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Passione sportiva sempre e comunque - Consumatori

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Passione sportiva sempre e comunque - Consumatori
consumatori
edizione reno n°5 giugno 2016
il mensile dei soci coop
IN BICI
È MEGLIO
Ecco come città e aziende stanno cercando
di costruire alternative sostenibili all'uso dell'auto
44
Passione sportiva
sempre e comunque
In visita alla redazione di "Zerocinquantuno",
con cui Coop Reno ha organizzato "La carica
dei 1001". E ora dal comune tifo per il Bologna
nasce una nuova iniziativa: "Fuga per la vittoria"
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per chi passa a CoopVoce
tra il 2 giugno e il 29 giugno 2016
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scatto alla risposta di 10 cent. In più, per coloro che sottoscrivono questa promozione, la tariffa prevista per la navigazione in territorio nazionale è di 1 cent al MB, oppure è possibile
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consumatori
SOMMARIO
coop reno
sommario
seguici su facebook
e su www.consumatori.e-coop.it
Le pagine di
40 Guardia sempre alta
sul fronte qualità
DI MARIO CIFIELLO
6 In città io mi muovo in bici
Qualcosa sta cambiando per costruire alternative all'uso dell'automobile nelle nostre città. Ecco come Comuni e aziende si stanno
muovendo
12 Prevenzione per sconfiggere i tumori
Intervista al professor Umberto Veronesi: "Oggi la medicina è capace
di guarire il 60% delle persone colpite e in alcuni casi si arriva al 90%"
16 Coop dice stop all'olio di palma
Dopo il parere dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare,
Coop ha deciso di eliminarlo da tutti i prodotti a marchio: "Principio
di precauzione"
42 I Frutti della pace
nei nostri carrelli
DI ANDREA MASCHERINI
44 Passione sportiva
sempre e comunque
DI ALICE MUNERATO
48 Il popolo della Festa
del pesce, a Osteria
DI DANIELA DALPOZZO
Coop Reno, telefono 051.8906011
www.coopreno.it
4 Lettere a
elevanti e l'avorio
11 Gli
DI MARIO TOZZI EUGENIO DEL TOMA
e il bello
15 IlD I buono
MASSIMO MONTANARI
città mi muovo in bici
6 DIInBIBI
BELLINI
19 Donne e salute
30 Delizie dal spore di mare
9 La vignetta
24 Caffè la capsula
spiagge più belle
34 Le
DI GIUSEPPE ORTOLANO
28 Televisori da cambiare?
e messa in piega
36 Libro
DI M. CIRRI E F. SOLIBELLO
Consumatori
DI ELLEKAPPA
12 Tumori e prevenzione
DI CALUDIO STRANO
DI EUGENIO DEL TOMA
è compostabile
DI HELMUT FAILONI
DI CLAUDIO STRANO
16 Coop, stop all'olio
di palma
36 Mostre, libri e dischi
Intervista a Manuel Agnelli
DI G. OLDRINI E P. PACODA
Mensile della Cooperazione di Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 [email protected]
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Claudio Strano. Progetto grafico Glifo associati/Plumdesign Impaginazione e grafica Ilde Ianigro
Responsabile della pubblicità Luca Fornaciari Stampa Coptip (Modena)
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Coop Editrice Consumatori Consiglio di amministrazione: Massimo Bongiovanni (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente)
Enzo Bertolino, Stefano Dalla Casa, Edwin Ferrari, Renato Germiniani, Andrea Mascherini, Alessandro Medici, Daniele Moltrasio.
Il numero di maggio è stato stampato in 2.989.804 copie
Associato USPI, Unione stampa periodica italiana
Questo prodotto è stampato su carta certificata Fsc come pure tutta la catena di lavorazione
consumatori
giugno 2016
4
L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è:
redazione Consumatori, Viale Aldo Moro, 16, 40127 Bologna
fax 051 6316908, oppure, [email protected]
Coop, raddoppiano i controlli nei campi
Ho letto su Consumatori della campagna "Buoni e giusti" promossa da Coop contro lo
sfruttamento nelle filiere agricole. Vorrei avere qualche cifra più dettagliata su cosa
sta avvenendo e sui controlli annunciati.
Rebecca palladini - piacenza
Risponde chiara faenza
responsabile sostenibilità e innovazione valori di Coop Italia:
Nell’ambito della campagna “Buoni e giusti” (di cui,
come lei ricorda, su questa rivista ci siamo già più volte
occupati) sono coinvolti non più soltanto gli 80 fornitori ortofrutticoli di prodotto a marchio Coop (che a
loro volta si rapportano a 7.200 aziende agricole), ma
tutti gli 832 fornitori nazionali e locali di ortofrutta
(per oltre 70.000 aziende agricole). Nell'ambito del
progetto, che vuole affermare concretamente principi
e pratiche di legalità e rispetto dei diritti dei lavoratori,
è stata coinvolta tutta l'ortofrutta venduta nei negozi
Coop. Per questo è stata chiesta a tutti i fornitori la
sottoscrizione di una lettera di adesione al Codice di
responsabilità sociale ed etica di Coop. In più è stato
avviato un piano di controlli, con focus specifico su
legalità, sicurezza, etica ed il rispetto dei diritti dei
lavoratori, lungo le filiere con l'utilizzo di ispettori
indipendenti (auditor) appartenenti a una società specializzata. Questa società è Bureau Veritas, leader a
livello mondiale nei servizi di ispezione, di verifica di
conformità e di certificazione.
Coop ha individuato 13 filiere ortofrutticole più esposte ai rischi di illegalità e dove più frequentemente
emergono episodi di sfruttamento dei lavoratori; con
una pianificazione degli interventi che tiene conto
della stagionalità. Ad oggi sono già stati effettuati 120
controlli sulle filiere di arance navel e clementine, fragole e pomodoro pachino.
La prima campagna oggetto di controllo è stata quella
delle clementine e arance Navel 2015-2016, durante
la quale sono stati coinvolti tutti i 22 fornitori sia di prodotto a marchio che non a marchio Coop, con la verifica, secondo un piano di campionamento definito, di
oltre 50 aziende agricole in Calabria, Sicilia e Puglia.
A questa è seguita la campagna fragole che ha previsto il controllo di tutti i 15 fornitori sia di prodotto a
marchio che non a marchio Coop, con la verifica in
base ai criteri definiti, un piano di campionamento
definito, di oltre 30 aziende agricole in Calabria, Basilicata, Calabria e Lazio.
Anche per il pomodoro pachino si è seguita la stessa
linea e sono stati verificati tutti i 13 fornitori che afferiscono alla rete Coop ed un totale di 25 aziende agricole.
In tutti i casi, ultimate le ispezioni di ogni campagna, ci siamo immediatamente attivati per condividere con i fornitori i problemi riscontrati e definire
un percorso che portasse a una rapida risoluzione di
tutto quanto emerso. Seguendo la stagionalità delle
lavorazioni, oltre a quella del pomodoro, sono ora
previsti controlli su altre filiere critiche quali quelle
delle lattughe, dei meloni, dell'uva ed altri prodotti
di largo consumo.
Anche alla luce dei dati emersi da una recente indagine dell'osservatorio della Flai-Cgil che conferma la
gravità dei fenomeni di sfruttamento presenti, Coop
si è data l'obiettivo di raddoppiare rispetto all'anno
precedente il numero di ispezioni e di arrivare a farne,
secondo una stima, circa 400 entro fine anno.
Conservare la frutta
Come è meglio conservare la frutta, soprattutto nel periodo estivo ormai alle porte, per
farla durare più a lungo?
Gianna reguzzoni - fano
Alcuni frutti come ananas, anguria, melone e banana
sono dotati di buccia molto resistente e per questo motivo possono rimanere fino a 48 ore fuori dal frigorifero,
anche d’estate. Per altri come uva e pesche, la conservabilità è limitata perché, pur essendo acidi, sono ricchi di
zuccheri e la buccia è sottile. Per questo conviene metterle subito in frigo se molto mature, altrimenti possono
restare a temperatura ambiente per 24 ore. I prodotti altamente deperibili, come i frutti di bosco, le fragole o le
albicocche vanno messe su un piatto in un unico strato,
5
in modo da evitare la compressione, interponendo un foglio di carta da cucina tra i frutti e il piatto. La frutta già
tagliata, come le fette di anguria o di melone o pezzi di
cocco, richiede tassativamente il frigorifero, protetta da
pellicola trasparente da cucina che però lasci passare l’ossigeno. Questa accortezza è importante perché se il frutto
non è ben areato, come quando si trova nel sacchetto del
supermercato, la scarsità di aria favorisce i processi di
fermentazione. Melone, anguria e cocco devono essere
accuratamente lavati prima del taglio. I succhi di frutta
preparati in casa e soprattutto i centrifugati e gli estratti
di verdure hanno una conservabilità molto limitata, cioè
al massimo 24 ore in frigo. Vale la pena ricordare che lasciare un frutto molto maturo nella fruttiera accanto ad
altri frutti, accelererà la maturazione degli altri.
Tartufo come ingrediente
In alcuni prodotti alimentari compare fra
gli ingredienti il tartufo. Vorrei saperne di
più.
Gianni aragozzini - Monza
L’aroma naturale del tartufo è formato da tantissime
componenti, che non si trovano nella maggior parte dei
prodotti esposti sugli scaffali dei supermercati, i quali invece utilizzano un aroma ottenuto in laboratorio per via
sintetica. Quando si compra un alimento che richiama in
qualche modo il tartufo, spesso si tratta di un cibo con un
un aroma fatto in laboratorio. Per questo è bene leggere
attentamente le etichette e verificare se la percentuale
di tartufo presente è davvero limitata per non dire quasi
nulla. Nella maggior parte dei casi la quantità del tartufo è
dello 0,5% sul peso totale.
Questi piccoli quantitativi consentono ai produttori
l’utilizzo dell’immagine del tartufo sulla confezione,
rendendo il prodotto molto più attraente. La quantità
di tartufo nei prodotti confezionati varia dallo 0,5%
al 2-3% ed è trattato con aromi. Anche nei prodotti
confezionati, come risotti o paste si trova l’aroma
liofilizzato. Nel riso, ad esempio viene inserita una
minima quantità di tartufo (dallo 0,5% al 2-3%) preventivamente trattato con un aroma di sintesi e poi
liofilizzato. L’aroma deriva da alcuni composti chimici volatili naturalmente presenti in certi prodotti,
che conferiscono ai cibi quella precisa caratteristica
sensoriale. È frutto della combinazione di odore e sapore. Leggendo l'etichetta, la scritta “prodotto contenente aroma” o la semplice parola “aroma” indicano
una sostanza ottenuta in laboratorio e solo quando
c’è scritto “aroma naturale di tartufo” il componente
è estratto dal tartufo.
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6
mobilità sostenibile
in città io mi muovo
in bici
Qualcosa sta cambiando per costruire alternative all'automobile nelle nostre città.
Mentre il Governo ha previsto finanziamenti nella legge di stabilità, tra Comuni
e aziende private c'è un fiorire di iniziative per promuovere la buona mobilità tra
cittadini e dipendenti. Ve ne raccontiamo alcune che riguardano anche Coop
Da svariati anni è in corso una lenta ma inesorabile transizione da un modello di mobilità a
forte impatto ambientale, imperniato sull’uso dell’auto privata, a
più consapevole e sostenibile.
DA CASA AL LAVORO uno
La centralità dei temi che riguardano la mobilità sostenibile è sotto gli occhi di tutti e si inserisce ormai a pieno titolo nel più ampio
dibattito sui cambiamenti climaDal 2 febbraio scorso è entrata in
tici. Si tratta di un fenomeno talvigore la norma che riconosce
mente evidente che nessuno può
sempre la copertura assicurativa
più far finta di nulla: né i cittadini,
INAIL a chi si reca al lavoro in
bicicletta. Questo significa che, d'ora né i governi, né le città e neppure
le imprese. Il ritardo accumulain poi, i lavoratori che usano la bici
nel tragitto tra la propria abitazione
to da noi su questi temi rispetto
e il lavoro, in caso di infortunio sono all’Europa sembra incolmabile:
sempre tutelati. Precedentemente
mentre in Europa all’incirca 2
tale tutela era concessa solo, in
viaggi su 3 nei maggiori centri avmancanza di mezzi pubblici o per
vengono senz’auto, nel nostro Paincongruenza degli orari. Ora invece
si considera l'uso della bicicletta alla ese invece circa il 60% degli spostregua del mezzo pubblico o del
stamenti in città sono effettuati
muoversi a piedi.
con l’auto privata.
La nuova legge supera anche la
Eppure gli italiani sembrano orrecente interpretazione dell'INAIL,
mai pronti per un cambio d’abiche estendeva la tutela ai ciclisti
tudini in tema di mobilità. Seconsolo se l’incidente avveniva su piste
do una recente ricerca di Isfort “il
ciclabili o zone interdette al traffico
prevedendo il risarcimento anche se 40% dei nostri connazionali vorl'incidente avviene su strade aperte
rebbe usare di meno l’automobile
di bibi bellini
L'Inail ora "copre"
anche chi va in bici
al traffico.
e il 49% si dice propenso a un maggiore utilizzo del mezzo pubblico”.
Forse basterebbe una “spintarella
gentile” per creare il cambiamento d’abitudini, ma da dove partire?
Il Governo un’idea ce l’ha e sembra averla concretizzata nell’ultimo Collegato Ambientale alla
Legge di Stabilità, varato alla fine
dello scorso anno, che include, tra
gli altri, finanziamenti per 35 milioni di euro a favore di comuni e
città metropolitane per progetti
di bike-to-work e bike-to-school,
ovvero finalizzati all’utilizzo della
bicicletta negli spostamenti casalavoro e casa-scuola. Si tratta di un
provvedimento che al di là delle risorse stanziate, ancora largamente
inadeguate, ha il pregio di mettere
a fuoco i principali motivi di traffico delle città e di indicare nell’uso
della bicicletta una soluzione ancora non pienamente sfruttata.
In attesa dei bandi attuativi nel
frattempo in Italia assistiamo a
un fiorire di iniziative e annunci
di comuni e aziende sempre più
chiaramente impegnate a promuovere la buona mobilità tra i
continua a pagina 8 >
consumatori
giugno 2016
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“Così si riduce l'uso dell'auto”
Un mobility manager si racconta: "Centinaia di
dipendenti coinvolti e 6 tonnellate di CO2 risparmiata"
Questa è una intervista a Fabio Fusari dal 2009
Mobility Manager di STMicroelectronics. Quali
sono le principali azioni adottate per ridurre l’uso
dell’auto privata?
Abbiamo lavorato innanzitutto con le istituzioni
che ci hanno permesso di accedere a convenzioni
per l’acquisto diretto di abbonamenti annuali, a
cui abbiamo aggiunto un nostro contributo. Abbiamo fatto nascere una community di Bikers e
registrato un certo successo anche con il Carpooling. Infine abbiamo istituito un Mobility Point
aziendale, dove tutti i colleghi e i nostri visitatori
possono rivolgersi per valutare e soddisfare la loro domanda di mobilità.
Quali miglioramenti avete accertato a fronte delle
azioni messe in campo?
A oggi le politiche di ST sulla mobilità fanno risparmiare nel sito di Agrate Brianza 6,18 tonnellate di CO₂ ogni giorno. Senza contare il taglio drastico dei costi di gestione dei parcheggi
e il mancato consumo di territorio. Più di 1.000
persone quotidianamente nella stessa sede scelgono di non utilizzare l’auto per raggiungere
il posto di lavoro. A queste vanno aggiunti 160
equipaggi di carpooling, circa 340 persone, e
190 ciclisti oltre a qualche appassionato che al
lavoro ci viene di corsa. Il sostegno alle politiche
di Mobility Management ha fatto in modo che
l’utilizzo del veicolo privato sia sceso del 27%,
mentre il trasporto collettivo compie un balzo
di +20% e il carpooling con +8% si dimostra una
modalità apprezzata. L’utilizzo della bicicletta è
stabile a un 4% della popolazione che lavora ad
Agrate Brianza.
Quante persone sono impiegate in questa funzione e a quale area fa capo?
Attualmente il mio team è composto da 2 persone che si occupano di quasi 5.300 colleghi. Dipendiamo direttamente dal top management: una
linea diretta necessaria per la sensibilità del servizio che offriamo ai colleghi.
Ci sono state ricadute positive tra i dipendenti?
Posso dire che le ricadute sull’intera catena produttiva sono positive e molto interessanti. Noi
operiamo su turni lavorativi sulle 24 ore e sapere
di aver a disposizione una navetta aziendale che
in qualsiasi condizione atmosferica ti accompagni o ti riporti a casa, abbatte lo stress e i costi
di trasporto, accrescendo la sicurezza. I risultati
sono molto interessanti anche dal punto di vista
del senso di appartenenza aziendale che in questi anni è aumentato parecchio.
8
propri cittadini e dipendenti.
Ad anticipare tutti è stato Massarosa, un piccolo comune della
Versilia che nell’autunno scorso
ha deciso di offrire un incentivo
chilometrico a 50 cittadini, selezionati tramite bando pubblico,
intenzionati a recarsi al lavoro in
bicicletta: un contributo economico di 25 centesimi a km
sperimentato dallo scorso anno anche in Francia su iniziativa della ministra dell’ecologia
Ségolène Royal.
Il principale pregio del progetto è la sua sostenibilità economica, fa notare l’avvocato Jacopo
Michi dell’ufficio legale di Fiab
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta) che ha lavorato con
l’amministrazione alla stesura del
progetto. “Visto che il budget è
garantito in via ordinaria dai proventi delle multe, il comune non
deve sottostare ai vincoli del patto di stabilità e quello che serve è
solo la volontà politica di attuare il
provvedimento”.
Ancora più evoluto sembra essere
il modello della città di Alghero
che interpretando in modo compiuto le indicazioni del provvedimento governativo, ha esteso gli
primo piano mobilità sostenibile
incentivi anche agli spostamenti casa-scuola a favore di studenti
con più di 16 anni.
Insomma tra le citta sembra crescere la competizione e l’orgoglio
cittadino viene spesso affidato ai
ciclisti e alla loro capacità di macinare chilometri come nel caso
della European Cycling Challenge la più grande competizione
tra ciclisti urbani a livello europeo,
nata a Bologna 5 anni fa e che oggi interessa oltre 50 città sparse nel
continente.
O come il Bike Challenge Milano, la sfida che premia le aziende che hanno messo in sella più
lavoratori e i dipendenti che hanno cooptato più colleghi nell’iniziativa. Tra le imprese coinvolte
nomi del calibro di Siemens,
Enel, Rai, Danone e STMicroelectronics che può vantare politiche di mobility management
aziendale tra le più avanzate
del nostro Paese.
A favorire il proliferare di
iniziative volte a incrementare gli spostamenti in bicicletta per andare al lavoro, ha
contribuito sicuramente il riconoscimento Inail dell’infortunio
in itinere ciclistico che ha tolto a
aziende e comuni ogni imbarazzo
nel consigliare la bicicletta ai propri dipendenti (vedi il box nelle
pagine precedenti).
Ecco che aziende, enti pubblici
e università cominciano a essere non più spettatori passivi delle iniziative condotte dalle amministrazioni locali in tema di
viabilità, ma attori protagonisti
nella gestione della domanda di
trasporto di segmenti importanti
di cittadinanza.
Le aziende sono ormai consapevoli di essere attrattori e generatori di traffico prevalentemente
automobilistico e cominciano a
ViviBICI la applicazione di coopvoce
pedalare ti fa guadagnare sul traffico telefonico
ViviBici è la app di CoopVoce che calcola gli spostamenti
casa-lavoro del progetto “In bici alla Coop” di Coop
Alleanza 3.0. Grazie a un sofisticato algoritmo di
controllo su velocità media e massima, permette di
conteggiare i km realmente percorsi in bici e di calcolare
gli eventuali bonus da elargire ai dipendenti delle
Aziende che l’adottano come piattaforma,
semplificando, dal punto di vista amministrativo e
gestionale, il lavoro degli Uffici del Personale. Tali
funzionalità possono essere offerte anche senza essere
clienti di CoopVoce.
Va però notato che per questi ultimi, i vantaggi
aumentano grazie a un meccanismo di conversione in
Mb di traffico internet Mobile, dei km percorsi, che
CoopVoce offre a chi si sposta
in bicicletta. La conversione
dei km in Mb potrà inoltre,
essere sfruttata dal
dipendente anche nei percorsi
diversi da quello casa-lavoro (gita in famiglia, al cinema
in bici…).
Doppio vantaggio quindi per i clienti CoopVoce che, se
sono Soci Coop, possono anche convertire i punti spesa
in traffico telefonico.
Ma vantaggi anche per tutte quelle Aziende e Comuni
che potranno trovare in ViviBici il partner ideale per
coniugare mobilità in bicicletta con incentivi e bonus per
muoversi, per comunicare e per fare la spesa.
CoopVoce ha creato l'APP Vivibici che traccia le tue uscite in bicicletta e le trasforma in traffico gratuito.
Basta scaricare l'APP, attivare la promo ChiamaTutti Bici (600 minuti, 300 SMS e 1 Giga a 7 Euro/mese) e salire in sella!
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consumatori
giugno 2016
9
LA VIGNETTA DI ELLEKAPPA
sviluppare una visione nuova del
loro rapporto con il territorio e
con i propri dipendenti. Le loro
iniziative hanno risvolti sia ambientali che sociali tanto da non
essere più considerate come extra
costi, ma come opportunità di risparmio e efficienze; come terreno concreto per supportare la crescita del business, incrementare
l’impatto sociale positivo presso i
propri dipendenti, riducendo nel
contempo l’impronta ambientale
legata alla propria attività.
Unilever Italia nel suo quartier
generale a Roma applica, da diverso tempo, una politica del lavoro
(Smart Working) che ha esteso a
tutti i suoi 500 dipendenti la piena flessibilità oraria nell’arco della
giornata nonché la possibilità di lavorare fuori dai locali aziendali. Un
provvedimento che, oltre a conciliare i tempi di vita e di lavoro dei
dipendenti, ha effetti decisamente positivi anche sulla mobilità in
quanto favorisce il lavoro da casa e
permette ai dipendenti di scegliere
gli orari e i mezzi di trasporto migliori per spostarsi.
Tra gli attori di questo cambia-
mento ci sono sicuramente i Mobility Manager aziendali che rimasti pressoché dormienti per
quasi 20 anni oggi sono chiamati
con forza a governare gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti, con l’obiettivo di ridurre l’uso
dell’auto privata a favore di soluzioni di trasporto a basso impatto
ambientale. La figura del Mobility
Manager introdotta per legge nel
1998, “si applica a ogni organizzazione con più di 300 dipendenti
per ‘unità locale’ o, complessivamente, con oltre 800 dipendenti,”
precisa Lorenzo Bertuccio direttore scientifico di Euromobility l’associazione di categoria.
Le principali alternative suggerite da questi “gestori della mobilità aziendale” per contenere l’uso
dell’auto privata sono principalmente il trasporto pubblico, la
mobilità in bicicletta e l’auto condivisa (car pooling). Grazie anche
alla diffusione della banda larga
prende piede anche il lavoro a distanza che rientra tra le politiche
di Smart Working come quella citata di Unilever o come la recente
iniziativa di Telecom Italia Mobile
che alla fine di febbraio “ha avviato una sperimentazione di lavoro
a distanza che, nel solo mese di
marzo ha generato 13.500 giornate in cui i partecipanti al progetto
hanno lavorato da casa: un notevole vantaggio anche per la viabilità cittadina e l’inquinamento”
sottolinea Fabio Galluccio.
Un'azienda come Barilla “da tempo ha fatto accordi con il Comune per avere un collegamento alla
rete di Trasporto Pubblico Locale
tramite autobus di linea che arriva all’interno della sede di Pedrignano” dice con un certo orgoglio
Luca Pieroni mobility manager
dell’azienda parmense, che può
contare anche su una ciclabile che
unisce la stazione ferroviaria allo
stabilimento e che mette a disposizione dei suoi dipendenti abbonamenti agevolati al trasporto
pubblico, navette aziendali, parcheggi custoditi per biciclette e ricariche per mezzi elettrici.
Altra eccellenza del mobility management Made in Italy è Poste
Italiane che possiede la flotta di
mezzi elettrici più grande d’Italia e che per i suoi dipendenti ha
continua a pagina 10 >
consumatori
giugno 2016
10
attivato corsi di Eco-Driving al fine di favorire la riduzione dei consumi e delle emissioni grazie ad
uno stile di guida più responsabile
e sicuro. Una grossa mano ai Mobility Manager arriva dalle nuove
tecnologie che consentono la tracciabilità degli spostamenti tramite
smartphone e la relativa rendicontazione in merito a km percorsi e
kg di mancate emissioni di CO2.
Una contabilità che spesso viene
affiancata da premi e vantaggi come quelli che offre CoopVoce con
la sua app (vedi il box a pagina 8).
Un servizio in grande ascesa è
Jojob una piattaforma di carpooling che offre la possibilità di
condividere passaggi in auto con
colleghi o dipendenti di aziende
limitrofe.
Attivato da 73 aziende di grandi dimensioni in Italia, il servizio
coinvolge ormai 57mila dipendenti. Grazie all'app Jojob è in
grado di quantificare la reale CO2
risparmiata dopo ogni tragitto
percorso in carpooling, generando così punti trasformabili in
sconti da utilizzare in promozioni
locali e nazionali.
Tra le aziende che si avvalgono di
Jojob ci sono Unicoop Firenze,
Coop Consorzio Nord Ovest
che detengono sulla piattaforma il
record di CO2 risparmiata, ma anche molte aziende di nuova generazione: da Yoox che ha coinvolto
il 45% dei propri dipendenti delle
sedi di Milano e Bologna, a Amazon Italia che nel 2015 vanta ben
2.370 tragitti certificati dai propri
dipendenti. Il primato per i km
percorsi in condivisione e certificati tramite smartphone è invece dell’Istituto Italiano di Tecnologia che da giugno 2015 a metà
aprile 2016, ha effettuato 2023
viaggi in car pooling, per un totale di 63.960 km e 6.428,37 kg di
CO2 risparmiati.
“Nella sua sede di Genova i circa
850 dipendenti possono inoltre
contare su una serie di convenzioni per l’utilizzo del car sharing, per
l’acquisto agevolato di biciclette,
scooter elettrici e di titoli di viaggio per il trasporto pubblico, oltre che su un servizio di navette
aziendali utilizzate giornalmente da oltre 200 dipendenti”, dice
Massimiliano Gatti Direttore Facilities dell’Istituto.
Il Welfare aziendale è l’altra porta
d’accesso importante che consente alla mobilità sostenibile di farsi
strada in azienda. Secondo Paolo
Schipani di Eudaimon, società
che dal 2002 accompagna le aziende nello sviluppo di piani di welfare aziendale “i servizi annoverabili nella sfera del cosiddetto
‘time&money saving’ rappresentano per le persone un’ottima soluzione di conciliazione tra le routine di vita e di lavoro. E proprio la
mobilità è uno degli aspetti ‘saving’
sempre più sentito e adottato nelle
imprese. Un buon programma infatti fa risparmiare, ogni mese, fino
a un paio di giorni di tempo al lavoratore, semplificandogli la vita, e
una media di 150 euro, senza contare il risparmio fiscale, contributivo… e di CO2”. Emblematico in
tal senso è il caso di Coop Alleanza 3.0 la più grande cooperativa
di consumo italiana: 2 milioni 700
mila soci, 5 miliardi di fatturato e
22 mila dipendenti.
Qui il welfare della mobilità viaggia su due ruote, attraverso un programma sperimentale rivolto a 250
dipendenti, che prevede incentivi
economici per quei lavoratori che
decidono di recarsi al lavoro in bicicletta. “Il progetto In bici alla Coop - dice Ethel Frasinetti del Coordinamento Direzione e Welfare
Direzione Politiche del Personale
- parte dall’esigenza di tenere assieme i temi del benessere e della
primo piano mobilità sostenibile
11
un pianeta da difendere
di
Mario Tozzi
primo ricercatore Cnr - Igag
e conduttore televisivo
Gli elefanti
e l'avorio da distruggere
salute con quello degli incentivi
per i dipendenti. Al di là dei 30
centesimi lordi, riconosciuti al lavoratore per ogni km percorso in
bici, l’obiettivo vero è quello di
promuovere sani stili di vita anche
in tema di mobilità e non solo, come facciamo da sempre, in ambito
alimentare. In altri termini, continua Frasinetti, proviamo a esprimere la nostra sostenibilità sociale
d’impresa cercando, anche attraverso la promozione della mobilità sostenibile, di perseguire i valori che da sempre caratterizzano la
Mission di Coop.”
Saldare le azioni di mobility management ai valori e agli obiettivi strategici aziendali sembra
essere perciò, l’approccio più lungimirante avviato dalle imprese
più grandi che, attraverso la gestione della mobilità, costruiscono parte del loro vantaggio competitivo. Un vantaggio nuovo,
fatto di risparmi energetici, aumento di produttività, migliore
clima aziendale, senso di appartenenza e riduzione dello stress, che
nel 2020, secondo l’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul
Lavoro, sarà la prima causa di malattia o comunque di assenza dal
lavoro. Per chi lo avrà. ●
Noi uomini riteniamo di essere i soli viventi sensibili, ma soltanto
perché non conosciamo la storia degli elefanti, la cui proboscide ha
mille muscoli e un milione di nervi e vale almeno quanto le nostre mani, di
cui siamo così orgogliosi. Mentre era costretto a piantare i pali della futura
linea telegrafica in India, all’inizio del XX secolo, un elefante non voleva
saperne di sistemare l’ultimo dentro il suo alloggiamento. Il conduttore non
riusciva a capacitarsene e finalmente scese per guardare dentro il buco: c’era un cane che dormiva. Non appena il cane si allontanò, l’elefante piantò
regolarmente il suo palo. Conosco molti uomini che non avrebbero avuto lo
stesso scrupolo. Per non parlare del fatto che quei proboscidati festeggiano
le nascite e piangono i morti esattamente come noi. Nelle arene dei
romani erano gli ultimi a soccombere, perché si riunivano in gruppo e resistevano solidali. Di tutto questo immenso patrimonio di vita gli uomini hanno fatto scempio per secoli, riducendo gli elefanti sull'orlo dell'estinzione.
Tutto questo per l'avorio delle loro zanne.
Oggi gli elefanti africani sono ridotti a 350.000 da oltre 25 milioni che erano
nel XIX secolo e 5 nel XX: con questi ritmi non ci vorrà molto all'estinzione
della specie. Cento elefanti massacrati ogni giorno, questa l'incredibile cifra di una delle più cruente estinzioni di massa perpetrate, senza
nemmeno l'attenuante del bisogno, ma con l'aggravante dei futili motivi. La
responsabile è certamente la povertà degli uomini di quel continente: chi è
ridotto alla fame non risparmia gli altri uomini, figuriamoci un elefante. Ma
quella povertà è anche colpa di chi, nel nostro occidente ricco, ha colpevolmente accumulato ricchezze alle spalle di un intero continente e non ha mai
redistribuito né mezzi né denari. Una povertà che porta i bracconieri
a uccidere anche altri uomini (un guardaparco ogni tre giorni in Tanzania), a scatenare guerre e a finanziare il terrorismo fondamentalista. Gli elefanti sono stati i padroni del pianeta fino all'arrivo dell'uomo e l'Europa stessa, responsabile di un terzo del commercio dell'avorio, era la loro terra.
Ma il problema è il valore commerciale dell'avorio: distruggerlo
significa svuotarlo, renderlo pari a zero, e questa è l'unica via che abbiamo
per stroncare il traffico illegale e il bracconaggio. "Ivory crush" (cioè distruzioni di avorio) si tengono per questa ragione in ogni parte del mondo e,
finalmente, anche in Italia. E per queste ragioni non andrebbe, come si sta
facendo nella riorganizzazione dei corpi di polizia, smembrato il CITES (Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna
e flora minacciate di estinzione) e anzi, andrebbe accolta l'idea di creare una
forza di interposizione con le eccellenze del Corpo Forestale dello Stato (oggi
in via di accorpamento nei Carabinieri) da inviare nei paesi dove il bracconaggio è più grave per cooperare nella sorveglianza con tecnologie moderne e per formare nuovi guardiaparco. Una sorta di "caschi verdi" dell'ambiente internazionale come deterrente. ●
12
primo piano salute
Tumori, sconfiggerli
con la prevenzione
Il 40% potrebbe essere evitato con adeguati comportamenti. In questa intervista
i consigli del professor Umberto Veronesi, che non ha dubbi. "La scienza ha
dimostrato che con l’astensione dal fumo, una corretta alimentazione, la limitazione
dell’alcol e una buona attività fisica possiamo fare prevenzione quotidiana"
di claudio Strano
Il 40% dei tumori potrebbe essere evitato con la prevenzione, che in Italia viene fatta ancora
troppo poco. Lo hanno sottolineato recentemente i medici dell'Aiom, l'Associazione italiana di oncologia medica, che hanno citato
diagnosi precoce e stili di vita, lunghe liste d'attesa per gli screening
e campagne informative assenti per mancanza di fondi come i
principali nodi da risolvere.
Un'informazione ampia e corretta, dunque, sarebbe una delle armi
necessarie per sconfiggere questo
insieme di patologie complesse
che continuano a mietere vittime. E che se oggi vengono battute con sempre maggior frequenza
(si guarisce da più del 60% di tutti i tumori), è anche vero che non
arretrano: ogni anno, solo nel nostro paese, una diagnosi su quattro riguarda una neoplasia rara,
che colpisce soprattutto i giovani
(circa 89 mila casi all'anno, dati
Nei reparti dell'ortofrutta i divulgatori scientifici della nota Fondazione Veronesi si sono mescolati – su iniziativa di due aziende
del settore fornitrici di Coop –,
nell'arco di due weekend, alle famiglie che facevano la spesa per rispondere alle loro domande e dare informazioni credibili su come
prendersi cura della propria salute
partendo dalle scelte a tavola.
Un'occasione che abbiamo colto anche noi per rivolgere alcune
domande direttamente all'illustre fondatore e presidente dell'omonima Fondazione, il professor
Umberto Veronesi.
Airtum 2015). Più in generale la
stima dell'Oms è di 1.000 nuovi
casi al giorno nel nostro paese.
Sarà anche per colmare questa lacuna informativa (che si traduce
talvolta in abbandono della cura
e in scelte improbabili di natura
miracolistica) che nascono sempre più spesso, anche sul web, iniziative di divulgazione scientifica
come il recente OncoLine, canale tematico sull'oncologia "dalla parte dei pazienti" istituito da
Repubblica.it in collaborazione
con l'Aiom. E si sperimentano approcci diretti con il consumatore incontrandolo ad esempio nei
punti vendita, visto che il 30%
circa dei tumori è riconducibile a
ciò che mangiamo.
In alcuni ipercoop emiliani di Coop Alleanza 3.0 (a Parma, Piacenza, Modena e Carpi) si è provata
con successo questa seconda strada, sempre con l'intento di fare
chiarezza e opera di prevenzione.
Professore, dati alla mano la
lotta ai tumori a che punto è?
Quali strade sono al momento
più promettenti e quali, invece,
hanno dato risultati inferiori
alle aspettative?
I tumori sono un insieme di malattie molto più complesse di
3 milioni
2 milioni
fonti: Aiom, Fondazione Veronesi
40%
i tumori che si potrebbero
evitare con una efficace
prevenzione
gli italiani
che convivono
con un tumore
gli italiani
che lo hanno sconfitto
definitivamente
consumatori
giugno 2016
13
La guarigione oggi interessa
oltre 60% dei tumori
(con punte del 90%)
il doppio di quanto accadeva
40 anni fa, il 15% in più
rispetto a 10 anni fa
Una sana alimentazione
diminuisce il rischio
in particolare dei tumori
del tratto digerente e il loro
stato infiammatorio
Dopo i 65 anni si manifesta
la maggior parte dei tumori
che sono innanzitutto
malattie dell'invecchiamento
L'oncologo professor Umberto Veronesi è fondatore e presidente dell'omonima Fondazione
l’impatto della chemioterapia e
di altre pesanti cure sull’organismo umano?
Il tumore è una malattia grave e
pertanto in molti casi è sensato
il ricorso a terapie che possono
avere effetti collaterali pesanti
per il malato. Da alcuni decenni
la prassi in oncologia è passata
dal massimo trattamento tollerabile a quello minimo efficace.
Il che significa protocolli di cura
più accettati e una più accurata
selezione dei malati che ne possono davvero beneficiare, anche
grazie alle nuove conoscenze sulla genetica dei tumori e ai farmaci cosiddetti “intelligenti”, progettati cioè per colpire bersagli
molecolari precisi con meno effetti indesiderati.
Il sistema sanitario nazionale è
in grado di gestire efficacemente le varie fasi che vanno dalla
diagnosi iniziale all’assistenza dei malati oncologici? E con
che livello di qualità?
Il nostro sistema sanitario è pubblico, garantista e risponde al dettato costituzionale per cui la salute è un diritto di tutti i cittadini.
La scienza è riuscita secon- Il che significa che la nostra sanido lei, e se sì quanto, a ridurre tà soffre della cronica carenza di
quanto pensassimo anni fa. I passi
avanti ci sono stati: oggi guarisce
il 60% di tutti i tumori, 40 anni fa
erano circa la metà. In alcune forme, come i tumori del seno diagnosticati in fase precoce, le percentuali di guarigione superano il
90%. In altri casi, invece, il bilancio resta pesantissimo, come per i
tumori del pancreas, dell’ovaio o
alcune forme di tumori cerebrali. Ci sono tumori molto diffusi,
come quelli del polmone, per cui
gli sforzi della ricerca di nuovi farmaci non riescono a modificare
nella sostanza la speranza di vita,
e allora resta ancora fondamentale la prevenzione primaria: non
fumare. Cosa ci riserva il futuro?
Oggi la medicina molecolare apre
strade che stanno cambiando la
medicina – penso ad esempio alla
ricerca di tumori in fase precocissima attraverso l’analisi del Dna
circolante – che con un semplice esame del sangue unitamente
a tecniche di imaging sempre più
precise, ci potranno dire se c’è
un tumore quando è ancora così
piccolo da poter essere curato e
guarito.
fondi legata al debito pubblico e
agli altri fattori politici, ma le cure fondamentali sono accessibili
a tutti. E sono spesso di alto livello. Uno dei grandi problemi che si
sta cercando di affrontare è quello
dei costi dei nuovi farmaci, che richiede una nuova capacità di concertazione fra istituzioni di governo, Agenzia del farmaco, aziende
e cittadini.
Quanto incidono una sana alimentazione e stili di vita corretti sulle probabilità di non
ammalarsi?
Non si può rispondere in maniera
troppo precisa, ma la scienza ha dimostrato che con l’astensione dal
fumo, un’alimentazione corretta,
la limitazione dell’alcol e una buona attività fisica possiamo fare prevenzione quotidiana. Per quanto
riguarda l’alimentazione corretta,
in particolare, avremmo una diminuzione del rischio di malattie
legate al metabolismo come diabete o dislipidemia o dei tumori in
particolare del tratto digerente, ma
ci sono dati che correlano in generale una sana alimentazione con la
diminuzione dell’infiammazione,
considerata un fattore di rischio
per tutti i tumori.
continua a pagina 15 >
consumatori
giugno 2016
Un numero crescente di persone pensa al cibo in chiave di
salute e prevenzione dei tumori. È più importante, in questo
senso, mangiare molta frutta e
verdura, fare scelte come quella del biologico o saper rinunciare ad alcuni piatti?
“Rinuncia” è una parola spiacevole, poiché implica un sacrificio. Dobbiamo imparare invece
ad apprezzare, conoscere e ampliare la scelta dei cibi di origine
vegetale che sono poi alla base
della nostra dieta mediterranea.
Importante è anche conoscere
la provenienza degli alimenti e la
loro filiera produttiva, ma senza
fanatismi. Il benessere fisico che
ne deriverà ci porterà a ridurre
progressivamente il consumo di
cibi non salutari.
Aumenta l’aspettativa di vita,
aumenta la consapevolezza da
parte delle persone. Perché (e
di quanto?) continuano ad aumentare anche i tumori?
Da alcuni anni il numero di nuovi casi è sostanzialmente stabile
(366.000 nel 2014). Ma sono in
aumento i nuovi casi di tumore
del polmone per le donne, del seno e del colon-retto. Perché? Le
risposte sono tante quante le diverse forme di tumore, ciascuna
con i suoi molteplici fattori causali. Proprio l’aumento dell’aspettativa di vita è uno dei fattori in
gioco, poiché il cancro è innanzitutto una malattia dell’invecchiamento: la maggioranza dei
tumori si manifesta dopo i 65 anni. Sappiamo anche che il cancro
è una malattia multifattoriale, in
cui le mutazioni genetiche interagiscono con l'ambiente.
Con gli stili di vita corretti non
risolviamo tutto, è vero, ma se
da domani mattina nessuno fumasse, tutti mangiassero meno e
seguissero una dieta vegetariana
vedremmo milioni di vittime in
meno nel mondo.
primo piano salute
15
cibo è cultura
di
Massimo Montanari
docente di Storia medievale e di Storia
dell’alimentazione, Università di Bologna
Il buono, il bello
e l'assaggio del mondo
C’è una parola che usiamo spesso: gusto, parlando di cose diversissime fra loro. Basta scorrere il programma dell’evento Mens-a, in calendario a Bologna dal 10 al 12 giugno e a Ferrara il 13, dedicato quest’anno al
“gusto delle arti e dei saperi”, per scoprire in quanti modi si può
declinare la magica parola: il gusto dell’arte, della letteratura, del teatro,
della musica, della filosofia, della scrittura, della narrazione, e poi il gusto
della festa, dell’ospitalità e perfino della misericordia. Non senza passare
(ovviamente) attraverso il gusto del cibo e della gastronomia.
Perché sempre quella parola? Perché proprio quel senso e non – per dire –
il tatto o la vista?
Perché – ecco la risposta – gli uomini hanno sempre assegnato al gusto
uno straordinario valore conoscitivo. Beninteso, tutti i sensi servono a
conoscere; tutti sono l’interfaccia fra noi e il mondo. Ma, spiegavano i filosofi medievali, esistono vari gradi di conoscenza. Con la vista e il tatto, l’udito e l’olfatto percepiamo la realtà in modo indiretto, più o meno mediato.
Il gusto invece, tramite l’incorporazione dell’oggetto, ci consente di conoscerlo nel miglior modo possibile: mai perfetto, mai completo, perché la
vera conoscenza non è di questo mondo; tuttavia, al meglio delle nostre
possibilità. «Solo il gusto», leggiamo in un anonimo trattato sui sensi del
tredicesimo secolo, «è propriamente e principalmente destinato a indagare
la natura delle cose». Non è forse questo il modo con cui i neonati apprendono che esiste qualcosa al di fuori di loro? La conoscenza passa di lì –
dall’assaggio del mondo. Dal gusto.
Ecco perché i termini “sapore” e “sapere” hanno la stessa radice. Ecco perché fu il gusto, tra i sensi, a essere preferito per rappresentare la conoscenza anche sul piano intellettuale. Ecco perché, in metafora, si cominciò a
chiamare gusto la capacità di apprezzare il buono oltre che il bello; l’arte, la
musica, la letteratura oltre che il cibo.
In questo ampliamento metaforico del concetto e della parola, che avviene
soprattutto in età moderna, qualcosa cambia. Se i filosofi medievali potevano ammettere che «sui gusti non si discute», perché pensavano
soprattutto al gusto individuale, alla percezione e alla valutazione soggettiva (e in quanto tale non discutibile) del cibo e dei sapori, l’idea moderna
di gusto (anzi “buongusto”, come si cominciò a dire dopo il Rinascimento)
si riferisce piuttosto a una realtà culturale, a un’esperienza non innata
ma appresa, a una conoscenza che si può imparare e insegnare – dunque
meno soggettiva, poiché la si può confrontare, condividere, contestare. In
questo senso, sui gusti si discute, e come. Il rapporto fra i due termini par
quasi rovesciato: non è più il gusto a produrre conoscenza, ma la conoscenza a produrre gusto. Le due nozioni, però, viaggiano sempre parallele. ●
16
primo piano alimentazione
Coop dice stop
all'olio di palma
Dopo il parere dell'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare,
la decisione di sospendere la produzione di tutti i prodotti a marchio
con questo ingrediente applicando un principio di precauzione
Coop, coerentemente
con un principio di precauzione da sempre adottato, ha deciso di sospendere la produzione
di tutti i prodotti a proprio marchio (circa 120) che contengono
nella loro formulazione l’olio di
palma come ingrediente.
L’olio di palma è sostanza di cui
si discute ormai da anni (non solo sul versante nutrizionale ma
anche dell’impatto ambientale
delle coltivazioni nei paesi d’origine), ma con la pubblicazione
dell’ultimo dossier Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza
alimentare) si è introdotto un
elemento di novità decisamente
importante. L’Efsa (di cui parere parliamo più diffusamente nel
box qui sotto) evidenzia infatti
la presenza di alcuni composti
contaminanti nell'olio di palma,
il cui consumo con percentuali
l'EFSA: rischi legati alle quantità consumate
e il ministro lorenzin scrive all'UE
Alla base della decisione di Coop di non utilizzare più
l’olio di palma nei propri prodotti a marchio c’è la
novità rappresentata dal pronunciamento arrivato da
parte dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza
alimentare, che lo scorso 3 maggio ha diffuso un
dossier nel quale si illustrano gli esiti degli studi
condotti circa la presenza di tre contaminanti che si
formano nel processo di raffinazione ad alte
temperature di oli vegetali.
Partiamo dalle parole esatte dell’Efsa, per poi provare
a capire meglio di cosa si tratta: “I contaminanti da
processo a base di glicerolo presenti nell’olio di palma
- scrive l’Efsa -, ma anche in altri oli vegetali, nelle
margarine e in alcuni prodotti alimentari trasformati,
danno adito a potenziali problemi di salute per il
consumatore medio di tali alimenti di tutte le fasce
d’età giovanile e per i forti consumatori di tutte le
fasce d’età. L'Efsa ha valutato i rischi per la salute
pubblica derivanti dalle sostanze: glicidil esteri degli
acidi grassi (GE), 3-monocloropropandiolo (3-MCPD),
e 2-monocloropropandiolo (2-MCPD) e loro esteri
degli acidi grassi”.
Il linguaggio è decisamente tecnico e probabilmente
ostico per i più. Di fatto parliamo di sostanze
potenzialmente cancerogene che si formano durante
le lavorazioni alimentari, in particolare quando gli oli
vegetali vengono raffinati ad alte temperature (circa
200 gradi). La questione riguarda diversi oli e anche le
margarine, ma si pone soprattutto per l’olio di palma
poiché contiene quantità di queste sostanze
notevolmente superiori agli altri.
Il rischio per la salute è posto dall’Efsa in relazione
alle quantità consumate quotidianamente, con una
attenzione particolare alle fasce di età più giovane.
Alla luce del pronunciamento dell’Efsa il ministro
della salute Beatrice Lorenzin ha chiesto al
Commissario europeo per la salute e la sicurezza
alimentare, Vytenis Povilas Andriukaitis, di avviare
con urgenza l’esame della questione all’interno dei
gruppi tecnici. L’obiettivo è «valutare l’eventuale
necessità di procedere all’adozione di misure, anche
in via precauzionale, finalizzate alla tutela della
salute dei cittadini».
Il ricorso a strumenti comunitari, ha detto il
Ministero della Salute, «è indispensabile per
garantire un approccio realmente tutelante, in
quanto omogeneo in tutto il territorio dell’Unione,
con l’adozione, se necessario, di misure uguali in
tutti i Paesi membri sia da parte delle autorità che
del settore produttivo».
consumatori
giugno 2016
17
Alcuni degli oltre 100 prodotti a marchio Coop già disponibili senza olio di palma
importanti viene sconsigliato soprattutto a bambini e adolescenti. Ora si tratterà di capire quali
conseguenze le autorità, nazionali ed europee, decideranno
di trarre sul piano normativo e
autorizzativo. Non a caso il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha subito chiesto al Commissario Europeo per la salute e
la sicurezza alimentare Vytenis
Andriukaitis di avviare una verifica sul parere dell’Efsa.
Ma se questa è la cronaca di una
vicenda che sul piano istituzionale potrà avere sviluppi dai
tempi ancora imprevedibili (e
chiarendo che comunque, non
essendoci limiti, i prodotti con
olio di palma sono in regola sulla base delle normative vigenti e
che i problemi di cui parla Efsa
sono legati ai quantitativi consumati), per i soci e clienti Coop c’è già invece la certezza di
una decisione che si fonda su un
principio che per Coop è sempre stato fondamentale.
“Quando da una fonte autorevole come Efsa sono emerse queste
valutazioni - spiega il direttore
qualità di Coop Italia, Renata
Pascarelli - abbiamo ritenuto
di procedere immediatamente
continua a pagina 19 >
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consumatori
giugno 2016
secondo quel principio di precauzione che ha sempre contraddistinto le nostre scelte. Per
questo abbiamo deciso di sospendere la produzione dei prodotti a marchio Coop che contengono olio di palma. Per questi
prodotti cercheremo di accelerare le riformulazioni, privilegiando, al posto dell’olio di palma,
l'impiego di oli monosemi o di
olio extravergine di oliva”.
É importante ricordare che Coop, nei suoi prodotti a marchio,
ha già oggi oltre 100 referenze
prive del palma; tra queste ricordiamo i prodotti delle linee destinate ai bambini "Crescendo"
e "Club 4-10", così come tutti i
prodotti della linea "Viviverde"
(linee nate senza l'uso di quest'olio tropicale) a cui si aggiungono
altre referenze riformulate come
la crema spalmabile ed i biscotti
frollini Solidal Coop.
Dunque per i consumatori che già
da prima erano attenti al palma
per gli aspetti nutrizionali ed ambientali, esistevano già da tempo
ampie possibilità di scelta.
"É importante ribadire - prosegue
Pascarelli - che Coop da sempre
tutela i consumatori applicando
rigorosamente ai propri prodotti i concetti di corretta ed equilibrata alimentazione. Per questo
abbiamo avviato da molto tempo
programmi di riduzione dell'utilizzo di tutte le sostanze che se assunte in quantità elevate possono
produrre problemi alla salute, come il sale, gli zuccheri, i grassi. La
presenza degli oltre 100 prodotti già oggi senza palma rientra in
queste scelte di fondo".
Per i soci e i clienti Coop è infine importante aver presente che
la decisione assunta immediatamente a seguito delle novità
proposte dall’Efsa, comporterà
alcuni mesi di lavoro, per tanto potranno determinarsi mancanze temporanee di diversi
prodotti nei punti vendita.
primo piano alimentazione
19
alfabeto alimentare
di
Eugenio del Toma
presidente onorario dell’Associazione
italiana di dietetica e nutrizione clinica
Donne e salute
conoscere per prevenire
Ogni fase della vita ha delle esigenze nutrizionali specifiche e
la donna più dell’uomo dovrebbe conoscere i suoi appuntamenti fisiologici, come la gestazione, l’allattamento o la menopausa, per adottare
delle semplici ma preziose cautele protettive.
Questo, in estrema sintesi, ha voluto sottolineare il Ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, nell’istituire una prima giornata, da ripetersi il 22
Aprile di ogni anno, sulla criticità dei temi e per quanto mi riguarda sui
suggerimenti scaturiti dal tavolo di lavoro “Alimentazione e fasi di vita
della donna” di cui sono stato chiamato a far parte. Va precisato che in
questa prima “Giornata nazionale della salute della donna” vi erano ben altri nove tavoli dedicati alla sessualità, fertilità e
salute materna, diritto alla salute, prevenzione dei tumori femminili e
altri spunti di attualità come la violenza, la comunicazione o la medicina estetica.
L’adesione e l’entusiasmo degli intervenuti, dai vari esperti ai testimonial, ha confermato l’opportunità dell’iniziativa. Non è facile sintetizzare argomenti apparentemente scontati ma contaminati da pregiudizi antichi (pensiamo alla donna gravida a cui i parenti suggerivano
di mangiare per due!) o da visioni strettamente specialistiche che per
l’eccessivo timore di una ipercolesterolemia, vieterebbero perfino degli
alimenti-base (carni, uova o il latte e i suoi derivati) a una donna in
menopausa incrementandone così l’osteopenia con il seguito drammatico di una precoce osteoporosi e di fratture vertebrali spontanee.
In tema di alimenti la donna è tuttora “opinion leader” indiscussa degli
acquisti e del trattamento dei cibi, perciò è necessario che sappia scegliere gli alimenti più adatti alle specifiche esigenze delle varie
età. Tuttavia questo non significa cancellare le tradizioni gastronomiche ma richiede attenzione e conoscenze consolidate perché la nutrizione deve tener conto di fattori specifici e individuali (ad esempio le
cosiddette intolleranze quando documentate, la digeribilità, l’apprezzamento gastronomico ma anche le porzioni, la frequenza e l’alternanza giornaliera e settimanale dei vari nutrienti).
Le scelte alimentari quindi non possono derivare dal plagio pubblicitario ma debbono far parte del bagaglio scolastico, per creare dei
cittadini consapevoli, capaci di interpretare quanto riportato sull’etichetta nutrizionale. Soltanto con una migliore e più diffusa cultura del
cibo e non solo con i controlli dei NAS si potranno condizionare i grandi
e piccoli produttori al rispetto delle regole e si potrà influire perfino
sugli sprechi o sulla sostenibilità planetare delle scelte alimentari con
un più ponderato consumo di acqua e di cibo. ●
20
primo piano cultura
In cerca di giovani autori
Coop for words vi aspetta
Ultimi giorni (la scadenza è il 15 giugno) per partecipare
a “Coop for words” e vincere tanti
premi pensati per i giovani talenti
che amano scrivere e disegnare.
Il concorso – promosso da Coop
Alleanza 3.0, Coop Liguria, Coop Lombardia e Coop Reno – è
riservato ai ragazzi tra i 18 e i
35 anni che abitano nei territori
di presenza delle cooperative. Le
categorie sono “poesie”, “racconti dello scontrino”, “fumetti”, “ricette bastarde” e “hip-hop lyrics”
(per testi da comporre sulla base
musicale del rapper Ice One).
I 50 vincitori vedranno la propria
opera pubblicata in un’antologia e
saranno premiati a settembre nella cornice del Festivalletteratura
che si tiene a Mantova. A valutare
le opere sarà una giuria di esperti,
tra cui il giallista Carlo Lucarelli.
Tutte le informazioni e il bando
sono disponibili sul sito www.
coopforwords.it e sulla pagina
Facebook.
Ma non finisce qui! Dal 21 giugno infatti i giovani coetanei degli autori del concorso potranno
votare le opere in gara sul sito di
“Coop for words”, e partecipare
all’estrazione di due fine settimana
per due persone. Per esprimere la
propria preferenza – una per ogni
sezione del premio – c’è tempo fino al 12 luglio.
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consumatori
giugno 2016
primo piano solidarietà
21
A scuola con i meloni
Terra equa
Procede a Tasset, in Senegal,
il progetto "Meloni Terra equa"
in cui Coop crede molto.
Con i fondi ricavati dalla vendita
del prodotto nella stagione appena
conclusa saranno recuperate
le aule scolastiche del villaggio
l'ambulanza italiana
Con l’acquisto dalla Protezione civile italiana di
un'ambulanza a 4 ruote motrici (nella foto) si è
completato l'intervento sul fronte sanitario reso
possibile dal progetto Terra equa di Coop. L'ambulanza
si è aggiunta alle varie attrezzature mediche
all’avanguardia, dalle incubatrici per bambini, ai letti
agli strumenti diagnostici, indispensabili al centro
medico per funzionare, già operative a Tasset.
Dopo la sanità, l'istruzione. Dopo il nuovo
presidio medico, le aule scolastiche con relativi servizi igienici che hanno bisogno di consistenti lavori
strutturali, come dimostra la foto qui accanto.
Procede così a Thiés, 22mila anime a 40 km da Dakar, in Senegal, il progetto solidale Meloni Terra
equa, condotto dall'Azienda agricola Op Francescon d'intesa con Coop Italia e con la Fondazione
Giovanni Paolo II che opera in loco.
Il progetto, al terzo anno di attività, sta avendo importanti ricadute su questa area del paese africano
dove 250 giovani del luogo hanno trovato lavoro su
circa 200 ettari di piantagioni di melone, il cui raccolto viene poi commercializzato in Italia in tutti i
punti vendita Coop.
Proprio in queste settimane si è conclusa l'annata
2016 (la coltivazione è anticipata rispetto ai paesi
mediterranei per via del clima) confermando all'incirca i dati della precedente. Alcune decine di migliaia di euro andranno anche quest'anno al villaggio di
Tasset limitrofo alla zona di produzione. Un contributo determinato dai 10 centesimi per ogni chilo di
meloni venduto versato, in parti eguali, dall'azienda
agricola mantovana e da Coop. Nel triennio è stata
raccolta una cifra complessiva di 130 mila euro.
"Con queste risorse – spiega l'Ad Bruno Francescon
– abbiamo in programma di ricostruire una o due
aule dal tetto in paglia, attualmente in stato fatiscente, e di recuperare i servizi igienici. Sono i primi lavori cui ne seguiranno altri per garantire ai ragazzi
di Tasset locali per lo studio degni di questo nome.
Se il progetto avrà un futuro? Direi proprio di sì, vista la vendibilità del melone che non è un prodotto
concorrenziale con quello nazionale e al consumatore offre la possibilità di variare l'apporto indispensabile di frutta".
Completano il piano 2016 due borse di studio per
altrettanti giovani senegalesi che giungeranno a
Rodigo, sede dell'azienda produttrice, in estate e da
lì potranno seguire da vicino la "corsa "del melone
fino al punto vendita Coop. "Dopo aver sistemato
il tassello dell'istruzione – conclude Francescon –
vorremmo completare il mosaico fornendo alla comunità i servizi per il tempo libero che ci vengono
richiesti, dal campo di calcio all'oratorio che va costruito di sana pianta".
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consumatori il giornale dei soci coop
consumatori
giugno 2016
primo piano in breve
università di bologna
per il progetto di ricerca
pro-age cercasi volontari
Il gruppo di ricerca del
Laboratorio di Immunologia,
Dipartimento di Medicina
Specialistica, Diagnostica e
Sperimentale dell’Università di
Bologna, che da diversi anni,
sotto la guida del Prof. Claudio
Franceschi, studia
l’invecchiamento in salute e la
longevità, nell’ambito del
progetto Pro-Age è alla ricerca, nella zona di Bologna e
comuni limitrofi, di volontari di entrambi i sessi, di età
compresa fra i 65 ed i 79 anni, che trascorrano una vita
molto sedentaria e/o avvertano frequente senso di
spossatezza ed affaticamento, pur in assenza di sforzi
rilevanti. Lo studio, totalmente gratuito, si avvale
della collaborazione del Prof. Marco Zoli (Direttore del
Dipartimento di Scienze Mediche Chirurgiche) e del
supporto dei soci volontari di “Ausilio per la spesa”
progetto di Coop Alleanza 3.0.
La ricerca è interessata a individuare le molecole in
grado di caratterizzare coloro che presentano scarsa
resistenza allo svolgimento delle normali attività
quotidiane, o poca forza muscolare, con la finalità di
mettere a punto interventi e terapie precoci ed
innovative. I dati raccolti saranno confrontati con
quelli del progetto europeo Nu-Age, nel quale sono
stati studiati soggetti caratterizzati da una vita
fisicamente attiva ed una buona forza muscolare.
I volontari verranno sottoposti a domande ed a test
inerenti la loro vita quotidiana, le principali patologie, i
farmaci che assumono, la memoria, il movimento, le
abitudini alimentari e la qualità della vita.
Chi fosse interessato può contattare la Dott.ssa Maria
Scurti, l’A.S.V. Giustina Palmas, l’Infermiere dr.
Massimo Izzi ai seguenti numeri: Tel. 051/2094772 –
2095820, oppure 338/7295897 (mail: longevity.cig@
unibo.it), fornendo il proprio nominativo e recapito.
Sarà poi cura dei ricercatori inviare una lettera di invito
e telefonare per illustrare le finalità e le modalità di
svolgimento dello studio.
"WEEK END IN EUROPA"
una guida low cost
per viaggiatori curiosi
Dalla romantica Parigi all’avveniristica
Berlino, da Amsterdam a Cork, dalla
Scandinavia ai Paesi Baltici: quarantasei
mete per scoprire un’Europa ricca di
bellezza e contraddizioni, senza
spendere un patrimonio. É questo il
senso della guida “Weekend in Europa”
(Bur Rizzoli, 340 pagine, 14,90 euro ma
disponibile anche in versione e-book a
9,90 euro) di cui è autore Giuseppe Ortolano,
23
giornalista, da anni prezioso collaboratore della nostra
rivista e dunque attento a combinare la curiosità della
scoperta con le esigenze del portafoglio. Così si spazia
tra città d’arte incredibili, angoli naturali da mozzare il
fiato, metropoli ultramoderne in continuo fermento:
dai musei gratuiti di Londra al cammino di Santiago, dal
clima mite di Göteborg alla magnificenza imperiale di
Vienna. Ogni proposta è corredata da indirizzi e dritte
preziose per mangiare, dormire e spostarsi al miglior
rapporto qualità-prezzo.
coop aiuta la ricerca
compri il tonno
e combatti l'alzheimer
Dallo scorso aprile e sino a fine anno, acquistando
alcuni prodotti Coop che avranno un bollino che li
segnala e che cambieranno ogni mese, si può
partecipare al progetto per rilanciare in Italia la ricerca
sul Morbo di Alzheimer.
L’iniziativa, che coinvolge tutte le Coop in Italia, è stata
accolta con favore da soci e clienti: la risposta con
l’acquisto delle piantine aromatiche (proposte ad
aprile) ha superato ogni aspettativa. Per ogni piantina
di basilico, salvia e rosmarino 30 centesimi di euro
sono andati al progetto. Dopo le piantine il prossimo
appuntamento è dal 1° al 15 giugno con il tonno Coop in
olio d’oliva, nella confezione di 2 scatolette da 160 g.
Per ogni pezzo venduto 50 cent verranno devoluti al
progetto. La campagna continuerà per i prossimi mesi
con diverse iniziative: la più importante sarà il 21
settembre, “Giornata mondiale sull’Alzheimer”, in cui
saranno presentati i vincitori degli assegni di ricerca.
"un'altra parte del mondo"
il libro di massimo cirri
Un altro collaboratore della nostra rivista
di cui è appena uscito un libro è Massimo
Cirri, ai più noto come conduttore
radiofonico di Caterpillar, ma anche
scrittore e psicologo che da anni lavora nei
servizi pubblici di igiene mentale. Il Cirri
scrittore ha questa volta deciso di
raccontare la vita di Aldo Togliatti, figlio
di Palmiro Togliatti, il Migliore. Una storia
di solitudine, timidezza e gentile follia. La storia di un
uomo che non ha lasciato memoria in un mondo pieno di
memoria. Dal 1926 al 1944 ha vissuto in Russia e ha
frequentato la scuola destinata ai figli dei dirigenti di
tutti i partiti comunisti del mondo. Dopo i funerali del
padre, Aldo scompare. I suoi problemi di salute mentale
lo consegnano a una vita difficile. Una volta lo trovano a
Civitavecchia, sul molo. Sembra un barbone, vuole salire
su una nave, partire. Più tardi succede ancora, a Le Havre.
Aldo sembra spiare, in fondo all'orizzonte, un'altra parte
del mondo. Per la seconda volta viene riportato a casa.
Più tardi lo ritroviamo in una casa di cura privata, villa
Igea, a Modena, dove resta per 31 anni, fino alla morte nel
2011 a 86 anni. Massimo Cirri, "Un'altra parte del
mondo", Feltrinelli editore, 18 euro.
24
prodotto coop
Caffè, la capsula
è compostabile
Grazie ad un progetto innovativo, Coop propone la capsula Tintoretto
in un materiale compostabile. Così, dopo aver gustato un buon caffè,
sarà ancora più facile rispettare l’ambiente
Rendere il piacere di gustarsi un ottimo
espresso a marchio "fior fiore" Coop ancor più
pienamente compatibile con il rispetto dell’ambiente, utilizzando, ovviamente, la macchina per
caffè espresso fiorfiore Coop. Di che parliamo?
Del fatto che la capsula di caffè Tintoretto,
una delle nove miscele della linea “fior fiore”, da
questo mese di giugno è disponibile in un nuovo materiale compostabile. Così, una volta
preparato il nostro buon caffè, potremo gettare
la capsula direttamente nei rifiuti organici (ovviamente ricordiamo di verificare le modalità di
conferimento con il Comune o il gestore locale del servizio di raccolta), anziché dover compiere una tripla separazione dei rifiuti come avveniva sino a qui: la linguetta della capsula nella
raccolta differenziata dell’alluminio, la capsula
vuota in quella della plastica ed il fondo di caffè
nell’organico.
Coop arriva così a dare risposta a una esigenza
consumatori
giugno 2016
25
fior fiore, una macchina da caffè tutta italiana
e nove tipi di miscele: qualità per tutti i gusti
La passione degli italiani per il buon
caffè è nota, così come è noto il
boom che nel corso degli ultimi
anni ha avuto la preparazione di
caffè in casa (o anche in ufficio),
non più con la vecchia moka, ma
con le apposite macchinette che
utilizzano il sistema delle capsule.
Già dal 2012 Coop ha lanciato un
proprio sistema dedicato, che si
compone dell’apposita macchina da
caffè e di una gamma di 9 tipi di
capsule della linea “fior fiore”.
Questa macchina, disponibile in
due colori (grigio e rosso mattone)
si segnala per il design moderno e
pratico, ma soprattutto per il fatto
di essere una macchina prodotta e
assemblata al 100% in Italia.
Alla macchina si abbinano poi i
nove tipi di capsule. Se della
Tintoretto si è detto (miscela
arabica 100%, biologica e
certificata Fairtrade), le altre
prendono tutte nome da altrettanti
grandi pittori italiani. Si va da
Botticelli (caffè ristretto dal sapore
deciso e corpo molto pronunciato,
caratterizzato da intensi aromi di
tostato e retrogusto persistente. É
adatto alla prima mattina) a
Raffaello (miscela 100% arabica
con sapore dolce e note speziate.
Ha una crema fine di colore
dorato), da Michelangelo (miscela
100% arabica, con note speziate,
floreali e di frutta secca a cui si
associa un sentore di miele e
caramello con un finale
cioccolatato) a Giotto (un caffè
classico equilibrato, profumato e
rotondo, con corpo bilanciato e dal
retrogusto persistente e
gradevole).
sentita da tanti soci e consumatori perché se è vero che la passione per il buon caffè deve coincidere anche con la massima attenzione all’ambiente e
quindi al corretto smaltimento dei rifiuti, è anche
vero che più la procedura è semplice, più è efficace.
Tutto questo è stato possibile grazie ad un progetto di ricerca e sviluppo, portato avanti per
oltre tre anni insieme al produttore di caffè
Co.Ind, a Novamont, per la messa a punto del
materiale compostabile adatto per questa applicazione e al Consorzio Italiano Compostatori
che ha testato in un impianto di compostaggio
industriale la capsula per l'ottenimento del Marchio "Compostabile CIC".
È importante ricordare che le capsule sono realizzate con un materiale che può essere destinato solo agli impianti di compostaggio industriali e non a
quelli domestici (dunque se anche avete sul terrazzo una compostiera, queste capsule dovete metterle semplicemente nel sacco del rifiuto organico).
Poi abbiamo Leonardo (un caffè
intenso, ricco di aromi di tostato,
con un buon equilibrio tra le note
amare e quelle acide, con un
retrogusto molto persistente.
Crema fine di colore ambrato),
Caravaggio (caffè indiano,
caratterizzato da raffinate note
aromatiche, speziate e profumate)
e Tiziano (un decaffeinato con
retrogusto caratteristico del
classico espresso italiano. Crema di
colore dorato. Viene decaffeinato
tramite il solo impiego di sostanze
naturali che non pregiudicano la
sua qualità). Chiude l’elenco
Masaccio che è un orzo tostato, dal
gusto pieno e dall'aroma intenso,
ottenuto grazie ad una sapiente
tostatura e a un’attenta
macinatura.
È importante ricordare come le capsule “fior fiore” siano state progettate sin dal lancio nel 2012
per essere 100% riciclabili (attraverso la procedura di separazione in tre fasi appena citata): ora
però Coop ha deciso di fare un ulteriore passo
avanti e così il caffè esausto, assieme alla capsula
potrà avere una seconda vita trasformandosi in
compost. Si è scelto di iniziare dalla “Tintoretto”,
perché è un caffè 100% arabica e dai contenuti
valoriali importanti in quanto biologico e certificato Fairtrade, quindi proveniente dal commercio equo e solidale, di alta qualità e dall’ottimo ed inconfondibile aroma, morbido e dolce.
Tutte le informazioni utili sulle caratteristiche di
Tintoretto saranno riportate sulle confezioni che
ricordiamo, sono sacchetti da 15 dosi.
Il debutto della prima capsula compostabile non
è che l’inizio di un percorso, che Coop intende
portare avanti anche sulle altre miscele di caffè in
capsula "fior fiore". 26
consumare informati prodotto coop
Le novità dei solari Coop
Pelle protetta
Confezioni cambiate, nuove referenze, ingredienti e dettagli sempre più
curati. Ma soprattutto la massima qualità per garantire una schermatura
adeguata e una idratazione ottimale a tutte le età
Confezioni e grafica tutte rinnovate, nuove
referenze che si aggiungono per completare la gamma, ingredienti e dettagli sempre più curati. Ma soprattutto, alla base, si conferma per il consumatore la
garanzia di avere a disposizione prodotti, di qualità,
dalle elevate prestazioni e decisamente convenienti
(circa il 20% rispetto ai leader di mercato).
Stiamo parlando della linea di solari Coop, che
per l’estate 2016 propone all’interno della sua gamma di 16 referenze alcune importanti novità in linea con i trend di mercato. Prima però di
parlare nel dettaglio di queste novità,
quando si parla di prodotti solari è bene ripartire da alcune considerazioni
di base, le stesse da cui Coop parte
nel formulare la propria offerta. E
la prima di queste considerazioni è
che occorre rinforzare l’educazione
alla prevenzione, perché quando si
espone la propria pelle al sole, occorre
pensare alla propria salute utilizzando
prodotti appropriati, di qualità e seguire alcune importanti regole di comportamento. Nel corso degli
ultimi anni quest’attenzione da parte delle famiglie e
dei consumatori è sicuramente cresciuta, e con essa
l’uso di creme con protezione adeguata (ricordiamo
che si parte da protezioni basse, come la 6 o la 10 e si
arriva sino alla 50) e di prodotti che aiutino l’idratazione della pelle. Ovviamente, a prescindere dall’uso di creme e protezioni, è sconsigliata l’esposizione troppo prolungata specie nelle ore più calde,
mentre per bambini e neonati tutte queste cautele devono essere ancora più
rigorose.
Resta comunque il fatto che l’evoluzione della ricerca, unita ai vincoli previsti per legge, fanno sì
che ogni nuovo prodotto sia autorizzato solo sulla base di test e
dossier scientifici che dimostrino
le sue prestazioni. Questo perché le
creme solari sono prodotti complessi
consumatori
giugno 2016
che devono unire il livello di protezione (indicato
sulla confezione dalla cifra a fianco delle sigle UVA e
UVB) con la buona spalmabilità del prodotto, il suo
assorbimento dalla pelle e in più la resistenza all’acqua (ricordando che comunque, anche se i prodotti sono resistenti all’acqua, nell’arco della giornata è
bene spalmarsi più volte la protezione sulla pelle).
A questi elementi si aggiunge la ricerca di soluzioni
in grado di rispondere anche ad esigenze particolari,
come la particolare sensibilità della pelle.
Se questo è il quadro d’insieme, illustriamo più nel
dettaglio la gamma dei prodotti solari Coop.
In primo piano c’è la linea a Idratazione intensa,
composta da un olio solare (protezione 6), un latte
solare in tre versioni (protezione 10, 20 o 30), uno
spray solare (protezione 20) e una crema per il viso
(protezione 30). Si tratta di prodotti con burro di karitè e vitamina E, principi attivi noti per migliorare
l’idratazione e la nutrizione della pelle.
Novità 2016 è una mini linea di due prodotti di
Fresca idratazione, più adatta a chi ha pelli scure
o comunque ha già una buona base di abbronzatura. Parliamo di due latti a protezione 6 e 15, con
mentolo (ad azione rinfrescante) e pantenolo (ad
27
azione idratante).
Altra novità è una mini linea Senza profumo composta da un latte solare adulti ad alta protezione (fattore 50) ed un latte solare bambini con fattore protezione 50+. Qui, avendo eliminato la profumazione,
l’intento è di completare la gamma andando incontro anche a chi ha pelli chiare e particolarmente delicate e sensibili. Il latte adulti contiene l’aggiunta di
ceramide vegetale (idratante) e di un complesso antiossidante (con olio di Tamanu ed estratti di mangostana) che completano la protezione della pelle,
quello bambini contiene invece olio di calendula e
vitamina E.
Coop propone poi altri due prodotti specifici per
i bambini, tutti con alto fattore di protezione: si tratta di spray solari a idratazione intensa (fattore 30 e
50) sempre con olio di calendula e vitamina E.
Completa il pacchetto per l’estate 2016 la linea doposole, composta da quattro prodotti: un latte idratante, una crema nutriente, un gel idratante e un latte
idratante per bambini. Sono tutti prodotti con caratteristiche lenitive che contengono burro di Kartié,
Vitamina E, aloe gel, vitamina B5 e estratto di calendula.
28
consumare informati grandi elettrodomestici
Televisori da cambiare?
Ecco cosa sta succedendo
di CLAUDIO STRANO
Dal 1º gennaio 2017 gli apparecchi venduti in Italia hanno l'obbligo di avere integrato
un decoder per il digitale terrestre di seconda generazione, chiamato DVB-T2.
I punti vendita si stanno già rifornendo dei nuovi modelli. Una vicenda (intricata)
di dimensioni europee legata al fabbisogno di banda per la telefonia mobile
le date da
memorizzare
- 1° luglio 2016: i produttori devono
mettere in commercio solo tv con
digitale terrestre di seconda
generazione DVB-T2 HEVC
- 1° gennaio 2017: diventa
obbligatorio per il rivenditore
(salvo proroghe se venissero
concesse) commercializzare
soltanto questo tipo di televisori
- 2020 (o 2022): è la data del
passaggio, in tutta l'Unione
europea, delle frequenze al nuovo
sistema che libera la banda 700
Il mondo dei televisori
è in agitazione, circolano a "varie
frequenze" sui media e nei punti
vendita informazioni più o meno
corrette, tra il confuso e l'allarmato, su un'altra possibile rivoluzione a soli quattro anni dal completamento della prima (passaggio
dall'analogico al digitale).
Facciamo un po' di chiarezza.
Il tema è quello dell'adeguamento a una nuova tecnologia di trasmissione del segnale televisivo
digitale terrestre più avanzata – o
meglio determinata dalla prepotente avanzata della telefonia mobile – che presenta dirette ricadute sugli acquisti del consumatore.
Dobbiamo cambiare di nuovo la
tv allora? Serve un altro decoder?
Ci sarà di nuovo un periodo di
switch off? Questi gli inquietanti
interrogativi che serpeggiano tra
milioni di italiani.
Tutto nasce dal fatto che la Ue per
lasciare spazio alle telecomunicazioni mobili in modalità 4G e
5G, in rapida crescita, ha chiesto
da tempo ai vari governi di lasciare libera la “banda 700” (parliamo di MHz), cioè circa un terzo
di quella oggi utilizzata per le trasmissioni televisive. Questo perché le comunicazioni terrestri via
etere sono ideali per le connessioni con smartphone e tablet, e
consumatori
giugno 2016
almeno in Italia il digitale terrestre
(non il cavo o il satellite come in
altri paesi) è anche la piattaforma
preferita dalle emittenti televisive.
Se da una parte questa "rinuncia
di banda" delle tv pone problemi
di tempistica (per ora è il 2020 il
limite fissato dalla Commissione
europea, con possibilità di slittamento al 2022), dall'altra implica la messa in commercio, già un
po' di tempo prima, di apparecchi
televisivi idonei a ricevere un nuovo protocollo trasmissivo con un
nuovo codec, a maggiore compressione, che serve per continuare a vedere quello che già si vedeva prima, ma su uno spettro più
ristretto di un terzo.
Ma quando diventeranno obbligatori i nuovi apparecchi? E perché bisogna vedere proprio tutto quello che già si vede ora, se lo
spazio si restringe?
Dal 1° gennaio 2017
in vendita solo tv DVB-T2
Allo stato attuale e salvo proroghe, la normativa italiana (decreto "Milleproroghe" convertito in
legge a fine 2014) prevede l'obbligo per i produttori di vendere
ai distributori (e dunque anche a
Coop), a partire dal 1° luglio, solo apparecchi di nuova tecnologia
che abbiano un decoder integrato
di tipo DVB-T2 in sostituzione
dell'attuale DVB-T. In più riporteranno in etichetta la sigla HEVC,
che è il nome del nuovo codice di
compressione (chiamato anche
MPEG 5) che va a rilevare l'attuale MPEG 4-ACV usato per l'alta
definizione. L'HEVC supporta
l'ultra definizione fino a 8K.
La vendita al dettaglio di questi
televisori con un "motore nuovo",
chiamiamolo così per semplificare – già presenti nei punti vendita e la cui diffusione aumenterà
con le novità e le promozioni attese per l'estate – diventerà obbligatoria a partire dal 1° gennaio
29
2017 (salvo proroghe al momento non previste). Fino a quella data le due tipologie di tv digitali,
di prima e seconda generazione,
conviveranno.
le sigle da
ricordarE
Le scelte possibili
per un consumatore
DVB-T2 = Il Digital Video
Broadcasting - Terrestrial (DVB-T) è lo
standard del consorzio europeo DVB
per la trasmissione televisiva digitale
terrestre. Il T2, messo a punto nel
2007, è lo stesso standard ma di
seconda generazione.
Quali sono allora le prospettive
per chi voglia cambiare televisore
oggi, e che cosa deve aspettarsi invece chi ha già provveduto?
Va sottolineato che la materia è in
evoluzione: le associazioni di consumatori sono sul piede di guerra
("perché è sempre il consumatore
a dover pagare i costi delle transizioni tecnologiche?") ed è evidente che ci sono interessi ed equilibri in gioco da salvaguardare.
Tornando al consumatore, in
estrema sintesi si trova messo davanti a un bivio. Da una parte acquistare un televisore già adeguato con le sigle DVB-T2 e HEVC
bene in mostra, senza avere più
pensieri almeno per qualche anno, sempreché le scosse di terremoto sull'etere non proseguano.
Dall'altra optare per un modello
oggi comune di televisore, cioè
un DVB-T MPEG 4 che troverà
ancora in commercio fino alla fine dell'anno, prima del suo (prematuro) pensionamento, a prezzi
particolarmente scontati.
In questo secondo caso quando
nel 2020 (o 2022 se ci sarà il probabile slittamento) si dovrà tutti
passare (con un altro switch-off?)
al nuovo sistema a risparmio di
banda, il teleutente con una spesa
non eccessiva dovrà dotarsi di un
decoder digitale esterno di tipo
DVB-T2 HEVC. Va aggiunto per
completezza d'informazione che
la vita media di un televisore oggi
è calcolata intorno agli 8 anni.
Un escamotage, quello del decoder esterno, che sembrava consegnato all'album dei ricordi e che
invece si ripresenta anche per coloro che hanno già provveduto
HEVC = L'High Efficiency Video
Coding è lo standard video erede
dell'MPEG-4 AVC, di cui raddoppia il
rapporto di compressione. Supporta
l'ultra definizione fino a 8k e oltre
(8192×4320).
anni fa a cambiare apparecchio.
Vista la complessità delle varie situazioni, è consolante sapere che
Coop ha provveduto ad informare gli addetti alla vendita i quali
potranno fugare in negozio i dubbi di soci e consumatori.
Idee e interrogativi
sul tappeto
Restano intanto sul tappeto, per
chi voglia approfondire, alcuni
interrogativi di fondo.
Perché, ad esempio, mantenere
tutte le frequenze attualmente assegnate in concessione e non ridurre invece il numero dei canali
(di cui alcuni inutili) per occupare un minor spazio nell'etere? Perché non mantenere lo standard
DVB-T MPEG 4 che già consente notevoli risparmi di banda come hanno fatto in Francia, salvando così il parco televisori da nuove
turbolenze? Un'altra possibilità di
cui si discute è quella di mandare,
nel 2020 o 2022, solo i canali in
alta e ultra definizione sui nuovi
standard trasmissivi, limitando il
problema della ricezione a chi ha i
televisori più performanti. Vedremo quale sarà il prosieguo.
30
cucina
un menu contro la crisi
di Helmut Failoni
Semplicità
e delizie
dal sapore
di mare
Da San Vincenzo, in Toscana, il menu
di Fulvietto Pierangelini. Un figlio d'arte
che propone tre piatti dai sapori decisi:
un baccalà mantecato, dei tagliolini
con gamberetti e un pesce (a scelta)
con purè e cozze
Grande pescatore, figlio di
uno chef che ha cambiato la
ristorazione italiana a partire dagli
anni Ottanta, chef pure lui, Fulvietto
Pierangelini da alcuni anni gestisce
un suo bellissimo ristorante sulla
spiaggia di San Vincenzo nel
livornese. Un ristorante moderno,
aperto solo con la bella stagione,
progettato da Massimiliano Fuksas,
che sembra un incrocio tra una
palafitta e il ponte di una nave. Le
proposte di Pierangelini sono, inutile
dirlo, tutte legate alla cucina di
mare. Tre piatti semplici. Ma dai
sapori decisi.
parte di burro e cipollina. Fate
cuocere per 15 minuti e frullate
aggiungendo olio crudo e le tre
foglie di menta. Mettete la crema
tiepida in un piatto, adagiatevi
sopra una pallina di baccalà. Finite il
piatto con pepe, olio e un poco di
bottarga.
frutta e verdura
l'antipasto
Il primo
GIUGNO
LA STAGIONE DI..
In questa stagione di transito
potrete trovare ancora i prodotti di
primavera, quali asparagi (sta per
finire la loro stagione migliore), le
bietole, i carciofi, i cavolfiori, le
fave, i finocchi, i fagiolini, che – a
parte qualche eccezione – sono poi
simili a quelli che si trovano anche
in estate. Approfittate allora di
peperoni, spinaci, bietole, cavoli
cappuccio, zucchine, melanzane.
Novità invece l’estate le porta per
quanto riguarda la frutta: ciliegie,
albicocche, datteri, fichi, meloni,
pesche, angurie.
Baccalà mantecato con crema di
piselli e bottarga
Tagliolini all’uovo con pomodori
verdi, burrata e gamberi rosa
Ingredienti per 4 persone:
Ingredienti per 4 persone:
Baccalà dissalato 400 gr.,
piselli freschi 500 gr. puliti, 1 patata
lessa, 3 foglie di menta, olio evo di
grande qualità, qualche scaglia di
bottarga
250 gr. di tagliolini all’uovo, dei
pomodori verdi misti (circa 1,5 chili),
basilico e timo, aglio, 1 burrata da
250 gr., 300 gr. di gamberi
abbattuti, burro, olio, pepe
Procedimento
Lessate il baccalà per 20 minuti.
Scolate e frullate aiutandovi con un
goccio di acqua. Raggiunta la
consistenza giusta, aggiungete 150
gr. di olio. E infine i 60 gr. di patata
lessa: frullate pochissimo, altrimenti
il tutto assumerà una consistenza
collosa. Mettete poi i piselli in
casseruola con olio, una piccolissima
Procedimento
Sbucciate e svuotate i pomodori,
tagliateli a striscioline. Mettete in
una padella inox i pomodori, olio,
timo, basilico, aglio, sale e zucchero
abbondante. Fate cuocere per 12
minuti circa. Frullate la burrata con
l’aggiunta di un goccio di latte e olio.
Raggiunta una cremosità
omogenea, mettetela alla base del
consumatori
giugno 2016
31
piatto. A questo punto cuocete la pasta e mantecate con
olio burro parmigiano ed erbe fresche (basilico, menta).
Prima di tutto ciò però, dopo averli puliti, avrete
preparato i gamberi puliti e pestati leggermente con un
batticarne dopo averli messi tra due pellicole. Andranno
messi alla fine su un lato del piatto a fianco della pasta.
Il secondo
Pesce (che può essere, a seconda della disponibilità del
mercato, un branzino, un dentice, un’orata…) con purè
all’olio e battuta di cozze e pomodoro
Cece nero
della Murgia carsica
Ingredienti per 4 persone:
un pesce da un kg circa, 4 patate, latte, noce moscata, 1
kg di cozze, olio evo, prezzemolo, un limone
Procedimento
Sfilettate il pesce per ottenere quattro piccoli filetti.
Lessate le patate con la buccia. Schiacciatele da bollenti e
aggiungete un poco di latte caldo con un’idea di noce
moscata. Girate energicamente con la frusta. Fate aprire
un kg di cozze pulite e sgusciatele. Tenete da parte un
bicchiere di acqua di cottura. Pulite poi i due pomodori e
tagliateli a quadretti. Battete a coltello le cozze,
aggiungete pomodoro, olio, prezzemolo e limone.
Frullate poi con il minipimer l’acqua delle cozze,
aggiungendo olio: si formerà una crema di media
consistenza. Cuocete a questo punto i filetti in una bella
padella antiaderente ad altissima temperatura. Condite i
filetti fuori dal fuoco e poi fateli cuocere tre minuti per
lato. Montate il purè con olio e disponetelo alla base del
piatto, appoggiatevi sopra il filetto caldo e sopra il
battuto di cozze e pomodoro. Intorno guarnite il tutto
con un po’ di crema di cozze.
Un menu contro la crisi
Ristorante Bucaniere a San Vincenzo (Li)
viale Guglielmo Marconi, tel. 335/8001695
Chef: Fulvietto Pierangelini
l'antipasto
Baccalà mantecato con crema di piselli e bottarga
(costo: 10 euro per 4 persone)
Il primo
Tagliolini all’uovo con pomodori verdi, burrata e
gamberi rosa (costo: 12 euro per 4 persone)
Il secondo
Pesce con purè all’olio e battuta di cozze e pomodoro
(costo: 15-20 euro per 4 persone, secondo il tipo di pesce)
N. B. I prezzi sono riferiti al costo della materia prima acquistata
non al prezzo del piatto nei ristoranti di cui parliamo
La Murgia è un altopiano carsico di forma
quadrangolare collocato all’incirca nella Puglia centrale, la parte che si trova in provincia di Bari viene
definita dalle persone del posto “Murgia carsica” e
si colloca a sud est di Bari. In passato questo territorio era ricco di allevamenti e di coltivazioni: vigneti,
mandorleti e oliveti. Oltre queste colture destinate
al commercio, i contadini piantavano cipolle e legumi che erano alla base della loro alimentazione. Tra
questi ceci e lenticchie, e in particolare un cece rugoso, di colore nerissimo. Se a livello mondiale il cece è una delle leguminose più coltivate, in assoluto,
in Italia i quantitativi prodotti ogni anno sono trascurabili e sono quasi tutti prodotti nel centro, sud
Italia. Il cece nero della Murgia carsica è diverso, nella forma e nel colore, dal cece sultano comune: questo
ecotipo locale ha una forma a chicco di mais, molto
più piccola, con la buccia rugosa e irregolare, l’apice a forma di uncino, molto gustoso e ricchissimo di
fibre (tre volte tanto la quantità presente in un cece
comune) e di ferro. Grazie alla sua alta concentrazione di ferro, in passato era consigliato alle donne
gravide. Non ha mai avuto un mercato florido, anche
perché la sua buccia consistente richiede un tempo
di ammollo di 12 ore e una cottura di circa due ore. Ma
il sapore è buonissimo, vagamente erbaceo: la sua
naturale sapidità fa sì che sia possibile consumarlo
con un filo di olio extravergine, senza sale. La cucina locale lo propone in zuppa con un soffritto abbondante di cipolle o come primo piatto con tagliolini,
pomodoro e un filo d’olio.
Con gli anni le coltivazioni della Murgia stanno via
via scomparendo, lasciando spazio a un’industrializzazione crescente; i contadini si sono trasformati
man mano in operai specializzati rischiando di perdere quasi del tutto le varietà locali tradizionali. Le
uniche rimaste sono quelle più redditizie, come uliveti e vitigni. Negli ultimi anni, le coltivazioni marginali come lenticchie, cipolle e ceci, hanno iniziato
a dare segni di ripresa. Sei agricoltori che fanno parte del Presidio Slow Food hanno rimesso a coltura da
alcuni anni il cece nero autoctono nel rispetto delle
tecniche dell'agricoltura integrata.
Referenti del Presidio: Vito Abrusci, [email protected]; Angelo Nardulli, [email protected].
Convenzioni
Parchi acquatici
vacanze natura
AQUALANDIA Lido di Jesolo (VE)
Tel. 0421.371648 - www.aqualandia.it
Per i soci Coop:
dal 28 maggio all'11 settembre 2016
sconto 3 € su ingresso giornaliero.
La promozione non è cumulabile con altre in corso ed è
valida solo per l'acquisto presso la biglietteria del Parco.
Per i soci Coop:
biglietto ridotto 6 € per ingresso agli appartamenti reali;
biglietto ridotto 6 € + 4 € per ingresso agli appartamenti
reali con visita guidata dal mercoledì al venerdì, ore 11 e ore 15.
Tariffe agevolate per la partecipazione ad attività
culturali e percorsi naturalistici.
ONDALAND Vicolungo (NO)
Tel. 0321.855511 - www.ondaland.it
Aperto 2-3-4-5 giugno e dall'11 giugno al 4 settembre
dalle 10,00 alle 19,00.
Per i soci Coop:
sconto 3 € sul biglietto intero giornaliero.
Sconto riservato al socio, al coniuge e agli eventuali figli
che pagano tariffa intera (a partire dai 13 anni).
Sconto valido solo sul biglietto intero giornaliero e non
cumulabile con altre promozioni. Presentare la carta
SocioCoop unitamente a un documento d'identità.
AQUAFELIX Civitavecchia (RM)
Via Terme di Traiano - Località Casale Altavilla
Tel. 0766.32221 - www.aquafelix.it
Aperto da giugno a settembre.
Per i soci Coop:
15,50 € anziché 20,00
Il vantaggio è esteso ad un accompagnatore del socio.
ACQUA GARDEN Corfinio (AQ)
Tel. 0864.728293 – 338.1995984
www.parcoacquagarden.it
Per i soci Coop:
ingresso giornaliero (9.00-19.00) 8 € anziché 10;
ingresso mezza giornata (9.00-14.00 o 14.00-19.00)
6 € anziché 7;
Ingresso gratuito per bambini di età inferiore ai 3 anni.
Il vantaggio è esteso al nucleo familiare del socio.
PARKO ACQUATICO LE CARAVELLE Ceriale (SV)
Via S. Eugenio, 51
Tel. 0182.931755 - www.lecaravelle.com
[email protected]
Aperto dal'1 1 giugno all'11 settembre 2016
dalle ore 10.00 alle 18.30.
Per i soci Coop:
ingresso adulti 20,50 € anzichè 24;
ragazzi da 1 mt. a 1,40 mt. 16 € anziché 19,50;
ingresso gratuito per bambini di altezza inferiore a 100 cm.
Lo sconto è esteso al nucleo familiare fino a un massimo di
3 persone.
AQUAFAN Riccione (RN)
Tel. 0541. 4271 - www.aquafan.it
Per i Soci Coop:
Ingresso intero: 26 € anziché 28.
Il vantaggio è esteso ad un accompagnatore del socio.
PARCO NATURALE LA MANDRIA Venaria Reale (TO)
Viale Carlo Emanuele II, 256
Tel. 011.4993381 - www.parchireali.gov.it
PARCHI DELLA VAL DI CORNIA Piombino (LI)
Tel. 0565 226445 - www.parchivaldicornia.it
Per i soci Coop:
sconto 20% sul biglietto famiglia e biglietto di ingresso
per la visita completa al Parco Archeologico di Baratti e di
Populonia, al Parco Archeominerario di San Silvestro
(Campiglia M.ma), al Museo Archeologico del territorio di
Populonia (Piombino), da luglio 2016 Museo del Castello e
delle Ceramiche Medievali di Piombino.
Ingresso gratuito ai bambini sotto i 6 anni.
Lo sconto è esteso al nucleo familiare fino a un massimo di
4 persone e non è cumulabile con altre promozioni in corso.
ENTE PARCO REGIONALE DELLA MAREMMA
Alberese (GR) - Info 0564 393222
www.parco-maremma.it/sconto-socicoop-visitare-parco
Per i soci Coop:
sconto 1 € per l’ingresso al Parco (percorsi a piedi e in
bicicletta) e all’Acquario della Laguna di Orbetello a
Talamone.
I biglietti devono essere acquistati presso i Centri Visite del
Parco. Lo sconto non è valido per le gite in canoa, in carrozza
e a cavallo.
Il vantaggio è esteso agli accompagnatori del socio.
PARCO NATURALISTICO ARCHEOLOGICO DI VULCI
Canino e Montalto di Castro (VT)
Info 0766 879942 - www.vulci.it
Per i soci Coop:
sconto 20% su VulciCard singola
(ingresso al parco e al museo) 8 € anziché 10;
sconto 20% su VulciCard Family
(ingresso al parco e al museo) valido per 2 adulti + max 3
bimbi di età inferiore a 13 anni 16 € anziché 20.
CAMPI ESTIVI LEGAMBIENTE
Legambiente Liguria Onlus – Genova, via Caffa, 3/5 sc b
Tel. 010.319168 - www.legambienteliguria.org
[email protected]
Ogni anno campi estivi per under 18.
Alla scoperta della flora, della fauna e dei fondali nella
favolosa Area Marina Protetta delle Cinque Terre e del Parco
Naturale Regionale di Portovenere.
Per i dettagli consultare il sito.
Per i Soci Coop:
Sconto 10% su tutte le quote di partecipazione comprensive di assicurazione e tessera Legambiente, pensione
completa, materiale per le attività e trasporti durante lo
svolgimento dei campi.
- Campi Isola Palmaria
Dal 23 giugno al 2 luglio: ragazzi 6/11 anni.
Dal 2 al 11 luglio: ragazzi 11/14 anni.
Quota di partecipazione intera: € 550.
- Parco delle 5 Terre - Campo Vernazza
Informazioni più dettagliate sulle convenzioni e su tutti i vantaggi riservati ai soci le trovi sul sito www.e-coop.it.
Ricorda di portare sempre con te la Carta Socio Coop.
Vacanze ragazzi
Dal 17 al 26 luglio: ragazzi 15/17 anni.
Quota di partecipazione intera: € 400.
- Cervo - Imperia
Dal 16 al 25 luglio: per ragazzi 11/14 anni.
Quota di partecipazione intera: € 500
CAMPI AVVENTURA – VACANZE NATURA
Panda Avventure - 00185 Roma, via dei Reti, 28a
Tel. 06 44362315 - 0644291587 - Fax 0644262246
Attività turistiche ed educative realizzate da operatori di
turismo responsabile e sostenibile associati ad AITR.
Per i Soci Coop:
sconto 10% sui prezzi da catalogo e uno sconto aggiuntivo
del 5% su eventuali fratelli.
Per prenotare i soci Coop possono accedere all’apposito
modulo di prenotazione online: www.campiavventura.it/
sociocoop.
Indicare sempre il nome e il riferimento della carta socioCoop
CENTRI ROUSSEAU
Milano - Via Giovanola, 13/A - Tel. 02 89400425
www.centrirousseau.org - [email protected]
Attraverso giochi, animazioni, laboratori e gite alla scoperta
del territorio i ragazzi hanno la possibilità di sperimentarsi e
divertirsi insieme ai loro coetanei, sviluppando senso critico
e autonomia individuale.
Con lo stesso spirito dal 2008 organizza vacanze per
famiglie, anche con bimbi piccoli.
Dal 22 giugno al 18 agosto 2016:
• Campeggi al mare in Toscana (Donoratico),
per ragazzi 6-11 anni;
• Un tuffo nella terra sarda (S. Teresa di Gallura),
per ragazzi 12-14 anni;
• Campeggi itineranti in Spagna e Grecia,
per adolescenti 15-17 anni;
• Vacanza in Pinetina sulla costa toscana,
per famiglie con bimbi da 0 a 13 anni;
Per i Soci Coop:
sconto del 10% su tutte le attività.
Per prenotare rivolgersi direttamente alla struttura.
SCHOOL AND VACATION
Milano, viale Monza, 7
Tel. 02.433533 - [email protected]
Corsi di lingua all'estero per tutte le età e durante tutto l'anno.
Per i Soci Coop:
sconto 15% sull’acquisto una Vacanza Studio per ragazzi con
partenze di gruppo o individuali e Soggiorni Studio per adulti.
GIRA L’ESTATE CON GIRATLANTIDE
Cervia (RA), via Bollana, 10
Tel. 0544.965801 – www.giratlantide.net
Proposte di 7/15 giorni di vacanza in Italia:
al mare, in montagna o al lago, personalizzate per fasce
d’età (dai bambini agli adolescenti) con programmi per una
vacanza attiva e ricca di vita in comune che include sport,
escursionismo e natura.
Per i Soci Coop:
sconto 8% sulle proposte di vacanza per ragazzi del
catalogo "Gira l’Estate 2016".
Sconto 10% per iscrizione di 2 o più fratelli.
SUMMERCHAMPIONS
Torino, corso Moncalieri, 69
Tel. 011 19505116 - Fax 011.5695318
[email protected] - www.summerchampions.it
Programmi di vacanze sportive dedicate al calcio, al tennis,
al volley, al basket, alla danza e al multisport. I turni sono di
durata settimanale e bisettimanale nel periodo compreso
dal 19 giugno al 30 luglio 2016 a Sauze d’Oulx (TO) e dal 26
giugno al 9 luglio 2016 a Roccaraso (AQ).Gli stage saranno
intervallati da animazioni, gite in parchi acquatici e attività
fisiche alternative. Età di partecipazione: ragazzi e ragazze
dai 7 ai 18 anni.
Per i Soci Coop:
sono previste condizioni di partecipazione a prezzo scontato.
Vacanza di una settimana: 550,00 € anziché 620,00;
prezzo per due settimane 940,00 € anziché 1050,00.
SPORT e DIVERTIMENTO ASD
Cavalese (Tn) - Via Gastaldo 3 - Tel. 347.3638119
www.englishsportcamp.it - [email protected]
Per i Soci Coop:
ENGLISH SPORT CAMP
• Camp completo (stage con vitto e alloggio)
Corso d’inglese, corso multi sport o tennis, attività sportive
complementari e animazione nel tempo libero:
1 settimana: 460 € anziché 490
2 settimane: 920 € anziché 950
• DAY CAMP (stage con pranzo)
Ideale per i ragazzi residenti nelle vicinanze, prevede la
partecipazione a tutte le attività del camp:
1 settimana: 260 € anziché 290
2 settimane: 530 € anziché 560
I campi sono aperti ai ragazzi/e nati negli anni dal 2002
al 2008.
Agriturismo di Libera Terra
LIBERA TERRA
È l'attività di turismo responsabile di Libera, nata con lo
scopo di valorizzare i beni confiscati alla mafia e gestiti dalle
cooperative sociali del progetto Libera Terra.
Un'attività turistica che permette di soddisfare ed arricchire
i viaggiatori di ogni età; un'opportunità per vivere una
vacanza ricca di emozione, piacere e relax, alla scoperta di
un patrimonio prezioso di saperi e tradizioni.
www.liberaterra.it
PORTELLA DELLA GINESTRA
Cooperativa Placido Rizzotto - Libera Terra
Palermo - SP 34 km 5 - Piana degli Albanesi
Tel. 091.8574810 - www.liberaterra.it
Per i Soci Coop e loro accompagnatori:
sconto 8%, su tutti i servizi dell'agriturismo, escluso i giorni
festivi.
TERRE DI CORLEONE
Cooperativa Pio La Torre - Libera Terra
Contrada Drago - SS 118 km 25+100 - Corleone (PA)
cell. 333.7993291
[email protected]
Per i Soci Coop e loro accompagnatori:
sconto 8%, su tutti i servizi dell'agriturismo, escluso i giorni
festivi.
Le convenzioni possono subire modifiche o annullamenti dopo l’uscita sul presente numero. È consigliabile, perciò, prendere
preventivamente sempre contatto direttamente con gli enti e le strutture convenzionate per avere conferma delle condizioni praticate.
34
vivere bene viaggi
di Giuseppe Ortolano
Le spiagge più belle
scelte dai viaggiatori
Dal voto su due siti come Tripadvisor e Skyscanner, ecco una rassegna delle
bellezze di mare italiane: c'è tanta Sardegna, poi Sicilia, Calabria, Puglia e...
Difficile scegliere dove
fare il bagno tra le migliaia di
spiagge che si incontrano lungo
gli oltre 8000 chilometri di coste
italiane. Due importanti siti
turistici – Tripadvisor e
Skyscanner – ci vengono per
fortuna in aiuto stilando una
classifica delle spiagge
più belle, in base alle opinioni
dei loro visitatori. Che per l'estate
2016 incoronano ancora una volta
la Sardegna come la meta
balneare preferita. Qui troviamo
Cala Mariolu e Cala
Goloritze a Baunei, ritenute da
alcuni meglio di una spiaggia
maldiviana. A Stintino c'è la
Pelosa, affollata ma dalla
bellezza mozzafiato, e nella
celebre Costa Smeralda incanta la
spiaggia di finissima sabbia
bianca chiamata del Principe.
Piacciono anche le spiagge La
Cinta a San Teodoro; Porto
Giunco a Villasimius.
L'antico covo dei pirati di Cala
Corsara all'interno
dell'arcipelago della Maddalena,
sulla costa meridionale dell'isola
di Spargi; Cala Biriola, nel
Golfo di Orosei; Capo Coda
Cavallo, a pochi chilometri dalla
frenetica Costa Smeralda,
nell'Area Naturale Marina Protetta
Tavolara - Punta Coda, e
Cala Dragunara, dominata
dall'imponente promontorio di
Capo Caccia.
Passando alla Sicilia le spiagge
preferite dalle community dei due
siti sono quella dei Conigli a
Lampedusa, che lascia a bocca
aperta più di un turista; Cala
Rossa sull'isola di Favignana,
dall'acqua trasparente e azzurra;
Scala dei Turchi, con la sua
bianchissima parete rocciosa a
picco sul mare lungo la costa tra
Realmonte e Porto Empedocle e la
spiaggia Macari a San Vito Lo
Capo, a ridosso di un monte che si
tuffa nel mare e di un paese di
case bianche.
In Calabria piacciono la
spiaggia di Tropea, la perla del
Tirreno, e quella magica di
Scilla, dal mare è pulito e
dominata dal borgo arroccato su
uno sperone roccioso. Tra le tante
spiagge della Puglia le più
apprezzate dai turisti sono quella
di Porto Selvaggio, nei pressi
di Nardò, raggiungibile solo a
piedi, all'interno di un'area
protetta; le spiagge generalmente
di ciottoli e ghiaia di
Mattinata, tra le perle più
preziose del Gargano, e quelle del
litorale di Polignano a mare,
ricco di grotte e insenature
scavate dall'Adriatico.
consumatori
giugno 2016
35
Dove trovare proposte per i vostri viaggi
Tante proposte per soggiorni estivi al mare sono
disponibili sui cataloghi Viaggiare da Soci delle
agenzie viaggi Robintur (www.robintur.it),
Planetario Viaggi (www.planetarioviaggi.it) e
Viaggia con Noi (www.viaggiaconnoi.it). Ogni anno il
programma volontario Bandiera Blu (www.
bandierablu.org) segnala le località turistiche
balneari che rispettano criteri relativi alla gestione
sostenibile del territorio. Tra questi la qualità delle
Spostandosi in Campania, nella
splendida Costiera Amalfitana, si
incontra l'incantevole Baia di
Erchie, tra Salerno e Amalfi, che
s'insinua tra due promontori
dominati da altrettante torri. La
spiaggia più apprezzata nella
vicina Penisola Sorrentina è quella
di Meta, una delle poche in
questo tratto ad avere un accesso
comodo al mare e un arenile
ampio, adatto anche ai bambini. A
Capri vale la pena tuffarsi nelle
acque di La Fontelina, una
acque, la gestione e la pulizia della spiaggia,
l'attività di educazione ambientale, la presenza della
raccolta differenziata dei rifiuti, di servizi igienici e
spogliatoi, il controllo dell'accesso di cani e altri
animali e la promozione di mezzi di trasporto
sostenibili. Le località marine più belle e che meglio
si sono dedicate alla protezione ambientale sono
segnalate anche da Legambiente mediante
l'assegnazione delle Cinque Vele.
spiaggia pittoresca che si trova
proprio di fronte ai famosissimi
Faraglioni. Il nome, "le fonti del
lino", ricorda le donne che
maceravano le foglie di lino
proprio qui, dentro le piscine
naturali che si formavano lungo la
scogliera.
Nelle Marche affascina la
spiaggia di San Michele, nel
Conero, col suo litorale di sabbia e
ghiaia finissima e il bosco alle
spalle. In Toscana le
communuty dei viaggiatori
segnalano la spiaggia di Cavoli,
sull'Isola d'Elba. Il nome deriva dai
blocchi di granito già squadrati, i
“cavili” appunto, che venivano
anticamente estratti dalle cave di
questa zona.
La Liguria è presente nelle
preferenze degli utenti di
Tripadvisor con la Baia del
Silenzio a Sestri Levante.
Incastonata tra le caratteristiche
case color pastello del borgo
ligure mantiene intatto il suo
fascino e la poesia.
I tre tramonti di mare
più belli d'Italia
Ecco le altre perle
in giro per l'Europa
Cinque i tramonti più belli d'Italia segnalati dalla geografa
Alida Ardemagni nel suo ultimo libro “Io Viaggio con te”
(Morellini Editore, 14,90 euro). Tre di questi sono sul mare.
Il primo si ammira dalla splendida spiaggia a mezzaluna del
borgo di pescatori di Sampieri, in Sicilia, nei pressi del
piccolo gioiello barocco di Scicli (Ragusa).
Altro mare, lo Ionio, e altro tramonto da favola a Gallipoli,
nel Salento, dove si ammira il calar del sole sul mare
passeggiando lungo il tracciato delle vecchie mura che
proteggeva il centro abitato.
A Tropea, in Calabria, quando il sole cala pare voler
entrare nella bocca del vulcano dell'isola di Stromboli,
adagiato sul mare.
Sono ben 5 le spiagge spagnole presenti nella Top Ten
europea Travelers’ Choice Beaches Awards 2016 di Tripadvisor.
La più bella in assoluto è l'incantevole Playa de Ses Illetes
sull'isola di Formentera, un vero e proprio paradiso molto
affollato ad agosto. Seguono le spiagge di El Cotillo e del
Morro del Jable a Fuerteventura, nelle Canarie; Tarifa sulla
Costa de la Luz, nel sud della Spagna, e la spiaggia di Cala
Comte a Ibiza. Andando in Portogallo, si trova la terza
classificata: Praia da Marinha a Carvoeiro in Algarve. In
Grecia si sono aggiudicate la nomination la spiaggia di
Elafonissi a Creta e quella di Porto Limnionas sull'isola di
Zante. Seguono Iztuzu Beach, sulla costa turca del mar
Mediterraneo e la Fig Tree Bay a Protaras, sull'isola di Cipro.
36
vivere bene cultura e oltre
consumatori
giugno 2016
a cura di Giorgio Oldrini
mostre
Magia e misteri dei vulcani
Formidabili quegli anni '60
Sulla Terra ci sono circa 500 vulcani
attivi e il Museo di Storia Naturale di
Milano con una mostra
straordinaria ce li fa conoscere tutti.
Tra l’altro, in Italia ci sono alcune
delle “montagne di fuoco” più famose e che hanno
popolato i miti più antichi, da Vulcano, che dà il suo
nome al dio del fuoco e al “monte incendiato”, all’Etna e
Stromboli. Grazie alle più moderne tecnologie, il
mapping, la realtà aumentata, diorami a grandezza
inconsueta, si possono ammirare i fenomeni
direttamente o indirettamente legati alle eruzioni. Ma,
utilizzando perfino le immagini della Nasa, i visitatori
possono anche stupirsi vedendo i vulcani di altri pianeti
e seguire passo passo le loro eruzioni. Sono esposte
anche pietre, rocce, minerali prelevati dai crateri, o
piovuti sulla Terra da mondi lontani e misteriosi, come
meteoriti. E ci si potrà rendere conto della deriva dei
continenti e come nel corso di milioni di anni la geografia
del nostro pianeta sia cambiata. E per i ragazzi vi è pure
la possibilità di sperimentare nel Magma Lab.
Sono i formidabili anni ’60
quelli che propone in mostra la
Fondazione Guggenheim di
Venezia. Il decennio del
miracolo economico italiano, e,
nell’arte, il tempo delle sperimentazioni più libere ed
ardite, con la riconquista dell’immagine. Proprio questo
è il tema che costituisce il filo rosso che collega le diverse
sale della esposizione veneziana in cui artisti differenti
per origini e sensibilità si esercitano dando vita ad una
ricca molteplicità di ricerca che qui si possono ammirare
in un confronto magmatico e stimolante. Anche perché
da questi tentativi ancora indefiniti, molti di loro poi,
negli anni e nei decenni successivi prenderanno il
cammino per affermare loro precise identità e daranno il
via a scuole spesso divergenti. Nelle sale del
Guggenheim veneziano si possono vedere i lavori di
Franco Angeli e di Mario Ceroli, di Tano Festa e di Mario
Schifano, di Giosetta Fioroni e di Domenico Gnoli, tra gli
altri, che indicano il melting pot di un linguaggio
artistico che ha reso ricco e irripetibile quel decennio.
Vulcani, origine, evoluzione, storie e segreti
delle montagne di fuoco
Immagine. Nuove immagini nell’arte italiana
1960-1969
Milano, Museo di scienza naturale
Fino all'11 settembre - Ingresso: 10 euro, ragazzi 7
Info: www.comune.milano.it/museostorianaturale/
Tel. 02-88463337,
Venezia, Museo Guggenheim, Palazzo Venier dei Leoni
Fino al 17 settembre - Ingresso: 14 euro
Info: [email protected]
Tel 041-2405422/432,
Italiani brava gente
di
Massimo Cirri e Filippo Solibello
conduttori radiofonici
Taglio, libro e messa in piega
Andare dal parrucchiere e trovare una biblioteca
Siamo vittime di molti pregiudizi e pensiamo, per esempio, che dal parrucchiere bisogna per
forza fare solo chiacchiere leggere. E tenere in mano
solo riviste di pettegolezzi e scandali, quelle che si
sfogliano un po' distrattamente, più guardare che
leggere. Una superficialità per ingannare l'attesa:
riviste da sala d'aspetto, un po' consumate e con un
senso di poco valore. Che finisce per svalutare anche
il tempo che ci si passa. Tempo senza pensare.
Così ci hanno pensato un po' nove parrucchieri, un centro estetico e una palestra di Ancona.
Insieme alla Confederazione Nazionale dell'Artigianato e con il patrocinio del Comune hanno riflettuto,
loro che mettono tutti i giorni le mani nella testa delle persone per uno Shampoo curativo, una Piega
Phon, una Contropermanente, un Riflessante applicato a pennello, un veloce Taglio Frangia o una più
impegnativa Meches con Stagnola, se nella testa
I libri consigliati da Consumatori e tanti altri li trovi nelle
Scopri la libreria più vicina su www.librerie.coop.it
Sconti fino al
con la carta Socio Coop
Anche in ebook sul sito
bre.pub/consumatori
libri
Lilli Gruber, viaggio nell'Italia
dei migranti e dell'Islam
Dall'umiliazione alla rinascita
nel racconto di un tradimento
È un libro di stringente attualità quello
che Lilli Gruber manda in libreria in
questi giorni in cui la paura dell’Islam
ormai attanaglia l’Europa e anche l’Italia.
Un continente e un Paese stretti tra il
timore che gli arrivi di massa incutono in
molti, accentuati dagli attentati tremendi
che ultimamente hanno insanguinato la Francia ed il
Belgio, e la pietà che ispirano le immagini di donne, di
bambini, di uomini che solcano il mare o attraversano
deserti per cercare di sfuggire alla guerra o alla miseria.
Il tutto drammatizzato dal dolore per le foto dei loro
cadaveri che galleggiano nel nostro mare. Mille e mille
sono le domande che riempiono le nostre menti e ad
alcune tenta di rispondere Lilli Gruber che, per cercare di
capire, ha percorso tanta parte d’Italia, dal porto di
Augusta, uno dei luoghi di approdo dei migranti, alle
periferie di Roma. Da giornalista, in questo cammino ha
incontrato tante persone diverse e a volte in contrasto
tra di loro. Dall’imam che cerca di far fronte agli
estremismi e ai radicalismi, alla donna che difende a
spada tratta il suo diritto a portare il velo, dall’italiana
convertita agli infiltrati dei servizi segreti.
A cosa serve essere una donna bella,
colta, intelligente, se improvvisamente,
dopo 5 anni di una relazione, lei scopre
che il suo uomo, Davide, la tradisce e sta
per lasciarla per un’altra, più giovane e
forse ancora più bella? Se lo chiede la
protagonista di questo romanzo di Elena
Stancanelli, Anna, che scrive e si confida con Valentina,
la sua migliore amica. Così cara l’amica, che accetta di
farsi raccontare il crollo di un amore e l’ossessione di
Anna senza interventi moralistici o interferenze indebite.
Il fatto è che per la protagonista la fine di questo amore
diventa presto un’ossessione. Cerca compulsivamente
prima sul telefonino di Davide, poi sul profilo facebook
del traditore e della sua nuova fiamma, qualsiasi notizia
della loro relazione. Finisce così per annullarsi,
ubriacarsi, umiliarsi per cercare di sopravvivere al dolore
e alla disperazione di quel tradimento inatteso. Fino al
momento in cui riesce a ritrovarsi e a “elaborare il lutto”
dell’abbandono. Un romanzo che la nuova casa editrice
La Nave di Teseo dedica alle giovani donne del nostro
tempo, così diverse dalle loro nonne, e in fondo così
simili a loro.
Lilli Gruber
Prigionieri dell’Islam
Elena Stancanelli
La femmina nuda
Rizzoli Editore - 352 pagine, 19,50 euro
Editore la Nave di Teseo - 156 pagine, 17 euro
non ci si può mettere anche qualcos'altro. Per esempio
i libri. Così è nata “Libri in testa”. Significa semplicemente che nei negozi aderenti, tra gli scaffali della tinta e delle creme, si è fatto posto per una piccola
biblioteca.
Con i libri a disposizione dei clienti che possono consultarli e leggerli durante l'attesa e mentre ti fanno le
Meches Bicolore. Ma anche portarselo a casa, se la storia ti ha appassionato, per finirlo con calma e riconsegnarlo dopo, quando si viene a dare una ritoccatina al
colore perché la maledetta ricrescita comincia già a
farsi vedere. E i libri sono scelti con cura: con un occhio
di riguardo alle piccole case editrici indipendenti che
stampano spesso testi di qualità e agli scrittori
delle Marche. Con tanti giovani emergenti.
E chi vuole può portare da casa un libro proprio, perché
gli è piaciuto leggerlo e adesso gli fa piacere condividerlo con altri, lasciandolo a disposizione nella biblioteca del parrucchiere di riferimento. Dietro c'è un'idea
nuova di questo lavoro. Lo spiega bene Angela Pezzuto
di Shampoo, una delle animatrici di “Libri in testa”: “La
nostra professione oggi sta profondamente cambiando e ci stiamo qualificando come operatori sociali, con
specifiche conoscenze e una maggiore attenzione al
bisogno del cliente”. Basta pensare, aggiunge, a
quando si va a curare i capelli di chi è in una casa di
riposo o in ospedale. Sistemare i capelli, per sentirsi
più belli, ma con più attenzione a quello che c'è sotto
la pettinatura: le persone.
I negozi che ci credono in questa idea di tante
biblioteche diffuse e gratuite sono riconoscibili da un logo fatto apposta dagli studenti della
Poliarte di Ancona. È nelle vetrofanie sulla porta del
negozio, fa marketing, e nei segnalibri.
Per il prossimo futuro quelli di "Libri in testa" pensano a incontri con scrittori o artisti, a letture collettive
e anche ad offrire coupon di sconti ai clienti che
arricchiscono la biblioteca del negozio donando il
maggior numero di libri personali. Già da adesso è
dimostrato che leggere un bel romanzo di Andrea
Camilleri mentre mani esperte ti fanno una frizione
curativa sulla testa è la fine del mondo. E poi il Salone
del Libro, la grande festa di Torino che celebra la lettura e la scrittura, dura solo cinque giorni all'anno. I
Saloni di bellezza invece sono aperti sempre.
Salvo, è chiaro, il lunedì. ●
consumatori
giugno 2016
38
a cura di Pierfrancesco Pacoda
musica da sentire...
Melanie De Biasio, alle radici del jazz
Di questo straordinario talento del jazz contemporaneo abbiamo già scritto
su Consumatori, La giovane cantante belga pubblica adesso il suo nuovo
album (molto breve, solo 25 minuti di musica). E, ancora una volta,
l’ascoltatore viene trasportato in un universo fumoso e, oscuro, dove i
sentimenti sono messi a nudo, come in una crime story in una Harlem
ricostruita per il cinema. Al centro c’è lei, con una lunga suite. Un lavoro
registrato in presa diretta, musica che restituisce le impressioni di un lungo
viaggio nel cuore di città che ci parlano di un sogno industriale che svanisce.
Lasciando nei luoghi l’illusione, coltivata con amore, di una rinascita.
Melanie de Biasio
Blackened Cities - PIAS
Il nostro giudizio: RRRR
Se ti piace ascolta: Sade, Billie Holyday
Il meglio di Van Morrison
Petrina in chiave pop
ABC, ritorno al funk
Una raccolta di 3 cd e
un dvd che
documentano il tour
di Van Morrison del
1973 insieme alla
Caledonia Soul
Orchestra. Il cantante inglese mette in
scena l’anima della soul music, il
linguaggio con il quale, con i Them,
aveva cambiato l’aspetto della
Swinging London pochi anni prima.
Portando il beat a confrontarsi con la
black music.
Dopo la
collaborazione con
Paolo Fresu, che
aveva prodotto il
precedente "Roses of
the Day", Debora
Petrina realizza un album nel quale
rivela il suo aspetto più pop. "Be Blind"
è un omaggio alle tante fonti di
ispirazione che definiscono il suo canto
globale. Dal jazz al funk alle esperienze
contemporanee, questa artista ci invita
a accogliere suoni lontani tra loro con la
stessa famigliarità.
Per chi è cresciuto
ascoltando il pop dei
primi anni 80, gli ABC
sono stati sinonimo
dell’ondata funk che,
dopo la new wave,
conquistò il pianeta partendo
dall’Inghilterra. Sezioni di fiati in stile
Motown, storie d’amore ad alto
concentrato di sensualità. Trentacinque
anni dopo la band ritorna con il sequel
di quel disco storico, E l’energia, la
relazione controversa tra il corpo e la
mente sono ancora travolgenti.
Petrina
ABC
Be Blind - Urtovox
Il nostro giudizio: RRR
Se ti piace ascolta: Annie Lennox,
Cristina Zavalloni
The Lexicon of Love II - Universal
Il nostro giudizio: RRR
Se ti piace ascolta: Rip, Rig and Panic,
Spandau Ballett
VAN morrison
It's Too late to Stop Now - Legacy Rec
Il nostro giudizio: RRRRR
Se ti piace ascolta: John Mayall, Alì
Farka Toure
R da dimenticare - RRsufficiente - RRRbuono - RRRRottimo - RRRRR capolavoro
... da leggere
La stagione radio di Planet Rock
I ritratti di Bertoncelli
Planet Rock è il racconto di una stagione di
grande creatività per la radio italiana.
Erano gli anni di una trasmissione
radiofonica, Planet Rock, appunto, che,
scopriva e esaltava i talenti e le
sperimentazioni che arrivavano da ogni
posto del mondo. Siamo nei primi anni ’90,
e i conduttori, presentano gruppi
protagonisti di una trasformazione profonda della musica
contemporanea. Grazie soprattutto ai Nirvana, il rock
underground arriva ai vertici delle classifiche. E il
programma, ogni sera, porta nelle case dei ragazzi tutta
l’intensità di un suono che influenza profondamente il futuro
della cultura giovanile. Non solo il rock, ma anche il rap e
l’elettronica.
Luca de Gennaro Planet Rock - Edizioni Arcana
Riccardo Bertoncelli è il più importante
critico musicale italiano (ebbe l’onore di
essere citato in una canzone del primo
Guccini per la sua esterofilia). Grazie al suo
lavoro, in particolare per la rivista Gong, ha
fatto conoscere il neo rock anglosassone
narrandone sempre le strette relazioni con i
cambiamenti sociali. Questo libro raccoglie
una selezione di suoi scritti dedicati a celebrità del rock, del
jazz e del blues, ma anche a nomi meno conosciuti. Da Syd
Barrett, che suonava nei primi Pink Floyd al jazzista visionario
Sun Ra, da Robert Wyatt, che fece sedurre il jazz dalla
psichedelia inglese, alla diva del blues Janis Joplin. Parole e
ricordi per ricostruire biografie di artisti che hanno segnato
la cultura del 900.
Riccardo Bertoncelli Topi Caldi - Giunti Editore
vivere bene cultura e oltre
39
l’intervista
Manuel
Agnelli
È la vera grande novità della nuova edizione di X
Factor. Manuel Agnelli, leader degli Afterhours,
una delle band simbolo della scena rock italiana
sarà uno dei giurati del talent musicale. Proprio
mentre esce il nuovo album degli Afterhours, Folfiri
o Folfox, un doppio cd che raccoglie un lungo elenco
di ballate elettriche ricche di tensione emotiva.
Manuel, quali dischi hai ascoltato nei
giorni di registrazione di Folfiri o Folfox?
Ibeyi, il disco omonimo delle Ibeyi, due gemelle
franco-cubane con influenze afro, etno-pop ed
elettro. Voci e armonie elaborate e raffinate su un
tappeto sonoro acustico-elettronico originale. Mi
hanno molto ispirato. Poi Sound & Color, degli
Alabama Shakes. Sono rock? Sono blues? Sono
elettronica? Cosa sono? Uno dei dischi più liberi da
anni a questa parte. Senza generi e gabbie sonore.
Un manifesto dei tempi che cambiano. Per fortuna.
Infine Tu prenditi l'amore che vuoi di Cesare
Basile: blues siciliano, nero, crudo e magico. Testi
in siciliano ed italiano. Premio Tenco. La cosa più
originale che abbiamo in Italia.
E i libri?
Anche qui tre proposte: Daisy Miller, di Henry
James. La capacità di raccontare l'orrore degli esseri
il tour
Un Canzoniere con Erri De Luca
Cosa succede se una delle band più rappresentative della
world music italiana incontra uno scrittore che mescola
poetica e forte impegno sociale? È una esperienza unica,
quella del tour che porta in giro per l’Italia il Canzoniere
Grecanico Salentino, la band pugliese al centro del revival
della pizzica, ed Erri de Luca. Il risultato è una serata di
racconti su popoli che fuggono, su culture che si
intrecciano, su identità smarrite. Tra echi dal Mediterraneo
e l’arcaica emozione delle tammorre l’ascoltatore è a
confronto con tradizioni antichissime fatte di incontro, di
scambio di esperienze, di apertura. Ed Erri de Luca e il
Canzoniere ci trasmettono tutto l’amore per una tradizione
viva, mai polverosa.
Le date: 16 giugno La Spezia, 17 Fontanellato (Pr), 18
Milano, 23 Piove di Sacco (PD)
Per informazioni: tel. 02 48194128
umani attraverso storie apparentemente normali.
Non si scrive più così. Non è perché la vista mi si è
abbassata che faccio sempre più fatica a leggere le
novità.
Poi Libertà di Jonathan Franzen. Lo scrittore
che mi ha fatto riconciliare con la letteratura
contemporanea. Lucido e dolcissimo, mai gratuito
ma sempre spietato. Ultima proposta Roderick
Duddle di Michele Mari. Stilisticamente unico, un
grande genio. Il più grande scrittore italiano vivente.
Una saga scritta da un Dickens contemporaneo.
Chiudiamo con i film...
Parto da Birdman di Alejandro Gonzalez Inarritu.
Inarritu mi fa piangere. Non ci posso fare niente.
Nessuno mi fa piangere come lui. Sono in suo potere.
Poi dico The Tree of Life di Terrence Malick. Mi
ricordo di quella luce, di quelle strade con i lastroni
di cemento. Io ho avuto un'infanzia felice, ma il
set è stato lo stesso. Poi La grande bellezza di
Paolo Sorrentino. Finalmente un italiano che sa
far ridere senza sdrammatizzare. Non c'è niente da
sdrammatizzare. Mi ha vendicato.
40
le pagine di
coop reno
Guardia sempre alta
sul fronte qualità
DI MARIO CIFIELLO
presidente del Consiglio
di sorveglianza di Coop Reno
Coop ha deciso recentemente
di sospendere la produzione di
tutti i prodotti Coop che, nei loro ingredienti, contenevano olio
di palma. Questa decisione (ne
parliamo più ampiamente a pagina 16, ndr) è stata presa poiché
nuovi studi hanno segnalato che
il consumo, in dosi importanti,
di alcuni contaminanti contenuti
nell’olio di palma è sconsigliabile,
soprattutto per i bambini.
Abbiamo quindi applicato il principio di precauzione e prudenza,
che è parte fondamentale del nostro codice di comportamento: se
ci sono di mezzo rischi potenziali
per la salute, non si deve esitare ad
intervenire drasticamente.
I nostri soci non troveranno
quindi per un certo periodo di
tempo alcuni prodotti a marchio Coop, che saranno rimessi
poi in vendita con una nuova ricetta che non conterrà olio di
palma, che per la verità era già
stato eliminato da oltre 100 nostri prodotti. Questa nostra scelta non è casuale, ma è parte integrante della missione di Coop.
Ho scritto più volte sui grandi investimenti fatti dalla nostra Cooperativa per abbassare i
prezzi ed essere ancora più convenienti. “Prezzi bassi sempre”
abbiamo detto: la crisi economica e la necessità di contribuire al
sostegno dei redditi dei nostri
soci è per noi essenziale.
Ma la convenienza senza qualità e sicurezza alimentare non
può essere concepibile per una
cooperativa di consumatori.
Occorre stare in guardia.
affiancare e supportare gli sforzi che le Autorità Sanitarie compiono tutti i giorni.
Noi, da sempre, lo facciamo.
Il prodotto Coop è il testimone fondamentale dei nostri sforzi. A più di 40 anni abbiamo sostenuto battaglie fondamentali
a favore della sicurezza alimentare. Cominciammo all’inizio
degli anni ottanta eliminando i
coloranti inutili e dannosi, poi
affrontammo il tema dell’eliminazione del fosforo nei detersivi. Altra grande campagna fu
quella sulle “carni sicure”, contro l’uso di “sostanze chimiche
indesiderabili”, e via via fino ad
arrivare alla recente iniziativa
sulla tracciabilità delle materie
prime utilizzate nei nostri prodotti a marchio.
Le battaglie Coop
Non basterebbe un articolo sul
Quotidianamente leggiamo di nostro giornale per segnalare le
tentativi di frodi alimentari. La tante iniziative fatte.
ricerca scientifica mette in luce,
coi suoi progressi, criticità che Sicuri e prudenti
prima ignoravamo. Spesso com- Dobbiamo quindi ragionare su
paiono in Italia prodotti e mate- un punto: possiamo sacrificarie prime di dubbia provenienza re la qualità e la sicurezza dei
prodotti per essere ancora più
e valore.
Coop sta raddoppiando i propri convenienti? Per noi no, senza
sforzi per tutelare la qualità e la alcun’esitazione.
sicurezza alimentare. L’Italia è Ma abbiamo assistito spesso a
uno dei Paesi europei più rigo- valutazioni diverse e molto peroso nei controlli, ma occorre ricolose. Alcuni affermano che,
consumatori
giugno 2016
41
La decisione presa da Coop di sospendere la produzione di tutti i prodotti a
proprio marchio contenenti olio di palma, deriva dall'applicazione del principio
di precauzione e prudenza. Se ci sono di mezzo (come in questo caso) potenziali
rischi per la salute del consumatore, Coop ritira o modifica il suo prodotto
in tempo di crisi, il rigore sulla
qualità alimentare è un “lusso”
che non ci si può permettere più.
Basta poco per abbassare la soglia di qualità dei prodotti.
Altri affermano che ormai, coi
controlli che le autorità preposte compiono, non ci sono più
rischi reali.
Tutti questi ragionamenti pretestuosi sono poi smentiti dagli
scandali e dalle frodi alimentari
che leggiamo quasi quotidianamente sulla stampa, dall’ingresso di materie prime provenienti da Paesi extra-europei che
non brillano certo per la capacità di controllo sulla sicurezza
alimentare.
Esiste poi per noi il principio di
“prudenza” e “precauzione”:
nel dubbio, come già detto, interveniamo per dare sicurezza
ai nostri consumatori. Un esempio è la non presenza di Organismi Geneticamente Modificati
nei prodotti a nostro marchio.
La comunità scientifica è divisa sui potenziali rischi di questi
OGM: noi, in questo stato di incertezza, abbiamo deciso di non
consentirne l’utilizzo, almeno
fino al momento in cui ne sarà
comprovata l’assoluta sicurezza
soprattutto in riferimento alla
tutela dell’ambiente.
Noi della Coop, da più di 40 anni, sosteniamo la linea del rigore
e della continua ricerca per accrescere e non diminuire la nostra
capacità di controllo.
la regolarità dei prodotti. Sono
poi state fatte quasi 1.600 visite ispettive presso i luoghi di
produzione.
Esiste poi il nostro Comitato
per la Gestione dei Rischi (coordinato da Coop Italia e a cui
fanno parte rappresentanti di
tutte le cooperative) che sulla
base di precise regole, interviene tempestivamente per togliere dalla vendita qualsiasi prodotto “a rischio”.
Per i prodotti freschi a marchio
Coop (carne, frutta, pesce verdura, latte…) esiste ancora una
specifica nostra attività denominata “Qualità Sicura Coop”
che controlla l’intera filiera produttiva, dall’allevamento al prodotto finito.
Gli investimenti
Sosteniamo investimenti molto
importanti per realizzare questa
politica. Coop Italia ha un proTre milioni di analisi
Alcuni numeri: nel 2014 ab- prio laboratorio di analisi e una
biamo effettuato più di tre mi- propria qualificata struttura di
lioni di analisi per controllare controllo qualità e ispezione.
Ci appoggiamo a enti di controllo indipendenti (come Bureau Veritas e CSQA) che a loro
volta certificano la correttezza
dell’intero sistema di sicurezza
Coop.
Qualità, sicurezza, rispetto ambientale per noi non sono scelte di “marketing” o pubblicitarie, ma costituiscono l’essenza
stessa del nostro operare sul
mercato.
Chiamiamo tutto ciò la "politica consumeristica di Coop": abbiamo cioè l’ambizione
di usare la nostra grande forza
(siamo la più grande catena di
grande distribuzione italiana)
per contribuire a far cambiare
il modo di produrre del nostro
Paese al fine di favorire gli interessi e i bisogni dei nostri soci e
consumatori.
“La Coop sei tu” non è uno slogan pubblicitario, ma rappresenta la nostra missione e il
nostro quotidiano impegno: il
messaggio è che della Coop ti
puoi fidare.
42
primo piano coop reno
I Frutti di pace
nei nostri carrelli
Acquistare nei negozi Coop succhi e marmellate della cooperativa bosniaca
Insieme, significa aiutare la gente di quest'area, a pochi chilometri da
Srebrenica, a migliorare le proprie condizioni di vita. Condizioni ancora
molto dure ad oltre vent'anni dalla fine della guerra civile e dalle violenze
della pulizia etnica. La storia esemplare della pacifista Rada Zarkovic
DI ANDREA MASCHERINI
presidente del Consiglio
di gestione di Coop Reno
“Cara Mimmj, noia!!!
spari!!! granate!!! morti!!! disperazione!!! fame!!! dolore!!!
paura!!! Questa è la mia vita,
la vita di un’innocente ragazzina di undici anni!!! Una scolara senza scuola, senza le gioie e
l’eccitazione della vita scolastica. Una bambina che vive senza
giochi, senza amici, senza sole,
senza uccelli, senza natura, senza frutta, senza cioccolata, senza caramelle, solo con un po’ di
latte in polvere. In poche parole, una bambina senza infanzia.
Una bambina della guerra”.
Questa era la pagina che leggevo tenendo in mano il diario
di Zlata Filipovic, quando da
giovane come volontario del
Telefono Azzurro entravo nelle scuole e parlando di diritti
dei bambini, si cadeva inevitabilmente sulla guerra, quella
guerra dei balcani così vicina
all’Italia.
Zlata Filipovic aveva undici
anni quando la guerra le sfondò il tetto della casa, la sua casa
era a Sarajevo. Tutta la sua vita per parecchio tempo diventò qualcosa di terribile e nuovo: quella cosa normale che si
chiama guerra. La normalità
delle bombe, dei suoni di notte,
dei missili lontani, della fame
che prima o poi arriva, dell'esercito nelle strade, della paura
dappertutto. Il suo diario allora commosse il mondo intero, e
diventò il simbolo dell'assedio
di Sarajevo, così come quello
di Anne Frank era diventato il
simbolo dell'Olocausto.
Insieme a Rada Zarkovic
Questa pagina è stato il primo
ricordo che è riaffiorato in me,
quando parlando con Lucio
Cavazzoni presidente di Alce
Nero, gli ho chiesto la disponibilità a coinvolgere una cooperativa del loro circuito per
invitare a fare un intervento
alla nostra assemblea generale. In particolare gli ho detto
che ritenevo molto importante
in un momento storico come
questo, far conoscere alla platea di quella giornata, la storia
dei prodotti “Frutti di Pace” e la
sua presidentessa, Rada Zarkovic, pacifista e profuga a Belgrado dove con le Donne in nero si era opposta alla guerra.
La prima volta che ho sentito
consumatori
giugno 2016
parlare Rada Zarkovic fu in un
servizio televisivo, era la giornata della donna in parlamento e le sue parole mi colpirono
subito: “È difficile comunicare
i nostri sentimenti quando il lavoro che facciamo, ovvero coltivare lamponi, mirtilli, more e
fragole, che commercializziamo dopo averli congelati e trasformati in confetture e nettari,
ottiene dei riconoscimenti così importanti. Dicendo 'nostro'
non penso solo a noi che viviamo in Bosnia Erzegovina, ma
alla rete di amicizia solidale che
abbiamo costruito negli anni,
oltre i confini. Penso a un legame fondato sulla condivisione di valori e sulla loro pratica
quotidiana. La nostra cooperativa agricola anche per questo
si chiama, tradotto in italiano,
'Insieme'”.
con più di tre figli) e offrire loro la possibilità di coltivare dei
mirtilli come mezzo di sussistenza di lungo periodo. Anche
oggi, ad alcuni anni dalla fine
della guerra, le condizioni di
vita sono ancora molto dure e
Aiuti dalla cooperativa
i salari minimi in Bosnia sono
La cooperativa Insieme è stata molto bassi.
fondata nel maggio 2003 a Bratunac, una piccola località a po- Pacifisti in pratica
chi chilometri da Srebrenica, “Senza questa amicizia solidale
sul confine tra Serbia e Bosnia – proseguiva Rada Zarkovic –
Erzegovina. Dopo la fine della non sarebbe stato possibile reguerra civile bosniaca (1991- alizzare il sogno collettivo di
1995), il rientro dei rifugiati tornare a vivere in Bosnia Erzefu reso difficile non solo dalla govina, la terra da dove eravamancanza di abitazioni, ma an- mo stati cacciati; ritrovare diche dalla difficilissima convi- gnità attraverso il lavoro della
venza tra i residenti e i rifugiati: cooperativa; ricucire il tessuto
la strage di Srebrenica (miglia- sociale strappato dalla guerra;
ia di civili di cultura musulma- tornare ad essere una comunina uccisi dai paramilitari serbi) tà di donne e uomini capaci di
è avvenuta a pochissimi chilo- crescere insieme. Non saremmetri da Bratunac, in una zona mo riusciti a farlo, se non avesinvestita in pieno dalle violenze simo messo al primo posto l’ofdella pulizia etnica.
ferta di un lavoro. Nella pratica
Le molte famiglie che decide- del lavoro in comune abbiamo
vano di rientrare non avevano permesso alle persone di vivere
lavoro. La cooperativa si diede insieme, non solo di stare le une
come obiettivo di unire le fami- accanto alle altre. Per questo ci
glie più deboli (vedove, madri piace definirci 'pacifisti in praticon figli, disoccupati, famiglie ca', richiamandoci al 'pacifismo
43
concreto' del vostro e nostro
Alex Langer. La determinazione che ci abbiamo messo, affonda le radici nella tradizione
femminile contadina della Bosnia, che ci impone di alzarci e
ricominciare, dopo ogni difficoltà che sia naturale o causata
dall’uomo.”
Tra le proposte che abbiamo condiviso con i nostri soci, durante
le assemblee di bilancio, c’è la
possibilità di devolvere il ristorno a un progetto che coinvolge le
scuole su temi dedicati alla pace,
perché le parole “terrorismo” e
“paura” non prevalgano. In questa luce le storie come quelle di
Rada e dei “Frutti di Pace” possano diventare di esempio per tutti.
Il primo progetto della Cooperativa Insieme si chiudeva con
questo auspicio, che "i lamponi trasformino la parola ritorno
nella parola restare nella propria terra”.
Quando acquistiamo questi
succhi di frutta o marmellate nei negozi di Coop Reno,
ricordiamoci che stiamo alimentando questa pianta e facendo sì che l'auspicio divenga
realtà.
44
vita di cooperativa coop reno
Passione sportiva
sempre e comunque
In visita alla redazione di "Zerocinquantuno", testata giornalistica online
con la quale Coop Reno ha organizzato "La carica dei 1001". Dal tifo per
il Bologna nasce ora una nuova iniziativa, "Fuga per la vittoria", indirizzata
ai bambini delle scuole di calcio e alle stesse società sportive
DI ALICE MUNERATO
importante iniziativa, Coop Reno ha trovato in un’importante
partner del mondo della comunicazione bolognese, la testata
giornalistica "Zerocinquantuno,
Sempre e Comunque".
Siamo andati a trovare la redazione in via Ferrarese 92/C cercando di conoscere meglio la
loro storia e le loro prospettive
legate al mondo del Bologna Fc.
Ad attenderci Mattia Grandi e
Alberto Giorgini.
Si è conclusa il 24 maggio scorso la splendida iniziativa
“La Carica dei 1001” che ha accomunato Coop Reno e il Bologna
FC 1909.
“L’intento principale era quello di
rafforzare lo storico legame che
unisce il nostro territorio alla passione per lo sport, in particolar
modo per i colori rossoblu", ricorda il presidente del Consiglio di
gestione di Coop Reno, Andrea
Mascherini. "Un’iniziativa che
affondava le proprie radici nel genuino momento di aggregazione
rappresentato dall’affluenza sugli spalti dello stadio Dall’Ara,
per rimarcare la devozione al cospetto di un patrimonio calcistico come il Bologna”.
Per spiegare ai tanti tifosi questa
Zerocinquantuno,
gli esordi online
Il sito Internet Zerocinquantuno.it –
ci spiegano – vede
la luce l'11 gennaio
2007 per iniziativa di Mario
Sacchi, un semplice tifoso del
Bologna e appassionato di calcio che decide di provare a realizzare quello che è sempre stato un suo grande sogno: creare
uno spazio online in cui parlare
liberamente della sua squadra
del cuore. Decide di chiamarlo
come il prefisso telefonico del
capoluogo emiliano, scritto per
esteso e corredato dallo slogan
"Sempre e Comunque".
Con il passare del tempo le idee
aumentano, così come i lettori,
grande seguito e partecipazione
si registrano sui social network
e il sito viene addirittura scelto da Tuttomercatoweb.com
– il più importante sito italiano
di calciomercato – per gestire la
sezione dedicata alle notizie sul
club rossoblu.
Due anni più tardi, un incontro che fa fare il salto di qualità a "Zerocinquantuno": Mario
Sacchi su Internet entra in contatto, infatt i, con una donna che
dapprima gli racconta di essere
una grande tifosa del Bologna,
nonché un’assidua frequentatrice del suo sito, poi aggiunge
di voler contribuire concretamente alla sua crescita, poiché
apprezza molto i sentimenti e
gli sforzi che stanno alla base
del suo successo e considera
questa comunità virtuale come
una seconda famiglia.
La persona in questione è
Giorgia Mattioli, colei che
per vent’anni ha diretto come
product manager le collezioni
di Gianfranco Ferré.
Da quel momento in poi per
Mario e il suo gruppo di lavoro inizia una nuova e inaspettata avventura: Giorgia Matt ioli,
consumatori
giugno 2016
45
Foto Damiano Fiorentini
sfidando la profonda crisi in cui
versa il settore editoriale, decide di rilevare il 50% di Zerocinquantuno, avviando le pratiche
per trasformare il sito in una
vera e propria testata giornalistica. Tutto ciò avviene ufficialmente il 6 marzo 2013.
Una testata giornalistica
con 12mila contatti
Oggi Zerocinquantuno, diretto dal giornalista Mattia Grandi, è una realtà capace di attirare l’attenzione di migliaia di
tifosi sparsi in Italia e all’estero (12.000 contatti quotidiani,
quasi 100.000 pagine visualizzate ogni giorno), aggiornandoli ogni giorno in maniera
precisa e puntuale sulle vicende della squadra rossoblu. Una
bellissima storia che affonda le
sue radici in un sogno, e con un
finale ancora tutto da scrivere.
La fiducia riposta nei confronti di ZO è sicuramente motivo
di vanto per tutta la redazione,
ma non solo. Noi stessi di Coop Reno abbiamo creduto in
questa iniziativa editoriale, da
circa 2 anni, da quando le sorti
della squadra bolognese erano
legate ai campi della serie B e
delle scuole calcio e le società sportive stesse: abbiamo acquistato 200 palloni ufficiali
del Bologna FC 1909 che doneremo ai giovani calciatori attraverso un concorso in fase di
allestimento, probabilmente
attraverso la redazione di componimenti, piccole storie a tema sportivo. Il coinvolgimento
dei bambini è vincolante, perché rappresentano il nostro futuro, la parte più genuina anche
del tifo”.
Per promuovere questa attività
continueremo questa collaborazione con Zerocinquantuno,
perché la passione per lo sport
così come quella per i colori ros"Fuga per la vittoria"
soblu va alimentata sin da piccoa firma Coop Reno
Riguardando le fotografie di li… sempre e comunque".
quelle bandiere il colpo d’occhio rossoblu nel settore distinti dello stadio nel match casalingo contro il Genoa è stato
soltanto l’incipit di un percorso sinergico con il Bologna FC
1909.
“Sono davvero orgoglioso –
prosegue Andrea Mascherini –
di poter annunciare la partenza
di un secondo filone tematico
dal titolo 'Fuga per la vittoria'. I
protagonisti saranno i bambini
soprattutto a un futuro societario incerto.
Zerocinquantuno ha una redazione aperta al pubblico sita in via Ferrarese 92/c a Bologna nella quale, oltre al
confezionamento della parte editoriale e giornalistica, è
presente un ampio store per la
commercializzazione del proprio merchandising.
Su una parete della sede fa bella mostra una delle tante bandiere che abbiamo consegnato
a centinaia di appassionati per
la nostra iniziativa "La carica
dei 1001".
46
vita di cooperativa coop reno
FO
T OGOZI
DAI NE
Continuiamo su Consumatori la
pubblicazione delle Cartoline dai
nostri supermercati, condivise su tutti
i social network di Coop Renio. Un
modo per far conoscere a tutti i nostri
soci e clienti i 41 punti vendita di Coop
Reno. Dall'alto in basso il gruppo dei
dipendenti dei punto vendita di
Casumaro, di Ficarolo e di Vergato.
CASUMARO
FICAROLO
VERGATO
consumatori
giugno 2016
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La Costituzione
dei ragazzi
In occasione della giornata mondiale del libro
e delle rose, lo scorso 23 aprile Coop Reno ha donato
ai clienti dei suoi negozi la Costituzione italiana
spiegata ai ragazzi. Nonostante i suoi anni, un testo
fondamentale per la democrazia e una pietra miliare
dell'educazione civica dei nostri giovani
DI GILBERTO BIANCHINI
responsabile direzione Soci
La giornata mondiale
del libro e del diritto d’autore,
nota anche come Giornata del
libro e delle rose, è un evento
patrocinato dall’Unesco per
promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la protezione della proprietà intellettuale
attraverso il copyright. A partire dal 1996, viene organizzata
ogni anno il 23 aprile con numerose manifestazioni in tutto
il mondo.
Questa giornata è nata sulla base di una tradizione catalana.
La 28a sessione della Conferenza Generale dell’Unesco, riunita a Parigi, su proposta di 12
paesi fra cui Australia, Russia e
Spagna, ha adottato la risoluzione con la quale ha proclamato il
23 aprile di ogni anno “giornata mondiale del libro e del diritto d’autore”. L’obiettivo è quello
di incoraggiare a scoprire il piacere della lettura e valorizzare il
contributo che gli autori danno
al progresso sociale e culturale
dell’umanità.
Il 23 aprile è stato scelto in
quanto è il giorno in cui sono
morti, nel 1616, tre importanti
scrittori: lo spagnolo Miguel de
Cervantes, l’inglese William
Shakespeare e il peruviano Inca Garcilaso de la Vega. Peraltro il 23 aprile è la festa di San
Giorgio, patrono di Barcellona e della Catalogna. Una tradizione di origine medievale
vuole che in questo giorno ogni
uomo regali una rosa alla sua
donna; ricollegandosi a questa
tradizione, i librai della Catalogna usano regalare una rosa per
ogni libro venduto il 23 aprile e
per questo la giornata è conosciuta anche come la Festa del
libro e della "tosa".
Una lettura per tutti
Lo scorso sabato 23 aprile come Coop Reno abbiamo deciso di celebrare questa giornata
realizzando una versione unica
e originale della “Costituzione Italiana”, perché nonostante i suoi anni la consideriamo
ancora una lettura di grande
valore per tutti. Per questo abbiamo consegnato in tutti i supermercati di Coop Reno ad
ogni cliente la nostra inedita
“Costituzione dei ragazzi”. Il
fine era quello di sottolineare la
fondamentale importanza e l’insostituibile contributo dei libri
come mezzo di progresso e di diffusione culturale, nonché incoraggiare ciascuno, in particolare i
giovani, a riscoprire il piacere della lettura.
In questa inedita Costituzione sono rappresentati i primi
12 articoli che con i loro principi fondamentali hanno posto
e mantengono le fondamenta
dello Stato Italiano.
Nelle prossime settimane come
direzione Soci, pensando di fare
cosa gradita, invieremo ad ogni
plesso scolastico presente nei
territori di Coop Reno alcune
copie della Costituzione dei ragazzi e alcuni manifesti panoramici di tutti 12 gli articoli.
Inoltre mettiamo a disposizione degli insegnanti che lo richiedono, per ricerche e/o lezioni specifiche, questo e altro
materiale sulla Costituzione
Italiana, sulla legalità e anche
persone qualificate a sostenere
laboratori didattici.
48
associazionismo coop reno
Il popolo della
Festa del pesce,
a Osteria Grande
DI DANIELA DALPOZZO
Migliaia di persone
coinvolte e un corollario
di iniziative culturali:
"la bocciofila", come
la chiamano qui, è
un'istituzione attiva
su vari fronti e non soltanto
nei weekend della festa
La Polisportiva Osteria
Grande A.S.D. comprende varie
discipline sportive: la Bocciofila Trem, la sezione calcio, la sezione tennis, la sezione ciclismo
dilettante “Sergio Dal Fiume” e
quella di pattinaggio Accademia
Skating. Tutte discipline nelle
quali si rivelano talenti che poi
gareggiano in ogni parte d'Italia.
Ma la notorietà maggiore, al di
fuori di un ambito strettamente sportivo, viene alla Bocciofila
di Osteria da un evento di tipo
culinario che coinvolge migliaia
di persone: la festa del pesce, che
si tiene due volte in un anno in
primavera (aprile) e in autunno
(ottobre) nei due fine-settimana
centrali. Appena appare sui muri il volantino "viola" il popolo del
pesce si mobilita ed entra in fibrillazione: sa bene che alla bocciofila di Osteria si potrà gustare
dell'ottimo pesce preparato da
sapienti mani.
I giorni del pesce
La bocciofila nasce nel 1979 e
si occupa certamente di questo
sport ma anche, attraverso la collaborazione di tanti volontari, di
tante attività sociali e culturali.
Le “feste del pesce” da oltre 25
anni sono conosciute in tutta la
provincia bolognese e sono in
grado di raccogliere introiti che
vengono poi distribuiti alla comunità in varie forme: di recente
i giochi e le strutture della ludoteca locale o sotto forma di carrozzine per handicap, e ancora come
fondi per l'Istituto Ramazzini e
per la Fanep; inutile poi dire che
tutte le scuole presenti nel territorio beneficiano dell'apporto economico di questa bocciofila.
Osteria Grande è la più grande
frazione del comune di Castel
San Pietro (circa 5.500 abitanti).
Nei giorni del “pesce”, oltre 130
volontari si occupano dell'organizzazione della festa: nonni e
nipotini si trovano insieme a servire fritture e spaghetti alle vongole a più di 5mila persone, provenienti da tutto il bolognese, che
a turni di 260 si siedono ai tavoli
allestiti nei locali della bocciofila. “Da 25 anni anche a Bologna
vedono il nostro cartellone viola
e si preparano – conferma Cinzia
Maccaferri, referente della sezione soci di Coop Reno a Osteria
Grande – e sono tutti disposti a
fare lunghe file in attesa di sedersi
ai nostri tavoli!”.
La materia prima viene da un fornitore di Lavezzola, Ravenna, che
a qualsiasi ora è disposto a portare il pesce ad Osteria. Il sabato
consumatori
giugno 2016
49
A fianco, il vescovo di Bologna, monsignor Matteo Maria Zuppi,
a Osteria Grande per parlare di migrazione. Sotto, i ragazzi che
collaborano alla festa del pesce e il presidente della Polisportiva,
Giuliano Giordani
sera ci sono due turni (a volte anche tre...). I ragazzini che aiutano a servire ai tavoli sono anche
quelli che si impegnano nelle attività sportive organizzate dalla
Bocciofila (calcio, tennis e pattinaggio). La bocciofila sovvenziona tutte le attività sportive e
collabora anche alla locale Festa
della birra organizzata dalla sezione calcio. La società sportiva
conta oltre 150 soci che si occupano anche di organizzare cene
per la raccolta fondi dell'Istituto
Ramazzini e per altre organizzazioni presenti sul territorio.
Il vescovo di Bologna
Ma all'interno della grande bocciofila si tengono anche eventi culturali di alto spessore: in marzo il
nuovo vescovo di Bologna, monsignor Matteo Maria Zuppi è
venuto qui a parlare dei processi
migratori in atto, presenti anche
ad Osteria. La serata, organizzata
dalla parrocchia, ha visto la collaborazione organizzativa dell'associazione. “La collaborazione è
a 360 gradi con la parrocchia, il
Comune, l'Asl e tutte le altre organizzazioni. La Bocciofila resta il
centro di riferimento per qualsiasi
attività che coinvolga la nostra comunità", dice Giuliano Giordani,
il presidente, sempre in prima linea nell'organizzazione.
Anche i rapporti con Coop Reno rientrano in questa collaborazione: “Noi siamo sempre a filo
diretto con le operatrici del supermercato: compriamo da loro tutti i prodotti che utilizziamo
nelle nostre cene e le ragazze del
super sono così collaborative che
ci avvisano quando ci sono offerte speciali di articoli, come la pasta, che noi consumiamo in grandi quantità...".
Precisa ancora Cinzia Maccaferri:
“Noi come Coop Reno organizziamo tutti i laboratori scolastici e
con Auser partecipiamo all'operazione Carrello amico, sostenendo
anche una decina di famiglie bisognose del territorio. Lavoriamo
anche con il Comune: è stata di
recente creata una rete di controllo del territorio per vigilare sulla
sicurezza di luoghi del nostro paese attraverso Whatsapp...”
Campioni in erba
Che il mondo delle bocce sia
molto importante qui ad Osteria lo dimostra la presenza di affiliati a questa società che riportano successi internazionali: la
nuova promessa Luca Capeti è
arrivato secondo ai campionati mondiali under 23 tenutosi a
Roma e poi due ragazze gemelle, Lea e Chiara Morano, anche
loro affiliate alla società bocciofila di Osteria che conta 36 giocatori nelle varie categorie, si sono ben classificate ai campionati
europei femminili. Anche l'amministrazione comunale, composta da molti giovani, collabora e
sostiene l'associazionismo: è stato
infatti il forte volontariato che ha
consentito, negli anni passati, di
costruire il bocciodromo e oggi di
mantenerlo, adeguando il tutto alla nuova normativa come ad esempio inserendo i pannelli solari.
consumatori
giugno 2016
51
vivere bene coop reno
DI ALESSANDRA GIOVANNINI
Minerbio in festa
Il 25 e 26 giugno in programma alla Rocca Isolani
la VI edizione della festa medievale, la IV per il torneo
d'arme "La Corte della Seta", con 200 figuranti
Il 25 e 26 giugno a Minerbio è in programma la festa
Medievale e “La Corte della
Seta – Torneo Isolani”. Nobili
cavalieri, abili fanti, artigiani,
mercanti e popolani daranno
vita a un torneo d’arme ambientato tra il 1380 e il 1410.
Nella splendida cornice di Rocca Isolani, capolavoro dell'architettura bolognese del XVI
secolo, ci sarà un grande accampamento minuziosamente
ricostruito. Nel mercato storico, invece, abili artigiani esporranno i propri lavori, mentre
momenti di didattica sulle armi e l’artigianato si alterneranno a scene di combattimento e
intrattenimento.
Al punto ristoro piatti medievali e della tradizione bolognese,
mentre all'interno delle cantine
della Rocca sarà allestita una taverna medievale che offrirà birra,
vino e "ippocrasso", una bevanda
cordiale fatta di vino zuccherato e aromatizzato con fusione
di varie spezie. “L’idea della festa medievale – racconta la Pro
Loco di Minerbio – ha origine
nel 2010 dopo il cambio del presidente e del consiglio direttivo.
Prendemmo subito contatto con
la famiglia Cavazza Isolani per
proporre una Festa Medievale.
Il successo fu immediato e dopo alcune edizioni caratterizzate
dalla presenza di semplici figuranti, accampamenti, sbandieratori e giullari, nel 2013 decidemmo di chiedere a un gruppo di
veri rievocatori di dar vita ad una
festa che fosse legata alla storia
della Rocca Isolani e del Conte
Jacopo Isolani”.
Dopo un attento studio negli archivi di famiglia, la Pro Loco decise di chiamarla “la Corte della
seta”, essendo la Famiglia Isolani
importatori di tessuti, e avendo
abbinato un combattimento tra
cavalieri, divenne “la Corte della Seta: Torneo Isolani".
La manifestazione vanta oggi la
presenza di circa 200 figuranti,
una quindicina di gruppi di rievocazione storica, tra i migliori
d'Italia e il ritorno, quest’anno,
per la seconda volta, della Compagnia di San Michele da Malta.
Le compagnie sono state accuratamente selezionate in base
a rigidissimi criteri per poter
garantire la migliore ricostruzione storica del periodo: animeranno la Rocca attraverso
l'allestimento di tende da campo, cucine, tavolate, spettacoli e
combattimenti.
IL PROGRAMMA
LA ROCCA ISOLANI
Il programma (con possibili variazioni
in caso di maltempo) prevede al sabato
mattina il Torneo dei Fanti e al pomeriggio
il Torneo dei Cavalieri. La domenica mattina
si svolgerà la finale dei tornei mentre nel
pomeriggio ci sarà la Battaglia nel retro
della Rocca. L’accampamento potrà essere
visitato il sabato dalle 9,30 alle 23 e la
domenica dalle 9,30 alle 19. Durante tutta
la manifestazione sarà possibile seguire la
didattica, l’esibizione di giostre a cavallo,
di falconieri e giullari. Non sarà possibile
accedere alla manifestazione in abiti storici
a meno che non si faccia parte di uno dei
gruppi di rievocatori o dei mercanti invitati.
Informazioni: Compagnia d'arme delle 13 porte,
cell. 320.6982349; sito www.torneoisolani.com
Minerbio fu chiamata così dagli antichi romani perché luogo
sacro a Minerva. Tra i luoghi da visitare la rocca Isolani,
edificata all'inizio del XIV secolo. Fu in seguito bruciata dal
capitano visconteo Niccolò Piccinino e ricostruita nel 1438,
assumendo le dimensioni di un castello fortificato.
Nel 1527 fu in parte incendiata dai Lanzichenecchi durante la
loro marcia verso Roma, e ricostruita a metà del XVI secolo
come residenza di campagna. Furono recuperati gli originali
fregi di cotto policromi raffiguranti la corte rinascimentale,
risalenti alla metà del XIV secolo, mentre vennero realizzati
da Amico Aspertini nuovi affreschi per decorare tre sale
dell'edificio (1538-1542). Sul retro si trova una elegante
colombaia del 1536, forse progettata dal Vignola; a fianco
della Rocca villa Isolani, sempre attribuita al Vignola, costruita
per ospitare Carlo V in occasione della sua incoronazione a
Bologna; accanto alla Rocca il Prato delle Fiere, in antichità
luogo di mercato e di tornei d'armi.
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UNA VALIGIA
UNA
VALIGIA
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VIAGGIO
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UN VIAGGIO
“Non
“Non c’è
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raccontano
di
“Non c’è
viaggiatore
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ami la
propria valigia…
Le valige,
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grandi
piccole
che
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raccontano
di noi”.
noi”.
IL TEMA DEL
CONCORSO
FOTOGRAFICO
SARÀ “LA VALIGIA”
LeQUEST’ANNO
valige, grandi
o piccole
che
siano raccontano
di noi”.
QUEST’ANNO
IL TEMA DEL
CONCORSO
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SARÀ “LA VALIGIA”
POTRANNO PARTECIPARE I SOCI, I DIPENDENTI E I CLIENTI COOP RENO
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DAL
DAL 15
15 GIUGNO
GIUGNO AL
AL 15
15 SETTEMBRE
SETTEMBRE 2016
2016
DAL 15 GIUGNO AL 15 SETTEMBRE 2016
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Scatta unaèfotografia
alla tua valigia,
cercando
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L’obiettivo
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Perché in
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L’obiettivo
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può esser
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