la distanza tra i
piedi deve essere equivalente o poco superiore alla larghezza delle
anche (mai superiore alla larghezza delle spalle). Tale distanza viene
sempre mantenuta durante gli spostamenti effettuando uno spostamento del piede che si avvicina e si allontana dall’altro con movimento ad arco durante i passi.
61
Figura 25 piedi paralleli gambe distese.
Durante i passi la distanza tra i piedi è equivalente, sia anteriormente
che lateralmente, alla lunghezza di un piede
Le posizioni durante i passi vengono definite:
posizione vuota quando la gamba anteriore è distesa e senza peso (vuota
– Yin) mentre il peso è sulla gamba posteriore piegata (piena –Yang)
Figura 26 posizione vuota
62
posizione ad arciere quando il peso è sulla gamba anteriore piegata
(piena –Yang) e la gamba posteriore è distesa e senza peso (vuota – Yin)
Figura 27 posizione ad arciere
posizione del cavaliere con distanza tra i piedi maggiore della larghezza delle spalle e peso distribuito equamente sulle due gambe
Figura 28 posizione del cavaliere
63
posizione con peso doppio distanza tra i piedi equivalente alla larghezza delle anche e peso equamente distribuito sulle due gambe,
gambe piegate
Figura 29 posizione con peso doppio gambe piegate
posizione di mezzo passo con peso sulla gamba posteriore e gamba
anteriore senza peso, flessa e con la punta appoggiata al pavimento
Figura 30 posizione mezzo passo
64
Posizione con i piedi a “T”
In alcuni passaggi la posizione dei piedi richiede che la direzione delle punte si trovi su linee perpendicolari tra loro.
Figura 31 posizione con i piedi a “T”
Orientamento nello spazio e riferimenti
Durante la pratica della forma si effettuano movimenti e posizioni
orientate nelle “cinque direzioni”. Nelle indicazioni che seguono viene precisato l’orientamento in cui effettuare l’azione indicata.
Si considera come posizione di partenza quella con l’equilibrio al
centro orientati con il volto verso SUD.
NORD
CENTRO
OVEST
EST
SUD
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FORMA BREVE – ELENCO POSIZIONI
WU STYLE TAIJI
SHORT FORM
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
inizio del TAIJI
afferrare la coda del passero
frusta singola
avanzare e alzare le mani
gru distende le ali
sfiorare il ginocchio
suonare il liuto (pipa)
avanzare, parare, deflettere e colpire
chiusura apparente
respingere la scimmia
volo inclinato
ago in fondo al mare
ventaglio dietro la schiena
muover le mani come le nuvole
separare piede destro e sinistro
girare e colpire con la suola
colpire l'opponente alle orecchie
separare la criniera al cavallo
dama lavora al fuso
tirare in basso (serpente che striscia)
gallo d'oro sta su una gamba
passo indietro e colpire la tigre
colpire il volto col palmo
girare il corpo colpire di piede come il loto
tendere l'arco e tirare alla tigre
passo avanti e colpire il volto col palmo
ruotare e colpire di pugno
fare un passo e prendere il passero
frusta singola
riunire il TAIJI
66
INDICAZIONI PER LA PRATICA DELLA FORMA BREVE (30)
1. INIZIO DEL TAI CHI
A
Fronte a sud.
Piedi paralleli distanziati di
un piede, larghezza massima
uguale alla larghezza delle
spalle.
Braccia lungo i fianchi.
FOTO 1
Sollevare entrambe le braccia
sino all’altezza delle spalle.
FOTO 2
67
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