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terza parte - Università degli Studi di Trieste
Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali Utilizzazione superficiale • Si definisce modulo unitario il più piccolo elemento che, replicato, consente di ottenere l’intera area di stoccaggio del magazzino. • Per ciascuno dei tipi di magazzino visti si può calcolare il numero di UdC che si possono stoccare per modulo e quindi il n°di UdC per m 2 (pallet/m2). • Data la potenzialità ricettiva richiesta, si può quindi dimensionare l’area operativa di stoccaggio necessaria per quel tipo di magazzino. Magazzini industriali 1 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali Modulo unitario l superficie del modulo unitario (a+2w)l w Magazzini industriali a 2 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Magazzino a scaffali bifronti con carrelli a forche retrattili Dati di progetto: – – – – dimensioni UdC: dimensioni posto pallet ampiezza corridoio altezza max presa forche 800mm x 1200mm x 1200 mm 900mm x 1250mm x 1400 mm 3,00m 6500mm • Dimensioni del modulo unitario in pianta: 0,90x(1,25x2+3,00) = 4,95m2 Magazzini industriali 3 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Numero di livelli di stoccaggio int[6,50/1,40]+1 = 4+1 = 5 • Altezza totale della scaffalatura: 1,40x4+1,20 = 6,80m • Numero di pallet per modulo: 10 • Utilizzazione superficiale: 10 (pp/mod) 2 UtS = = 2,02 (pp/m ) 2 4,95 (m /mod) Magazzini industriali 4 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Magazzino a scaffali bifronti con carrelli trilaterali Dati di progetto: – – – – dimensioni UdC: dimensioni posto pallet ampiezza corridoio altezza max presa forche 800mm x 1200mm x 1200 mm 900mm x 1250mm x 1400 mm 1,80m 11700mm • Dimensioni del modulo unitario in pianta: 0,90x(1,25x2+1,80) = 3,87m2 Magazzini industriali 5 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Numero di livelli di stoccaggio int[11,70/1,40]+1 = 8+1 = 9 • Altezza totale della scaffalatura: 1,40x8+1,20 = 12,40m • Numero di pallet per modulo: 18 • Utilizzazione superficiale: 18 (pp/mod) 2 UtS = = 4,65 (pp/m ) 2 3,87 (m /mod) Magazzini industriali 6 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali Disposizione delle UdC • Una valutazione che bisogna fare è se disporre le UdC secondo il modello A (lato corto pallet di fronte) o secondo il modello B (lato lungo pallet di fronte). l disposizione A w a w' disposizione B l' Magazzini industriali a' 7 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Magazzino servito da carrelli trilaterali Dati di progetto: – dimensioni in pianta UdC: – ampiezza corridoio – franchi 800mm x 1200mm 1,70m 100mm per lato ortogonale al corr. 50mm per lato parallelo al corridoio • Dimensioni del modulo unitario in pianta: SMOD(A) = 1,00x(1,30x2+1,70) = 4,30m2 SMOD(B) = 1,40x(0,90x2+1,70) = 4,90m2 • Si ha un incremento del 14% passando da A a B. Magazzini industriali 8 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Magazzino con scaffalature bifronti e carrelli a forche retrattili Dati di progetto: – dimensioni in pianta UdC: – ampiezza corridoio – franchi 800mm x 1200mm 3,00m (A) – 2,60 (B) 100mm per lato ortogonale al corr. 50mm per lato parallelo al corridoio • Dimensioni del modulo unitario in pianta: SMOD(A) = 1,00x(1,30x2+3,00) = 5,60m2 SMOD(B) = 1,40x(0,90x2+2,60) = 6,16m2 • Si ha un incremento del 10% passando da A a B. Magazzini industriali 9 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali Indici di prestazione Indice di rotazione (IR) (flusso in uscita)i IRi = (giacenza media) i ∀ prodotto i • Rappresenta il numero di volte che, nell’intervallo di tempo considerato, le scorte ruotano a magazzino. • Ad esempio, se l’intervallo è l’anno solare e l’indice risultante è 12, significa che il magazzino, per l’articolo considerato, si rinnova 12 volte nell’anno (in pratica si è in presenza di una scorta media di un mese). Magazzini industriali 10 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Tanto più basso è IR, tanto maggiore è il tempo di permanenza nel magazzino e, conseguentemente, il costo del suo mantenimento a scorta. • Può essere calcolato sul numero pezzi (a quantità) per prodotto o prodotti omogenei. • Può essere calcolato a valore per prodotti non omogenei. • Esempio unità di i vendute nell’anno: giacenza media di i nell’anno: IRquantità Magazzini industriali 40.000 5.000 40.000 = =8 5.000 11 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali Indice di movimentazione (IM) • Con riferimento ad un prodotto i e ad un periodo di tempo T, (IM)i,T è pari al n° di UdC di tipo i movimentate nel periodo T. • Corrisponde al numero di prelievi che possono comunque interessare anche UdC non complete (per operazioni di picking). • Poiché nel calcolo si tiene conto di eventuali riprese della stessa UdC all’interno del magazzino, esso può non coincidere col flusso in uscita dei prodotti. Magazzini industriali 12 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali Indice di accesso (IA) ( IM )i accessi IAi = (n° di celle dedicate)i T ⋅ celle ∀ prodotto i • Corrisponde al numero medio di accessi ad un singolo vano in un periodo di tempo fissato. • Risulta proporzionale alla probabilità che un accesso generico sia riferito al vano preso in considerazione. • Esso è numericamente uguale a IRi solo nel caso in cui un sistema di stoccaggio preveda solo movimentazioni di UdC intere e che le celle dedicate siano pari alla giacenza media del prodotto considerato. Magazzini industriali 13 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali Selettività bassa alto alta - live storage - catasta - drive-in - automatizzati -scaffali mobili - scaffalature servite da carrelli a forche Indice di accesso basso Magazzini industriali 14 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Nel caso di magazzini automatizzati, quando siano state definite la potenzialità ricettiva e la potenzialità di movimentazione, rimane definito, a parità di gestione operativa, un IA ideale: esso è quello in grado di saturare le due potenzialità contemporaneamente. • Se – – – – l’allocazione di UdC di dimensioni uniformi è casuale, la potenzialità di movimentazione = 120(pallet/h) la potenzialità ricettiva = 13500 (pp) il magazzino operi su 2 turni/giorno per 20 giorni/mese, si ha: Magazzini industriali 15 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 IAideale Impianti industriali 1 120 ⋅ 16 1 1 = = 0,124 = 2,84 = 34,1 13500 giorno mese anno • Fissate la potenzialità ricettiva e di movimentazione il sistema è in grado di garantire 34 rotazioni/anno. • Se i prodotti stoccati avessero una rotazione media superiore (ad es. 36 rot./anno), il sistema potrebbe garantire la rotazione di 120 ⋅ 16 ⋅ 20 ⋅ 12 = 12800 36 postazioni pallet all’anno. • I prodotti saturerebbero quindi la potenzialità di movimentazione del sistema prima di quella ricettiva. Magazzini industriali 16 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali Layout ottimo per magazzini tradizionali • Si considerano due tipologie di layout: – longitudinale, con i corridoi a servizio delle scaffalature disposti perpendicolarmente al fronte del magazzino; – trasversale, con i corridoi disposti parallelamente alla zona di carico/scarico del magazzino. I/O Magazzini industriali I/O 17 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Nel primo i carrelli hanno una maggiore varietà di percorsi ed evitano così il forzato passaggio per il corridoio centrale e quindi eventuali problemi di congestione del traffico se operano molti carrelli contemporaneamente. • Nel secondo caso, a parità di UdC contenute viene sfruttata meglio l’area disponibile (supposta di forma rettangolare) in quanto non prevede corridoi di collegamento lungo il lato più lungo. • I due tipi di layout sono in pratica equivalenti: la scelta si effettua analizzando quale dei due si adatta meglio ai vincoli dimensionali del fabbricato. Magazzini industriali 18 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Se non si considera alcun vincolo dimensionale, la geometria ottimale è quella che riduce la percorrenza attesa dei carrelli per la movimentazione delle UdC. • Ipotesi: – il magazzino ha pianta rettangolare, con fronte U e profondità V, di superficie A=U·V; – il punto di input/output delle unità di carico è posizionato centralmente sul fronte del magazzino; – ci sia equiprobabilità di accesso ai vani; – le UdC sono movimentate mediante cicli semplici (ad ogni immissione o prelievo sono imputate tutte le manovre necessarie, non sono previsti cicli combinati con immissione e prelievo). Magazzini industriali 19 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Sia r la percorrenza attesa per ciascuna UdC corrispondente a due cicli semplici (somma di due viaggi di andata e due viaggi di ritorno). • Il percorso medio totale è dato dalla somma del percorso lungo il fronte del magazzino per accedere al corridoio desiderato e del percorso lungo il corridoio per accedere al vano (layout longitudinale). • L’ipotesi di equiprobabilità di accesso ai vani (distribuzione uniforme di probabilità degli accessi) semplifica il calcolo: il valor medio del percorso, in entrambi i casi, è la media aritmetica tra percorso massimo e percorso minimo. Magazzini industriali 20 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Il segmento percorso dal carrello lungo il fronte del magazzino misura mediamente U/4, mentre il segmento percorso perpendicolarmente al fronte del magazzino misura in media V/2. U V V/2 I/O Magazzini industriali U/4 21 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 • Si ottiene: Impianti industriali r = 4(U 4 + V 2 ) = U + 2V ed essendo A=U·V: r = U + 2( A U ) • La percorrenza attesa risulta minimizzata (a parità di area occupata) se 2A dr = 0 ⇒1− 2 = 0 ⇒U = 2A dU U A A U V= = = 2 2 U Magazzini industriali 22 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Il risultato finale è quindi: U=2V • Il risultato ottenuto è valido sia per layout di tipo longitudinale sia per layout di tipo trasversale: confrontando queste due configurazioni, si nota che non cambiano le due componenti di percorso ma solamente la sequenza con cui vengono percorse. Magazzini industriali 23 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Nel caso di posizioni diverse del punto I/O si ha: 1,5 Punto I/O uniformemente distribuito nel fronte U 1 andata attesa: rapporto ottimale: U/3 + V/2 U=1,5V I/O 1 Punto I/O nel vertice del fronte U 1 andata attesa: rapporto ottimale: U/2 + V/2 U=V I/O Magazzini industriali 24 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali Esempio: scelta magazzino • Gestione di circa 6500 Euro-pallet. • Sono possibili tre soluzioni che prevedono diversi tipi di magazzino in locazione a lotti minimi di 2500m2. • Opzione A: magazzino a scaffalature tradizionale – – – – altezza utile edificio: 7,5m canone annuo di locazione 50€/m2 3 europallet per vano con altezza max 1,5m carrelli a montante retrattile con larghezza min corridoio 2,6m e altezza max di sollevamento forche 5,5m Magazzini industriali 25 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Opzione B: magazzino intensivo a scaffali alti – – – – altezza utile edificio: 12,5m canone annuo di locazione 61€/m2 3 europallet per vano con altezza max 1,5m carrelli trilaterali con larghezza min corridoio 1,7m e altezza max di sollevamento forche 11m • Opzione C: magazzino con mensole tipo “drive-in” – – – – – altezza utile edificio: 5,5m canone annuo di locazione 45€/m2 5 colonne di europallet per vano larghezza corridoio 3,5m massimo 3 livelli di pallet Magazzini industriali 26 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Per ogni lotto si terrà conto di un’area riservata alle operazioni di allestimento ordini e spedizione. Si ipotizza di riservare una percentuale costante pari al 20%. • Si dovrà calcolare l’area relativa a ciascun modulo tenuto conto di un franco di 100mm per le soluzioni A e B tra pallet adiacenti, tra pallet e montante e di un ingombro di 100mm per i montanti. • Successivamente si calcolerà il numero di livelli per ogni modulo; per le soluzioni A e B: altezza utile Nl = int altezza UdC + franchi + spessore corrente Magazzini industriali 27 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Si può ipotizzare un franco tra pallet e corrente di 150mm e uno spessore del corrente pari a 100mm. • Si otterrà così il numero di pallet per modulo: n. pallet/mod ulo = n. livelli × n. fronti × n. pallet/van o • Si può poi calcolare UtS: n. pp/mod UtS = superficie modulo • Si consiglia di verificare se il mezzo di trasporto interno impiegato è in grado di raggiungere l’altezza dell’ultimo pallet. Magazzini industriali 28 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali Soluzione A Lunghezza: 0,1+1,2+2,6+1,2+0,1=5,2m Larghezza: 0,1×4+0,8×3+0,1=2,9m Magazzini industriali 29 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Area di stoccaggio del modulo unitario: 5,2 × 2,9 = 15,08 m2 7,5 Nl = int = 4 livelli 1,5 + 0,15 + 0,1 • Verifica. Essendo il primo livello sul piano di calpestio, tenuto conto degli ulteriori tre livelli di pallet (pari a 1,75×3 m) e dello spessore dell’ultimo corrente (0,1m) si ha che l’altezza totale da raggiungere è 5,35m < 5,5m (altezza max di sollevamento forche) Magazzini industriali 30 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Calcolo di UtS: n. pallet/mod ulo = 4 livelli × 2 fronti × 3 pallet/van o = 24pp/mod 24 pp/mod 2 UtS = ≅ 1,59 pp/m 15,08 m2 /mod Magazzini industriali 31 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali Soluzione B Lunghezza: 0,1+1,2+1,7+1,2+0,1=4,3m Larghezza: 0,1×4+0,8×3+0,1=2,9m Magazzini industriali 32 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Tabella riassuntiva: Lunghezza pallet corridoio franchi Totale unitario numero 1,20 2 1,70 1 0,10 2 totale 2,40 1,70 0,20 4,30 unitario numero 0,80 3 0,10 4 0,10 1 totale 2,40 0,40 0,10 2,90 Larghezza pallet franchi montanti Area Altezza pallet correnti franchi UtS Magazzini industriali 4,30 2,90 12,47 12,50 n. livelli n. fronti 1,50 0,10 0,15 3,37 pallet/m 7 2 pallet/fronte 3 42 pallet/modulo 2 33 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali Soluzione C 3,5 Lunghezza: 0,1+0,8×5+3,5+0,8×5+0,1=11,7m Larghezza: 0,1×2+1,2=1,4m Magazzini industriali 34 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Tabella riassuntiva: Lunghezza pallet corridoio franchi Totale unitario numero 0,80 10 3,50 1 0,10 2 totale 8,00 3,50 0,20 11,70 unitario numero 1,20 1 0,10 2 totale 1,20 0,20 1,40 Larghezza pallet montanti Area Altezza pallet correnti franchi UtS Magazzini industriali 11,70 1,40 16,38 5,50 n. livelli n. fronti 1,50 0,10 0,15 1,83 pallet/m 3 2 pallet/fronte 5 30 pallet/modulo 2 35 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Impianti industriali • Si tratta infine di confrontare le tre soluzioni da un punto di vista economico. • Il costo per pallet è calcolato come il rapporto tra canone annuo di locazione e numero massimo di pallet stoccabili (area in locazione × UtS). Ad esempio 250000 €/anno costo/pallet = ≅ 31 €/pp ⋅ anno 2 2 5000m × 1,59 pp/m Magazzini industriali 36 Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010 Costo per pallet 2 m area di UtS stoccaggio A 1,59 4.084 B 3,37 1.930 C 1,83 3.549 Impianti industriali pallet totali 6500 2 2 m area totale m area in (+20%) locazione 4.901 5000 2.316 2500 4.259 5000 2 €/m annuo 50,00 61,00 45,00 €/anno pallet €/pallet locazione stoccabili 250.000,00 7.958 31 152.500,00 8.420 18 225.000,00 9.158 25 La soluzione preferibile è la “B” secondo questo criterio. Tuttavia è bene rilevare che il sistema di movimentazione associato a tale soluzione determinerà dei tempi di movimentazione maggiori. Magazzini industriali 37