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mister o coach - La Formazione Vincente

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mister o coach - La Formazione Vincente
A cura di
Beppe Sammarco
Master in Coaching e Mental Coach
[email protected]
sito web: www.laformazionevincente.com
skype: mister.coach
facebook: Beppe Sammarco
face book: Il Coach sei Tu di Beppe Sammarco
Facebook: La Formazione Vincente di Beppe Sammarco
Ti sei mai chiesto quali sono le più grandi differenze tra un allenatore ed
un Coach?
L’ALLENATORE dà soluzioni, risposte, crea dipendenza, consiglia,
suggerisce, fa fare agli altri le cose secondo la sua mappa del mondo,
secondo la sua esperienza e secondo le sue convinzioni.
L’Allenatore toglie la Responsabilità perché dice cosa fare e come farlo
e talvolta rischia di inibire la fantasia e la creatività dell’atleta o della
squadra.
Il COACH fa domande per capire lo stato d’animo dell’atleta o delle
squadra ed orienta le persone a diventare Leader di se stessi e non
seguaci, stimola la ricerca delle risorse interiori ed a trovare la verità e
la motivazione a livello più profondo.
Il Coach si focalizza sulla soluzione. Vede l’atleta nella sua performance
migliore e la squadra nella performance migliore, si focalizza lì e indica
la strada.
Il Coach stimola a lavorare sull’identità della persona, sull’autostima e
l’auto immagine della persona, aiuta a cercare obiettivi ed a come
raggiungerli
A volte le soluzioni sono molto più semplici di quello che pensiamo.
Una delle doti del COACH Ideale è la credibilità e l’autorevolezza e
questa non arriva perché si è bravi a parlare e si usano le parole giuste,
la si acquisisce se si sa essere un esempio costante e se si riesce a
portare i propri ATLETI a fare tutto ciò che gli è utile per raggiungere il
successo.
Ogni ATLETA ha un sogno e sta a noi scoprirlo, aiutarlo.
Il segreto che spinge le persone a fare qualcosa è proprio il SOGNO. La
motivazione scatta nel momento in cui hai uno scopo e vuoi
raggiungere un obiettivo importante per la tua vita.
Seguire un sogno rende lucidi, vividi e fortissimi.
Il nostro compito è fissare una data in cui può realizzarsi quel sogno.
Le sconfitte e le amarezze sono il prezzo da pagare per raggiungere il
sogno.
Un bravo COACH deve essere proiettato più avanti dei suoi ATLETI,
mostrando orizzonti più vasti, alzando l’asticella sempre, stimolando
l’ATLETA a superare i suoi limiti, facendogli capire la differenza tra
quelli oggettivi e quelli soggettivi.
Allenarsi in maniera normale e pensare ad ottenere risultati normali,
produce lo stato di appagamento; per raggiungere un’impresa
straordinaria devi fare qualcosa di straordinario.
Il COACH pensa in modo straordinario e fa capire che se altri ci sono
riusciti, è possibile!
Yes You Can
La sconfitta è salutare, quando si perde vengono a galla i punti deboli.
Ogni insuccesso è la chiave che porta al successo a lungo termine.
Nella sport, come nella vita, quando accetti una sfida e ti metti in gioco
o VINCI o IMPARI
Quando Edison inventò la lampadina, passò attraverso migliaia di
insuccessi e disse:
“Conosco tutti i modi possibili per come fare a raggiungere un
risultato”.
Era concentrato sull’obiettivo ed a furia di tentativi anche mal riusciti,
trovava sempre la forza per provarci ancora fino alla scoperta …
Galileo, Colombo ed altri uomini della storia ci hanno insegnato che
quando hai un sogno o un obiettivo devi crederci fino in fondo anche se
per raggiungerlo devi andare contro le comuni credenze. Ci sarà
sempre gente che dice che non ce la farai mai …
I pensieri diventano azioni e:
“che tu creda di farcela o creda di NON farcela, alla fine avrai comunque
ragione”
L’ATLETA che affronta la prestazione è il risultato di quello che pensa
aggiunto naturalmente all’allenamento specifico su base fisica, tattica e
tecnica.
Ma ciò su cui ancora in pochi fissano la propria attenzione è l’aspetto
MENTALE
Se si lavora bene su questo aspetto che collega tutti gli altri, la
prestazione eccellente arriva. Poi, a volte anche gli episodi a favore o
sfavore possono fare la differenza, ma sono episodi.
Se l’atteggiamento è IMPRODUTTIVO, la prestazione non sarai mai al
TOP.
DIALOGO INTERIORE
CAPACITA’ + INTERFERENZE = PERFORMANCE
Il capo formazione delle Frecce Tricolori della pattuglia acrobatica
italiana sostiene che:
“LA BRAVURA STA NELLO SPAZIO CHE INTERCORRE TRA LA
PERCEZIONE DELL’ERRORE E L’IMPEDIRE IL SUO VERIFICARSI”
Più quello spazio si accorcia e più abbiamo possibilità di farcela.
Ma come fare?
Come posso avere la capacità di prevedere l’errore o mio o del mio
avversario.
Solo se sono concentrato, solo se il focus è sul pezzo. Allora capisci
che stai per commettere un errore e corri immediatamente ai ripari
prima che l’avversario si sia accorto o abbia percepito il tuo errore.
Non basta fare bene le cose, bisogna farle meglio degli altri!
La vittoria finale è la conseguenza della qualità dell’organizzazione
dentro e fuori dal campo (PRETENDETELA), della strategia, della tattica,
del metodo, del rigore, della disciplina, della tempestività nel prendere
le decisioni, della flessibilità, della capacità di controllare le emozioni ed
il proprio stato.
Fare attenzione e capire se l’avversario è la squadra che incontriamo, o
se è dentro di noi, sulla nostra organizzazione, sui nostri atteggiamenti,
sul nostro dialogo interno, sui rapporti tra i singoli ATLETI, con il nostro
staff, con la società, gli alibi che ci creiamo prima della gara.
Individuare contro chi giochiamo è fondamentale!
A volte si sente dire:
“ragazzi oggi è proprio una partita difficile, la squadra avversaria è forte
e noi facciamo quello che possiamo, divertiamoci (chi si diverte quando
si perde), anche se perdiamo non è un problema. Proviamo a fare le
cose bene (cosa vuol dire bene) e speriamo che succeda qualcosa di
positivo”.
Come posso mandare in campo una squadra o un ATLETA con questo
atteggiamento e che faccia il possibile per NON PERDERE. L’abbiamo
già dichiarato e se anche esiste una sola possibilità, ce la siamo INIBITA
in partenza.
Quell’unica possibilità dobbiamo fare in modo che diventino due, poi
tre, e così via …
Facciamo leva sulle nostre risorse! Se la squadra gioca il nostro stesso
campionato O se l’atleta è nella stessa mia categoria c’è sempre la
possibilità che chi sulla carta più debole, possa battere chi è più forte.
La partita va giocata ed i conti si fanno alla fine e mai prima.
E quando è successo almeno una volta è sempre possibile possa
succedere ancora!
Definire lo stile, il metodo, la strategia, la tattica, indicare la meta e gli
obiettivi da centrare, questi sono i compiti di una GUIDA. E di un
COACH
E quindi riflettiamo su questo:
-
Quello che diciamo è compreso da tutti;
Mi assicuro che il luogo in cui parlo (Il contesto) sia ideale;
Come dico le cose (Visivo – auditivo – cinestesico);
Quale canale uso (Verbale – non verbale – paraverbale);
Congruenza e tono di voce sono allineati al messaggio;
Uso le parole per creare rapport ed entrare in sintonia;
Sono lucido, presente, e coinvolto emotivamente;
So gestire lo stato emotivo;
Uso una terminologia positiva;
Dimostro fiducia e partecipazione;
Uso la massima attenzione ai particolari ed ai rituali degli ATLETI;
Osservo la fase di riscaldamento e percepisco l’umore;
Stimolo positivamente ed incoraggio;
Faccio attenzione alle parole che dico ed a come le dico;
So mantenere il focus e rimango sempre orientato all’obiettivo;
So trasmettere messaggi chiari, precisi, essenziali;
Il mio focus è su ciò che funziona o su ciò che non funziona;
Quanto sono influenzato dal risultato finale;
So assumermi la Responsabilità o cerco alibi e scuse;
So sollecitare il dialogo o l’essere Direttivo me lo impedisce;
Intorno a me ci sono persone da dream team o palle al piede.
GESTIONE DELLO STATO EMOZIONALE
Come possiamo pensare che gli ATLETI siano motivati se noi non lo
siamo.
Pensare che la motivazione è in ognuno di noi a volte può essere errato.
Dobbiamo accendere le loro motivazioni, creare gli stimoli giusti.
Le risorse sono dentro e bisogna TROVARE il modo di tirale fuori.
Noi lo dobbiamo fare per primi.
SIAMO IL RISULTATO DI QUELLO CHE PENSIAMO
Se vuoi catturare la scena alzati in piedi, muoviti e poi fermati di scatto
seguendo i ritmi del corpo con le parole. Il messaggio è più incisivo,
pressante.
Guarda i tuoi interlocutori negli occhi evitando di sfidarli.
Fai parlare le mani, i gesti, il corpo. Enfatizza i gesti senza esagerare.
La staticità porta alla rigidità e la tua comunicazione rischia di diventare
fredda, banale, piatta, … inefficace
Come fare?
Circuito del successo PENSIERO – STATO D’ANIMO – RISORSE –
RISULTATO
Quando il tuo pensiero è orientato al successo, lo stato d’animo diventa
produttivo e va a cercare dentro tutte le migliori risorse mettendole a
disposizione della performance ed aumentando, quindi, le possibilità di
uootenere un risultato straordinario.
Entra in uno stato ideale, ripescando nella tua memoria tutte le
situazioni in cui hai comunicato in maniera assertiva, coinvolgente.
Credi in quello che dici ed in quello che fai.
Non avere paura di fare brutta figura, osa e sii te stesso sempre.
La gestione dello stato d’animo è la chiave essenziale per essere
sempre al meglio di noi stessi abbiamo la necessità di dedicare piena
attenzione a tre aspetti fondamentali:
FISIOLOGIA: Postura – Respiro – Espressione – Gestualità
Il nostro corpo manifesta sempre il nostro stato d’animo.
Credenze e linguaggio inviano messaggi al nostro corpo che è la sede
in cui si manifestano le emozioni. Un radicale cambiamento nelle
Fisiologia crea un immediato cambiamento nelle emozioni e nei
comportamenti.
LINGUAGGIO: Il dialogo interno è fondamentale
I nostri pensieri sono il linguaggio della nostra mente
L’amore è il linguaggio dell’anima
La mente è in grado di illuminare la Tua strada
I significati che attribuiamo alle nostre esperienze determinano come ci
sentiamo.
Il linguaggio che noi usiamo all’interno della nostra mente è un
fondamentale catalizzatore delle nostre emozioni e poi si manifesta nei
nostri comportamenti ed azioni.
CREDENZE: il Focus mentale
Le nostre convinzioni sono fondamentali
Il nostro futuro non rispecchia il nostro passato, sono le nostre
decisioni che influenzano il futuro.
Nella comunicazione esistono tre momenti importanti:
1. Dare o togliere tensione. In ogni sfida l’approccio dell’ATLETA è
fondamentale e determina il risultato finale. Chi ha la
responsabilità del team deve giocare sull’anticipo ovvero
conoscere l’umore ed il grado di motivazione dei propri ATLETI.
Tocca Al COACH smorzare la tensione o aumentarla. Bisogna
accendere la miccia e riscaldare gli animi quando l’ATLETA non
ritiene l’avversario sufficientemente pericoloso.
2. Si deve preparare il terreno. Il COAH deve essere pronto e
percepire il proprio atteggiamento di fronte a quella sfida ed
abbassare o elevare la tensione dentro di se. La FISIOLOGIA deve
essere adeguata al contesto. Quando inizio a parlare, la squadra o
il singolo atleta deve avere di fronte un COACH lucido, , forte,
competente, sicuro di sé, che ha analizzato ogni dettaglio, che
comunica la propria voglia di vincere con linguaggio adeguato
spingendo sul messaggio emozionale.
3. Il FOCUS. E’ fondamentale essere focalizzati sull’obiettivo da
raggiungere. Niente e nessuno deve spostare l’attenzione
dall’obiettivo. Lì il COACH è da solo e deve cavarsela da solo. Tutti
misureranno le vostre parole, quello che dite e come lo dite, i
movimenti del vostro corpo, il tono della vostra voce, il ritmo e la
carica che accompagna le parole, i movimenti ed i gesti. Siete i
primi responsabili dell’atteggiamento dei giocatori della vostra
squadra e ne dovete essere consapevoli. Il COACH evita di
pensare di aspettarsi qualcosa dagli altri, deve essere LUI stesso
che orienta verso l’obiettivo tenendolo sempre lucido e chiaro
nella mente. “Io ve l’avevo detto di fare così” è una frase tipica per
togliersi dalla responsabilità. Se non l’hanno fatto devo riflettere
perché non l’anno fatto!
Trovate un vostro modello che funziona, adattatelo alla circostanza,
siate flessibili e potenziatelo nel tempo. “IMPARATE DAI MIGLIORI”
modellate le persone che ottengono successo e cercate di estrarne le
strategie.
Il LINGUAGGIO diventa fondamentale e soprattutto il linguaggio interno
o dialogo interno.
Un buon COACH acquisisce l’abilità di dialogare con me stesso in
termini positivi, rinforzando i punti forti e le risorse interiori.
Come posso fare?
La TRIADE deve essere completa. FISIOLOGIA – FOCUS – LINGUAGGIO
Prima di entrare nello spogliatoio e parlare con la squadra, oppure con
un Atleta devo aver fatto il mio controllo personale sulla TRIADE.
• La mia FISIOLOGIA E’ OK?
• Il mio FOCUS E’ OK?
• Il mio LINGUAGGIO interno E’ OK?
La più grande responsabilità di chi è chiamato a condurre
un’organizzazione, di qualunque tipo essa sia, è avere sempre idee
chiare su cosa si voglia facciano i propri ATLETI. E se ci sarà da
cambiare qualcosa in corsa dovrà sempre mostrare pragmatismo e
sicurezza.
I rischi che si corrono sono tre:
perdere AUTOREVOLEZZA, CONFONDERE, DEMOTIVARE.
Nelle grandi come nelle piccole sfide, qualunque sia il grado di impegno
richiesto, bisogna sempre spingere le persone ad avere obiettivi elevati
(ED I PRIMI DOBBIAMO ESSERE NOI STESSI).
E’ importante motivare in ogni momento … il letargo è sempre in
agguato.
La visione comune deve essere sempre focalizzata verso il più alto
risultato possibile.
Spesso chi ha talento è carente in rigore, senso di applicazione, rispetto
delle regole, determinazione, coraggio, spirito di sacrificio, altruismo.
Qualità che in genere sono dei gregari.
Dobbiamo lavorare a fondo lì!!!
CONTESTO IN CUI AVVIENE OGNI FORMA DI COMUNICAZIONE
Fare la massima attenzione al posto fisico in cui ci mettiamo quando
dobbiamo dire qualcosa (suggerimenti, aspetti positivi, rimproveri,
regole, suggerimenti tattici e tecnici, ecc).
La mente dei giocatori ancora lo stato emozionale attraverso
un’associazione visiva che si collega ad uno stimolo emotivo.
Esistono molti manuali sul comunicare, ciascuno con un taglio diverso,
tutti con un fine comune: VENDERE E VENDERSI.
In pochi danno spazio al cuore nel raccontare un messaggio. E’ lì che si
ferma per sempre. A volte si nasconde, ma se è efficace non importa
cercarlo. Sarà lui a tornare.
Ricordarsi di individuare sempre:
• CHI FA PARTE DEL PROBLEMA
• CHI FA PARTE DELLA SOLUZIONE
Che cosa ci blocca
PAURA DEL GIUDIZIO
SENSI DI COLPA
DIPENDENZA DALLE PERSONE
DIPENDENZA DALLE COSE
LE ABITUDINI CONSOLIDATE
LE ESPERIENZE NEGATIVE
LE CONVINZIONI LIMITANTI
LA PAURA DI FALLIRE
LA PAURA DEL CAMBIAMENTO
Inizia a VINCERE partendo da te stesso e supera ogni tuo limite
prendendoTI la Responsabilità di OSARE, di andare oltre, di CREDERCI
SEMPRE.
“Ogni lungo cammino inizia sempre con il primo passo e …
O Grande Spirito dammi la FORZA di accettare le cose che non posso
cambiare, il CORAGGIO di cambiare le cose che posso cambiare e la
SAGGEZZA di distinguere la differenza tra le due.
5 brevi testimonianze:
Ho conosciuto Beppe Sammarco in occasione di un suo seminario. La cosa
che più mi ha colpito è stata la semplicità con la quale esponeva
l'argomento. Ho avuto poi la fortuna di mantenere i contatti e frequentare
altri suoi corsi e quello che posso dire è che con la sua professionalità, la sua
preparazione, la sua passione travolgente, le sue parole, i suoi spunti, i suoi
sorrisi, il suo trasmettere agli altri incondizionatamente, sa portare nelle
persone quella consapevolezza, quello stimolo e quell'entusiasmo per
migliorare la propria vita.
Il suo lavoro, e al contempo la sua preziosa semplicità, fanno di lui una
persona speciale con la quale è semplice mettersi in discussione e crescere,
riesce a trasmettere quell'energia positiva che permette il cambiamento.
(Renata)
Gli incontri di coaching che ho avuto la fortuna di fare con te sono stati,
come sai preziosissimi , utilissimi , profondi e di grande aiuto nel mio
percorso di vita (capire meglio alcune cose, precisare meglio o del tutto
alcuni obiettivi, essere piu' positivi, anzi del tutto positivi nonostante le
ovvie difficolta', credere di piu' in se stessi e soprattutto concretizzare il piu'
velocemente possibile) .Gli spunti che mi hai dato sono ben presenti in me
,custoditi con cura e al bisogno riutilizzati. Grazie e ancora grazie; sono
sicura che sarai di aiuto e supporto a tante altre persone. (Stefania)
Caro Beppe, sia i seminari che le coaching fatte assieme hanno cambiato la
mia prospettiva e mi è servito moltissimo anche in ambito lavorativo. Ho
dato una svolta sicura e decisa anche nella vita e i miei ragazzi a fine anno,
per salutarmi mi hanno consegnato una targa con scritto " un gruppo di
persone che condivide un obiettivo comune puo' raggiungere
l'impossibile,grazie mister", Beppe tanta roba per ragazzi cosi giovani e
questa e' la certezza che qualcosa di profondo e' arrivato a loro e a me ,
GRAZIE. (Edoardo)
Cosa volevo da un coach quando ne cercavo uno ? Che fosse una persona con
esperienza, equilibrata, che mi facesse sentire realmente ascoltato, che
avesse a cuore il mio bene e che mi facesse raggiungere dei risultati
importanti. Con Beppe, tutto questo l'ho avuto. Lui è una persona che ti
trasferisce del valore, in modo che poi tu possa camminare con le tue gambe.
Infatti ti fa capire una cosa essenziale: che un vero coach riesce a tirare fuori
da te tutte le risorse necessarie, perché queste sono già dentro di te ora. Il
grande plus che ho avuto lavorando con lui è stata proprio una migliore
capacità di andarmi a "pescare" determinate risorse che giacevano
"sonnecchianti" dentro di me e di questo gliene sarò sempre grato. (Raffaele)
Mi trovavo in un periodo particolare della mia vita, senza un orientamento
preciso ed ho reincontrato Beppe, che conoscevo già da tempo, ma non come
Coach e mi sono lasciata trascinare in un percorso di coaching con
l’obiettivo di rimettere in equilibrio le aree della mia vita in cui erano
evidenti aspetti critici. Insieme abbiamo ottenuto risultati straordinari.
(Rossella)
Contattami per sessioni di Mental coaching
Area Business – Sport – Scuola e Life
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sito web: www.laformazionevincente.com
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(Personal Coach nelle aree business – sport - life.
Master in Coaching e in Programmazione
Neurolinguistica con Ekis, Società di Formazione e sviluppo personale leader in Italia. Esperto in
Comunicazione, management sportivo ed organizzazione manifestazioni ed eventi. Autore del
libro “Il Coach sei Tu – allenati magicaMente per vincere nello sport e nella vita”. Premio arte e
cultura nello sport nel 2012. Trainer dal 2006 di Seminari di crescita personale su comunicazione
e coaching con particolare riguardo allo sport coaching.
altre notizie sui seminari fatti finora:
www.laformazionevincente.com
CURRICULUM BEPPE SAMMARCO
Mental Coach e Master in Coaching
Trainer di seminari formazione e crescita personale
Dal 1989 Tecnico Federale (diploma UEFA - Settore Tecnico
Nazionale)
1992 al 2009 al Vicenza Calcio (settore giovanile in qualità di
allenatore e responsabile attività di base e scuola calcio, progetti
su promozione e sviluppo dell’immagine sportiva);
Dal 2000 a 2005 ideatore del progetto di psicologia dello sport e
coaching “La comunicazione allenatore/atleta per migliorare la
performance” – Settore Giovanile Vicenza Calcio;
Dal 2006 Direttore sportivo e project manager della DIVISPORT
asd, società di organizzazione eventi
Dal 2007 Trainer di seminari di formazione su Comunicazione e
Coaching in ambito Life, Sport, Business e School e Ideatore del
progetto “La Formazione Vincente” per la crescita e lo sviluppo
personale;
Responsabile area eventi e formazione di ASD SPORT
QUOTIDIANO;
Coordinatore e trainer dell’iniziativa “a scuola di coaching”
dedicato a società sportive, tecnici, manager, atleti e genitori;
Master in Coaching, Master in PNL con certificazione
internazionale presso EKIS, scuola di formazione e crescita
personale Leader a livello Nazionale;
Esperto in management sportivo ed organizzazione eventi;
Dal 2013 Direttore Generale di Società sportive dilettantistiche;
Autore del libro “Il Coach sei Tu – allenati magicaMente per
vincere nello sport e nella vita” - Premio CONI 2012 “Arte e Cultura
nello Sport”
Sammy’s Events di Alice Sammarco - Via Zugliano, 17 – VICENZA - Partita IVA 03539530240
Mail: [email protected] – tel. 339-2901855 o 340-3045392
internet: www.laformazionevincente.com
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