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Anche quest`anno ci siamo riusciti!
ISTITUTO COMPRENSIVO LEQUILE SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “SANDRO PERTINI” Il Corriere della Scuola Numero unico anno scolastico 2014/2015 EDITORIALE DEDICATO AI GENITORI Anche quest’anno ci siamo riusciti! I cambiamenti della società moderna sono rapidi e inarrestabili ed il sistema scolastico non può restare insensibile. Sono molti i miglioramenti avvenuti rispetto al passato, ma sono altrettanti i problemi che sussistono ancora oggi nelle scuole. Compito della “Buona Scuola” non è solo formare i cittadini del domani, attivi e propositivi, ma anche offrire una preparazione di qualità. La scuola non deve fornire, alla fine del percorso educativo–didattico, solo un titolo di studio, ma deve offrire l’equipaggiamento al futuro cittadino per vivere con consapevolezza. Bisogna puntare sempre più su una didattica “per competenze” coniugata alla valorizzazione del patrimonio culturale e morale. Questo può essere garantito solo attraverso docenti preparati e attenti ai bisogni degli alunni e a una vasta gamma di servizi. E’ dovere di Noi insegnanti, quindi, curare la nostra formazione e credere nel “capitale umano” che ogni anno ci viene affidato, attivando ogni iniziativa che garantisca l’educazione, la crescita e la formazione e ne accresca l’efficacia educativa. La Scuola Secondaria di I grado “ S. Pertini” si avvia a rappresentare la sintesi di tutto questo processo virtuoso in cui si fondono eccellenze educative e servizi di qualità: rafforzamento del piano formativo per le lingue straniere, nozioni basilari sui principi dell’economia, maggiori competenze digitali, visite guidate e viaggi d’istruzione sono solo alcuni dei nostri punti di forza. La riprova è sia l’incremento delle iscrizioni in questi ultimi anni e sia i buoni risultati dei nostri alunni nelle scuole secondarie di II grado. E’ convinzione comune che la scuola è l’anima culturale di un paese e ne costituisce la sua identità creando le basi per lo sviluppo sociale ed economico del nostro territorio. L’offerta formativa del nostro Istituto, nonostante i tagli del Governo, rappresenta sicuramente un valore aggiunto per il nostro paese. Una scuola per tutti, tutti per la scuola, in una sinergia compatta di forze è il nostro obiettivo. La crescita del nostro paese inizia dalla scuola, cuore pulsante della cultura e motore della formazione di menti positive. Solo se noi saremo in grado di dare alla scuola la giusta importanza sapremo crescere. Prof.ssa Graziella MAZZOTTA Il saluto del Dirigente scolastico Anche quest’anno ce l’avete fatta a far pubblicare il nostro giornale. La vostra tenacia e quella dei vostri insegnanti è commovente. Senza dare fastidio, con un impegno silenzioso e discreto riuscite ogni anno a stupirmi e a dimostrarmi quanto la nostra scuola lavora e si impegna per essere didatticamente moderna e coinvolgente. Il giornale è una finestra aperta sulla scuola e la società lequilese perché dimostra cosa siete capaci di fare nonostante le risicate risorse che possiamo mettere a vostra disposizione. Quando mi arriva sulla scrivania la richiesta dell’incontro di redazione in orario extrascolastico non mi sembra vero che tanti di voi hanno voglia di impegnarsi anche se per questa attività non ci sono voti o altri vantaggi se non quello di dire: “questo giornale l’ho fatto io”. Tutti i numeri sono stati preziosi per la documentazione d’istituto perché in poche pagine sono raccolte le tante iniziative di cui siete protagonisti e fanno conoscere come la scuola si sia rinnovata nella didattica e nella socializzazione. Tutti, grazie a voi, possono toccare con mano ciò che si fa e come venite stimolati a fare di più e a costruirvi esperienze indimenticabili che vi accompagneranno sempre. Approfitto di queste pagine che entreranno in tante case di Lequile per ringraziare il Sindaco che per il secondo anno consecutivo ci finanzia questo progetto, per salutare tutte le vostre famiglie e congratularmi con voi per l’impegno e i vostri docenti per la disponibilità e la professionalità con cui vi seguono. Sono orgoglioso di voi! Continuate così, non arrendetevi d’avanti alle difficoltà e agli inevitabili intoppi fate in modo che la nostra scuola sia adeguata ai tempi che state vivendo! Quando a ottobre abbiamo iniziato a lavorare sul giornale sembrava che quest’anno tutto dovesse filare liscio e che per dicembre il nuovo numero sarebbe stato pronto e invece… ecco che abbiamo dovuto interrompere per le attività di orientamento delle classi terze, poi sono arrivate le frenetiche settimane di chiusura del quadrimestre perciò il susseguirsi di compiti, interrogazioni e verifiche varie hanno reso difficile incontrarci e concludere il nostro lavoro. Ora finalmente gli articoli sono pronti, le foto selezionate e la nostra idea di giornale concretizzata. È difficile spiegare il lavoro che c’è dietro un giornale come il nostro: la redazione, la raccolta degli articoli, le diverse idee da concordare e conciliare. Per noi il giornale è un modo per far conoscere fuori dalla scuola le nostre iniziative, le nostre idee e, anche, le nostre capacità. Questo numero lo abbiamo organizzato così: la seconda e terza pagina l’abbiamo voluta dedicare al nostro progetto orientamento che coinvolge tutte le classi. Quest’anno abbiamo avuto modo di partecipare a due incontri con persone di Lequile che sono riuscite a realizzarsi professionalmente. In queste pagine trova ospitalità anche il resoconto delle “Lezioni di Economia” tenute agli alunni delle terze. In questo numero abbiamo voluto dedicare tutto il paginone ai nostri lavori letterari pubblicando poesie, racconti e altri testi realizzati da noi alunni. La seconda parte del giornale, invece raccoglie i resoconti delle tante esperienze vissute da noi alunni sia lo scorso anno che in questa prima parte dell’anno scolastico, dedicando uno spazio a qualche battuta scherzosa per strapparvi qualche sorriso. Vorremmo chiedervi un favore: leggete il nostro giornale e dateci suggerimenti così potremo migliorarlo e renderlo ancora più bello! Il Dirigente scolastico PROF. PAOLO MARCELLO TARANTINI LA REDAZIONE Il saluto del Sindaco Il secondo numero del giornalino curato dagli alunni e dai docenti della Scuola Media “S. Pertini”, ha pubblicato sempre con il sostegno economico del Comune, mi offre l’occasione per salutare con simpatia il nuovo Sindaco ed il Consiglio dei Ragazzi che sono stati eletti nella tornata del 29 gennaio u.s. e che fin dall’insediamento hanno dimostrato di aver idee chiare e proposte per l’Amministrazione Comunale. Per parte mia, intendo che quanto prima i nostri ragazzi ed il Consiglio inizino le loro discussioni con il coinvolgimento dei loro coetanei, su alcuni progetti proposti da Unicef e Provincia di Lecce e che riguardano in particolare la tutela dell’ambiente, solidarietà/parità dei diritti, salute e sicurezza in ambito scolastico, salute/alimentazione e stile di vita, mobilità sostenibile, comprensione/educazione alle emozioni, oltre alla partecipazione alle Olimpiadi dell’Amicizia. Come ben si vede, un programma molto nutrito e ben articolato, che non deve comunque intralciare la normale attività didattica, ma essere occasione di stimolo e di crescita consapevole dei nostri ragazzi. Intanto mi incuriosisce leggere gli articoli del giornalino e con questi presupposti augurare buona lettura a tutti. Il sindaco Dott. Antonio CAIAFFA Abbiamo incontrato… Un incontro. . . Stellare A dialogo con Pierangelo Marenaci Quando qualcuno nomina la parola “incontrare”, si pensa sempre ad un incontro con l’amico, ma questa parola ha un significato più profondo. Questo termine ci può fare capire molte cose. Nella vita quotidiana incontriamo persone che si sono laureate in medicina, fisica ecc. In questo caso, incontrarsi con queste persone, vuole dire fare un confronto, capire i sacrifici e le esperienze positive e negative; capire la loro vita, non per essere ficca-naso, ma per sapere se diventare come loro è veramente quello che vogliamo. Pochi giorni fa, insieme alla mia classe, ho incontrato un signore di Lequile, laureato in fisica. Si chiama Pierangelo Marenaci, ha 36 anni. È emigrato a Monaco Di Baviera per motivi di lavoro, è sposato e ha due figli. Dopo essersi laureato, si è specializzato in astro fisica ed è andato a lavorare nell’azienda spaziale “ESA”. In questa azienda si costruiscono satelliti. Pierangelo si occupa o meglio si occupava, dato che ha cambiato azienda, del settore progettazione. Da un po’ di tempo sta lavorando con AIRBUS occupandosi della progettazione di un “cannocchiale” più potente di quelli esistenti. Il loro obiettivo è riuscire a vedere la nascita della Terra. Questo, è possibile perché gli scienziati hanno studiato che nello spazio, più la distanza è maggiore, più si va indietro nel tempo, perciò mandando il microscopio il più distante possibile si potrà vedere il “Big-Bang”. Le informazioni che ci ha dato sono state veramente tante, mi ha sorpreso sapere che nello spazio, non essendoci la gravità, per far muovere i satelliti sfruttano il magnetismo dei Pianeti, indirizzandoli in discesa… (non sono brava come lui a spiegare…). Siamo stati più di un’ora ad ascoltare le sue spiegazioni cercando di comprendere tutto anche perché spiegava così chiaramente che sembrava propria di chiacchierare di cose di tutti i giorni. Secondo me Pierangelo è una di quelle persone dalle quali bisogna prendere esempio. Lui ci ha consigliato di studiare e imparare bene l’inglese perché è la lingua del mondo del lavoro. Con lui abbiamo avuto la possibilità di parlare un po’ della sua vita a Monaco e ci ha confidato che non essere del posto, comporta mole conseguenze, ma con volontà ci si adatta ovunque, ci ha consigliato di andare a vivere almeno per un po’ all’estero allontanandoci dal nostro piccolo mondo, dai nostri amici, dalla nostra famiglia, acquisendo così un’esperienza straordinaria. Io personalmente voglio essere come lui. Da sempre immagino e sogno sul fatto che possa diventare dottoressa, studiare, andare all’università, conseguire la laurea in medicina, quindi vivere all’estero. Vedere che è possibile fare questo mi ha dato una grande carica. Noi ragazzi stiamo vivendo l’adolescenza, (la mia prof. ama dire “adolescemenza”). in questa fase della nostra vita commettiamo errori e sottovalutiamo le nostre capacità e le nostre peculiarità. L’incontro con persone come Pierangelo ci permette di comprendere bene la strada da intraprendere e di riflettere sulle aspettative di lavoro. Il futuro è nelle nostre mani. Noi tutti dobbiamo ringraziare la scuola perché attraverso questa didattica aperta ci concede una grande occasione di conoscere e crescere consapevolmente. Lequile ha il suo musicista La musica come scopo di vita è una riflessione che ancora non avevo fatto, anche perché non mi era mai capitato di parlare a tu per tu con una persona che non solo ama la musica, ma è la parte principale della sua vita: Stefano Guarascio è un pianista ventisettenne che ha frequentato la nostra stessa scuola secondaria. Il suo amore per la musica è nato da una pianola regalatagli a Natale quando aveva 6 anni, da quel momento la sua vita ha avuto uno scopo. Ascoltare le sue parole è stato molto importante perché ho avuto modo di capire le passioni, quelle vere possono farti superare ogni ostacolo e fatica. Pensavo che la vita di chi studia musica fosse tranquilla e serena invece ho scoperto che per poter raggiungere alti risultati è necessario non solo esercitarsi sullo strumento che si studia, ma anche su tutti gli altri aspetti culturali perché non è pensabile che un grande musicista non sappia nulla di tutto il resto. Infatti Stefano non solo ha frequentato il conservatorio “ Tito Schipa” di Lecce, ma anche il Liceo Scientifico riuscendo a raggiungere i due traguardi con alte valutazioni. Adesso sta frequentando il secondo anno del conservatorio di S. Cecilia a Roma. Molte sono le cose del suo “racconto di vita” che mi hanno profondamente colpito e fatto riflettere, tra queste il fatto che si è esibito in tante parti del mondo, imparando lingue e culture diverse. Il suo viaggio preferito è stato quello fatto in Giappone, dove ha avuto anche la possibilità di assistere ad alcune lezioni e vedere come, sin dall’età di 3 anni, i bambini giapponesi vengano iniziati alla musica. In Giappone la musica è valorizzata davvero e ai bambini viene insegnata tanto quanto gli viene insegnato a parlare perché la musica è considerata come un altro mezzo di comunicazione. Mi ha fatto piacere constatare come l’incontro con questo nostro concittadino abbia riempito di gioia non solo noi ragazzi, ma anche i nostri insegnanti, infatti la prof. Bonocore di musica non riusciva a trovare un posto adeguato perché non voleva perdere una virgola dell’intervista, la prof. Lorella Petrelli ha trovato un valido sostenitore per ribadire ancora una volta quanto sia importante studiare l’inglese e tutti gli altri insegnanti che hanno preso spunto per ricordarci che senza impegno non si realizzano i propri sogni. Nei giorni seguenti abbiamo avuto modo di continuare a conoscere Stefano attraverso il video dei suoi concerti che ci hanno fatto capire cos’è la bravura. Come lequilese sono contento e orgoglioso di sapere che tanti nostri compaesani sono riusciti a distinguersi toccando traguardi altissimi. Spero di poter, anch’io fare qualcosa di importante per il mio paese. Francesco LOFARI Da Lequile a … per amore della musica Dialogo con Stefano Guarascio Il sistema scolastico giapponese prevede sei anni di elementari, tre di scuole medie e tre di superiori, in tutti questi dodici anni fra le materie studiate vi è anche la musica. Nel XX secolo un violinista giapponese, Shinichi Suzuki, propose un metodo innovativo per l'educazione musicale il cosiddetto metodo Suzuki. Il metodo Suzuki parte dal presupposto che tutti, fin dall'infanzia, siano dotati di un talento, che si sviluppa in base all'ambiente, in cui si cresce perciò per ottenere una buona educazione musicale è indispensabile che la famiglia stimoli il bambino ad entrare in contatto con la musica fino dai 3-4 anni. Altra particolarità di questo metodo è il ridimensionamento degli strumenti musicali che devono essere proporzionati al corpo del bambino, inoltre il metodo prevede non solo l'esecuzione dei brani ma anche molte ore di ascolto affinché la musica entri a far parte in modo del tutto naturale della vita bambino che riesce a ripetere e memorizzare quanto ascoltato. Stefano è nato a Lequile e ha 27 anni. Con il suo piano, fa innamorare le persone della musica, soprattutto della musica classica. A molti lequilesi sembrerà strano, ma lui ha frequentato proprio la scuola S. Pertini di Lequile. La sua passione per la musica è nata quasi per caso, quando i genitori gli hanno regalato per Natale una tastiera. Questo “giocattolo” ha permesso di esprimere subito i suoi talenti infatti riusciva a riprodurre suoni e melodie senza conoscere quasi nulla di musica. Da qui inizia il suo percorso che lo porterà a studiare al liceo musicale di Lecce e a perfezionarsi presso la prestigiosa accademia di Santa Cecilia. Finita la terza media si è iscritto al liceo scientifico “De Giorgi” di Lecce cercando di conciliare l’impegno del piano forte con studi cosi impegnativi. I suoi pomeriggi erano divisi tra ore e ore di esercizi alla tastiera (per quattro cinque ore) e ore di studio sui libri (altre tre quattro ore). Tutti questi sacrifici sono oggi ripagati dai successi e riconoscimenti che sta ottenendo. Per lui è molto più facile esprimersi attraverso la musica che non con le parole. Grazie alla musica e alla sua bravura Stefano ha potuto viaggiare in tutto il mondo: in Australia, Giappone, Turchia, Romania… Molto bella è stata l’esperienza vissuta in Australia dove ha partecipato a un concorso e da regolamento non si poteva battere le mani durante le esecuzioni. Nonostante ciò a metà del suo brano il pubblico presente ha applaudito contravvenendo al regolamento. L’esperienza del Giappone è stata altrettanto fantastica perché ha avuto modo di conoscere una realtà bellissima per la musica. Francesco LOFARI (CONTINUA A PAG. 8) Michela PETRIGLIANO Musica nelle scuole giapponesi L'insegnamento della musica in Giappone Il Corriere della Scuola 2 Consiglio comunale dei ragazzi Il nuovo Sindaco dei ragazzi si presenta Nel presentarmi in questo giorno, per me speciale, porgo innanzitutto il mio saluto alle autorità presenti, in particolare al Sindaco dott. Antonio Caiaffa e all’Amministrazione Comunale tutta, al Preside e a tutti i docenti che con pazienza ed entusiasmo ci stanno accompagnando in questa esperienza formativa. Sono Lorenzo Festa alunno della prima C della Scuola Secondaria di primo grado “S. Pertini” di Lequile che quest’anno ha avuto il privilegio di essere eletto Sindaco del Consiglio Comunale dei ragazzi. Oggi è una giornata importante per me, perché finalmente posso iniziare a realizzare uno dei miei sogni: diventare parte attiva delle iniziative che riguardano il mio paese. Per questa opportunità, che mi è stata data, intendo ringraziare: i compagni di scuola che mi hanno scelto come loro rappresentante, il sindaco e l’amministrazione Comunale di Lequile che ha fortemente promosso questa iniziativa con l’intento di avvicinare noi ragazzi alle istituzioni e al rispetto della legalità. Spero di meritare la vostra fiducia e di non deludere le vostre aspettative, e spero anche di riuscire ad affiancare il sindaco Caiaffa nelle occasioni in cui riterrà di volermi coinvolgere insieme a tutto il consiglio. Sono consapevole della responsabilità che mi sono assunto e mi impegno a sostenere fortemente, insieme ai componenti del Consiglio, le proposte indicate nel programma presentato durante la mia candidatura, come: - Più attenzione ai momenti di aggregazione, attività sportive, lezioni sulla sicurezza e sulla legalità; - Miglioramenti delle aree adiacenti alle scuole e acquisto di nuovi arredi esterni per una fruizione più ottimale degli spazi (lezioni all’aperto, momenti ricreativi); - Più attenzione e sensibilità per l’ambiente circostante; - Valorizzazione delle tradizioni e della storia locale per conoscere sempre di più il nostro Paese. Mi impegnerò, inoltre, ad essere d’esempio e di stimolo affinché tutti i miei compagni e tutte le persone comprendano che le cose pubbliche sono beni di tutti e per questo vanno rispettate, preservate e mantenute. Cercherò, infine di sensibilizzare i miei compagni al rispetto delle regole di convivenza civile e al rispetto della legalità, affinchè nella nostra Scuola non si verifichino atti di prepotenza e vengano sempre rispettati gli spazi comuni. Con l’aiuto di tutti Voi e con il prezioso contributo dei consiglieri anche noi ragazzi diventeremo veri protagonisti del nostro paese rendendolo vivo e moderno. Concludendo, vorrei rivolgere un ringraziamento speciale ai miei genitori per avermi sostenuto con il loro affetto, a loro voglio dedicare questo giorno speciale. Grazie ancora a tutti Voi. Lorenzo FESTA Il saluto del Vicesindaco Sono Valeria Rollo e dal 29 gennaio ricopro la carica di vicesindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi di Lequile. Ringrazio i compagni che mi hanno votato, l’amministrazione comunale e il sindaco perché ci hanno offerto la possibilità di organizzare questa esperienza di “cittadinanza attiva”, il dirigente scolastico e le professoresse che ci hanno spronato a partecipare e ci hanno trasmesso entusiasmo facendoci comprendere l’importanza di partecipare attivamente a tutte le esperienze. Cercherò insieme al sindaco dei ragazzi e alla giunta comunale di rendere ancora più bello il nostro territorio e la nostra nuova scuola. l’entusiasmo non mi manca e ho tanta voglia di essere veramente protagonista di ciò che accade intorno a me. Valeria ROLLO Gli alunni dello scorso anno ci raccontano la loro esperienza nelle scuole superiori Piccoli cambiamenti … Dopo tre meravigliosi anni passati nelle scuole medie eccoci finalmente arrivate al liceo! Gli anni che abbiamo trascorso nella vecchia scuola racchiudono vari momenti unici e speciali, ricchi di lezioni di vita che ci hanno formato e che ci hanno permesso di crescere e maturare. Ed è proprio grazie a questi tre anni che, adesso, stiamo riuscendo ad affrontare al meglio la nuova esperienza liceale che abbiamo deciso di intraprendere. In questo passaggio stiamo vivendo molti cambiamenti: compagni nuovi, con i quali instaurare nuove amicizie; professori diversi che hanno un metodo e un modo di relazionarsi con noi alunni differente rispetto alle professoresse delle medie, che ormai erano e sono legate e affezionate a noi ragazzi. Per questo cambiamenti siamo state lentamente abituate anche tramite gli esami che abbiamo dovuto sostenere che ci hanno dato “una spinta in più” per sfidarci con noi stesse e il nostro nuovo inizio! Nonostante tutto quello che attualmente stiamo vivendo sia molto positivo, non possiamo nascondere che ci manca tantissimo ciò che ci siamo lasciati alle spalle: rivedere i soliti visi, conoscersi con tutti fino in fondo, parlare tranquillamente di qualsiasi cosa con tutti i professori … in poche parole ci manca di sentirci “a casa”! Adesso, le scuole superiori sono la nostra “nuova casa”, nella quale passeremo buona parte della nostra vita; ma naturalmente le differenze tra la scuola secondaria di primo grado e quella di secondo sono consistenti: di questo ne eravamo già consapevoli quando abbiamo partecipato ai vari stage e open day che la scuola ci aveva proposto. Abbiamo riflettuto molto consapevolmente sulla scelta che avremmo dovuto compiere, perché è una delle scelte più importanti della nostra vita e quindi è necessario scegliere correttamente, per poi vivere in modo sereno il proprio futuro Il “benvenuto” da parte della scuola è stato intenso e caloroso, ci siamo sentite ben accolte e a nostro agio e subito dopo abbiamo iniziato subito ad affrontare la nostra nuova avventura scolastica. È un’avventura piena di difficoltà, questo non si può negare, che bisogna affrontare con impegno e costanza, per poi rimanere soddisfatti dei risultati ottenuti. L’importante è non scoraggiarsi davanti ai primi ostacoli: come voti più bassi e argomenti più difficili; bisogna saper reagire e soprattutto credere in se stessi per superare al meglio ciò che non va … Noi nel nostro primo mese di scuola, lo abbiamo sperimentato e stiamo iniziando a capire quanto sia necessario mantenere e non perdere il passo soprattutto con le nuove materie, inoltre è fondamentale relazionarsi non solo con i professori a anche con i nuovi compagni che pian piano diventeranno parte integrante della propria vita sociale e di cui non riuscirai a farne a meno! Concludiamo dicendo che è sempre affascinante fare nuove esperienze che permettono a noi stesse di metterci in gioco e che ci aiutano a costruire dei ricordi … che in futuro ripensandoci ci faranno sorridere; esattamente come quei ricordi delle scuole medie, che ci hanno fatto crescere, che ci appartengono … e ci emozionano! Maria Pia MARTINA e Sara MARGIOTTA 3 I ragazzi protagonisti della vita politica Per la seconda volta, noi alunni dell’Istituto Comprensivo, siamo stati chiamati a eleggere i nostri rappresentanti del Consiglio Comunale dei Ragazzi. Gli insegnanti ci hanno spiegato che l’obiettivo di questa iniziativa è quello di educarci a essere protagonisti del territorio e di sperimentare le regole di convivenza civile e democrazia. Tutto si è svolto nella massima serenità: sono state presentate le liste, i candidati hanno svolte la loro campagna elettorale e il 29 gennaio si sono svolte le elezioni alla presenza di due incaricati del comune (ci sarebbe piaciuto organizzare noi ragazzi di terza media il seggio elettorale). A votare erano tutti i ragazzi di scuola secondaria e quelli di quarta e quinta primaria. Eletti sono risultati: sindaco Lorenzo Festa, vicesindaco Valeria Rollo, consiglieri (in ordine alfabetico) Cassone Laura, Leone Alberto, Lettere Ludovica, Mano Jacopo, Mazzotta Andrea, Poto Elena, Sambati Azzurra, Tondo Stella. Sappiamo che hanno un ruolo rappresentativo e che accompagneranno il sindaco nelle manifestazioni ufficiali. Lo scorso Consiglio Comunale dei Ragazzi non ha avuto modo di fare gran che, speriamo che i nuovi eletti possano contribuire a migliorare il nostro paese con piccole, ma significative iniziative. BUON LAVORO RAGAZZI! IMPEGNATEVI MOLTO Edoardo RUSSO Il Corriere della Scuola Noi scrittori e poeti La scuola è sempre coinvolta in concorsi letterari che invitano, noi ragazzi, a esprimere le emozioni. Quest’anno ci è piaciuto molto partecipare al concorso “SCRITTORI DI CLASSE” perché ha permesso alle classi di costruire delle storie partendo da alcuni INCIPIT di scrittori famosi. Ecco i due racconti, con i rispettivi disegni elaborati da noi e inviati. non abbiamo vinto ma è stato molto bello partecipare perché abbiamo fatto da giuria per gli altri racconti e ci siamo sentiti protagonisti. Ora aspettiamo con ansia la seconda fase con la speranza di poter vincere un po’ di materiale didattico. Malik e la palla Gino Era da solo, nel nulla. Proprio mentre la paura stava iniziando ad avere il vantaggio sentii un boato seguito da un lampo e un turbine d’aria che fece cadere un pallone che si muoveva e sorrideva. Lui era scioccato. La palla lo fissò. Malik disse: “Chi sei tu?!” la palla rispose: “Sono il pallone che ti aiuta sempre a fare goal!” Malik rimase qualche attimo attonito: “Allora è solo merito tuo se faccio goal?”. “No” disse la palla. “Io ti do soltanto l’aiuto per fare goal, sto attenta a seguire la rotta che tu mi dai perché so che ci tieni molto a far felice tuo padre!”. “Sì lo so, ma purtroppo il calcio non è la mia passione, io amo l’atletica leggera”. “Strano io ti vedo giocare sempre bene!” disse il pallone parlante. “Si perché mi riesce facile giocare e quando gioco bene tutti intorno a me sono felici. Dentro il mio cuore sento che il calcio non è il mio sogno!”. “Ma dai ora sei nel sogno e puoi fare tutto ciò che vuoi, ora ti eserciterò!”. “Aspetta come ti chiami?” disse Malik. “Mi chiamo Gino” Incominciarono a giocare. Mentre giocavano Malik si accorse che in lontananza c’era un uomo che correva e si muoveva agilmente, lo osservarono a lungo mentre correva instancabilmente lungo la pista. Si allontanò dal pallone, ma quel misterioso uomo era scomparso. Il pallone lo raggiunse e gli chiese: “Malik che cosa fai lì? Torna a giocare!” Malik rispose: “No niente , avevo visto soltanto un gattino passare” mentendo, anche se era sicuro che qualcosa non stava andando nel verso giusto, dentro di se aveva un brutto presentimento. Pensava chi poteva essere quell’atleta! Il sogno a questo punto divenne veloce e inspiegabile: da prima si ritrovò in ospedale accanto ad un atleta che si era fratturato una gamba, poi vicino ad uno malato di cuore. Il tempo non si contava più. Malik si sentiva confuso e agitato per ciò che stava vivendo. Non riusciva più a ritrovare Gino il pallone parlante che l’aveva cacciato in tutto questo guaio. Sempre nella frenesia del sogno riconobbe l’atleta che aveva visto correre nel campo, inseguendolo gli chiese: “Io ti ho già visto in un enorme campo dove correvi molto velocemente però ad un certo punto sei scomparso” Il ragazzo rispose: “Ah si , sono scomparso perché sono solo un sogno…”. Malik senza arrendersi chiese: “Ma l’atletica leggera è il tuo vero sogno?” Lui rispose: “Si a me piace tantissimo e la pratico da quando ero piccolo, anche perché mio padre se ne è andato via mentre faceva una gara di corsa e per questo volevo seguire il suo sogno che non era del tutto realizzato. Spero che tutti i ragazzi riescano a seguire i loro veri sogni! Solo cosi la vita sarà fantastica!”…. … “Malik sveglia! Malik sveglia!” era la mamma che dolcemente lo riportava alla realtà. Malik ripassò tutto il sogno. Non riusciva a comprendere sino in fondo che cosa era accaduto e se quel sogno poteva insegnargli qualcosa. Come ogni mattina si lavò, si preparò e andò a scuola. Quel giorno non riuscì a seguire molto le lezioni: la palla parlante, l’ospedale, l’atleta gli tornavano in mente anche se sempre più confusi e lontani perché c’era anche la domanda “come posso realizzare il mio sogno senza ferire chi mi vuole tanto bene?”. (Continua a pag. 8) Il Corriere della Scuola Si può vincere senza fare la guerra Lo spiritello scomparve, ma nelle orecchie di Artrid rimasero quelle parole. Artrid promise di vendicare suo padre e tutti gli altri divinatori che erano morti per un pregiudizio. Per raggiungere il suo obiettivo aveva bisogno di armi e amici per combattere. Ricordò che proprio suo padre gli aveva parlato del villaggio dei divinatori, Xenth. Non conosceva la strada e la delusione stava iniziando a prender il sopravvento quando apparve un folletto che si offrì di accompagnarlo. Il viaggio durò alcuni giorni, ma furono come un sogno perché si sentivano trasportati da un vento leggero. Proprio quando Artrid e sua madre non avevano più forze ecco che si ritrovarono davanti a un portone, bussarono e il portone si aprì lentamente . Dietro il pesante portone e le spesse mura comparve una grande vallata e un villaggio dove regnava felicità e allegria. Il paesaggio era però avvolto da una nebbia apparentemente sottile. Nessuno faceva caso a loro, sembrava fossero diventati invisibili. La madre di Artrid si accorse che molte di quelle persone le aveva conosciute e all’improvviso ricordò che lei aveva vissuto proprio lì, perché non ricordava nulla di questa città? Perché i ricordi affioravano solo ora? Le domande iniziarono ad affollare la mente quando, n folletto le si avvicinò e le sussurrò: “tranquilla, succede sempre così a chi va vivere fuori. È un modo per proteggerci”. La mamma smise di pensare, anche perché era tutto chiaro. Con l’aiuto del folletto radunarono gli abitanti di Xenth e raccontarono che cosa era accaduto. I divinatori ascoltarono con attenzione. Era una storia che avevano sentito tante volte, tutti erano spaventati, per questo si erano rifugiati li perché volevano vivere in pace. Avevano capito chiaramente che ora erano minacciati da chi continuava a considerarli nemici. Era giunto il momento di far capire a tutti che ciò che loro vedevano e sentivano non era una minaccia, ma poteva essere un aiuto per tutti. Decisero di aiutare Artrid e la madre, per una volta dovevano agire come tutti gli altri uomini e dimostrare con la forza le loro ragioni. Presero le armi, formarono una carovana formata da folletti e divinatori. Chi li osservava da lontano vedeva solo pochi uomini che avanzavano con passo deciso ma senza odio o desiderio di vendetta. Che strano, come può un bambino fare tutto ciò! È sfuggito un particolare, dove vivono i folletti il tempo non c’è. Tutto è diverso! Il mondo, che corre veloce ha diviso i suoi abitanti in piccoli e grandi e ha fatto in modo che solo i grandi possano decidere di fare le guerre e cosa si deve distruggere. Negli altri mondi non è così tutti sono parte e le differenze quasi non esistono. Lo strano esercito di Artrid raggiunse la città dalle “arcigne mura”. Il divinatore si avvicinò ad Artrid e disse:” Noi siamo persone pacifiche, prima di combattere vogliamo tentare di accordarci pacificamente”. In quel momento si aprirono le porte della città e uscì un gruppo di giovani uomini . Artrid li guardò e si accorse che tutto era cambiato anche lui non era più un bambino, il tempo era passato senza che lui se ne accorgesse. Si trovarono l’uno davanti all’altro: Filip e Artrid. Si osservarono a lungo. Artrid cercò negli occhi di Filip quel ragazzino tanto arrogante e presuntuoso che lo aveva sfidato e umiliato. “Io sono il re di questa città, - disse Filip - combatti con me se hai coraggio, ti avrei dovuto uccidere insieme a tuo padre. Qui non c’è posto per i divinatori e i folletti. Non hai ancora detto basta alle favole? Qui facciamo sul serio”. Artrid capì che non poteva scatenare una guerra, ma doveva essere lui a sacrificarsi perché tutti potessero vivere in pace. Accettò la sfida e propose di andare a combattere vicino al fiume, i due gruppi si schierarono lungo le rive e Artrid con Filip diedero vita a un duro duello. In silenzio calò lungo tutta la valle, neppure gli uccellini cinguettavano più. (continua a pag.8) 4 Noi scrittori e poeti È successo in classe Professoressa: “ragazzi vi assicuro che nessuno mai è morto perché ha studiato grammatica. Non ho mai letto un articolo che parlava di alunni morti per la spiegazione. Se trovate un articolo del genere non spiegherò più”. Cinque minuti dopo… Santi a scuola Prego san Donato che il professore si sia ammalato Prego santa Teresa che non ci sia una verifica a sorpresa Prego san Armanno che il prof manchi per un anno Prego san Pasquale che ci sia un assemblea sindacale Infanzia POESIA SULLA NUOVA SCUOLA: Nuova scuola nuove emozioni Settembre 2014 inizia una nuova avventura. Nel mio cuore ho emozione ma anche un po’ di paura, Nuovi compagni e nuovi professori ho conosciuto Sono troppo felice non l’avrei mai creduto. La prof Talesco di scienze e matematica È inutile dirlo, è troppo simpatica! Don scardino di religione Ci insegna ad amare Dio con fede e passione; La prof Pisanò di epica e italiano Che con le sue storie ci fa andare con la mente lontano. Ma non è finita … ce ne sono ancora Di professori che ci allietano l’ora: La prof Martina e la prof Petrelli ci insegnano inglese e francese Per viaggiare e per poter parlare in ogni paese; La professoressa Delle Noci di arte è creativa e fantasiosa Riesce a far disegnare ogni cosa. Di motoria la prof. Guida, bella e attraente Ci fa divertire frequentemente. La musica ce l’insegna la prof Buonocore: Starei ad ascoltarla ore ed ore; La prof. Serio di storia e geografia Dimostra che il passato dell’uomo ed il mondo sono magia. Viene poi la prof. Gabellone di approfondimento È una materia che mi piace già me lo sento. La prof. Serafino di tecnologia Si è già guadagnata l’ammirazione mia. Un saluto a tutti e un ringraziamento Prometto d’impegnarmi in ogni momento. Con i ragazzi di quinta elementare della scuola di via San Cesario e di quella di Dragoni, abbiamo realizzato un breve laboratorio didattico per farli famigliarizzare con la Scuola Secondaria di Primo Grado. Punto forte del laboratorio è stata la realizzazione di alcune poesie/filastrocche realizzate in classe e durante la visita In un giorno come tanti In un giorno come tanti ci siamo divertiti insieme tutti quanti. Siamo saliti sul pulmino, ognuno sulla sua sedia e pian piano siamo arrivati alle scuole media. Si i ragazzi della seconda classe ci aspettavano e tante nuove attività nel frattempo ci illustravano. In seguito all’illustrazione abbiamo attaccato i nostri nomi sull’albero del cartellone. E dopo che l’albero abbiamo riempito in un'altra stanza altre informazioni ci hanno fornito. Insieme alle professoresse una canzone abbiamo trasformato che poi tutti insieme abbiamo cantato. Divisi in gruppi ci siamo divertiti e altri versi sono stati costruiti. Laura CASSONE Ricordo un po’ la mia infanzia, cose brutte, cose belle , mi appartengono. Sono ricordi senza senso, perché ricordo la fine, ma non l’inizio. Ricordo i giochi, le feste, i bambini. Non c’è niente più. Sorridevo al mondo, perché lui girava soltanto intorno a me. Avevo paura di ciò che guardavo, avevo paura quando dormivo, cadevo e mi rialzavo, giocavo e chiudevo gli occhi. Sofia MAZZOTTA Negli occhi di un bambino Negli occhi di un bambino la felicità è la cosa più bella! I loro sogni al di là delle nuvole, nel cielo profumo di amicizia vera, che fa prendere i bambini per mano e fa battere il cuore pian piano. In cerca di un tesoro andavamo, l’amore calmava il loro cuore che con un gesto, un abbraccio, un sorriso rendeva i bambini felici ! Negli occhi di un bambino la felicità è la cosa più bella! Iris VALENTINI La lettura Leggere, oggi, è molto importante. Con tutta questa tecnologia molti preferiscono passare il tempo davanti ad uno schermo piuttosto che leggere un buon libro. Devo ammettere, però che quando ero piccolina non amavo i libri, li vedevo come una cosa inutile. Ma, col tempo mi sono appassionata sempre di più. Pian piano che leggevo un libro avevo bisogno di leggerne un altro. Sembravo una specie di calamita. Ora ho capito che la lettura ha un valore speciale. Quando incominci a leggere un libro, incominci anche ad acculturarti, studi e impari. È come incontrare un “maestro”. Io, quando sono immersa nella lettura, mi sento parte della storia è come se intorno a me tutto si fermasse, io lascio la vita reale per entrare in un altro mondo. Grazie alla lettura si possono fare viaggi verso paesi sconosciuti, la direzione cambia ogni volta che si vuole! La lettura è un privilegio dell’uomo, quando incominci a sfogliare le pagine entri in un universo parallelo: pian piano cresci e incominci a pensare da adulto, riesci a superare ostacoli … anche i più grandi. Con il libro raggiungi una ricchezza infinita che puoi avere solo tu! Leggere è come avere un potere, lo utilizzi sempre nel percorso della tua vita. La lettura riesce ad avviarti sulla via della felicità, della saggezza e della creatività. Quando leggi un libro sei a contatto con idee diverse dalle tue, le parole ti comunicano qualcosa di nuovo e innovativo che ti aiutano ad aprire la mente. Molti considerano la lettura come un obbligo piuttosto che vederlo come un piacere, ma un libro ti coinvolge, ti suscita nuove emozioni, ti allena la mente. Io, considero un libro come un amico che riesce a prenderti la mano per insegnarti cose diverse, ti accompagna per tutto il tuo percorso. Io e il libro siamo un tutt’uno, ci completiamo, è per questo che non posso non leggere, infatti la lettura è un bisogno dell’uomo, non si può fare a meno! Imparare è un processo che dura tutta la vita, allora perché non riuscire a cogliere la positività, la saggezza che i libri ci tramandano e farla veramente nostra? La lettura non è altro che la sabbia che serve per completarci, grazie al libro non riusciamo a pensare, riusciamo a creare un nostro pensiero. Il libro ci permette di arrivare fino ai nostri sogni. 5 Oggi è stata una bella giornata Oggi è stata una bella giornata perché alla mia nuova scuola sono andata. Ci hanno accolto con allegria gentilezza e simpatia. Pensa un po’ cosa ci hanno regalato: un video di avventure da loro preparato. Abbiam cantato, abbiam parlato ed un sorriso ci hanno lasciato. Siamo andati in compagnia, alle scuole medie che allegria. Abbiamo visto con un video la loro organizzazione e cantato anche una canzone. Abbiamo lavorato insieme, conosciuto nuovi professori che saranno i nostri prossimi guidatori. Mi è piaciuto il loro modo di lavorare E non vedo l’ora di iniziare. Il Corriere della Scuola Per riflettere un po’ Retrospettiva sull’estate!!! Per me l’estate 2014 è iniziata un po’ più tardi per problemi familiari,ma l’importante è che sia iniziata! Durante le mattinate sono andata a mare con la mia famiglia al completo e ci siamo divertiti tanto: abbiamo fatto le lotte in acqua, tuffi, scavato pozzi sulla spiaggia, giocato a pallavolo e racchette e tante cose altre… Nei pomeriggi ho fatto un po’ di compiti e poi sono stata con le mie cugine più grandi, con le quali faccio qualsiasi cosa, senza di loro non saprei proprio cosa fare! Poi finalmente ad Agosto sono partita ad Ischia: ho preso il pullman a Lecce che mi ha portata a Napoli; da lì ho preso un aliscafo e sono arrivata ad Ischia… dovevo solo trovare l’albergo! Sinceramente non era vicino al porto, per questo abbiamo dovuto prendere un taxi per arrivare. Se andate ad Ischia fate attenzione ai taxisti perché sono sfrenati alla guida! Il nostro hotel era però al centro di Ischia, quindi eravamo vicine a tutto perciò la sera abbiamo potuto godere le bellezze di questa incantevole isola. I primi giorni mi sentivo un po’ sola, andavo in piscina, ma non conoscevo nessuno, finché un giorno urtai per sbaglio una ragazzina, che a primo impatto mi sembrava piccola, ma poi ho scoperto mia coetanea e abbiamo fatto amicizia. Le amicizie estive sono sempre le più belle perché si condividono le gioie delle vacanze e della libertà che solo l’estate ci regala! Il suo nome è Federica e ha undici anni, ma deve fare la seconda media, proprio come me! (meglio così!) In piscina ci divertivamo moltissimo, facevamo gare di nuoto, verticali, capriole, gare di apnea e gare di chi toccava per prima il fondo, e quando non se ne accorgeva il bagnino, facevamo furtivamente qualche tuffo. Nel pomeriggio andavamo di nuovo in piscina, facevamo insieme qualche massaggio rilassante, o giravamo per l’hotel quando il tempo era brutto. Un pomeriggio abbiamo fatto anche un bagno in piscina sotto la pioggia ed è stato fantastico! La sera stavamo in terrazza per conoscerci sempre di più, giocavamo nel parco giochi come i bambini piccoli o scendevamo in paese con le nostre famiglie per gustare i prodotti tipici del posto: abbiamo mangiato una sera i babbà al rum e le sfogliatelle ed erano buonissimi! Insieme ne abbiamo combinate tante, ad esempio quando ci siamo infiltrate nella sauna con l’intenzione di restarci dentro, ma dopo neanche un minuto siamo state costrette ad uscire per il troppo caldo, oppure quando siamo inciampate e siamo finite su una macchina spaventando a morte il conducente, oppure quando in un negozio stavamo vedendo le magliette e avevamo sotto gli occhio un cartello con scritto “NON TOCCARE” perciò ci hanno sgridate… con lei non mi sono mai annoiata! Come tutte le vacanze anche la mia è finita, è arrivato il giorno della partenza! Devo dire che quella settimana è passata in fretta, troppo in fretta, perché adesso mi manca, e non so quando la rivedrò di nuovo, e se la rivedrò. Non ci siamo salutate perché lei aveva il traghetto prima di me ed è uscita prestissimo dall’albergo, il nostro non è stato un “addio”, ma un “arrivederci” perché il ricordo di questo incontro non potrà essere cancellato. Vivrò tante altre esperienze e incontrerò tante altre persone, per ognuno di loro ci sarà sempre un posto speciale perché l’estate è magica! Beatrice CARICATO Il Corriere della Scuola Materie a confronto Proviamo a riflettere sulle varie materie che in una settimana si alternano nelle aule scolastiche. Noi della secondaria di I grado settimanalmente studiamo: Matematica, Scienze, Italiano (grammatica e antologia), Storia, Geografia, Inglese, Francese, Arte, Musica, Tecnologia, Educazione Fisica, Religione . Ogni alunno ha le sue preferenze, ci sono materie che studiamo di più e materie che studiamo in modo più superficiale. Capita spesso di parlare con i/le compagni/e sull’importanza e l’utilità di ciò che studiamo. Molte cose le sentiamo lontane e ci è difficile coglierne l’importanza. A volte alcune materie le sentiamo meno utili per il proseguo degli studi e per questo tendiamo a svolgerle più superficialmente rispetto ad altre. Nel gruppo delle materie “trascurate” c’è religione, musica, arte, tecnologia; mentre materie come italiano, matematica , lingue straniere, ecc.. richiamano tutta la nostra attenzione e siamo portati a studiarle meglio perché sappiamo che queste conoscenze ci servono in tutti gli indirizzi scolastici. Non pensate che mi sia dimenticata dell’Educazione Fisica, ma, come ben sapete, è la materia più amata da noi studenti e su di lei non c’è altro da dire se non “vogliamo più ore di Ed. Fisica”. Noi siamo fortunati perché i nostri insegnanti ci stimolano molto e cercano di farci capire che oggi è importantissimo avere delle conoscenze di base su tutto e non solo sulla professione che si intende intraprendere però questo non basta a farci impegnare di più. Abbiamo provato a riflettere tra di noi ragazzi per cogliere gli aspetti più interessanti delle materie oggetto del percorso scolastico. Ecco alcune riflessioni: • Come lo studio della storia ci mostra la nascita, la crescita e lo sviluppo dell’umanità nel corso dei millenni anche lo studio dell’arte ci aiuta a capire l’evoluzione dell’uomo attraverso i suoi gusti artistici e architettonici. • La musica è anch’essa una forma d’arte che nasce con l’uomo e che attraverso essa socializza , comunica e trasmette emozioni. • La religione ci aiuta a riflettere su Dio e la sua Opera e a capire tanta storia del nostro paese. Da ciò si capisce come tutte le materie scolastiche abbiano uguale importanza, perché oltre ad essere tutte collegate tra loro, tutte insieme ci danno quelle nozioni che ci saranno utili per proseguire bene sia nel proseguo degli studi che nella vita di tutti i giorni. Francesca BUTTAZZO Un pensiero per gli adolescenti senza adolescenza L’adolescenza costituisce il periodo della vita durante il quale l’individuo affronta profonde trasformazioni fisiche e psicologiche che sviluppano la sua personalità e lo avviano al riconoscimento del suo ruolo di adulto nella società cui appartiene. Secondo gli articoli 1 e 2 della convenzione sull’infanzia e sull’adolescenza, tutti gli Stati dovrebbero impegnarsi a garantire ad ogni fanciullo, senza distinzione di razza, di colore, di sesso, di lingua e di religione i diritti che gli spettano. Ma questa fase della vita non è uguale per tutti i ragazzi, nel senso che non tutti vivono serenamente la loro adolescenza. In alcune parti del mondo, come in India, Afghanistan, Kenya i bambini sono costretti a lavorare come adulti nelle cave, nei campi e nelle fabbriche. E che dire di quei bambini che già a 9 anni sanno usare le armi? I bambini soldato fanno la guerra come i grandi e molti subiscono gravi menomazioni fisiche, ma anche abusi da parte dei soldati stessi. Tutto questo non dovrebbe accadere, né per razzismo, né per questioni etniche, né per religioni. Nelle guerre non ci sono mai vincitori, le guerre lasciano solo perdenti e vittime delle quali per metà sono bambini innocenti. La situazione delle ragazze è ancora più difficile perché si aggiunge lo sfruttamento sessuale che in molte parti del mondo si attua. La situazione nei paesi musulmani è ancora più complessa perché alle ragazze è negata anche l’istruzione, hanno proibito alla donna di lavorare, sono stati bruciati i libri e la musica è stata vietata. Le donne non possono uscire scoperte ma devono indossare il burqa e devono essere accompagnate da un uomo. Altra piaga sociale è quella delle spose bambine. Nel mondo ce ne sono oltre 60 milioni e il giorno delle loro nozze arriva tra i 12 e i 14 anni e a volte anche prima; il marito è quasi sempre un anziano mai conosciuto prima, e gli viene imposto dalla famiglia. Mi ritengo fortunata di essere nata in un paese libero dove posso esprimere i miei pensieri e le mie emozioni senza aver paura di qualcuno che mi faccia del male. Ilaria MACCHIA I miei amici dell’estate: ricordi, esperienze, emozioni, avventure Quest’estate per me è stata piena di emozioni ed esperienze! Ho trascorso delle giornate fantastiche e indimenticabili. Sono stata con gli amici, amiche e familiari e con loro mi sono divertita un mondo. Come sempre ogni estate è unica e questa è una di quelle! Le vacanze sono i giorni preferiti da tutti ed io non ne dubito affatto. Quasi tutte le sere sono uscita con le mie amiche e sono andata in una piazzetta piena di giochi e altri ragazzi. Giocavamo un sacco e ci godevamo tutti i bei momenti. Ad agosto è stato il mio compleanno ed è stato per me un giorno molto speciale. L’ho festeggiato in pizzeria e ho ricevuto tanti regali uno più bello dell’altro ma quello a cui ho tenuto di più sono state le mie amiche che sono sempre state al mio fianco! Tuttavia si sa che le vacanze estive sono fatte soprattutto per andare al mare e prendere il sole. Io sono andata tutte le domeniche e a volte anche in settimana anche co una mia amica con cui mi sono divertita un mondo! Nella giornata di S. Lorenzo, in serata, sono andata in spiaggia con amici e parenti e abbiamo mangiato sulla riva del mare. E’ stato stupendo vedere il mare di sera, con la luna che rifletteva sull’acqua. Si dice che in quel giorno cadono le stelle beh…io non ne ho viste!! Bensì ho ammirato le stelle cadenti nei giorni seguenti. Erano fantastiche. Sono stati pochi i momenti in cui le ho viste così ho espresso molti desideri nella speranza che si avverassero. Un’altra bellissima serata è stata quella di ferragosto. L’ho trascorsa con i miei parenti e amici cenando insieme. Scherzavamo e ridevamo ed è la cosa più bella che si possa fare. Sono state tante le giornate speciale e stupende… come quella in cui ho fatto “pic-nic” con i miei familiari osservando i fuochi d’artificio. Che bei momenti… vorrei riviverli ogni giorno! Però non potevo certo pensare solo al divertimento. Molto spesso la mattina mi sono dedicata ai compiti assegnati per le vacanze. Purtroppo non ne avevo molta voglia, come tutti in fondo, ma la scuola si rispetta ed è quello che ho sempre fatto. Ancora oggi qualche giorno prima dell’inizio della scuola mi impegno per essere preparata al massimo per l’inizio della seconda media. Sono emozionata, ma allo stesso tempo un po’ in ansia, perché non so cosa mi aspetterà quest’anno! Ma ovviamente metterò tutto il mio impegno per avere buoni risultati. Non vedo l’ora di rivedere i miei compagni di classe. Ora aspetto con ansia quest’inizio ma terrò con m e i bei ricordi delle vacanze! Sofia MICELLA 6 Qualche riflessione Torneo Carnevale di Gallipoli Venerdì 13 febbraio gli alunni della scuola media si sono recatati presso il campo sportivo comunale di Lequile per disputare una delle prime partite del XII torneo carnevale di Gallipoli organizzato dall’ Unicef, dal comune di Gallipoli e non solo. Protagonisti di questo torneo sono ragazzi di undici/dodici anni delle più famose squadre di calcio italiane, finlandesi, ucraine, russe, lettoni, argentine e anche i consigli comunali e i rispettivi sindaci dei ragazzi dei comuni di Calimera, Casarano, Collepasso, Copertino, Gallipoli, Lequile, Maglie, Martignano, Nardò, Otranto, Poggiardo, Racale, Santa Maria di Leuca, San Donato di Lecce, Sogliano Cavour, Taviano, Taurisano e Tricase ospitando nei loro stadi i vari team. Appena arrivati nello stadio le due squadre insieme all’ arbitro ci hanno accolto e si è data subito parola al sindaco dei ragazzi che ha augurato una buona partita nella massima sicurezza, lealtà e rispetto delle regole. Successivamente è stato dato il calcio d’inizio e la partita è iniziata! Dagli spalti per tutto il corso della partita un grandissimo tifo incoraggiava le due squadre: Prato e Taras Taranto. Nei primi trenta minuti il Prato ha segnato due goal e la debolezza del Taranto si faceva sentire, ma nel secondo tempo, incoraggiata dai tifosi è riuscita a reagire però non è bastato perché la forza e la potenza del Prato era nettamente superiore che arrivò anche il terzo goal a fine partita. A partita ormai finita, le due squadre invitate del consiglio comunale dei ragazzi di Lequile hanno partecipato a un terzo tempo dove le famiglie e i ragazzi dei due team potevamo unirsi in segno di fratellanza anche se “nemici” in campo per far risaltare ancora di più l’ aspetto fondamentale di questo torneo. Questo torneo si è concluso il 17 febbraio con la finalissima Inter-Juventus nello stadio di Gallipoli che ha decretato vincitore per 6-1 la squadra dell’Inter. Valeria ROLLO Il centro sportivo Lequile Una bellissima esperienza Lo sport più praticato da noi ragazzi è senza dubbio il calcio. Quasi tutti amiamo giocare con i nostri amici tirando calci ad un pallone, a volte ci basta una pallina di carta per immaginare di essere in uno stadio davanti a una porta, pronti a fare goal, molto più bello è però, giocare in un vero campo, con una vera squadra, con un allenatore che ti aiuta a perfezionare le tecniche di gioco, per questo volevo parlare del Centro Sportivo Lequile, realtà del nostro territorio. In prima media, la scuola, a noi ragazzi di prima media e quinta elementare ci ha dato la bellissima opportunità di approfondire la lingua inglese attraverso un corso pomeridiano, durato 30 ore. La nostra esperta che ci ha accompagnato in quest’esperienza, è stata molto d’aiuto, come la nostra tutor. In quest’esperienza, abbiamo approfondito la lingua inglese, attraverso giochi, canzoni e vari approfondimenti. Nelle 30 ore non abbiamo solo approfondito sulla lingua inglese ma soprattutto nelle ultime lezioni abbiamo preparato una recita di fine corso e abbiamo ampliato le nostre conoscenze su Lequile. Abbiamo utilizzato alcune ore per uscire dall’ambito scolastico del pon, per uscire e vedere alcune cose del paese, che alcuni di noi non conoscevano. Dopo esserci attrezzati con macchinetta fotografica e fogli per appunti, ci siamo incamminati insieme all’esperta, la quale non conosceva il nostro paese, e alla nostra tutor per andare “alla scoperta” del nostro paese. Il complesso situato a sud del paese, alla fine della zona artigianale, è stato da poco ristrutturato ed è in continuo miglioramento e allargamento. La struttura è “storica” per il nostro paese perché ha ospitato generazioni di ragazzi appassionati di calcio, infatti basta chiedere del campo della “Cummenna” per ascoltare storie di tornei e partite che si sono giocate in questo spazio. Per molti anni questa struttura è stata abbandonata perciò era impraticabile e tutta malandata. Da qualche anno invece è stata completamente rimessa a nuovo adeguandola alle nuove esigenze. Una delle cose che colpisce di più è il campo di gioco, completamente in erba sintetica, è tra i migliori della provincia; gli spogliatoi sono grandi, il materiale di allenamento buono, lo staff tecnico, gli allenatori e preparatore atletico seguono i ragazzi nelle varie fasce d’età, dal settore primi calci a quello degli allievi, passando per i pulcini, gli esordienti ed i giovanissimi, questo favorisce l’interesse dei ragazzi che si divertono durante la pratica sportiva. Nel mese di Febbraio il campo sportivo ha ospitato due gare del XII torneo carnevale di Gallipoli, coppa Santa Maria di Leuca, una manifestazione internazionale della categoria esordienti che ha visto la partecipazione di 24 formazioni e tra queste anche tre dell’Europa dell’Est ed una sudamericana proveniente dall’Argentina. Alessio BURSOMANNO 7 Durante le nostre passeggiate, abbiamo notato sia aspetti positivi ma anche aspetti negativi come: sporcizia per terra, mura dipinte e rovinate da scritte soprattutto volgari. Anche con questi difetti, noi cittadini vogliamo e cercheremo di migliorare il nostro paese perché come disse il direttore della banca, proprio l’anno scorso alla presentazione del primo giornalino scolastico, intitolato “corriere della scuola”, dobbiamo vivere il nostro paese, infatti disse: “non cambiate paese, ma cambiate IL PAESE! Lecce, è molto simile a Lequile per quanto riguarda sia gli aspetti negativi che quelli positivi. Per questo a noi dispiace sapere che la nostra provincia non è stata eletta capitale della cultura 2019, per questo noi nel nostro piccolo paese ci impegneremo a far capire agli adulti ma anche alle generazioni future che il paese è la nostra grande casa e va rispettata come qualcosa che ci appartiene e che mai abbandoneremo! Michela PETRIGLIANO Valeria ROLLO Visita al Quotidiano di Lecce Tra i tanti argomenti che trattiamo con le insegnanti di Italiano c’è anche il giornale: come si costruisce e come è formato. Per concretizzare i tanti discorsi teorici, il 17 novembre, le classi seconde della Scuola Secondaria di I grado, di Lequile, hanno visitato “Il Quotidiano di Lecce”. Ad accoglierci è stata una giornalista che ci ha presentato il loro luogo di lavoro. Il primo argomento che abbiamo affrontato è stato il lavoro del giornalista perché eravamo incuriositi del fatto che alle 9 del mattino non c’era ancora nessuno negli uffici. La nostra guida ci ha spiegato che in un giornale il lavoro inizia abitualmente verso le 11.00, il primo compito che svolgono è leggere alcuni giornali per vedere chi ha scritto la notizia migliore il giorno prima, chi ha ottenuto foto o testimonianze più originale e chi ha trattato meglio la notizia. Poi ognuno si occupa della propria pagina e c’è un gran movimento per avere notizie e informazioni su fatti di cronaca. Alcune volte sono fortunati e riescono ad avere informazioni immediate dalle forze dell’ordine e da persone che informano il giornale di ciò che è accaduto (chiamando o scrivendo loro un e-mail). Dopo aver letto raccolto tutte le informazioni, scrivono il loro articolo. La giornalista che era con noi si occupava del “Quotidiano Online” e ci ha fatto vedere come costruiscono la prima pagina del giornale partendo proprio dalla nostra visita al quotidiano. Lei (che aveva alcuni anni di esperienza lavorativa) aveva molte idee sui titoli da scrivere, e ci ha fatto notare che scrivendoli sul computer essi diventano rossi se sono troppo lunghi e verde se sono giusti. Ci ha detto infine che la giornata di un giornalista finisce tardi perché sino all’ultimo momento potrebbero arrivare notizie importanti da pubblicare immediatamente. Oltre a questi aspetti molto tecnici sulle varie notizie da pubblicare, abbiamo scoperto che ci sono delle agenzie che comunicano in tempo reale ciò che avviene in tutto il mondo, la più importante Agenzia è l’ANSA che è possibile consultare on-line e che ha notizie da tutto il mondo. Le nostre domande sono state veramente tante e di diverso genere e hanno trovato nelle parole della giornalista valide risposte. Il rientro a scuola è stato tranquillo, ma ognuno di noi è tornato un po’ più giornalista, chi sa, se ora che abbiamo osservato più da vicino questo mondo, qualcuno farà di questa esperienza il suo mestiere! Rachele MILO Il Corriere della Scuola Visite guidate… Piccoli arcieri d’oro… ITINERARIO VISITE CLASSI COINVOLTE Lequile Roma Roma IIA-IIB Lequile Umbria o Toscana Perugia e dintorni IIIA-IIIB Lequile Trani-Castel Del Monte Trani-Castel Del Monte IA-IB-IC Lequile Torre Guaceto Torre Guaceto IA-IB-IC Lequile Acaya Castello di Acaya I A-B-C Lequile Lecce Sede Quotidiano IIA-IIB Lequile Lecce Teatro Koreja Tutte le classi Lequile S. Maria al Bagno Museo della Memoria IIIA- III B Lequile Surbo Ipercoop Classi II e III Lecce Lequile Teatro Don Bosco IIIA-IIIB Lequile Calimera Museo delle Scienze Naturali IIA-IIB Risultato storico quello ottenuto da piccoli campioni di tiro con l’arco dell’Asd Arcieri Valle della Cupa di Lequile a Rimini per il Campionato Nazionale Indoor di tiro con l’arco. I dodicenni salentini Francesco Quarta, Giovanni Battista e Andrea Vari hanno ottenuto la medaglia d’oro nella categoria Ragazzi del Campionato a Squadre. In particolare Andrea Vari ha conquistato anche l’ottavo posto nella gara individuale categoria Ragazzi Divisione Arco Olimpico. Bravi ragazzi ! In bocca al lupo! Continuazione delle pag. interne Continua da pag. 2 Continua da pag. 4 Da Lequile a… per amore della musica Si può vincere senza fare la guerra In Giappone tutti imparano da piccoli ad ascoltare la musica e a ricevere un’adeguata educazione musicale. Da Stefano abbiamo imparato molte cose: per inseguire i propri sogni e affermarsi nella vita non ci vuole solo passione ma anche costanza, impegno, buona volontà e bisogna credere in quello che vuole fare. Se si vuole avere successo occorre dare molta importanza alle cose che piace fare, non bisogna arrendersi davanti alle difficoltà ma spingersi sempre oltre. Ascoltando Stefano abbiamo imparato ad amare la musica soprattutto quella classica, ascoltando tutti i generi musicali per poter capire e conoscere le varie espressioni. Tra i tanti consigli che Stefano ci ha dato c’è anche quello di studiare le lingue soprattutto l’Inglese perché è indispensabile conoscerlo per poter andare in altri paesi. Un’altra insegnamento ricevuto è quello di pensare che non è solo andando in televisione che si diventa famosi, ma facendo bene ciò che amiamo di più. Stefano è per noi un esempio perché è riuscito a realizzare il suo sogno studiando faticosamente. Conoscere persone cosi e importante perché ci fanno guardare da una prospettiva diversa il nostro futuro e rendono più realistiche la domande “che cosa faremo da grandi e come saremo da grandi”. Classe I C La lotta fu dura, ma proprio quando Artrid stava avendo la meglio su Filip, gli abitanti della città dalle “mura rosse” avanzarono e urlando chiesero di fermare la lotta. Tra la folla avanzò una bellissima ragazza; Artrid riconobbe subito Edith e tornò alla mente il loro primo incontro. Edhit parlò a tutti dicendo: “Sono anni che i divinatori vengono impiccati sulla torre più alta perché loro hanno un dono che noi non abbiamo. Sanno vedere ciò che i vostri occhi non vedono. Da quando ti sei proclamato re ci fa assistere a questi tristi spettacoli senza che niente cambi! Il nostro paese è buio, freddo e triste. È giunta l’ora di cambiare. Non ti vogliamo più come re, vogliamo vivere in pace ed essere amici con tutti”. Ci fu un momento di grande silenzio poi tutti lasciarono le armi e urlarono a Filip di andare via. Qualcuno dalla folla urlò “Edith devi essere tu la nostra regina”, si elevò un urlo di gioia e come per incanto comparve una corona. Per la città dalle “mura rosse” cominciò una nuova era. Edith e Artrid si erano ritrovati , insieme si impegnarono a riportare il sorriso nella città e a far vivere in pace tutt i cittadini. Nella città continuarono ad esistere chi credeva e chi non ci credeva, ma questo non era più un problema. Classe I sez. C Continua da pag.4 Malik e la palla Gino Ecco aveva deciso avrebbe trovato il coraggio di parlare con la mamma e papà e avrebbe spiegato loro qual era il suo tormento. Tornato a casa chiese ai suoi genitori di parlare. Stranamente anche il padre disse che voleva parlare con lui perché aveva dato un passaggio in auo alla sua amica Rosalba che gli aveva fatto capire tante cose. Insieme parlarono degli allenamenti, del calcio, ma parlarono soprattutto della sua vita futura. Malik per la prima volta ebbe il coraggio di dire tutto quello che pensava, disse: “In realtà il calcio non è lo sport che amo di più, lo so che gioco bene e che tu, papà, sei contento quando gioco bene e faccio vincere la mia squadra: il mio vero sogno è l’atletica leggera!” Il padre era un po’ deluso e un po’ emozionato nel sentire Malik parlare così. Per nascondere la sua emozione si alzò e andò in giardino a pensare. Malik si avvicinò a suo padre e gli chiese: “sei arrabbiato con me?” Il padre rispose: “No, sono soltanto sorpreso che non me l’abbia detto prima”. La mamma, che aveva assistito alla scena dalla cucina, intervenne “dicendo che il prima e il dopo solo piccole congiunture che la cosa importante è aver finalmente fatto chiarezza. Malik si asciugò le lacrime e disse: “Ora mamma posso inseguire il mio sogno!?”. E lei rispose : “si, tesori mio, ti dovrai impegnare al massimo per ottenere ciò che vuoi!”. Anche il padre gli parlò: “Malik io voglio solo la tua felicità. Non importa cosa farai io sarò sempre al tuo fianco a condividere le gioie, ma anche le delusioni, le amarezze e i sacrifici”. Dopo aver sentito quella frase Malik saltò di gioia e incominciò a correre per tutta casa per la felicità. Dal giorno successivo iniziarono gli allenamenti di atletica leggera. Sempre più spesso il tragitto scuola-casa e casa palazzetto dello sport lo percorreva con Rosalba che aveva suggerito al papà di Malik di osservare meglio la strada che il figlio voleva percorrere… …e Gino, l’ospedale, l’atleta del sogno… DAI siamo seri i sogni veri sono solo quelli che nascono in noi e che abbiamo il coraggio di realizzare! Classe IIB Il Corriere della Scuola REDAZIONE: Buttazzo Francesca, Bursomanno Alessio, Lezzi Barbara, Lofari Francesco, Macchia Ilaria,Macchia Lorenzo, Macchia Nicolò,Milo Rachele, Pellegrino Mirko, Petrigliano Michela, Provisionato Marco, Rollo Valeria, Russo Edoardo HANNO COLLABORATO: Caricato Beatrice, Cassone Laura, Festa Lorenzo, Margiotta Sara,Martina Mariapia, Mazzotta Sofia, Micella Sofia, Valentini Iris SUPPORTO TECNICO: Petrigliano Michela, Rollo Valeria DOCENTI: Gabellone V., Lettere C., Mazzotta G., Serio R.C. STAMPA: CARTOGRAFICA ROSATO - LECCE Il giornale è stato finanziato da: Amministrazione comunale di Lequile 8