lettera di benvenuto - Gruppo Comunale di Protezione Civile di Monza
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lettera di benvenuto - Gruppo Comunale di Protezione Civile di Monza
A F G H A NI S TA N Child Link Afghanistan: Scheda tecnica Capitale Kabul Popolazione 31 milioni di persone Lingue parlate afghano, persiano o dari 50%, pashto 35%, lingue turche 11%, altro 3% Gruppi etnici pashtun 42%, tajik 27%, hazara 9%, uzbek 9%, altro 13%. Mortalità infantile: Aspettativa di vita media: Reddito medio pro-capite: Afghanistan 157,43 morti/1.000 nascite Stati Uniti 6,37 / 1.000 43,77 anni 78,14 anni 650 euro 30.000 euro Lei e Save the Children Save the Children, la più grande organizzazione internazionale indipendente a favore dei diritti dei bambini, lavora in oltre 110 paesi in tutto il mondo. Si batte per tutelare e promuovere i diritti dell’infanzia ed effettuare miglioramenti significativi nella vita di tutti i bambini. Come sa, Save the Children utilizza il suo contributo e quello di altri donatori a beneficio di intere comunità per fornire loro istruzione, salute, sicurezza alimentare, protezione dei bambini ed altri programmi, promuovendo nel contempo i diritti dell’infanzia. Il suo sostegno ci aiuta a fare ogni giorno la differenza. Grazie! Afghanistan: l’impegno a ricostruire L’economia dell’Afghanistan si sta risollevando dalla guerra civile iniziata nel 1979 con l’invasione sovietica e terminata con la caduta del governo talebano nel 2001. Il conflitto ha ridotto il paese in estrema povertà e lo ha costretto a dipendere dagli aiuti stranieri. La popolazione ora deve impegnarsi a ricostruire il proprio futuro. Save the Children in Afghanistan Save the Children lavora da 20 anni in Afghanistan per migliorare le vite dei bambini e delle loro famiglie. Oggi, stiamo operando per garantire la salute, l’istruzione, la protezione dei bambini di Kabul e delle province settentrionali. L’Afghanistan ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Bambini nel 1994, tuttavia il lavoro minorile e i matrimoni precoci sono ancora ampiamente diffusi. L’economia dell’Afghanistan L’Afghanistan è uno dei paesi più poveri al mondo. La maggior parte della sua popolazione non ha più una casa né un lavoro; non beneficia di acqua pulita, elettricità né cure medi- La cartina mostra il luogo in cui vive Nazanine. che. Molte persone per sopravvivere si dedicano all’agricoltura, un’attività purtroppo minacciata dalla siccità, dalle inondazioni e dagli inverni rigidi. Il problema principale è costituito dalla coltivazione illecita del papavero da cui si ricava l’eroina, che destabilizza l’economia, oltre a portare una situazione di violenza diffusa. Il sistema scolastico dell’Afghanistan Fino a cinque anni fa circa un milione di bambini era iscritto a scuola, ma purtroppo nessuna bambina. Oggi sono invece iscritti 5,4 milioni di minori, di cui circa il 35% è rappresentato da bambine. Tuttavia, dalle stime risultano ancora fuori dal sistema scolastico circa 5 milioni di bimbi in età scolare. Migliaia di comunità non hanno affatto accesso all’istruzione e solo il 22% degli insegnanti presenta un livello minimo di qualificazione. C’è una grande carenza di docenti, soprattutto di sesso femminile, e la maggior parte delle famiglie non accetta che le proprie figlie preadolescenti abbiano un insegnante di sesso maschile. La sanità in Afghanistan L’Afghanistan sta compiendo progressi considerevoli nella fornitura di servizi medici di base, ma è il terzo paese con il tasso di mortalità infantile più alto al mondo: 157,43 decessi ogni 1.000 nascite. La ridotta possibilità di accedere all’acqua potabile è la principale causa di morte per molte donne e bambini afghani. Sono essenzialmente due le malattie più gravi che si riscontrano tra i piccoli al di sotto dei cinque anni: la polmonite e la diarrea. Per quanto riguarda il virus dell’HIV/AIDS, non vi sono statistiche disponibili dato che non vengono praticati sistematicamente i test per verificarne la diffusione. La popolazione dispone di pochissime informazioni circa il virus e la sua prevenzione. I diritti dei bambini in Afghanistan L’Afghanistan ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia nell’aprile del 1994, oltre al Protocollo Opzionale per il Coinvolgimento dei Bambini nei Conflitti Armati del settembre 2003. Save the Children è membro della Coalizione NGO-UNCRC che, con il benestare del governo, presenta alla Commissione per i Diritti dei Bambini il suo rapporto sulla condizione dei minori all’interno del paese. Tutte le foto sono di Save the Children, salvo indicazione contraria. Alcune foto, dettagli o nomi potrebbero essere stati modificati al fine di proteggere l’identità dei bambini. GRAZIE! E’ con il suo prezioso supporto che Save the Children può continuare a migliorare la vita dei bambini dell’Afghanistan. Da parte di Nazanine, della sua famiglia e delle migliaia di bambini che aiutiamo nel paese, grazie di cuore! A F G H AN I STAN Presentazione di benvenuto Le presentiamo Nazanine, la nostra testimone del programma Child Link in Afghanistan Nome: Nazanine Data di nascita: 25 luglio 1999 Abitazione: un villaggio nel nord dell’Afghanistan Passatempi preferiti: giocare con le bambole, gli amici e il suo gattino Lavori domestici: andare a prendere la legna e l’acqua che servono in casa Lingua parlata: il turcomanno Nazanine dice: “Mi piace tantissimo giocare con le costruzioni, con le bambole e saltare a corda”. La vita di Nazanine prima di incontrare Save the Children Nazanine si diverte a colorare i suoi disegni. Nazanine, la rappresentante del nostro programma Child Link in Afghanistan, sta crescendo in un paese provato da tre lunghi decenni di guerra che hanno distrutto il sistema sanitario e quello scolastico e portato ad un’estrema povertà. Nazanine (a destra) insieme a sua sorella. Vita in casa Nazanine è una bambina allegra e solare che partecipa attivamente alle lezioni e ai giochi di gruppo. Vive con i suoi genitori, due sorelle e tre fratelli in una capanna di argilla in un piccolo villaggio circondato dalle montagne. La madre di Nazanine insegna nella scuola femminile del villaggio, mentre suo padre è il preside dell’istituto maschile. Non hanno né elettricità né acqua corrente in casa: per rimediare utilizzano un piccolo generatore durante la notte e un pozzo che si trova vicino all’abitazione. Dormono su piccoli materassi, chiamati toshaq, disposti direttamente sul pavimento. Possiedono, inoltre, un gregge di pecore, due mucche e un orto. La loro dieta consiste principalmente in na’an (la tradizionale focaccia afghana), tè e verdure. Consumano la carne solo sporadicamente perché non possono permettersela. Comunità L’Afghanistan è uno dei paesi più poveri al mondo. Nel villaggio di Nazanine il salario medio è di soli 13 € al mese e il tasso di disoccupazione è del 60% per gli uomini e del 20% per le donne. Ci sono circa 200 famiglie nel piccolo villaggio composto da pochi negozi, una clinica e una stazione di polizia. La maggior parte degli abitanti vive di pastorizia, allevando mucche, capre e pecore; alcune donne lavorano invece i tappeti all’interno delle proprie case. Molti adulti sono analfabeti ed hanno bisogno che i propri figli contribuiscano alle entrate familiari. Sanità Durante l’inverno, nella comunità si diffondono forti infezioni respiratorie, tubercolosi e denutrizione; in estate, invece, sono più comuni la diarrea e le malattie parassitarie, come le infezioni da vermi intestinali e la malaria. Nel villaggio c’è un piccolo ospedale, dove lavora uno staff medico di base che si concentra principalmente sulla salute di donne e bambini. Nazanine e i suoi fratelli godono di buona salute, ma non per tutti i bambini è lo stesso: infatti un minore su cinque in Afghanistan muore prima di aver compiuto l’età di cinque anni. Istruzione Nella comunità dove vive Nazanine l’alto tasso di analfabetismo, il basso reddito familiare, la mancanza di insegnanti preparati, di materiale didattico e di libri, costituiscono importanti ostacoli per l’istruzione. Malgrado le difficoltà, l’80% dei bambini in età scolare è ora iscritto a scuola. I bambini e le bambine studiano separatamente, per cui frequentano l’istituto dividendosi in turni di mezza giornata. Durante l’estate, i genitori spesso chiedono ai figli di lavorare nei campi anziché frequentare le lezioni. Come il nostro sostegno sta contribuendo a fare la differenza Nel villaggio di Nazanine, il nostro sostegno è rivolto all’istruzione, alle famiglie e ai progetti per la comunità nel suo complesso. Nelle scuole del villaggio, i tradizionali metodi di insegnamento sono molto severi, ma stiamo dimostrando ai docenti e ai genitori come i bambini possono migliorare senza subire punizioni corporali. Stiamo anche diffondendo materiale didattico e libri nelle classi. Lavoriamo Inoltre per sensibilizzare la comunità sulla nutrizione e l’igiene. Per aumentare il livello di salute e di benessere della comunità abbiamo introdotto alcune latrine e aree per lavarsi le mani. Tutte le attività sono gestite tenendo conto del punto di vista dei capi della comunità e dei bambini, per essere sicuri di fare una differenza concreta e duratura nella vita dei piccoli e delle loro famiglie. Nazanine, che frequenta la seconda elementare nella scuola supportata da Save the Children, partecipa a tutti i nostri programmi. Cominciamo bene! I bambini che non hanno avuto nessuna precedente esperienza di apprendimento si trovano in difficoltà all’inizio della scuola. Per dare loro un’opportunità, Save the Children sostiene dei gruppi di gioco pre-scolare. Secondo un sondaggio dello scorso anno, solo il 19% delle madri vede il gioco come mezzo per promuovere l’apprendimento e solo il 4% crede che questo possa preparare i bambini a frequentare la scuola. Nessuno dei padri, invece, risulta comprendere che le attività ludiche contribuiscono allo sviluppo dei propri figli. Di conseguenza, abbiamo aperto in alcune case del villaggio i nostri gruppi di Sviluppo della Prima Infanzia (ECD), grazie ai quali i bimbi tra i 3 e i 6 anni possano sviluppare le loro capacità giocando, cantando, ascoltando le favole e imparando a leggere. Due o tre mattine a settimana ci occupiamo di formare e supportare i volontari che gestiscono i gruppi ECD. Lo scorso anno, quando il primo bambino della nostra classe ECD ha iniziato ad andare a scuola, sia i genitori che il personale scolastico hanno nota- Le nostre attuali priorità: • Continuare a formare il personale scolastico per migliorare la qualità dell’istruzione e divulgare nelle classi il metodo di insegnamento puero-centrico. • Cercare di introdurre il metodo di insegnamento puero-centrico nei programmi scolastici ufficiali e diffonderlo nella prassi, lavorando al contempo con il Ministero dell’Istruzione afghano. • Creare all’interno delle scuole dei punti informativi rivolti agli adolescenti per aiutarli a diventare più consapevoli sull’HIV/AIDS e a compiere migliori scelte di vita. • Formare i volontari sulle norme sanitarie indispensabili per aiutare le famiglie a migliorare l’alimentazione dei propri figli e a comprendere le ragioni per cui i bambini sono sottopeso o malnutriti. to una grande differenza. Un preside dice: “I bambini che hanno frequentato i gruppi ECD hanno maggiore familiarità con l’ambiente scolastico, si sentono a loro agio in classe, sono interessati alle lezioni e riescono a lavorare in gruppo con i loro compagni. Sono anche più attivi e più veloci a rispondere alle domande dell’insegnante. Abbiamo notato, inoltre, che il loro tasso di abbandono scolastico è minore rispetto a quello dei bimbi che non hanno avuto la possibilità di frequentare l’ECD”. Nazanine è stata inserita in un gruppo ECD prima di cominciare la scuola e sua sorella Lachine, sei anni, lo frequenta tuttora. “Ci vado sempre!” dice Lachine. “Disegno, imparo i numeri, l’alfabeto e creo dei giochi!” E non le serve solo per prepararsi meglio ad iniziare la scuola, ma anche per coltivare il suo sogno di diventare maestra! Lachine (al centro) e i suoi amici al gruppo di gioco dell’ECD. Alcuni bambini, provenienti dal villaggio di Toghlamast, promuovono l’informazione sulle tecniche di sverminazione. Far sì che i bambini sostengano altri bambini Quasi il 50% dei bambini afghani soffre di vermi intestinali, che possono causare infezioni molto serie. Le campagne di Save the Children mirano ad assicurare che anche i bambini che non vanno a scuola ricevano i trattamenti medici necessari. Il programma di sverminazione lanciato dal governo afghano copre soltanto i bambini iscritti a scuola. I nostri gruppi di educazione alla salute, invece, raggiungono anche i bimbi che non possono seguire le lezioni e che altrimenti resterebbero esclusi. I piccoli stessi, poi, diffondono semplici messaggi di prevenzione alla comunità, come l'importanza di lavarsi le mani, bollire l’acqua da bere, calzare sempre le scarpe quando si è fuori di casa. Al termine della campagna, tutti i minori dell’area, in età compresa tra 6 e 16 anni, avevano ricevuto informazioni e una compressa contro i vermi, inclusi 8.000 bambini che non avrebbero beneficiato del programma nazionale. Malika, una ragazza di 16 anni, era tra questi e dice: “Ho ricevuto una pastiglia contro i vermi intestinali ed ho adottato i comportamenti che ci hanno suggerito: ora sto bene e sono davvero felice che questa campagna includa anche i ragazzi che non frequentano la scuola!”. Gli obiettivi raggiunti: • E’ aumentato il numero delle iscrizioni, soprattutto femminili, nelle aree in cui lavoriamo. • L’87% degli insegnanti è d’accordo ad evitare le punizioni corporali sugli alunni. • Sono state riviste le linee guida dell’Associazione Genitori Insegnanti (PTA) in modo che i genitori analfabeti possano partecipare agli incontri.