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Liceo scientifico Taramelli - Pavia

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Liceo scientifico Taramelli - Pavia
PUBBLICITA’ PUBBLICITA’ PUBBLICITA’ PUBBLICITA’ PUBBLICITA’ PUBBLICIT
FOCUS SCUOLA— NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011
IN QUESTO NUMERO: IN QUESTO NUMERO: IN QUESTO NUMERO: IN QUEST
Sommario
Notizie in breve…………..……….….................pag 2
ambiente
Pavia città nel Parco del Ticino........................pag 4
I meandri....................................................pag 4
Le lanche....................................................pag 5
dossier fotografico
Le immagini della biologia a scuolaprima di internet
............................pag 6
speciale
150
Dossier 150°
La battaglia di Solferino..............................pag 10
Il museo della Croce Rossa,........................pag 10
Feriti di guerra e chirurgia da campo…….......pag 11
La Torre di S. Martino................................pag 12
L' ossario di Solferino.................................pag 12
EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITO
UN FIUME IN PIANURA, 150 ANNI DI UNITA' D'ITALIA E...1.000.000.000 DI NOTIZIE
Edizione speciale di Focus: redazione alle prime armi e direttore preoccupato dal difficile compito... riusciremo a portarla a termine?
Possiamo rispondere alla domanda che ci ha accompagnato in questi giorni: bene (speriamo) o male
siamo riusciti a portare a termine l'impresa!
Questo numero unico di Focus è stato redatto da una prima liceo scientifico, è il primo anno che le
scienze naturali sono trattate in que sta classe, anche per me è stata una novità lavorare con alunni
appena usciti dalla scuola media. Sono arrivati entusiasti e desiderosi di scoprire e di capire ed ho
pensato “chi meglio di loro nel mio staff?” Il numero è nato da esperienze dirette: siamo usciti sul
nostro fiume per studiare la geomorfologia fluviale, le osservazioni le trovate a pagina 4 e 5 .
Siamo stati tutti inviati sui luoghi della battaglia di S. Martino e Solferino, ci siamo resi conto della
cruenza degli eventi visitando l'ossario (pag 14), abbiamo ripercorso la nascita della Croce Rossa a
Castglione delle Stiviere.. la redazione si è sguinzagliata alla ricerca di notizie interessanti...
Molti articoli sono stati accantonati (per un altro numero?) alcuni sono stati ridotti, insomma questa
esperienza è stata molto impegnativa ( anche dal punto di vista grafico!) ma decisamente stimolante.
Mi auguro che possa trasmettere stimoli ed entusiasmo anche a voi lettori.
Zavattoni, direttore
Beatrice Zavattoni
FOCUS SCUOLA— NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011
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NOTIZIE IN BREVE NOTIZIE IN BREVE NOTIZIE IN BREVE NOTIZIE IN BREVE NO
MATURITA'...... T'AVESSI
PRESO PRIMA !!!
Esame di maturità 1955
Quest'anno
nel liceo scientifico
Taramelli è stata ritrovata in archivio
una prova d'esame di maturità del
1955. Abbiamo deciso di confrontarla
con prove d'esame più recenti facendo
qualche domanda ai ragazzi che stanno
frequentando la classe 5^ del nostro
liceo e si stanno preparando ad affrontare la maturità. I commenti a riguardo sono stati piuttosto curiosi;
alla vista della prova, una ragazza di
5^D ha subito chiesto se fosse stato
solo quello da svolgere; infatti nel
1955 la prova scritta di matematica
era costituita da un solo problema da
svolgere in 5 ore mentre attualmente
l'esame di matematica è costituito da
due problemi e dieci quesiti di cui bisogna svolgere almeno un problema e
rispondere a cinque quesiti. La reazione della studentessa della 5^A è stata simile, dimostrando anche perplessità davanti alla ambigua richiesta di:
“Discussione”.
Copia del testo originale della prova di matematica dell’esame di maturità del 1955
ritrovata presso l’archivio del Liceo “Taramelli di Pavia
S. Covri e A. Bianchi
SCIENZA UNDER 18
Nanometro: un miliardesimo di
metro
Percorsi tra arte e scienza al castello
Visconteo 33-5 maggio 2011
Scienza under 18 è una mostra
sull’educazione scientifica. Questa manifestazione, giunta a Pavia all'ottavo
anno permette ai giovani dalla prima
elementare alla quinta superiore di esporre per tre giorni i loro progetti ai
ragazzi e alla cittadinanza in visita alla
mostra.
Quest’anno i ragazzi di 2^A e 2^AS
del liceo scientifico “T. Taramelli” di
Pavia hanno portato come tema le nanotecnologie. Queste ultime sono tecnologie dei materiali e delle strutture
in cui l’ordine di grandezza
delle misure è il nanometro. In uno dei
molteplici esperimenti i ragazzi hanno
dimostrato che il latte è un colloide
(cioè una miscela di nanoparticelle disperse in maniera uniforme ma non so-
lo sospese in un elemento liquido).
Un modo semplice per verificare se
una miscela è una soluzione o un colloide, è quello di illuminarla con un raggio
laser: la luce si diffonderà solo in presenza di un colloide.
A. Manassero M. Contessa
Un metro sono un miliardo di nanometri o mille millimetri
Un millimetro sono un milione di nanometri o mille micron,
Un micron sono mille nanometri
Un foglio di carta è spesso 100.000
nanometri, un batterio è lungo poche
migliaia di nanometri, una proteina una
decina di nanometri,
ma quanto è “grosso” un miliardo?
A quanto tempo corrispondono
un miliardo di secondi? Ore,
giorni, anni?
Prova di laboratorio per identificare un collaide mediante esposizione a raggio laser.
La risposta è: più di trenta anni!.
Fai il conto per sapere la durata
esatta!
FOCUS SCUOLA— NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011
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NOTIZIE IN BREVE NOTIZIE IN BREVE NOTIZIE IN BREVE NOTIZIE IN BREVE NO
MUFFE ALLA RISCOSSA
Recentemente sono stati fatti dei
rilevamenti a Pavia sui muri di Borgo
Calvenzano, un imponente monumento
ad arcate che si affaccia sul Naviglio,
per rilevare la presenza di .muffe, funghi e parassiti.
Queste analisi sono state effettuate
da due esperte di micologia che hanno
aderito al progetto " Monumenti da
salvare " e sono state illustrate a studenti delle scuole pavesi.
Le muffe sono dei piccolissimi organismi appartenenti al regno dei Funghi;
sono costituite da cellule singole.Esse
si formano principalmente su superfici
umide colonizzando un nuovo ambiente.Le muffe sono, per Borgo Calvenzano, il principale agente degradante e
per questo i suoi muri appaiono rovinati e non curati.
Durante queste analisi sui muri le muffe
sono state raccolte e poste all'interno
di un contenitore di plastica sterile e
poi osservate per un periodo di tempo di circa due settimane.
Ogni cinque giorni sono state osservate catalogandone la forma, la quantità e il colore.
Alla prima osservazione le muffe erano
molto piccole , poche e di un colore
chiaro.
Dalla seconda osservazione è invece
emerso che le muffe si erano ingrandite, avevano cambiato colore diventando verdi e arancioni e si erano sovrapposte.
Nella terza osservazione si è visto che
le muffe avevano rallentato il loro processo di crescita , ma senza fermarlo,
e che avevano ricoperto completamente il contenitore, dimostrando quindi
di poter colonizzare in breve tempo
ampie superfici dei muri di Borgo Calvenzano.
Beatrice Baldiraghi e Gaia Beccaris
Fotografie di muffe rilevate a Borgo
Calvenzano (Pavia).
Quanto pesa l’aria ??
Già Torricelli intorno alla metà del
1600 ha dimostrato che l’atmosfera
ha un peso utilizzando un tubo lungo
circa un metro chiuso ad una estremità e riempito con il liquido più denso che conoscesse: il mercurio. In
questo modo ha stabilito che su ogni centimetro quadrato di superficie
grava circa un chilogrammo. Una dimostrazione semplice per evidenziare questo peso si può ottenere sigillando con nastro adesivo da pacchi una lattina nella quale si è portata
a ebollizione un po' d’acqua. Raffreddandola bruscamente sotto l’acqua
corrente del rubinetto, il vapore di
cui si è riempita condensa rapidamente e, non potendo entrare aria,
all'interno non c'è più nulla che cocompensi la pressione esterna. Allora
la lattina si accartoccia rumorosamente sotto il peso dell'aria.
M. Malinverni S. Fantini
Esperimento per valutare il peso della pressione atmosferica: la
lattina, svuotata
dell’aria si accartoccia
sotto l’azione della
pressione esterna.
FOCUS SCUOLA— NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011
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AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE A
PAVIA:
UNA CITTA'
NEL PARCO
DEL TICINO
Situato tra il Piemonte e la Lombardia, il Parco del Ticino comprende il territorio circostante al fiume omonimo e
detiene un particolare primato: esso,
infatti, è il più antico parco regionale
d’Italia ed è stato istituito il 9 gennaio
del 1974. Pavia è situata all'interno del
Parco del Ticino su un terrazzo fluviale
ed il fiume è facilmente raggiungibile
per osservazioni naturalistiche dirette.
Nelle zone del parco del Ticino si possono osservare varie specie di animali
molto diverse tra loro che convivono
mantenendo un delicato equilibrio. Anche la flora è molto ricca: oltre a diversi
alberi tra cui i pioppi, si possono osservare le lanche (vedi articolo seguente)
attorniate da canneti. Il paesaggio del
parco è quindi molto vario: alle porzioni
di boschi e ai terrazzi si alternano zone
di prati verdi e isole situate nel corso
del fiume stesso; queste si formano a
causa della caduta di tronchi o rami. Qui
l’acqua rallenta il suo corso e deposita i
detriti, dando origine a piccole isolette
che nel corso del tempo
s’ingrandiscono, riempiendosi di vegetazione. Aldilà dell’aspetto naturalistico, il
Parco del Ticino offre la possibilità di
visitare chiese, abbazie, castelli e monumenti di ogni genere, costruiti in questa
zona a causa della strategica posizione
del fiume, che nella storia è stato confine e zona abitata da diverse civiltà.
L’importanza di questa riserva è stata
riconosciuta dall’UNESCO con
l’inserimento nella Rete Mondiale delle
Riserve della Biosfera.
Federico Pasotti e Francesco Mordà
I Meandri
Un
meandro è una curva de-
scritta da un fiume. In un fondovalle i
detritii trasportati da un fiume si accumulano, facendo innalzare il letto
del fiume che è così costretto a proseguire con un percorso tortuoso. In
un meandro l’acqua scorre più velocemente all’esterno della curva e più
lentamente all’interno; è per questo
che la sponda del fiume che è esterna alla curva viene erosa a causa
della maggiore velocità dell’ acqua,
mentre la sponda che si trova all’ interno del meandro non è erosa, ma è
piatta a causa del deposito esercitato
dal fiume nel suo tratto più lento.
Come si può vedere nelle immagine la
sponda che si trova all’esterno del meandro del fiume Ticino è ripida a causa
dell’ erosione esercitata dal fiume nel
corso degli anni, mentre la sponda opposta è piatta, e si è formata grazie al
deposito del fiume che, a causa della
bassa velocità dell’acqua in questo tratto, non è riuscito a trasportare i detriti e
li ha depositati sul terreno.
È possibile che in futuro, a causa di
un’esondazione del fiume, l’acqua
salti il meandro e prosegua con una
traiettoria dritta: questo fenomeno è
detto taglio di meandro e comporta l’
abbandono del meandro da parte del
fiume, che proseguirà dritto. Con il
passare del tempo il meandro abbandonato non riceverà più acqua dal
fiume e si staccherà completamente
da esso formando una lanca.
Andrea Altrocchi
Fotografie di un meandro scattate durante un’uscita didattica a Torre
d’Isola. (Malinverni)
FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011
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AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE AMBIENTE A
Le Lanche
Camminando per le campagne, si
vede il fiume da una parte che scorre
indisturbato, e dall’altra … un tratto
d’acqua scollegato dal corso principale! Com’è possibile? Qualcuno avrà
scavato una buca e l’avrà riempita
d’acqua?
Ma no, è tutto naturale! Il fiume scende dapprima dalle montagne, dove la
pendenza è più ripida, acquistando
velocità e procedendo in modo rettilineo, diritto; così aumenta anche la sua
erosione. Poi arriva in pianura, dove la
pendenza è minore, e il fiume via via
perde la sua rapidità, quasi in alcuni
punti fermandosi. In questo modo,
poiché l’erosione è minima, il fiume non
tende più a mantenersi rettilineo, ma
quando incontra ostacoli, o se i detriti
accumulati innalzano il livello del fiume,
le acque tendono a divagare: si formano delle curve, i meandri. Inoltre, il
fiume ha una velocità maggiore nella
parte esterna della curva, come se
“andasse a sbattere” contro la
“parete dell’alveo”. In questo modo,
le curve vengono sempre più accentuate dall’erosione sulla sponda esterna e deposito su quella interna.Tutto
qui, direte voi, e allora cosa sono
questi corsi d’acqua solitari? La risposta è molto semplice: col procedere, i
meandri diventano sempre più sinuosi,
allontanandosi molto dall’immaginario
corso rettilineo. Nei
periodi di piena, il fiume tende ad abbandonare i meandri in favore del suo
corso ideale, quello “diritto”, e in alcuni casi accade anche che non ritorni
più nel suo letto pieno di meandri ma
resti rettilineo. Allora via via i meandri
si “staccano” dal corso principale e
formano delle“pozze” di acqua stagnante, dette lanche.
Una lanca, però, non è un ecosistema stabile, in altre parole nel tempo
tende a evolversi: si capisce quando
sta iniziando la sua evoluzione non appena inizia a riempirsi di canneti, che
poi muoiono e affondano nell’acqua; a
Escursione didattica nel Parco del Ticino e scorcio di una lanca naturale
lungo andare, accade che i canneti
morti ricoprano interamente la superficie della lanca e decomponendosi, la
portano lentamente verso l'interramento . In seguito nasce dell’erba sulla lanca interrata, e sull’erba nascono
varie piante che trasformano la lanca in
un bosco.
Luca Bazzoni
FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011
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Immagini di biologia a scuola … prima di internet
Dall'archivio del Liceo Taramelli di Pavia e stata recuperata recentemente una collezione di cromolitografie su tela
che risalgono ai primi anni venti del secolo scorso e che venivano utilizzate per le lezioni di scienze naturali
Tavola di Gaston Bonnier,
botanico francese (Parigi
1853- 1922) edita da Paravia
FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011
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Tavole anonime edite da Paravia, molto accurate nelle
didascalie esplicative
FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011
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Pierre Bonnet- Histoire naturelle- ed. Paravia
FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011
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Classificazione, geologia e paleontologia- ed Paravia
FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011
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speciale
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LA BATTAGLIA DI SOLFERINO:
IL PRIMO PASSO VERSO L'UNITA' D'ITALIA E VERSO LA NASCITA DELLA
CROCE ROSSA
La battaglia venne combattuta il
24 giugno 1859. Si trattò in sostanza, di un insieme di battaglie distinte
che si svilupparono autonomamente e
quasi simultaneamente, su un fronte di
oltre 20 km. Alla battaglia presero
parte oltre 230.000 uomini. In Italia
è ricordata per essere stata il primo
passo verso l’unità d’Italia, e nel mondo per avere ispirato Henry Dunant
alla creazione della Croce Rossa.
guerra di Solferino, decise di lottare
per aiutare i feriti di guerra. Per ricordarlo e per mostrare alla gente la situazione dell’epoca, fu istituito nel
1959 (centesimo anniversario della
battaglia) il Museo Internazionale della
Croce Rossa, situato a Castiglione
delle Stiviere (MN). Qui vengono esposti alcuni reperti dell’epoca, tra cui
diversi tipi di proiettili, sia sferici che
ogivali; questi ultimi furono innovativi
poiché, viaggiando più veloci, causavano effetti devastanti nel corpo dei soldati colpiti. Nella stessa sala sono situati dei rudimentali strumenti chirurgici, sterilizzabili solo col fuoco a delle
lamade a olio. Durante la seconda
guerra di indipendenza, i feriti venivano
Affresco storico rappresentante la
battaglia di Solferino del 24 giugno
1859
trasportati con particolari carri fino
alle chiese, in cui veniva dato loro un
primo soccorso; più avanti, i carri vennero
ostituiti da automobili e ambulanze in
Vista dell’odierna piana di Solferino
grado di portare in minor tempo più
feriti contemporaneamente. È agghiacciante sapere che ai tempi delle guerre di Indipendenza c’era un veterinario
ogni 500 cavalli e solo un medico ogni
2000 soldati. Questi dati ci fanno
capire che la vita di un cavallo era più
In seguito alla strage di Solferiimportante di quella di un uomo ed è
no, avvenuta durante la seconda guerforse anche per questo che la battara d’indipendenza, nacque la Croce
glia di Solferino si è rivelata una straRossa, un’associazione di volontari
ge senza precedenti.
che si occupa di aiutare i feriti e i maIl museo non è solo dedicato alla batlati. Essa venne costituita su iniziativa
taglia di Solferino, ma ospita anche
di Henry Dunant; egli fin dall’infanzia si
testimonianze riguardanti conflitti più
dedicò ad opere di carità in favore dei
attuali in cui interviene la Croce Rossa.
bisognosi e, dopo aver assistito alla
Tra questi vi sono le sconvolgenti foto
IL MUSEO DELLA
CROCE ROSSA
speciale
150
rappresentanti persone di tutte le età,
vittime delle mine anti-uomo nascoste
nel terreno dei paesi del terzo mondo:
private di un braccio o di una gamba,
esse sono costrette a ricorrere a
protesi artificiali per reinserirsi nella
società. A questo proposito, un filmato mostra il centro di ricovero dei feriti, l’applicazione delle protesi e infine
la volontà dei medici di aiutare i ricoverati. È molto interessante seguire
l’evoluzione dell’emblema di questa
associazione nel corso della storia:
esso era inizialmente costituito da una
croce rossa su fondo bianco (l’inverso
della bandiera svizzera, paese simbolo
della neutralità). Successivamente le
nazioni musulmane protestarono per il
riferimento alla croce cristiana e venne
così introdotta la mezzaluna rossa. Per
trovare un simbolo internazionale, si
optò per il cristallo rosso, un semplice
rombo.
Il museo di Castiglione delle Stiviere
ricorda la tragedia della guerra, ma
nessuno potrà mai capire cosa si prova a viverne una.
C. Barbera A. Ricci
24 giugno 1859:
1859:
fronte di oltre 20 km.
Alla battaglia presero
parte oltre 230.000
uomini.
un veterinario ogni 500
cavalli e solo un medico
ogni 2000 soldati.
5000 morti e 22000
feriti
FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011
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FERITI DI GUERRA
E CHIRURGIA DA
CAMPO
Nella battaglia di Solferino del 24
giugno 1859 ci furono circa 5000 morti e 22000 feriti (12000
francesi/10000 austriaci).Si
svolse con
austriaci)
la mancanza di strutture sanitarie e senza personale medico ed infermieristico
sufficienti per il trasporto e la cura dei
feriti.Nell'esercito francese erano presenti le cosiddette “ambulanze volanti”
chiamate così in quanto venivano schierate con l’artiglieria volante ed erano un
primo rudimentale mezzo utilizzato solo
per il trasporto dei feriti.
Sul campo i feriti venivano raccolti da
squadriglie mobili di soccorso munite di
“grembiuli porta feriti”.La maggior parte
dei feriti era interessata da ferite da
arma da fuoco. Le pallottole utilizzate
erano di due tipi:una rotonda e l’altra
allungata e più aerodinamica. La prima
pallottola veniva estratta con facilita`poichè rimaneva intera anche dopo la
penetrazione nel corpo del soldato;la
seconda invece quando entrava nel corpo esplodeva dividendosi in più pezzi e
causando maggiori danni. Quando le
pallottole rimanevano conficcate nella
testa per estrarle i medici si servivano
di un trapano che permetteva loro di
allargare la ferita al cranio e di recuperare la pallottola.Molto spesso pero`l’operazione non andava a buon fine.
Era importante curare le ferite e legare
tempestivamente le arterie,ridurre le
fratture e, dove era necessario, applicare l’amputazione degli arti.Gli strumenti
chirurgici venivano sterilizzati utilizzando
lampade ad olio.
I soldati con lesioni serie quali taglio di
arterie o traumi cranici,insieme a quelli
con ferite
all'addome erano i primi a
morire poiché il medico da campo, conoscendone la gravità,preferiva soccorrere i soldati che avevano qualche speranza di sopravvivere.
Molti fattori potevano influenzare la guarigione: nel 1859 la febbre colpì molto
duramente l’esercito vittorioso che fece
curare i suoi feriti nei grandi ospedali di
Brescia e Milano.Le pessime condizioni
igeniche degli ospedali e la contagiosità
delle malattie furono,per molti soldati,
fatali; inoltre a quel tempo l’anestesia
speciale
150
Strumenti chirurgici da campo (in alto) e lettiga dell’epoca (in basso)
era stata scoperta solo da due anni e
veniva utilizzato il cloroformio che, oltretutto, era riservato solo agli ufficiali superiori mentre per i soldati si utilizzavano alcolici o tabacco.
Del resto proprio il massacro della battaglia di Solferino e San Martino ispirò
Dunant per la costituzione della Croce
Rossa. Egli infatti, come raccontra nl
suo libro “un ricordo di Solferino” durante la battaglia di Solferino,vedendo il
pessimo stato in cui
venivano lasciati i soldati feriti,decise di
organizzare un minimo d’aiuto sanitario e
senza distinzione di uniforme,aiutato dai
cittadini di Castiglione delle Stiviere,fece portare nel vicino paese tutti i
feriti che si riusciva a recuperare sul
campo di battaglia e questi furono collocati nelle case,nelle chiese e nelle piazze.Dunant riusci ad organizzare comitati
di soccorso con raccolta di materiale
quale biancheria e provviste di ogni specie ; venivano perfino strappate pezzi
dalle camicie per fare le bende.
FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011
M. Milano A. Bianchi
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LA TORRE DI
S. MARTINO
speciale
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La torre di S.Martino, sita a S.
Martino della Battaglia, alta 74 metri,
fu costruita tra il 1880 e il 1893, in
stile neogotico. Fu progettata
dall’architetto Frizzoni e dagli ingegneri Fattori, Monterumici e Cavalieri.
Fu costruita per ricordare la battaglie
di Solferino e di S.Martino le quali
contriburono alla sorte della seconda
guerra d’indipendenza.
Nell’ingresso si trova la statua in bronzo di Vittorio Emanuele II dello scultore Dal Zotto.
Le pareti sono tutte dipinte da Vittorio Bressanin.Salendo per la rampa si
giunge a numerose sale dedicate ad
alcuni episodi della battaglia.
Gli affreschi celebrativi sono molto
interessanti e dettagliati: e’ possibile
osservare ogni minimo particolare, come i tipi di cavalli utilizzati e le armi,
moderne ed efficienti come il fucile
Miniè mod. ’59.
Dalla cima della torre e’ possibile
ammirare un fantastico panorama che
si espande dal basso lago di Garda a
tutta la valle del Mincio fino a Valeggio.
Sulla sommità della torre e’ stato installato un faro che di notte emette
una luce tricolore.
Quello della torre di San Martino,
possiamo dunque considerarlo un
complesso molto interessante, soprattutto per chi e’ appassionato di
storia.
Raffigurazione storica
della battaglia di S.
Martino
Statua in bronzo di
Vittorio Emanuele II
collocata all’ingresso
della torre di S. Martino realizzata ad opera
di Dal Zotto
E. Vigorelli M. Maliverni
L’ossario di Solferino
Vista generale e dettagli
dell’ossario di Solferino
.
L’ossario di Solferino è un ossario
monumentale. Per ossario monumentale si intende un edificio con scopi
commemorativi in cui vengono raccolti
resti di gruppi di persone deceduti in
determinate circostanze, come battaglie e massacri. L’ossario di Solferino
è ospitato nella chiesa di San Pietro in
Vincoli, la più antica del paese.
Nell’ossario sono contenuti 1400 teschi e le ossa di circa 7000 soldati
piemontesi, austriaci e francesi.
francesi
S. Covre
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.
REDAZIONE
DIRETTORE:
Prof. Beatrice Zavattoni
VICEDIRETTORE:
Alessandra Ricci
ART DIRECTOR:
Chiara Barbera
GRAFICO:
Beatrice Pasotti
REFERENZE FOTOGRAFICHE:
Pagg. 2-4-5 Matteo Malinverni
Pag. 3 Beatrice Baldiraghi
Pagg. 6-7-8-9 Giorgio Pavido
Pagg. 10-11-12 Chiara Barbera
I-II-IV di copertina Chiara Barbera
PHOTO EDITOR:
Simona Fantini,
Matteo Malinverni
CAPO REDATTORE:
Luca Bazzoni
REDATTORi:
Francesco Mordà, Federico Pasotti, Gaia Beccaris, Marika
Contessa, Andrea Altrocchi,
Davide Alberti
INVIATi:
Alessio Bianchi, Alessia Manassero, Beatrice Baldiraghi,
Simone Covre, Matteo Balestra, Marco Milano
SEGRETARIA DI REDAZIONE:
Elisabetta Vigorelli
FOCUS SCUOLA—NUMERO UNICO— 16 MAGGIO 2011
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