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IL BAMBINO e L`ESTATE. I CONSIGLI DEL PEDIATRA
Clinica Pediatrica Universitaria di Foggia in collaborazione con la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) Puglia. IN VACANZA COL BAMBINO CONSIGLI DEL PEDIATRA PER LE FAMIGLIE IN VIAGGIO D’ESTATE CON I BAMBINI Le vacanze possono essere l'occasione per recuperare un contatto più profondo e stabile con la propria famiglia e il proprio bambino. Tuttavia, è bene ricordarsi sempre che viaggiare con i bambini significa essere preparati a qualsiasi evenienza ovunque sia la destinazione e qualunque sia il mezzo di trasporto. Infatti, lontano da casa non è facile prevedere gli imprevisti che molto frequentemente accadono ed è bene essere pronti a intervenire tempestivamente e nel modo corretto al mare ed in campagna come in montagna, in Italia come all’estero. In ogni caso è bene assicurarsi che la località prescelta dia sufficienti garanzie igieniche, con assistenza medica (preferibilmente pediatrica) e farmacia nei dintorni, sia ben ventilata e ombreggiata e poco inquinata. Tenere inoltre conto che ambienti ed orari nuovi possono turbare gli abituali ritmi del bambino, rendendolo nervoso ed irrequieto, soprattutto all'inizio della vacanza. Per il resto, ciò che conta è valutare in anticipo quali problemi il tipo di vacanza scelto potrebbe comportare per il piccolo ed organizzarsi di conseguenza. ALCUNE DOMANDE UTILI DA PORSI: • • • • • • ho tutto quello che serve per la durata del viaggio? Quale sarà il clima? Quale sono le condizioni igienico-sanitarie della regione o del Paese che visiterò? Quale sarà l’alimentazione? Quali attività ho intenzione di svolgere? Ho preso tutto per i bambini? PREPARARE LA BORSA DA VIAGGIO Indipendentemente dalla destinazione e separatamente dal bagaglio normale, è in ogni caso importante preparare una borsa da tenere sempre a portata di mano con gli oggetti ed i farmaci di prima necessità. Naturalmente ad una dotazione standard vanno aggiunti quei presidi e quei farmaci particolarmente utili per la destinazione prescelta (mare, campagna, montagna, città, estero, ecc). Nel preparare la valigetta con gli oggetti utili ed i medicinali e i farmaci da portare con sé, occorre tenere in considerazione alcuni fattori quali, per esempio, l’età del piccolo, sue eventuali patologie congenite, il tipo di vacanza che si andrà a fare, la condizione igienico sanitaria della località prescelta, il clima. Indipendentemente da queste variabili, esistono comunque farmaci che non dovrebbero mai mancare nel kit degli “indispensabili” per il primo soccorso e che comunque dovrebbero costituire la dotazione usuale anche per brevi spostamenti e weekend fuori porta con i bambini. Da tenere sempre in Borsa • • • • Un disinfettante non alcolico e batuffoli di cotone per pulire eventuali tagli e ferite immediatamente prima che possano fare infezione. Una scatola di cerotti di varie dimensioni è consigliata per arrestare la fuoriuscita del sangue. Se il bambino soffre di cinetosi, il cosiddetto mal d’auto, di mare, di aereo o di treno, fondamentale avere con sé un rimedio. La scelta migliore sono i recentissimi braccialetti privi di controindicazioni e per questo particolarmente adatti ai bambini, che hanno il vantaggio di essere spesso graditi psicologicamente dal bambino. Eventualmente, ma solo dietro consiglio e prescrizione del proprio pediatra di fiducia una confezione di farmaci anticolinergici, un rimedio in grado di prevenire l’insorgenza della nausea e del generale malessere che questo tipo di disturbo comporta. Ne esistono di vari tipi, dalle classiche pastiglie da assumere qualche ora prima di mettersi in viaggio, ai cerotti da applicare dietro alle orecchie sino. Un termometro, che ingombra poco ed è utile avere a disposizione I Medicinali • • • • Non dimenticare i farmaci che si assumono abitualmente, in dosi sufficienti per coprire l’intero periodo della vacanza. Un kit per il pronto soccorso: cerotti di diverse misure, garze, salviettine disinfettanti, un flacone di disinfettante non alcolico, un paio di guanti sterili, un paio di forbici, un paio di confezioni di ghiaccio sintetico in buste (in particolare se si prevedono escursioni in montagna, dove può capitare di scivolare e farsi male). Se già allestito in prevedenti occasioni, verificare la data di scadenza dei singoli prodotti e rimpiazzare quelli eventualmente scaduti. Una pomata, un gel o uno spray anestetico per gli eritemi solari e le piccole ustioni. Repellenti contro gli insetti: creme, spray e stick per il dopo-puntura. Per i più piccoli, in commercio troverete baby-cerotti antizanzara che rilasciano oli naturali lenitivi e rinfrescanti contro il prurito e i fastidi causati dalle punture. Con il consiglio del proprio pediatra di famiglia o del medico di fiducia: • antibiotico a largo spettro (ad esempio a base di amoxicillina), da assumere in caso di febbre alta prolungata, qualora non si possa consultare un medico. • Un antibiotico intestinale. • Un antidolorifico. Meglio il paracetamolo, poiché funzionano anche come antipiretici, in caso di febbre. • Antistaminici in pomate e compresse in caso di punture d’insetto, eritemi, eczemi. • Un collirio decongestionante e antisettico per gli occhi. • Un lassativo (esempio: lattulosio) in caso di stitichezza. • Pastiglie per il mal di gola • Sciroppo per la tosse • Gocce per il mal d’orecchie • Fermenti lattici in caso di diarrea e disturbi gastrointestinali Ricordarsi che molto spesso i farmaci all’estero non hanno lo stesso nome, quasi sempre il nome commerciale è differente ed il turista non conosce il principio attivo ed il dosaggio, la ricerca di una farmacia è più difficile e poi rimane per molti i problema della lingua e dei foglietti illustrativi scritti in una lingua diversa dall’italiano. IL MEZZO DI TRASPORTO Tutti i mezzi di trasporto vanno bene, purché si faccia attenzione a non stravolgere troppo i ritmi del bambino e soprattutto al caldo. IN AUTO • Scegliere l'itinerario più agevole, le ore meno calde e i giorni meno trafficati. Mettere in una borsa a parte qualche pannolino e tutto l'occorrente per cambiare o dar da mangiare e bere al bambino. Portare con voi il ciuccio e alcuni giochi per distrarlo, o, se il bambino è più grande, le sue audiocassette preferite, qualche biscotto secco per calmare la fame ed eventualmente combattere il mal d'auto. Vestire il bambino in modo leggero, con abiti comodi e facili da cambiare. Fatelo viaggiare nell'apposito seggiolino a norma di legge o, nei primi 3 mesi, nella cesta della carrozzina, assicurata con cinture • Non fumate e tenete pure aperti i finestrini, senza che però l'aria colpisca il bambino direttamente. Usare pure l'aria condizionata; ricordarsi però di cambiare periodicamente i filtri. Tenete la macchina ben pulita, per evitare che l'aria del ventilatore metta in movimento polveri o pollini • Applicate le tendine "filtra-vedo" ai finestrini, per proteggere il bambino dal sole; quando lasciate la macchina al sole, ricordatevi di coprire il piano e le fibbie del seggiolino, per non correre il rischio di ustionare il bambino al vostro ritorno. Fare molte soste, in cui il bambino possa sgranchirsi le gambe, mangiare e distrarsi. Dategli spesso da bere, soprattutto se fa molto caldo. IN AEREO Il sito dell'aviazione civile non precisa a partire da che età il bambino può viaggiare, dunque è opportuno consultare il proprio pediatra. Un viaggio aereo con bambini piccoli è sempre fonte di preoccupazione in tutti genitori, specialmente per i percorsi lunghi dove i piccoli si stancano facilmente e quindi bisogna ingegnarsi per tenerli sempre occupati giocando con loro distrarli e accudendoli in tutti i loro bisogni tenendo presente che lo spazio a loro disposizione è sempre molto limitato. Le compagnie aeree raggruppano i bambini in due classi: Infant che va da 0 a 2 anni Child, da 2 a 11 anni. Per quel che riguarda i voli di linea, se non è specificato diversamente, il bambino fino a 2 anni paga solo il 10% del biglietto e non ha diritto al posto prenotato (che comunque gli viene assegnato una volta a bordo se ci sono posti disponibili) e il bambino più grande paga il 50% del prezzo del biglietto. Se le tariffe aeree sono già scontate può accadere che i bambini paghino lo stesso prezzo dell´adulto oppure che usufruiscano di uno sconto fino ad un massimo del 33%. Nei voli charter e nelle compagnie a basso costo i bambini fino a 2 anni non pagano o hanno uno sconto che arriva al 90% del prezzo del biglietto mentre gli altri pagano quasi sempre tariffa piena. Vi sono diversi tipi di seggiolini e culle, uno di questi è l'infant seat un seggiolino regolabile che si fissa al sedile adatto per bambini fino a 2 anni o il baby cot per i piccolissimi fino al sesto mese. Il tutto richiedibile senza costi aggiuntivi al biglietto. Al momento dell’imbarco alcune compagnie danno la precedenza alle persone con bambini evitando alle famiglie lunghe ed estenuanti file. Alcuni consigli pratici : • Arrivare all'aeroporto in anticipo per organizzare tutto con calma • far bere spesso il bambino dato che l'aria dell'aereo è molto secca e porta il corpo a disidratarsi • Le cabine sono pressurizzate, quindi i bambini, subiscono una pressione simile a quella che si avverte a 1.500 - 1.800 metri di altezza e questo in corso di viaggio può causare qualche piccolo disagio. In fase di decollo e atterraggio, al bambino, come del resto agli adulti, si possono otturare le orecchie in seguito ai cambi repentini di pressione nella fase di decollo e di atterraggio Dunque, non cercare di fare addormentare il bambino, poiché l’eventuale dolore improvviso in seguito al cambiamento di pressione lo spaventa maggiormente. Invece, dar loro caramelle da succhiare perché movendo la mandibola si aiuta il timpano a non chiudersi oppure usare il trucco suggerito dalle hostess di porre un bicchiere di plastica con poche gocce d'acqua intorno all'orecchio e se il nasino è chiuso portatevi uno spray nasale per aprirlo e gocce per l’orecchio • durante il volo qualche minuto di cammino ogni ora fa sempre bene • l'abbigliamento ideale è a strati , T-shirt , una tuta sopra e un maglioncino di lana che verrà tolto in seguito se farà abbastanza caldo • per il fuso orario cercare di abituarsi subito alla nuova ora cercando di tenere i ritmi giusti colazione pranzo cena e notte Il bambino fino ad 1 anno • Il bambino di questa età non paga quasi mai, dunque è utile fare richiesta al momento della prenotazione di una culla, così si eviterà di tenerlo sempre sopra le vostre gambe, queste culle sono dai 58 ai 70 cm circa e 30 cm di larghezza e vanno bene per bambini di circa 10 kg. Ricordarsi di portare: • una quantità di pannolini sufficienti all’intera tratta di viaggio • una copertina oppure richiedetela al personale(di solito sono sempre presenti all’interno dell’aereo abbinate a comodi cuscinetti) • un asciugamano o un telo di pelle che potrà essere utile nel cambiarlo sul sedile o nelle strette toilette • salviette umidificanti usa e getta • alcuni bavaglini e un ricambio di vestiario completo • il biberon con le bevande preferite e del cibo se il bambino non ha pagato il biglietto e dunque non ha diritto al pasto Il bambino da 1anno in poi Far passare il tempo ai bambini di questa fascia di età diventa più complicato, dunque portare i giochini preferiti o nuovi e passatempi vari le compagnie aeree danno loro un piccolo gioco o un libricino anche se il consiglio migliore è di cercare di farlo dormire il più a lungo possibile. Il bambino di questa fascia pagando il biglietto ha il posto a sedere e il pasto, tuttavia non sempre è di suo gradimento. Dunque è conveniente portare nella borsa qualche spuntino che sia di suo gradimento e dei succhi di frutta: potrebbe infatti anche accadere che abbia fame prima o dopo il momento del pasto servito a bordo. L’abbigliamento adatto E’ preferibile vestirlo a strati con capi di pratico utilizzo come magliette, tute, felpe per far fronte ai cambi di temperature di aerostazioni, piazzole esterne, cabine. Come già detto, nel caso che nell’aereo facesse freddo è possibile chiedere al personale di bordo una coperta. • • E’ consigliabile che nel bagaglio a mano ci sia sempre almeno un cambio a disposizione, anche in vista di possibili lunghe attese prima di recuperare le valigie. Informarsi sempre sulla temperatura che troverete all’arrivo in modo da alleggerire o appesantire l’abbigliamento del piccolo. L’ora della poppata Se il bambino e' piccolo e viene ancora allattato al seno, il metodo rimane lo stesso e la cosa e' semplice; se prende latte artificiale: • preparare tanti biberon quante sono le poppate che normalmente chiede. • Infilare i biberon in una borsa frigo, poi, una volta sull’aereo, chiedere alla hostess di riscaldarli. • Per il bambino più grande, si può richiedere (almeno 48 ore prima della partenza) il menu per bambini: molte compagnie aeree offrono questo servizio. Sedie, Seggiolini e Passeggini Non dimenticare di precisare che volete la culletta quando riservate il volo. Teoricamente vi assegneranno i posti all'inizio della fila, che sono davanti, ma ci sono anche delle cullette appese. Al momento del decollo e dell'atterraggio vi verrà chiesto di prendere in braccio il bambino (alcune compagnie aeree forniscono una cintura per bambini, che si aggancia a quella degli adulti), e per questo motivo non sarà permesso di viaggiare con più di un bambino senza posto sedere alla volta. Secondo l'aviazione civile, se prendete un posto individuale per il vostro bambino, potrete collocarci un seggiolino da auto omologato, che si può rivelarsi utilissimo per un piccolino che non entra più nella culletta fornita sull'aereo. Il passeggino: sarebbe ottimo poterlo tenere fino alla porta dell'aereo, ciò sarà a discrezione del personale della compagnia aerea. Il marsupio è una buona soluzione alternativa. NOTE: In caso di otite in atto il viaggio è sconsigliato e comunque non va intrapreso prima di aver effettuato un controllo con il proprio Pediatra o con l’Otorino. Il viaggio in aereo è da evitare in caso di bambini affetti da una cardiopatia importante, per la riduzione dell'ossigeno presente nell'aria alle alte quote. LE PRINCIPALI DESTINAZIONI IN MONTAGNA Il bambino sano di qualsiasi età può soggiornare a qualsiasi altitudine (solo sopra i 2500 metri è necessario un periodo di acclimatazione) Alcuni consigli pratici: Scottature: in montagna ci si scotta più facilmente che al mare; dunque uare creme protettive e berrettini Vipere: fare indossare al bambino scarponcini alti, con un bel paio di calze; tenetelo sempre d'occhio ed insegnategli a non mettere mai le mani tra gli sterpi e i sassi; "battete" tutt'attorno la zona del picnic prima di lasciare giocare il bambino nell’area prescelta per la sosta Punture di insetti: portate con voi una pomata a base di cortisone, ed applicatela se la puntura causa un forte prurito o gonfiore Bacche, piante e funghi velenosi: insegnate al bambino a non mettere mai in bocca bacche o frutti se non col vostro permesso Malattia da altitudine (in genere per quote di almeno 2500-3000 m): in questi casi è molto importante salire gradualmente, con periodi di qualche gg di acclimatamento alle quote più basse Acqua dei ruscelli: non va mai bevuta, anche se sembra pulita; è facilmente inquinata dagli alpeggi a quote più alte Latte appena munto, formaggi artigianali: buoni, spesso genuini, ma non sono pastorizzati e non danno sufficienti garanzie igieniche Torrenti: attraggono molto il bambino; tenetelo sempre d'occhio Escursioni: le scarpe devono essere alte e solide, non nuove (provarle per un po' a casa prima di usarle in un'escursione), ben allacciate, soprattutto in discesa, per evitare che si formino vesciche; i calzoni devono essere lunghi, magari facendo indossare sotto un paio di calzoncini corti; meglio un abbigliamento "a cipolla", formato cioè di vari strati: togliendo e mettendo uno strato alla volta si potrà graduare il vestiario a seconda della temperatura; berretto, guanti, giacca a vento devono sempre essere portati nello zaino, anche se il tempo è bello: in montagna il tempo cambia nel giro di qualche ora; se fate colazione al sacco, preparate cibi leggeri, non grassi AL MARE Alcuni consigli pratici: • • • Assicurarsi che le acque siano balneabili evitate i tratti di costa vicino a scarichi fognari o industriali Tenere il bambino scoperto: avrà meno caldo e suderà meno; portate con voi in spiaggia acqua o altre bevande e date spesso da bere al bambino Esporre gradualmente al sole, proteggete la pelle con una crema ad alto fattore protettivo, evitare le ore centrali e più cale della giornata. Non portate il bambino piccolo in spiaggia dalle 11 alle 16. Ricordarsi che il bambino deve sempre essere bene idratato (fare bere il bambino acqua e succhi di frutta freschi ma mai ghiacciati). La protezione dalle ore più calde e dal sole diretto insieme ad una corretta idratazione eviteranno la possibilità di “colpi di calore” . Se il bambino ha meno di 3 mesi di vita, può giocare in una vasca riempita di acqua di mare (sempre che sia pulita) lasciata riscaldare al sole. Se il bambino è più grande, può fare il bagno direttamente in mare, tuttavia: • • • • Non forzatelo se non ha voglia di bagnarsi Lasciatelo giocare sul bagnasciuga in qualsiasi ora del giorno e indipendentemente dai pasti;il bagno completo può essere fatto tranquillamente in qualsiasi momento, a meno che l'acqua sia molto fredda, o il bambino vada a nuotare nell'acqua alta, o il pasto sia stato particolarmente abbondante (in tal caso è bene attendere almeno 2-3 ore) Non lasciate mai solo il bambino in acqua e tenetelo d'occhio costantemente. Alla fine del bagno, fategli fare una doccia di acqua dolce: per i più piccolini, si può riempire d'acqua dolce delle bottiglie di plastica, lasciandole poi al sole a scaldare (attenzione: controllate sempre che non sia troppo calda prima di usarla!) LE PICCOLE EMERGENZE AL MARE Meduse e ricci di mare Il contatto o le punture di medusa o ricci causano, di solito, bruciore, arrossamento, bolle e, nei casi più gravi (che richiedono il consulto di un medico), anche nausea, vomito e malessere. Raramente si possono presentare sintomi più seri, come difficoltà respiratoria, mal di pancia, crampi muscolari, fino ad arrivare allo shock anafilattico. COSA SUCCEDE DOPO IL CONTATTO CON LE MEDUSE tentacoli hanno funzione sia offensiva sia difensiva; essi sono rivestiti da particolari cellule in grado di iniettare nella preda un liquido urticante. Il liquido può uccidere le prede più piccole che serviranno da alimento per la medusa o allontanare gli animali più grandi potenzialmente pericolosi. Il liquido urticante è di solito costituito da una miscela di tre proteine: una ad effetto paralizzante, una con effetto infiammatorio e una neurotossica. Fortunatamente le meduse presenti nei nostri mari, non uccidono, a differenza di alcune specie tropicali del Pacifico (Physalia Phisalis) che hanno un veleno molto tossico. Quindi in Italia, normalmente il contatto con i tentacoli della medusa provoca solo una reazione infiammatoria locale, sebbene alcune meduse di grandi dimensioni possano portare anche a shock anafilattico Al primo contatto tra la pelle e la medusa il bambino percepisce un forte bruciore e dolore. Subito dopo la pelle si arrossa e compaiono piccoli pomfi (formazioni rilevate della pelle) tipo orticaria. Il fastidio di bruciore si attenua in 10-20 minuti e si inizia ad avvertire un intenso prurito. Se viene colpita una area più del 50% del corpo, l’intensità di dolore-bruciore può diventare insopportabile. COSA FARE CON IL BAMBINO La prima cosa da fare è di tranquillizzare il bambino e farlo respirare normalmente. Se si è vicino alla riva, lo si fa uscire dall’acqua, se si è a largo sorreggere il bambino e richiamare l’attenzione per farsi aiutare specie se anche l’accompagnatore è venuto a contatto con la medusa. Giunti a riva verificare che non vi siano parti di medusa rimaste attaccate alla pelle e nel caso eliminarle solo delicatamente con le mani. Se non si dispone di medicamenti può essere utile far scorrere acqua di mare sulla parte interessata per tentare di diluire la sostanza tossica non ancora penetrata. Evitare invece di grattarsi o di strofinare la sabbia o ricorrere a medicazioni estemporanee con ammoniaca, aceto, alcool o succo di limone e non usare acqua corrente del lavandino.: non si fa altro che peggiorare la situazione COME MEDICARE IL BAMBINO La medicazione corretta consiste nell’applicazione di Gel astringente al cloruro d’alluminio. Il Gel astringente ha un’immediata azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine. Purtroppo non è ancora diffusa in Italia l’abitudine di portare con se questo Gel astringente al cloruro d’alluminio, che è peraltro utile anche per le punture di zanzara. In mancanza di questo presidio si può usare una creme al cortisone anche se ha un effetto più ritardato (entrano in azione dopo 20-30 minuti dall’applicazione), cioè quando il massimo della reazione si dovrebbe già essere spenta naturalmente IN CHE CASI PREOCCUPARSI Se immediatamente dopo il contatto la reazione cutanea diventa diffusa e compare difficoltà respiratorie, pallore, sudorazione e disorientamento, la cosa migliore è chiamare il 118 e spiegare di cosa si tratta: si riceveranno le istruzioni sul da farsi in attesa che arrivi il personale di Pronto Soccorso. GLI ESITI L’area di pelle colpita dalle meduse rimane sensibile alla luce solare e tende scurirsi rapidamente. Per evitare che la pelle si macchi è bene evitare pomate antistaminiche e occorre tenere coperta l’area colpita fino a quando è finita la razione infiammatoria (non più di due settimane). Anemone di mare Ha l’aspetto di un grosso fiore ancorato alla roccia e possiede lunghi tentacoli, che rilasciano una sostanza irritante se vengono toccati. Vive in acque superficiali nei mari temperati e tropicali. Nella zona che è venuta a contatto con l’anemone di mare si formano chiazze arrossate e rilevate e bolle. Il bambino prova bruciore e prurito. Nei soggetti particolarmente sensibili possono presentarsi anche nausea, vomito, malessere generale e, di rado, sintomi come difficoltà respiratoria, mal di pancia e crampi muscolari, fino allo shock anafilattico. CHE COSA FARE • Pulire accuratamente la zona interessata con acqua. • Rimuovere eventuali frammenti di tentacoli con pinzette sterili. Se i tentativi dovessero fallire e il bambino lamentasse molto dolore, è opportuno ricorrere subito al medico. • Applicare impacchi di sabbia asciutta molto calda sulla parte, direttamente sulla pelle, per alleviare il bruciore e il dolore provocato dalla puntura. • Successivamente, fare impacchi di acqua calda (in emergenza va bene anche quella del mare) oppure con alcol o aceto per circa mezz’ora. • Se i sintomi sono seri o se si notano ulcerazioni accentuate sulla pelle, meglio portare il bimbo al Pronto Soccorso. Pesce ragno E’ il pesce più velenoso del Mediterraneo. Di piccole dimensioni e di forma piatta, si mimetizza facilmente nella sabbia. A volte, camminando in acqua, capita di calpestarlo: il pesce reagisce pungendo il piede con le sue spine. La zona colpita, all’inizio, appare biancastra; poi, diventa rapidamente rossa e gonfia (con il passare del tempo, l’infiammazione si estende). La puntura del pesce ragno provoca un dolore molto intenso, che può durare da pochi minuti fino a molte ore e che diviene, in breve tempo, sempre più forte. A volte, è talmente acuto da causare una perdita di conoscenza, difficoltà di respirazione, febbre, mal di testa, nausea e vomito; nei casi più seri, si possono manifestare anche convulsioni. CHE COSA FARE • Pulire con cura la ferita e immergere la parte interessata in acqua salata calda (in emergenza va bene anche quella del mare) per almeno un’ora, dato che la tossina inoculata dal pesce ragno è sensibile al calore. • Rimuovere eventuali frammenti di aculei rimasti nella cute con le pinzette • Disinfettare accuratamente la parte • Chiamare il medico se compaiono sintomi generali oppure nei giorni successivi la ferita peggiorasse, diventando più rossa, gonfia e dolente. IN MONTAGNA Per i bambini sani di età superiore all'anno non ci sono particolari problemi di altitudine. I bambini di età inferiore ad un anno è bene non superino l'altitudine di 1500 metri. Possono anche arrivare a 2000 metri purché tale quota sia raggiunta gradualmente (come avviene durante escursioni a piedi) e non in poco tempo (con funivie o simili) perché ciò potrebbe causare qualche difficoltà respiratoria dovuta alla carenza di ossigeno che si verifica in quota. In caso di variazioni di altitudine piuttosto rapide si possono avere problemi anche per difetti di compensazione della pressione atmosferica presente nell'orecchio esterno e quella dell'orecchio medio con conseguente trauma sul timpano; ciò si verifica soprattutto se le cavità nasali non sono pervie come avviene, ad esempio, per un banale raffreddore. Per prevenire questo disturbo è bene stimolare la deglutizione facendo bere ogni tanto il bambino o meglio ancora facendogli tenere il succhiotto durante il viaggio. LE PICCOLE EMERGENZE IN MONTAGNA Ragni In genere i tipi di ragno presenti in Italia sono innocui. Solo in rarissimi casi i morsi sono dovuti a specie velenose: nel nostro Paese, solo il ragno violino, il ragno volterrano e la tarantola possono causare reazioni allergiche gravi (naturalmente sono eventualità rare). CHE COSA FARE • Applicare sulla zona interessata un cubetto di ghiaccio oppure un po’ di cotone imbevuto di acqua fredda • Cercare di individuare il ragno e allontanarlo subito dalla camera del bambino, in modo da evitare che venga morso di nuovo • Chiamare il pediatra se si forma una vescica o una macchia violacea (potrebbe infatti trattarsi di un ragno velenoso) oppure se compare una ferita che fatica a guarire. Scorpioni Il Italia non rappresentano assolutamente una minaccia: il loro veleno, che viene iniettato attraverso il pungiglione situato sulla cosa, non causa infatti disturbi seri. La puntura è dolorosa e provoca gonfiore. In seguito, possono presentarsi nausea e vomito, una leggera febbre e, in rarissimi casi, shock anafilattico con difficoltà a respirare. CHE COSA FARE • Tranquillizzare il bambino, invitandolo a restare fermo, per evitare che il veleno si diffonda nel corpo. • Applicare ghiaccio o impacchi di acqua fredda sulla parte • Fasciare strettamente la gamba o il braccio dove si è verificata la puntura • Se possibile, osservare la forma e il colore dello scorpione, in modo che il medico del Pronto Soccorso o del Centro Antiveleni possa scegliere eventualmente un antidoto specifico (in Italia, serve molto di rado) Serpenti non velenosi (bisce) In genere, evitano l’uomo, ma può succedere che un bambino venga morso. La biscia è un serpente piuttosto lungo (più della vipera), il cui morso è sostanzialmente innocuo, anche per i piccoli. Di solito, la ferita è superficiale e sono praticamente inesistenti i rischi di infezione, tetano e rabbia. Il problema principale è escludere che si tratti di un morso di vipera: in genere, mancano i due forellini e la ferita non diventa bluastra, gonfia e dolente entro cinque minuti dal morso. CHE COSA FARE • tranquillizzare il bambino • lavare la ferita con acqua e sapone • contattare un medico per ricevere consigli per un’eventuale medicazione o terapia e anche per escludere che si tratti del morso di una vipera Vipera Il Morso non è quasi mai mortale per un adulto o per un bambino di età superiore ai sei-otto anni, mentre i più piccoli possono correre seri rischi. La gravità della situazione dipende dalla quantità di veleno iniettata dal rettile e dalla sede del morso (sono più pericolosi quelli al collo o alla testa, meno quelli agli arti inferiori). In genere, la vipera attacca perché è stata calpestata o si sente minacciata, ad esempio, se si tocca un sasso sotto cui si è nascosta. I bimbi, quindi, sono più a rischio, per la loro tendenza a esplorare l’ambiente e per l’incapacità di valutare in modo adeguato il pericolo. In caso di morso, sulla pelle sono evidenti due forellini distanziati di 6-8 millimetri, da cui fuoriesce sangue misto a siero e circondati da un alone rosso. In breve, la zona diventa bluastra, gonfia e dolente. Se la quantità di veleno iniettata è notevole, il bambino: • diventa molto pallido, sudato e ha i brividi • presenta vomito, diarrea e dolore alla pancia • fatica a respirare • dopo una fase di agitazione, diviene sonnolento e può entrare in coma CHE COSA FARE • cercare di mantenere la calma • portare immediatamente il bambino al Pronto Soccorso e, nel frattempo, chiamare un centro antiveleni per ricevere istruzioni • Se il piccolo è cosciente e non presenta ancora disturbi provocati dal veleno, è importante ritardarne il più possibile l’entrata in circolo. Ecco cosa fare: - lavare abbondantemente la ferita con acqua e sapone oppure con un fazzoletto, senza strofinare troppo, e coprirla con un indumento pulito (meglio se con una garza sterile) - se la ferita è a un braccio o a una gamba, applicare una fasciatura stretta a monte, immobilizzando l’arto con una stecca e tenendolo più basso rispetto alla testa, fino all’arrivo al Pronto Soccorso. • Se il bambino presenta già disturbi dovuti al veleno, bisogna: - seguire le istruzioni precedenti - coprirlo se ha freddo - eseguire la rianimazione cardio-polmonare, se necessario CHE COSA NON FARE • Non incidere la ferita per farla sanguinare di più: si rischierebbe di aumentare il contatto tra il veleno e il sangue • Non succhiare il sangue dal morso: se il soccorritore ha una lesione in bocca, il veleno può penetrare nel suo sangue • Non iniettare il siero antivipera: una scorretta somministrazione potrebbe provocare una reazione pericolosa. Il siero, comunque, oggi non è più reperibile in farmacia. Solo in ambito ospedaliero può essere iniettato secondo criteri di opportunità e sicurezza. IN CAMPAGNA ED ANCHE IN CITTA’ Zanzare Le punture, in genere, provocano solo irritazione, prurito e gonfiore. La risposta individuale, però, è molto varia e, se particolarmente forte, bisogna fare ricorso a cure mediche. CHE COSA FARE Se la reazione locale è intensa, si può usare – per alleviare fastidio e prurito – il ghiaccio o un antistaminico (alle dosi e nella forma consigliate dal pediatra). I prodotto repellenti sono un valido mezzo di prevenzione, ma possono avere effetti collaterali: vanno quindi utilizzati con attenzione evitando di applicarli sulla cute lesa e vicino agli occhi. Api, calabroni, vespe e zecche Alcuni insetti dotati di pungiglione, attraverso la puntura, iniettano il loro veleno. In genere, si presentano solo disturbi locali (se si è allergici, tuttavia, possono manifestarsi reazioni molto serie, fino allo shock anafilattico). Nella sede della puntura si forma una chiazza gonfia, rossa e dolente. Il mare scompare in breve tempo, ma il gonfiore può aumentare per ventiquattr’ore. L’infiammazione locale, inoltre, può durare anche due giorni. Al centro del rigonfiamento può essere visibile un puntino nero: è il segno che si trattava di un’ape e il suo pungiglione è rimasto nella pelle del bambino. Se le punture sono numerose (e soprattutto se sono di calabrone) possono presentarsi vomito, diarrea, mal di testa e febbre: disturbi causati dalla grande quantità di veleno, non da un’allergia. CHE COSA FARE • Rimuovere il pungiglione, se presente, con le pinzette o un ago sterilizzati. • disinfettare con cura la parte • applicare impacchi di ghiaccio, per alleviare il dolore • per attenuare il prurito, si può ricorrere a creme cortisoniche oppure ad antistaminici per bocca (risultano più efficaci rispetto alle pomate) • le punture in zone sensibili (come occhi o bocca) vanno trattate in ospedale • di rado, compaiono manifestazioni allergiche (ad esempio, sudorazione, orticaria, pallore, difficoltà respiratoria e abbassamento della pressione). In questo caso, bisogna recarsi immediatamente al Pronto Soccorso. • le zecche, se presenti nella pelle, vanno tolte con l’aiuto delle pinzette. Bisogna assicurarsi di aver rimosso completamente il pungiglione. Se il bambino ha prurito, si può stendere una pomata antistaminica. Nel caso compaia anche un rash cutaneo circolare associato a febbre, malessere e dolori muscolari (in genere, treta-quaranta giorni dopo la puntura) è necessario rivolgersi subito al pediatra. VACANZE PARTICOLARI Le vacanze in camper, sotto una tenda o in roulotte sono certo vacanze un po' meno comode che in albergo, ma in compenso il bambino può giovarsi del senso di libertà che trasmettono e della condivisione di una esperienza educativa, che insegna a suddividere i compiti per una causa comune. Anche in questo, non esistono limitazioni particolari. basta un po' di buon senso. In camper valgono gli stessi consigli per l'auto. Fate attenzione, in particolare, se vi state muovendo in una zona trafficata: per evitare che frenate brusche e improvvise facciano cadere o sbattere il bambino contro qualche oggetto, mettetelo temporaneamante seduto con la cintura (o col mezzo di ritenzione più adeguato se il bambino deve usarlo normalmente) o comunque fermo e impegnato al tavolino. In campeggio, eventuali problemi possono derivare dagli insetti, dal caldo, dal sole, dall'igiene dei luoghi comuni. Pertanto: • • • • proteggete il lettino del bambino con una zanzariera sistemate la tenda in un luogo ombreggiato scegliete un campegio dotato di acqua potabile e di buoni servizi igienici insegnate al bambino a lavarsi sempre le mani dopo che si è recato ai servizi igienici, anche per prevenire le infezioni intestinali L'ASSISTENZA SANITARIA IN VACANZA Portando con sé il libretto sanitario del bambino, è generalmente possibile fruire dell'assistenza di un pediatra di famiglia anche se, per motivi di vacanza, ci si trova fuori della propria USL di residenza, dietro pagamento di un compenso a tariffa fissa; esibendo la relativa fattura al vostro ritorno, potrete chiedere alla vostra ASL il rimborso della cifra pagata. Quanto detto vale negli orari dalle 8 alle 20 dei giorni feriali, e dalle 8 alle 10 del sabato (non però in tutte le regioni); altrimenti, il pediatra potrà pretendere di essere pagato in base alla tariffa di libero professionale; l'alternativa è in tal caso la guardia medica In caso di viaggio all’estero, ricordarsi infine di telefonare o consultare il sito web del Ministero Esteri (http://www.esteri.it/mae/it) che ri-indirizzerà la ricerca ai siti consolari o delle rappresentanze Italiane del paese di destinazione, dove usualmente è fornita la lista dei medici (anche dei pediatri) che parlano Italiano e che sono a disposizione della comunità Italiana locale o dei turisti. QUALCHE CONSIDERAZIONE FINALE SULLA ALIMENTAZIONE DEL BAMBINO IN ESTATE Durante l’estate il caldo fa si che le condizioni fisiologiche inducano l’organismo a cambiare alimentazione, a causa di esigenze diverse dettate dalla stagione estiva. in base ad esse, cambia sia il metabolismo che l’alimentazione. Il corpo, soprattutto quello dei bambini, ha bisogno di energia ed allo stesso tempo di liquidi, vitamine e sali minerali per poter contrastare la loro perdita maggiore in questo periodo. Con l’estate le abitudini, anche involontariamente cambiano, il piccolo comincia a diventare inappetente e le mamme cominciano, dal canto loro, a disperarsi cercando di forzarli con il cucchiaio pieno di pastina! Perché il bambino non ha fame? Cosa succede nel suo organismo? I piccoli a causa del caldo e al maggior movimento, a volte tendono a perdere peso in estate anche perché il corpo cerca un equilibrio fisiologico diverso rispetto a quello invernale: brucia meno calorie per tenere equilibrata la termoregolazione del corpo. Per cui ecco che scatta il rifiuto del cibo e la costrizione da parte dei genitori innesca un meccanismo di ribellione del piccoli tanto da farli diventare maggiormente nervosi. Cosa fare: E’ chiaro che se il bambino rifiuta il cibo è perché il suo organismo ha bisogno di altri tipi di riserve, ad esempio, maggiori liquidi che aiutano a sopportare meglio il caldo e non la pasta o il pane che appesantiscono e difficili da digerire. Dunque, è opportuno offrirgli dei cibi che siano allo stesso tempo gustosi, sani e leggeri e che contengano un elevato valore energetico. I cibi facili da digerire e che possono facilmente essere assimilati dal corpo dando energia immediata, quelli consigliati sono la frutta e la verdura. Quindi frutta quanto più possibile ed inoltre favorire l’assunzione di yogurt e frullati e, con moderazione e criterio, qualche volta anche gelati alla frutta: sempre senza esagerare. Il frullato è abbastanza completo come alimento perché oltre a contenere la frutta ricca di vitamine e sali minerali, contiene il latte ricco di proteine importanti per la crescita e lo sviluppo soprattutto dei più piccoli. Coinvolgere psicologicamente il bambino è importante, per esempio invogliandolo a tagliare insieme ai genitori o ai familiari la frutta, rigorosamente con coltellino a punta arrotondata, e versare il contenuto del frullato in bicchieri con forme particolari per invitarlo a gustare con più facilità il frullato e far diventare il momento della merenda, o della colazione, un momento divertente e non un obbligo a mangiare. Le alte temperature tendono a ridurre le difese immunitarie dell’organismo colpendo soprattutto anziani e bambini, quindi l’obiettivo principale è quello di assumere alimenti nutrienti in grado di fornire difese al sistema. Dunque mai dimenticare frutta, verdura e yogurt che regolarizza l’intestino. Alimenti utili per la stagione sono asparagi, albicocche, anguria, carote, pesche, zucchine, melone, fragole, lamponi, papaia, pomodori, ciliegie, peperoni gialli e rossi, cavolfiori ecc..