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Liceo scientifico Taramelli - Pavia
PUBBLICITA’ PUBBLICITA’ PUBBLICITA’ PUBBLICITA’ PUBBLICITA’ PUBBLICIT FOCUS SCUOLA— NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011 IN QUESTO NUMERO: IN QUESTO NUMERO: IN QUESTO NUMERO: IN QUEST Sommario Notizie in breve…………..……….….................pag 2 ambiente Pavia città nel Parco del Ticino........................pag 4 I meandri....................................................pag 4 Le lanche....................................................pag 5 dossier fotografico Le immagini della biologia a scuolaprima di internet ............................pag 6 speciale 150 Dossier 150° La battaglia di Solferino..............................pag 10 Il museo della Croce Rossa,........................pag 10 Feriti di guerra e chirurgia da campo…….......pag 11 La Torre di S. Martino................................pag 12 L' ossario di Solferino.................................pag 12 EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITO UN FIUME IN PIANURA, 150 ANNI DI UNITA' D'ITALIA E...1.000.000.000 DI NOTIZIE Edizione speciale di Focus: redazione alle prime armi e direttore preoccupato dal difficile compito... riusciremo a portarla a termine? Possiamo rispondere alla domanda che ci ha accompagnato in questi giorni: bene (speriamo) o male siamo riusciti a portare a termine l'impresa! Questo numero unico di Focus è stato redatto da una prima liceo scientifico, è il primo anno che le scienze naturali sono trattate in que sta classe, anche per me è stata una novità lavorare con alunni appena usciti dalla scuola media. Sono arrivati entusiasti e desiderosi di scoprire e di capire ed ho pensato “chi meglio di loro nel mio staff?” Il numero è nato da esperienze dirette: siamo usciti sul nostro fiume per studiare la geomorfologia fluviale, le osservazioni le trovate a pagina 4 e 5 . Siamo stati tutti inviati sui luoghi della battaglia di S. Martino e Solferino, ci siamo resi conto della cruenza degli eventi visitando l'ossario (pag 14), abbiamo ripercorso la nascita della Croce Rossa a Castglione delle Stiviere.. la redazione si è sguinzagliata alla ricerca di notizie interessanti... Molti articoli sono stati accantonati (per un altro numero?) alcuni sono stati ridotti, insomma questa esperienza è stata molto impegnativa ( anche dal punto di vista grafico!) ma decisamente stimolante. Mi auguro che possa trasmettere stimoli ed entusiasmo anche a voi lettori. Zavattoni, direttore Beatrice Zavattoni FOCUS SCUOLA— NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011 PAG. 1/12 NOTIZIE IN BREVE NOTIZIE IN BREVE NOTIZIE IN BREVE NOTIZIE IN BREVE NO MATURITA'...... T'AVESSI PRESO PRIMA !!! Esame di maturità 1955 Quest'anno nel liceo scientifico Taramelli è stata ritrovata in archivio una prova d'esame di maturità del 1955. Abbiamo deciso di confrontarla con prove d'esame più recenti facendo qualche domanda ai ragazzi che stanno frequentando la classe 5^ del nostro liceo e si stanno preparando ad affrontare la maturità. I commenti a riguardo sono stati piuttosto curiosi; alla vista della prova, una ragazza di 5^D ha subito chiesto se fosse stato solo quello da svolgere; infatti nel 1955 la prova scritta di matematica era costituita da un solo problema da svolgere in 5 ore mentre attualmente l'esame di matematica è costituito da due problemi e dieci quesiti di cui bisogna svolgere almeno un problema e rispondere a cinque quesiti. La reazione della studentessa della 5^A è stata simile, dimostrando anche perplessità davanti alla ambigua richiesta di: “Discussione”. Copia del testo originale della prova di matematica dell’esame di maturità del 1955 ritrovata presso l’archivio del Liceo “Taramelli di Pavia S. Covri e A. Bianchi SCIENZA UNDER 18 Nanometro: un miliardesimo di metro Percorsi tra arte e scienza al castello Visconteo 33-5 maggio 2011 Scienza under 18 è una mostra sull’educazione scientifica. Questa manifestazione, giunta a Pavia all'ottavo anno permette ai giovani dalla prima elementare alla quinta superiore di esporre per tre giorni i loro progetti ai ragazzi e alla cittadinanza in visita alla mostra. Quest’anno i ragazzi di 2^A e 2^AS del liceo scientifico “T. Taramelli” di Pavia hanno portato come tema le nanotecnologie. Queste ultime sono tecnologie dei materiali e delle strutture in cui l’ordine di grandezza delle misure è il nanometro. In uno dei molteplici esperimenti i ragazzi hanno dimostrato che il latte è un colloide (cioè una miscela di nanoparticelle disperse in maniera uniforme ma non so- lo sospese in un elemento liquido). Un modo semplice per verificare se una miscela è una soluzione o un colloide, è quello di illuminarla con un raggio laser: la luce si diffonderà solo in presenza di un colloide. A. Manassero M. Contessa Un metro sono un miliardo di nanometri o mille millimetri Un millimetro sono un milione di nanometri o mille micron, Un micron sono mille nanometri Un foglio di carta è spesso 100.000 nanometri, un batterio è lungo poche migliaia di nanometri, una proteina una decina di nanometri, ma quanto è “grosso” un miliardo? A quanto tempo corrispondono un miliardo di secondi? Ore, giorni, anni? Prova di laboratorio per identificare un collaide mediante esposizione a raggio laser. La risposta è: più di trenta anni!. Fai il conto per sapere la durata esatta! FOCUS SCUOLA— NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011 PAG. 2/12 NOTIZIE IN BREVE NOTIZIE IN BREVE NOTIZIE IN BREVE NOTIZIE IN BREVE NO MUFFE ALLA RISCOSSA Recentemente sono stati fatti dei rilevamenti a Pavia sui muri di Borgo Calvenzano, un imponente monumento ad arcate che si affaccia sul Naviglio, per rilevare la presenza di .muffe, funghi e parassiti. Queste analisi sono state effettuate da due esperte di micologia che hanno aderito al progetto " Monumenti da salvare " e sono state illustrate a studenti delle scuole pavesi. Le muffe sono dei piccolissimi organismi appartenenti al regno dei Funghi; sono costituite da cellule singole.Esse si formano principalmente su superfici umide colonizzando un nuovo ambiente.Le muffe sono, per Borgo Calvenzano, il principale agente degradante e per questo i suoi muri appaiono rovinati e non curati. Durante queste analisi sui muri le muffe sono state raccolte e poste all'interno di un contenitore di plastica sterile e poi osservate per un periodo di tempo di circa due settimane. Ogni cinque giorni sono state osservate catalogandone la forma, la quantità e il colore. Alla prima osservazione le muffe erano molto piccole , poche e di un colore chiaro. Dalla seconda osservazione è invece emerso che le muffe si erano ingrandite, avevano cambiato colore diventando verdi e arancioni e si erano sovrapposte. Nella terza osservazione si è visto che le muffe avevano rallentato il loro processo di crescita , ma senza fermarlo, e che avevano ricoperto completamente il contenitore, dimostrando quindi di poter colonizzare in breve tempo ampie superfici dei muri di Borgo Calvenzano. Beatrice Baldiraghi e Gaia Beccaris Fotografie di muffe rilevate a Borgo Calvenzano (Pavia). Quanto pesa l’aria ?? Già Torricelli intorno alla metà del 1600 ha dimostrato che l’atmosfera ha un peso utilizzando un tubo lungo circa un metro chiuso ad una estremità e riempito con il liquido più denso che conoscesse: il mercurio. In questo modo ha stabilito che su ogni centimetro quadrato di superficie grava circa un chilogrammo. Una dimostrazione semplice per evidenziare questo peso si può ottenere sigillando con nastro adesivo da pacchi una lattina nella quale si è portata a ebollizione un po' d’acqua. Raffreddandola bruscamente sotto l’acqua corrente del rubinetto, il vapore di cui si è riempita condensa rapidamente e, non potendo entrare aria, all'interno non c'è più nulla che cocompensi la pressione esterna. Allora la lattina si accartoccia rumorosamente sotto il peso dell'aria. M. Malinverni S. Fantini Esperimento per valutare il peso della pressione atmosferica: la lattina, svuotata dell’aria si accartoccia sotto l’azione della pressione esterna. FOCUS SCUOLA— NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011 PAG. 3/12 AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE A PAVIA: UNA CITTA' NEL PARCO DEL TICINO Situato tra il Piemonte e la Lombardia, il Parco del Ticino comprende il territorio circostante al fiume omonimo e detiene un particolare primato: esso, infatti, è il più antico parco regionale d’Italia ed è stato istituito il 9 gennaio del 1974. Pavia è situata all'interno del Parco del Ticino su un terrazzo fluviale ed il fiume è facilmente raggiungibile per osservazioni naturalistiche dirette. Nelle zone del parco del Ticino si possono osservare varie specie di animali molto diverse tra loro che convivono mantenendo un delicato equilibrio. Anche la flora è molto ricca: oltre a diversi alberi tra cui i pioppi, si possono osservare le lanche (vedi articolo seguente) attorniate da canneti. Il paesaggio del parco è quindi molto vario: alle porzioni di boschi e ai terrazzi si alternano zone di prati verdi e isole situate nel corso del fiume stesso; queste si formano a causa della caduta di tronchi o rami. Qui l’acqua rallenta il suo corso e deposita i detriti, dando origine a piccole isolette che nel corso del tempo s’ingrandiscono, riempiendosi di vegetazione. Aldilà dell’aspetto naturalistico, il Parco del Ticino offre la possibilità di visitare chiese, abbazie, castelli e monumenti di ogni genere, costruiti in questa zona a causa della strategica posizione del fiume, che nella storia è stato confine e zona abitata da diverse civiltà. L’importanza di questa riserva è stata riconosciuta dall’UNESCO con l’inserimento nella Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera. Federico Pasotti e Francesco Mordà I Meandri Un meandro è una curva de- scritta da un fiume. In un fondovalle i detritii trasportati da un fiume si accumulano, facendo innalzare il letto del fiume che è così costretto a proseguire con un percorso tortuoso. In un meandro l’acqua scorre più velocemente all’esterno della curva e più lentamente all’interno; è per questo che la sponda del fiume che è esterna alla curva viene erosa a causa della maggiore velocità dell’ acqua, mentre la sponda che si trova all’ interno del meandro non è erosa, ma è piatta a causa del deposito esercitato dal fiume nel suo tratto più lento. Come si può vedere nelle immagine la sponda che si trova all’esterno del meandro del fiume Ticino è ripida a causa dell’ erosione esercitata dal fiume nel corso degli anni, mentre la sponda opposta è piatta, e si è formata grazie al deposito del fiume che, a causa della bassa velocità dell’acqua in questo tratto, non è riuscito a trasportare i detriti e li ha depositati sul terreno. È possibile che in futuro, a causa di un’esondazione del fiume, l’acqua salti il meandro e prosegua con una traiettoria dritta: questo fenomeno è detto taglio di meandro e comporta l’ abbandono del meandro da parte del fiume, che proseguirà dritto. Con il passare del tempo il meandro abbandonato non riceverà più acqua dal fiume e si staccherà completamente da esso formando una lanca. Andrea Altrocchi Fotografie di un meandro scattate durante un’uscita didattica a Torre d’Isola. (Malinverni) FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011 PAG. 4/12 AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE A Le Lanche Camminando per le campagne, si vede il fiume da una parte che scorre indisturbato, e dall’altra … un tratto d’acqua scollegato dal corso principale! Com’è possibile? Qualcuno avrà scavato una buca e l’avrà riempita d’acqua? Ma no, è tutto naturale! Il fiume scende dapprima dalle montagne, dove la pendenza è più ripida, acquistando velocità e procedendo in modo rettilineo, diritto; così aumenta anche la sua erosione. Poi arriva in pianura, dove la pendenza è minore, e il fiume via via perde la sua rapidità, quasi in alcuni punti fermandosi. In questo modo, poiché l’erosione è minima, il fiume non tende più a mantenersi rettilineo, ma quando incontra ostacoli, o se i detriti accumulati innalzano il livello del fiume, le acque tendono a divagare: si formano delle curve, i meandri. Inoltre, il fiume ha una velocità maggiore nella parte esterna della curva, come se “andasse a sbattere” contro la “parete dell’alveo”. In questo modo, le curve vengono sempre più accentuate dall’erosione sulla sponda esterna e deposito su quella interna.Tutto qui, direte voi, e allora cosa sono questi corsi d’acqua solitari? La risposta è molto semplice: col procedere, i meandri diventano sempre più sinuosi, allontanandosi molto dall’immaginario corso rettilineo. Nei periodi di piena, il fiume tende ad abbandonare i meandri in favore del suo corso ideale, quello “diritto”, e in alcuni casi accade anche che non ritorni più nel suo letto pieno di meandri ma resti rettilineo. Allora via via i meandri si “staccano” dal corso principale e formano delle“pozze” di acqua stagnante, dette lanche. Una lanca, però, non è un ecosistema stabile, in altre parole nel tempo tende a evolversi: si capisce quando sta iniziando la sua evoluzione non appena inizia a riempirsi di canneti, che poi muoiono e affondano nell’acqua; a Escursione didattica nel Parco del Ticino e scorcio di una lanca naturale lungo andare, accade che i canneti morti ricoprano interamente la superficie della lanca e decomponendosi, la portano lentamente verso l'interramento . In seguito nasce dell’erba sulla lanca interrata, e sull’erba nascono varie piante che trasformano la lanca in un bosco. Luca Bazzoni FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011 PAG. 5/12 Immagini di biologia a scuola … prima di internet Dall'archivio del Liceo Taramelli di Pavia e stata recuperata recentemente una collezione di cromolitografie su tela che risalgono ai primi anni venti del secolo scorso e che venivano utilizzate per le lezioni di scienze naturali Tavola di Gaston Bonnier, botanico francese (Parigi 1853- 1922) edita da Paravia FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011 PAG. 6/12 Tavole anonime edite da Paravia, molto accurate nelle didascalie esplicative FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011 PAG. 7/12 Pierre Bonnet- Histoire naturelle- ed. Paravia FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011 PAG. 8/12 Classificazione, geologia e paleontologia- ed Paravia FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011 PAG. 9/12 speciale 150 LA BATTAGLIA DI SOLFERINO: IL PRIMO PASSO VERSO L'UNITA' D'ITALIA E VERSO LA NASCITA DELLA CROCE ROSSA La battaglia venne combattuta il 24 giugno 1859. Si trattò in sostanza, di un insieme di battaglie distinte che si svilupparono autonomamente e quasi simultaneamente, su un fronte di oltre 20 km. Alla battaglia presero parte oltre 230.000 uomini. In Italia è ricordata per essere stata il primo passo verso l’unità d’Italia, e nel mondo per avere ispirato Henry Dunant alla creazione della Croce Rossa. guerra di Solferino, decise di lottare per aiutare i feriti di guerra. Per ricordarlo e per mostrare alla gente la situazione dell’epoca, fu istituito nel 1959 (centesimo anniversario della battaglia) il Museo Internazionale della Croce Rossa, situato a Castiglione delle Stiviere (MN). Qui vengono esposti alcuni reperti dell’epoca, tra cui diversi tipi di proiettili, sia sferici che ogivali; questi ultimi furono innovativi poiché, viaggiando più veloci, causavano effetti devastanti nel corpo dei soldati colpiti. Nella stessa sala sono situati dei rudimentali strumenti chirurgici, sterilizzabili solo col fuoco a delle lamade a olio. Durante la seconda guerra di indipendenza, i feriti venivano Affresco storico rappresentante la battaglia di Solferino del 24 giugno 1859 trasportati con particolari carri fino alle chiese, in cui veniva dato loro un primo soccorso; più avanti, i carri vennero ostituiti da automobili e ambulanze in Vista dell’odierna piana di Solferino grado di portare in minor tempo più feriti contemporaneamente. È agghiacciante sapere che ai tempi delle guerre di Indipendenza c’era un veterinario ogni 500 cavalli e solo un medico ogni 2000 soldati. Questi dati ci fanno capire che la vita di un cavallo era più In seguito alla strage di Solferiimportante di quella di un uomo ed è no, avvenuta durante la seconda guerforse anche per questo che la battara d’indipendenza, nacque la Croce glia di Solferino si è rivelata una straRossa, un’associazione di volontari ge senza precedenti. che si occupa di aiutare i feriti e i maIl museo non è solo dedicato alla batlati. Essa venne costituita su iniziativa taglia di Solferino, ma ospita anche di Henry Dunant; egli fin dall’infanzia si testimonianze riguardanti conflitti più dedicò ad opere di carità in favore dei attuali in cui interviene la Croce Rossa. bisognosi e, dopo aver assistito alla Tra questi vi sono le sconvolgenti foto IL MUSEO DELLA CROCE ROSSA speciale 150 rappresentanti persone di tutte le età, vittime delle mine anti-uomo nascoste nel terreno dei paesi del terzo mondo: private di un braccio o di una gamba, esse sono costrette a ricorrere a protesi artificiali per reinserirsi nella società. A questo proposito, un filmato mostra il centro di ricovero dei feriti, l’applicazione delle protesi e infine la volontà dei medici di aiutare i ricoverati. È molto interessante seguire l’evoluzione dell’emblema di questa associazione nel corso della storia: esso era inizialmente costituito da una croce rossa su fondo bianco (l’inverso della bandiera svizzera, paese simbolo della neutralità). Successivamente le nazioni musulmane protestarono per il riferimento alla croce cristiana e venne così introdotta la mezzaluna rossa. Per trovare un simbolo internazionale, si optò per il cristallo rosso, un semplice rombo. Il museo di Castiglione delle Stiviere ricorda la tragedia della guerra, ma nessuno potrà mai capire cosa si prova a viverne una. C. Barbera A. Ricci 24 giugno 1859: 1859: fronte di oltre 20 km. Alla battaglia presero parte oltre 230.000 uomini. un veterinario ogni 500 cavalli e solo un medico ogni 2000 soldati. 5000 morti e 22000 feriti FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011 PAG. 10/12 FERITI DI GUERRA E CHIRURGIA DA CAMPO Nella battaglia di Solferino del 24 giugno 1859 ci furono circa 5000 morti e 22000 feriti (12000 francesi/10000 austriaci).Si svolse con austriaci) la mancanza di strutture sanitarie e senza personale medico ed infermieristico sufficienti per il trasporto e la cura dei feriti.Nell'esercito francese erano presenti le cosiddette “ambulanze volanti” chiamate così in quanto venivano schierate con l’artiglieria volante ed erano un primo rudimentale mezzo utilizzato solo per il trasporto dei feriti. Sul campo i feriti venivano raccolti da squadriglie mobili di soccorso munite di “grembiuli porta feriti”.La maggior parte dei feriti era interessata da ferite da arma da fuoco. Le pallottole utilizzate erano di due tipi:una rotonda e l’altra allungata e più aerodinamica. La prima pallottola veniva estratta con facilita`poichè rimaneva intera anche dopo la penetrazione nel corpo del soldato;la seconda invece quando entrava nel corpo esplodeva dividendosi in più pezzi e causando maggiori danni. Quando le pallottole rimanevano conficcate nella testa per estrarle i medici si servivano di un trapano che permetteva loro di allargare la ferita al cranio e di recuperare la pallottola.Molto spesso pero`l’operazione non andava a buon fine. Era importante curare le ferite e legare tempestivamente le arterie,ridurre le fratture e, dove era necessario, applicare l’amputazione degli arti.Gli strumenti chirurgici venivano sterilizzati utilizzando lampade ad olio. I soldati con lesioni serie quali taglio di arterie o traumi cranici,insieme a quelli con ferite all'addome erano i primi a morire poiché il medico da campo, conoscendone la gravità,preferiva soccorrere i soldati che avevano qualche speranza di sopravvivere. Molti fattori potevano influenzare la guarigione: nel 1859 la febbre colpì molto duramente l’esercito vittorioso che fece curare i suoi feriti nei grandi ospedali di Brescia e Milano.Le pessime condizioni igeniche degli ospedali e la contagiosità delle malattie furono,per molti soldati, fatali; inoltre a quel tempo l’anestesia speciale 150 Strumenti chirurgici da campo (in alto) e lettiga dell’epoca (in basso) era stata scoperta solo da due anni e veniva utilizzato il cloroformio che, oltretutto, era riservato solo agli ufficiali superiori mentre per i soldati si utilizzavano alcolici o tabacco. Del resto proprio il massacro della battaglia di Solferino e San Martino ispirò Dunant per la costituzione della Croce Rossa. Egli infatti, come raccontra nl suo libro “un ricordo di Solferino” durante la battaglia di Solferino,vedendo il pessimo stato in cui venivano lasciati i soldati feriti,decise di organizzare un minimo d’aiuto sanitario e senza distinzione di uniforme,aiutato dai cittadini di Castiglione delle Stiviere,fece portare nel vicino paese tutti i feriti che si riusciva a recuperare sul campo di battaglia e questi furono collocati nelle case,nelle chiese e nelle piazze.Dunant riusci ad organizzare comitati di soccorso con raccolta di materiale quale biancheria e provviste di ogni specie ; venivano perfino strappate pezzi dalle camicie per fare le bende. FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011 M. Milano A. Bianchi PAG. 11/12 LA TORRE DI S. MARTINO speciale 150 La torre di S.Martino, sita a S. Martino della Battaglia, alta 74 metri, fu costruita tra il 1880 e il 1893, in stile neogotico. Fu progettata dall’architetto Frizzoni e dagli ingegneri Fattori, Monterumici e Cavalieri. Fu costruita per ricordare la battaglie di Solferino e di S.Martino le quali contriburono alla sorte della seconda guerra d’indipendenza. Nell’ingresso si trova la statua in bronzo di Vittorio Emanuele II dello scultore Dal Zotto. Le pareti sono tutte dipinte da Vittorio Bressanin.Salendo per la rampa si giunge a numerose sale dedicate ad alcuni episodi della battaglia. Gli affreschi celebrativi sono molto interessanti e dettagliati: e’ possibile osservare ogni minimo particolare, come i tipi di cavalli utilizzati e le armi, moderne ed efficienti come il fucile Miniè mod. ’59. Dalla cima della torre e’ possibile ammirare un fantastico panorama che si espande dal basso lago di Garda a tutta la valle del Mincio fino a Valeggio. Sulla sommità della torre e’ stato installato un faro che di notte emette una luce tricolore. Quello della torre di San Martino, possiamo dunque considerarlo un complesso molto interessante, soprattutto per chi e’ appassionato di storia. Raffigurazione storica della battaglia di S. Martino Statua in bronzo di Vittorio Emanuele II collocata all’ingresso della torre di S. Martino realizzata ad opera di Dal Zotto E. Vigorelli M. Maliverni L’ossario di Solferino Vista generale e dettagli dell’ossario di Solferino . L’ossario di Solferino è un ossario monumentale. Per ossario monumentale si intende un edificio con scopi commemorativi in cui vengono raccolti resti di gruppi di persone deceduti in determinate circostanze, come battaglie e massacri. L’ossario di Solferino è ospitato nella chiesa di San Pietro in Vincoli, la più antica del paese. Nell’ossario sono contenuti 1400 teschi e le ossa di circa 7000 soldati piemontesi, austriaci e francesi. francesi S. Covre FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011 PAG. 12/12 . REDAZIONE DIRETTORE: Prof. Beatrice Zavattoni VICEDIRETTORE: Alessandra Ricci ART DIRECTOR: Chiara Barbera GRAFICO: Beatrice Pasotti REFERENZE FOTOGRAFICHE: Pagg. 2-4-5 Matteo Malinverni Pag. 3 Beatrice Baldiraghi Pagg. 6-7-8-9 Giorgio Pavido Pagg. 10-11-12 Chiara Barbera I-II-IV di copertina Chiara Barbera PHOTO EDITOR: Simona Fantini, Matteo Malinverni CAPO REDATTORE: Luca Bazzoni REDATTORi: Francesco Mordà, Federico Pasotti, Gaia Beccaris, Marika Contessa, Andrea Altrocchi, Davide Alberti INVIATi: Alessio Bianchi, Alessia Manassero, Beatrice Baldiraghi, Simone Covre, Matteo Balestra, Marco Milano SEGRETARIA DI REDAZIONE: Elisabetta Vigorelli FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011 FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011