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PAGANO

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PAGANO
PAGANO
Antichissima ed illustrissima famiglia, probabilmente discesa da una casata longobarda (sec. XI)
e non di origine normanna, sembra che fiorì in Roccapiemonte (SA) ramificandosi poi in varie
città. Il casato ebbe feudi già in epoca del Principato longobardo; la famiglia godè poi nobiltà
anche in epoca normanno-sveva e con gli angioni; nel sec. XIII si trasferirono poi da
Roccapiemonte ad una zona dove sorse poi quella che divenne la città di Pagani, che da loro,
probabilmente prese il nome; nel sec. XIV un loro ramo si trasferì a Napoli ed entrò nel
patriziato e nella nobiltà di corte, ricoprendo grandi uffici; da essi discesero poi vari rami patrizi
e casate feudali;
ARMA (rami di Napoli, Nocera, Pagani e Lucera): Bandato d’oro e d’azzurro al capo
d’ermellino caricato ddi un lambello a tre pendenti di rosso e la bordura alternata e raddoppiata
dieci volte d’Angiò (d’azzurro e d’argento; azzurro seminato di gigli d’oro caricati con un
rastello di rosso) e Gerusalemme (d’argento caricato della croce potenziata d’oro cantonata da
quattro crocette del medesimo); MOTTO: fortior pugnavit; ARMA (ramo di Salerno): Di rosso
con quattro fasce ondate d’argento, con capo d’oro;
Genealogia secc. XI-XVII
Conte Lanfoldo (forse appartenente agli Alfani) (sec. X-XI);
- Landone detto “Pagano”; attestato nel 1061;
……. (?)
(forse discendente da Landone) Pagano (vissuto nel sec. XI); Signore di Forenza; donò al
Monastero della Trinità di Venosa alcune case, con la moglie (1084); = Emma;
A1. Ugone; secondo vari storici (Sigonio, Paolo Emilio, Velaterano, ecc.) costui, partito crociato
nella I^ Crociata in Terrasanta, fondò poi l’Ordine dei Templari (1117), di cui divenne 1° Gran
Maestro (secondo altre fonti invece il fondatore era un francese, Ugo de Payns);
A2. Disigio (sec. XI-XII); feudatario;
B1. Giovanni (sec. XII); Protettore di Templari, istituiti dallo zio; come tale da il suo consenso ad
una donazione di Boemondo d’Altavilla (1158);
C1. Abelardo (sec. XII); Protettore di Templari, interviene come tale in un atto di concessione
di sepoltura (1192);
B2. Pagano detto “Siniscalco” (forse dal ruolo ricoperto) (sec. XII); feudatario;
C1. Guglielmo (sec. XII-XIII); Signore di Forenza;
D1. Tomaso (sec. XII-XIII); feudatario;
E1. Guglielmo (sec. XIII); 1° Signore di Casalvelino; = Elisabetta di San Giorgio;
F1. Ruggiero (sec. XIII); 2° Signore di Casalvelino; Carlo I d’Angiò lo privò di tutti i suoi
beni (22/07/1274);
F2. Giovanni (+ 1269); Signore dei castelli di Santopadre, Lotino, San Giovanni in
Carico, Cantalupo, Gualdo, Santa Resta e Buccone; ebbe custodia di prigionieri lombardi
da Federico II (1239);
G1. Guglielmo; 1° Signore di Prata, Signore dei castelli di Santopadre, Lotino, San
Giovanni in Carico, Cantalupo, Gualdo, Santa Resta e Buccone (ereditati dal padre nel
1269); i suoi figli morirono senza discendenza, per cui la loro eredità passo allo zio
Antonio;
H1. Giovanni; cavaliere molto valoroso; Castellano di Cosenza (1271); Maestro dei
Balestrieri del Regno per Carlo I d’Angiò; morì senza figli;
G2. Ruggiero; 1° Signore di Ginestra;
H1. Troisio; 2° Signore di Ginestra;
I1. Riccardello; 3° Signore di Ginestra;
G3. Antonio (+ 1315 ca.); 2° Signore di Prata, Signore dei castelli di Santopadre,
Lotino, San Giovanni in Carico, Cantalupo, Gualdo, Santa Resta e Buccone (ereditati dai
figli del fratello Guglielmo); partecipò alla difesa del regno (1289); definito in atti
ufficiali come Dominus (titolo di grande riguardo all’epoca); = Sabba Del Tufo, figlia di
Ettore e Maria di Romeo.
H1. Giovanni (+ 1299); castellano di Foggia (1294);
I1. Alessandro; castellano di Foggia (1299);
I2. Arrigo; cavaliere; Capitano di guerra e di giustizia di re Roberto per la città di
Castellammare (1313);
L1. Tommasiello; Cameriere favorito della Duchessa di Calabria (1324), nuora di
re Roberto;
H2. Pietro (+ prima del padre);
I1. Guglielmo (sec. XIII-XIV); 3° Signore di Prata, ecc., succeduto al nonno
(1315);
L1. Giovanni; Signore di Bacucco (attestato nel 1315);
L2. Eustachio (sec. XIII-XIV); Cavaliere; Consigliere di re Roberto d’Angiò;
Governatore generale del Principato di Acaia (1316); Vicerè di Calabria (1321);
Marescalco di tutta la gente d’arme del egno (1323); incaricato di riordinare
l’intera armate del Regno (1325);
M1. Zarlino (sec. XIV); Cavaliere valoroso; ottenne vari beni per il suo valore
durante l’impresa contro Milazzo (1342), di cui fu poi Governatore; partecipò poi
con i figli alla spedizione contro la Sicilia (1343);
N1. Cecco; partecipò con il padre ed il fartello alla spedizione contro la Sicilia
(1343);
N2. Cola; partecipò con il padre ed il fartello alla spedizione contro la Sicilia
(1343);
M2. Simone (sec. XIV); Camieriere e familiare del Orincipe Andrea, marito
della regina Giovanna I (1343 ca.); Governatore di Civita di Penne e circondario
(1349);
M3. Filippo (sec. XIV); Cameriere della regina Giovanna I (1343) dalla quale
ebbe rendite feudali per se e gli eredi;
N1. Tommaso (*sec. XIV, + 1390 ca.); Patrizio Napoletano del Seggio di
Porto; Maresciallo di re Carlo III (1381); ebbe dal re 80 once all’anno in
perpetuo sulla gabella della seta di Cosenza (1381); fortificò poi vari castelli in
Basilicata e terra di Bari per ordine del re (1382); ebbe perciò in dono 100 once
sulla bagliva di Barbazzano, Pizzacuti e Angri (13/04/1385); definito dal re, in
atti ufficiali, “Vir nobilis miles, nostrae scuteriae magister dilectus”;
Castellano di Sant’Elmo (Sant’Erasmo) in Napoli (1386), ebbe il privilegio
perpetuo di tale castellania per se e gli eredi dalla regina Margherita; =
Vandella Pagano (della stessa famiglia); Capostipite dei Pagano di Napoli
D2. Giovanni;
D3. Adinolfo; cavaliere di Carlo I d’Angiò;
D4. Guglielmo (postumo); cavaliere di Carlo I d’Angiò;
B3. Ruggiero (sec. XII); feudatario;
C1. Pietro; uomo d’arme; secondo alcuni autori, come Campanile, si trasferì nel Nord Italia,
dove si fece poi Signore di Imola (1272) e divenne capostipite dei Pagani di Imola, ma sembra
che costoro avessero invece altra ascendenza
B4. Perona (sec. XII-XIII); Signora di parte di Forenza (secondo il diritto longobardo); ebbe una
lite con la chiesa di San Martino (1222)
(di incerta collocazione genealogia)
•
Stullo; familiare di re Tancredi (1191);
•
Giovanni; Cardinale (1228);
___________________________________
INDICE
FONTI PRINCIPALI:
- Campanile Filiberto, L'Armi, overo insegne de' nobili del Regno di Napoli (Napoli, 1610)
- Candida Gonzaga Berardo, Famiglie nobili delle Province Meridionali d'Italia (Napoli, 1875-82).
NOTE:
Probabilmente da Landone detto “Pagano”, citato nel Codice Diplomatico Cavense (CDC), VIII, n. 1325 (1061):
“Lando qui Paganus dicitur f. q. Landolfi comitis” (il figlio, con il medesimo cognome, in AC, XIX, 38, a. 1112);
Secondo altri autori i Pagano discendevano dal cavaliere normanno Albertino di Bretagna, oppure,
secondo altri, potevano essere discesi da Pagano figlio di Turgisio, capostipite dei Sanseverino.
Contro queste tesi, però si può notare sia che la famiglia seguiva la legge longobarda, sia che
Pagano Signore di Forenza, capostipite dei Pagano, era coetaneo o quasi di Turgisio (e quindi non
poteva esserne stato poi il nipote diretto) e che quindi la famiglia esisteva già prima dell’arrivo dei
normanni;
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